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Quando il risparmio in bolletta arriva dal fotovoltaico

La bolletta elettrica presenta molte voci che portano al prezzo finale del kWh prelevato dalla rete. Tra queste:  servizi di vendita che comprendono tutti i servizi e le attività del fornitore per acquistare e rivendere energia al cliente finale, tra prezzo di energia di commercializzazione e vendita e di dispacciamento.  servizi di rete ovvero le attività di trasporto dell’energia elettrica sulle reti di trasmissione nazionali, di distribuzione locale e comprendono la gestione del contatore. All’interno si pagano gli oneri generali di sistema che servono per pagare oneri introdotti da diverse leggi e decreti ministeriali.  imposte, due in particolare: quella nazionale erariale di consumo (accisa) e quella sul valore aggiunto (IVA)

Un impianto domestico che fa ottimizzare i costi energetici: la simulazione dei costi

Nell’era del Superbonus al 110%, tra gli argomenti centrali degli ultimi 24 mesi circa, pensare ad un risparmio energetico concreto e di efficace veridicità sembrerebbe quasi fuori contesto. Ma siamo anche nei mesi di difficoltà economica dovuta al grave rincaro dei costi energetici che sta pesando su cittadini e imprese italiane: e allora perché non fare il ragionamento contrario, partendo, per trovare soluzioni di risparmio, dal reale valore dell’autoconsumo. Tutto parte da capire quanto si consuma, ad esempio in una casa, e quando, per poi capire come e quanto si può davvero risparmiare, e senza ricorrere a sgravi fiscali spesso di poco facile gestione, o velocità.

E siccome non tutti gli impianti fotovoltaici sono uguali, anche il fabbisogno elettrico differisce caso per caso, tanto che la richiesta di energia tra quantità e fasce orarie, può essere di ampio spettro, tra impianti residenziali, commerciali o industriali. Più carichi sono distribuiti costantemente nella giornata o settimana, più l’energia solare prodotta dall’impianto fotovoltaico può venire auto consumata per le necessità dell’utente finale.

E per ottenere il massimo potenziale da un impianto fotovoltaico in autoconsumo, l’impianto fotovoltaico dovrà stagliarsi tra la distribuzione dei carichi dell’utente e la producibilità dell’impianto. ■

DATI BOLLETTA - FASCE ORARIE

23 23

19 LUN - VEN

8 19 LUN - VEN

7

8 LUN - SAB

7

F1 (Ore Di Punta) F2 (Ore Intermedie) F3 (Ore Fuori Punta)

Un impianto fotovoltaico su edificio con detrazione fiscale del 50%, senza Superbonus

Al fine di definire la fattibilità economica dell’impianto, si valuteranno diversi fattori, come l’energia prelevata all’anno e la quota in autoconsumo, il costo del kWh prelevato dalla rete, la producibilità dell’impianto in base alla zona di installazione e il costo dell’impianto variabile in base alle principali voci di costo. Sarà poi valutato il flusso di cassa tra entrate e uscite negli anni in differenti situazioni: senza impianto fotovoltaico, con quindi uscite per il prelievo di energia dalla rete, o in Scambio sul Posto con detrazione fiscale, laddove il flusso è dato da uscite varie comprensive di costi di impianto e della sola energia quando esso non funziona, ed entrate come il contributo in conto scambio per l’energia immessa in rete per la detrazione del 50% dell’investimento in 10 anni. Pertanto, il risparmio sull’energia in autoconsumo sarà il beneficio economico da intendersi come minore esborso in bolletta. La convenienza dell’investimento misurerà il beneficio generale dell’intervento, tra flusso di cassa con impianto fotovoltaico e senza. Talora questo flusso di cassa potrebbe risultare negativo per via dei costi di energia prelevata dalla rete, seppur migliore a confronto con il flusso cumulato dei consumi energetici senza impianto fotovoltaico. In tal senso, un impianto fotovoltaico porterà senza dubbio un beneficio economico sul consumo elettrico dell’utente, assicurandosi contro gli imprevisti del mercato energetico e attenuando gli effetti delle oscillazioni dei costi del kWh prelevato.

AUTOCONSUMO AL 30%

• Consumo totale = 3.600 kWh/anno • Costo del kWh prelevato = 28 c€ • Aumento annuo del costo del kWh prelevato = 3,5% • Costo dell’impianto IVA compresa = 6.100 € • Producibilità attesa annua = 3.550 kWh/anno • Contributo scambio sul posto e detrazione fiscale del 50% (Bonus Casa)

Un impianto fotovoltaico da 3 kWp sito nel centro del paese e con autoconsumo del 30% sul totale senza finanziamento e detrazione del 50%, rientra in circa 7 anni e il beneficio economico globale alla fine dei 20 anni è di circa 30.000 €. - Flusso di cassa alla fine dei 20 anni = – 20.000 € - Flusso di cassa cumulato alla fine dei 20 anni senza impianto fotovoltaico = – 50.000 € - Beneficio globale dopo 20 anni = + 30.000 €

(Fonte QualEnergia.it)

AUTOCONSUMO AL 70%

• Consumo totale = 3.600 kWh/anno • Costo del kWh prelevato = 28 c€ • Aumento annuo del costo del kWh prelevato = 3,5% • Costo dell’impianto IVA compresa = 6.100 € • Producibilità attesa annua = 3.550 kWh/anno • Contributo scambio sul posto e detrazione fiscale del 50% (Bonus Casa) Il periodo di rientro risulta di circa 4 anni e il beneficio economico globale alla fine dei 20 anni è di circa 65.000 €, tenendo conto di scambio sul posto e risparmio economico accumulato.

Con un finanziamento, il beneficio economico sarebbe immediato. - Flusso di cassa cumulato alla fine dei 20 anni = +15.000 € - Flusso di cassa cumulato alla fine dei 20 anni senza impianto fotovoltaico = – 50.000 € - Beneficio globale alla fine dei 20 anni = +65.000 €

(Fonte QualEnergia.it) IL COMMENTO

Cicinelli: “Nessuna sorpresa, e la direzione è chiara”

“Siamo arrivati oltre il tempo massimo, e politica e tecnici sapevano da tempo che questo rincaro in bolletta sarebbe presto arrivato”, commenta l’Ing. Valeria Cicinelli di Associazione Energy Managers.

“Oggi dobbiamo insistere, verrebbe quasi da dire imporre, un uso più scientifico degli edifici puntando ad una conversione totale degli impianti, con protagonista il vettore dell’energia elettrica e un grande uso degli accumuli in ambito di fotovoltaico” .

L’Ing. Cicinelli sottolinea come il cambiamento delle nostre abitudini e della destinazione d’uso delle nostre abitazioni abbia fortemente cambiato le esigenze degli edifici: “Oggi non ha più senso un impianto a fasce orarie prestabilite, poiché ogni nucleo famigliare ha le proprie abitudini e occupa la casa in orari differenti. L’utente deve quindi avere la possibilità di programmare l’impianto secondo i propri bisogni e il proprio modo di vivere.

Una casa smart sarà tale solo se dotata di un sistema di gestione e programmazione degli impianti con fotovoltaico con accumulo che punti di riflesso ad un maggior risparmio”.

E nelle zone del Sud Italia e del Mediterraneo, dove il raffrescamento è la parola d’ordine? “Il discorso è lo stesso, solo nelle stagioni calde, in un contesto dove le ore in cui è necessario raffrescare gli ambienti sono fino a 8 o 9 ogni giorno. Anche in questo caso, torna utile un fotovoltaico per autoconsumo, da sfruttare anche nelle serate più torride”. ■

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