FC Strumenti ed Evidenze - n°3 Settembre 2010

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TRIMESTRALE SCIENTIFICO

Anno IV - n. 3, Settembre 2010

Apparecchi per la somministrazione di farmaci per aerosol in fibrosi cistica Guest Editor Valeria Raia Centro di Riferimento per la Fibrosi Cistica, Unità Pediatrica, Regione Campania Dipartimento di Pediatria, Università Federico II Napoli

IL PROBLEMA Il numero di farmaci utilizzati per via aerosolica nei pazienti con Fibrosi Cistica (FC) è in aumento. L’interesse per questa modalità di somministrazione risiede nella possibilità che ha il farmaco somministrato di raggiungere direttamente le vie aeree, utilizzando, quindi, quantità molto inferiori a quelle necessarie per la somministrazione per via sistemica e raggiungendo elevate concentrazioni nelle basse vie aeree. La somministrazione aerosolica migliora la compliance, permette di protrarre a lungo termine la terapia domiciliare e migliora la qualità di vita dei pazienti. Tuttavia, il successo terapeutico è fortemente correlato alla disponibilità di dispositivi appositamente sviluppati che hanno le caratteristiche necessarie perché il farmaco raggiunga in forma attiva e nelle dovute concentrazioni le basse vie aeree. Una lista delle terapie attuali o in via di sperimentazione viene proposta nella Tabella 1. In alcuni paesi, come gli Stati Uniti, la registrazione del farmaco per via aerosolica viene effettuata insieme a quella del dispositivo e risulta vincolante. In altri paesi, la scelta del dispositivo è libera. Tuttavia, le sperimentazioni cliniche controllate diventano sempre più stringenti e in futuro ci si aspetta una sempre maggiore dipendenza farmaco-dispositivo.

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Pubblicazione con l’egida della

Anno IV, N. 3 - Settembre 2010 Periodico trimestrale a carattere scientifico Registrazione Tribunale di Milano n. 341 del 28/05/2007 Editore SINERGIE Edizioni Scientifiche S.r.l. Via la Spezia, 1 - 20143 Milano Tel./Fax 02 58118054 E-mail: redazione@edizionisinergie.com www.edizionisinergie.com Direttore responsabile Mauro Rissa Redazione Sinergie Edizioni Scientifiche S.r.l.

Guest Editor Valeria Raia Centro di Riferimento per la Fibrosi Cistica, Unità Pediatrica Regione Campania Dipartimento di Pediatria, Università Federico II Napoli Impaginazione Sinergie Edizioni Scientifiche S.r.l. Stampa Galli Thierry Stampa S.r.l. Via Caviglia, 3 - 20139 Milano Tiratura 1.000 copie

Copyright ©2010 SINERGIE S.r.l. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotocopiata o riprodotta senza l’autorizzazione dell’Editore.

3 Generalità sui nebulizzatori 5 Nuove tecnologie 8 Aerosol “intelligenti” 10 Nuove formulazioni di polveri secche

FC Strumenti ed evidenze è una rivista monografica, trimestrale, dedicata al mondo della fibrosi cistica. Essa si prefigge di trattare argomenti solitamente “meno battuti” dal mondo medico e di offrire, quindi, un contributo originale a chi si occupa della cura dei pazienti o dell’organizzazione dell’assistenza. FC Strumenti ed evidenze si propone quindi come strumento per la ricerca clinica e per la valutazione dei sistemi assistenziali della fibrosi cistica. La rivista contiene articoli elaborati internamente dalla redazione con il contributo di esperti del settore, a livello nazionale ed internazionale. Ogni numero viene curato da un Guest editor che ne garantisce la validità scientifica e la completezza. L’editore sarà lieto di accogliere proposte ed eventuali contributi per la redazione di numeri monografici che verranno valutati dalla redazione. Sono anche accettati contributi di esperti che vogliano proporsi come Guest editor di una monografia. Le proposte possono essere inviate a redazione@edizionisinergie.com


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Ciò comporterà dei vantaggi dal punto di vista

Trovandosi di fronte a una tecnologia in rapido svi-

della qualità della terapia, ma il numero di dispo-

luppo, il medico dovrà bilanciare l’ottimizzazione

sitivi di cui il paziente dovrà disporre potrà essere

del trattamento con le esigenze del paziente. Il

elevato.

compito potrebbe non essere facile.

Tobramicina

Salina ipertonica

MP-376

Colistimato sodico

DNasi

Amfotericina B

Aztreonam lisinato

Mucolitici

Denufosol tetrasodico Lancovutide (Moli 1901) Steroidi Antiproteasi Broncodiladatori

Gener lità sui ne ulizz tori I nebulizzatori sono apparecchi che trasformano un

gas generato da un compressore o da bocche

liquido in aerosol. Ve ne sono di tre tipi: nebulizza-

d’aria. Il gas passa attraverso una piccola apertura

tori a jet, che sono in grado di nebulizzare tutti i

(Figura 1) a velocità elevata e, per effetto Venturi,

farmaci, quelli a ultrasuoni, che sono silenziosi ma

provoca una depressione che risucchia il liquido

non possono nebulizzare qualsiasi tipo di farmaco,

atomizzandolo. L’aerosol così generato è formato

i nebulizzatori a membrana (mesh nebulizer), pic-

da particelle di varie dimensioni e viene diretto

coli, silenziosi, non richiedono un compressore e

verso un deflettore che respinge le gocce più gran-

possono ridurre i tempi di nebulizzazione.

di riciclandole. Quelle più fini sono trasportate

L’efficienza della nebulizzazione dipende da vari

fuori dal nebulizzatore e vengono inalate dal

fattori: il tipo di farmaco, i volumi, le caratteristiche

paziente. La quantità di farmaco che raggiunge le

dell’apparecchio, ma anche le caratteristiche della

vie aeree è piccola. Molto viene disperso nell’am-

respirazione e il tipo di patologia polmonare.

biente. I nuovi nebulizzatori sono stati ideati per ridurre la

Principi dei nebulizzatori

dispersione. Essi sono dotati di una valvola di ventilazione che aumenta l’uscita di aerosol durante

Nebulizzatori a jet

l’inalazione e la riducono durante l’espirazione

La nebulizzazione a getto d’aria usa un flusso di

("Breath-enhanced vented nebulisers"). Altri sono

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na le cui gocce più grosse sono riciclate, mentre le più piccole vengono indirizzare in Respirable aerosol

una camera da cui sono inalate dal paziente oppure lasciano l’apparecchio con il flusso d’aria prodotto da un ventilatore. La massa residua viene, anche in questo caso,

Droplets impaction

Aerosol recycling Atomisation

Baffle

intrappolata nel nebulizzatore ma vi è poca dispersione nell’ambiente dato che non vi è un gas di trasporto attivo durante l’esalazione. In alcuni nebulizzatori a ultrasuoni, il trasduttore piezoelettrico è in diretto con-

Liquid aspiration

Liquid drug

tatto con il farmaco, il che può provocare un surriscaldamento della molecola, in altri esiste un’interfaccia acquosa di separazio-

Gas source

ne, con il serbatoio contenente il farmaco. I nebulizzatori a ultrasuoni non nebulizzano sospensioni o liquidi con elevata viscosità. La massa residua spesso supera il 50% del

in grado di rilasciare l’aerosol solo durante l’inalazione o in una sua fase.

farmaco caricato. I nebulizzatori a ultrasuoni sono

I nebulizzatori a jet nebulizzano qualsiasi tipo di

silenziosi, ma spesso ingombranti.

liquido (soluzioni, sospensioni, oli). La massa residua è di -50% di quella caricata e la nebulizzazione comporta un raf-

Air

freddamento della soluzione. I nebulizzatori a jet possono parzialmente distruggere alcuni composti come i liposomi, per stress meccanico nel corso dell’atomizzazione. Spesso sono portatili e a perdere, ma i compressori sono pesanti e rumorosi.

Aerosol recycling Large droplet Liquid drug

Respirable aerosol Drug fountain Acoustic beam

Nebulizzatori a ultrasuoni Essi si basano sulla generazione di vibrazioni (1.2–2.4 MHz) di un cristallo piezoelettrico (Figura 2). Le vibrazioni vengono trasmesse al liquido formando una fonta-

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Piezo-electric transducter


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Nuove tecnologie I nebulizzatori più recenti si basano sulla presen-

generare una vibrazione di 180 kHz e per spinge-

za di una membrana porosa (mesh nebulisers).

re le gocce attraverso la membrana. L’aerosol

Essi sono alimentati a batteria e sono piccoli e

generato

trasportabili, oltreché silenziosi e compatibili con

Diversamente da quanto accade per i nebulizzato-

molti dei farmaci usati nella terapia aerosolica

ri a jet, non vi è riciclo di aerosol. Le gocce gene-

nella FC.

rate hanno un diametro di ~3 µm, uguale a quello

veniva

respirato

dal

paziente.

dei 6000 pori presenti sulla membrana, e l’appaNebulizzatori a membrana statici

recchio può nebulizzare soluzioni acquose e

In questi apparecchi, viene applicata una forza che

sospensioni. Il volume residuo è di ~0.3 mL. La

spinge la soluzione con il farmaco attraverso una

membrana porosa non può essere sterilizzata in

membrana porosa. Il primo apparecchio del gene-

autoclave e deve essere immersa in una soluzione

re fu sviluppato negli anni 1980 da Omron

0.1% di benzalconio per 10-15 min. Essa deve

Healthcare (Bannockburn, IL, USA): il Micro air

essere pulita con un passaggio di acqua distillata

®

e il volume minimo deve essere di 7 mL.

NE-U22. Esso usava un trasduttore ultrasonico per

Nebulizzatori a membrana vibrante Reservoir

In questo caso l’aerosol viene generato da una vibrazione della membrane

Liquid drug Piezo-electric actuator

indotta da un cristallo piezoelettrico anulare. Questa deforma i pori che hanno struttura a tronco di cono, con la base

Vibrating mesh

Conical holes

maggiore a contatto con il liquido contenente il farmaco (Figura 3). Le vibrazioni della membrana provocano una deformazione dei coni che risucchiano il liquido spingendolo verso la base più piccola da dove viene espulso per un meccani-

Respirable aerosol

smo di pompa sotto forma di aerosol, inalato dal paziente. L’apparecchio Aeroneb® Go è un nebulizzatore a membrana (Nektar Therapeutics, San Carlos, CA, USA), con 1000 pori otte-

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nuti per elettrolisi e vibra alla frequenza di 100 kHz (Figura 4). Le gocce, emesse dai fori a velocità moderata, sono separate per impatto dalla base del serbatoio. La massa residua è trascurabile nel serbatoio, ma può essere importante nel nebulizzatore. L’aerosol viene rilasciato come fumo a bassa velocità. Durante l’inalazione, l’aria ambiente attraversa l’apertura del nebulizzatore per trasportare l’aerosol al paziente. Durante l’espirio, l’aria viene spinta attraverso la stessa apertura, con apprezzabile dispersione nell’ambiente. Caratteristiche e manutenzione dei nebulizzatori a membrana Aeroneb® Go non può essere disinfettato in autoclave e non vi sono raccomandazioni specifiche, deve essere pulito manualmente con sapone liquido. Deve essere sostituito ogni anno e può essere caricato con un volume massimo di 6 mL. Aeroneb® Pro è stato costruito per essere usato con la ventilazione meccanica. Può essere sterilizzato in

a) Aeroneb Go (Nektar Therapeutics) b) Aeroneb pro (Nektar Therapeutics) c) Micro air NEU22V (Omon Healthcare) d) e-flow (Pari)

autoclave. Si raccomanda di inserirlo nel circuito inspiratorio ma. Può essere caricato con un volume

ambiente entra nella camera attraverso l’apertura

massimo di 10 mL.

vicina alla membrana, attraversa la camera e tra-

L’eFlow® rapid (Pari, Munich, Germany) è il nebuliz-

sporta l’aerosol al paziente. Durante l’esalazione, si

zatore a membrana più recente. La membrana

apre la valvola espiratoria e si chiude quella inspi-

metallica

ODEM

ratoria. L’aria esalata lascia il nebulizzatore attra-

(Touchspray™ technology; ODEM, Cambridge, UK).

verso la valvola espiratoria e non attraversa la

Contiene 4000 fori ottenuti con tecniche laser ad

camera dell’aerosol. Questo nebulizzatore ha poche

alta velocità e ha una frequenza di vibrazione di

perdite, ma ha un volume residuo di ~1.2 mL.

116 kHz.

eFlow® rapid può nebulizzare soluzioni acquose e

L’aerosol viene emesso a bassa velocità. Durante la

sospensioni e può essere caricato fino a 6 mL. La

fase espiratoria si chiude una valvola vicino alla

membrana deve essere sterilizzata in autoclave

bocca e se ne apre una vicina alla membrana. L’aria

(<121°C) e può essere pulita in acqua calda (40°C)

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è

stata

progettata

da


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per 5 min. La membrana deve essere sostituita

Micro air® NE-U22V e Aeroneb® Go hanno volumi

ogni sei mesi.

residui inferiori dei nebulizzatori a jet e di quelli ultrasonici, ma la loro performance diminuisce per

Efficienza

dei nebulizzatori a membrana

le perdite durante le fasi espiratorie, poichè le loro

L’efficienza dei nebulizzatori è valutata in base a

emissioni sono costanti.

due parametri:

Le caratteristiche fisiche delle formulazioni dei far-

a) la massa inalabile, definita come quella che rag-

maci influenzano la dimensione delle particelle

giunge la bocca del paziente,

prodotte.

b) il diametro aerodinamico delle particelle che

I nebulizzatori a membrana vibrante sono adatti a

predice le caratteristiche della deposizione nelle

nebulizzare i farmaci oggi impiegati per la fibrosi cisti-

vie aeree.

ca producendo particelle di diametro adeguato per la

Il diametro mediano (Mass median aerosol diame-

deposizione polmonare. Tuttavia, alcuni farmaci pos-

ter (MMAD) è un indice statistico che descrive il

sono influenzare la velocità di emissione. Per esem-

diametro delle particelle. Diversi studi hanno dimo-

pio, le sospensioni con elevata tensione di superficie

strato che particelle con diametro di 1.5 µm posso-

come è il caso della budesonide, possono diminuire la

no raggiungere le vie aeree periferiche nell’adulto.

performance dei nebulizzatori a membrana vibrante.

I nebulizzatori a membrana sono stati valutati in

Inoltre, i pori si possono occludere. Ma il problema

diversi studi seguendo gli standard europei e utiliz-

sembra legato al tipo di farmaco, infatti Aeroneb® Go

zando apparecchiature che simulano le caratteristi-

si è dimostrato più efficiente del Pari LC+ jet nella

che della respirazione. Il MMAD ottenuto con il

nebulizzazione del Pulmicort® (AstraZeneca, UK) [13].

Micro air® NE-U22V varia da 3.2 a 4.8 µm per il sal-

In termini di dimensioni di particelle e di massa

butamolo. Test condotti con una soluzione di riferi-

inalata i nebulizzatori a membrana (Micro air® NE-

mento (NaF) danno un MMAD di 5.0 µm per

U22V, Aeroneb® Go and eFlow® rapid) sono parago-

Aeroneb® Go e di 4.1 µm per eFlow® rapid. La fra-

nabili a nebulizzatori a jet per la somministrazione

zione inalata, espressa come percentuale del volu-

di soluzioni acquose.

me caricato nel nebulizzatore, è stata di 35% per Micro air® NE-U22V, 24% per Aeroneb® Go e 25%

Efficienza

per eFlow® rapid. La velocità di emissione dell’ae-

Sono stati pubblicati solo pochi studi clinici sulla

rosol è stata di 0.13 mL/min per Micro air NE-

deposizione di aerosol con i nebulizzatori a mem-

U22V, 0.15 mL Aeroneb® Go e 0.35 mL per eFlow®

brana.

rapid. Con l’eccezione dell’eFlow rapid, i nebulizza-

eFlow® rapid è stato testato su pazienti in tratta-

tori a jet e quelli a membrana hanno performance

mento con tobramicina per aerosol. I livelli sierici di

simili. Per esempio, il Pari LC+ jet produce particel-

tobramicina rientravano nel range riscontrato usan-

le di MMAD di 4.4 µm, una frazione inalata di 23%

do il nebulizzatore Pari LC+, ma il tempo di nebuliz-

e una velocità di emissione di 0.17 mL/min.

zazione era dimezzato.

®

®

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Aerosol “intelligenti” Numerosi fattori determinano l’elevata variabilità di deposito polmonare dei farmaci aerosolizzati.

Drug Guide

Oltre a quelli legati ai device, vi sono fattori correlati allo stato clinico. Nel paziente con FC la distri-

Mouthpiece

buzione del farmaco è anche influenzata dallo stato di ostruzione polmonare e dall'entità dell'infiammazione. Per farmaci come gli antibiotici, i muco regolatori, gli inibitori dell’alfa-1 proteasi oppure, in prospettiva, per i vettori di geni, è necessario che la distribuzione sia più omogenea. In parte, ciò può essere conseguito ottimizzando il pattern respiratorio. Nel paziente asmatico o con COPD, usando particelle di 3 µm, Brand et al. (2000) hanno dimostrato che la deposizione di farmaco nelle vie respiratorie varia con le caratteristiche del respiro. In particolare, in condizioni di respirazione controllata, la variabilità diminuiva. Usando elevati volumi correnti e basse velocità inspiratorie, la deposizione di farmaco aumentava

Chamber Lid Medication Chamber Assembly

Latch Medication Chamber Sensor Port CoVer

Horn

(do not remove)

ON Button Disc Slot Disc

Screen

raggiungendo le vie più

periferiche. In un secondo studio, condotto su 12

Body

pazienti con FC gli stessi ricercatori hanno trovato che la deposizione periferica è più elevata con particelle di 2-3Ìm a flussi inspiratori di 250–500

di usare un compressore, I-neb si basa sulla tecno-

ml/sec.(Brand P et al., 2003).

logia Omron a membrana vibrante (Figura 5).

Quindi, l’efficienza e la riproducibilità dell’aerosol rila-

I-neb nebulizza quasi completamente le soluzioni,

sciato possono essere migliorate da un tipo di device

rendendo possibile la riduzione dei dosaggi dei far-

che controlli il volume e la velocità di inalazione.

maci. La membrana vibrante ha un range variabile

Il nebulizzatore I-neb1 (Respironics) è un apparec-

per ottimizzare l’erogazione e vi sono serbatoi di

chio di terza generazione che usa una tecnologia

differenti dimensioni: I-neb dà un feedback conti-

AAD, che adatta il deposito del farmaco alle carat-

nuo al paziente attraverso un LED e stimoli tattili.

teristiche del respiro (Denyer J et al., 2004). Invece

Esso opera in due diverse maniere. Con il "tidal

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breathing mode (TBM)" si usa un algoritmo per

l’inalazione usando un nebulizzatore a jet oppure

liberare il farmaco solo nella fase iniziale dell’inspi-

una tecnologia a membrana vibrante. Le caratteri-

rio. In modalità “targeted inhalation” (TIM) il

stiche dell’inalazione e la funzione polmonare sono

paziente viene progressivamente portato a inalare

memorizzate in una scheda. Quando il paziente

per 9 secondi e il farmaco viene aerosolizzato negli

inala, l’apparecchio prende il controllo, costringen-

ultimi 2 secondi (Figura 6).

do a un basso flusso respiratorio. Esso può essere

I-neb usato in modalità TIM migliora la precisione e

programmato per emettere l’aerosol nella prima

l’efficienza del deposito del farmaco nei polmoni e

fase dell’inspirio e migliorare la deposizione perife-

può ridurre in maniera significativa i tempi di trat-

rica o a fine inspirio, per favorire la deposizione

tamento (Geller DE et al., 2007).

nelle grandi vie respiratorie. Controllando il pattern

Il sistema Akita1 (Activaero GmbH) permette di

respiratorio, analogamente a I-neb, l’apparecchio

individualizzare la somministrazione e controllare

Akita permette di raggiungere una maggiore depo-

Flow (L/m)

Monitors duration and peak inspiratory flow of the first three breaths

Pulses aerosol during the first 50-80% of inspiration in subsequents breaths

30 Inspiration Time

0

Expiration duration of inspiration

Flow (L/m)

Subsequents breaths

Training breaths 2 sec 2 sec

2 sec

2 sec

2 sec

2 sec

Training complete 2 sec

2 sec

2 sec

20 Inspiration Time

0 Expiration duration of inspiration

duration of inspiration

duration of inspiration

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sizione periferica, una distribuzione più omogenea

Queste nuove tecnologie sembrano aprire impor-

e una ridotta variabilità, con minori tempi di tratta-

tanti prospettive di miglioramento del trattamento

mento (Scheuch G et al., 2004).

aerosolico nella FC.

Nuove for ul zioni di polveri secche Gli erogatori di polveri secche rappresentano una

raggiungere le basse vie respiratorie (Figura 7).

soluzione ideale per la praticità d’uso.Tuttavia,

Queste particelle porose a bassa densità, migliorate

molti farmaci usati nel trattamento della FC sono

dal punto di vista aerodinamico, permettono una

somministrati in dosi di varie decine di milligrammi

buona diffusione anche usando inalatori che utiliz-

rispetto ai microgrammi a cui vengono sommini-

zano blister o capsule. La Nektar Therapeutics (San

strati i broncodilatatori, per i quali l’erogatore di

Carlos, California, ora Novartis Pharmaceuticals) ha

polvere secca è normalmente usato.

usato questa tecnologia per la somministrazione di

Per la maggior parte dei farmaci, le piccole particel-

insulina per inalazione (Exubera) e ha anche formu-

le prodotte per frantumazione tendono ad aderire

lato diversi antibiotici, peptidi o proteine. Uno stu-

fra di loro, perciò è necessario mescolarle con par-

dio con la tobramicina in polvere secca ha dimostra-

ticelle più grandi di lattosio oppure ricorrere ad alti

to una efficienza tripla rispetto a un nebulizzatore a

flussi inspiratori per disaggregare le polveri. Nuove

jet e il tempo di somministrazione è stato ridotto da

tecniche di ingegnerizzazione di particelle in polve-

16 a 5 minuti. (Geller DE et al., 2007). Sono in corso

re sono state sviluppate per migliorare la distribu-

studi clinici per tobramicina e ciprofloxacina. Questi

zione del farmaco. Sono state create emulsioni in

nebulizzatori sono portatili, non richiedono una

spray che si asciugano nell’emissione e contengono

fonte energetica e non pongono problemi di pulizia.

il farmaco in piccole particelle porose in grado di

Lo svantaggio è che molti pazienti non sono in grado di inalare grandi quantità di farmaco e presentano tosse o broncospasmo. Recentemente, è stato condotto uno studio somministrando colimicina in polvere secca. I dati relativi alla tollerabilità della singola dose sono favorevoli (Westerman EM et al., 2007), mentre non sono ancora disponibili i dati relativi allo studio clinico di confronto con tobramicina inalata con nebulizzatore a jet.

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Finito di stampare nel mese di Luglio 2010






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