LUCE DESIGN E DIGITAL and new stories
MAGAZINE N°58 JUNE 2023
Get in touch with us to exhibit or sponsor: www.integrateme.com #IntegrateME Co-located with Organised by The Middle East and North Africa premier forum and sourcing platform for the global Pro AV Community, connecting technology leaders with integrated solution buyers from the intersecting worlds of Education, Retail, Hospitality, Media, Metaverse, Entertainment, Real Estate, Communications and much more. PRO AV & INTEGRATED SOLUTIONS EXHIBIT AT MENA’S PREMIER BUSINESS EVENT DUBAI WORLD TRADE CENTRE 16 18 MAY 2023
AV Playground è il progetto pensato per offrire una esperienza del valore e delle potenzialità delle tecnologie integrate nelle varie applicazioni e mercati verticali.
Il progetto è dedicato ai professionisti che, con profili e incarichi differenti, hanno necessità di conoscere meglio tendenze, applicazioni, opportunità e potenzialità delle tecnologie integrate nei settori dell’Hospitality, del Corporate, dell’Education e degli eventi immersivi.
AV Playground sarà anche l’occasione per incontrarsi, misurarsi, imparare, confrontarsi e, perché no, anche competere, una palestra per evolversi e far crescere le proprie competenze.
AV Playground@Padova
Person centred working: progettare ambienti e nuovi paradigmi
29 settembre 2023
AV Playground@Bari
Reinventare gli spazi dell’Ospitalità
27 ottobre 2023
AV Playground@Smart Building Expo
15-16-17 novembre 2023
Fiera Milano
Info: Pentastudio Tel. +39 0444 543133 connessioni@pentastudio.it www.connessioni.biz
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4 Il Digital Signage per il settore trasporti
9 Digital Signage for the transport sector
12 L'evoluzione dei Virtual Set
14 The evolution of Virtual Sets
16 Verso Pesaro 2024
20 A preview of Pesaro 2024
24 Ci vorrebbe... un LED wall!
29 What we need is … a LED wall!
33 Molto più di un hotel
38 Much more than a hotel
42 Sala controllo Snam
47 Control room Snam
50 Vesta Fiori Chiari: dove sound e design sono tutt’uno
56 Vesta Fiori Chiari: A blend of sounds and exceptional design
60 Hikvision per il mondo visual
63 Hikvision Serving the visual world
66 DBW Communication:
Il Futuro di Cinema, Tv e Web
71 DBW Communication: The future of the cinema, television and the web
76 Pillole di tecnologia da Smartbuilding.edu
76 A view of technology offered by Smartbuilding.edu
77 Connettività e multimedialità per la formazione
78 Connectivity and multimedia for educational purposes
80 Illumino tecnica circadiana: ci siamo, quasi…
82 Circadian lighting: we are almost there …
84 Video mapping
88 A Barcellona... si sta bene!
90 Things are going well in Barcelona!
92 E luce fu!
98 And there was light!
104 Proligh+sound 2023
110 AVIXA Women’s Council Italia
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CONNESSIONI MAGAZINE N° 58 June 2023
Contents
BRAND LIST
BARCO www.barco.com
D&B AUDIOTECHNICK www.dbaudio.com
EXERTIS http://exertisproav.it/
FRENEXPORT www.frenexport.it
HIKVISION www.hikvision.com/it
INTEGRATED SYSTEMS EUROPE www.iseurope.org
INTEGRATE MIDDLE EAST www.integrateme.com
PPDS (Philips Professional Display Solutions) www.philips.it/p-m-pr/professional-displays
PRASE MEDIA TECHNOLOGIES www.prase.it
Si rincorrono le notizie sui progressi dell’Intelligenza Artificiale Dopo la vicenda di ChatGPT, bloccata almeno sul territorio europeo per inconciliabilità con la GDPR, ora è la volta di Bard, il chatbot sviluppato da Google con l’intento di simulare conversazioni con linguaggio naturale e migliorare quindi l’interazione tra utenti e macchine, tra siti, call center e non solo. Con cautela, e accreditandosi come partner con cui lavorare e non come entità da arginare, Google non ha forzato la mano e, per il momento, non ha introdotto Bard in Europa, in previsione anche dell’AI Act che dovrebbe vedere la luce l’estate prossima, il regolamento europeo per la gestione dei “prodotti” con IA. Infatti, se la GDPR sancisce un diritto fondamentale, è altrettanto lecito che la ricerca prosegua: le parti auspicano un punto di incontro
Il nuovo regolamento, infatti, dovrebbe mantenere la centralità dell’essere umano in un contesto di sviluppo tecnologico: se l’uso dei dati sembra imprescindibile per allenare le IA, dall’altro lato ci dovranno essere un criterio e una serie di divieti, come quello per l’uso degli algoritmi di riconoscimento facciale o la protezione del diritto d’autore (quindi delle opere dell’intelletto umano), che dovrebbero controbilanciare gli interessi in gioco. Ovviamente, ogni elaborato o prodotto della IA dovrà essere dichiarato chiaramente. A quelli che rispondono che l’IA, almeno per ora, non fa parte di questo settore, si potrebbe obiettare così: chi non ha avuto la tentazione, e forse già lo fa correntemente, di far elaborare a ChatGPT basi progettuali e offerte commerciali e senza dichiararlo? Il dubbio è, però, se non finiremo per impigrirci tanto da far fare tutto ai chatbot, fino che non saranno proprio questi strumenti a ribaltare il tavolo da gioco e a dettare le regole. Ma la risposta la potremo dare soltanto noi, come genere umano.
News of groundbreaking advancements in Artificial Intelligence are spreading like wildfire. After the ChatGPT incident, which was blocked within the European territory due to non-compliance with GDPR, it is now Bard's turn, the chatbot developed by Google with the intention of simulating conversations in natural language and thus improving the interaction between users and machines, across websites, call centers, and beyond. With caution, positioning themselves as partners to work with rather than entities to be restrained, Google has not pushed ahead and, for the time being, has not introduced Bard in Europe, anticipating the AI Act expected to be enacted next summer. This European regulation will govern the management of AI "products." While the GDPR establishes a fundamental right, it is equally reasonable that research continues. The parties involved hope for a meeting point
Indeed, the new regulation should maintain the centrality of human beings in a context of technological development. While the use of data seems indispensable for training AI, there will also need to be criteria and a set of prohibitions, such as the use of facial recognition algorithms or the protection of copyright (thus safeguarding works of human intellect), to counterbalance the interests at stake. Naturally, every work or product of AI will have to be clearly declared.
To those who argue that AI, at least for now, is not part of this sector, one could object as follows: who hasn't been tempted, and perhaps already does so regularly, to have ChatGPT process design foundations and commercial offers without explicitly disclosing it? The question, however, is whether we will end up becoming so lazy that we let chatbots do everything, to the point where these tools themselves will overturn the playing field and dictate the rules. But the answer can only be given by us, as the human species.
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EDITORIALE
Il Digital Signage per il settore trasporti
Un modello in crescita e “business critical”
A cura della Redazione
Informare, aggiornare, intrattenere i viaggiatori e, soprattutto, offrire loro una esperienza migliore nelle sale d’attesa, oppure quando sono in coda in biglietteria... e, soprattutto, quando cercano informazioni importanti per il loro viaggio
Il tema di questo articolo lo abbiamo appuntato durante uno degli ultimi spostamenti di lavoro: ormai è esperienza comune che i nostri viaggi siano accompagnati dalla tecnologia per tutto quanto è informazione e, sempre più frequentemente, intrattenimento.
Grandi LEDwall ci accompagnano nelle hall mentre attendiamo treni e aerei, informandoci e raccontandoci storie sulla città dove siamo, sui brand esposti nelle vetrine dei negozi interni alle stazioni, sugli eventi e sul tempo atmosferico.
Modelli di business
Un segnale che anche le funzioni del Di-
gital Signage siano cambiate nel tempo: abbandonato il modello iniziale che prevedeva utili dalla raccolta pubblicitaria tanto da sostenere l’investimento iniziale e il suo uso, siamo passati a modelli dove si è cercato di dare risposte agli investitori in termini di ritorno dell’investimento, raccogliendo dati e informazioni sui visitatori, sulle loro preferenze, orientando così anche i messaggi previsti nel network. Oggi si preferisce poggiare il business su un modello ibrido, nel quale la meno misurabile “brand awarness”, che oggi però guida molte delle mosse di marketing di un marchio specialmente di prestigio, è parte delle considerazioni sulla validità dell’investimento
nel Digital Signage. Vediamo così negozi, centri commerciali e stazioni dove il ritorno dell’investimento sta proprio nell’immagine e i costi del DS diventano costi di struttura e di promozione, bilanciati solo in parte da un concetto di vendita pubblicitaria. In poche parole, non ci si aspetta più che il Digital Signage porti utili importanti, ma che la sua risposta in termini di ROI sia stratificata: in parte economica, in parte in termini di costruzione del brand/brand awarness, in parte informativa e di intrattenimento per migliorare l’esperienza dell’utente. E qui torniamo proprio nell’ambito del Digital Signage nelle applicazioni nel mondo dei trasporti.
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Flight
Il Digital Signage nel settore trasporti
Abbiamo coinvolto Florian Rotberg, Amministratore Delegato di Invidis e presidente del DSSE - Digital Signage Summit Europe, in una intervista su questa specifica e interessante applicazione del Digital Signage.
Il Digital Signage ha un ruolo importante nel settore dei trasporti e, se sì, per quali applicazioni ed esigenze?
Sì, il Digital Signage di buona qualità ha almeno due ruoli importanti nelle applicazioni legate ai trasporti: l'informazione e l'intrattenimento. Tra l'altro, il Digital Signage aiuta a ridurre i tempi di attesa percepiti dal viaggiatore e migliora la qualità del soggiorno e del personale in tutta la struttura. Sebbene gli schermi siano utilizzati soprattutto a scopo pubblicitario, anche se questo modello sta evolvendo, forniscono anche intrattenimento, come ne facciamo tutti esperienza attendendo il treno o la metro.
Può farci qualche esempio in questi due ambiti applicativi?
Per quanto riguarda l’informazione al viag-
giatore, il DS viene utilizzato per esempio nell’ottica “Display of Flight Information System” (FIDS) negli aeroporti che mostrando informazioni sui voli, sui gate, sugli arrivi e le partenze nelle stazioni dei treni, degli autobus e dei pullman, e aiutando nell’orientamento, gestione delle code, informazioni per gli ospiti sulle navi da crociera ecc. Si utilizzano molto anche come sistemi informativi in serie, ad esempio nei check-in, biglietteria ecc. Sul lato dell’intrattenimento il Digital Signage si traduce in superficie di visualizza-
zione per notizie di attualità e pubblicità nelle aree di attesa e nelle hall, oggi si vedono anche molte installazioni LED su larga scala per pubblicità e contenuti artistici. Specialmente le estese superfici a LED consentono una grande spettacolarità: possono proporre video e immagini di grande impatto e qualità visiva, seducendo l’occhio e catturando l’attenzione. Ma esiste un ulteriore campo di applicazione che non abbiamo citato prima, più legato all’ambito della sicurezza: può essere utilizzato per la gestione dei bagagli,
Information Display System (FIDS) presso l’Aeroporto di Changi, Singapore, mostra come la segnaletica digitale fornisca sia informazioni che intrattenimento.
e spesso gli schermi DS fanno anche parte dei piani di sicurezza e di evacuazione. Il Digital Signage può infatti svolgere un ruolo importante nel fornire rapidamente istruzioni di evacuazione o di emergenza. Naturalmente, anche i rivenditori negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie utilizzano spesso il DS, ma questo non è specifico del settore dei trasporti.
Qual è solitamente il modello di business legato a questa applicazione?
I network informativi sono in genere sostenuti a livello economico direttamente dall'operatore, ad esempio l'aeroporto o la compagnia ferroviaria. Dal punto di vista dell'operatore, si tratta di un aspetto fondamentale, ad esempio, la gestione della folla, la fornitura di informazioni specifiche e mirate in modo rapido e semplice, per un grande numero di persone, e contribuiscono molto alla cre -
azione di un viaggio agevole per il cliente. Il DS per l’intrattenimento è un tipico modello DooH (Digital Out of Home), e in genere non è sostenuto dall'operatore del trasporto ma da una società esterna che fornisce la piattaforma e ottiene in cambio i diritti pubblicitari. I diritti pubblicitari sono molto interessanti nel settore dei trasporti, in quanto la frequenza dei visitatori e i tempi di permanenza sono elevati e forniscono flussi di reddito significativi. Dal punto di vista dell'operatore, questi display migliorano principalmente la qualità del soggiorno in questi luoghi che, soprattutto per gli aeroporti, diventa un fattore di differenziazione competitiva sempre più importante. Questi network possono inoltre contribuire a migliorare l'esperienza di permanenza nei negozi, nei punti di ristorazione, informano il cliente sui menù e tipo di ristorazione offerta, ma anche sulle storie
legate al brand (bio, eticità, territorio ecc.) e possono contribuire positivamente alle vendite
In passato avete parlato di "business critical DS" per alcune applicazioni, è questo il caso nell’ambito dei trasporti?
Sì, in effetti, soprattutto in questo settore i display informativi sono in genere cruciali per il funzionamento dell'azienda, quindi del tutto business-critical. Le informazioni sui passeggeri sono una parte fondamentale del buon funzionamento di un grande hub di trasporto, in particolare negli aeroporti, dove abbiamo assistito a chiusure di aeroporti a causa del guasto del sistema FIDS. Inoltre, come accennato il network di DS fa spesso parte del sistema di allarme e di evacuazione.
Anche i display utilizzati nella logistica, cioè la gestione delle merci e dei fornitori ecc. sono evidentemente business critical nella maggior parte dei casi, in quanto parte integrante delle operazioni di gestione del sito. Si pensi allo smistamento dei bagagli: se questo sistema si guasta, l'impatto sul viaggio dei passeggeri e sul funzionamento della struttura è molto significativo.
Esistono tecnologie speciali o esigenze di software dedicate a questo tipo di applicazioni?
Come per la maggior parte dei mercati verticali, anche per il settore dei trasporti esistono gli specialisti. Scelgono la tecnologia più adatta al tipo di messaggio e obiettivo del network, in considerazione anche degli aspetti economici, non secondari in casi di installazioni molto estese. I display offrono un alto grado di versatilità e luminosità, e offrono funzionalità touch oggi sempre più date per scontato specialmente in ambito informativo; i LED son più spesso utilizzati per filmati e immagini – pubblicitarie o meno – di impatto. Dal lato dei software di solito i fornitori costruiscono API personalizzate e integrazioni con i sistemi IT dell'operatore, aspetto fondamentale per il funzionamento del network e coordinamento delle informazioni e contenuti su ogni “terminale”.
La complessità della visualizzazione, ad esempio in una rete ferroviaria dove è necessario mostrare informazioni diverse in tempo reale in ogni stazione e su ogni piattaforma, è molto elevata e richiede una comprensione dettagliata del sistema operativo sottostante.
Un altro esempio è la gestione e l'ottimizzazione delle code negli aeroporti, spe -
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cialmente davanti ai controlli di sicurezza, una funzione che richiede integrazioni con sensori e Intelligenza Artificiale analitica per prevedere e gestire il flusso di persone.
Avete qualche esempio valido da illustrare?
Un network che portiamo spesso ad esempio è il sistema di visualizzazione delle informazioni di volo (FIDS) all'aeroporto di Changi a Singapore, che possiamo vedere nelle foto che corredano questo articolo. Un network come questo mostra come il Digital Signage fornisca sia informazioni per i passeggeri, ai check automatici come ai desk, in merito a voli, gate e ritiro bagagli, che intrattenimento, con addirittura stazioni personalizzate ed esclusive di un brand, che invita il viaggiatore a fare un “piccolo viaggio” anche nel proprio brand.
Invidis, la società di consulenza di cui lei è CEO, organizza da molti anni il DSS Summit, sia durante ISE che come evento
autonomo, in estate. L’anno scorso siete tornati in presenza dopo la pausa per i motivi che tutti conosciamo Durante i DSS Europe ci occupiamo di come si creano "esperienze coinvolgenti" per i clienti, un tema importante anche nel settore dei trasporti. Progettare e creare customer journey senza soluzione di continuità per migliorare l’esperienza di fruizione di questi luoghi richiede l'integrazione di molti touchpoint diversi e, allo stesso tempo, una comunicazione coerente e personalizzata.
Nella prossima edizione che si svolgerà a luglio a Monaco di Baviera tratteremo sia gli aspetti contenutistici/concettuali che quelli tecnologici, e mostreremo esempi e best practice provenienti da diversi settori. Costituirà anche l’opportunità di interagire e discutere direttamente con i leader del settore su temi come il business critical, l'AI e gli analytics, o il DooH e i Retail Media. Vi aspettiamo!
https://invidis.de/invidis-consulting/
Digital Signage Summit Europe, 5-7 luglio, Monaco di Baviera
L'edizione di quest'anno ha come titolo: "Esperienze coinvolgenti - Concetti, creazione e contenuti" ed è sponsorizzata da Google Chrome Enterprise. Durante l’evento si discuterà l'impatto di importanti tendenze come la sostenibilità, l'intelligenza artificiale generativa e il nuovo ruolo del software. Relatori e partecipanti esploreranno temi quali il coinvolgimento e la creazione di contenuti, discutendo come e perché i marchi stanno utilizzando il Digital Signage e il DooH per offrire “viaggi nella comunicazione” memorabili e d'impatto.
Parleremo inoltre di
• Green Signage - Idee e azioni per creare un settore più sostenibile
• Software - Requisiti di sistema, architettura di rete e dei modelli di business
• Sicurezza IT - DSS Europe discuterà e presenterà le migliori pratiche e le ultime tendenze
• Business Critical - Le ultime tendenze verticali nella logistica e nelle esperienze degli utenti.
Digital Signage Summit Europe, 5 - 7 July, Munich
Subjects of discussion at this year's edition of the event will be 'Engaging experiences - concepts, creation and content'. The conference and exhibition is sponsored by Google Chrome Enterprise. During the event, speakers and participants will discuss and focus on the impact of important trends, such as sustainability, generative artificial intelligence and the new role of software. Speakers and attendees will explore topics such as engagement and content creation, discussing how and why brands are using Digital Signage and DooH to offer 'journeys in communication' that will be memorable and have a certain impact. Further discussions will be held on:
• Green signage - Ideas and action taken to create a more sustainable sector;
• Software - System requirements, network architecture and business models;
• IT security - DSS Europe will discuss and present ‘best practices’ and the most recent trends;
• ‘Business critical’ elementsLatest vertical trends in logistics and user experiences.
https://www.iseurope.org/welcome/ digital-signage-summit-europe
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Il Digital Signage nel cruising: un “mondo a sé”
Nell’ecosistema del Digital Signage per i trasporti, la realtà delle crociere rappresenta un ambito a sé, ma per niente chiuso in se stesso. Se nel mercato Trasporti spesso i network sono calibrati e separati sulle specifiche applicazioni verticali – il Display of Flight Information System separato dal marketing, separati a loro volta dalla sicurezza ecc. - nel cruise i sistemi confluiscono in un unico network, con un unico approccio di integrazione e gestione. Negli ultimi anni Voome, azienda attiva nel Digital Signage dal 2008 con soluzioni proprie di gestione e organizzazione dei network, ha spesso lavorato in questo ambito; abbiamo intervistato Michele Pollastri, CEO di Voome, di raccontarci la specificità di questo mercato.
“Il Digital Signage nel cruising ha un modello diverso rispetto ad altri mercati: oltre a riunire i vertical in un unico approccio ed ecosistema, sia quanto predisposto a terra nelle stazioni marittime e sia la nave che andrà in mare, costituiscono un unico progetto e unico network. Anche il viaggiatore, quindi, farà un percorso coerente per modalità di fruizione, contenuti e finalità del network stesso.”
Può farci qualche esempio applicativo?
Il DS nel cruising può voler dire molti ambiti e integratii tra loro; per esempio, per la gestione del pubblico è possibile non solo contare le persone ma chiudere i cancelli quando si è raggiunto il numero massimo previsto per quell’ambiente. Questo sistema si può incrociare poi con l’area eventi: oltre a gestire le persone, gestiamo i calendari, i contenuti e Wi-fi, per cambiare la locandina in tempo reale, anche in maniera automatica, indirizzando le persone dove necessario. Con il nostro sistema possiamo rilanciare segnali anche al di furi dell’auditorium semplicemente su IP.
Come affrontate questa integrazione totale con contenuti, sistemi, protocolli e sistemi di visualizzazione diversa?
Il nostro sistema Digital Communication Hub è in grado di incrociare software, applicazioni e protocolli diversi. Possiamo sia integrarci con altri sistemi e prodotti tramite condivisione delle loro API, e con i DAM (Data Management Systems) modalità che ci permette di “vedere” nel nostro sistema le cartelle e i dati di u network esterno, come se fosse nel nostro. È un sistema che può dare risposte diverse a seconda delle necessità dell’utilizzatore. Se per esempio in plancia è necessario visualizzare una dashboard con i dati in tempo reale, il nostro sistema lo rende possibile.
Per il verticale della sicurezza, possiamo integrarci sia con i sistemi PAGA (Public Address General Alarm) e in situazioni di emergenza i display del network possono per esempio visualizzare in automatico messaggistica per l’evacuazione, abbassando il volume quando è necessario divulgare un messaggio dedicato… se la rete dovesse cadere, continuano a operare in loop.
Oggi l’assistenza, anche in mare, non è più un problema Se qualche anno fa garantirla in mare non era semplice oggi, per quanto la banda larga non sia sempre disponibile, possiamo contare su una connettività costante, il cliente può operare autonomamente per un primo livello, con il nostro supporto da remoto: poi a seconda dell’urgenza si può decidere di intervenire nel primo porto disponibile.
https://voome.com/
Digital Signage for cruising: a 'world of its own'
In the Digital Signage ecosystem for transportation, the sphere of cruise-ship tourism may be defined as a sector in its own right, yet by no means closed and self-contained. In the transport market it is noted that networks are often linked and yet separated with respect to specific vertical applications, as in the case of the Display of Flight Information System, which is not linked to marketing and, in turn, the sector would be separate from any security requirements, etc. In the area of cruise-ship tourism the systems are merged within a single network, presenting a sole approach with regard to integration and management. Voome, a company active in the Digital Signage sector since 2008, offering its own solutions for network management and organisation, has often been actively engaged in this area over the last few years. During a recent interview, Michele Pollastri, the CEO of Voome, spoke to us about specific aspects of this market.
“Digital Signage within the sphere of cruise-ship tourism is characterised by a model that differs from those present in other markets. In addition to its combination of vertical display formats, adopting a single approach and ecosystem, the on-land set-ups in port structures and buildings and devices or systems installed onboard the ships, constitute a sole project and form a single network. Travellers and guests onboard the ships will thus also be able to reap the benefits of the facilities installed and provided in a coherent manner with regard to methods of use, content and the purpose of the network.”
By way of an example, could you provide some examples of the way in which the approach is applied in the facilities?
“DS applications in the cruise-ship tourism sector may be found in many areas which become integrated or interrelated. For example, for the management of guests it is possible not only to count the number of travellers but also to close the gates when the maximum number of occupants established for a particular space has been reached. This system may be found at various events. Apart from controlling the movement of people, we are able to manage calendars, contents and Wifi, modifying exhibition posters in real time, also automatically, and directing people in an opportune way. Using our system we can re-launch signals, also outside an auditorium, and simply with an IP.” How do you deal with this total integration, considering content, systems, protocols and different display options?
“Our Digital Communication Hub system is able to cope with different types of software, applications and protocols. We can effect an integration with other systems and products by sharing their Application Programming Interfaces (API), and Data Management Systems (DMS), which will allow us to 'view' the folders and data of an external network, as if they were present in our own system. It is a system that can offer various solutions according to the user's needs. For example, across a panel, if it is necessary to view a dashboard with data acquired in real time, our system will make this possible. For the security vertical, for example, we can generate an integration with Public Address General Alarm (PAGA) systems and in emergency situations the network displays - for example - can automatically display messages relating to an evacuation process, lowering the volume when it is necessary to transmit a dedicated message, and if the network were to fail, they continue to operate in a network loop.” Assistance, nowadays - also at sea - is no longer a problem
“If a few years ago ensuring the availability of assistance out at sea was not a simple matter, today - even though broadband is not always available - we can rely on the presence of a constant connection. Clients are able to operate autonomously at an Initial level, with our remote support. Then, depending on the urgency in question, one can decide to intervene at the first available port.”
https://voome.com/
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Topics discussed in this article are based on a series of reflections and notes made during one of our recent journeys required by our professional commitments. Nowadays, as we travel we are increasingly assisted by technological systems, by means of which we may easily acquire information and we have noticed the increasingly frequent presence of simple sources of entertainment. Large LED walls often appear before us in the halls of stations and airports, where we have to wait for a train or an aeroplane. Information appearing on these LED walls may even include stories about the city where we are currently located, brands displayed in the windows of stores in railway stations, upcoming events and local weather conditions.
Business models
There are signs that the functions of Digital Signage have also been modified over time. The initial model provided for and would generate profit in the form of advertising revenue and this would compensate initial investments and the cost of the installations. We have now moved on to models with which investors are aptly compensated in terms of their investment, and which involve the collection of data and information
relating to visitors and their preferences. This may also determine the orientation of messages provided for in a network. Today the preferred tactic is to base business operations on a hybrid model. In a situation of this kind ‘brand awareness’, the assessment of which is not easily accomplished but which nowadays guides many of the marketing strategies adopted by particularly prestigious brands, becomes an aspect to be considered with respect to the validity of
investing in Digital Signage. We now find retail points, shopping centres and stations where a return on investment may be associated in particular with an image and DS costs are construed as ‘structural’ and ‘promotional’ expenses, only partially offset by the advertising/sales concept.
Simply put, Digital Signage is no longer expected to generate important profits. It is believed that its response in terms of a return on investment (ROI) will be stratified,
Digital Signage for the transport sector
Growth of a 'business critical' model
Curated by the editorial team
Providing information to travellers and keeping them updated with details concerning their journey; offering them forms of mild entertainment and ensuring their experience in waiting rooms is positive; providing them with forms of distraction when they are standing in a queue in front of the ticket office and providing any important information they may need for their trip
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whereby a gain will be ensured, partially in economic terms and partially in terms of the construction of the brand/brand awareness and also considering the information provided to users and the possibility of offering forms of mild entertainment which will improve the user experience. We should in any case reflect on the Digital Signage dimension and its advantages relating to applications adopted in public transportation services.
Digital Signage in the public transportation sector
We invited Florian Rotberg, CEO of Invidis and president of the Digital Signage Summit Europe (DSSE), to participate in an interview on this specific and rather interesting Digital Signage application.
Does Digital Signage play an important role in the transportation sector and, if so, with regard to which applications and requirements?
Yes, good quality digital signage has at least two important roles in transportation-related applications. These are related to information and entertainment. Among other things, Digital Signage helps to reduce waiting times as perceived by travellers and improves the quality of the period of time they spend in a particular facility and their contact with staff. Although screens are mainly used for advertising purposes - and this model is evolving - they also provide forms of entertainment, which everyone
may experience while waiting for surface or underground trains.
Could you provide some examples of this situation in these two areas of application?
With respect to information provided to travellers, DS is used - for example - at airports, in Flight Information Display Systems (FIDS) which present information on flights, access gates, arrivals and departures
The system is also used to communicate information relating to trains, buses and coaches in the relative stations, to provide directions to facilitate a traveller’s orientation within a particular structure, the management of queues, information for guests on cruise ships, etc.
They are also frequently adopted as serial information systems, as may be required at check-in points, ticket offices, etc.
With regard to entertainment, Digital Signage offers surface displays for the visualisation of current information, news and advertisements in waiting areas and lobbies. In recent solutions there are also many large-scale LED installations for advertising and artistic content. In particular, the broad LED surfaces allow for highly spectacular effects. Video recordings and images of great impact and visual quality may be proposed, with captivating content and visual effects.
However, there is yet another field of application which we have not mentioned so far
and this is related to security issues. The relative solutions may be adopted for baggage handling, and DS screens often form part of security and evacuation plans. Indeed, digital signage can play an important role in the rapid communication of evacuation instructions or emergency plans Of course, retailers at airports and railway stations also frequently use DS options, but this is not a solution specifically linked to the transport sector.
Which business model is normally associated with this application?
The information networks are usually purchased and funded directly by the operator, which, for example, may be an airport or a railway company. For example, from the point of view of operators this is a fundamental facility in the management of large groups of people, and in the provision of specific, targeted information, which is rapidly and easily communicated to a large number of individuals. This type of application helps operators ensure that their clients have a smooth journey
With regard to business models, the entertainment aspect is a typical ’Digital Out of Home’ (DooH) solution and is generally not controlled by the transport operator, but by an external company that provides the platform and acquires advertising rights in return. Advertising rights are an interesting factor in the transport sector as ‘visitor frequency’ and the duration of visits are at a high level and result in a significant flow of income
From the point of view of the operator, these displays mainly improve the quality of visits to these places and, especially in the case of airports, they become an increasingly important factor for competitive differentiation. Moreover, the networks may also contribute to improving a visitor's experience in shops, restaurants/outlets.
Via a network customers may be informed about particular menus and the kind of catering services that are offered, but visitors may also receive information about the characteristics of a brand (organic produce, ethics, territorial features, etc.).
This may present a positive effect in sustaining the sales levels.
In the past you have referred to 'business-critical DS applications.' Would this also apply to the transport sector?
Yes, in this sector in particular, information displays are generally crucial for the activity of a company, and are therefore business-critical elements. Information concerning passengers is a key resource with respect to the smooth operation of
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a large transportation hub and especially at airports. We have actually witnessed the closure of certain airports due to a failure of the FIDS system. Furthermore, as previously mentioned, the DS network often forms part of an emergency alarm and evacuation system. The displays used within the logistics sphere and, that is, the management of goods and suppliers etc. are also quite evidently ‘business critical’ tools in most cases as they are an integral part of site-management operations.
Suffice it to think of the handling and sorting of baggage. If this system were to fail or become deadlocked, the impact on passengers and the operation of a facility would be highly significant.
Are there any special forms of technology or software requirements related to this type of application?
As occurs in most vertical markets there are specialist solutions also for the transport sector. The technology selected is that which is most suitable for the type of message to be presented and the goal of the network, also considering various economic aspects, which are not a secondary factor in cases of highly extensive installations. The displays offer a high degree of versatility and brightness, and nowadays they increasingly offer ‘touch-type’ functionality. This is now taken for granted especially in cases where information is provided. LEDs are most often used for high-impact films and images, for advertising or for other purposes. With regard to software, vendors usually create tailor-made APIs and set up forms of integration with the operator's IT systems, this being a fundamental aspect for the operation of the network and the coordination of information and content at each ‘terminal’. The complexity of visualisation, for example in a railway network where it is necessary to present various types of information in real time, at each station and on each platform, the level is very high and requires detailed knowledge of the underlying operating system
Another example would be the management and optimisation of queues at airports, especially in areas front of security checkpoints, and this is a function that requires forms of integration with sensors and analytical AI to predict and manage the flow of passengers.
Are there any particular illustrative examples in this case?
A network we often cite as an example is the Flight Information Display System (FIDS) at the Changi Airport in Singapore, which is visible in the photos accompanying this
article. A network like this shows how Digital Signage provides both passenger information, at automatic check-in points and desks, regarding flights, gates and baggage collection points, and also forms of entertainment, even with personalised and exclusive sites where a particular brand is presented, inviting travellers to spend some time learning more about it.
You are the CEO of the consultancy firm Invidis, which for many years now has been organising the Digital Signage Summit (DSS), both during the Integrated Systems Europe (ISE) conference and as a stand-alone occasion during the summer. Last year you once again participated directly in this event following a pause in activities of this kind for reasons we all know about During the DSS we focus on ways in which 'immersive experiences' may be created for clients, and this is an important subject also in the transport sector. Planning and organising seamless ’customer journeys’ in order to improve the experience of using the sites we have referred to requires the integration of a variety of different touch-points and, at the same time, coherent and personalised communication.
In the next edition of the event, which will be held in July in Munich, we will deal with both content/conceptual aspects and technological features, and we will present examples and best-practices from different sectors. This occasion will also offer an opportunity to interact and enter into discussions directly with sector leaders on topics such as business-critical issues, AI and analytics or DooH and Retail Media resources. We look forward to seeing you there! https://invidis.de/invidis-consulting/
Flight Information Display System (FIDS) at Changi Airport, Singapore - showcasing how digital signage provides both information and entertainment.
Photo credit for all images: invidis
Florian Rotberg
Esperto di comunicazione, di creazione di contenuti e di tecnologia, fonda nel 2006 Invidis Consulting GmbH insieme a Oliver Schwede, una delle più conosciute realtà a livello europeo per consulenza, ricerca, comunicazione ed eventi. Da 2015 organizza il Digital Signage Summit Event (DSS) in varie parti del mondo: da Amsetrdam a San Paolo, da Monaco a Dubai. Dal 2015 è Consultant Conferences per Intergrated Systems Europe.
https://invidis.de/invidis-consulting/
Florian Rotberg
An expert in communication, content creation and technology, Florian Rotberg founded Invidis Consulting GmbH in 2006 together with Oliver Schwede. This firm has become one of the best-known European resources for consultancy, research, communication and the organisation of events. Since 2015 Rotberg has been organising Digital Signage Summit (DSS) events in various parts of the world, such as Amsterdam, São Paulo, Munich and Dubai. Since 2015 he has acted as a conference consultant for Integrated Systems Europe.
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CONNESSIONI 11
L'EVOLUZIONE DEI VIRTUAL SET
Quando il Led-Wall incontra la magia del Cinema e della TV
Michele Fucci
Negli ultimi decenni l'industria del cinema digitale, dei videogiochi e degli effetti visivi (VFX) ha affascinato non solo per i suoi successi finanziari, ma anche per la sua capacità di esprimere il potenziale delle tecnologie nel campo creativo. Questi settori spesso suggeriscono o anticipano tendenze nel mercato audiovisivo professionale e consumer, portando avanti l'innovazione nel settore. Tra gli sviluppi più interessanti in questo contesto troviamo i Virtual Set, ambienti creati digitalmente che consentono ai registi di girare interamente in studio, ricostruendo gli ambienti, gli sfondi e le luci con un motore grafico 3D in tempo reale. Questa innovazione ha avvicinato il cinema al mondo dell'intrattenimento e dei videogiochi come mai prima d'ora. Per comprendere appieno questo concetto, prendiamo ad esempio il nuovo capitolo della saga di Star Wars, "The Medallion", che è stato girato interamente in un Virtual Set.
In passato, per simulare inseguimenti in macchina, i registi utilizzano uno schermo retroproiettato davanti al quale l'attore stava alla guida, creando l'illusione del movimento. Questo era un esempio rudimentale di Virtual Set. Negli ultimi 20 anni, grazie all'evoluzione degli algoritmi di chroma key e del rendering 3D in tempo reale, le produzioni hanno potuto spingersi oltre, girando interamente in studio. Questo ha portato vantaggi significativi in termini di economia e flusso di lavoro
Un altro elemento fondamentale in questa evoluzione è l'Unreal Engine, un motore grafico utilizzato principalmente per i videogiochi, che consente di creare ambienti
virtuali 3D di alta qualità renderizzati in tempo reale. Questo motore grafico ha rivoluzionato il concetto di Virtual Set, consentendo di correlare i movimenti di una telecamera virtuale all'interno dell'ambiente 3D con quelli di una telecamera reale nel set, creando un'esperienza coerente per gli attori e gli spettatori. Unreal Engine è una delle migliori piattaforme ma ci sono tante alternative anche open source (vedi Blender) e rappresenta un settore di enorme interesse non solo per i videogiochi e il cinema ma anche e soprattutto per la televisione e gli spettacoli dal vivo. Per quanto riguarda i set girare su un green screen può risultare scomodo ed estraniante per gli attori, e la gestione delle luci e della post-produzione può essere complicata per i tecnici. È qui che l'uso di un Ledwall diventa la soluzione a uno dei problemi più affliggenti della produzione cinematografica e televisiva. Un Ledwall di adeguate dimensioni funge da sfondo al posto dello schermo verde Grazie all'evoluzione della tecnologia led applicata alla sua costruzione, è possibile visualizzare scenari e ambientazioni costruiti in computer grafica con un realismo impressionante, consentendo agli attori di percepire lo spazio e le luci come saranno nel prodotto finale. Questo approccio semplifica notevolmente il flusso di lavoro. È facile immaginare una scatola che possa contenere tutto questo concetto. Attraverso la tecnologia led-wall, è possibile costruire set per diversi usi, dove l'elemento principale è sempre lo stesso: un enorme schermo, dritto, curvo o a forma di scatola, dove tutti gli ambienti sono
CONNESSIONI 12
ricostruiti in 3D con un realismo impressionante. Ogni inquadratura realizzata dalla camera virtuale, che rappresenta il punto di vista dello spettatore, può essere correlata a quello che avviene sul set reale, inclusi i movimenti di camera e tutta la regia. Questo concetto è conosciuto come IN-CAMERA VFX ed è una grandissima rivoluzione. Questa innovazione rappresenta un enorme passo avanti per l'intero settore, poiché consente di ridurre tempi e rischi. Finalmente, il giorno può diventare la notte e, soprattutto, tutto può interagire come in un grande videogioco.
So che probabilmente alcuni cinefili potrebbero risentirsi, ma la verità è che il cinema, la TV e i videogiochi sono sempre più correlati, grazie agli sviluppi delle tecniche di ricostruzione virtuale e di visualizzazione attraverso la tecnologia led applicata alle grandi immagini. Ricapitolando, con l'uso di una videocamera, un tracker, l'Unreal Engine, un led-wall e un tablet per richiamare preset (o "set"), insieme a monitor per visualizzare in tempo reale l'attore o
il presentatore nello sfondo 3D, siamo in grado di ottenere risultati immediati. Disponiamo di tutti gli strumenti necessari per creare infinite ambientazioni, paesaggi illusori e catturare l'attenzione dello spettatore, rendendo tutto autentico e rispettando i canoni della visione umana attraverso un corretto allineamento ottico noto come parallasse. Comprendiamo come l'unione delle tecnologie menzionate, insieme all'evoluzione degli ambienti 3D in tempo reale e alle innovazioni nel settore della produzione dei led-wall, costituisca un connubio indissolubile che rappresenta una nuova frontiera da esplorare. Sebbene un led-wall possa comportare costi maggiori rispetto a un green screen tradizionale, nel contesto generale di produzione diventa uno strumento estremamente utile per ridurre i costi di post-produzione e di messa in onda.
La prossima volta che guarderete un film o un programma televisivo, potreste notare queste tecnologie in azione…o forse no.
CONNESSIONI 13
THE EVOLUTION OF VIRTUAL SETS
When LED-Wall technology encounters the magical dimension of the Cinema and TV
Michele Fucci
In recent decades, the digital cinema and video gaming industry and the dimension of visual effects (VFX) have evolved and present a fascinating dimension, not only for its economic success but also on account of its ability to express the potential of technology within a creative sphere These sectors often propose or anticipate trends in the audiovisual market at both the professional and consumer level, stimulating innovation within the sector.
Among the most interesting developments occurring in this context, Virtual Sets are worthy of note. These digitally created environments allow film-makers to engage in filming entirely at a studio, reconstructing environments, settings/backdrops and lights with a real-time 3D graphics engine. This innovation has drawn the cinema closer to the world of entertainment and video games on an unprecedented scale. To fully comprehend this concept, we may
consider as an example ‘The Medallion’, a new chapter of the Star Wars saga, which was filmed entirely in a Virtual Set. In the past, to simulate a car chase, film producers would use a rear-projected screen, in front of which an actor would continue driving steadily, creating the illusion of movement. This was a rudimentary example of a Virtual Set. Over the last 20 years, thanks to the evolution of chroma key algorithms and 3D renderings in real time, productions
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have been able to venture even further, carrying out the filming entirely in a studio. This introduced significant advantages in terms of economic factors and the flow of work
Another fundamental element in this evolution is the Unreal Engine, a computer graphics tool mainly used for video games, which allows for the creation of high-quality 3D virtual environments rendered in real time. This graphics engine revolutionised the Virtual Set concept, allowing for the correlation of movements of a virtual camera within the 3D environment with those of a real camera in the set, generating a coherent experience for actors and
viewers. The Unreal Engine is one of the best platforms - but there are many open source alternatives as well (e.g., Blenders) - and it represents a sector of enormous interest, not only for video games and the cinema but also, and above all, for television and live shows. As far as sets are concerned, shooting on a green screen may be awkward and alienating for the actors, and the management of lights and post-production may be complicated for the technicians. This is where the use of the LED wall represents the solution to one of the most troublesome issues arising in film and television production
An adequately-sized LED wall acts as a background setting which may be used instead of a green screen. Thanks to the evolution of LED technology applied in its construction, it is possible to visualise scenarios and settings created with computer graphics with an impressive degree of realism, allowing actors to perceive the space and lights as they will appear in the final product. With this approach the work flow can be simplified to a great extent. We may easily imagine a single box that would be able to contain and present this entire concept. By means of the LED wall technology it is possible construct sets for a variety of uses, where the principal element is always the same: a huge screen, having a straight, curved or box-shaped form, where all of the environments are recreated in 3D with an impressive form of realism. Each shot produced by the virtual camera, representing the viewer's perception, may be correlated to what happens in the real setting, including camera movements and the entire production activity. This concept is known as In-Camera VFX and constitutes a revolutionary develop-
ment. This innovative technology represents a great step forward for the entire sector as it allows for the reduction of timing and risks. Finally, ‘day’ may become ‘night’ and, in particular, everything can interact, as might occur in a great video game. I know that some film lovers would probably feel irritated, but the truth is that the cinema, television and video games are increasingly interrelated thanks to the development of the techniques of virtual reconstruction and viewing through the LED technology applied to large images.
To sum up, with the use of a video camera, a tracker, the Unreal Engine, a LED wall and a tablet to recall presets (or ‘sets’), together with monitors to view the actor or presenter in real time against the 3D background, we are able to obtain immediate results. We have at our disposal all of the necessary tools to create infinite settings, illusory landscapes and capture the viewer's attention, rendering everything as authentic as possible and respecting the principles of human vision through a correct optical alignment known as the parallax.
We understand how the unification of the technologies referred to, together with the evolution of 3D environments in real time and innovation in the LEDwall production sector, will constitute an indissoluble bond that represents a new frontier which can be explored.
Although a LED wall may involve higher costs than a traditional green screen, within the general context of production it becomes an extremely useful tool for reducing post-production and broadcasting costs.
The next time you watch a film or a television programme, you may note the presence of these technologies … or perhaps not.
CONNESSIONI 15
VERSO PESARO 2024
Il Centro Arti Visive Pescheria come modello per la narrazione del territorio
Raffaele Pavoni
CONNESSIONI 16
SOLUZIONI
Il nuovo restyling, per il quale IC Videopro si è occupata della vendita e installazione dei prodotti ed Exertis della loro distribuzione, rappresenta un’occasione per riflettere sulle modalità di riuso dei beni architettonici e di promozione del territorio attraverso le tecnologie AV Nell’installazione, che sarà l’hub polivalente di Pesaro 2024 Capitale della Cultura, le esigenze di storytelling di un territorio eterogeneo come quello pesarese e marchigiano si sposano con la tecnologia in un rapporto sinergico, dove la forma diventa contenuto e il contenuto stimola nuove forme e nuove soluzioni. Noi di Connessioni ne abbiamo parlato con il fanese Roberto Bilancioni, che ha curato il progetto, la realizzazione e la supervisione dei contenuti, per la regia e le animazioni del prof. Giuseppe Rondina e il video editing e i visual effects di Francesco Zanotti
Abbiamo poi incontrato Damiano Simoncini, che oltre a essere responsabile
marketing e comunicazione di IC Videopro ha presentato in veste di musicista, con il progetto solista LEVI, alcuni brani dal suo nuovo disco Synthesis.
L’installazione tra Chiesa del Suffragio e Centro per le Arti Visive Consiste in due videoproiezioni immersive, a 360°, ed è pensata per trascendere il circuito dell’arte contemporanea ed approdare in altri lidi. Una delle due aree è la seicentesca Chiesa del Suffragio, ora sconsacrata, dove sono stati installati quattro videoproiettori Barco G100 W19; l’altra è il loggiato della vecchia pescheria della città, ora Centro per le Arti Visive, dove invece sono stati prediletti proiettori Panasonic PT-VMZ51SEJ.
Damiano, che ha curato la consulenza progettuale, la fornitura e la vendita delle macchine, ci spiega la genesi del progetto, a partire da un bando incentrato sul discorso della multimedialità e dell'implementazione
tecnologica, in particolare video: “il vincitore del bando ci ha consultati per avere una consulenza progettuale e un preventivo di spesa, articolato nelle due aree dello spazio. Il loggiato si sviluppa in orizzontale, per una superficie di 342,75 m², mentre lo spazio della chiesa sconsacrata ha una pianta circolare, per una superficie 231,10 m². È stata creata, quindi, un'installazione multimediale fissa di videoproiezione, i contenuti vengono gestiti tramite BrightSign”.
Nel loggiato è stata realizzata una proiezione 40x3 m, in uno spazio vetrato rivolto verso la strada, da fruire in condizioni di buio. L’audio, qui, è stato integrato con dei sistemi di casse amplificate APART, ma non vi è stata l’esigenza di un’installazione fissa in questo senso: i materiali vengono posizionati ad hoc in occasione del singolo evento. Più complesso il discorso della chiesa, invece, dove i proiettori Barco a 19.000 lumen su cui sono state integrate
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Monumento identitario, luogo di sperimentazione audiovisiva e cartina di tornasole di alcune tendenze del panorama museale contemporaneo: il Centro
Arti Visive Pescheria di Pesaro, presentato il 25 febbraio scorso nel suo nuovo allestimento permanente dopo otto mesi di lavori, è tutto questo e molto altro
due ottiche proprietarie (GC LENS 0.650.75:1 nella parte più larga dell’edificio e GC LENS 0.84-1.02:1 nella parte più stretta), rappresentano, ci spiega Roberto, “la soluzione ideale per una proiezione che si sviluppa in 8m di altezza per 60m metri di lunghezza, per un totale di 480 m². Il tutto viene controllato posteriormente da un sistema Mac studio, con un mixer audio Soundcraft Ui12 e un’interfaccia Focusrite Scarlett 18i8”.
I video
I video presentati sono due: una panoramica generale di sei minuti su Pesaro 2024 e sugli altri cinquanta comuni coinvolti, che spazia dall’arte alla cultura alla tecnologia, e una narrazione cronologica delle opere d’arte che si sono stratificate dentro Pesaro, dalla nave picena all’arte contemporanea. Il tutto in linea con una realtà culturale, la Peschiera, che in 17 anni di attività ha ospitato artisti protagonisti della scena italiana e internazionale, proponendosi altresì come spazio polifunzionale, come emerge dall’ampio spettro dei temi trattati nelle proiezioni presenti e future (il basket italiano e pesarese, un ricordo di Lucio Dalla, etc.).
Roberto, che dei video è stato uno degli artefici, ci spiega la nascita dell’idea: “ho realizzato il video richiesto insieme a un gruppo di amici professionisti del settore, e abbiamo realizzato un'animazione a mano sul tema della Capitale della Cultura 2024. In seguito, abbiamo realizzato anche un altro video con delle riprese a 360° in alcuni luoghi storici di Pesaro, che riproposti in uno spazio come quello della Chiesa hanno un effetto sicuramente molto impattante. Per l’installazione nel loggiato ho fatto una ricerca e ho creato un video che avesse come tema le scritte sedimentate all'interno della città; è un progetto che non ho mai visto prima nell'ambito della videoarte, è un viaggio affascinante nell’arte e nella cultura di un territorio.”
Tra videoarte e installazione
Insomma, nel progetto della Peschiera lo spazio condiziona i contenuti, e li spinge verso soluzioni site- specific che rappresentano, possiamo spingerci a dire, quasi un paradigma per il recupero dei nostri beni architettonici. Ancora Damiano: “ovviamente c'è voluto un po’ di tempo, perché la location era da riadattare, non vi era mai stata un'installazione fissa di videoproiezione “in quota”. È stato un lavoro
complesso, per il quale abbiamo rifatto l'impianto elettrico, ma l'inaugurazione a febbraio è andata molto bene, e adesso abbiamo uno spazio dove poter creare performance di videoproiezioni di alto livello, che per ragioni architettoniche diventa più immersivo nell’allestimento della chiesa. Qui abbiamo optato per una proiezione a 360°, almeno potenziale, con audio in quadrifonia, mentre nel loggiato si va a proiettare sulla facciata di un corridoio alto 7-8m, con un impianto audio più semplice ma comunque efficace e funzionale”
La sfida maggiore, racconta, “è stata trasformare un centro multimediale focalizzato sulla videoproiezione e sulla videoarte in uno spazio polivalente per performance visuali di varia natura, il tutto in architetture a sé stanti, sulle quali non potevamo intervenire direttamente.
Attraverso strutture mobili abbiamo dunque fatto un lavoro che rendesse la poliedricità del luogo, permettendo quindi di poter fare anche altre cose, ma sempre con un taglio videoartistico, che è il core business del centro”. Una sfida vinta, ci dice Roberto: “Abbiamo scelto quel tipo di elettronica era perché avevo fatto già altri test in loco
con altre macchine; un margine di rischio maggiore possiamo averlo semmai sugli appendimenti, che implicano un po’ di sperimentazione sulle ottiche, perché ogni ottica lavora a modo suo, e quindi la fase di test è fondamentale.
Ma questa è una costante delle installazioni AV itineranti: una volta fatto il progetto bisogna essere pronti, in uno spazio nuovo, ad affrontare le mille casistiche che si possono verificare”. Una familiarità, quindi, che ha permesso a Roberto di andare a colpo sicuro: “ho introdotto quattro punti, quattro sistemi LD System Maui 11 G2, senza ovviamente poter ancorare o forare le pareti, sia per l’importanza storico-artistica degli edifici sia perché si tratta di uno spazio dedicato delle mostre temporanee, in cui non ci si può permettere di lasciare l’elettronica montata anche in presenza di esposizioni successive
Da qui nasce la soluzione di trovare un sistema come quello dell’LD System, con la base di appoggio a terra, che possa poi nascondersi dietro il colonnato all'interno della chiesa, e che sia facilmente rimuovibile in caso di necessità. C’è un sistema Millumin, con Mac Studio, che io uso prevalentemen-
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SOLUZIONI
te per l’impaginazione dei contenuti, ma per la proiezione mi affido ai sistemi BrightSign, per avere la sicurezza matematica che tutto vada per il verso giusto. Nella chiesa e nel loggiato tutti i video sono quindi lavorati con Millumin per adattarsi alle superfici, per poi coordinare una rete cablata con tutti i lettori, ognuno con porzioni di video differenti, attraverso BrightSign, che è ormai lo standard museale a livello internazionale, ideale se si vuole star tranquilli ed evitare inconvenienti, soprattutto nei mesi successivi all’installazione”.
Le peculiarità
Ovviamente una location simile pone problemi importanti anche a livello di audio: su tutti, ci dice Damiano, i riverberi e i rimbalzi sonori: “tutti i luoghi vuoti ampi hanno questo problema di feedback, cioè di frequenze che magari cambiano, sbattono, tornano, quindi c'è stato un lavoro di studio sonoro sull'installazione Barco, con un calcolo di frequenza nel sistema audio studiato apposta per avere un controllo efficace dei riverberi e del tipo di frequenza che andiamo a enfatizzare, quindi un rimontaggio del mixer, sia analogico che digitale, da attivare
all’occorrenza”. Considerato nel panorama delle performance audiovisive contemporanee, il risultato è pienamente soddisfacente: “per i concerti è una cosa diversa: è ovvio che se si alza il volume, si portano strumenti, etc. bisogna rivedere tutto il soundcheck effettivo dell’eventuale evento. Però per questa occasione, avendo performato con un sistema Bose, a volumi che non superino i 90 dB, con intensità quindi medio-alta, è e tutto abbastanza controllabile, nonostante ovviamente ci siano dei riverberi naturali che qualsiasi luogo alto e vuoto ti porta poi a sentire. La chiesa è uno spazio ottagonale con un’altezza importante, quindi c'era un problema acustico; l’introduzione dei prodotti LD System ci ha permesso di avere una base subwoofer sotto, con una colonna verticale a raggio molto stretto che faccia sì che il suono non si disperda dall’altezza al suolo, limitando al massimo i possibili riverberi”
La promozione del territorio grazie alla tecnologia
Il finanziamento pubblico dedicato all'implementazione tecnologica e all'innovazione stimola un'ulteriore riflessione, anche alla luce dei fondi PNRR in arrivo su tutto il territorio nazionale.
È vero, infatti - come ci dice Damiano - che questi fondi sbloccheranno a livello sia pubblico che privato l'occasione per modernizzare le strutture
“Quindi, c'è effettivamente una sorta di esplosione di richieste in questo senso, perché non sempre capita la possibilità di ottenere finanziamenti pubblici mirati esclusivamente a un discorso culturale o comunque di tecnologia applicata all'arte o alla cultura. Capita quindi che i privati specializzati nel settore facciano fatica ad accontentare tutte le richieste; le nostre realtà (la società di noleggio Service2Service, e quella di vendita, IC Video Pro), sono alle prese con tantissime richieste di consulenze e preventivi. Tanti enti pubblici si stanno muovendo molto, e il privato di conseguenza viene coinvolto per l'installazione, la fornitura, la consulenza. Questa è sicuramente un’ottima cosa, venendo da due anni di pandemia che per il settore dell’entertainment e degli spettacoli live sono stati tosti”
Prosegue Damiano: “bisogna sperare – lo dico da privato che agisce nel mercato - che tali fondi vengano spesi in progetti mirati, funzionali, ottimizzati, coinvolgendo attori e realtà competenti e affidabili, come abbiamo visto accadere per la Pescheria qui
a Pesaro. Le avvisaglie di un’esplosione, o comunque di una grossa richiesta, nell'ambito soprattutto della videoproiezione, ma anche della videoarte in generale erano nell'aria, e già prima del 2020 i fatturati erano in aumento. In conclusione: sì, un po’ di turbo negli ultimi mesi è stato messo, ma saremmo arrivati comunque alla situazione attuale nel giro di pochi anni”
Una sfida per il futuro tra scenografia ed elettronica
Pur scontando l’Italia un gap con il resto d’Europa, almeno secondo il parere degli intervistati, l’esperimento Pescheria sembra quasi andare controcorrente, dimostrando che è possibile effettuare scelte di qualità laddove vi sia una visione chiara e lungimirante, e un’allocazione oculata dei fondi. Come nota Roberto, “a livello museale internazionale, se parliamo di grosse realtà, le scelte tecniche per lo più si equivalgono, a parte forse la scelta dei corpi illuminanti. La cultura in questo ambito è nel complesso migliorata: quando hai un prodotto e sai che lo accenderai e lo spegnerai mille volte non vuoi avere problemi, quindi difficilmente la scelta ricadrà su soluzioni sottocosto”. L’importante, ragiona Roberto, “è non affidarsi necessariamente all’ultimo ritrovato tecnologico: l’ideale è un mix di scenografia ed elettronica, la quale a quel punto può diventare parte integrante dell’installazione. Basare tutto il progetto sull’ultima trovata elettronica in assenza di contenuti rende il progetto effimero e l’investimento sbagliato”. Insomma, se il contenuto è sovrano, lo è anche e soprattutto grazie a una tecnologia AV funzionale e adattabile a location multiformi, quali i beni architettonici del nostro multiforme territorio.
www.fondazionepescheria.it
Lista dei Materiali
• Videoproiettore Panasonic
PT-VMZ51SEJ PZ 4
• Videoproiettore Barco
G100 W19 PZ 4
• Ottica Barco GC
LENS 0.84 - 1.02 : 1 PZ 2
• Ottica Barco GC
LENS 0.65 - 0.75 :1 PZ 2
• LD System Maui 11 G2 white PZ 4
• Focusrite Scarlett 18i8 3rd Gen PZ 1
• Soundcraft Ui12 PZ 1
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A PREVIEW OF PESARO 2024
The Pescheria Visual Arts Centre constitutes a model for the presentation of the cultural identity of the city of Pesaro and the Marche Region
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Raffaele Pavoni
The Arts Centre offers a monumental view of the local territory and its identity. This is a site where audiovisual experimentation is conducted and a location that has become a litmus test of various trends in the scenario of modern museums. The Pescheria Visual Arts Centre, which reopened to the public on 25 February 2023 in its new permanent form after eight months of structural refurbishment, presents these attributes and many other valuable features. The new restyling, with respect to which IC Videopro was involved in the sale and installation of products and Exertis undertook their distribution, represents an opportunity to reflect on ways in which our architectural heritage may be reused and also on the promotion of the local territory, adopting AV technology. At the installation, designated as a multi-purpose hub on the occasion of the Pesaro 2024 Cultural Capital event, the necessity to recount the history of such a heterogeneous territory as that corresponding to the Marche Region and the city of Pesaro is synergistically combined with technology, whereby form becomes content and the actual content will stimulate new forms and new solutions. Representatives of the Connessioni Magazine discussed these topics with Roberto Balanceni, a native of Fano, who curated the project and the creation and supervision of contents under the guidance and following the proposals for animation of Prof. Giuseppe Rondina, also adopting the video editing and visual effects produced by Francesco Zanotti. We then met Damiano Simoncini, who, in addition to being the director of marketing and communication of IC Videopro, as a musician and implementing the LEVI soloist project, presented some tracks from his new album entitled ‘Synthesis’.
An installation between the Church of the Suffrage and the Visual Arts Centre
The installation, which consists of two 360-degree immersive video projections, is designed to transcend the sphere of contemporary art and venture towards a new reality. One of the two areas of the location is the now deconsecrated, seventeenth-century Church of the Suffrage, where four Barco G100W19 video projectors have been installed. The other area is the loggia of the old fish market of the city, now transformed into the Visual Arts Centre, where Panasonic PT-VMZ51SEJ projectors were preferred.
Damiano, who was involved in organising consultations relating to the project and the supply and sale of equipment, described the steps that marked the genesis of the project,
starting from a call for tenders focusing on the subject of multimedia applications and technological implementation, and relating in particular to video devices and systems:
“The winning bidder consulted us to seek our advice concerning plans and a cost estimate, relating to the two areas of the space. The loggia extends horizontally, over an area of 342.75 sq.m, while the area of the deconsecrated church has a circular plan, covering a surface of 231.10 sq.m. A fixed multimedia video-projection system was thus created, and the contents of the installation are managed using Bright Sign media players”.
A 40x3 m projection, to be viewed in the condition of total darkness, was created Inside the loggia, within a space surrounded by glass panelling facing the street. In this area the audio system has been integrated with APART amplifiers, however a permanent fixed installation was not required.
The devices and materials are positioned in an ad-hoc manner on the occasion of each single event. The situation at the church, on the other hand, is more complex and at this site the Barco 19,000-lumen projectors have been integrated with two proprietary optical lenses (GC LENS 0.65-0.75:1 in the widest part of the building and GC LENS 0.84-1.02:1 in the narrowest area).
Roberto explained to us that these systems represent “the ideal solution for a projection that occurs across an interior that is 8m high and 60m long, covering a total surface area of 480 sq.m. Everything is controlled from a rear position by a Mac studio system, with a Soundcraft Ui12 audio mixer and a Focusrite Scarlett 18i8 interface.”
The videos
Two videos are presented: a general, six-minute overview of the Pesaro 2024 event and the participation of the other fifty municipalities involved, ranging from artistic endeavours to cultural activities and technology, and a chronological narration of the works of art accumulated over the centuries in Pesaro, from ancient Picenian ships to modern art.
The content of the presentation adheres to the cultural perspective of the Peschiera Arts Centre, which over the last seventeen years has hosted artists who are evident protagonists within the Italian and international scenario and, moreover, presenting itself as a multifunctional space.
This reality emerges from the broad spectrum of proposals regarding present and future events (e.g., basketball in Italy and in the Pesaro district, memories of the singer-songwriter Lucio Dalla, etc.).
Roberto, who was a member of the team that created the videos, reveals how the idea materialised: “I produced the video we were asked to create together with a group of friends who specialise in this activity, and we crafted a tailor-made recording, focusing on the theme of the 2024 Cultural Capital event. We subsequently produced another video offering a 360-degree coverage of various historical sites in Pesaro, which, presented in a dimension like that of the old church, certainly have a strong impact. For the installation within the loggia I did some research and created a video which focuses on written works that have become firmly rooted in the traditions of the city. I had never seen a project like this before within
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the sphere of video art. It's a fascinating journey that allows us to discover and reflect on the art and culture of a particular area.”
Video art and an installation
In short, in the Peschiera project, spaces condition the items they contain, and we are drawn towards the choice of site-specific solutions, which - we might dare to say - almost represent a paradigm for the recovery of our architectural heritage. Damiano also commented on this topic: “Of course, it took quite some time because the location had to be re-adapted; there had never been a permanently fixed installation offering video projections at a high level. It was a complex operation, which involved a rearrangement of the electrical system, but the inauguration in February went very well and now we have a space where we may create and present high-quality video projections, which, due to the internal architectural aspects, becomes more immersive within the layout and configuration of the church. In that area we opted for a solution providing a 360-degree projection - at least, potentially - with a quadraphonic audio layout, while in the loggia various images/films are projected onto the surface of a 7/8-metre high corridor, with an audio system which is simpler but in any case effective and functional." Damiano pointed out that the greatest challenge experienced “was transforming a multimedia centre focused on video projection and video art images into a multi-purpose space for various kinds of visual performances, within architectural spaces presenting a specific identity and particular characteristics, in which we could not intervene directly. Using mobile structures, our work resulted in the creation of versatile spaces, which give us a chance to consider other settings and exhibitions as well, but always with a video-artistic slant, which is really the core business of the Centre." Roberto pointed out that the challenging situation was solved: “There were of course various unexpected issues that arose. I am very familiar with that space and I have done a lot of work there. We chose that type of electronic solution because I had carried out other on-site tests with other machines. We might come across a higher risk margin with respect to appendages, which imply a certain amount of experimentation relating to the optical components, because every kind of optical element functions in its own way, so the testing phase is fundamental. However, this is a constant condition in itinerant AV installations. Once the project is completed we have to be ready, in a new space, to
cope with the thousands of events that may occur.” This familiarity thus allowed Roberto to move forward in a secure manner.
“I introduced four points, with four sets of LD System Maui 11 G2 equipment and, obviously, without being able to perforate or anchor products at the base of the walls. This was due to the artistic and historical importance of the buildings and because it is a dedicated space for temporary exhibitions, where we cannot leave electronic systems mounted also in the presence of any subsequent exhibitions.
This leads to a situation in which we opt for solutions like the LD System, with a ground-level support base which may be concealed behind the colonnade inside the church, and which can be easily removed if necessary. I mainly use the Millumin software with Apple Mac Studio to set
up the contents, but for projection I rely on the BrightSign systems, so as to have the mathematical certainty that everything will work out well. In the church and in the loggia all of the videos are thus arranged using the Millumin solution for their adaptation across surfaces, and then a wired network is connected with all the media players, each of which presents different portions of the video, through BrightSign, which has become a standard solution in museums at the international level. It is ideal if you definitely want to avoid any mishaps or inconvenience, especially during the months following its installation.”
Particular situations
Of course, a location like this may also pose significant problems in terms of audio solutions. Damiano noted that the issues that
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La Galleria spazio bianco The White Space Gallery
SOLUZIONI
Thanks to the renovated layout, the facility takes on the role of the official hub of Pesaro Italian Capital of Culture 2024
may arise involve reverberation and sound rebound effects: “All large empty spaces present a feedback problem and it relates to frequencies that may be modified or may start pounding in a hard way and rebound. A study of sound effects was thus carried out in the Barco installation, with a frequency calculation in the audio system planned specifically to obtain effective control of reverberation and the type of frequency we intended to emphasise. We introduced a remote-control system for the mixer, of both the analogue and digital type, which would be activated whenever necessary”. Considered within the scenario of current audiovisual solutions, the result is fully satisfactory: “In the case of concerts it is a different story. it is quite obvious that if the volume increases or if particular instruments are brought in and so on, it is necessary to completely review the soundcheck prior to the event in question. However, on this occasion, having conducted the performance using a Bose system, with volume levels not exceeding 90 dB, and thus with a medium/high degree of intensity, it was not at all difficult to control everything, despite the fact there were natural reverberations, which any high, empty space may generate. The church presents an octagonal architectural plan with interior spaces rising to a significant height, so there was an acoustic problem. The introduction of LD System products allowed us to have a subwoofer base installed at a low position, with a vertical column characterised by its very narrow radius which ensures that sound is not dispersed from a higher level to ground level, and limiting possible reverberation to a bare minimum.”
The promotion of the local district thanks to technology
Public funding dedicated to technological implementation and innovation stimulates further reflection, also considering the National Recovery and Resilience Plan (NRRP) funds now becoming available throughout the national territory. Indeed, as Damiano tells us, it is in fact true that at both the public and private level these funds provide an opportunity to modernise structures. “We
have actually noted a boom in the number of requests in this regard, as the availability of public funds aimed exclusively at cultural projects or, in any case, relating to the use of technology within the artistic or cultural sphere does not often arise. It thus occurs that private subjects specialising in the sector find it difficult to satisfy all of the requests. Our firms (the rental company Service2Service and sales company IC Video Pro) are very busy dealing with many requests for consultancy and quotations. Many public bodies are taking action and as a result the private sector is involved in installation operations, the supply of materials and consultancy. This certainly represents an excellent opportunity after those two long years of the Covid pandemic, which caused so many problems for the entertainment sector and the organisation of live shows.” Damiano added a few other comments: "As a private operator in the market I would say that we can only hope that these funds are spent on specifically targeted, functional and optimised projects, involving competent and reliable operators, as occurred in the case of the Pescheria event here in Pesaro. The signs of an impending ‘boom’ or, in any case, of a huge demand, especially in the field of video projection, but also in the dimension of video art in general, were in the air and, even before 2020 the turnover was increasing. To conclude we may say that there have been a few issues over the last few months but in any case, let’s say, we would have reached this point in just a few years.”
A challenge for the future involving set designs and electronics
While Italy suffers from and experiences
a sort of gap with respect to the rest of Europe, at least according to the views of the interviewees, the Peschiera experiment almost seems to be swimming against the tide, demonstrating that it is possible to make informed choices when there is a clear, long-term vision, and a prudent, carefully-planned allocation of funds.
As Roberto notes, “considering museums at the international level, if we are talking about large structures, the technical choices made will mostly have an equivalent value, but then - perhaps - apart from the choice of lighting fittings and systems. The approach and tendencies in this area have generally improved. When you have a particular product and you know that you will be switching it on and off a thousand times, you will want to avoid any issues. Therefore it is not very likely that low-cost, undercutting solutions will be sought." According to Roberto, it is important “not to rely necessarily on the latest technological trends and breakthroughs. The ideal solution is a blend of scenographic and electronic options, which at that point will become an integral part of the installation. Basing an entire project on the latest electronic ideas and gimmicks in the absence of content will endow upon it an ephemeral nature and the investment will turn out to be a mistake.”
On a final note, if content itself is the key element and retains exclusive priority, this will be the case also and - above all - thanks to functional AV technology which may be adapted to locations presenting a variety of structures and layouts, such as those forming part of the architectural heritage of our multifaceted district.
www.fondazionepescheria.it
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Grazie all’assetto rinnovato, la struttura assume il ruolo di hub ufficiale di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024
Un ambiente tipicamente retail e una show room di design, contenuti d’impatto e presentazioni e immagini, un progetto nuovo e uno consolidato. Nonostante le molte differenze, la flessibilità del LED può rispondere a ognuna di esse
CI VORREBBE…UN
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SOLUZIONI
Chiara Benedettini
GameStop e Casa Lago, due “mondi” accomunati dalla medesima tecnologia
In questa occasione non ci dedicheremo a un solo caso di studio, ma a due: ultimati nello stesso periodo, con modalità diverse e con finalità altrettanto differenti, hanno in comune la scelta della stessa tecnologia. Il LED sta diventando infatti la risposta a molteplici necessità, nel campo del Retail come in quello del design e delle applicazioni Corporate. Naturalmente è opportuno scegliere il modello giusto per ogni esigenza, che possa combinare risoluzione e qualità visiva, flessibilità di montaggio e installazione, con le esigenze di contenuto e di messaggio visivo da divulgare.
Per evidenziare queste caratteristiche e ripercorrere le fasi che, dall’esplicitazione delle necessità, alla progettazione e successivamente alla scelta delle soluzioni tecnologiche fino ad arrivare all’installazione, ci siamo rivolti ad Andrea Greguoldo, Philips LED Spacialist, che ci ha accompagnati in questo percorso.
GameStop, dal network dei 1.000 display al LEDwall “in condivisione”
GameStop è un network di punti vendita (associati a un sito di e-commerce) dedicati al mondo del gaming: software, console, accessori richiamano un pubblico di giovanissimi (e non solo, considerando le attuali tendenze della “gamification”).
Da poco GameStop ha aperto un nuovo punto vendita in via Torino a Milano, a due passi dal Duomo: qui il Digital Signage va ben oltre il concetto di “cartellonistica digitale” per entrare nel mondo dell’arte multimediale con un modello di business che accoglie anche “investitori” esterni, che utilizzano il negozio come estensione delle proprie attività di marketing.
Come è nata l’installazione presso GameStop di via Torino a Milano?
Andrea Greguoldo – Si tratta del flagship store del noto marchio di console e videogiochi, ubicato in centro a Milano. Per noi di Philips si tratta di una rinnovata collaborazione: sempre per GameStop nel 2021 abbiamo realizzato,
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LEDWALL !
insieme con il nostro partner Digital Com pany Italia, una fornitura ribattezzata in seguito “l’installazione dei 1.000 display”. GameStop aveva infatti voluto corredare i suoi numerosi negozi in Italia di un network di Digital Signage, di cui siamo stati or gogliosi fornitori. Il rapporto si è evoluto e da poco abbiamo completato, sempre con Digital Company Italia, questo nuovo incarico. Per il punto vendita di via Tori no abbiamo fornito un grande LEDwall di circa 37 mq che ricopre la parete di fon do del negozio quelle di destra e sinistra, e la colonna all'ingresso.Il risultato è un ambiente che risulta, per il pubblico, allo stesso tempo avvolgente e coinvolgente, dinamico e innovativo.
Quali erano le necessità di GameStop?
Rispetto alla precedente installazione Ga meStop ha applicato un modello di bu siness molto diverso, che ha poi dettato scelte differenti anche dal lato tecnico: oltre alle necessità di tipo istituzionale, legate alla comunicazione di nuovi giochi o al mar chio, la superficie viene noleggiata anche a terzi secondo una programmazione su base oraria.
Un modello che offre molteplici vantaggi: non solo i proventi dei noleggi ammortizzano di molto l’investimento delle tecnologie impiegate, ma la programmazione di terzi, specialmente se di entità con un profilo non strettamente commerciale, può offrire una marcia in più agli stessi contenuti e alla esperienza che l’utente fa in negozio. In questo periodo la programmazione è alternata con quella di una galleria d’arte multimediale che utilizza il negozio come una seconda sede, accompagnando i clienti a visionare le opere, in un contesto che risulta molto diverso e direi innovativo rispetto agli ambienti dove normalmente si fruisce l’opera artistica.
Ci può descrivere il lavoro fatto?
Il lavoro è stato fatto da zero, in una condizione architettonica non ottimale: il LEDwall avrebbe dovuto coprire in maniera uniforme le mura del fondo commerciale, che risultano irregolari, e ci siamo dovuti confrontare con le regolamentazioni legate ai luoghi pubblici, per esempio le misure dei varchi. Abbiamo lavorato a stretto contatto sia con il nostro partner Digital Company Italia che con l’architetto che ha seguito il lavoro. Il tutto è stato ulteriormente complicato perché era previsto che il LEDwall dovesse perfettamente combaciare al soffitto realizzato con un rivestimento riflettente che va a costituire una sorta di
specchio sopra al visitatore e questo, a causa dell’irregolarità delle mura, non è stato semplice. Abbiamo dovuto realizzare una infrastruttura dedicata per poter montare i pannelli LED perfettamente simmetrici. L’effetto è aumentato da un pavimento anch’esso riflettente, così che il risultato finale è trovarsi in un ambiente molto coinvolgente.
I contenuti sono gestiti dalla piattaforma software su Cloud sviluppata da Digital Company Italia, che consente di gestire facilmente contenuti da sorgenti differenti. Quale tipologia di prodotto avete utilizzato, e per quali ragioni?
Considerando le necessità del cliente e il tipo di contenuti previsti, il LEDwall è stata la scelta “obbligata”: abbiamo scelto la L-Line 7000, caratterizzata da un passo 3.1, ridotto consumo energetico e alto contrasto. In questo caso era prevalente la necessità di un prodotto robusto, di alto impatto, versatile in termini di installazione date le stringenti specifiche del luogo.
Casa Lago: dal videowall al LEDwall
Parleremo di uno spazio ibrido votato al design e al business: Casa Lago è la location eventi a Milano di Lago, uno dei più noti brand italiani di arredo e design. Uno spazio di 430 mq nelle prossimità del Castello Sforzesco ricco di tecnologie e soluzioni di
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SOLUZIONI
automazione aperto sia ai propri clienti che a partner e clienti esterni. Gli ambienti, arredati con il “tocco” di Lago, sono modulari e riconfigurabili rispetto alle necessità del singolo evento: sala per conferenze e videoconferenze, uno spazio meeting o per team building aziendali, temporary showroom per lanci di prodotto ecc.
Come è nata l’installazione presso Casa Lago di Milano?
Andrea Greguoldo – Lago è un conosciuto marchio di design, già partner di Philips: in passato abbiamo equipaggiato la show room con alcuni videowall utilizzati dallo studio sia per i propri eventi, che come elemento del design dei vari ambienti in mostra. In questo caso si è trattato di un upgrade tecnologico, a fronte delle novità che le tecnologie LED offrono oggi in relazione a qualità dell’immagine, risoluzione, colorimetria ecc.
Quali erano le necessità di Casa Lago?
Si tratta di un marchio di alto profilo, la tecnologia non può che essere al medesimo livello e allo stato dell’arte. Il nuovo LEDwall al momento viene utilizzato prevalentemente per mostrare video e foto, dimostrazioni, e per le presentazioni e slide di relatori e ospiti, durante meeting aziendali o con clienti. Si tratta dello stesso scopo della precedente dotazione, in una
struttura già collaudata e funzionante dove si desiderava ottenere un upgrade.
Ci può descrivere il lavoro fatto?
Abbiamo sostituito il precedente Videowall installando al suo posto un LEDwall con le stesse dimensioni: oggi la tecnologia LED offre infatti superfici di visualizzazione molto definite con prestazioni decisamente superiori rispetto a quelle dei display tradizionali. Offrono naturalmente anche una qualità visiva diversa, e con qualità intendo farne una questione non necessariamente di merito ma di tipologia di visione, il LED porta infatti una grande luminosità e conseguente capacità di contrastare la luce ambientale; i LED di oggi restituiscono inoltre una migliore resa del colore e nitidezza.
Quale tipologia di prodotto avete utilizzato, e per quali ragioni?
Per Casa Lago abbiamo scelto la L-Line Serie 6000, con passo 1.5, risoluzione full HD e formato in 16:9, quindi già adatto agli usi prefissati. La resa di bianchi e neri in particolare e la nitidezza delle immagini lo rendono adatto a visualizzare anche presentazioni e grafiche. É possibile anche regolarne l’intensità della luminosità in base all’ambiente circostante, elemento che consente risparmio energetico e di prolungare la vita del prodotto
Philips L-Line Serie 7000
Pensata per le applicazioni retail, e in spazi pubblici in generale, la serie 7000 è caratterizzata da alto contrasto, colorimetria accurata e basso consumo energetico.
La conformazione dei cabinet consente una grande flessibilità di montaggio: in tre misure e alloggiati in un telaio di alluminio pressofuso che consente una migliore dissipazione del calore, sono disponibili con bordi smussati per la creazione di superfici concave oppure convesse, dispongono di aperture per ogni lato per facilitare il collegamento dei cablaggi con i dispositivi esterni, ed è possibile combinarli per ottenere dimensioni, forme e risoluzioni desiderate. Il monitoraggio attivo dei display e l’accesso frontale consentono la verifica in tempo reale dello stato dell’installazione e, in caso di necessità, una rapida riparazione o sostituzione.
www.ppds.com
Philips L-Line 7000 Series
Conceived for retail applications, and public spaces in general, the 7000 series is characterised by high contrast, accurate colourimetry and low power consumption.
The form and structure of the cabinets allows for great flexibility in the assembly process. Presenting three sizes and installed in a die-cast aluminium framework that allows for better heat dissipation, they are available with smooth, rounded edges for the creation of concave or convex surfaces. They have openings on each side to facilitate the connection of cables with external devices, and it is possible to allocate them in such a way as to obtain the desired sizes, forms and solutions. Active monitoring of the displays and front access allow for real-time verification of the condition of the installation and, if it were necessary, rapid repair work or replacement.
www.ppds.com
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A typical retail space and a smartly designed showroom, high-impact contents with special forms of presentation and images. This a new project that has now been consolidated. Despite the many differences within these sites, the flexibility of LED components provides a solution in every case.
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SOLUZIONI
WHAT WE NEED IS … A LED WALL!
Casa Lago and GameStop, two 'worlds' where the same technology is adopted
On this occasion we will not focus on just one case study, but two separate examples will be considered. Completed in the same period, adopting different methods and different purposes, the common factor is the choice of the same technology. LED is in fact becoming the appropriate response for multiple needs, in the retail sector and also within the sphere of design and business applications. Of course, for each separate requirement the opportune approach is to choose the most appropriate model, which will be able to combine resolution, visual quality, the flexibility of an assembly and installation details with requirements relating to content and the visual messages that have to be presented to the public. To highlight these characteristics and determine our requirements, resulting in the design and, subsequently, the choice of technological solutions and then the installation of devices, we turned to Andrea Greguoldo, the Philips LED specialist who supported us in our endeavours.
GameStop - from the 1,000 display network to a 'shared' LED wall
GameStop is a network of sales points (linked to an e-commerce site) dedicated to the world of gaming. Software, consoles and accessories attract a very young clientele (and not only younger individuals, considering current ‘gamification’ trends). GameStop has recently opened a new store in Via Torino in Milan, just a short distance from the Cathedral (Il Duomo).
At this location Digital Signage moves beyond the concept of ‘digital signage’, entering the world of multimedia art, with a business model which also welcomes external ‘investors’ who use the store as an extension of their marketing activities.
How did the installation at the Milanese GameStop begin?
Andrea Greguoldo - This is the flagship store of the well-known brand of consoles and video games located in the centre of Milan. Philips has been collaborating with this retailer for quite some time. For GameStop - back in 2021 - together with our client Digital Company Italia, we launched the supply of a series of products later renamed as ‘the installation of 1,000 displays’. In fact, GameStop wanted to equip its numerous stores in Italy with a Digital Signage network, and we proudly satisfied the demand. The relationship evolved and, with Digital Company Italia, we have recently completed this new project. For the retail store in Via Torino we supplied a large about 37 sq.m LED wall, which covers the rear surfaces of the shop, the wall on the right and part of the wall on the left-hand side. The result is an environment which, for the public in general, is both enveloping and engaging, dynamic and innovative.
What were the requirements of GameStop?
With respect to the previous installation, GameStop applied a very different business model, which then determined different choices, also from the technical point of view. In addition to requirements of the institutional type, linked to the presentation of new games or the brand, the area is also rented out to third parties according to an hourly schedule.
This is a solution that offers many advantages. Not only does the income deriving from rental agreements effectively cover the investment of technology that is used, but planning on the part of third parties, especially in the case of entities with a non-strictly commercial profile, can offer
further advantages with regard to contents and the experience users have in the store. In this period the arrangement is alternated with the activity of a multimedia art gallery that uses the shop as a secondary location, accompanying customers who wish to view art works within a context that is very different and, I might add, which is innovative compared to the sites where artistic works are displayed.
Could you describe
the work that has been done?
We started with a blank slate, in a non-optimal situation from the structural point of view. The LED wall should have uniformly covered the walls at the back of the commercial area, which appear as irregular, and we had to deal with official regulations relating to public sites, which, for example, are related to the measurements of access/ entry points.
We worked in close contact with our client Digital Company Italia and with the architect who supervised the work. Everything became more complicated because it was established that the LED wall should be installed in a perfectly harmonious manner with respect to a reflective Barrisol ceiling, a large strip of aluminium that forms a sort of mirror above the visitor, and, due to the irregularity of the walls, this was not a simple task. We had to create a dedicated infrastructure to be able to mount perfectly symmetrical LED panels.
The effect is augmented by a floor surface which is also reflective, and the final result is positive, as visitors will enter a truly engaging environment. The contents are managed by the Cloud software platform developed by Digital Company Italia, which allows for the easy management of contents from different sources.
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What type of product did you use, and for what reasons?
Considering the customer's needs and the type of content envisaged, the LED wall was an unavoidable solution.
We chose the L-Line 7000, characterised by a 3.1 pitch, low energy consumption and high contrast. In this case, there was a prevalent need for a robust, high-impact product which would be versatile in terms of its installation given the stringent characteristics of the location.
Casa Lago: from a video wall to the LED wall
In this case we will talk about a hybrid space dedicated to the design and business sectors. Lago, a studio specialising in architec-
tural planning and design, has opened a location (internal area: 430 sq.m) situated close to the Castello Sforzesco, where various events will be held.
Many types of technology and automation solutions will be presented here to the firm’s own customers, partners and external clients. The internal spaces, furnished in the typical Lago style, have a modular layout and may be reconfigured according to the needs of each separate event.
The areas will be used for ‘in-presence’/ video-transmission conference events, meetings or company team-building activities and as temporary showrooms for the launching of products, etc.
How did the installation at the Milanese Casa Lago site begin?
Andrea Greguoldo - Lago is a well-known design and architecture brand, which is already a partner of Philips. In the past we equipped the showroom with video walls used by the studio for its own events and as an element of design in the various ambiences. In this case it was a technological upgrade, in view of the innovations which LED technology offers today in relation to image quality, resolution, colourimetry, etc.
What were the requirements of Casa Lago?
It is a high-profile brand, therefore the technology adopted can only be at a corresponding level, offering state-of-the-art solutions. The new LED wall is currently mainly used to present videos, photos and demonstrations, and also for the presentations and slide-based information used by speakers and guests during company meetings or in the presence of customers. This is the same purpose which the previous equipment had, in an already well-tested and efficiently-functioning structure where an upgrade was desired.
Could you describe the work that has been done?
We replaced the previous Video wall, installing in its place a LED wall with the same dimensions. Today LED technology offers well-defined display surfaces, now entering a stage of rivalry (of course, if you don't view images from a distance of just a few centimetres) with other types of technology, such as displays. Of course, they also offer a different type of visual quality. It’s a question not necessarily relating to a particular degree of merit but concerns the type of vision. LED does in fact provide a wonderful level of brightness and the relative capacity to contrast light within an environment. The LEDs currently produced also provide better colour rendering and the sharpness of detail.
What type of product did you use, and for what reasons?
For Casa Lago we chose the L-Line 6000 Series, with a 1.5 pitch, full HD resolution and a 16:9 size, which is thus already suitable for the intended uses. The rendering of black and white shades in particular and the sharpness of images make it suitable for the display of presentations and graphics. It is also possible to adjust the intensity of the brightness according to the conditions of the surrounding environment, this being an element that allows for energy saving and an extension of the life of the product.
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Il dietro le quinte di GameStop, con Digital Company Italia
L’installazione presso il flagship store di GameStop a Milano rappresenta una novità sia come approccio che come modello di business. Davide Pedretti Biagioni, CIO di Digital Company Italia, ha curato lo sviluppo del software di gestione e, in generale, del progetto tecnologico, in collaborazione con lo staff italiano di Philips, e della sua installazione.
L’azienda, nata cinque anni fa, è uno dei Gold Partner di PPDS Philips professional displays, e si occupa di Digital Signage, Office Automation, sicurezza di reti e strutture. Ecco i suoi commenti.
Davide Pedretti Biagioni – La nostra attività è nata proprio con l’installazione dei “1.000 display” fatta con Philips per GameStop; oggi la nostra piattaforma di gestione si è evoluta ulteriormente, ed è stata la base dell’assegnazione anche di questo nuovo incarico.
Si tratta di una piattaforma in Cloud e molto versatile, che permette di gestire qualsiasi dispositivo e contenuto sulla base di una programmazione oraria che, una volta impostata, non ha bisogno di interventi da parte di un operatore.
I nostri clienti apprezzano specialmente la possibilità di gestire più tipi di device e superfici senza cambiare piattaforma, e la possibilità di interagire con entità esterne. Il nostro software permette infatti una gestione multi utente in totale sicurezza e stabilità di rete, anche dal lato informatico.
Avete inserito anche sorgenti audio?
Si, a parte le sorgenti integrate nei display che si trovano nel negozio, utilizzati per visualizzare i videogiochi e che quindi restituiscono prevalentemente un sonoro, abbiamo poi installato un semplice impianto di diffusione distribuita sui singoli piani per veicolare radio, Web radio, o anche sorgenti audio di qualsiasi tipo provenienti dalla piattaforma di gestione. Oggi vediamo che il lavoro dei System Integrator che si occupano di DS è molto cambiato Indubbiamente: qualche tempo fa avevamo meno strumenti e anche le nostre scelte erano più limitate, anche in termini di hardware. Oggi abbiamo a disposizione molte più tecnologie, maggiore potenza e flessibilità dal lato dei software di gestione, quindi siamo in grado di offrire un lavoro più di fino: nel caso di GameStop il LEDwall è risolutivo e in grado di offrire la risposta giusta al progetto che il cliente desiderava realizzare.
www.digitalcompanyitalia.it
Gamestop - behind the scenes, with Digital Company Italia
The installation at the GameStop flagship store in Milan is a novel solution, in terms of both the approach adopted and the business model. Davide Pedretti Biagioni, Chief Information Officer (CIO) of Digital Company Italia, curated the development of the management software and, in general, the technological project, collaborating with the Italian staff of Philips, and he also supervised the installation of the software.
The company was founded five years ago and is one of PPDS Philips professional displays ‘gold partners’. The firm focuses on Digital Signage, Office Automation and the security of networks and structures.
Biagioni provided us with an overview of its activity. Davide Pedretti Biagioni - Our activity started with the installation of the ‘1,000 Display’ produced with Philips for GameStop. Our management platform has devolved further, and was also the basis for the assignment of this new commitment.
It is a very versatile Cloud platform. It allows for the management of any device and content on the basis of an hourly programming schedule, which, once set, does not require any intervention on the part of an operator. In particular, our clients appreciate the ability to manage various types of devices and surfaces without switching platforms, and also the possibility to interact with external entities. Our software in fact allows for multi-user management in total security and with network stability, also from the IT point of view.
Have you also inserted audio sources?
Yes, apart from the sources integrated in the displays found in the shop, which are used to view video games and therefore mainly return a sound signal, we then installed a simple diffusion system distributed across the various internal levels for the transmission of radio, Web radio or also audio sources of any kind from the management platform.
Today we see that the work of the system Integrators dealing with DS has changed a lot
Yes, that’s certainly the way it is. Some time ago we had fewer tools and our choices were also more limited, also in terms of hardware. Nowadays we have many more types of technology at our disposal and greater power and flexibility with regards to management software, so we are able to offer a more refined setup. In the case of GameStop, the LED wall definitely solves the issue, and is capable of offering the right solution for the project the customer wanted to realise.
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LOCATION GAMESTOP – MILANO STORE CASA LAGO – MILANO Serie Philips L-Line 7000 Philips L-Line 6000 Passo 3.1 1.5 Formato 22 - 31 - 41 pollici 27 pollici Risoluzione 4960 x 980 px (totale) 1920 x 1080 px Luminosità 900 nit - 2750 nit (vetrina) 650 nit Controller MCTRL 4K – MCTRL 700 Novastar VX6S Novastar Series Pitch Size Resolution Brightness Controller
www.digitalcompanyitalia.it
Ambienti curati e polifunzionali, per un’esperienza sensoriale unica e personalizzata. Questo è il Gold Tower Lifestyle Hotel di Napoli, struttura ricettiva inaugurata all’inizio del 2022 che ha cavalcato, se non anticipato, la ripresa del turismo post-pandemica. Nel capoluogo campano, in particolare, possiamo parlare, numeri alla mano, di un vero e proprio boom: la città è pronta ad affrontarlo? È presto per dirlo, ma sicuramente il Gold Tower rappresenta un esempio virtuoso in questo senso, anche e soprattutto da un punto di vista tecnologico. Parallelamente a una concezione di albergo come spazio aperto non solo ai turisti e alle imprese, ma anche alla cittadinanza locale, la struttura si presenta come tecnologicamente avanzata e profondamente interconnessa: la presenza di personale esperto e qualificato, insieme a un’infrastruttura digitale customizzata e polifunzionale, contribuiscono a offrire un’esperienza avvolgente e
unica. Merito dell’investimento coraggioso e lungimirante della famiglia Pugliese, proprietaria della struttura, e degli architetti Antonio Brancaccio (Officina di Architettura & Design) e Mariluna Coppola, che hanno integrato diversi elementi tecnologici, dalla Hotel TV a un network interno di digital signage. La splendida terrazza con vista inedita sul Vesuvio fa il resto… Ma andiamo per ordine: noi di Connessioni abbiamo intervistato alcuni tra i principali attori coinvolti in quest’avventura: Marco Zuppetta, Direttore della struttura alberghiera, Vittorio Acampora di Meginet, il system integrator esperto nel settore dell’hospitality che ha curato progettazione e installazione e Dario Castaldo, il referente locale di Prase Media Technologies che ha curato la fornitura tecnologica,. L’idea di fondo, come ci spiegano tutti gli intervistati, è quella di un albergo a 4 stelle superior, con all’interno due ristoranti e circa 1.000 m2 di Spa e
percorsi benessere (caratteristica, questa, poco frequente nel tessuto cittadino). I lavori sono iniziati nel 2019 ma, a causa del contesto pandemico e delle difficoltà logistiche e operative a esso legate, si sono protratti fino all’apertura definitiva, avvenuta all’inizio del 2022. La sfida principale è stata ricavare tale spazio all’interno di una vecchia palazzina di proprietà di Telecom, lavorando sul design e scommettendo sulla riqualificazione dell’area. Come ci dice Dario Castaldo, “l’apertura di questo albergo ha fatto scattare una molla all’amministrazione comunale, uno stimolo a rimettere mano alla riqualificazione di tutto il quartiere”. La posizione, d’altronde, come nota il Direttore, è vantaggiosa sotto molti punti di vista: “vicina a stazione, autostrada, porto e aeroporto, con in più un ampio parcheggio gratuito: per il mondo business e congressuale è facile arrivare in struttura e partecipare al proprio meeting, come è comodo entrare e uscire dalla città
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MOLTO PIÙ DI UN HOTEL
Il Gold Tower di Napoli come nuova frontiera dell’hospitality
Raffaele Pavoni
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La Direzione non ha avuto dubbi nell’affidare questo ambizioso progetto a Meginet, con il supporto di Dario Castaldo, nell’ottica di un vero e proprio partenariato. Ancora Zuppetta: “a me piace parlare di partner e non di fornitori: c’è una netta differenza tra chi deve semplicemente fornirti un prodotto e chi può consigliarti e condurti a soluzioni migliori”, come effettivamente è stato; “siamo riusciti, ad esempio, a installare una serie di hotel TV nelle camere partendo da un minimo di 55”, un sistema audio all’avanguardia con microfonia wireless che eviti l’ingombro dei fili, un’infrastruttura di connettività con interfacce personalizzabili e sempre più performanti nei confronti dei nostri ospiti”. Dario Castaldo ci aiuta a ripercorrere la genesi dell’opera: “abbiamo sviluppato questo progetto grazie anche Marco Calò, Technical Account Manager di Prase Media Technologies, che ha supportato il system integrator nella selezione del materiale, mentre per la parte installativa l’albergo si è interfacciato direttamente con Meginet, che è specializzata proprio nella fornitura di sistemi AV per alberghi e di hotel TV: non potevamo sbagliare”. Così, invece, Vittorio Acampora di Meginet, sulla collaborazione con Prase: “Meginet nasce verticalizzata sul mondo dell’hospitality medio-alto, a 4 e 5 stelle, e Prase è da tempo uno dei nostri partner tecnologici. Abbiamo creduto molto in questa possibilità di lavorare con prodotti di alta gamma, all’interno di un complesso che era in fase di rilancio”. L’obiettivo, di ampio respiro, era quello di raggiungere l’eccellenza nel settore, con un target sia turistico che aziendale: obiettivo raggiunto, se pensiamo ai premi internazionali già ricevuti (il “Gran Premio Internazionale di Venezia”, legato al Leone d'Oro, e il “TuttoHotel Awards 2023” come Miglior Direttore d’Albergo Emergente). Ma andiamo a descrivere gli spazi…
Il seme iniziale: la Hotel TV
Partiamo dalle camere (si tratta pur sempre di una struttura alberghiera!). Proprio l’installazione degli hotel TV, infatti, ha costituito il primo step dell’intera operazione, come ci spiega sempre Dario Castaldo. La scelta è ricaduta su un marchio leader del settore dell’hospitality come LG, concepito come terminal di un’infrastruttura di digital signage progettata ad hoc. A crearla è stata Meginet, che ha anche portato la fibra ottica, garantendo una velocità di connessione molto apprezzata, almeno a giudicare dalle recensioni di Booking.com, dagli utenti finali. Questa la testimonianza di Acampora: “Ci siamo occupati sia della
parte informatica sia di quella audiovisiva; questo ci ha permesso di poter integrare una serie di servizi a valore aggiunto sul cliente, iniziando dalla connettività, che poi è il fulcro base su cui si appoggia tutta una serie di servizi che sono quelli della telefonia VOIP, dell’audiodiffusione in broadcast e streaming, e di hotel tv all’interno delle camere che, grazie al software di digital signage Pro:Centric, consentano di interfacciarsi con il gestionale dell’albergo”. Questo sistema, prosegue Acampora, è stato progettato “affinché il cliente pos - sa avere un benvenuto personalizzato all’interno della camera e accedere a una serie di informazioni dinamiche e interattive (servizi all’interno della struttura, orari treni, etc.), centralizzate in un concierge virtuale, ossia che possano essere inviate dalla portineria all’interno delle varie parti della struttura”. Per il controllo di tutto ciò la scelta è ricaduta sul sistema di controllo via rete Atlona: come ci dice Dario Castaldo, “è qualcosa a cui la Direzione non aveva pensato, ed è una delle scelte più apprezzate di tutto il lavoro effettuato”.
Il centro congressi
Passiamo alla meeting room, o anzi, alle meeting room, visto che si tratta di uno spazio unico divisibile in più parti, attraverso dei layout predefiniti. Anche qui sono presenti videoproiettori EPSON con relativi schermi SreenIt all’interno della sala e monitor, sempre LG, accanto alle porte di ingresso della stessa, per sapere eventualmente da chi è occupata. Sul versante audio sono stati installati i nuovi diffusori Biamp, da incasso.
L’aspetto più interessante riguarda proprio la possibilità di dividere la stanza in più spazi autonomi, interconnessi con sistemi wireless MXW di Shure. Queste le parole di Marco Zuppetta: “la meeting room può ospitare fino a 170 persone, ed è strategica per il business aziendale, in quanto connessa a servizi di ristorazione, coffee break, pranzi di lavoro, cene di gala, così come ovviamente anche all’ospitalità, laddove i relatori debbano essere ospitati in struttura. Questo ci permette, oltre a un ragionamento economico, una crescita dal punto di vista della visibilità”. Aggiunge Dario Castaldo: “quest’area è molto utilizzata, quasi ogni giorno, talvolta con più sessioni in parallelo. Ci sono stati richiesti prodotti affidabili per uno sfruttamento continuo, e speciali in termini di design, ad esempio per quanto riguarda i diffusori, o i microfoni wireless…”. E ancora: “ci sono due videoproiettori, due schermi, due sistemi
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conference wireless che possono lavorare o a sala intera o a sala divisa.
I monitor ‘di rimando’, all’interno, vengono invece sfruttati solo in modalità sala intera”. In generale, possiamo dire, tutta la progettazione degli spazi conference è all’insegna dell’ottimizzazione, come ci confermano le parole di Vittorio Acampora: “grazie alla metodologia che normalmente adottiamo all’interno di Megedit, quella di pianificare in maniera anticipata le esigenze, abbiamo la strada spianata nell’incorporare tutta una serie di valori e servizi che ci vengono via via richiesti”.
La possibilità di integrare flussi AV in entrata e in uscita, richiesta divenuta frequente nel periodo pandemico e post-pandemico, è stata ampiamente prevista: “la meeting room”, continua Vittorio Acampora, “è pensata per essere implementata in maniera modulare, senza ricostruire tutto da capo, perché la struttura di base è già predisposta a questo scopo”.
La Spa e i percorsi benessere
Interessante anche la progettazione AV per quanto riguarda la Spa e i percorsi be-
nessere, veri e propri fiori all’occhiello della Gold Tower. Anche qui troviamo schermi LG, in cui vengono trasmessi messaggi personalizzati controllati da remoto (ad esempio, il tipo di servizi per il benessere offerti, o i prodotti in vendita).
Sul versante audio, invece, la sfida è stata maggiore, dal momento che la richiesta è stata di riprodurre musica d’ambiente, tenendo in considerazione le caratteristiche atmosferiche di uno spazio simile. Queste le scelte fatte, come ci racconta sempre Dario Castaldo: “anche in quest’area l’hotel ha previsto musica ambientale e una comunicazione visiva coerente che promuove i servizi legati all’esperienza di benessere e relax”.
Anche gli spazi benessere, insomma, rispondono a quella che è la richiesta del cliente: un ambiente tecnologicamente avanzato, facilmente accessibile da parte dell’utenza finale, e altrettanto facilmente gestibile attraverso una piattaforma centralizzata. L’integrazione con il sistema di controllo Atlona consente ad esempio di trasmettere nella Spa una certa playlist attraverso streaming su IP: ogni operatore
abilitato ha il potere di gestire il flusso; differenziandolo, ad esempio, da quello degli spazi esterni…
Rooftop e solarium
E rechiamoci proprio all’esterno, per finire la nostra panoramica all’interno del Gold Tower. Due luoghi in particolare: il solarium, giardino adiacente alla Spa nel quale poter sostare dai propri percorsi di benessere, e il rooftop, con una terrazza/ bar per aperitivi e una parte destinata al ristorante. Quest’ultimo è sicuramente il pezzo forte, anche a livello di richieste dei clienti (“alcune aziende ci hanno chiesto di fare le loro convention direttamente lì”, ci confessano). Se per il solarium sono quindi stati installati dei diffusori ‘a roccia’ della Biamp, sul rooftop, ci dice sempre Castaldo, “abbiamo scelto sempre Biamp per la trasmissione del segnale, mentre come diffusori abbiamo individuato gli speaker dalla caratteristica forma Cornered Audio, che si fondono con le linee del ristorante sparendo praticamente alla vista ma garantendo una copertura sonora ampia e uniforma dall’interno dell’ambiente”.
Anche qui, come per gli altri ambienti, la gestione dell’audio è centralizzata e controllabile grazie al sistema di digital signage LGSuperSign, così come quella digital, con menu interattivi ed elementi multimediali che possono essere inviati, attraverso una programmazione a zone, direttamente tramite digital concierge. E anche qui, in maniera coerente con l’impostazione generale del progetto, si tratta di un impianto modulabile, integrabile con elementi esterni per una maggiore flessibilità e l’apertura a un’utenza sempre più eterogenea. In conclusione, quindi, possiamo vedere nel Gold Tower di Napoli una best practice per la riqualificazione non solo di antichi edifici, ma di intere aree industriali, attraverso un’idea di hotellery che trascenda la funzione principale dell’albergo per farsi luogo esperienziale a 360°.
Un posto dove stare bene, fare affari, rilassarsi, prendersi cura di sé: come dice Marco Zuppetta, e come recita il payoff del sito Internet, si tratta di un’ospitalità ‘sartoriale’, o ‘tailor made’, capace di adattarsi a ogni esigenza. Ovviamente servono imprenditori pronti a credere in simili progetti, e sulle risorse umane che in campo tecnologico e alberghiero il Sistema Italia sa offrire.
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MUCH MORE THAN A HOTEL
The Gold Tower Hotel in Naples
Setting new horizons in the domain of tailor-made hospitality
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Raffaele Pavoni
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Well-kept, pleasantly decorated, multi-functional environments, offering a unique, customised experience also at the sensorial level. This is the Gold Tower Lifestyle Hotel in Naples, an accommodation facility that was inaugurated at the beginning of 2022 and has done very well. We would suggest it has perhaps even pioneered the recovery of tourism in the post-pandemic phase. Having viewed some of the relative statistics, it would appear that in the capital of the Campania region in particular there has been an authentic tourist boom.
Is the city ready to cope with the changes?
It's too early to tell, but the Gold Tower is certainly an inspiring example in this regard, also - and above all - from the technological point of view.
Hotels are normally simply perceived as facilities which offer accommodation to tourists and businesses and also the local community, however this particular hotel in Naples is a certainly a technologically advanced and deeply interconnected structure. The presence of its highly-skilled, qualified personnel, together with customised and multifunctional digital infrastructures, allows it to offer a unique and enchanting immersive experience. This fine result stems from a courageous and forward-looking investment on the part of the Pugliese family, who are the owners
of the property, and the intervention of the architects Antonio Brancaccio (Architecture & Design Workshop) and Mariluna Coppola, who integrated various technological elements, comprising the hotel television system and a digital signage network. The splendid terrace with an astonishing view of Mount Vesuvius provides all the rest … But let's consider the situation more closely. As reporters of the Connessioni magazine we interviewed some of the main actors involved in this venture: Marco Zuppetta, the Director of the hotel, Vittorio Acampora from the firm Meginet, an expert system integrator in the hospitality sector who planned its design and installation, and Dario Castaldo, the local representative of Prase Media Technologies, who implemented the technological setup.
The basic conception of the project, as clarified by all of the interviewees, related to the presentation of a superior 4-star hotel, with two restaurants and an area of approximately 1,000 sq.m, in which a spa and areas dedicated to wellness pursuits and relaxation were created. These features are not frequently found within the central districts of a city. The work began in 2019, however due to the pandemic and relative logistical and operational difficulties the intervention progressed slowly until the hotel was finally opened at the beginning of 2022. The main challenge was to develop the structure inside an old building previously owned by
Telecom, the Italian telecommunications company, and progressively focusing on its design, envisaging an authentic redevelopment of the site. As Dario Castaldo pointed out to us, "the opening of this hotel triggered a springboard for municipal administrators, who have been stimulated to focus on the redevelopment of the entire district."
As the Manager suggests, the position is advantageous from many points of view: “We are close to the station, the motorway, the port and the airport, and we also have at our disposal a large free car park. For people active in the business world and those participating in conferences it is easy to arrive at the hotel and attend meetings and, likewise, it is easy to enter and leave the city.” The Management had no doubts concerning whether it should entrust this ambitious project to Meginet, with the support of Dario Castaldo, and with a view to establishing a genuine partnership.
Zuppetta added further comments: “I like to think we have acquired partners and not suppliers. There is a clear difference between subjects who simply have to supply a product and those who can advise you and lead you on to achieve better solutions.” Indeed, this was precisely what happened.
"We have managed, for example, to install a series of television sets in the rooms, starting from a minimum of 55", and then a stateof-the-art audio system with wireless microphones, which avoids the encumbrance
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of a lot of cables. We have also created a connectivity infrastructure with customisable interfaces, which is certainly useful for our guests.”
Dario Castaldo spoke to us about how the work proceeded from the outset: “We developed this project thanks also to Marco Calò, the Technical Account Manager of Prase Media Technologies, who took care of the supply of the materials, while with respect to the installation process the hotel interfaced directly with Meginet, which specialises in the supply of AV systems and television facilities for hotels. We definitely made the right choice." Meginet’s system integrator Vittorio Acampora referred to their collaboration with Prase: “Meginet began as a ‘vertically-integrated’ activity dealing with the medium-to-high quality hospitality sector, providing services to 4-Star and 5-Star accommodation operators, and Prase has been one of our technological partners for quite a long time now. We strongly believed in the possibility of working with high-range products, within a complex that was being relaunched”. The wide-ranging aim was to ensure a level of excellence within the sector, considering both tourism and corporate targets. We certainly achieved our goal if we think of the international awards we have already received: the Golden Lion award from the Venice International Grand Prix Academy and the ‘TuttoHotel Award’ in 2023 granted to the Best Emerging Hotel Manager. But let's look around and consider the various spaces ...
Sewing the initial seed: access to television
Let's start with the rooms. It is a hotel after all! The installation of television sets in the hotel was in fact the first step of the entire operation as Dario Castaldo explained to us. The choice fell on LG - a leading brand in the hospitality sector - for the introduction of a terminal within an ad-hoc digital signage infrastructure. The infrastructure was created by Meginet, which also installed optic fibre lines, ensuring a connection speed that is certainly highly appreciated, judging from reviews posted in the booking.com website by numerous visitors. Vittorio Acampora expressed his opinion in this regard: “We took care of the IT requirements and also the audiovisual facilities. This has allowed us to integrate a series of value-added services for customers, starting with connectivity, the core element upon which a whole series of services is based, such as the VOIP phone system, audio broadcasting and streaming and televisions installed in the hotel rooms, which, thanks to the Pro:Centric digital sig-
nage software, allows for interfacing with the hotel management. This system was designed so that customers may receive a ‘personalised’ welcome in their room and have access to a series of dynamic/interactive sources of information (internal services, train timetables, etc.) provided by a virtual ‘concierge’. In this way information can be transmitted from the ‘reception desk’ to various parts of the building.” For the control of this setup, the choice fell on the Atlona network control system. As Dario Castaldo tells us, "the Management felt that this is one of the most positive choices we made in the work that was carried out."
The Conference Centre
The meeting hall is certainly worthy of note. Perhaps we should really refer to the meeting ‘rooms’, given that there is a single space that can be divided up into several sections by means of predefined layouts. There are EPSON video projectors inside the hall and various ScreenIt monitors and, again, these are LG brand devices. The monitors are placed beside the entrance doors so that, if necessary, it is possible to easily discover who is occupying the spaces. With respect to audio elements, the new Bi-amp speakers were installed. In particular, the most interesting aspect concerns the possibility of dividing the room into several autonomous spaces, interconnected with the Shure MXW wireless systems. Marco Zuppetta commented on this intervention: “The meeting room can accommodate up to 170 people and is a strategic space for private business activities. The area is also provided with catering services. Visitors can have coffee breaks and arrange business lunches and gala dinners here and, of course, ‘in-house’ hospitality is available for speakers who have to stay at this location. Apart from the economic factor, this allows us to grow in terms of our ‘visibility’.”
Dario Castaldo commented on the services: “This area is frequently used, almost every day, and sometimes with several sessions held simultaneously. We have been asked to provide a reliable service and equipment which can be continuously used and, for example, devices that are rather ‘special’ in terms of their design. The requirement concerns loudspeakers, wireless microphones and so on. There are two video projectors, two screens and two wireless conference systems that can be adopted within the entire space or in separate areas. The 'feedback' monitors positioned at the entrance are used only in the ‘whole-room’ mode.” In general, we may say, of course, that the
planning of the conference spaces is determined entirely by optimisation according to the specific requirements of each case, as Vittorio Acampora pointed out:
“Thanks to the methodology normally adopted by Megedit, which involves defining the requirements of an event well in advance, we proceed along a smooth path and, subsequently, we integrate the various values and services requested as we proceed." The possibility of integrating incoming and outgoing AV streams has been amply provided for. This is an increasingly frequent condition that initiated in the pandemic phase and has persisted in the post-pandemic period. Vittorio Acampora explained to us that “the meeting room allows for its preparation in a modular way, without having to rearrange everything from scratch, because the basic structure is already set up for this purpose.”
The Spa and wellness pursuits
The design of the AV installation adopted in the spa area and spaces dedicated to wellness activities - the real treasures at the Gold Tower venue - is also an interesting aspect. LG screens are also installed here and are used for the transmission of remotely controlled, personalised messages (for example, the type of wellness services offered, or products which may be purchased). With respect to audio installations, however, there has been a somewhat greater challenge as the requests received involved the transmission of types of music suitable for this particular ambience and setting, taking into consideration a desirable atmosphere in this kind of space.
The choices made were described by Dario Castaldo: “Also in this area the hotel provided for a specific type of music suitable for the environment and a coherent form of visual communication which promotes the services relating to well-being and relaxation.” In short, the wellness spaces fulfil the desires of clients who spend time out in this area. The site offers technologically advanced environments which are easily accessible, and easily manageable by means of a centralised platform. For example, integration with the Atlona control system makes it possible to transmit within the spa area a particular ‘play-list’ through streaming on the IP. Each authorised operator can manage the flow, and may decide to differentiate the content, for example, between the inner and external spaces …
The rooftop and solarium
Finally, we’ll take a look at the external spaces and complete our panoramic overview of the Gold Tower venue. Two areas
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in particular should be considered: the solarium, a garden adjoining the spa, where one can take a break after following wellness programmes, and the rooftop, with its terrace and bar, where visitors may enjoy their favourite aperitifs. The restaurant itself is certainly the attractive core of the outer area, also in terms of customer requests.
Dario Castaldo admitted particular situations may arise: "Some companies have asked us to let them hold their conventions in those spaces in particular.”
The Bi-amp 'rock-design’ outdoor speakers were therefore installed for the solarium, up on the rooftop. Castaldo enlarged on the subject by saying, “For the solarium we have always chosen Biamp speakers on the rooftop, while, elsewhere, with regard to loudspeakers we have also identified the Cornered Audio brand form, which blend in with the design of the restaurant, practically disappearing from sight while ensuring broad, uniform sound coverage from inside the space. Also in this part of the premises, as in the other ambiences, audio management is centralised and may be controlled thanks to the LGSuperSign digital signage system - as in the case of digital management - with interactive menus and multimedia elements which may be transmitted directly through the digital concierge by means of a zone-programming method. And, again, in line with the general plan of the project, it is a modular system, which can be integrated with external elements for greater flexibility and may allow for access on the part of an increasingly heterogeneous customer base. Thus, by way of conclusion, we may say that the Gold Tower venue in the City of Naples represents an example of ‘best practices’. This is true with respect to the redevelopment - not only of a few old buildings but also of large industrial areas - based on a vision of hotel services that transcends the essential function of the accommodation facility, allowing it to become a place where visitors will enjoy their 360-degree experience of a highly refined environment. At this location, guests will feel good. They can engage in business activities, relax and then focus on self-care and their personal wellbeing. As Marco Zuppetta says - and we are reminded of the simple slogan in the firm's website - this is 'tailor-made' hospitality, at a location which may adapt its services to satisfy every need. Of course, the presence of entrepreneurs who are keen on promoting projects such as this and who believe in the prowess of Italian human resources in both the technological and hotel and catering sectors is invaluable.
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SALA CONTROLLO SNAM
La migliore tecnologia a sostegno di un servizio essenziale
Snam, il principale operatore europeo nel trasporto e nello stoccaggio di gas naturale, ha da poco inaugurato una nuovissima e tecnologicamente avanzata sala controllo per l’importante sede del Dispacciamento di San Donato milanese. Completata da una sala di backup situata a Crema, questa installazione spinge l’integrazione di sistemi a livelli estremi e affascinanti
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Chiara Benedettini e Matteo Fontana
Snam è il primo operatore europeo nel trasporto del gas naturale con una rete, in Italia e all’estero, di circa 38.000 km. Opera anche nello stoccaggio, con il 17,1% della capacità a livello europeo, e nella rigassificazione, con 6,5 miliardi di metri cubi di gas che saliranno a 16,6 al 2024 con l’entrata in esercizio dei due rigassificatori di Piombino e Ravenna. È tra le principali società quotate italiane per capitalizzazione di mercato. Con i suoi 80 anni di esperienza nella realizzazione e gestione di infrastrutture, garantisce la sicurezza degli approvvigionamenti e promuove la transizione energetica con investimenti nei gas verdi, nell’efficienza energetica e nelle tecnologie di CCS (Carbon Capture and Storage).
L’aggiornamento – o, per meglio dire, il profondo ripensamento tecnologico – della sala controllo del Dispacciamento di San Donato Milanese, di cui si è occupata 3P Technologies (prima SCM) con tecnologia Barco, è la miglior prova che il gruppo Snam vuol mantenersi, in ogni settore, allo stato dell’arte, con le migliori strumentazioni possibili.
Dieci anni dopo
A introdurci al meglio l’intervento effettuato presso la sede di San Donato è l’ingegner
Giuseppe Marrocco, Manager Corporate Offices Engineering and Services: “Già dieci anni fa” – ci ha detto – “era stato fatto un aggiornamento della sala controllo, dove era stato sostituito lo strumento meccanico di monitoraggio con un sistema video a retroproiezione, migliore qualitativamente ma caratterizzato da un notevole ingombro. Dopo altri dieci anni, l’esigenza era rinnovare la sala controllo, sia dal punto di vista immobiliare degli arredi, dell’ergonomia e del posizionamento delle postazioni utente , che dei dispositivi tecnologici a disposizione degli operatori. La mia unità si è occupata di gestire le evoluzioni tecnologiche dei dispositivi presenti all’interno della sala, a partire dal sistema video dedicato alla proiezione del Sinottico, lo strumento utilizzato per monitorare tutta la rete del metanodotti.”
Sempre grazie a Marrocco, vediamo le specifiche che il nuovo sistema doveva rispettare: “Il requisito più importante era la necessità di monitorare su un unico strumento sia la rete del trasporto gas che quella dello stoccaggio. Inoltre, vista l’importanza acquisita negli anni di pandemia dalle pratiche di Unified Communication, tra le richieste c’era anche l’integrazione di un sistema per videoconferenze, che sfruttasse l’impianto e rendesse facile la collaborazione a distanza.”
Insomma, la sala controllo di San Donato doveva essere dotata di una strumentazione in grado di visualizzare – a beneficio di tutti gli operatori, che sono una sessantina – i dati tecnici necessari alla gestione del delicato impianto nonché della rete di trasporto del gas, e un sistema di videoconferenze accessibile a tutti, sia per riunioni interne all’azienda che per collegamenti con altri enti – anche istituzionali.
Ma non è tutto: come dicevamo, Snam dispone, oltre a quello di San Donato, di un sito alternativo (chiamato SAD – Sito Alternativo Dispacciamento) a Crema. “Si tratta di una Control Room di backup nel caso in cui quella di San Donato non sia disponibile – conferma Marrocco –, per manutenzione o altri motivi. Durante la pandemia, per rispettare le indicazioni sul distanziamento imposte dal protocollo sanitario, si è deciso di dividere gli operatori, una parte a San Donato e una parte a Crema. C’era dunque la necessità di metterli in costante comunicazione attraverso un sistema di videoconferencing.
La soluzione scelta in urgenza ha previsto due dispositivi normalmente utilizzati nelle sale riunioni, nella nuova implementazione invece il sistema è perfettamente integrato nella domotica e nelle soluzioni video di cui sono dotate le due sale.”
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Vediamole allora un po’ più da vicino, queste due sofisticatissime sale controllo allo stato dell’arte. Ci introduce Thomas Parravicini, Territory Manager Barco che, in quanto rappresentante del fornitore di una importante parte delle apparecchiature installate, ha seguito la progettazione e l’installazione dell’impianto: “Si tratta, ovviamente, di una sala pensata per essere attiva 24/7, e la soluzione, infatti, è garantita per il funzionamento no stop. In questi casi, è la qualità del materiale di costruzione a fare la differenza, perché garantisce affidabilità al prodotto.
Il sistema naturalmente è ridondato: qualunque cosa succeda, il disservizio per gli utenti è reso minimo dalla infrastruttura di backup. Insomma, è una sala mission critical, decisamente la più complessa e sfidante che ci sia mai capitato di affrontare, in Italia la metterei al primo posto per complessità e livello tecnologico.”
Caratterizzate da un unico grande schermo a disposizione degli operatori, e da diverse postazioni dotate – ciascuna – di sei monitor con tastiera e computer, le due sale si differenziano per ampiezza (quella di San Donato è decisamente più grande, il backup sito a Crema è di dimensioni più ridotte) e per tecnologia: a Crema si è optato per un videowall, mentre a San
Donato per un colossale LEDwall curvo di 22 x 2,40 metri! “A Crema e a San Donato si visualizzano gli stessi dati” spiega Marrocco “ma ovviamente a San Donato, vista la superficie più ampia, tutto risulta meglio visibile. Il Sinottico, lo strumento principe con cui si monitorano i dati del trasporto e dello stoccaggio del gas, consiste in un’immagine statica, composta da linee che identificano i tubi del metanodotto e da caselle di numeri che indicano i dati di monitoraggio. Per essere correttamente visualizzate e analizzate dagli operatori della sala controllo, queste informazioni richiedono un’ottima visibilità all’interno del Sinottico.
Bisogna considerare che gli operatori lavorano su turni di otto ore, quindi la qualità visiva e la luminosità erano dati molto importanti, in sede di progettazione, come anche la colorimetria. Il sistema permette di visualizzare sul LEDwall anche le eventuali pagine di allarme della rete di trasporto oppure, in caso di videoconferenza, il segnale video della piattaforma di collaboration che si è scelto di utilizzare.”
Lo studio e la progettazione del nuovo impianto sono iniziati nel 2020.
“Ci siamo rivolti al System Integrator con cui avevamo già lavorato in precedenza con soddisfazione, 3P Technologies – continua Marrocco - e abbiamo fatto scouting
sul mercato per individuare le varie opzioni disponibili. La soluzione che abbiamo scelto è quella di Barco, giudicata la migliore sul piano tecnologico ed economico, per la sua capacità di rispondere perfettamente a tutte le esigenze presenti nel bando di gara che abbiamo emesso.”
“Si tratta certamente di un progetto ambizioso e sfidante per il quale abbiamo messo in campo tutte le nostre competenze in termini di design e integrazione delle soluzioni – ci ha raccontato Carlo Radaelli - Key Account Manager di 3P Technologies.- Dovendo rispondere ad esigenze estremamente specifiche e standard qualitativi molto elevati. La sinergia con il team Engineering and Services del cliente è stata cruciale lungo tutta la definizione del progetto, e la sua esecuzione, non essendo contemplato alcun margine d’errore considerati i requisiti degli ambienti control room che prevedono continuità operativa 24/7 e richiedono precise competenze verticali.”
Un anfiteatro flottante
Se nel caso della sala di controllo di backup di Crema si è deciso di rinnovare tecnologicamente l’impianto esistente, a San Donato si è invece optato per un rifacimento radicale. A Crema il sistema si basa su un controller grafico Barco e su monitor LCD; a San Donato, a dominare in toto è
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Video e ledwall
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il marchio Barco, anche per le soluzioni di visualizzazione basate, appunto, sullo straordinario schermo LEDwall che occupa un’intera parete della sala.
“A Crema abbiamo realizzato un videowall composto da dodici monitor da 55” per un’area di 10x1,30 metri - sottolinea Marrocco - A San Donato, invece, che è la sala controllo principale, abbiamo scelto la tecnologia LEDwall: 288 pannelli led installati in configurazione curva di 3°. La risoluzione in termini di pixel è la medesima nelle due location, ma la differenza la fa la diversa ampiezza dei due schermi. A San Donato abbiamo una sorta di anfiteatro, la cui struttura poggia su un pavimento flottante.”
Cogliendo l’occasione di questo profondo rinnovamento tecnologico, si è messo mano anche alle singole postazioni degli operatori nella sala controllo.
A San Donato ogni operatore ha a disposizione sei monitor, due workstation e un telefono collegato con il centralino del Dispacciamento. Il nuovo sistema progettato da 3P Technologies integra i sistemi audio/ video con microfoni e diffusori per permettere a ogni operatore di parlare e ascoltare dalla propria postazione. La sala, infine, è stata dotata di due telecamere con sistema di puntamento automatico verso l’eventuale relatore, per offrire un feedback visivo a
Barco XT1.2
Display a LED per interni ad alta risoluzione, con passo di 1,2 mm e luminosità di 800 nit, fanno parte della serie XT (che presenta prodotti da 0,9 mm a 1,9 mm di passo) e si presentano come moduli combinabili da 27” con rapporto 16:9. Combinando i “tiles”, e grazie alla tecnologia di compensazione dei punti di contatto trai vari moduli, è possibile creare schermi in Full HD o UHD. Facilmente accessibili per la manutenzione tramite una apposita struttura di montaggio a parete con estrazione assistita, supportano la curvatura sia concava (fino a 5° tra i moduli) che convessa (angolo di 90°). La serie beneficia della tecnologia registrata Infinipix, che dona grande accuratezza al colore nella gamma cromatica Rec. 709, ma soprattutto la capacità di riprodurre contenuti a veloce scorrimento senza scatti o interruzioni. Adatti all’uso in ambienti critici, integrano la ridondanza dell'alimentazione e dei dati. Garanzia di fabbrica di tre anni estendibile a sette tramite il programma EssentialCare.
https://www.barco.com/it/product/xt1-2#specs
Barco XT1.2
High resolution indoor LED displays, with 1.2mm pitch and 800 nit brightness, are part of the XT series (featuring products from 0.9mm to 1.9mm pitch) and are presented as combinable 27” modules with 16: 9 ratio. By combining the "tiles", and thanks to the technology of the contact points between the various modules, it is possible to create screens in Full HD or UHD. Easily accessible for maintenance through a special wall mounting structure with assisted extraction, it supports both concave (up to 5 ° between modules) and convex (90 ° angle) curvature. The series benefits from Infinipix registered technology, which gives great colour accuracy in the Rec. 709 colour range, but above all the ability to reproduce fast-scrolling content without clicks or interruptions. Suitable for use in critical environments, they integrate power and data redundancy. Three-year factory warranty extendable to seven through the EssentialCare program.
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chi si connette da remoto per assistere a una relazione o a una conferenza. I dati visualizzati sul grande LEDwall provengono dalla complessa e capillare sensoristica disseminata in tutti gli impianti e lungo il metanodotto, con sensori che misurano la temperatura e la pressione del gas, nonché stazioni di misura che servono a misurare la quantità, ma anche la qualità, del gas che entra ed esce da una centrale. Tutte queste informazioni vengono visualizzare in parte sul Sinottico e in parte su altri sistemi di controllo e allarmistica, che hanno sempre nel LEDwall della sala controllo il loro terminale di comunicazione. Secondo Marrocco “quattro quinti della superficie del LEDwall sono occupati dalle schermate numeriche del Sinottico, mentre il restante spazio ospita contenuti alternativi e l’integrazione delle videoconferenze. Inoltre, a livello operativo, con il sistema precedente operare modifiche sul Sinottico era molto più complicato. Adesso è estremamente più semplice. Unificare l’informazione e aumentare decisamente la risoluzione è servito soprattutto a questo.”
Integrazione con il SOC
Se, dunque, la sfida era aggiornare la tecnologia della sala controllo del Dispacciamento e migliorare le comunicazioni con il Security Operation Center di San Donato integrando in un grande LEDwall tutti i dati necessari, possiamo dire che è stata decisamente vinta. Infatti, fanno capo alla a questa sala, visualizzati su due appositi monitor da 65”, anche i segnali delle termocamere del SOC distribuite nelle
varie centrali del gruppo Snam, in grado di visualizzare eventuali incendi anche in notturna. Dell’installazione si è occupato il personale tecnico di 3P Technologies, che ha lavorato molto velocemente: in circa quattro mesi l’impianto era pronto per il collaudo. Sfida nella sfida è stata la struttura portante del LEDwall, realizzata ad hoc sulla specifica conformazione della sala controllo.
Il System Integrator, tramite un suo fornitore specializzato, si è fatta carico anche della progettazione di questa delicata componente dell’impianto, che ha previsto un completo aggiornamento delle infrastrutture di rete.
E non solo: “Abbiamo rinnovato il cablaggio allineandolo allo stato dell’arte della tecnologia – racconta Marrocco – e abbiamo posizionato i controller grafici del LEDwall all’interno di rack dedicati nel nostro data center. Quando si opera un intervento simile, del resto, è l’occasione per rivedere tutto, anche dal punto di vista architettonico: i colleghi dell’unità immobiliare di Snam dunque, hanno rivisitato anche aerazione, raffrescamento e trattamento dell’aria, nonché l’illuminazione.
La pandemia ci ha insegnato a dare importanza ai sistemi di sanificazione e purificazione dell’aria. Il nuovo cablaggio supporta tutti questi sistemi.”
Un fiore all’occhiello
Tra i vantaggi del nuovo impianto LEDwall, la riduzione della manutenzione necessaria. La soluzione precedente, a retroproiezione, richiedeva una manutenzione periodica, se non altro per la sostituzione delle lampade dei proiettori.
Per il nuovo LEDwall, invece, Snam ha un contratto di assistenza tecnica in caso di criticità o guasti: nel servizio post vendita del System Integrator è incluso anche l’intervento nell’arco di quattro ore dall’insorgenza della problematica. Inoltre, stoccata in location, è stata prevista una certa quantità di pezzi di ricambio, per intervenire rapidamente in caso di guasti.
Sottolinea Thomas Parravicini: “Avere uno stock di pannelli LED di ricambio è molto
utile. Barco, infatti, garantisce che tutti i pannelli che fanno parte di un determinato pacchetto progettuale, in questo caso quello per Snam, appartengano alla stessa partita di silicio, che dunque corrisponde perfettamente ai requisiti iniziali, senza variazioni di sorta.”
In altre parole, in caso di malfunzionamento di un pannello la sostituzione avverrebbe immediatamente e senza alcuna perdita o variazione di qualità dell’impianto.
Una simile sala controllo è un vero fiore all’occhiello per qualunque azienda. Ecco perché il gruppo Snam ha deciso di realizzare, proprio accanto alla sala controllo, una sala visitatori: attraverso una vetrata, possono vedere il lavoro degli operatori in sala. L’ingegner Marrocco non nasconde l’orgoglio: “Già centinaia di persone, da quando l’impianto la nuova configurazione della Sala controllo è entrata in funzione lo scorso agosto, sono passate dalla sala visitatori. È un modo per rendere partecipi tutti del nostro lavoro, anche personale interno di Snam che non lavora direttamente a stretto contatto con la sala controllo.”
https://www.barco.com/it
https://www.trepi.it/it/
https://www.snam.it/it/index.html
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SOLUZIONI
CONTROL ROOM SNAM
The best technology to support an essential service
Chiara Benedettini and Matteo Fontana
Snam, the principal European operator in the transportation and storage of natural gas, has recently inaugurated a brand new, technologically advanced control centre for the important dispatching plant at San Donato Milanese. Supplemented by a backup unit located in the city of Crema, this installation is a driving force aimed at implementing the integration of systems at extreme and fascinating levels
Snam, the leading European operator in the transportation of natural gas, has a pipeline network, located both in Italy and abroad, of approximately 38,000 km. The company also provides a storage service, with a capacity level of 17.1 percent at the European level, and regasification, with 6.5 billion cubic metres of gas, which will rise to 16.6 cu.m by 2024 with the commissioning of the two regasification stations in the cities of Piombino and Ravenna. It is among Italy's leading listed companies in terms of market capitalisation.
With its 80 years of experience in the creation and management of infrastructures, it ensures the security of supplies and promotes energy transition through investments in green gas, energy efficiency and Carbon Capture and Storage (CCS) technology.
The update - or, more precisely, the profound technological rethinking - of the dispatching control unit of the San Donato Milanese plant, which 3P Technologies (formerly, SCM) dealt with, adopting Barco technology, offers the best evidence that the Snam group intends to remain at the state-of-the-art level in every sector,
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with the best possible instrumentation and equipment.
Ten years later
The intervention carried out at the San Donato plant was clearly illustrated by the engineer Giuseppe Marrocco, the Snam Corporate Engineering and Services Manager: "Ten years ago, an update of the control unit had already been implemented, and the mechanical monitoring instrument was replaced with a rear-projection video system, better qualitatively but characterised by a considerable size.
After another ten years, the need was to renovate the control room, both from the point of view of furnishings and air treatment, and from the point of view of the technological devices available to operators. My unit was responsible for managing the technological evolutions of the devices inside the room, starting with the video system to project the Synoptic, the tool used to monitor the entire gas transport network. "Again, thanks to engineer Marrocco, we see the specifications that the new system had to meet: "The most important requirement was the ability to monitor both the gas transport network and the storage network on a single instru-
ment. Furthermore, given the importance acquired in the years of the pandemic by Unified Communication practices, among the requests there was also the integration of a video conferencing system, which would exploit the system and make remote collaboration easy.
"In short, the San Donato control room had to be equipped with an instrument capable of displaying - for the benefit of all the operators, who are about sixty - the technical data necessary for the management of the delicate plant as well as the gas transport network, and a videoconferencing system accessible to all, both for internal company meetings and for connections with other bodies - including ministerial ones, and high-level decision-making. But that's not all: as we said, Snam has, in addition to that of San Donato, an alternative site (called SAD - Alternative Dispatching Site) in Crema. “This is a backup Control Room in the event that the San Donato one is not available - confirms Marrocco -, for maintenance or other reasons.
During the pandemic it was decided to divide the operators, a part in San Donato and a part in Crema. There was therefore a need to put them in communication with a videoconferencing system.
The previous system was very rudimentary, but in the new implementation it is perfectly integrated into the home automation and video system that the two rooms are equipped with. "
Video and ledwall
Let's take a closer look at these two stateof- the-art control rooms. Introduced by Thomas Parravicini, Barco Territory Manager who, as the representative of the supplier of an important part of the installed equipment, followed the design and installation of the system: "It is obviously a room designed to be active 24 / 7, and the solution, in fact, is guaranteed for non-stop operation. In these cases, it is the quality of the construction material that makes the difference, because it guarantees product reliability. The system is of course redundant: whatever happens, there is a backup and the disruption for users is minimised. In short, it is a mission critical room, definitely the most complex and challenging that we have ever dealt with, in Italy I would put it first in terms of complexity and technological level. " Characterised by a single large screen available to operators, and by different workstations equipped - each - with six monitors with keyboard and computer, the two rooms differ in size (the one in San Donato is decidedly larger, the backup site in Crema is smaller) and technology: in Crema they opted for a video wall, while in San Donato for a colossal curved LED wall measuring 22 x 2.40 metres!
“In Crema and San Donato the same data is displayed” explains Marrocco “but obviously in San Donato, given the larger surface, everything easier to see.
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The Synoptic, the main tool used to monitor gas transport and storage data, consists of a static image, it is not really a video: they are lines of figures, which in order to be control room operators, excellent visibility. It must be considered that the operators work on eight-hour shifts, so the visual quality and brightness were very important data, in the design phase, as well as the colorimetry.
The system also allows any alarm pages of the transport network to be displayed on the LEDwall or, in the case of videoconferencing, the video signal of the platform that has been chosen to use. "
The study and design of the new plant began in 2020. “We turned to the System Integrator with whom we had previously worked with satisfaction, on 3P Technologies - continues Marrocco - and we scouted the market to identify the various options available. The solution we have chosen is that of Barco, judged to be the best in terms of technology and economics, as it perfectly met all the needs in the tender we issued. "
A floating amphitheatre
If in the case of the backup control room in Crema it was decided to modify the existing system, in San Donato it was instead opted for a radical makeover. In Crema the system is based on a Barco graphic controller and LCD monitor; in San Donato, the Barco brand dominates entirely, also for the display solutions based, in fact, on the extraordinary LEDwall screen that occupies an entire wall of the room. "In Crema we have created a videowall consisting of twelve 55" monitors for an area of 10x1.30 metres - underlines Marrocco - In San Donato, on the other hand, which is the main control room, we have chosen LEDwall technology: 288 LED panels installed in 3° curved configuration. The resolution in terms of pixels is the same in the two locations, but the difference is made by the different width of the two screens. In San Donato we have a sort of amphitheatre, whose structure rests on a floating floor. " Taking the opportunity of this profound technological renewal, the individual stations of the operators in the control room were also handled. In San Donato, each operator has six monitors with computer and telephone at their disposal. The new system designed by 3P Technologies integrates audio / video systems with microphones and speakers to allow each operator to speak and listen
from their workstation. Finally, the room was equipped with two cameras with an automatic pointing system towards any speaker, to offer visual feedback to those who connect remotely to attend a report or conference.
The data displayed on the large LEDwall comes from the complex and capillary sensors scattered throughout the plants, with sensors that measure the temperature and pressure of the gas, as well as measurement stations that are used to measure the quantity, but also the quality, of the gas entering and coming out of a plant. All this information is displayed partly on the Synoptic and partly on other control and alarm systems, which always have their communication terminal in the control room LED wall. According to Marrocco, "four fifths of the LEDwall surface is occupied by the numeric screens of the Synoptic, while the remaining space hosts alternative content and the integration of videoconferences.
Furthermore, at an operational level, with the previous system making changes on the Synoptic was much more complicated. It is now much simpler. Unifying the information and significantly increasing the resolution served above all this. "
Full integration for SOC
If, therefore, the challenge was to update the technology of the San Donato Security Operation Centre by integrating all the necessary data into a large LEDwall, we can say that it was definitely won. In fact, the signals of the thermal imaging cameras distributed in the various Snam group power stations, which are able to display any fires even at night, refer to this room, displayed on two special 65” monitors. Of the installation the technical staff of 3P Technologies took care of it and worked very quickly: in about four months the plant was ready for testing.
The challenge was the supporting structure of the LEDwall, composed of silicon tiles supported by a case which in turn must be supported with a special structure created ad hoc on the specific conformation of the control room.
The System Integrator, through its specialised supplier, also took charge of the design of this delicate component of the system, which included a complete update of the network infrastructure.
And not only that: "We renovated the cabling aligning it with state-of-the-art technology,"Marrocco says," and placed
the LEDwall graphics controllers inside dedicated racks in our data center.
After all, when a similar intervention is carried out, it is an opportunity to review everything, even from an architectural point of view: therefore, we have also revisited the ventilation and cooling systems, the air treatment, the lighting. The pandemic has taught us to give importance to air sanitation and purification systems. The new cabling supports all of these systems."
A flagship
Among the advantages of the new LEDwall system, is the reduction of necessary maintenance. The previous solution, rear projection, required periodic maintenance, if only for the replacement of the projector lamps. For the new LEDwall, on the other hand, Snam has a technical assistance contract in case of critical issues or failures: The after-sales service of the System Integrator also includes intervention within four hours from the onset of the problem. In addition, a certain number of spare parts were provided, stored in the location, in order to intervene quickly in the event of breakdowns.
Thomas Parravicini points out: “Having a stock of spare LED panels is very useful. In fact, Barco guarantees that all the panels that are part of a specific design package, in this case the one for Snam, belong to the same batch of silicon, which therefore corresponds perfectly to the initial requirements, without any variations.
"In other words, in the event of a panel malfunction, the replacement would take place immediately and without any loss or variation in the quality of the system. Such a control room is a real flagship for any company.
This is why the Snam group has decided to deploy a visitor room right next to the control room: through a glass window, they can see the work of the operators in the room.
Engineer Marrocco does not hide his pride: "Already, thousands of people, since the plant went into operation last August, have passed through the visitors' room. It is a way to involve everyone in the work, even Snam internal staff who do not work in the control room. "
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VESTA FIORI CHIARI: DOVE SOUND E DESIGN SONO TUTT’UNO
Di recente apertura, Vesta è un elegantissimo locale “ibrido”, un ristorante con zona bar e spazio riservato per eventi aziendali o feste private che si affaccia in via Fiori Chiari, nel cuore di Brera, il centralissimo e raffinato “quartieregiardino” di Milano
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Matteo Fontana
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Ipiù, tra gli studiosi, spiegano il nome “Brera” di uno dei più celebri e ricercati quartieri di Milano come derivazione dal longobardo “braida”, che significa “giardino, campo erboso”. Un quartiere verde e piacevole, dunque, sorto dove una volta si estendevano i prati e le piante e ancor oggi caratterizzato da terrazze frondose, parchi, viali alberati e aiuole, all’insegna di una Milano meno frenetica di quella degli affari e meno futuristica di quella della moda. Una Milano, quella di Brera, allo stesso tempo antica e moderna, sospesa fra tradizione e innovazione, una Milano in cui si può passeggiare posando gli occhi su edifici che esistevano già ai tempi del feldmaresciallo Radetzky e, improvvisamente, trovarsi dinanzi un luogo innovativo e profumato di futuro come Vesta.
Non solo un ristorante
Non è possibile inquadrare Vesta in un’unica, lapidaria definizione. Il locale, infatti, è fieramente “ibrido”, e offre alla sua clientela tanto un ristorante d’indubbia classe, con un menu ricercato e varie opzioni per un’esperienza gastronomica unica, quanto un’area club, per bere qualcosa, ascoltare musica, fare un aperitivo e stare in compagnia nel cuore di Milano. Infine, non meno importante, il locale prevede una sala riservata ad eventi privati, dalle cene aziendali alle feste. Tre ambienti ben definiti che, sommati, ne costituiscono uno solo: Vesta, nuova realtà che si apre su via Fiori Chiari – una delle principali e più famose arterie pedonali di Brera – con un accattivante atrio, uno “squarcio” nel tessuto urbano, di sapore vagamente dechirichiano, che incuriosisce e invita a entrare, a scoprirlo e a farne esperienza. Esperienza che, in un locale così diversificato ma purtuttavia, nel complesso, dedicato all’intrattenimento e alla ristorazione,
non può che essere anche e soprattutto un’esperienza sonora, poiché non si dà ristorante di classe o lounge bar che non abbia un efficiente sistema audio per la diffusione di musica. Per descrivere l’impianto realizzato per Vesta, abbiamo avuto l’opportunità di parlare direttamente con l’installatore, Sergio Caio, Sound Designer di Cracked Studio che, coadiuvato dal Sound Technician Andrea Leone, ha progettato e messo in opera l’installazione, terminando il lavoro nell’agosto del 2022. “Al netto di qualche rallentamento per via della pandemia” – ha esordito Sergio Caio – “abbiamo terminato il lavoro perfettamente nei tempi, e il locale è in piena attività dal settembre dell’anno scorso.”
Il suono come elemento architettonico
Non basta, per ambienti come Vesta Fiori Chiari, parlare di “sound design”. Occorre parlare, piuttosto, di suono integrato nell’architettura, o di suono come elemento fondante del design architettonico stesso. Ce lo conferma Sergio Caio: “Sempre più spesso, noi sound designer riceviamo la richiesta di non far vedere le apparecchiature audio, in un impianto che offra però il massimo della qualità possibile. Per Vesta, la sfida è stata combinare le necessità acustiche dell’ambiente con le richieste estetiche dell’architetto, che non voleva assolutamente che gli speaker necessari al tessuto sonoro del locale si vedessero nelle diverse aree. Inoltre” – ha concluso Sergio – “ci sono sempre più locali ibridi, club/ristoranti e lounge bar, e Vesta è proprio uno di questi. In locali di questo tipo, la combinazione di suono e design appare ancora più centrale.”
La scelta è dunque caduta sul marchio Void Acoustics, distribuito per l'Italia da Frenexport, che tra i punti di forza vanta proprio
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il design dei diffusori, molto indicati per mantenere un’estetica pulita negli ambienti, in particolare con speaker da incasso. A dominare l’installazione, per numero e dislocazione, sono gli speaker Void Indigo 6 e Indigo 6s, affiancati – come vedremo –da altri interessanti modelli. Indigo 6 è una serie di speaker con involucro in fibra di vetro scolpita, personalizzabile con le più disparate finiture opache colorate, lucide o testurizzate. Caratterizzati da driver di compressione a bassa frequenza da 6,5” e ad alta frequenza coassiale da 1”, questi speaker offrono un suono nitido e pulito, e sono affiancati dai modelli Indigo 6s e dai subwoofer Indigo Sub, tutti progettati per luoghi aperti al pubblico, dai ristoranti ai punti vendita.
Tre ambienti in uno
La missione di Sergio Caio per Vesta Fiori Chiari è stata complicata dalla natura ibrida del locale che, come abbiamo detto, consta di tre ambienti distinti: ristorante, club e sala privata Tutti adeguatamente sonorizzati, controllabili separatamente da tre distinte interfacce touch, gli ambienti sono accomunati dalla qualità della diffusione sonora.
“Tutti gli ambienti sono muniti di speaker”, ci spiega Sergio Caio, “anche i bagni! I gestori del locale possono decidere di unificare l’audio dei vari ambienti diffondendovi la stessa musica, che può provenire dal live pad del ristorante o dalla postazione del DJ, oppure diversificare con una differente diffusione sonora. L’intero sistema è facilmente controllabile da tre postazioni touch screen, una nel ristorante, una nella parte club e una, infine, nella sala per eventi privati.”
Ma andiamo con ordine ed entriamo nel locale come entrerebbe un normale cliente, attraversando l’ampia parte esterna, una sorta di elegante hall marmorea aperta direttamente su via Fiori Chiari, e corredata da alcuni tavolini e da un banco bar. In questa zona, sono stati installati sei diffusori Void Cirrus 6.1 white, perfetti per integrarsi nel candore quasi abbacinante dell’architettura. Continuando, incontriamo l’area ristorante, per la quale Sergio Caio ha optato per dodici speaker Void Cirrus 6.1 white e due Void Indigo 6s con colore customizzato. E qui arriviamo a uno dei temi-chiave di questa installazione: la customizzazione.
“Una precisa richiesta architettonica” spiega Sergio Caio “era che i diffusori si sposassero alla perfezione con i colori scelti per gli arredi all’interno e all’esterno del locale. Ho scelto Void Acoustics anche per l’estrema possibilità di customizzare i prodotti con i colori appropriati. Per esempio, i Void Indigo che abbiamo montato si adattano perfettamente al colore della bottigliera del bar, e la stessa cosa abbiamo fatti per i tre bagni, dotati a loro volta di diffusori, tutti modelli custom realizzati appositamente con la stessa vernice delle pareti. Insomma, l’impianto audio è stato interamente customizzato per il cliente.”
Nei bagni del ristorante, appena citati da Sergio, sono stati infatti montati tre Void Cirrus 6.1 black e un Void Indigo 6s customizzato, mentre nei bagni del club la scelta è caduta su quattro Cirrus 6.1 white. Ogni ambiente ha un suo bagno dedicato, e ogni bagno è stato trattato con diffusori appositi e customizzati.
Alla scoperta dei “segreti” di Vesta Fiori Chiari
Se il ristorante è l’ambiente più “classico”, elegante ma tutto sommato in linea con le attese di qualunque cliente curioso di provare il locale, gli ambienti che più caratterizzano Vesta
Fiori Chiari, per originalità, sono il club e la Secret Room, la sala riservata a eventi privati.
Per l’area Club, sono stati installati due speaker Void Airten V3, oltre a due Void Indigo 6 pro e due Void Air 8, tutti dal colore appositamente customizzato. La serie Airten V3 unisce modernità ed eleganza, con una migliore linearità di frequenza e rumore e distorsione ridotti. Costruiti in fibra di vetro con finiture in cellulosa liscia, gli speaker Airten offrono un altoparlante doppio da 10” compatto ad alta uscita, in un ingombro ridotto con driver MF/HF coassiale.
Il sistema, in questa zona, è completato da due subwoofer, un Venu 212 e un Venu 115. La serie Venu V2 è stata progettata con un occhio alla versatilità e uno, come sempre nel caso del marchio Void Acoustics, al design, e offre subwoofer adattabili, di alta qualità ed esplicitamente pensati per bar, discoteche, lounge club, hotel e ristoranti.
Una chicca ce la regala Sergio Caio, spiegandoci: “Nel club, l’architetto non voleva assolutamente vedere i subwoofer, del resto indispensabili al suono di quest’area, che dev’essere morbido e avvolgente. Allora abbiamo pensato di inserire i sub in alcuni elementi d’arredo, come i tavolini. L’estrema possibilità di customizzazione offerta dal marchio Void ha permesso questa
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soluzione, l’effetto sonoro è quello desiderato dalla committenza, ma i prodotti sono completamente invisibili.”
La fascinosa Secret Room (basta il nome a mettere addosso un certo desiderio di scoprirla!) è stata attrezzata invece con due diffusori Void Indigo 6 Pro, due subwoofer Void Indigo e, per il bagno dedicato, un Void Indigo 6s, tutti in colore rosso customizzato.
Insomma, Vesta è un locale da assaporare e da scoprire passo passo, con piacere, lasciandosi avvolgere dalla sua atmosfera vellutata e moderna, tratteggiata anche e soprattutto grazie all’audio. L’impianto è completato da alcuni amplificatori Void Bias Q2-Q1/Powersoft controllati da Powersoft WM Touch, mentre lo smistamento e l’instradamento dei segnali audio per le diverse aree è gestito con Dante Avio.
Tecnologia attenta all’utente
Sergio Caio, infine, insiste su un’altra importante caratteristica dell’impianto da lui progettato e messo in opera per Vesta Fiori Chiari: la facilità di utilizzo, non solo per i gestori (abbiamo già citato le interfacce touch con cui è possibile gestire ogni area) ma anche per i clienti. La sala privata, infatti, affittabile per eventi e feste, dispone di un impianto audio dedicato al quale il cliente può connettersi direttamente con uno smartphone o un tablet, collegandosi a uno streamer e mandando agli speaker, al volume che preferisce, la musica che desidera, ad esempio una playlist di Spotify.
Con una giusta punta d’orgoglio, Sergio Caio ci congeda rilevando che – ed è il tocco finale – l’intero sistema è gestibile anche da remoto via PC, e gli consente, in quanto tecnico incaricato, di connettersi e verificare funzionalità dell’impianto audio e trasmissione corretta dei segnali, nonché di effettuare modifiche e correzioni ai setup, ove necessario.
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VESTA FIORI CHIARI: A BLEND OF SOUNDS AND EXCEPTIONAL DESIGN
Matteo Fontana
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Scholars have determined that 'Brera', the name of one of the most famous and popular districts in Milan, stems from the Old Lombardic word 'brayda', which refers to an open expanse of land or a grass-covered field. This is a green and pleasant district, which grew across an area where once upon a time there were only meadows and vegetation. However, it is still characterised by leafy balconies and terraces, parks, tree-lined avenues and flowerbeds, forming a portion of Milan which is less hectic than the business-oriented areas and less future-oriented than the ‘fashion capital’ zone.
Brera is that area of Milan which - let’s say - is at the same time both ancient and modern, suspended as it is between the dimensions of tradition and innovation. In this area of the city one may stroll about, observing buildings that already existed when Lombardy was governed by the Austrian Field Marshal Radetzky and, suddenly, one may walk past an innovative, futuristic location such as that presented by Vesta.
It’s not only a restaurant ...
We cannot neatly define or categorise the Vesta location in a simple manner. This venue has an elegant yet somewhat 'hybrid’ nature. The restaurant certainly offers an undoubtedly high level of service and a refined menu and various options, providing for a unique gastronomic experience.
There is also a club area, where guests may enjoy a drink and listen to music, or have an aperitif and meet up with friends in the heart of the city. The venue also offers a reserved dining room for private events, such as meetings held by a firm or dinner parties. The three separately defined spaces, considered together, of course really form a single ambience.
This new venture has opened its doors in Via Fiori Chiari, one of the principal and most famous pedestrian routes in the Brera district. With its captivating entrance hall, Vesta is a stunning addition to this corner of the urban fabric. It presents an appeal even vaguely reminiscent of works by the artist Giorgio de Chirico, which is intriguing and people are tempted to enter the locale to view the interior and enjoy the embracing experience of the setting. In such a diversified venue, which is nonetheless entirely dedicated to entertainment and catering, it will also be - above all - an experience of wonderful sounds.
Most high-class restaurants or lounge bars have an effective audio system for the transmission of music and Vesta presents no exceptions in this regard. To acquire an idea of the system created for the Vesta locale, we spoke directly to the installer,
Sergio Caio, the Cracked Studio sound designer who, assisted by the sound technician Andrea Leone, designed and installed the audio system and devices, completing this work in August 2022. Sergio Caio commented on their intervention:
“Despite being hindered by the periods of slowdown caused by the pandemic we finished the job on time, and the restaurant has been in full swing since September last year.”
Sound as an architectural element
With regard to environments such as that presented by the Vesta Fiori Chiari locale we cannot simply talk about sound design. It is more opportune to refer to sound that is integrated within the interior structure, or to think of sound as a fundamental element of the architectural design itself. Sergio Caio confirms this view: “More and more often, sound designers receive requests to keep the audio equipment hidden, in an installation that will however offer the highest possible level of quality.
For Vesta, the challenge was to combine the acoustic requirements of the environment with the aesthetic preferences of the architect, who was firmly opposed to having the required speakers installed in positions where they would be easily seen by guests in the various internal spaces".
Sergio concluded by pointing out that “There is a growing number of hybrid-style venues, clubs/restaurants and lounge bars and Vesta is in fact one of them. In places like this the combination of
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The Vesta restaurant, which recently opened, is a very elegant, 'hybrid' venue. This locale, also with a bar area and a space reserved for company/ group events or private parties, is situated in Via Fiori Chiari, in the heart of Brera, the very central and refined 'garden quarter' of Milan
sound and design appears to be an increasingly essential aspect.” The brand Void Acoustics is distributed in Italy by Frenexport was thus selected. Among its particular strengths the design of the speakers is a significant factor, and with regard to their appearance they are definitely suitable for maintaining a ‘clean’ aesthetic style in rooms and spaces, especially with recessed or ‘built-in’ speakers. The installation comprises the predominant presence - in terms of their number and location - of the Void speakers Indigo 6 and Indigo 6s, which - as we shall see - are inserted together with other interesting models. Indigo 6 is a series of speakers with a sculpted fibreglass enclosure, which may be customised with a wide variety of finishes in pale matte colours, with a glossy or textured surface. Featuring compression drivers with a low 6.5” frequency and a 1” high coaxial frequency, these speakers deliver a crisp, clean sound and are accompanied by the Indigo 6s models and Indigo subwoofers, all of which are designed for public venues, from restaurants to retail outlets.
Three environments in one
Sergio Caio’s mission at the Vesta Fiori Chiari location was indeed rendered rather complicated by the hybrid nature of the venue, which, as we have already noted, consists of three distinct environments: the restaurant, the club and a private room
All of the spaces are fitted with adequate sound systems, which may be controlled separately from three distinct touch-type interfaces, and all of the rooms present the common characteristic of a high-quality diffusion of sound.
“All of the spaces are equipped with speakers”, said Sergio Caio, “and this includes the bathrooms! The managers of the locale may decide to unify audio transmissions in the various rooms so that the same music is played in all of them. This can be controlled by the ‘live pad’ in the restaurant or from the DJ station, or the transmissions may be diversified. The entire system can be easily controlled from three touch-screen stations: one in the restaurant, one in the club area and, finally, one in the room dedicated to private events.”
But let's move around, considering each separate space. On entering the locale as a normal customer would, we walk through the large outer area, a sort of elegant marble hall opening directly onto the street, Via Fiori Chiari, where a few small tables are placed close to the bar counter. In this area, six Void Cirrus 6.1 white speakers have been installed, representing a perfect solution that allows one to experience a sense of ease and tranquillity in the quite spectacular candour of the architecture.
As we move on, we enter the restaurant area, where Sergio Caio decided to install twelve Void Cirrus 6.1 white and two Void Indigo 6s speakers, which present a customised colour. At this point we should consider one of the key themes of the installation, which is its ‘customisation’. Sergio Caio points out that “A specific request relating to architectural aspects was that the speakers should be harmoniously aligned with the colours chosen for the decor and furnishings both inside and outside the locale. I chose Void Acoustics also for the great opportunity to customise the products with appropriate colours.
For example, the appearance of the Void Indigo speakers which we installed blends perfectly with the colour of the bottle shelves in the bar, and we did the same thing in the three bathrooms, which, in turn, are also equipped with loudspeakers, all of which have been ‘customised’ and consequently present the same colour
as the walls. In short, the audio system supplied to the client is an entirely ‘tailor-made’ solution.”
In fact, three Void Cirrus 6.1 black speakers and a Custom Void Indigo 6s speaker have been installed in the restaurant bathrooms which Sergio referred to, while in the club bathrooms we chose four Cirrus 6.1s white models. Each area has its own separate bathroom, and each bathroom has been fitted with specifically selected, customised speakers.
Discovering the 'secrets' of Vesta Fiori Chiari
If the restaurant is the environment which conveys the most ‘classical’ tone - elegant, but fully in line with the expectations of any curious customer who would like to acquire a taste of the interior atmosphere - the environments that definitely characterise the Vesta Fiori Chiari location, due to their originality, are the club and the ‘Secret Room’, the space reserved for private events.
In the Club area, two Void Airten V3 speakers were installed, besides two Void Indigo 6 pro and two Void Air 8 speakers, the colours of which have been specifically customised. The Airten V3 series combines a sense of modernity and elegance, with an effective frequency linearity and reduced levels of noise and distortion. Constructed in fibreglass with smooth cellulose finishes, the Airten speakers offer a compact, high output, dual 10” speaker in a compact unit, with a coaxial MF/HF driver.
CONNESSIONI 58
SOLUZIONI
In this area the system is completed by two subwoofers, a Venu 212 and a Venu 115. The Venu V2 series is designed with a focus on versatility and - as always occurs in the case of the Void Acoustics brand - also on the design of the product. The series offers adaptable, high-quality subwoofers explicitly conceived for their use in bars, discotheques, lounge clubs, hotels and restaurants.
Sergio Caio added a very interesting comment regarding his endeavours: “In the club area, the architect really disliked the idea of installing the subwoofers, which are indispensable with regard to sound in this area, which has to be soft and enveloping. So we decided to insert the subwoofers in a few elements of the interior furnishing, such as the tables.
The truly convenient possibility to realise forms of customisation offered by the Void brand allowed for this solution. The sound effect corresponds to that which would be desired by clients, but the products are completely invisible.”
The glamorous Secret Room (the name itself induces a desire to explore this particular space!) was on the other hand equipped with two Void Indigo 6 Pro speakers, two Void Indigo subwoofers and, for the internal bathroom, a Void Indigo 6s model, all of which presented a customised shade of red. In short, it is definitely worth exploring and getting a feel of the Vesta restaurant. This may happen on a step-by-step basis, engaging in a pleasurable exploration of the interior spaces,
gradually being enveloped by its soft, modern atmosphere, highly characterised also - and above all - by the audio element. The system is completed by a few Void Bias Q2-Q1/Powersoft amplifiers controlled by the Powersoft WM Touch application, while the switching and routing of audio signals towards the various internal areas is managed with Dante Avio devices.
User-friendly technology
Finally, Sergio Caio drew attention to yet another important feature of the system he designed and set up for Vesta Fiori Chiari, this being its ease of use, not only for the managers of the site (we have already mentioned the touch-type interfaces with which it is possible to manage each area) but also for customers. The private room, which in fact may be rented for events and parties, has a dedicated audio system. Customers can establish a direct connection with this system, using a smartphone or a tablet, through a link with a streamer and transferring to the audio system the music they want to hear, at the volume they would prefer, and this might also occur using a Spotify playlist. Revealing a fair touch of pride - and on a final note - Sergio Caio noted that the entire system can also be managed remotely via a PC and this allows him, as the technician in charge, to connect and check the functionality of the audio system and the correct transmission of signals, and also introduce modifications or correct the setups, wherever necessary.
CONNESSIONI 59
Hikvision vanta una lunga esperienza nelle tecnologie per la sicurezza e presidia anche il mercato dell’integrazione AV con la nuova divisione Transmission & Display: ne parla Maurizio Coates, responsabile della Business Unit in Italia
Tecnologie e strategie per la comunicazione digitale
HIKVISION PER IL MONDO VISUAL
Networking, monitor, LED e digital signage: tutto tramite un solo interlocutore
Maria Cecilia Chiappani
CONNESSIONI 60
MEETING
Maurizio Coates, responsabile della Business Unit in Italia Maurizio Coates, head of the business unit in Italy
Dalla security all’audio video, il passo non è breve, ma è il frutto pianificato e consolidato di un modello di business vincente. Così, ormai due anni fa Hikvision, partendo dalla sua posizione di operatore di primo piano del settore Security, ha scelto di estendere la propria presenza in diversi mercati ad alto profilo tecnologico e, soprattutto, digitale. Tra i quali figurano la comunicazione visiva e la distribuzione dei contenuti, pienamente rappresentati dal catalogo e dal supporto qualificato della divisione Transmission & Display.
Un’ampia proposta di soluzioni commerciali – LEDwall, videowall e digital signage - e di networking, che integra trasversalmente le specifiche necessità hardware e software di ogni applicazione.
Maurizio Coates, Responsabile BU Transmission & Display di Hikvision, ci aiuta a comprendere meglio la ricetta italiana della business unit, dalle migliori tecnologie per retail, aziende e scuole, alla forza dell’assistenza pre e post vendita, fino al rapporto di fiducia con la distribuzione e i system integrator
Focalizzazione e reattività sono le parole chiave dell’evoluzione del marchio Hikvision: in che modo vi hanno condotto, nello specifico, alla nascita della BU per le soluzioni visive professionali?
La focalizzazione rappresenta, da sempre, la propensione dell’azienda in tema di investimenti e strategie in prodotto e persone. Mi spiego meglio: tutte le figure che operano nella BU hanno come focus principale il mercato di appartenenza. Per il networking e la trasmissione, si segue una direzione più vicina al mondo IT, mentre sul fronte display i nostri collaboratori si focalizzano maggiormente sulle esigenze e sugli interlocutori della linea commerciale. Insomma, l’obiettivo è garantire una distribuzione a valore aggiunto e verticale, basata sulla corretta identificazione dei canali di vendita e delle risorse interne a essi dedicate.
E la reattività?
È invece la principale forza mutuata dal nostro headquarter, che conta migliaia di ingegneri nel team di R&D, pronti ad ascoltare le esigenze del mercato e a lanciare nuovi prodotti con tempistiche davvero da record. Il reparto di Ricerca e Sviluppo,
infatti, ci ascolta moltissimo e ci aiuta a dare risposte concrete ai nostri partner. Inoltre, ponendo attenzione alle richieste di personalizzazione o ai suggerimenti tecnici, riusciamo a sviluppare prodotti il più possibile vicini al mercato e all’applicazione specifica. In questa prospettiva, l’Italia è il primo Paese per reattività in termini di introduzione e commercializzazione dei prodotti. Presentare la novità tecnologica in tempi molto brevi significa anche guadagnare vantaggio competitivo sulla concorrenza: possiamo bruciare le tappe, con il coraggio degli early adopter, e stravolgere le dinamiche di filtro tra factory e mercato.
Come coniugare le due anime, il networking e la comunicazione digitale, in relazione ai diversi interlocutori?
Nell’era della digitalizzazione il sistema della comunicazione nel suo complesso ha sempre bisogno di un’infrastruttura. Il nostro obiettivo è offrire al system integrator il pacchetto completo di prodotti e accessori necessari a “chiudere” un impianto.
Da qui la lineup per il networking e la trasmissione (cablaggio e wireless), ma anche la piattaforma software di gestione dei contenuti, al 100% sviluppata da noi, seguita poi tutta la tecnologia visuale Hikvision realizza infatti una piattaforma capace di interfacciarsi con tutti gli apparati, dal networking al monitor, centralizzando la configurazione e la manutenzione di ciascun componente del sistema.
Se il cliente non cerca una soluzione completa, può comunque avvalersi dei nostri prodotti, che sono compatibili con dispositivi e software di terze parti.
Qual è il rapporto con il canale distributivo e con la principale figura dell’AV Pro, il system integrator?
La BU Transmission & Display segue una politica comune a tutte le divisioni aziendali. Abbiamo sempre lavorato esclusivamente tramite i distributori, affiancandoli nella gestione della commessa e del system integrator per trovare la soluzione più utile ed efficiente. In tutto questo, la figura del vendor è fondamentale per il canale della distribuzione in Italia, perché garantisce risposte e assistenza rapide.
Non a caso, delle 100 persone che lavorano nella filiale italiana di Hikvision, oltre 35 sono impiegate nel pre e post vendita: le nostre proposte hardware e
software necessitano infatti di consulenza, progettazione e assistenza di alta qualità. Seguiamo dunque i passaggi della filiera “tradizionale”, anche se siamo sempre disponibili, passando tramite distributore e system integrator, al dialogo diretto con il cliente finale per capire meglio le esigenze e trovare le risposte tecnologiche più adatte.
Quali sono le soluzioni più apprezzate nei contesti retail, corporate ed educational? Dipende dal tipo di soluzione: nel mondo dei LEDwall vincono le soluzioni all-in-one, quasi plug-and-play, che vantano flessibilità installativa e semplicità di configurazione. Un trend a mio avviso destinato a crescere soprattutto nelle meeting room e nelle piccole installazioni.
Discorso diverso, invece, per le grandi installazioni e gli ambienti retail, dove servono soluzioni indoor e outdoor su misura. Qui entra in gioco la lineup dell’installazione fissa, con varie declinazioni di chassis e case. Per l’Education abbiamo adottato un approccio verticale, attraverso una figura dedicata. In primis offriamo le soluzioni commercial display - digital board e monitor interattivi -, su tre linee di prodotto che coprono l’entry level, la fascia media e la fascia alta. A seguire, i videowall LCD e i LED. Questi ultimi sono ancora poco diffusi in ambito edu per una questione di prezzo. In un contesto così sfidante, affianchiamo i partner distributori e integratori in tutte le fasi della progettazione e dell’installazione dei sistemi, se serve anche attraverso sopralluoghi dedicati.
Transmission & Display per l’Education: un commento sulla recente partecipazione a Fiera Didacta 2023.
Si è trattato della nostra seconda partecipazione in forma diretta, a riconferma dell’importanza di questa fetta di mercato per la BU. Lavoriamo intensamente per trasferire al mercato della scuola e della pubblica amministrazione tutto l’apporto tecnologico e strategico che Hikvision può offrire. Ecco perché puntare su una lineup espressamente pensata per questo ambito, comprensiva anche dei prodotti di prevenzione lanciati in epoca covid, dalle termocamere alla recente introduzione del purificatore d’aria per gli ambienti interni. Presidiamo questo mercato in modo trasversale: dal monitor interattivi ai dispositivi per la salubrità delle aule, fino alle tecnologie per la videoconferenza.
CONNESSIONI 61
Parentesi interessante, il valore aggiunto offerto alla pubblica amministrazione, in ottica di digitalizzazione e sviluppo delle smart city, attraverso il già citato software di centralizzazione HIK Central, che permette di gestire sia gli impianti di sicurezza (videosorveglianza, antintrusione, controllo accessi), sia la parte del networking e dei display.
Può già stilare un bilancio di questi anni di attività della nuova BU? Quali sono i prossimi obiettivi?
La prima fase del nostro lavoro ha riguardato la mappatura dei canali verticali e degli interlocutori più efficaci. Abbiamo selezionato e contattato i partner più indicati per intraprendere questo
I mercati di Hikvision
viaggio insieme a noi. Proprio in questi mesi abbiamo chiuso quasi tutti i segmenti di interesse e stilato un piano di crescita quinquennale. Nel 2023 stiamo registrando una sostanziale impennata delle vendite, che rappresenta il frutto di tutto il lavoro svolto finora. Stiamo crescendo molto, occupando quote di mercato fino a due anni fa del tutto nuove, con ottimi feedback da parte dei distributori e dei system integrator. I prossimi passi saranno orientati all’ulteriore posizionamento nei mercati verticali come operatore valido e affidabile. Insomma, ci siamo e c’è un piano: insieme ai nostri partner siamo pronti a raggiungere gli ambiziosi obiettivi prefissati.
www.hikvision.com/it/
Il mercato italiano di Hikvision è servito dagli headquarter di Vittorio Veneto (TV) con 3.000 mq di uffici, sale corsi e demo room, con scenari immersivi dedicati ai principali mercati verticali e ai nuovi business. Le dieci filiali presenti capillarmente sul territorio nazionale supportano sul fronte tecnico e commerciale i distributori Hikvision. Il Team Hikvision Italy, che in dieci anni è arrivato a 100 collaboratori e a un fatturato di 100 milioni di euro, opera oggi attraverso diverse business unit, frutto di una strategia di diversificazione dallo storico mercato security avviata dall’azienda nel 2020. In particolare, il marchio si è riorganizzato in sei divisioni, dedicate e specializzate: Solution (clientela di fascia alta), Distribuzione Professionale (distribuzione specializzata), HiWatch (grossisti elettrici), Transmission & Display (networking, videowall e LEDwall, digital signage), Intelligent Transportation System & Mobile (sicurezza a bordo mezzi e portatile) Per ognuna di queste BU, il team italiano affianca i partner di canale nelle fasi pre e post vendita, per assicurare all'utente finale le soluzioni più indicate e un servizio sempre efficiente.
Hikvision Markets
The Italian Hikvision market is followed by operators at our headquarters situated in the city of Vittorio Veneto in the Province of Treviso. In an area of 3,000 sq.m ample spaces are dedicated to training activities and demonstrations, with the implementation of immersive scenarios dedicated to the principal vertical markets and new businesses. Our ten branches, situated at various locations all across the country, provide support to Hikvision distributors at both the technical and commercial level. The Italian Hikvision Team, in which the number of operators and collaborators has risen to 100 over the last ten years and which now has a turnover of 100 million euros, operates through various business units, and this being the result of a strategy launched by the company in 2020 aimed at diversifying its activities with respect to the traditional security market.
In particular, the brand has been reorganised and is now divided into six specialised divisions dedicated to specific areas: Solutions (high-end clients), Professional Distribution (specialised forms of distribution), HiWatch (electrical wholesalers), Transmission & Display (networking, videowalls and LEDwalls, digital signage), Intelligent Transportation Systems & Mobile (onboard vehicle security and mobile solutions). For each of these Business Units the Italian team supports channel partners in the pre- and post-sale phases so as to ensure the end user obtains the most suitable solutions and a constantly efficient service.
CONNESSIONI 62
MEETING
HIKVISION SERVING THE VISUAL WORLD
Hikvision certainly has a long track record in the security technology sector and has acquired a prominent position also in the AV integration market with its new Transmission & Display division. Maurizio Coates, Head of the firm's Business Unit in Italy, illustrates these aspects in a recent interview which is presented below.
CONNESSIONI 63
Technology and strategies for digital communication
Maria Cecilia Chiappani
Moving on from security to the audio video sector has not been a short-term process and is the well-planned and consolidated result of a successful business model. Two years ago, starting from its position as a leading operator in the security sector Hikvision decided to expand its market presence to include various areas characterised by a high technological profile and, in particular, the digital sector. The various new market areas, comprising visual communication and content distribution, are fully represented in its catalogue and the highly skilled support offered by the Transmission & Display division. The wide range of commercial solutions that are provided, such as LED walls, video walls and digital signage and networking, offer a transversal integration of the specific hardware and software requirements of each application. Maurice Coates, Head of the Hikvision Transmission & Display Business Unit in Italy, has given us a clear overview of the local areas of interest of the business unit, ranging from advanced technology for the retail sector, companies and schools to the efficiency of pre- and post-sales assistance and relationships of trust established with the distribution sector and system integrators
Targeting and responsiveness are keywords in the evolution of the Hikvision brand.
More specifically, how did these concepts lead your company to establish the Business Unit for professional visual solutions?
Specific targeting has always represented the company's propensity with respect to investments and strategies relating to products and people. More specifically, all of the operators in the Business Unit focus mainly on the market area to which they have been assigned. With respect to networking and communication we follow a course that is closer to the IT world, while in relation to display solutions our collaborators focus more on requirements of the commercial lines and relative interlocutors.
Fundamentally, the aim is to ensure a value-added and vertical form of distribution based on the correct identification of sales channels and the internal resources dedicated to them.
And with regard to responsiveness and reactivity?
This is a principal capacity stemming from our headquarters, where the R&D team is composed of thousands of engineers who pay attention to market requirements and are always ready to launch new products with truly record-breaking timescales. The Research and Development department, in fact, really does pay attention to our suggestions and helps us to provide a practical and concrete response to our partners. Furthermore, through our recognition of customization requests or technical suggestions we are able to develop products as close as possible to the market and specific applications. In this perspective, Italy is the leading country in terms of responsiveness with regard to the introduction and
marketing of products. Presenting innovative technological solutions very promptly also entails gaining a competitive advantage over competitors. We are able to forge ahead adopting the courageous approach of ‘early adopters’, and radically modifying ‘filtering dynamics’ that may occur between the factory and the market
How can the areas of networking and digital communication become linked with respect to the various interlocutors?
In the age of digitalisation the communication system as a whole always requires an infrastructure. Our goal is to provide the integrator system with a complete package of products and accessories that would be required to ‘close’ a particular system. Following on from this we have a line-up for networking and transmission - both wired and wireless - but we also provide a software platform for content management, developed entirely by us, and then all forms of visual technology.
Hikvision in fact creates a platform capable of interfacing with all devices, from networking to monitors, centralizing the configuration and maintenance of each component of the system.
If the customer is not looking for a complete solution, they can still reap the benefits of our products, which are compatible with third-party devices and software.
What relationship is set up with the distribution channel and the system integrator, the main professional operator in the AV
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With regard to networking, monitors, LEDs and digital signage, everything may be controlled through a single interlocutor
MEETING
Maurizio Coates con lo staff della Business Unit in Italia
Pro area?
The Transmission & Display Business Unit implements a policy adopted by all of the company divisions. We have always worked exclusively through distributors, supporting them in the management of the orders and the system integrator to identify the most effective and efficient solutions. Within this sphere, the vendor is an essential point of reference for the distribution channel in Italy because this subject will guarantee a rapid response and assistance. By no mere chance, more than 35 of the 100 staff members at the Italian Hikvision branch are involved in pre- and post-sales operations. Our hardware and software products do in fact require services offering high-quality consultancy, planning and assistance. We therefore follow the steps of ‘traditional’ supply chain management schemes, even though, through distributors and system integrators, we are always open to engaging in direct dialogue with end customers in order to have a clear understanding of their needs and to identify the most appropriate technological solutions.
What are the most highly valued solutions in the retail, corporate and educational contexts?
It depends on the type of solution that is considered. In the LEDwall world, the all-inone - almost ‘plug-and-play’ - configurations are the top-notch answer, presenting the advantages of installation flexibility and the simplicity of configuration
In my opinion this is a growing trend, especially in meeting rooms and small installations. On the other hand, large installations and retail environments, where tailor-made indoor and outdoor solutions are required, present a different situation. This is where the fixed installation line-up comes into play, presenting a variety of styles and versions with respect to chassis and case design. For the Education sector we have adopted a vertical approach, through the assistance of a dedicated operator. First and foremost we offer commercial display solutions and, that is, digital boards and interactive monitors in three product lines that cover entry level, midrange and high-end solutions.
We then also offer LCD video walls and LEDs. LED displays are still not widely used in the field of educational technology due to the question of their cost. In such a challenging context, we support our partners within the sphere of distribution and also integrators in all phases of the design and installation of systems and, if necessary,
also through dedicated on-site inspections.
With regard to transmission and display solutions for educational purposes would you like to comment briefly on your recent experience at the Fiera Didacta 2023 event?
It was our second direct participation in this event, which explores the use and presence of technology within the educational sphere, reconfirming the importance of this particular market area for the Business Unit. We are intensely engaged in highlighting the technological and strategic resources that Hikvision is able to place at the disposal of scholastic institutions and the public administration sector
This is why we have focused on a line-up specifically designed for this dimension, also comprising products for prevention systems, which were proposed during the Covid pandemic, such as thermal imaging cameras and the recent introduction of air purifiers for the protection of internal spaces. We are leaders in this market, operating in a transversal way and we offer a range of products, from interactive monitors to devices designed to ensure the safety and sanitary conditions of school rooms and video-conferencing technology
By the way, it is interesting to note the added value offered to the public administration sector, in the context of digitalisation and the development of ‘smart cities’, through the aforementioned HikCentral unification
software, which allows for the management of security systems, such as video surveillance, anti-intrusion and access control, and networking and the operation of displays.
Would you already be able to offer an appraisal of these years of activity of the new Business Unit? What are your future goals?
The initial phase of our work concerned the mapping of vertical channels and identifying the most effective interlocutors. We have selected and contacted numerous subjects deemed to be the most suitable partners on the journey we have decided to undertake.
Over the last few months we have defined almost all of our areas of interest and have established a five-year growth plan. This year (2023) we have been recording a substantial surge in sales, which is clearly the result of the work we have done so far. We are definitely growing, taking control over shares of the market which until two years ago were entirely new, with excellent feedback from distributors and system integrators. The next steps we take will be geared towards a new positioning in the vertical markets as a valid and reliable operator. In short, we are gradually achieving our aims and we have a plan. Together with our partners we are going to reach the ambitious targets that we have set.
www.hikvision.com/it/
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DBW COMMUNICATION: Il Futuro di Cinema, Tv e Web
Matteo Fontana
Società con sede a Roma fondata nel 2000, DBW Communication traduce in azione il celebre motto
“The future is now”, dispiegando da più vent’anni una tecnologia sempre all’avanguardia per la produzione audiovisiva a tutti i livelli
CONNESSIONI 66
MEETING
Chi pensasse al mondo produttivo italiano (televisivo e cinematografico) come a un ambiente vetusto e poco portato all’innovazione e alla ricerca, cambierebbe probabilmente idea nel momento in cui scoprisse DBW Communication, azienda che ha superato brillantemente il primo ventennio di vita e che si è “mantenuta giovane” proprio innovando e cercando sempre soluzioni produttive nuove e avanguardistiche da proporre al mercato.
fornitura di servizi per il mondo audiovisivo, dall’ideazione alla produzione di contenuti, live e registrati, in 4K-UltraHD (High Dynamic Range e High Frame Rate) fino ai servizi di post-produzione in tutti i formati dell’alta definizione, senza dimenticare la trasmissione via satellite – con impianti fissi e mobili – in banda Ka, i servizi di ripresa e fotografia aerea realizzati con i droni, le applicazioni di Realtà Virtuale e Realtà Aumentata, la progettazione di software e
Mai con le spalle al muro
Un vecchio, ma sempre attuale adagio dell’imprenditoria recita: “Bisogna saper cambiare prima di essere costretti a farlo.” Dalla bellissima chiacchierata che ci ha concesso Stefano Rebechi, Amministratore Unico di DBW Communication, abbiamo intuito proprio questo, una realtà produttiva e imprenditoriale che non aspetta mai di dover cambiare, di doversi aggiornare, ma che anzi tende a dettare gli aggiornamenti al mercato, investendo su tecnologie all’avanguardia e aprendo nuovi filoni di operatività. Stefano Rebechi ce ne dà piena conferma: “Fin dal 2000” – ci ha detto – “quello che ci caratterizza è l’applicazione di tecnologie nuove sia alle nostre produzioni che a quelle alle quali diamo appoggio per la parte tecnologica. Negli anni, ci siamo spostati progressivamente dalla produzione di contenuti alla fornitura di servizi per il cinema, la televisione e il web, e siamo diventati la prima azienda italiana, e la seconda in Europa, a fornire servizi per il 3D stereoscopico (3DS).”
DBW Communication, infatti, nasce dalla produzione documentaristica, originaria passione dello stesso Rebechi e, nel tempo, anche attraverso l’epocale e fondamentale passaggio dall’analogico al digitale, è “migrata” verso una decisamente più ampia
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Stefano Rebechi, CEO DBW Communication
lo sviluppo di app. Insomma, un’azienda che definire “dinamica” è davvero dire poco, e che sembra aver sempre avuto l’obiettivo (centrato) di non trovarsi mai spalle al muro davanti alle sfide tecnologiche.
Dal 3DS all’altissima definizione
Il 3D stereoscopico, abbreviato in 3DS, è la tecnologia 3D “vera” e cinematografica, quella – per intenderci – utilizzata nelle grandi produzioni americane dell’ultimo ventennio, tra cui “Avatar” di un certo James Ca-
meron. Ma non solo! Anche l’Italia ha messo a segno qualche bel colpo tecnologico, per esempio col poco celebrato “Dracula” di Dario Argento (2012) che vide proprio la collaborazione di DBW Communication, per la realizzazione del 3D.
La stereoscopia, nella fotografia e nel cinema, non è una tecnica nuova, visto che l’invenzione risale addirittura al 1832. Ovviamente, i primi esempi di stereoscopia si basano su procedimenti chimici, ottici e meccanici. È con l’affermarsi dell’informatica che questa tecnologia fa un balzo in avanti, permettendo la ripresa e la visione di immagini tridimensionali con dispositivi elettronici digitali. E così, attraverso fasi alterne di interesse e di declino, si arriva alla rifioritura del 3D degli inizi del XXI secolo, anche in seguito alla possibilità di portare questo particolare tipo di visualizzazione in ambito domestico.
A questo punto, però la parola torna di diritto a Stefano Rebechi, che fa notare, giustamente, come nessuno, in Italia, all’inizio del XXI secolo, si occupasse di 3D. “Allora ci siamo impegnati noi” – ha detto.
“Con Eutelsat e Sony tra i partner, siamo diventati la prima azienda italiana e la seconda in Europa a fornire servizi per il 3DS. E per un po’, quello del 3D è stato un mercato molto trasversale: passavamo, per intenderci, da un film di Dario Argento a un documentario, fino alla finale di Coppa Italia in 3D. Si lavorava con due camere nel cinema e con una trentina per le partite di
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MEETING
Un operatore di DBW con l’attrezzatura per il 3DS. A DBW operator with 3DS equipment.
calcio! Poi il 3D in ambito cinematografico, anche per via della necessità degli occhiali per gli spettatori, ha avuto un nuovo declino. Insomma, è stato un periodo entusiasmante, ma non è durato molto.”
Niente paura, però: se c’è una cosa, ormai l’abbiamo imparato, che caratterizza DBW è la sua capacità di rinnovarsi e di cambiare, non solo adattandosi alle richieste del mercato ma dettandole essa stessa, con la scoperta e il lancio di tecnologie all’avanguardia. “Quando ci siamo resi conto che il 3D arrancava un po’” – continua Rebechi –“abbiamo virato decisamente sull’altissima definizione, e ancora una volta, in Italia, siamo stati tra i precursori, tra i primi a portare i sensori sopra il 4K sia nel cinema che nella televisione.”
Una convergenza, dunque, fra tecnologie per il cinema e tecnologie per il mondo broadcast che ha portato, peraltro, a frutti inattesi e bellissimi: “Per esempio” – continua Stefano Rebechi – “ci siamo cimentati con un’opera lirica, una straordinaria produzione live all’Arena di Verona, in 3DS e alta definizione, mandata in onda via satellite in contemporanea nelle sale del circuito Open Space e su un canale televisivo della piattaforma Sky in HD. Per questo evento, naturalmente, abbiamo offerto immagini dall’estetica cinematografica, nonostante si trattasse di un evento televisivo a tutti gli effetti. In più, c’era l’uso del satellite: una cosa mai fatta prima!”
Oltre l’alta definizione
E in cose “mai fatte prima”, perlomeno in Italia, DBW Communication è specialista. Anche nel proficuo rapporto con l’alta o l’altissima definizione, ci spiega Rebechi, non è tanto il numero di pixel a rivelarsi importante, quanto la natura di quei pixel, la loro “qualità”, per così dire. Il passo successivo, infatti, è l’HDR. “Abbiamo prodotto anche, in altissima definizione, l’ultimo lavoro di Ettore Scola, la Boheme, in coproduzione con la RAI. In questo caso, non si è trattato solo di lavorare in 4K. La Boheme di Ettore Scola è stata la prima opera lirica in HDR, girata a 50 fotogrammi progressivi, laddove la TV, com’è noto, funziona normalmente in interlacciato. La vera novità è stata l’HDR, che ha messo a disposizione della regia del grande Ettore Scola una palette di colori dall’inedita ampiezza, da un minimo di 16 milioni a un massimo di un miliardo di tonalità. Successivamente, abbiamo potuto lavorare anche con Sofia Coppola, sempre sul terreno dell’opera lirica: stavolta La Traviata, messa in scena al teatro di Roma,
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Aida all’Arena di Verona, in 3DS e alta definizione, mandata in onda via satellite
Aida at the Arena di Verona, in 3DS and high definition, broadcast via satellite
una coproduzione italo-giapponese.” Se a questi “successi operistici” aggiungiamo, cambiando drasticamente genere musicale, il lavoro per, in 3D, per le semifinali e la finale di “X Factor”, il quadro è completo.
“Il 4K” conclude Rebechi “per noi non importa tanto per la definizione, quanto per la tecnologia HDR. La dinamica del colore e della luminanza, nonché il rapporto di contrasto, sono i veri parametri sui quali giudicare la profondità e la bellezza di un’immagine. Al momento, direi che la televisione è persino tecnologicamente più avanzata rispetto alla produzione cinematografica, visto che l’effettiva qualità dell’immagine si apprezza meglio su uno schermo OLED HDR che non proiettata su un telo. Il cinema, di contro, resta l’esperienza migliore per quanto riguarda il sonoro, che ovviamente in sala è un’altra cosa rispetto anche ai migliori home theater casalinghi.”
Virtual Production e Intelligenza Artificiale
Per definizione, il “percorso” di un’azienda innovativa e frizzante come DBW Communication non potrà mai dirsi concluso, né potrà
mai esserci un approdo vero e proprio, ma soltanto delle tappe progressive, degli scalini sulla via dell’evoluzione tecnologica applicata al mondo della produzione audiovisiva.
“Alla fine” – ci ha detto Stefano Rebechi –“siamo approdati alla Virtual Production propriamente detta, aprendo Virtual Plus, società dedicata esplicitamente a questa branca produttiva. Che si articola essenzialmente in due attività diverse: le produzioni virtuali per dispositivi mobili e visori, come per esempio gli Oculus di Facebook, e i virtual set completi per il cinema, che stanno prendendo sempre più piede a partire dal grande lavoro della Disney e di Lucas Film per Mandalorian. Nel primo caso, sviluppiamo app e contenuti video con riprese a 360° sia reali sia sintetiche e completamente digitali. Per le applicazioni cinematografiche, invece, realizziamo scenografie virtuali, anche con l’inserimento di elementi di realtà aumentata.”
E dai set interamente virtuali all’Intelligenza Artificiale, il passo è breve, o meglio… è all’inverso! È proprio la ricerca sulle applicazioni di AI che porta all’elaborazione di “studi virtuali” sempre più complessi e realistici,
Un “digital twin” della Roma Antica
dettagliati e dinamici. “Spesso ricorriamo all’Intelligenza Artificiale” – conferma Rebechi – “per la scrittura di codice per le applicazioni dedicate ai sensori di Virtual Reality e Augmented Reality. Ci piace essere all’avanguardia in ogni campo, anche perché solo così si ottengono i risultati che vogliamo e a cui puntiamo.”
Che cavalcata, per stare dietro alla capacità innovativa di DBW Communication! Noi, che siamo abituati a fare domande e ottenere approfondimenti, per una volta – lo ammettiamo candidamente – abbiamo avuto la sensazione di… inseguire l’intervistato nel procedere delle sue idee e delle sue realizzazioni. E allora, non possiamo che concedere proprio a Stefano Rebechi l’ultima parola, incuriositi in particolare dal rapporto tra l’AI e il mondo delle produzioni video e cinematografiche “L’Intelligenza Artificiale mirata alla produzione di immagini digitali” ci dice Stefano “è il futuro. Va normata, ovviamente, occorre mettere dei paletti e occorrerà del tempo per comprenderne tutti gli aspetti e le possibilità, ma per la produzione di contenuti sarà senza dubbio uno strumento dirompente.”
Tra le tante collaborazioni di DBW Communication sulle quali varrebbe la pena di soffermarsi, ma che non abbiamo potuto citare nel pezzo per motivi di spazio, c’è il progetto “Pomerium” di e-GEOS, che mette in campo le più moderne tecnologie (satelliti, droni e 5G) per la tutela del centro storico di Roma. Realizzato in collaborazione con Telespazio, il progetto prevede una serie di droni muniti di appositi sensori, sviluppati da DBW, che consentono, sorvolando le zone più antiche della città, un monitoraggio avanzato con approccio “Digital Twin”. In pratica, ci spiega Stefano Rebechi, “attraverso software come Unity per la scrittura di videogame, abbiamo sviluppato un sistema di osservazione della Terra per costruire un clone digitale della realtà e mappare, per esempio, l’inquinamento del Tevere. Possiamo guardare le immagini a 360°, con una elevatissima precisione geografica e visiva.” Grazie all’uso dei dati provenienti da satelliti, droni e sensori IoT connessi tramite la rete 5G, il progetto permette di costruire modelli digitali delle aree di interesse, per individuare i fenomeni in atto e predire le loro evoluzioni nel tempo. In particolare, il sistema è in grado di fornire una valutazione della stabilità del suolo e dei manufatti, dell’impatto delle attività illegali (come le discariche abusive), dell’aggressione ad opera della vegetazione e della concentrazione degli agenti inquinanti nell’aria.
A 'digital twin' of ancient Rome
Among the many forms of collaboration undertaken and effected by DBW Communication which it would be worth dwelling upon, but which we have not been able to mention in this overview due to a lack of space, the Pomerium project developed by e-GEOS is certainly worthy of note. This project makes use of the most modern technology (satellites, drones, 5G) for the protection of the historic centre of Rome. Implemented in collaboration with Telespace, the project provides for a series of drones equipped with special sensors, developed by DBW. Flying above the oldest areas of the city, these tools allow for an advanced form of monitoring with the 'digital twin’ approach. Stefano Rebechi also pointed out that in practical terms, “Using tools and software such as Unity for the design and coding of video games, we have developed a system which provides for an observation of the Earth to implement a digital cloning of reality and the mapping, for example, of the pollution of the Tiber river. We can obtain a 360-degree view of images, with a very high degree of geographical and visual precision.” Thanks to the use of data from satellites, drones and IoT sensors, which are linked through the 5G network, the project allows for the construction of digital models of the areas of interest in order to identify ongoing phenomena and predict their evolution over time. In particular, the system is able to provide an assessment of the stability of the soil and particular artefacts. Other evaluations concern the impact of illegal activities (such as unlawful landfill sites and the dumping of waste), occurrences of aggression relating to vegetation and the concentration of pollutants in the air.
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MEETING
DBW COMMUNICATION: The future of the cinema, television and the web
DBW Communication, a company based in Rome and founded in 2000, adheres to the renowned motto 'the future is now’ when it establishes its plans, and for more than twenty years now the firm has been adopting cutting-edge technology for its audiovisual products at every level
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Matteo Fontana
DBW Communication al lavoro sul set di “Dracula” di Dario Argento (2012) per la realizzazione del 3D.
DBW Communication at work on the set of 'Dracula' by Dario Argento (2012) for the realisation of the 3D.
Those who view production in the Italian television and cinema sectors as a somewhat oldfashioned dimension presenting a scant inclination towards innovation and research, would probably change their mind when they discover DBW Communication, a firm that has achieved so much during the first twenty years of its life and has 'remained young' on account of its specific intention to constantly engage in innovative projects, always seeking new and avant-garde solutions which it can propose to the market.
Ending up with ‘your back against the wall’ ... a situation to be avoided
A rather old and yet currently valid motto often cited within the entrepreneurial sphere states that we should “change before we are forced to change.” During our wonderful conversation with Stefano Rebechi, the Sole Administrator of DBW Communication, this is precisely the conclusion that we drew. An opportune position and approach for a productive enterprise is that where it never waits until it is forced to change or introduce novel products or methods. It should
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MEETING
instead constantly aim to impose updates within the market, investing in cutting-edge forms of technology and establishing new manufacturing trends.
Stefano Rebechi fully confirmed this stance: “Since the year 2000 our activity has been characterised by the application of avant-garde technology with regard to both our own lines of production and those which we support with respect to technological variables Over the years, we have progressively shifted our focus from the production of contents to the provision of services for the cinema, television and internet sectors, and we have become the leading Italian company - and the second in Europe - with regard to the provision of services for the stereoscopic 3D (3DS) mode.”
At
the initial stage of its endeavours DBW
the Ka band, filming and aerial photography services implemented with drones, applications of Virtual Reality and Augmented Reality, the design of software and the development of apps.
We may say that to define this company as 'dynamic' is really an understatement. In any case, it appears to have always maintained the specific aim of never finding itself with its back to the wall in the presence of technological challenges.
From 3DS technology to ‘high-definition’ solutions
and visual presentation of three-dimensional images with digital electronic devices. And so, through alternating phases of interest and decline, the revival of 3D occurred at the beginning of the 21st century, also following the possibility of introducing this particular type of visualisation in domestic environments. Stefano Rebechi’s views and opinion in this regard are worthy of note. He rightly points out that no one in Italy at the beginning of the 21st century was really interested in the 3D technique.
Communication
in fact became involved in the production of documentaries
At the very outset Rebechi had a rather passionate interest in this field and, over time, also as a result of a fundamental, momentous transition from analogue to digital systems, the firm has 'migrated' towards a supply of services which is now decidedly broader for the audiovisual world, from the conception to the production of content, both ‘live’ and recorded, with 4K-UltraHD (High Dynamic Range and High Frame Rate) resolution, and post-production services in all high-definition formats.
Nor should we forget transmission via satellite - with fixed and mobile systems - in
Stereoscopic 3D (3DS) technology is the 'true', cinematographic 3D solution, and, for example, it has been used in great American productions over the last two decades, including the 'Avatar’ series of films created by James Cameron. But it doesn’t end there! Italy has also come up with some excellent technological facilities, as occurred in its insufficiently recognised achievement reflected in the 'Dracula' horror film, directed by Dario Argento (2012), which in fact saw the collaboration of DBW Communication for the realisation of a 3D viewing experience. Stereoscopy, in the world of photography and film production, is not a new technique given that the invention actually dates back to 1832. Of course, the first examples of stereoscopic imaging are based on chemical, optical and mechanical processes. It was with the emergence of information technology that the technology took a leap forward, allowing for the filming
“So we decided to take up the challenge ourselves. With Eutelsat and Sony among our partners we became the first Italian company and the second in Europe to provide services relating to 3DS technology. And for a period of time, the 3D solution configured a highly transversal market. In this sense, we started off with the film directed by Dario Argento and then, again, using 3D, there was the production of a documentary and the presentation of the Italian Cup Final football match. In the case of cinematographic work two cameras were used and about thirty were required for football matches! In the cinematographic sphere, also due to the necessity on the part of spectators to procure the specific 3D movie glasses, this solution saw a further decline. In short, we experienced a period of enthusiasm but it didn't last very long.” Well, let’s not be too concerned. We have ascertained over the years that the particular aspect that characterises DBW is the firm’s capacity to update its approach and
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modify its areas of interest, not simply by adapting to current market demands but even going so far as to determine what future market requirements will be, with the discovery and the launching of avant-garde forms of technology.
Rebechi provided us with further details concerning his firm's intentions: “When we realised the 3D venture was struggling a bit we made a firm decision to move in the direction of a very high definition level Once again, in Italy, we formed part of a group of pioneers; we were among the very first to raise sensors to a level above 4K in both films and television.”
This was evidently a form of convergence between technology adopted for the cinema and technology for the broadcasting world, which also led to the achievement of wonderful, unexpected results.
“For example, we became involved in the recording of a grand opera performance, an extraordinary live production at the ancient Roman Arena in Verona, adopting 3DS and high definition.
The event was broadcast via satellite, simultaneously, in the halls of the Open Space circuit and on a television channel via the Sky High Definition platform. Of course, for this event we offered images characterised by appealing cinematic aesthetics, despite the fact it was in all respects a televised event. In addition, satellite transmission was offered, and this being something we had never done before!'
Beyond High Definition
And with regard to things that have 'never been previously achieved' - at least in Italy - DBW Communication has become a specialist. Rebechi pointed out that even in a successful relationship with the high or very high-definition imaging sector, it is not so much the number of pixels that proves to be important but, rather, the actual nature of those pixels and their 'quality', let’s say. And, in fact, the next step is the High Dynamic Range (HDR).
“We have also produced, with a very high definition level, the latest work directed by Ettore Scola, La Bohème, in collaboration with the RAI, the Italian national broadcasting company. In this case, it wasn't simply a question of working in 4K. Ettore Scola's La Bohème was the first lyrical opera recorded using the HDR technique, and was shot using a frame rate of 50 progressive frames/sec, whereas, as we know, television normally functions adopting the interlaced
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format. The real novelty was HDR, which represented the work of our highly talented Ettore Scola with a vast range of colour combinations of unprecedented potential, from a minimum of 16 million to a maximum of one billion shades. Subsequently, we were also able to work with Sofia Coppola, again in the operatic sphere.
On this occasion we recorded the opera La Traviata, an Italian-Japanese co-production staged at the Teatro di Roma.”
If we add to these 'successful operatic recordings’ - and drastically changing the musical genre focused upon - the 3D work carried out at the semi-final and final rounds of the X Factor music competition, the picture is complete. By way of a conclusion in this regard Rebechi added the following comment: “Considering our approach and levels of definition, the 4K level is not as important as HDR technology.
Colour and luminance dynamics - and also the contrast ratio - are the parameters that should be used in order to judge the depth and beauty of an image. At the moment, I would say that television is even more technologically advanced than film production as it is easier to appreciate the actual quality of images on an HDR OLED screen than when they are projected on a cloth screen. On the other hand, viewing films at a cinema theatre remains the best solution in terms of sound, which, of course,
within such a structure offers an experience quite different from that available in even the best home theatre settings.”
Virtual Production and Artificial Intelligence
By definition, one may say that there will never be a final destination of the 'path' undertaken by an innovative and very active company such as DBW Communication. There will never be a true point of arrival, but only a long series of progressive stages and steps, following the course of technological evolution existing in the world of audiovisual production. On a final note, Stefano Rebechi said: “We eventually arrived at the Virtual Production stage, in the true sense of the word, establishing Virtual Plus, a company explicitly dedicated to this particular sector. This area of production is essentially divided into two separate activities: virtual products for mobile devices and viewers, such as the Facebook Oculus products, and complete virtual sets for the cinema, which are gaining ground, starting from the great work achieved by Disney and Lucas Film for Mandalorian. In the first case, we develop apps and video content with both real and synthetic 360-degree fully digital shots. For cinematographic applications, on the other hand, we create virtual sets, also with the insertion of augmented reality elements.” And from entirely virtual sets to Artificial In-
telligence it's a short step, or rather, let’s say ... it's the other way around! It is precisely the research relating to AI applications that leads to the development of increasingly complex and realistic, detailed and dynamic 'virtual studies'. Rebechi informed us, “We often resort to Artificial Intelligence to compile the code for applications dedicated to Virtual Reality and Augmented Reality sensors. We like to be at the forefront in every field, also because this is the only way to ensure the results we aim to achieve are fully realised.” It’s quite a ride, trying to keep up with the innovative capacity of DBW Communication! We are used to asking questions and receiving explanations and insight, however, on this occasion - and we candidly admit it - we had the sensation that we were following the interviewee and witnessing there and then the unfolding of his ideas and intentions. Well, we are content to let Stefano Rebechi have the final word, and we are rather intrigued by the relationship between AI and the sphere of video and film production. “Artificial Intelligence aimed at the production of digital images is the future goal. Of course, it has to be regulated. Limits have to be set and it will take some time to fully comprehend all of its aspects and possibilities, but for the production of content it will undoubtedly be an effective tool which will have quite a clamorous effect.'
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Pillole di tecnologia da
Illuminazione e connettività per le architetture scolastiche
Chiara Benedettini
Smartbuilding.edu è il progetto di Smart Building Italia e Connessioni che ha portato a Didacta 2023 (Firenze 8-10 marzo) aziende, temi e professionisti che si occupano di innovazione nel settore delle architetture scolastiche.
Del progetto ha fatto parte, oltre alla presenza in manifestazione di un gruppo di 13 aziende (A2A Smartcity, ABS Group, Aerpura, Ajax Systems, Beg Italia, Comm-tec, Culligan, DB Energy, D-Link, Inim, Honeywell, Loytec Electronics, Stim Tech Group) che operano nel settore, anche una proposta formativa sfaccettata e multilivello, articolata in sei macro-temi e varie modalità, tra workshop e lezioni frontali. Tra di esse abbiamo selezionato alcuni argomenti più in linea con gli interessi dei lettori di Connessioni, e che abbiamo pensato di riproporvi in forma ti articolo, in modo da renderli fruibili a una platea più vasta che va oltre quella dei partecipanti.
Troverete una sintesi dei tre seminari condotti da Alberto Fabbro, Progettista Home&Building Automation Designer, e accreditati dall’Ordine degli Architetti di Firenze, sui temi della luce nei luoghi di apprendimento, in termini di “Human Centric Lighting”. Nell'altro articolo, ci si focalizza sui temi della connettività e multimedialità in ambiti formativi, argomento svolto da vari punti di vista grazie ai contributi di Marius Spinu, Dirigente - Area per l'Innovazione e Gestione dei Sistemi Informativi e Informatici, Fabrizio Fioravanti, Responsabile Unità di Processo Sistemi, tecnologie cloud e di sicurezza informatica e Guido Guidi, Responsabile Laboratorio Multimediale, Comunicazione e public engagement, tutti dell’Università degli Studi di Firenze. Questi seminari sono stati accreditati per il Programma Scientifico con rilascio attestato da parte di Indire, e dall’Ordine degli Ingegneri di Firenze.
A view of technology offered by
Lighting and connectivity for scholastic architecture and structures
Chiara Benedettini
Smartbuilding.edu is a project implemented by Smart Building Italy and Connessioni, which presented at the Didacta 2023 (Florence 8-10 March) event a series of companies, drawing attention to particular themes and professionals involved in the sphere of innovation in school architecture. In addition to the presence of a group of 13 companies (A2A Smartcity, ABS Group, Aerpura, Ajax Systems, Beg Italia, Commtec, Culligan, DB Energy, D-Link, Inim, Honeywell, Loytec Electronics, Stim Tech Group), operating in this particular sector, the event comprised the presentation of a multifaceted, multilevel proposal regarding didactic methodology, articulated in six macro-themes and illustrating various resources, such as workshops and face-to-face lessons. Among these themes we have selected a few topics deemed to be in line with the specific interests of followers of the Connessioni magazine and which we decided to present to you in the form of an article, in order to ensure these subjects are accessible to a wider audience, extending beyond the groups of direct participants at the event.
You will find a synthesis of the three seminars conducted by Alberto Fabbro, a Home&Building Automation Designer, and accredited by the Order of Architects of Florence, on the topics of light in educational settings, in terms of "Human Centric Lighting." In the other article, we focus on the issues of connectivity and multimedia in educational settings, a topic carried out from various points of view thanks to the contributions of Marius Spinu, Manager - Area for Innovation and Management of Information and Computer Systems, Fabrizio Fioravanti, Head of Systems Process Unit, Cloud Technologies and Information Security, and Guido Guidi, Head of Multimedia Laboratory, Communication and Public Engagement, all from the University of Florence. These seminars were accredited for the Scientific Program with certificate issuance by Indire, and by the Order of Engineers of Florence.
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PILLOLE DI TECNOLOGIA
Connettività e multimedialità per la formazione
Come strutturare le reti dell’Ateneo, con quali obiettivi per l’oggi e per il domani, quali le scelte tecniche di virtualizzazione dell’infrastruttura di rete, e per il progressivo adeguamento delle aule alla didattica
studentesca al frequentare le strutture universitarie, fino all’idea stessa di “città universitaria”
Infrastrutture virtuali
La parola è poi passata a Fabrizio Fioravanti, sull’adozione di una infrastruttura di virtualizzazione del desktop per la rete dell’Ateneo Fiorentino. La logica è quella dei vecchi terminali: oggi si tratta di sistemi operativi Windows che operano su una infrastruttura centralizzata e vengono fruiti a distanza.
Una scelta già adottata per alcune specifiche casistiche dal 2016 e divenuta obiettivo generalizzato già nel 2019.
Quali obiettivi, oggi?
Marius Spinu ha aperto la mattinata sui temi della connettività con una riflessione: al di là delle scelte tecniche, il punto non è quanta e quale connettività si ha dentro e fuori le aule, per quanto sia dato fondamentale, ma piuttosto a cosa serva e per quali obiettivi.
Dopo la pandemia
La pandemia, che inevitabilmente serve da punto di riferimento per questi temi, in realtà ci ha trovati preparati dal lato tecnico, perché le tecnologie che abbiamo utilizzato per la didattica a distanza esistevano già;
l’esperienza pandemica ci ha solo obbligati a utilizzarle in maniera massiva e sistematica e, dopo un periodo di emergenza che ha giustificato ogni modalità, oggi si ritiene che non vi sia più un unico metodo utile, ma nuove metodologie da applicare, caso per caso, per formazione online, blended o in presenza, a partire alla didattica “asincrona” fino a quella in ambienti immersivi. Sono proprio queste modalità di insegnamento rappresentano una sfida per i modelli di insegnamento tradizionali delle Università pubbliche, e più in generale per l’ecosistema di Università, dalla mobilità
Gli obiettivi erano (e sono) la semplificazione della gestione dell’aula informatica, ad esempio i processi di manutenzione e aggiornamento che possono essere fatti su una immagine centralizzata di tutti i computer agendo quindi su tutti contemporaneamente.
In secondo luogo, la dinamicità: ogni aula e computer richiede usi differenti, che possono essere, per esempio molto diversi qualora si debba gestire un test di ammissione (computer chiusi a ogni collegamento esterno e senza programmi specifici) o per una lezione a distanza (che necessita di collegamento veloce con Internet e una pronta interazione con l’infrastruttura multimediale dell’aula.
Il terzo, in corso di realizzazione, è la virtualizzazione totale dell’aula, cioè la fruizione
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Chiara Benedettini
in presenza e a distanza
Ecco il percorso fatto dall’Università di Firenze dal 2019, oggetto della seconda mattina di Smartbuilding.edu
dei servizi dell’aula indipendentemente da dove si trova lo studente.
Fioravanti ha anche spiegato che scelte così innovative hanno inevitabilmente delle contropartite: per quanto si ricorra a strutture ridondanti, se avviene un problema la connettività impatta tutte le postazioni.
In secondo luogo, si ha necessità di professionalità più elevate rispetto a quelle del normale tecnico di laboratorio, con tutte le difficoltà correlate di reperimento, formazione di figure adatte, e di supporto (da cui, precisa Fioravanti, è sempre bene non essere totalmente dipendenti).
La multimedialità per la didattica blended e asincrona
La mattinata si è chiusa con un approfondimento a cura di Guido Guidi sugli aspetti multimediali, anch’essi in corso di rinnovamento già dal 2019: in nome della necessità di “vedere e sentire bene” in ogni punto di ogni aula, l’Ateneo aveva già avviato, di pari passo con le infrastrutture informatiche, un adeguamento degli strumenti audio e video per 115 aule sulle 400 presenti in Università. Nel 2020, spinti dalle necessità sollevate dalla pandemia, al supporto multimediale si è aggiunto lo streaming e la fruizione a distanza.
Le aule già dotate di infrastrutture multimediali sono state quindi adeguate, mentre altre 120 sono state equipaggiate ex novo.
Diversi interventi
• Tipo A - Aule piccole, senza lavagna multimediale, sono state dotate di computer e impianto video (telo+videoproiettore)
• Tipo A con lavagna – oltre a computer e impianto video di base, sono state dotate anche di telecamera brandeggiante PTZ (per riprendere docente e lavagna) e microfono
• Tipo B con lavagna – Aule medie e grandi, dotate di impianto video, audio, di telecamera PTZ con preset (docente/lavagna/ docente+lavagna) e microfono
• Tipo C con lavagna – aule di grandi dimensioni con impianto video, audio (amplificatore e microfono), di telecamera PTZ con preset, e in più la possibilità di registrare le lezioni e di fare streaming.
A dicembre del 2022 l’Ateneo fiorentino ha potuto disporre di altre 120 aule che offrono la possibilità di didattica in presenza e a distanza, e nel 2023 sono già previste ulteriori 80 aule, oggetto di specifico bando.
Connectivity and multimedia for educational purposes
How
and remote teaching
Chiara Benedettini
Steps which have been taken by the University of Florence since 2019 formed the subject of the second morning session held by Smartbuilding.edu
networks and
The day started with the contribution of Marius Spinu, who gave the first talk, focusing on themes relating to connectivity and offering a particular point reflection: above and beyond technical preferences, the essential issue is not the type and extent of connectivity that is available inside and outside the classrooms - regardless of the fact this is a fundamental aspect - but, rather, the actual purpose of connectivity and a definition of its objectives The post-pandemic phase
During the period of the Covid pandemic, which inevitably serves as a point of reference for these subjects of discussion, we were in fact fully prepared from the technical point of view because the technologies adopted for distance learning were already available. The pandemic experience did nothing more than force us to make use of these facilities on a massive scale and
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to structure university
objectives set for the present and the future, technical choices for the virtualisation of a network infrastructure and the progressive adaptation of classrooms for face-to-face
PILLOLE DI TECNOLOGIA
I relatori
Fabrizio Fioravanti, Responsabile Unità di Processo Sistemi, tecnologie cloud e di sicurezza informatica
Guido Guidi, Responsabile Laboratorio Multimediale, Comunicazione e public engagement dell’Università degli Studi di Firenze
Marius Spinu, Dirigente - Area per l'Innovazione e Gestione dei Sistemi Informativi e Informatici.
Speakers
Fabrizio Fioravanti, Head of the IT Systems Unit, and supervisor of cloud technology and cyber security.
Guido Guidi, Head of the Multimedia Workshop and supervisor of communication and public engagement at the University of Florence.
Marius Spinu, Director - Department for Innovation and the Management of IT and Information Systems.
systematically. Following a phase of an intense emergency response which justified each mode of intervention, it is now believed there is no longer a single method that would be particularly useful but new methodologies should be applied for online learning (on a case-by-case basis), whether this is of the ‘blended’ or faceto-face type
These solutions may range from the ‘asynchronous’ technique to that which occurs in immersive environments. Indeed, these teaching methods in particular pose a challenge with respect to traditional approaches adopted in public universities and, more generally, with regard to University ecosystems, from the mobility of students to attending university facilities, and even considering the concept of a university campus and community”.
Virtual infrastructures
The word was then passed to Fabrizio Fioravanti, who commented on the adoption of a desktop virtualisation for the network of the University of Florence.
The logic is that of the old terminals. Nowadays we have Windows operating system which operate on a centralised infrastructure and are available remotely. This solution has already been adopted in some specific cases since 2016 and it became a generalised objective in 2019.
What are the current goals?
The goals were (and are) the simplification of the management of computer school rooms and, that is, with respect to the entire range of maintenance and updating processes which may be implemented on all computers, and thus intervening on each one at the same time. Secondly, the dynamic aspect is important. Every classroom and each computer may be suitable for particular forms of use. For example, these may differ considerably if an admission test has to be administered (with computers having no external connection and which are empty) or a remote lesson has to be arranged (which requires a fast connection to the Internet and prompt interaction with the multimedia infrastructure of the classroom. The third aim, which is gradually being achieved, is the total virtualisation of classrooms, which involves the use of classroom services regardless of where the student is located. Fioravanti also explained that choices of such an innovative nature will inevitably present certain negative outcomes or a downside. Although redundant structures are used, if a problem arises, con-
nectivity will be lost across the network
Secondly, there is a need for professional capacity and skills at a higher level than those possessed by ‘normal’ workshop technicians. This will introduce the relative difficulty of finding and training suitable operators, and ensuring appropriate support. Moreover, as Fioravanti points out, ideally, we should not to be fully dependent on these conditions.
Multimedia for ‘blended’ and asynchronous teaching
The morning ended with an in-depth presentation, on the part of Guido Guidi, of multimedia aspects which have also undergone a form of renewal since 2019. In consideration of the need to "see well and hear well” at every point in each classroom, the university had already launched, hand in hand with IT infrastructures, an adaptation of audio and video tools for 115 classrooms out of the 400 available at its premises. In 2020, due to requirements induced by the pandemic, streaming and remote-use opportunities were added to the range of multimedia support. The classrooms already equipped with multimedia infrastructures were thus adapted, while a further 120 rooms were equipped ‘ex novo’.
Various forms of intervention
• Type A - Small classrooms, without interactive multimedia boards, equipped with computers and a video system (cloth screen + video projector);
• Type A (with a whiteboard) - in addition to computers and the basic video system, these classrooms are also equipped with a PTZ ‘pan and tilt’ camera (for video recordings of the teacher and the whiteboard) and a microphone;
• Type B, (with a whiteboard) - medium and large-size classrooms, equipped with video and audio systems, PTZ cameras with preset controls (teacher/whiteboard/ teacher+whiteboard) and a microphone;
• Type C (with a whiteboard) - large classrooms with video and audio systems (amplifier and microphone), a PTZ camera with preset controls and also the capacity to record lessons, also by means of live streaming.
In December 2022 the University of Florence had at its disposal a further set of 120 classrooms, where face-to-face and distance learning may occur, and in 2023 the inclusion of another set of 80 classrooms has been envisaged, which will be the subject of a specific call for tenders.
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ILLUMINO TECNICA CIRCADIANA: CI SIAMO, QUASI…
I concetti di illuminazione integrativa e Human-Centric Lighting
Alberto Fabbro
Se ne parla ormai da molto tempo, con il termine comune di “Human-Centric Lighting” o quello più scientifico di “Non-image forming effects of ligths”, sappiamo che la luce interagisce con il nostro sistema bio-fisiologico regolando la produzione di ormoni e neurotrasmettitori che determinano il nostro quotidiano stato di veglia, attenzione, sonno ecc. Oggi il progetto illuminotecnico deve necessariamente tener conto di tutte le componenti della luce non limitandosi più alla sola “visual performance”, cioè assicurare al sistema occhio/cervello la capacità di raccogliere ed elaborare informazioni visive per eseguire un compito specifico (compito visivo).
Questo aspetto viene già esplicitamente richiamato in ambito normativo (UNI EN 12464-2).
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Fig. 1 – Panoramica delle relazioni tra stimoli luminosi ed effetti sull’uomo [1]
REPORT (Stimulus) Cause Effect (Response) Temporal Pattem Visual Performance Acute Responses Light Spectrum Visual Experience Circadian Responses Light Level Visual Comfort Long-Term Responses Light Stimulus Environmental lighting Input to the eyes Eye/Brain processing Psychological and Physiological Outcomes Colletive response Visual, Circadian, Neuroendocrine, and Neurobehavioral responses Visual Pathway Non-Visual Pathway Spatial Pattem
Fig. 1 – Overview of relationships between light stimuli and their effect on humans [1]
Fondamenti di illuminotecnica integrativa
Il dimensionamento di questa componente dell’impianto di illuminazione (rappresentata nel grafico con il colore azzurro) si basa innanzitutto su due aspetti fondamentali:
a) I calcoli devono essere riferiti alla luce che raggiunge l’osservatore (la sua retina) e non l’ambiente e le sue superfici.
b) La luce deve essere caratterizzata in base al suo contenuto spettrale prima ancora di valutarne gli aspetti fotometrici. Quando si considera la luce che raggiunge l’osservatore (illuminamento verticale all’altezza degli occhi) si deve tener conto della luce diretta proveniente dalle sorgenti luminose ma anche della componente riflessa dalle superfici dell’ambiente, superfici che possono alterare significativamente il suo contenuto spettrale, e poi della componente di luce naturale che nelle ore diurne dovrebbe essere sempre presente.
Determinare una caratterizzazione del contenuto spettrale di questo insieme di componenti non è semplice. Per quanto riguarda la luce emessa dalle sorgenti artificiali sappiamo essere necessario conoscerne l’SPD (Spectral Power Distribution) che in ambito scientifico si è visto non corrispondere efficacemente con la temperatura di colore (CCT) della sorgente, ricondotta in buona parte ad una “percezione visiva della cromaticità della luce”.
Questo aspetto, a sua volta, si riflette sul concetto di “regolazione” della luce, regolazione che, per essere efficace, deve poter modificare il contenuto spettrale della luce emessa in modo certo e documentato. Non è pensabile un controllo basato solo su un’empirica valutazione di luce più o meno calda o fredda.
Grandezze “circadiane”
Quando si parla di dimensionamento e progettazione dobbiamo poter approcciare una determinata problematica su base ingegneristica che vuol dire disporre di grandezze fisiche ed algoritmi di calcolo validati e caratterizzati da una sufficiente precisione Negli ultimi anni il mondo scientifico ha potuto concretizzare le prime definizioni e grandezze che ci consentono di attribuire ad una specifica emissione luminosa la sua efficacia in termini circadiani. Alcuni di questi parametri sono stati determinati sulla base della produzione di melanopsina da parte dei nostri fotorecettori (ipRGC):
mel-DER
MelanopicLuminousEfficacyofTestLightSource
MelanopicLuminousEfficacyofD65
Moltiplicando il mel-DER per il livello di illuminamento fotopico (alla cornea) si ottiene il mel-EDI
mel-EDI=E*mel-DER[Lux]
che rappresenta l’equivalente di luce diurna di una determinata radiazione luminosa.
Un ulteriore insieme di grandezze è stato determinato invece sulla base della capacità di una radiazione luminosa di attivare la soppressione di melatonina nel nostro organismo. Queste grandezze si basano sulla determinazione di un equivalente circadiano della sorgente luminosa (CLA). Da questa grandezza è stato quindi derivato lo “Stimolo Circadiano” (CS), un indicatore quantitativo dell’efficacia di una data esposizione alla luce. Il CS presenta un valore compreso tra 0 e 0,7. Valori tipici di questo coefficiente sono riportati nel diagramma seguente.
Esempio:
Un corpo nero a 3500 K ha un mel-DER pari a 0,62. Con un illuminamento di 300 lux il valore di mel-EDI è pari a 300*0,62 = 186 lux.
186 Lux di luce naturale (D65) producono lo stesso effetto di 300 lux di un corpo nero a 3500 K.
An example:
A black body at 3500 K presents a mel-DER of 0.62. With an illuminance of 300 lux, the mel-EDI value is equal to 300*0.62 = 186 lux.
A level of 186 lux of natural light (D65) will produce the same effect as 300 lux of a black body at 3500K.
Fig. 2 – Andamento dello Stimolo circadiano in funzione del livello di illuminamento [3]
Fig. 2 - Trend of the circadian stimulus as a function of the level of illumination [3]
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Progetto dell’illuminazione integrativa
Disporre di grandezze ed algoritmi di calcolo ci consente oggi di procedere ad un dimensionamento quantitativo e qualitativo delle sorgenti luminose potendone stimare l’efficacia in termini di “stimolo circadiano”. È certamente un passo in avanti importante anche se la comunità scientifica sta ancora dibattendo sull’adozione di alcune grandezze in funzione del fatto che utilizzino o meno unità di misura derivate dal SI.
La parte su cui vi è ancora molto lavoro da fare è la definizione delle specifiche di progetto e dei pattern di regolazione. Da una parte vanno meglio definite le correlazioni temporali tra l’esposizione alla luce e gli effetti immediati, nel medio e nel lungo termine. Dall’altra, servono elementi per definire con coerenza le modalità applicative quando si opera in ambienti reali dove ci si deve necessariamente confrontare con fattori come:
• Orari di utilizzo
• Tipologia di soggetti presenti
• Destinatario della funzionalità implementata.
Ad esempio, in un ambiente ospedaliero un impianto di illuminazione può essere progettato per assicurare ai pazienti la massima efficacia circadiana ma questo potrebbe andare in contrasto con le esigenze del personale medico ed infermieristico che, operando con turni lavorativi, si troverebbe a lavorare in condizioni luminose non ottimali.
Conclusioni
Ad oggi sembrerebbe che l’uso più razionale di questa tecnologia sia fare in modo di limitare al massimo l’impatto negativo di un impianto tradizionale che, mantenendo costante la distribuzione spettrale, può alterare in modo significativo il nostro equilibrio fisiologico. Cioè un primo passo significativo sarebbe quello di rendere gli impianti di illuminazione artificiale più prossimi alla luce naturale, modulando l’intensità ed il contenuto spettrale durante l’arco della giornata. Questo primo approccio troverebbe comunque un consistente campo applicativo in tutti gli ambienti lavorativi all’interno dei quali le persone permangono per una frazione importante della giornata: uffici, reparti produttivi, aule scolastiche, ecc. Le cose si complicano quando si parla di ambienti in cui operano soggetti che, per diversa ragione, hanno o dovrebbero avere una traslazione del proprio orologio circadiano. Parliamo ovviamente di chi svolge un’attività basata su turni lavorativi. Sono molte e diversificate le categorie di soggetti coinvolti, oltre al mondo industriale e manifatturiero si devono considerare il personale medico, il personale dei settori di pubblica sicurezza, piloti e macchinisti, ecc. In molti casi ci si può trovare in una situazione eterogenea dove è necessario decidere chi è il destinatario della regolazione con la consapevolezza che questa potrebbe essere inadeguata per altri soggetti. Teniamo conto che alcune di queste attività presentano significative componenti di responsabilità dove il mantenimento di un elevato grado di attenzione e veglia è di fondamentale importanza.
Bibliografia
[1] Kevin W. Hauser, Tony Esposito – 2021 – Human-Centric Lighting: Foundational Considerations and a Five-Step Design Process – Frontiers in Neurology
[2] Tony Esposito, Kevin Houser - 2022 – Correlated color temperature is not a suitable proxy for the biological potency of light – Nature – Scientific reports
[3] Mariana G. Figueiro, Kassandra Gonzales, David Pedler –2016 - Designing with Circadian Stimulus – LD+A Illuminating Engineering Society
CIRCADIAN LIGHTING: WE ARE ALMOST THERE …
The concepts of Integrative and Human-Centric Lighting
Alberto Fabbro
This has been a subject of discussion for a long time now, and the terms commonly used are 'Human-Centric Lighting' or the more scientific expression 'Non-image forming effects of lights'. We know that light interacts with our bio-physiological system, regulating the production of hormones and neurotransmitters, which determine our daily state of wakefulness, our degree of attention, sleep, etc.
In the modern age a lighting project must necessarily take into account all of the components of light, and no longer simply restricting its area of intervention to ‘visual performance’. This means we have to ensure that the eye-brain system has the capacity to collect and process visual information to perform a specific task (visual tasks). This aspect is already explicitly referred to in the relative regulatory framework (UNI EN 12464-2). (Fig 1 page 84)
Essential characteristics of integrative lighting
The dimensioning of this component of the lighting system (highlighted in blue in the graph) is primarily based on two fundamental aspects:
a) Calculations must refer to the light that reaches the observer (the retina) and not the environment and its surfaces.
b) Light must be characterised according to its spectral content before evaluating its photometric aspects.
When we consider light which reaches the observer (vertical light intensity at eye level) we have to take into account the direct light emanating from a light source, but also the component reflected from surfaces of the environment and, that is, surfaces which may significantly alter its spectral content. We must then also consider the component of natural light which, during daylight hours, should always be present.
It is not an easy task to establish a characterisation of the spectral content of this set of components. With regards to light emitted by artificial sources we are aware that it is necessary to know
CONNESSIONI 82
REPORT
its Spectral Power Distribution (SPD), and in the scientific field it has been noted this does not correspond effectively with the colour temperature (CCT) of the source, largely traced back to a ‘visual perception of the chromaticity of light’.
This aspect, in turn, is reflected in the concept of the ‘adjustment’ of light, a regulation which, in order to be effective, must be capable of modifying the spectral content of emitted light in a secure and documented manner.
A form of control based solely on an empirical assessment of light which is more or less warm or cold would be inconceivable.
‘Circadian’ dimensions
When we consider dimensioning and design, we must be able to analyse a particular problem from an ‘engineering’ point of view, which implies the acquisition of physical values and determining calculation algorithms validated and characterised by an adequate degree
of precision
In recent years, the scientific world has been able to establish the initial definitions and dimensions that allow us to attribute to a specific light emission its degree of effectiveness in circadian terms. Some of these parameters have been determined on the basis of the production of melanopsin on the part of our photoreceptors (ipRGC): mel-DER
MelanopicLuminousEfficacyofTestLightSource
MelanopicLuminousEfficacyofD65
By multiplying the mel-DER by the level of photopic illuminance (reaching the corneal plane) the mel-EDI is obtained, mel-EDI=E*mel-DER[Lux]
which represents the daylight equivalent of a particular luminous radiation. However, a further set of values has been determined on the basis of the capacity of a particular light radiation to activate the suppression of melatonin in our body. These values are based on the determination of a circadian equivalent of the light source (CLA). The ‘Circadian stimulus’ (CS) thus derives from the value of this variable, providing a quantitative indicator of the effectiveness of a given light exposure. The CS presents a value between 0 and 0.7. Typical values of this coefficient are shown in the diagram below. (Fig. 2 pag. 85).
Supplementary lighting project
Having values and the calculation algorithms at our disposal now allows us to proceed with a quantitative and qualitative dimensioning of light sources, being able to estimate their effectiveness in terms of the ‘circadian stimulus’. It is certainly an important step forward even though the scientific community is in fact still debating the issue of the adoption of certain values, depending on whether or not they use units of measurement derived from the International System of Units (SI).
The area where a lot of work has to be done is the definition of project specifications and regulation patterns. On the one hand, the temporal correlations between exposure to light and immediate effects are better defined in the medium and long term. On the other hand, elements are required to coherently define the application methods when operating in real environments, where one will necessarily have to deal with factors such as:
• time of use;
• types of subjects present;
• the recipient of the functions implemented.
For example, in a hospital environment a lighting system may be designed to ensure maximum circadian efficacy for patients, but this may be in contrast with the needs of medical and nursing staff, who, operating in shifts, would find themselves working in non-optimal lighting conditions.
Conclusions
To date it would appear that the most rational use of this technology is that where one would proceed, minimising as far as possible the negative impact of a traditional system, which, maintaining a constant spectral distribution, may significantly alter our physiological balance. This implies that a significant initial step would be to render artificial lighting systems closer to natural light, modulating the intensity and the spectral content throughout the day.
In any case, this initial approach would find a consistent field of application in all working environments where people remain for a long period during the day, such as offices, production workshops, classrooms, etc.
Things become rather complicated when we are dealing with environments in which there are active subjects who, for various reasons, present or should present a shift in their circadian rhythm. In this case we are obviously referring to those individuals who carry out activities adhering to work schedules There are many diverse categories of persons involved. Apart from the industrial and manufacturing world we have to consider medical personnel, operators in the public security sector, pilots and train drivers, and so on. In many cases we may encounter a heterogeneous situation, where it is necessary to decide who the people forming the object of a regulation will be, while bearing in mind that this may be inadequate for other subjects. We must take into account that some of these activities are characterised by significant elements of responsibility, whereby maintaining a high degree of attention and wakefulness is of fundamental importance.
Bibliographical references
[1] Kevin W. Hauser, Tony Esposito (2021) - Human-Centric Lighting: Foundational Considerations and a Five-Step Design Process - Frontiers in Neurology [2] Tony Esposito, Kevin Houser (2022) - Correlated colour temperature is not a suitable proxy for the biological potency of light - Nature - Scientific reports [3] Mariana G. Figueiro, Kassandra Gonzales, David Pedler (2016) - Designing with Circadian Stimulus - LD+A Illuminating Engineering Society
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VIDEO MAPPING
Parola d’ordine: integrazione
Michele Fucci
Software di progettazione, simulazioni e stage virtuali, prototipazione: con quali strumenti affrontare la progettazione tecnica di un Video Mapping?
In realtà, ancora una volta, il punto dal quale partire è il contenuto
Il Projection Mapping (anglosassone) o Video Mapping (francesce/spagnolo) è uno dei linguaggi artistici più utilizzati, da qualche anno sta vivendo una stagione molto interessante, specialmente dove artisti e tecnici collaborano, sia per trovare le soluzioni tecniche adatte, sia per migliorare i flussi di lavoro per quanto riguarda la progettazione produzione dei contenuti. Inoltre, i costruttori di videoproiettori, player e gestori di segnali si dimostrano sempre più consapevoli di questo mercato, investendo in termini di ricerca e sviluppo al fine di migliorare sia le caratteristiche tecniche dei loro sistemi che l’integrazione tra software/firmware e le funzioni orientate a questi utilizzi. Alcuni esempi sono Epson, con il suo PPT (Projection Professional Tool), Panasonic con il software ET-SWR10 che, integrato in alcuni modelli, permette di realizzare sistemi di allineamento dinamico (Real-Ti-
me Tracking Projection Mapping System) in tempo reale. Si sta così precisando una tendenza che sicuramente vedremo futuro: integrare il software e l'intelligenza necessaria per il video-mapping all’interno del videoproiettore
I software di progettazione
Per quanto riguarda gli aspetti tecnici legati alla progettazione e alla gestione tecnica dei sistemi di multi proiezione, anche qui abbiamo assistito ad un'evoluzione senza precedenti. Software di simulazione come Mapping Matter o Immersive Designer, giusto per citarne alcuni, permettono al progettista e allo stage designer di utilizzare un ambiente CAD dedicato e dotato di strumenti per la misurazione, l’ottimizzazione e la pre-calibrazione
Allo stesso modo molti di questi strumenti li ritroviamo nei media server più evoluti: Disguise fra tutti ma anche Hippotizer,
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PILLOLE DI TECNOLOGIA
Avolite e il francese Modulo Pi, che sta dimostrando di essere un sistema completo ed evoluto in grado di far convergere tutte le fasi e le figure chiave della produzione di uno show complesso. Grazie a questi strumenti e all’integrazione che consentono di raggiungere, tutto il processo di creazione del Video mapping risulta semplificato, permettendo così agli addetti ai lavori di concentrarsi sugli aspetti essenziali.
Dal progetto alla realizzazione, passo passo
Come tecnico e progettista mi sono confrontato con diversi aspetti di questa materia e anche con diversi approcci e soluzioni: posso affermare con sicurezza che non vi è in realtà uno “strumento magico” che possa risolvere in un’unica soluzione ogni aspetto del processo di creazione di un Videomapping
Generalmente, prima ancora di cominciare è importante definire l’approccio o il metodo che si vuole seguire e, per questo, è importante considerare la natura dei contenuti (sì certo, proprio i contenuti!) e come essi dovranno essere fruiti dagli spettatori. Nelle soluzioni più semplici si potrà adottare avere un approccio standard o lineare, che possiamo definire “2D”, cioè basato principalmente sulle deformazioni dei contenuti (mesh-warping) su un piano bidimensionale e direttamente sulla superficie interessata (ho semplificato un po’ per essere più chiaro).
Nei casi di Videomapping più complesso, dove sono coinvolte superfici difficili o multi proiezioni impegnative, sicuramente si preferirà un approccio che definirei “virtuale” o 3D: i videoproiettori vengono simulati all’interno di uno stage virtuale che riporta volumetria e caratteristiche del contesto applicativo, e vengono utilizzati al suo interno come camere virtuali, realizzando una “inquadratura” dei contenuti “texturizzati” direttamente sul volume o sull’architettura riprodotta nello stage virtuale (anche qui ho semplificato un po’ ma spero di aver trasmesso il senso).
In definitiva, è importante definire prima il metodo e poi selezionare lo strumento migliore, così come avviene in altri settori ma, soprattutto, risulta decisivo utilizzare linguaggi di programmazione per realizzare da soli questi strumenti, in modo da organizzare il flusso secondo le proprie esigenze. Mi riferisco ai linguaggi utilizzati nell’ambito della creazione digitale e della prototipazione quali VVVV, TouchDesigner, Max Msp/Jitter, Pure Data, Isadora
ecc. che permettono al programmatore, attraverso un paradigma di programmazione visuale, di realizzare strumenti dedicati, dalla simulazione di uno stage virtuale all’allineamento ed esportazione di contenuti, fino alla realizzazione di interfacce di gestione e controllo.
Personalmente questo è il mio approccio preferito, richiede sicuramente un po’ di tempo ma permette di massimizzare ogni
aspetto del flusso di produzione, da quello tecnico allo studio dei contenuti.
Da queste informazioni si deduce già come l’argomento stia diventando complesso e “scientifico”, spero di aver fornito qualche informazione utile alla curiosità degli addetti ai lavori che desiderano evolvere e dedicare parte della loro attività a questo bellissimo settore.
A presto su questa rubrica.
PAPERS: www.panasonicvisualsystems.com/wp-content/uploads/2018/09/ Projection-Mapping-Pansonic-White-Paper.pdf
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VIDEO MAPPING
Watchword: ‘integration’
Michele Fucci
Considering design software, simulations, virtual training programmes and prototyping, which tools represent ideal solutions to cope with the technical design of Video Mapping? Again, realistically, the opportune starting point is content itself.
Projection Mapping (English) or Video Mapping (French/Spanish) is one of the most frequently used artistic mediums. Over the last few years the technique has seen some very interesting developments, especially in cases where artists and technicians collaborate to identify suitable technical solutions and to improve workflows with respect to design and the production of content.
Furthermore, manufacturers of video projectors, media players and signal handlers are becoming increasingly aware of this market, investing in research and development with a view to improving both the technical characteristics of their particular systems and the integration of software/firmware and functions oriented towards the relative forms of use.
We find examples of this development in the products proposed by Epson, with its PPT (Projection Professional Tool), and Panasonic, with the ET-SWR10 software, which is integrated in various models and allows for the creation of dynamic alignment systems (Real-Time Tracking Projection Mapping Systems) in real time. A particular trend, which is expected to become increasingly popular over time, is thus being defined: the integration of software and the intelligence required for video-mapping within a projector.
Design software
With regard to technical aspects relating to the design and technical management of multi-projection systems, we have once again witnessed unprecedented forms of evolution. Simulation software, such asamong others - the Mapping Matter or Immersive Designer tools, allows planners and training-session designers to use a dedicated CAD environment equipped with tools for measurement, optimisation and pre-calibration. Many of these tools may also be found in the most advanced media servers. Among all others, Disguise is certainly worthy of note, but also Hippotizer, Avolite and the French Modulo Pi, which is proving to be a complete and advanced system capable of integrating all of the key stages and operators involved in the preparation of a complex event. Thanks to these tools and the consequent integration which may be achieved the entire process relating to the creation of video mapping becomes simplified, thereby allowing experts and assigned operators to concentrate on essential aspects.
From the initial planning stage to the full realisation of a project, step by step
Considering this topic, as a technician and designer I have had to deal with various different aspects and also adopting numerous approaches and solutions.
I can definitely say that there are really no ‘magic tools’ we can fall back on that would be capable of resolving every aspect of the process of producing a Videomapping. Generally speaking, before starting out on a project it is important to define the approach or the method one would prefer to follow and, in this regard, it is important to consider the nature of the content (yes, contents in particular!) and how users/observers will experience the transmission of information and images
In the simplest solutions it is possible to adopt a standard or linear approach, which we can define as a ‘2D’ process and, that is, mainly based on the distortion of contents (‘mesh warping’) on a two-dimensional plane and directly on the surface in question. This is a simple explanation but, hopefully, it provides a clear idea of the operation.
In the case of more complex video mapping, involving difficult surfaces or challenging multi-projections , one would certainly prefer an approach that I would define as ‘virtual’ or 3D. Simulated video projectors are adopted within a virtual study/training session, presenting the volume and characteristics of the application context, and are used internally as virtual cameras, generating a ‘framing’ of contents.
Directly ‘textured’ elements are adopted in accordance with the volume or the structures reproduced in the virtual sessions. Again, I have summed up the process in just a few words, but I hope I have conveyed an idea of how it is implemented. Basically, it is important to define the method first of all and then select the best tool, as occurs in other sectors.
However, in particular, the decisive factor is the use of programming languages to create these tools independently so as to organise the flow according to one's needs. Languages used within the sphere of digital creation and prototyping are VVVV, TouchDesigner, Max Msp/Jitter, Pure Data, Isadora and so on.
By means of a visual programming paradigm, these resources allow programmers to produce dedicated tools, from the simulation of a virtual training programme to the alignment and exporting of contents, with the aim of creating management and control interfaces.
Personally, this is the approach that I prefer. It definitely does take some time to work everything out but it makes it possible to maximise every aspect of the
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PILLOLE DI TECNOLOGIA
production flow, from the technical level to the consideration of contents. This information will certainly convey a sense of how the subject is becoming complex and ‘scientific’, let’s say.
I hope I have provided some useful information which may satisfy the curiosity of operators engaged in this kind of work who would like to develop their skills and know-how and dedicate a part of their activity to this marvellous sector.
I hope we meet again fairly soon so that we can engage in further discussions regarding these particular subjects.
PAPERS
www.panasonicvisualsystems.com/ wp-content/uploads/2018/09/Projection-Mapping-Pansonic-White-Paper.pdf
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A BARCELLONA… SI STA BENE!
Oltre a mettere in mostra le ultime tendenze tecnologiche e applicative dell’integrazione di sistemi, ISE 2023 ha ufficialmente sdoganato la scelta di traslocare in Spagna. Analizziamo “a freddo” l’evento, facendo leva anche sulle recenti parole del suo Managing Director Mike Blackman
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Maria Cecilia Chiappani
REPORT
Possiamo dire che è stato un ritorno in grande stile: non mancano certamente gli spunti di miglioramento dell’area espositiva e della parte convegnistica, ma le aspettative molto elevate non ci sono sembrate disattese. La prima edizione post pandemia di Integrated Systems Europe, nella sua tradizionale collocazione di inizio febbraio, ha coinciso con la prima vera “prova” per la Fira Gran Via e per la vivace città di Barcellona
Consci del fatto che indietro non si torna, la nuova normalità di questa fiera ha dimostrato di saper cogliere le esigenze delle aziende e della comunità AV. Lo dicono in primis i numeri: 58.107 presenze uniche da 155 Paesi e un totale di 133.606 visite all’area espositiva, un record che non fa rimpiangere gli exploit delle edizioni di Amsterdam (anche se la miscellanea di nazionalità si è nettamente modificata).
Lo dice anche l’atmosfera di fermento che ho personalmente respirato dentro e fuori i padiglioni della Fira, nonostante fossero passati praticamente sei mesi dall’edizione 2022. Così come è stato interessante notare il ritorno di brand storicamente legati a questa manifestazione e la scelta di questo palcoscenico per celebrare anniversari e novità di respiro globale.
Oltre i numeri, il target
Come sappiamo, i numeri non sono tutto.
Quali contenuti e tendenze per il mercato AV e i suoi verticali abbiamo portato a casa? E soprattutto, sono ancora attuali ora che ci apprestiamo a chiudere il primo semestre dell’anno? Partirei con un’osservazione riguardo il profilo dei visitatori, che continua a cambiare includendo diverse categorie di end user professionali. Architetti, consulenti, facility manager: quella famosa “committenza” che ISE ha coltivato nel tempo con iniziative speciali e che potrebbe stimolare ulteriori evoluzioni contenutistiche. Basti pensare che, per la prima volta nella storia della fiera, tra gli espositori di ISE 2023 c’era anche STIM Tech, realtà di spicco della system integration italiana Sempre nell’ottica di uscire dal “classico” report post fiera, riportiamo alcune riflessioni più recenti, emerse in occasione del nostro incontro con Mike Blackman, Managing Director di Integrated Systems Events, al MIR di Rimini. L’impressione, infatti, è che i grandi marchi di tecnologie AV stiano impiegando molte risorse nell’implementazione di strategie di relazione diretta con i potenziali utenti finali.
“Confermo questa evoluzione e la ritengo ormai fisiologica - spiega -. A fronte del rapido susseguirsi di innovazioni tecnologiche e dell’ingresso sul mercato di nuove soluzioni, i produttori mirano a coinvolgere direttamente il committente, proprio per metterlo nelle condizioni di generare e di guidare la domanda verso soluzioni di uno o di un altro marchio. Stimolando, con questo processo inverso, la scelta dei system integrator titolari del progetto”
Tendenze e contenuti
A livello tecnologico, invece, a ISE abbiamo trovato davvero tutto quello che serve all’AV di oggi LED di ultima generazione, nuovi protocolli di comunicazione, tecnologie open-source, IoT, domotica, intelligenza artificiale e tanta, davvero tanta, integrazione orientata alle Unified Communications. Segno di un’attualità convergente, per esempio, la presenza nei padiglioni “che contano” delle principali piattaforme di conference e collaboration (Microsoft, Google, Zoom, Cisco, …) e di marchi normalmente ascrivibili al mondo IT.
A questo filone digitale nuovo e importante possiamo associare obiettivi di risparmio energetico e sostenibilità aziendale. Non sono certamente una novità, ma un numero sempre maggiore di produttori ne hanno fatto una leva di marketing e competitività, includendo nel proprio mo-
dello di business la ricerca dei materiali, l’economia circolare, l’impatto delle proprie operazioni industriali e la sostenibilità della supply chain. Del resto, la trasparenza della filiera è divenuta sostanziale: sempre più spesso, anche in Italia, i capitolati dei progetti AV prevedono forniture e aziende rispondenti a specifici standard green
Michele Fucci , multimedia designer e co-fondatore dello studio WhatWeAre, nonché storico collaboratore della rivista Connessioni, ci ha offerto ulteriori spunti circa l’eredità di ISE 2023, definendo la fiera, in un suo post social, “un evento ben organizzato che, come da tradizione, ha soddisfatto curiosi e addetti ai lavori per offerta, innovazione, spunti e soprattutto per opportunità. Finalmente abbiamo potuto percepire la grande onda in arrivo, dove presto convergeranno nuove scienze e tante sigle ancora un poco misteriose come UX, AI, AR, VR, … (IP già la conosciamo vero?) e che anticipano delle grandi prospettive future”.
Ultima nota, riprova di quanto affermato sopra, la svolta nei topic e nelle figure dei keynote. BK Johannessen di Epic Games ha portato alla ribalta la connessione tra creatività, giochi e innovazione AV, con un occhio di riguardo per la creazione dei contenuti. La più celebre competizione per gli amanti della vela, l’Americas Cup, ha invece occupato il keynote di Stephen Nuttall, responsabile televisivo della regata. Tematicamente molto lontani dagli “storici” opening address di Carlo Ratti e Bart Kresa, i due interventi ci hanno sintomaticamente indicato la via della contaminazione tra diverse tecnologie e mercati.
ISE che verrà
Come può reagire la “macchina” delle fiere di settore e della comunicazione a questi costanti cambiamenti? “Il nostro compito resta quello di osservare, raccontare e rimanere neutrali – torna ad affermare Mike Blackman -. Dobbiamo continuare a dare spazio a tutti, la cosa migliore a mio avviso è informare il mercato sulle novità di interesse, identificando quando necessario le proposte di spicco, ma puntando prioritariamente alle soluzioni e alle applicazioni”.
Così continuerà a fare anche ISE a Barcellona, forte della consapevolezza di un trasferimento nel suo complesso azzeccato. Motivo per cui, attualmente, Blackman non sembra intenzionato a riproporre eventi delocalizzati e itineranti in altre città europee. “È ancora presto per rilasciare
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delle anticipazioni, ma vi assicuro che la pianificazione della prossima edizione sta andando alla grande - conclude il managing director -. Vogliamo alzare ulteriormente l’asticella dei nostri obiettivi, della soddisfazione dei visitatori e del rapporto con la città: insieme ai nostri partner stiamo già discutendo dei prossimi keynote. E anche di come arricchire ulteriormente l’area espositiva di contenuti “neutrali”, sviluppati in collaborazione con Avixa e Cedia. Una cosa è certa, i produttori e gli sponsor della fiera ci chiedono ancora più contatto con gli end user professionali e stiamo lavorando sodo per portarne sempre più e offrire loro delle experience efficaci. Questo non significa naturalmente trascurare il pubblico storico di ISE: a tutti i system interator, distributori e professionisti dedicheremo quattro giorni altrettanto memorabili”.
Su queste parole ci diamo dunque appuntamento a ISE 2024, in programma dal 30 gennaio al 2 febbraio sempre alla Fira de Barcelona.
THINGS ARE GOING WELL IN BARCELONA!
Maria Cecilia Chiappani
In addition to showcasing the latest technological and application trends within the sphere of system integration, the Integrated Systems Europe (ISE) 2023 show has officially legitimised its decision to transfer to Spain. We have undertaken a ‘cold’ analysis of the event, also considering recent comments made by its managing director Mike Blackman
We may certainly say that the trade fair has made its return ‘in grand style’. Aspects of improvement within the exhibition area and conference spaces were clearly evident, and none of the high expectations appeared to remain unfulfilled.
The first post-pandemic edition of the Integrated Systems Europe trade fair, held at its traditional location at the beginning of February, coincided with the occurrence of the first true 'test' for the Fira Gran Via and
the lively city of Barcelona Fully aware of the fact that there will be no backtracking or any return to the past, the ‘new normality’ of this trade fair has shown it is indeed capable of tuning in to the requirements of companies and the AV community.
Statistics say it all: an influx of 58,107 individual attendees from 155 countries and a total of 133,606 visits to the exhibition area was recorded, establishing a record that now leaves us regretting the results of the Amsterdam editions (although there has
been a definite modification in the variety of nationalities). A positive outcome was also reflected in the atmosphere of feverish ferment I personally experienced inside and outside the halls and pavilions of the Fira, despite the fact that this trade fair event took place practically six months after the 2022 edition.
It was interesting to note the return of brands historically linked to this exhibition and, likewise, the choice of this particular stage and setting to celebrate anniversaries and innovations of global importance.
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REPORT
Apart from numbers, targets are a vital aspect
To be sure, numbers do not say it all. Which particular contents and trends have been ascertained within the AV sector and its vertical markets? And, above all, do they remain as currently valid prospects now that we are on the verge of closing the first semester of the year? I would start with an observation regarding visitor profiles, which are constantly changing and include various different categories of professional end users. Visitors include architects, consultants and facility managers who represent the renowned potential clientele the ISE exhibition has focused on over the years, curating special initiatives which may stimulate further developments at the level of content.
Suffice it to say that, for the first time in the history of the trade fair the exhibitors at the ISE 2023 event included STIM Tech, a leading company in the Italian system integration sector.
Again, with a view to moving beyond the 'traditional' features of post-trade-fair reports we will focus on more recent reflections that emerged during our meeting with Mike Blackman, the managing director of Integrated Systems Events, at the MIR expo in Rimini. In fact, our impression is that large AV technology brands are employing many resources in their implementation of strategies involving a direct relationship with potential end users.
“I confirm that this is how we are evolving and I feel it has become a naturally-determined form of development. Due to the rapid succession of technological innovations and the entry into the market of new solutions, manufacturers aim to directly involve clients and, more precisely, to put them in a position where they are able to generate and steer demand towards the solutions offered by a particular brand. Through this inverse process we acquire a chance to stimulate the choices of system integrators who are the promoters or ‘holders’ of the project.”
Trends and content
At the technological level, however, at the ISE event we really did find everything that is required nowadays in the AV sector This comprises the latest generation of LEDs, new communication protocols, opensource technology, the ‘Internet of Things’ (IoT), home automation, artificial intelligence and a truly vast array of integration oriented towards Unified Communication. A sign of current convergence, for example, may be identified in the presence - within
the hubs and pavilions 'that really count' - of the principal conference and collaboration platforms (Microsoft, Google, Zoom, Cisco, …) and brands normally associated with the IT world. We can associate energy-saving and corporate sustainability objectives with this new, rather important digital trend. They certainly do not represent a particular novelty, but an ever-increasing number of manufacturers have determined that an opportune move would be to start leveraging these factors as marketing and competitiveness tools, including research relating to materials, the circular economy, the impact of their industrial operations and the sustainability of supply chains in their business model.
After all, the transparency of the supply chain has become a substantial element It increasingly occurs - also in Italy - that the terms of reference of AV projects will envisage supplies and companies that adhere to specific ‘green’ standards
Michael Fucci, a multimedia designer and co-founder of the consultancy firm WhatWeAre, and also a long-time collaborator of the Connessioni magazine, offered us further insight into the legacy of ISE 2023, defining the trade fair, in one of his social posts, as "a well-organised event, which, in line with tradition, has satisfied those who are curious to learn more about current trends and opportunities and also sector operators/experts, thanks to offers that are presented, innovative technology, sources of inspiration and, above all, a variety of opportunities. We have finally been able to perceive a great wave that is drawing closer to the shore. We shall soon experience a convergence of new scientific sectors and the introduction of a lot of acronyms that are still a bit mysterious, such as UX, AI, AR, VR, … Well, we already know what IP stands for, don’t we? These factors allow us to look forward to and anticipate great future prospects on the horizon.”
Offering a final word on our reflections, and confirming previous observations, we should note a shift that has occurred in the topics discussed and with respect to various keynote figures. Bernt K Johannessen, a manager of the company Epic Games, has highlighted the link between creativity, gaming and AV innovation, focusing in particular on content creation.
The America’s Cup regatta, the most famous competition for sailing enthusiasts, formed the keynote of a contribution by Stephen Nuttal, the head of television for
this event. Thematically quite distant from the 'traditional-style' opening addresses of Carlo Ratti and Bart Kresa, these two contributions ‘symptomatically’ revealed to us a course of contamination occurring between different forms of technology and the markets.
ISE … on the horizon
How will the sector trade fair and communication framework react with respect to these ongoing changes? Once again Mike Blackman affirms that “our constant task is to observe, describe and discuss situations and remain neutral. We have to carry on, offering space to everyone. In my opinion, the best thing is to keep the market well informed about interesting novel developments, identifying, whenever necessary, particularly outstanding proposals, but focusing primarily on solutions and applications.” ISE will also proceed in this direction in Barcelona, on the basis of its strong awareness of a transfer which is generally deemed to be highly appropriate. At the moment, for this very reason, Blackman does not seem willing to once again propose delocalised and itinerant events in other European cities. The managing director offered a brief summary of the situation: “It's still too early to predict future developments, but I can assure you that the planning of the next edition is proceeding in a wonderful manner. We want to further raise the bar of our goals, increasing visitor satisfaction and improving our relationship with the city. With our partners we are already discussing future keynotes. We are also reflecting on how to further enrich the exhibition spaces with 'neutral' contents developed in collaboration with the Avixa and Cedia trade associations There is one thing we can be sure about and, that is, manufacturers and sponsors of the trade fair are asking us to intensify their degree of contact with professional end users and we are working hard to attract more and more of them, offering them an effective experience. Of course, this does not mean we will be neglecting traditional followers of the ISE event. We shall very definitely dedicate four memorable days to all system integrators, distributors and professional operators.”
Considering this premise, we look forward to seeing everyone at the next ISE event, which will take place next year, from the 30th of January to the 2nd of February 2024 at the Barcelona Trade Fair
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E LUCE FU!
Design di luce ed Ecosostenibilità dominano il Fuorisalone 2023
Trionfo di sistemi di illuminazione e design luministico al Fuorisalone 2023, costruire e disegnare interni con la luce sembra una delle tendenze del momento, senza dimenticare –ovviamente – sostenibilità e mobilità del futuro
CONNESSIONI 92
REPORT
Matteo Fontana
Al solito, è impossibile definire con una sola parola un evento multiforme e variegato come il Fuorisalone, che fa regolarmente da corollario al Salone del Mobile e del Design, e che è tornato ad occupare il suo “spazio naturale” nella Primavera milanese, dopo la strana “migrazione” settembrina di due anni fa e quella più smaccatamente estiva della scorsa edizione, che si tenne a giugno. Insomma, se fosse possibile incasellare il Fuorisalone in un’unica parola o in una definizione stringata, ne saremmo indubbiamente delusi! Dovendo scegliere, però, per quest’ultima edizione opteremmo per la parola “luce”, vista la qualità e la quantità di installazioni dedicate a questo elemento fondamentale non solo per il design e la tecnologia, ma per la vita stessa.
La luce è tutto: è visione, è atmosfera, è informazione! Come ci insegna la fisica, senza le strane ma immutabili qualità della luce, a partire dalla sua sconfinata velocità, la vita come la conosciamo non esisterebbe.
Nulla di strano, dunque, che architetti, progettisti e designer puntino così tanto su di essa per disegnare gli ambienti e tratteggiare le sensazioni dell’abitare del futuro, del vivere del presente.
Naturalmente, c’è molto altro, nelle mille location del Fuorisalone e, anche se partiremo dalla luce e ci faremo guidare da un suo raggio per muoverci nella Milano del Design, cercheremo di rendere conto di tutta la varietà dell’evento, suddividendo la trattazione, quest’anno, in “capitoli” dedicati a ogni aspetto, e offrendo – almeno nelle intenzioni – una panoramica sulle cose più interessanti, innovative e stimolanti che abbiamo potuto vedere nei giorni della manifestazione.
LUCE
Disegnare atmosfere, ridefinire gli ambienti
E partiamo quindi proprio dalla luce, questo elemento misterioso ma tangibilissimo, che disegna letteralmente il mondo che ci circonda. In corso Monforte, da sempre “zona di luci”, non solo durante il Fuorisalone, scopriamo la nuova collezione Baggy by Paola Navone, per Contardi Lighting, che inaugura alla grande la sua prima showroom con una novità che racconta l’identità del brand e la sua visione di illuminazione “archi-decorativa”.
L’installazione, intitolata “Be Baggy!”, è scenografica e originale, e illustra alla perfezione il concetto di un’illuminotecnica che diventi strumento decorativo fondamentale, in grado di cambiare la percezione dei luoghi in cui viviamo.
In via San Marco, L&L (Luce & Light) ha invece sorprendentemente invertito le coordinate spaziali, cielo e terra si ribaltano in un percorso emozionale disegnato ancora una volta, primariamente, dalla luce.
L’idea: nascondere i prodotti alla vista per porre l’attenzione sulla luce, invitando i visitatori a vivere più intensamente lo spazio. Ross Gardam, in via Lovanio, ha invece proposto “Transcendence”, fascinosa installazione basata su una accurata selezione di prodotti per l’illuminazione di design. A dominare l’installazione, l’innegabile fascino del vetro illuminato, con riferimenti alla Luna, all’Oceano, a motivi geometrici e all’illusione del movimento. Infine, merita menzione anche l’installazione “Fluxus” di V-ZUG Studio, in via Fiori Oscuri, nel cuore di Brera: opera d’arte interattiva creata da Stefano Roveda, “Fluxus” avvolge i visitatori in un’esperienza circolare emozionale, basata su luce e buio, su movimento e sensazione.
CONNESSIONI 93
Contardi Lighting
REPORT
Cabinet des Curiosites
E, per restare in campo più artistico che tecnologico, citiamo anche WOA Creative Company, studio milanese che esalta la creatività proponendo la tecnologia in varie forme d’arte e in narrazioni emozionali a cavallo tra digitale e analogico, spettacoli interattivi ed esperienze immersive, e soprattutto la serie di lampade “TALIESIN”, progettate dal leggendario architetto americano Frank Lloyd Wright, esposte in un’installazione ideata dal grande architetto giapponese Shigeru Ban, in via Solferino, per Yamagiwa, azienda giapponese specializzata nella produzione e distribuzione di sistemi di illuminazione. Intitolata “The Harmony of Form and Function”, l’esposizione presenta anche dei capolavori di artigianato giapponese. Ma la scena è dominata dalle affascinanti forme geometriche e dalla luce calda e indiretta delle lampade TALIESIN, che stimolano i sensi ed evocano un senso di pace e tranquillità, spesso assenti nel mondo contemporaneo ma al centro della celebre “architettura organica” del grande architetto americano.
AUTOMAZIONE DOMESTICA
Il vivere oggi, il vivere del futuro
La dimensione del vivere e dell’abitare contemporanei non mancano mai al Fuorisalone. Partiamo dalla semplice ma interessante installazione multimediale interattiva proposta da Miele, uno dei più grandi marchi mondiali di elettrodomestici: una cabina all’interno della quale era possibile muoversi negli ambienti domestici, “usare” strumenti tecnologici e rispondere a domande circa risparmio energetico e sostenibilità. Un bel modo per continuare a sensibilizzare circa la necessità di far tesoro delle risorse energetiche.
Molto interessante anche DesignTech, che in un ampio spazio (3000 mq) ha realizzato un’esposizione di progetti che integrano nuove tecnologie incentrate sul concetto di “Innovation for Living”: l’abitare del futuro, che è stato al centro anche dei tanti eventi, che era possibile seguire in streaming, organizzati da DesignTech per fare il punto sul ruolo dell’open innovation nella Design Industry.
Eco Contract + Eco Design, in corso Venezia, ha invece presentato le nuove proposte di pavimenti, rivestimenti, tessuti e pannelli acustici tutti accomunati da una caratteristica saliente: l’ecocompatibilità, tema davvero molto sentito in questa edizione del Fuorisalone (ma anche nelle precedenti, per la verità).
Samsung, infine, ha presentato al Superstudio Più di via Tortona “Bespoke Home, Bespoke Life”, installazione che incarna la visione dell’azienda del trittico “Sostenibilità-Connettività-Design”.
L’ampia superficie allestita dall’azienda coreana mirava a illustrare come sia possibile, oggidì, rendere propria casa più bella, connessa e sostenibile grazie alla tecnologia. Nella Sustainability
Zone i visitatori hanno potuto esplorare le soluzioni ecocompatibili degli elettrodomestici Samsung, dalla produzione e distribuzione all’utilizzo e al riciclaggio, con forte sottolineatura all’importanza della sostenibilità con l’uso di materiali riciclati in ogni aspetto del design dello spazio.
La sezione Bespoke Home Lifestyle ha permesso ai visitatori di sperimentare una grande connettività, utilizzando le app Smarthings in cucina e negli spazi abitativi e automatizzando diversi dispositivi.
L&L
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Miele
Lo stand Samsung ha compreso anche uno spazio espositivo riservato all’artista Hosuk Jang, riempito con prodotti Bespoke, personalizzati con design unici, e con elettrodomestici su misura trasformati in vere e proprie opere d’arte.
MOBILITÀ DEL FUTURO
All’insegna della velocità e del riciclo sostenibile
Quest’anno, punto di partenza obbligato è stato l’Orto Botanico di Brera, con l’installazione “Walk the Talk – Energia in movimento”, realizzata da Italo Rota e CRA-Carlo Ratti Associati per Eni. Uno degli spazi verdi più affascinanti di Milano è stato trasformato in una sorta di tavola da gioco “abitata” dai visitatori, impegnati in un percorso dedicato alle evoluzioni della mobilità urbana secondo la visione di Eni Sustainable Mobility. Le caselle, anche multimediali, di questo gioco in dimensioni naturali tracciano un cammino tra le piante dell’Orto, impreziosito da effetti luminosi e sonori che modificano la percezione dello spazio, inducendo a riflettere sulla trasformazione della mobilità in chiave sostenibile, sui servizi per la condivisione dei veicoli e sulla produzione di carburanti di origine organica. Quindi, dopo questo itinerario attraverso la mobilità sostenibile, spazio alle grandi case automobilistiche, a partire da Audi, presenza fissa al Fuorisalone, che quest’anno ha scelto di testimoniare la propria vocazione al riutilizzo dei materiali esponendo, oltre ai prototipi elettrici (e-tron), anche un’interessante serie di parti e accessori costruiti con il riciclo di materiali. Non a caso, nel signorile e maestoso cortile di corso Venezia 11 dove Audi ha esposto la propria visione della mobilità futura, il nucleo concettuale è stato rappresentato da “The Domino Act”,
grande installazione circolare (a simboleggiare il riciclo) di Gabriele Chiave, costituita da 22 monoliti che, giocando sui riflessi e sulle prospettive, rammentano ai visitatori l’importanza dell’unire le forze e del ragionare in chiave sostenibile, con i valori umani al centro di tutto. BMW Group, dal canto suo, ha esposto in via Montenapoleone, nel cuore della Milano della moda, il proprio “Creative’s Journey”, un fascinoso spazio in cui i singoli elementi del design automobilistico si fondono nell’ipotesi di un’auto del futuro, che scaturisca anche dall’incontro e dalla socializzazione dei visitatori, in una sorta di processo osmotico tra progettazione e fruizione. Interessante infine la novità Peugeot, che in via Tortona ha esposto la nuova originale livrea della 9X8, hypercar che prenderà parte alla stagione 2023 del World Endurance Championship. Creato dal visual artist Demsky, l’aspetto esteriore di questo straordinario veicolo è una fusione tra progettazione automobilistica, design e creatività.
La mobilità del futuro, così come emerge dal Fuorisalone 2023, non sacrifica dunque la velocità (celiando, potremmo dire che punta alla “velocità della luce”!) e il design, ma tiene in altissima considerazione la necessità di rispettare l’ambiente e investire sulla sostenibilità.
E prima di salutarci...
Non ci si sazierebbe mai di Fuorisalone!
E non bastano tre categorie, seppur ricche di proposte e suggestioni, a rendere conto di tutto ciò che è stata la manifestazione. E allora, prima di darci appuntamento all’anno prossimo, un ultimo sforzo: il Fuorisalone, al di fuori delle categorie in cui abbiamo suddiviso l’articolo, è stato anche altro, ha vissuto anche
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REPORT
L'Oasi
di idee meno incasellabili ma altrettanto accattivanti. Come per esempio il marchio Artcoustic, per scoprire il quale, durante la Design Week, occorreva visitare il Padiglione danese: chi l’ha fatto, ha scoperto un brand elegante e raffinato, che progetta altoparlanti modulari e innovativi dal 1998, ed è in grado di offrire ad architetti e progettisti un suono di indubbia qualità, con cabinets personalizzabili per inscriversi in ogni tipo di ambiente. Altro appuntamento molto interessante è stato quello con il Superdesign Show, evento dedicato al design internazionale organizzato presso Superstudio Più e strutturato come un’ampia esposizione – suddivisa in diverse aree tematiche – incentrata sul trialistico concetto di INSPIRATION-INNOVATION-IMAGINATION. Le installazioni sono infatti tutte incentrate sullo sviluppo, l’innovazione, le nuove tecnologie e la sostenibilità, e sono caratterizzate da un approccio visionario, che stimola a porsi domande e a cercare risposte.
Menzione particolare per l’installazione EstETICA FLUIDA di Food Design Stories, che grazie al lavoro di venti designer indipendenti si è concentrata sul tema, importantissimo, della tutela delle risorse idriche.
E ancora, come non dedicare un cenno al marchio Canon, che ha proposto in via Savona il progetto “A Casa Ovunque ‘23”, parte dell’esclusivo evento di Sfera MediaGroup e di Playful Living. L’intento era quello di mostrare come la tecnologia possa arricchire la vita delle persone, potenziandone la creatività, permettendo la creazione di contenuti di qualità e abilitando spazi innovativi, connessi e caratterizzati dalla massima personalizzazione.
“A Casa Ovunque ‘23” è dunque uno spazio poli-funzionale (famiglia, lavoro, eventi, didattica) sviluppato coniugando i prin-
cipi della filosofia Kyosei (termine giapponese che significa “vivere e lavorare insieme per il bene comune”) e della mission aziendale di Canon, che si impegna a supportare le persone con soluzioni di imaging innovative. Tra fotocamere, videocamere, telecamere e stampanti, tutta la tecnologia Canon ha potuto dipanarsi durante la Design Week, ripensando gli ambienti e immaginando un nuovo modo in cui vivere, lavorare e incontrarsi.
Senza dimenticare il Metaverso: gli spazi di “A Casa Ovunque ‘23” hanno ospitato anche un ambiente ad esso dedicato.
E per concludere, uno sguardo a 360° – per forza di cose rapido – al cortile dell’Università degli Studi, che durante ogni edizione del Fuorisalone riserva meraviglie di innovatività e progettazione, in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto. Quest’anno, la palma dell’originalità va a Momentum, monolitica installazione di Ma Jansong e Andrea D’Antrassi per MAD Architects: un gigantesco, enigmatico cubo che – a mo’ di monolito kubrickiano – si erge dal terreno e, avvolto in una nebbiolina vaporizzata e reso ancor più fantasmagorico dal gioco di luci e di riflessi determinato dalla sua superficie argentata, sembra rappresentare un’idea materializzatasi all’improvviso, qualcosa di germinale, un pensiero (architettonico e progettuale) fatto materia.
A seguire, degne d’interesse anche installazioni come “L’Oasi” di Massimo Iosa Ghini, piante ed elementi in legno che ricordano quanto l’architettura debba alla Natura, e “Cabinet de Curiosités” di Annabel Karim Kassar, labirinto a più livelli che invita ad andare oltre la semplice visione e scoprire come l’architettura modifichi il nostro equilibrio emotivo, giocando ancora una volta sul riflesso e sulla luce, elemento imprescindibile, come abbiamo detto, di questa edizione del Fuorisalone.
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Audi
AND THERE WAS LIGHT!
Lighting system designs and ecosustainability were prominent areas of interest on the occasion of the 2023 ‘Fuorisalone’ event
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REPORT
Trame Riccardo Bertani
It is not easy to summarise in a single word such a heterogeneous and varied array of exhibitions forming part of the Milanese Fuorisalone event, which is regularly linked and interrelated to the international Salone del Mobile e del Design exhibition. This year, adhering to the common preference, the event was once again held during the Spring, following the odd occurrences of its being organised in September two years ago and in June last year.
In any case, considering the various hubs and events, if we were to characterise the recent edition of the Fuorisalone by means of a succinct definition we would opt for the word ‘light’. In particular, this solution would result from the quality and quantity of the numerous sites and hubs dedicated to this fundamental human resource, the designs and technology presented and the essential, vital nature of this primary element of our existence.
Light is everything. It is of course a fundamental factor with respect to vision, the generation of special atmospheres in a variety of settings and the communication of information. As we learn from physics, without the curious and immutable qualities of light, starting from its limitless speed, life as we know it would not exist. There is thus nothing very strange about the fact that architects, planners and designers focus so intensely on the dimension of light in their endeavours to create particular ambiences, reflecting on a variety of possible sensations associated with or generated by currently existing or future dwellings and public spaces.
Of course, there are so many other aspects we may reflect upon at the numerous locations and hubs set up within the context of the Fuorisalone event and, although we intend to focus specifically on ‘light’ at the Milano del Design event, our aim will be to offer an illustration of its diverse nature, dividing our overview into various ‘sections’ and presenting a brief summary of those elements which appeared as the most interesting, innovative and stimulating.
LIGHT - Planning the special atmosphere of an ambience and redefining environments
Our summary will consider light, a mysterious and yet truly tangible element within our world which reveals the elements surrounding us. In Corso Monforte, within the renowned ‘district of special lights’ in the heart of Milan (referred to in such a manner not solely during the Fuorisalone
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A truly magnificent range of lighting system solutions and designs was presented at the 2023 Fuorisalone exhibition. Trends relating to the design and planning of interior lighting systems are evidently strong current areas of interest, together with future mobility solutions and sustainability.
events) the new ‘Baggy’ collection by Paola Navone was presented at the Contardi Lighting single-brand store.
The first showroom of this company was inaugurated in an exceptional manner with a novelty that conveys a clear sense of the brand’s values and identity and its vision of the so-called ‘archi-decorative’ lighting. The showroom installation, entitled ‘Be Baggy!’, was set up in an original, scenographic setting, perfectly illustrating the concept of lighting technology which may become a fundamental element within the sphere of interior design and decoration, capable of modifying our perception of the spaces in which we live.
In Via San Marco, the company L&L (Luce & Light) presented a rather surprising inversion of the basic spatial coordinates of the sky and the earth, which appear overturned as we venture forth along an emotionally arousing path, once again essentially determined by light. The underlying concept here is to practically conceal the various products displayed in order to draw the observer's attention towards particular forms of illumination, thereby offering visitors an opportunity to experience the effects of surrounding spaces in a more intense manner.
In Via Lovanio Ross Gardam organised the fascinating ‘Transcendence’ installation, where it highlighted a careful selection of products, the design of which present a strong appeal due to fascinating forms of illumination that are generated.
The installation was dominated in particular by the undeniable charm of illuminated glass, stimulating visions of the Moon, Oceans, geometric motifs and the occurrence of illusions of movement.
The ‘Fluxus’ installation created by V-ZUG Studio was certainly worthy of note. Situated in Via Fiori Oscuri, in the Brera quarter of the historic centre of the city, the interactive work of art created by Stefano Roveda stimulates within the observer an emotional experience engendered by light and darkness, movement and inner sensations.
Within the sphere of artistic rather than technological endeavours, we should also consider the Milanese studio WOA Creative Company. This firm enhances a sense of creative appeal, presenting technology in various art forms which are linked to an emotional narrative present in digital and analogue systems, interactive exhibits and ‘immersive’ experiences. In particular, the company presented its ‘TALIESIN’ series of
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REPORT
V-Zug Fluxus
lamps designed by the legendary American architect Frank Lloyd Wright. These were exhibited in Via Solferino, in an installation created by the talented Japanese architect Shigeru Ban for Yamagiwa, a Japanese company that specialises in the production and distribution of lighting systems. The exhibition entitled ‘The Harmony of Form and Function’ also presents masterpieces of Japanese craftsmanship. However, the scenario was dominated by fascinating geometric shapes and the warm, indirect light of the TALIESIN lamps, which stimulate the senses of an observer, evoking a sense of peace and tranquillity. This is often absent in our modern world but remains a central feature of the renowned ‘organic architecture’ of the great American architect.
HOME AUTOMATION (DOMOTICS) Living today, and living in the future
A focus on purely physical settings and habitats within our contemporary world is never lacking at the Fuorisalone event. In this regard the fascinating - albeit rather simple - interactive multimedia installation presented by Honey, one of the largest household appliance brands in the world, is a primary example. At their location the firm presented a cabin in which visitors are invited to investigate and assess domestic interiors and spaces with the aid of technological instruments, and responding to
questions concerning energy saving and sustainability. This was an effective endeavour aimed at raising awareness of the need to place great importance on energy resources. Interesting efforts were also made by the firm Design Tech, which in a large area (3,000 sq.m) presented its exhibition of projects that integrate stateof-the-art technologies, emphasizing the concept of ‘Innovation for Living’. The future of home living has constituted a core concept of many events (which may also be discovered through streaming services) organised by DesignTech to update the public on the role of ‘open innovation’ in the design industry.
At its site located in Corso Venezia Eco Contract + Eco Design presented a recently developed series of proposals relating to flooring, coatings/coverings, fabrics and acoustic panels. All of these products are characterised by a salient degree of eco-compatibility. This new high-priority paradigm has been highlighted in other past editions of the Fuorisalone event, however the issue has been afforded great importance in this year’s activities. Finally, at the Superstudio Più multi-location in Via Tortona Samsung showcased the ‘Bespoke Home, Bespoke Life’ installation, which embodies the company's vision of the ‘Sustainability - Connectivity - Design’ three-pronged approach. In the
large area where its products were presented to the public the Korean company focused on illustrating how it is possible to make one's home more beautiful, in a connected and sustainable environment, thanks to modern technology. In the Sustainability Zone visitors were able to explore eco-friendly solutions offered by Samsung home appliances, ranging from the manufacturing process to distribution, their actual use and recycling. Moreover, this firm places a strong emphasis on the importance of sustainability and the use of recycled materials in every aspect of space design. The Bespoke Home Lifestyle section allowed visitors to experience the advantages of a high level of connectivity, using the ‘SmarThings’ app in the kitchen and living spaces and also various automated devices.
The Samsung stand also had an exhibition space dedicated to the work of the artist Hosuk Yang. This area was filled with Bespoke appliances, personalised with unique designs, and custom-made domestic appliances transformed into true works of art.
FUTURE MOBILITY
Considering speed and sustainable recycling
This year the ideal starting point in this regard was the Brera Botanical Garden, where the ‘Walk the Talk - Energy in Motion’
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L&L
installation was presented. This endeavour was implemented for the Italian Eni energy company by the architect Italo Rota, collaborating with CRA-Carlo Ratti Associati. One of the most fascinating green spaces in Milan was thus transformed into a sort of recreation ground where visitors are able to acquire knowledge of the evolution of urban mobility according to the vision of Eni Sustainable Mobility. Long sequences of ‘squares’, combined with a few multimedia installations, form pathways through a natural dimension and extend beside rows of various plants.
The Garden is enriched with light and sound effects that modify one's perception of space, leading us to reflect on the transformation of mobility in a sustainable manner, services for vehicle sharing and the production of organic fuels.
An opportunity to reflect on the question of sustainable mobility was certainly a
valuable feature of this Fuorisalone event. Various large automobile manufacturers were also present at a few hubs. This year, Audi, a regular participant at the Fuorisalone events, decided to draw attention to its dedication to the reuse of materials by exhibiting - besides its electric e-tron prototypes - also an interesting series of components and accessories produced with recycled materials.
It was by no mere chance that in the elegant, majestic courtyard in Corso Venezia, where Audi presented its specific vision of future mobility, the conceptual core of the message of this company was represented by ‘The Domino Act’, a grand circular installation (symbolically associated with the idea of recycling) created by Gabriele Chiave. Composed of 22 monoliths, the surfaces of which present visual reflections and a variety of perspectives, the installation reminds visitors of the importance of joining
forces and prioritising sustainability, with human values at the centre of everything.
In Via Montenapoleone, in the very heart of the fashion-conscious city of Milan, the BMW Group presented its exhibition entitled ‘A Creative's Journey’ in a fascinating space in which individual elements of automotive design were merged in a hypothetical conception of a car of the future. Ideas regarding future developments may also derive from interaction and socialisation on the part of visitors, in a sort of osmotic process between design and the actual use of products.Finally, it is worth noting the various interesting novelties introduced by Peugeot, which, in Via Tortona, presented the original new livery of the 9X8 hypercar that will participate in the 2023 World Endurance Championship races. Created by the visual artist Demsky, the exterior of this extraordinary vehicle presents a blend of automotive engineering skills, design and creative prowess.
Thus, as is clearly evident in the Fuorisalone 2023 event, future mobility will not involve any serious renunciations in terms of automotive design and speed and - on a jestful note - we might even suggest that the aim would be to attain the ‘speed of light’! However, this future prospect will definitely emphasise the need to respect the environment and invest in sustainability.
AND BEFORE WE MOVE ON ...
The fascination felt by visitors exploring exhibits and products during the Fuorisalone event is always quite insatiable. Considering the broad scope of the event it would not be possible to reduce an overview of the various hubs and activities to simply three exhibition categories, although these may indeed comprise a broad range of proposals and suggestions. Above and beyond the categories we have presented in this article, there were many other aspects. Various activities, ideas and forms of participation were not so easily classifiable and yet equally captivating.
For example, during the Design Week, in order to discover the Artcoustic brand it was necessary to visit the Danish exhibition area. Anyone who visited this presentation would discover the products of an elegant and refined brand and a company that has been designing modular and innovative loudspeakers since 1998. Artcoustic is able to offer architects and designers a sound of great quality, with customisable cabinets that will fit into any type of environment. The Superdesign Show was another extremely interesting event dedicated to
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L&L
international design. Organised at the Superstudio Più location, this was a large exhibition subdivided into various thematic areas focusing on the threefold concept of INSPIRATION-INNOVATION-IMAGINATION. In fact, the installations centred on development, innovation, new technologies and sustainability and were characterised by a visionary approach, stimulating visitors to pose questions and seek appropriate answers. The EstEtica Fluida installation curated by Food Design Stories was yet another event worthy of note. At this site, thanks to the endeavours of twenty independent designers, the extremely important theme of the protection of water resources was highly emphasised. We should also mention the Canon brand, which proposed its ‘A Casa Ovunque '23’ project in Via Savona. This formed part of an exclusive event of the Sfera MediaGroup and the Playful Living platform. In this case the aim was to illustrate how technology can enrich people's lives, enhancing their creative powers, allowing for the generation of high-quality content and introducing innovative spaces that are linked and characterised by a high degree of personalisation. ‘
A Casa Ovunque '23’ represents a mul-
ti-functional space (family, work, events, training) developed by combining the principles of the ‘Kyosei’ (cf. Jap.: "living and working together for the common good") philosophy and of Canon’s corporate mission, involving a commitment to supporting people with innovative imaging solutions. Canon’s technological achievements, comprising various cameras, camcorders, video cameras and printers, were presented to the public during the Design Week, while the company also made an effort to draw the attention of those present towards rethinking our environment, imagining a new way to live, work and spend time together in groups. With regard to the Metaverse, the spaces occupied during the ‘A Casa Ovunque '23’ event also comprised a particular area dedicated to this vision of the future. And, finally, we enjoyed our all-encompassing - albeit quite rapid - visit to the historical premises of the University of Milan. During each edition of the Fuorisalone event marvellous sources of information relating to innovation and design are available and presented in an authentic, collective openair workshop.
We may conclude by suggesting that this year the crown of originality would be rightly claimed by the monolithic Momentum
installation created by the MAD Architects design team members Ma Yansong and Andrea D'Antrassi. At the centre of the old courtyard of the university an enigmatic, gigantic cube - perhaps in some way reminiscent of Stanley Kubrick's monolith - was installed. Rising from the ground, the cube is enveloped in a vaporised mist and rendered even more phantasmagorical by a play of lights and reflection resulting from its silver-coated surface.
The structure would appear to be an offthe-cuff idea of an architectural nature, fully materialised and yet still in an initial phase of development, and conveying the sense of a creative, freshly-realised project. Other installations also worthy of interest are ‘The Oasis’ conceived by Massimo Iosa Ghini, in which plants and wooden elements remind us of the extent to which architecture always depends on Nature, and the ‘Cabinet de Curiosités’ by Annabel Karim Kassar, a multi-level labyrinth that invites observers to reflect and move beyond their essential visual perception and discover how architecture may modify our emotional balance, once again through the effects of reflection and light, which as previously noted, has been an essential element of this edition of the Fuorisalone.
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Momentum
Proligh+
sound 2023
La nostra visita a Francoforte
A cura della redazione
Tanto lighting e aperture e opportunità per le nuove generazioni che si affacciano al settore dell’Entertainment. E, in sottofondo, il concetto di sostenibilità, dai materiali alla intera filiera di produzione degli eventi
REPORT
Prolight + Sound 2023 ha visto un numero di partecipanti superiore rispetto all’edizione 2022 - un’edizione di passaggio in cui sussistevano ancora alcune restrizioni soprattutto per i Paesi orientali - ma con una scarsa presenza di visitatori italiani, probabilmente a causa della vicinanza con il MIR di Rimini. Nonostante tutto, la presenza del settore lighting è ancora forte e Francoforte rimane una scelta primaria a livello europeo per il networking e la formazione. Infatti, secondo i dati forniti da Messe Frankfurt, durante i quattro giorni la fiera ha accolto un totale di 27.500 professionisti da tutto il mondo, molti dei quali hanno scelto il ProLight+Sound per le proprie world première, e 457 espositori provenienti da 34 Paesi
La fiera, che quest’anno ha nuovamente occupato i padiglioni 10 e 11, ha certamente uno sbilanciamento verso il mondo della luce professionale, con una più che buona rappresentanza delle maggiori aziende del settore, mentre si sono registrate diverse defezioni per il settore audio, in certi casi importanti.
Eventi, iniziative, contenuti
Come da tradizione Prolight & Sound manitiene un forte legame col mondo del Professional Entertainment, anche se l’organizzazione ha cercato progressivamente di coinvolgere il settore dell’integrazione di sistemi con l’introduzione di alcuni format interessanti. I due temi principali della manifestazione sono stati gli sbocchi e le opportunità in questo settore per le nuove generazioni, con tanti momenti di condivisione creati intorno alla crescente domanda di specialisti e giovani talenti; in seconda battuta, il filone green, con una riflessione e proposta di vari eventi sostenibili
Per quanto riguarda il primo filone, la fiera ha promosso per esempio il Future Talents Day e il Future Hub che, rispettivamente, hanno dato l’opportunità a un gran numero di studenti di esplorare le possibilità di carriera, e di confrontarsi direttamente con potenziali datori di lavoro tramite visite guidate e sessioni di networking, mentre il secondo è stata una vivace area dedicata alle aziende in cerca di personale e agli istituti di formazione di settore. Come avvenuto all’interno di ISE Barcellona lo scorso febbraio, anche ProLight + Sound ha ospitato il movimento “Women in Lighting“, con un palco dedicato alle case history del mondo dell’illuminazione al femminile.
Infine, ProLight + Sound è stata anche l’occasione per l’industria degli eventi di affrontare le problematiche dovute all’innalzamento dei prezzi dell'energia, con una maggiore attenzione verso la sostenibilità degli eventi. Le Green Session quotidiane sul Main Stage del padiglione 11 hanno fornito nuovi stimoli per ridurre il consumo energetico e migliorare il bilancio delle emissioni di CO2.
Tecnologie e nuovi lanci
A livello di tendenze tecnologiche, ne abbiamo rilevate alcune ormai conclamate, come la connettività basata su IP, Internet of things e la protezione IP65, che abbiamo rintracciato sia nelle proposte di prodotti all’interno dell’area espositiva, che in molte sessioni formative e all’interno delle varie conference. L’attenzione alla sostenibilità degli eventi che si ritrova, con un trend positivo, anche come elemento della progettazione dei prodotti, molti dei quali mostrano una maggiore attenzione all’efficienza energetica, alla lunga durata (contro il messaggio che i prodotti, una volta sorpassati, debbano essere sostituiti), all’impiego di materiali riciclabili o sostenibili, e alla semplicità di trasporto, aspetto non secondario in caso di prodotti di peso e misure notevoli.
Nella nostra carrellata sulle novità viste in fiera, abbiamo privilegiato le uscite per il settore lighting di due aziende ben conosciute dal pubblico di Connessioni, esempio delle proposte e innovazioni che il settore sta presentando al mercato.
Seguiranno alcune segnalazioni più vicine agli interessi “install” perché, come si sa, molte aziende operano nei due settori, dell’entertainment e dell’installazione e, una volta a Francoforte, non hanno disdegnato di esporre anche queste soluzioni.
CLAYPAKY
Claypaky ha scelto Francoforte per il lancio di un nuovo proiettore di luce a testa mobile potente ed efficiente, grazie all’impiego di una sorgente a basso wattaggio. Stiamo parlando di SKYLOS, una search-light ultra-versatile e resistente alle intemperie, dotata di sorgente laser a luce bianca da 300W, in grado di esprimere un fascio parallelo e uniforme (0,5° a 5°) da una lente frontale da 300 mm. È dotata inoltre di un sofisticato sistema di riscaldamento interno che gli consente di lavorare anche a temperature estremamente basse (fino a -40°).
ProLight+Sound è stata anche l’occasione per il lancio di BUDDYLIGHT, il sistema followspot remoto di Claypaky, capace di seguire gli oratori in modo semplice e veloce. Il Buddylight può essere utilizzato tramite Art-Net o DMX, o in modalità standalone e risulta ideale per teatri, auditorium e sale conferenze.
Claypaky.it
ADAM HALL
Protagonista di molte iniziative all’interno del ProLight+Sound, oltre all’area espositiva l’azienda tedesca ha organizzato una serie di workshop e showcase di artisti internazionali sulla produzione audio, il DJing, il remixing dal vivo ecc.
OTOS SP6, del Il brand Cameo, è un proiettore a testa mobile spot profile IP65 con una sorgente luminosa a LED da 600W e un sistema ottico in grado di offrire un’escursione zoom da 7° a 50°, con un fascio preciso senza hotspot visibili. Completano le caratteristiche il sistema di miscelazione colori CMY, CTO lineare da 2.600 K a 7.000 K, due ruote gobo, due filtri frost, pri-sma a cinque facce e un framing system a quattro lame con angolazione individuale e rotazione di +/- 45°.
Presente inoltre la serie S, composta da pannelli LED Soft Panel certificati IP65 per l'uso in esterni nei settori TV/film, eventi, live streaming e altro. In particolare, i modelli S4 IP e S2 IP sono dotati rispettivamente di 544 LED SMD e 272 LED SMD singoli per colore (RGBWW) e sono indicati per illuminare naturalmente persone e oggetti in qualsiasi ambiente.
adamhall.com
ZZIPP GROUP
L’azienda italiana ha scelto Francoforte per il lancio ufficiale del nuovo mixer professionale analogico compatto ZZMXPRO12, ideale anche per le installazioni fisse ma utile anche per applicazioni mobili. Il mixer è dotato di DSP a 32 bit e scheda audio full duplex integrati, oltre alla connettività bluetooth e al lettore multimediale. Per chi è alla ricerca di un’esperienza audio coinvolgente ZZIPP dedica il sistema audio a colonna ZZEPHYRUS412, con sistema Active bass reflex, risposta in frequenza 45 – 20.000Hz e SPL max pari a 125 dB, un suono potente grazie anche all’amplificatore in Classe D. https://zzippgroup.com/
CONNESSIONI 105
VISUAL PRODUCTIONS
Rimanendo in ambito install, Visual Productions presenta a Francoforte alcuni importanti update sui controller architetturali compatti per il mondo del lighting: CueCore3, Pur-pleCloud e RdmRelay. CueCore3 è dotato di quattro porte DMX, ciascuna bidirezionale e isolata otticamente, e che permette di gestire fino a 16 playback; può comunicare tramite DMX-512, Art-Net, sACN e KiNet, oltre alla possibilità di interfacciarsi con apparecchi di terze parti tramite GPI, MIDI, UDP, TCP e OSC. RdmRelay, è invece dotato di quattro relè in formato DIN e controllabile via DMX e RDM ideale per controllare a sua volta apparecchiature non DMX. Importanti aggiornamenti anche per il sistema web-based Purple Cloud, che consente il monitoraggio e controllo remoto dei rig luci da qualsiasi interfaccia dotata di browser web.
https://www.visualproductions.nl
LUMENRADIO
Innovativa soluzione per le installazioni fisse, i nuovi Galileo TX e RX con tecnologia CRMX sono sviluppati per fornire un segnale DMX wireless affidabile in una soluzione compatta in formato DIN. Offre caratteristiche avanzate come la coesistenza cognitiva (tecnologia brevettata di Lumenradio) il Wireless RDM, la latenza fissa di 5 ms, la crittografia a 128 bit, la correzione degli errori. Più unità Galileo possono essere utilizzate per trasmettere diversi universi DMX, consentendo una facile espansione del sistema e un aggiornamento del ripetitore in-app per estendere la copertura del segnale.
https://lumenradio.com
AV/Stumpfl
Ha esposto a Francoforte il mediaserver Pixera 2.0, dotato ora di gestione Multi-User, funzione di Backup 1:N e l’integrazione con svariati sistemi di tracking. Si tratta di impor-tanti novità che di fatto migliorano il flusso di lavoro, la flessibilità e l’efficienza su instal-lazioni complesse. Pixera 2.0 sarà disponibile entro fine giugno 2023. Presente all’interno dello stand il rivoluzionario Flex Black PRO, una superficie di proiezione nera realizzata con un nuovo materiale e capace di offrire un contrasto elevato con visualizzazioni di grande effetto anche in pieno giorno. https://avstumpfl.com/en/
SPOTLIGHT
Il nuovo HALLED 85 W nelle versioni CW/NW/WW con ottiche da 29°, 46° e 72° e controllo DMX o DALI, consente di abbattere i costi di manutenzione e offre una emissione luminosa elevata a fronte di un ridotto uso energetico, è indicato per spazi di lavoro, ne-gozi, musei, gallerie d’arte e spazi espositivi.
Canova è invece uno spot elegante e mi-nimale dotato di sorgente LED da 30W e orientabile, disponibile nelle versioni pin, pin zoom e profile con ottica fissa o zoom, utile per creare illuminazione funzionale ma allo stesso tempo discreto ed elegante.
SCUBA è invece pensata per l’utilizzo outdoor e in ambienti umidi come SPA o wellness center. La sorgente da 8W warm white e le ottiche da 15°, 25° e 38° consentono una estrema flessibilità di utilizzo e l’impiego anche in ambienti “difficili”. https://spotlight.it/
https://pls.messefrankfurt.com
CONNESSIONI 106
REPORT
sound 2023 Proligh+
visit to Frankfurt
With respect to the 2022 edition, a transitional exposition where quite a few restrictions were still in place, especially for Eastern countries, the Prolight + Sound 2023 event saw a higher number of visitors and participants. However, this year there were not many Italian visitors at the German exhibition and, dare we say, this was probably due to the fact the event was held during a period almost corresponding to that of the ‘Music Inside Rimini’ (MIR) show.
Despite everything, the presence of the lighting sector is still very strong and Frankfurt remains a primary choice at the European level for networking and training. In fact, according to data provided by the ‘Messe Frankfurt’ Trade Fair, during the four days of its activity it welcomed a total of 27,500 professionals from all over the world, many of whom chose ProLight + Sound for their world première endeavours. The exposition included a total of 457 exhibitors from 34 countries. The show, which this year once again occupied pavilions 10 and 11, certainly reflects a leaning towards the world of professional lighting, with a very good representation of major companies in this sector, while a significant series of defections was noted with respect to the audio sector, and various important firms were absent.
CONNESSIONI 107
A vast array of lighting solutions and many opportunities for the new generations entering the entertainment sector.
In the background, the concept of sustainability is also presented as a core factor, with respect to materials that are used in the ‘lines of production’ relating to events
The editorial team
Our
Events, initiatives, content
In keeping with tradition, Prolight + Sound maintains a strong link with the world of professional entertainment, even though the organisation has progressively attempted to involve the systems integration sector through the introduction of various interesting formats. The two main themes of the event were: a) outcomes and opportunities in the sector for the new generations, with many opportunities offered to share views and details concerning individual positions, resulting from a growing demand for specialists and young talent, and b) the ‘green trend’, which attracted attention, offering a reflection on and the proposal of various sustainable events. With regard to the first theme, the trade fair promoted, for example, the Future Talents Day and the Future Hub, which, respectively, have offered opportunities to a large number of students to explore career options and enter into direct contact with potential employers through guided tours and networking sessions. The second theme, which also attracted a lot of attention, was dedicated to companies looking for personnel and training institutes within this sector. As occurred at the Integrated Systems Europe (ISE) event held in Barcelona last February, ProLight + Sound also decided to host the ‘Women in Lighting’ (WIL) movement, with a hub dedicated to case histories in the sector of women working in the field of lighting design. ProLight + Sound also offered an opportunity to the sector dedicated to the organisation of events in order to address issues caused by rising energy prices, with greater attention paid to the sustainability of occasions such as this. The daily Green Sessions held on the Main Stage of pavilion 11 offered new stimuli aimed at reducing energy consumption and improving the statistical balance of CO2 emissions.
Technologies and the launching of new products
With regard to technological trends, we focused on particular tendencies that are now broadly supported, such as IP-based connectivity, the Internet of Things (IoT) and IP65 protection. We dedicated time to these areas of interest, considering the various proposals of products within the exhibition area and in a series of training sessions linked to various conferences. Also worthy of note is the current attention paid to the sustainability of events. Denoting a positive trend, this is also seen as an element pertaining to the design of products, many of which reveal a greater focus on energy efficiency, long product life (opposing the conviction that, once they are outdated, products should be replaced), the use of recyclable or sustainable materials and the simplicity of transport, this being an aspect which is certainly not of secondary importance in the case of products presenting considerable weight and size. In our overview of the innovations identified at the trade fair, we have placed importance on novelties for the lighting sector presented by two particular companies well known by readers of the Connessioni Magazine. These are examples of the proposals and innovations the sector is now presenting to the market. We will also draw attention to presentations concerning ‘installation’ activities. As we know, many companies operate within the two sectors of entertainment and installation, and on their arrival in Frankfurt they certainly did not refrain from illustrating a variety of solutions relating to these areas.
CLAYPAKY
The firm Claypaky chose Frankfurt for the launching of a new, moving-head light projector, which is powerful and efficient thanks to the use of a low-wattage source. The firm’s product SKYLOS is
an ultra-versatile, weather-resistant searchlight fitted with a 300W white laser source, which provides a parallel, uniform beam (0.5° to 5°) from a 300 mm front lens. This product is also equipped with a sophisticated internal heating system which allows it to function also at extremely low temperatures (as low as -40°).
ProLight + Sound also saw the launching of the BUDDYLIGHT remote ‘followspot’ system produced by Claypaky, which can follow speakers quickly and easily. The Buddylight system can be used in an Art-Net or DMX network or in the standalone mode and is ideal for theatres, auditoriums and conference rooms. www.claypaky.it
ADAM HALL
This firm was the protagonist of various initiatives at the ProLight + Sound exposition and, in addition to its own exhibition area, on this occasion the German company organised a series of workshops and showcases of international artists in the audio production sector, ‘DJ-ing’, live remixing, etc. The Otos SP6 device presented by the Cameo brand is an IP65 spot profile moving head projector with a 600W LED light source and an optical system capable of offering a zoom range from 7° to 50°, generating a precise beam without visible hotspots. The features are completed by the CMY colour-mixing system, linear CTO correction (2,600 K to 7,000 K), 2 gobo wheels, 2 frost filters, a 5-sided prism and a 4-blade framing system with an individual angle and +/- 45° rotation.
The S-series item, composed of IP65-certified LED Soft Panels for outdoor use in the areas of TV/film, events, live streaming and more, was also presented. In particular, the soft-light models S4 IP and S2 IP are fitted, respectively, with 544 single SMD LEDs and 272 single SMD LEDs per colour (RGBWW) and are suitable for naturally illuminating people and objects in any environment. www.adamhall. com
CONNESSIONI 108
REPORT
ZZIPP GROUP
This Italian company chose Frankfurt for the official launching of its new, compact, analogue professional mixer ZZMXPRO12, an ideal solution for fixed installations but also very useful in mobile applications. The mixer has a built-in 32-bit DSP and a full duplex sound card, and also Bluetooth connectivity and a media player. For anyone seeking an immersive audio experience, ZZIPP offers its columnar audio system ZZEPHYRUS412, with an active-bass reflex system, with a frequency response of 45 - 20.000Hz and max SPL of 125 dB, and providing a powerful sound thanks also to the Class-D amplifier.
https://zzippgroup.com/
VISUAL PRODUCTIONS
Again, in the installation area, Visual Productions presented some important updates in the field of compact architectural controllers used for lighting systems: CueCore3, Purple Cloud and RdmRelay. In particular, CueCore3 is equipped with four DMX ports, each of which is bidirectional and optically isolated, and allows for the management of up to 16 playbacks. It can communicate via DMX-512, Art-Net, sACN and KiNet, and also has the ability to interact with third-party systems via GPI, MIDI, UDP, TCP and OSC. RdmRelay is equipped with four relays in the DIN format and the device is controllable via DMX and RDM. It is ideal also for controlling non-DMX equipment. Important updates have been presented also for the web-based system Purple Cloud, which allows for remote monitoring and the control of lighting rigs from any interface with a web browser.
https://www.visualproductions.nl
LUMENRADIO
Representing an innovative solution for fixed installations, the
new Galileo TX and RX devices, featuring CRMX technology, were developed to provide a reliable wireless DMX signal in a compact solution in the DIN format. This product offers advanced characteristics, such as cognitive coexistence (patented Lumenradio technology), Wireless RDM, a fixed latency of 5ms, 128-bit encryption, and error correction. Various Galileo units can be used to transmit different DMX universes, allowing for easy expansion of the system and an ‘in-app’ upgrade of the repeater to extend signal coverage.
https://lumenradio.com
AV/Stumpfl
This company exhibited the Pixera 2.0 media server, now providing for Multi-User management, the Backup 1:N function and integration with various tracking systems. These are important innovations that actually improve a workflow, flexibility and efficiency in complex installations. Pixera 2.0 will be available by the end of June 2023. At the firm’s stand there was the revolutionary Flex Black PRO, a black projection screen surface produced with a new material and capable of offering high contrast with impressive visualisations even in broad daylight.
https://avstumpfl.com/en/
SPOTLIGHT
The new HALLED 85 W downlight device, presented in the CW/ NW/WW versions with 29°, 46° and 72° optics and DMX or DALI control, makes it possible to reduce maintenance costs and offers a high light output with low energy use. It is suitable for work spaces, shops, museums, art galleries and exhibition spaces. Canova is an elegant, minimal-size spotlight equipped with an adjustable 30W LED source, available in the pin, pin zoom and profile versions with fixed or zoom-type optics, the device is useful for creating functional and yet at the same time discreet and elegant lighting. SCUBA is designed for use in outdoor spaces and in humid environments, such as a spa or a wellness centre. The warm, white 8W source and the 15°, 25° and 38° optics allow for an extreme degree of flexibility of use and the device may be adopted also in ‘difficult’ environments.
https://spotlight.it/
CONNESSIONI 109
27.500 professionisti da tutto il mondo, 457 espositori provenienti da 34 Paesi 27,500 professionals, 457 exhibitors from 34 countries
Partite! Anche in Italia da circa un anno è nato il Women’s Council, gruppo di professioniste dell’audio/video che opera localmente ma guarda al mondo internazionale dell’associazione Avixa. Ne ridiamo notizia e ripercorriamo le tappe della sua costituzione in questa prima puntata della rubrica che Connessioni dedicherà proprio alle donne del mondo AV.
AVIXA WOMEN’S COUNCIL ITALIA
La rubrica
Il Women’s Council è stato inaugurato da Avixa negli Usa per sostenere e incoraggiare la presenza attiva di donne nel mondo dell’Integrazione di Sistemi, dividendo le specifiche necessità territoriali in molteplici Council. La costituzione del gruppo italiano viene annunciata nella data simbolica dell’8 marzo 2022, per sottolineare il messaggio di supporto alle donne nel mondo del lavoro. Alla data di costituzione ne fanno parte Giulia Nicosia, Giulia Vogliolo, Giuliana Geronimo, Rosa Della Sala, Valeria Rapa e Chiara Benedettini, Project Manager di Connessioni. Nel tempo si sono aggiunte Corinna Ghirotti, Annalisa Orlando, Elena Santalmasi, Antonella Terrasi e Nadia Romanello.
Cosa fa il gruppo al femminile
AVIXA Women’s Council Italia è aperto a chiunque voglia prenderne parte per con-
dividere la sua esperienza e contribuire alla crescita inclusiva del settore. L’obiettivo è rispondere alle necessità specifiche di sviluppo professionale e formativo delle associate e del gruppo stesso, ampliare la comunità di Avixa in Italia e renderla sempre più omogenea allo standard internazionale del settore AV e STEM.
Il gruppo italiano ha fatto la sua prima presentazione pubblica e il suo primo incontro in presenza all’ISE 2022 di Barcellona, rinnovato a ISE 2023 con un incontro di grande condivisione e partecipazione.
Dal confronto tra le diverse professioni è emersa l’esigenza di fare network, promuovere formazione specifica e far crescere la consapevolezza anche aumentando la visibilità delle donne che lavorano nell’integrazione di sistemi.
Tra le prime attività ci sono state alcune interviste, pubblicate su Connessioni, sia
CONNESSIONI 110
Rosa della Sala – Sound Engineer e membro WCI
ASSOCIAZIONI
a professioniste del gruppo che esterne ad esso, con donne e ragazze che sono state di ispirazione per il loro percorso nel settore dell’Integrazione di Sistemi.
Sul sito di Connessioni potete trovare l’intervista a Carla Conca, VP Business Manager Senior di Epson, o a Annalisa Orlando, di ScreenInt. Si propone inoltre di fornire materiale, occasioni di formazione tecnica e non, di networking e scambio, e di indicare i percorsi e le aziende dove si attivano maggiormente opportunità professionali per le donne.
Una piattaforma di esperienze e competenze
Nel 2022 è stata inoltre inaugurata la piattaforma Avixa Xchange, comunità online dove vengono condivise competenze ed esperienze. Un luogo perfetto dove aprire un dialogo sulla gender balance e sulle professioniste AV, dove infatti anche il Women’s Council ha una sua Room dedicata in cui scambiare contenuti e opinioni. Per usufruire di Xchange bisogna registrarsi, operazione molto rapida e semplice, mentre sono ad accesso libero i webinar tematici di Avixa, anche in italiano.
Infine, a luglio è stata inaugurata anche la pagina Linkedin dell’Avixa Women’s Council. Qui convogliano tutte le novità, le informazioni, i prossimi appuntamenti formativi e di networking del gruppo. Donne dell’AV continuate a seguirci!
www.avixa.org
www.avixa.org/about-avixa/whowe-are/regional-sites/italy/avixa-women-s-council-italia/ https://xchange.avixa.org/ www.linkedin.com/groups/12679361/
AVIXA WOMEN’S COUNCIL ITALIA
The Column
Rosa della Sala – Sound Engineer e membro WCI
We're off! The Women's Council, a group of female audio/ video professionals that operates locally but also looks to the international world of Avixa association, was also born in Italy about a year ago. We share the news once more, and retrace the stages of its establishment in this first installment of the column that Connessioni will dedicate precisely to women in the AV world.
The Women's Council was inaugurated by Avixa in the U.S. to support and encourage the active presence of women in the world of Systems Integration by dividing specific territorial needs into multiple Councils. The establishment of the Italian group is announced on the symbolic date of March 8th, 2022, to emphasize the message of supporting women in the world of business.
At the date of establishment, its members were Giulia Nicosia, Giulia Vogliolo, Giuliana Geronimo, Rosa Della Sala, Valeria Rapa and Chiara Benedettini, Project Manager of Connessioni. Over time, Corinna Ghirotti, Annalisa Orlando, Elena Santalmasi, Antonella Terrasi and Nadia Romanello were added.
What the women's team is up to
AVIXA Women's Council Italia is open to anyone who wants to join to share their experience and contribute to the inclusive growth of the industry. The goal is to respond to the specific professional and educational development needs of members and of the group itself, to expand the Avixa community in Italy, and to make it increasingly homogeneous with the international standard of the AV and STEM sector. The Italian group made its first public presentation and in-person meeting at ISE 2022 in Barcelona, which was renewed at ISE 2023 with a great sharing and participation meeting. The discussion among the different professions revealed the need to network, promote specific training, and also raise awareness by increasing the visibility of women working in Systems Integration. Among the first activities were a number of interviews, published in Connessioni, both with professionals from the group and from outside it, with women and young women that were an inspiration for their journey in the field of Systems Integration. On the Connessioni website you can find an interview with Carla Conca, Senior VP Business Manager at Epson, or with Annalisa Orlando, from ScreenInt. It aims to provide materials, opportunities for technical and non-technical training, networking and exchange, and to point out pathways and companies where professional opportunities for women are most activated.
A platform of experiences and skills
The Avixa Xchange platform, an online community where skills and experiences are shared, was also inaugurated in 2022.A perfect place to open a dialogue on gender balance and female AV professionals, where as a matter of fact even the Women's Council has its own dedicated Room in which to exchange content and opinions. To take advantage of Xchange you have to register, which is a very quick and easy operation, while Avixa's thematic webinars, also in Italian, are available for free.Finally, the Avixa Women's Council's Linkedin page was also inaugurated. This is where all the news, information, upcoming educational and networking events of the group are channeled. Women of AV stay tuned and be sure to follow us!
CONNESSIONI 111
14 Novembre 2023
Auditorium Claudio De Albertis Assimpredil ANCE, Milano
15 Novembre 2023
Smart Building Expo - Fiera Milano
Milano Smart City Conference è giunta alla sua terza edizione. Nel 2023 si avvarrà della preziosa collaborazione di ArTec, la Società Scientifica di Architettura Tecnica, forte dei suoi oltre 300 tra docenti e ricercatori universitari italiani e di Assimpredil ANCE, l’Associazione delle imprese di costruzione edili di Milano, Lodi, Monza e Brianza.
L’evento costituirà inoltre il primo evento congiunto delle quattro fiere che costituiscono MIBA , la Milan International Building Alliance , che contribuiranno all’evento con i loro originali ma complementari punti di vista.
Milano Smart City Conference rappresenterà un momento di riflessione e approfondimento sui temi cruciali dell’innovazione delle città italiane in chiave smart, con la partecipazione di relatori di altissimo profilo e delle istituzioni.
Il focus dell’evento sarà un’analisi e un confronto delle best practices messe in opera dalle principali Città Metropolitane Italiane , che nel loro insieme rappresentano circa il 50% dell’intera popolazione nazionale, in un’ottica di raggiungimento degli obiettivi di digitalizzazione dei servizi e di decarbonizzazione posti dalla Comunità Europea.
L’edizione 2023 si articolerà in due sessioni di lavoro: la prima si svolgerà il 14 novembre presso l’Auditorium Claudio De Albertis di Assimpredil ANCE e la seconda, il 15 novembre, costituirà l’evento di apertura ufficiale della fiera nei padiglioni di Milano Rho
Smart living Smart environment Smart governance
Opportunità di lavoro Mobilitazione dei cittadini Creatività Sviluppo sostenibile Mobilità locale ed internazionale Attrattive territoriali Integrazione internazionale Protezione ambiente
Smart people Governance
Info: Pentastudio Tel. +39 0444 543133 info@smartbuildingitalia.it www.smartbuildingitalia.it
Politica economica
Produttività
Biodiversità
Formazione continua
Geolocalizzazione
Trasporti sostenibili
Resilienza
Servizi pubblici e sociali
Innovazione sociale
Nuovi strumenti di comunicazione
Milano city
Infrastrutture culturali ed educative
Trasporto sostenibile
Salute
Sicurezza dei cittadini
Aumento del territorio
Flussi
Nuovi modelli economici Ricerca e sviluppo
Smart economy
Coesione sociale
Gestione sostenibile delle risorse
Imprenditorialità
Tecnologia mobile
Azioni locali e partecipative Sicurezza
Smart mobility
Agricoltura urbana
Internet of Things
CONNESSIONI 113
Info: Pentastudio Tel. +39 0444 543133 info@smartbuildingexpo.it www.smartbuildingexpo.it 15 | 16 | 17 Novembre 2023 Fiera Milano From building to city, la Fiera dell’Integrazione Tecnologica