Ricerca storica edificio ex- poliambulanza, Bs

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E D I F I C I O

E X - P O L I A M B U L A N Z A

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8 Marino Sofia - 3294


Mappa di Base

INTRODUZIONE

STATO DEI LUOGHI

Mappa di Base

«La vecchia Poliambulanza fu costruita nei primi del Novecento, edificio sorto su iniziativa di un gruppo di medici, guidati da Antonio Joti, con il sostegno della congrega della carità Apostolica che ne fu il primo proprietario e venne inaugurato nel 1908. La struttura passò successivamente alle ancelle della carità che la gestirono fino alla realizzazione della Nuova poliambulanza. IL NUCLEO ORIGINARIO

Il nucleo originario, a forma di “L”, si affacciava su piazza Garibaldi e via Calatafimi ed a questo corpo verso il 1910 ne venne unito un secondo, del tutto simile nello stile architettonico e compositivo. I primi documenti di questo immobile partono dal 1921: nella planimetria del Piano

regolatore è presente infatti il raddoppio della Poliambulanza con un disegno che risulta del tutto simmetrico a quello originale. Fra il 1930 e il 1940 il blocco centrale di collegamento contenente l’ingresso principale, la cappella e l’accesso per le ambulanze. Fra gli anni ‘50 e ‘60, per rispondere al crescente consenso che il lavoro di assistenza delle Madri e dei medici incontrava nei bresciani , intero complesso passa da tre a quattro piani più una soffitta praticabile. A fine anni sessanta l’appendice nord del complesso verrà poi demolita e sostituita da una torre di nove piani destinata interamente a stanze di degenza. L’UNITA’ ARCHITETTONICA

Il professor Lombardi, nella relazione che accompagna le proposte

di trasformazione, rileva che “il complesso della Poliambulanza mostra ancor oggi una notevole unità architettoniche che aggiunte sopra elevazioni non hanno cancellato” aggiungendo che “anche l’intervento degli anni Trenta presenta il corpo principale su via Calatafimi ben risolto compositivamente con il porticato al piano terra allineato sul fronte strada”. I VINCOLI

L’ex Poliambulanza è individuata nel Prg come “ area di trasformazione n.89”(servizi di interesse generale, quota di edilizia convenzionata, aree di sosta, interventi di ristrutturazione con abitazioni, terziario e parcheggi) ed è soggetta a vincolo monumentale per quanto riguarda i fronti esterni e la distribuzione principale.» 1

1 Camillo Facchini, “Ex poliambulanza: dalla ristrutturazione case, uffici e negozi”. Bresciaoggi, 2003.

Mappa di Base

L’Edificio noto come "Ex Casa di Cura Poliambulanza" è ubicato in via Calatafimi, 1 nella città di Brescia (BS). Il fabbricato confina a Nord con via Elia Capriolo, a Sud con Piazza Garibaldi, a Est con via Calatafimi, ad Ovest con via N. Tartaglia ed a Nord con via Elia di Capriolo. Catastalmente è identificato dalla particella catastale 124 - foglio 115 con vari subalterni, che specificano le diverse destinazioni d’uso. Attualmente, parte del fabbricato è destinato a residenza sanitaria per anziani, mentre nella restante porzione sono allocate abitazioni di tipo civile.

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Provincia di Brescia, Ufficio GIS e Cartografia Provincia di Brescia, Ufficio Cartografia e Gis

Provincia di Brescia, Ufficio GIS e Cartografia Provincia di Brescia, Ufficio Cartografia e Gis

L’edificio è composto da un blocco a “L” che si sviluppa su cinque piani (residenza per anziani) ed una torre di nove piani (abitazioni di tipo civile).

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Suddividendo la struttura per piani abbiamo: Nel primo piano sotto strada locali deposito e cantina. Al piano terra, primo, secondo, terzo, quarto, sono ubicate ad est le residenze per anziani ed a nord le abitazioni civili. Al quinto, sesto, settimo e ottavo esclusivamente le abitazioni civili. Infine al nono piano trovano posto i locali tecnici delle abitazioni civili. Mappa catastale Ex-Poliambulanza Particella 124 ,foglio 115


DIMOSTRAZIONE GRAFICA DEI SUBALTERNI PRESENTI

Legenda subalterni 1. Abitazione di tipo civile 2. Abitazione di tipo civile 3. Abitazione di tipo civile 4. Abitazione di tipo civile 5. Abitazione di tipo civile 6. Abitazione di tipo civile 7. Abitazione di tipo civile 8. Abitazione di tipo civile 9. Abitazione di tipo civile 10. Abitazione di tipo civile 11. Abitazione di tipo civile 12. Abitazione di tipo civile 13. Abitazione di tipo civile

14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26.

Abitazione Abitazione Abitazione Abitazione Abitazione Abitazione Abitazione Abitazione Abitazione Abitazione Abitazione Abitazione Abitazione

di di di di di di di di di di di di di

tipo tipo tipo tipo tipo tipo tipo tipo tipo tipo tipo tipo tipo

civile civile civile civile civile civile civile civile civile civile civile civile civile

27. Abitazione di tipo civile 28. Abitazione di tipo civile 29. Abitazione di tipo civile 30. Abitazione di tipo civile 31. Abitazione di tipo civile 32. Abitazione di tipo civile 33. Abitazione di tipo civile 34. Residenza sanitaria per anziani 35.Diseimpegni, depositi, cavi, locali tecnici, ascensore e vano scale, bagno, soggiorno e terrazze


RILIEVO FOTOGRAFICO

VISTA SUD Vista P.le Garibaldi

VISTA EST

VISTA SUD-OVEST

Fronte via Calatafimi

Vista via N. Tartaglia

VISTA SUD-OVEST VISTA SUD-EST via Calatafimi

Vista via N. Tartaglia


RILIEVO FOTOGRAFICO

VISTA OVEST Fronte via Calatafimi

VISTA NORD-OVEST Vista via N. Tartaglia

VISTA NORD VISTA NORD-OVEST Vista via N. Tartaglia

Vista via Elia di Capriolo


VINCOLI STRUTTURA

Il piano di governo del territorio nella “tavola dell’identificazione catastale dei vincoli di tutela e salvaguardia – centro storico – proprietà private” specifica che l’edificio Ex-poliambulanza è un edificio privato soggetto a vincolo diretto Art. 10 del D.LGS 42/2004, secondo l’ex art. 4 L.1497/39. Art. 10 del LSG 42/2004

Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri

enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, ivi compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico. Vincoli “ope legis” (combinato disposto art.10 e 12) EX ART. 4 Riguardano le case immobili appartenenti allo stato, alle regioni, agli altri enti pubblici terri-

toriali, ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro che siano opera di autore non più vivente o la cui esecuzione risalga ad oltre 70 anni: - che prestarono interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico (art. 10, comma 1)- le pubbliche piazze, vie, strade e altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico (art.10, comma 4,lett. g).

Nucleo storico della città di Brescia

V-PR03.1 Identificazione dei nuclei e tessuti storici VINCOLO NUCLEI STORICI. Nucleo storico principale (art.73 NTA00 e NTAall0 ).

PR03 sensibilità paesistica tavola nord Classe di sensibilità paesaggistica molto elevata.

V-PR07.1A Valenze architettonico-urbanistiche - ambiti tutelati ai sensi art. 10 comma 4 lettera g – percorsi storici nucleo antico principale

V-PR09.1A Tavola dei vincoli – vincoli di tutela e salvaguardia – nucleo antico principale – proprietà private – identificazione catastale

VINCOLO PAESAGGISTICO V-PR11 Tavola dei vincoli – Vincoli di tutela e salvaguardia BENI PAESAGGISTICI nord

Nel piano regolatore dei nuclei e tessuti storici soggetti a vincolo, l’immobile risulta essere racchiuso all’interno del ring della città e dunque è compreso nel nucleo storico principale. Nel piano regolatore della sensibilità paesaggistica, l’edificio è racchiuso nella classe di sensibilità paesaggistica molto elevata. Infine nella tavola dei vincoli che salvaguardano le proprietà private del nucleo storico, l’immobile è identificato con il numero 201.


STORIA D’EDIFICIO

TIMELINE

La storia dell’edificio è stata ricostruita attraverso lo studio dei catasti storici e cercando di incrociare delle fonti bibliografiche, che ci permettono di avere un quadro generale della città e dell’immobile. Dalle fonti l’edificio venne eretto nel 1908 e per appurare che an-

tecedentemente a tale data non vi fosse nessun fabbricato nell’area in questione, è stato individuato, all’interno del catasto napoleonico e di quello austriaco la medesima zona. Dal confronto dei predetti catasti si evince che il territorio su cui venne costruito l’edificio subi-

sce alcuni cambiamenti nel corso del tempo. Infatti dalle mappe del catasto napoleonico (1809) si nota che la zona in cui venne costruita la struttura, era occupata da cinte murarie erette in epoca veneta, e non subiscealcun cambiamento fino al 1853.

1809

Mappa catasto Austriaco 1852

L’ultima traccia che abbiamo delle mura della città e la prima traccia delle basi del nostro edificio si trovano all’interno del catasto del regno d’Italia. Infatti verso

la fine del secolo e inizi del ‘900 iniziarono a nascere i primi servizi municipalizzati e le sue diverse strutture. L’edificio in questione nasce originariamente come

uffici per la distribuzione dell’energia, i quali verranno costruiti assieme alle centrali elettriche, lungo il perimetro del ring della città agli inizi del ‘900.

Mappa catasto Napoleonico 1809

La città e le sue mura rimangono immutate, finché l’urbanistica inzia a vivere dei significativi momenti di dinamismo, prima dell’unità nazionale. Infatti «si registrano alcuni provvedimenti di razionalizzazione basati sulla rettifica e sugli allargamenti di corso teatro- 1905 corso Zanardelli- e dell’attuale corso Magenta, oggetto di lavori nel 1852, sull’apertura nelle stesse

stagioni del primo tratto dell’odierna via san Martino, sul riassetto di alcune porte della città come San Nazaro- oggi piazzale della Repubblica-, Sant’Alessandro – Piazzale cremona- e nel 1832 porta San Giovanni – Piazzale Garibaldi-, sull’ampliamento nel 1853 della civica biblioteca Queriniana. […] La piazza ricavata dall’abbattimento della porta detta di san Giovanni è

il luogo emblematico e del dinamico mutamento cittadino, a iniziare dalla toponomastica: dopo diverse denominazioni, dal 1862 viene chiamata porta Milano e dal 1909 Piazza Garibaldi. Ma tutto qui pare muoversi con frenesia nel giro di pochi decenni. Spariscono gradatamente dagli spalti delle mura denominati Gioco del pallone […].» 2

2 Corsini, Paolo, and Marcello Zane. Storia di Brescia: Politica, economia, società 1861-1992. Gius. Laterza & Figli Spa, 2014.

1852

Mappa catasto Regno d’Italia 1898

1898


[...]Nel periodo compreso tra l'unità d'Italia e la Grande Guerra l'economia italiana conobbe una trasformazione profonda attraverso la quale, il paese da agricolo si trasformò in industriale. Brescia era in piena espansione. Con l'industrializzazione, a causa dell'abbandono dalle campagne di una notevole massa di manodopera disoccupata, anche in Italia si verifi-

Da quello che si evince dall’ispezione ipotecaria e sostenuto da altre fonti, l’immobile in via Calatafimi, prima di essere ceduto alla congregazione delle sorelle ancelle, le quali attribuiranno il nome di “poliambulanza” all’edificio, fosse di proprietà del comune di Brescia. Infatti l’edificio era inizialmente stato costruito per accogliere gli uffici dei servizi municipalizzati di Brescia per la distribuzione e l’erogazione dell’energia elettrica in media e bassa tensione. L’immobile nasce insieme al nuovo riassestamento urbanistico, che aveva aperto la città, facendo in modo che la dove siano state abbattute le mura vi fosse del territorio per poter costruire nuovi edifici per la comunità; inoltre con l’avvento dell’illuminazione elet-

cò in modo sempre più massiccio il fenomeno dell'urbanesimo, cioè la crescita delle città e la tendenza della popolazione ad agglomerarsi nei grandi centri urbani. Questo fenomeno determinò una ridefinizione complessiva dell'assetto urbano: il centro cittadino diveniva la sede del sistema economico, con le banche, uffici e strutture commerciali, mentre la popolazione abbiente risiedeva nei

quartieri residenziali e, al contrario, i lavoratori andavano ad ingrossare le periferie ed i quartieri popolari che sorgevano alla periferia della città. All'alba del nuovo secolo, Brescia appariva una città moderna, dotata di servizi ed infrastrutture al passo con i tempi come un nuovo acquedotto, la fabbrica del ghiaccio, illuminazione elettrica e tranvie elettriche.[...] 3

1900

La storia del nostro edificio agli inizi del ‘900 si incrocia con la storia delle Sorelle ancelle della carità che a quel tempo operavano alla fine di via Capriolo, ma data la continua richiesta necessitava una nuova sede. La Poliambulanza, casa di cura in via Calatafimi 1, ha una collocazione importante nella storia di Brescia. E’ sorta in uno dei quartieri più poveri ed emarginati della città ad opera di medici che si recavano a visitare gli ammalati[...] Un gruppo di questi medici, liberi professionisti,

pensò nel 1902 di andare in contro a questa povera gente e, dopo aver preso contatti con il comune e con la congrega, fece sorgere alla fine di via Capriolo, allora via San Rocco, una modesta costruzione, la cui parte inferiore era dedicata ad un Poliambulatorio, che prese appunto il nome di Poliambulanza: il primo embrione dell’attuale clinica nacque di fatto così. [...] In quel tempo Brescia era in piena espansione; si avvertì allora la necessità di ampliare il complesso formatosi e

di fare di più. Sempre con l’aiuto del comune e della Congrega si pensò alcuni anni dopo di trasferire la poliambulanza in via Calatafimi. [...] L’edificio scelto per la nuova poliambulanza e che ospitava il primo complesso di assistenza sociale organizzata con la Croce bianca ed il dispensario Antitubercolare, era di proprietà del comune. Ma per esso questa realizzazione una volta attuata era assai gravosa e così dopo un certo periodo fu affidata alle Ancelle della Carità. 4

1902

1906

trica vennero costruiti centrali di distribuzio-

ne ed uffici lungo il ring della città.

3 Corsini, Paolo, and Marcello Zane. Storia di Brescia: Politica, economia, società 1861-1992. Gius. Laterza & Figli Spa, 2014.

Documento archivio di stato U.T. 1301/1908 - P.G. 5173/40 4 Antonio Fappani, Enciclopedia Bresciana, Volume XIII, “La voce del popolo“ s.r.l. Brescia, 1996


Fonti dell’archivio di stato ci confermano che nel momento della vendita l’area viene così descritta: [...]sterrato lungo la via Giuoco del Pallone, limitato a ponente dal vivo esterno del muro di fortificazione; a le-

vante dall’allineamento delle nuove case operaie; a mezzogiorno dal contrafforte; ed a nord dallo sterrato stesso fino alla concorrenza dei 2800 mq. Circa, senza però oltrepassare l’allineamento di mezzogior-

no della via S. Rocco. [...] Inoltre ci confermano in una lettera al sindaco che il nuovo fabbricato si differenza da precedente soltanto per la minore altezza, per non causare ombra alla scuola posta difronte.

Documento archivio di stato U.T. 1301/1908 - P.G. 5173/40

1907

Dai disegni e dalla relazione del progetto risulta che il fabbricato destinato alla Poliambulanza è distinto dalla strada mediante una cancel-

lata e che questa dista dall’edificio fronteggiante dall’altro loto della strada da un minimo di m 12 e da un massimo di m 15; che il fabbri-

cato, lungo complessivamente m 87, sarebbe alto m 10, e che solo la parte centrale lunga m 27, sarebbe alta m 14.

Documento archivio di stato U.T. 1301/1908 - P.G. 5173/40

1908


[...]L’inaugurazione avvenne nel Giugno 1910 ed ecco come il “Cittadino di Brescia“ del 30 Giugno di quell’anno commenta l’avvenimento: «... le maggiori autorità cittadine si diedero ieri mattina convegno al nuovo splendido edificio sede della Poliambulanza... ad onorare que-

sto beneficio istituito che tanta simpatia seppe conquistarsi nei suoi sette anni di vita...». E “La provincia di Brescia“ dal canto suo sulla cronaca dell’inaugurazione scrive: «la grande beneficenza bresciana ha fatto un nuovo passo verso le forme più progredite di vita sociale di civiltà»

e ancora il 30 Giugno nella cronaca di Brescia di quel giornale leggiamo: « la Poliambulanza col possedere oggi una sede propria nella quale potrà meglio esplicare l’opera sua altamente umanitaria e civile, ha raggiunto il suo ideale supremo»[...]. 5

1910

1911

Nel 1911 abbiamo le prime tracce del nostro edificio. Nella foto in alto si intravede (a sinistra) parte del fabbricato e sempre nello stesso anno (foto in basso) l’asm di Brescia rettifica le sue strutture in una mappa, in cui compare l’edificio.

VISTA SUD-EST via Calatafimi Soggetto: Via Calatafimi ospedale Poliambulanza - 1910

La città liberata dalle mura venete, grazie ai lavori compiuti fra il 1907 ed il 1911 in questo tratto compreso fra le attuali Piazza Repubblica e Piazzale Garibaldi. A sostenere la crescita di Brescia sono il piano regolatore di ampliamento approvato nel 1897 dopo una decina d’anni di attesa e va-

riazioni, e l’avvio dello spianamento dei bastioni delle mura, a partire proprio da questa zona occidentale della città, con la tracciatura di una nuova rete viaria. L’abbattimento delle mura, voluto per “arieggiare” la città ed aprirla allo sviluppo esterno al centro storico non costituì una decisione semplice. [...] La larga panoramica permette di seguire, partendo dalla parte più estrema di destra e seguendo la nuova strada realizzata, l’edificio di Casa Corniani (eretta nel 1890 e demolita nel 1962), quindi l’edificio a due piani con le cinque finestre sede

della filanda Facchi, l’apertura di via Castel Morone, oggi contrada della Mansione; l’apertura di via F.lli Bronzetti, i muri e chiostri della sede al tempo dell’Orfanotrofio maschile, sempre sulla strada la sede dell’Orfanotrofio femminile, l’apertura di via F.lli Cairoli (dove si erge nel letto della fossa ricoperta la baracchetta in legno), su sino, appena percettibile all’estrema sinistra, il basamento bianco e la statua equestre di Garibaldi con l’edificio della ex Poliambulanza in sistemazione sull’ex spalto delle mura denominato “Gioco del pallone” . [...] 6

VISTA NORD-OVEST Vista via N. Tartaglia Soggetto: Ospedale Poliambulanza via Tartaglia monumento a Garibaldi - 1910 5 Antonio Fappani, Enciclopedia Bresciana, Volume XIII, “La voce del popolo“ s.r.l. Brescia, 1996

Mappa della rete ad alta tensione aziendale nel 1911 6 Corsini, Paolo, and Marcello Zane. Storia di Brescia: Politica, economia, società 1861-1992. Gius. Laterza & Figli Spa, 2014.


1925

VISTA SUD Vista P.le Garibaldi Soggetto: Ufficio Tecnico Municipale piazza e monumento a Garibaldi casello del dazio ospedale Poliambulanza - 1911 Documento archivio di stato U.T. 1301/1908 - P.G. 5173/40

1919

[...] Dalla stessa Pian Opera congrega di carità Apostolica di Brescia, di cui è cenno alle premesse, consiste: Nel mantenere in perpetuo nell’ala ovest del corpo sud del fabbricato della Poliambulanza, dalla stessa Pia Opera Congrega di Carità Apostolica di Brescia costruito sul mappare n.3166 della sezione censuaria di Brescia (città), di Ettari 0.30.12 e dalla rendita di £ 1.35, già n.2857 Sub. b confinante: ad est la via Calatafimi, a nord con la restante parte del mappale n.3166, ad ovest con Mappale n.2825, a sud col piazzale Garibaldi, e non ancora distinto nel Catasto fabbricati del co-

Documento archivio di stato U.T. 1301/1908 - P.G. 5173/40

mune di Brescia (Città), al Civico n. 1 di via Calatafimi. Le sei finestre qui di seguito descritte, aperte sulla linea di confine fra le accennate proprietà della congrega ed il Mappale n.2825, della sezione censuaria di Brescia (Città), di proprietà del Comune e prospicienti il detto Mappale n.2825, avente le seguenti coerenze: a sud in parte con piazzale Garibaldi, ed altra proprietà del Comune al Mappale n.2926, ad est con la proprietà avanti descritta, di ragione della Congrega di Carità Apostolica di Brescia, a nord colla restante parte del mappale n.2825, ad ovest con la golena del torrente Garza.

= al pianterreno: n.2 finestre con inferriata, ognuna della luce netta di mt. 2,40x1,20 e dell’altezza del piano del pavimento di mt. 1,05 e dell’altezza media del piano del terreno sottostante di mt. 1,60; = al primo piano: n.2 finestre munite di vetrate e di serrande a rotolo, ciascuna della luce di mt. 2,40x1,20, coll’altezza del davanzale sul piano del pavimento di mt. 0,90; = secondo piano: n. 2 finestre come quelle descritte dalla lettera b), ognuna della luce di mt. 2,20x1,10 e dell’altezza del davanzale dal piano del pavimento mt. 0,90; [...]


VISTA NORD-EST via Calatafimi

VISTA SUD-EST via Calatafimi

Soggetto: via Calatafimi autoambulanze Fiat OM e Zust con militi della Croce Bianca davanti all'ospedale Poliambulanza e a casa Negri

VISTA NORD Vista via Elia di Capriolo Soggetto: via Calatafimi militi della Croce Bianca e dottor Briosi in posa con le biciclette davanti all'ospedale Poliambulanza

VISTA NORD Vista via Elia di Capriolo Soggetto: via Calatafimi militi della Croce Bianca con biciclette e carretti a mano in posa davanti all'ospedale Poliambulanza - 1925


1938

VISTA NORD-OVEST Vista via N. Tartaglia Soggetto: via Tartaglia ospedale Poliambulanza - 1930

VISTA SUD Vista P.le Garibaldi Soggetto: Azienda Servizi Municipalizzati palificazioni elettriche via Tartaglia da piazza Garibaldi ospedale Poliambulanza edicola

Documento archivio di stato U.T. 1301/1908 - P.G. 5173/40


Nel 1940 l’immobile viene ceduto definitivamente, con l’accordo di erigere un villaggio di case popolarissime in via degli Abruzzi.[...] Col benestare di S.E. Il prefetto l’accordo è stato raggiunto sulla base della rinuncia da parte del Comune al diritto di

prelazione sul fabbricato della “Poliambulanza“ contro impegno da parte della Congrega di concedere subito all’E.C.A. Un mutuo trentennale di £ 600.000 al 3% per la costruzione di case popolarissime. La pratica deve ora passare alla segreteria per il

perfezionamento amministrativo della rinuncia del Comune al diritto di prelazione sulla porzione sud del Mappale n.3166 di città occupato dalla “Poliambulanza” e ciò dietro il suddetto preciso impegno della congrega. [...]

1950

1940

VISTA EST via Calatafimi

Soggetto: ospedale Poliambulanza via Calatafimi esterno con auto Fiat 1100 BLR ambulanza della Croce Bianca -1950

VISTA NORD Vista via Elia di Capriolo Soggetto: carrozzeria Esperia autoambulanza Fiat 1100 per il servizio sanitario della Regia Marina davanti all'ospedale Poliambulanza in via Calatafimi angolo via Capriolo - 1940 Documento archivio di stato U.T. 1301/1908 - P.G. 5173/40


Negli anni ‘60 gli atti di vendita ci confermano che l’edificio poliambulanza è molto simile allo stato attuale. Infatti viene descritto : [...] Casa posta in Brescia ai Civici n.3 e 5 di via Calatafimi. Insistente su porzione dei map-

pali 3166 e 3260 della sezione Censuaria di Brescia Città e allibrata in catasto come segue: Casa di piani 5, vani 77, Rendita £ 16.667, avente le seguenti coerenze: A LEVANTE- via Calatafimi; A MEZZODI’ - queste stesse ragioni

con cortile promiscuo; A SERA - la via N. Tartaglia a linea di cancellata qui compresa; A MONTE - la via E. Capriolo. [...] La struttura non subisce alcuna modifica e rimane attiva fino alla fine degli anni ‘90.

1960

1980

VISTA EST via Calatafimi Foto interne dal libro Gianfranco Callegari, Cara “vecchia“ Poliambulanza, Tipografia Camuna s.p.a., 2001, Brescia.


La sede in via Calatafimi, venne ristrutturata, ampliata e organizzata come una casa di Cura, via via qualificando la propria attività mediante la collaborazione di personale medico di alto profilo sia a tempo pieno nella struttura, sia proveniente dagli Spedali civili. Dalla sua evoluzione nacque l’esigenza di allestire un presidio riabilitativo e di assistenza ai malati terminali secondo moder-

nissimi modelli organizzativi già in esercizio in Inghilterra. [...] La vecchia poliambulanza agli inizi degli anni ‘90 era quindi costituita da due presidi: quello di via calatafimi in cui avevano sede i reparti per acuti e la “Domus Salutis” di via Lazzaretto. [...]L’idea di procedere alla costruzione di una nuova sede della Poliambulanza è nata dalla consapevolezza che la struttura di via Calata-

fimi, gloriosa opera ormai parte della storia della città, non presentava più i requisiti per esercitarvi una moderna attività sanitaria, sia per la infelice collocazione tre due strade a grande scorrimento fonte di inquinamento non solo acustico, sia per le dotazioni strutturali e tecniche ormai superate ed inadatte a rispondere agli standard di qualità richiesti dalla legislazione.[...] 7

7 Poliambulanza una storia bresciana/ a cura di Sandro Albini, Rudiano (Bs ) Gam editrice, 2012

1990

Negli anni 2000 oltre all’acquisizione del nucleo storico da parte delle ditta Morgante, il quale sarà destinato a casa di cura per anziani; lo studio di architettura Glass Architettura ed Urbanistica di Brescia viene incaricato della riqualificazione della restante parte dell’immobile. Premettendo che l’edificio è soggetto a vincolo monumentale per quanto riguarda i fronti esterni e il distributivo principale. [...] Il progetto prevede la trasformazione dell’edificio per funzioni miste, fra cui residenza, terziario e commercio. Al terziario e commercio è riservato tutto il piano terra e una piccola porzione del piano primo; alla residenza il 1°, 2° e 3° piano, gli spazi ricavati dal recupero residenziale del sottotetto e la torre. Le unità residenziali hanno taglio variabile. La torre viene ristrutturata demolendo le tamponature e i balconi aggettanti, mantenendo e risanando la struttura in calcestruzzo esistente. Intorno alla pianta rettangolare di base viene costruita una poligonale irregolare di balconi esterni rivestiti in facciata di una “pelle” continua di legno che include i serramenti esterni. L’edificio si presenta all’esterno come un corpo compatto e mutevole

nell’aspetto, sia durante il giorno che nelle ore notturne, ed acquista una sua autonomia stilistica e una pacatezza compatibile con l’edificio vicino.[...]. Il progetto ha dovuto confrontarsi con le componenti della domanda da un lato e con le caratteristiche dell’edificio dall’altro. La trasformazione porterà così residenza, terziario e commercio: a terziario e commercio è riservato tutto il piano terra ed una piccola porzione del primo, alla residenza il primo, secondo e terzo piano, oltre agli spazi ricavati dal recupero del sotto tetto e della torre. il piano terra sarà così organizzato in nove unità commerciali e solamente il negozio che corrisponde all’ingresso della vec-

chia clinica su via Calatafimi avrà ingresso da questa via; tutti gli altri negozi avranno accessi da un passaggio nord e sud che raccorda piazza Garibaldi e via Capriolo passando attraverso la corte. Al primo piano sono previsti 18 appartamenti e 20 al secondo (da due a quattro vani) per complessivi 3337 mq, mentre terzo piano altri dodici appartamenti di taglio mediale più grande su complessivi 1660 mq. Altri tre alloggi verranno recuperati nel sottotetto. Nella torre oltre il quarto piano un alloggio per piano. La torre verrà ristrutturata demolendo tamponature e balconi e verrà rivestita in facciata con una “pelle” continua di legno che include i serramenti esterni.

Render progetto 2003-2007, Glass Studio di Architettura ed Urbanistica

2000


«Un luogo di vita "a tua misura": accoglienza, cura e comfort in un ambiente sicuro, innovativo e tecnologicamente all'avanguardia». E' così che viene presentata la nuova Residenza sanitaria assistita (Rsa) di via Calatafimi, pronta per essere aperta dalla Korian, gigante francese del settore. I lavori sono praticamente finiti in tutti gli 11mila metri quadrati di superficie della ex Poliambulanza: mancano solo gli arredi che varranno posizionati nelle prossime settimane, in vista di una inaugurazione ormai prossima. Dovrebbe cadere all'inizio dell'autunno. SI TRATTA di nuovi 116 posti letto a disposizione di una città e provincia (e non solo) che invecchiano, in cui il tasso di anzianità è in progressiva crescita. L'idea di riqualificare lo storico edificio di via Calatafimi data ormai parecchi anni. Abbandonato dalle Ancelle della Carità nel 1997 per la nuova sede in via Bissolati, la ex Poliambulanza è rimasta vuota a lungo. Fino a quando la nuova proprietà, la Morgante spa del gruppo Lonati (all'inizio c'era anche Galeazzi, poi uscito) ha presentato in Comune il progetto di appartamenti, uffici e negozi redatto dallo studio Glass dell'architetto Giorgio

Lombardi. Il progetto è rimasto in stand by per qualche tempo, come sta succedendo con molti altri piani attuativi condannati dalla crisi immobiliare. Così la Morgante ha cambiato programma, e invece di residenza, terziario e commerciale ha scelto di ripristinare la vocazione sanitaria alleandosi con Korian. Ne è scaturito un progetto - nel 2012, predisposto dallo studio di architettura bresciano Aegis di Giuseppe Cantarelli - che ha superato tutti i passaggi autorizzativi comunali (all'inizio del 2013 le approvazioni prima in commissione urbanistica poi in Consiglio comunale, quindi nel corso dell'anno seguente stesso iter per alcune varianti al progetto). Dopo che erano cadute anche le riserve legate all'inquinamento acustico dovuto al fatto di stare al centro del ring cittadino, quindi di un quadrante di strade di massiccia percorrenza. Inquinamento acustico che uno studio apposito non ha considerato un problema. Nell'estate scorsa sono comparse le gru in via Calatafimi e sono così iniziati i lavori di ristrutturazione, quantificati attorno ai 10 milioni di euro e previsti in circa nove mesi. Un intervento non radicale per quello che concerne gli esterni, dal momento che la facciata è tutela-

ta dalla Sovrintendenza ai beni architettonici di Brescia; più incisivi invece sulla torre di otto piani posta sul lato nord dell'isolato. IL PROGETTO è sicuramente ambizioso, anche se alle spalle c'è una società leader in Europa nell'assistenza sanitaria. In via Calatafimi il servizio sarà molto diversificato. La residenza Vittoria, così è stata chiamata. Occupa la porzione principale dell'edificio risalente agli inizi del novecento: ospiterà 116 posti letto della Rsa (con ristorante, bar, palestra, parrucchiere e ambulatori per l'assistenza medica e infermieristica operativi sull'arco delle 24 ore), ma anche spazi di soggiorno per i post-acuti, rivolti a persone fragili che, dimesse dagli ospedali al termine di un percorso diagnostico terapeutico, necessitano di un ulteriore periodo di tutela prima del rientro a casa, e quelli del progetto C.A.S.A. Alzheimer (cura, affettività, stimolazione, assistenza): ambienti terapeutici dove i malati di questa forma di demenza senile troveranno condizioni di protezione, sicurezza e di cura. Diversa la funzione assegnata agli otto piani della casa-relais La Torretta, dotata di ingresso

indipendente ma pure di un collegamento con la contigua Casa di riposo. Nella Torretta sono stati ricavati 33 appartamenti per anziani: 18 monolocali e 15 bilocali disponibili in tre diverse tipologie: appartamento intelligente, appartamento arredato e appartamento da personalizzare (a parte ba-

gno e angolo cottura). Sono previsti una sala soggiorno e due grandi terrazze attrezzate a verde, per garantire spazi da vivere insieme con i vicini o con eventuali ospiti e famigliari in visita, in autonomia o partecipando alla vita sociale con il supporto di tutor e animatori. IL GRUPPO Korian è leader

europeo nella gestione di residenze per la terza e quarta età. Possiede in Francia, Italia, Belgio e Germania 596 strutture con più di 57.500 posti letto, suddivise in tre aree di attività: residenze e appartamenti per anziani, centri di riabilitazione assistenza domiciliare.

Render progetto 2015, Glass Studio di Architettura ed Urbanistica

2015


EVOLUZIONE STORICA DELL’EDIFICIO

1940

1925

1908

2015 1990 1960


La prima Fase è la demolizione della struttura originaria e costruzione della porzione originale dell’attuale stabile, il quale venne ceduto dal comune di Brescia alla congregazione delle sorelle ancelle. La seconda fase avviene nel 1925, in cui l’edificio raddoppia di dimensioni, costruendo un blocco simmetrico distaccato dal nucleo originale. Nel 1940, si avverte la necessità di accorpare la struttura e renderla un blocco unico. La terza fase si sviluppa agli inizi degli anni ‘60, in cui la richiesta di nuovi posti letto, ha portato all’ampliamento della struttura. Infatti vengono costruiti altri due piani sopra i tre piani già esistenti. Presumibilmente, poiché non confermato da fonti certe, tra il 1960 e 1990 viene demolita una porzione dello stabile su via Elia di capriolo e ricostruito un ampliamento di tre pia-

ni. Nella quarta fase (anni ‘90) la struttura subisce la chiusura dell’edificio, poiché non soddisfava sia i requisisti sanitari, che i requisiti acustici. Fu così che nel 1997 l’edificio venne chiuso e la struttura poliambulanza, venne spostata nel quartiere di San Polo. L’edifico rimase chiuso ed inutilizzato sino al 2003, momento in cui la Glass architettura, prende parte nella riqualifica dell’immobile. Il progetto rimarrà sospeso fino al 2015, anno in cui verranno terminati i lavori e viene riaperto il blocco principale destinato a casa di cura. Inoltre viene costruita una torre di otto piani ad uso abitazioni di tipo civile, sull’ampliamento fatto in via E. Capriolo. A parere dello scrivente si ritiene che l’intervento di riqualifica e la destinazione d’uso del blocco principale, sia conforme con l’evoluzione storica dell’edificio. Difatti l’edificio venne abbandonato, sol perché non soddisfava più i requisiti minimi di presidio sanitario, ma il fatto che la struttura sia tornata ad ospitare una casa di cura per gli anziani, ha fatto ritornare la struttura a quello che era il concept originale della Poliambulanza.

Inoltre la struttura, già conforme ad accogliere un presidio sanitario, non riusciva ancora ad abbattere i livelli d’inquinamento acustico, i quali vengono ripresi ed adeguati nella riqualifica del 2015. Contrariamente per quanto riguarda la torre di otto piani annessa alla struttura, essa rispetta due dei tre criteri chiave per portare a termine un intervento moderno, ossia la riconoscibilità e la reversibilità. Mentre per quanto riguarda la compatibilità materica, si ritiene che la doppia pelle creata sulla torre dell’edificio non sia compatibile con il resto della struttura. Si sarebbe potuto optare con l’inserimento di piastrelle di dimensioni più grandi rispetto a quelle utilizzate, seguendo l’andamento orizzontale delle finiture esterne del piano terra su via Calatafimi. Inoltre utilizzo del colore marrone non è stata una scelta opportuna, in quanto provenendo da via N. Tartaglia, la torre tende a sovrastare la porzione storica, ponendola in second’ordine. Infatti Sarebbe stato opportuno utilizzare delle tonalità più chiare e delle piastrelle con delle texture marmoree oppure finta simil pietra, che in qualche modo richiamassero i materiali del nucleo principale.

BIBLIOGRAFIA

CONCLUSIONI

L’edificio ex-Poliambulanza, dalla sua costruzione sino ai giorni nostri, ha subito diversi cambiamenti, che potrebbero essere riassunti in cinque fasi. Esso è collocato all’interno del ring della città di Brescia, soggetto a vincolo storico e monumentale, poiché compreso nel nucleo storico principale.

Camillo Facchini, “Ex poliambulanza: dalla ristrutturazione case, uffici e negozi”. Bresciaoggi, 2003. Corsini Paolo, and Marcello Zane. Storia di Brescia: Politica, economia, società 1861-1992. Gius. Laterza & Figli Spa, 2014. Antonio Fappani, Enciclopedia Bresciana, Volume XIII, “La voce del popolo“ s.r.l. Brescia, 1996 Poliambulanza una storia bresciana/ a cura di Sandro Albini, Rudiano (Bs ) Gam editrice, 2012


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