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«How will we live together?»
di Ilaria Rebecchi
Tra cambiamenti climatici, benessere interno agli spazi e tecnologia dominante, cambia la prospettiva dell’Architettura: alla Biennale di Venezia focus su sostenibilità, comunità e risorse
Fino al 21 novembre alla Biennale di Architettura di Venezia è andato in scena il cambiamento climatico, la necessità di plasmare il nostro futuro a partire dalla tecnologia, dalla cultura e dalla progettazione. Un’edizione votata alla ricerca, tra sostenibilità, tradizione, innovazione, globalizzazione e conoscenza.
Il curatore Hashim Sarkis con il titolo, How will we live together?, ha condensato i 126 anni di storia della Biennale nella contemporaneità laddove l’Architettura è l’arte applicata, dato il legame con la vita e la società, la creatività e l’ambiente. Per questo il tema della sostenibilità, affiancato a quello delle comunità resilienti e delle risorse, è stato determinante, come affermato da Sarkis: “Abbiamo bisogno di un nuovo contratto spaziale e gli architetti devono immaginare spazi in cui possiamo vivere generosamente insieme come esseri umani, come nuovi nuclei familiari alla ricerca di spazi abitativi diversificati e dignitosi, come comunità emergenti che reclamano inclusione e identità, oltre i confini e per il pianeta che sta affrontando crisi che esigono un’azione globale”. E il cambiamento climatico e il crescente divario tra lavoro e capitale pongono le basi per plasmare l’abitazione di domani.
IL PADIGLIONE ITALIA
Grande spazio al tema delle Comunità Resilienti al Padiglione Italia curato da Ales-
Grande spazio al tema delle Comunità Resilienti al Padiglione Italia curato da Alessandro Melis, al centro la questione del cambiamento climatico in relazione all’architettura
sandro Melis: allestito come una giungla abitata da affascinanti creature, ha rappresentato un viaggio alla ricerca di risposte alle sfide epocali. “Comunità Resilienti” ha posto al centro la questione del cambiamento climatico in relazione all’architettura, sottolineando come stia mettendo a dura prova la sostenibilità del sistema urbano, produttivo e agricolo tra criticità e opportunità. L’obiettivo? Far riflettere i visitatori sui meccanismi di resilienza delle comunità, per il recupero di una nuova forma di interazione tra spazio urbano e territorio produttivo, all’insegna dell’interdisciplinarietà delle competenze e delle logiche evolutive non deterministiche, elementi centrali nei momenti di transizione. Come sottolineato dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini: “L’architettura è chiamata a dare un contributo qualificato e interconnesso al nostro vivere comune, sollecitato da molteplici criticità sociali e ambientali. Necessaria una riflessione collettiva sulla capacità di trasformazione e adattamento delle comunità italiane per rispondere localmente alle sfide globali”. Padiglione Italia si è posta come comunità resiliente con 14 “sotto comunità” - laboratori operativi, centri di ricerca o casi studio, e due direttrici: una riflessione sullo stato dell’arte in tema di resilienza urbana attraverso l’esposizione delle opere di eminenti architetti e un focus su metodologie, innovazione, ricerca con sperimentazioni
Tra gli evennti collaterali alla Biennale Architettura 2021 “Air/Aria/Aire _Catalonia in Venice” curata da Olga Subirós e presentata dall’Institut Ramon Llull, evidenzia il ruolo dell’architettura e dell’urbanistica nel contesto di due crisi globali interconnesse: l’emergenza climatica e la crisi della salute pubblica
interdisciplinari a cavallo tra architettura, botanica, agronomia, biologia, arte e medicina. Dulcis in fundo, il Padiglione è stato realizzato a impatto CO2 quasi zero grazie alla predisposizione di una sottrazione + integrazione dei materiali del Padiglione Italia 2019 e una rilocalizzazione permanente di tutto quello che è stato prodotto. Un’opportunità unica per mostrare opere coerenti con gli obiettivi della proposta e l’occasione per studiare il ciclo di vita di una realizzazione in un contesto di resilienza. ARCHISTAR, PROGETTAZIONE E TECNOLOGIA Tra gli Eventi Collaterali, “Air/Aria/Aire _Catalonia in Venice” è nato per porre l’attenzione sul tema della progettazione dell’aria come parte integrante della progettazione urbanistica. La comunità scientifica, infatti, chiama a prendere coscienza della crisi climatica globale dovuta agli interventi dell’uomo sul pianeta, spronando ad agire sulla crisi della sanità pubblica causata dall’inquinamento dell’aria nelle città. Focus al ruolo degli architetti nell’elaborazione di nuove cartografie della città con l’aiuto di scienziati e della pubblica amministrazione, e ai nuovi metodi di lavoro con l’utilizzo di Big Data relativi alla città. Con l’evento “Lianghekou”, spazio al tema della riqualificazione del villaggio omonimo, parte di un piano generale per l’intera valle dei Tuja, attraversata dall’antica Via del Sale. All’interno dell’imminente sviluppo turistico della valle, Lianghekou punta a riprendere la propria funzione pubblica e commerciale e il progetto sfrutta variabilità, flessibilità e adattabilità delle tipiche case in legno gan-lan e attraverso la trasformazione del sistema di costruzione, l’antica via viene adattata a diversi programmi con cambiamenti topologici dello spazio pubblico, dal mercato alle feste. “Redistribution: Land, People & Environment” ha proposto soluzioni per un’urbanistica incentrata sulle persone, che accresca la vivibilità e la sostenibilità. Dopo la pandemia, gli ambienti digitalizzati sono diventati alternative importanti che definiscono la nuova normalità e con l’aiuto della realtà aumentata l’esposizione ha permesso la condivisione delle esperienze attraverso
Eventi collaterali “Lianghekou”, spazio al tema della riqualifi cazione del villaggio omonimo, parte di un piano generale per l’intera valle dei Tuja, attraversata dall’antica Via del Sale, “Redistribution: Land, People & Environment” ha proposto soluzioni per un’urbanistica incentrata sulle persone, che accresca la vivibilità e la sostenibilità
la ridistribuzione dell’ambiente fi sico e digitalizzato, mostrando l’ingegnosità di Hong Kong sul tema della ridistribuzione del territorio, per una città più sicura, intelligente e vivibile. LE AZIENDE
Crescente l’interesse sul tema della sostenibilità. A dimostrarlo è il legame tra Edison e la Biennale, emerso con un percorso virtuoso verso l’uso effi ciente delle risorse nel 2018 e nell’edizione ’21 con un intervento di effi cientamento energetico alle Corderie dell’Arsenale, grazie al quale i consumi di energia elettrica dell’edifi cio sono stati ridotti di oltre il 70% e l’emissione in atmosfera di CO2 sono scese di 22 tonnellate all’anno. L’azienda ha messo a disposizione della Mostra e di Venezia interventi di effi cientamento energetico concreti: tre anni fa Edison avviò una diagnosi energetica innovativa delle principali strutture a maggior intensità energetica e impatto della Mostra, per individuare grazie all’IoT interventi di miglioramento negli usi energetici.
La soluzione applicata riduce il consumo energetico della struttura, preservando l’estetica originaria. Una riduzione dei consumi di energia elettrica superiore al 70% che evita l’emissione in atmosfera di 22 tonnellate di CO2 all’anno. A disposizione della Manifestazione anche alcune postazioni smart con punti di ricarica energetica e WiFi gratuiti dove fare il pieno di energia sostenibile. Artemide ha rinnovato la collaborazione con La Biennale reinterpretando la contemporaneità per illuminare il futuro: oggi più che mai la luce è un’energia unica e supporta la percezione degli spazi, interagisce con la vita, con il benessere psicologico e fi siologico, dialoga con l’ambiente attraverso intelligenze, può trasmettere dati ed informazioni. E ora la luce può anche sanifi care gli spazi e riportare le persone a viverli insieme, grazie all’innovativa tecnologia brevettata INTEGRALIS®: una “luce buona” che può contribuire a una vita migliore e sostenibile per l’uomo e il pianeta, distribuire valore restituendo non solo funzione ma anche emozione e bellezza. ■