FRAME N.36
magazine
15 mag gio 2 02 0 / divulgazione gratuita / copyright by Simona Cic orella
La comunicazione ai tempi del COVID-19
indice FORMAZIONE
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NEW: RUBRICA FOCUS Settimana dedicata a INSTAGRAM - parte 5 a cura di: Giorgia Ancora
ECONOMIA
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Revenge shopping: come vanificare mesi di risparmio e far ripartire l'economia articolo di: Maria Rosaria Loisi
ATTUALITÃ
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Piovono Webinar come polpette articolo di: Simona Cicorella
CRESCITA PERSONALE
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"L'importanza dei sogni e dei pensieri positivi" articolo di: Benny Mangialardi
STARTEGIST
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RUBRICA: Possesso VS Accesso. articolo di: Antonino Russo
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articolo di: Giorgia Ancora
formazione RUBRICA
Focus INSTAGRAM
IG TV: COS'È E COME PUOI SFRUTTARLO AL MEGLIO PER IL TUO BUSINESS Da qualche tempo Instagram ha proposto uno strumento per lavorare con i contenuti sui social: IGTV marketing. Vale a dire il processo di promozione che si attiva sul canale video che si affianca allo stream delle foto che scatti e pubblichi normalmente. Un passo interessante, non credi? In realtà su Instagram si possono pubblicare video anche nel profilo, ma solo di pochi secondi. Con la IG TV, invece, puoi caricare video di diversi minuti: dieci per ora, anche se si parla di portare la soglia in avanti fino a fare concorrenza a YouTube, che per ora domina. In realtà la TV di Instagram, rigorosamente in verticale e collegata al singolo account che mostra un'icona nell'angolo in alto a sinistra del profilo, con un buon calendario editoriale può diventare uno strumento prezioso per promuovere la tua attività. Esatto, qui puoi fare un buon lavoro di visual storytelling. “In che modo? Quali sono le soluzioni utili in questo caso?” Le combinazioni ci sono! Vediamo insieme qualche consiglio per fare IGTV marketing:
1. Mostra il volto umano della tua azienda Questo è il primo consiglio per usare al meglio il canale video di Instagram: usa questi contenuti per descrivere la tua attività quotidiana e mostrare chi sei. Le persone conoscono la qualità del tuo servizio ma non hanno mai visto cosa succede in ufficio, nel magazzino, tra i banchi e le scrivanie dell'azienda. Lo puoi fare adesso, magari condividendo un video che riassuma la tua giornata. Con le IGTV lo puoi fare in un attimo, i video si pubblicano anche dopo la post-produzione: unico vincolo è la prospettiva verticale, preferita per il mobile.
2. Racconta eventi che hai organizzato Puoi usare questo canale per mettere online video di ciò che hai vissuto in prima persona: · · · ·
Eventi che hai organizzato in prima persona. Attività live alle quali partecipi come relatore. Appuntamenti che segui come spettatore. Elementi live interessanti che svolgi in ufficio.
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3. Pubblica delle recensioni video
“Quante volte al giorno dovrei postare?”
Se hai un blog nel quale scrivi i tuoi articoli per descrivere un prodotto o un servizio, magari un viaggio. Puoi sfruttare questo canale per creare una rubrica dedicata a ciò che ami. · Appuntamenti che segui come spettatore. · Elementi live interessanti che svolgi in ufficio. Questo è sicuramente un aspetto fondamentale: devi postare frequentemente per aumentare la visibilità del tuo account. Per evitare di gestire tutto manualmente, puoi ricorrere a dei tool online per programmare la pubblicazione dei tuoi post su Instagram: se può interessarti, ti consiglio di dare un'occhiata a Later.
Credi che questa funzione di Instagram Comunque è meglio effettuare dei test poiché ciò che può risultare più efficace in sia importante termini di timing di pubblicazione per un account può per uno pernon la esserlo tua azienda?
appartenente ad un altro settore. La strategia di web marketing che hai studiato può “Come faccio a capire quali sonoessere gli orari migliorigrazie in cuiall'introduzione postare?” dei video su migliorata Semplice, Iconosquare ti aiuta ad analizzare anche questo tipo di informazione ti questa erealtà? mostra graficamente gli slot orari più performanti per il tuo profilo. Di sicuro la IGTV rende il profilo di questo social “E gli Hashtag? Servono?” network più completo. Come probabilmente già sai, gli hashtag sono delle parole chiave precedute dal simbolo # che servono a categorizzare un contenuto multimediale pubblicato su Non pensarci troppo, just do it! Instagram. Sono senza dubbio uno strumento fondamentale per ottenere tanti follower e farti seguire da persone i cui interessi sono in linea con il tuo business. La gente interessata ad un determinato argomento ricercherà tramite hashtag le foto di loro gradimento e – se incuriosite – visiteranno l'account che ospita tali foto. Infine, se troveranno l'account davvero molto interessante, non esiteranno a seguirlo. 4. Coltiva una nicchia con contenuti inediti Usa come primo hashtag il nome del tuo brand o comunque la parola chiave che identifica maggiormente la tua pagina Instagram. Hai uno stream dedicato a un tema principale ma una nicchia Se proprio non riesci a ricavarne di interessanti, scarica l'app TagsForLikes, che ti che vorrebbe maggiore attenzione? Usa i video per soddisfare propone numerose liste di hashtag, suddivise per categorie e sottocategorie. Infine, solo una piccola parte del pubblico con contenuti specifici, inediti se vuoi determinare quali hashtag risultano essere più efficaci per il tuo business, e iper-verticali. Così soddisfi al meglio una piccola parte del esiste proprio una sezione grafica dedicata su Iconosquare che ti indica quali parole pubblico e incassi un risultato interessante: la fidelizzazione di chiave coinvolgono maggiormente il tuo pubblico. una nicchia. Creare partnership e stringere accordi tra account Instagram è una delle tattiche far crescere rapidamente il tuo business su questo social network. Esistono casi reali di pagine che hanno incrementato la propria base utenti di centinaia di migliaiadidi nuovi seguaci in pochi mesi tramite questo metodo. Una delle soluzioni più interessanti per sfruttare la televisione tantimarketing follower su Instagram è importante, ma lo è anche mantenere alti Instagram e attivare una buona campagnaAvere di IGTV livelli di engagement con questi seguaci. Per engagement si intende il tasso di basata sui contenuti video. Qui, su questo circuito, puoi attivare con i propri utenti, quindi la percentuale di persone che andranno ad una strategia per descrivere come svolgerecoinvolgimento un'attività tecnica, effettuare delle azioni attivando un account Instagram e pubblicando dei video per sui contenuti pubblicati. mostrare come si fanno determinate attività.Il modo migliore per avere tanti “mi piace” su Instagram sta proprio nell'interagire con i nostri follower. Comunicare con loro è fondamentale tanto quanto creare relazioni sane e genuine, senza accendere inutili discussioni e rispondendo a tutti i commenti per quanto possibile.
5. Crea dei mini-tutorial per il pubblico migliori per
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economia
articolo di: Maria Rosaria Loisi
Revenge shopping: come vanificare mesi di risparmio e far ripartire l'economia
In Cina è il trend del momento ed è una sorta di terapia per vendicarsi del virus e riscattarsi dai mesi d'isolamento (revenge significa proprio vendetta). Si definisce “revenge shopping” o “revenge spending” la tendenza a fare compere per gratificarsi dopo un periodo di astinenza forzata dagli acquisti. Il fenomeno al quale si assiste in Cina ha dell'incredibile: nei primi giorni successivi al lockdown, si è verificato un vero e proprio boom di incassi nelle boutique di lusso. Solo per fare un esempio, la celebre maison francese Hermès ha incassato 2,7 milioni di dollari in un giorno. Il revenge shopping non è una novità per il paese asiatico, una situazione simile si era già verificata negli anni Ottanta, immediatamente dopo la rivoluzione culturale, per poi riaffacciarsi agli inizi del 2003 dopo l'epidemia della Sars. I dati lasciano sperare che, oltre al lusso, anche la ristorazione, i viaggi e l'intrattenimento vivranno una ripresa. Si verificherà una situazione simile anche in Italia? Gli economisti prevedono di sì. Dopo mesi passati ad acquistare beni primari, a sgomitare per farina e lievito, potremo smettere di pensare alla nostra pancia, sfilarci tuta e ciabatte e correre nei negozi per concederci uno
sfizio. Che sia un viaggio, una cena con gli amici o uno spettacolo a teatro, ognuno di noi, più o meno consapevolmente, sta compilando la propria recovery wishlist, ovvero una lista di desideri da soddisfare per riprendersi da questa pandemia. Il risvolto positivo di questo periodo di isolamento, forse l'unico, consiste nell'averci fatto risparmiare. Niente pasti al ristorante, niente rifornimento per l'auto, niente passeggiate in centro tra le vetrine. Ora che tutto sembra riprendersi e tornare ad una parvenza di normalità, è giunto il momento di spendere tutto, vanificando mesi di risparmio forzato. Se ci pensate, non è consumismo, è puro patriottismo! Ci dedicheremo allo shopping per contribuire alla ripresa economica del paese. Purtroppo, il revenge shopping non sarà sufficiente. Non basterà, da solo, a risanare le conseguenze del Covid-19. Sebbene questa forma di acquisto compulsivo abbia degli effetti positivi sull'umore, gli psicologi consigliano di ponderare le proprie scelte e di focalizzarsi sulle priorità…ma io non sono una psicologa, quindi andate, precipitatevi nei negozi e fate ripartire l'economia!
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articolo di: Simona Cicorella
attualità
Piovono Webinar come polpette
Il 2020 sarà ricordato per tante cose nuove: il covid19, la quarantena, la riscoperta dei terrazzini, le mascherine, l’Amuchina, il lievito e le code per fare la spesa. Noi lo ricorderemo per sempre come l’anno della nascita dei webinar e dei webmeeting per tutti. Probabilmente la situazione non cambierà presto, quindi perché non sfruttarlo al meglio? Google ha buttato fuori in pochi giorni, quintalate di pagine su webinar e webmeeting e il popolo è partito alla grande, cercando “piattaforma webinar gratis”. Grande scoperta: Meet, Zoom, Webex e altri si sono lanciati nella grande emergenza regalando le loro piattaforme. E tutti abbiamo iniziato a collegarci in diretta. La riunione in presenza è morta, lunga vita al webmeeting. Se voglio fare formazione, presentare un prodotto, vendere un servizio, ho bisogno di alcune cose: - Il pieno controllo di chi accede al mio evento digitale - Le statistiche di chi fa cosa e quando - Il pieno e assoluto e dispotico controllo del microfono e della webcam.
Tutti fanno meeting, anche se le chiamano webtraining e webinar. Questo è un problema. Nella testa dove una volta c’era un vuoto culturale, oggi c’è un’associazione sbagliata. (giusto una parentesi) Tutti chiamano col termine sbagliato la cosa giusta (o il contrario, ma il risultato non cambia). Insomma, cosa ci resta di questi mesi? Sicuramente la consapevolezza che la distanza può essere colmata dall’uso accorto di alcune tecnologie. Tutti hanno partecipato almeno a una live su Whatsapp o un ritrovo online di famiglia o di amici. È nata sicuramente una grande consapevolezza dei limiti e delle opportunità di questi strumenti e molto cambierà. Perché dovremo fare chilometri per un corso o una riunione, quando possiamo risparmiare ore di viaggio collegandoci online? L’abbiamo fatto per mesi, non possiamo farlo per quell’ora in cui dobbiamo mostrare due grafici, una tabella e una fattura da pagare? La formazione, la comunicazione, la collaborazione hanno ora a disposizione una gamma di domande a cui rispondere: come? Quanto? Perché? Speriamo solo che la ricerca inizi a tracciare nuove direzioni anche in questo ambito e che ci siano nuovi parametri per capire un fenomeno che sarà sempre più diffuso.
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crescita personale
L'importanza dei sogni e dei pensieri positivi
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Gandhi diceva: Mantieni i tuoi pensieri positivi Perché i tuoi pensieri diventano parole Mantieni le tue parole positive Perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti Mantieni i tuoi comportamenti positivi Perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini Mantieni le tue abitudini positive Perché le tue abitudini diventano i tuoi valori Mantieni i tuoi valori positivi Perché i tuoi valori diventano il tuo destino
La situazione attuale ha fatto piombare la maggior parte degli esseri umani in uno stato di paura e di incertezza su ciò che sarà il ritorno alla quotidianità una volta che la pandemia sarà alle spalle. Siamo tempestati da informazioni negative che bloccano fondamentalmente il modo di vedere positivamente al futuro e ci impediscono, ora più che in altri momenti, di sognare; di immaginare la nostra vita meglio di come sia oggi. Proprio per questo motivo, quelli che dovrebbero essere i nostri sogni, spesso, si trasformano in INCUBI. Chi da piccolo non ha sognato almeno una volta di diventare astronauta o calciatore, di fare la ballerina piuttosto che la dottoressa? A ripensarci veniva facilissimo; nella mente era chiarissimo il futuro e già ci si vedeva in tuta nello spazio su una navicella o con un tutù rosa indosso roteare su un palco. Crescendo gli ambienti talvolta ostili, i genitori, insegnanti, parenti ed in generale esempi di vita e informazioni ricevute, son riusciti a "distorcere" la visione di quel futuro. Ambienti, persone, esperienze, informazioni. Questi i fattori che hanno forgiano il carattere di ciascuno di noi, che hanno installato nel nostro subconscio alcuni dei dati più importanti e che oggi, a distanza anche di tanti anni, continuano costantemente a bloccarci, ad impedirci di tornare a SOGNARE, ad avere la possibilità di vederci proiettati in un periodo medio (3/5 anni) capaci di realizzare qualcosa di buono per noi e per la nostra famiglia. Talvolta siamo noi stessi a "sabotarci", ad autoconvincerci che le cose non dipendano da noi ma da una serie di fattori esterni alla nostra volontà ad impedirci di realizzarsi e a realizzare i nostri sogni. Perché ci accade questo? Chiaramente non per una forma di masochismo, ma solo perché comunichiamo in maniera sbagliata con noi stessi, ci facciamo delle domande sbagliate che influiscono in maniera negativa su ogni cosa che pensiamo. I nostri pensieri, i nostri sogni sono la linfa per poter realizzare qualcosa di importante per il nostro futuro. Riuscire ad eliminare queste paure, questi blocchi, queste "CREDENZE DEPOTENZIANTI" è possibile. Si hai capito bene, è come se dal tuo PC mentale eliminassi dei file che bloccano il lavoro che stai facendo ed installassi dei nuovi programmi in versione 3.0 o 4.0, delle nuove "CREDENZE POTENZIANTI". Se sogni qualcosa, nella tua mente resta un sogno, ma se quella cosa la sogni almeno due volte, diventa un "Bi...Sogno". Ciascuno di noi ha costantemente bisogno di qualcosa, e anche quando pensiamo di avere tutto, cerchiamo di trovare qualche altro bisogno da soddisfare. Per cui tornare a Sognare in maniera positiva, ci darà modo di soddisfare positivamente i nostri Bisogni. Seguendoci potrai capire come riuscirci e ti servirà applicare semplici esercizi mentali per migliorare o tornare a creare qualcosa di "grande" nella tua vita. pag 9
frase del giorno
ÂŤNon cercare di seguire le tendenze. CREALE".
rubrica del venerdì
STARTERGIST
a cura di: Antonino Russo
Possesso VS Accesso È inutile, in certe cose proprio non riusciamo a venirne fuori, e ci incagliamo su quel confine che separa i due (per semplificare) grossi blocchi di individui che io chiamo “novecenteschi” l'uno e “new generation” l'altro. E' così anche nel modo di intendere l'utilità dei beni. Fino a non molto tempo fa l'unica maniera per avere qualcosa (o comunque, quella prevalente) era quella di acquistarla, dalle piccole cose fino a quelle di grossa rilevanza per la nostra vita (casa, auto) o per la nostra azienda (macchinari, informazioni), con la conseguenza che questi acquisti incarnavano sforzi e sacrifici (personali o aziendali) di non poco conto. Sì, alcune cose si potevano anche noleggiare il che (oltre ad apparire come un'eventualità un po' “da sfigati”) era condizionato dal vincolo di disponibilità (se prendevo in prestito un libro non poteva contemporaneamente utilizzarlo un altro). Poi tutto è cambiato nel tempo di un batter d'ali ed eccoci nella sharing economy, dove per funzionare ciò che è necessario è l'accesso alle cose, non più il possesso materiale delle stesse, dove, per avere qualcosa, non serve possederla anzi, in alcuni casi è addirittura dannoso. Il possesso dei beni, quindi l'immobilizzazione, rimanda ad un'idea di fissità che non è più propria di questo nuovo mondo. Ciò, le nuove generazioni, lo sanno bene, è proprio conficcato all'interno del loro DNA mentre “i novecenteschi” sembrano aver difficoltà a concepirlo e ad adattarsi. Anche la mia generazione che è un po' a metà tra i due blocchi, sta, per forza di cose, c e rc a n d o d i c o m p r e n d e r e e , u n p o ' macchinosamente, di districarsi all'interno di questa
trasformazione, per esigenze di vita e di lavoro, riparandosi però, quando possibile, in quella falsa sensazione di sicurezza che sembra dare il possesso. Non è facile perché, quello che si sta scardinando è un modo di concepire l'economia a cui siamo abituati da centinaia di anni. La disgregazione di un mondo denso, materiale, fortemente tattile a favore di un mondo fluido, evanescente, poco afferrabile. Ali Baba, il più grande negozio al mondo, non possiede un metro di magazzino. Uber, il più grande servizio taxi planetario, non possiede nemmeno un'auto. Netflix, Instagram, Amazon Kindle, Enjoy, Spotify, e mille altre realtà non vendono materialmente nulla, permettono l'accesso. Accesso che è reso possibile ad un numero pressoché infinito di persone contemporaneamente e, oltre a questo, il contenuto, in molti casi, ha una moltiplicabilità pressoché infinita. pag 12
parte all'altra del mondo senza l'esigenza di possedere un mezzo di trasporto e (anche se adesso sembra ancora, soprattutto per noi italiani, abbastanza eretico ma) tra qualche anno sarà la normalità, senza la necessita di possedere una casa. Già nel 2000, Rifkin affermava che il consumatore non è più ciò che possiede e non trae valore dalla proprietà di un bene, bensì dall'utilizzo di esso nei modi e nei tempi desiderati. Il concetto di possesso, oggi sufficientemente ma, nel futuro, in maniera molto evidente sembra essere una strategia da perdenti, soprattutto in ambito business.
Così per gran parte dei software ed app che vengono concessi in abbonamento, con la conseguenza che non siamo possessori dei nostri contenuti ma utilizzatori (se non paghi più, l'account si chiude).
L'esempio più emblematico di questa affermazione (oltre a quelli già citati) è proprio Google. Google non possiede le informazioni né tantomeno i siti che mostra ma ne rappresenta il miglior strumento di accesso senza il quale, oggi, ci sentiremmo persi. Non li possiede ma determina la modalità in cui i siti devono essere creati e in cui le informazioni devono essere scritte, pensa un po' che potere! Ma come è stato creato questo potere? Attraverso l'intuizione, non di “possedere” le informazioni, cosa che, come abbiamo visto, man mano diventava sempre più inutile e quasi impossibile, ma di fare confluire su di sé le informazioni, in modo da diventare un passaggio obbligato, un nodo all'interno del quale inserire, poi, alcuni cancelli la cui apertura è a pagamento.
Ecco, una delle strategie di successo nel nuovo mondo, se vuoi essere di valore, è quella di trasformarti in un “nodo”, in un'antenna di passaggio, capace di intercettare (possibilmente “A cosa serve avere una macchina quando posso usare una migliorare, purificare, sistematizzare) e poi trasmettere macchina? A cosa serve possedere un libro quando posso informazioni, senza avere la velleità di possederle. Che siano leggere un libro? A cosa serve possedere un cd quando esse informazioni intese in senso puro o tecnologie incarnate posso ascoltare la musica? all'interno di prodotti o servizi che metti sul mercato. Che tu Le nuove generazioni questo lo trovano etico, corretto e del sia un'azienda di qualsiasi tipo o una persona fisica, vale per tutto normale, le vecchie generazioni non lo concepiscono e tutti. Vale soprattutto nell'esempio e nell'insegnamento che sono ancora legate agli status symbol”. dovremmo dare ai nostri figli o ai nostri fratelli e sorelle più I ragazzi installano e disinstallano app a seconda giovani, con l'umiltà di “apprendere” nuove logiche da loro, dell'esigenza del momento e dell'utilità che ne possano senza la presunzione (come spesso accade) di “spiegare” che trarre o del problema che devono risolvere. la nostra maniera di vivere e di pensare è migliore (perché, poi? Nelle città (per ora, ma ben presto ovunque) possono avere una bicicletta o un monopattino a portata di mano senza la Solo perché è la nostra!), mettendogli macigni sulle spalle necessità di possederli, basta un'app per individuarli, invece di incoraggiarli ad incarnare una trasformazione che è lavorare ovunque si trovino, grazie alle catene di co-working inevitabile e che rappresenta il loro futuro. Che ci piaccia o no: senza il bisogno di possedere un ufficio, spostarsi da una il progresso non può essere fermato. pag 13