SOLLEVARE - Novembre 2023 by Sollevare.it

Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

Anno 9 - Novembre 2023

Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

COMPACT DESIGN POWERFUL PERFORMACE

Da 90 a 300 tonnellate

www.idrogru.it

ENGINEERING HEAVY TRANSPORT & LIFTING

Størstrom bridge, Denmark : Load out, sea transport and nal installation of a 4,500 ton girder beam by means of strand jacking system, SPMTs and barge.

...SOME ORDINARY DAYS... Siﬀredi bridge, Genoa: Transport and installation of a 406 ton bridge by means of Fagioli SPMTs , Jack‐up system, Gantry Cranes and Rollers.

Mo.s.e. Project : Maintenance operation of Mo.s.e. barriers (260 ton) by means of Fagioli tailor made launching system www.fagioli.com

Editoriale

Fabio Potestà

Alberto Finotto

Gianenrico Griffini

Alice Magon

GIS 2023, un successo che va condiviso! Cari Lettori, qualcuno potrebbe definirla come una “tempesta perfetta”, per l’impeto che il GIS 2023 ha prodotto sulle aspettative di molti partecipanti diretti, espositori e visitatori nel flusso ininterrotto di un pubblico sempre più internazionale. Le Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali hanno superato ogni record già raggiunto nelle edizioni passate. Ma gli oltre 18.000 ingressi e i 500 brand registrati tra le centinaia di stand che hanno affollato Piacenza Expo, non esauriscono il significato di una fiera che assume ormai la funzione di un’avanguardia ideale, di ariete simbolico contro le limitazioni del mercato e la lentezza delle strategie d’azione attuate nell’ambito delle politiche industriali del Paese. Una fiera ha il compito, o, per meglio dire, la missione di rivelare il futuro di un settore. Per questo il GIS, nato come reazione propositiva alla grande crisi finanziaria che coinvolse, tra il 2009 e il 2013, ogni comparto industriale nel mondo e, soprattutto, nella nostra fragile Italia dei rinvii decisionali - ha scelto di sposare la causa del sollevamento, di offrire uno spazio di confronto e riflessione, insieme a uno strumento promozionale nuovo, efficace e, per la prima volta, specializzato e concentrato su una grande categoria industriale che comprende migliaia di eccellenze aziendali, 4

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tra costruttori, noleggiatori e imprese di servizi. Qualcuno ci ha detto che noi organizzatori di Mediapoint & Exhibitions abbiamo prodotto qualcosa di straordinario. Noi preferiamo correggere il tiro e affermare, piuttosto, di aver “concertato” una grande manifestazione che nel tempo - con la costanza, la fiducia e l’ottimismo condiviso con i nostri sostenitori - si è rivelata vincente. Non è sempre la fortuna ad aiutare gli audaci (e tutti noi sappiamo quanti accadimenti funesti si sono succeduti in questi ultimi 15 anni) ma è la fede nella solidarietà, nella volontà di sfida ai momenti avversi, nella tenacia di “fare squadra” sempre e comunque per raggiungere obiettivi comuni, condivisi con forza e lealtà. Le nostre Giornate, che abbiamo passato insieme guardando il cielo di un avvenire più certo e sereno, ci hanno premiato con il sole del successo. Alla vigilia di un autunno che ci richiede l’impegno di idee nuove, per resistere a ogni avversità e a qualsiasi vento di crisi annunciate. Insieme a voi, abbiamo combattuto per condurre in porto la grande nave del GIS e, d’ora in poi, un approdo sicuro non potrà essere negato, da nessuno, a questa impagabile, geniale e soprattutto - generosa Italia del sollevamento.

Buona lettura! Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

GLI ORGANIZZATORI DEL 2023

By Night

RINGRAZIANO GLI SPONSOR GOLD SPONSOR

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SILVER SPONSOR

CYBSEC-EXPO THE CYBER SECURITY EVENT

BRONZE SPONSOR

2023 Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

2023

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Per informazioni GIS 2025: Tel. 010 5704948 - info@gisexpo.it Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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Gli Sponsor del “GIS by Night” sono anche Sponsor di uno dei seguenti eventi

Periodico associato a

Sommario

Novembre 2023 - Anno 9

Rivista partner

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

Anno 9 - Novembre 2023

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Direttore Responsabile Fabio Potestà Responsabile Editoriale Alberto Finotto Collaboratori Roberto Ambra Gianenrico Griffini Alice Magon Andrea Potestà Roberto Vacca In copertina:

76 Attualità, p.8 Cover Story Unitex Group, p.56

Gru e Autogrù

Movimentazione Industriale e Portuale

La personalità di Unitex Group è quella di un leader riconosciuto negli accessori di sollevamento a nastro e in fune d’acciaio. Una compagine industriale, quella creata da Marco Repetto, costituita da un universo di aziende integrate nel segno della qualità

128

Still, p.124 Linde, p.128

CTE, p.92 JCB/EA Group, p.96 Haulotte, p.100 JLG, p.104

100 TABLET EDITION

Merlo, p.108 Bobcat, p.114

Acciai di Qualità, p.118

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Ufﬁcio trafﬁco Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it Direzione e redazione MEDIAPOINT & EXHIBITIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 redazione@sollevare.it

Pre-stampa e stampa Eurograﬁca - Genova

Sollevatori Telescopici

Attrezzature & Componenti

Fotograﬁa Archivio Sollevare

Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 info@sollevare.it

Autovictor, p.62 Manitowoc, p.68 Fassi, p.72 Jekko, p.76 Tadano, p.82 Gruppo Di Stefano, p.88

Ple

Graﬁca e impaginazione Romina Testino grafica@mediapointsrl.it

SOCIAL MEDIA

Parole di Scienza

di Roberto Vacca, p.132

Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Exhibitions Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2023

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THE BIGGEST EUROPEAN EVENT ONLY DEDICATED TO THE LIFTING INDUSTRIAL & PORT HANDLING EQUIPMENT AND HEAVY TRANSPORT VEHICLES Fiera certificata An exhibition audited by

106/2021 GISX21RS1

2023

10th Edition

GIS 2023 FACTS & FIGURES Total Direct Exhibitors: 432 Tolal Qualified Visitors: over 18.000 4 Exhibiting Halls + 2 Outdoor Areas Total Exhibiting Space: over 71.000 sqm

18.000 VOLTE GRAZIE E ARRIVEDERCI AL

For information www.gisexpo.it - ph. +39 010 5704948 - info@gisexpo.it Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

Organized by

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News PLE

Un ragno in cima al mondo “Tanti, tanti visitatori e un forte incremento di presenze provenienti dall’estero. Abbiamo consegnato le chiavi simboliche del ragno più alto del mondo e abbiamo vinto un premio agli Italplatform. Che cosa chiedere di più?”. L’entusiasmo del quartiere generale Palazzani per il risultato di grande successo del GIS 2023 è completamente giustificato. L’evento “World Premiere” dedicato in fiera al modello da record Palift TTZJ 58 – 58 metri di preminenza mondiale nella categoria delle PLE cingolate ragno – ha svelato anche il primo cliente Palazzani per questo top di gamma prodigioso. Si tratta del noleggiatore lombardo Tecman, per il quale il costruttore bresciano è un punto di riferimento fondamentale. “Abbiamo in flotta praticamente tutto il loro parco prodotti – conferma Corrado Casiraghi, titolare dell’azienda di Missaglia, in provincia di Lecco – Il progetto della TTZJ 58 l’abbiamo sposato fin da subito; appena visti i primi disegni e la scheda tecnica, ci ha immediatamente affascinato. A partire dall’altezza ovviamente, ma anche considerando le dimensioni, che sono rimaste contenute, così come i pesi e le configurazioni di trasporto ottimali. Le sfide che attendono questa macchina saranno molteplici, con una destinazione di impiego che va dal comparto civile a quello industriale, fino al segmento specifico dell’impiantistica telefonica. Non abbiamo dubbi che questa piattaforma sarà all’altezza delle nostre aspettative”. Per Palazzani, il GIS 2023 ha rappresentato, naturalmente, anche la vittoria di categoria agli Italplatform-Italian Access Platform Awards dove la TTZJ 58 si è aggiudicata il premio nel segmento delle piattaforme semoventi cingolate, con la seguente motivazione, letta dal presidente di Mediapoint & Exhibitions (e organizzatore del GIS) Fabio Potestà: “La piattaforma ragno semovente telescopica TTZJ 58 di Palazzani conquista il primato della più alta al mondo, nella propria categoria di appartenenza. Proporzioni compatte, materiali di altissima qualità e flessibilità operativa straordinaria – con una quota di scavalcamento di ben 30 metri – fanno del top di gamma Palazzani (a propulsione Bi-energy) la soluzione ideale per interventi complessi su infrastrutture, tetti e coperture, impianti fotovoltaici, antenne, pale eoliche e in molti altri contesti operativi”.

Sappiamo come guidarti, aiutarti, connetterti e accompagnarti nelle tue giornate.

Le nostre telecamere HD IP69K in cooperazione con i monitor HD touch quad view, ti permettono di muoverti e lavorare in sicurezza: che sia un aiuto durante le operazioni di manovra, o un controllo continuativo durante il lavoro, le nostre telecamere non temono nemmeno il lavoro più gravoso.

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RELAZIONI ESTERNE

Tutta la carica che serve con le innovative batterie AGM I PRIMI PASSI DEL NUOVO PROGETTO DEL GRUPPO NG DI ROMA PARTONO DALLA PRESENTAZIONE DELLE INNOVATIVE BATTERIE AGM. SALUTATE DAL SUCCESSO DEL GIS APPENA CONCLUSO, PRENDE DEFINITIVAMENTE IL LARGO L’AVVENTURA DELLE BATTERIE AGM LANCIATE SUL MERCATO DA NG POWER, BRAND E SPIN OFF DEL GRUPPO.

lla fine, l’esordio ha prodotto la sensazione che ci si aspettava. Il nuovo progetto lanciato dal Gruppo NG e presentato al mercato da Roberto Gentilezza e Roberto Di Piazza non ha lasciato indifferenti i tanti interessati intervenuti al GIS per conoscere i vantaggi delle batterie AGM Quimo, scelte e commercializzate da NG Power perché risultano essere tra le più preformanti sul mercato. “In un mondo ormai completamente proiettato verso la sostenibilità e l’utilizzo di macchine e attrezzature da lavoro elettriche, l’introduzione e la diffusione delle Batterie AGM, da applicare su tutti i mezzi da lavoro semoventi, rappresenta il punto di svolta verso nuove prospettive

ed orizzonti – afferma Roberto Di Piazza, amministratore insieme a Gentilezza di NG Power. Tradizionalmente, sui tantissimi mezzi semoventi sparsi sul territorio nazionale venivano (e vengono tutt’ora) montate batterie con tecnologia classica al piombo acido, dove il livello dell’elettrolita doveva essere periodicamente controllato pena la possibilità di andare incontro al deterioramento della batteria stessa e quindi alla necessità di doverla sostituire, magari anche con una certa frequenza se la manutenzione non viene effettuata in maniera costante. Di fronte a questa condizione, noi di NG Power abbiamo pensato di utilizzare le innovative Batterie AGM”. “Infatti – dichiara Roberto Gentilezza - le Batterie AGM QUIMO commercializzate in Italia da NG Power, non solo non necessitano di manutenzione e offrono grandi prestazioni per una maggiore durata

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negli anni, ma è anche importante considerare che le Batterie possono essere anche applicate alle piattaforme aeree più vecchie, adattando l’impianto attraverso una semplice sostituzione del caricabatterie. Anche dal punto di vista economico, è sicuramente indubbio che le batterie tradizionali abbiano un costo molto contenuto rispetto alle Batterie AGM o alle costosissime soluzioni al litio. NG POWER nasce con l’obiettivo di offrire le batterie AGM con tutti i relativi vantaggi, ad un prezzo altamente competitivo, per renderle accessibili a tutti. Un’importante chiave di volta per tutto il mercato italiano dei semoventi”. Il tutto confermato dal tanto interesse ricevuto durante il GIS, infatti i tanti visitatori sono stati colpiti dalle caratteristiche fortemente moderne delle Batterie AGM a breve disponibili anche mediante lo shop online raggiungile al seguente sito web https://www.ngpower.it

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News GRU E AUTOGRÙ

75 metri sopra il campanile Il noleggiatore trentino Santoni Autogru ha messo in campo due dei suoi campioni multistrada più prestanti per contribuire al ripristino del campanile della Chiesa di San Lorenzo, a Pinzolo. Le protagoniste sono state le Grove “gemelle” nei modelli GMK4100L-2 e GMK4100L-1 e, nello specifico, il loro compito è stato quello di sostituire la croce, al vertice della stessa torre campanaria, alla quota di ben 72 m. “Abbiamo dovuto posizionare le nostre gru molto vicino al campanile ed estendere il loro raggio d’azione a 75 m per sostituire la croce – ha dichiarato Giacomo Santoni, direttore di Santoni Autogru – Lo spazio a disposizione delle gru per operare nella piazza era particolarmente ristretto, ma siamo comunque riusciti a completare il lavoro in meno di 24 ore”.

Santoni Autogrù ha acquistato la GMK4100L-2 nel febbraio di quest’anno, mettendola subito all’opera insieme al modello precedente – già presente in flotta – GMK4100L-1 (un fenomeno di operatività continua, fin dall’acquisto, nel 2018). “Siamo davvero positivamente impressionati dai modelli Grove. Funzionano in modo efficiente e sono molto facili da configurare. Abbiamo raggiunto più volte le vette delle piste da sci e degli impianti di risalita con la nostra amata gru GMK4100L-1, sempre senza problemi. I nostri operatori ne elogiano l’efficacia di impiego, anche perché hanno cabine inclinabili fino a 20° per ottenere massima visibilità e i loro livelli di comfort sono ineguagliabili”. Santoni Autogrù è talmente soddisfatta delle gru Grove che continua ad ampliarne la flotta con nuove unità. L’azienda riceverà il prossimo modello acquistato, una GMK5150XL, alla fine di quest’anno. Parlando ancora della più “giovane” protagonista dell’intervento di Pinzolo, la gru multistrada Grove GMK4100L-2 è un esemplare a quattro assi con una capacità di 100 tonnellate che offre dimensioni compatte e notevole potenza. La larghezza di soli 2,55 m e le sospensioni Megatrak le consentono di muoversi agevolmente all’interno e all’esterno dei cantieri. Vanta inoltre i migliori diagrammi di carico della propria categoria ed è in grado di trasportare 6,8 tonnellate di contrappeso nella configurazione taxi, per un peso complessivo del veicolo che si mantiene entro le 12 tonnellate per asse.

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News NOMINE

Carlo Luzzatto è il nuovo ad di Rina Sarà Carlo Luzzatto il futuro amministratore delegato e direttore generale del Rina, il gruppo multinazionale attivo nei campi della certificazione e dell’ispezione e della consulenza ingegneristica per i settori energia e mobilità, navigazione, infrastrutture e industria. Il manager - già ad del gruppo Pizzarotti - succede a Ugo Salerno, che assume la carica di presidente esecutivo del gruppo. La nomina di Luzzatto verrà formalizzata entro la fine dell’anno in corso, in concomitanza con l’ingresso del Fondo italiano d’investimento nella compagine societaria del Rina (con una quota di minoranza fino al 33%). Il cambio al vertice della multinazionale “avviene in piena coerenza con il percorso di crescita condiviso con Fondo italiano, in linea con l’ambizione del gruppo che prevede di accedere al mercato azionario nel medio termine (3/5 anni)”, secondo la comunicazione diramata dal quartiere generale del Rina. Il gruppo, in merito all’avvicendamento che porta Carlo Luzzatto alla guida societaria, dichiara che la decisione “rappresenta un naturale passaggio nel percorso di crescita globale del gruppo e si inserisce in una fase di grande slancio per l’azienda, focalizzata sul perseguimento del piano strategico, sull’efficientamento dei processi e sull’evoluzione verso modelli di business e servizi sempre più basati sull’innovazione e sui principi Esg”. Carlo Luzzatto, fino ad agosto alla guida del gruppo Pizzarotti, “è stato scelto - continua il comunicato Rina - al termine di una selezione molto ampia, durata mesi, che ha coinvolto diversi tra i migliori manager italiani (…) gestita da Egon Zehnder, la più grande società privata di ricerca di dirigenti al mondo”. Ingegnere dalla formazione maturata nelle migliori business school internazionali, Luzzatto vanta oltre trent’anni di esperienza nei settori dell’energia, dell’aerospazio e delle infrastrutture. Nel corso della sua carriera ha ricoperto ruoli apicali, in Italia e all’estero, in aziende pubbliche e private,. Oltre alla recente esperienza in Pizzarotti, ha operato in realtà industriali primarie come General Electric, Ansaldo Energia e Chromalloy. Paolo d’Amico, presidente del Registro italiano navale - azionista di maggioranza di Rina Spa - ha annunciato la nomina di Luzzatto ad amministratore delegato “nel corso della formazione del prossimo cda. Siamo certi che Luzzatto, in qualità di amministratore delegato, e Salerno, nel ruolo di presidente esecutivo, daranno ulteriore impulso al già brillante percorso di crescita di Rina”.

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News PLE

Un sodalizio per l’assistenza Master, azienda specializzata nell’after-sales dei mezzi per il sollevamento che opera con alcuni tra i player più noti nel settore della GDO e dell’industria, ha annunciato una partnership strategica con Imer Group come officina autorizzata per le aree di Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna della divisione Imer Access. “Le complessità che contraddistingue il nostro settore e l’evoluzione tecnologica delle varie piattaforme per il sollevamento richiedono una specializzazione molto elevata e un aggiornamento costante – spiega Simone Volta, Service Manager di Master – La nostra squadra tecnica persegue giorno dopo giorno questa evoluzione attraverso una formazione mirata e con la partecipazione a numerosi corsi condotti dagli stessi produttori. Siamo davvero lieti di poter mettere la nostra esperienza di service after-sales al servizio di tutti i clienti di Imer”. “Il servizio di post-vendita sta assumendo una valenza sempre più centrale nel nostro mercato, anche in considerazione di prodotti sempre più evoluti e tecnologici -sottolinea Matteo Iori, direttore commerciale di Imer Access – L’intesa con Master è la diretta testimonianza di quanto la nostra azienda creda nella necessità di offrire ai clienti un servizio ancora più completo e puntuale in termini di after-sales, coinvolgendo un partner altamente specializzato che rappresenta un unicum nel territorio grazie all’ampiezza della struttura e al suo approccio di tipo manageriale”. L’intesa tra le due società è stata annunciata con un evento nella sede di Master con la partecipazione di 50 partner e clienti. Nel corso dell’incontro, i partecipanti hanno avuto la possibilità di vedere all’opera alcuni tra i modelli di punta del parco mezzi di Imer Access, come ad esempio la piattaforma cingolata IM R 19 SA EVO. Disponibile anche nella versione Lithium, con batteria al litio che garantisce un duplice utilizzo indoor e outdoor, questa PLE ragno si caratterizza per le dimensioni estremamente compatte che ne estendono le prerogative di accessibilità in qualsiasi ambiente, l’altezza di lavoro di 19 m e una portata massima di 230 kg. I suoi cingoli allargabili idraulicamente le consentono inoltre di muoversi agilmente anche su terreni sconnessi e nelle zone più impervie. (Nella foto, Matteo Iori e Simone Volta).

7-10 NOVEMBRE - RIMINI Padiglione C5 - Stand 202

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News SOLLEVATORI TELESCOPICI

Crescita decisa, con lo sguardo all'Occidente

Hydraulic Equipment

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Prima i dati. La chiusura del 2023 vedrà il Gruppo Merlo registrare un notevole aumento, di circa l’8%, nella produzione e nella vendita di macchine, a testimonianza tangibile degli investimenti strategici compiuti nel rispetto del piano industriale 2022-2025 che mira ad aumentare la produzione da 8.000 a 10.000 unità all’anno. Si tratta di cifre e ambizioni ben riposte, certo, ma nell’ambito di un programma che vede un’azione proattiva nel segno della digitalizzazione dell’intero processo produttivo e di orizzonti di mercato ben precisi. Paolo Merlo, presidente del gruppo piemontese, conferma che “ogni macchina prodotta da Merlo è dotata, oggi, di una carta d’identità digitale che ne traccia l’intera vita utile, dalla fase iniziale di produzione fino alla rottamazione. Questa digitalizzazione non solo migliora la tracciabilità e la qualità del processo produttivo, ma diventa un ponte tangibile tra l’azienda e il cliente attraverso la nuova app MerloMobility”. Come dicevamo sopra, questa direttrice tecnologica di controllo si abbina a uno sguardo, per il 2024, concentrato sul mercato degli Stati Uniti, con l’apertura della nuova filiale di Charlotte, in North Carolina, dopo dieci anni di presenza consolidato sul mercato a stelle e strisce. L’evento chiave per questa rivelazione di intenti sarà costituito dalla partecipazione alla manifestazione espositiva World of Concrete, a Las Vegas, con l’annuncio in diretta delloo “sbarco” ufficiale del gruppo in Usa. “Abbiamo deciso di essere presenti in prima persona perché pensiamo che negli States i nostri sollevatori telescopici abbiano ampie possibilità di crescere – spiega Paolo Merlo - Esporteremo l’intera gamma di prodotti e, in prospettiva, puntiamo a ottenere una quota di mercato vicina al 15%, paragonabili a quelle che abbiamo in Europa”. Con sei filiali internazionali e una rete distributiva di oltre 80 importatori e 600 concessionari, il produttore di Cervasca ha raggiunto un posizionamento internazionale significativo. Oltre l’80% della produzione viene esportato, ma il controllo interno su oltre il 90% dei componenti assicura una qualità inconfondibilmente made in Italy, riconosciuta e premiata su scala mondiale.

since 1949

Paolo Merlo

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News GRANDI SOLLEVAMENTI

Due ore per un’impresa Continuano gli sforzi per completare la messa in sicurezza e demolizione dello svincolo autostradale di Lainate, ormai dimesso, sul tratto di competenza della A8, alle porte di Milano. La società committente Amplia Infrastructures, leader in Italia per la realizzazione di infrastrutture complesse, si è rivolta nuovamente a Mammoet Italia per intervenire su una sezione del sovrappasso, costituita da una campata in acciaio, con relativa soletta in cemento armato. L’operazione si presentava complessa, in quanto il tratto da rimuovere aveva un peso di circa 530 tonnellate, per una lunghezza di 46 metri, largo 13, ma la filiale italiana del gruppo globale Mammoet BV ha maturato negli anni una grande esperienza in questo genere di interventi. Già nel 2021, infatti, Mammoet Italy portò a termine un lavoro analogo, sul medesimo svincolo della rete nazionale autostradale, realizzando un eccellente risultato in termini di efficienza ed efficacia. La strategia vincente è stata ancora una volta quella dell’utilizzo combinato dei carrelli SPMT e delle torri idrauliche MJS 300. Gli operatori specializzati hanno piazzato innanzitutto quattro strutture di sostegno e trasporto in prossimità degli appoggi della struttura, montate su due treni di carrelli modulari semoventi, ognuno di essi costituito da due moduli a sei assi. Una volta predisposto il tutto, alle ore 22 sono iniziati i lavori di taglio dei vincoli, sugli appoggi alle estremità della campata. Il tempo di taglio ha portato le lancette dell’orologio sulle 22.50, quindi è iniziata successivamente la rimozione delle banchine laterali dall’impalcato, operazione terminata alle 23.42. Grazie alla loro qualità di elevarsi ed abbassarsi rispetto la piano di marcia normale delle ruote, i due carrelli SPMT si sono alzati, in maniera asimmetrica, rispettivamente di 15 e 20 centimetri, per poter allineare la campata, originariamente in leggera pendenza, svincolando così completamente l’impalcato.

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News NOLEGGIO E DISTRIBUZIONE

Una partnership speciale È stata sottoscritta alla vigilia del GIS 2023, la nuova partnership tra Jekko e NMG Italia. Lo specialista di Legnago (Vr), focalizzato sul noleggio in ambito industriale di gru elettriche, è da anni l’operatore più rilevante nel segmento dell’Industrial Relocation su tutto il territorio nazionale e l’accordo con il costruttore di Colle Umberto (Tv) è descritto in tutta la sua articolazione da Alberto Franceschini, direttore commerciale e Marketing di Jekko. “Per un prodotto ancora di nicchia come quello delle minigrù cingolate, in un territorio non troppo esteso come quello italiano e in un’economia dove il cliente finale ricerca l’acquisto diretto dal fabbricante, risulta molto difficile creare una rete di concessionari sul territorio – spiega il manager Jekko – Il nostro mercato nazionale, per Jekko, è attualmente molto florido, ma spesso accade che nuovi clienti pongano come secondaria la questione della potenzialità del mezzo (che risulta, invece, fondamentale), concentrandosi maggiormente sul prezzo. È per questo che abbiamo pensato di andare incontro alla necessità, da parte del cliente stesso, di poter testare la validità del nostro prodotto prima dell’acquisto, non precludendo a nessuno l’utilizzo delle minigrù Jekko.” Con NMG Italia, Jekko quindi offrirà ai nuovi clienti diverse opzioni che comprendono: il noleggio a breve o lungo periodo, con eventuale riscatto; l’acquisto con finanziamenti agevolati; l’acquisto di macchinari usati o a chilometro zero. La clientela potrà così avere un’idea chiara dell’efficacia del prodotto minigru, facilitandone l’acquisto futuro che ne risulterà, di conseguenza, più consapevole. Grazie a questo accordo denominato Jekko Business Partner, la forza vendita Jekko esporrà sempre ai propri clienti le due diverse opzioni: l’acquisto diretto presso Jekko oppure la valutazione delle nuove proposte offerte da NMG. Alessio Forcolin, Export Area Manager per l’Italia di Jekko aggiunge la propria convinzione che “questa nuova partnership con NMG Italia sia il risultato di anni di lavoro comune. Oggi NMG Italia contempla più di una decina di macchine in flotta e molte altre in arrivo. Le numerose richieste di noleggio, la necessità di provare la soluzione minigrù Jekko in cantiere e la possibilità di un eventuale acquisto di un ottimo usato, sono sicuramente la chiave che ha attivato l’idea di una collaborazione inedita. Il riscontro dei nostri clienti rispetto a NMG Italia restituisce l’identikit di un’azienda dove hanno trovano professionalità e consulenza per avere la giusta macchina nei cantieri, grazie alla vasta gamma di modelli disponibili a noleggio e al personale interno molto preparato”. Michele Vecchiato, CEO di NMG Italia concorda pienamente sulla bontà del nuovo accordo con Jekko. “Ancor prima di essere un’azienda leader nel settore delle minigrù, è un’azienda costituita di sani principi che nel mondo commerciale e industriale costituiscono per noi di NMG Italia un valore aggiunto – è il commento di Vecchiato – Seria e affidabile non solo nei suoi prodotti, ma anche e soprattutto nelle persone che ne fanno parte, essendo un’impresa ben strutturata, risulta naturale instaurare rapporti commerciali e pensare a progetti futuri importanti. Da questi presupposti nasce questo nuovo accordo, una convenzione strutturata assieme nonché una novità che permetterà a entrambe le aziende di perseguire ognuna il proprio obiettivo, ma in sinergia. Con questa nuova collaborazione potremo accrescere il mercato introducendoci in quei settori che finora non abbiamo ancora frequentato. Sono convinto che questa nuova modalità di partnership, di cui siamo precursori, porterà a un’ulteriore espansione del marchio Jekko e, grazie al suo know-how, unito all’esperienza di NMG Italia, darà la possibilità di sviluppare nuovi progetti e prodotti in base alle richieste del mercato”.

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MRS: con il sistema di bloccaggio brevettato è il Rovesciatore più veloce, più preciso, con meno rischi Rovesciatore Frontale FHT L’unico Rovesciatore Frontale con lo speciale bloccaggio idraulico.

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News GRU EDILI

Rivoluzione automontante Potain lancia la prima gru della nuova gamma automontante Evy. Si chiama Evy 30-23, modello da 4 t di capacità che inaugura una nuova stagione tecnologica per questa categoria di prodotto Manitowoc. Implementata con il modem telematico Potain Connect, con il sistema di controllo CCS (Crane Control System) e ulteriormente valorizzata dal software Smart Set-up e dalle funzioni Power Control e Drive Control, la gru della nuova generazione Evy è progettata per i cantieri residenziali che contemplano la costruzione di edifici fino a tre piani. Progettata utilizzando il processo di sviluppo del prodotto “Voice of the Customer” e realizzata sulla base delle richieste di un mercato che esige una semplificazione ulteriore delle operazioni di montaggio e un incremento decisivo dell’altezza sotto gancio – senza trascurare la conformità all’aggiornamento della norma europea di sicurezza EN 14439 per le gru a torre – la nuova Evy 30-23 da 4 tonnellate è caratterizzata da una procedura di installazione semplice, con meno operazioni manuali rispetto ai modelli comparabili sul mercato attuale. La capacità di una tonnellata in punta-braccio a 30 metri è una prerogativa notevole che si abbina a inclinazioni variabili di 10, 20 e perfino con braccio impennato di 30 gradi – per un’altezza massima di 35 m sotto gancio. Quest’ultimo può anche essere ripiegato idraulicamente, in modo da ottenere una lunghezza di soli 15 metri; se necessario, il braccio può essere accorciato a 24 metri (è incluso anche un sistema di alimentazione trifase e il tiro in quarta permanente). La gru Evy 30-23 4 t, come dicevamo, è dotata del sistema di controllo CCS Crane Control System, del software Smart Set-up e delle funzioni Power Control e Drive Control che forniscono agli operatori una gestione completa e precisa della gru in cantiere. Un’altra caratteristica di spicco dell’Evy 30-23 4 t, sottolineata sempre in precedenza, è la presenza del modem telematico Potain Connect. Questa soluzione di connettività consente agli utenti di monitorare e analizzare l’utilizzo della gru e permette la diagnostica remota e locale grazie alle applicazioni Access e Assist, promuovendo una maggiore efficienza e un processo decisionale informato. Per quanto riguarda il trasporto, la gru Evy 30-23 4 t è compatibile con l’attuale gamma di assali, consentendo un facile trasporto come rimorchio a 25 km/h o come semirimorchio a 80 km/h.

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News GRU E AUTOGRÙ

HiCrane, 40 anni di versatilità scarrabile

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La "famiglia" HiCraneLaMeccanicaSF durante le celebrazioni del quarantennale, ad Andria

Una storia che merita di essere celebrata nel modo più solenne, nella rivelazione di un futuro ancora prolifico di novità tecnologiche e modelli inediti. Quella di HiCrane-LaMeccanicaSF è la vicenda di un gruppo industriale del Sud Italia (il quartier generale è ad Andria) che ha celebrato, il 30 settembre scorso, i 40 anni di una missione di eccellenza incentrata sulla specialità produttiva di idrauliche retrocabina, gru semoventi e attrezzature-gancio scarrabili (con il marchio HiCrane) e sull’allestimento e la riparazione di gru per autocarro. La partecipazione all’evento di una schiera numerosa di concessionari, clienti, fornitori, dipendenti e amici della storica società pugliese ha testimoniato tutta l’importanza di un momento cruciale, non solo di festa ma anche di confronto tecnico, valorizzato dalla presentazione di nuovi modelli della gamma HiCrane - modelli che, nella settimana successiva, hanno focalizzato l’attenzione del grande pubblico del GIS, le Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali che hanno visto lo stesso costruttore di Andria tra i protagonisti nell’Area esterna di Piacenza Expo. La nuova serie di gru semoventi CRAB presentata al GIS 2023

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News

Bernt Arve Midtbo in visita ad Andria per il quarantennale HiCrane

Anteprima elettrica La novità mondiale svelata da HiCrane in occasione del quarantennale e successivamente sulla scena del GIS 2023 era costituita dalla serie di gru semoventi elettriche CRAB a batterie al litio, scarrabili - ovvero, con la possibilità di caricare la macchina su un veicolo tramite gancio scarrabile, in virtù della prerogativa unica di movimentare e rialzare

i cingoli della gru semovente per farne rientrare le dimensioni entro i limiti di sagoma dell’autocarro. Questa serie di gru semoventi - con modelli dalle diverse portate e altezze di lavoro, completamente radiocomandati - può essere equipaggiata con un verricello idraulico smontabile e una piattaforma di lavoro autolivellante e girevole. Ulteriore novità, la presenza di una telecamera che individua immediatamente la

presenza di persone nelle vicinanze della macchina - oltre a visualizzare l’area di traslazione della gru semovente, sul display del radiocomando, è in grado di attivare diversi livelli di allarme che portano a rallentarne automaticamente i movimenti fino all’arresto completo. La serie CRAB rappresenta un ulteriore sforzo creativo compiuto dalla ricerca e sviluppo HiCrane verso una direttrice di prodotto Full Green e una consapevolezza avanzata delle istanze di sicurezza intrinseca alle macchine da cantiere.

Sul gancio dell’innovazione

Novità HiCrane anche per la linea dei ganci scarrabili

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Le novità HiCrane al GIS 2023 non si sono esaurite esclusivamente nella nuova serie CRAB. La presentazione della serie di ganci scarrabili ottimizzati nel peso (con l’impiego di acciai speciali ad alta resistenza ) e nelle dimensioni - per poter essere montati anche su veicoli particolari dalle dimensioni ridotte come i Piaggio Porter e le macchine operatrici - oppure in versione standard per i normali veicoli industriali. Sul fronte degli allestimenti per gru su autocarro, il futuro esibito in fiera da HiCrane era rappresentato da modelli a controtelaio integrale, appositamente studiati per integrare lo stesso controtelaio al basamento.

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Maggior resistenza, minor peso, altezza di allestimento ridotta per una nuova concezione costruttiva che caratterizzerà la produzione della sede di Andria a partire da gennaio 2024, in applicazione alla gamma HiCrane media e pesante.

Una visita di riguardo

Gli allestimenti a controtelaio integrale

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Graditissima dal team HiCrane-LaMeccanicaSF, la presenza all’evento del quarantennale di Bernt Arve Midtbo, responsabile del settore gru marine (HiCrane Marine) per l’area di mecato scandinava. Mister Midtbo ha mostrato naturalmente un interesse puntuale nella valutazione diretta delle potenzialità produttive HiCrane, con la prospettiva di potenziare a breve l’organizzazione commerciale in Norvegia, Svezia, Finlandia e Danimarca.

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News FIERE

Videointerviste GIS 2023 su Sollevare Tv Le interviste ad alcuni dei protagonisti di primo piano del GIS 2023? Da oggi le trovate in video, sulla nuova pagina Sollevare Tv del nostro portale. Potrete guardare ogni conversazione registrata durante l’ultima edizione delle Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, a cura di nostri Alberto Finotto e Alice Magon. Impressioni, opinioni dirette e analisi su strategie di mercato e prodotti, e sul futuro del settore sono l’oggetto dei momenti di confronto con Alessandro Gino (direttore operativo di Autovictor), Marco Govoni (direttore commerciale di CTE), Davide Camperi (Business Leader Italy di Tadano), Francesco Pezzoni (responsabile Customer Service per Espi Engineering) e Fabian Reitner (Area Sales Manager Crane Line Sennebogen). A queste quattro intervista, realizzate da Alice Magon, seguono gli interventi – coordinati e moderati da Alberto Finotto, direttore editoriale della rivista Sollevare – dedicati a Fabio Fenzi (President and Managing Director di Liebherr Italia), Marco Ghisleni (Managing Director di Tecnomovint), Nicola Violini (General Manager di Haulotte Italia), Fiorenzo Sartor (General Manager and Founder di Safi), Alessio Forcolin e Cristina Da Frè (rispettivamente Area Sales Manager e Marketing Manager di Jekko), Manuela Vender (Sales Director di Easy Lift) ed Elena Murelli (senatrice della Repubblica e membro della Commissione parlamentare sulla sicurezza nei luoghi di lavoro). Per tutti i nostri lettori che vorranno rivedere le immagini e riascoltare le parole del sollevamento italiano, l’invito è chiaro e immediato: collegatevi subito alla pagina di Sollevare Tv per rivedere tutte le interviste realizzate alla nona, straordinaria edizione del GIS 2023, disponibili anche sul canale YouTube.

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News PLE

Flotta in evoluzione

Sono “quarti di nobilità” quelli all’origine della Marzocchini di Bologna, nata nel 1986 come naturale prosecuzione della Fratelli Dieci, produttore dei sollevatori telescopici conosciuti in tutto il mondo. La famiglia Marzocchini, Giacomo e i figli Massimo e Marcello, si dedicano inizialmente alla vendita di attrezzature edili, elettroutensili, attrezzature per allestimento cantiere, veicoli usati e DPI – attività affiancata dalla formazione all’uso delle piattaforme di lavoro elevabili (PLE). Nel 1995, con una scelta che nel lungo periodo si rivela vincente, entrano nel mondo

UNA PRESENTAZIONE CHE CONVINCE LA NUOVA AC 5.250-2 La nuova AC 5.250-2 coniuga un enorme sbraccio con un’elevata capacità di carico, fino al 30% superiore rispetto ai migliori valori per le macchine di questa categoria. Con tali premesse risulta ideale per l’assemblaggio di gru a torre e per l’uso in progetti edili di ogni tipo. Più che degne di nota sono anche le straordinarie configurazioni di trasporto e il sofisticato design del contrappeso, che permettono alla gru di essere subito pronta all’uso. La gru integra, inoltre, molte delle funzioni offerte da Tadano, ad esempio IC-1 Plus e Surround View o la funzione start-stop, che consente di spegnere il motore della gru durante le pause semplicemente premendo un pulsante,

il tutto senza disattivare il software di controllo. Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

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del noleggio, che diventa il core business dell’azienda. Ampio e articolato il parco macchine per il sollevamento, il movimento terra, il trasporto e le attrezzature per diverse tipologie di cantieri. A farla da padrone nel segmento delle piattaforme autocarrate sono le articolate e telescopiche Multitel Pagliero. 18 mezzi per coprire tutte le necessità di lavoro in quota: dai 14,8 m della 145ALU ai 27 m della MTE 270 EX. Un parco noleggio recentemente arricchito dall’arrivo di una cingolata SMX250, una seconda telescopica MTE270 EX e un’articolata MXE 200; anch’essa una seconda unità. Una gamma di modelli che soddisfa le necessità professionali di chi lavora in ambiti quali: edilizia, manutenzione e ristrutturazione, installazione e posa, pulizia, lattoneria, potatura e altro ancora. Il colpo d’occhio cromatico si sofferma aulla SMX 250, nei colori istituzionali Marzocchini verde petrolio e viola. La cingolata da 25,2 m di altezza di lavoro, è stata fornita con un verricello con capacità massima di 250 kg, che ne rende più versatile l’impiego. Lo sbraccio orizzontale massimo 11,6 m ha la portata in cesta di 80 kg e di 250 kg con lo sbraccio di 7,90 m. La rotazione della torretta di 360° e la cesta autolivellante con rotazione 90°+ 90°, permettono di aggirare gli ostacoli e di posizionarsi con precisione sull’area di lavoro. Le dimensioni compatte e il peso di soli 2.600 kg, rendono facile il trasporto su un rimorchio e l’accesso in luoghi ristretti. La doppia alimentazione con motore termico/elettrico o esclusivamente elettrica con batterie al litio, ne permettono l’impiego all’interno degli edifici come in aree verdi, centri storici e ZTL. Il tutto con consumi ridotti, assenza di emissioni e rumore. Marchio di fabbrica:

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News EVENTI

Vademecum per la sicurezza in quota Durante la conferenza stampa al GIS di Piacenza, CMC ha presentato il suo “Vademecum per la Sicurezza dell’operatore di PLE”, una guida completa di 32 pagine, scritta in collaborazione con Ipaf e Rental Blog. Il settore delle piattaforme aeree mobili è noto per i suoi rischi intrinseci, legati alle specifiche operazioni per le quali vengono utilizzate. La sicurezza diventa quindi una priorità assoluta, coinvolgendo produttori, noleggiatori, clienti e utilizzatori finali. CMC ha dimostrato, con la stesura di questo documento, una sensibilità estrema, focalizzata sulla condivisione di best practice che miri trasferire efficacemente e allo stesso tempo, semplicemente, i principi indispensabili per l’utilizzo corretto dei prodotti. Durante la conferenza stampa sono intervenuti Maurizio Quaranta, responsabile Ipaf per l’Italia, ed Alessio Fasano, Marketing Coordinator di CMC. Maurizio Quaranta ha rimarcato l’importanza di porre il focus sul concetto dell’attenzione alla sicurezza. Valore dimostrato dal produttore pugliese, prima con il suo ingresso come socio in Ipaf e ora nel redarre dall’interno della propria azienda un documento così fondamentale. In questo modo, infatti, oltre a dare un servizio all’utilizzatore finale del macchinario, si crea una condivisione di sensibilità che si propaga in tutta l’azienda. Le otto sezioni del vademecum coprono principi di base, norme, azioni da intraprendere e segnalazione di comportamenti scorretti, fornendo liste di controllo utili per garantire la sicurezza personale dell’operatore e di coloro che lavorano con la piattaforma. Il vademecum utilizza un linguaggio semplice e non mira a sostituire il manuale d’uso e manutenzione, ma piuttosto ad aggiungere regole di base spesso trascurate ma essenziali. Alessio Fasano ha evidenziato come gran parte degli incidenti potrebbero essere evitati attraverso la messa in opera di comportamenti corretti nell’uso delle PLE. Il “Vademecum per la Sicurezza” di CMC, con il suo linguaggio semplice e le icone esplicative, offre consigli, suggerimenti e checklist pratiche che si prevede saranno di grande utilità. CMC ha annunciato una campagna capillare di diffusione dei contenuti della guida nelle lingue ufficiali dell’azienda, che sono ormai ben sei, mirando a coinvolgere il maggior numero possibile di noleggiatori e utilizzatori.

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News ASSOCIAZIONI

ERA Market Report, il noleggio in Europa non si ferma

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È ancora crescita per il noleggio europeo. Lo rileva l’ERA (European Rental Association), diversificando l’analisi nei 16 paesi presi in considerazione dall’indagine relativa al 2022 – che presenta variazioni di incremento dall’1,2% della Svizzera al 18,2% (Portogallo), con 14 mercati di noleggio su 16 in avanzamento di oltre il 5%. Regno Unito, Germania e Francia rimangono i maggiori rental market in Europa, con il 69% circa della dimensione totale del mercato. La maggior parte della crescita positiva nel 2022 è attribuita, comunque, all’aumento

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dei prezzi piuttosto che a miglioramenti significativi dell’attività. Si prevede che la stessa crescita rallenterà al 2,7% nel 2023, con un fatturato locativo di 29,7 miliardi di euro. I costi di finanziamento più elevati e l’inflazione ancora troppo alta stanno mettendo a dura prova il settore e i prezzi di acquisto rilevanti dei macchinari – oltre all’incertezza economica permanente – stanno spostando la domanda verso una preminenza del noleggio, soprattutto nel settore delle costruzioni. Anche la crescita economica contenuta dell’Eurozona, le condizioni finanziarie meno favorevoli, la ridotta fiducia delle imprese e l’inflazione peseranno sugli investimenti. Il settore dell’edilizia residenziale in ribasso rimarrà il principale ostacolo alla crescita complessiva del noleggio, mentre i progetti infrastrutturali sostenuti dal Fondo per la ripresa e la resilienza dell’UE dovrebbero sostenerne il mercato nel prossimo futuro. Nel lungo termine, comunque, la diversificazione rispetto all’ambito construction e gli investimenti in progetti green andranno a beneficio della crescita del settore. Sviluppato in collaborazione con S&P Global, l’ERA Market Report è la principale fonte di informazioni di mercato sul mercato europeo del noleggio di apparecchiature e l’unico punto di riferimento del settore a livello europeo. Contiene informazioni dettagliate sul mercato per gli anni dal 2020 al 2025 e indicatori chiave, tra cui il fatturato del noleggio, il valore della flotta e gli investimenti. L’edizione odierna, che comprende tendenze di mercato e confronti internazionali, utilizza una metodologia e una definizione comuni per analizzare 16 ambiti di settore europei, incluso il Portogallo – per la prima volta – con risultati dettagliati sulle dimensioni del mercato per il 2020-21 (effettivo), 2022-23 (stime) e 202425 (previsioni). Questi paesi rappresentano oltre il 95% del settore del noleggio di attrezzature nell’UE, nell’Associazione europea di libero scambio (EFTA) e nel Regno Unito. I risultati per il mercato europeo del noleggio in questo rapporto si riferiscono al noleggio di attrezzature senza operatore. I dati si basano sulle statistiche ufficiali della NACE rev. 2 codice 77.32: “Noleggio e leasing di macchine e attrezzature per l’edilizia e il genio civile senza operatore”. Per ulteriori informazioni sull’ERA Market Report, è possibile consultare il sito assodimi.it.

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News PLE

Moltiplicato per venti In occasione della fiera Apex 2023 di Maastricht, Easy Lift ha concluso un contratto di vendita per 20 piattaforme ragno R180 con il grande noleggiatore olandese Collé Rental & Sales – operatore storico, da oltre 120 anni protagonista industriale nell’economia manifatturiera e dei servizi nei Paesi Bassi, attualmente titolare di una flotta straordinaria per dimensioni e diversificazione tipologica, tra carrelli elevatori, escavatori, pale gommate, gru e piattaforme aeree da utilizzare per qualsiasi applicazione industriale e cantieristica (oltre che proprietario di un network con sedi dislocate in molti paesi europei, dai Paesi Bassi alla Germania, fino al Belgio, al Lussemburgo e alla Danimarca). “Dall’inizio della nostra collaborazione, abbiamo consegnato a Collé un’ottantina di ragni, nei modelli R130, R160 e R190, di cui una cinquantina ancora in flotta – commentano dal quartiere generale Easy Lift di Brescello (Re) – È la prima volta che Collè opta per il modello R180, in grado di raggiungere un’altezza operativa di circa 18 m, per uno uno sbraccio massimo di 10 m (con 80 kg in cesta). Collè ha scelto la motorizzazione diesel, ma l’R180 è disponibile anche in versione con batteria al litio (R180BA)”. Come tutti i ragni Easy Lift della flotta di Collè, anche queste 20 unità del modello R180 saranno verniciati di blu – livrea distintiva del gruppo – e dotati di cingoli antitraccia, con predisposizione per dispositivo GPS (Track-Unit). Il primo esemplare, esposto in occasione del GIS 2023 sarà presto consegnato al noleggiatore olandese insieme alle altre macchine del primo lotto. La fornitura verrà completata entro febbraio 2024.

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News GRU E AUTOGRÙ

Approdo d’eccezione Dopo la notabile presenza al GIS 2023, continua nel segno delle consegne di alto profilo l’attività di Verdelli International e la crescente fortuna delle gru Sany sul territorio nazionale. L’azienda di Castelnuovo Rangone (Mo) ha appena consegnato una gru cingolata tralicciata del modello SCE600A, configurata dagli stessi tecnici Verdelli International con un’applicazione speciale che prevede una benna mordente idraulica per rispondere alle necessità applicative del cliente. Gli specialisti che hanno acquistato la gru rispondono all’identità ormai autorevole della Sommozzatori Soc. Coop. di Taranto, realtà primaria nell’ambito dei lavori in sede subacquea e marittima.

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News FIERE

GIS 2023 oltre ogni record

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Un evento che va oltre l’evento. Al termine della tre giorni di esposizione e convegni del GIS 2023, le Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali a Piacenza Expo, fa un certo effetto leggere, nero su bianco, i numeri di una nona edizione che ha travalicato ogni aspettativa. Oltre 18.000 presenze registrate nei giorni della fiera - tra il 5 ed il 7 ottobre - per quasi 500 brand che hanno partecipato, tra espositori diretti e indiretti, a quella che rimane, con l’autorevolezza più assoluta, l’unica manifestazione in Italia dedicata al mondo del sollevamento, alla movimentazione industriale e portuale e all’heavy transportation. Stiamo parlando, per l’edizione 2023, conclusa da poche settimane, di cifre da capogiro, in considerazione della natura di fiera specialistica del GIS, lontana dal generassimo di altre manifestazioni espositive. Nella stesura di un bilancio, è opportuno considerare, comunque, oltre ai numeri, anche altri meta-fattori; tra questi, la qualità dei contatti, la riuscita degli eventi “satellite” della fiera, e in ultimo, anche la provenienza di espositori e visitatori.

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News Girando tra gli oltre 400 stand disposti all’interno dei 71.000 metri quadrati di spazio per la mostra di macchine, attrezzature e soluzioni tecnologiche, le voci hanno rivelato una ricchezza di idiomi confermata dall’incremento di espositori esteri nella misura del 44% in più

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rispetto all’edizione precedente della fiera. Un aumento che non lascia spazio a dubbi o perplessità: le Giornate Italiane del Sollevamento stanno diventando sempre di più Giornate Internazionali. Un motivo di orgoglio e vanto per Fabio Potestà, direttore di Mediapoint &

Exhibitions, e per l’intero team organizzativo della fiera, impegnato nel conferire un accento sempre più globale alla manifestazione piacentina. Se durante le giornate di giovedì e venerdì, tra i sette convegni specialistici e le assegnazioni dei tre GIS Awards per le eccellenze di

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filiera (gli Italplatform per il lavoro in quota, gli Ilta per l’heavy lifting & transportation e gli ITALA per il terminalismo portuale e l’intermodalità) la presenza di visitatori ascrivibili alla schiera degli addetti ai lavori era preponderante, la giornata conclusiva di sabato ha visto una partecipazione supplementare e inedita di famiglie e di un pubblico eterogeneo. Il potente colpo d’occhio all’orizzonte di Piacenza Expo che attendeva l’osservatore già all’uscita

dell’autostrada, ha costituito un richiamo irresistibile, del resto. Le imponenti gru svettavano sul cielo di Piacenza come giganti arcani, con i colori e gli stendardi dei più grandi produttori mondiali, a creare uno skyline che difficilmente si può pensare di replicare in una fiera industriale, almeno nel nostro paese. Non ci sono stati solo affari, tuttavia, in questa edizione del GIS. Al termine degli Ilta (Italian Lifting and Transportation Awards), nella sera-

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ta di venerdì 6 ottobre, si è svolto l’evento tanto atteso del GIS by night, la grande festa con buffet a tema, ricca di intrattenimenti a sorpresa, disposti per tutto lo spazio espositivo, dedicata agli espositori ed alla loro clientela più esclusiva. Un momento di networking fondamentale, che ha eccelso per qualità del servizio e organizzazione, valorizzando anche i numerosi party aziendali organizzati singolarmente dai team societari degli stessi espositori presenti in fiera.

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Speciale GIS Awards 2023 2023

EVENTI

Italplatform 2023,

nel firmamento italiano delle PLE L’eccellenza si è elevata in quota, in occasione del conferimento degli Italplatform-Italian Access Platform Awards 2023, riservato ai campioni di settore nell’ambito delle piattaforme aeree, dei sollevatori telescopici e delle strutture di noleggio (con uno spazio significativo dedicato anche alla sicurezza e alla formazione degli operatori). Tra gli eventi speciali che hanno contraddistinto i momenti celebrativi ufficiali del GIS 2023, gli Italplatform hanno costituito la chiosa prestigiosa alla prima giornata delle Giornate del Sollevamento, con la presentazione della serata a cura di Fabio Potestà, direttore di Mediapoint & Exhibitions, affiancato, nei momento principali della premiazione, dalla senatrice Elena Murelli che ha conferito, con la propria partecipazione all’evento, un significato istituzionale importante che riguarda la vicinanza della politica più attiva all’economia del territorio, con le sue risorse fondamentali di promozione e impulso all’industria manifatturiera e al lavoro. Di seguito, vi forniamo la sintesi dei premi assegnati durante la cerimonia di Italplatform, con una galleria fotografica completa dell’evento.

Prodotto dell’anno Piattaforme semoventi fino a 6 m (braccio articolato/telescopico, verticali a pantografo, verticali a colonna): Faraone (per il modello Elevah 6 Move)

Faraone

Azienda di noleggio dell’anno: Werent

Werent

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Piattaforme semoventi oltre i 6 m (braccio articolato/telescopico, verticali a pantografo, verticali a colonna): ex aequo, JLG (per il modello 670SJ) e Almac (per il modello JIBBI 1890 PRiMO)

JLG

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Piattaforme autocarrate oltre i 20 m: Socage (per il modello forSte 100TJJ)

Almac

Piattaforme semoventi a carro cingolato (spider lift): Palazzani (per il modello TTZJ 58)

Socage

Piattaforme autosollevanti, ascensori e montacarichi da cantiere: Electroelsa (per la piattaforma autosollevante Elsa P46) e Maber (per l’ascensore da cantiere MBA2000-EU)

Palazzani

Piattaforme semoventi a colonna verticale: Platform Basket (per il modello Heron 10)

Electroelsa

Maber

Sollevatori a braccio telescopico: Magni (per il modello RTH 10.37)

Platform Basket

Piattaforme autocarrate fino a 20 m: Safi (per il modello SPT-08 H+H)

Safi

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Magni

Elevatori: Nolves-Geda (per il modello Geda 1500 Z/ZP “F”)

Nolves-Geda

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Speciale GIS Awards 2023 Categorie Speciali Innovazione in ambito operativo e per la sicurezza degli operatori: Gravity Joe (ambito operativo nel lavoro in quota), Haulotte (sicurezza in quota dell’operatore) e Safi (sicurezza nei cantieri)

2023

Green Award: Faresin Industries

Gravity Joe Faresin Industries

Lady Award: Manuela Vender

Haulotte

Manuela Vender

Premi alla carriera Noleggiatori di piattaforme aeree: Gianfranco Bronzini

Safi

Centro di formazione operatori dell’anno: ex aequo, CFRM (Centro Formazione e Ricerca Merlo) e Mollo Noleggio

Mollo Noleggio e CFRM (Centro Formazione e Ricerca Merlo)

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Gianfranco Bronzini

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Istruttori e responsabili per la formazione e la sicurezza: Paolo Peretti

Paolo Peretti

Costruttori di piattaforme autosollevanti e ascensori da cantiere: Giorgio Taliani

Giorgio Taliani

Costruttori di piattaforme aeree: Dante Fracca

Dante Fracca

Operatori commerciali di costruttori e distributori: Raimondo Ramaiola

Raimondo Ramaiola

Stabilizzazione automatica di serie Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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LIAN TERM ITA

ITALA

IC AWARDS ® IST

Speciale GIS Awards 2023

L AND LOG A N I

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EVENTI

Soffia ancora il vento sul porto degli

ITALA Awards

Una giornata sul fronte del porto dei riconoscimenti, quella del 7 ottobre scorso al GIS 2023, che ha visto l’assegnazione degli ITALA (Italian Terminal and Logistica Awards). Sempre nello scenario all’esito all’interno del PalaBanca di Piacenza, si sono avvicendate le personalità e le aziende cardine dei segmenti che compongono il mondo della portualità, del terminalismo e della gestione intermodale. Un premio che ideato per evidenziare, nel panorama italiano e internazionale, le capacità degli operatori italiani in un ambito che richiede straordinarie qualità manageriali, nella consapevolezza dell’importanza strategica ricoperta all’interno dell’economia nazionale Ad annunciare i vincitori si sono alternate numerose personalità, tra cui gli esponenti di spicco delle testate giornalistiche di settore internazionali, insieme ad alcuni rappresentanti di primo piano dell’industria. Nel ruolo di gran cerimoniere, il presidente di Mediapoint & Exhibitions (e organizzatore del GIS) Fabio Potestà. Riserviamo ai nostri lettori una galleria fotografica dell’evento, accompagnata dalla sintesi delle motivazioni relative ai premi assegnati durante le cerimonia.

Operatore intermodale: Intermodal Trasporti. “Il culmine dell’attività avviata dalla famiglia Fiorini con la costituzione societaria nel 1987 è stato raggiunto quest’anno con l’apertura del Terminal Core Ten-T di Agognate (Novara). Questo HUB customizzato, progettato per rispondere a specifiche esigenze di un cliente di integrare il trasporto con lo stoccaggio delle merci, ottenendo vantaggi dal punto di vista della sostenibilità dei costi e dell’ottimizzazione del ciclo di produzione, in linea coi principi di sviluppo green, è una storia di vero successo intermodale”.

Intermodal Trasporti

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Operatore logistico: Gruppo Torello. “L’esigenza di una mobilità migliore per la società e l’ambiente è alla base della strategia della storica azienda irpina che dal 1975 ad oggi è cresciuta in maniera esponenziale: il Gruppo Torello conta oltre 2.300 dipendenti, 3.300 unità tra semirimorchi e trattori stradali e 30 presidi territoriali distribuiti in tutta Europa. Come ciliegina di questo costante sviluppo, la società quest’anno festeggia l’apertura del nuovo Quartier Generale che resta peraltro a Montoro (Avellino) a dimostrazione dell’attaccamento al territorio”.

Gruppo Torello

Operatore portuale/terminalistico: PSA Italy. “Al terminal PSA Italy di Genova Pra' è arrivata la seconda nave portacontainer da 24.000 TEUs, oltre 400 metri di lunghezza e 61 metri di larghezza, dopo il record del 10 agosto scorso, che aveva segnato un primato storico per lo scalo marittimo genovese. Grazie agli investimenti messi in campo negli ultimi tre anni in termini di formazione, sicurezza e tecnologia, il terminal di PSA Genova Pra’ conferma la capacità di tenere il passo con i cambiamenti del comparto marittimo e di poter accogliere le mega-navi con nuovi standard di capacità, previste arrivare con sempre maggiore frequenza nel Mediterraneo”.

PSA Italy

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Autorità di sistema portuale: Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, per aver “intrapreso un piano generale di riorganizzazione e razionalizzazione delle attività, alcune delle quali si erano radicate nel tempo sul territorio ma non sempre in maniera congruente e virtuosa. Con l’appannaggio della ‘terza sponda’ del porto di Pozzallo, su cui l’ente portuale di recente ha preso giurisdizione, dispone (insieme ad Augusta e Catania) di un tridente dal potenziale formidabile, se opportunamente sfruttato e valorizzato. A tale scopo è in fase di implementazione un nutrito programma di interventi infrastrutturali già in cantiere e in fase di progettazione quali strumenti per rilanciare i traffici e di riorganizzazione di aree e concessioni, nell’ottica ulteriore del miglioramento del rapporto tra porto e città”.

Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale

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Fornitore di servizi: ex aequo, Movimatica e Rina

Movimatica

Innovazione di prodotto: EA Group, concessionario CombiLift, per il carrello elevatore “COMBI-CB 70E, dall'alimentazione full electric. Questo modulo multidirezionale rappresenta il vertice della tecnologia nel settore, con numerose soluzioni che migliorano sia l’operatività che la sicurezza di impiego”.

EA Group

LIAN TERM ITA

ITALA

IC AWARDS ® IST

Speciale GIS Awards 2023

L AND LOG INA

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Rina

Innovazione in ambito operativo e per la sicurezza e formazione degli operatori: CIELI (Centro Italiano di Eccellenza sulla Logistica i trasporti e le Infrastrutture).

Cieli

Green Award: ex aequo, Gruppo Di Martino, (per “aver deciso di investire nel green acquistando per il parco mezzi della consociata Niinivirta un eActros Mercedes-Benz, il primo truck 100% elettrico”) e CVS Ferrari, (“per il sistema proprietario Energy Saving”).

Niinivirta (Gruppo Di Martino)

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CVS Ferrari

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Premi alla Carriera Lady Award: Luciana Ferrone (Vicepresidente ITS MO.ST Ortona, Academy per la Mobilità sostenibile nel trasporto merci e persone).

Luciana Ferrone

New Generation Award: Stefano Storti. “36 anni, fa parte dell’azienda di famiglia Storti Tullio, è anche cofondatore, nel 2012, di ASTL, la società che cura in outsourcing la logistica dell’Acciaieria Arvedi, nel 2017 della Caronte Shipping, compagnia di navigazione di chiatte fluvio-marittime sul Po e in Adriatico, e della VIP-One, azienda dealer di Volvo Trucks”.

Stefano Storti

Premi Speciali alla Carriera sono stati conferiti alle personalità di Giovanni Leonida, Maurizio Pavesi, Emanuele Remondini e Paolo Cavo.

Giovanni Leonida

Emanuele Remondini

Maurizio Pavesi

Francesco e Alessandro ritirano il premio alla carriera per Paolo Cavo

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Speciale GIS Awards 2023

2023

EVENTI

ILTA 2023, il premio e l’emozione Un momento che si ripete in tutta la sua capacità di trasmettere valore. Così al GIS 2023 è apparsa, al pubblico di storici professionisti e di presenze istituzionali del settore, la serata degli ILTA-Italian Lifting & Transportation Awards, dedicata alle eccellenze del nostro Paese nel sollevamento e nei trasporti eccezionali. Nella sede indica del PalaBanca di Piacenza, alla fine del secondo giorno di fiera delle Giornate Italiane del Sollevamento, all’emozione dei riconoscimenti di categoria si è sommata la sorpresa e la commozione di numerosi conferimenti ex aequo e, soprattutto, di premi alla carriera importanti e sentiti, per la gratitudine e la riconoscenza di molti addetti ai lavori. Nelle immagini e nei filmati trasmessi sullo schermo allestito nella struttura sportiva adiacente alla sede di Piacenza Expo, la maestra professionale ha rivelato, al contempo, l’attenzione delle imprese ai temi della della sicurezza, della continuità della missione industriale nel passaggio generazionale, dell’inclusività di genere. Fabio Potestà, presidente di Mediapoint & Exhibitions, presentatore dell’evento, ha riservato alla platea descrizioni e commenti in italiano e in inglese, a beneficio di un parterre dalla presenza internazionale sempre più assidua (riflesso della partecipazione estera in forte crescita anche tra gli espositori e i visitatori del GIS). In queste pagine, dedichiamo a tutti i vincitori degli ILTA 2023 una bella galleria di immagini, contraddistinta dalla descrizione sintetica dei motivi di merito per ogni riconoscimento.

Sollevamento dell’anno con gru telescopiche: Baldini Group, per il montaggio di una gru a torre nel Canal Grande, a Venezia.

Baldini Group

Sollevamento dell’anno con gru gommate a braccio tralicciato: ex aequo, Autovictor e Midolini,per la messa in opera di impalcati da ponte ferroviari e stradali.

Sollevamento dell’anno con gru da autocarro: Di Stefano Group, per la demolizione del ponte Belvedere a L’Aquila.

Di Stefano Group

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Midolini

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Autovictor

Sollevamento dell’anno con gru cingolate a braccio tralicciato: Vernazza Autogru, per il sollevamento di apparecchiature tecniche sulla nave Saipem CastorOne, a Marsiglia.

Trasporto eccezionale dell’anno con SPMT: ex aequo, Mammoet, Fagioli e SIMI (Società Italiana Montaggi Industriali).

Vernazza Autogru

Trasporto eccezionale dell’anno con rimorchio/semirimorchio per massa complessiva fino a 120 ton: SAE (Società Autotrasporti Eccezionali), per la complessa operazione di trasferimenti di 12 aerogeneratori a Camporeale (Pa).

Mammoet

SAE Fagioli Marraffa

Trasporto eccezionale dell’anno con rimorchio/ semirimorchio per massa complessiva superiore a 120 ton: Marraffa, per il trasporto di oltre 80 elementi per l’assemblaggio di una TBM (Tunnel Boring Machine) di WeBuild destinata alla Galleria di Base del Brennero.

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Speciale GIS Awards 2023

SIMI

2023

Vernazza

Trasporto e/o sollevamento con l’utilizzo di tecniche combinate: ex aequo, Midolini e Vernazza Autogru, rispettivamente per l’assemblaggio di due gru Ship-to-Shore a Marghera (Ve), e per il decommissioning di gru a cavalletto a Marina di Carrara.

Innovazione di prodotto (Attrezzature per il sollevamento): Clacson Italia.

Clacson Italia

Innovazione di prodotto (Componenti): Cobo. Vernazza

Cobo Midolini

Innovazione di prodotto (Gru e Autogrù): Ormig.

Innovazione nell’ambito operativo e della sicurezza degli operatori: ex aequo, Vernazza Autogru e Fagioli.

Fagioli

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Ormig

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Green Award: Acciai di Qualità (AdQ), per l’impegno a favore della sostenibilità e per le politiche aziendali perseguite nell'ottica della salvaguardia ambientale.

Premio alla carriera (Costruttori di gru e autogru): Massimo Marchetti.

Massimo Marchetti

Premio alla carriera (Distributori di gru e autogrù): Orlando Ferrari. Acciai di Qualità

Lady Award: Maria Niederstätter, per la coraggiosa vicenda umana e imprenditoriale, in cui il successo conseguito con la sua azienda ha vinto sul pregiudizio di genere, nell’affermazione come figura di spicco in un contesto di lavoro dall’impronta prettamente maschile.

Orlando Ferrari e il ritiro del premio, da parte dei suoi collaboratori

Maria Niederstätter

Premio alla carriera (Costruttori di gru industriali e carriponte): Marco Ghisleni.

Premio “Carlo Lenzi”: Guglielmo Ghidini.

Marco Ghisleni

Premio alla carriera (Associazioni di categoria e istituzioni): Roberto Cianotti. Roberto Cianotti

Guglielmo Ghidini

Miglior documentazione foto-video: ex-aequo, SIMI e Midolini.

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Cover Story

Unitex Group

La fibra del vincitore È la personalità di un leader riconosciuto, quella che contraddistingue la compagine industriale creata da Marco Repetto, con un gruppo integrato di aziende dedicate alla produzione e alla distribuzione worldwide di componenti a nastro (soprattutto cinghie e brache) in poliestere e poliammide. Una storia dalle radici ultracentenarie che oggi prosegue nelle ambizioni di una qualità totale e di una leadership assoluta sul mercato di settore

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o scenario apparente: un capannone dal traffico interno laborioso e dinamico, a Nichelino, nella cintura metropolitana torinese, dedicato alla produzione e alla commercializzazione di qualsiasi tipologia di nastri tecnici in poliestere e poliammide. La realtà: una punta luminosa dell’iceberg di Unitex Group, la galassia del sollevamento creata da Marco Repetto, presidente e Chief Executive Officer di una rete di imprese interrelate e coerenti con la missione principale di produrre componenti e dispositivi destinati ai confini più ampi del Lifting & Lashing internazionale. Con l’energia positiva che ci trasmette Mario Lanatà, amministratore delegato di Unitex Italia, filiale italiana del gruppo, saliamo le scale dello stabilimento torinese per raggiungere l’ufficio dove il presidente Repetto in persona ci sta aspettando, per illustrarci una realtà globale complessa e straordinaria sotto molti aspetti. “Possiamo indicare un’origine remota di tutto questo nelle radici dell’inglese Marling Mills, che risalgono alla metà dell’Ottocento - rievoca con precisione l’imprenditore - Poi l’azienda, fino agli anni Cinquanta del Novecento, prosegue un suo cammino di internazionalizzazione e di aggregazione che la vede al fianco di un arcipelago di società manifatturiere

che cresce per osmosi, integrando il proprio destino con quello di altre realtà protagoniste in Europa - prima fra tutte, l’olandese C & S Valkenburg & Co, nata nel 1910 e diventata, nel corso dei decenni, leader industriale nel settore della tessitura e del packaging

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industriale. Da questa ‘culla’ di eccellenze - sfociata, nel 1953, nella formazione delle Marling Industries PLC - è nata la mia creatura imprenditoriale, l’Unitex Group che, dalla fine degli anni Novanta, si è presentata sulla scena mondiale come multinazionale di

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riferimento nel settore delle attrezzature di sollevamento e ancoraggio dei carichi, della sicurezza in quota, dei dispositivi anticaduta e delle linee vita”. Marco Repetto rivela, nel tono delle sue parole, un orgoglio straordinario per la “creatura” internazionale a cui è riuscito a conferire un vento di leadership che percorre trasversalmente ogni segmento del sollevamento professionale. Oggi Unitex Group comprende oltre 12 aziende dislocate tra Olanda, Singapore, Cina, Regno Unito, Stati Uniti e Germania, dedicate alla cucitura, alla tessitura e alla tintura di fasce e nastri. A queste società si aggiungono più di 24 sedi produttive - un numero in continua evoluzione - per altrettante realtà dedicate alla produzione, al montaggio al confezionamento e alla distribuzione di prodotti di ogni genere. Una vera e propria galassia industriale, come dicevamo prima, che si espande tra l’Europa (Italia, Francia, Paesi Bassi, UK, Germania, Spagna) e gli altri continenti (con stabilimenti negli Stati Uniti, in Malesia, Cina, Russia e Singapore).

Specialità preminente L’importanza di Unitex Italia come avamposto del gruppo non solo nel nostro Paese ma in tutto il Mediterraneo e il Nord Africa, risiede nella produzione interna riservata a ogni tipo di cinghie in tessuto, nastri tecnici, cinture e funi di ancoraggio, cinghie di trasmissione, imbracature, dispositivi anti-caduta e reti di materiale tessile per l’aviazione. “Parliamo di componenti per il sollevamento di alta qualità, a cui si aggiungono bilancini, pinze e altre tipologie di attrezzature, realizzati sia in linee standard che per fattispecie customizzate, secondo le esigenze del cliente - ci spiega Mario Lanatà - Inoltre, qui a Nichelino montiamo e assembliamo ogni tipo di imbracatura, per sistemi che vanno dalla fune metallica alla catena, compresi gli argani e altri dispositivi di sollevamento e trazione. Abbiamo un ufficio che segue scrupolosamente ogni dettaglio tecnico richiesto dalle normative vigenti sugli accessori di sollevamento e sui dispositivi di protezione individuale. La massima attenzione per i nostri committenti comprendono la fornitura di report tecnici, attestazioni e certificazioni conformi alle prescrizioni previste per legge. La nostra missione è quella di agire sempre da punto di riferimento principe per l’inte-

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ro mercato di settore, nel nostro ambito nazionale”. Anche la voce dell’amministratore delegato di Unitex Italia è coerente con la stessa risolutezza di impegno e azione imprenditoriale del presidente Marco Repetto. “Dal 1999 la nostra forza finanziaria e la verticalizzazione di prodotto, ci ha portati a essere protagonisti globali sul mercato degli accessori di sollevamento in poliestere - conferma il Chief Executive Officer - In Italia, in particolare, siamo stati leader assoluti esclusivamente per i prodotti in poliestere, fino al 2012-2013. Nell’arco degli ultimi 10 anni, siamo riusciti a compiere una rivoluzione, aggiungendo, al mercato delle fibre sintetiche, la specialità delle funi d’acciaio. Il momento fondamentale di sviluppo, per questo ramo di business, risale al primo luglio del 2020, quando abbiamo stretto un sodalizio fondamentale con Bridon-Bekaert, il più grande fabbricante al mondo di prodotti per il sollevamento in fune d’acciaio. Ora, in virtù di questa partnership, la nostra ambizione di diventare il principale riferimento nazionale per la vendita di cavi in acciaio e di servizi correlati, si sta realizzando compiutamente”.

Elevarsi oltre il limite Certamente la fama e la dedizione industriale di Unitex Italia e Unitex Group non può essere disgiunta dall’autorevolezza di prodotto raggiunta nel comparto delle cinghie di sollevamento e delle brache ad anello continuo in tessuto di fibra chimica. Parliamo di fattispecie come i cosiddetti round sling in Dyneema - una fibra di polietilene ad altissimo peso molecolare, molto forte ed estremamente leggera e resistente - in grado di sollevare moduli pesanti come i locomotori ferroviari da 200 tonnellate. Sotto il profilo tecnico e normativo, questa produzione Unitex altamente specializzata segue le indicazioni e i requisiti previsti per la produzione di accessori tessili dedicati al sollevamento - riassunti nelle norme europee EN 1492-1 (cinghie di

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sollevamento), EN 1492-2 (brache ad anello continuo di tessuto in fibra chimica) e nella Direttiva Macchine 2006/42/CE in relazione alla stessa marcatura CE. L’innovazione Unitex, in questo ambito, si è realizzata al massimo grado attuale proprio nelle brache ad anello continuo UltraLift in Dyneema. “Questo prodotto inizialmente è stato ingegnerizzato per il sollevamento e la movimentazione di carichi con spigoli vivi e destinat più precisamente ai coils in acciaio ci rivela Mario Lanatà - L’eccezionale qualità di questi round sling, combinata al loro peso ridotto, conferisce alla scelta del cliente molteplici valori di risparmio economico, facilità di utilizzo e riduzione della necessità di personale alle operazioni di sollevamento. Senza contare la sicurezza eccezionale assicurata dalle brache UltraLift. Inoltre, le fibre di Dyneema hanno un grado elevato di resistenza al taglio e all’abrasione e assicurano un grado

estremo di tenuta al carico”. La struttura di questa imbracatura è costituita da un’anima portante e da una guaina di protezione. Indipendentemente dall’impiego, le brache UltraLift di Unitex sono disponibili in varie versioni, sempre con un’anima in fibra al 100% di Dyneema, e comportano diversi vantaggi. Innanzitutto, un peso inferiore rispetto alle brache in poliestere (2,5 volte più leggere) e alle funi metalliche (di un peso otto volte inferiore). Un altro aspetto importante risiede negli allungamenti molto contenuti, che favoriscono sollevamenti molto precisi, senza oscillazione del carico. Anche la facilità di ispezione costituisce un vantaggio preminente rispetto a funi metalliche e catene. Senza contare il punto ulteriore del risparmio economico, già menzionato con riguardo alle prerogative di maneggevolezza e versatilità. L’UltraLift può considerarsi come simbolo della qualità irreprensibile e del grande uni-

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verso di prodotti Unitex Group - diviso in nove linee tipologiche che comprendono funi, catene, accessori, le già menzionate cinghie e brache ad anello, i sistemi di ancoraggio e blocco del carico, dispositivi di sollevamento, attrezzature amovibili e DPI (sistemi anticaduta) - e dei relativi servizi di assistenza. “Un grande universo, in continua espansione e trasformazione - come assicura il presidente Marco Repetto - La nostra volontà di crescere e l’ambizione di continuare ad essere i migliori, sotto ogni latitudine, non si esaurisce nel presente. Il nostro futuro guarda a nuove partnership strategiche e a nuove acquisizioni. Abbiamo un pensiero lungimirante che ci permette di accogliere l’eccellenza produttiva che arriva da ogni parte del mondo. Un pensiero che si riferisce, sempre e con tensione costante, a una qualità di prodotto da condividere con migliaia di clienti, ad ogni latitudine e per ogni tipo di esigenza operativa”.

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Gru e Autogrù

Autovictor

Il gigante placido sulla

2023

SOLLEVAMENTO DELL’ANNO CON GRU GOMMATE A BRACCIO TRALICCIATO

Tangenziale Lo specialista di San Pietro Mosezzo ha realizzato un’impresa da manuale nel cantiere della nuova arteria stradale di Novara. I tiri più impegnativi hanno rivelato le grandi facoltà operative dell’autogrù a braccio tralicciato Demag TC 2800-1

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n’opera da ricordare, programmata per… la strada. Può essere definita in questo modo l’impresa portata a termine da Autovictor, nell’ambito dei lavori che riguardano il prolungamento della Tangenziale di Novara che interessa i territori comunali del capoluogo piemontese e dei paesi contigui di Cameri e San Pietro Mosezzo (sede del quartier generale storico della stessa società specializzata in grandi sollevamenti cantieristici e industriali). L’opera si configura come un nodo fondamentale non solo per la viabilità locale, ma anche per l’integrazione con il sistema stradale regionale e interregionale, come punto di accesso all’autostrada A4 Torino-Milano. Il progetto prevede la costruzione di un nuovo tracciato lungo circa 5 km che costituisce la prosecuzione dell’esistente tangenziale di Novara dall’attuale innesto con la SS32 sino alla SP299 della Valsesia. Come informa l'Osservatorio Territoriale Infrastrutture del Piemonte, “la sezione prevista per l’asse principale della tangenziale è costituita da due carreggiate separate, ciascuna dotata di due corsie Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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per senso di marcia di larghezza pari a 3,75 m, spartitraffico di 2,5 m, banchina a sinistra di 0,50 m e banchina a destra di 1,75 m, per una larghezza complessiva della piattaforma pari a 22 m. Lungo il tracciato è inoltre prevista la realizzazione di tre nuovi svincoli di collegamento con la viabilità esistente (SS2, SP229 e SP299) e di quattro viadotti e un ponte a struttura mista acciaio corten-calcestruzzo. Per mantenere inalterato il sistema di interconnessione dei fondi agricoli, completeranno il nuovo tratto di tangenziale appositi attraversamenti destinati alla viabilità locale e al mantenimento in esercizio dei canali di irrigazione”.

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La progettazione Come accade in tutti i cantieri di un certo spessore, anche in questo caso la programmazione accurata dei sollevamenti più importanti è risultata fondamentale. “Per tutti i sollevamenti operati con la TC 2800-1, in fase di progetto, abbiamo considerato tutti i fattori in gioco - ci spiega Alessandro Gino, direttore operativo di Autovictor - I più rilevanti hanno compreso la portata superficiale del terreno, la sua configurazione planimetrica, la sua conformazione stratigrafica e la relativa propagazione delle onde di pressione in profondità - particolare attenzione è

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stata volta agli scatolari in calcestruzzo presenti sotto il mezzo, a -6 m dal piano di stabilizzazione - gli ingombri degli elementi da movimentare in relazione agli spazi necessari per l’assemblaggio dell’autogrù e non ultimo gli spazi necessari alla movimentazione della zavorra esterna (SSL), che si è dovuta armare e disarmare in fase di presa e di scarico del carico. Questa analisi ha consentito di avere una visione a 360° dell’attività da svolgersi ancora prima di iniziare il trasferimento logistico dei mezzi. Il tutto è stato coadiuvato dai più recenti softwa-

re di simulazione e di calcolo al fine di anticipare tutte le variabili che avrebbero potuto configurare problematiche in sede di cantiere e che avrebbero potuto provocare rischi sia dal punto di vista della sicurezza del sito sia dal punto di vista delle tempistiche di esecuzione dell’opera”.

La Demag TC 2800-1 all'opera Per i sollevamenti più complessi Autovictor ha optato per l’impiego di un autentico campione di flotta: l’autogrù tralicciata

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Demag TC 2800-1. “La nostra autogrù gommata a braccio tralicciato è stata configurata in assetto SSL - specifica Alessandro Gino - Questa configurazione prevedeva 84 m di braccio principale, 30 m di derrick, 160 t di zavorra sul carro, 300 t di zavorra in esterna e un doppio bozzello in grado di sollevare gli impalcati con il dovuto margine di sicurezza, grazie alle 12 taglie di fune in acciaio utilizzate. I tiri più impegnativi hanno visto la nostra TC 2800-1 sollevare due impalcati da 94 t ciascuno e dimensioni di 37 x 8 x 2,6 m, con un raggio di 50 m dal centro ralla. Il tutto a scavalco della

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ferrovia Novara-Varallo Sesia. Nel cantiere novarese la TC 2800-1 è stata montata su un rilevato, quindi siamo dovuti stare leggermente più lontani proprio per evitare carichi sui muri di spalla. Abbiamo dovuto

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superare anche qualche problematica riguardante l'imbrago, in quanto l'impalcato non ha la medesima sezione lungo tutta la lunghezza. Infine non è stato semplice far ruotare la tavola del superlift in uno spa-

zio così ridotto. L'intervento è andato benissimo e si è svolto nei tempi prestabiliti e ha visto il coordinamento con il gestore ferroviario che ha previsto una chiusura del traffico di sole 48 ore”.

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Manitowoc

Una rough terrain sulla strada del mercato

In evidenza allo stand del costruttore americano al GIS, il modello fuoristrada GRT8100-1, simbolo della crescita di autorevolezza produttiva dello stabilimento di Niella Tanaro. Una prova di eccellenza che coinvolge tutta la struttura italiana del gruppo internazionale

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Federico Lovera durante la presentazione della GRT8100-1 al GIS 2023

ra i grandi protagonisti del GIS 2023, Manitowoc ha portato sul palcoscenico di Piacenza – insieme a una selezione dei modelli all terrain più recenti – anche la nuova autogrù fuoristrada Grove GRT8100-1. Si è trattato (come sottolineato anche da Enrico Angiolini, direttore generale regionale di Manitowoc in Italia), “di un’anteprima che ha richiamato una notevole attenzione da parte del pubblico della fiera”. E non sarebbe potuta andare diversamente, con un afflusso di oltre 18.000 visitatori specializzati“Il GIS è sempre più importante, e siamo stati contenti di vedere a queste Giornate così tanti clienti, colleghi e partner – ha dichiarato sempre Angiolini – Abbiamo avuto l’onore di esporre in Italia, per la prima volta, la nuova gru GRT8100-1, che è ora disponibile per il mercato italiano. Una realizzazione di prodotto importante che proviene direttamente dal nostro stabilimento di Niella Tanaro“. La Grove GRT8100-1 è la versione aggiornata del noto modello GRT8100, apprezzato e di grande successo. Gli aggiornamenti del nuovo modello comprendono il motore Cummins B6,7 l a sei cilindri, dotato di turbocompressore e raffreddato ad acqua, conforme alle normative Euromot Stage 5. La portata della gru è di 100 t e dispone degli stessi diagrammi di carico a 360° del modello precedente. Mantiene inoltre le stesse dimensioni complessive, lo stesso contrappeso e la stessa dota-

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zione del braccio Megaform a cinque sezioni a piena potenza di sviluppo da 12 a 47 m. Tuttavia, grazie al nuovo telaio, i clienti possono scegliere di integrare il flessibilissimo sistema di posizionamento variabile degli stabilizzatori MAXbase che, in alcune configurazioni, offre fino al 15% di miglioramento della portata. Il comfort dell’operatore è migliorato, grazie alla nuova e più ampia cabina Full Vision, dotata di funzioni quali piantone dello sterzo inclinabile/telescopico, sedile più ampio, riscaldato e regolabile elettricamente e un pacchetto di tre telecamere che massimizza la visibilità intorno alla gru. “La Grove

GRT8100-1 è un’ottima scelta per i clienti che sono alla ricerca di una gru potente che consenta operazioni rapide e sia in grado di mantenere la produttività nei cantieri nel lungo periodo – ha affermato Federico Lovera, responsabile di prodotto per le gru fuoristrada Manitowoc nelle aree di mercato EMEA & APAC – È perfetta per tutta una serie di applicazioni: progetti di infrastrutture, centrali elettriche, porti o impianti industriali. Vorrei rimarcare che la presenza al GIS della GRT8100-1 ha il valore supplementare di una testimonianza. La scelta di ampliare le linee produttive dello stabilimento di Niella Tanaro, con l’affidamento di produzione della GRT8100-1 e della nuova GRT8120 ribadisce la posizione strategica del nostro Paese nell’area di mercato che riguarda l’Europa, il Medio Oriente, l’Africa e l’area Asia-Pacifico”. L’ampliamento della gamma di produzione dello stabilimento di Niella Tanaro consentirà ai clienti in Europa e nel Mediterraneo una scelta e una disponibilità ancora più puntuale per una gamma di gru prodotte nella provincia di Cuneo, in una struttura dalla localizzazione strategica; senza contare che la produzione altamente efficiente e snella, corroborata dalla scelta di utilizzare una componentistica comune ai diversi modelli, rendono lo stabilimento di Niella Tanaro un ottimo esempio dell’attuale Manitowoc Way industriale adottata dal gruppo americano in Europa.

Due presenze multistrada… e multifunzionali Oltre alla GRT8100-1, Manitowoc ha esposto al GIS i modelli multistrada GMK5150XL e GMK5250XL-1. Ricordiamone le caratteristiche. La GMK5150XL da 150 t, vanta un braccio principale da 68,7 m a sette sezioni, con lo stesso design Megaform di Grove. Offre diverse capacità di sollevamento per il montaggio delle gru a torre – compresa la possibilità di tiro da 8,1 t a 68,7 m, 9,5 t a

66 m e 13 t a quasi 60 m – Inoltre, i diagrammi di carico del modello GMK5150XL in configurazione taxi sono i migliori della categoria, garantendo facilità di spostamento su strada e risparmio sui costi di trasporto per i proprietari. Riguardo alla GMK5250XL-1, l’identità è quella dell’autogrù multistrada con il braccio più lungo della categoria e prestazioni di sollevamento in altezza straordinarie. Questo modello con portata di 250 t comprende un design a motore singolo che consente fino al 30% di riduzione del consumo di diesel rispetto ai modelli precedenti.

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Gru e Autogrù

Fassi

di Alice Magon

Connessi all’innovazione Con la presentazione della nuova F1250R-HXP Techno e con la rivelazione delle nuove dinamiche di integrazione industriale e di ricerca e sviluppo, il gruppo di Albino rivendica la propria avanguardia nel settore mondiale delle gru e dei sistemi di sollevamento su autocarro

o aveva annunciato, proprio dalle pagine di Sollevare, Emilio Bertazzi, direttore commerciale generale di Fassi e la novità è stata confermata dal palcoscenico del GIS 2023. La nuova Fassi F1250RHXP Techno è la vedette attuale della gamma del futuro, inaugurata recentemente dal costruttore di Albino e foriera di plus notevoli che comprendono il sistema di controllo digitale, un’interfaccia display esclusiva, il controllo di stabilità, il design decagonale del braccio secondario e dei bracci sfilabili e l’innovativo controllo dinamico di sollevamento (che su questo modello si applica a ben nove sfili telescopici). Il “cuore” elettronico della nuova gru – presentata a Piacenza dalla delegazione dirigenziale del gruppo, guidata dall’amministratore delegato Giovanni Fassi – è costituito dall’unità di controllo FX990 che ha consentito di aumentare il livello di gestione dinamica della velocità di lavoro, grazie a un sistema di elaborazione che gestisce al meglio lo sfruttamento delle aree di lavoro a favore delle capacità di sollevamento. Anche il nuovo design del gruppo sfili contribuisce alla performance di sviluppo verticale e il circuito idraulico, a doppia alimentazione,

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velocizza la movimentazione. Le caratteristiche principali dell’unità di controllo FX990 riguardano principalmente l’importante incremento di risorse con tre linee CAN-Bus: una dedicata ai sensori, una ai comandi e una alla connessione del veicolo. Su quest’ultimo aspetto, è importante ricordare i precedenti sviluppi della connettività da parte del reparto Ricerca e Sviluppo di Fassi, dal FX-Link alla funzione DBF (Drive by Fassi) per la guida remota del veicolo con il radiocomando V7 della gru. A tutto questo si aggiunge ora la novità assoluta delle due linee Ethernet che ampliano ulteriormente l’integrazione funzionale e la potenza di ela-

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Fulcro creativo

Il nuovo Fassi Innovation Center

Al GIS 2023 Fassi ha esposto nove modelli della propria linea di produzione, a rappresentare tutte le diverse anime del gruppo. In uno spazio espositivo di ben 950 metri quadrati, la conferenza stampa che ha rivelato le future strategie aziendali - condotta dal presidente Giovanni Fassi, con lo stesso Sales General Manager Emilio Bertazzi al suo fianco e le presenze di Daniele Vismara, nuovo direttore commerciale Italia e di Arnaud Thieulin, CEO di Marrel, la società francese acquisita da Fassi esattamente 10 anni fa - ha trovato un punto focale nella presentazione del nuovo polo tecnologico Fassi Innovation Center, dedicato al reparto di Ricerca e Sviluppo e frutto di una spinta decisiva all’innovazione di prodotto per tutti i brand della famiglia Fassi. 4.500 metri quadrati di spazio, con strumenti all’avanguardia per i test e le prove dinamiche sui nuovi modelli, nel quale sono impegnati 50 tecnici. “Cambiamento e innovazione sono i due capisaldi che fanno parte del nostro dna - ribadisce Giovanni Fassi - Questo spirito ci ha portato nel tempo a diventare protagonisti in uno scenario multisettore, multimercato e multiprodotto, arrivando anche ad anticipare future esigenze, perché siamo convinti che l’innovazione non si accontenta di trovare risposte, ma va alla ricerca di nuove domande. Il nuovo Polo Tecnologico è una naturale evoluzione di questo pensiero che ci appartiene da sempre. Un luogo dedicato alla ricerca e sviluppo, al pensare e progettare macchine e sistemi ad alto contenuto tecnologico. L’abbiamo creato per individuare e sperimentare soluzioni inesplorate, uno spazio aperto a tutte le aziende del gruppo (Fassi Gru, Cranab e Marrel), dove i nostri tecnici trasformano i progetti in prototipi testandone le potenzialità e le performance”.

borazione della stessa unità di controllo. Infatti, se la comunicazione CAN-Bus può essere uno standard noto, la scelta di un hardware dotato di linea Ethernet conferisce a Fassi il primato di unica azienda del settore che ne ha individuato la soluzione in tutte le sue potenzialità, concretizzando nuove dinamiche (dalla connessione al display touch a colori da 7” FX991, all’unità gateway con multiconnettività per la funzione IoC - Internet of Cranes - e per molte altre funzioni che verranno implementate in futuro). Molte sono le novità anche nell’applicativo software che si concretizza in nuove funzioni. Tra queste, il sistema di controllo della stabilità FSC-Techno, originato dalla fusione tra le performance dell’FSC-H e del modulo FSC-SII. Sempre in tema di stabilità va menzionato senz’altro anche la gestione della stabilizzazione tramite radiocomando che prevede due modi operativi, con singola o doppia leva. La funzione JDP (Jib Dual Power) è automatica - il limitatore è in grado di riconoscere le condizioni di utilizzo della gru rendendo disponibili in automatico le maggiori performance

Il team Fassi con la squadra tedesca di Ninab Specialtransporter, acquirente della prima gru Fassi F1250R-HXP Techno

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I protagonisti della conferenza stampa Fassi al GIS. Da sinistra, Emilio Bertazzi, Daniele Vismara, Giovanni Fassi e Arnaud Thieulin

della prolunga idraulica. Per soddisfare le diverse esigenze degli operatori sarà possibile attivare o meno la funzione in modo manuale dal radiocomando. Grazie al monitoraggio geometrico di tutte le articolazioni della gru (braccio principale, braccio secondario e braccio prolunga), il finecorsa meccanico del martinetto di movimento dell’articolazione stessa è gestito in modo “morbido” attraverso la progressiva decelerazione negli ultimi millimetri di corsa. Questa funzione, denominata SoftTend, gestendo il movimento permetterà un aumento della velocità, annullando al contempo il pericoloso innesco di oscillazioni del carico determinato dall’urto del fine corsa meccanico. Si potranno anche creare

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aree compartimentate di lavoro, aumentando così la sicurezza e sollevando l’operatore dal monitorare queste zone di possibile interferenza, riservando più attenzione alla movimentazione del carico. Un esempio di questo è la funzione CCD (Cabin Collision Detection). Alla connessione Ethernet sono collegati, inoltre, diversi dispositivi, come il display FX991 - caratterizzato anche da un’inedita interfaccia grafica, più esaustiva e intuitiva - e il nuovo gateway IE per garantire una connettività più reattiva alla gru. La funzione IoC (Internet of Crane), implementata dal costruttore di Albino ormai da diversi anni, è completata ora dall’installazione di un’antenna GPS/GSM esterna per migliorarne la ricezione e di un portale

rivisto nell’interfaccia grafica e nelle sue funzionalità. Il nuovo gateway è dotato inoltre di un modulo wi-fi che, creando una propria rete e indirizzo di accesso, permette di poter collegare la gru ai diversi device dell’operatore. L’intero sistema di elaborazione basato sulla nuova connettività ha la principale funzione di creare dati e dare informazioni su cui poter creare valore sia per il cliente che per il sistema stesso. Tra i principali c’è la manutenzione, processo fondamentale per garantire il corretto funzionamento della gru, la sicurezza dell’operatore e il mantenimento del valore della gru nel tempo. Su questi tre capisaldi si è sviluppata la funzione DMA (Dynamic Maintenance Assistant), fruibile immediatamente dal display del radiocomando, da quello bordo macchina FX991 o da smartphone per le gru con IoC. Questa funzione, attraverso dei grafici, definisce in modo dinamico, quindi in funzione dell’effettivo utilizzo della gru, quali siano le ore di lavoro prossime all’intervento manutentivo. Così si potrà programmare il fermo macchina nei tempi più opportuni e nel rispetto delle esigenze lavorative del cliente. A tutto questo si aggiunge il progetto strutturale della F1250R-HXP Techno che impiega acciai ultra-alto resistenziali UHSS combinati alla particolare sezione decagonale, non nuova per Fassi che l’ha già utilizzata alcuni anni fa sulle gru per il mercato USA. Tutto questo, unito

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Focus strategico sulla Francia La conferenza stampa di Fassi a Piacenza ha offerto l’occasione per una disamina delle attuali strategie Fassi in un mercato chiave come quello francese. A poca distanza dall’acquisizione dell’azienda di carrozzeria industriale Forez-Bennes - portata a termine grazie alla collaborazione con la holding CTELM - il gruppo Fassi aggiunge un importante tassello al puzzle, già molto definito, delle realtà controllate Oltralpe dal gruppo di Albino. Forez-Bennes si aggiunge a Marrel (produttore degli scarrabili Ampliroll) e alle carrozzerie industriali Miltra Paris Nord, Miltra Provence e Decauville. L’ultima acquisizione va a completare, quindi, la gamma di offerta per le lavorazioni di carrozzeria dedicate al settore del sollevamento in allestimento su autocarri - che comprendono, nell’offerta attuale di Fassi, le linee di gru articolate, cassoni ribaltabili e bracci idraulici scarrabili. L’obiettivo è quello di sviluppare nuove opportunità, inserirsi in tutte le possibili fette di mercato, per offrire ai dealer, ai concessionari e ai punti vendita una gamma di allestimenti completa su tutti i fronti. “Ciascuna azienda manterrà il proprio dna - ha ribadito Giovanni Fassi, in accordo con Arnaud Thieulin, amministratore delegato di Marrel che, insieme a Benoît Boutonnet (amministratore delegato di Fassi France) e a Pierre-Jean Lafont (ad di Forez-Bennes) guida la squadra direttiva del gruppo in Francia - Queste sinergie permetteranno comunque di ottimizzare le competenze e l’esperienza di ciascuna di esse. Alcuni cambiamenti organizzativi consentiranno a ogni singola realtà produttiva di concentrarsi al 100% sui rispettivi core-business”.

Giovanni Fassi e Arnaud Thieulin

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all’approfondita analisi cinematica, garantisce maggiori prestazioni meccaniche, per i pattini di scorrimento e per la stabilità inerziale dei carichi verticali. Novità assoluta introdotta con il modello F1250R-HXP Techno è la versione a nove sfili telescopici, un numero finora mai raggiunto che consente di avere con la prolunga idraulica L616 uno sbraccio in orizzontale fino a 34,8 m e in verticale fino a 39,4 m che, con l’aggiunta di tre sfili telescopici, permettono di raggiungere i 40,24 m in orizzontale e 44,85 m in verticale. Con la gru ripiegata in posizione di riposo, la geometria dei bracci consente sotto il pianale del truck lo sfruttamento di spazi personalizzabili, molto pratiche sono anche le carrucole ripiegabili della gru con verricello, sempre in posizione di riposo. “Con la presentazione in anteprima assoluta della nuova F1250R-HXP Techno, proprio qui, al GIS 2023, abbiamo voluto rendere omaggio a una manifestazione di importanza fondamentale e sempre più internazionale nella partecipazione degli addetti ai lavori - commenta Emilio Bertazzi - Questa nuova gru, la terza della gamma Techno, rappresenta il fiore all’occhiello della nostra produzione attuale e l’abbiamo eletta giustamente a regina del nostro stand. Rappresenta un nuovo vertice dell’offerta Fassi ed è il manifesto indiscusso della nostra forte presenza all’interno del mercato italiano e mondiale”.

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Jekko

Minigrù in…

missione speciale La straordinaria operazione di recupero di un elicottero in condizioni di emergenza è stata realizzata all’inizio dell’estate dallo specialista bolognese Bendini Gru. Protagonista dell’impresa, l’”eroina” JF545, al cospetto di una sfida vinta sulle pendici dell’Appennino tosco-emiliano

er un attore di lungo corso del nostro sollevamento nazionale, si è trattato comunque dell’intervento più complesso dell’anno. Come definire, peraltro, il recupero in condizioni territoriali proibitive di un elicottero costretto a un atterraggio di emergenza nei boschi dell’Appennino tosco-emiliano? Avete capito bene. Un velivolo della Elifiulia Helicopter Service, atterrato in assetto precario nella località Rio, a nord-est del Lago di Suviana - e a circa 40 km a sud-ovest rispetto al quartier generale Bendini, a Lama di Reno - partito dalla sede operativa di Ronchi dei Legionari, in Friuli Venezia Giulia, per raggiungere Garfagnana, sul litorale toscano, in missione di servizio antincendio. “L’elicottero, in fase di trasferimento dalla Pianura Padana, una volta a ridosso dell’Appennino tosco-emiliano è entrato in un banco di nuvole basse causate dal maltempo, perdendo momentaneamente

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l’orientamento visivo - ci spiegano gli operatori di Bendini Gru che hanno portato a termine l’intervento - Quando la visuale è tornata limpida, l’elicottero si trovava troppo a ridosso della montagna e ai tralicci dell’alta tensione per poter proseguire la rotta; i due piloti, quindi, sono stati costretti a effettuare un atterraggio d’emergenza per evitare ogni rischio di impatto”. Il velivolo, una volta atterrato e non più in grado di decollare per cause tecniche, ha subito inoltrato l’SOS alle autorità competenti per il soccorso del mezzo. “Qui siamo entrati in gioco noi - confermano con tensione soddisfatta i tecnici dello staff Bendini - La sfida che ci si presentava, una volta effettuato un sopralluogo preliminare, non era semplice. Si trattava di recuperare un elicottero delle dimensioni di 12 x 2 metri, per un peso di 20 quintali (e del valore di oltre due milioni di euro), senza arrecare ulteriori danni al velivolo e all’ambiente circostante. Ci

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si è trovati su un territorio difficilmente accessibile, in mezzo ai boschi dell’Appennino, con una tendenza media del 16%, in condizioni di forte instabilità a causa del dissesto idrogeologico causato dal forte maltempo che ha imperversato in Emilia-Romagna nelle settimane pre-

cedenti il mese di giugno”. Tre le opzioni di intervento prospettate dallo specialista del sollevamento: utilizzare un elicottero più grande per imbragare e trasportare il velivolo di Elifriulia fino alla base di Gorizia; utilizzare una gru su camion, con un impatto notevole sull’ambiente e dalla

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difficile gestione a livello logistico per effettuare il recupero del velivolo; infine, l’alternativa considerata, alla fine di ogni analisi, ideale: organizzare una staffetta di mezzi per portare una minigrù sul luogo dell’intervento e procedere al prelievo dell’elicottero.

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“Una volta studiata la situazione insieme ai periti tecnici, abbiamo deciso che la soluzione migliore sarebbe stata quella di realizzare un intervento in più fasi, con l’ausilio combinato di mezzi diversi - confermano dal team Bendini - Per portare a termine un intervento di questo genere, con terreni scoscesi, spazi ristretti, pendenze e - naturalmente - un’operazione di grande sollevamento in programma, la macchina cardine poteva essere solo la nostra minigrù Jekko modello JF545, un

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modello cingolato e articolate dal peso totale di 18,2 tonnellate, con una capacità massima di sollevamento di 15.500 kg e la facoltà di rotazione continua del braccio principale a 360°. Le dimensioni compatte, la possibilità di stabilizzazione variabile per cinque diversi livelli, uniti alla grande capacità di tiro, combaciavano perfettamente con le esigenze dettate da un’impresa così al limite, una delle più difficili che abbiamo mai dovuto affrontare".

Successo a fasi combinate La mattina fissata per l’operazione di “salvataggio” dell’elicottero, la squadra di intervento di Bendini Gru ha caricato la Jekko JF545 su un autocarro per dirigersi al punto di ritrovo stabilito per l’approdo della minigrù. “Una volta in loco e dopo aver scaricato la JF545, abbiamo proseguito a piedi, scortando la marcia della gru sui cingoli per 3 km, su una strada sterrata e scoscesa a causa delle frane - spiegano ancora i tecnici operativi dello staff Bendini - Ci siamo inoltrati lungo il fronte della montagna, seguiti da un trattore agricolo. Una volta arrivati in prossimità del luogo di intervento, abbiamo stabilizzato correttamente la minigrù all’interno dello spiazzo messo a disposizione in fase di preparazione; bisognava trasportare il velivolo in avaria il più vicino possibile alla minigrù Jekko per poter procedere all’intervento di recupero in totale sicurezza. Per fare questo, abbiamo utilizzato lo stesso trattore agricolo che faceva parte della nostra scorta tecnica”. Al momento dell’azione di sollevamento, la Jekko JF545 non ha deluso le aspettative. Con la possibilità di estensione offerta dai 16 metri di braccio principale e con il supporto del gancio, assicurato al fulcro delle eliche - precedentemente rimosse a mano per trascinare l’elicottero vicino al mezzo di sollevamento - la minigrù ha agganciato e sollevato il velivolo movimentandolo e insediandolo sulla parte pianeggiante del vicino caseggiato. “Da lì, abbiamo spinto il velivolo a mano per altri 10 metri, in un punto favorevole per poter sollevare nuovamente l'elicottero e posarlo sul trattore agricolo - aggiungono gli uomini Bendini - Quindi, abbiamo compiuto a ritroso il percorso di partenza fino a rientrare in valle, dove era stato allestito il campo base per l’ultima fase di trasporto verso gli automezzi deputati al trasferimento in sede”. Alla fine, rimane una storia da raccontare per un’operazione di sollevamento impeccabile, nella logistica e nelle scelte tecniche. A fianco dello staff di Bendini Gru, nelle 10 ore richieste dall’operazione complessiva, contando anche la preparazione e il rientro alla sede bolognese, una fuoriclasse senza confronti per le imprese impossibili come la JF545 di Jekko.

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Tadano

Promossa a pieni voti

Facilità di trasporto ed eccellenti capacità di carico. Dopo l’anteprima al Bauma 2022, prima del lancio sul mercato, Tadano ha arricchito la nuova AC 5.250-2 con alcune funzionalità avanzate fondamentali per elevarne esponenzialmente capacità operative e sicurezza

acilità di trasporto e potenza di sollevamento. Questa la sintesi dei grandi risultati ottenuti dai progettisti Tadano con la nuova autogrù alla terrain AC 5.250-2, già presentata in anteprima Bauma 2022 e oggi pronta al lancio definitivo sul mercato con il beneficio di funzionalità aggiuntive, sviluppate soprattutto sotto il profilo della sicurezza operativa. La stretta collaborazione tra i due stabilimenti europei di Tadano di Lauf e Zweibrücken, in Germania, avevano già “riunito e sfruttato nel migliore modo possibile le mutue competenze maturate negli impianti produttivi”, secondo le parole del responsabile di progetto della gru, Peter Kleinhans. Una capacità di sollevamento di 14,5 tonnellate, alla lunghezza massima di 70 metri del braccio, per un raggio operativo di 12-24 metri, testimoniano in cifre che la gru AC 5.250-2 ha tutte le carte in regola per conquistare molti favori sul mercato di settore. Considerando, ad esempio, la configurazione della AC 5.250-2 a un raggio operativo di 42 metri, per una lunghezza del braccio di 47 metri, la capacità di sollevamento arriva ancora a 11 tonnellate. Senza contare che il braccio base da 70 metri, allestito con prolunga HAV, può essere esteso di ben 42 metri, fino a raggiungere una lunghezza massima del sistema di 112 metri. va rilevato, a questo proposito, il fatto che tutte le prolunghe Tadano disponibili per il braccio base del modello – da 5,8 a 36 metri – sono tutte completamente automontanti. La nuova AC 5.250-2 rientra nei limiti di carico delle 12 tonnellate per asse, anche in allestimento con bozzello a tre pulegge, per una capacità di sollevamento massima di 67,3 tonnellate – oppure con l’aggiunta a bordo di un falcone da 5,8 metri per sollevamenti pesanti. In breve, l’operatore può impiegare questo modello che un’autentica gru taxi, senza limitazioni alla circolazione stradale. Con un carico assiale di 16,5 tonnellate, la gru può montare una zavorra fino a 20

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tonnellate, rientrando comunque nel limite di trasporto delle 80 tonnellate. "Grazie al sistema di controllo gru IC1-Plus, il raggio può essere notevolmente aumentato con certi angoli di rotazione - sottolinea Peter Kleinhans - Inoltre, la possibilità di suddividere il contrappeso in un alto numero di blocchi (nessuno dei quali supera le 10 tonnellate) assicura un'elevata flessibilità in termini di logistica di trasporto. Ciò significa che, in relazione ai limiti di spazio contemplati dal cantiere, per il trasporto è anche possibile utilizzare camion di piccole dimensioni”.

Scrigno tecnologico Tadano ha equipaggiato di serie la gru AC 5.250-2 con una vasta gamma di tecnologie ausiliarie. Tra queste citiamo in primo piano proprio l’innovativo sistema di controllo della gru IC-1 Plus, in grado di determinare in tempo reale la capacità di sollevamento massima per ogni posizione del braccio, in funzione dell’angolo di rotazione della torretta, conseguendo sempre la massima capacità di sollevamento disponibile (un vantaggio particolarmente evidente quando la zavorra è ridotta e gli stabilizzatori della gru non sono completamente estesi). Dar menzionare, sul fronte della sicurezza operativa, anche l’esclusivo sistema di telecamere Surround View, che consente all’operatore di ottimizzare il posizionamento della gru in cantiere. Questo sistema brevettato si basa sulla combinazione funzionale di sei telecamere per creare al computer una rappresentazione delle massime lunghezze di estensione

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Ambiente operativo superiore Per lo sviluppo della gru AC 5.250-2, Tadano non ha trascurato le esigenze di comfort degli operatori. Tutti i componenti idraulici che producono rumore sono stati ubicati lontano dalla cabina torretta, che quindi rimane silenziosa. Oltre a ciò, lo spazioso design di entrambe le cabine crea un ambiente di lavoro piacevole, caratterizzato dal massimo comfort. Sotto il profilo della sicurezza, i punti di accesso distribuiti in modo intelligente, i punti di fissaggio per le attrezzature degli operatori e il gradino estensibile rispetto al carro rendono agevole e sicuro l'accesso e l'uscita dalla cabina torretta - e l'assistenza alla partenza in salita contribuisce anch'essa a una guida senza problemi durante le partenze e le manovre sulle salite. Infine, la nuova gru AC 5.250-2 offre un altro componente dalle caratteristiche convincenti: il moderno motore Mercedes, con i suoi 530 CV e una coppia di 2600 Nm, assicura infatti tutta la potenza necessaria per le esigenze di propulsione e di sollevamento della gru. Naturalmente, la compatibilità con carburanti HVO risponde agli attuali requisiti UE Stage V e, grazie alla modalità Eco, rende il funzionamento della macchina particolarmente economico: La potenza fornita dal motore, sempre proporzionata a quella richiesta dalla gru in un dato momento, viene determinata tramite il sistema di controllo IC-1. Oltre a ciò, la gru dispone anche della funzione start-stop alla partenza, per il risparmio di carburante. Quest'ultima arresta il motore della gru premendo un pulsante ma senza disattivare il software di controllo.

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possibili degli stabilizzatori, in considerazione della posizione assunta dalla gru, considerando la dotazione di zavorra adottata in carenza con l’ampiezza dell’angolo di rotazione posteriore. Senza contare i vantaggi del Surround View per la sicurezza in fase di trasporto, soprattutto per l’incolumità di veicoli, pedoni e ciclisti in prossimità degli angoli ciechi del veicolo. Il TailGUARD e il Lift Adjuster costituiscono altrettante funzionalità a favore della sicurezza in fase di marcia e durante le operazioni di sollevamento. Nel primo caso, il sistema di controllo monitora l’area posteriore alla gru durante la retromarcia, impiegando due sensori a ultrasuoni, perfettamente operativi sia alla luce del giorno che al buio. Il Lift Adjuster, invece, è un dispositivo, attivabile con la semplice pressione di un pulsante, che rileva la flessione del braccio e regola automaticamente il cilindro di sollevamento per compensare la variazione del raggio dovuta alla flessione stessa, eliminando così ogni pericolo di oscillazione. La nuova autogrù Tadano dispone inoltre in opzione dell'esclusivo sistema di telecamere Surround View, che consente all'operatore di ottimizzare il posizionamento della gru sul cantiere. Il sistema, brevettato, utilizza le sei telecamere della gru per creare al computer una rappresentazione delle massime lunghezze di estensione possibili degli stabilizzatori presso l’attuale posizione della gru. "Con Tadano Surround View, l'operatore può visualizzare sul display della cabina il posizionamento ideale della gru sul cantiere, per estendere sufficientemente tutti gli stabilizzatori e utilizzare tutto il contrappeso necessario per il raggio di rotazione posteriore. In questo modo si elimina il compito, dispendioso in termini di tempo e fatica, di eseguire misurazioni e prove per trovare il giusto posizionamento della gru, velocizzando i tempi di preparazione della gru - spiega Peter Kleinhans - Lungo il percorso stradale verso il cantiere, inoltre, il sistema fornisce supporto in particolare in curva, per meglio riconoscere pedoni e ciclisti. A vantaggio della sicurezza per tutti, in un’ottica virtuosa che coinvolge il ciclo operativo, i contesti di intervento e le persone coinvolte”.

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Gru e Autogrù

Gruppo Di Stefano

Demolire in quota

2023

SOLLEVAMENTO DELL’ANNO CON GRU DA AUTOCARRO

a bordo di una gru La soluzione del noleggiatore di Basciano (Te) per la decostruzione del ponte Belvedere ha visto l’applicazione opportuna, sotto il profilo dinamico e della sicurezza operativa, di una cesta omologata, in funzione di piattaforma aerea, sul braccio di una Palfinger PK 150002

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ell'ottobre del 2021 sono iniziati i lavori di demolizione del ponte Belvedere, un’infrastruttura molto cara ai cittadini aquilani che per anni ha costituito un simbolo di resilienza, dopo il terremoto che nel 2009 ha sconvolto il territorio del capoluogo umbro. Il sollevamento delle quattro travi del viadotto - gettate in opera in fase di costruzione - è stato effettuato dalla squadra operativa Di Stefano come parte del programma di demolizione dell’opera che ne ha previsto uno smontaggio controllato, in completa sicurezza, degli elementi costitutivi, preservando l'integrità degli edifici sottostanti (opportunamente evacuati durante le fasi del disassemblaggio). “La parte iniziale, a tutti gli effetti la più complessa del lavoro è stata quella della demolizione dell'impalcato centrale, per una luce di 34 m, costituito da quattro travi in calcestruzzo armato post tese, collegate da sette trasversali - commentano i responsabili operativi Di Stefano - L'impalcato poggiava da una parte su una spalla e dall'altra su di una pila, anch'essa in calcestruzzo armato. Considerando le dimensioni e i pesi in gioco, si è proceduto preliminarmente a effettuare dei tagli per sezione, allo scopo di alleggerire progressivamente la struttura del pinte, secondo un programma definito in modo tale da garantire la stabilità dell’infrastruttura fino alla rimozione dell'ultimo pezzo”. La prima fase di intervento ha riguardato la lastra superiore del ponte. Dopo averla sezionata - mediante taglio diamantato con sega a disco - in segmenti da 10 t ciascuno, si è poi passati ai setti trasversali, tagliati

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con filo diamantato e infine alla rimozione delle quattro travi longitudinali. “Per il sollevamento delle lastre e dei setti abbiamo impiegato un’autogrù all terrain Grove del modello GMK6400, insediata sul fianco del ponte, a circa 20 metri di dislivello rispetto alla quota di prelievo ed equipaggiata con una zavorra mobile massima pari a 75 tonnellate. - specificano i responsabili Di Stefano - L’autogrù ha operato a un raggio di lavoro di circa 24 m, con ampio margine percentuale rispetto alle prestazioni massime. Ogni pezzo è stato imbarcato, prima di ultimare i tagli, e messo in tiro con la gru per un valore di forza prossimo alla stima di peso precedentemente effettuata per il manufatto”.

Così l’autocarrata idraulica diventa PLE L'accesso del personale per le attività di taglio e imbragaggio dei singoli pezzi da movimentare è stato effettuato inizialmente con una PLE; la piattaforma aerea, agendo dall'intradosso del ponte, ha consentito di poter raggiungere anche le posizioni di lavoro più disagevoli tra i travi e i setti. “La novità era costituita dal fatto che la cesta-piattaforma è stata installata su una gru idraulica Palfinger PK 150002, omologata sia come gru che come PLE - spiegano i tecnici Di Stefano - Le difficoltà di piazzamento della macchina e dell’insediamento della cesta porta-operatori nell’esatta posizione di lavoro hanno fatto emergere la necessità di valutare una soluzione alternativa a quella di una

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normale piattaforma autocarrata; una soluzione che presentasse da un lato maggiore praticità per i lavori da eseguire, e dall’altro una capacità di manovra più dinamica e immediata in fase di allontanamento dalla zona operativa, contemplando minori rischi di interferenze con le altre macchine e attrezzature in campo, nel caso di un’emergenza o di eventuali complicazioni”. È stata quindi implementata sulla gru Palfinger una cesta portapersone certificata, sospesa al bozzello della gru stessa.

“Operando principalmente su una linea di azione verticale, la PK 150002 ha consentito una maggiore fluidità delle operazioni garantendo, al contempo, vie di fuga più sicure - rimarcano i responsabili Di Stefano - Tutti gli elementi sono stati rimossi e portati ai piedi della pila, dove è stata organizzata una prefrantumazione prima del carico su veicoli scarrabili, fatti transitare attraverso un ingresso ai piedi del ponte”.

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Complessità e… sangue freddo sul campo La rimozione delle travi, del peso stimato di circa 60 tonnellate ciascuna, è stata pianificata con l’intervento in tandem di due autogrù, entrambe insediate sul fianco della struttura, operando a un dislivello di circa 20 metri, con un margine del 20% nel confronto con le rispettive prestazioni massime. La prima delle quattro travi è stata sollevata agganciando l'estremità più lontana con la GMK6400 e l'altra estremità con un’altra autogrù Grove del modello GMK 5250L-1. Le due all terrain hanno sollevato la trave, effettuando una rotazione in sincronia di circa 115°. “In questa posizione, la GMK5250L-1, prossima a entrare in zona fuori portata, ha poggiato l’estremità sulla porzione di ponte a monte - spiegano i tecnici Di Stefano - Da qui, rimanendo sospesa alla estremità della GMK6400, la trave è stata prelevata da una terza autogrù - una Liebherr LTM 5220 - per essere traslata ulteriormente ed essere spostata in modo completo nella zona dalla quale poter effettuare i tagli di sezione necessari per il trasporto fuori cantiere”. Per il sollevamento delle altre tre travi, essendo il punto di prelievo più lontano e non potendo accostare ulteriormente la GMK6400 a causa della sua interferenza del braccio telescopico con l'edificio sottostante, la stessa gru è stata configurata con l’accessorio MegaWingLift in dotazione ai modelli Grove. “Grazie al sistema di controvento del braccio telescopico, questo modulo ha consentito di disporre, per il raggio di lavoro e per altri parametri di prelievo, di un incremento di portata di circa nove tonnellate - confermano dal team operativo Di Stefano - Tutte le gru sono state posizionate con una particolare attenzione alle zone di lavoro degli stabilizzatori. Sono in particolare stati aperti i tombini presenti nell'area di lavoro e ispezionati passaggi delle linee interrate. Inoltre, sono stati impiegati degli ampi ripartitori di carico sotto i quali è stato inserito del materiale stabilizzante per ridurre le pressioni specifiche sul fondo di lavoro. In generale, il sollevamento delle quattro travi gettate in opera, ha richiesto ai nostri tecnici - a causa dell'imprevedibilità della reazione delle travi alle movimentazioni - una prova straordinaria, non solo di grande capacità di progettazione dell'intervento, ma anche di grande flessibilità operativa e concentrazione professionale in cantiere".

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Ple

CTE

Personalità

articolata

Al GIS 2023 il costruttore ha presentato la nuova Zeta 24 J. Pensata in modo specifico per il settore del noleggio, la piattaforma autocarrata è implementata da una doppia articolazione e da un jib per offrire un accento di versatilità dalle notevoli prerogative dinamiche

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ra gli stand dell’Area esterna di Piacenza Expo, i visitatori del GIS 2023 - soprattutto i noleggiatori a caccia di novità per il proprio parco macchine - hanno dedicato un’attenzione puntuale all’ultima novità di CTE nel settore delle PLE autocarrate. L’anteprima - assolutamente meritevole di riguardo - ha acceso i fari della fiera sul nuovo modello articolato allestito su veicolo da 3,5 ton, caratterizzato da una particolare configurazione del braccio articolato che permette di raggiungere le massime prestazioni dinamiche in quota sfruttando l’intera area di lavoro. Il suo nome è Zeta 24 J e rappresenta la “sorella maggiore” della Zeta 22 - presentata al Bauma dell’anno scorso - nella direttrice di un ampliamento di gamma per gli stessi modelli autocarrati articolati e che riprende il concetto del modello Z lanciato dal costruttore veneto negli anni Novanta, secondo un modulo di rinnovamento che proietta la serie Zeta di CTE verso il futuro di un noleggio dinamico e poliedrico. I modelli Zeta 22 e Zeta 24 J rappresentano dunque per CTE il rilancio della filosofia costruttiva che contempla una struttura aerea a doppio pantografo per raggiungere le massime prestazioni garantendo, al contempo, il più alto grado di sicurezza per l’operatore.

Movimento superiore Il modello Zeta 24 J di CTE vanta la prerogativa di un’operatività totalmente in sagoma, con una configurazione del braccio a doppia articolazione e a doppio sfilo con jib che consente di sfruttare l’intera area di lavoro, offrendo all’operatore una grande versatilità a compendio delle notevoli prestazioni in altezza e sbraccio. Grazie alla doppia articolazione che mantiene una verticalità pressoché integrale del movimento del braccio, è possibile lavorare con la piattaforma a filo parete; un’opportunità ideale per tutte le applicazioni che richiedono una tipologia di operatività contigua alle strutture in facciata. Le principali caratteristiche della Zeta 24 J rilevano 24 m di altezza operativa, 10,5 m di sbraccio e una portata in cesta

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di 250 kg. L’estensione del braccio telescopico permette di lavorare in negativo e persino di scendere a terra, con la cesta in posizione adiacente alla macchina per un accesso facilitato dell’operatore. L’implementazione del jib, per una lunghezza che supera i 2 m, offre una capacità di scavalcamento indispensabile per raggiungere le aree di lavoro di difficile accesso. L’attacco della cesta in posizione frontale, senza alcun ingombro sottostante, fa di questo modello una scelta ideale per tutte le attività di manutenzione, soprattutto nella cura di parchi e giardini, riducendo il rischio di rimanere impigliati o di causare danni alla piattaforma per il rischio di urti accidentali all’interno dell’area di lavoro.

Gestione techno

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Come il modello precedente, anche la Zeta 24 J è dotata del sistema S3 EVO di CTE, il modulo di gestione in virtù del quale l’operatore può controllare in tempo reale le prestazioni della piattaforma per ottenere maggiore efficienza, stabilità in altezza e affidabilità. Grazie a questa tecnologia, la piattaforma potrà essere collegata in cloud e, con il sistema CTE Connect, rientrare nella gestione ottimizzata della flotta, con le prerogative del monitoraggio a distanza, delle impostazioni operative e della previsione degli interventi di assistenza.

Grazie al sistema S3 EVO, la Zeta 24 J ha a disposizione le funzioni di stabilizzazione automatica e la funzione Home per una chiusura automatica della piattaforma in totale sicurezza. Su richiesta, è disponibile un radiocomando a filo, con un cavo di 7 m, che replica i comandi delle postazioni a terra e in navicella. La lunghezza del cavo è tale da consentire all’operatore a terra una completa visibilità dell’area di lavoro. Il modello presentato al GIS, allestito su Iveco, in futuro sarà disponibile anche in allestimento su veicolo Isuzu. Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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Ple

JCB/EA Group

Piattaforma

anglo-emiliana Il gruppo di Scandiano (Re) debutta al GIS con le novità dell’accordo di distribuzione esclusiva con le serie Access e Teletruk. Anteprima con due modelli di PLE articolate e un debutto d’eccezione nel settore delle piattaforme e dei carrelli telescopici

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er EA Group, i primi mesi del 2023 hanno portato il valore di un grande accordo distributivo. L’azienda di Scandiano (Re), specializzata in vendita, assistenza e consulenza per tipologie diversificate di carrelli elevatori, ha stipulato a febbraio una partnership esclusiva con JCB che ha rivelato tutto il valore dei propri contenuti tecnici e di mercato negli spazi dello stand F3 (Area esterna) del GIS 2023. Sulla base di questo sodalizio, EA Group è distributore ufficiale - per tut-

to il territorio nazionale - delle linee di piattaforme aeree semoventi elettriche, a pantografo e articolate, della gamma Access di JCB, oltre che della tipologia Teletruk-E, l’ormai noto carrello elevatore telescopico (in versione elettrica) che abbina i vantaggi specifici di un autentico telehandler compatto a quelli di un forklift industriale. Il segmento della linea Access offerta da EA Group comprende otto modelli di scissor elettrici da 4,6 a 13,8 m operativi (le altezze sono riferite al piano di cal-

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Un piccolo bisonte in fiera pestio), con capacità da 230 a 450 kg e dimensioni naturalmente compatte (larghezza complessiva da 760 fino a 1.250 mm). Sei di questi modelli di PLE elettriche sono certificati anche per l’uso all’aperto e due sono abilitati al normale trasporto stradale con veicolo commerciale. Riguardo ai modelli di PLE articolate, proprio questi hanno costituito l’anteprima dedicata al pubblico delle Giornate Italiane del Sollevamento. La novità assoluta JCB - che i visitatori hanno potuto osservare e analizzare nello stand esterno di EA Group - verteva sulle A45E (ad azionamento elettrico a batteria) e A45EH (in versione ibrida diesel/elettrica). Si è trattato, naturalmente, di una coppia di tutto rilievo sotto il profilo di una versatilità d’uso efficiente, valorizzata da un comfort operativo elevato e da funzioni di monitoraggio avanzate. Entrambe le PLE contemplano un’altezza operativa di 13,84 m (con sbraccio anteriore di 7,47 m), una capacità in cesta di 300 kg, protezioni secondarie, pneumatici antiforatura, blocco della rotazione e esclusione di emergenza. Il già citato monitoraggio remoto in tempo reale è affidato al sistema JCB LiveLink. La piattaforma A45E è alimentata da otto batterie da 6 V (48 V, 400 Ah in totale). I pacchi batteria si trovano su entrambi i lati del telaio inferiore, mantenendo un baricentro basso per una maggiore stabilità e una migliore trazione della piattaforma. La piattaforma A45EH utilizza un motore diesel a tre cilindri da 14,8 kW e un generatore da 7,5 kWa per alimentare le

L’altro “pièce de résistance” JCB che i clienti di EA Group hanno potuto apprezzare al GIS è l’ormai famoso Teletruk, lanciato nella sua versione a propulsione termica convenzionale nel 1997. Si tratta, come molti sanno, di un un carrello elevatore estremamente compatto, dalla struttura di sollevamento mutuata dal sollevatore telescopico - con un braccio sfilabile fino ai 2 m che permette di sfruttare al massimo gli spazi di stoccaggio in magazzino, riducendo i tempi tecnici durante le operazioni di carico e scarico di camion, furgoni e container. L’assenza del montante frontale garantisce all’operatore una visibilità eccellente e un controllo preciso del materiale prelevato, in qualsiasi ambiente e applicazione.

medesime otto batterie da 6 V della macchina. Entrambe le piattaforme presedano una dinamica di marcia basata su quattro ruote motrici e due ruote sterzanti di serie. Le ruote sono azionate da quattro motori CA che recuperano energia attraverso la frenata rigenerativa, per prolungare le prestazioni della batteria stessa. La trasmissione viene fornita a ogni singola ruota e la piattaforma JCB, in base a questa prerogativa, è in grado di superare pendenze fino al 40%. Un assale oscillante garantisce il mantenimento della massima trazione su terreni irregolari, a braccio chiuso. Ulteriore dettaglio, le due piattaforme articolate JCB sono dotate di pneumatici a schiuma e antitraccia di serie.

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Ple

Haulotte

Un dispositivo

2023

SICUREZZA IN QUOTA PER L’OPERATORE

per la vita

Si chiama SGS (Secondary Guarding System) il modulo che ha meritato al costruttore francese il riconoscimento per la preservazione dell’operatore dai rischi di schiacciamento in quota. Un premio che coinvolge in primo piano anche la filiale italiana guidata da Nicola Violini 100

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Nicola Violini

n riconoscimento all’impegno per un lavoro senza rischi e una nota di merito per una filiale d’eccellenza sotto ogni profilo di servizio. I premi al lavoro in quota Italplatform 2023 (Italian Access Platform Awards), assegnati in occasione del GIS, hanno visto il marchio Haulotte e la struttura nazionale di Haulotte Italia tra i protagonisti nella categoria della sicurezza in quota per l’operatore, con la premiazione conferita al modulo antipressione SGS. La motivazione della giuria ha rilevato nel “nuovo sistema elettronico Secondary Guarding System (SGS) di Haulotte” un’efficace strumento di prevenzione “contro

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i rischi di schiacciamento, avvalendosi della tecnologia LiDar per monitorare in tempo reale la posizione e i movimenti dell’operatore”. Il premio è stato ritirato da Nicola Violini, direttore generale di Haulotte Italia, che ha confermato “il grande significato che ha per noi questo conferimento. Haulotte da sempre sviluppa prodotti e servizi con il focus principale sulla sicurezza degli operatori. Fin dalla sua fondazione, la mission aziendale è ‘taking care of people’ e il nuovo sistema SGS è solo l’ultima di una lunga serie di soluzioni atte a prevenire gli incidenti in quota”. Il Secondary Guarding System (SGS) si avvale della tenologia LiDar per monitorare in tempo reale la posizione e i movimenti dell’operatore e prevenire il rischio di incidente, la terza causa più comune di morte su una piattaforma aerea a pantografo. Il

sistema è stato pensato, infatti, per le piattaforme aeree Haulotte che operano su terreni stabilizzati. Il sistema si attiva quando la macchina è sollevata (oltre l’anticesoiamento) e l’operatore esegue un movimento all’indietro o un’elevazione. L’operatore viene informato in tempo reale del funzionamento del sistema tramite una luce (luce verde, arancione o rossa) e delle notifiche vocali. L’SGS è solo l’ultimo risultato del costante impegno per la sicurezza di Haulotte Group, che da sempre si distingue in attività di ricerca e sviluppo finalizzate non solo alla produzione di piattaforme di lavoro aereo affidabili e sicure ma anche di soluzioni tecnologiche volte al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza degli operatori sul luogo di lavoro.

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Ple

JLG

Fuori dalle

2023

PIATTAFORME SEMOVENTI A BRACCIO TELESCOPICO

convenzioni Con la prima tecnologia di autolivellamento al mondo, la rivoluzionaria 670SJ si è aggiudicata il premio di categoria Italplatform per la sua capacità di controllo eccezionale su terreni irregolari

n’ampia gamma di prodotti e un’offerta di soluzioni innovative. Questo binomio fa di JLG un autentico leader mondiale del lavoro in quota e l’edizione 2023 del GIS ne ha sottolineato l’evidenza, con un’esposizione di piattaforme aeree e servizi che ha trovato il proprio simbolo di dinamismo nella scelta di appaiare nei due stand contigui JLG/Hinowa - la coppia di motorhome da tour, adottata per rimarcarne la natura di globetrotter del sollevamento.

Nicola Pontini, General Manager di JLG Italia, riceve il premio degli Italplatform 2023 da Euan Youdale, direttore di Access International

Innanzitutto, parliamo del premio. Protagonista assoluta nell’esposizione JLG è stata la piattaforma autolivellante 670SJ, primo e unico esemplare mondiale di PLE semovente a braccio telescopico (con jib) con telaio integrato, in grado di di adattar-

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si in modo intelligente alle caratteristiche del suolo. Questo modello si è aggiudicato il primato nella categoria “piattaforma semovente a braccio telescopico oltre i 6 m”, in occasione degli Italplatform 2023-Italian Access Platform Awards, assegnati al

termine della giornata di apertura del GIS. Dotata dell'esclusiva tecnologia autolivellante brevettata da JLG, questa macchina inedita è stata progettata dalla ricerca e sviluppo JLG per compensare l’inclinazione del terreno in cantiere

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su pendenze fino a 10 gradi, in qualsiasi direzione di sbraccio, durante la fase operativa della macchina. Questo sistema dinamico permette alla 670SJ di effettuare una marcia efficace in condizioni di suolo irregolari, senza dover abbassare il

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braccio e guadagnando terreno sul fronte della produttività, evitando la presagomatura del terreno prima dell’intervento o la posa preventiva di bindelle prima dell’inizio dei lavori. La 670SJ, secondo le dichiarazioni del quartiere generale JLG, “sta cambiando il modo di lavorare in quota, in virtù del sistema di controllo avanzato del mezzo che riceve dati in continuo sulle prestazioni della piattaforma da vari sensori installati sulla macchina; quindi, la piattaforma visualizza le informazioni attraverso un display digitale e un'interfaccia a schermo - selezionabile dalla piattaforma durante la stessa fase operativa - aiutando l’operatore a gestire la marcia in determinate condizioni del suolo mentre procede il lavoro in altezza”. La 670SJ è in grado di raggiungere una quota massima di 20,5 m, uno sbraccio orizzontale di 17,5 m e una capacità di carico senza limite d’area di 250 kg (a raggio limitato, di 340 kg). La piattaforma vanta tre modalità operative per ottimizzare le facoltà di trasferimento in cantiere e di trasporto su strada. La modalità autolivellante permette alla macchina di lavorare alla massima altezza, con piena funzionalità, in presenza di

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dislivelli - come già detto sopra - fino al 18%. La modalità di spostamento può essere utilizzata quando il braccio è riposto, per movimentare la piattaforma in cantiere a una velocità maggiore. In modalità di trasporto, invece, la PLE può essere abbassata, dopo il carico su camion, riducendone l’altezza totale in assetto di trasferimento su strada, da un cantiere all’altro.

Altre protagoniste In evidenza, allo stand JLG del GIS 2023, anche la piattaforma semovente articolata EC520AJ, esponente della nuova generazione full-electric. Progettata per molteplici applicazioni, la nuova generazione di PLE elettriche rappresentata dalla EC520AJ si basa su una tecnologia avanzata della batteria - dalla capacità

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Più nitido il “cielo della flotta” Il GIS 2023 di JLG ha costituito un’occasione di approfondimento sui servizi offerti dal costruttore. Tra questi, la celebrata, recente piattaforma IoT denominata Clearsky Smart Fleet, che costituisce la nuova generazione di sistemi per la gestione e il controlla delle flotte di piattaforme aeree, con il valore di un’interattività all’avanguardia dedicata alle macchine, implementata da nuove funzionalità, approfondimenti e modalità di gestione economica. L’ultima generazione della ClearSky Smart Fleet è il frutto una riprogettazione completa che aggiunge elementi innovativi per trasformare il modo in cui i clienti lavorano - tra le caratteristiche principali: processi quotidiani digitalizzati per ottenere efficienza operativa; localizzazione accurata ed efficiente delle macchine; funzionalità aggiuntive di assistenza delle apparecchiature; logistica ottimizzata con le reti di siti automatizzati; informazioni utili su macchine e flotte, a richiesta. Il lancio della Clearsky Smart Fleet è previsto per l'inizio del 2024 e sarà implementata di serie sulla maggior parte delle nuove macchine JLG (mentre i proprietari delle unità JLG già operative potranno continuare a utilizzare il programma pregresso ClearSky per le proprie esigenze di connessione. Entrambe le piattaforme saranno integrate su Online Express, il sito di commercio elettronico di JLG sempre attivo e a disposizione dei clienti).

migliorata di 10kW - e dalla possibilità di aggiungere un secondo modulo di powerpack per cicli di lavoro prolungati. Un’implementazione dinamica ulteriore riguarda l'opzione della trazione 4 x 4, molto richiesta dai clienti che, in cantiere, hanno la necessità di affrontare condizioni di suolo piuttosto impegnative.

Tra i modelli destinati alle applicazioni in ambito prettamente industriale e logistico, in evidenza nello spazio GIS di JLG, le piattaforme a colonna verticale Toucan e la serie di PLE a basse quote Power Tower, in grado di lavorare negli spazi ristretti di magazzino e in presenza di pavimentazioni delicate. Si tratta

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di macchine a movimentazione totalmente manuale, un’alternativa semplice ed efficace tutta ancora da scoprire per la maggior parte dei clienti italiani, in sostituzione opportuna delle scale tradizionali, ancora (troppo) consuete nelle applicazioni interne del lavoro in quota nazionale.

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Sollevatori Telescopici

Merlo

di Alberto Finotto e Alice Magon

Verde è

l’alba dell’ avvenire

Dal costruttore di Cervasca, l’autorevolezza di settore si esplica nello spazio espositivo del GIS 2023 con un caleidoscopio di offerta che contempla le produzioni più recenti nelle serie di modelli rotativi e fissi. Uno spirito dinamico che testimonia una continua evoluzione

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on un modulo tattico vincente si possono affrontare le partite più complesse. Se parliamo di grande competizione industriale, quando alla tattica, poi, si unisce un livello tecnico di assoluta eccellenza nei prodotti, allora la sfida si può tradurre in una vittoria conclamata. Il “raggio verde” della livrea Merlo, tra le linee inconfondibili degli otto modelli di sollevatori telescopici portati in mostra alle Giornate Italiane del Sollevamento di Piacenza, costituisce già un colpo d’occhio di stile e autorevolezza, in uno stand espositivo che si è rivelato come catalizzatore primario per clienti e visitatori. Vale la pena, allora, considerarli nel dettaglio i protagonisti di questa nona edizione della kermesse piacentina che hanno rappresentato l’eccellenza Merlo nel segmento dei sollevatori telescopici europei, tra campioni rinomati, gregari instancabili, un prodotto “green” e una novità in anteprima assoluta. Partiamo da un campione assodato, tra i sollevatori a braccio fisso, come il Turbofarmer 30.9. Nella gamma dei compatti telescopici del marchio piemontese, è senza dubbio il primo della classe per molteplici applicazioni versatili, in agricoltura come nel supporto a molteplici applicazioni in ambito industriale. Sviluppato per offrire maggiori prestazioni dinamiche di sollevamento - assicurando, al contempo, elevati standard di manovra - il TF30.9 ha il merito di essere tra i più apprezza-

ti sul mercato, nella propria categoria di riferimento, grazie ad alcune caratteristiche peculiari (tra cui, citiamo l’’altezza operativa di tutto riguardo, fino ai 9 metri, i livelli di produttività sostenuti, un comfort senza compromessi e la possibilità di optare per l'allestimento “L” che riduce opportunamente l’altezza massima della macchina). Sempre nella gamma dei modelli compatti a braccio fisso, il Panoramic 27.6 conferma anche in questo caso il vantaggio delle dimensioni contenute per una grande agilità in cantiere. Il P27.6 può raggiungere una velocità di 40 km/h, abbattendo i tempi di trasferimento da un sito di lavorazione all’altro. Molto apprezzato, anche in questo caso, il comfort di una cabina dall’ampia postazione di guida, con una grande visibilità e un’insonorizzazione completa. La sicurezza e l’ergonomia sono testimoniate dall’accesso in cabina semplice e agevole, in virtù di una portiera che contempla un’apertura fino a 180°, con un pratico corrimano di ampie dimensioni. Nella famiglia dei sollevatori telescopici rotativi la novità assoluta che ha costituito l’anteprima Merlo in occasione del GIS 2023, si è rivelata nel modello Roto 50.27, esposto come prototipo in configurazione S-Plus. Rivisitato nelle caratteristiche tecniche e nelle dotazioni elettroniche. questa macchina è dedicata principalmente ai noleggiatori e alle imprese di costruzione. La progettazione del

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nuovo telescopico rotativo è stata orientata al miglioramento dei diagrammi di carico e all’incremento di performance e funzionalità, mantenendo le dimensioni compatte complessive della macchina. Il braccio telescopico è stato allungato di 1 m, mantenendo la notevole portata di 4.950 Kg e una velocità fino a 40 km/h. Per quanto concerne l’allestimento, l’attuazione combinata dei movimenti di salita e discesa con sfilo e rientro è studiato per calibrare una traiettoria precisa dei movimenti nel range dei 10 cm in fase di azionamento del braccio. Il riposizionamento dell’attrezzatura, invece, è affidato a un comando sequenziale e polare che permette di riportare lo strumento applicato in una determinata posizione memorizzata (una funzionalità che facilita il lavoro dell’operatore, permettendogli di concentrarsi in modo precipuo su altre manovre essenziali). Il modello R50.27 sarà disponibile, secondo i piani di sviluppo Merlo, alla fine del 2024.

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Generazione in divenire - Intervista a Mattia Bodino Un futuro che… parte da zero, tutto da esplicare nei progetti e nelle strategie. È quello prefigurato da Mattia Bodino, a capo della divisione Marketing and Communication dell’azienda di Cervasca, per l’azione industriale del gruppo Merlo nei prossimi anni. Cominciamo la nostra conversazione proprio da questa edizione del GIS, affrontata in modo impegnativo e “poderoso” dalla vostra azienda. Al nostro stand abbiamo voluto creare le condizioni migliori per poter fare del networking di qualità. Infatti, ci presentiamo con un'allestimento di altissimo livello in modo che i nostri visitatori abbiano un’esperienza dell’attualità Merlo a 360 gradi. Il GIS sta dimostrando di essere andato ben oltre le aspettative di partenza. Il concetto di fiera, d’altra parte, oggi è radicalmente cambiato e chi comprende in anticipo questa tendenza è destinato a raccoglierne i frutti con successo. Non c’è più solo la vendita, al centro degli sforzi commerciali di un’espositore. Oggi la fiera è soprattutto l’occasione per conoscere la clientela, creare contatti che siano qualitativamente interessanti. Il GIS è un evento cardine in questo senso; nei tre giorni dell’esposizione, si riesce a raccogliere una sintesi completa degli stakeholder del settore, soprattutto nell’ambito dei noleggiatori e delle grandi imprese. Per questo, abbiamo voluto portare in mostra tutta la nostra gamma di prodotti più rappresentativa, per dare un segnale di forte presenza sul mercato a tutti i visitatori di questa grande fiera. Quali saranno le vostre direttrici strategiche per il 2024? Saremo molto impegnati sul versante della Generazione Zero della nostra gamma. Il nostro intento è quello di lavorare sempre di più sull’aspetto sostenibile del nostro sviluppo tecnologico. Non posso dire altro ma ad Agritechnica (in programma dal 12 al 18 novembre prossimi ad Hannover) sveleremo importanti novità in questo senso. L’importante riconoscimento assegnato a Paolo Peretti in occasione degli Italplatform 2023 merita un suo commento. Conosco Paolo da molti anni. Era il mio superiore quando ancora ricopriva il ruolo di responsabile della comunicazione. Paolo Peretti è un collega unico e una persona straordinaria, che crede fermamente nell’importanza della formazione e della sicurezza. Il premio che ha ricevuto per questa categoria non poteva, a mio avviso, andare a qualcuno che se lo meritasse di più. A proposito di sicurezza e formazione, il CFRM (Centro Formazione e Ricerca Merlo) svolge un ruolo molto importante all’interno delle sinergie di gruppo. Diremmo che è un punto di completamento irrinunciabile della vostra filosofia industriale. Assolutamente. Il CFRM, rappresenta una risorsa cruciale e svolge un triplice servizio. Abbiamo la parte relativa alla formazione tout court, sia interna che esterna, ovvero il Centro di Formazione, che fu l’inizio di questo grande progetto e che oggi continua la sua opera con ottimi risultati. I formatori del Centro lavorano ogni giorno per educare gli operatori al corretto utilizzo di ogni macchina, non solo di quelle targate Merlo. Accanto a una formazione tecnica, attenta e conforme alle leggi e ai decreti, abbiamo anche una formazione di tipo commerciale, che viene messa a disposizione dei nostri agenti. In fase di ampliamento è anche la formazione interna per i dipendenti, quella che io informalmente chiamo la “Merlo Academy”, sulla quale stiamo puntando molto. In media, riceviamo circa 2.000 visite ogni anno. Un flusso di interesse notevole che viene gestito in maniera impeccabile proprio dal CFRM, costituendo la seconda, importante funzione che il Centro svolge come fulcro di accoglienza per clienti, colleghi provenienti dalle sette filiali che abbiamo nel mondo, concessionari e visitatori tecnici in generale. Per ultimo, ma non in ordine di importanza, il CFRM svolge la vitale funzione di testing area, quindi disponiamo di un’ampia area esterna in cui effettuare tutte le operazioni di collaudo e omologazione, oltre a riservare una zona destinata alle prove delle macchine in dotazione alle Forze Armate, di cui siamo molto orgogliosi.

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In tandem, per la gamma dei telescopici rotativi, ha svettato, nel cielo di Piacenza, il Roto 40.18, una certezza tra i modelli della categoria, con una capacità di rotazione di 400 gradi e una portata massima di 4.000 kg. L’altezza di sollevamento si attesta a 18 metri, mentre la potenza del motore di 75 hp (56 kW), unita alla trasmissione EPD, permettono alla macchina di raggiungere i 25 km/h di velocità. Per gli operatori più esigenti, che cercano alti livelli di tecnologia, efficienza e prestazioni elevate, unite a polivalenza di utilizzo, non poteva mancare tra le stelle del gruppo Merlo in fiera, anche il Panoramic 40.17, punta di diamante della gamma dei sollevatori con stabilizzazione, sviluppata per rispondere alle esigenze specifiche dei clienti del mondo dell’industria, delle costruzioni e delle infrastrutture. A rappresentare la “quota elettrica”, non poteva mancare l’e-Worker 25.5, l’alternativa green a zero emissioni e dalle dimensioni ridotte, rispettoso dell’ambiente. Ideale per le costruzioni e le applicazioni agricole, possiede oltre ai due motori frontali anche un motore aggiuntivo per la trazione posteriore, per un modello a trazione integrale a tutti gli effetti.

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is the most important and widespread Italian magazine dedicated to the lifting, industrial and port handling, logistics and heavy transport world. Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

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Anno 8 - Ottobre/Novembre 2022

Anno 8 - Dicembre/Gennaio 2023

Anno 9 - Febbraio/Marzo 2023

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La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

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Anno 9 - Ottobre 2023

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Anno 9 - Giugno/Luglio 2023

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Anno 9 - Aprile/Maggio 2023

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Sollevatori Telescopici

Bobcat

di Alice Magon

Prospettiva

Construction Selezionando per il GIS 2023 le ultime innovazioni di prodotto, il brand della Lince ha dedicato il primo piano, nell’Area esterna di Piacenza Expo, all’anteprima mondiale del nuovo modello rotativo TR60.260 e all’esemplare fisso supercompatto TL25.60

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rriva dall’analisi di Clément Rosseau, Product Manager della divisione Telescopici di Bobcat Emea, tutto il senso dell’innovazione tecnologica che riguarda il nuovo TR60.260, sollevatore telescopico rotativo dalle 6 t operative (per 26 m di altezza di sollevamento massima) rivelato in anteprima mondiale al GIS 2023 di Piacenza. Si tratta del primo modello della nuova gamma di telehandlers a torretta girevole concepiti dalla ricerca di prodotto operata dai progettisti della Lince e l’intento è quello di conquistare anche in Italia i favori degli operatori di cantiere. Il walkaround organizzato allo stand Bobcat per giornalisti e clienti ha mostrato le innovazioni più evidenti rispetto al predecessore di serie TR60.250. La cabina è stata completamente ridisegnata, per migliorare il comfort dell’operatore e la visibilità, senza compromettere in alcun modo la sicurezza strutturale della macchina. Un cambiamento evidente anche nel design complessivo del nuovo modello, con i tubi flessibili allocati in posizione retrostante al braccio, in maniera da garantire maggiore affidabilità di manovra. Un occhio di riguardo anche all’accessibilità per l’operatore, con una scaletta di ingresso alla cabina e un’altra per l’accesso alla parte posteriore della macchina - in postazione sempre retrostante al braccio - a favore dell’ergonomia di intervento in fase di manutenzione. La capacità di carico - lungo l’intero diagramma di sollevamento - è stata innalzata rispetto alla precedente

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versione e anche l’impianto elettrico ha implementato ragguardevoli modifiche migliorative rispetto all’efficienza energetica, nel rapporto con il sistema idraulico. Gli stabilizzatori appaiono sovradimensionati e la disponibilità di motorizzazione è diesel o full-electric (come optional). Nelle linee dei telescopici a braccio fisso, l’interesse in fiera si è concentrato sul modello supercompatto TL25.60, dedicato ai settori dell’edilizia, del noleggio e, in generale, della movimentazione di materiali in ambiti di deposito e magazzino. Presentato nella versione motorizzata Bobcat, Stage V da 75hp, la macchina vanta una capacità operativa nominale di 2.500 kg e un'altezza di sollevamento massima di 5,9 m. Raggio di sterzata ridotto, per operare anche negli spazi più angusti, eccellenti doti di stabilità, comfort ottimale (la cabina è identica a quella del modello più grande della serie) e versatilità di utilizzo ne testimoniano l’attrattiva per un utilizzo multifunzionale. Il secondo modello da menzionare è senz’altro il top di gamma della nuova serie R che comprende macchine robuste e dalle prestazioni elevate per la massima operatività in cantiere, dotate di comandi precisi e dal funzionamento intuitivo per affrontare qualsiasi lavoro in ambito construction. Parliamo del T40.180SLP, dall’altezza di sollevamento a

I nuovi carrelli elevatori Forti della recente transizione delle linee di prodotto Doosan Industrial Vehicle (DIV), la gamma forklift di Bobcat ha subito un rebranding completo, che mira a rafforzare ulteriormente il valore complessivo di un marchio che si sta sempre più affacciando a nuovi settori di riferimento, anche nell’ambito del magazzino e dell’intralogistica. Presenti a Piacenza, in questa nuova veste, i carrelli elevatori D30S-9 e B20X-7. Il primo fa parte della gamma diesel premium ad alte prestazioni, dotato di cabina ergonomica a misura operatore, il secondo, progettato meticolosamente per massimizzare le prestazioni grazie a caratteristiche che comprendono doppi motori di trazione, servosterzo e frenata rigenerativa.

18 metri, con una capacità di carico in sollevamento di 4 t. È vincente per il suo baricentro basso, il passo lungo, il contrappeso notevole e una ripartizione ideale dei pesi della macchina. La forza e la robustezza, lo ribadiamo, sono le prerogative della nuova serie R di telescopici Bobcat, abbinati a un’accuratezza di movimentazione straordinaria, affidata a un joystick di comando estremamente ergonomico e intuitivo.

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Attrezzature & Componenti Acciai di Qualità

2023

Lamiera

GREEN AWARD

su un orizzonte

infinito

Elevata specializzazione nella pre-lavorazione dei materiali, efficienza di servizio e dotazione all’avanguardia di impianti per taglio e piegatura di ultima generazione. Un mondo di sapienza industriale avanzata, con il valore di fabbrica più recente affidato a un utensile da record

on è un argomento di cui si parla spesso, sulle riviste specializzate. Distribuzione e pre-lavorazione di lamiere da treno quarto e coil in acciai di elevata qualità, destinati a molteplici settori industriali come quello delle macchine e attrezzature da sollevamento, movimento terra, agricoltura, proseguendo sulla strada delle applicazioni nei segmenti della caldareria e della carpenteria strutturale. Questo mondo sommerso - eppure fondamentale - di servizi e specialità manifatturiere che sta alla base di ogni realizzazione concreta dei costruttori di qualsiasi tipologia, è il mondo a cui appartiene Acciai di Qualità (AdQ), realtà d’eccellenza titolare di una struttura in grado di fornire in pronta consegna una gamma completa e sempre aggiornata di lamiere prodotte dalle principali acciaierie europee, con la garanzia di un’assistenza tecnica qualificata per il loro impiego corretto nelle applicazioni più diversificate. “La struttura e l’organizzazione di AdQ possono contare su 20.000 metri quadrati di superficie produttiva coperta, distribu-

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iti nei siti di Vignole Borbera, in provincia di Alessandria, e Nogarole Rocca, nel veronese - ci informa Roberto Diaferia, direttore di stabilimento proprio nel sito produttivo di Nogarole Rocca e direttore di produzione in Acciai di Qualità - A queste aree di produzione si aggiungono, poi, altri 18.000 metri quadrati relativi ai magazzini di stoccaggio e distribuzione di Brescia, Vignole e Pomezia, in provincia di Roma”. L’azienda è stata fondata nel 1966 e fa parte del Gruppo Cauvin, attivo dal 1890 nell’import-export e nella distribuzione di prodotti siderurgici, metalli non ferrosi e fertilizzanti. La società svolge da sempre le proprie attività puntando sulle dinamiche dell'innovazione tecnologica e su principi che guidano competenze, specializzazione ed efficienza interne. Un approccio virtuoso, quello di AdQ, reso possibile da una politica di investimenti pianificata puntualmente e, negli ultimi anni “in decisa accelerazione per il prossimo triennio - come conferma Diaferia - con nuovi investimenti già definiti e pianificati in tecnologie di piega , taglio e movimentazione della lamiera”. Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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Gli stessi stabilimenti di Nogarole Rocca e Vignole Borbera sono stati destinati al una fase successiva di potenziamento, con l’integrazione di un nuovo impianto di taglio laser a fibra (con sorgente da 20 kW e banco da 13.000 + 13.000 mm) e di una nuova pressa piegatrice LVD da 1.600 ton,

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con lunghezza utile di piega di 9.000 mm. Proprio per questa pressa straordinaria, Tecnolame ha implementato un utensile di piega imponente, studiato a disegno per realizzare profili ad alto spessore di grandi dimensioni, sempre con prerogative di elevata precisione e qualità.

Tecnologie di processo, uno stato dell’arte esemplare Con i suoi 22.000 metri quadrati di stabilimento, il Centro Servizi AdQ di Vignole Borbera dispone di linee di taglio plasma con potenza sino a 400 A, in grado di tagliare lamiere di spessore fino ai 70 mm; grazie alle teste rotanti di cui sono equipaggiate, queste stesse linee hanno la possibilità di realizzare smussi a caldo fino a 45° su 50 mm. “Alle linee di taglio laser bevel , fra le più potenti e versatili nel loro genere – aggiunge Diaferia – in grado tagliare lamiere fino a 20 mm di spessore e le cui teste di taglio bevel eseguono agevolmente smussi di 50° con precisione decimale, si aggiungono poi linee di ossitaglio con capacità di fuoco sino a 350 mm di spessore e un reparto di piegatura per eseguire sofisticate lavorazioni su lamiere di medio e alto spessore con tolleranze decimali”. L’ultimo investimento in linee di taglio attualmente in fase di collaudo, un laser da 20 kW, dovrebbe arrivare a tagliare fino a 50 mm di spessore. Il Centro Servizi di Nogarole Rocca dispone invece di linee di taglio plasma con dimensioni fino a 60 m x 5 m. Le teste rotanti, anche in questo caso, hanno la possibilità di realizzare smussi a caldo fino a 45° su 50 mm. Sono presenti anche in questo stabilimento linee di taglio laser a doppia torcia , tra cui il nuovo impianto citato con sorgente da 20 kW per in grado di processare lamiere fino a 25 mm di spessore, provviste sempre di teste di taglio bevel per eseguire smussi di 50° con precisione decimale. “Allo stesso modo – continua lo stesso direttore di produzione – sono disponibili linee di ossitaglio con capacità sino a 350 mm di spessore dotate di unità di foratura a freddo a bordo macchina e un reparto di piegatura con la nuova pressa LVD da 1.600 ton. L’esperienza dei nostri operatori coadiuvata dall’ultima generazione di presse piegatrici installate e attrezzature annesse nel nostro reparto, permettono l’esecuzione dell’angolo perfetto. Nonostante le differenze di spessore o gli eventuali ritorni elastici del materiale, garantiscono rapidità di esecuzione, rispetto delle tolleranze e ripetitività di piega”.

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Competenze ad alto valore aggiunto Grazie al forte orientamento all’innovazione e all’ottimizzazione dei processi, proprio per assicurarsi la più elevata competitività, Acciai di Qualità si è sempre contraddistinta per la lungimiranza non solo nel riuscire a dotarsi per tempo di impianti, tecnologie, strumenti e attrezzature specifiche per differenziarsi sul mercato, ma anche per le competenze messe a disposizione dei propri fornitori

in modo esclusivo per raggiungere determinati obiettivi. “Per fare un esempio molto significativo, poco meno di una decina d’anni fa – ricorda Diaferia – per primi in Italia, abbiamo installato un impianto appositamente configurato, insieme al costruttore, con una doppia testa di taglio, implementato da un’architettura totalmente in fibra ottica”. Qualche anno dopo, nel 2016, nasce la collaborazione stretta con Tecnolame, consultata per risolvere una criticità in fase di piegatura rilevata nella

produzione di un particolare manufatto. “Per un nostro cliente, ci siamo trovati di fronte alla necessità di piegare uno spessore d’acciaio alto resistenziale, con una precisione importante che prevedeva l’ uso di una matrice con una cava non troppo ampia , secondo un tonnellaggio per metro molto elevato – precisa Diaferia – Acciai di Qualità già disponeva di una macchina capace di erogare potenza con un carico concentrato molto elevato. La soluzione risolutiva proposta da Tecnolame fu dunque quella di progettare e

Oltre 130 anni di storia per cinque generazioni Acciai di Qualità è parte del Gruppo Cauvin, nato nel 1890 come prima impresa italiana specializzata nell’importazione di fertilizzanti organici dal Sud America. Nell’arco di cinque generazioni, il Gruppo è continuamente cresciuto diversificando le proprie attività attraversando due guerre mondiali e continui cambiamenti dei mercati, sviluppando rapporti con i principali produttori nei diversi settori e ponendo sempre maggiore attenzione alle esigenze dei clienti italiani ed esteri. La famiglia Cauvin ha sempre mantenuto il controllo del Gruppo sviluppando un’attenta politica di alleanze e di partnership nelle diverse società operative. Il risultato del lavoro di cinque generazioni, è oggi una galassia di società che operano nel trading, nella distribuzione e nella lavorazione di fertilizzanti, acciaio, alluminio e metalli non ferrosi, ferro leghe e nel procurement internazionale. Parte del Gruppo è anche Acciai di Qualità, fondata nel 1966, oggi punto di riferimento nella distribuzione e nella pre-lavorazione di lamiere da treno quarto e coil in acciai di elevata qualità, destinati a molteplici settori industriali.

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realizzare punzone e matrice capaci di resistere a 200 ton/m. Sebbene l’esito fu positivo, le difficoltà maggiori furono quelle di progettare e realizzare un tool holder a collo di cigno che avesse un incavo molto profondo e la possibilità di sostituire la punta con raggi diversi e raggio intercambiabile che fosse capace di resistere a un carico di 500 ton su 2,5 m di lunghezza. L’utilizzo di questo particolare utensile su un acciaio che tra l’altro permette di realizzare un raggio 1 sulla piega, ha permesso da parte nostra di soddisfare l’esigenza specifica del nostro cliente. La precisione restituita dal manufatto e garantita da severissimi controlli qualità ha inoltre dato maggiore libertà progettuale, al punto tale da far ripensare l’esecuzione di quelli che poi sarebbero diventate parti delicate di un noto produttore di impianti per il sollevamento. E lo si è potuto fare sfruttando in modo vincente la sinergia tra le proprietà dell’acciaio, le cave monolitiche ed estremamente precise, le prestazioni della pressa piegatrice, oltre che la perizia e le com-

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petenze ad alto valore aggiunto dei nostri operatori”.

Un vantaggio competitivo per guardare (anche) al futuro Tanti sono stati gli utensili standard realizzati e forniti, ma è stata la nuova strategia di crescita intrapresa da qualche anno e i nuovi investimenti a porre le basi perché AdQ possa affrontare una nuova, importante sfida. «Acciai di Qualità ha un focus molto specializzato su acciai alto resistenziali e ultra alto resistenziali e annovera, tra i propri principali clienti, le più importanti realtà dei settori di riferimento serviti – rileva Diaferia – Ambiti in cui il denominatore comune verte nella richiesta di tolleranze sempre più ristrette, poiché i costruttori si spingono a gradi di materiale sempre più elevati. Da qui la scelta di dotarci di un nuova e più potente pressa piegatrice, con l’obiettivo di corredarla di

uno strumento indispensabile per incrementare l’efficienza di processo nella realizzazione di manufatti delicati e ad alto valore tecnologico - quali, ad esempio, i bracci di telehandler, gru e autogrù - evitando categoricamente l’esecuzione della contropiega che ne andrebbe inevitabilmente a minare l’integrità strutturale. Stiamo parlando di un utensile progettato e ideato per abbracciare un notevole numero di forme, soprattutto di profili scatolati di dimensioni geometricamente molto generose. Probabilmente è tra gli utensili più grandi mai realizzati in Italia e in Europa, studiato anche in questo caso per soddisfare le crescenti esigenze attuali e future, in grado di imporre il nostro know-how sul mercato con un vantaggio competitivo preminente”. Da parte di AdQ è stata fornita una serie di shape, di forme sulle sezioni realizzabili per i vari spessori, offrendo contestualmente tutti i gradi degli acciai lavorabili (oggi arrivano fino al 1100), cercando di non porre dei limiti sugli

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spessori, potendo puntare quindi anche sul grande tonnellaggio. “Serve ad assicurare massima libertà ai progettisti dei nostri clienti - sottolinea Diaferia - È uno sforzo ulteriore per poterli supportare e accompagnare nel loro lavoro minimizzando o, addirittura, annullando eventuali impedimenti, se non quelli imposti dalla natura fisica del materiale stesso”.

Qualità certificata, amica dell’ambiente Con questo nuovo ulteriore investimento Acciai di Qualità conferma invece la propria strategia di crescita e di verticalizzazione. Crescita che per quanto concerne il fatturato, ne attesta la quota 2023 a circa 100 milioni di euro, mentre è di 550

milioni di euro quello complessivo del Gruppo Cauvin di cui fa parte. “La nostra sfida – evidenzia Diaferia – ovvero la garanzia che dobbiamo costantemente trasferire e dare al mercato è la consapevolezza di disporre di tecnologie e competenze che consentano di soddisfare qualunque esigenza dei nostri clienti”. Che sono oltre 1.500, dislocati tra Italia e mercati esteri, sempre più esigenti, al cospetto di un partner certificato (UNI EN 1090; UNI EN ISO 9001:2015), in grado di fornire lamiere prodotte con le più avanzate tecnologie, l’ulteriore certificazione 3.1 secondo la norma UNI EN 10204 e una qualificazione per la distribuzione e per la pre-lavorazione di lamiere da treno quarto e coil in acciai di elevata qualità. “Una qualità che è anche sempre più amica dell’ambiente - ribadi-

sce il direttore di produzione di AdQ - A questo proposito, quest’anno Acciai di Qualità ha per la prima volta pubblicato il proprio bilancio di sostenibilità. Inoltre, una parte importante degli investimenti pianificati sono stati utilizzati anche per installare impianti fotovoltaici sulle coperture dei nostri stabilimenti, per un totale di 1.5 MegaWatt . Un approccio di cui siamo particolarmente orgogliosi e che ci è valsa la recente vittoria del Green Award agli ILTA-Italian Lifting & Transportation Awards 2023, durante la recente edizione del GIS. Lo riteniamo un passo importante per l’azienda, nella delineazione un percorso di continuo miglioramento su tutte le tematiche core del Bilancio che comprendono impatto ambientale, welfare aziendale e struttura di governance”.

La carta di identità dell’azienda Vi offriamo un profilo in cifre di Acciai di Qualità (AdQ): più di 57 anni di attività; oltre 100 dipendenti; più di 100 milioni di euro di fatturato; oltre 1.500 clienti in Italia e all’estero; due stabilimenti produttivi; due magazzini logistici; 38.000 metri quadrati di superficie operativa coperta; più di 21.000 ton di capacità di taglio lamiere all’anno; tra 35.000 e 40.000 ton di lamiere a stock in varie qualità, formati e spessori; 1÷350 mm per range di spessori delle lamiere lavorabili.

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Movimentazione Industriale e Portuale Still di Alberto Finotto

Dimora

in movimento Inaugurata il 29 settembre scorso ma già operativa da questa primavera, la sede di Pregnana Milanese rappresenta l'investimento più importante in un territorio strategico della Lombardia

l cuore dell’intralogistica moderna è a Pregnana Milanese, luogo strategico sul limite nord-ovest della città metropolitana milanese. Ed è un cuore speciale, dove Still ha aperto il suo nuovo, importante spazio operativo, per oltre settanta dipendenti destinati alle attività commerciali e di servizio del gruppo (dalla vendita al noleggio di carrelli elevatori, fino alle dinamiche di progettazione, assistenza e rigenerazione del parco mezzi per il mercato dell'usato). Dopo la definizione, in primavera, delle strutture e dell’organizzazione per la nuova sede - nell’area industriale in via Campania 16 - il 29 settembre scorso si è svolta l’inaugurazione ufficiale della filiale - alla presenza dei vertici dirigenziali dell’azienda - con un corredo di visite guidate e dimo-

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strazioni tecniche dedicate all’offerta di veicoli e sistemi per la logistica integrata. I contenuti della nuova, grande filiale Still non si esauriscono ovviamente nella dislocazione logistica più favorevole, sotto il profilo dell’ampiezza degli spazi e della razionalizzazione coordinativa delle attività. I punti strategici da sottolineare sono diversi. Innanzitutto, il territorio di riferimento. La filiale Still di Pregnana servirà i clienti delle province di Milano, Monza e Brianza e della zona nord che riguarda la provincia di Lodi. Vale a dire, un’area fondamentale all’interno della regione più importante d’Italia, in relazione alle attività industriali, distributive e intralogistiche. In secondo luogo, le risorse umane saranno declinate all’offerta polivalente di Still in termini di consulenza, progettazione e noleggio (oltre, naturalmente, alla vendita di carrelli, transpallet e AGV). La sala conferenze dedicata ai corsi di formazione del personale, un deposito e un’officina dagli spazi ampi e attrezzati, un locale dedicato per la ricarica delle batterie e una flotta di ben 45 unità operative, tra furgoni e officine mobili, contribuiranno a quella reattività di intervento (entro le 24 ore, sull’intero territorio di competenza) che costituisce uno dei punti di preminenza dell’attività commerciale Still in Italia.

“L’inaugurazione di quella che vorremmo definire come la nostra nuova casa è una testimonianza dell’ambizione di Still verso il conseguimento di obiettivi sempre più importanti, nel nostro Paese - rimarca con orgoglio Paolo Taverna, Branch Director Still della Filiale Lombardia - Siamo insediati al centro di un territorio che ha sviluppato le proprie attività intralogistiche in maniera esponenziale, negli ultimi anni, sia in termini di volumi, sia di richieste sempre più complesse e sofisticate dei clienti. L’apertura di questa sede a Pregnana Milanese è una pietra d’angolo per il nostro percorso di crescita e prevede anche l’allargamento della nostra famiglia

interna. Nei prossimi mesi, avvieremo un programma di assunzioni importante che porterà all’inserimento di nuove risorse professionali, commerciali e tecniche, per far fronte alla crescente domanda di servizi implementata da Still”. Un domanda che contempla, già dal mese di aprile - esordio effettivo dell’operatività per la nuova sede - un caleidoscopio di servizi incentrato sulla progettazione di magazzini integrati (con la selezione opportuna, a misura di impianti ed esigenze del cliente), sulla scelta della flotta più indicata per le attività di material handling e di processo (tra AGV Underride piattaforme automatizzate di movimentazione e sollevamento delle merci -, transpallet e commissionatori per corsie strette, carrelli retrattili e multidirezionali, tutti rigorosamente sostenibili e full electric), sui vantaggi economici di un’offerta garantita e dalla qualità irreprensibile per carrelli ricondizionati e destinati a un mercato dell’usato di fascia alta.

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Un orizzonte totale di servizi

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FAB - Forklifts AGV Batteries - Rivista Italiana della Movimentazione Industriale e della Logistica Automatizzata

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matizza

Movimentazione Industriale e Portuale Linde

Intelligenza sicura Grazie all’impiego dell’IA, il nuovo sistema Reverse Assist Camera installato sul lato posteriore del carrello elevatore è in grado di distinguere le persone da altri potenziali ostacoli azionando allarmi visivi e acustici che riducono il rischio di incidenti

l nome della nuova sicurezza nel material handling per Linde si chiama, oggi, Reverse Assist Camera e rivela un impianto innovativo di videocamere basato sull’intelligenza artificiale, ideato per il rilevamento automatico delle per-

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sone nei magazzini, nelle aree produttive e nei luoghi di movimentazione delle merci. Con un raggio di azione di 12 metri, il sistema è in grado di distinguere le persone da altri potenziali ostacoli e di avvisare l’operatore del carrello elevatore - attra-

verso un sistema di allarme multilivello - del pericolo di collisione. Il Reverse Assist Camera è integrato di serie nella nuova generazione di carrelli elevatori controbilanciati Linde e può essere installato retrofit su tutti gli altri carrelli del brand.

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Transpallet per spazi ridotti

“Secondo le ultime statistiche, all’interno dei magazzini la collisione tra persone e carrelli elevatori è una delle tipologie di incidente più frequenti che, purtroppo, può causare gravi lesioni o addirittura risultare fatale - considera Matteo Ravaz-

Le sigle di riferimento sono T16 P e T20 P e riguardano due nuovi modelli compatti di transpallet Linde, dotati di pedana operatore ripiegabile. Con una portata rispettivamente di 1,6 e 2,0 tonnellate e soli 720 millimetri di larghezza, questi carrelli si presentano come soluzioni ideali per le attività negli spazi ristretti. Velocità massima di 8,5 km/h (conferita da un motore AC trifase da 1,3 kW), possibilità di superare pendenze fino al 20% e nuove caratteristiche di comfort e sicurezza si abbinano con le alternative propulsive con batterie al piombo o al litio, di ultima generazione. I modelli T16 P e T20 P rappresentano la sintesi tra la tipologia di carrelli esclusivamente con operatore in accompagnamento e i carrelli dotati di pedana ripiegabile o fissa per operatore a bordo. Il sistema di sterzo elettrico permette un controllo omogeneo e preciso mentre la configurazione a cinque punti di appoggio con ruota motrice centrata e ruote stabilizzatrici laterali mantiene il carrello stabile durante tutte le operazioni di movimentazione. Infine, per quanto riguarda la sicurezza, sui nuovi modelli i braccioli laterali sono più robusti e dotati di imbottitura mentre la speciale testa del timone dispone di un angolo di attivazione di 65°. La pedana per operatore a bordo - ammortizzata e realizzata in gomma antiscivolo - è stata allargata a 663 millimetri e, con un’altezza di 162 millimetri, permette all’operatore un facile accesso attutendo le vibrazioni e gli urti. I transpallet T16 P e T20 P dispongono inoltre di quattro sistemi di frenata indipendenti che garantiscono la sicurezza dell’operatore e del carico in tutte le situazioni.

zani, Product Manager di Linde MH - Il rischio maggiore deriva dai carrelli elevatori che si spostano in retromarcia e le cause sono molteplici: dai pedoni disattenti, agli operatori non concentrati fino alla semplice dimenticanza nel guardare indietro quando il veicolo si muove. Con la Reverse Assist Camera offriamo alle aziende un sistema affidabile, sicuro ed in grado di garantire la corretta interazione tra uomo e macchina”.

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Grazie al supporto dell’intelligenza artificiale, la nuova telecamera ha “apprende” la distinzione tra le persone e gli altri ostacoli che si presentano nella zona posteriore del carrello; se identifica una persona in una zona di pericolo predefinita intorno al mezzo, il dispositivo aziona un sistema di allarme che avvisa l’operatore sia visivamente attraverso il display che con un segnale acustico di allarme. Inoltre, è possibile

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attivare la riduzione automatica della velocità di traslazione per minimizzare ulteriormente il rischio di incidenti. Dal momento che il sistema rileva esclusivamente le persone, le segnalazioni inutili e spesso fastidiose vengono ridotte al minimo. L’area di riconoscimento della telecamera Reverse Assist Camera - configurabile individualmente - può essere suddivisa in due zone di allarme, una zona “gialla” e una zona di prossimità “rossa”. In pratica, se il pedone è lontano la velocità del carrello elevatore si riduce meno rispetto a quando la persona si trova nell’area rossa, quella più vicina al carrello. Sui carrelli controbilanciati di ultima generazione, le immagini della telecamera vengono visualizzate direttamente sul display da 7” del carrello, a schermo intero o su schermo ripartito. In questi modelli, la telecamera intelligente è integrata completamente nella struttura del carrello. Il sistema è disponibile anche per il lato frontale del carrello elevatore con il nome di Front Assist Camera. La Reverse Assist Camera Linde è perfettamente compatibile con altri sistemi di assistenza e sicurezza già esistenti. Tra questi, ad esempio, il sistema “Motion Detection” che impedisce al carrello di spostarsi se una persona o un veicolo si stanno muovendo nella parte posteriore. Allo stesso modo, il “Linde Safety Guard” fornisce un sistema di assistenza alla guida che aiuta a riconoscere tempestivamente i pericoli e, tramite suoni, LED lampeggianti, vibrazioni e rallentamento automatico dei carrelli, li neutralizza prima che si verifichino incidenti con danni a persone o cose. “Linde si è posta l’ambizioso l’obiettivo di raggiungere nel lungo periodo lo 0% di incidenti all’interno del magazzino - conferma Ravazzani - È una filosofia, compresa nella nostra Vision Zero, in cui crediamo molto, che mira a sottolineare come gli investimenti nei sistemi di assistenza alla sicurezza non solo sono necessari per garantire la massima protezione e salvaguardia dei lavoratori ma, allo stesso tempo, possono svolgere un ruolo fondamentale nel ridurre i costi e le perdite di produttività”.

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Parole di Scienza

di Roberto Vacca

Perbenismo e

wokeness

Il cambiamento nel modo di esprimersi odierno, per evitare di offendere la sensibilità altrui, soprattutto in relazione alle questioni razziali, è un’esigenza poco sentita in Italia. Il motivo? La nostra lingua è più ricca e fluida. Alla fine, risulta più inclusiva dell’odierno, impoverito e ideologico idioma inglese

veva ragione Paola. Le avevo chiesto di riguardare un mio vecchio articolo che stava per essere incluso in un’antologia. Mi aveva detto: “Può andare bene. Però avevi usato la parola ‘negro’. Cambia con ‘nero’”. Avevo risposto: “Non è necessario. ‘Negro’ è parola italiana. Sarebbe anche inglese. Prima era la forma usuale, mentre ‘nigger’ era quella dispregiativa - considerata offensiva – sebbene ai tempi antichi anche ‘nigger’ fosse quasi accettabile. Quando ero ragazzino, la mia nonna americana Lillian Vernon De Bosis

(persona soave), mi insegnò la poesiola ‘There was an old nigger and he had a wooden leg/He had no tobacco – no tobacco could he beg/Another old nigger was as cunning as a fox/And he always had tobacco in his old tobacco box’”. Paola aveva replicato che “le lingue cambiano. Gli americani hanno preferito ‘black’ o ‘african-american’. Nessuno li ha obbligati. Anche qui da noi non c’è obbligo. Ma ‘negro’ oggi suona male”. Modificai quel testo e cominciai a ragionare sulla tendenza americana a evitare espressioni che possano implicare l’approvazione di pregiudizi razziali, discriminazioni o disuguaglianze sociali. È diventata ormai un vasto movimento con fautori e oppositori e dure polemiche su tutti i mezzi di comunicazione: si chiama wokeness. Il nome deriva dall’esortazione “stay woke (1)” usata da decenni dai neri americani e diventata molto popolare dopo il 2014, quando nel Missouri un poliziotto arrestò per un’infrazione non grave un nero – Michael Brown – e usò mezzi violenti tanto da ucciderlo. Si diffuse allora lo slogan BLM – Black Lives Matter (le vite dei neri sono importanti), ripetuto e scritto nei cartelli delle manifestazioni di lutto e rabbia dopo l’uccisione di altri neri da parte di poliziotti. Donald Trump ha dichiarato pubblicamente la sua avversità alla wokeness. Elon Musk ha scritto: “La wokeness è divisiva, esclusionista e odiosa”. Evitare l’uso di termini che possano suonare offensivi ad alcuni, è una buona cosa – chi continua a usarli accusa spesso i seguaci del movimento wokeness di ipersensibilità. Se le parole di qualcuno vengono rifiutate o eliminate dai resoconti di dibattiti pubblici, è immediata la protesta contro le censure.

Nota: (1) “woke” è il passato del verbo “wake” – svegliare. “Stay woke” è espressione gergale, non grammaticale, e significa “stai in campana” o “all’erta”. Come dire, “sensibilizzati” ai modi di dire razzisti che servono a metterti sotto.

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In Italia non si parla molto di queste cose. La situazione è diversa: in italiano abbiamo i peggiorativi, oltre a numerosi diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi e a numerosi aggettivi volgari, blasfemi, relativi a perversioni. Col passare degli anni queste espressioni perdono la loro virulenza e vengono accolte nella lingua corrente. “Me ne frego” era un motto delle squadracce fasciste, ma oggi l’espressione non desta scandalo. Certi autori italiani fanno uso smodato del turpiloquio. Anche scrittori americani ci provano, ma la lingua inglese è un po’ carente. I francesi hanno coniato la parola “wokism”, sulla quale sono divampate molte discussioni. Taluno ha sostenuto che lo stesso motto della Repubblica “liberté, égalité, fraternité” sia una dichiarazione woke. Però J.M. Blanquer, ministro francese dell’educazione, ha dichiarato che l’ideologia woke è l’opposto degli ideali della Repubblica Francese. La wokeness ha rivoluzionato alcune rubriche di un noto giornale. Fino ai primi mesi del 2023 l’edizione internazionale del New York Times pubblicava nella pagina di enigmistica, oltre ai cruciverba, anche il Word Jumble (sfida a trovare una parola dopo aver risolto quattro anagrammi) e strisce di fumetti -

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Peanuts, Garfield (il gatto), Dennis the Menace, Doonesbury, Calvin e Hobbes (l’altro ragazzino pestifero con la sua tigre di pezza che ogni tanto parla o lo assale), Far Side. Oltre a questi c’era Dilbert, pubblicato da Scott Adams dal 1989. Era una satira sulla burocrazia moderna. Scherzava su individui con notevoli abilità tecnologiche e informatiche, ma con grazie sociali nulle. Una delle tesi di Dilbert (quasi identica al Principio di Peter) era che i più incompetenti dell’azienda finiscono in posizioni in cui producono meno danno: fanno i manager. Scott Adams è personaggio che ha oscillato fra destra e sinistra. Ammira Trump perché lo considera un grande oratore, capace di convincere le masse. Ha avuto molti premi e la sua striscia appariva su qualche centinaio di giornali. Nel febbraio 2023 si è rovinato. Ha dato un’intervista ad Ari Shapiro e ha pubblicato alcune sue pessime dichiarazioni su YouTube. Fra queste: “I neri sono una razza che odia. Consiglio i bianchi di stare fottutamente lontani dai neri: non c’è rimedio. Per questo sono andato a vivere in una zona dove i neri sono pochi”, e anche “Se sei bianco, non c’è bisogno che aiuti gli afro-americani”.

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La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

Anno 9 - Novembre 2023

In questo numero

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Inserzionisti 33 Altek 71 Boman 43 CEM 103 Cybsec Expo 2024 22 Demac 131 Donati 15 DSR Wire Corp 19 Energy 31 Espi Engineering 3 Fagioli 12 Fassi

16 Ferrari International 38 Flash Battery 29 GIC 2024 5 GIS by Night 2023 7 GIS 2025 36 Goldhofer 99 Hydrogen Expo 2024 II Idrogru 87 International Cranes & Transport 23 Ipaf & Iapa 2024

18 Iploca 28 Jekko 27 Manitex Valla 32 Naiks 9 NG Power 17 Ormig 11 Outset 14 Palfinger Italia 8 Parenti 81 Pipeline & Gas Expo 2024

35 Platform Basket 34 S.A.E.T. 47 Socage 87 Tower Cranes IV T3 2024 30 Tadano 21 Tecnoagri 117 Tecnomovint 13 TSM Sensors I Unitex Group

H Haulotte . .................. 100 HiCrane ...................... 24

N NMG Italia ................. 20

Aziende citate A Acciai di Qualità ...... 118 Assodimi .................... 34 Autovictor .................. 62 B Bendini Gru ............... 76 Bobcat ...................... 114 C CMC .......................... 32 Collé . ......................... 36 CTE ............................ 92

D Di Stefano .................. 88 E EA Group ................... 96 Easy Lift . ................... 36 ERA . .......................... 34 F Fassi ........................... 72 G GIS ....28, 40, 44, 48, 52 Grove ...................10, 68

I Imer ............................ 12 Ipaf ............................. 32 J JCB ............................ 96 Jekko ....................20, 76 JLG .......................... 104 L Linde ........................ 128 M Mammoet ................... 18 Manitowoc .... 10, 22, 68 Marzocchini ............... 30 Master ........................ 12 Merlo . ................16, 108 Multitel Pagliero ........ 30

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Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

P Palazzani .......................8 Potain ......................... 22 R Rina ............................ 12 S Santoni Autogrù ......... 10 Sany ........................... 38 Still . ......................... 124 T Tadano . ...................... 82 U Unitex Group ............. 56 V Verdelli International . 38

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THE B2B EVENTS ORGANIZED BY MEDIAPOINT & EXHIBITIONS Fiera certificata An exhibition audited by

18-20 April 2024 Piacenza - Italy

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3rd Edition Fiera certificata An exhibition audited by

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THE UTILITY CONSTRUCTION SHOW

Giornate italiane del CalCestruzzo e deGli inerti da Costruzione e demolizione

Pipeline & Gas Expo 29-31 May 2024 - Piacenza, Italy

www.gic-expo.it Fiera certificata An exhibition audited by

3rd Edition

CYBSEC-EXPO CYBSEC-EXPO THE CYBER SECURITY EVENT

201/2023 HDRG23S1

3rd Edition

THE CYBER SECURITY EVENT

11-13 September 2024 11-13 September 2024 Piacenza, Italy Piacenza, Italy

29-31 May 2024 - Piacenza, Italy 29-31 May 2024 - Piacenza, Italy

www.hydrogen-expo.it

www.cybsec-expo.it

17-19 October 2024 Piacenza Italy

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076/2021

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THE TRANSPORT VEHICLES SHOW

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La Fiera dei Mezzi di Trasporto

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