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VOGLIAMO PIÙ TURISTI BRITANNICI IN ITALIA
La Missione Di Travel Hashtag A Londra
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INGLESI, WAKE...
te riguardante i commerci con l’Irlanda del nord. Minacciava di denunciare un trattato dopo averlo strombazzato a lungo come magistrale....
Travel Hashtag, l’evento-conferenza itinerante nata nel 2019 per approfondire gli scenari che si delineeranno nel prossimo futuro relativamente all’industria del turismo, ha inaugurato il 2023 tornando a Londra, a distanza di un anno, per una nona edizione interamente dedicata all’Incoming Italia.
"I viaggiatori dal Regno Unito sono ai primi posti della classifica dei turisti stranieri che scelgono l’Italia, con una spesa turistica che sfiora i 4 miliardi di euro. – spiega Nicola Romanelli, fondatore e presidente di Travel Hashtag–Il nostro evento qui è stata l’occasione per alimentare ulteriormente l’interesse del mercato UK verso le nostre destinazioni”.
Lunedì 27 febbraio presso il Melia White House i più autorevoli buyer del mercato UK già esperti della destinazione Italia hanno incontrato, oltre Enit, ITA Airways e Apt Basilicata, una delegazione di partner di Travel Hashtag, tra cui Forte Village, Palazzo Fiuggi, Palazzo di Varignana, Tenuta di Artimino member of Meliá Collection, Life Hotels & Resorts, Martulli Viaggi, Travel Before, Master Explorer, booknbook, Travel Uni – Equator Learning ed il vettore charter Air Horizont.
Durante il pranzo di gala, che ha caratterizzato la seconda parte dell’evento dopo una intensa sessione di networking B2B, hanno preso la parola Antonio Nicoletti (Direttore Generale di Apt Basilicata), Aldo Melpignano (Managing Director di San Domenico Hotels), Flavio Zappacosta (Responsabile Enit UK & Ireland), Stefania Serra (Head of Sales Italy di Melia Hotels), Pierfrancesco Carino (VP International Sales di ITA Airways) e Andrew Bunn (Country Manager UK, Ireland & Nordics di ITA Airways).
In risposta alla pioggia di notizie negative i brexiters vantano il fatto che grazie alla fuoriuscita dall’Unione europea la Gran Bretagna ha potuto avviare in totale autonomia il programma di vaccinazione anti-covid e l’invio di armi all’Ucraina invasa dalla Russia ma si tratta di falsi storici: il governo di Londra avrebbe potuto fare lo stesso le due cose anche se legata al carro di Bruxelles. Quelle fino ad ora enunciate potrebbero essere liquidate come le solite tiritere dei “Remainer” sconfitti al referendum del 2016 ma c’è un fatto grande come una casa che non andrebbe ignorato: vincitori a sorpresa del referendum, i brexiters sono adesso minoranza in tutto il Paese, Inghilterra inclusa. Lo dicono papale papale gli ultimi sondaggi: secondo uno di questi il 56% dei sudditi di re Carlo pensa che la Brexit sia stata un errore e soltanto il 32% è tuttora convinto che il divorzio sia stato un bene. Altri sondaggi fissano ad un minimo di 12 punti percentuali lo scarto attuale a favore dei “Remainers”. Dal 2017 in poi non c’è più stata nel Paese una consistente maggioranza pro-Brexit. Malgrado questa realtà e alla faccia di chi si ostina a considerare gli inglesi un popolo di pragmatici i due principali partiti politici sembrano non volersi accorgere del clima radicalmente mutato e preferiscono non mettere in discussione il divorzio da Bruxelles benché’ la crisi della globalizzazione – ben evidenziata dai dissidi tra Cina e Stati Uniti e dalla guerra in Ucraina – abbia infranto del tutto il libro dei sogni dei Brexiters.
Dopo le mattane dei suoi due predecessori, Johnson e Lizz Truss, il premier Rishi Sunak – ben capendo l’importanza dell’Europa per il futuro del Regno (dis) Unito – ha cercato il disgelo con Bruxelles siglando lo scorso 27 febbraio un accordo su nuove regole post-Brexit per i flussi commerciali verso l’Irlanda del Nord ma è solo un piccolo passo e la strategia d’insieme non è chiara.
Il Labour Party non è meno cauto e ha senz’altro grosse colpe, incominciando dal fatto che al referendum del 2016 l’allora leader Jeremy Corbyn era apparso troppo tiepido nel difendere l’adesione all’Ue. Anche a sinistra sono finora prevalse le logiche della convenienza di partito perché nel nord d’Inghilterra parte degli elettori laburisti erano e ancora sono a favore della Brexit.
Sta di fatto che la Gran Bretagna, fino a pochi anni fa l’economia più vibrante del Vecchio Continente e invidiata “Cool Britannia”, è diventata di nuovo “il grande malato d’Europa” come era negli Anni Settanta del secolo scorso e zoppica sempre più, al punto da essere l’unico Paese del G7 (il gruppo con Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Canada e Italia) a rischio recessione nel corso di questo difficile 2023.
La Redazione
Cicchetti :- (pronounced chi - KET - tee) are small dishes, typically served in cicchetti bars in Venice. You can make a meal of them by ordering several plates which can be shared between friends.