Alphega Farmacia Magazine n°2 Giugno Agosto 2008

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Giugno-Agosto 2008

E state in salute Sotto il sole 06 > Durante i viaggi 10 >

Dossier prevenzione Smettere di fumare impresa possibile 12 >

In collaborazione con Alliance Healthcare

Problemi circolatori Come evitare gambe gonfie e pesanti 18 >


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03 Sommario

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In questo numero

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SALUTE DA...

Informazioni di attualità

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Smettere di fumare impresa possibile

SALUTE ALL’ARIA APERTA

Proteggersi dal sole imperativo dell’estate

Vacanze: svago e qualche precauzione ome cambiano i tempi. Una volta chi si esponeva al sole lo faceva solo se costretto da un’attività lavorativa, e conservare un incarnato pallido era, per questo, un segno di distinzione. Oggi solo il 37 per cento degli italiani prende il sole per necessità di lavoro: il restante 63 per cento lo fa per diletto, soprattutto durante le vacanze. In un caso e nell’altro, l’importante è che dai raggi solari ci si protegga adeguatamente, considerati i danni che questi possono produrre sulla pelle. Ne parleremo in questo numero di Alphega Farmacia magazine, nel quale ci occuperemo anche di altre precauzioni necessarie d’estate, soprattutto se si viaggia all’estero: quelle per evitare o per combattere i disturbi intestinali, inconveniente assai frequente quando ci si sposta. Vedremo inoltre come prevenire un altro fastidio tipico di questo periodo: le gambe gonfie e pesanti, conseguenza di problemi circolatori che vengono accentuati dal caldo. E a proposito di prevenzione, ci soffermeremo nel consueto dossier a quella che deriva dall’abbandonare un’abitudine carica di rischi per la salute come il fumo. Vedremo come sostenere un passo importante che molti, in Italia, stanno compiendo in questo periodo, spinti probabilmente anche dalle condizioni che ha creato la legge Sirchia sul fumo nei locali pubblici: un provvedimento di cui esamineremo le conseguenze a cinque anni dalla sua entrata in vigore. E se smettere di fumare produce ansia, un rimedio possibile è la Passiflora, di cui parleremo nella rubrica dedicata alle piante medicinali. A proposito di queste, attenti al luogo comune per cui i prodotti erboristici sarebbero innocui, in quanto naturali: vedremo nella rubrica “Il consiglio del vostro farmacista” che questo non è affatto vero. Buona lettura.

DOSSIER PREVENZIONE

18

PROBLEMI CIRCOLATORI

Contro le gambe pesanti moto, abiti comodi e...

C

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SALUTE IN VACANZA

Problemi di intestino rischio da viaggiatori

21

IL CONSIGLIO DEL FARMACISTA

Naturale non significa necessariamente innocuo

22

DI SANA PIANTA

La passiflora aiuta a restare tranquilli

Anno IV, numero 2 (Giugno-Agosto 2008) Registrazione Tribunale di Milano N. 882 del 22 novembre 2005 Periodico trimestrale di DI PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, 16033 Lavagna - GE Edizione in esclusiva per le farmacie Alphega. Direttore responsabile Angelo Cambié ancambi@tin.it Redazione Florio Bovio Coordinamento scientifico e redazionale, grafica e impaginazione InterMedia Servizi Editoriali, via S. Antonino 3, 24122 Bergamo, tel. 035.226859, fax 035.4178840 (Consulenza scientifica Mariapia Fazio) Pubblicità InterMedia Servizi Editoriali, via S. Antonino 3, 24122 Bergamo tel. 035.226859, fax 035.4178840 (Gestione spazi e materiali pubblicitari Maria Grazia Palmerio) Editore Sinergie s.r.l., Corso Italia 1, 20122 Milano Stampa Galli Thierry Stampa s.r.l., via Caviglia 3, 20139 Milano Amministrazione DI. PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, 16033 Lavagna - Ge Tel. 0185.315755, fax 0185.315745 © Proprietà letteraria riservata. La riproduzione intera o parziale in ogni forma e su qualunque supporto, anche citando la fonte, è vietata in ogni lingua. Diritti riservati in tutto il mondo.

Alphega Farmacia magazine

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0552_04 Attualita

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Attualità in breve MISSOURI

SALUTE DA… Lo stress di mamma e papà aumenta la tendenza dei bambini a contrarre varie malattie, tra cui infezioni con febbre

ROCHESTER

La sede dell’Università di Rochester, nello stato di New York

ricorrente. Lo dimostra uno studio in cui il dipartimento di Pediatria della Rochester University ha coinvolto i genitori di 169 bambini con età compresa tra i cinque e i dieci anni. La salute dei piccoli è stata tenuta sotto osservazione per tre anni, ed è emerso che i bambini i cui genitori erano più sotto stress si ammalavano in maniera più seria e più frequentemente. Molte ricerche avevano già dimostrato che lo stress abbassa le difese immunitarie e fa invecchiare più in fretta, ma finora non erano stati verificati gli effetti indiretti su chi sta vicino alle persone stressate.

ROMA • Ogni giorno in Italia una persona perde un occhio a causa del cattivo uso delle lenti a contatto. A lanciare l’allarme è la Società Oftalmologica Italiana, che ha commissionato una indagine sugli utilizzatori italiani. Poco confortante i risultati: solo due di loro su dieci curano le lenti in modo adeguato, e in particolare solo il 19 per cento provvede a strofinarle leggermente tra le dita con soluzioni detergenti prima della conservazione, procedura fondamentale che va eseguita ogni volta. Le cose assolutamente da non fare - ricorda la Soi - sono lavare le lenti sotto il rubinetto e farsi la doccia con le

DURHAM

• Le donne risentono negativamente della carenza di sonno più che gli uomini. Secondo una ricerca della Duke University di Durham, in North Carolina, diventano più nervose e stanche, risultando anche più esposte al rischio di attacchi di cuore, depressione e diabete. Un’equipe ha esaminato 210 donne e uomini non affetti da disturbi del sonno, cui ha eseguito analisi del sangue e misurato i livelli di depressione, rabbia e ostilità verso il prossimo. Le donne che hanno mostrato più disturbi legati alla carenza di sonno sono state quelle che impiegano oltre mezz’ora ad addormentarsi.

MINNESOTA Un gatto in casa riduce di un terzo il rischio di infarto. Ricercatori dell’Università del Minnesota hanno seguito per dieci anni 4235 soggetti tra i 30 e i 75 anni, di cui 2235 avevano un gatto in casa mentre 2000 non avevano animali. Analizzando le cause di morte, hanno notato che l’incidenza degli attacchi di cuore era inferiore del 30% in chi possedeva un animale.

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L’ascensore è nemico della salute, e i suoi effetti negativi impiegano solo poche settimane a manifestarsi. E’ il risultato di uno studio condotto nell’Università del Missouri, i cui ricercatori hanno chiesto ad alcuni soggetti di ridurre drasticamente la loro attività fisica per verificare gli effetti della sedentarietà. I ricercatori hanno esaminato due gruppi di persone: a uno di camminatori ‘medi’ (circa 6.000 passi al giorno) è stato chiesto di scendere per tre settimane a 1.400 passi, evitando assolutamente le scale e prendendo l’automobile ogni volta che fosse possibile. Alle stesse avvertenze è stato sottoposto il secondo gruppo camminatori sopra la media, da circa 10.000 passi al giorno ma in questo caso solo per due settimane. In entrambi i casi l’inattività è stata più che sufficiente per aumentare la presenza di glucosio e grassi nel sangue, una condizione che predispone allo sviluppo di diabete e malattie cardiovascolari.


VENORUTON 200x250

13-05-2008

14:48

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ci hai provato anche tu? Gambe in su, docce fredde, calze elastiche: anche tu ci hai provato quando senti le gambe gonfie e pesanti!

puoi provare venoruton. Contro i sintomi dell’insufficienza venosa. È un medicinale a base di Oxerutina che agisce in modo specifico e mirato sulle vene. Simulazione computerizzata.

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Vena in condizioni normali

Vena deformata che provoca la cattiva circolazione dei globuli rossi

gambe più attive, più leggere. Al passo con te.

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0552_06_08 Protezione solare

16-05-2008

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Salute all’aria aperta

Come evitare i danni creati dai raggi ultravioletti

Proteggersi dal sole imperativo dell’estate La radiazione solare

produce insulti alla pelle che possono portare, tra l’altro, allo sviluppo di tumori. Una serie di accorgimenti e l’uso di prodotti solari creano una buona prevenzione. Sono lontani i tempi in cui tra i connotati della bellezza - oltre

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• Alphega Farmacia magazine

all’obesità, che evocava ricchezza e benessere - veniva compreso il pallore, protetto dalle dame anche con ombrellini da sole perché aiutava a distinguersi dalle classi più umili, costrette dal lavoro a lunghe permanenze sotto i raggi solari. E’ durata, questa scarsa reputazione della pelle scurita dal sole, all’incirca fino alla

seconda guerra mondiale, dopo la quale le mutate condizioni di vita, e l’affermarsi del turismo quale attività distintiva, hanno sempre più attribuito al colorito bruno un nuovo significato, quello tuttora dominante. Oggi la tintarella costituisce ormai un fine a sé stante, da perseguire a costo di lunghe esposizioni sotto il sole che occupano in alcuni casi gran parte del periodo di vacanze. Il che da un lato può risultare benefico, visto che il sole è prezioso per l’accrescimento scheletrico dei bambini e per chi soffra di osteoporosi, rachitismo, artrosi, reumatismi, dermatite atopica, psoriasi, acne, seborrea, dermatite seborroica; ma d’altro canto può costituire anche un’insidia, come dimostra la reazione che la pelle produce ai raggi proprio con l’abbronzatura. Occorre dunque usare alcune precauzioni nell’esporsi al sole, sia per diletto (come afferma di fare il 63 per cento degli italiani) sia per una necessità lavorativa (condizione che riguarda il 37 per cento della popolazione). Altrimenti si va incontro, per azione dei raggi ultravioletti, a danni che possono essere temporanei come le scottature, ma anche permanenti, nei migliori dei casi sotto forma di macchie, rughe e altri segni innocui di invecchiamento della pelle, altrimenti come tumori cutanei che possono essere molto


0552_06_08 Protezione solare

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aggressivi come il melanoma, la cui diffusione è raddoppiata negli ultimi 10 anni. Per evitare questi rischi ci si deve esporre al sole sempre in maniera graduale (non più di 20-40 minuti in ognuno dei primi giorni), così da dar tempo alla pelle di difendersi dalle azioni nocive dei raggi solari producendo poco sotto alla superficie un pigmento scuro (la melanina) che ha la funzione di proteggere gli strati più interni; soprattutto fin tanto che la melanina non abbia raggiunto una quantità sufficiente, rendendo la pelle abbronzata, occorre sostituire o integrare la sua funzione con l’applicazione di prodotti che forniscano una adeguata protezione, a maggior ragione da parte di chi sia di pelle, occhi e capelli chiari (test nella pagina successiva), o abbia avuto casi di tumori della pelle in famiglia, o presenti un buon numero di nei. Ma anche quando si è creata la tintarella, la protezione resta necessaria, sia

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pure in maniera meno schermante. La capacità di un prodotto solare di riparare dai raggi ultravioletti è espressa dal fattore di protezione: considerato che la scala non è univoca, ci si può regolare verificando a quale valore corrisponde lo schermo totale, e considerare che un fattore di protezione medio è la metà di quello totale. Nel dubbio, in ogni caso, è meglio abbondare, così come è meglio non lesinare nell’applicazione del prodotto: uno strato troppo sottile risulterebbe inefficace.

Le nubi sottili lasciano passare oltre il 90% degli UV solari

La neve fresca riflette fino all'80% degli UV-B

DOVE E QUANDO TEMERE I RAGGI Le ore in cui è particolarmente importante proteggersi sono quelle tra le 10 e le 14 (in realtà tra le 11 e le 15 con l’ora legale), quando la radiazione ultravioletta è più forte. In montagna i raggi solari sono più intensi che al livello del mare, e al Sud più che al Nord; più raggi ultravioletti ci

L’intensità UV aumenta del 4% ogni 300 metri di incremento dell'altitudine

Il 60% della dose giornaliera di UV arriva a terra tra le 10 e le14

Vero/Falso ? !

Sotto l’ombrellone si è al riparo dai raggi ultravioletti.

? !

L’abbronzatura protegge dal sole.

FALSO. L’ombrellone blocca solo la metà circa dei raggi solari, che oltretutto arrivano anche per le riflessioni di sabbia e acqua.

VERO, ma solo in parte. Anche una buona abbronzatura offre una protezione limitata, equivalente a un fattore di protezione di circa 4; inoltre non scherma una parte dei raggi ultravioletti, gli UV-A.

? !

Se non si sente il calore dei raggi solari non ci si scotta.

? !

Usando solari a bassa protezione ci si abbronza di più.

La dose annuale di UV per chi lavora al coperto è il 10-20% di quella a cui è esposto chi lavora all'esterno

L'ombra riduce la radiazione UV di oltre il 50%

La sabbia riflette fino al 25% dei raggi UV

FALSO. A provocare le scottature sono le radiazioni ultraviolette, che non vengono percepite. Il riscaldamento è prodotto invece dai raggi infrarossi.

FALSO. Con un solare ad alta protezione si ottiene a fine

vacanza un’abbronzatura più omogenea e duratura.

A mezzo metro di profondità l'intensità degli UV è il 40% di quella in superficie

Alphega Farmacia magazine

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0552_06_08 Protezione solare

16-05-2008

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Salute all’aria aperta

CHE COS’E’ L’INDICE UV L’indice UV esprime il livello di radiazione ultravioletta solare sulla superficie terrestre, e viene riportato da vari mezzi d’informazione sotto forma di valore massimo previsto nella giornata per le diverse località o aree geografiche. I valori variano da zero a 11 e oltre: più è alto il valore dell’indice, maggiore è il potenziale danno per la pelle e per gli occhi e minore è il tempo in cui questo si produce.

LE RISPOSTE DEL VOSTRO FARMACISTA I solari scadono? Sono prodotti

piuttosto stabili, ma se rimangono molte ore al caldo, sotto il sole, soprattutto se la confezione non è ben chiusa ed è esposta a infiltrazioni di sabbia, possono inquinarsi e degradarsi. Perciò è bene sostituire i solari dopo ogni stagione, anche se, in assenza di indicazioni sulla scadenza, si intende che la durata sia almeno 30 mesi dalla produzione.

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sono anche in mare aperto, a causa della riflessione da parte dell’acqua. E bisogna proteggersi anche con il cielo coperto e durante i bagni, visto che le radiazioni solari non vengono schermate né dalle nuvole né dall’acqua. Non va dimenticato, inoltre, che il sole eccessivo nuoce non solo al mare e in montagna, ma pure in città, e occorre tenerne conto in occasione di lunghe passeggiate, partite a tennis e così via. In alcune condizioni, quando l’indice UV è molto elevato (trafiletto a fianco e riquadro in basso), anche i solari divengono insufficienti e serve coprirsi con indumenti e cappello (quest’ultimo prezioso sempre per chi abbia calvizie o assecondi la moda dei capelli rasati), o addirittura rimanere al chiuso. I bambini devono essere protetti in maniera particolarmente scrupolosa: i neonati fino a seidieci mesi di vita non devono essere esposti affatto al sole, nei confronti del quale la loro pelle non sa ancora difendersi. Gli altri possono rimanervi soltanto nelle ore in cui la radiazione è meno forte e con protezioni molto schermanti: occorre evitare danni alla pelle in tenera età, perché creano le premesse per lo sviluppo, anche diversi decenni più avanti, di tumori cutanei come il melanoma. La luce solare troppo intensa può provocare danni anche agli occhi, originando infiammazioni della cornea e della congiuntiva, cataratte e retinopatie: è dunque necessario usare all’aperto occhiali con lenti scure, e nelle ore di maggior intensità dei raggi solari indossare cappelli a falde larghe.

• Alphega Farmacia magazine

IL TEST

Quanto dovete proteggervi? 1 Colore della pelle

■ bianco latte ■ chiara ■ moderatamente scura ■ scuro-olivastra ■ nera

2 Colore dei capelli

■ rossi

■ biondi

■ castani

■ neri

3 Colore degli occhi

■ azzurri o verdi ■ castani chiari ■ scuri

4 Lentiggini

■ molte

■ poche

■ assenti

5 L’abbronzatura le si crea...

■ mai ■ dopo diverso tempo e con fatica ■ dopo pochi giorni ■ subito

6 Le capita di scottarsi...

■ sempre ■ in assenza di protezione ■ raramente ■ mai

Il punteggio da attribuire alle risposte: ■0 ■1 ■2 ■3 ■4 Come interpretare il risultato: • da 0 a 1: non esporsi mai al sole senza maglietta, cappello, occhiali; al mare rimanere sotto l’ombrellone e usare solari ad altissima protezione; • da 2 a 7: evitare l’esposizione nelle ore centrali della giornata e usare solari ad altissima protezione; • da 8 a 12: usare solari ad alta protezione nei primi giorni di esposizione: successivamente si può ridurre il fattore; • oltre 13: usare solari a protezione media o bassa.

Come regolarsi con l’indice UV

Nessuna protezione solare

Si può rimanere all’aperto senza precauzioni

Protezione solare necessaria, più schermante al crescere dell’indice UV

Protezione solare in grado massimo necessaria, ma non sempre sufficiente

Indossare cappello, maglietta e occhiali da sole. Porsi all’ombra nelle ore centrali della giornata.

Non rimanere all’aperto nelle ore centrali; stare all’ombra nelle altre. Cappello, maglietta e occhiali da sole indispensabili.

simbolo internazionale delle raccomandazioni



0552_10_11 Intestino

16-05-2008

10:20

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Salute in vacanza

Molto frequente, fuori casa, incorrere nella diarrea

Problemi di intestino rischio da viaggiatori In molti paesi, specie

LE RISPOSTE DEL VOSTRO FARMACISTA Con che cosa si possono disinfettare posate e stoviglie? In farmacia sono disponibili prodotti per questo uso. In casi di emergenza, potete preparare una buona soluzione disinfettante per uso domestico diluendo un cucchiaio da tavola di comune candeggina (ipoclorito di sodio al 5%) in un litro d’acqua. Un preparato del genere può essere utilizzato per disinfettare, oltre che gli oggetti di cucina, anche frutta e verdura da mangiare crude, che prima di essere consumate dovranno poi essere risciacquate abbondantemente con acqua sicura (eventulamente bollita). La candeggina può essere usata anche per rendere più sicura l’acqua da bere: in questo caso, per evitare che il sapore divenga sgradevole, la concentrazione da usare è un cucchiaino da tè in un litro di acqua. La soluzione così preparata deve essere lasciata riposare per un’ora prima del consumo.

10

quelli in via di sviluppo e a clima caldo-umido, è facile contrarre infezio o ni intestinali. Ma la diarrea può essere provocata anche solo dal cambiamento di vita. Viaggiare, cambiare abitudini e alimentazione, esporsi al rischio di assumere cibi contaminati: d’estate stomaco e intestino possono risentire di tutto questo con vari disturbi. Il più comune è

• Alphega Farmacia magazine

la cosiddetta diarrea del viaggiatore, affezione alla quale si va incontro con una certa facilità soprattutto nel caso di viaggi in paesi in via di sviluppo, essendo favorita da carenza di igiene e da climi caldo-umidi (cartina nella pagina a fianco). A provocarla possono essere virus, batteri o parassiti, e in qualche caso anche il solo cambiamento di abitudini e ritmi di vita, o le diverse condizioni climatiche e ambientali. I

microrganismi patogeni più frequenti sono i batteri Escherichia coli (di una varietà che produce una tossina, ma anche di un’altra comunemente presente nell’intestino), Shigella, Salmonella, Campylobacter jejuni, e poi agenti virali come i Rotavirus, gli Enterovirus, i virus Norwalk, mentre tra i parassiti sono da ricordare la Giardia lamblia, l’Entamoeba hystolitica, il Cryptosporidium.

COME SI TRASMETTE Il contagio avviene per la cosiddetta via fecale-orale, in primo luogo attraverso il consumo di acqua e alimenti contaminati, ma anche con la balneazione, soprattutto quella in acque dolci. Il contagio diretto da uomo a uomo, per il contatto con mani sporche, è raro ma possibile. Il periodo di incubazione e la contagiosità dipendono dalla natura dell’agente patogeno; solitamente, però, varia da qualche ora a pochi giorni. La malattia, seppur fastidiosa, è di lieve entità e tende a risolversi spontaneamente nel giro di qualche giorno, ma nel caso in cui la diarrea sia forte, o si presentino anche sintomi come dolori addominali, febbre, disturbi digestivi sarebbe sempre bene consultare un medico, se non altro per escludere malattie per le quali sia necessaria una terapia appropriata.


0552_10_11 Intestino

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Diarrea del viaggiatore: i paesi del mondo più e meno a rischio

Rischio elevato Rischio moderato Rischio basso

COME SI CURA Il trattamento dell’affezione si basa essenzialmente sull’assunzione di liquidi e sali minerali con i quali reintrodurre quelli persi a causa delle scariche diarroiche: dunque abbondante consumo di acqua minerale, succhi di frutta, biscotti salati, oltre che di soluzioni saline, del commercio o da preparare in casa (trafiletto a fianco). Il trattamento con farmaci che riducono la motilità intestinale non è sempre indicato, perché nel caso di alcune infezioni (come quella da Shigella) può prolungare il decorso della malattia. Invece in alcuni casi è necessaria la terapia antibiotica o antiparassitaria, che deve però essere sempre prescritta dal medico.

IL DECALOGO

Per non ammalarsi dal cibo 1

Scegliere i prodotti che abbiano subito trattamenti idonei ad assicurarne l’innocuità (per esempio la pastorizzazione).

2

Cuocere bene i cibi in modo che tutte le parti, anche le più interne, raggiungano almeno 70 gradi centigradi.

3

Consumare gli alimenti immediatamente dopo la cottura.

4

Conservare in frigorifero gli alimenti cotti che non vengano consumati subito; la permanenza in frigorifero deve essere però limitata: se il cibo deve essere conservato per lungo tempo è preferibile surgelarlo.

5

Riscaldare rapidamente e ad alta temperatura, prima del consumo, i cibi che siano stati cotti precedentemente.

6

Evitare ogni contatto tra cibi crudi e cotti.

7

Curare l’igiene delle mani nel manipolare gli alimenti.

8

Fare in modo che tutte le superfici della cucina, gli utensili e i contenitori siano accuratamente puliti.

9

Proteggere gli alimenti da insetti, roditori e altri animali.

10

Utilizzare solo acqua potabile.

IN EMERGENZA UNA SOLUZIONE REIDRATANTE DA FARE IN CASA Una soluzione reidratante, da usare per contrastare gli effetti della diarrea, si può preparare anche in ambito domestico sciogliendo in un litro di acqua (minerale, bollita o disinfettata): • 3,5 grammi di sale da cucina (un cucchiaino da caffè); • 40 grammi di zucchero (due cucchiai da tavola colmi); • 2,5 grammi di bicarbonato di sodio (un cucchiaino da caffè raso); • 1 grammo di cloruro di potassio (un cucchiaino da caffè raso).

Alphega Farmacia magazine

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0552_12_16 Dossier fumo

16-05-2008

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Dossier prevenzione

Abbandonare le sigarette può risultare faticoso, ma vale la pena. Per aiutarsi si può ricorrere a vari sistemi, tra cui l’assunzione di farmaci che limitano l’astinenza. 12

Smettere di fumare impresa possibile Risultato, evitare rischi elevati per la salute propria e per quella di chi vive intorno

• Alphega Farmacia magazine

E’ in costante diminuzione, in Italia, la diffusione del fumo. Solo dal 2004 al 2005 il numero dei pacchetti di sigarette consumati all’anno per abitante è passato da 95,1 a 89,7, con una riduzione del 5,6 per cento. E le vendite complessive sono in calo costante - a parte una piccola ripresa

nel 2006 - dal 2003, l’anno in cui è entrata in vigore la legge che ha vietato il fumo all'interno dei locali pubblici (grafico a fianco). Una legge i cui risultati si fanno sentire su più versanti, a cominciare dalla qualità dell’aria nei bar e negli altri esercizi in cui è stato introdotto un divieto


0552_12_16 Dossier fumo

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accolto - va detto - con grande maturità dai fumatori italiani, che in linea di massima lo rispettano scrupolosamente: la concentrazione di polveri sottili in questi ambienti è diminuita in maniera sensibilissima (grafico nella pagina successiva), a tutto vantaggio per la salute di chi frequenta questi locali e ancor più di quanti vi lavorano. Si vendono meno sigarette perché si sono ridotte le occasioni in cui poterle fumare, ma anche perché, probabilmente in gran parte dissuasi proprio dalla legge Sirchia, molti hanno del tutto chiuso con questa abitudine: il numero di fumatori è in calo proprio dal 2003, e non solo per gli uomini, tra i quali ormai da decenni stava diminuendo la diffusione del vizio, ma anche per le donne, tra le quali fino agli anni 90 l’abitudine del fumo si era affermata in maniera molto accentuata, rimanendo poi sostanzialmente stabile nei primi anni del nuovo secolo (figura a pagina 15).

Ma alla base del calo nella diffusione del fumo c’è molto probabilmente anche una accresciuta consapevolezza dei danni che questa abitudine può produrre, quelli per cui le sigarette vengono considerate dall’Organizzazione mondiale della sanità “la prima causa di morte facilmente evitabile”. Ogni anno nel mondo il fumo uccide 4,8 milioni di persone, di cui 80.000 solo in Italia, e come

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questo avvenga è facile da capire: in ogni boccata di fumo sono contenute più di 4000 sostanze chimiche, alcune cancerogene come gli idrocarburi policiclici aromatici, le nitrosamine o il catrame, altre tossiche come arsenico e acido cianidrico o irritanti come la formaldeide, e poi il monossido di carbonio che blocca il trasporto di ossigeno nel sangue e il polonio 210 radioattivo, per non parlare della nicotina che influenza il sistema cardiovascolare e nervoso e induce dipendenza. Ecco perché il fumo (attivo e passivo) è implicato nello sviluppo di: • tumore al polmone; • cancro della bocca, della laringe e della faringe);

Si vendono meno sigarette perché si sono ridotte le occasioni in cui poterle fumare, ma anche perché, in parte proprio per via del divieto di fumo nei locali pubblici, molti hanno chiuso con questa abitudine.

• cancro in altri tessuti (esofago, pancreas, vescica); • malattia polmonare cronica ostruttiva: enfisema polmonare e/o bronchite cronica; • malattie cardiovascolari (infarto, aneurismi aortici, danneggiamento dei vasi periferici che negli arti inferiori può condurre a dolore

In calo, dopo il divieto, le sigarette vendute 105

migliaia di tonnellate di sigarette vendute in Italia 103,1 101,6

100

100,4

96

95

91

90 89,2

85

101,6

da 1 gennaio divieto di fumo in locali pubblici

I DANNI DELLE SIGARETTE

10:53

98,9

93,8 92,8

92,7

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Alphega Farmacia magazine

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Dossier prevenzione

grave e richiedere l’amputazione nei casi più severi); • malattie dell’orecchio medio nei bambini esposti al fumo passivo; • asma, soprattutto nei bambini; • in gravidanza: aborto, riduzione del peso alla nascita, morte subito prima o subito dopo il parto, aumento di incidenza di malattie congenite (soprattutto difetti del cranio e degli arti); • periodontite (infiammazione dei tessuti che avvolgono la radice dentaria, causa principale di perdita dei denti); • osteoporosi (fragilità delle ossa); • facilità a sviluppare allergie.

LE RISPOSTE DEL VOSTRO FARMACISTA Come superare la

dipendenza fisica COME E dalla nicotina?

PERCHE’ Può essere utile una ASSUMERE A PARTE somministrazione LAdiNICOTINA controllata questa sostanza con Percerotti, favorire la gomme da masticare, disassuefazione dal fumo inalatori o pastiglie, può essere utile, allo tutti acquistabili scopo di ridurre iin sintomi farmacia senza ricetta, della dipendenza fisica ma sempre dietro prodotta dalla nicotina, consiglio del una somministrazione farmacista. di questa L’usocontrollata di questi prodotti tramite cerotti, vasostanza evitato sotto i 18 gomme da masticare, anni, in gravidanza, inalatori o pastiglie, nell’allattamento, in tutti prodotti acquistabili in caso di malattie farmacia senza ricetta, ma cardiovascolari, ulcera sempre dietro consiglio e gastrite acuta. del farmacista.

DOPO L’ULTIMA SIGARETTA

Polveri sottili nei locali, prima e dopo il divieto 400

concentrazione di polveri sottili PM2,5 in microgrammi/m3 368

350

prima del 2003

300

dopo il 1° gennaio 2003

250 200 150

150,1

100

-56%

111

-67%

-28% 50 0

14

65,7 46,8

33,7

bar (14)

-84% 57,7

36,5

ristoranti (12) sale giochi (8)

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pub (6)

119,3

-64% 43,3

tutti i locali (47)

Motivi per smettere di fumare, insomma, ce ne sono in grande abbondanza. E si può riuscire a farlo anche da soli: i dati dell’Istat indicano che il 90 per cento degli ex fumatori ha smesso senza bisogno di aiuto. Se si decide di provare da soli è bene tener presente che le prime 24 ore dopo l’ultima sigaretta sono le più difficili, e che nei primi quattro giorni sono più intensi i sintomi dell’astinenza, i quali tendono ad attenuarsi dalla prima settimana al primo mese, mentre sensazioni di malessere (come affaticabilità, irritabilità, difficoltà di concentrazione, aumento dell’appetito) possono persistere anche per alcuni mesi. Il desiderio impellente di una sigaretta, tuttavia, dura solo pochi minuti, e non è troppo difficile adottare strategie per distrarsi come bere un bicchiere d’acqua, fare una passeggiata,


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chiacchierare con qualcuno, masticare una gomma o una caramella senza zucchero. La nicotina è un anoressizzante: quindi, smettendo di fumare, è possibile un aumento di peso, non superiore tuttavia ai due o tre chili. Non tutti - c’è da dire ingrassano, ma se non si vuole rischiare è sufficiente cambiare gradualmente le proprie abitudini alimentari, riducendo la quantità di cibo per pasto, facendo 3-5 pasti leggeri piuttosto che due abbondanti, bevendo molti liquidi, riducendo il consumo di alcolici, scegliendo frutta e verdura quando si sente la necessità di mangiare qualcosa fra i pasti e, infine, aumentando l’attività fisica. E’ anche bene ricordare che può capitare di ricominciare a fumare; ma le ricadute fanno parte del percorso di cambiamento, e non devono scoraggiare. Se non si riesce a smettere da soli, la cosa migliore da fare è sentire il proprio medico di famiglia, il quale può innanzitutto evidenziare, in base alla cartella clinica e a semplici test sul respiro e sulla funzionalità cardiaca, quanto sia urgente smettere; potrà anche fornire consigli su come procedere e prescrivere prodotti specifici. Maggiore è il supporto che si riceve, più è alta la probabilità di smettere di fumare in modo definitivo, e sono diversi i metodi disponibili. Terapie farmacologiche. Può essere di ausilio il trattamento con i sostitutivi della nicotina (trafiletto nella pagina a fianco)

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Il fumo ingiallisce i denti: ma è il problema più risolvibile A lungo andare, il fumo di sigaretta ingiallisce i denti, formando su di essi anche macchie scure. Ma in fondo questo è il problema più facile da risolvere. Esistono infatti vari metodi per lo sbiancamento dei denti: ce ne sono alcuni professionali, che possono essere usati solo dal dentista e che in genere richiedono una o due sedute di circa 30 minuti, e altri domiciliari, basati sull’impiego, direttamente da parte del paziente, di prodotti venduti in farmacia come mascherine, striscette, gel, toccature, dentifrici, polveri e paste abrasive. In genere questi preparati non agiscono bene se i denti sono coperti dal tartaro o dalle stesse macchie di fumo, e neanche sulle otturazioni o sulle capsule. Per questo, prima di usarli conviene chiedere prima consiglio al dentista e fare una pulizia professionale dei denti. In ogni caso, questi prodotti vanno usati in maniera corretta per evitare danni allo smalto dei denti.

FALSE CREDENZE CIO’ CHE IL FUMO NON PRODUCE La nicotina non migliora le prestazioni psico-fisiche. L’effetto calmante del fumo è molto lieve: più importante quello che si ottiene smettendo di fumare. Il fumo non migliora i riflessi, ma li rallenta. Il fumo non migliora la memoria verbale e l’orientamento.

Fumatrici e fumatori ieri e oggi in Italia 70 donne

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Dossier prevenzione

e/o con il bupropione, un farmaco che riduce lo stimolo a fumare, acquistabile - a differenza dei prodotti a base di nicotina solo dietro presentazione di ricetta medica.

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IL TEST

Siete motivati a chiudere con il fumo? 1 Quanto è importante per lei smettere di fumare?

■ Disperatamente

■ Molto

■ Abbastanza

■ Non molto

2 Quanto è determinato a smettere?

■ Estremamente

■ Molto

■ Abbastanza

■ Non del tutto

3 Perché desidera smettere di fumare?

■ La mia salute ne sta già risentendo ■ Sono preoccupato per la mia salute futura ■ Fumare costa troppo ■ Sono spinto a farlo dagli altri ■ Voglio salvaguardare la salute della mia famiglia

persona sia per telefono: facilita la decisione al cambiamento e aiuta a rafforzare le motivazioni. Le terapie di gruppo aggiungono, attraverso la condivisione dei problemi e delle motivazioni con altri fumatori, un ambiente di supporto vicendevole che è particolarmente importante nelle fasi difficili della terapia. Altri metodi puntano a trasformare in estremamente spiacevoli le sensazioni derivanti dal fumo, e comprendono sistemi di concentrazione e anche lo shock elettrico. Ci sono poi l’ipnosi, con cui si forniscono suggestioni finalizzate a modificare il comportamento nei riguardi del fumo, e l’agopuntura, che con l’infissione di aghi in determinati punti del corpo mira a ridurre gradualmente il desiderio di fumare.

4 Come considera le probabilità di riuscire a smettere?

■ Estremamente alte ■ Molto alte ■ Basse ■ Molto basse Il punteggio da attribuire alle risposte:

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■ Abbastanza alte ■5

■4

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■ Non molto alte ■2

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• da 4 a 6 motivazione bassa: non si è ancora considerato seriamente la decisione di smettere di fumare; • da 7 a 10 motivazione media: si valutano i benefici della disassuefazione dalle sigarette e i rischi del fumo; • da 11 a 14 motivazione alta: si hanno momenti nei quali si è più decisi ad abbandonare il vizio; • da 15 a 19 motivazione molto alta: si è pronti a chiudere con il fumo.

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Per saperne di più • In Italia sono presenti oltre 200 ambulatori per la cessazione del fumo di tabacco, gestiti da ospedali, Asl e organizzazioni come la Lega italiana per la lotta ai tumori. • Telefono verde contro il fumo dell’Istituto superiore di sanità: 800 554088, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16.


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0552_18-19 Circolazione gambe

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Problemi circolatori

Un disturbo che si riacutizza durante l’estate

Contro le gambe pesanti moto, abiti comodi e... Il caldo favorisce il

ristagno di sangue nelle vene degli arti inferiori, per evitare il quale esistono vari rimedi. Durante la stagione estiva, in particolare nei periodi più caldi, può capitare di avvertire un senso di pesantezza e di indolenzimento alle gambe, soprattutto a sera e dopo essere rimasti a lungo in piedi. Questa sensazione di gonfiore e di stanchezza, cui a volte si aggiungono formicolii e crampi ai polpacci, è causata da un rallentamento della circolazione di sangue venoso e linfa, che 18

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risalgono lungo le gambe verso il cuore. Sono diversi i fattori scatenanti che possono indurre la comparsa di questi fastidi: • predisposizione costituzionale ai disturbi della circolazione; • vita sedentaria; • prolungata posizione in piedi; • alimentazione scorretta; • sovrappeso; • indumenti troppo stretti e tacchi troppo alti. Per migliorare la condizione delle gambe, innanzitutto è necessario svolgere attività fisica: il movimento, infatti, contribuisce a migliorare il ritorno del sangue attraverso le vene, sia perché i

piedi si comportano durante la camminata come spugne che vengono spremute, sia per il meccanismo di ‘pompa’ esercitato dai muscoli (figura nella pagina accanto). In concreto tutto questo può significare semplicemente camminare: una passeggiata di 30 minuti al giorno a passo sostenuto e con ritmo costante costituisce un ottimo esercizio non solo per cuore, polmoni e muscoli, ma anche per la circolazione. E se si svolge un lavoro che costringe a stare seduti a lungo, occorre concedersi ogni tanto una pausa per fare qualche passo e


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sgranchirsi le gambe. Il sovrappeso favorisce la comparsa di stanchezza, pesantezza e talvolta anche gonfiori alle gambe; è quindi importante mantenere il proprio peso forma attraverso un’alimentazione bilanciata: evitare i cibi molto calorici e gli alcolici, ridurre il consumo di sale, assumere una sufficiente quantità di fibre con frutta e verdura e bere molta acqua (almeno un litro e mezzo al giorno, due litri d’estate). Non si devono indossare abitualmente vestiti eccessivamente attillati, che potrebbero comprimere i vasi, e nemmeno scarpe troppo strette, a punta e con il tacco più alto che 3-4 centimetri. Chi ha problemi di circolazione deve considerare che il caldo aggrava i disturbi: sono quindi da evitare, oltre ai bagni a temperatura troppo elevata e la depilazione con cera a caldo, anche le lunghe esposizioni al sole, specialmente nelle ore centrali del giorno. Dopo una giornata lunga e faticosa un sollievo alle gambe stanche e appesantite si può apportare con un pediluvio, oppure una doccia agli arti inferiori con acqua fredda alternata ad acqua calda - il che riattiva la circolazione - dopo di che è bene sdraiarsi avendo cura di appoggiare le gambe su un cuscino per tenerle sollevate. Se la sera è presente gonfiore alle gambe può rivelarsi utile dormire con un cuscino sotto le caviglie: alla mattina il gonfiore sarà quasi sicuramente scomparso, perché questa posizione favorisce il rilassamento dei muscoli e soprattutto aiuta il sangue a

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defluire dagli arti inferiori. Particolarmente benefico è il massaggio che l’acqua di mare può esercitare sulle gambe: nuotare e fare passeggiate lungo la riva è un piacere tipicamente estivo che può giovare parecchio su questo fronte.

ATTENTI ANCHE D’INVERNO Quando tornerà la cattiva stagione, il freddo renderà meno fastidiosi e più sopportabili le sensazioni di pesantezza e di affaticamento, ma alcune condizioni, come la permanenza in ambienti surriscaldati, possono far ricomparire o aggravare i sintomi. E’ importante allora: • evitare le fonti di calore diretto sulle gambe (termosifoni, stufe, camino); • mangiare in modo sano e controllare il peso; • usare calze elastiche, meglio se graduate, che non stringano le cosce e non siano autoreggenti. Se poi, nonostante tutti questi accorgimenti, i fastidi e

I prodotti che aiutano ad arrecare sollievo L’uso di alcuni prodotti può essere a volte di aiuto; per esempio uno spray rinfrescante da applicare durante la giornata, quando si sente il bisogno di attenuare la pesantezza delle gambe: garantisce un pronto sollievo nei momenti di stanchezza ed è facile e veloce da impiegare, soprattutto quando si è fuori casa. Quando si è più in libertà, in un momento di relax si può applicare una crema lenitiva (per esempio a base di principi attivi del mirtillo), da spalmare con un movimento verso l'alto e da lasciar poi assorbire qualche minuto: oltre a donare un’immediata sensazione di sollievo, svolge anche un'azione idratante. Non occorre invece massaggiare se si usa un gel, che si applica molto velocemente ed è immediato nell’azione. Sarà il farmacista a suggerirvi il prodotto migliore.

soprattutto il gonfiore persistono, è opportuno rivolgersi al medico, perché i disturbi potrebbero essere sintomi di qualche problema più serio.

Come funziona la pompa del ritorno venoso

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0552_21 Consiglio erbe

16-05-2008

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Il consiglio del vostro farmacista

I preparati a base di erbe sono dotati di proprietà farmacologiche che, come avviene per ogni medicinale, possono accompagnarsi a effetti collaterali, reazioni allergiche, controindicazioni e possibili interazioni con altri farmaci.

Naturale non significa innocuo Il sempre più frequente ricorso a prodotti di origine naturale ha comportato una rapida espansione di questo mercato, cui non è però corrisposta una adeguata regolamentazione legislativa. Il risultato è che esistono oggi in commercio innumerevoli preparati a base di estratti vegetali - spesso

Dalle piante i veleni più antichi Che i preparati di origine vegetale non siano per ciò stessi innocui non dovrebbe stupire: è ben noto a tutti che i più potenti veleni, conosciuti fin dall’antichità, provengono da piante. La cicuta con cui si avvelenò Socrate, tanto per fare un esempio, è un’erba che cresce spontanea in tutta Europa. Di origine vegetale sono pure il curaro e la stricnina, oltre che molti stupefacenti, a cominciare da morfina e cocaina. Anche queste tutt’altro che innocue.

importati da paesi extraeuropei e provenienti da piante non usate tradizionalmente in Europa - che, per la loro supposta azione di tipo ‘salutistico’ e non terapeutico, vengono venduti un po’ ovunque senza chiare finalità d’uso e senza specifiche precauzioni d’impiego. In realtà questi prodotti presentano spesso una attività farmacologica che, oltre a determinare effetti - anche indesiderati - per proprio conto, può creare interazioni con farmaci di tipo tradizionale, dei quali possono essere potenziati, ridotti o alterati gli effetti previsti. Tuttavia, a livello di opinione pubblica, e talvolta anche tra gli operatori del settore, è diffusa l’opinione che le erbe medicinali, in quanto ‘naturali’ non possano nuocere alla salute; così i preparati erboristici vengono abitualmente utilizzati come strumenti di automedicazione, spesso senza informare né il farmacista né il medico: ciò aumenta i rischi di effetti collaterali, di possibili interferenze con altre terapie e anche di reazioni allergiche, oltre che

problemi in caso di malattie come ulcera gastroduodenale, ipertensione, insufficienza renale o epatica o di interventi chirurgici subiti in passato, oltre che durante la gravidanza, periodo nel quale si ricorre spesso alle erbe proprio con lo scopo frequentemente mancato - di evitare la nocività dei farmaci.

Anche i prodotti erboristici vanno considerati come farmaci

Segnalate gli effetti avversi Le conoscenze circa l’attività di ogni farmaco sono in continua evoluzione: i medicinali vengono sottoposti a verifiche non solo con le sperimentazioni eseguite prima della loro introduzione in commercio, ma anche dopo essere entrati nell’uso comune, con la cosiddetta farmacovigilanza. A questo scopo risultano preziose le informazioni fornite dagli stessi pazienti a farmacisti e medici, impegnati in una rete nazionale che, facendo capo all’Agenzia italiana del farmaco, raccoglie e cataloga tutti i dati non ancora conosciuti dei farmaci relativamente a efficacia, effetti collaterali, interazioni, controindicazioni. E’ importante riferire reazioni avverse e altre conseguenze inattese anche per i prodotti erboristici, riguardo ai quali spesso le conoscenze sono limitate anche a causa delle carenti normative. Queste informazioni confluiscono poi all’Istituto superiore di sanità, che gestisce un programma di fitosorveglianza.

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0552_22 Di sana pianta

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Di sana pianta

Utile soprattutto nei disturbi gastrointestinali di origine ansiosa.

La passiflora aiuta a restare tranquilli Deve il nome, che significa ‘fiore della passione’, alla somiglianza della sua corolla di petali con una corona di spine. La Passiflora incarnata, erba originaria di Perù e Brasile, possiede effetti sedativi e un’attività spasmolitica, gli uni e l’altra abbondantemente utilizzati dalla medicina popolare. Tuttora si impiega, soprattutto nei bambini, contro gli stati di agitazione, l’insonnia, i disturbi gastrointestinali di origine nervosa. Recenti sperimentazioni cliniche hanno confermato l’efficacia terapeutica della passiflora nel trattamento di queste condizioni ansiose. E’ ormai accertato che i principi attivi responsabili dell’attività sedativa e ansiolitica appartengono al gruppo dei flavonoidi, e agiscono sulle stesse strutture biochimiche con le quali si legano i più diffusi ansiolitici, le benzodiazepine,

La carta d’identità NOME BOTANICO: Passiflora incarnata. FAMIGLIA: Passifloraceae. DOVE CRESCE: spontaneamente in America centrale e meridionale e Stati Uniti meridionali, ma è coltivata anche in molti altri paesi a clima temperato-caldo. QUALI PARTI SI USANO: quelle non interrate della pianta, e in particolare la sommità. CHE COSA CONTIENE: flavonoidi, acidi fenolici, cumarine, fitosteroli, eterosidi cianogeni, maltolo, alcaloidi indolici.

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farmaci dei quali non a caso possono potenziare gli effetti. Uno studio clinico ha valutato, in pazienti affetti da disordini ansiosi, l’effetto della passiflora confrontato con quello di una diffusa benzodiazepina, l’oxazepam. Si è visto che entrambi i trattamenti erano efficaci, anche se l’oxazepam mostrava i suoi benefìci in modo più rapido. Esso causava però sonnolenza e scarsa concentrazione sul lavoro in parecchi pazienti, problemi che erano assai meno evidenti nei soggetti trattati con la passiflora. In nessuno dei due gruppi sono stati osservate reazioni avverse rilevanti. Studi hanno evidenziato che la passiflora non altera l'attività elettrica nei neuroni del sistema nervoso centrale e non ha effetti sull’accrescimento corporeo. In commercio sono presenti associazioni della passiflora con varie altre piante ad azione sedativa. Una delle più frequenti è quella con la valeriana.

ED E’ PURE SPASMOLITICA Gli estratti della pianta sono utilizzati anche per l’attività di rilassamento della muscolatura gastrointestinale. La passiflora trova quindi indicazione negli stati di contrattura dell’apparato digerente, specie se accompagnati da una componente ansiosa psicosomatica (colon irritabile, coliti, disturbi della motilità

gastroduodenale, eccetera). La passiflora è controindicata in gravidanza, e non solo perché gli alcaloidi armanici che contiene stimolano le contrazioni dell’utero (peraltro studi recenti hanno escluso la presenza di queste sostanze nella pianta), ma perché non è stata sufficientemente accertata l’assenza di nocività per l’embrione e il feto; per questo stesso motivo l’uso non è consigliabile nell’allattamento.

Come si utilizza Si impiega l’estratto secco nebulizzato, con concentrazione di iperoside 0,3%. La dose giornaliera è di 6-7 mg per chilo corporeo, suddivisa in due o tre somministrazioni, di cui una poco prima di coricarsi. Oppure si usano le capsule da 305 mg con concentrazione di flavonoidi totali 5%; si possono assumere fino a quattro capsule al giorno.



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