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Comunicato Stampa Credit Suisse: La ricchezza globale delle famiglie aumenta del 4,9% a 241 mila miliardi di dollari, grazie ad una rilevante crescita nella zona euro La ricchezza media per adulto di 51.600 dollari raggiunge il massimo storico
Zurigo, 9 ottobre 2013 - Il Credit Suisse Research Institute ha diffuso oggi la quarta edizione annuale del Global Wealth Report 2013, dalla quale emerge che dalla metà del 2012 alla metà del 2013 la ricchezza aggregata delle famiglie a livello globale è aumentata del 4,9% a 241.000 miliardi di dollari correnti, nonostante si siano dovute affrontare continue sfide causate dalle incertezze economiche. La ricchezza in Nord America è cresciuta di 8.400 miliardi di dollari, con un incremento del 11,9%, alimentato da una ripresa dei prezzi delle case e da un mercato azionario rialzista negli Stati Uniti. La regione è quella che guida la media della ricchezza netta totale, per la prima volta dal 2005, superando quella europea, che ha aggiunto 5.500 miliardi di dollari, con un incremento del 7,7%. A seguito di un deprezzamento del 22% dello yen giapponese nei confronti del dollaro statunitense durante il periodo, la ricchezza media delle famiglie in Giappone è scesa del 20,5% a 22.600 miliardi di dollari, trascinando verso il basso la ricchezza totale in Asia Pacifica del 3,7% a 73.900 miliardi di dollari. Tuttavia l‘ Asia Pacifica ex-Giappone ha continuato a registrare una crescita della ricchezza stabile del 6,2% a 51.300 miliardi di dollari a metà del 2013. Di seguito i principali dati risultanti dallo studio: • Si prevede che la ricchezza aumenti di quasi il 39% nei prossimi cinque anni, raggiungendo 334.000 miliardi di dollari entro il 2018 • I mercati emergenti sono destinati ad aumentare la loro quota di ricchezza mondiale al 23% entro il 2018, con la Cina che da sola dovrebbe rappresentare oltre il 10% della ricchezza • Gli Stati Uniti rimarranno il leader indiscusso in termini di ricchezza aggregata con un valore netto complessivo che si avvicinerà a 100.000 miliardi di dollari entro il 2018 • La ricchezza media per adulto nell‘Eurozona nel 2013 ha recuperato più della metà della grande perdita subita nei12 mesi prima, principalmente a causa del rialzo dei prezzi delle azioni • La Svizzera è al primo posto in termini di ricchezza media, superando il livello di 500.000 dollari per arrivare al nuovo massimo di 513.000 dollari per adulto • Il numero dei milionari nel mondo aumenterà di circa 16 milioni raggiungendo i 47 milioni nel 2018
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Giles Keating, responsabile a livello mondiale della Ricerca per il Private Banking & Wealth Management di Credit Suisse, ha dichiarato: "La quarta edizione annuale del Global Wealth Report mostra un aumento di 11.000 miliardi di dollari della ricchezza ad oltre 241.000 miliardi di dollari, con gli Stati Uniti che sono di fatto il vero ‘vincitore‘ che ha superato l‘ Europa e i Paesi APAC (Asia Pacifica) svantaggiati a causa del forte deprezzamento dello yen. Notiamo per la prima volta una certa mobilità della ricchezza che sembra sorprendentemente alta. Per esempio, meno di due terzi dei miliardari Forbes del 2000/2001 è rimasto nella lista fino al 2005, e appena la metà erano inclusi alla fine del decennio”. Michael O'Sullivan del Credit Suisse Research Institute ha aggiunto: "La nostra ricerca dimostra che la ricchezza mondiale è raddoppiata dal 2000, dato piuttosto rilevante se consideriamo le sfide economiche degli ultimi dieci anni. Ci aspettiamo che questo trend continui nel prossimo futuro, guidato in gran parte da una forte crescita economica dei mercati emergenti e dall'aumento della popolazione ". Credit Suisse fornisce la fonte più completa e affidabile disponibile di informazioni sulla ricchezza globale delle famiglie. L'analisi comprende la ricchezza di 4,7 miliardi di adulti in 200 Paesi - dai miliardari in cima alla lista alle sezioni centrale e inferiore della piramide della ricchezza che altri studi spesso non rilevano.
Le evidenze del Global Wealth Report 2013 Cambiamenti nella ricchezza dal 2012-13 La ricchezza totale delle famiglie a livello globale è cresciuta attestandosi a 241.000 dollari ovvero 51.600 dollari per ogni adulto nel mondo, il massimo storico per quanto riguarda il patrimonio netto medio. Negli ultimi anni i movimenti dei tassi di cambio in relazione al dollaro hanno avuto un impatto significativo sulla posizione che i singoli paesi occupano nella classifica della ricchezza. Per tutto il 2012 e metà del 2013, i tassi di cambio erano molto ridotti rispetto al passato, perciò hanno avuto un minore impatto. Hanno fatto eccezione il Giappone, la cui moneta si è deprezzata del 22%, l’Egitto, L’Argentina e il Sud Africa, le cui monete si sono svalutate di oltre il 15%. Nella maggior parte delle altre regioni del mondo, lo scenario economico ha generalmente favorito l’acquisizione della ricchezza. Mentre la situazione della valuta giapponese ha portato a una perdita netta nell’area Asia-Pacifica, in tutte le altre regioni c’è stata invece una crescita. La ricchezza totale nel Nord America (in crescita del 11,9%) ha superato quella Europea (in crescita del 7,7%) diventando l’area col maggiore tasso di crescita della ricchezza dal 2005 (tabella 1).
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Tabella 1: Cambiamenti nella ricchezza delle famiglie 2012-13 per Regione Regione Ricchezza Totale Cambiamento nella Variazione 2013 (USD mld) ricchezza totale % 2012-13 2012-2013 (USD mld) Africa 2.711 32 1,2% Asia-Pacifica (incl. Cina e 73.879 -2.859 -3,7% India) Europa 76.254 5.475 7,7% America Latina 9.139 317 3,6% Nord America 78.898 8.362 11,9% Mondo
240.881
11.328
4,9%
Cambiamenti della ricchezza dal 2012-13: Focus sull’Eurozona Credit Suisse in questo report ha analizzato la crescita della ricchezza nell’area Euro, con il rialzo nei prezzi delle azioni e il cambio euro dollaro leggermente favorevole che dovrebbero permettere il recupero di più della metà dell’enorme perdita di ricchezza registrata nei 12 mesi precedenti. La ricchezza per adulto nella prima metà del 2013 si è attestata a 154.900 euro per quanto riguarda l’Europa, ma ci sono differenze significative per i singoli paesi. Le stime del Credit Suisse indicano che la ricchezza domestica in Austria, Germania, Irlanda e Olanda si avvicina al livello dell’Eurozona, ma la ricchezza è almeno del 20% più alta in Italia e Belgio e circa del 50% più alta in Francia e Lussemburgo. Paesi più in fondo in classifica sono Spagna e Cipro, che raggiungono circa il 60% della media europea, la Grecia è circa a metà e Estonia e Slovenia raggiungono appena il 20%. La Ricchezza nel futuro Ci si aspetta che il livello della ricchezza cresca del 39% nei prossimi 5 anni, raggiungendo un livello di 334.000 miliardi di dollari nel 2018. Credit Suisse prevede che il ritmo della generazione di ricchezza nei mercati emergenti continuerà a essere più intenso rispetto a quello dei mercati sviluppati. La quota di ricchezza dei mercati emergenti raggiungerà probabilmente il 23% nel 2018 a 76.900 miliardi di dollari, un incremento dello 0,5% sulla media ogni anno. il tasso annuale di aumento si prevede sia del 9,1% nei mercati emergenti e del 6,1% nei mercati sviluppati. Tra le economie più importanti, la Cina sarà sicuramente il Paese col maggiore rialzo in termini relativi, con tassi di ricchezza in crescita al ritmo serrato del 10,1% nei prossimi 5 anni, raggiungendo i 35.900 miliardi di dollari. La Cina ha una quota del 9,2% della ricchezza globale, e raggiungerà una quota del 10,7%. Gli Stati Uniti perderanno alcuni punti percentuali, ma peserà ancora per il 29% della ricchezza globale nel 2018 con 98.000 miliardi di dollari. anche in India la ricchezza crescerà rapidamente, con un tasso annuale del 9,3% a 5.600 miliardi di dollari nel 2018. La Cina vedrà aumentare la propria ricchezza pro capite dai 12.100 dollari a 34.400 mentre l’India dai 1.900 dollari a 6.000 dollari.
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Le stime del Credit Suisse prevedono che il numero dei miliardari nel mondo potrebbe superare i 47 milioni nel 2018, un incremento di circa 16 milioni. Anche se il numero dei milionari nei mercati emergenti è ancora ben lontano dai livelli degli Stati Uniti (18,6 milioni) o dell’Europa (15 milioni), ci si aspetta che cresca in modo significativo nei prossimi 5 anni. La Cina potrebbe vedere quasi raddoppiare questi numeri nel 2018, raggiungendo una cifra di 2,1 milioni. Credit Suisse prevede inoltre che il numero dei milionari in America Latina raggiungerà almeno il milione in circa 5 anni, trainata da Brasile (altri 186.000) e Messico (altri 87.000). (tabella 2) Tabella 2: Numero di milionari nel 2013 e 2018 per Regione, Paesi selezionati e Mondo Paese Nr. (/000) 2013 Nr. (/000) 2018 Variazione (%) US Francia UK Germania Brasile Corea Messico Singapore Indonesia Russia Hong Kong Turchia Polonia Malesia Cile Regione Africa Asia-Pacifica (inc. Cina e India) Europa America Latina Nord America Mondo
Mondo
13.216 2.211 1.529 1.735 221 251 186 174 123 84 103 102 45 38 54 Nr. (/000) 2013
18.618 3.224 2.377 2.537 407 449 273 235 194 133 168 158 85 67 86 Nr. (/000) 2018
41% 46% 55% 46% 84% 79% 47% 35% 58% 58% 63% 55% 89% 76% 59% Variazione (%)
90 6.571
163 11.488
81% 75%
10.236 569 14.213 Nr. (/000) 2013
15.027 936 20.001 Nr. (/000) 201
47% 64% 41% Variazione (%)
31.680
47.614
50%
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In cima alla Piramide della Ricchezza Le stime del Credit Suisse indicano che a livello mondiale ci sono 98.700 individui UHNW (Ultra High Net Worth), quelli con un patrimonio netto superiore a 50 milioni di dollari. Di questi, 33.900 detengono almeno una ricchezza di 100 milioni di dollari e 3.100 dispongono di una ricchezza superiore ai 500 milioni di dollari. Il Nord America domina la classifica regionale, con 48.000 residenti UHNW (49%), mentre l'Europa ne conta 24.800 (25%) e 21.790 (22%) risiedono in Asia-Pacifica, includendo sia Cina che India.. Tabella 3: Gli UHNWI nel 2013: Paese UHNWI (< USD 50 mln) % del Totale mondiale US 45.650 46,3% Cina 5.831 5,9% Germania 4.501 4,6% Svizzera 3.457 3,5% UK 3.187 3,2% Giappone 2.885 2,9% Francia 2.877 2,9% Italia 2.338 2,4% Canada 2.321 2,4% Australia 2.059 2,1% Russia 1.986 2,0% India 1.759 1,8% Brasile 1,704 1,7% Taiwan 1.373 1,4% Spagna 1.299 1,3% Turchia 1.209 1,2% Corea 1.206 1,2% Hong Kong 1.145 1,2% Svezia 1.144 1,2% Mondo 98.663 100% La Ricchezza delle Nazioni: I primi 10 Paesi con la più alta media della ricchezza per adulto a metà 2013 (in USD) Le nazioni più ricche, con una ricchezza per adulto di oltre 100.000 dollari,si trovano in Nord America, Europa Occidentale, e tra la ricca Asia-Pacifica e il Medio Oriente. Queste sono guidate dalla Svizzera, che nel 2011 è diventato il primo Paese in cui la ricchezza media superava 500.000 dollari. La media è scesa al di sotto di questo valore nel 2012, ma il rialzo del prezzo delle azioni avuto quest’anno, ha portato ad un nuovo picco di 513.000 dollari per adulto (vedi tabella 4).
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Tabella 4: I primi 10 Paesi con la più alta media della ricchezza per adulto a metà 2013 (in USD) Graduatoria Paese Ricchezza media per Variazione rispetto a metà adulto 2012 (%) 1 Svizzera 513.000 6,1% 2 Australia 403.000 1,3% 3 Norvegia 380.000 9,0% 4 Lussemburgo 315.000 5,4% 5 US 301.000 11,4% 6 Svezia 299.000 14,6% 7 Francia 296.000 8,2% 8 Singapore 282.000 6,8% 9 Belgio 256.000 8,7% 10 Danimarca 255.000 10,1% 11 Canada 251.000 2,4% 12 UK 244.000 4,7% 13 Italia 241.383 5,6% La mobilità della ricchezza Mentre la piramide della ricchezza offre una "fotografia" della ricchezza in un determinato momento, le persone sono costantemente in movimento tra i vari ‘livelli‘. Credit Suisse ha esaminato anche la mobilità della ricchezza per integrare ciò che è già noto circa i cambiamenti nelle posizioni della ricchezza individuale. La percentuale dei miliardari "stabili" è molto simile in tutti i paesi, anche se ci sono alcuni valori anomali notevoli e alcune interessanti differenze relative alla mobilità della ricchezza tra i paesi: • In Francia, Italia e Giappone ci si potrebbe aspettare di avere una minore percentuale di "ricchi stabili", perché il numero di miliardari si è ridotto notevolmente nel corso del decennio. • Anche Canada, Germania e UK hanno un tasso di ‘stabilità’ molto basso • Gli Stati Uniti hanno di gran lunga la più alta percentuale di ‘ricchi stabili‘ con il 78% di miliardari nel 2000/01 rimasti fino al 2005 e il 65% restante nel 2010. Questo può essere il risultato del fatto che i miliardari statunitensi hanno una ricchezza media superiore per cui dovrebbe esserci una caduta di percentuale importante per uscire dalla media. Inoltre, si trovano ad affrontare un rischio cambio relativo o nullo mentre in altri paesi l'entrata e l'uscita dalla lista può essere dovuta semplicemente alle fluttuazioni del tasso di cambio USD. • Tra i paesi BRIC, una caratteristica importante per la Cina è il forte aumento del numero di miliardari dopo il 2005, che riflette il rapido spostamento verso la parte alta della piramide della ricchezza cinese, con conseguente elevata mobilità strutturale verso l'alto. • Tra i paesi BRIC, i miliardari hanno la più alta probabilità di ‘sopravvivenza‘ in Russia. Il numero dei miliardari russi è più che raddoppiato, dal 2005 al 2010, quindi l'elevato
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tasso di sopravvivenza riflette probabilmente la bassa mobilità verso il basso, così come è superiore la ricchezza media dei russi tra i miliardari mondiali e - molto probabilmente - la protezione dello Stato degli interessi dei miliardari porta ad una mobilità inferiore rispetto a quella osservata negli altri Paesi.
Per informazioni: Lavinia Borea, Relazioni Esterne, Credit Suisse, Milano, +39 02 88 55 01 Image Building, Luisella Murtas, Federica Corbeddu, Creditsuisse@imagebuilding.it, +39 02 89011300 Credit Suisse AG Credit Suisse AG fa parte del gruppo di società del Credit Suisse (di seguito denominato 'Credit Suisse') ed è uno dei maggiori fornitori di servizi finanziari al mondo. In qualità di banca integrata, il Credit Suisse mette al servizio dei suoi clienti il know-how congiunto dei comparti Private Banking, Investment Banking e Asset Management. In particolare offre consulenze specializzate, soluzioni integrate e prodotti innovativi a clienti commerciali, istituzionali e clienti privati molto facoltosi su scala globale nonché alla clientela retail in Svizzera. Il Credit Suisse, la cui sede principale è a Zurigo, è presente in oltre 50 Paesi e occupa circa 48 200 persone. Le azioni nominative (CSGN) della società madre Credit Suisse Group AG sono quotate in Svizzera, e, come American Depositary Shares (CS), a New York. Ulteriori informazioni sul Credit Suisse figurano al sito www.credit-suisse.com. Disclaimer Il presente documento è stato redatto dal Credit Suisse. Le opinioni ivi espresse sono quelle del Credit Suisse all’atto della redazione e potranno in qualsiasi momento essere soggette a variazione. Il documento ha finalità puramente informative ed è pensato per l’utilizzo da parte del destinatario. Non costituisce né un’offerta, né una sollecitazione da parte o per conto del Credit Suisse alla compravendita di valori mobiliari. Un riferimento alla performance passata non rappresenta una garanzia di pari performance futura. Le informazioni e le analisi contenute all’interno della presente pubblicazione sono state ricavate da fonti ritenute attendibili. Il Credit Suisse non fornisce tuttavia alcuna garanzia in merito alla loro attendibilità e completezza e declina qualsivoglia responsabilità per le perdite derivanti dall’utilizzo di tali informazioni. Appendice Biografia degli autori Anthony Shorrocks è direttore di Global Economic Perspectives Ltd. Dopo aver conseguito un dottorato (PhD) presso la London School of Economics (LSE), ha continuato ad insegnare in tale istituto fino al 1983; in seguito ha ottenuto la cattedra di professore in economia presso la Essex University, dove ha ricoperto anche le funzioni di responsabile di dipartimento e Director of Economic Research per il British Household Panel Study. Nel 2001 è stato nominato direttore del World Institute for Development Economics Research della United Nations University (UNUWIDER) a Helsinki, dove è rimasto fino al 2009. Shorrocks vanta un cospicuo numero di pubblicazioni su reddito e distribuzione della ricchezza, diseguaglianze, povertà e mobilità, e nel 1996 è stato eletto membro della
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Econometric Society. Tra le opere pubblicate ricordiamo "The Age-Wealth Relationship: A Cross-Section and Cohort Analysis" (The Review of Economics and Statistics, 1975), "The Portfolio Composition of Asset Holdings in the United Kingdom" (The Economic Journal, 1982), "Assessing the Quantitative Importance of Inheritance in the Distribution of Wealth" (Oxford Economic Papers, 1978, con la collaborazione di Jim Davies et al.), "The Distribution of Wealth" (Handbook of Income Distribution, 2000), "The World Distribution of Household Wealth" in "Personal Wealth from a Global Perspective" (Oxford University Press, 2008), "The Global Pattern of Household Wealth" (Journal of International Development, 2009) e "The Level and Distribution of Global Household Wealth" (The Economic Journal, 2011). Jim Davies è professore presso il dipartimento di economia politica della University of Western Ontario (UWO), dove è membro della facoltà dal 1977 e ha ricoperto la carica di presidente del dipartimento dal 1992 al 2001. Davies è inoltre direttore dell'Economic Policy Research Institute della UWO dal 2001. Titolare di un dottorato conseguito nel 1979 presso la London School of Economics, ha recentemente concluso un mandato di cinque anni in qualità di Managing Editor di Canadian Public Policy. Dal 2006 al 2008 Davies ha coordinato per il World Institute for Development Economics Research dell'Università delle Nazioni Unite (UNU-WIDER) di Helsinki un programma di ricerca internazionale sulla ricchezza delle famiglie da cui è stato tratto il volume “Personal Wealth from a Global Perspective”, da lui curato ed edito nel 2008 dalla Oxford University Press. È inoltre autore di due libri e oltre 60 articoli e saggi che coprono tematiche quali la politica fiscale, i risparmi delle famiglie e la distribuzione della ricchezza. Tra le opere pubblicate ricordiamo "The Relative Impact of Inheritance and Other Factors on Economic Inequality" (The Quarterly Journal of Economics, 1982), "Wealth and Economic Inequality" (The Oxford Handbook of Economic Inequality, Oxford University Press, 2009) e una serie di scritti sul tema della ricchezza con la collaborazione di Anthony Shorrocks e altri autori. Rodrigo Lluberas è candidato al conseguimento di un dottorato (PhD) in economia presso il Royal Holloway College, University of London, ed è ricercatore ospite presso l’Institute for Fiscal Studies. Ha conseguito un master all'University College London e una laurea di primo grado all'Universidad de la Republica, Uruguay. Prima di svolgere il master ha lavorato per tre anni in qualità di analista economico presso Watson Wyatt Global Research Services e, in tempi più recenti, come assistente di ricerca per il National Endowment for Science, Technology and the Arts (NESTA). Lluberas è specializzato nei campi di pensioni, consumi e ricchezza. Il Credit Suisse Research Institute Il Credit Suisse Research Institute individua e illustra tematiche e tendenze globali. L'obiettivo dell'istituto è quello di fornire ai nostri clienti una consulenza all'avanguardia facendo leva sulle migliori fonti interne ed esterne di know-how e riaffermando così il nostro approccio di banca globale integrata. Costituito nel dicembre 2008, il Credit Suisse Research Institute conduce ricerche su tematiche emergenti o fondamentali con la collaborazione di esperti, accademici e istituzioni di caratura mondiale e dei analisti che compongono la rete globale del Credit Suisse, diffondendo i risultati in tutta la banca per consentire alle unità operative di sviluppare prodotti, soluzioni e servizi innovativi per la clientela. I clienti richiedono sempre più al settore dei servizi finanziari una portata globale, competenze locali e prodotti e prestazioni competitivi. Le ricerche dell'istituto vengono condotte allo scopo di fornire ai clienti di tutte le divisioni e regioni un'analisi approfondita di
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importanti tendenze sociali, economiche, scientifiche, ambientali e demografiche destinate a influenzare i mercati globali in futuro. Il Research Institute è presieduto da Urs Rohner, presidente del Consiglio d'amministrazione del Credit Suisse, e gestito da un Operating Committee composto da collaboratori delle unità di ricerca di tutta la banca. Al fine di fornire suggerimenti, approfondimenti e orientamenti sulle tematiche e tendenze globali all'ordine del giorno della ricerca, l'istituto si avvale di ricercatori selezionati del Credit Suisse ed eminenti Senior Advisor che vantano una formazione interdisciplinare e reti di contatti nel mondo scientifico, accademico, finanziario e politico, quali Walter B. Kielholz, The Rt.Hon. Sir John Major, KH, CH, la dott.ssa Laura D. Tyson, Long Yongtu e il dott. Ernesto Zedillo. Per maggiori informazioni rimandiamo al sito https://www.creditsuisse.com/researchinstitute.