Columns febbraio 2011

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Columns - FEBBRAIO 2011

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Più premiati

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Primo piano

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LSO0664

Gustav Mahler SINFONIA N.5 London Symphony Orchestra Valery Gergiev

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FRANZ LISZT INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE

Leslie Howard, pianoforte

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italiano

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Hyperion Gimell CPO Chandos Audite Testament LSO Supraphon Tactus Urania Playa Sound Esoteric Groove Note Hi-Q Records Audio Wave JVC XRCD OMR ORG Pure Pleasure Reference Recordings Speackers Corner Stockfisch JVC MA Recordings

CDS44501/98 (98 CD + CD bonus a prezzo speciale)

Con i suoi 99 CD (equivalenti a oltre cinque giorni di ascolto ininterrotto), l’integrale delle opere per pianoforte di Franz Liszt realizzata da Leslie Howard è una delle imprese più monumentali che la storia della discografia ricordi e in quanto tale è citata nel Guinness dei Primati come l’edizione discografica più vasta mai portata a termine da un solo interprete (un record che crediamo sia molto difficile strappargli). Grazie a un’interpretazione che sarebbe riduttivo non definire titanica sia sotto l’aspetto tecnico sia sotto quello espressivo, quest’edizione rappresenta un must impedibile per tutti gli estimatori del grande pianista-compositore ungherese. In questa integrale è possibile ascoltare tutti i brani per pianoforte e per pianoforte e orchestra scritti da Liszt, compresi quelli scoperti negli ultimi mesi e presentati nei tre New Discoveries che nel corso degli ultimi anni si sono aggiunti ai 57 volumi originali. «L’erculea integrale lisztiana portata a termine da Leslie Howard […] Le interpretazioni del pianista australiano sono a dir poco esemplari, rivelando la profonda partecipazione emotiva che ci si aspetta di trovare in un interprete lisztiano di questa levatura» (Gramophone) «Le nostre conoscenze della produzione di questo straordinario compositore si sono enormemente allargate grazie all’autorevolezza, alla musicalità e alla insuperabile padronanza tecnica di Leslie Howard e al grande impegno culturale della Hyperion, senza i quali gli appassionati della grande musica sarebbero sicuramente molto più poveri» (International Record Review) «Secondo l’unanime parere di tutti gli addetti ai lavori, Leslie Howard è di gran lunga il più grande interprete vivente delle opere di Franz Liszt e nella sua monumentale integrale è riuscito a mettere in luce la verve, il carisma, i toni incredibilmente innovativi e gli innumerevoli spunti intellettuali presenti nella produzione del grande compositore ungherese.


Leslie Howard PRE ZZ

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Tutti i volumi della serie a 10 â‚Ź a CD per tutto il 2011

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Columns - FEBBRAIO 2011 THE ROMANTIC VIOLIN CONCERTO - VOL. 10 FRÉDÉRIC D’ERLANGER - FREDERIC CLIFFE Philippe Graffin, violino BBC National Orchestra of Wales, David Lloyd-Jones

CDA67838 (CD alto prezzo)

F. d’Erlanger: Concerto per violino e orchestra op. 17; Poëme per violino e orchestra F. Cliffe: Concerto per violino e orchestra La collana The Romantic Violin Concerto taglia il traguardo dei primi dieci volumi proponendo tre opere virtualmente sconosciute di due compositori che trascorsero gran parte della loro vita in Inghilterra. La carriera di compositore di Frederic Cliffe fu tanto luminosa quanto breve. Infatti, se la sua opera prima fu accolta con grandissimo entusiasmo, l’astro di Cliffe scomparve con la stessa rapidità con cui si era manifestato e oggi al suo nome sono legate appena sei opere, tra cui il Concerto per violino e orchestra presentato in questo disco. Questo lavoro venne tenuto a battesimo da Tivadar Nachéz, un virtuoso di grande talento originario di Budapest, a cui Cliffe rese omaggio inserendo nel Finale parecchi spunti legati al patrimonio musicale ungherese. Il barone Frédéric d’Erlanger nacque a Parigi da padre tedesco e madre americana e durante la sua adolescenza si trasferì a Londra. Dopo aver ottenuto la cittadinanza inglese, d’Erlanger si dedicò alla valorizzazione dei compositori contemporanei e divenne amministratore della London Philharmonic Orchestra, dedicandosi con passione anche alla composizione. Protagonista di questo splendido disco è Philippe Graffin, che chi conosce bene il catalogo della Hyperion ha avuto modo di apprezzare in diversi dischi, tra cui il primo volume della serie The Romantic Violin Concerto dedicato ai tre concerti di Camille Saint-Saëns. AA.VV. THE MUSIC OF ROME

The Cardinall’s Musick, Andrew Carwood CDA67860 (CD alto prezzo)

F. Anerio: Salve Regina A. Stabile: Kyrie eleison; Credo; Crucifixus F. Soriano: Christe eleison; Et ascendit in caelum G.A. Dragoni: Kyrie eleison; Qui tollis peccata mundi G. Pierluigi da Palestrina: Gloria; Cantantibus organis Anonimo: Domine Deus, Agnus Dei R. Giovannelli: Et in Spiritum Sanctum P. Santini: Sanctum C. Mancini: Agnus Dei G. Allegri: De lamentatione Jeremiae prophetae; Miserere mei, Deus; Incipit lamentatio Jeremiae prophetae; Gustate et videte

Andrew Carwood e i componenti dell’ensemble Cardinall’s Musick devono essere stati davvero buoni nel 2010, visto che per l’ultimo volume della loro integrale delle opere sacre di William Byrd Babbo Natale ha portato loro addirittura il Gramophone Recording of the Year Award. Per dare un’idea dell’eccezionalità di questo riconoscimento, basta pensare che nell’arco degli ultimi 30 anni i critici di Gramophone lo hanno assegnato solo a due registrazioni di musica antica, rendendo omaggio a quella che è ormai considerata la formazione più autorevole del mondo nel repertorio sacro rinascimentale. Date queste premesse, non è difficile capire con quanta impazienza gli appassionati di tutto il mondo attendessero il nuovo disco del gruppo di Carwood. Per fortuna l’attesa è ormai finita e possiamo apprezzare questo disco comprendente una serie di brani composti verso la fine del XVII secolo per la Cappella papale che spaziano dal Miserere di Gregorio Allegri, una delle opere più suggestive e conosciute di questo periodo, a un’opera decisamente bizzarra e di rarissima esecuzione, che venne scritta da sette dei compositori più famosi attivi a Roma tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo. Questo lavoro di équipe si concretizzò nella Missa Cantantibus organis, una messa a dodici voci che rende omaggio da un lato a santa Cecilia e dall’altro a Giovanni Pierluigi da Palestrina. LOUIS SPOHR 8 E N. 10 Orchestra della Svizzera Italiana, Howard Shelley SINFONIE N.

CDA67802 (CD alto prezzo)

L. Spohr: Ouverture a Der Zweikampf mit der Geliebten WoO50; Sinfonia n. 8 op. 137; Sinfonia n. 10 WoO8 I primi tre volumi dell’affascinante integrale delle sinfonie di Louis Spohr portata avanti dall’Orchestra della Svizzera Italiana diretta da Howard Shelley hanno contribuito a risvegliare l’interesse per un compositore che fu considerato tra i più grandi esponenti del mondo musicale della sua epoca, soprattutto in Inghilterra, dove i nobili appassionati di musica facevano a gara per vezzeggiarlo e averlo ospite nei loro eleganti salotti. 5


Columns - FEBBRAIO 2011 L’Ottava Sinfonia è uno dei lavori sinfonici più tradizionali di Spohr, mentre la Decima – ultimo tassello del suo catalogo sinfonico – è rimasta inedita fino al 2006, anno in cui venne riscoperta nei polverosi scaffali della ex Biblioteca di Stato Prussiana di Berlino. Nonostante le loro differenze stilistiche, queste due opere appaiono ancora fresche e molto piacevoli. Penultimo volume di una integrale di grande interesse, questo disco rappresenta un importante documento per comprendere l’evoluzione del gusto musicale nella prima metà del XIX secolo. Già disponibili di Louis Spohr: SINFONIE N. 1 E N. 2 CDA67616 (CD alto prezzo) SINFONIE N. 3 E N. 6 CDA67788 (CD alto prezzo) SINFONIE N. 4 E N. 5 CDA67622 (CD alto prezzo)

MILI BALAKIREV OPERE PER PIANOFORTE

Danny Driver, pianoforte CDA67806 (CD alto prezzo)

M. Balakirev: Sonata in si bemolle minore; Notturno n. 2; Mazurka n. 1; Mazurka n. 2; Valzer n. 4; Scherzo n. 1; Polka in fa diesis minore A. Taneev: Valse-Caprice n. 2 M. Glinka: L’allodola Per Danny Driver il 2010 è stato un anno da incorniciare, degnamente coronato dalle recensioni entusiastiche – e dalla nomination ai Gramophone Award – con cui sono stati accolti i suoi dischi pubblicati dalla Hyperion. In particolare, le sue autorevoli e brillantissime registrazioni dedicate a York Bowen e a Carl Philipp Emanuel Bach lo hanno inserito di diritto nel ristrettissimo novero dei pianisti “da tenere d’occhio”. In questo disco il virtuoso inglese si accosta a uno dei colossi del repertorio russo, proponendo alcune splendide pagine pianistiche di Mili Balakirev, un autore che continua a essere conosciuto quasi esclusivamente per la celeberrima Islamey. L’ampia Sonata in si bemolle maggiore è ritenuta da molti studiosi uno dei lavori più rappresentativi della letteratura pianistica russa della seconda metà del XIX secolo, un fatto che rende incredibile la sua quasi totale assenza sia dai cataloghi discografici sia dai programmi delle stagioni concertistiche. Grazie a Driver, la Hyperion prosegue nella sua meritoria rivalutazione del repertorio meno conosciuto, una missione di cui tutti gli appassionati della grande musica non possono che esserle riconoscenti. 6

ERWIN SCHULHOFF SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE

Tanja Becker-Bender, violino; Markus Becker, pianoforte CDA67833 (CD alto prezzo)

E. Schulhoff: Suite per violino e pianoforte WV 18; Sonata n. 1 per violino e pianoforte WV 24; Sonata per violino solo WV 83; Sonata n. 2 per violino e pianoforte WV 91 La violinista tedesca Tanja Becker-Bender si è messa in grandissima evidenza nel panorama discografico con una strabiliante versione dei Capricci op. 1 di Paganini salutata con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo. Il suo secondo disco per la Hyperion la vede al fianco di Markus Becker, a sua volta protagonista di due dischi di alto livello pubblicati dall’etichetta inglese. Grande appassionato di jazz, vicino sotto molti aspetti all’estetica dadaista e surrealista e comunista convinto sono solo alcune delle etichette che vengono in mente quando si parla di Erwin Schulhoff, tuttavia la figura di questo straordinario compositore non può essere limitata a una serie di stereotipi e in molti casi sfugge a qualsiasi categorizzazione. Questo enfant prodige nato a Praga iniziò a studiare musica nella gloriosa tradizione austro-tedesca molto prima di compiere dieci anni e in seguito si perfezionò con due maestri del calibro di Max Reger e di Fritz Steinbacher. La musica di Schulhoff fu caratterizzata da una incredibile originalità in tutte le fasi della sua carriera e – come si può facilmente notare ascoltando questo disco – nelle sue opere per violino e pianoforte il virtuosismo appare sempre gradevole e non scade mai in uno sfoggio di bravura fine a se stesso. Tanja Becker-Bender su HYPERION: NICCOLÒ PAGANINI 24 CAPRICCI OP. 1 CDA67763 (CD alto prezzo) GRAMOPHONE EDITOR’S CHOICE AA.VV. MUSICA PER IL REGNO DI GIACOMO I

Robert Quinney, organo Westminster Abbey Choir, James O’Donnell CDA67858 (CD alto prezzo)

T. Tomkins: Be strong and of a good courage; O sing unto the Lord a new song; When David heard; Then David mourned O. Gibbons: Great king of gods; O all true faithful hearts; Fancy in do maggiore fa ut; Fancy in Gamutt flat; See, see the Word is incarnate; Fan-


Columns - FEBBRAIO 2011 tazia of foure parts; Hosanna to the Son of David; O Lord, in thy wrath rebuke me not; Almighty and everlasting God; Preludium; O clap your hand E. Hooper: Great Service R. Ramsey: How are the mighty fallen Questo affascinante disco propone una splendida antologia di opere composte durante il regno di Giacomo I. Il compositore più famoso presente in questo disco è Orlando Gibbons, di cui vengono eseguite O clap your hands, un’opera caratterizzata da una straordinaria scrittura contrappuntistica, e See, see the World is incarnate, un verse anthem molto originale basato su un testo sacro utilizzabile in tutti i periodi liturgici. In ogni caso, l’opera più eloquente e intensa presentata in questo disco non venne composta per essere eseguita nell’Abbazia di Westminster, ma per una cerimonia reale. I commoventi lamenti di Davide vennero messi in musica da parecchi compositori del XVII secolo, pur non trovando posto in nessuna liturgia sacra. Secondo alcuni studiosi, queste opere sarebbero state composte in occasione della morte del principe di Galles Henry, scomparso nel novembre del 1612. In questi lamenti di carattere profano i compositori diedero voce al dolore del re (che nel testo vede Davide piangere la morte del figlio Assalonne) e del principe Charles (nelle sezioni di Gionata, nelle quali il re definisce il suo amico con il termine di fratello). In questo disco è possibile ascoltare il pezzo di Assalonne più conosciuto in assoluto, il When David heard di Thomas Tomkins, con la non meno commovente versione del testo di Gionata Then David mourned. ANTON ARENSKY OPERE PER PIANOFORTE

Stephen Coombs, pianoforte CDH55311 (CD medio prezzo)

A. Arensky: Sei Caprices op. 43; Sei Pezzi op. 53; Ventiquattro Pezzi caratteristici op. 36; Sei Esquisses Près de la mer op. 52; Quatre Morceaux op. 25; Quatre Études op. 41 Stephen Coombs porta avanti la sua straordinaria collana Russian Piano Portraits con un disco di grandissimo interesse dedicato all’opera di Anton Arensky, una delle figure meno conosciute del pantheon pianistico russo della seconda metà del XIX secolo. Definito «bon viveur extraordinaire», Arensky si immerse nella vita mondana di Mosca – suscitando la ri-

provazione dei suoi colleghi più bacchettoni – ma fu anche un didatta di grande talento, che annoverò tra i suoi allievi parecchi musicisti destinati a far parlare molto di sé come Rachmaninov, Scriabin, Glière e Grechaninov. In effetti, fu proprio Arensky a porre negli anni Ottanta del XIX secolo le premesse che consentirono al panorama musicale della capitale russa di rivaleggiare con quello di San Pietroburgo. I brani pianistici di Arensky possiedono una spontaneità molto affascinante e un’invenzione melodica intrisa di uno spiccato lirismo. Sotto il profilo dei contenuti, queste opere presentano spunti sorprendentemente nostalgici, che trovano espressione in una scrittura gradevolmente familiare, per quanto basata su una costruzione molto originale sia sotto l’aspetto melodico sia sotto quello armonico. Da tutto questo deriva una musica in grado di suscitare un gran numero di emozioni, forse non drammatiche e passionali ma sicuramente in grado di dare la stura a profonde riflessioni personali. PERCY GRAINGER JUNGLE BOOK E ALTER OPERA CORALI

John Mark Ainsley, David Wilson-Johnson Polyphony, Stephen Layton, direttore CDH55433 (CD medio prezzo)

P. Grainger: Shallow Brown; Jungle Book; Goodbye to love; Died for love; The power of love; The Rival Brothers; Six dukes went afishin’; The sprig of thyme; Willow, willow; Recessional; Lord Maxwell’s goodnight; The Three Ravens; The running of shindand; Early one morning; The love song of Har Dyal; My love’s in Germanie Con questa attesissima ristampa nella collana a medio prezzo Helios, la Hyperion vuole commemorare il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Percy Grainger, avvenuta nel febbraio del 1961. Un harmonium, quattro chitarre, due mandole, due mandolini, due ukulele, un ottavino, tre clarinetti, un clarinetto basso, un fagotto, un controfagotto, due sax contralti, un corno, una corposa formazione di archi, un pianoforte, un baritono e un coro formano il vastissimo organico richiesto per il celebre affresco marino Shallow Brown. Questo disco riveste una grande importanza anche per contenere la prima registrazione mondiale del Jungle Book. Gli undici movimenti dal carattere molto contrastante di quest’opera tratteggiano in maniera estremamente realistica i sentimenti contenuti nel romanzo più famoso di Kipling e a proposito di questo lavoro Grainger scrisse che era stato composto come una forma di «protesta contro la civiltà». GRAMOPHONE EDITOR’S CHOICE - GRAMOPHONE CRITICS’ CHOICE 7


Columns - FEBBRAIO 2011 ALEKSANDR GRECHANINOV VESPRI

Holst Singers, Stephen Layton CDH55352 (CD medio prezzo)

A. Grechaninov: Nïne silï nebesnïya (Ora il potere del cielo) op. 58 n. 6; Vo tsarstvii Tvoyem (Nel tuo regno) op. 58 n. 3; Nïne otpushchayeshï (Signore, ora lascia che il tuo servo) op. 34 n. 1; Vsenoshchnoye bdeniye (Vespri) op. 59 Dopo aver iniziato a studiare musica al Conservatorio di Mosca con Anton Arensky, nel 1890 Aleksandr Grechaninov si trasferì a San Pietroburgo per perfezionare la sua tecnica compositiva con Rimsky-Korsakov, che esercitò su di lui una grande influenza, aiutandolo anche a compiere i primi passi della sua carriera di compositore. Dopo la Rivoluzione d’Ottobre Grechaninov provò un crescente disagio nei confronti del nuovo ordine introdotto nell’Unione Sovietica e nel 1925 la abbandonò per non farvi più ritorno, ottenendo nel 1946 la cittadinanza americana. Compositore tanto prolifico quanto insolitamente versatile, Grechaninov scrisse opere, sinfonie, lavori cameristici, oltre 250 pagine vocali e un gran numero di brani dedicati all’infanzia. Grechaninov è considerato dagli addetti ai lavori il più grande compositore di musica sacra ortodossa della sua generazione. Parte di una celebrazione della durata di una notte intera, i Vespri di Grechaninov furono composti, eseguiti per la prima volta e pubblicati nel 1912, tre anni prima che Sergei Rachmaninov portasse a termine la sua ben più nota intonazione dello stesso testo. Dopo la prima esecuzione, i Vespri di Grechaninov caddero nell’oblio per quasi ottant’anni, fino a quando vennero nuovamente riproposti nel 1995 negli Stati Uniti.

TOMÁS LUIS DE VICTORIA THE VICTORIA COLLECTION

The Tallis Scholars, Peter Phillips CDGIMBX304 (3 CD a prezzo speciale)

T.L. de Victoria: Requiem; Lamentazioni per il Giovedì Santo; Lamentazioni per il Venerdì Santo; Lamentazioni per il Sabato Santo; Tenebrae Responsories A. Lobo: Versa est in luctum J.G. de Padilla: Lamentazioni per il Giovedì Santo 8

Tutti sanno che nel 2011 si celebra il centenario della scomparsa di Gustav Mahler, ma ben pochi sembrano ricordarsi che quest’anno ricorre anche il quattrocentesimo anniversario della morte di Tomás Luis de Victoria, uno dei più grandi maestri del Rinascimento europeo, un compositore composito che nelle sue opere sacre seppe sintetizzare con geniale originalità una molteplicità di stili e che lasciò un gran numero di eredi e di epigoni sia in Spagna sia a Roma, città in cui visse e lavorò per molti anni. Per celebrare questo gigante della musica, la Gimell raccoglie in un cofanetto offerto a un prezzo particolarmente conveniente alcune delle sue opere più significative – primo tra tutti il celebre Requiem – nella splendida interpretazione dei Tallis Scholars diretti da Peter Phillips. Una proposta di grandissimo interesse, che vi consentirà di scoprire l’arte raffinata di uno dei più grandi contemporanei di Giovanni Pierluigi da Palestrina.

GEORGE ANTHEIL THE BROTHERS

Solisti, Bochumer Symphoniker, Steven Sloane CPO777545 (CD alto prezzo)

Anche se molti continuano a considerare George Antheil uno scatenato enfant terrible, i dischi delle sue sinfonie e di alcune delle sue pagine orchestrali più belle pubblicati dalla CPO dimostrano che il compositore americano fu uno dei protagonisti più interessanti e originali della prima metà del XX secolo. Dopo aver composto all’inizio della sua carriera due opere salutate dalla critica con un discreto favore, all’inizio degli anni Cinquanta Antheil tornò a dedicarsi al repertorio lirico. L’opera Volpone venne seguita nel 1954 da tre opere in un atto, tra le quali spicca The Brothers, eseguita per la prima volta a Denver nel corso dello stesso anno. Di quest’opera Antheil scrisse sia la musica sia il libretto, nel quale tratteggiò – ovviamente a modo suo – la storia biblica di Caino e Abele. Come ambientazione Antheil scelse un quartiere operaio dell’America del dopoguerra, nel quale si muovono quattro uomini e una donna feriti e traumatizzati dagli orrori


Columns - FEBBRAIO 2011 del conflitto appena concluso. A dispetto del grande successo con cui venne accolta la prima rappresentazione, The Brothers non riuscì a ritagliarsi un posto stabile nel cartellone dei teatri americani ed europei, al punto da essere messa in scena per la prima volta in Europa ben 55 anni dopo la première americana, nel Teatro di Bochum. Nelle sue ultime opere Antheil inserì elementi di tutti i suoi periodi creativi, riuscendo a far coesistere armoniosamente le sonorità meccaniche rese celebri dal suo Ballet mécanique, la vitalità implacabile delle composizioni degli anni Venti e la levigata scrittura tipica delle colonne sonore. Se da un lato non si può negare che Antheil abbia spesso accentuato questi elementi allo scopo di metterli alla berlina, dall’altro appare evidente che aveva uno spiccato talento per la contaminazione di generi, come si può notare dalla sua scelta di adottare i ritmi delle danze popolari dell’epoca. Una scoperta di grandissimo interesse, che la CPO propone nella splendida interpretazione dei Bochumer Symphoniker diretti con piglio e molto buon gusto da un ispirato Steven Sloane. JOHANN GOTTLIEB GRAUN CARL HEINRICH GRAUN CONCERTI

Cappella Academica Frankfurt CPO777321 (CD alto prezzo)

J.G. Graun: Sinfonia per archi e basso continuo; Concerto per violino, viola, archi e basso continuo C. Graupner: Concerto per fagotto, archi e basso continuo C.H. Graun: Concerto per flauto dolce, violino, archi e basso continuo; Concerto per flauto traversiere, due violini e basso continuo Per gran parte della loro carriera, i Johann Gottlieb e Carl Heinrich Graun furono considerati sullo stesso livello dei musicisti la cui fama aveva largamente valicato i ristretti confini di Berlino e di Potsdam. Questo nuovo disco della CPO propone un programma tanto gradevole quanto interessante comprendente una serie di concerti dei due fratelli, nei quali possiamo apprezzare le loro doti migliori, vale a dire una straordinaria brillantezza tecnica virtuosistica e un incedere ritmico di grandissima vitalità. Purtroppo, a causa delle laconiche indicazioni «del Sig.re Graun» o «di Graun», i musicologi hanno incontrato molte difficoltà ad attribuire con certezza questi lavori a Johann Gottlieb o a Carl Heinrich. Al di là di ogni questione filologica, la splendida interpretazione della Cappella Academica Frankfurt offre la possibilità di scoprire una serie di opere di meravigliosa ricchezza espressiva e di eccezionale varietà timbrica.

FERDINAND RIES OUVERTURES

WDR Sinfonieorchester Köln, Howard Griffiths CPO777609 (CD alto prezzo)

F. Ries: Ouverture a Die Braut von Messina op. 162; Ouverture a Don Carlos op. 94; Große Festouvertüre und Siegesmarsch op. 172; Ouverture bardique WoO 24; Ouverture dramatique L’Apparition WoO 61 Ferdinand Ries continua a riservare sorprese molto gradite. Con questo nuovo disco, l’etichetta tedesca ci consente di scoprire le sue ouvertures, un corpus di opere quasi completamente sconosciuto. In particolare, con il lavoro concepito per il Don Carlos di Schiller, Ries fu uno dei primi compositori a scrivere un’ouverture a programma pensata per essere eseguita in una sala da concerto anziché in un teatro d’opera. Nel corso della sua carriera Ries compose cinque ouvertures dai toni vivaci e molto affascinanti, la cui bellezza non ci consente di dubitare dell’annotazione scritta dallo stesso autore dopo una applaudita esecuzione: «L’entusiasmo del pubblico ha raggiunto altissimi livelli – la marcia trionfale della mia nuova ouverture ha galvanizzato tutti come non mi era mai capitato di vedere. Si è trattato di un vero trionfo». Un trionfo che oggi la CPO ripropone nella travolgente interpretazione della WDR Sinfonieorchester Köln diretta da un ispirato Howard Griffiths. PAUL GRAENER OPERE CAMERISTICHE

Albrecht Poehl, baritono Hyperion-Trio CPO777599 (CD medio prezzo)

P. Graener: Suite per trio con pianoforte op. 19; Kammermusikdichtung per trio con pianoforte op. 20; Trio per archi e pianoforte op. 61; Theodor-StormMusik per baritono e trio con pianoforte op. 93 Nel prestigioso curriculum di Paul Graener si legge che ricoprì le cariche di direttore musicale dell’Haymarket Theatre di Londra, di direttore del Mozarteum di Salisburgo, di professore di composizione al Conservatorio di Lipsia e di direttore del Conservatorio Stern di 9


Columns - FEBBRAIO 2011 Berlino, svolgendo nel frattempo con buon successo la professione di compositore. Su questo brillante curriculum pesa però il fatto di aver aderito nel 1933 al partito nazista, di aver militato attivamente nel Kampfbund für deutsche Kultur e di essere poi diventato direttore della società dei compositori inquadrata nella Reichsmusikkammer. Eppure, i felici anni trascorsi a Londra avevano spinto Graener a chiedere la cittadinanza inglese. La sua decisione di non rinunciare al suo status pose Graener nella situazione di inglese a capo di un’organizzazione nazista nella Germania di Hitler. Per questo motivo, nessuno può stupirsi troppo del fatto che fino a pochissimi anni fa sia i musicologi sia i musicisti abbiano preferito tenersi a debita distanza a Paul Graener. In ogni caso, la sua produzione merita di essere presa in seria considerazione. Ben lungi dal limitarsi a indulgere a temi marziali o nazionalistici, la musica di Graener si colloca nella tradizione tardo romantica, dimostrando spesso una spiccata inclinazione per l’impressionismo francese, un fatto più unico che raro tra i compositori tedeschi della prima metà del XX secolo. GEORG PHILIPP TELEMANN TRII E QUARTETTI

Epoca Barocca CPO777441 (CD medio prezzo)

G.P. Telemann: Quadro per due flauti traversieri e due fagotti TWV 43:D2; Trio per flauto traversiere, oboe e basso continuo TWV 42:d4; Quadro per oboe, due fagotti e basso continuo; Quadro per due flauti traversieri e due violoncelli TWV 43:A2; Trio per flauto traversiere, oboe e basso continuo TWV 42:G13; Sonata per oboe e fagotto TWV 41:g12; Trio per flauto traversiere, oboe e basso continuo TWV 42:e9; Quadro per due flauti traversieri e due violoncelli TWV 43:E1 Considerato una delle migliori formazioni filologiche in circolazione, l’ensemble Epoca Barocca volge in questo disco la propria attenzione a Georg Philipp Telemann, compositore di grande talento che si mise in grande evidenza tra i suoi contemporanei sia con monumentali creazioni musicali sia con raffinate opere cameristiche scritte per la prospera borghesia amburghese. In questi lavori Telemann poteva trarre beneficio dalla sua profonda conoscenza di un gran numero di strumenti e della loro tecnica esecutiva. Oltre al clavicembalo, al violino e al flauto, Telemann ebbe modo di studiare anche l’oboe, il flauto traversiere, lo chalumeau, la viola da gamba e molti altri strumenti, tra cui il contrabbasso e il trombone. Nei suoi duetti, trii e quartetti Telemann seppe soddisfare abilmente le esigenze non solo dei migliori musicisti professionisti, ma anche dei sempre più numerosi borghesi che suonavano uno o più strumenti. A distanza di oltre due secoli e mezzo, la musica da camera di Telemann 10

continua a piacere, con quella commistione di stile galante e di empfindsam che da un lato la mantiene saldamente legata alla grande tradizione barocca e dall’altro la proietta nel futuro. AA.VV. CAPOLAVORI DEL RINASCIMENTO PER QUARTETTO DI SASSOFONI

Berliner Saxophon Quartett CPO777581 (CD medio prezzo)

G. Pierluigi Palestrina: Ricercar so-mi-la-so; Ricercar del primo tuono H. Isaac: Ricercar la-mi-la-sol; Innsbruck, ich muss dich lassen; Fammi una gratia T. Susato: Tre Allemande e una Tripla; Pavana e Gagliarda La Donna S. Scheidt: Canzon Cornetto G. Frescobaldi: Ricercar la-fa-so-la-re; Canzon terzadezima; Ricercar mi-re-fa-mi O. di Lasso: Die kalte Nacht; Madonna mia cara G. Gabrieli: Canzone La Spiritata; Canzone seconda J. Dowland: Flow My Tears; Lacrimae Pavan Anonimo: Cancionero Un nino nos es nacido; Cancionero Ojos garcos; Cancionero E la Don Don; Cancionero Corten espados afilados; Se je perdu mon amy M. Flecha: Cancionero Riu Riu Chiu F. de la Torre: Cancionero Danza Alta M. de Orto: Se je perdu mon amy J. Desprez: Fors Seulement Pubblicata dalla CPO ben 19 anni fa, la versione dell’Arte della Fuga di Bach realizzata dal Berlin Saxophone Quartet (CPO058) è uno dei titoli più venduti di sempre della casa discografica tedesca. Oggi l’ensemble berlinese torna con un nuovo disco comprendente un’antologia di celebri pagine di compositori rinascimentali trascritte per quattro sassofoni. Nel corso del XVI molte composizioni venivano scritte “per ogni sorte di istrumenti”, per cui un brano che in origine era stato pensato per un flauto poteva essere eseguito senza particolari problemi da un liuto o da una viola da gamba. Con il loro ricco ventaglio di colori e il loro timbro inconfondibile, questi strumenti ci consentono di apprezzare le opere di grandi maestri come Girolamo Frescobaldi, John Dowland e Josquin Desprez in una veste del tutto inedita. Mettendo tutte le voci sullo stesso piano, la musica polifonica rappresenta il repertorio ideale per un quartetto di sassofoni. Un disco di sorprendente fascino, che piacerà anche a chi queste opere le ascolta in edizioni rigorosamente filologiche. RICHARD STRAUSS WOLFGANG AMADEUS MOZART OPERE VOCALI

Aga Mikolaj, soprano WDR Rundfunkorchester Köln, Karl Sollak CPO777641 (CD medio prezzo)


Columns - FEBBRAIO 2011 R. Strauss: Vier letzte Lieder; Es gibt ein Reich (Ariadne auf Naxos); Schlussszene (Capriccio) W.A. Mozart: Cavatina (Le nozze di Figaro); E Susanna non vien! (Le nozze di Figaro); In quali eccessi (Don Giovanni); Come scoglio (Così fan tutte) Derogando per una volta dalla sua vocazione di paladina di autori e opere cadute nell’oblio, con questo disco la CPO è orgogliosa di presentare Aga Mikolaj, una delle cantante più promettenti dell’ultima generazione. Nata in Polonia, la Mikolaj iniziò a dedicarsi alla musica a Poznan sotto la guida di Antonina Kawecka, tuttavia il punto di svolta della sua carriera coincise con l’incontro con Elisabeth Schwarzkopf, che contribuì ad aprirle nuovi orizzonti repertoriali. Come ha scritto la stessa Mikolaj, «Ho incontrato Elisabeth Schwarzkopf nel 2001 nel corso di una masterclass. Ero arrivata dalla Polonia in cerca di qualcuno che mi aiutasse a perfezionare il mio stile interpretativo e a migliorare i miei mezzi vocali. Studiando le grandi protagoniste delle opere di Mozart abbiamo cercato di mettere in evidenza tutte le nuances e di affinare l’interpretazione sia sotto l’aspetto stilistico sia sotto quello tecnico. Oltre a Mozart, con la Schwarzkopf ho avuto la possibilità di studiare a fondo anche le opere di Richard Strauss, dedicando la stessa attenzione al testo e alla musica. In particolare, con la Schwarzkopf ho avuto la possibilità di imparare moltissimo sull’interpretazione dei Vier letzte Lieder di Strauss, di cui amo molto il messaggio filosofico». Con questo disco potrete fare uno stimolantissimo viaggio musicale in compagnia di una cantante destinata a far parlare molto di sé nei prossimi anni.

GUSTAV HOLST OPERE ORCHESTRALI

Manchester Chamber Choir, BBC Philharmonic, Sir Andrew Davis CHANSA5086 (SACD alto prezzo)

G. Holst: The Planets op. 32; Japanese Suite; Beni Mora op. 29 n. 1 Il secondo volume dell’integrale delle opere orchestrali di Gustav Holst varata dalla Chandos vede protagonista Sir Andrew Davis alla testa della BBC Philharmonic Orchestra in un programma che abbina I Pianeti, l’ope-

ra orchestrale più famosa di Holst, a due lavori eseguiti molto raramente, la Japanese Suite e Beni Mora. La Japanese Suite venne composta per un balletto su richiesta della danzatrice giapponese Michio Ito, che fece conoscere a Holst la maggior parte dei temi in un modo quanto meno insolito, fischiettandoli. Beni Mora è invece basato su alcune melodie etniche che Holst ebbe modo di ascoltare in Algeria. Quest’opera fu eseguita per la prima volta a Londra nel 1912, suscitando il disgusto di un critico che esclamò: «Non vogliamo ragazze di Biskra!». In seguito Ralph Vaughan Williams scrisse che se questo lavoro fosse stato eseguito a Parigi anziché a Londra Holst avrebbe conquistato la celebrità dieci anni prima dell’exploit ottenuto con I Pianeti. La popolarità di cui godono oggi I Pianeti e il fatto che i pubblici di tutto il mondo li conoscano a menadito dimostrano che si tende a sopravvalutare molto la sua originalità. Tuttavia, se da un lato è possibile individuare parecchie opere di altri autori che esercitarono un’influenza più o meno grande sul capolavoro di Holst, non si può nemmeno negare i meriti del compositore inglese, che ci conduce per mano in un indimenticabile viaggio dai toni guerreschi di Mars alla calma serena di Venus e ai toni remoti e ultraterreni di Neptune. RICHARD WAGNER - VOLUME 3 Royal Scottish National Orchestra, Neeme Järvi TRASCRIZIONI

CHANSA5087 (SACD alto prezzo)

R. Wagner: Tristan und Isolde: a passion; Ouverture a Das Liebesverbot; Ouverture a Die Feen Neeme Järvi e la Royal Scottish National Orchestra propongono questo mese il terzo dei quattro dischi dedicati ai vigorosi arrangiamenti delle opere di Wagner realizzati da Henk de Vlieger. In questo disco de Vlieger volge la propria attenzione al Tristano e Isotta, rivedendone anche in questo caso i temi principali in chiave esclusivamente sinfonica. Il programma di questo disco comprende anche l’ouverture a Le fate, la prima opera composta da Wagner. Wagner basò Il divieto d’amare – di cui in questo disco viene presentata l’ouverture – sulla commedia shakespeariana Misura per misura. Molti addetti ai lavori considerano Il divieto d’amare l’opera più mediterranea di Wagner, una caratteristica che appare evidente soprattutto nella scintillante vitalità dell’ouverture, la cui brillantezza viene sottolineata dalla presenza delle nacchere, del triangolo e del tamburello. Quest’opera venne composta nel 1834 e due anni più tardi Wagner ne diresse la prima esecuzione a Magdeburgo. La prima rappresentazione richiamò un pubblico scarso e vide protagonista un celebre cantante dell’epoca che a un certo punto si dimenticò il testo e si trovò costretto a improvvisare. Questo 11


Columns - FEBBRAIO 2011 primo insuccesso venne seguito da una replica, che fu frettolosamente cancellata subito dopo l’apertura del sipario per via di un violento litigio tra il marito della prima donna e il tenore principale. Das Liebesverbot non venne mai più eseguito durante la vita di Wagner e ancora oggi costituisce una rarità degna di essere ascoltata. CLAUDE-BÉNIGNE BALBASTRE PIÈCES DE CLAVECIN (1759) Sophie Yates, clavicembalo CHAN0777 (CD alto prezzo)

Compositore, organista e clavicembalista di grande talento, Claude-Bénigne Balbastre fu uno dei protagonisti principali del panorama musicale francese del XVIII secolo. In questo splendido disco la Chandos propone i suoi raffinati Pièces de clavecin pubblicati nel 1759 nell’autorevole interpretazione di Sophie Yates. Per l’occasione la Yates suona uno degli strumenti più indicati per questo repertorio, un clavicembalo a due manuali costruito nel 1996 da Andrew Garlick sul modello di uno strumento realizzato nel 1748 dal cembalaro parigino Claude Goujon, oggi conservato nel Musée de la Musique del Conservatoire di Parigi. Nel corso degli ultimi anni Sophie Yates ha realizzato per la Chandos una serie di dischi solistici, che in molti casi hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti dalla stampa specializzata di tutto il mondo. La Yates è stata definita dal critico di Gramophone «un’interprete dallo smisurato talento», mentre il recensore del BBC Music Magazine ha messo in risalto l’«eccezionale incisività» della sua interpretazione. BRIAN EASDALE COLONNE SONORE

BBC National Chorus and Orchestra of Wales; R. Gamba CHAN10636 (CD alto prezzo)

B. Easdale: Balletto da The Red Shoes; Preludio e Marcia da The Battle of the River Plate; Suite da Kew Gardens; Suite da Black Narcissus; Suite da Adventure On!; Suite da Gone to Earth Questo nuovo volume della collana di colonne 12

sonore curata da Rumon Gamba presenta alcune delle partiture scritte da Brian Easdale per il grande schermo, tra cui The Red Shoes, Black Narcissus e The Battle of the River Platte. Nel 1946, Easdale fu invitato dai celebri cineasti inglesi Archer a scrivere una danza esotica che avrebbe dovuto interpretare Jean Simmons in Black Narcissus, un incarico piuttosto limitato, il cui pieno successo spinse i committenti ad affidargli tutta la colonna sonora. Il successo ottenuto da Easdale con Black Narcissus contribuì a spianargli la strada in ambito cinematografico e gli procurò altre commissioni per film di primissimo piano, tra i quali merita di essere citato The Red Shoes del 1948, che gli fece vincere l’Oscar per la Migliore Colonna Sonora Originale. Una citazione a parte spetta anche a The Battle of River Plate, un film del 1956 di grande successo che narra con taglio quasi documentaristico la caccia nel porto di Montevideo alla corazzata tascabile nazista Admiral Graf Spee e il suo successivo affondamento. Di questa colonna sonora vengono proposti due brani, il Preludio (che accompagna i titoli di testa e la scena iniziale con la narrazione fuori campo) e una marcia scritta da Easdale per un concerto dopo l’uscita del film. AA.VV. THE LYRICAL CLARINET

Michael Collins, clarinetto; Michael McHale, pianoforte CHAN10637 (CD alto prezzo)

F. Poulenc: Sonata per clarinetto e pianoforte S184 N. Burgmüller: Duo per clarinetto e pianoforte op. 15 C. Saint-Saëns: Sonata per clarinetto e pianoforte op. 167 P. Reade: Suite da The Victorian Kitchen Garden A. Pärt: Spiegel im Spiegel G. Finzi: Five Bagatelles op. 23 H. Baermann: Adagio del Quintetto n. 3 per archi e clarinetto op. 23 Accompagnato dal pianista Michael McHale, Michael Collins mette in risalto in questo disco il carattere lirico del clarinetto, proponendo come nel primo volume un repertorio estremamente variegato. L’Adagio di Heinrich Baermann dimostra al di là di ogni dubbio la capacità del clarinetto di esprimere una melodia vocale. Fino a qualche tempo fa questa pagina era ritenuta di Richard Wagner, mentre oggi i musicologi sono concordi nell’attribuirla a Baermann, uno dei più grandi clarinettisti della prima metà del XIX secolo. Nel programma di questo disco spicca anche la Sonata per di Camille Saint-Saëns, un’opera di ampio respiro che il compositore scrisse poco prima della sua morte. Anche in quest’opera il clarinetto sfoggia il suo carattere più lirico, non solo nel cantabile tema iniziale ma anche quando la musica si fa più brillante, richiedendo allo strumento solista


Columns - FEBBRAIO 2011 di mettere in evidenza tutto il suo potenziale virtuosistico. Composta nel 1962, la Sonata per clarinetto e pianoforte è una delle ultimissime opere di Francis Poulenc, che la dedicò alla memoria di Arthur Honegger, il grande compositore scomparso sette anni prima, con il quale negli anni Venti aveva fondato il Groupe des Six. Nei movimenti iniziali l’interpretazione di Collins mette in grande evidenza un acuto senso di tristezza e di perdita, mentre nel finale si scuote da quest’atmosfera cupa evocando un caleidoscopio di spunti brillanti, agili e dalla ritmica fortemente accentuata che sfocia in una conclusione dai toni adeguatamente drammatici. PERCY GRAINGER THE GRAINGER EDITION

Artisti vari CHAN10638(19) (19 CD al prezzo speciale)

Per celebrare degnamente il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Percy Grainger, la Chandos presenta la Grainger Edition, un cofanetto di 19 CD proposto a un prezzo estremamente conveniente. Questa edizione dimostra la straordinaria ecletticità degli stili del grande compositore australiano, che si dedicò con profitto alle opere sinfoniche, ai pezzi per banda di strumenti a fiato, ai lavori per coro e orchestra, alle pagine per voce e pianoforte, ai brani cameristici e ai lavori per pianoforte. Dopo aver iniziato a studiare pianoforte in tenerissima età, all’età di 20 anni Grainger aveva già scritto o abbozzato la maggior parte delle sue opere. In seguito ne rielaborò e trascrisse febbrilmente la maggior parte per organici diversi, al punto da essere considerato l’inventore della “partitura elastica”, un’opera che può essere eseguita in un numero di versioni pressoché illimitato. Nelle sue rielaborazioni della stessa opera Grainger esplorò le numerose possibilità di strumentazione dal pianoforte solo alla banda di strumenti a fiato alla grande orchestra, con una scrittura che varia da un semplice accompagnamento a una melodia ben nota a elaborate architetture contrappuntistiche. Fautore del movimento che si proponeva la valorizzazione delle antiche tradizioni musicali inglesi, Grainger collezionò oltre 500 canti popolari, dai quali trasse spunto per alcune delle sue opere più belle e per alcuni celebri arrangiamenti, come Country Gardens e Molly on the Shore. Negli ultimi anni della sua vita, Grainger si interessò al concetto di “Free Music”, una musica del tutto libera da qualsiasi vincolo di tempo e di forma. I congegni meccanici che creò con lo scienziato Burnett Cross sono considerati oggi una sorta di antesignani del moderno sintetizzatore.

CATALOGO AUDITE 2011 GUSTAV MAHLER SINFONIA N. 9 Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunk, R. Kubelik AUD10025 (CD catalogo basso prezzo)

Ponendosi in linea con la scelta fatta lo scorso anno, come disco allegato al catalogo 2011 la Audite propone un’altra sinfonia – la Nona – di Gustav Mahler, compositore di cui quest’anno si celebra il primo centenario della morte. Realizzata dalla Deutsche Grammophon verso la metà degli d li annii Settanta, la versione dell’ultima sinfonia portata a termine da Mahler diretta da Rafael Kubelik continua a essere considerata uno dei massimi punti di riferimento discografici sia per la straordinaria potenza visionaria della lettura del grande direttore ceco sia per il ricchissimo panneggio sonoro della Sinfonieorchester des Bayerischen Rundfunk, orchestra che proprio in quegli anni raggiunse il vertice dei suoi oltre 60 anni di storia. Questa imperdibile pietra miliare della discografia mahleriana – con una qualità sonora nettamente migliorata dalla accurata rimasterizzazione effettuata dai tecnici della Audite – viene oggi proposta a un prezzo molto conveniente in un elegante digipack con il catalogo figurato dell’etichetta tedesca. Un’occasione da non farsi assolutamente sfuggire! FERENC FRICSAY DIRIGE BÉLA BARTÓK T. Varga, R. Schulz, A. Foldes, G. Anda, L. Kentner, H. Krebs RIAS Kammerchor, Chor der St. Hedwigs-Kathedrale Berlin, RIAS Symphonie-Orchester, F. Fricsay AUD21407 (3 CD)

B. Bartók: Concerto n. 1 per violino e orchestra; Due Ritratti op. 5; Cantata profana Die Zauberhirsche; Musica per archi, percussioni e celesta; Tanzsuite; Divertimento; Rapsodia per pianoforte e orchestra op. 1; Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra; Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra Il progetto di realizzare una corposa edizione discografica delle 13


Columns - FEBBRAIO 2011 opere orchestrali di Béla Bartók fu uno dei sogni ricorrenti di Ferenc Fricsay fin dai primi anni del suo incarico con la RIAS Symphonie-Orchester di Berlino. Uno degli aspetti più interessanti di queste incisioni effettuate alla RIAS è costituito dal fatto che quasi tutte le parti solistiche sono state affidate ad artisti ungheresi. Secondo Fricsay, i musicisti magiari erano particolarmente indicati per realizzare il suo obiettivo di instaurare il legame più stretto possibile tra la lingua e la cultura ungheresi e di accostarsi a queste opere con assoluta autenticità. L’unica eccezione a questa regola è rappresentata da Dietrich Fischer-Dieskau, il baritono tedesco per cui Fricsay nutriva un’ammirazione sconfinata. Questo nuovo cofanetto triplo della Audite raccoglie tutte le registrazioni di opere di Bartók realizzate da Fricsay tra il 1951 e il 1953 custodite negli archivi della RIAS. Il programma inizia con l’opera prima del compositore ungherese, la Rapsodia per pianoforte e orchestra e procede con i Deux Portraits op. 5 la solare Dance Suite fino ai capolavori degli anni Trenta, rappresentati dal Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra, dalla Cantata profana, dalla Musica per archi, percussioni e celesta, dal Concerto n. 2 per violino e orchestra e dal Divertimento con cui Bartók iniziò ad allontanarsi dagli stili europei. A distanza di quasi sette decenni dalla loro realizzazione, queste registrazioni riescono ancora a esprimere tutta l’intensità dell’interpretazione di Fricsay anche grazie alla splendida rimasterizzazione realizzata dalla Audite. ROBERT SCHUMANN OPERE CAMERISTICHE

Mandelring Quartett AUD92574 (SACD alto prezzo)

R. Schumann: Quartetto per pianoforte e archi op. 47; Quintetto per pianoforte e archi op. 44 Nella fase centrale della sua carriera Robert Schumann si dedicò ai generi musicali più importanti dell’epoca in maniera sistematica, convogliando a turno su ciascuno di essi tutte le sue energie creative. Dopo l’“anno dei Lieder” (1840) e l’“anno delle sinfonie” (1841) giunse il turno della cameristica. Nell’autunno del 1842 Schumann compose il Quintetto op. 44 e il Quartetto op. 47, le cui parti pianistiche era state scritte pensando alla sua amatissima Clara, che aveva condotto all’altare due anni prima. Una delle caratteristiche più belle di queste due opere è costituita dai movimenti estremi, la cui atmosfera energica e spesso intrisa di una incontenibile felicità riesce a far coesistere in maniera del tutto convincente la vitalità di Mozart, la scrittura polifonica di Bach e la vena sognante di Schumann. In questo nuovo disco il Mandelring Quartett suona con la pianista francese Claire-Marie Le Guay. 14

AA.VV. & ORGAN Abbie Conant, trombone; Klemens Schnorr, organo TROMBONE

AUD97410 (CD medio prezzo)

G.M. Cesare: Canzon La Hieronyma G.F. Händel: Sonata in la minore J.L. Krebs: Preludio corale O Ewigkeit, du Donnerwort B. Marcello: Sonata in do maggiore A. Guilmant: Morceau symphonique op. 88 R.M. Helmschrott: Sonata da chiesa I C. Ives: Variations on America Abbie Conant, la solista di questa attesissima ristampa della Audite, è considerata una delle tromboniste di maggior talento in circolazione. I brani eseguiti in questo disco abbracciano quattro secoli di storia della musica, spaziando dal Barocco all’epoca contemporanea e offrono alla Conant la possibilità di mettere in risalto la multiforme personalità solistica del trombone. Già, perché anche se molti non lo sanno, a partire dal periodo rinascimentale il trombone è stato considerato da molti compositori uno strumento melodico. In particolare, al trombone sono state spesso affidate sonate e canzone che, secondo la prassi barocca, erano state scritte per strumenti completamente diversi come il flauto, il violino o il violoncello. In ogni caso, le caratteristiche timbriche del trombone spinsero in seguito altri compositori a scrivere lavori espressamente per lui. Con questo disco è possibile scoprire un repertorio virtualmente sconosciuto ma di grande bellezza, esaltato ai massimi livelli dalla splendida qualità sonora ottenuta dai tecnici della Audite.

TESTAMENT GUSTAV MAHLER SINFONIA N. 10 Deryck Cooke, voce e pianoforte; Philharmonia Orchestra, London Symphony Orchestra, Berthold Goldschmidt TES1457 (3 CD al prezzo di 2)

Presentazione della Sinfonia n. 10 di Mahler a cura di Deryck Cooke G. Mahler: Sinfonia n. 10 (registrazione in studio della prima versione incompiuta di Deryck Cooke trasmessa il 19 dicembre 1960; Prima esecuzione delle versione esecutiva completa del manoscritto di Mahler). Per celebrare il primo centenario della morte di Mahler, la Testament propone una chicca assolutamente imperdibile, che riguarda l’ultima sinfonia del grande compositore di Kaliste, rimasta incompiuta.


Columns - FEBBRAIO 2011 Per molto tempo della Decima venne eseguito solo l’Adagio, un poderoso torso sinfonico dal quale appare evidente la straordinaria potenza visionaria raggiunta da Mahler negli ultimi mesi della sua tormentata esistenza. In seguito alcuni studiosi tentarono di completare gli abbozzi dell’autore con lo scopo di ricostruire l’estremo canto del cigno di Mahler. Tra tutte le ricostruzioni portate a termine, la migliore è senza dubbio quella realizzata all’inizio degli anni Sessanta dallo studioso inglese Deryck Cooke, che seppe commuovere fino alle lacrime Alma, la vedova di Mahler. Questo cofanetto triplo della Testament offerto al prezzo di soli due CD propone la presentazione di questo capolavoro della letteratura sinfonica del XX secolo realizzata da Cooke per la radio BBC con parole ed esempi musicali, la registrazione in studio della prima versione incompiuta di Cooke trasmessa il 19 dicembre 1960 e la prima incisione delle versione esecutiva completa del manoscritto di Mahler firmate dalla Philharmonia Orchestra e dalla London Symphony Orchestra dirette da Berthold Goldschmidt.

GUSTAV MAHLER SINFONIA N. 5 London Symphony Orchestra, Valery Gergiev LSO0664 (SACD basso prezzo)

La Quinta Sinfonia inaugurò una nuova fase creativa nella produzione di Mahler, segnando un sensibile allontanamento dai maestosi affreschi corali presenti nelle tre sinfonie che l’avevano preceduta. Nonostante il lugubre assolo di tromba e la solenne marcia che aprono il primo movimento, la Quinta Sinfonia venne scritta in uno dei periodi più felici della vita di Mahler, un fatto che trova piena espressione nell’esuberante scrittura orchestrale, ricca di passaggi virtuosistici, nell’incantevole canto d’amore senza parole scritto per la sua adorata moglie Alma e nei toni gioiosi del Finale. Affrontando quest’opera Valery Gergiev conferma di possedere un eccezionale talento drammatico, che gli consente di esprimere con impressionante potenza visionaria il tormentato microcosmo emotivo del

compositore boemo. Come sempre la London Symphony Orchestra si rivela una compagine di altissimo livello e gli ingegneri del suono della LSO Live riescono a cogliere la stupefacente spontaneità di questo meraviglioso concerto live. EDWARD ELGAR INTEGRALE DELLE SINFONIE

London Symphony Orchestra, Sir Colin Davis LSO0072 (3 CD al prezzo di 1)

E. Elgar: Sinfonia n. 1 op. 55; Sinfonia n. 2 op. 63; Sinfonia n. 3 (versione di Anthony Payne) Unanimemente considerato tra i più raffinati compositori di musica orchestrale del XX secolo, Edward Elgar scrisse tre sinfonie pervase da una coinvolgente intensità emotiva e da una ricchissima orchestrazione lontane anni luce dal logoro cliché di freddezza espressiva con cui si sono bollate per troppo tempo le opere dei compositori anglosassoni. Scritta nel 1908, la Prima Sinfonia venne immediatamente salutata come un capolavoro. Sulla spinta di questo grande successo, Elgar iniziò a lavorare alla Seconda, un’opera caratterizzata da tratti enigmatici e da un panneggio sonoro più scuro della precedente. Della Terza rimasta incompiuta questo cofanetto propone la ricostruzione realizzata da Anthony Payne, che consente di fare piena luce sul fascinoso universo espressivo del grande compositore inglese, anche grazie alla splendida interpretazione della London Symphony Orchestra diretta da un ispirato Sir Colin Davis e dalla eccellente registrazione live realizzata dai tecnici della LSO Live. ANTONÍN DVORÁK SINFONIE N. 6, 7, 8 E 9 London Symphony Orchestra, Sir Colin Davis LSO0071 (3 CD al prezzo di 1)

A. Dvorák: Sinfonia n. 6 op. 60; Sinfonia n. 7 op. 70; Sinfonia n. 8 op. 88; Sinfonia n. 9 op. 95 Dal Nuovo Mondo Vere e proprie icone del nazionalismo ceco, le sinfonie di Antonín Dvorák esprimono con grandissimo realismo l’anima e le tradizioni della Boemia, un fatto che le ha rese tra i brani più registrati di ogni tempo. Sotto l’aspetto stilistico, le sinfo15


Columns - FEBBRAIO 2011 nie di Dvorák sono strettamente legate ai canti e alle danze della tradizione popolare boema, così come le celebri Danze slave scritte qualche anno prima. Tra di esse la più famosa è senza dubbio la Nona, meglio conosciuta con il titolo “Dal Nuovo Mondo”, il cui tema eseguito dal corno inglese è diventato uno dei brani più famosi della letteratura sinfonica del XIX secolo. Con questo cofanetto triplo la LSO Live consente di ascoltare le ultime quattro sinfonie di Dvorák nella poetica e trascinante interpretazione della London Symphony Orchestra diretta da Sir Colin Davis.

JOSEPH SUK ASRAEL

Czech Philharmonic Orchestra, Sir Charles Mackerras SU4043 (CD alto prezzo)

Josef Suk iniziò a scrivere la sua sinfonia funebre Asrael per commemorare la scomparsa del suo maestro e suocero Antonín Dvořák. Tuttavia, mentre era impegnato a comporre quest’opera il Fato gli riservò un altro dolore lancinante con Asrael, l’angelo della morte, che gli portò via la sua adorata moglie Otilie. Questa vasta sinfonia narra la storia di una sofferenza apparentemente insopportabile, a cui porta sollievo una incrollabile speranza. Sir Charles Mackerras registrò dal vivo questa impressionante opera al Rudolfinum di Praga il 6 aprile del 2007, esattamente un secolo dopo la prima esecuzione. Da notare che il compianto direttore australiano aveva ascoltato il capolavoro di Suk quasi 60 anni prima nell’esecuzione di Václav Talich che, oltre a essere uno dei più grandi interpreti del repertorio boemo, era anche intimo amico di Suk. Negli ultimi anni della sua esistenza, Mackerras confessò che dopo la scomparsa di sua figlia aveva riconsiderato quest’opera in una chiave completamente diversa. La Supraphon è orgogliosa di presentare al grande pubblico degli appassionati questa memorabile esecuzione, incisa nel corso di uno degli ultimissimi concerti diretti dall’indimenticabile Sir Charles con la Czech Philharmonic Orchestra e rimasta finora del tutto inedita. MSTISLAV ROSTROPOVICH INTERPRETA BACH Mstislav Rostropovich, violoncello SU4044 (2 CD medio prezzo)

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J.S. Bach: Suite n. 1 in sol maggiore BWV 1007; Suite n. 2 in re minore BWV 1008; Suite n. 3 in do maggiore BWV 1009; Suite n. 4 in mi bemolle maggiore BWV 1010; Suite n. 5 in do minore BWV 1011; Suite n. 6 in re maggiore BWV 1012 Oggi le suites per violoncello solo di Bach fanno parte del repertorio di ogni solista che si rispetti e moltissimi ne hanno anche realizzato incisioni di livello più o meno elevato. La situazione era però completamente diversa 60 anni fa, quando Mstislav Rostropovich eseguì per la prima volta in concerto i sei capolavori del sommo Cantor lipsiense, collocandosi nella scia della temeraria impresa analoga compiuta qualche anno prima dalla Pablo Casals. Quando venne effettuata questa registrazione live nell’ambito della Primavera di Praga del 1955, il ventottenne Rostropovich conquistò il pubblico con la sua verve giovanile e la sua stupefacente maturità artistica. Nel 1991 il sessantaquattrenne Rostropovich tornò in una sala di registrazione francese per fissare su disco una nuova edizione dei capolavori di Bach, che pochi mesi prima aveva eseguito di fronte alla Porta di Brandeburgo per celebrare la caduta del Muro di Berlino. Queste edizioni così lontane nel tempo rendono ancora più prezioso questo live proveniente dagli archivi della Radio Ceca, rimasti del tutto inediti per oltre mezzo secolo. SVIATOSLAV RICHTER INTERPRETA BEETHOVEN Sviatoslav Richter, pianoforte SU4045 (CD alto prezzo)

L. van Beethoven: Sonata n. 7 op. 10 n. 3; Sonata n. 12 op. 26; Sonata n. 23 op. 57 Appassionata La collana Russian Masters Archive propone una nuova gemma proveniente dallo scrigno delle incisioni di Sviatoslav Richter effettuate a Praga. Il programma di questo disco propone tre sonate di Beethoven fissate su disco al Rudolfinum il 1° dicembre del 1959 nel corso di una sola serata. A causa della sua leggendaria idiosincrasia nei confronti delle opere eseguite troppo spesso, Richter suonò in pubblico solo poco più di metà delle 32 sonate del canone beethoveniano. In ogni caso, questo non gli impedì di rispolverare opere poco note e di dare nuova vita ai lavori giovanili del Titano di Bonn, come la Sonata op. 10 n. 3 e la Sonata op. 26, la cui deliziosa scrittura ancora legata al Classicismo venne eseguita dal grande piani-


Columns - FEBBRAIO 2011 sta con una fantasia e un vigore assolutamente stupefacenti. La versione dell’Appassionata di Richter costituisce un capitolo di importanza fondamentale della storia dell’interpretazione, in quanto Richter esegue alcuni passaggi a tempi straordinariamente veloci, senza preoccuparsi minimamente del rischio di rimanere senza fiato nel momento più topico. Da questo ne deriva un’interpretazione di grandissima passione, ma non per questo priva di un ben preciso senso della struttura. Sotto questo aspetto, Richter dimostra di avere troppo rispetto di Beethoven per indulgere a effetti fini a se stessi, al punto che per questo disco potrebbe essere giusto parafrasare una delle affermazioni più famose di Beethoven: «Nel mondo esistono molti grandi pianisti, ma c’è un solo Sviatoslav Richter». già disponibili di Sviatoslav Richter: INTERPRETA CIAIKOVSKY, PROKOFIEV E BACH Czech Philharmonic Orchestra, K. Ančerl, V. Talich, direttori SU4014 (CD medio prezzo) INTERPRETA BEETHOVEN Czech Philharmonic Orchestra, K. Ančerl, direttore SU4020 (CD medio prezzo)

ORLANDO DI LASSO CANTIONES DUARUM VOCUM

Paolo Tognon, Claudio Verh, dulciane TC530301 (CD alto prezzo)

Triste destino quello di Orlando di Lasso, compositore fiammingo di grandissimo talento la cui fama postuma è stata oscurata dalla mole gigantesca del suo quasi esatto contemporaneo Giovanni Pierluigi da Palestrina. Nonostante questo, per avere un quadro realmente completo del repertorio rinascimentale non si può prescindere dalla sua opera, tuttora scarsamente considerata sia dalla industria discografica sia dalle stagioni concertistiche e dalle rassegne di musica sacra. Per questo motivo, non possiamo che essere riconoscenti alla Tactus, che propone in questo disco la prima registrazione mondiale delle Cantiones duarum vocum, una raccolta pubblicata a Monaco di Baviera nel 1577 comprendente 24 bicinia, lavori per due voci o strumenti senza basso continuo scritti da Lasso alla corte del duca Alberto V di Baviera. Questa vera e propria rarità ci viene proposta nella ver-

sione per due dulciane (fagotti rinascimentali) da Paolo Tognon e da Claudio Verh, due solisti di alto livello da sempre impegnati nella riscoperta dei tesori dimenticati del repertorio rinascimentale e barocco. ARTURO SACCHETTI OPERE PER ORGANO

Marco Limone, organo TC941901 (CD alto prezzo)

A. Sacchetti: Sonata Fantasia; Elegia a fantasia op. 1; Variazioni a fantasia sopra un tema sentimentale op. 2; Meditatio super thema nobilis; Preludio passacaglia su G.E.D.H.; Per Gioacchino Rossini; Ricercar variato sull’inno del Santo Crocifisso di Costante Ravera; Musicali pensieri sopra uno ‘scherzo’ dell’amico Pierluigi; Grande studio da concerto sopra il coro Va’ pensiero dall’opera Nabucco di Giuseppe Verdi Pochi musicisti italiani possono vantarsi di aver contribuito alla valorizzazione del repertorio organistico come Arturo Sacchetti. Dopo aver studiato al Conservatorio di Milano, Sacchetti ha dato qualcosa come oltre 2300 concerti (cifra peraltro in continuo aumento) in qualità di organista, clavicembalista, pianista e direttore di coro e d’orchestra, inciso 150 dischi, ricoperto diversi incarichi di grande prestigio, tra cui quello di direttore artistico di Radio Vaticana, e ha profuso moltissime energie per diffondere – sia come interprete sia come studioso – l’opera di Lorenzo Perosi. Fin qui nulla di nuovo. Quello che però molti non sanno è che Sacchetti si è dedicato con profitto anche alla composizione, privilegiando soprattutto l’organo. Questo repertorio di sorprendente bellezza ci viene rivelato in questo disco da Marco Limone, giovane organista torinese che alla consolle del Brondino Vegezzi-Bossi 2008 del Conservatorio Giorgio Federico Ghedini di Cuneo Chiesa SS. Trinità di Centallo esegue nove opere composte da Sacchetti nell’arco di 40 anni.

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Columns - FEBBRAIO 2011 FRITZ REINER IN CONCERTO Chicago Symphony Orchestra, Fritz Reiner URNWS111 (2 CD basso prezzo)

GIOACHINO ROSSINI LE COMTE ORY

Juan Oncina, Jeannette Sinclair, Jan Wallace, Michel Roux, Monica Sinclair, Sari Barabas, Glyndebourne Festival Orchestra and Chorus, Vittorio Gui URNWS109 (2 CD basso prezzo)

Le Comte Ory possiede ancora oggi una discografia estremamente limitata. Questa versione, registrata a Glyndebourne nel 1956, possiede ancora tutti quei requisiti di genuinità filologica e di rigore interpretativo che ne fanno un punto di riferimento imprescindibile nella discografia rossiniana. Pubblicata per la prima volta su CD dalla EMI nel 1992, da allora questa edizione non è più stata ristampata. Con questa edizione vogliamo consentire al pubblico e agli studiosi di accostarsi a una delle prime opere registrate della Rossini-Renaissance.

S. Prokofiev: Alexander Nevsky, Il sottotenente Kijé M. Mussorgsky: Quadri di un’esposizione; Una notte sul Monte Calvo O. Respighi: Pini di Roma; Fontane di Roma Il rapporto che unì per un decennio Fritz Reiner e la Chicago Symphony Orchestra è stato uno dei più prestigiosi e dei più proficui che la storia del concertismo internazionale ricordi. Queste favolose registrazioni stereofoniche realizzate dalla RCA Victor evidenziano tutta la profondità di lettura e il virtuosismo tipici di un’orchestra moderna, smagliante, potente e curata fin nei minimi dettagli. Per quanto siano già presenti da molti anni su CD, queste registrazioni sono scarsamente disponibili negli ultimi tempi e mai presentate tutte insieme su due CD a un prezzo così conveniente.

ARGENTINA TANGHI E MILONGAS

Haydée Alba GEORG FRIEDRICH HÄNDEL JOHANN SEBASTIAN BACH

PSSA141208 (CD basso prezzo)

OPERE SACRE

Solisti, New York Philharmonic Orchestra, Leonard Bernstein URNWS110 (2 CD basso prezzo)

G.F. Händel (1685-1759): The Messiah J.S. Bach: Magnificat Per quanto sia universalmente conosciuto come interprete classico e moderno, Leonard Bernstein è stato un genio anche nel repertorio barocco. La dimostrazione sta in queste due favolose versioni stereofoniche di alcune dei capolavori corali di Bach e Händel, eccezionalmente raccolti nella loro integralità in questi due splendidi CD. Il Magnificat di Bach nella versione di Bernstein non è disponibile sul mercato da oltre un decennio. 18

Milonga de Albornoz; Milonga de Dos Hermanos; Milonga de Calandria; Alguien le dice al tango; El Choclo; Jacinto Chiclana; Milonga de Manuel Flores; El Titere; El Equinazo; La Morocha; A Don Nicanor Paredes; La Rosa Inalcanzable; Milonga del Muerto; Mil Novesientos Sesenta y Cuatro; Milonga de Marfil Negro Considerata una delle interpreti più autorevoli del tango in circolazione, la strepitosa cantante Haydée Alba rende omaggio alla musica di Buenos Aires e alla raffinata poesia di Jorge Luis Borges. Questo disco, di volta in volta commovente, sensuale, travolgente, passionale e nostalgico, è dedicato alla grande tradizione del tango e della milonga e vede al fianco di Haidée un gruppo di musicisti di altissimo livello. Come ha detto uno dei suoi amici, il regista Alfredo Arias, «Quando Haydée Alba canta, Parigi si riempie dei fantasmi dell’Argentina».


Columns - FEBBRAIO 2011 INDIA RAGA DEL JAIPUR

Pandit Rajeev Janadran, Latif Ahmed Khan PSSA141209 (CD basso prezzo)

Alap; Joh – Jhalla; Vilambit Gat Teental; Drut Gat Teentaal; Raga Bhairavi Drut Teentaal Appassionato alfiere dei principi estetici della musica dell’India settentrionale, Pandit Rajeev Janadran è considerato uno dei sitaristi di maggior talento della sua generazione. In questo disco di sorprendente bellezza, Janadran esegue con un approccio in cui si fondono a meraviglia una morbida delicatezza e una incontenibile energia il Raga Chhayanat e il celebre Raga Bhairavi, accompagnato da un suonatore di tabla d’eccezione, Latif Ahmed Khan.

JEAN SIBELIUS 1. KARELIA SUITE Wiener Philharmoniker, Lorin Maazel SINFONIA N.

ESS90020 (SACD alto prezzo)

Se le registrazioni effettuate da Lorin Maazel nel corso degli ultimi anni sono presenti in tutti i negozi di dischi (con una netta prevalenza dei Concerti di Capodanno viennesi), lo stesso non si può dire delle incisioni realizzate dal direttore francoamericano nei primi anni della sua luminosa carriera. Questo nuovo titolo della Esoteric va quindi a colmare una grave lacuna, riproponendo un disco della Decca contenente due delle opere più famose del compositore finlandese Jean Sibelius incise nel 1963 da un Maazel poco più che trentenne. La freschezza e la vitalità di Maazel vengono esaltate al massimo grado dalla accurata rimasterizzazione dei tecnici della Esoteric. ANTONÍN DVORÁK - JOHANNES BRAHMS OPERE ORCHESTRALI

Wiener Philharmoniker, Herbert von Karajan JOHANNES BRAHMS SINFONIA N. 4 Wiener Philharmoniker, Carlos Kleiber ESS90018 (SACD alto prezzo)

A differenza di molti direttori attivi nella seconda metà del XX secolo, Carlos Kleiber (19302004) non si dedicò anima e corpo al disco, ma selezionò sempre le opere da registrare con estremo rigore. In questo modo, il grande direttore austriaco realizzò una serie di incisioni destinate a passare alla storia, tra le quali spicca questa versione della Quarta Sinfonia di Johannes Brahms registrata nel 1980 con i mitici Wiener Philharmoniker per la Deutsche Grammophon. A distanza di tre decenni, questa interpretazione continua a essere considerata una delle edizioni di assoluto riferimento del capolavoro di Brahms e oggi la Esoteric ci offre la possibilità di ascoltarla con una qualità sonora semplicemente straordinaria in un SACD a tiratura limitatissima.

ESS90036 (SACD alto prezzo)

A. Dvorák: Sinfonia n. 8 op. 88 J. Brahms: Sinfonia n. 3 op. 90 Ascoltando questo straordinario SACD della Esoteric non farete fatica a capire per quale motivo a oltre vent’anni dalla morte Herbert von Karajan sia ancora considerato tra i più grandi interpreti delle sinfonie di Brahms della storia del disco. Pochi altri direttori sono infatti riusciti a esprimere il complesso e spesso tormentato universo sonoro del compositore amburghese con la stessa incisività di Karajan, che poteva anche contare sul meraviglioso suono d’insieme dei Wiener Philharmoniker. Lo stesso discorso può essere esteso all’Ottava Sinfonia di Dvorák, di cui il direttore austriaco ci offre una lettura esemplare, dalla quale gli elementi slavi emergono con una spontaneità e un brio che trovano rivali sono in interpreti del calibro di Rafael Kubelik e Václav Ancerl. Un classico assolutamente imperdibile. 19


Columns - FEBBRAIO 2011 PIOTR ILIC CIAIKOVSKY SINFONIE N. 4, 5 E 6 Orchestra Filarmonica di Leningrado, Evgeni Mravinsky ESS90037/8 (2 SACD alto prezzo)

All’inizio degli anni Sessanta, in un clima politico che risentiva ancora pesantemente della Guerra Fredda, i principali artisti sovietici iniziarono a esibirsi oltrecortina e a registrare dischi per etichette occidentali destinati a passare alla storia non solo per le circostanze politiche ma anche – e soprattutto – per il loro inarrivabile livello interpretativo. Incise nel 1960, queste tre sinfonie costituiscono uno degli esempi più fulgidi di questo nuovo corso culturale, con l’Orchestra Filarmonica di Leningrado diretta dal grande Evgeni Mravinsky che tratteggia un impressionante affresco del fascinoso microcosmo ciaikovskiano. Davvero difficile trovare di meglio, se si aggiunge anche la strepitosa qualità sonora del SACD della Esoteric.

JOHANNES BRAHMS CONCERTO PER VIOLINO E ORCHESTRA OP. 77 D. Oistrakh, violino; The Cleveland Orchestra, G. Szell

ESS90044 (SACD alto prezzo)

Quando si parla del repertorio per violino e orchestra, il pensiero degli appassionati corre subito a David Oistrakh, uno dei più grandi violinisti del secolo appena trascorso, che ha lasciato ai posteri un’eredità discografica di altissimo livello. Questa imperdibile versione incisa dalla EMI nel 1969 vede il grande virtuoso russo accompagnato dalla Cleveland Orchestra guidata da George Szell, uno dei direttori più carismatici di quel periodo. Come sempre, i tecnici del suono della Esoteric hanno fatto un lavoro splendido, che consente di ascoltare anche le sfumature più sfuggenti del violino di Oistrakh, garantendo un piacere d’ascolto davvero esclusivo. E allora, che aspettate? Correte a ordinare una copia di questo SACD, stampato in appena 500 esemplari.

FRANZ LEHÁR LA VEDOVA ALLEGRA

Zoltán Kelemen, Teresa Stratas, René Kollo, Chor der Deutschen Oper Berlin, Berliner Philharmoniker, Herbert von Karajan

ANTHONY WILSON TRIO JACK OF HEARTS

Anthony Wilson Trio ESS90039-40 (2 SACD alto prezzo) GRV1046 (LP da 180 grammi)

Probabilmente nessun’opera musicale è riuscita a esprimere le frivolezze della belle époque come La vedova allegra, massimo capolavoro del mago dell’operetta Franz Lehár. Con la sua grazia elegante e le sue melodie immortali (chi non conosce La canzone della Vilja e Tace il labbro?), La vedova allegra rappresenta l’icona di una società raffinata e opulenta, inconsapevole di essere ormai giunta alla fine dei suoi giorni a causa dello scoppio della prima guerra mondiale. Registrata dalla Deutsche Grammophon nel 1972, la versione proposta in questo cofanetto di due SACD della Esoteric è tuttora considerata una delle edizioni di assoluto riferimento, grazie alle strepitose interpretazioni di Zoltán Kelemen, Teresa Stratas e René Kollo, accompagnati da un ispirato Herbert von Karajan alla testa di Berliner Philharmoniker in forma smagliante. Dopo averla ascoltata, non riuscirete a togliere il disco dal lettore. 20

Mezcal; Jack of Hearts; Hawkeyes; Carnegie Blues; Theme from Chinatown; Vida Perdida Acabou; Orange Crate Art; Harajuku; Zweet Zursday; Homecoming Considerato da alcuni una sorta di evasione al genere che ha dato la fama ad Anthony Wilson, questo album vede Larry Goldings all’organo B3 affiancato da due dei migliori percussionisti in circolazione, in metà programma si esibisce alla batteria il brillante Jeff Hamilton, mentre negli altri brani tocca al percussionista par excellence Jim Keltner, che ci offre una serie di passaggi estremamente coinvolgenti. Oltre a una serie di incursioni nel repertorio latino, con alcune influenze south of the border, il programma di questo disco comprende alcune originali rivisitazioni di brani di Duke Ellington, Coleman Hawkins, Jerry Goldsmith e dei Van Dyck Parks.


Columns - FEBBRAIO 2011 ANTONÍN DVORÁK TRIO PER ARCHI E PIANOFORTE OP.

67

The Yung Trio GRV1043SA (SACD alto prezzo)

Salutato con grande entusiasmo per la sua straordinaria introspezione, questo disco propone una grande interpretazione del Trio op. 67 di Dvorák dello Jung Trio, una formazione che Ezra Laderman, compositore e decano emerito della Yale University, ha definito «un gruppo di altissimo livello dotato di una meravigliosa musicalità» e che si sta rapidamente affermando tra i migliori complessi emergenti. Lo Jung Trio è composto dalle sorelle Jennie, Ellere e Julie Jung, tre musiciste di grande talento di cui sentiremo presto parlare. «La qualità della registrazione è semplicemente straordinaria: l’immagine sonora è infatti calda, spaziosa possiede tutte le caratteristiche dell’analogico che amiamo e che nessuna registrazione digitale potrà mai darci. Questi, in sostanza, sono gli elementi principali che rendono del tutto speciale questo disco nuovo di musica classica inciso con tecnologia analogica a due piste». Musica: 9/11 Qualità sonora: 11/11 (Michael Fremer, musicangle.com) Registrazione dal vivo direct-to-two-track realizzata su nastro analogico da 30 pollici da Scott Sedillo il 16 e il 17 giugno del 2008 presso la Gower Hall. La masterizzazione è stata effettuata da Bernie Grundman e il titolo è disponibile anche su ellepì a 45 giri. AA.VV. GROOVE NOTE TRUE AUDIOPHILE THE BEST OF GROOVE NOTE VOLUME

2

GRV1045SA (SACD alto prezzo)

Jacintha: In the Wee Small Hours; On Days Like These; The Thrill Is Gone; Here’s to Life Benny Wallace: I’ll Never Smile Again Roy Gaines: I Got a Break Baby Eden Atwood: O Pato; Serenata Lauren White: Blue Bayou; Mack the Knife Anthony Wilson: Chitlins Con Carne; Looking Back; Make It Good Luqman Hamza: Feeling Good Jay McShann: Lonely Boy Blues Bill Cunliffe: The Way You Look Tonight. Dopo il grande successo ottenuto da True Audiophile – volume

1, la Groove Note presenta al pubblico degli audiofili un nuovo volume contenente una nuova serie di brani tratti da SACD ibridi sia stereo sia multicanale. Come era già stato fatto per il primo volume, il programma di questo disco propone tutti gli artisti principali del catalogo Groove Note, da Benny Wallace a Roy Gaines, da Eden Atwood a Anthony Wilson, con un occhio di particolare riguardo per Jacintha. Un disco assolutamente imperdibile.

PIOTR ILIC CIAIKOVSKY OPERE ORCHESTRALI

London Symphony Orchestra, André Previn HIQLP007 (LP da 180 grammi)

P.I. Ciaikovsky: Ouverture 1812 op. 49; Marcia slava op. 31; Ouverture fantasia Romeo e Giulietta. Questa splendida novità della HI-Q Records Supercuts ci riporta all’inizio degli anni Settanta, quando il grande direttore André Previn riportò la London Symphony Orchestra nel pantheon delle orchestre migliori del mondo dopo un periodo di appannamento. Il programma sembra fatto apposta per mettere in evidenza il ricco panneggio sonoro dell’orchestra londinese, con l’incontenibile energia dell’Ouverture 1812 (che, con i suoi colpi di cannone, le scariche di fucileria e le campane, costituisce da sempre uno dei test più probanti per le registrazioni audiophile), con i toni orgogliosamente popolari della Marcia slava e il delicato romanticismo dell’ouverture-fantasia Romeo e Giulietta interpretate come meglio non si potrebbe dal direttore francese. Un nuovo imperdibile titolo per gli audiofili appassionati del grande repertorio sinfonico.

JACKIE MCLEAN BLUESNIK

F. Hubbard, tromba; J. McLean, sax alto; K. Drew, pianoforte; D. Watkins, contrabbasso; P. La Roca, batteria JVCAW0011 (XRCD24 alto prezzo)

Il timbro acido del sax alto di Jackie McLean è talmente inconfondibile che potrebbe essere identificato tra mille altri, simbo21


Columns - FEBBRAIO 2011 leggiando alla perfezione l’intensità, la passione, l’ottimismo e l’energia che pervadevano New York negli anni Sessanta. Nato nel 1932 e cresciuto nel mito di Charlie Parker, McLean ha iniziato la sua carriera ai massimi livelli, prendendo parte ad alcune registrazioni di Miles Davis, Charles Mingus e Art Blakey. In ogni caso, McLean raggiunse la celebrità grazie alla serie di dischi realizzati per la Blue Note tra il 1959 e il 1967. Di primo acchito, Bluesnik potrebbe sembrare uno degli album più accessibili di McLean, in quanto tutti i sei brani in programma sono basati sul blues. A un ascolto più attento lo stile di McLean appare però decisamente più elaborato, anche grazie al prezioso contributo fornito dall’eccellente band che lo accompagna. In Bluesnik McLean da il meglio di se stesso, mettendo in evidenza ogni aspetto del blues con risultati a dir poco sensazionali, un giudizio che trova conferma nelle numerose recensioni che lo hanno definito il capolavoro di McLean. Da parte sua, l’ingegnere del suono Rudy Van Gelder si dimostrò pienamente all’altezza della situazione, fissando su disco la passione di McLean con una fedeltà insuperabile. Un disco che non può assolutamente mancare nella discoteca di qualsiasi appassionato di blues degno di questo nome. FREDDIE HUBBARD OPEN SESAME

T. Brooks, chitarra, sax tenore; F. Hubbard, tromba e cornetta; C. Jervis, batteria; S. Jones, contrabbasso; M. Tyner, pianoforte JVCAW0012 (XRCD24 alto prezzo)

Freddie Hubbard è stato uno dei più grandi trombettisti jazz di tutti i tempi. Pubblicato nel 1960, Open Sesame è stato il primo album da solista di un ventiduenne che si sentiva ormai pronto per partire alla conquista del mondo. Hubbard era arrivato da Indianapolis appena due anni prima e, per quanto avesse preso parte a una serie di esibizioni di alto profilo al fianco di artisti del calibro di Sonny Rollins, J.J. Johnson e della Quincy Jones Orchestra, quando registrò Open Sesame era ancora agli esordi. Un fatto a cui nessuno potrebbe credere ascoltando questo disco, dove sfodera una prestazione da fuoriclasse, esibendosi in assoli di incontenibile energia, eseguendo le ballate con una maturità degne di un veterano e sfoggiando dal principio alla fine un suono di meravigliosa bellezza e uno stile non privo di originalità. Con il suo coraggio ai limiti della temerarietà e la sua tecnica impecca22

bile, Freddie Hubbard dimostrò nel 1960 di essere maturo per ritagliarsi un posto di primo piano nel panorama jazz di quegli anni.

JEAN FRYE SIDWELL PORTRAIT VOLUME 1 Jean Frye Sidwell JVCXRNT008 (XRCD24 alto prezzo)

You’ve Got a Friend (For David); I’ll Be Seeing You; Wing Beneath My Wings; Nature Boy; Misty; Alfie; East of the Sun (and West of the Moon); For All We Know; As Time Goes By; I Left My Heart in San Francisco; When I Fall in Love; The Look of Love. Con la sua meravigliosa voce contraltile e il suo fraseggio morbido, Jean Frye Sidwell è una delle cantanti jazz più interessanti in circolazione. Jean è ormai un’artista affermata e la spontaneità e la passione con cui esegue ogni brano le consentono di fare emerge un caleidoscopio di delicate nuances e di sfumature vocali in grado di colpire anche gli appassionati più esigenti. Jean è stata protagonista negli ultimi anni di centinaia di concerti e ha preso parte come vocalist a un gran numero di dischi. Come suo repertorio d’elezione, Jean ha scelto una nicchia nel jazz e nei grandi standard, per i quali nutre una vera passione. La drammaticità dell’espressione di Jean le consente di conferire un’aura e significati del tutto inediti ad alcuni dei brani più famosi e amati di George Gershwin, Duke Ellington e Tom Jobim. In questo splendido disco – che si avvale della strepitosa qualità sonora della JVC – Jean esegue una bella silloge di brani pieni di sentimenti e di malinconia, tra i quali spiccano “I’ll Be Seeing You”, “Misty” e “As Time Goes By”.

STEVIE RAY VAUGHAN TEXAS FLOOD

Stevie Ray Vaughan MUDSACD2074 (SACD alto prezzo)

Love Struck Baby; Pride and Joy; Texas Flood; Tell Me; Testify; Rude Mood; Mary Had a Little Lamb; Dirty Pool; I’m Cryin’; Lenny


Columns - FEBBRAIO 2011 Album d’esordio che sembra piovuto dal Paradiso, Texas Flood di Steve Ray Vaughan e dei Double Trouble segnò l’arrivo di un talento come se ne vedono pochi in giro, l’unico grande chitarrista blues dotato di una voce del tutto particolare, uno stile assolutamente inconfondibile e un’espressione sincera e sofferta in grado di fare emergere anche i pensieri più riposti nel cuore dell’ascoltatore. Non per niente Vaughan è stato citato spesso con lo stesso rispetto del suo cugino musicale Jimi Hendrix. Questo album del 1983 è stato rimasterizzato e riconfigurato più volte, ottenendo sotto il profilo della qualità sonora risultati quanto mai variabili. Alla fine la OMR ha fatto centro. Rimasterizzato con estrema cura dai nastri originali, questo SACD può essere considerato l’edizione digitale definitiva di Texas Flood e vi darà l’impressione di avere Vaughan e i Double Trouble di fronte alla vostra poltrona. La mitica Fender Stratocaster di Vaughan non è mai apparsa così reale, elettrica e presente su disco.

tratti addirittura dura con alcuni tratti di Dylan e di Byrds e accostando il risultato agli Heartbreakers, una delle band più sottovalutate della storia del rock, alla fine degli anni Settanta il sotto certi punti di vista tradizionalista Tom Petty riuscì a issarsi sulla cresta della new wave. Questo cofanetto deluxe contiene nove bonus track, tra cui sette gemme rimaste fino a ora inedite e tre brani live esclusivi. «Più elevato è il volume a cui si ascolta questo disco è meglio è! Non conosco nessuna versione digitale di questo disco che possa competere con l’ampiezza, la luminosità e l’estesissimo registro acuto di questa nuova edizione del capolavoro di Tom Petty […] Damn the Torpedoes consente di cogliere l’essenza del rock americano e di apprezzare il primo stile di Petty e degli Heartbreakers. Questo album è invecchiato molto bene e non ha mai potuto contare su una qualità sonora paragonabile a quella di questa ristampa» Qualità artistica: 9/11 Qualità tecnica: 9/11 (Michael Fremer, musicangle.com). Questa edizione è stata rimasterizzata dal grande Bernie Grundman a partire dai master originali e stampata su due LP da 180 grammi in Germania dalla Pallas.

CANNED HEAT BOOGIE WITH CANNED HEAT

TOM PETTY DAMN THE TORPEDOES

Tom Petty and The Heartbreakers ORGLP1001 (2 LP da 180 grammi a 45 giri)

Refugee; Here Comes My Girl; Even the Losers; Shadow of a Doubt (A Complex Kid); Century City; Don’t Do Me Like That; You Tell Me; What Are You Doing in My Life?; Louisiana Rain; Nowhere; Surrender; Casa Dega; It’s Raining Again; Shadow of a Doubt (A Complex Kid) – Live; Don’t Do Me Like That – Live; Somethin’ Else; Casa Dega – demo; Refugee (versione alternativa) Terzo album realizzato da Tom Petty e dagli Heartbreakers, Damn the Torpedoes catapultò il cantante americano e la sua band ai vertici del panorama rock di quegli anni. Infatti, con la sua sfilza di brani trasmessi in continuazione da tutte le radio (“Refugee”, “Here Comes My Girl”, “Even the Losers” e “Don’t Do Me Like That”), Damn the Torpedoes è un album che pare essere stato concepito come una raccolta di “greatest hits”. Facendo coesistere una sensibilità ruvida e a

B. Hite, voce; A. Wilson, voce, chitarra e armonica; H. Vestine, chitarra principale; L. Taylor, basso; A. de la Parra, batteria PPLST7541 (LP da 180 grammi)

Evil Woman; My Crime; On The Road Again; World In A Jug; Turpentine Moan; Whiskey Headed Woman No 2; Amphetamine Annie; An Owl Song; Marie Laveau; Fried Hockey Boogie Secondo album realizzato dai Canned Heat, Boogie with Canned Heat è ritenuto dalla maggiore parte degli addetti ai lavori il disco migliore della band californiana, vantando dieci brani perfettamente centrati. Tutti i membri della band sono protagonisti di assoli da urlo, che vi terranno letteralmente incollati alla poltrona. Per questo, se vi considerate veri intenditori di blues e di rock e non vi dispiace una certa atmosfera d’antan, non potete assolutamente fare a meno di questo disco. Registrazione effettuata ai Liberty Studios di Los Angeles nel 1968 dagli ingegneri del suono Lanky & Dino. Rimasterizzazione effettuata presso gli Studios di Abbey Road da Sean Magee. 23


Columns - FEBBRAIO 2011 JUNE CHRISTY THE COOL SCHOOL

June Christy, voce; The Joe Castro Quartet PPANT1938 (LP da 180 grammi)

Give a Little Whistle; The Magic W0indow; Baby’s Birthday Party; When You Wish Upon a Star; Baubles, Bangles and Beads; Aren’t You Glad You’re You; Kee-mo Ky-mo; Scarlet Ribbons; Looking for a Boy; Small Fry; Ding Dong the Witch is Dead; Swingin’ on a Star The Cool School continua a essere considerato dagli appassionati l’album più complesso e contraddittorio della vasta discografia di June Christy. Proponendo una serie di brani per bambini privi di sentimentalismi e di sdolcinature di facciata, questo disco esprime con grande efficacia la confusione, il senso di isolamento e gli ardenti desideri alla base della vita di tutti i bambini e gli adolescenti. Un fatto non meno sorprendente è costituito dal fatto che gli arrangiamenti sono tra i più immediati e lineari mai scritti per le canzoni della Christy, rifuggendo accuratamente da qualsiasi genere di ampollosità per mettere in primissimo piano la sua voce chiara e trasparente, accompagnata dalla coinvolgente verve ritmica del Joe Castro Quartet. Alcuni brani molto famosi come “Swinging on a Star” e “Looking for a Boy” vengono eseguiti senza alcun artificio per esprimerne tutto il loro significato e il loro mistero. In poche parole, The Cool School esalta l’intelligenza dei bambini, senza per questo assecondare i gusti del pubblico di tutte le età.

DICK HYMAN FROM THE AGE OF SWING

Dick Hyman RR59HR (HRx DVD-R alto prezzo)

From the Age of Swing; You’re Driving Me Crazy / Moten Swing; Topsy; Moonglow; Them There Eyes; Dooji Wooji; Soft Winds; What Is There to Say; ’Deed I Do; Rose Room; I Know What You Do; Mean to Me; I’m Getting Sentimental Over You; From the Age of Swing 24

Per realizzare questo splendido disco vennero riuniti – probabilmente per l’ultima volta – alcuni dei più grandi jazzisti protagonisti dell’era dello swing. Dick Hyman creò gruppi composti da quattro, cinque e sette elementi, che il mitico Prof. Keith Johnson registrò in una sala da concerto dotata di una acustica straordinaria. Tutti i musicisti dichiararono di essere stati felici di suonare insieme secondo lo stile dei vecchi tempi e di non essere stati costretti a sottostare a tutti gli orpelli che le nuove tecniche di registrazione stavano poco alla volta imponendo (per capirci, nessuno fu obbligato a calcarsi sulla testa una cuffia). Questa vera e propria pietra miliare della storia del jazz ci viene oggi riproposta dalla Reference Recording nello splendore sonoro dell’HDCD.

BEN WEBSTER THE SOUL OF BEN WEBSTER

B. Webster, sax tenore; H. Ashby, sax tenore; A. Farmer, tromba; J. Jones, pianoforte; M. Lowe, chitarra; M. Hinton, contrabbasso; D. Bailey, batteria SC-VER8359 (LP da 180 grammi)

La Speakers Corner arricchisce la propria collana dedicata a Ben Webster con The Soul of Ben Webster, un album realizzato dal sassofonista di Kansas City nel 1957 dopo aver sciolto il proficuo sodalizio che lo aveva legato per diversi anni al grande Duke Ellington. I sette brani in programma consentono di apprezzare l’incomparabile sax di Webster con la scintillante tromba di un Art Farmer in forma smagliante. Il resto lo fanno i tecnici della Speakers Corner, con una rimasterizzazione che vi darà l’impressione di avere due miti del jazz nel vostro salotto. ETTA JAMES AT LAST! Etta James, voce; Riley Hampton Orchestra, Riley Hampton, direttore e arrangiamenti SC-LPS4003 (LP da 180 grammi)


Columns - FEBBRAIO 2011 Sembra quasi che il titolo di questo disco voglia ingannare gli acquirenti, facendo loro credere che a partire dal 1961 Etta James avesse sperimentato tutti gli alti e bassi che la vita può offrire a un grande artista: applauditissimi concerti in alcune delle sale più famose del mondo eseguiti sotto l’influsso della droga, l’abbandono delle scene, la successiva necessità di accettare ingaggi umilianti in locali di quart’ordine e infine il grande ritorno al Festival di Montreux con una voce meravigliosamente roca, seguito da una lunga tournée negli Stati Uniti nientemeno che con i Rolling Stones. Due dei brani contenuti in quest’album, l’agrodolce “All I Could Do Was Cry” e la languida “Trust in Me” balzarono immediatamente ai vertici delle classifiche pop e R&B, tuttavia anche le altre canzoni in programma, la più serena e delicatamente rock “Tough Mary”, la malinconica “Girl of My Dreams” e la deliziosa ballata “Stormy Weather”, seppero trovare un posto di riguardo nel cuore di moltissimi appassionati. Un delicato sottofondo di archi e di voci tipico di quell’epoca esalta con grande sensibilità la splendida interpretazione di brani sospesi tra il R&B, il soul e il jazz. Da tutto questo deriva un disco in grado di superare la prova del tempo, variegato e curato fin nei minimi dettagli, che testimonia gli esordi della lunghissima carriera discografica di Etta James.

due grandi trii per archi e pianoforte di Schubert, definendo quello in mi bemolle maggiore vigoroso, virile e drammatico e quello in si bemolle maggiore fragile, femminile e lirico. Questi due grandi capolavori della letteratura cameristica romantica sono accomunati da movimenti dal carattere quanto mai vario, che devono essere eseguiti con un approccio profondamente introspettivo, un lirismo sostenuto e privo di manierismi e uno slancio privo di alcuna remora nell’enunciazione degli energici temi principali. Il fatto che questa straordinaria incisione del Beaux Arts Trio sia ancora considerata un’edizione di assoluto riferimento dipende anche dal fatto che i suoi tre componenti riuscirono a far coesistere in maniera molto coerente l’ardore tipico del Romanticismo con un tono rigorosamente analitico che consente di mettere in piena evidenza la purissima scrittura schubertiana. Registrazione effettuata nel febbraio del 1966.

FRANZ SCHUBERT

Il senso ambivalente del titolo del primo disco realizzato da Michael Schlierf per la Stockfisch trova spiegazione nella stessa musica. I brani in programma accostano infatti l’opacità delle nubi e la luminosità del sole, la radiosa brillantezza del giorno e il buio della notte, simboli nemmeno troppo arcani della natura che ci circonda e dei più profondi recessi del cuore umano. Da sempre le manifestazioni della natura vengono viste dagli artisti come uno specchio e un simbolo dell’interiorità dell’uomo. Questo approccio non è molto diverso da quello dei musicisti che descrivono in chiave sonora il viaggio dal tramonto allo spettacolo dell’alba, passando attraverso l’incanto sospeso delle ore notturne. Un significato più sottile potrebbe essere attribuito a quel termine utilizzato in genere per la spettacolare conclusione di questo disco. Il “bouns track” comprende infatti un suggestito brano tratto dal Lord’s Prayer e kletto dal celebre attore Heinz Rühmann.

INTEGRALE DEI TRII PER ARCHI E PIANOFORTE

Beaux Arts Trio SC-PH835393/4 (2 LP da 180 grammi)

F. Schubert: Trio in si bemolle maggiore op. 99 D.898; Trio in mi bemolle maggiore op. postuma 148 D.897; Trio in mi bemolle maggiore op. 100 D.929; Trio in si bemolle maggiore D.28 Tutti gli appassionati interessati ad approfondire le loro conoscenze sugli ultimi giorni di Franz Schubert presto o tardi devono ascoltare le superbe letture che il Beaux Arts Trio ci ha lasciato di queste opere, considerate da molti come una sorte di premonizione della sua morte ormai imminente. Robert Schumann formulò un giudizio molto obiettivo dei

MICHAEL SCHLIERF CLOUDS AND SILVER LININGS

Michael Schlierf, pianoforte SFSA4070 (SACD alto prezzo)

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Columns - FEBBRAIO 2011

AA.VV. NOVE FAMOSE OUVERTURES

London Symphony Orchestra, Piero Gamba, direttore JVCHQCD372 (CD K2 alto prezzo)

Per rendersi conto di quanto sia straordinaria carriera del direttore romano Pierino Gamba è sufficiente dare un’occhiata alle statistiche, che parlano di ben sessant’anni di attività musicale iniziata in tenerissima età come pianista prodigio, migliaia di concerti diretti alla testa di 125 orchestre in 300 città di 35 nazioni. Al di là delle pure e semplici cifre, Gamba ha dimostrato di possedere una innata musicalità, che gli ha permesso di trarre il meglio dalle sue orchestre, come si può notare dalla sua discografia, non sterminata sotto l’aspetto numerico ma dalla qualità decisamente elevata. Tra i suoi dischi più significativi merita di essere citato questo splendido disco comprendente nove celebri ouvertures, che viene esaltato dalla stratosferica qualità sonora dei tecnici della JVC.

PUENTE CELESTE NAMA

S. Vazquez, percussioni; M. Moguilevsky, strumenti a fiato; E. Cardozo, chitarra e voce; L. Nikotian, fisarmonica e pianoforte; L. Dyzenchauz, contrabbasso MA084A (CD alto prezzo)

Nel 1997 il grande percussionista argentino Santiago Vazquez (diventato famoso grazie allo straordinario successo di Será Una Noche) riunì un gruppo di musicisti di eccezionale talento per esprimere un universo musicale tanto originale e sofisticato quanto gradevole e immediatamente apprezzabile. Santiago battezzò questo gruppo Puente Celeste e la sua 26

musica caratterizzata dalla presenza di elementi del pop, del jazz e della world music ha saputo conquistare moltissimi appassionati, tra cui Todd Garfinkle, proprietario della MA Recordings. Questo disco è stato registrato in una seduta di tre giorni all’inizio del 2010, nell’intima acustica di una sala del Goethe Institut di Buenos Aires. A causa delle sue dimensioni ridotte, questa sala non possiede caratteristiche in grado di garantire una immagine sonora profonda come quelle che da sempre mandano in visibilio i fan della MA, apparendo sotto questo aspetto molto diverso rispetto alle registrazioni realizzate da Garfinkle in luoghi più ampi. Questo apparente neo è però ampiamente compensato da una straordinaria immediatezza sonora, che vi darà l’impressione che i musicisti siano di fronte a voi (a meno – ovviamente – che non viviate in una grande sala da concerto!). Il titolo Nama è stato deciso dopo aver ascoltato la musica e in base alla qualità minimalista della registrazione (effettuata come da prassi MA con due soli microfoni). Vista e considerata l’“immediatezza” e i toni leggermente aspri dell’immagine sonora, i componenti della band proposero di intitolare l’album con il termine spagnolo “Crudo”. Tuttavia, dal momento che la traduzione inglese di questa parola (“crude”) ha una connotazione piuttosto negativa, Garfinkle rilanciò con Nama, vocabolo giapponese che significa sia “aspro” sia “vivo”. Inoltre, il titolo Nama appare più esotico e accattivante, per lo meno agli occhi delle persone che non capiscono il giapponese. Inoltre, se le sonorità di Nama sono indubbiamente “crude”, possiamo garantirvi che l’esecuzione dei Puente Celeste riscalda eccome i cuori! I brani in programma sono di volta in volta raffinati, melodici, ritmici e – a costo di ripeterci – pervasi da un calore che non vi lascerà indifferenti.


Columns - FEBBRAIO 2011

I più premiati I dischi del catalogo Sound and Music che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA

GRAMOPHONE Editor’s Choice

FEBBRAIO 2011

GENNAIO 2011

ALESSANDRO SCARLATTI

CHOPIN

VYTAUTAS MIŠKINIS

OPERE SACRE

OPERE PER PIANOFORTE

TIME IS ENDLESS

INTEGRALE DELLE SONATE

E ALTRE OPERE CORALI

PER PIANOFORTE

Royal Holloway Choir, R. Gough CDA67818 (CD alto prezzo)

L. Lortie, pianoforte CHAN 10616(9) (9 CD al prezzo di 3)

G. Bertagnolli, A. Fernandez, M.André Hamelin, pianoforte S. Mingardo, M. Oro, F. Zanasi, CDA30006 A. Abete, A. Coen; Concerto de’ Cavalieri, M. Di Lisa CPO777476 (CD alto prezzo)

LUDWIG VAN BEETHOVEN

Diapason d’Or GENNAIO 2011 INTEGRALE DEI CONCERTI

CARLO MOSSO PAUL HINDEMITH

PER PIANOFORTE E ORCHESTRA

OPERE PER ORGANO

S. Hough, pianoforte Dallas Symphony Orchestra, A. Litton, direttore CDA30014/2 (2 CD)

L. Romiti, Organo Pinchi del Conservatorio Vivaldi di Alessandria TC931301 (CD alto prezzo)

RACHMANINOV

AA.VV. BACH PIANO TRANSCRIPTIONS VOLUME 9 J. Plowright, pianoforte CDA67767 (CD alto prezzo)

WILHELM BACKHAUS INTERPRETA BEETHOVEN W. Backhaus, pianoforte AUD23420 (2 CD al prezzo di 1)

CHOPIN N. Goerner, piano WHLive039 (CD medio prezzo)

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Il disco catalogo 2011 con la Nona Sinfonia di Mahler diretta da Kubelik

Sound and Music Columns - FEBBRAIO 2011


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