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INDEX
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Abstract
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Riferimenti
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Sketch
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Sviluppo del progetto
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Foto del progetto
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Gruppo 8
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Ciò che diciamo principio spesso è la fine, e finire è cominciare. La fine è là onde partiamo. (T. S .Eliot) Aleph è la trasposizione verticale del labirinto di Borges, simbolo di un lungo e intricato percorso che porta al centro. L’uomo arriva al centro e realizza che principio e fine, vita e morte, coincidono e coesistono. Aleph racchiude coincidenze e contrasti, tra caos e ordine, tra pieno e vuoto, tra dramma e sospensione del dramma, tra vita e morte.
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In alto: Jorge Luis Borges in L’Hôtel, Parigi 1969 In basso: Labirinto della Catterale di Chartres 1235 d.C
Il labirinto è il tema centrale della poetica di Jorge Luis Borges, scrittore argentino, che individua in esso “un edificio costruito per confondere gli uomini; la sua architettura, ricca di simmetrie, è subordinata a tale fine” ( J.L.Borges, L’immortale). Dietro il rigore architettonico il labirinto cela significati allegorici più profondi e complessi, fino ad arrivare all’estrema drammaticità. Egli identifica infatti il centro, punto d’arrivo, come meta effimera, falsa-meta, che costringe l’uomo all’inevitabile destino, la morte. Nel mito greco l’architetto Dedalo progetta una prigione per il mostruoso Minotauro: è il labirinto, da cui nessuno riesce a fuggire. Simbolo originario di potere, il labirinto diviene nell’arte e nella letteratura una metafora della condizione dell’uomo, sempre affannato alla ricerca di qualcosa di effimero.
Nel Medioevo il labirinto si ritrova spesso raffigurato sui pavimenti delle navate di alcune cattedrali gotiche. Questa figura che fino a quell’epoca era stata un simbolo pagano per eccellenza, viene reinterpretata in senso cristiano; si trasforma nell’allegoria del percorso tortuoso che deve portare alla salvezza dell’anima. Il pellegrinaggio aveva luogo all’interno della chiesa e si compiva attraversando un percorso spiraliforme che portava al centro. In alto: Teseo uccide il Minotauro, mosaico Kunsthistorisches Museum, Vienna.
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In basso: Dal libro , Plan du labirinthe.
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Escher, incisore e grafico olandese, sviluppa una serie di illustrazioni di “costruzioni impossibili�. Si tratta di immagini in contrasto con le leggi della geometria che rappresentano un paradosso e vengono quindi classificate come illusioni ottiche di tipo cognitivo.
Uno dei soggetti principali della poetica di Escher sono le scale, che creano una sorta di percorso labirintico senza un inizio o fine immediatamente riconoscibile. Il Planetoide tetraedrico del 1954 rappresenta due mondi diversi che si compenetrano ma restano distinti tra loro.
Peaks, Enclosed outside, Rio de Janeiro, 2012
M. Heizer, North, East, South, West, NY,1967/2002
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Sviluppo del progetto Aleph nasce dalla volontà di rappresentare un percorso labirintico di scale intricate. A partire da un quadrato 60x60 cm e da un modulo scala base, il progetto ha uno sviluppo verticale che raggiunge i 40 cm di altezza. La ripetizione del modulo scala base da’ forma al modulo rampa base che viene riproposto quattro volte.
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Dalla ripetizione continua e dall’accostamento dei moduli rampa base ne risulta una struttura complessa. Salendo dai quattro vertici della base d’appoggio le scale arrivano quasi a congiungersi nel punto più alto, il centro. Nel nucleo di questa struttura piena è inserito un contenitore di vetro specchiato che ha la funzione simbolica di rappresentare il vuoto. Se il materiale della struttura monolitica e monocroma restituisce un’idea di solidità, di tangibilità e di dramma struggente, quello riflettente e incolore del centro annulla i confini rigidi, trasmettendo un senso di vuoto liberatorio intangibile. L’aggiunta di un materiale-immateriale, sotto forma di vapore, amplifica la sensazione di sospensione del dramma.
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Francesca Frea
Sophia Massarini
Margherita Sblano
Anna Sedino
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Anno Accademico 2016/2017 • Aleph • F. Frea, S. Massarini, M. Sblano, A. Sedino
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XXI SECOLO: La Morte Laboratorio di Design degli Interni Anno Accademico 2016/2017 Professori: Michele De Lucchi, Andrea Branzi, Francesca Balena Arista Cultori della materia: Marco De Santi, Paola Silva Coronel, Marta Elisa Cecchi, Giuseppe Arezzi