04
Dicembre 2008-Febbraio 2009
Malanni dei mesi freddi Come alleviare raffreddore e influenza 10 >
Tumori Rendere quei mali non pi첫 incurabili 6 >
In collaborazione con Alliance Healthcare
Ipertensione Il controllo continuo che salva il cuore 12 >
In questo numero
4 6
16
SALUTE DA...
Informazioni di attualità
SALUTE E TERZA ETA’
Le cadute degli anziani un rischio da evitare
SALUTE DA CONSERVARE
Tumori, fermarli in tempo per renderli mali curabili
E se cambiassimo qualche abitudine?
18 21
IDEE IN FARMACIA
no stress che può anche originare ansia e depressione. A tanto può condurre la corsa ai regali che rende dicembre il mese più frenetico e Natale una festa bella ma faticosa. L’avvento dei centri commerciali non ha semplificato molto le cose, anzi in molti casi ha reso più caotico e stancante il giro alla ricerca dei doni per tutti. Ma forse un modo c’è per semplificare tutto, per riportare questo rito alla giusta dimensione di un piacere da vivere con calma e buona disposizione: la farmacia sotto casa può essere il luogo in cui trovare idee e ricevere consigli, assistiti da persone qualificate e a noi conosciute che sapranno indicare il regalo migliore per ognuno tra articoli tutti di qualità, affidabili e sicuri. Regalare salute e bellezza. Ne parliamo in questo numero di Alphega Farmacia magazine, in un articolo in cui prendiamo in rassegna alcune delle molte possibilità che si presentano, tra cui quella di rivolgersi ad articoli elettromedicali. Come il nebulizzatore per aerosol, un apparecchio della cui utilità parliamo pure in un articolo dedicato alle terapie in caso di raffreddore o influenza. O come il misuratore di pressione, del quale ci occupiamo nel consueto dossier prevenzione, stavolta dedicato all’ipetertensione: una condizione, pericolosa per le malattie cardiovascolari alle quali predispone, di cui soffrono in Italia oltre 15 milioni di persone, quattro milioni delle quali nemmeno lo sanno. Ma parleremo anche di tumori, non più mali incurabili a patto che si riesca a prevenirli e scoprirli in tempo; e poi delle cadute in casa cui sono soggetti gli anziani, evitabili con una attenzione alle patologie che le favoriscono e all’assetto dell’abitazione. Infine vedremo come allestire l’armadietto dei medicinali e parleremo del finocchio selvatico, che aiuta a combattere i gonfiori gastrointestinali. Buona lettura.
U
10 12
SALUTE IN FAMIGLIA
Raffreddore e influenza si possono alleviare DOSSIER PREVENZIONE
Pressione sempre sotto controllo
A Natale regalate salute e bellezza IL CONSIGLIO DEL FARMACISTA
Come allestire l’armadietto dei medicinali
22
DI SANA PIANTA
Digestione regolare con il finocchio
Anno IV, numero 4 (Dicembre 2008-Febbraio 2009) Registrazione Tribunale di Milano N. 882 del 22 novembre 2005 Periodico trimestrale di DI PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, 16033 Lavagna - GE Edizione in esclusiva per le farmacie Alphega. Direttore responsabile Angelo Cambié ancambi@tin.it Redazione Florio Bovio Coordinamento scientifico e redazionale, grafica e impaginazione InterMedia Servizi Editoriali, via S. Antonino 3, 24122 Bergamo, tel. 035.226859, fax 035.4178840 (Consulenza scientifica Mariapia Fazio) Pubblicità InterMedia Servizi Editoriali, via S. Antonino 3, 24122 Bergamo tel. 035.226859, fax 035.4178840 (Gestione spazi e materiali pubblicitari Maria Grazia Palmerio) Editore Sinergie s.r.l., Corso Italia 1, 20122 Milano Stampa Galli Thierry Stampa s.r.l., via Caviglia 3, 20139 Milano Amministrazione DI. PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, 16033 Lavagna - Ge Tel. 0185.315755, fax 0185.315745 © Proprietà letteraria riservata. La riproduzione intera o parziale in ogni forma e su qualunque supporto, anche citando la fonte, è vietata in ogni lingua. Diritti riservati in tutto il mondo.
Alphega Farmacia magazine
•3
Attualità in breve
SALUTE DA… PARIGI
La sede dell’Unesco, organizzazione dell’ONU per scienza e cultura
Ridere, lavorare e fare l’amore ritardano la vecchiaia, anche oltre gli 80-85 anni. Lo sostengono i ricercatori che si sono riuniti nella sede centrale dell’Unesco, a Parigi, per il forum medico “Invecchiare giovani”. Una quindicina di specialisti hanno illustrato e discusso le ultime scoperte scientifiche in materia di longevità, mettendo l’accento sulla dimensione comportamentale più che su quella fisiologica e concludendo che invecchiare bene dipende “in larga parte dal morale”, come emerge da studi olandesi, inglesi, giapponesi, americani e francesi. Per esempio una recente inchiesta su mille persone tra i 65 e gli 84 anni ha messo in luce che la mortalità degli ottimisti è del 45% inferiore a quella dei pessimisti.
MONTREAL • Il fumo passivo, specialmente se respirato in luoghi ristretti, può dare dipendenza nei bambini. Un motivo in più per spegnere le sigarette in presenza dei piccoli. Uno studio condotto in Canada nella Université de Montreal ha coinvolto 1800 bambini dai 10 ai 12 anni di 29 scuole, analizzando i loro comportamenti e quelli dei genitori. “Il nostro lavoro”, ha dichiarato Mathieu Belanger che ha diretto lo studio, “ha dimostrato chiaramente che almeno il 5 per cento dei bambini, pur non avendo mai fumato neppure una sigaretta, ma convivendo con genitori fumatori ed essendo dunque esposti a fumo passivo, riportano i sintomi tipici della dipendenza da nicotina”, come ansia, aggressività, irrequietezza, problemi col sonno e aumento di appetito.
• Una tazzina di caffè combatte il mal di testa ‘del sonno’. E’ quanto consiglia Lorenzo Pinessi, presidente della Società italiana per lo studio delle cefalee, a quelle centinaia di italiani che soffrono di cefalea ipnica. “Si tratta di un disturbo abbastanza raro”, ha spiegato l’esperto a margine di un congresso che la Sisc ha svolto a Torino: “colpisce solo durante il sonno e risulta associato ad anomalie della fase Rem, quella dei sogni. Una tazzina di caffè prima di andare a letto”, ha aggiunto, “potrebbe essere uno strumento per prevenire queste crisi. La caffeina è molto utile anche nei casi di emicrania episodica, forse per il suo blando effetto diuretico. “Dobbiamo però ricordare”, ha concluso Pinessi, “che il suo abuso ha un effetto eccitatorio, il quale può rendere cronico il mal di testa”.
TORINO
DALLAS Chi si fa fare tatuaggi è sei volte più esposto degli altri all’epatite C. Lo sostengono ricercatori della University of Texas, a Dallas, evidenziando che il rischio di questa infezione è stato finora sottovalutato perché le ricerche non prendevano in esame i casi in cui il virus è nell’organismo, ma non ha ancora attaccato il fegato. Attraverso gli aghi usati per i tatuaggi passano quantità piccolissime di virus e, quindi, è necessario molto tempo prima che questo si moltiplichi tanto da scatenare la malattia.
4
MILANO
• Alphega Farmacia magazine
La ‘dieta eschimese’ aiuta ad avere un cuore sano. La conferma arriva da uno studio italiano: gli omega 3, ovvero i grassi contenuti essenzialmente nel pesce, sono in grado di prevenire malattie cardiocircolatorie anche gravi, arrivando a ridurre la mortalità per queste patologie di circa il 10 per cento. Gli eschimesi, appunto, consumano in media oltre 400 grammi di pesce a testa ogni giorno, e il risultato è che in questa popolazione la mortalità per coronaropatie è bassissima. Già noti per i loro molteplici effetti benefici, gli omega 3 (contenuti anche nelle noci) si rivelano, dunque, anche amici del cuore. La dimostrazione arriva dallo studio GISSI HF, condotto per quattro anni dall’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri e dall’Istituto Mario Negri: vi hanno preso parte 357 reparti di cardiologia in Italia, che hanno coinvolto oltre 7 mila pazienti. Basta un grammo di omega 3 al giorno e il cuore, ha dimostrato lo studio, è al riparo da malattie gravi come scompenso e aritmia.
Salute da conservare
Prevenzione e controlli possono dare partita vinta
LE RISPOSTE DEL VOSTRO FARMACISTA Esiste un vaccino contro qualche tumore? Ci sono vaccinazioni
che mettono al riparo da infezioni a loro volta legate allo sviluppo di tumori. In particolare due: • la vaccinazione contro il Papilloma virus, la cui infezione è riconosciuta come causa praticamente unica del tumore al collo dell’utero: attualmente è gratuita per le adolescenti, ma è raccomandabile a tutte le donne che non abbiano ancora contratto il virus, la cui trasmissione avviene per via sessuale; • la vaccinazione contro l’epatite B, malattia che aumenta di 200 volte il rischio di cancro al fegato: obbligatoria per i neonati, è raccomandabile a lavoratori di strutture sanitarie, individui che praticano comportamenti sessuali a rischio, persone che vivono con persone infette dal virus o in aree con alta diffusione dell’epatite B.
6
Tumori, fermarli in tempo perrenderlimali curabili Sane abitudini di vita e
controlli periodici aiutano a sconfiggere queste malattie, oggi non più senza appello. Evitare completamente il rischio di ammalarsi di tumore è attualmente impossibile. Ci si può però comportare in modo da ridurre la probabilità che ciò accada. Inoltre si può fare in modo di scoprire la malattia il più precocemente possibile, il che, per tutte le forme tumorali, aumenta l’efficacia della cura, fino a rendere possibile
prestare maggiore attenzione nei distretti dell’organismo in cui il rischio è più presente, tanto da operare, eventualmente, diagnosi tempestive. Inoltre è possibile influire sul rischio vero e proprio agendo sui fattori ambientali e sugli stili di vita, con una serie di accortezze. Ecco le principali.
ATTENZIONE AL SOLE Occorre porre attenzione a quando e per quanto tempo ci si espone al sole. E’ provato che la principale causa del melanoma (il tumore più comune della pelle) è l’esposizione intensa e intermittente della pelle alla radiazione solare. Specialmente se si trascorre molto tempo in ambienti chiusi, si deve considerare che la propria pelle non è abituata all’esposizione solare e quindi è meno protetta verso i raggi ultravioletti. E’ importante evitare le scottature:
NON FUMARE superare definitivamente queste malattie un tempo definite incurabili. Nel corso della vita si è esposti a sostanze chimiche naturali e artificiali, radiazioni, virus, agenti in grado di provocare mutazioni genetiche che possono far sviluppare il cancro o facilitarne l’insorgenza. Alcune di queste mutazioni sono poi ereditarie. Esistono esami che consentono di individuare per tempo molti dei fattori ereditari causa di tumori, evidenziando una suscettibilità a sviluppare alcune forme della malattia che non si può eliminare, ma la cui conoscenza permette di
• Alphega Farmacia magazine
Con le 4000 sostanze che contiene - alcune delle quali cancerogene come gli idrocarburi policiclici aromatici, le nitrosamine o il catrame - il fumo, che è la prima causa evitabile di morte, provoca almeno sei tipi di tumori oltre a quello ben noto del polmone, per non parlare delle altre malattie che favorisce a partire da quelle cardiovascolari. Smettere di fumare prima di sviluppare il cancro o un’altra grave patologia evita la maggior parte del rischio residuo. Quanto meno, chi fuma deve astenersi dal farlo in presenza di altre persone, delle quali può pregiudicare la salute.
quando ci si espone al sole occorre sempre una protezione adeguata, soprattutto da parte di bambini e adolescenti; le persone che hanno riportato scottature solari in età infantile hanno una maggiore incidenza di melanoma in età adulta.
CANCEROGENI ALLA LARGA E’ importante osservare scrupolosamente le raccomandazioni per prevenire
l’esposizione occupazionale o ambientale ad agenti cancerogeni noti, incluse le radiazioni ionizzanti. Le istruzioni possono fornire indicazioni sul livello oltre il quale l’esposizione a una sostanza è ritenuta pericolosa, o metodi adeguati per l’utilizzo dei prodotti (per esempio la necessità di usare dispositivi di sicurezza come guanti o mascherine).
EVITARE IL SOVRAPPESO Le persone obese si ammalano di alcuni tipi di cancro più di quelle che mantengono il peso forma. Non è facile capire quali siano le cause di questa maggiore incidenza: molte persone in sovrappeso fanno poca attività fisica e assumono quantità eccessive di calorie, tutti fattori di rischio per alcune malattie tra cui il cancro. Anche l’introduzione eccessiva di grassi, che si può presumere in una persona soprappeso, può operare come fattore di rischio per alcuni tumori. E’ importante quindi mantenere, con una alimentazione non eccessiva e con una costante attività fisica, il peso forma, in modo da aumentare la protezione anche nei confronti del cancro.
griglia, sembra legato alla comparsa di alcune forme di tumore del colon e dello stomaco. Un’alimentazione globalmente scorretta sembra favorire la comparsa del cancro al seno e le sue ricadute. Frutta e verdura sono in grado di contrastare l’azione di alcune sostanze cancerogene, in particolare i cosiddetti radicali liberi, che si formano dalla degradazione delle proteine nell’organismo. Gli agrumi e i frutti rossi (ribes, mirtilli, more, lamponi) sembrano particolarmente efficaci, mentre tra i vegetali
NON ABUSARE DI ALCOLICI Si stima che un consumo eccessivo di bevande alcoliche aumenti il rischio di cancro della cavità orale, della faringe, dell’esofago, della laringe,
SPORTIVI ATTENTI AI RISCHI DEL DOPING L’uso di sostanze illecite nella pratica sportiva è nocivo da molti punti di vista, non ultimo quello del rischio di cancro: alcune sostanze anabolizzanti, per esempio, alterano i livelli di ormoni nel sangue, e questo può facilitare lo sviluppo di alcune forme tumorali.
DIAGNOSI PRECOCE
I segnali d’allarme da saper riconoscere 1
Perdite di sangue. Alcuni tipi di tumore danno come primo sintomo emorragie anomale, che si manifestano con sangue nelle feci, nell’urina o nel vomito, perdita continua e anormale di sangue dal naso o dalle orecchie, o una ferita che non si rimargina. Possono esserci molte altre ragioni per queste emorragie, ma in presenza anche di uno solo tra questi sintomi è opportuno rivolgersi al medico.
2
Gonfiore generalizzato o localizzato. Anche questo può essere sintomo di un cancro. E’ importante andare dal medico se si nota, in particolare, un rigonfiamento dei testicoli, del collo, della tiroide, dell’ascella o dell’inguine.
3
Nei che crescono o si modificano. Per oltre metà i tumori cutanei sono melanomi superficiali espansivi, che in genere hanno origine da nei. Occorre consultare il medico se un neo supera i 5 mm, ha bordo irregolare e colore variabile o se cambia forma, colore o dimensione.
4
Tosse continua, raucedine, ingombri in bocca e nel naso. I sintomi dei tumori della laringe, faringe e della bocca possono essere confusi con altri disturbi comuni. Vale la pena rivolgersi al medico se c’è tosse persistente o un abbassamento di voce immotivato, se si crea in bocca o sul labbro un rigonfiamento o una ferita che non si rimargina, o se insorge una difficoltà a respirare da una narice sola.
5
Cambiamento di abitudini intestinali o urinarie. Anche i sintomi con cui si possono presentare tumori dell’intestino o della vescica (cambiamento delle abitudini intestinali, bisogno continuo di urinare o sensazione di bruciore durante la minzione) sono comuni ad altre patologie, molte delle quali innocenti. E’ consigliabile, in presenza di questi disturbi, andare dal medico per valutare la situazione.
6
Calo di peso. Se perdete chili senza avere cambiato abitudini alimentari e senza avere modificato la quantità di attività fisica giornaliera, consultate un medico. La riduzione di peso non è necessariamente legata alla presenza di un tumore, ma è un sintomo che non va sottovalutato.
DIETA EQUILIBRATA Oltre a essere limitata nelle quantità, la dieta deve anche avere una composizione adeguata: quella mediterranea protegge non solo dalle malattie cardiovascolari, ma anche dai tumori (tabella nella pagina successiva). Diversi studi hanno confermato il ruolo di alcuni cibi nella comparsa di determinati tipi di cancro, e anche il ruolo protettivo di altri. Per esempio un eccesso di carne rossa, soprattutto se cotta alla
spiccano per effetti benefici quelli della famiglia del cavolo (verze, broccoli). Infine i cereali integrali contengono fibre, sicuramente preventive nei confronti del cancro del colon, ma anche preziosi nel limitare l’assorbimento dei grassi e nel fornire all’organismo una riserva di zuccheri di qualità superiore.
Alphega Farmacia magazine
•7
Salute da conservare
Ecco la dieta scacciatumori Zucchero
un cucchiaino 2 volte al giorno
STUDIO USA POCHE PROTEINE RISCHIO RIDOTTO
Vino e/o birra
1 o 2 bicchieri al giorno durante i pasti
Sale
sostituire con spezie o usare quello iodato
Assumere meno
Latte e yogurt
2 volte al giorno, possibilmente alternando
proteine può ridurre il rischio di sviluppare alcune forme tumorali che non sono associate all’obesità, quali il cancro alla prostata e quello alla mammella nelle donne che non sono ancora entrate in menopausa. Lo sostiene uno studio condotto nella Washington University School of Medicine a St. Louis (Usa) e coordinato da Luigi Fontana, dell’Istituto Superiore di Sanità italiano. Tra i soggetti osservati dai ricercatori, quelli che seguivano una dieta con poche proteine avevano una riduzione dei livelli dell’IGF-1, un fattore che accelera la riproduzione sia delle cellule normali sia di quelle tumorali. E’ ben nota la forte associazione tra i livelli plasmatici di IGF-1 e il rischio di sviluppare cancro alla mammella in pre-menopausa, e inoltre tumori alla prostata e al colon.
Per saperne di più • Linea SOS della Lega italiana per la lotta ai tumori: al numero gratuito nazionale 800998877 un’équipe di esperti (composta da giuristi, medici e psicologi) risponde dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.
8
Derivati del latte 4 volte alla settimana Condimenti
1 porzione a pasto
Salumi
1 volta alla settimana
Carni rosse
2 volte alla settimana
Legumi
2 volte alla settimana
Uova
2 volte alla settimana
Carni bianche
3 volte alla settimana
Pesce
3 volte alla settimana
Patate
2 volte alla settimana
Pasta e riso
1 volta al giorno
Fette biscottate
1 volta al giorno
Pane
2 volte al giorno
Frutta e verdura 2 volte al giorno dell’una e 3 dell’altra a scelta
L’autopalpazione che salva
Palpare ogni mammella con le dita unite e a piatto, alla ricerca di eventuali noduli
Non tralasciare nella palpazione, da eseguire in questa posizione, la zona dell’ascella
Osservare allo specchio, con le braccia prima abbassate e poi dietro alla testa, se ci sono alterazioni di cute o capezzoli
Evidenziare, con una leggera spremitura del capezzolo, se sono presenti secrezioni
• Alphega Farmacia magazine
dell’intestino e del seno; sembra inoltre sia connesso al rischio di tumore al fegato. Qual è il consumo giornaliero di alcool ‘sicuro’, cioè il limite al di sotto del quale non esiste il rischio di cancro? Le linee guida europee parlano di 2-3 bicchieri di vino o birra al giorno per gli uomini e anche meno per le donne. In questo come in altri casi occorre affidarsi al buon senso, e considerare che gli effetti negativi per la salute dell’abuso di sostanze alcoliche sono noti e ben documentati anche al di là della sfera legata ai tumori.
SOTTOPORSI A ESAMI Alcuni esami sono fondamentali per la diagnosi precoce di tumori femminili. Lo striscio vaginale detto anche Pap test - è un esame in grado di evidenziare lesioni pre-tumorali o tumorali del collo dell’utero. E’ semplice, non doloroso e dura solo pochi minuti: dovrebbero eseguirlo periodicamente tutte le donne oltre i 25 anni. La mammografia è una radiografia del seno che utilizza dosi molto basse di raggi X: dura pochi minuti e non richiede mezzo di contrasto; è il metodo più efficace e sicuro per la diagnosi precoce dei tumori al seno, e dovrebbe essere eseguita da tutte le donne oltre i 50 anni. E’ inoltre indispensabile controllare periodicamente il seno, negli ultimi giorni delle mestruazioni, attraverso l’autopalpazione (figure a fianco). Uomini e donne oltre i 50 anni, inoltre, dovrebbero eseguire controlli per il cancro del colon, con l’esame del sangue occulto nelle feci.
Salute in famiglia
Non c’è una terapia che agisca alla radice, ma si riesce a combattere i sintomi
Raffreddore e influenza si possono alleviare Entrambe provocate da
virus, le malattie più tipiche della stagione fredda non si possono neutralizzare completamente: bisogna aspettare che passino, e intanto contrastarne i disturbi più fastidiosi, per gran parte comuni a tutte e due. Normalmente scompaiono così come sono venuti: influenza e raffreddore sono malanni da cui 10
• Alphega Farmacia magazine
si guarisce in genere spontaneamente, senza poter contare sull’aiuto di alcuna terapia che riesca a intervenire sulle cause. A provocare sia l’una sia l’altra infezione, infatti, sono virus che al massimo, nel caso dell’influenza, possono essere combattuti preventivamente con la vaccinazione (finora impossibile per il raffreddore a causa dell’elevato numero di virus che lo provocano), mentre ben poco
si riesce a fare contro questi microrganismi una volta che si siano replicati nell’organismo. Per la verità farmaci antivirali esistono, ma le autorità sanitarie italiane ne sconsigliano l’uso perché, anche se riducono di circa un giorno la durata della malattia, sono efficaci solo sui virus influenzali e non sugli altri responsabili di queste affezioni respiratorie, spesso difficili da distinguere le une dalle altre;
inoltre non sono privi di effetti indesiderati. Pure da evitare sono gli antibiotici - che sono attivi sui batteri ma non sui virus - tranne nei casi, da lasciare però alla valutazione del medico, di complicazioni che abbiano proprio un’origine batterica. Oltretutto l’uso eccessivo degli antibiotici causa l’insorgenza di resistenze, e quindi diminuisce l’efficacia di questi farmaci nel momento di un reale bisogno. Tuttavia ad alcuni farmaci si può ricorrere per alleviare i sintomi più fastidiosi, in buona parte simili nelle due affezioni: per il raffreddore irritazione della zona tra naso e gola, starnuti, abbondanti secrezioni nasali, tosse in alcuni casi secca e in altri catarrale; per l’influenza, oltre agli stessi del raffreddore, febbre elevata, dolori ossei e muscolari, mal di testa, debolezza, grave malessere.
I FARMACI SENZA RICETTA Molto si può fare, nell’ambito della terapia sintomatica, con farmaci acquistabili senza ricetta. I principali, tra quelli da prendere per bocca, sono a base di acido acetilsalicilico o altri farmaci antinfiammatori non steroidei (ibuprofene, diclofenac, naprossene, ketoprofene): avendo la capacità di ridurre l’infiammazione, abbassare la febbre e attenuare i dolori, sono efficaci su diversi sintomi di influenza e raffreddore. Il paracetamolo, per lo più antidolorifico e antifebbrile, è indicato soprattutto nell’influenza. A questi principi attivi può essere associata la vitamina C, che aiuta l’organismo a combattere i virus. Oltre a questo trattamento di
base ne sono possibili anche alcuni specifici: contro il gocciolamento nasale, gli starnuti e l’arrossamento degli occhi con antistaminici come clemastina, desclorfeniramina, clorfenamina, feniramina; contro il naso chiuso con spray nasali a base di vasocostrittori come efedrina, fenilefrina, xilometazolina, pseudoefedrina, ossimetazolina, nafazolina). Per ridurre il mal di gola si possono usare colluttori
anticongestionanti o antisettici, o pastiglie da sciogliere in bocca a base di sostanze disinfettanti (clorexidina, cetilpiridinio, benzidamina, dequalinio); contro la tosse secca sedativi a base di destrometorfano, dropropizina, cloperastina, contro quella catarrale fluidificanti come gli espettoranti (guaifenesina) e i mucolitici (carbocisteina, acetilcisteina, bromexina, ambroxolo).
Aerosol, per curare senza creare danni E’ noto da tempi remoti che l’introduzione nelle vie respiratorie di aria in cui siano disperse sostanze benefiche abbia un effetto terapeutico per le affezioni di questo apparato, tanto che da sempre, per esempio, nelle stazioni termali si pratica l’inalazione salsoiodica e sulfurea. Si è cercato quindi di realizzare artificialmente questo risultato con i suffumigi o fumenti, consistenti nell’inalazione di vapori di acqua calda nella quale siano state versate sostanze medicamentose. Da qualche decennio un risultato simile viene prodotto con la nebulizzazione per aerosol, che utilizza apparecchi in cui una soluzione viene frammentata in piccole particelle o da un getto di aria o, con una tecnica più moderna, da ultrasuoni. In questo modo si riesce a introdurre nell’apparato respiratorio, per via inalatoria, una sostanza medicamentosa in uno stato - l’aerosol, appunto - intermedio fra quello liquido e quello aeriforme. Perché si realizzi questo stato è necessario che le particelle abbiano dimensioni piccolissime, di qualche millesimo di millimetro: se avessero dimensioni maggiori, infatti, tenderebbero a confluire fra loro tornando allo stato
QUANDO SERVE RIVOLGERSI AL MEDICO In questi casi: • se i sintomi non migliorano in 7-10 giorni; • se l’infezione si estende a seni paranasali, trachea, bronchi e orecchio; • se si superano i 39°C; • se compare un mal di gola molto forte; • se l’ammalato ha già altri problemi respiratori.
liquido. I vantaggi che derivano dallo stato di aerosol sono legati alla enorme superficie che le particelle realizzano nel loro complesso e alla possibilità di penetrare nell’apparato respiratorio, fino alle ultime terminazioni bronchiali e agli alveoli polmonari; entrambi questi fattori dipendono dalla dimensione delle particelle, che è a sua volta legata alla tecnologia del nebulizzatore che le produce. La nebulizzazione per aerosol è una tecnica terapeutica che presenta notevoli vantaggi. L’assunzione di farmaci per via generale, finalizzata alla terapia delle affezioni respiratorie, crea infatti in diversi casi troppi effetti indesiderati per il beneficio che comporta, mentre la somministrazione locale per aerosol ottiene l’effetto terapeutico senza danni, in quanto il farmaco viene assorbito solo dove occorre.
Alphega Farmacia magazine
• 11
Dossier prevenzione
Quasi un quarto della popolazione italiana soffre di ipertensione, una condizione di cui spesso non ci si accorge ma che può comportare gravi conseguenze. Per combatterla è necessario innanzitutto adottare stili di vita adeguati. 12
Pressione sempre sotto controllo Mantenere valori normali abbassa il rischio di malattie cardiovascolari
• Alphega Farmacia magazine
Oltre 15 milioni di italiani soffrono di ipertensione, ma quattro milioni di loro non lo sanno, e una persona di queste su due non si sottopone ad alcun trattamento. Del 50 per cento di ipertesi che attua qualche cura, poi, solo un terzo porta i valori entro quelli considerati normali. Eppure le
conseguenze dell’eccessiva pressione esercitata dal sangue sulla parete delle arterie sono serie: dall’infarto cardiaco allo scompenso cardiocircolatorio, dall’ictus cerebrale all’insufficienza renale. Il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari cresce con
l’aumentare dei valori pressori: un soggetto con pressione massima di 130 mm di mercurio e una minima di 85 (una situazione considerata normale) ha pur sempre un rischio cardiovascolare leggermente superiore a chi abbia una pressione massima di 120 e una minima di 80 (valori fino ai quali si parla di situazione
ottimale). La pressione si esprime con due valori perché il cuore batte a intervalli regolari, creando un flusso non continuo ma pulsante: così è possibile distinguere una pressione corrispondente al momento in cui il cuore si contrae e pompa il sangue nelle arterie (la pressione sistolica o massima), e
Come si misura: il metodo tradizionale L’apparecchio per la misurazione della pressione più comunemente usato - e anche il più preciso - è lo sfigmomanometro a mercurio: è composto da un bracciale di gomma collegato da un lato a una piccola pompa a mano, dall’altro a un manometro a colonna di mercurio. Si applica il manicotto di gomma al braccio del paziente, tra l’ascella e la piega del gomito. All’altezza di quest’ultima, dove si apprezza la pulsazione dell’arteria del braccio (arteria omerale), si posiziona la campana del fonendoscopio, lo strumento destinato a raccogliere e trasmettere all’orecchio i rumori generati dal passaggio di
bracciale gonfiabile fonendoscopio
pompetta manometro con valvola a mercurio
una relativa al momento in cui il cuore non spinge perché si ricarica per il battito successivo, e il sangue continua a scorrere per inerzia (la pressione diastolica o minima). Si ritiene che il rischio cardiovascolare aumenti al punto di giustificare un intervento terapeutico, anche farmacologico,
sangue. Intanto si tasta il polso (dal lato del pollice), per percepire la pulsazione dell’arteria radiale. Si gonfia il bracciale di gomma con la pompetta ad esso collegata (mentre ciò avviene, il mercurio sale nella colonnina di vetro, segnalando il valore di pressione presente nel bracciale) e si arriva fino al punto in cui la pulsazione dell’arteria al polso scompare e il fonendoscopio non trasmette più alcun rumore; a questo punto si insuffla ancora un po’ di aria nel bracciale, superando di circa 20 millimetri di mercurio il punto in cui la pulsazione al polso è scomparsa. Ora, agendo sulla piccola valvola presente nella pompetta, si fa uscire molto lentamente l’aria dal bracciale (indicativamente, la colonnina di mercurio deve calare di circa 2 millimetri al secondo). Quando la pressione dell’aria nel bracciale sarà uguale a quella arteriosa, un po’ di sangue riuscirà a passare nell’arteria producendo un rumore: il primo tono udito chiaramente corrisponderà alla pressione sistolica, o massima. Riducendo ulteriormente la pressione i rumori diventeranno inizialmente più intensi, quindi via via più deboli: il valore indicato dalla colonnina alla completa scomparsa dei rumori (quando cioè l’arteria non è più compressa dal bracciale e il sangue fluisce senza resistenze) corrisponderà alla pressione diastolica, o minima.
PIU’ SEMPLICI GLI APPARECCHI SENZA MERCURIO Oltre agli sfigmomanometri tradizionali, in farmacia sono acquistabili anche apparecchi in cui il manometro, anziché essere a mercurio, è aneroide, ha cioè un quadrante tondo su cui una lancetta segna i valori di pressione: sono pratici e piuttosto precisi, ma richiedono periodiche verifiche della taratura. Oggi sono inoltre disponibili apparecchi per l’automisurazione domiciliare della pressione arteriosa che consentono una rilevazione automatica o semiautomatica. Dei numerosi modelli che potrete trovare in farmacia, la maggior parte utilizza un bracciale simile a quello dei misuratori tradizionali (fotografia nella pagina accanto); si tratta in generale di apparecchi che forniscono una misurazione attendibile, anche se non precisa quanto quella dello sfigmomanometro a mercurio. Esistono infine dispositivi che effettuano la rilevazione della pressione al polso o al dito della mano: un metodo che viene considerato, salvo rare eccezioni, in linea di massima un po’ meno attendibile degli altri.
Alphega Farmacia magazine
• 13
Dossier prevenzione
“ ”
Eliminare il fumo, evitare il sovrappeso, praticare esercizio fisico, limitare le calorie, assumere poco sale e molte verdure aiuta a tenere bassa la pressione.
LE RISPOSTE DEL VOSTRO FARMACISTA
Se non basta
adeguare gli stili di vita, come si cura l’ipertensione? Si possono utilizzare, sotto controllo medico, i farmaci antiipertensivi, che sono molto numerosi e agiscono attraverso meccanismi diversi. Le categorie più importanti sono i diuretici, i bloccanti del sistema reninaangiotensina, i calcioantagonisti, i betabloccanti, gli alfabloccanti, gli antiadrenergici centrali. Tutti sono di solito efficaci e ben tollerati, ma spesso per un buon controllo si deve ricorrere a due o più principi attivi, tanto che alcune preparazioni contengono già associazioni di farmaci. 14
in presenza di valori di pressione pari o superiori a 140 mm di mercurio per quanto riguarda la pressione massima e/o a 90 per la pressione minima. Valori di pressione compresi tra 140/90 e 160/100 configurano una ipertensione di grado 1 (lieve) e tra 160/100 e 180/110 una ipertensione di grado 2
(moderata); oltre 180/110 si parla di ipertensione di grado 3 (grave). Quando la pressione sistolica e diastolica di un paziente rientrano in categorie differenti la classificazione va fatta in base alla categoria maggiore. Le forme di ipertensione in cui è possibile dimostrare una causa legata a specifiche malattie di un organo sono definite secondarie. In molti casi la causa di ipertensione è una malattia del rene; talora sono in gioco malattie dell’apparato endocrino, in particolare affezioni delle ghiandole surrenali. In altri casi ancora l’ipertensione è ascrivibile a restringimenti localizzati delle arterie.
IL DECALOGO
Per non eccedere con il sale 1
Abituare il palato ad apprezzare il sapore originale dei cibi.
2
Aggiungere il sale solo all’acqua di cottura della pasta.
3
Non aggiungere mai il sale alle pietanze già condite.
4
Condire i cibi con spezie ed aromi.
5
Contenere il consumo di alimenti in scatola, spuntini salati, salse, dadi per il brodo, condimenti animali, pasti pronti surgelati o in busta.
6
Evitare di mangiare frequentemente carne conservata, formaggi stagionati, salumi, frutti di mare, pasta ripiena (tortellini, ravioli, cannelloni).
7
Preferire le carni bianche (coniglio, pollo, tacchino) .
8
Consumare molta frutta e verdura, gli alimenti in assoluto a più basso contenuto di sodio.
9
Preferire il pane senza sale (tipo quello toscano).
Leggere sempre le etichette nutrizionali dei prodotti 10 alimentari, che riportano gli ingredienti, tra cui il sale.
• Alphega Farmacia magazine
Tuttavia, solo in un paziente iperteso su venti è possibile individuare una causa specifica: nella grande maggioranza dei casi, invece, gli accertamenti diagnostici non evidenziano alcuna malattia che possa essere considerata responsabile dell’ipertensione. In questi pazienti, il rialzo pressorio è verosimilmente provocato dal funzionamento difettoso dei meccanismi che hanno il compito di mantenere in equilibrio i valori pressori. In questi casi, l’ipertensione viene definita essenziale o primaria o idiopatica. Meccanismi a parte, l’ipertensione è una malattia che può essere favorita da diversi fattori: un’importante componente ereditaria, uno stile di vita sedentario, il fumo di sigaretta, un’alimentazione inadeguata, uno stato di insulino-resistenza o di diabete, il soprappeso, stati di tensione emotiva e così via. Sopra i 120 e entro i 140 di sistolica e sopra gli 80 ma entro i 90 di diastolica si ha uno stato definito di pre-ipertensione. Questo significa che non si è in presenza di malattia ipertensiva e non ci sono rischi cardiovascolari se però sono assenti altri fattori di rischio (diabete, fumo di sigaretta, alti livelli di colesterolo nel sangue). Più alto è il numero di fattori di rischio, più alto sarà, a parità di pressione, il rischio cardiovascolare.
CURARE SENZA FARMACI In caso di ipertensione, anche modesta, il controllo della
Attenti alle condizioni della misurazione Sono importanti anche le condizioni in cui la misurazione della pressione avviene. Il paziente dovrebbe essere rilassato, seduto comodamente da almeno cinque minuti in un ambiente tranquillo, con temperatura confortevole. Il paziente non dovrebbe aver assunto bevande contenenti caffeina nell’ora precedente, né aver fumato da almeno un quarto d’ora. Il braccio deve essere appoggiato e il bracciale deve essere all’altezza del cuore, qualunque sia la posizione del paziente (figura a fianco). Non importa quale braccio venga usato, ma se esistono differenze (che possono essere sensibili) nei valori misurati nelle due braccia, si dovrà utilizzare per la misura il lato con la pressione più elevata. Le dimensioni del bracciale di gomma devono essere adattate alla dimensione del braccio del paziente. Nel caso di bambini o di adulti molto magri, è necessario utilizzare bracciali di dimensioni minori di quelle standard, mentre nel caso di persone molto robuste o di pazienti obesi il bracciale dovrebbe avere una lunghezza superiore. Devono essere effettuate almeno due misurazioni successive con un intervallo di 1 o 2 minuti e, se la pressione differisce di più di 5 mm di mercurio nelle due
pressione deve essere costante, con misurazioni che possono essere fatte nell’ambulatorio del medico, in farmacia o anche in casa (riquadro e trafiletto a pagina 13). La riduzione delle pressione può essere ottenuta innanzitutto con opportuni stili di vita. In particolare si deve: • eliminare il fumo, • raggiungere il peso forma, • limitare l’assunzione di alcool, • praticare esercizio fisico (almeno
circostanze, si deve procedere con ulteriori misurazioni fino a che i valori misurati risultino stabili. negli anziani, nei diabetici e nei casi di ipotensione ortostatica (l’abbassamento di pressione nel passaggio dalla posizione coricata a quella eretta), misurare la pressione 1 minuto e 5 minuti dopo che il paziente si è alzato in piedi.
Non parlare Schiena sostenuta Bracciale all’altezza del cuore
Posizione seduta
Braccio ben appoggiato
Gambe non accavallate
30 minuti al giorno), • rendere minima l’assunzione di sale (riquadro a fianco), • assumere in grandi quantità frutta e verdura, • limitare l’assunzione di grassi saturi e totali, • contenere l’introduzione di calorie: il calo di 10 chilogrammi, in caso di sovrappeso, è in grado di far diminuire di 5-20 mm di mercurio la pressione sistolica. Questi provvedimenti hanno effetti vantaggiosi a lungo termine
Piedi stabili a terra
anche su altri fattori di rischio spesso associati all’ipertensione, come l’obesità, l’eccesso di colesterolo nel sangue e il diabete. Devono essere attuati anche quando è necessaria la terapia farmacologica (trafiletto nella pagina a fianco), di cui aumentano l’efficacia. Peraltro è solo quando le modifiche dello stile di vita non abbiano sortito effetto che si può attuare anche la terapia farmacologica.
Per saperne di più Sfida all’ipertensione è un programma di Società italiana ipertensione arteriosa e Società italiana di medicina generale che aiuta a tenere controllata la pressione. Chiedete al vostro medico.
Alphega Farmacia magazine
• 15
Salute nella terza età
Incidenti frequenti in casa, molte volte con gravi conseguenze
Le cadute degli anziani un rischio da evitare Sono numerose le
SE SUCCEDE IMPARATE A RIALZARVI Qualora cadiate a terra: • giratevi a pancia in sotto; • mettetevi carponi e avvicinatevi a un mobile stabile; • usate il mobile come appoggio per rialzarvi; • alzatevi e sedetevi per recuperare le forze. Se non riuscite ad alzarvi, cercate di tenervi al caldo avvolgendovi in qualsiasi cosa sia accessibile, come coperte, tovaglie, cappotti, asciugamani, accappatoi.
16
condizioni che espongono le persone in là con gli anni al rischio di cadere. Alcune soggettive, altre legate alla casa, e su entrambe si può intervenire. Circa un terzo degli anziani che vivono in casa cade almeno una volta all’anno, e la metà di loro cade ripetutamente. Un caso su 40 richiede il ricorso all’ospedale, e tra chi si ricovera solo una metà sopravvive a distanza di un anno. In due casi su cinque le fratture causate da incidenti domestici riguardano persone con più di 65 anni. A determinare il rischio delle
• Alphega Farmacia magazine
cadute sono in alcuni casi fattori ambientali, in altri défaillance temporanee della capacità di mantenersi in posizione eretta, in altri ancora un insieme di questi due tipi di cause, tanto che l’incidente costituisce il risultato di una interazione tra la fragilità dell’anziano e l’insidiosità dell’ambiente. Le cadute ricorrenti, in ogni caso, possono essere spia delle cattive condizioni di un anziano fragile, potendo dipendere da: • malattie cardiovascolari, ipotensione ortostatica (cali di pressione nel passaggio dalla posizione coricata a quella in piedi), • diabete,
• depressione, demenza, epilessia, confusione, • disordini dei sistemi che garantiscono l’equilibrio (tra cui quello dell’orecchio), vertigini, capogiri, • alterazioni della mobilità, difficoltà nell’estensione delle ginocchia, artrite, artrosi, • debolezza muscolare, • ridotta funzionalità dei reni, incontinenza urinaria da urgenza (che costringe ad accelerare il passo verso il bagno), • alterazioni della vista (anche indotte da occhiali, in particolare quelli multifocali), • effetti di alcuni farmaci, specie se vengono assunti più medicinali insieme e se si impiegano
antipsicotici, ansiolitici, antidepressivi e altri psicofarmaci. Circa un terzo degli anziani che non hanno storie di precedenti cadute ha ugualmente paura di cadere, e la percentuale raddoppia nelle persone che sono già cadute almeno una volta. Questo ‘fattore paura’ gioca un ruolo molto rilevante nel condizionare l’anziano e nell’aumentare il suo rischio di incidente, conducendo a una perdita di indipendenza nelle normali attività quotidiane.
Alcune precauzioni da usare dentro casa
COME INTERVENIRE Su tutte queste difficoltà dell’anziano è possibile in parte intervenire: per esempio curando le patologie alla base della tendenza a cadere, o aggiustando le terapie che inducono questa fragilità (ed è quindi importante riferire al medico tutti i disturbi che potrebbero essere connessi alle cadute e tutti i farmaci che si assumono, oltre che le circostanze delle cadute che fossero già capitate); o ancora attraverso una riabilitazione preventiva, con esercizi di rinforzo della muscolatura miranti a migliorare la forza, l’andatura nel camminare, l’equilibrio. Spesso basta una normale attività fisica: fare le scale, andare in bicicletta, ballare. L’importante è aumentare progressivamente la difficoltà e faticosità dell’impegno fisico. L’ideale è fare esercizio tutti i giorni per circa mezz’ora, ma potrebbe bastare un’attività fisica attuata per 2-3 volte alla settimana. Ma bisogna anche tener conto delle condizioni che caratterizzano l’ambiente domestico: un’abitazione non sicura può aumentare del 50 per cento il
rischio di cadute. Vale la pena esaminare o far esaminare la casa da un punto di vista della struttura, degli arredi e degli impianti, e apportare gli aggiustamenti necessari. In alcuni casi si tratta di semplici precauzioni come quelle riportate nel riquadro sopra, in altri occorre metter mano a una sistemazione più impegnativa. E poi è importante che gli anziani
ricevano consigli e indicazioni sui modi con cui ridurre i rischi, il che contribuisce anche ad allontanare la paura di cadere. Non da ultimo è importante evitare l’isolamento, l’esclusione sociale, il disagio, le privazioni che spesso accompagnano la condizione degli anziani, tutti fattori che accrescono l’insicurezza e favoriscono quindi la tendenza a cadere.
Utili consigli • Se usate un bastone, che sia adatto alla vostra altezza. • Non alzatevi velocemente dal letto. • Calzate scarpe con suole non scivolose. • Non salite su sedie o sgabelli. • Limitate gli alcolici. • Fate attività fisica.
Alphega Farmacia magazine
• 17
Idee in farmacia
Rivolgetevi verso prodotti di qualità, sicuri e garantiti
A Natale regalate salute e bellezza E’ da sempre la festa più
bella, eppure può divenire causa di ansia e depressione. Natale crea a
BUONA SCELTA DONARE ARTICOLI ELETTROMEDICALI Un bel regalo che può essere trovato in farmacia è un apparecchio elettromedicale. La scelta è ampia: un misuratore di pressione, per esempio, o un dispositivo per rilevare la glicemia, o ancora un nebulizzatore per aerosol. Sono tutti articoli utili e duraturi, che ricorderanno frequentemente e a lungo chi li ha donati.
volte, con la corsa all’acquisto dei regali, condizioni di disagio emotivo che secondo l’Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico, “sono diffusissime anche tra le persone non sottoposte a psicoterapia”. La farmacia, di fronte a ciò, può risultare di aiuto, e non fornendo un rimedio terapeutico a questo stress, ma offrendo un ambiente lontano dalla confusione in cui scegliere tra moltissimi possibili articoli, con
l’assistenza di personale qualificato e abituato al consiglio, il dono più adatto per ciascuno, familiare o amico che sia. 18
• Alphega Farmacia magazine
E la qualità del regalo, in un momento in cui i dubbi sulla affidabilità e innocuità di molti articoli creano apprensioni non ingiustificate, risulterà automaticamente garantita agli occhi di chi riceve il pensiero: non è male, a questo proposito, far sì che nel confezionamento del pacchetto risulti chiara la provenienza dalla farmacia.
QUALCHE SPUNTO Le possibilità sono molte. Per un nipotino di pochi mesi o anni, o per il bambino di qualche amico, ci si può rivolgere per esempio a un bauletto di prodotti per l’igiene, o a un gioco formativo e sicuro come quelli che sono a disposizione nelle farmacie, garantiti da marchi
di qualità e certi per quanto riguarda produttore e provenienza. Cosmetici ipoallergenici, ed eventualmente con funzione trattante, possono essere un buon regalo per una donna, con una scelta praticamente illimitata; ma anche per un uomo ci si può orientare verso questo settore, ad esempio con un set di prodotti per la doccia o per la barba. Senza dimenticare, poi, il classico profumo, un’idea sempre valida per lei come per lui. E poi c’è tutto l’ampio capitolo, tipicissimo della farmacia, della medicina naturale, con tisane per ogni uso, infusi e preparati di vario genere a base di erbe medicinali. Ma le idee da regalo in farmacia sono anche molte altre: calze elastiche per eliminare la pesantezza agli arti inferiori, adatte ad esempio per chi trascorra molte ore in piedi. Oppure cinture elastiche in lana o in cotone, capaci di offrire contenzione e protezione utili in molte situazioni, come l’esposizione al freddo, la pratica sportiva, il recupero dopo traumi, il trattamento di forme reumatiche. Ma gli esempi potrebbero continuare a lungo: sarà il personale della farmacia a completare la lista in base alle richieste che rivolgerete.
Per
Misuratori di pressione
. . . i r o u c i tutti
bile a d fi f A nte e i n e v e con
M3i
Sintesi della tecnologia Omron per una accurata misurazione della pressione. • •Rileva le irregolarità della frequenza cardiaca • •42 memorie con data e ora
Grand e como dità
M6 comfort
Dotato di Bracciale Comfort adattabile a braccia normali ed extralarge • •Rileva i movimenti eccessivi del corpo • •90 memorie con data e ora
GARANZIA 3 ANNI CON PRESA E RICONSEGNA GRATUITA A DOMICILIO
adattamento impianto OMRON indd 1
25-09-2008 12:08:35
1239 20 decortil
4-11-2008
17:15
Pagina 1
PROTAGON
Secchezza cutanea?
La soluzione per tutta la famiglia s Crema ad azione
idratante e lenitiva per il trattamento quotidiano della cute molto sensibile o disidratata
s Indicata in tutti i casi di dermatosi e secchezza cutanea
anche ibilitĂ Disponespositore in
s Facile da stendere,
non untuosa e di pronto assorbimento
s Consigliata anche in pediatria
Il consiglio del vostro farmacista
L’armadietto dei medicinali Allestire e gestire un armadietto dei medicinali in casa è meno semplice di quel che può apparire. Innanzitutto occorre individuare quelli prodotti tenere a disposizione, il che dipende dai disturbi cui si è maggiormente soggetti, da eventuali terapie in atto e dalla necessità di poter far fronte a piccole emergenze impreviste. Un elenco di ciò che debba essere inserito è difficile da stilare: forse è più corretto farne uno di quei prodotti che non dovrebbero mai mancare (riquadro a fianco), da completare con i farmaci specifici che la propria condizione può richiedere. L’armadietto deve contenere soprattutto medicinali da automedicazione. E’ inutile invece conservare le medicine prescritte dal medico quando la confezione non è terminata, ma la cura è conclusa: sintomi simili a quelli accusati in occasione di un determinato disturbo possono
essere generati da patologie diverse, e solo il medico può valutare se una terapia vada ripetuta o, al contrario, modificata. L’automedicazione con farmaci acquistabili solo dietro presentazione di ricetta medica, poi, è assolutamente da evitare: può provocare gravi reazioni indesiderate e danni alla salute. È importante conservare ogni farmaco nella sua scatola, poiché in questa è riportata la data di scadenza ed è contenuto il foglietto illustrativo. Una volta allestito, l’armadietto va posto in un luogo adatto: i farmaci devono essere tenuti al riparo dalla luce, dalle fonti di calore e dall’umidità, tutti agenti che possono alterare i principi attivi. È invece molto diffusa l’abitudine di porre l’armadietto in bagno o in cucina, ambienti caratterizzati da sbalzi di temperatura e umidità. Se non è possibile fare altrimenti è necessario almeno controllare
Con quali prodotti allestirlo, come gestirlo
che l’umidità non sia troppo elevata e che caloriferi o fornelli del gas siano distanti. L’armadietto dei farmaci non deve essere accessibile ai bambini, e va chiuso a chiave. Periodicamente è necessario eseguire un inventario per verificare le date di scadenza. I farmaci scaduti devono essere poi gettati negli appositi contenitori posti nei pressi o all’interno delle farmacie.
Ecco i farmaci da tenere • antiacido per lo stomaco • antidiarroico • antidolorifico • antifebbrile • antinausea-antivomito • antispastico • antistaminico per bocca • antistaminico in pomata • carbone attivo (contro il gonfiore gastrointestinale) • collirio decongestionante
• digestivo • disinfettante • emostatico (per frenare piccole emorragie) • fialette odontalgiche • lassativo • pomata cicatrizzante • pomata per contusioni • pomata per ustioni • sciroppo per la tosse • stick per punture di api
Utili anche questi articoli sanitari Acqua ossigenata, bende, garza, borsa per acqua calda, borsa per ghiaccio o ghiaccio istantaneo, compresse di garza, cerotti medicati, cerotto in rocchetto, cotone idrofilo, fazzoletti di carta, forbici, laccio emostatico, misurini, pinzette, siringhe sterili, spille di sicurezza, succhiaveleno, termometro, tappi auricolari.
Alphega Farmacia magazine
• 21
Di sana pianta
Riduce la formazione di gas e distende la muscolatura
Il finocchio selvatico è una pianta spontanea, perenne, alta fino a due metri, con fusto ramificato; produce in estate ombrelle di piccoli fiori gialli che si trasformano in frutti, prima verdi e poi grigiastri. E’ una pianta che si adatta a qualsiasi terreno con presenza di sostanze organiche. Richiede irrigazioni frequenti e abbondanti e preferisce un clima temperato.
Digestione regolare con il finocchio Noto forse più come pianta aromatica per profumare diverse preparazioni culinarie, il finocchio selvatico è da sempre anche un importante componente della medicina tradizionale. Si inizia fin da lattanti a fare la sua conoscenza, quando si bevono dal biberon le tisane per calmare i dolori delle coliche gassose. Il finocchio selvatico è infatti correntemente utilizzato nel trattamento dei sintomi legati a turbe del processo di digestione, quali la sensazione di gonfiore a livello addominale o le eruttazioni. Uno studio clinico ha evidenziato che la pianta ha, su questi sintomi, un’efficacia paragonabile a quella di uno dei farmaci più utilizzati, la metoclopramide, ma con un’incidenza di effetti collaterali indesiderati assai minore e prossima allo zero. Durante la fermentazione intestinale, in particolare quella degli zuccheri, vengono prodotte elevate quantità di gas che fanno rigonfiare l’intestino e stimolano le
La carta d’identità NOME BOTANICO: Foeniculum vulgare. FAMIGLIA: Ombrellifere. DOVE CRESCE: in tutto il bacino del Mediterraneo; è coltivato anche in molti paesi a clima temperato. QUALE PARTE SI USA: i frutti maturi. CHE COSA CONTIENE: olio essenziale ricco di anetolo, proteine, olio grasso, flavonoidi, acidi organici, limonene.
22
• Alphega Farmacia magazine
contrazioni della sua muscolatura, provocando senso di gonfiore e dolori all’addome. I principi attivi del finocchio hanno la proprietà di ridurre la formazione dei gas intestinali sia con un’azione diretta di inibizione dei processi fermentativi nel grosso intestino, sia con un’attività antispastica (decontratturante) sulla muscolatura del colon. Per quest’ultimo motivo il finocchio viene frequentemente utilizzato anche per ridurre la componente dolorosa della sindrome del colon irritabile.
CONTRO FUNGHI E BATTERI Ma le proprietà del finocchio sembrano anche andare oltre quelle già ben note: studi recenti individuano per questa pianta anche un’attività antibatterica e antifungina. Alcuni tra i germi più sensibili sono lo Staphylococcus aureus e l’Escherichia coli. Le sostanze responsabili di questa azione sarebbero l’anetolo e il limonene, ma pare che un ruolo importante in tal senso sia giocato dall’aldeide anisica, un composto che si forma per ossidazione dei frutti del finocchio in seguito alla conservazione. Parte dell’azione antibatterica del finocchio è spiegabile con la sua capacità di ridurre consistentemente la moltiplicazione delle cellule infettanti. L’azione antifungina è stata dimostrata nei confronti
dell’Aspergillus niger, sul quale i componenti del finocchio sono attivi anche a concentrazioni molto basse. In alcuni soggetti, i preparati a base di finocchio possono produrre manifestazioni allergiche, con prurito e bruciori localizzati alla lingua e alle gengive. Non esistono controindicazioni per l’uso in gravidanza e durante l’allattamento.
Come si utilizza La dose totale quotidiana di estratto secco, contenente anetolo al 2%, va da 500 a 1000 milligrammi, da assumere 30 minuti prima dei pasti principali. La dose di olio essenziale, che contenga anetolo almeno all’80 per cento, non dovrebbe superare i 2,5 milligrammi per chilo di peso corporeo al giorno, e si deve assumere solo sotto controllo medico.
H_alphega.ai 10/10/2008 10.46.28