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Speciali nelle soluzioni e nella ricerca

Anche a Conexpo, la maggiore fiera Construction degli Stati Uniti, il valore di una gamma come quella di Ormig - con modelli pick & carry elettrici Indoor che vanno dalle 15 alle 100 tonnellate operative - è rilevata da dettagli importanti come quelli relativi ai contrappesi modulari, in combinazione perfetta per facilitare il trasporto stradale delle gru. Sotto il profilo dinamico, ricordiamo ancora, per tutti i modelli iE di Ormig, il sistema di sterzatura già descritto da Gian Paolo Aschero. Con un assale posteriore appositamente studiato e brevettato dal costruttore piemontese, le gru possono ruotare su se stesse, mantenendo sempre quattro punti di contatto sul terreno per garantire la migliore stabilità laterale quando si spostano a carico applicato. Il brevetto consta in un meccanismo cinematico che collega lo sterzo elettronico con lo sterzo meccanico, con lo scopo di evitare lo strisciamento delle ruote sul terreno e di ottimizzare la precisione e la fluidità dello sterzatura stessa. Un’altra caratteristica fondamentale che garantisce sicurezza alle gru è il telaio scatolato, perfetto per gestire le forze e le sollecitazioni torsionali e longitudinali tipiche di una gru pick & carry.

Gli Stati Uniti sono una terra di mercato ben conosciuta da Ormig. Le gru pick & carry del costruttore di Ovada (Al) hanno da sempre conquistato la preferenza degli operatori industriali a stelle e strisce ed per questo che la presenza del marchio piemontese alla prossima edizione di Conexpo rientra tra le maggiori attese del made in Italy per i visitatori della fiera di Las Vegas. Negli spazi dello stand F8748, saranno diversi i modelli di gru elettriche da movimentazione industriale proposti al pubblico, e la rappresentanza in prima linea sarà costituita naturalmente dal modello 100iE, la macchina con maggior capacità di sollevamento della gamma Indoor full electric. “Questo autentico top di gamma si conferma particolarmente apprezzato dal mercato internazionale della movimentazione industriale, grazie alle dimensioni contenute e alla versatilità di utilizzo - sottolinea Gian Paolo Aschero, amministratore delegato di Ormig - La 100iE, progettata e costruita interamente nei nostri stabilimenti di Ovada, vanta una larghezza di soli 2,44 m, ed è in grado di ruotare a compasso intorno all’asse anteriore, con un raggio di sterzo minimo. La partico- larità tecnica firmata Ormig è quella del brevetto che riguarda il meccanismo di sterzo, che unisce il controllo meccanico a quello elettronico a garanzia della massima precisione e maneggevolezza nelle manovre”. La Ormig 100iE, come tutte le gru della gamma di Ovada, assicura quattro punti di appoggio al suolo anche in fase di completa sterzata, così da non compromettere la stabilità laterale in caso di dislivello o sbilanciamento del carico.

“La vera ‘perla tecnologica’ della nostra ammiraglia di gamma, in prima applicazione per questa tipologia di gru, è insediata in punta al braccio - rimarca ancora Aschero - Si tratta di una testa oscillante a movimentazione idraulica in grado di sollevare, movimentare e posizionare carichi notevoli con estrema facilità. Questa attrezzatura è dotata di un robusto cilindro idraulico che ne permette la movimentazione con 80° di brandeggio, consentendo all’operatore di ottenere un grado di libertà aggiuntivo nel posizionamento di precisione del carico”.

Il telaio, scatolato - anche centralmente - per garantire rigidezza torsionale alla macchina quando in movimento, risulta oltremodo snello e, grazie alla modularità dei contrappesi, rende la gru facilmente trasportabile oltre che versatile nell’impiego. “La 100iE, così ridotta nelle dimensioni, può operare anche come una gru di portata inferiore - aggiunge Aschero - Con una diversa configurazione dei contrappesi, è in grado di coprire un intero ventaglio di possibili impieghi. Un’altra testimonianza di come la ricerca e sviluppo Ormig, da sempre, conservi l’obiettivo di incontrare le richieste dei propri clienti, fornendo soluzioni innovative e di multifunzionali”.

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