Columns Marzo 2011

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Sound and Music - Novità discografiche MARZO 2011

Viva Verdi! Gianandrea Noseda con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio di Torino dirige l’Inno delle Nazioni

CHAN10659


In questo numero… Hyperion APR Telarc CPO Chandos LSO Wigmore Hall Live Audite Supraphon Tactus Playa Sound E Lucevan le Stelle Urania Linn Records Esoteric Clearaudio Impex Records MA Recordings Naim ORG Pure Pleasure OMR Reference Recordings Speakers Corner

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L’intervista

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Marco Mencoboni

Più premiati

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Primo piano

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GIUSEPPE VERDI QUATTRO PEZZI SACRI. INNO DELLE NAZIONI Barbara Frittoli, Francesco Meli, Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino, G. Noseda

CD CATALOGO LISZT EDITION FRANZ LISZT VALZER

Leslie Howard, pianoforte CDACATLISZT2011 (CD catalogo prezzo speciale)

F. Liszt: Valse oubliée n. 2 S215 n. 2; Mephisto Waltz n. 2 S515; Valse oubliée n. 3 S215 n. 3; Mephisto Waltz n. 3 S216; Valse oubliée n. 4 S215 n. 4; Mephisto-Waltz n. 4 S696; Ländler S211; Albumblatt in Walzerform S166; Valse-Impromptu S213; Valse mélancolique S214 n. 2; Valse de bravoure S214 n. 1; Bagatelle sans tonalité S216a; Valse oubliée n. 1 S215 n. 1; Der Tanz in der Dorfschenke – Mephisto Waltz n. 1 S514a Per celebrare il bicentenario della nascita di Franz Liszt, la Hyperion e la Sound and Music presentano questo mese il catalogo completo della monumentale integrale delle opere pianistiche del grande compositore ungherese realizzata da Leslie Howard e disponibile in un sontuoso cofanetto di 99 CD a un prezzo specialissimo. Si tratta di uno strumento indispensabile sia per chi desidera farsi un’idea degli innumerevoli tesori presenti nel cofanetto sia – soprattutto – per i collezionisti già in possesso di alcuni volumi pubblicati singolarmente che vogliono completare la serie acquistando singolarmente i “pezzi” mancanti, offerti al prezzo consigliato di 10 Euro a CD. E, tanto per non farci mancare nulla, al catalogo è allegato il volume dedicato ai valzer, il mitico “numero uno”, il disco da cui il pianista australiano ha iniziato la sua impresa, entrata di diritto nel Guinness dei primati come l’edizione discografica più ambiziosa mai portata a termine da un solo interprete. FRANZ LISZT ODI FUNEBRI

Glasgow Singers, BBC Scottish Symphony Orchestra, I. Volkov

CHAN10659

CDA67856 (CD alto prezzo)

F. Liszt: Von der Wiege bis zum Grabe S107; Trois Odes funèbres S112; Zwei Episoden aus Lenaus Faust S110 Dopo il monumentale cofanetto delle opere per pianoforte presentato il mese scorso, la Hyperion continua e celebrare il secondo centenario della nascita del grande compositore ungherese con un nuovo imperdibile disco dedicato ad alcune delle sue opere meno rappresentate nei cataloghi discografici.


Columns - MARZO 2011 Tra il 1860 e il 1866 Liszt realizzò ben tre versioni delle Odes funèbres, per orchestra, per pianoforte solo e per pianoforte a quattro mani. Per quanto dai manoscritti autografi appaia evidente che Liszt aveva previsto che venissero eseguiti come un ciclo unitario, questi lavori non sono mai stati pubblicati insieme e sono stati presentati secondo il volere dell’autore solo in rarissimi casi. Questa splendida versione realizzata dalla BBC Scottish Symphony Orchestra diretta da Ilan Volkov costituisce la prima registrazione mondiale di quest’opera secondo i dettami di Liszt. Von der Wiege bis zum Grabe (Dalla culla alla tomba) venne scritta sull’onda dell’emozione suscitata da un dipinto del pittore ungherese Mihály Zichy, nel quale erano raffigurate le tre fasi della vita umana: la nascita, la lotta per l’esistenza e la morte, culla ideale della vita successiva. La leggenda di Faust ispirò a Liszt alcune delle sue opere più famose, prima tra tutte la celeberrima Faust Symphonie. In questo disco vengono proposti i Zwei Episoden aus Lenaus Faust, un lavoro tuttora poco noto dal quale traspare l’elettrizzante scrittura orchestrale lisztiana. La BBC Scottish Symphony Orchestra e Ilan Volkov su HYPERION: IGOR STRAVINSKY LE BAISER DE LA FÉE. SCÈNE DE BALLET BBC Scottish Symphony Orchestra, Ilan Volkov CDA67697 (CD alto prezzo) MAURICE RAVEL INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE

Steven Osborne, pianoforte

CDA67731/2 (2 CD alto prezzo)

M. Ravel: Gaspard de la nuit; Sonatine; Miroirs; La valse; Le tombeau de Couperin; Menuet in do diesis minore; Menuet antique; Sérénade grotesque; Jeux d’eau; Prélude; Menuet sur le nom d’Haydn; À la manière de Borodine; À la manière de Chabrier; Pavane pour une infante défunte; Valses nobles et sentimentales Negli ultimi anni le novità discografiche di Steven Osborne sono diventate uno degli eventi più attesi dagli appassionati di pianoforte di tutto il mondo. Oltre a una spiccata musicalità e a un fraseggio sottile e aristocratico, Osborne possiede un virtuo-

sismo fuori dal comune, una stupefacente ricchezza timbrica e un’articolazione di straordinario impatto. Queste qualità – e altre – appaiono evidenti in questo imperdibile cofanetto doppio, che presenta alcune delle pagine più rappresentative della letteratura pianistica dei primi decenni del XX secolo. Steven Osborne su HYPERION: LUDWIG VAN BEETHOVEN SONATE

Steven Osborne, pianoforte CDA67662 (CD alto prezzo) DIETERICH BUXTEHUDE

INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO - VOLUME 3

Christopher Herrick, organo CDA67855 (CD alto prezzo)

Il terzo volume delle straordinaria integrale delle opere per organo di Dieterich Buxtehude portata avanti da Christopher Herrick è stato realizzato sull’organo della Église de Saint-Louisen-l’Île di Parigi, inaugurato ufficialmente nel 2005 e basato sullo strumento costruito nei primi decenni del XVIII secolo dal celebre organaro Zacharias Hildebrant (16881757). Come era già successo nei due volumi precedenti, il programma di questo disco comprende un’antologia di preludi, opere basate su bassi ostinati, canzonette e canzoni intervallate da preludi corali, fantasie su corali e variazioni. Tra i brani più significativi eseguiti da Herrick in questo disco merita di essere segnalato il magnifico Preludio in re minore BuxWV140, la cui straordinaria bellezza viene ulteriormente esaltata dal contrasto con i preludi corali. Già disponibili: INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO - VOLUME 1

CDA67666 (CD alto prezzo)

INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO - VOLUME 2

CDA67809 (CD alto prezzo)

ĒRIKS EŠENVALDS (1977) PASSION AND RESURRECTION E ALTRE OPERE CORALI

Carolyn Sampson soprano Polyphony, Britten Sinfonia, Stephen Layton CDA67796 (CD alto prezzo)

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Columns - MARZO 2011 Ē. Ešenvalds: Passion and Resurrection; Evening per coro a cappella; Night Prayer per coro a cappella; A drop in the ocean, per coro a cappella; Legend of the walled-in woman per coro a cappella; Long Road per coro a cappella «Nel corso della mia carriera di critico, mi è capitato molto di rado di ascoltare un’opera nuova così fresca e sotto molti aspetti così familiare […] Passion and Resurrection di Ēriks Ešenvalds è senza dubbio destinata a diventare un classico, una prerogativa che il disco della Hyperion di prossima uscita non potrà che consolidare» (On an Overgrown Path). Nel 2010 l’esecuzione di quest’opera del compositore lettone Ešenvalds ha lasciato letteralmente senza fiato sia il pubblico sia gli addetti ai lavori. Si tratta di un’opera liturgica di recente composizione, che aspira legittimamente a entrare nel grande repertorio contemporaneo al fianco di monumenti come Passio di Arvo Pärt. Rifuggendo dalla narrazione univoca che caratterizza le grandi passioni del passato, Ešenvalds ha concepito un mosaico di testi tratti dai Vangeli, dalle liturgie cattolica e ortodossa e da alcuni libri dell’Antico Testamento. Chi conosce il catalogo della Hyperion ha avuto modo in più di un’occasione di rendersi conto dell’interesse che Layton prova nei confronti delle opere dei giovani compositori baltici e dell’assoluta autorevolezza con cui si accosta al loro particolare stile musicale. Questo disco rappresenta uno dei vertici più alti di questa collana, vedendo protagonisti non solo l’ensemble Polyphony e la Britten Sinfonia dirette da Stephen Layton, ma anche Carolyn Sampson, soprano acclamata dalla critica specializzata per le sue splendide interpretazioni dedicate alla musica antica pubblicate dalla Hyperion, che si rivela perfettamente a suo agio anche nel repertorio contemporaneo.

Love went a-riding I. Firestone: In my garden; If I could tell you S. Romberg: Will you remember? ‘Sweetheart’ F. von Flotow: The last rose of summer (Martha) H. Vicars (‘Moya’): The song of songs ‘Chanson du coeur brisé’ J. La Montaine: Stopping by woods on a snowy evening H. Arlen: Happiness is a thing called Joe (Cabin in the sky) L. Bernstein: Some other time (On the town) E. Charles: When I have sung my songs C. Dougherty: Review Eseguito da uno dei soprani più ammirati del panorama concertistico internazionale e dal pianista che lo accompagna da molti anni, questo disco rende omaggio da un lato a una gloriosa tradizione musicale e dall’altro a quattro delle più grandi cantanti del passato. Il programma comprende infatti una serie di brevi brani composti per la maggior parte da autori americani, che Kirsten Flagstad, Eileen Farrell, Helen Traubel ed Eleanor Steber erano solite eseguire come bis alla fine dei loro recital. Come si legge nelle deliziose note interpretative di Christine Brewer pubblicate nel booklet, «Queste piccole gemme evocano l’atmosfera dei recital dei bei tempi andati, che non siamo più abituati a respirare nelle sale da concerto di oggi. Per me e per Roger è stato un vero piacere fare ritorno a quei giorni lontani e mi auguro sinceramente che questo disco possa suscitare graditi ricordi agli appassionati che hanno avuto la fortuna di ascoltare dal vivo queste grandissime interpreti e magari far nascere un nuovo amore negli ascoltatori più giovani». Christine Brewer e Roger Vignoles su HYPERION: RICHARD STRAUSS INTEGRALE DEI LIEDER - VOLUME 1 CDA67488 (CD alto prezzo) CARL MARIA VON WEBER INTEGRALE DELLE SONATE PER PIANOFORTE

Garrick Ohlsson, pianoforte

CDAD22076 (2 CD al prezzo di uno)

AA.VV. ECHOES OF NIGHTINGALES

Christine Brewer, soprano - Roger Vignoles, pianoforte CDA67813 (CD alto prezzo)

S. Homer: Sing to me, sing E. McArthur: Night A.W. Kramer: Now like a lantern M. Lund Tyson: Sea Moods Sir L. Ronald: O lovely night! J.H. Rogers: At Parting J. Alden Carpenter: The sleep that flits on baby’s eyes P. Sargent: Hickory Hill V. Youmans: Through the years P. Nordoff: There shall be more joy F. La Forge: Hills F. Bridge: 4

C.M. von Weber: Sonata n. 1 J138 op. 24; Sonata n. 2 J199 op. 39; Aufforderung zum Tanz J260 op. 65; Sonata n. 3 J206 op. 49; Sonata n. 4 J287 op. 70; Rondò brillante J252 op. 62; Momento capriccioso J56 op. 12 Sebbene oggi sia conosciuto soprattutto per le sue opere, Carl Maria von Weber fu anche un pianista di grande talento e scrisse un buon numero di opere pianistiche, di cui le quattro sonate rappresentano il cuore pulsante. Quelle di Weber sono considerate da molti studiosi le prime sonate per pianoforte davvero “romantiche” e il loro stile esercitò una grandissima influenza sui compositori tedeschi della generazione


Columns - MARZO 2011 successiva come Felix Mendelssohn e Robert Schumann. Si tratta di opere di ampio respiro e di grande raffinatezza, che per qualche strano motivo sono state fino a oggi quasi ignorate sia dalle società concertistiche sia dall’industria discografica. Il programma di questo cofanetto comprende anche la celeberrima Invito alla danza, un’opera di grande bellezza resa immortale dalla meravigliosa orchestrazione di Berlioz. «Eseguite da un pianista dal temperamento autenticamente romantico, queste opere sono state ingiustamente dimenticate per anni sia dai musicisti sia dalla critica» (Gramophone). Queste deliziose interpretazioni dei capolavori pianistici di Weber erano già state pubblicate in precedenza dalla Arabesque. AA.VV. RARE OPERE FRANCESI PER VIOLINO E ORCHESTRA

Philippe Graffin, violino - Ulster Orchestra, Thierry Fischer CDH55396 (CD medio prezzo)

G. Fauré: Concerto per violino e orchestra op. 14 C. Saint-Saëns: Morceau de concert per violino e orchestra op. 62 É. Lalo: Fantaisie norvégienne per violino e orchestra; Guitarre op. 28 E. Guiraud: Caprice per violino e orchestra J. Canteloube: Poème per violino e orchestra La Hyperion ripropone nella collana mid-price Helios un disco che in occasione della prima uscita ottenne un successo strepitoso, grazie alla presenza di una serie di opere tanto poco note quanto straordinariamente belle. Il Concerto in un solo movimento di Gabriel Fauré è l’unico tempo sopravvissuto di un concerto per violino e orchestra in tre movimenti, mentre il Morceau de concert di Camille Saint-Saëns era stato concepito in origine come il primo tempo del Concerto n. 3 per violino e orchestra. Caratterizzata da un movimento lento di straordinaria intensità, la Fantaisie norvégienne di Édouard Lalo ispirò a Max Bruch la Fantasia scozzese, mentre Guitarre è una miniatura giovanile che Lalo – violinista di grande talento – scrisse pensando a se stesso e che in seguito venne orchestrata da Gabriel Pierné. Docente di composizione sia di Debussy sia di Dukas, Ernest Guiraud scrisse il delizioso Caprice per Pablo de Sarasate e il Poème di Joseph Canteloube rivela molto del fascino presente negli splendidi Chants d’Auvergne, l’opera a cui è legata gran parte della sua fama postuma. La stupefacente interpretazione di Philippe Graffin e il superbo accompagnamento della Ulster Orchestra diretta da Thierry Fischer contribuiscono a rendere questo disco un must imperdibile per tutti gli appassionati di violino. GRAMOPHONE EDITOR’S CHOICE · RECOMMANDÉ PAR RÉPERTOIRE · RECOMMANDÉ PAR CLASSICA

GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA MISSA AETERNA CHRISTI MUNERA

Westminster Cathedral Choir, James O’Donnell CDH55368 (CD medio prezzo)

G. Pierluigi da Palestrina: Aeterna Christi munera; Missa Aeterna Christi munera; Sicut cervus desiderat; Super flumina Babylonis; Vidi turbam magnam; Quattro mottetti dal Canticum Canticorum Salomonis; Magnificat primi toni a 8 «[Questo disco rappresenta] una perfetta introduzione allo straordinaria genio di Palestrina, grazie a un’interpretazione molto ispirata» (Organists’ Review) «Un disco caldamente raccomandato, come del resto tutti gli altri volumi di questa serie» (Fanfare, Stati Uniti).

AA.VV.

INTEGRALE DELLE REGISTRAZIONI SOLISTICHE SU 78 GIRI (1908-1945)

Percy Grainger, pianoforte

APR7501 (5 CD prezzo speciale)

CD 1: Registrazioni acustiche effettuate per la Gramophone Company Ltd (1908), la HMV (1914) e la Columbia Graphophone Company USA (1917-24) CD 2: Registrazioni acustiche effettuate per la Columbia Graphophone Company USA (1917-24) CD 3-5: Registrazioni elettriche effettuate per la Columbia Phonograph Company USA (1925-31) Registrazioni effettuate per la Decca USA (1945) Percy Grainger fu il virtuoso meno narcisista della sua epoca, al punto che preferì sempre essere considerato prima di tutto un compositore. Nonostante questo, le recensioni entusiastiche pubblicate sui giornali dell’epoca e i numerosi dischi da lui realizzati dimostrano in maniera inequivocabile il suo grande talento pianistico. Purtroppo nel pur inflazionato mercato discografico odierno sono disponibili pochissime incisioni di Grainger e molte di esse non sono mai state pubblicate su CD, un fatto che rende questo cofanetto di cinque dischi della Appian rimasteriz5


TELCD 80154

GRANDI BRANI D’OPERA DI PUCCINI, VERDI E WAGNER IN VERSIONE ORCHESTRALE ‘SENZA PAROLE’

zato da Ward Marston la testimonianza più completa dell’arte di un pianista tecnicamente ferratissimo e in possesso di una eccezionale sensibilità. Il programma mette in evidenza il suo grande interesse per le opere di Bach e di Grieg, ma non mancano strabilianti interpretazioni di alcuni dei principali cavalli di battaglia della letteratura pianistica del XIX secolo, tra cui la Sonata n. 2 e gli Études symphoniques di Schumann, la Sonata n. 3 di Brahms e una serie di pagine di Debussy, Liszt e Scott. Una delle chicche di questo cofanetto è costituita dalla prima registrazione assoluta della Sonata in si minore di Chopin, considerata per molto tempo da Gramophone l’edizione di riferimento del capolavoro del grande compositore polacco. Per finire, vanno citati i 26 brani dello stesso Grainger, interpretazioni definitive che dimostrano al di là di ogni parola il valore assoluto della sua produzione.

WAGNER - THE RING WITHOUT WORDS

JOHN COLTRANE

Orchestral Highlights from The Ring Cycle Lorin Maazel, Berliner Philarmoniker

Turtle Island Quartet

THE LEGACY OF JOHN COLTRANE

TELCD 80364

TELCD80684 (CD alto prezzo)

VERDI - WITHOUT WORDS

TELCD 80260

Grand Opera for Orchestra Eric Kunzel, Cincinnati Pops Orchestra

PUCCINI - POPS PLAYS PUCCINI Arrangements for Orchestra Eric Kunzel, Cincinnati Pops Orchestra

A PREZZO SPECIALE

€ 12,90

FINO AL 31.05.2011

Moment’s Notice; La Danse du Bonheur; Model Trane; A Love Supreme; ’Round Midnight; Countdown; My Favourite Things; Naima; Song to John; So What Nell’universo musicale esistono alcune opere – per la verità poche – in grado di trascendere i confini dei generi a cui appartengono, riuscendo a parlare direttamente all’anima e al cuore di tutti. Questo è il caso del sassofonista John Coltrane, un artista che la storia della musica ha fatto rientrare nell’ambito del jazz, ma la cui visione musicale si aprì a orizzonti molto più vasti. Quattro decenni dopo la sua scomparsa, Coltrane continua a costituire una fonte di ispirazione ineludibile non solo per i musicisti jazz, ma anche per chi si dedica al pop e alla classica, che trovano nella sua raffinata produzione contenuti sempre validi e attuali. Questo nuovo disco della Telarc propone una meravigliosa antologia di brani di Coltrane nella ispirata interpretazione del Turtle Island Quartet, una delle formazioni cameristiche più valide in circolazione, che nel corso degli ultimi anni ha saputo stupire sia il pubblico sia la critica con scelte tanto sorprendenti quanto azzeccate. A tutto questo si aggiunge come gustosissima ciliegina sulla torta la strepitosa qualità sonora che da sempre costituisce il miglior biglietto da visita dell’etichetta americana.


Columns - MARZO 2011 JOHANN STRAUSS DER CARNEVAL IN ROM

ANDRZEJ PANUFNIK

INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI – VOLUME 3 Lukasz Dlugosz, flauto Orchestra Sinfonica della Radio Polacca, Lukasz Borowicz

CPO777498 (CD alto prezzo)

A. Panufnik: Sinfonia Mistica (Sinfonia n. 6); Musica d’autunno; Hommage à Chopin; Rapsodia Nato a Varsavia nel 1914, Andrzej Panufnik si mise ben presto in evidenza tra i compositori e direttori polacchi di maggior talento, ma dopo la fine della seconda guerra mondiale e l’entrata della Polonia nell’orbita sovietica il suo stile fu accusato di essere formalista e decadente. Nel 1954 Panufnik fuggì in Inghilterra e chiese asilo politico, una mossa che sancì la definitiva messa al bando delle sue opere in Polonia. La continua crescita della sua fama gli consentì di ottenere commissioni molto remunerative soprattutto dagli Stati Uniti e di sentirsi sempre più a suo agio in Inghilterra. Sebbene i suoi lavori venissero eseguiti da direttori del calibro di Leopold Stokowski, Jascha Horenstein e Georg Solti, Panufnik fu sempre considerato una sorta di masso erratico nel panorama musicale dell’Occidente “libero”, per via della sua scelta di non adottare i metodi seriali allora in gran voga. «Per me, la musica rappresenta l’espressione più profonda dei sentimenti e delle emozioni. Per questo motivo, i contenuti spirituali e poetici rivestono un’importanza essenziale e un’influenza determinante nella costruzione di un’opera. In tutte le mie opere ho cercato di raggiungere un equilibrio convincente tra le emozioni e la razionalità, un equilibrio di cuore e cervello, di contenuti e di stile». Il terzo volume dell’integrale delle opere orchestrali di Panufnik presenta nella splendida interpretazione dell’Orchestra Sinfonica della Radio Polacca diretta da un ispirato Lukasz Borowicz la sua Sesta Sinfonia, il cui carattere ascetico e profondamente spirituale esprime meglio di qualunque parola la poetica di un compositore che merita di essere riscoperto ai massimi livelli.

Solisti, Chor der Staatsoperette Dresden, Orchester der Staatsoperette Dresden, Ernst Theis CPO777405 (2 CD alto prezzo)

Scritto nel 1873, Der Carneval in Rom di Johann Strauss venne completamente oscurato della prima esecuzione del suo capolavoro Der Fledermaus, andato in scena solo un anno più tardi. Eppure, sotto il profilo squisitamente musicale, i grandiosi duetti, le arie e soprattutto i finali del primo e del secondo atto di Der Carneval in Rom rientrano di diritto tra i brani migliori mai scritti da Strauss. Si badi bene: questa operetta non è infarcita come molti altri lavori dell’epoca di brani tesi unicamente ad assecondare l’orecchio con ritmi e melodie di facile ascolto, ma presenta un libretto di buona qualità sotto l’aspetto letterario, un carattere delicatamente lirico e una musica che riesce a esprimere nel modo migliore l’intreccio della trama. Queste caratteristiche erano pensate più per emozionare e sedurre che per costituire uno svago superficiale, un fatto che con ogni probabilità colse di sorpresa il pubblico presente alla prima rappresentazione e che si tradusse in un successo piuttosto modesto per un compositore abituato a cogliere clamorosi trionfi. Questa eccellente ripresa moderna basata sulla nuova integrale delle partiture di Johann Strauss è andata in scena nel 2004 con un eccellente cast di solisti e l’Orchester der Staatsoperette Dresden diretta a Ernst Theis. Una proposta di grandissimo fascino, che consente di scoprire un lato inedito – ma non per questo meno affascinante – dell’autore del Bel Danubio blu. Già disponibile di Johann Strauss: DAS SPITZENTUCH DER KÖNIGIN

Solisti, Chor der Staatsoperette Dresden Orchester der Staatsoperette Dresden, Ernst Theis CPO777406 (2 CD alto prezzo) ISIDORA ZEBELJAN OPERE ORCHESTRALI

Già disponibili di Andrzej Panufnik:

Aile Asszonyi, soprano Zebeljan Ensemble, Janacek Philharmonic, D. Porcelijn

INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI – VOLUME 1

CPO777496 (CD alto prezzo)

INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI – VOLUME 2

CPO777497 (CD alto prezzo)

CPO777670 (CD alto prezzo)

I. Zebeljan: I cavalli di San Marco, illumination per orchestra; Rukoveti, cinque pezzi per soprano e orchestra; La danza 7


Columns - MARZO 2011 del menestrello per orchestra da camera; Seliste (Il villaggio deserto), elegia per orchestra; Escenas picaras, sinfonia in tre movimenti Vi è mai capitato di vedere uno degli spettacolari film diretti dal grande regista Emir Kusturica come Arizona Dream o Underground? In questo caso avete ascoltato le colonne sonore di Goran Bregovic, nelle quali la musica accompagna alla perfezione lo svolgimento dell’azione creando. L’orchestrazione di queste colonne sonore – elemento che ne rappresenta il cuore più autentico – è opera di una donna che nel corso degli ultimi anni si è messa in luce tra i compositori più interessanti d’Europa: Isidora Zebeljan. Se i suoi arrangiamenti di colonne sonore dimostrano che la Zebeljan conosce questa difficile arte come pochi altri suoi colleghi, le sue opere originali rivelano che la musicista di Belgrado ha qualcosa di straordinario da comunicare al grande pubblico. La musica della Zebeljan riesce infatti a raggiungere il cuore degli appassionati con un’immediatezza e una spontaneità che trovano confronti solo nelle opere migliori dei compositori finlandesi Aulis Sallinen e Einojuhani Rautavaara e le consentono di aprire un filo diretto privilegiato con gli ascoltatori. Nel giudicare un’opera della Zebeljan in un concorso di composizione, David Pountney scrisse: «La sua musica ha suscitato in me una totale avversione nei confronti di quella che potrebbe essere definita “modernità accademica”, grazie a una scrittura estremamente diretta nella sua freschezza, originalità e capacità di esprimere un’ampia gamma di emozioni». Sotto l’aspetto stilistico, i principali punti di riferimento delle splendide opere orchestrali della Zebeljan presentate in questo disco sono costituiti dagli elementi tradizionali della musica folk balcanica e dalla mistica bellezza dell’arte bizantina. Un disco di rapinosa bellezza, che vi sorprenderà. FRIEDRICH WILHELM ZACHOW CANTATE PASQUALI

Solisti, Cantus Thuringia, Capella Thuringia, B. Klapprott CPO777643 (CD alto prezzo)

F.W. Zachow: Ich bin die Auferstehung und das Leben; Bei Gott ist mein Heil, meine Ehre Anonimo: Ach, Herr, mich armen Sünder; Triumph, ihr Christen seid erfreut Nel 1684 Friedrich Wilhelm Zachow assunse l’incarico di organista della Chiesa di Santa Maria di 8

Halle, succedendo al defunto Samuel Ebart. La carica musicale più importante di Halle comportava non solo il servizio all’organo, ma anche la direzione del coro e dell’orchestra municipali e del chorus musicus cittadino in un repertorio prevalentemente sacro. Nel corso dei 28 anni che mantenne questo incarico, Zachow si mise in grande evidenza, al punto da essere considerato uno dei compositori di musica sacra migliori della sua epoca, come dimostra il fatto che alla sua morte, avvenuta nel 1712, Johann Sebastian Bach fece domanda per prendere il suo posto. In particolare, Zachow fu un apprezzato autore di cantate sacre, che riscossero un grandissimo successo in tutta la Germania centrale. Nonostante questi innegabili meriti, Zachow è passato alla storia per essere stato il maestro di Georg Friedrich Händel, che dimostrò la sua ammirazione citando più volte motivi delle sue opere ancora negli anni del soggiorno londinese. I musicologi continuano a discutere sulla paternità delle due cantate anonime presentate in questo disco, che alcuni hanno attribuito al giovanissimo Händel, anche se la questione rimane tuttora aperta. Al di là di ogni considerazione, queste opere furono sicuramente scritte nei primissimi anni del XVIII secolo nella cerchia che faceva capo a Zachow e – se anche non uscirono dalla penna di Händel – il futuro autore del Messiah le conobbe sicuramente molto bene. Sotto questo aspetto questo disco – magnificamente eseguito dalla Capella Thuringia diretta da un ispirato Bernhard Klapprott – rappresenta un documento di inestimabile valore per ricostruire il panorama musicale di Halle che fece da sfondo ai primi passi di Händel. MUSICA SACRA HAMBURGENSIS 1600-1800 GEORG PHILIPP TELEMANN MUSICA FUNEBRE PER L’IMPERATORE CARLO VII Solisti, La Stagione Frankfurt, Michael Schneider CPO777603 (CD alto prezzo)

G.P. Telemann: Ich hoffete aufs Licht TVWV 4:13, musica funèbres per l’imperatore Carlo VII (Amburgo 1745) Nel corso della sua lunga carriera Telemann scrisse opere funebri per molte persone. Pervenutaci solo tramite un manoscritto di pugno dell’autore con numerose correzioni, abbreviazioni e in parte senza testo, la Musica funebre per l’imperatore Carlo VII presenta già tutte le caratteristiche peculiari dell’ultima fase creativa di Telemann, tra cui parti vocali dai tratti spesso austeri, pochi passaggi di coloratura, un utilizzo sistematico del metro verbale, una linea melodica sostenuta da ritmi mossi e da pause frequenti e una struttura armonica quanto mai variegata. Questo lavoro funebre si colloca nel novero delle composizioni di stato commissionate dal concilio di Amburgo per le elezioni, le incoronazioni, i matrimoni e i fu-


Columns - MARZO 2011 nerali dei sovrani del Sacro Romano Impero Germanico. Il fatto che queste opere siano state eseguite abitualmente nelle chiese e a volte addirittura in ambito liturgico consente di farle rientrare di diritto nel repertorio sacro amburghese. Per sottolinearne ulteriormente il significato, il concilio di Amburgo commissionò per queste opere testi di particolare importanza, che Telemann – quasi inutile dirlo – rivestì con una musica originale e di rara bellezza, che si spinge molto oltre la pompa formale di un’occasione di stato. Una nuova splendida perla alla già ricchissima collana dedicata dalla CPO a Telemann ed ennesima pregevole prova d’artista di Michael Schneider.

padronanza tecnica e a una straordinaria coerenza artistica, Toch aggiunse un suo inconfondibile colore al già screziato panorama musicale dei primi anni del XX secolo che ora, grazie all’impegno della CPO, tutti gli appassionati di questo repertorio possono finalmente apprezzare. AULIS SALLINEN INTEGRALE DELLE SINFONIE

Norrköping Symphony Orchestra, Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, A. Rasilainen CPO777640 (5 CD basso prezzo)

ERNST TOCH OPERE CAMERISTICHE

Maria Karb e Britta Stroeher, soprano Mutare Ensemble, Gerhard Müller-Hornbach CPO777092 (CD medio prezzo)

E. Toch: Die chinesische Flöte op. 29; Sinfonia da camera per quindici strumenti e soprano; Cinque Pezzi per strumenti a fiato e percussioni op. 83; Egon und Emilie dramma familiare per soprano di coloratura, voce recitante e sette strumenti a fiato; Quartetto per oboe, clarinetto, fagotto e viola op. 98 Negli ultimi anni della sua vita Ernst Toch si autodefinì argutamente «il compositore più trascurato del mondo». Toch fu una delle innumerevoli vittime del regime nazista, un fatto che rende ancora più felice la CPO di contribuire alla riscoperta della sua produzione, che nel corso degli ultimi anni si è concretizzata nelle integrali delle sinfonie e dei quartetti per archi salutate con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo. I lavori presentati in questo disco vennero composti in diverse fasi della vita e della carriera di Toch. In particolare, se Die chinesische Flöte e le musiche di scena per il dramma Egon und Emilie di Christian Morgenstern videro la luce quando Toch insegnava al Conservatorio di Mannheim e stava conducendo una fortunata attività compositiva in Germania, i Cinque Pezzi e il Quartetto furono scritti negli Stati Uniti verso la fine della sua vita. Le due composizioni giovanili testimoniano una fase di profonde trasformazioni nello stile di Toch. I lavori scritti in questo periodo sono infatti ricchi di vivacità, di sfumature timbriche e di umorismo. Le ultime opere di Toch appartengono invece a una fase dalle caratteristiche radicalmente diverse. In particolare, il Quartetto composto da Toch pochi mesi prima della sua morte è un’opera esente da qualsiasi forma di vanità e con una composizione strumentale insolita che fece balenare la possibilità di superare le ambizioni delle avanguardie di quegli anni. Grazie alla sua assoluta

A. Sallinen: Sinfonia n. 1; Sinfonia n. 7; A Solemn Overture; Chorale; Sinfonia n. 2; Sinfonia n. 4; Concerto per corno e orchestra; Mauermusik; Sinfonia n. 3; Sinfonia n. 5; Sinfonia n. 6; Concerto per violoncello e orchestra; Sinfonia n. 8; Concerto per violino e orchestra; Shadows; The Palace Rhapsody Insieme a Einojuhani Rautavaara, Aulis Sallinen è considerato l’esponente più autorevole e carismatico del panorama musicale contemporaneo della Finlandia. La fama di cui gode oggi Sallinen in ogni parte del mondo è basata sulle opere Il cavaliere e La linea rossa e – soprattutto – sulle sue otto sinfonie. Sotto il profilo stilistico, la musica di Sallinen si pone agli antipodi rispetto ai dogmatismi della musica moderna e la sua sincera intensità fa appello direttamente al pubblico, che nel corso degli anni ha eletto il compositore finlandese a suo beniamino. Il segreto del successo delle sinfonie di Sallinen può essere riassunto in una rigorosa struttura tonale di riferimento, semplici formule tematiche e in una costruzione formale improntata alla massima trasparenza con qualche energica tensione. Oggi questo monumentale corpus orchestrale – che oltre alle sinfonie comprende i concerti – può essere apprezzato in tutta la sua straordinaria bellezza in questo convenientissimo cofanetto di cinque CD della CPO, che vede assoluto protagonista un ispirato Ari Rasilainen.

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FRANZ LISZT ANNÉES DE PÈLERINAGE

Louis Lortie, pianoforte CHAN10662(2) (2 CD al prezzo di uno)

GIUSEPPE VERDI QUATTRO PEZZI SACRI. INNO DELLE NAZIONI Barbara Frittoli, Francesco Meli, Orchestra e Coro del Teatro Regio di Torino, G. Noseda

PRIMA SCELTA - i migliori a prezzo speciale € 14,90 (prezzo consigliato - fino al 31.05.2011)

G. Verdi: Quattro pezzi sacri; Inno delle nazioni; Libera me, Domine (Messa per Rossini); La vergine degli angeli La Chandos è orgogliosa di presentare un disco di opere verdiane relativamente poco note eseguite da alcuni dei più grandi interpreti italiani, il soprano Barbara Frittoli, il tenore Francesco Meli e il Coro e l’Orchestra del Teatro Regio di Torino diretti da Gianandrea Noseda. Il programma si apre con «La vergine degli angeli», il coro che chiude il terzo atto della Forza del destino. In questa scena Leonora - creduta da tutti un uomo e mandata nel Monastero di Hornachuelos per vivere in una grotta da eremita il resto della sua vita - viene accolta dagli altri monaci con uno dei cori più belli mai scritti da Verdi, che viene contrappuntato dal sublime canto della protagonista. Poco dopo aver portato a termine La forza del destino, a Verdi venne chiesto di scrivere un lavoro che rappresentasse la neonata Italia unita all’Esposizione Internazionale di Londra. Verdi accettò e compose l’Inno delle nazioni, su testo di Arrigo Boito. Alla fine si decise di non includere questo lavoro nelle celebrazioni ufficiali, ma la sua prima esecuzione tenutasi a Londra alla fine del 1862, fu accolta con un successo trionfale. Ripensando alle tappe che avevano portato alla sospirata unità d’Italia, Verdi citò in quest’opera gli inni nazionali della Francia, dell’Inghilterra e dell’Italia, riunendoli alla fine in una conclusione fugata di pirotecnico virtuosismo. Per celebrare degnamente la scomparsa di Gioachino Rossini, nel 1868 a Verdi venne commissionata una messa in collaborazione con alcuni dei più grandi compositori italiani di quegli anni. Secondo i progetti, le messa avrebbe dovuto essere eseguita in occasione del primo anniversario della scomparsa del grande compositore pesarese ma, di fronte all’incapacità delle autorità bolognesi di organizzare l’evento in tempo, il progetto venne abbandonato. Nonostante questo, Verdi onorò il suo impegno e portò a termine quello che sarebbe stato l’ultimo tempo della messa, il Libera me presentato in questo disco, che in seguito avrebbe rielaborato per la Messa di requiem. Completano il programma Quattro Pezzi sacri (Ave Maria, Laudi alla Vergine Maria, Stabat Mater e Te Deum). CHAN10659 (CD alto prezzo)

F. Liszt: Integrale degli Années de pèlerinage; Venezia e Napoli (supplemento al Secondo Libro) Louis Lortie affronta in questo cofanetto doppio offerto al prezzo di un solo CD i tre libri degli Années de pèlerinage di Liszt, un’opera che solo pochi pianisti hanno osato registrare nella sua interezza. Rielaborato in parte da alcuni pezzi pubblicati in precedenza nell’Album d’un voyageur, il primo libro degli Années de pèlerinage è ispirato ai viaggi in Svizzera compiuti da Liszt nella sua giovinezza e non descrive paesaggi particolari, ma tenta di comunicare le sensazioni che il compositore ungherese provò nel corso del suo viaggio. Il secondo libro fu invece ispirato dalle opere d’arte e alle poesie che Liszt ebbe modo di scoprire durante i suoi viaggi in Italia. Il terzo e ultimo libro degli Années de pèlerinage fu scritto da Liszt molti anni dopo, quando sia il suo stile erano andati incontro a profonde trasformazioni. Questi brani sono caratterizzati da una maggiore semplicità nel trattamento degli elementi musicali e spesso esprimono una profonda disperazione e una grande austerità. Ormai giunto al tramonto della sua lunga vita, Liszt si rese conto che quest’ultimo libro degli Années de pèlerinage non sarebbe riuscito a scatenare l’entusiasmo dei grandi pubblici. Come ebbe a dire lui stesso, quest’opera «era stata scritta per un’élite più che per molti e non si prefiggeva di ottenere grandi successi ma di riscuotere l’approvazione di quei pochi che concepivano l’arte non come il semplice trastullo di un’ora spensierata e che da essa pretendono molto più di una banale distrazione di un effimero divertimento». BENJAMIN BRITTEN OPERE ORCHESTRALI

Robert Murray, tenore - Paul Watkins, violoncello BBC Philharmonic Orchestra, Edward Gardner CHAN10658 (CD alto prezzo)

B. Britten: Sinfonia per violoncello e orchestra; Suite sinfonica Gloriana; Quattro Interludi marini (Peter Grimes)


Columns - MARZO 2011 Questo splendido disco presenta uno spaccato quanto mai gradevole della produzione orchestrale di Britten, abbinando opere relativamente poco note come la suite sinfonica Gloriana e la Sinfonia per violoncello e orchestra a uno dei lavori che hanno contribuito a consacrare la fama di Britten, i Quattro Interludi marini, nell’interpretazione di Paul Watkins e della BBC Philharmonic Orchestra guidata da Edward Gardner. Scritta per Mstislav Rostropovich, la Sinfonia per violoncello e orchestra venne eseguita per la prima volta nel 1964 nella Sala Grande del Conservatorio di Mosca dal violoncellista russo accompagnato dall’Orchestra Filarmonica di Mosca diretta dal compositore. I Quattro Interludi marini vennero tratti da Britten dalla partitura del Peter Grimes. Il protagonista di quest’opera è il Mare del Nord, il cui comportamento – ora benigno ora avverso – viene descritto efficacemente negli interludi. In particolare, Sunday Morning tratteggia il riflesso del sole sulle onde e i rintocchi gioiosi delle campane del villaggio, mentre Storm esprime il profondo turbamento di Grimes e il suo incontenibile desiderio di pace. La Suite sinfonica è stata tratta dall’opera Gloriana, che fu eseguita per la prima volta nel 1953 nel corso di una serata di gala organizzata alla Royal Opera House per celebrare l’incoronazione di Elisabetta II. La vicenda di quest’opera ruota – in maniera per la verità piuttosto incauta – intorno alla sfortunata relazione tra la regina Elisabetta I e il duca di Essex. Il clamoroso insuccesso con cui venne accolta fece uscire quest’opera dal repertorio dei teatri inglesi fino alla morte del compositore. In ogni caso, Britten rielaborò alcuni brani orchestrali per presentarli in sede da concerto, tra cui quelli della suite presentata in questo disco. VINCENT D’INDY

INTEGRALE DELLE OPERA ORCHESTRALI – VOLUME 4

Iceland Symphony Orchestra, Rumon Gamba CHAN10660 (CD alto prezzo)

V. d’Indy: Sinfonia n. 1 in la maggiore; Symphonie Italienne / Poèmes des Rivage suite sinfonica op. 77 La Chandos è orgogliosa di presentare il quarto volume dell’integrale delle opere orchestrali di Vincent d’Indy nella magistrale interpretazione della Iceland Symphony Orchestra diretta da Rumon Gamba. D’Indy compose la Symphonie italienne poco prima di compiere vent’anni sull’onda delle emozioni pro-

vate nel corso dei suoi viaggi in Italia, come si può notare dai sottotitoli dei suoi quattro movimenti “Roma”, “Firenze”, “Venezia” e “Napoli”. Strettamente legata sotto l’aspetto stilistico a Mendelssohn, Schumann e Berlioz, quest’opera melodiosa fu un’impresa molto ambiziosa per quello che era ancora un compositore alle prime armi, tuttavia in essa è già possibile ravvisare qualche traccia del tono intellettuale con cui si accostò sempre alla musica. Composta tra il 1919 e il 1921 la suite sinfonica Poème des rivages è l’ultimo capolavoro orchestrale di d’Indy. Si tratta di un lavoro straordinariamente elaborato sotto l’aspetto tecnico e intriso di una meravigliosa vena poetica, nel quale le solide strutture post franckiane vanno a braccetto con le fluidità testuale e timbrica di Debussy. L’orchestra – che comprende anche quattro sassofoni – crea atmosfere e luci quasi visive, che ricordano lo stile di Claude Monet. ORLANDO DI LASSO LAUDENT DEUM

His Majestys Sagbutts & Cornetts, Choir of St John’s College, Cambridge, Andrew Nethsingha CHAN0778 (CD alto prezzo)

Fondato negli anni Trenta del XVII secolo, il Choir of St John’s College vanta una gloriosa tradizione nel repertorio sacro e in questo disco presenta una splendida silloge di lavori sacri di Orlando di Lasso. Sotto il nome di Lasso ci sono pervenute oltre duemila opere, tra cui messe, cantici, mottetti, passioni, inni e litanie in latino, ai quali si aggiungono numerosi brani profani in italiano, francese e tedesco. Questo disco propone solo una piccolissima parte della sua sterminata produzione, in particolare 19 dei suoi oltre 750 mottetti pervenutici, due dei circa cento Magnificat e tre delle sue decine di brani strumentali. Sebbene si tratti di un assaggio estremamente limitato, questo programma tratteggia un ritratto fedele di un compositore dotato di una tecnica formidabile, di un infallibile talento nell’elaborazione delle strutture musicali e di un’insuperabile capacità di esaltare i testi con una musica di straordinaria bellezza che lo resero uno dei musicisti più richiesti nelle cappelle e nelle corti europee dell’alto Rinascimento. Una delle due opere a sette voci presentate in questo disco, Ecce nunc benedicite Dominum, presenta una struttura molto elaborata che consente di apprezzare l’affascinante scrittura vocale di Lasso, che non fa mai ricorso all’allora già logoro espediente del doppio coro. Veni in hortum meum conduce l’ascoltatore nel seducente universo biblico del Cantico dei Cantici. I due Magnificat che completano il programma di questo disco videro la luce almeno vent’anni più tardi. Il Magnificat O che vezzosa aurora venne scritto verso la metà degli anni Ottanta del XVI secolo. Buona parte di questo 11


Columns - MARZO 2011 lavoro è basata su un madrigale a sei voci di Orazio Vecchi (1550-1605), pubblicato più o meno negli stessi anni. Rispetto al lavoro del compositore modenese, la versione di Lasso presenta sezioni a sei voci dai toni radiosi e ottimistici e sezioni a tre e a quattro voci dall’incedere austero e riflessivo. WILLIAM WALTON QUARTETTI PER ARCHI

Doric String Quartet CHAN10661 (CD alto prezzo)

Walton: Quartetto per archi (versione originale); Quartetto per archi in la minore Questa nuova uscita della Chandos va a rimpolpare la discografia piuttosto smilza dei quartetti per archi di William Walton, con una memorabile interpretazione del Doric String Quartet, considerato tra le formazioni cameristiche più interessanti dell’ultima generazione. Scritti a distanza di un quarto di secolo, i due quartetti di Walton presentano caratteristiche talmente diverse che si fa quasi fatica a credere che siano usciti dalla penna dello stesso compositore. Il Quartetto del 1922 è un’opera estremamente ambiziosa, portata a termine da Walton prima di compiere vent’anni. Scritto in una fase più matura, il Quartetto in la minore presenta una struttura più compatta, uno stile strettamente legato alla tradizione e un incedere morbido e meravigliosamente rilassato. La prima esecuzione del Quartetto del 1922 venne accolto con tiepidi consensi, che spinsero Walton a ritirare l’opera e a sottoporla a una profonda rielaborazione. Quando questo quartetto venne ripreso pochi anni dopo la morte dell’autore per essere eseguito e inciso si decise di optare per la seconda versione. La nuova edizione del Doric String Quartet propone invece la più lunga versione originale. Verso la fine degli anni Trenta Walton decise di scrivere il Quartetto in la minore per il Bleech Quartet. Tuttavia con lo scoppio della seconda guerra mondiale gli impegni di Walton si accavallarono e gli vennero commissionate le colonne sonore di parecchi film di propaganda, al punto che il compositore poté porre mano alla partitura del quartetto solo alla fine del 1944. Il ritorno di Walton al genere del quartetto non fu per nulla semplice. Come scrisse lui stesso a un amico nel 1945, «Sto combattendo una battaglia mortale con quattro archi e non vedo ancora il modo di venirne fuori […] Temo di essermi occupato di colonne sonore per troppo tempo». Nonostante le difficoltà iniziali, il quartetto prese forma e qualche tempo dopo Walton scrisse allo stesso amico di essere riuscito finalmente a «conquistare una trincea» e di «essere sopravvissuto ai reticolati di filo spinato». Il Quartetto in la minore fu portato a termine nel 1947 e venne tenuto a battesimo con buon successo dal Bleech Quartet nel corso di un concerto trasmesso dal Terzo Canale della BBC. 12

WILLIAM WALTON BELSHAZZAR’S FEAST – SINFONIA N.1 London Symphony Orchestra, Sir Colin Davis LSO0681 (SACD basso prezzo)

Composte una dopo l’altra, la Sinfonia n. 1 e Belshazzar’s Feast consentirono a William Walton di consolidare la sua fama di capofila e alfiere dei compositori inglesi della sua generazione. Belshazzar’s Feast è un maestoso affresco corale che descrive con straordinario realismo la vita dissoluta che si conduceva a Babilonia e la sua successiva rovina, un risultato che Walton ottenne facendo ricorso a un’orchestra di grandi dimensioni, comprendente anche due bande di ottoni. Lo stesso spirito effervescente e il medesimo incedere vulcanico si celano sotto la superficie della Prima Sinfonia, la cui musica evoca le tensioni che strinsero il mondo alla fine degli anni Trenta mantenendo comunque un fascino senza tempo attualissimo ancora oggi. Come sempre da antologia la lettura di Sir Colin Davis, alla testa di una London Symphony Orchestra in forma smagliante.

GEORG FRIEDRICH HÄNDEL IL TRIONFO DEL TEMPO E DEL DISINGANNO

Lucy Crowe, Hilary Summers, Anna Stephany, Andrew Staples, Early Opera Company, Christian Curnyn WHLive42/2 (2 CD medio prezzo)

La Wigmore Hall Live pubblica il suo primo cofanetto doppio presentando Il Trionfo del Tempo e del Disinganno, un oratorio in due parti composto da Händel a Roma nel 1707 su libretto del cardinale Benedetto Pamphili, che nell’aria «Lascia la spina cogli la rosa» fece ascoltare al raffinato pubblico romano la melodia che quattro anni più tardi fu riutilizzata a Londra nella celeberrima aria «Lascia ch’io pianga» del Rinaldo.


Columns - MARZO 2011 La registrazione è stata effettuata dal vivo nel gennaio del 2010 dalla Early Opera Company, uno dei migliori ensemble di strumenti originali inglesi diretto da Christian Curnyn, protagonista qualche mese fa di una formidabile edizione del Flavio di Händel pubblicata dalla Chandos. La vicenda dell’oratorio ruota intorno al personaggio del Disinganno interpretato da Hilary Summers, un contralto dotato di un timbro molto ricco e gradevole anche nel registro più grave, che le consente di eseguire perfettamente la parte pensata dal compositore sassone per un castrato. Curnyn ha cercato di ricreare nella maniera più fedele possibile non solo il tipo di suono che il pubblico era solito ascoltare nei primi anni del XVIII secolo, ma ha posto grande attenzione anche sui tempi. «All’epoca di Händel la musica dipendeva soprattutto dal tempo, cinquanta battute al minuto. La musica barocca era basata sulla danza, che richiede un ritmo naturale. Ovviamente è possibile superare i confini di questa convenzione, tuttavia si corre il rischio di alterarne la naturalezza. Nella musica di Händel pulsa un ritmo interno che non si può ignorare». FRYDERYK CHOPIN OPERE PER PIANOFORTE

Nelson Goerner, pianoforte WHLive039 (CD medio prezzo)

F. Chopin: Polonaise-Fantaisie op. 61; Notturno op. 62 n. 1; Notturno op. 62 n. 2; Andante spianato e Grande Polacca op. 22; Dodici Studi op. 10; Preludio op. 28 n. 24 S. Rachmaninov: Preludio op. 32 n. 5 «Chopin trasformò completamente la scrittura pianistica. Nessun altro compositore di quell’epoca ha mai scritto musica così ricca di colori. Chi altri è mai riuscito a far cantare il pianoforte con la sua stessa passione? Partendo da questo strumento, Chopin creò un universo tutto suo, al punto che anche se non scrisse né sinfonie né opere liriche, la sua opera appare perfettamente compiuta». Questa è l’opinione del pianista argentino Nelson Goerner, la cui interpretazione di Chopin ha spinto il critico di Gramophone a definirlo «un pianista in possesso di un temperamento poetico in grado di esaltare il pubblico» e il cui concerto tenuto alla Wigmore Hall di Londra nell’ottobre del 2009 è stato solo uno delle numerose tappe di una tournée che lo ha visto celebrare in tutto il mondo il bicentenario della nascita di Chopin. Il programma

di questo disco si apre con l’ultima opera di ampio respiro scritta dal compositore polacco, la Polonaise-Fantaisie op. 61, seguita dagli ultimi due notturni. Goerner concluse la prima parte del recital alla Wigmore Hall con l’Andante spianato e grande polacca op. 22, prima di affrontare i dodici Studi op. 10, composti più o meno nello stesso periodo della Grande polacca. Come il pianista argentino ha affermato in una recente intervista «questi brani sono i migliori insegnanti che si possano trovare. Ogni volta che li suono mi sembra di essere ancora uno studente e ogni volta vi trovo nuovi dettagli e un senso di libertà sempre maggiore […] Gli Studi di Chopin richiedono all’interprete una predisposizione intellettuale e spirituale, perché non sono affatto meri esercizi di virtuosismo». DIAPASON D’OR

IGOR STRAVINSKY PERSÉPHONE

Doris Schade, voce recitante; Fritz Wunderlich, tenore; Schwanheimer Kinderchor, Chror des Süddeutschen Rundfunks, Chor des Hessischen Rundfunks, Sinfonie-Orchester des Hessischen Rundfunks, Dean Dixon AUD95619 (CD alto prezzo)

La Audite propone questo mese l’incontro tra due grandissimi del XX secolo, Igor Stravinsky e il grande tenore tedesco Fritz Wunderlich, una vera rarità per i cataloghi discografici. Per la verità, raro non è solo l’abbinamento tra il cantante e il compositore, ma anche il lavoro eseguito, Perséphone, una delle opere meno conosciute della produzione di Igor Stravinsky. A ben vedere, la parte di Eumolpio – nome del protagonista della Perséphone traducibile dal greco come “colui che canta meravigliosamente” – sembra quasi essere stata scritta apposta per Wunderlich ed è un vero peccato che non abbia potuto cantarla altre volte oltre a questa memorabile edizione fissata su disco nel 1960 a Francoforte sul Meno. Dean Dixon, che l’anno successivo sarebbe diventato il primo afro-americano a ricoprire la carica di direttore principale di una radio tedesca, andò a scovare questo melodramma lirico virtualmente sconosciuto scritto da Stravinsky su un testo di André Gide durante il suo periodo neoclassico, che rievoca il mito classico della morte e della successiva rinascita. La parte recitante di Perséphone venne affidata alla grande attrice tedesca Doris Schade. Anche grazie a una splendida qualità sonora, questa incisione live costituisce un documento di fondamentale importanza e va a colmare una grave lacuna nella discografia di un cantante scomparso troppo presto. 13


Columns - MARZO 2011

GIUSEPPE FERLENDIS ANTONÍN DVORÁK – JOSEF SUK OPERE PER VIOLINO E ORCHESTRA

Josef Suk, violino Czech Philharmonic Orchestra, Václav Neumann SU4047 (CD medio prezzo)

A. Dvorák: Concerto per violino e orchestra op. 53; Romanza per violino e orchestra op. 11 J. Suk: Fantasia per violino e orchestra op. 24; Racconto fatato. Suite da concerto dalla musica per il racconto Radúz e Mahulena di Zeyer Ormai assurto allo status di leggenda vivente, Josef Suk è considerato l’esponente più autorevole della scuola violinistica ceca del XX secolo e il suono purissimo e meravigliosamente ricco di sfumature del suo violino è stato inciso in un gran numero di dischi. Nell’anno in cui Suk celebra il suo ottantesimo compleanno la Supraphon pubblica uno splendido disco con una bella silloge di opere di suo nonno e di suo bisnonno, rispettivamente Josef Suk e Antonín Dvorák. Suk ha dedicato gran parte della sua carriera a valorizzare la produzione dei suoi illustri antenati. Grazie a una accurata rimasterizzazione, questo disco ripropone la leggendaria registrazione del Concerto di Dvorák e la Fantasia di Suk realizzata da un Suk giunto all’apice dei suoi straordinari mezzi tecnici ed espressivi con la Czech Philharmonic Orchestra diretta da Václav Neumann. Da notare che il concerto di Dvorák presenta tali e tante difficoltà timbriche che persino Joseph Joachim, il virtuoso più celebrato della seconda metà del XIX secolo, si rifiutò di eseguirlo.

INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI

Marino Bedetti, oboe e corno inglese Orchestra «G. Ferlendis», PierAngelo Pelucchi TC750602 (CD alto prezzo)

G. Ferlendis: Concerto I per oboe e orchestra; Concerto II per oboe e orchestra; Concerto [III] per oboe e orchestra; Sinfonia in mi bemolle maggiore; Concerto per corno inglese e orchestra Originario di Bergamo, Giuseppe Ferlendis fu uno dei più acclamati virtuosi di oboi e di corno inglese della seconda metà del XVIII secolo e diede un contributo determinante all’evoluzione della meccanica di quest’ultimo strumento. Nel 1777 il principe arcivescovo di Salisburgo lo assunse nella sua orchestra di corte in qualità di oboista. Nel corso della sua permanenza a Salisburgo, il virtuoso italiano ebbe modo di conoscere e di stringere una sincera amicizia con Mozart, che compose per lui il celebre Concerto per oboe e orchestra K.314. Ferlendis si cimentò anche nel campo della composizione, scrivendo quattro gradevoli concerti per oboe e orchestra, le cui partiture ci sono giunte fortunosamente solo in copie ottocentesche. Sebbene contengano alcuni elementi di evidente sapore mozartiano, questi incantevoli concerti vantano la ricchezza melodica e l’eleganza naturale delle migliori opere italiane dell’epoca, denotando inoltre un meraviglioso temperamento latino. Sebbene lo stile di queste belle pagine sia improntato alla massima semplicità, lo sviluppo delle parti principali e l’elaborazione dei temi dimostrano in maniera evidente il grande talento compositivo di Ferlendis, che trova in Marino Bedetti e nell’Orchestra «G. Ferlendis» diretta da PierAngelo Pelucchi i paladini ideali per riconquistare il ruolo che gli spetta nel repertorio settecentesco. MARCO ENRICO BOSSI

INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO – VOLUME 5

Andrea Macinanti, organo TC862715 (CD alto prezzo)

M.E. Bossi: Prima Sonata op. 60; Scherzo op. 49 n. 1; Scherzo op. 49 n. 2; Impromptu à la Chopin op. 49 n. 3; Inno trionfale op. 53; Seconda Sonata op. 71; Terza Sonata (frammento); Tema e variazioni op. 115 14


Columns - MARZO 2011 L’attesissimo quinto volume dell’integrale delle opere organistiche di Marco Enrico Bossi propone una ricca silloge di opere composte per la maggior parte durante la prima fase creativa del maestro di Salò. La Prima Sonata op. 60 venne eseguita per la prima volta il 26 maggio del 1888 nel Duomo di Como alla presenza di un folto pubblico, che tra gli altri comprendeva Arrigo Boito, Alfredo Catalani e Giacomo Puccini. In questa pagina di ampio respiro il ventisettenne Bossi alternò con grande sapienza una delicata espressività a vigorosi spunti virtuosistici, dimostrando di aver raggiunto una maturità artistica che gli permetteva di trattare da pari a pari con i migliori compositori dell’epoca. Due anni dopo vide la luce la Seconda Sonata op. 71, intitolata Honos alit artes, che si aggiudicò il primo premio al concorso patrocinato da Stefano Golinelli in collaborazione con il Conservatorio di Firenze e la rivista Musica Sacra, sebbene fosse stata definita “troppo difficile”. In un primo tempo Bossi pensò di dedicare quest’opera di ampio respiro niente meno che a Giuseppe Verdi, ma – come scrisse Federico Mompellio – «che avrebbe detto il bussetano leggendo questa sonata dove i romantici tedeschi e in particolar modo Riccardo Wagner appaiono tra le righe?». Questo giudizio fotografa alla perfezione lo stile eclettico e fantasioso di un compositore che seppe emanciparsi dall’influenza pervasiva del melodramma per seguire la propria ispirazione e che ha trovato in Andrea Macinanti – per l’occasione alla tastiera dell’organo costruito nel 1902 da Carlo Vegezzi-Bossi della Cattedrale di Santa Maria Assunta di Aosta – un interprete tanto devoto quanto autorevole sotto tutti gli aspetti. Già disponibili: INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO – VOL. 1

TC862711 (CD alto prezzo)

INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO – VOL. 2

TC862712 (CD alto prezzo)

INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO – VOL. 3

TC862713 (CD alto prezzo)

INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO – VOL. 4

TC862714 (CD alto prezzo)

ANDALUSIA FLAMENCO

André Charbonneau, chitarra PSSA141210 (CD basso prezzo)

Leyenda; Antiguo; Amistad; Misterios; Soledad; Memoria; Fuego; Nostalgía; Niño Innovativo ma sempre fedele alla tradizione, il chitarrista André Charbonneau propone in questo disco un flamenco autentico e del tutto privo degli stereotipi che si tende ad associare a questo genere. Tra tutte le arti, il flamenco è una di quelle che penetrano più profondamente nell’animo umano, al punto che è pressoché impossibile rimanere indifferenti al suo fascino. È così che Charbonneau un giorno ha incontrato il flamenco e la sua vita ne è stata completamente sconvolta. «Per seguire il flamenco ho lasciato tutto e, dopo essermi stabilito a Cordóba, in Andalusia, è diventato la mia cultura d’adozione». Nella città andalusa Charbonneau ha avuto la possibilità di immergersi in una tradizione molto coinvolgente, che spinge i chitarristi a suonare seguendo il proprio istinto, e di conoscere artisti del calibro di Vicente Amigo, Manuel de Palma, José Antonio Rodriguez e Paco Serrano, che gli hanno rivelato i segreti del flamenco. Questi proficui incontri spinsero Charbonneau a elaborare un proprio linguaggio musicale. Una volta tornato dalla Spagna, Charbonneau ha iniziato una fortunata carriera solistica, che lo ha visto spesso al fianco di sua moglie, ballerina di grande talento, nel Duo Guadalquivir. Questa esperienza artistica si è concretizzata nell’album Guadalquivir, flamenco instrumental 1992, in seguito ristampato dalla Air Mail con il titolo Espagne Guitare flamenca e salutato con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata francese e spagnola. Le sue composizioni originali sono ispirate alle forme più varie di buleria, tango, rumba e naturalmente flamenco. TIBET CAMPANE TIBETANE

Steering Tobgyal

PSSA141211 (CD basso prezzo)

Suoni sacri; Profondo rilassamento; I sette chakra; Risonanza armonica; Lo spirito delle campane tibetane 15


Columns - MARZO 2011 Le campane tibetane sono strumenti dalle sonorità purissime che evocano le atmosfere incantate delle magiche regioni himalayane del Nepal, del Tibet e dell’India. Oltre al piacere dell’ascolto, le campane tibetane hanno numerosi effetti terapeutici, come dimostra il fatto che sono state utilizzate per secoli per favorire stati di rilassamento e facilitare la meditazione. Le campane tibetane furono introdotte in questa regione nella notte dei tempi da popoli nomadi legati allo sciamanesimo. I loro sciamani affermavano che i loro rintocchi avevano potenti proprietà curative e consideravano le sequenze di suoni non come una musica, ma come un approccio sacro dalle proprietà terapeutiche. Le caratteristiche principali del suono delle campane tibetane dipende soprattutto dal loro materiale. Secondo i principi ideali, queste campane devono essere composte da un insieme di sette metalli che richiama l’unione dei sette chakra in concordanza con i sette astri del Sistema Solare conosciuti nell’antichità: l’oro (Sole), l’argento (Luna), il mercurio (Mercurio), l’ottone (Venere), il ferro (Marte), lo stagno (Giove) e il piombo (Saturno). A ogni campana gli sciamani indiani hanno associato anche sette colori e sette note musicali. In questo modo, mentre le campane risuonano, gli sciamani provvedono a ristabilire la buona circolazione dell’energia tra i chakra. La magica esecuzione di Steering Tobgyal vi farà provare una sensazione di straordinario benessere, trasportandovi in un mondo al di fuori del tempo.

CLAUDIO MONTEVERDI VESPRO DELLA BEATA VERGINE

Cantar Lontano, Marco Mencoboni EL102327 (2 SACD prezzo speciale)

L’etichetta E lucean le stelle fa uno strappo alla regola che la vuole tradizionalmente impegnata nelle riscoperta e nella valorizzazione delle opere e degli autori meno conosciuti del XVI e XVII secolo presentandoci una magnifica lettura di quello che molto musicologi considerano il massimo capolavoro composto nella prima metà del XVII secolo, quel Vespro della Beata Vergine di Monteverdi che nello stesso tempo canta le lodi della Madre del Sal16

vatore ed esalta lo splendore della corte dei Gonzaga di Mantova. L’occasione per realizzare questo ambiziosissimo progetto discografico è stata offerta dal quarto centenario della pubblicazione del capolavoro monteverdiano caduto nel 2010, che ha spinto il Maestro Marco Mencoboni a ristudiarne a fondo la partitura e a mettere insieme un ensemble vocale e strumentale che comprende alcuni dei migliori specialisti italiani del repertorio antico. Da questo è scaturita una lettura tesa, fresca ed esultante, che viene esaltata al massimo grado dall’eccezionale qualità sonora garantita dal SACD.

GIUSEPPE VERDI DON CARLO

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala di Milano, G. Santini URNWS112 (3 CD a prezzo speciale)

Dopo l’edizione in quattro atti realizzata nel 1954 dalla Columbia (EMI), questa registrazione effettuata dalla Deutsche Grammophon nel 1961 fu la prima a presentare il Don Carlo verdiano in cinque atti. Da molto tempo assente dal catalogo dell’Etichetta Gialla, questa imperdibile pietra miliare de4lla discografia del Cigno di Busseto viene riproposta dalla Urania a un prezzo molto conveniente. L’altissimo livello del cast vocale, la solenne e drammatica direzione di Gabriele Santini e un eccellente suono stereofonico contribuiscono a rendere ancora questa interpretazione – a dispetto dei suoi 50 anni – una versione di assoluto riferimento. Solisti: Flaviano Labò, Antonietta Stella, Boris Christoff, Ettore Bastianini, Fiorenza Cossotto, ELISABETH SCHWARZKOPF E HERBERT VON KARAJAN IN CONCERTO Elisabeth Schwarzkopf, soprano Orchestre, Herbert von Karajan URNWS113 (2 CD a prezzo speciale)

Arie da concerto di Johann Sebastian Bach, Wolfgang Amadeus Mozart, Ludwig van Beethoven, Johannes Brahms, Johann Strauss, Engelbert Humperdinck, Giacomo Puccini e Richard Strauss


Columns - MARZO 2011

L’intervista:

di Giovanni Tasso

Marco Mencoboni In cosa si è concretizzato questo lavoro? Sarebbe troppo lungo esaminare nei dettagli gli aspetti interpretativi di questa registrazione, che sono esposti nelle note di copertina. In estrema sintesi, va sottolineato che, dopo lunghe discussioni con i cantanti e gli strumentisti, abbiamo deciso di mantenere un tempo uniforme, senza arbitrari rallentando e accelerando. Da questa scelta è derivato un incedere a mio parere molto più naturale. Inoltre, lo studio del testo ebraico dei Salmi ci ha consentito di riportare alla luce nuovi significati, che hanno avuto un notevole peso sotto l’aspetto espressivo. Questo fatto appare evidente soprattutto nel mottetto a due voci Pulchra es, tratto dal Cantico dei Cantici.

Quando ho saputo che l’etichetta E lucean le stelle aveva in programma di presentare il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi confesso di essere rimasto piuttosto sorpreso. Cosa poteva aver spinto la raffinata etichetta di Marco Mencoboni – a cui dobbiamo la riscoperta di numerose gemme virtualmente sconosciute del XVI e XVII secolo – ad accostarsi a uno dei maggiori capolavori sacri di ogni tempo, presente in discografia in decine di versioni? Per dare risposta a questo interrogativo, ho posto a Mencoboni alcune domande. Maestro, la prima cosa che mi viene da chiederle è cosa la ha spinto ha registrare il Vespro di Monteverdi. Ci siamo accostati al capolavoro sacro di Monteverdi per celebrare l’anniversario non della nascita o della morte di un compositore, ma della pubblicazione di uno dei massimi punti di riferimento della letteratura sacra di ogni tempo, caduto nel 2010. Conoscendo il suo approccio interpretativo, immagino che non si sia limitato a eseguire la partitura stampata quattro secoli fa da Ricciardo Amadino… Per cercare di dare spessore a un’iniziativa artistica di questo impegno, ho deciso di fare tabula rasa di tutto quello che avevo imparato in precedenza sul Vespro e di studiarlo a fondo come se fosse un’opera del tutto sconosciuta.

Scorrendo la lista degli interpreti, ho notato la presenza di numerosi specialisti del repertorio antico, in particolare i cantanti sono tutti italiani. Per riuscire a raggiungere i risultato che mi ero prefissato era indispensabile fare ricorso ai migliori cantanti e strumentisti disponibili. Un altro aspetto che mi sembra importante citare è la disposizione che avete adottato per la registrazione nella Chiesa di Santa Barbara di Mantova. Abbiamo deciso di collocare i musicisti e i cantanti nelle cinque cantorie di cui è dotata la Chiesa di Santa Barbara, l’edificio sacro in cui il Vespro venne eseguito per la prima volta. Grazie alla tecnologia del SACD, in questo modo abbiamo potuto ottenere un’immagine davvero spettacolare. Chi ha la fortuna di disporre di un impianto multicanale di buon livello si troverà letteralmente circondato dalla musica, una sensazione davvero indescrivibile. Per finire le chiedo di svelarci qualcosa sulle prossime uscite della sua etichetta. Entro la fine del 2011 abbiamo intenzione di pubblicare due novità. La prima, dal titolo Cantar bastardo, propone un programma di opere vocali del XVI secolo eseguite dal baritono Marco Scavazza e dal violista Cristiano Contadin, mentre la seconda vedrà protagonista il soprano Maria Grazia Schiavo e un gruppo di strumenti a pizzico in una bella silloge di lavori di autori secenteschi. Come vede, dopo il Vespro di Monteverdi facciamo subito ritorno alla nostra vera vocazione di riscoprire inediti.


Columns - MARZO 2011 Dalla fine degli anni Quaranta all’inizio degli anni Sessanta, Herbert von Karajan ed Elisabeth Schwarzkopf firmarono in esclusiva per la Columbia di Walter Legge una lunga serie di registrazioni diventate subito famose e di riferimento. Presentate in recital, opere complete e ritratti d’artista, queste registrazioni hanno attraversato oltre mezzo secolo di storia della discografia. Ora le arie solistiche per soprano vengono ripubblicate dalla Urania in una monografia completa composta da due CD dal generosissimo minutaggio che raccolgono e riassumono quella che è stata una delle più riuscite collaborazioni tra un direttore d’orchestra e una cantante lirica. LEOPOLD STOKOWSKI DIRIGE KHACHATURIAN E SHOSTAKOVICH The Symphony of the Air, Stokowski Symphony Orchestra, Leopold Stokowski URNWS114 (2 CD a prezzo speciale)

A. Khachaturian: Sinfonia n. 2 La campana D. Shostakovich: Sinfonia n. 1 op. 10; Sinfonia n. 11 op. 103 L’anno 1905 Leopold Stokowski è stato uno dei primi direttore occidentali a registrare e a eseguire regolarmente le sinfonie di Dmitri Shostakovich. Queste spettacolari interpretazioni della Sinfonia n. 1 e della famosa Sinfonia n. 11 L’anno 1905 sono state realizzate nel 1958 con tecnica stereofonica, che ne garantisce una qualità sonora davvero straordinaria per quegli anni. Il programma di questi due lunghissimi CD è completato dalla rara Sinfonia n. 2 La campana di Aram Khachaturian, fissata anch’essa su disco nel 1958.

JOHANN SEBASTIAN BACH ORATORI DI PASQUA E DELL’ASCENSIONE Carolyn Sampson, Iestyn Davies, James Gilchrist, Peter Harvey, Retrospect Ensemble, Matthew Halls LINNCKD373 (SACD alto prezzo)

La seconda attesissima uscita realizzata dal Retrospect Ensemble per la Linn è incentrata sull’Oratorio di Pasqua, una delle opere sacre più famose di Bach, e sull’Oratorio dell’Ascensione. Per questa nuova registrazione l’ensemble inglese utilizza una formazione strumentale e corale molto numerosa e quattro solisti del calibro di Carolyn Sampson, Iestyn Davies, James Gilchrist e Peter Harvey. La direzione è affidata a Matthew Halls, uno dei musicisti inglesi più validi dell’ultima generazione, che ha già avuto modo di mettersi in grande evidenza sia come raffinato clavicembalista sia per qualche tempo come direttore del King’s Consort, con il quale ha realizzato per la Hyperion l’oratorio Parnasso in festa di Händel (CDA67701/2). La ricca scrittura vocale e strumentale e il commovente universo espressivo di Bach vengono esaltati al massimo dalla splendida qualità sonora ottenuta dai tecnici del suono della Linn, che vi daranno l’impressione di essere seduti di fronte ai musicisti del Retrospect Ensemble. Un CD assolutamente imperdibile. Il Retrospect Ensemble su LINN: HENRY PURCELL: SONATE A QUATTRO PARTI Retrospect Trio LINNCKD332 (SACD alto prezzo) CLAIRE MARTIN WITCHCRAFT

Claire Martin e Richard Rodney Bennett LINNAKD359 (SACD alto prezzo)

I’m Gonna Laugh You Right Out of My Life; The Best Is Yet to Come; The Rules of the Road; On Second Thought; Ev’rybody Today Is Turning On; Sometime When You’re Lonely; Let Me Down Easy; Nobody Does It Like Me; That’s My Style; When in Rome (I Do As the Romans); Witchcraft; With Every Breath I Take; On the Other Side of the Tracks; Would You Believe 18


Confezione: digipack deluxe Producer: Motoaki Ohmachi (ESOTERIC COMPANY) Mastering Engineer: Kazuie Sugimoto (JVC Mastering Center)

ESS90048 (SACD alto prezzo)

SCHUBERT: SINFONIE N. 8 E N. 3 Wiener Philharmoniker Carlos Kleiber

ESS90047 (SACD alto prezzo)

J. STRAUSS: IL PIPISTRELLO Solisti, Bayerisches Staatsorchester Carlos Kleiber

ESS90046 (SACD alto prezzo)

BEETHOVEN: OUVERTURES Symphonie-Orchester des Bayerischen Rundfunk Sir Colin Davis

ESS90045 (SACD alto prezzo)

Il principale criterio usato dalla per il re-mastering di questi SACD è quello di recuperare nel modo più fedele possibile la qualità del nastro master originale. Sono state utilizzate per

ESS90041/42 (SACD alto prezzo)

tutte le re-masterizzazioni le migliori apparecchiature della ESOTERIC come il convertitore modello D-01VU, il generatore master clock Rubidium modello G-0Rb, e i cavi di interconnessioni e di alimentazioni. Questa combinazione di avanzata tecnologia contribuisce in maniera determinante a riprodurre l’alta qualità sonora dei master tape originali.

ESS90013 (SACD alto prezzo)

Le ristampe ESOTERIC di questi capolavori della musica classica hanno attratto molta attenzione sia per l’ impegno senza compromessi di ricreare il suono del master originale, sia per l’uso della tecnologia Super Audio (ibrida) per migliorare la qualità del suono. Questa serie segna la prima pubblicazione di titoli classici dalla EMI che sono stati dei capisaldi del catalogo sin dalla loro prima uscita in formato LP.

WAGNER: OUVERTURES E PRELUDI Berliner Philharmoniker Herbert von Karajan

BRAHMS: SINFONIA N. 2 Wiener Philharmoniker Sir John Barbirolli

FRANCK - SCHUMANN OPERE ORCHESTRALI

New Philharmonia Orchestra Philharmonia Orchestra, O. Klemperer


Columns - MARZO 2011 Frutto della proficua collaborazione tra Claire Martin e Richard Rodney Bennett, Witchcraft propone un programma accuratamente selezionato di canzoni tratte dal songbook di Cy Coleman, che offrono la possibilità di apprezzare da un lato il vulcanico temperamento jazz della Martin e dall’altro il raffinato stile pianistico e le doti compositive di Bennett. Nei 14 brani in programma la Martin dimostra di essere non solo una delle migliori vocalist jazz in circolazione, ma una delle interpreti più ispirate del Great American Songbook. Nel loro insieme, l’eleganza leggermente ruvida della voce della Martin e le note argentine del pianoforte di Bennett – oltre alle sue sporadiche partecipazioni vocali – ci riportano indietro negli anni, a un’epoca più serena e felice.

SERGEI PROKOFIEV - MAURICE RAVEL CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA

M. Argerich, pianoforte; Berliner Philharmoniker, C. Abbado CLEDG139349 (LP da 180 grammi)

S. Prokofiev: Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra op. 26 M. Ravel: Concerto per pianoforte e orchestra Nel corso dei decenni il catalogo della Deutsche Grammophon ha presentato un gran numero di interpreti entrati nella leggenda, da Herbert von Karajan a Claudio Abbado, da Maurizio Pollini a Wilhelm Kempff, da Salvatore Accardo a Yehudi Menuhin. Questi musicisti hanno realizzato per l’Etichetta Gialla un gran numero di registrazioni che da un lato costituiscono capitoli incancellabili della storia dell’interpretazione e dall’altro hanno accompagnato piacevolmente la vita di milioni e milioni di persone. Tutti noi, appassionati di musica, siamo debitori in qualche modo della mitica DG. Tra i dischi più conosciuti e famosi spicca questa straordinaria versione dei concerti per pianoforte e orchestra di Ravel e di Prokofiev fissata su disco nel 1967, che vede protagonisti una Martha Argerich e un Claudio Abbado in stato di grazia, che la Clearaudio ripropone opportunamente con una qualità sonora che ci riporta quasi per magia a quei felici giorni di oltre quarant’anni fa. 20

IMPEX RECORDS LEONARD COHEN FAMOUS BLUE RAINCOAT

Jennifer Warnes

IMP8301 (CD Gold alto prezzo)

First We Take Manhattan; Bird On A Wire; Famous Blue Raincoat; Joan Of Arc; Ain’t No Cure For Love; Coming Back To You; Song Of Bernadette; A Singer Must Die; Came So Far For Beauty; Night Comes On; Ballad Of The Runaway Horse; If It Be Your Will; Joan Of Arc (Live) Famous Blue Raincoat è senza dubbio uno degli album più osannati di Jennifer Warnes; scomparso per molti anni dagli scaffali dei negozi e introvabile in qualsiasi versione, questo disco è finalmente di nuovo disponibile nella splendida rimasterizzazione effettuato da Bernie Grundman direttamente dal master analogico originale della cantante americana su CD Gold, supporto che offre una maggiore accuratezza in tutta la gamma di frequenze e una migliore definizione su tutti i lettori CD. Il libretto contiene una serie di fotografie inedite e la confezione con copertina rigida in cartone è quanto di meglio si possa chiedere, tuttavia la cosa più interessante è costituita dalla presenza di quattro tracce inedite. Jennifer Warnes arrangia e interpreta alcune delle più belle canzoni di Leonard Cohen, per un album unico che rimane il tributo definitivo alla musica di Cohen. Bebo Moroni molti anni fa scrisse sulle pagine di AudioReview una delle sue più belle e commoventi recensioni e ascoltando questo album si capisce perché. Da non lasciarsi assolutamente sfuggire. Il titolo è disponibile in pochissime copie anche in versione su vinile da 45 giri, e sono ormai le ultime rimaste essendo questa versione ormai fuori catalogo (CISLP7060/45) JENNIFER WARNES THE WELL

Jennifer Warnes IMP8302 (CD Gold alto prezzo)

The Well; It’s Raining; Prairie Melancholy; Too Late Love Comes; Invitation to the Blues; And So it Goes; The Panther; You Don’t Know Me; The Nightingale; Patriot’s Dream; The Well (reprise); Show me the Light (bonus track) La stampa specializzata di tutto il mondo accolse con unanime entusiasmo questo album dell’interprete che ci ha regalato un capolavoro come Famous Blue Raincoat.


Columns - MARZO 2011 In The Well Jennifer Warnes ci offre una evocativa interpretazione di una serie di canzoni dal carattere molto diverso, con la deliziosa “And So It Goes” di Billy Joel che convive armoniosamente con “Invitation to the Blues” di Tom Waits e con standard come “You Don’t Know Me”. La rimasterizzazione effettuata da Bernie Grundman a partire dal nastro originale sotto la supervisione dell’artista ha contribuito a rendere questo album una vera pietra miliare come il disco che lo aveva preceduto. Il disco contiene anche i testi delle canzoni, due brani inediti e un bonus track con un coinvolgente duetto con l’amico di vecchia data Bill Medley.

Secondo quanto si legge nelle note di copertina, questa sarebbe la registrazione preferita di Harry Belafonte, un fatto che non può certo stupire nessuno. I brani di blues sono infatti molto vicini al cuore di Belafonte, come si può notare chiaramente dalla passione con cui esegue brani come “One for My Baby”, “Cotton Fields” e “God Bless the Child”. Grazie alla Impex Records questo splendido album è finalmente disponibile anche su CD Gold. In passato il titolo era stato stampato su vinile dalla Classic Records (che come ogni audiofilo ben informato sa, ha ormai chiuso i battenti) ed ormai se sono rimaste pochissime copie disponibili.

JENNIFER WARNES THE HUNTER

Jennifer Warnes IMP8303 (CD Gold alto prezzo)

CAMALOTES EL VIAJE

Camalotes Ci sono voluti ben cinque anni a Jennifer Warnes per dare seguito al suo disco d’esordio Famous Blue Raincoat, ma il risultato è davvero eccellente, con un programma comprendente una serie di cover molto godibili tra cui “Pretending to Care” di Todd Rundgren e “The Whole of the Moon” dei Waterboys, che potrebbero apparire nuove ai suoi numerosi ammiratori. Il programma propone anche una canzone di Donald Fagen (“Big Noise, New York”), alcuni brani originali della Warnes e “Way Down Deep” di Leonard Cohen. Prodotto da Elliott Scheiner, The Hunter – come già Famous Blue Raincoat – è stato realizzato con la magistrale tecnica di registrazione che accomuna tutti i titoli della Warnes. Questo CD è stato masterizzato originariamente da Bernie Grundman e rimasterizzato per questa versione da Chris Bellman presso il Bernie Grundman Studio e stampato su CD Gold per ottenere una maggiore fedeltà al master originale. Il titolo è disponibile anche in versione lp da 180 grammi (CISLP7063) HARRY BELAFONTE BELAFONTE SINGS THE BLUES

Harry Belafonte

IMP8304 (CD Gold alto prezzo)

MA083 (CD alto prezzo)

Anche se l’Argentina continua a essere conosciuta (nel bene e nel male) soprattutto per via del tango, nel corso degli anni si sono sviluppate diverse forme di folk, pop e rock (rock nacional) degne di essere prese in seria considerazione. Anche se non può essere nemmeno paragonato al tango, il jazz argentino conta diversi interpreti di grande talento, molti dei quali attivi a Buenos Aires. Negli ultimi tempi si è messo in evidenza il trio Camalotes, formato dal tastierista Lucas Nikotian (che ha preso parte alla registrazione dell’album Nama di Puente Celeste), dal bassista Fabian Martin e dal batterista Tomas Babjaczuk. Pur vivendo in una grande città come la capitale dell’Argentina, questi tre musicisti si sono ispirati al sofisticato stile europeo portato avanti dalla ECM, al quale hanno aggiunto il mistero e la bellezza della campagna argentina. Dei sette brani in programma, sette sono stati scritti da Lucas Nikotian e gli altri tre da Fabian Martin. Questo disco è stato registrato nella sala del Goethe Institut di Buenos Aires, un ambiente piuttosto piccolo, ma caratterizzato da un’acustica profonda e molto naturale. Se l’acustica della sala può sembrare sotto certi aspetti “morta”, la registrazione appare estremamente “viva”, sfoggiando un intimismo e un’immediatezza che si possono apprezzare sempre più raramente nelle registrazioni di oggi. 21


MA052HR (HRx alto prezzo)

MA073HR (HRx alto prezzo)

MA062HR (HRx alto prezzo)

I primi sei titoli su DVD-R ad alta risoluzione dell’etichetta Nippo-Americana

AA.VV.

JOHANN SEBASTIAN BACH SUITES PER CELLO SOLO NN. 1, 2 E 3 Martin Zeller, violoncello

AA.VV.

SERÁ UNA NOCHE

- LA SEGUNDA Santiago Vasquez, percussioni

MA081HR (HRx alto prezzo)

MA084HR (HRx alto prezzo)

SERÁ UNA NOCHE

MA070HR (HRx alto prezzo)

Santiago Vasquez, percussioni

AA.VV.

MATHIAS LANDAEUS

PUENTE CELESTE

LLAMA

OPENING

NAMA

Silvia Pérez Cruz, voce; Ravid Goldschmidt, percussioni

Mathias Landaeus Trio

Santiago Vazquez; Marcelo Moguilevsky; Edgardo Cardozo; Lucas Nikotian; Luciano Dyzenchauz


Columns - MARZO 2011

BARB JUNGR THE MAN I LOVE – THE NEW AMERICAN SONGBOOK Barb Jungr NACD144 (CD alto prezzo)

Once in a Lifetime; Breaking Down the Walls of Heartache; Night Comes On, Can’t Get Used to Losing You; The River; I Saw the Light; The Old Heart of Mine / Love Hurts; Everything I Own; You Ain’t Going Nowhere; My Little Town; Wichita Lineman Barb Jungr è molto più di una semplice cantante di talento. La Jungr è infatti un’artista di livello assoluto, acclamata su entrambi i lati dell’Oceano Atlantico per le sue ispirate rivisitazioni di brani legati ai nomi di mostri sacri del calibro di Bob Dylan, Jacques Brel, Nina Simone ed Elvis Presley. The Man I Love, il suo ultimo album e il primo realizzato per la Naim, dimostra quanto sia grande l’amore che la Jungr prova per le canzoni americane del passato e per i loro grandi protagonisti. Come siamo stati abituati ad aspettarci della Jungr, ogni brano è stato completamente ripensato, in modo da fare emergere i significati più reconditi e le emozioni più profonde.

MANUEL DE FALLA IL CAPPELLO A TRE PUNTE

Teresa Berganza, soprano Orchestre de la Suisse Romande, Ernest Ansermet ORGLP102/45 (2 LP da 180 grammi a 45 giri alto prezzo)

M. de Falla: Il cappello a tre punte; La vida breve – Interludio y danza Gli audiofili e gli appassionati della grande musica sono concordi nel ritenere questo disco una delle migliori incisioni del capolavoro di Manuel de Falla mai realizzate. Il cappello a tre punte venne tenuto a battesimo proprio da Ernest Ansermet e con i suoi

ritmi vivaci, il suo accattivante incedere narrativo, la sua ampia escursione dinamica, i suoi brillanti contrasti timbrici e la sua ricchissima tavolozza sonora questa versione continua a costituire un riferimento del mercato discografico pressoché inattingibile. L’interpretazione di Ansermet denota un esotismo di rara bellezza, dai colori e dai profumi molto accesi, esaltando nel contempo il lirismo della musica di de Falla con toni sofisticati e di sorprendente raffinatezza. A tutto questo si aggiunge la magistrale prestazione della giovane Teresa Berganza. Date queste premesse, vi consigliamo caldamente di correre a procurarvi uno di questi doppi LP a 45 giri stampati dalla ORG in appena 2500 copie per tutto il mondo.

ART BLAKEY ART BLAKEY AND THE JAZZ MESSENGERS

Art Blakey, The Jazz Messengers PPCL897 (LP da 180 grammi)

Evidence; In Walked Bud; Blue Monk; I Mean You; Rythm-a-Ning; Purple Shades Registrato nel 1957, questo album è una vera delizia, un disco che si ascolta sempre volentieri anche a distanza di molti anni. Art Blakey fu sempre il batterista più indicato per la musica di Thelonious Monk, riuscendo a esaltare con il suo stile l’approccio fortemente percussivo del pianista, senza peraltro limitarne la libertà espressiva. Anche Johnny Griffin, il tenorsassofonista di Blakey, dimostra di capire alla perfezione la musica di Monk, un fatto che trova conferma nel suo ingresso nel quartetto del grande Thelonious avvenuto pochi anni più tardi. Con il trombettista Bill Hardman e il contrabbassista Spanky DeBrest a completare il quintetto, questo disco propone cinque dei brani più belli di Monk e “Purple Shades” di Griffin nella straordinaria qualità del vinile da 180 grammi della Pure Pleasure.

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Columns - MARZO 2011

FRANK SINATRA SINATRA’S SINATRA MFSL1-333

Non si può discutere con una leggenda. Non si può competere con un artista dal successo planetario. Quando si rese conto che le sue etichette, la Columbia e la Capitol, stavano lucrando sui suoi primi grandi successi pubblicando compilation delle sue prime incisioni, Frank Sinatra decise che era finalmente arrivato il momento di cambiare strategia e di fondare una casa discografica di sua proprietà, la Reprise Records, per pubblicare i suoi prossimi album. Inciso nel 1963, l’album Sinatra’s Sinatra mantiene le promesse implicite nel titolo, presentando la rivisitazione di 12 grandi successi di Ol’ Blue Eyes, accuratamente scelti dallo stesso cantante tra i suoi maggiori cavalli di battaglia. Tuttavia, più che la scelta dei brani, l’aspetto più significativo di questo splendido disco è costituito dalle straordinarie performance di Sinatra, che eguagliano e in non pochi casi superano i già elevatissimi standard delle registrazioni pubblicate in precedenza dalla Columbia e dalla Capitol nella partecipazione emotiva, nella resa sonora e nella linea del canto. Come molti altri album di Sinatra, anche Sinatra’s Sinatra deve una parte non trascurabile del suo successo all’apporto del leggendario arrangiatore e direttore Nelson Riddle, uno dei membri più fedeli e geniali dell’entourage del cantante. Unendo il loro grande talento, Sinatra e Riddle riescono a infondere nuova vita a un’incredibile serie di grandi successi quali “I’ve Got You Under My Skin”, “Witchcraft”, “Young at Heart” e “All the Way”. In particolare, nei brani presentati in questo album la voce di Sinatra appare più calda e matura, mentre Riddle aggiunge a ogni canzone una vitalità e tempi semplicemente irresistibili. Amare Sinatra’s Sinatra è semplice come la logica su cui si basa questo album: il pubblico conosceva alla perfezione tutte le canzoni che Sinatra, motivato dalla possibilità di dimostrare al mondo di essere sempre il numero uno, esegue con una passione e un’emotività spinte ai massimi livelli. L’inconfondibile stile di The Voice, i brillanti arrangiamenti di Nelson Riddle e l’oggettiva bellezza delle dodici canzoni costituiscono nel loro insieme un mix imbattibile. Da parte sua, Sinatra aggiunge un caleidosco24

pio di emozioni e di stati d’animo che spaziano dai toni romantici, a quelli pensosi, a quelli più brillanti. I tecnici del suono della Mobile Fidelity hanno contribuito a rendere il piatto ancora più ricco con una qualità sonora di stupefacente realismo. La rimasterizzazione realizzata dai master originali a velocità dimezzata e la stampa su vinile da 180 grammi in tiratura limitata consentono infatti di vivere la musica dell’indimenticabile The Voice con una fedeltà finora mai raggiunta in disco. Gli arrangiamenti di Riddle non sono mai stati così spaziosi e l’inconfondibile timbro chiaro, trasparente e corposo di Sinatra non è mai stato riprodotto in una maniera così incredibilmente convincente. Non abbiamo alcun dubbio sul fatto che, dopo averlo ascoltato, questo album diventerà uno dei vostri dischi preferiti. Non esitate: ordinate subito una copia di questa gemma poco conosciuta, che vi consentirà di scoprire le canzoni più famose di Sinatra con una qualità sonora insuperabile.

MIKE GARSON PIED PIPER

Mike Garson, pianoforte; Jim Walker, flauto RR121CD (CD alto prezzo)

Portrait of a Friend; Love; First Song; Ethereal; Yearnings; Pied Piper; Syrinx; The Park; Magic Spell; You’re One of a Kind; Reflections; Reason; Admiration Pied Piper propone 13 composizioni originali di Mike Garson, eclettico pianista jazz e per molto tempo direttore musicale di David Bowie, che vedono Garson al fianco del flautista Jim Walker, anch’esso nome molto conosciuto tra gli appassionati di jazz. Questo disco è il frutto della rimasterizzazione ad alta risoluzione del master analogico originale ed era già stato presentato nel 1985 su vinile audiophile a 45 giri e nel 1992 su CD con il titolo Reflection (RR18), un disco da tempo fuori catalogo e ormai diventato un vero oggetto di culto tra i collezionisti.


Columns - MARZO 2011

WOLFGANG AMADEUS MOZART REQUIEM

Helen Donath, Yvonne Minton, Ryland Davies; Gerd Nienstedt, John Alldis Choir, BBC Symphony Orchestra, Sir Colin Davis

RR70HR (HRx alto prezzo)

AA.VV.

IGOR STRAVINSKY

OPERE PER ORGANO

OPERE ORCHESTRALI

Felix Hell, organo

Minnesota Orchestra, Eiji Oue

RR95HR (HRx alto prezzo)

RR101HR (HRx alto prezzo)

Tra tutte le opere del repertorio classico che riflettono sulla fine della vita umana il Requiem di Mozart è senza dubbio una delle più sincere e commoventi. Questo fatto trova spiegazione anche nella storia misteriosa che avvolge questa composizione, un misto di verità e di leggenda che si diffuse negli ultimi difficili mesi di vita del grande Salisburghese. Sebbene le tormentate fasi della sua genesi e il livello di partecipazione degli allievi di Mozart lascino ampio spazio alle discussioni su quanto la partitura pervenutaci corrisponda alle reali intenzioni del compositore, è quasi impossibile rimanere indifferenti di fronte a brani come il Dies irae, il Recordare o il Lachrimosa. Colin Davis tratteggia con tempi volutamente incalzanti la lucida disperazione che emerge fin dalle prime battute spingendosi nell’impressionante Dies irae fino ai limiti dell’ineseguibilità. Se questi stacchi di tempo veloci possono sembrare sotto certi aspetti sorprendenti, va detto che contribuiscono a eliminare i sentimentalismi di maniera che si avvertono in molte altre registrazioni. Un nuovo straordinario successo per la Speakers Corner, che arricchisce il proprio catalogo con un nuovo straordinario caposaldo della discografia.

QUATTRO NUOVI TITOLI SU DVD-R AD ALTA RISOLUZIONE (124 kHz - 24 bit) DAL PRESTIGIOSO CATALOGO DELL’ETICHETTA AMERICANA REFERENCE RECORDINGS

RR99HR (HRx alto prezzo)

SC-PH802862 (LP da 180 grammi)

AA.VV.

OTTORINO RESPIGHI

RÊVERIES

OPERE ORCHESTRALI

Minnesota Orchestra, Eiji Oue

Minnesota Orchestra, Eiji Oue


Columns - MARZO 2011

I più premiati I dischi del catalogo Sound and Music che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA MARZO 2011

LEHÁR KNAPPERTSBUSCH HINDEMITH Musica per Viola ed Orchestra The Complete Rias Recordings Musica sinfonica CPO777639 AUD21405 CDA67774

SCHUBERT Duetti per piano CDA67665

AA.VV. Musica Sacra Rinascimentale Vol. 2 CDGIM302 Premiati con “5 stelle” dalla rivista CLASSIC VOICE FEBBRAIO 2011

MAHLER Lieder AUD95634 26

SHOSTAKOVICH Sinfonie NN. 2 e 11 MAR0507

RAVEL Musica per orchestra LSO0693

GOETZ - WIENIAWSKI Romantic Piano Concerto Vol. 52 CDA67791


Columns - MARZO 2011

I più premiati I dischi del catalogo Sound and Music che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali GRAMOPHONE Editor’s Choice MARZO 2011

LISZT HINDEMITH Musica per Viola ed Orchestra New Discoveries - Vol. 3 CDA67810 CDA67774

PIERNÉ Musica per piano e orchestra CHAN10633

Diapason d’Or FEBBRAIO 2011

AA.VV. Musica corale religiosa russa CDA67756

AA.VV. Musica Sacra Rinascimentale Vol. 1 CDGIM301

AA.VV. Musica Sacra Rinascimentale Vol. 2 CDGIM302

AA.VV. Musica Sacra Rinascimentale Vol. 2 CDGIM303 27


Valery Gergiev London Symphony Orchestra

dirige Mahler

MAHLER

MAHLER

MAHLER

MAHLER

SINFONIA N.1

SINFONIA N.2

SINFONIA N.3

SINFONIA N.4

LSO0663 (SACD)

LSO0666 (SACD)

LSO0660 (SACD)

LSO0662 (SACD)

MAHLER

MAHLER

MAHLER

MAHLER

SINFONIA N.5

SINFONIA N.6

SINFONIA N.7

SINFONIA N.8

LSO0664 (SACD)

LSO0661 (SACD)

LSO0665 (SACD)

LSO0669 (SACD)

Sound and Music Columns - MARZO 2011


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