Progr elett amma oral e
le ra Rapp gion resen i di u n imptanza, quot egno idian o
Da ormai 18 anni Sinistra per... è attiva per i diritti degli studenti iscritti all’Università di Pisa, promuovendo consapevolezza e partecipazione, costruendo di percorsi di mobilitazione ed esprimendo negli organi decisionali del nostro Ateneo i bisogni reali degli studenti. Soprattutto dagli ultimi anni, siamo costretti a rispondere ad un progetto esplicito di ridimensionamento dell’università pubblica, sia in termini di qualità della didattica e dell’offerta formativa, sia sul piano della possibilità, per alcuni piuttosto che per tutti, di accedere ai più alti gradi degli studi. Il governo Berlusconi è stato il principale sostenitore di queste politiche; già nel 2008, Sinistra Per... è stata parte del movimento studentesco in campo contro la legge 133/2008, la pesantissima finanziaria di Tremonti volta a sottrarre risorse al mondo accademico sacrificandolo sull’altare della crisi economica. Nell’autunno del 2010 si è giocata un’altra battaglia di vitale importanza, ovvero il contrasto della riforma Gelmini; con quest’ultima infatti il governo ha definitivamente gettato la maschera e messo nero su bianco la propria idea di formazione: restrizione degli spazi di democrazia, maggiore potere ai rettori, prestiti d’onore e indebitamento al posto della borsa di studio garantita agli studenti privi di mezzi economici, ingresso di privati portatori di interessi esterni nei luoghi decisionali e, in generale, aziendalizzazione dell’università. Contro questo impianto ci siamo mobilitati coinvolgendo la popolazione studentesca, costruendo mobilitazioni in grado di coniugare la radicalità delle pratiche con il consenso verso l’obiettivo: mentre centinaia di migliaia di studenti in tutta Italia occupavano facoltà, strade, monumenti e stazioni, gran parte del Paese applaudiva quello straordinario protagonismo sociale a difesa dell’idea di conoscenza e di saperi come beni comuni. Non è, però, nella nostra natura attivarci e spegnerci ad intermittenza in base alle fasi di movimento: la nostra idea di formazione e il nostro progetto politico all’interno dell’università ci portano a una continua ricerca della loro attuazione, attraverso la pratica quotidiana della rappresentanza nei dipartimenti e negli organi centrali dell’Ateneo. Da sempre ambiamo a presidiare le istituzioni per amplificare e concretizzare le rivendicazioni, le istanze e i bisogni della componente studentesca, incidendo realmente ed efficacemente sulle condizioni materiali della vita accademica. Questo impegno è massimamente importante nell’attuale fase politica: la caduta del governo Berlusconi e l’avvento dei Tecnici non ha affatto segnato quella discontinuità auspicata in materia di politica universitaria, sempre più urgente per rilanciare la missione che l’università pubblica di qualità e di massa ha svolto nell’ultimo mezzo secolo. Si deve anzi a questo governo, con la firma del neo-ministro Profumo, l’approvazione degli ultimi due decreti attuativi della riforma Gelmini (numero 436 e 437): da un lato un aumento vertiginoso della tassa regionale per il diritto allo studio e dall’altro il vincolo alla contribuzione studentesca della possibilità di reclutare docenti. Anziché finanziare l’università ed il diritto allo studio, il “governo dei Professori” preferisce scaricare la sostenibilità del sistema sulle spalle degli studenti e delle loro famiglie. Noi vogliamo costruire un orizzonte diverso, che abbiamo individuato scrivendo assieme a tanti altri soggetti l’Altrariforma dell’università; ma l’alternativa parte dal “qui ed ora”, dall’approccio con cui affrontiamo le questioni quotidiane e le decisioni strategiche che si prendono in Ateneo. Porteremo in ogni sede, dalle aule agli organi centrali, la nostra visione complessiva di un’università pubblica, laica, di qualità, di massa, fondata sulla ricerca come sull’apporto degli studenti, aperta al confronto politico. Con la forza di queste idee e dei contenuti del nostro programma, ci candidiamo anche quest’anno alle elezioni!
Oltre ad avere un ruolo di protagonista nei movimenti contro le politiche universitarie del governo, in questi tre lunghi anni di mandato, Sinistra per... ha ottenuto moltissime vittorie nei vari organi in cui è presente: citiamo le più rilevanti.
Contribuzione studentesca
obiet ragg tivi iunti
Unico caso in Italia, l’Università di Pisa, su proposta di Sinistra per..., ha ridotto l’importo della contribuzione studentesca sulle fasce di reddito medio-basse, incrementandone la progressività. Non meno importante è aver evitato una drammatica penalizzazione per gli studenti inattivi, che nelle intenzioni dell’amministrazione sarebbe dovuta essere un incremento del 50% delle tasse dovute: siamo riusciti a ridurla al 5%.
Bilancio
Sinistra per… ha ottenuto importanti cambiamenti rispetto al passato, sia in termini di metodo sia nei contenuti dei bilanci. Siamo passati dall’approvazione senza reale dibattito delle proposte dell’amministrazione a percorsi maggiormente inclusivi ed aperti, sia all’interno degli organi sia verso l’intera comunità accademica. Inoltre, abbiamo ottenuto una significativa inversione di tendenza con investimenti coraggiosi nei settori più importanti per gli studenti, come didattica, biblioteche, assunzioni e manutenzione degli edifici.
Biblioteche
Dopo alcuni anni di tagli drastici, il sistema bibliotecario ha avuto grazie a noi un consistente aumento dei finanziamenti sia per il funzionamento sia per l’acquisto di libri e riviste. In particolare, su nostra proposta è stato ripristinato un orario di apertura più dignitoso, quantomeno per le biblioteche più frequentate.
Aule studio
Il nostro impegno a riaffermare continuamente il diritto di tutti a spazi collettivi per studiare anche oltre gli orari didattici si è rivolto principalmente allo sviluppo della palazzina Pacinotti ed i risultati sono visibili a tutti: una nuovissima sala al primo piano da più di 130 posti, con numerose prese per la corrente elettrica, servizi igienici aggiuntivi, compreso quello per disabili, l’allaccio alla fognatura pubblica, il nuovo parcheggio per gli scooter, l’ampliamento della copertura Wi-Fi in giardino, nonché il posizionamento di tavoli-gazebo con illuminazione e prese elettriche. Con il cambio di governo dell’Ateneo, l’Università ha cominciato ad occuparsi con maggiore dovizia della manutenzione e degli stessi lavori da noi richiesti da anni. Più in generale, su nostra pressione è stata posta una maggiore attenzione nella previsione di aule studio nelle nuove strutture: tra le altre citiamo quella al Polo Guidotti, le aule a Cisanello nonché quelle del costruendo Polo tra Agraria ed Economia.
Statuto
La riforma dello statuto imposta dalla legge Gelmini è stato un passaggio di enorme importanza per il nostro ateneo. Sinistra per… ha chiesto con forza che lo Statuto cercasse più possibile di svuotare quelle norme della riforma che puntavano ad una università gerarchica e gestita con metodo manageriale anziché democratico. I risultati sono stati molto positivi. È stata ampliata la rappresentanza di alcune categorie, come precari e dottorandi, finora completamente escluse dai processi decisionali. Siamo riusciti a confermare il ruolo centrale dell’organo politico dell’Ateneo, il Senato accademico, affidandogli il maggior numero possibile di competenze nei limiti offerti dalla legge. Inoltre, si è mantenuta l’elettività dei membri interni del Consiglio di Amministrazione; mentre, per quanto riguarda i membri esterni, oltre a ridurne la presenza al minimo di legge, siamo riusciti ad ottenere dei meccanismi di selezione più collegiali dell’arbitraria scelta rettorale. Inoltre, abbiamo ottenuto l’impegno politico del Rettore a non nominare privati per questo ruolo, scongiurando la
presenza in Consiglio di Amministrazione di portatori di interessi esterni all’università. Il Consiglio degli Studenti è stato trasformato in un organo ad elezione diretta, in modo da consentire a tutti gli studenti di scegliere i loro rappresentanti. Abbiamo finalmente ottenuto il rispetto della previsione di almeno il 15% di studenti nei consigli e il mantenimento delle commissioni paritetiche docenti-studenti nei corsi di studio.
Percorsi di eccellenza
Abbiamo sempre ribadito la nostra contrarietà a definire l’eccellenza sulla base di insignificanti aggiunte al piano di studi degli studenti, credendo piuttosto che questa debba essere praticata nella qualità degli insegnamenti dei corsi di studi. Il Consiglio d’Amministrazione ha accolto (lo scorso dicembre) la nostra proposta di moratoria per i Percorsi d’Eccellenza: essi comportavano una spesa di circa 100 mila euro per l’Ateneo, cifra destinata tra l’altro ad un numero estremamente esiguo di studenti. Già da quest’anno il dimezzamento della spesa consentirà il finanziamento per altre attività di interesse degli universitari.
Reclutamento straordinario e stabilizzazioni
Nel 2010, a conclusione di una lunga battaglia, abbiamo ottenuto un piano straordinario di assunzioni di ricercatori e di stabilizzazione di precari tecnico-amministrativi, che ha sfruttato al massimo i margini di manovra consentiti dalle leggi 133 e 1/2009. Questo piano ha dato un po’ di respiro all’offerta didattica di tutte le facoltà, riducendo la pressione verso la chiusura di corsi di studio e restrizione degli accessi. Nell’ultimo anno, inoltre, abbiamo spinto affinché l’Ateneo destinasse tutte le assunzioni alla copertura delle situazioni di maggiore criticità nella didattica, ottenendo il riconoscimento del criterio dei settori in sofferenza come elemento importante nella pianificazione delle assunzioni e limitando le logiche di spartizione dei posti in base agli equilibri di potere che prevalevano in passato.
Dsu
Abbiamo costruito vertenze e lotte di livello regionale, ottenendo risultati importanti col bando borse 2011-2012: la conferma del valore ISEE di 17 mila € come requisito economico per l’idoneità ai benefici del DSU; la proroga dei termini per conseguire la borsa di studio per gli studenti di Ingegneria, Scienze, Farmacia, Scienze Politiche in occasione dell’indisponibilità dei ricercatori a tenere corsi; la garanzia di oneri legali gratuiti e del contributo affitto per gli studenti che denunciano condizioni di mercato sommerso; l’eliminazione dello strumento della fidejussione come sostitutivo della borsa di studio al primo anno, fattore che avrebbe associato la borsa ad un prestito sotto mentite spoglie; la garanzia che la media dei voti non sarebbe stata un requisito di merito per la borsa. Abbiamo ottenuto, inoltre, l’importante conferma della convenzione fra Università, DSU e CPT per garantire agli studenti l’abbonamento urbano a costo agevolato. In un difficile contesto di lavoro, abbiamo ottenuto non solo fondi straordinari dalla Regione per contenere il disimpegno dello Stato, ma abbiamo anche imposto maggior democraticità nel dibattito, imponendo la voce degli studenti nei tavoli con DSU e Regione, avviando il “consiglio regionale degli studenti”, momento consultivo fra le rappresentanze territoriali.
Cus
Negli anni, grazie al suo impegno, Sinistra Per... ha ottenuto di partecipare alla predisposizione ed affinazione dei piani d’accesso, utilizzo e sfruttamento degli impianti – tutte funzioni in recente espansione, che ci hanno permesso perfino di incidere anche a livello tecnico qualitativo sulla stessa scelta e progettazione degli impianti. Esemplare il lavoro svolto in sede di predisposizione del campo da rugby e calcio ad 11, dove abbiamo partecipato in maniera determinante, sia concorrendo alla elaborazione delle priorità di realizzazione, sia facendo valere le esigenze degli studenti in sede di commissione tecnica e di selezione dell’appaltatore.
La c.d. riforma Gelmini (legge 240/2010), alla quale ci siamo opposti con decisione e radicalità nello scorso autunno, ha peggiorato il livello di democrazia negli organi degli atenei, riducendo il numero di seggi a disposizione e di conseguenza dei rappresentanti eletti, in favore della nomina da parte dei rettori; introducendo negli stessi organi privati non sottoposti al controllo democratico. Questa impostazione compromette pesantemente la rappresentatività di tutte le componenti che vivono l’università, in particolare quella dei soggetti meno forti (studenti, assegnisti, precari della ricerca e tecnici-amministrativi), e prefigura luoghi decisionali con minor agibilità politica e con discussioni maggiormente blindate dall’alto. La critica portata avanti nelle piazze contro la compressione degli spazi di democrazia non può fermarsi in questa fase di ridefinizione dell’assetto istituzionale del nostro ateneo; al tempo stesso, non può limitarsi a un potenziamento della rappresentatività e democraticità degli organi, ma deve pretendere nuove forme di partecipazione diretta di tutti coloro che fanno parte del mondo accademico.
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Organi accademici
La collegialità delle decisioni politiche e strategiche dell’Ateneo è un principio irrinunciabile. Vogliamo che il Senato accademico resti, come negli anni passati, l’organo preposto a discutere ed indicare gli obiettivi politici, contrastando l’impostazione della Riforma che in tal senso privilegia invece il Consiglio d’Amministrazione, dove potrebbero essere presenti privati portatori di interessi esterni. Inoltre, è fondamentale che questi organi garantiscano la possibilità di prendere parola e partecipare ai processi decisionali a tutte le componenti dell’Ateneo. In quest’ottica, preferiamo un Senato a 27 membri, due in più rispetto ai 25 attuali, opzione praticabile anche dopo l’approvazione della legge 240: poiché assicurerebbe una rappresentatività ai dottorandi e in generale una composizione maggiormente articolata. Infine, una discussione realmente democratica e consapevole esiste soltanto là dove sia presente un’effettiva trasparenza: per questo, pretendiamo che i lavori degli organi siano pubblici e che i verbali siano prontamente pubblicati e a disposizione di tutti.
Partecipazione
Requisito necessario affinché si concretizzi la democrazia risiede in un continuativo coinvolgimento degli elettori nelle scelte dell’amministrazione. La delega tramite il voto ogni due anni non può bastare se nel corso del mandato si registra un totale scollamento dalla base che si vuole rappresentare. Da questo punto di vista, è necessario valorizzare la partecipazione di tutte le componenti attraverso vari strumenti; su tutti, riteniamo che siano da potenziare le assemblee studentesche, riconoscendone il valore e promuovendole attraverso una regolamentazione precisa sulla sospensione della didattica in concomitanza. È infatti ingiusto che lo studente debba scegliere fra due diritti fondamentali: da un lato, il diritto di seguire i corsi e a proseguire al meglio la propria carriera accademica; dall’altro, quello di informarsi ed esprimere le proprie istanze. Inoltre, sulle decisioni più importanti che l’amministrazione è chiamata a prendere, pretendiamo che l’intera comunità universitaria sia coinvolta attraverso la convocazione di Corpi Accademici periodici, che non si riducano a mere comunicazioni di facciata alla platea, ma che costituiscano momenti effettivi e trasparenti di dibattito e decisione nel merito delle questioni affrontate.
Istituti di democrazia diretta
La difficoltà più grande che dobbiamo riuscire ad abbattere consiste nella distanza che si può creare fra i bisogni della composizione rappresentata e i rappresentanti che siedono in
un organo. Per colmarla e rinnovare la partecipazione, pretendiamo la promozione di istituti di democrazia diretta, quali l’iniziativa studentesca (ovvero la possibilità per gli studenti di richiedere punti all’ordine del giorno), e i referendum studenteschi. Crediamo che l’Ateneo debba assumere una posizione pubblica e chiara contro le politiche di smantellamento del sistema universitario pubblico, che per quanto riguarda l’organizzazione della didattica si sono tradotte nei DM 270/2004, 17/2010 e nella legge 240/2010. Ribadiamo la nostra contrarietà ad ogni forma di limitazione dell’accesso ai più alti gradi della conoscenza: numeri chiusi o programmati, soglie d’accesso per i corsi di laurea magistrali e altri provvedimenti spesso ostentati come strumenti di selezione meritocratica, ma di fatto lesivi del diritto allo studio e all’accesso ai saperi. L’introduzione di numeri programmati e altre forme di limitazione dell’accesso è ormai diventata una consuetudine, sintomo della graduale sottomissione dell’università pubblica ad un sistema diretto verso la sua distruzione: in un contesto di definanziamento e soffocamento del pubblico in favore del privato, la drammatica reazione di molti atenei è purtroppo quella di difendere la propria offerta a beneficio di un limitato numero di studenti, tradendo la missione dell’università: pubblica, di qualità e di massa. I requisiti di sostenibilità numerica dei corsi richiesti dal Ministero (formulati in modo da trasformare l’affluenza degli studenti in un peso, anziché una risorsa, per i corsi) sono infatti diventati progressivamente molto stretti e, con il blocco delle assunzioni e del turn-over, difficili da garantire; tuttavia, la nota ministeriale del 31 gennaio ha sciolto passaggi ambigui del DM 17/2010, così che ad oggi nessun corso di laurea del nostro Ateneo presenta la reale necessità d’introdurre numeri programmati. La composizione dei curricula e dei corsi di laurea sarà però negativamente condizionata dal decreto 437/2012, che determina una diminuzione all’80% del rapporto fra le spese per il personale e le proprie entrate: se l’Ateneo supererà quella soglia, non potrà più assumere docenti che garantiscano la sostenibilità numerica dei corsi e sopperiscano all’impoverimento dei settori scientifici e didattici più deboli. Un contesto reso più critico dalla riduzione dell’organico docente dell’Ateneo pisano e da un ricambio sempre più difficile. Per questo motivo, chiediamo all’Ateneo di farsi promotore di scelte diverse, evitando logiche di falsa meritocrazia come la selezione in ingresso e facendosi piuttosto fautore di una selezione in itinere, attraverso il naturale confronto con le materie di studio e gli esami. L’unica forma di verifica delle conoscenze iniziali che ammettiamo e incoraggiamo è quella di un test auto-valutativo, non vincolante né penalizzante nei confronti della costruzione del percorso di studi, che consenta di mettere a fuoco le proprie lacune in ingresso. Queste ultime devono poter essere colmate con l’ausilio di seri supporti alla didattica, a partire dai precorsi.
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Rinnovamento della didattica
Ritenendo fondamentale la conoscenza delle lingue – dell’inglese in modo particolare – per garantire ai nostri laureati un profilo professionale completo, Sinistra Per... è favorevole ad un processo di rinnovamento della didattica in un’ottica internazionale: dalla fornitura di supporti didattici fino allo svolgimento delle lezioni frontali e all’istituzione stessa di corsi di laurea magistrale in lingua straniera. Sinistra per... ritiene tuttavia che la realizzabilità e l’efficacia di un tale processo non possa prescindere dall’introduzione da parte del nostro Ateneo di corsi di lingua di base, tecnico e settoriale gratuiti.
Valutazione della didattica
I questionari valutativi degli studenti devono assumere un ruolo centrale in tutto l’Ateneo: • È fondamentale che i questionari siano formulati tenendo conto del contributo degli studenti, portato da rappresentanti di questi. • Riteniamo necessaria una diversificazione dei questionari che tenga conto delle specificità dei vari corsi di laurea. Al momento le domande sono molto orientate verso i corsi di laurea scientifici e poco adeguate a quelli dell’area umanistica e sociale. Pertanto chiediamo che si proceda a preparare un questionario che sia per metà comune a tutti e per metà attinente all’area culturale in cui è inserito il percorso di studi di ogni singolo studente; • I risultati delle valutazioni dovranno essere resi pubblici in modo da far emergere eventuali criticità. Riteniamo che anche lo svolgimento delle prove d’esame debba essere oggetto di valutazione da parte degli studenti. Uno specifico questionario, attraverso domande oggettive rispetto alle modalità di svolgimento della prova, ci permetterebbe di intervenire sulle numerose violazioni del regolamento didattico che avvengono in sede d’esame; proponiamo di far eseguire questa valutazione agli studenti al termine di ogni sessione di appelli, online ed in forma anonima.
Voto di laurea
Sinistra Per… ritiene necessario e improrogabile affrontare le arbitrarietà legate alla determinazione del voto di laurea. Dovrà essere prevista una media voto, uniforme per area, compresa tra 27 e 28, a partire dalla quale sarà possibile arrivare a 110/110: inoltre è necessario lavorare per evitare che si crei una differenziazione eccessivamente penalizzante nei confronti di coloro che hanno una media immediatamente inferiore alle fasce valide per raggiungere il 110. Le lodi potranno, tuttavia, contare nel calcolo della media, come avviene già oggi. I tempi del percorso di studi non dovranno essere determinanti ai fini del voto di laurea.
Percorsi di eccellenza
Sinistra Per… ha ribadito in tutte le sedi la sua contrarietà allo svolgimento di percorsi di eccellenza che, negli anni, si sono dimostrati una mera operazione di facciata per reperire fondi “separati”. Questa distorta concezione di cosa sia e di come si raggiunga l’eccellenza non deve essere un alibi per non affrontare le carenze qualitative dei corsi di laurea del nostro Ateneo. Forti di tutto questo e del fatto che molto spesso i fondi venivano utilizzati per tutt’altro, abbiamo l’obiettivo di eliminare i PE e investire risorse nell’innalzamento della qualità dei corsi: a vantaggio della totalità degli studenti e non solo di pochi.
Tirocini
I tirocini sono passaggi importanti per la formazione degli studenti in vista del loro inserimento nel mondo del lavoro. Premeremo affinché nei regolamenti dei corsi di studio venga garantita l’effettiva possibilità di svolgere questo tipo di attività, riguardo alle quali chiediamo un serio investimento dei dipartimenti, sia in termini di promozione che di monitoraggio della loro validità formativa. Nello specifico, proponiamo di istituire una normativa d’Ateneo che tuteli i diritti degli studenti, la natura realmente formativa del tirocinio e la continuità tra didattica ed attività pratica. La figura del tutor accademico, in particolare, deve essere accuratamente definita e regolamentata, in modo
da garantirne la fondamentale funzione di guida e supporto dello studente teoricamente prevista, evitando che il suo ruolo si riduca all’assolvimento di passaggi burocratici – una firma o poco più. A nostro avviso, sono necessarie norme più precise e forti circa il rispetto dello studente nella fase del tirocinio; vogliamo inoltre introdurre la possibilità di un rimborso spese che copra quanto meno i costi dei trasporti e la mancata copertura del servizio di ristorazione. Allo stesso tempo, bisogna aprire una discussione circa la reale natura formativa dei tirocini, a partire da una valutazione pubblica delle convenzioni stipulate e dell’operato dei tutor accademici; valutazione che dovrebbe essere svolta anche dai tirocinanti stessi. Il bilancio di previsione è un documento politico-programmatico fondamentale che contiene le previsioni sulle entrate e le uscite che si verificheranno negli anni successivi, riassumendo al suo interno le scelte strategiche dell’Ateneo in ambito economico: dove investire, come reperire nuove risorse, in generale come gestire il proprio patrimonio In realtà, negli ultimi anni, la prospettiva del bilancio non riesce ad essere lungimirante come dovrebbe: l’incertezza e la contrazione dei finanziamenti hanno contribuito a limitare lo sguardo non più in là dell’anno successivo. Noi rivendichiamo la necessità di impostare un ragionamento di più ampio respiro, individuando strategie di breve, medio e lungo termine. Per questo, riteniamo essenziale che su un documento di tale importanza, ci sia un confronto aperto e democratico nell’università. In tal senso, apprezziamo lo sforzo compiuto dall’attuale amministrazione in questo anno accademico, ma crediamo che non sia sufficiente: è necessario, infatti, coinvolgere preliminarmente nella discussione non solo le rappresentanze presenti negli organi ma l’intera comunità universitaria, in modo che tutte le componenti abbiano modo di esprimere il proprio punto di vista e di influire sul dibattito degli organi istituzionali. A maggior ragione in un contesto di definanziamento come quello in cui ci troviamo, risulta fondamentale razionalizzare le spese in modo da non penalizzare le attività fondamentali, ovvero didattica e ricerca. Questo significa, da una parte, eliminare le spese inutili: lo abbiamo fatto, anche grazie alle nostre proposte, nel caso dell’ECDL (che costava all’ateneo circa trecentomila euro l’anno!) e dei percorsi di eccellenza (altri centomila euro); dall’altra, investire in settori strategici come le biblioteche, politiche di reclutamento e la manutenzione degli edifici.
e RSONALE TASSE , PE IO C BILAN RECLUTAMENTO
Aule studio e Biblioteche
La carenza di spazi aperti per studiare è un dato con cui la popolazione studentesca si confronta tutti i giorni. Sinistra Per... è riuscita in questi anni ad ottenere l’apertura di nuovi spazi e a difendere le aperture serali delle biblioteche. Dato l’aumento numerico degli studenti, ci impegneremo per incrementare parallelamente le strutture adibite a biblioteche e aule studio, riconvertendo spazi inutilizzati e sfruttando meglio quelli già esistenti, a partire dall’estensione degli orari di apertura – soprattutto durante le sessioni d’esame.
Contribuzione studentesca
In Italia la contribuzione studentesca è sottoposta ad un limite preciso: non può eccedere la soglia del 20% del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO). Dopo l’approvazione del decreto ministeriale 437, che permette di finanziare il reclutamento del personale attraverso l’aumento della contribuzione studentesca, crediamo sia ancor più importante difendere questo vincolo, che riteniamo una norma di civiltà poiché assicura che essa sia appunto un “contributo”, e non la principale fonte di finanziamento delle università pubbliche. È inaccettabile che, a fronte di tagli ai finanziamenti statali, si pensi di far vivere l’università soltanto grazie a tasse esose pagate dagli studenti (come dovrebbe invece essere per le università e le scuole private); tale impostazione porterebbe infatti ad un’università per pochi, che precluderebbe alle fasce sociali più deboli la possibilità di accedere ai più alti gradi della conoscenza. Come Sinistra Per... abbiamo partecipato attivamente alla definizione del regolamento tasse dell’Università, che rappresenta uno degli esempi più avanzati su tutto il territorio nazionale per quanto riguarda la progressività e l’equità fiscale. Da ultimo, rivendichiamo la vittoria ottenuta lo scorso anno, unici in Italia, con la riduzione delle tasse universitarie per le fasce di reddito più basse, risultato che difenderemo da qualsiasi attacco, tanto da parte del governo quanto da scelte dell’Ateneo. Ad esempio, ci batteremo affinché la maggiorazione delle tasse per gli studenti inattivi sia eliminata e non sia portata al 50% come attualmente previsto.
Reclutamento personale
In questi anni, l’Università di Pisa sta subendo una continua diminuzione del proprio corpo docente: siamo tornati indietro di più di 25 anni, se si pensa che nel 1987 c’erano 1685 docenti mentre a fine 2010 ne risultavano circa 1600 e si stima che nel 2014 saranno circa 1400. Il tutto, a fronte di una popolazione studentesca in continuo aumento. A fronte di questa situazione, Sinistra Per... chiede che venga fatta un’analisi complessiva delle effettive necessità didattiche e di ricerca di ogni settore scientifico-disciplinare, individuando quelli in sofferenza e programmando di conseguenza le proprie politiche sul personale; eliminando definitivamente le scelte dettate da posizioni storiche e interessi baronali.
Bandi per servizi agli studenti
Al momento, gli organi accademici in cui sono presenti rappresentanze studentesche non sono coinvolti nella redazione delle gare di appalto di importo contenuto. Ciò ha comportato in molti casi la definizione di criteri assolutamente svantaggiosi per gli studenti, in particolare per quei servizi a loro direttamente rivolti, come l’erogazione di prodotti alimentari tramite distributori automatici. Numerosi casi, come quello di Ingegneria, hanno portato a prezzi spropositati per beni primari come l’acqua. Per questo motivo Sinistra per... chiede che, almeno per i bandi riguardanti direttamente servizi erogati agli studenti, ci sia l’obbligo di coinvolgerli nella redazione dei bandi, in modo che le loro esigenze siano tenute in considerazione.
Edilizia
Nel 2011, l’attuale amministrazione ha finalmente messo a punto un piano di razionalizzazione del patrimonio edilizio, che prevede l’ottimizzazione e la messa a norma di molti edifici e limita la costruzione di nuovi solo ai casi di effettiva necessità. Sinistra per... si sta impegnando, durante l’attuazione del piano edilizio, a limitare le conseguenze negative per gli studenti, anche in relazione alle loro esigenze di spostamento (vicinanza alle mense,
orario unico d’ateneo). In ogni caso vi sono ancora delle situazioni critiche su cui è necessario intervenire: da edifici utilizzati anche in assenza dei requisiti di sicurezza - come il palazzo della Sapienza - fino a immobili, anche di valore storico, lasciati vuoti e abbandonati al degrado, come palazzo Mastiani.
i gli spazi universitari siano valor a t i rizzati al di là del loro utilizzo per lo svolgis er Da sempre pretendiamo che
mento delle lezioni, promuovendo iniziative culturali e ivmomenti aggregativi. n u i spaz Tutti coloro che hanno usufruito di tali spazi o avrebbero voluto farlo, so-
prattutto in questi ultimi mesi, avranno riscontrato il problema non sottovalutabile del sovra-utilizzo di alcuni di essi rispetto ad altri. Oggi, infatti, sono pochi gli spazi a disposizione e pertanto risultano puntualmente sovraccaricati di iniziative, come nel caso emblematico del Polo Carmignani. Peraltro, questo e il polo Porta Nuova sono gli unici due spazi la cui fruizione è ad oggi regolamentata a livello di Ateneo. Su altri poli quali il Fibonacci, l’ex-Gea e il polo di Veterinaria, invece, si rimanda tutto alle Facoltà. I problemi, in questi casi, sono molteplici e dipendono in parte dalla volontà di chi gestisce quei poli. La totale eterogeneità dei casi rende indubbiamente più difficoltoso l’approccio degli studenti alla richiesta degli spazi, soprattutto per coloro che non fanno riferimento ad associazioni più strutturate e che si confrontano per la prima volta con la burocrazia dell’Ateneo. Con l’entrata in vigore del nuovo statuto e la scomparsa delle Facoltà, la gestione della gran parte degli spazi passerà sotto il controllo dell’Amministrazione Centrale. A maggior ragione, quindi, vi è la necessità che si riscriva un regolamento d’Ateneo sulla fruibilità degli spazi universitari per attività culturali e studentesche. Miriamo ad allargare il novero degli spazi utilizzabili e a snellire i meccanismi burocratici per la richiesta degli stessi, così da permettere a tutte le associazioni senza scopo di lucro di utilizzarli. Ad esempio, riguardo la richiesta dell’impatto sonoro chiediamo che vengano adottati strumenti che permettano di velocizzare il procedimento autorizzativo che oggi coincide con il periodo del silenzio-assenso di 30 giorni. Le risorse destinate dallo Stato al diritto allo studio universitario sono notevolmente diminuite negli ultimi anni: se nel 2009 il fondo integrativo statale ammontava a 246 milioni di euro, nel 2013 scenderà, senza ulteriori interventi, alla miseria di 25 milioni. La conseguenza logica è che tali risorse risultano sempre più insufficienti per garantire prestazioni basilari come gli alloggi, le mense e persino le stesse borse di studio. Inoltre, è sempre più difficile andare oltre una concezione del diritto allo studio limitata alla semplice dispensazione di servizi agli studenti vincitori di borsa. Vogliamo, invece, che sia assunta la missione di costruire un sistema che tuteli la generalità degli studenti. Con la recente approvazione del decreto legislativo 436 sul tema del DSU, inoltre, il governo Monti ha dato seguito ad una delle innumerevoli deleghe previste dalla riforma Gelmini. All’interno del decreto spicca l’aumento della tassa regionale per il diritto allo studio, attualmente fissata dalla Regione Toscana a 98 €. Tale decreto prevede la possibilità per le regioni di scegliere tra un’aliquota fissa di 140 euro e un sistema a scaglioni fissi che, partendo da un minimo di 120 euro per i redditi inferiori ai requisiti di borsa, giunga fino
Dirit
s o l l to a
tudio
all’imposizione di 200 euro per i redditi più alti. A prescindere dalla scelta della Regione – aliquota fissa o scaglioni – la conseguenza immediata dell’entrata in vigore del decreto sarà l’arrivo di un rilevante extragettito fiscale. È gravissimo che, con questo disimpegno sul versante dei finanziamenti, il sistema di diritto allo studio venga fatto pagare allo studente con tasse particolarmente esose. Esigeremo, pertanto, che le nuove imposte siano utilizzate a vantaggio dei diritti di tutti. La Toscana è sicuramente una delle regioni più virtuose in materia di diritto allo studio; ma ciò non può costituire, verso la Giunta Regionale e l’Azienda del DSU, una continua scusante per mettere a tacere le contraddizioni che abbiamo individuato in questi mesi: vogliamo risolvere con efficacia tutte le criticità del sistema, che deve consentire un pari trattamento a tutti gli studenti.
Ristorazione
La ristorazione è un servizio essenziale non solo per i borsisti, ma per tutti gli studenti. Sostenendo la gestione diretta del servizio, più controllabile da parte della rappresentanza studentesca, ci impegnamo ad ottenere una politica aziendale che renda sempre larga ed eterogenea la platea degli utenti. La ristorazione assume infatti un ruolo sociale importantissimo: se si vogliono erogare servizi attraverso un’ente pubblico, questi devono mantenere un profilo di universalità rivolto alla generalità degli studenti. Per questa ragione, è necessario garantire un costo basso per l’utenza, conveniente rispetto al mercato. Questo principio è gravemente minacciato dalla misura, stabilita da Regione Toscana e DSU, di fasciare il costo del pasto a mensa, differenziando il pagamento del pasto da parte degli utenti in tre fasce di reddito ISEE. Una misura sbandierata come provvedimento di equità sociale, ma in realtà studiata (male) solamente per “far cassa”, prevede le stesse conseguenze negative di un aumento del prezzo del pasto per tutti. L’innalzamento delle tariffe, anche solo per una parte degli studenti, influisce negativamente sull’affluenza complessiva al servizio. Infatti, già nel 2011 si è registrato un progressivo abbandono delle mense da parte degli utenti (-10%) a seguito dell’aumento del costo pasto da 2.50 a 3€. Tale fenomeno prosegue e s’incrementa con il passaggio alla fasciazione, come già dimostrano i primi dati fornitici dall’azienda: -12,5% di studenti non borsisti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, nelle prime due settimane dall’entrata in vigore del nuovo tariffario. Risulta così compromessa la missione di garantire il servizio di ristorazione al massimo numero di studenti possibile. Per parte nostra, vogliamo evitare che queste strutture diventino appannaggio solo dei borsisti e, con un minor afflusso di studenti paganti, vedano compromessa la qualità del servizio erogato, trasformandolo in una “mensa per poveri”. A ciò si aggiungono le novità del decreto 436, che prevedono un incremento significativo della tassa regionale sul DSU. Riteniamo che gli introiti di questo gettito aggiuntivo (almeno 5,1 milioni di euro), prelevato direttamente agli studenti tutti, debbano essere investiti per migliorare l’offerta dei servizi e la loro accessibilità. In particolare, tali risorse sarebbero sufficienti a diminuire sensibilmente il costo del pasto a mensa: in tal senso, ci spenderemo, in sede di Consiglio d’Amministrazione del DSU, per arrivare ad un costo unico per tutti gli studenti di 2€; oppure per correggere fortemente al ribasso gli attuali importi del regime di fasciazione, proponendo: • 1 € per gli studenti non borsisti con ISEE sotto 17 mila €; • 2€ per ISEE compresi fra 17 e 34mila €; • 3€ per ISEE superiori a 34mila €.
Attraverso il CTS (Consiglio Territoriale degli Studenti), inoltre, vigileremo per garantire non solo la qualità del servizio e l’erogazione dei pasti d’asporto (ottenuta dopo anni di lotta), ma anche la vicinanza fra poli didattici e mense, ovvero la prossimità di servizio: al riguardo, è necessario che gli enti competenti, già più volte sollecitati, trovino una soluzione per l’Ospedale Cisanello, dove ai tirocinanti di Medicina non è garantito il servizio ristorazione.
Alloggi
La situazione delle case dello studente nella nostra città risulta molto critica. La realizzazione, nel 2008, della Residenza “Praticelli” aveva suscitato in molti la speranza di coprire tutte le richieste di alloggio da parte dei vincitori di borse di studio. Abbiamo espresso in ogni sede opportuna la nostra contrarietà allo strumento del “project financing” utilizzato per gestire la struttura. Questo strumento, oltre ad aggravare il costo medio del posto letto, non consente al DSU di sviluppare un costante controllo sulla struttura, le cui carenze preoccupano già gli attuali residenti. Inoltre, nonostante tale scelta, la copertura degli alloggi rispetto al fabbisogno di borsisti pisani è pari soltanto al 58%, la più bassa della Toscana; ciò provoca gravi ritardi nell’assegnazione dell’alloggio. Per questa ragione faremo pressione affinché l’Azienda e la Regione investano nel progetto di costruzione di San Cataldo, residenza da 244 posti letto per la quale c’è un progetto approvato, che prevede un importante cofinanziamento al Ministero. In Consiglio di Amministrazione ci spenderemo affinché tale prospettiva venga sostanziata con un coordinamento virtuoso fra enti pubblici. Questo metodo deve essere esportato per scongiurare nuove cattive conduzioni come nel caso della Paradisa (oggi passata di proprietà a un soggetto privato senza specificare la destinazione d’uso) e avviare uno studio sul patrimonio pubblico presente in città per trovare soluzioni concrete in risposta all’emergenza, come ad esempio l’area ex-Piaggio a Porta a mare e l’ex-caserma Artale in via Derna. Rispetto agli alloggi attuali, il nostro impegno nel CTS sarà orientato a promuovere controlli periodici e assemblee all’interno delle residenze e a far mantenere un’elevata qualità degli standard dei servizi erogati. Deve, quindi, essere instaurato un legame forte fra il Consiglio Territoriale e la figura del rappresentante della casa dello studente, in modo da far emergere i problemi reali degli studentati nelle sedi istituzionali. Sinistra Per… è attiva per la parità di diritti e di opportunità di tutti gli studenti, combattendo contro ogni forma di ostacolo e discriminazione in base all’identità di genere e all’orientamento sessuale e tutelando specificamente le minoranze, troppo spesso messe in difficoltà dallo scontro con una burocrazia ancora del tutto imperfetta e impreparata. Oltre a vigilare costantemente per garantire una reale parità di diritti e opportunità, sia nel rapporto quotidiano con l’istituzione universitaria che nell’accesso agli organi e alle cariche di rappresentanza, promuoviamo e incoraggiamo nelle apposite sedi l’attivazione di insegnamenti concernenti i diversi aspetti della costruzione del genere e del rapporto con l’orientamento sessuale. Proponiamo inoltre l’istituzione, anche nel nostro Ateneo come già in altri, della differenziazione del duplice libretto universitario per tutti gli studenti transessuali che stanno affrontando la riappropriazione del sesso biologico, così da ovviare alle continue situazioni d’imbarazzo e di difficoltà che si verificano nei rapporti con la burocrazia universitaria, dal pagamento del pasto a mensa alla verbalizzazione degli esami.
o i r a p
ità n u t ppor
citta stud dinanz ente a sca
Al fine di rendere la complessità delle relazioni e delle condizioni materiali nelle quali si è immersi in una città universitaria per svolgere i propri studi, vogliamo avanzare una serie di proposte per garantire una piena “cittadinanza studentesca”. Gli studenti devono essere considerati dall’amministrazione cittadina come soggetti che possiedono diritti da promuovere e bisogni da ascoltare, al pari di quanto dovrebbe essere fatto con i cittadini residenti.
Diritto alla (giusta) casa!
Un’attenzione particolare deve essere rivolta alla questione abitativa. Il problema investe direttamente i 20 mila fuori sede che vivono quotidianamente la città di Pisa, i quali si confrontano con un mercato degli affitti inquinato da un numero consistente di alloggi sfitti, che portano i prezzi di mercato a livelli esorbitanti, e da numerosi casi di affitti in nero. Per contrastare questo stato di cose, da anni ci spendiamo affinché vengano rinnovati gli accordi territoriali tra associazioni dei proprietari e sindacati degli inquilini, per fissare nel contratto concordato alcune agevolazioni per tutti le parti in gioco. Questo è, però, insufficiente: esso non è vincolante e non garantisce in maniera definitiva i soggetti più deboli. Esigiamo che si vada alla ricerca di nuovi strumenti: in particolare, è necessario che l’amministrazione comunale apra una discussione pubblica sull’opportunità di requisire le case sfitte, strumento che la Corte di Cassazione ha recentemente riconosciuto come legittimo rispetto alla disposizione del 2007 di 3 municipi romani per contrastare l’emergenza abitativa. Allo stesso modo, intendiamo rafforzare quei progetti, specie della Regione, che garantiscano agli studenti di aprire vertenze coi proprietari di casa senza oneri legali.
Trasporti e diritto alla mobilità
Il diritto alla mobilità è fondamentale per garantire una piena cittadinanza studentesca. Bisogna confermare l’impegno di enti come Università, Comune, DSU e azienda trasporti (CPT) a garantire abbonamenti per studenti a costi agevolati, di diverse durate, sia per le tratte urbane che per quelle extraurbane. Inoltre vogliamo che questi possano essere acquistati anche in siti diversi da quello in piazza sant’Antonio – come ad esempio le portinerie degli studentati. È ancora più importante un impegno politico del DSU e della Regione, nei confronti dei pendolari toscani e degli studenti fuori sede, tramite un tavolo ad hoc con Trenitalia.
Socialità cittadina
La vita dello studente non può prescindere dagli spazi di socialità e culturali, in particolare quelli cittadini. D’altro canto, una città come Pisa, che letteralmente vive degli studenti, non può fare a meno di una particolare attenzione nei confronti di questi. L’integrazione tra studenti e cittadinanza, sicuro arricchimento per entrambi, deve essere incoraggiata e valorizzata; troppo frequenti sono invece i tentativi di contrapposizione ingiustificata delle due componenti, a partire dalla criminalizzazione della “movida” non legata all’attività di specifici locali. Pretendiamo che l’offerta culturale cittadina venga ampliata per decongestionare le piazze del centro, attualmente gli unici luoghi di autentica aggregazione. In generale, l’amministrazione comunale dovrebbe promuovere eventi ed iniziative in una varietà di luoghi sfruttati solo marginalmente e preservare esperienze positive di socialità ed integrazione, approccio che è mancato nel caso del progetto Rebeldia che ad oggi è ancora senza casa.
Sinistra
di i t a d andi
ic
senato accademico Alberto Campailla Chiara Barbieri Andrea Tamburrin Mariangela Barb o arito Stefano Sbranti Edoardo Raimon di Giulia Crisanti Rosa Loguercio
consiglio di amministrazione Matteo Dartagnan Alessandra Maggi Pietrangelo Di Lillo Luca Urbanucci
Comitato di gestione ti degli impivain sporti itari univers Coduti
Simone Dario Cannazza li Jessica Bandinel “Mauro” e detto Maurizio Albanes
Consiglio territoriale degli studenti per il controllo della qualità Guido Cioni Silvia D’Amato Avanzi Veronica Scotto di Santolo Gianluca Batzu Alberto Giardinelli Gianvito Sireti Giancarlo Padula Mirsada Pepaj Luigi Fungaroli Martina Lioi Giulia Ferri Caterina Pareo Domenico Zaffarano Annamaria Lembo
per... area 1
in consiglio degli studenti aosra Loegauer2cio
R Giancarlo Padula Marco Conti Roberto Russo Sara Giustini detto “Volterra’’ Alessio Ricciardi
Alberto Collare Domenico Zaffarata n Federico Tonielli o Antonio Ercole D e Luca
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aucra Uerbaanu4cci
Giorgia Concetti Edoardo Raimondi Giancarlo Filardo Marta Vero Elisa Monaco Luigi Fungaroli Giulia Pardini Giuseppe Fucile
L eli ria Monf Anna Maacciapuoti Fabio C Piccenna Federica tore d’Andrea accia Andrea Ctonio Pafundo An iardinelli Alberto G o Mauro GioacchinCottone Filippo
area 6
Francesca Feo Jessica Bandinel li Ludovica Rainò Fernando Petrolit o Stefano Sbranti Martina Lioi Caterina Pareo Fabrizia Muia Claudia Tomassin i Guido Parisi Ilaria Gherardi Chiara Cervasio Gianvito Maurizio Albanes Sireti e detto “Mauro”
0 1 8-9
o i g g ma 012
2
Elezioni studentesche
Si vota e 18.00 l l a 0 3 . 8 e l l a d o i g g e s al i a v to n o e d n m u a c o Qu d n u e t n o o c d i a l t a r v o p à t i t n e d’id
VOTA r... e p a r t s i n Si