Columns Luglio 2011

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Sound and Music - NovitĂ discografiche LUGLIO 2011

Stephen Hough


Columns - LUGLIO 2011

In questo numero… Hyperion CPO Chandos Audite Testament CD Supraphon Tactus Urania Linn Records Audio Fidelity ORG Premium Speakers Corner Testament LP

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Servizio novità

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Più premiati

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Primo piano

A

SERGEI RACHMANINOV SINFONIA N. 3 BBC Philharmonic Orchestra, Gianandrea Noseda

CAMILLE SAINT-SAËNS

INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO - VOLUME 2 Andrew-John Smith, organo di La Madeleine, Parigi

CDA67815 (CD alto prezzo)

C. Saint-Saëns: Preludio e Fuga op. 109 n. 3; Sette Improvvisazioni op. 150; Preludio e Fuga op. 109 n. 2; Versetto in mi minore; Preludio in fa maggiore; Versetto in fa maggiore; Preludio e Fuga op. 109 n. 1 L’organista inglese Andrew-John Smith mette ancora una volta il suo grandissimo talento al servizio della produzione di Camille Saint-Saëns. Come era già avvenuto per il primo volume, questo disco ci offre la rara opportunità di ascoltare le opere di Saint-Saëns eseguite sullo strumento per cui furono composte, il magnifico organo Cavaillé-Coll de La Madeleine, a Parigi. Per gli organisti francesi di quell’epoca l’improvvisazione costituiva un elemento fondamentale, come dimostra il fatto che nei conservatori si dava una grandissima importanza a quella che veniva considerata una vera e propria forma d’arte. Saint-Saëns godeva di una grande considerazione per le sue improvvisazioni organistiche, al punto da spingere un celebre critico dell’epoca ad affermare senza mezzi termini che «il suo genio è di uno splendore indescrivibile». Decidendo di mettere in partitura queste lunghe improvvisazioni, il compositore francese consentì agli addetti ai lavori di rendersi pienamente conto di quanto fosse spontaneo e istintivo il suo stile esecutivo e quanto grande fosse il suo virtuosismo. I preludi e le fughe contenuti in questo disco esaltano al massimo lo stile improvvisativo e la sbrigliata fantasia di Saint-Saëns, un compositore che ancora attende di essere rivalutato fino in fondo. Già disponibile:

CHAN10677

INTEGRALE DELLE OPERE PER ORGANO - VOLUME 1

Andrew-John Smith, organo CDA67713 (CD alto prezzo)

PRIMA SCELTA i migliori a prezzo speciale

€ 14,90 2

(prezzo consigliato - fino al 30.09.2011)


FRYDERYK CHOPIN INTEGRALE DEI VALZER

Stephen Hough, pianoforte

PRIMA SCELTA - i migliori a prezzo speciale € 14,90 (prezzo consigliato - fino al 30.09.2011)

CDA67849

F. Chopin: Valzer op. 18; Valzer op. 34 n. 1; Valzer op. 34 n. 1; Valzer op. 34 n. 3; Valzer op. 42; Valzer op. 64 n. 1 Valzer di un minuto; Valzer op. 64 n. 2; Valzer op. 64 n. 3; Valzer op. 70 n. 3; Valzer op. 69 n. 2; Valzer KKIVA/12; Valzer KKIVA/13; Valzer KKIVA/15; Valzer op. 70 n. 1; Valzer op. 69 n. 1; Valzer op. 70 n. 2; Valzer KKIVB/11 Opere di dubbia attribuzione: Sostenuto“Valzer” KKIVB/10; Valzer KKIVA/14; Valzer “Valse mélancolique” KKIB/7; Notturno op. 9 n. 2 Stephen Hough ha maturato nel corso degli anni una straordinaria congenialità con lo stile di Chopin, la sui produzione costituisce da sempre uno dei punti focali del repertorio del grande virtuoso inglese. I due dischi chopiniani pubblicati dalla Hyperion sono stati accolti con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo, al punto che oggi il nome di Stephen Hough è diventato sinonimo di aristocratica eleganza, tecnica impeccabile e profonda musicalità, le tre caratteristiche su cui poggiano le sue appassionanti e coinvolgenti interpretazioni delle opere di Chopin. Nei valzer che vennero pubblicati nel corso della sua vita Chopin conferì a questa forma di danza popolare un livello di sofisticazione fino ad allora impensabile. Al contrario, i valzer rimasti inediti presentano nella maggior parte dei casi una scrittura meno complessa, ma un fascino sottile e una meravigliosa brillantezza, qualità che vengono esaltate al massimo livello dalla splendida interpretazione di Hough. Il programma di questo disco si conclude con il celebre Notturno in mi bemolle maggiore, un’opera di incantevole bellezza che conferisce al tempo ternario del valzer un’espressione più lirica. Un disco al tempo stesso illuminante e molto coinvolgente, che non può mancare nella collezione di nessun appassionato di pianoforte che si rispetti.

Stephen Hough interpreta Chopin su HYPERION: GLI ULTIMI CAPOLAVORI

BALLATE E SCHERZI

CDA67764 (CD alto prezzo)

CDA67456 (CD alto prezzo)


Columns - LUGLIO 2011 SIR EDWARD ELGAR OPERE CAMERISTICHE

Piers Lane, pianoforte Goldner String Quartet

SIR WILLIAM WALTON SINFONIE N. 1 E N. 2 BBC Scottish Symphony Orchestra, Martyn Brabbins CDA67794 (CD alto prezzo)

CDA67857 (CD alto prezzo)

E. Elgar: Quartetto per archi op. 83; Mina per pianoforte; Laura Valse per pianoforte; Marcia in re maggiore per pianoforte; Impromptu per pianoforte; Quintetto per archi e pianoforte op. 84 Ispirato dalla serena bellezza del paesaggio che circondava la sua casa di campagna, nel 1917 Edward Elgar iniziò a comporre alcune delle sue opere cameristiche più personali e fantasiose. Tra di esse spiccano il Quartetto per archi op. 83 e il Quintetto per archi e pianoforte op. 84, due lavori caratterizzati da una straordinaria profondità espressiva e da una grande eleganza formale. Con il loro stile strettamente legato alla tradizione, queste opere si pongono in stridente contrasto con gli orientamenti stilistici di quegli anni, riallacciandosi in maniera inequivocabile alla scrittura del Tardo Romanticismo. A proposito di questi lavori, Elgar scrisse: «Sono pieni di sonorità auree, che mi piacciono molto. Ma per questo nessuno deve aspettarsi di trovarvi violenti cromatismi o spunti di sapore cubista». Questo splendido disco vede protagonista il Goldner String Quartet, una delle formazioni cameristiche inglesi che si sono messe più in evidenza nel corso degli ultimi anni, a cui si aggiunge Piers Lane nel Quintetto per archi e pianoforte, un’opera di ampio respiro dalle sonorità quasi orchestrali. Il programma di questo disco è completato dalla prima registrazione mondiale di quattro incantevoli pagine pianistiche, l’ultima delle quali fu composta da Elgar all’età di 72 anni. Queste primizie dai toni intimi e affascinanti ci vengono proposte nella superba interpretazione di un Lane particolarmente ispirato. Piers Lane e il Goldner Quartet su HYPERION:

In questo nuova registrazione dedicata al repertorio del Novecento inglese la BBC Scottish Symphony Orchestra diretta da Martyn Brabbins esegue con vigore e assoluta autorevolezza le due sinfonie di William Walton, mantenendo uno stupefacente controllo degli equilibri interni e sfoggiando una grande energia e una spiccata personalità. Dopo lo straordinario successo ottenuto con Belshazzar’s Feast, Walton trascorse tre anni a cesellare la sua Prima Sinfonia. Quest’opera dalla scrittura spiccatamente virtuosistica presenta un’incredibile varietà di sfumature timbriche e di spunti emozionali, che riflette con rara immediatezza le turbolente vicende della vita privata del compositore. Nonostante una gestazione particolarmente travagliata, questa sinfonia fu accolta con unanime entusiasmo dalla stampa dell’epoca, un favore che da allora non è mai venuto meno. Tenuta a battesimo dalla Royal Liverpool Philharmonic Orchestra nel 1960, la Seconda Sinfonia è un’opera dai tratti più concisi e raffinati, tuttavia la decisione di Walton di allontanarsi dai toni austeri che caratterizzavano le opere inglesi di quegli anni impedì a questo capolavoro di conquistare il favore del pubblico come avrebbe meritato e a emergere dall’ombra ingombrante della Prima Sinfonia. Il programma di questo disco è completato da Siesta, un’opera orchestrale dai toni meravigliosamente intimi composta da Walton nel 1926. La BBC Scottish Symphony Orchestra e Martyn Brabbins su HYPERION: SERGEI BORTKIEWICZ SINFONIE N. 1 E N. 2 CDA67338 (CD alto prezzo) WILLIAM WALLACE POEMI SINFONICI

CDA66848 (CD alto prezzo)

ERNEST BLOCH

QUINTETTI PER ARCHI E PIANOFORTE N. 1 E N. 2

CDA67638 (CD alto prezzo) FRANK BRIDGE

OPERE CAMERISTICHE

CDA67726 (CD alto prezzo) 4

AA.VV. BEYOND ALL MORTAL DREAMS

Trinity College Choir Cambridge, Stephen Layton CDA67832 (CD alto prezzo)


Columns - LUGLIO 2011 R. Clausen: Tonight eternity alone S. Stucky: Three New Motets ‘in memoriam Thomas Tallis’ O. Gjeilo: Sanctus; Phoenix F. Ferko: Hildegard Triptych E. Fissinger: Lux aeterna H. Willan: Fair in face; I beheld her, beautiful as a dove; Rise up, my love, my fair one; How they so softly rest S. Paulus: The day is done; Pilgrims’ Hymn; Hymn to the Eternal Flame W. Hawley: Two Motets Definito recentemente da Gramophone «quinto coro migliore del mondo», il Trinity College Choir di Cambridge diretto da Stephen Layton arricchisce la propria discografia su Hyperion con un meraviglioso titolo dedicato alle opere per coro a cappella di compositori americani scoperte da Layton nel corso dei suoi viaggi oltreoceano. Queste opere dallo stile luminoso ed estremamente peculiare consentono di capire meglio il contesto in cui si sono formati i compositori di maggior talento dell’ultima generazione, primi tra tutti Morten Lauridsen ed Eric Whitacre, ai quali Layton ha dedicato due bellissimi dischi per la Hyperion. Il Trinity College Choir dimostra di essere in forma eccezionale, sfoggiando una trasparenza sonora, un’intonazione e un’intensità espressiva ai limiti della perfezione. Un nuovo splendido disco che non può assolutamente mancare nella collezione di ogni appassionato del repertorio corale che si rispetti. Il Trinity College Choir Cambridge e S. Layton su HYPERION: AA.VV. BALTIC EXCHANGE

CDA67747 (CD alto prezzo) IGNAZ MOSCHELES INTEGRALE DEGLI STUDI DA CONCERTO

Piers Lane, pianoforte CDH55387 (CD medio prezzo)

I. Moscheles: Studi caratteristici op. 95; Deux Études op. 98; Deux Études op. 105; Quatre Grandes Études de Concert op. 111; Grande Étude de Concert op. 126 Vista e considerata la grande fama di cui godette tra i suoi contemporanei, è davvero difficile cosa abbia fatto cadere nel dimenticatoio la figura e l’opera di Ignaz Moscheles. Oltre a essere uno degli autori di maggior talento che guidarono la transizione dal Classicismo al Romanticismo, Moscheles fu un apprezzato virtuoso di pianoforte e un

compositore di buona vena e l’oblio in cui cadde può essere ragionevolmente attribuito al suo stile in bilico tra due mondi opposti - per intenderci quello di Mozart e quello di Beethoven - che venne ben presto oscurato da quello dei protagonisti del nuovo movimento romantico come Chopin, Schumann e Liszt. Non è il caso di fare confronti con le opere di questi Titani della letteratura pianistica del XIX secolo, in quanto la musica di Ignaz Moscheles è davvero bella e merita di essere riscoperta per quella che è, come hanno dimostrato al di là di ogni dubbio le splendide registrazioni dei suoi concerti per pianoforte e orchestra pubblicate dalla Hyperion. Nell’eseguire questi studi - la maggior parte dei quali non era mai stata registrata in precedenza - Piers Lane sfoggia come sempre tutto il suo grande talento. WOLFGANG AMADEUS MOZART OPERE CAMERISTICHE

The Gaudier Ensemble CDH55390 (CD medio prezzo)

W.A. Mozart: Quartetto per oboe e archi K.370; Quintetto per corno e archi K.407; Movimento di Quintetto K.580b; Quintetto per pianoforte e fiati K.452 Mozart diede un grande contributo allo sviluppo del repertorio per strumenti a fiato, in quanto non si limitò a scrivere meravigliosi concerti per flauto, oboe, clarinetto, fagotto e corno, ma utilizzò spesso questi strumenti anche nei suoi lavori cameristici. Il suo grande interesse per sonorità inedite e sorprendenti lo spinse a scrivere opere per organici di fiati e di archi fino ad allora mai utilizzati, che con il passare del tempo sono diventate vere e proprie pietre miliari del repertorio settecentesco. Questo splendido disco riveste anche un grande significato documentario, in quanto comprende un movimento di un quintetto che Mozart lasciò incompiuto. Scritto per Joseph Leutgeb, un amico di lunga data di Mozart, che per lui compose anche i quattro concerti per corno e orchestra, il Quintetto per corno e archi denota una grande conoscenza dello strumento, di cui utilizza tutte le risorse tecniche 5


Columns - LUGLIO 2011 ed espressive. Il Quartetto K.370 presenta un Adagio di incantevole bellezza lungo appena 37 battute ma pervaso da una profonda espressività, mentre il Quintetto K.452 fu considerato dallo stesso Mozart la sua opera migliore in assoluto. Questi incantevoli lavori ci sono proposti dal Gaudier Ensemble, la cui effervescente interpretazione sarebbe sicuramente piaciuta anche al grande Salisburghese. FRANCISCO DE PEÑALOSA OPERE SACRE

Westminster Cathedral Choir, James O’Donnell CDH55326 (CD medio prezzo)

F. de Peñalosa: Missa Ave Maria peregrina; Sacris solemniis; Missa Nunca fue pena mayor «Uno dei cori migliori del mondo. Un disco assolutamente imperdibile» (Gramophone) «Un disco molto coinvolgente e rivelatorio […] Un suono elettrizzante e luminoso» (BBC Music Magazine) «La splendida interpretazione di O’Donnell e del suo eccezionale coro ci offre la possibilità di ammirare la musica di Peñalosa in tutta la sua straordinaria bellezza» (Fanfare, Stati Uniti) GRAMOPHONE CRITICS’ CHOICE

LEO FALL DER FIDELE BAUER

Solisti, Chor des Lehar Festivals; Franz Lehar-Orchester, Vinzenz Praxmarer CPO777591 (2 CD alto prezzo)

La collaborazione tra la CPO e il Festival Lehár di Bad Ischl continua a regalare sorprese gradite agli appassionati di operette. Le precedenti uscite hanno infatti permesso di riascoltare in esecuzioni vivacissime sotto l’aspetto teatrale e assolutamente irreprensibili 6

sotto quello musicale operette che - nonostante il grande successo ottenuto nel corso delle prime rappresentazioni - erano cadute nell’oblio più totale. Nel 2010 il cartellone del festival di Bad Ischl comprendeva due operette di grande interesse, Der fidele Bauer di Leo Fall e la celebre Frasquita di Lehár, che la CPO pubblicherà il prossimo settembre. Oggi Fall è di gran lunga il compositore meno noto e più sottovalutato dell’epoca d’argento dell’operetta, un’ingiustizia che appare lampante subito dopo aver ascoltato le prime note di questo gradevole lavoro. Pur non essendo un creatore di melodie indimenticabili come Johann Strauss II e il suo quasi contemporaneo Lehár, Fall si rivelò un grande maestro nell’arte della caratterizzazione, dello sviluppo tematico e dell’orchestrazione e tra tutti i compositori di operette fu con ogni probabilità quello che si avvicinò di più allo stile dell’opera buffa. Queste caratteristiche emergono in maniera molto nitida in Der fidele Bauer, un’incantevole operetta ambientata in un villaggio di campagna e scritta poco dopo il clamoroso successo ottenuto da Lehár con La vedova allegra. In quest’operetta Fall ritrasse se stesso nel duetto del povero Heinerle, un brano pervaso da una melodia di irresistibile bellezza e dal carattere meravigliosamente popolare. CARL ORFF - CLAUDIO MONTEVERDI ORPHEUS

Solisti, Orpheus Chor München Münchner Rundfunkorchester, Ulf Schirmer CPO777656 (SACD alto prezzo)

C. Orff-C. Monteverdi: Orpheus; Klage der Ariadne per mezzosoprano e orchestra «Lei è venuto al mondo per scrivere musica drammatica e il suo ambito naturale è il palcoscenico. Per questo deve studiare le opere del primo grande compositore di musica drammatica che la storia ricordi». Questo fu il consiglio che Curt Sachs - allora direttore della Collezione di Stato di Strumenti Musicali - diede al giovane Carl Orff, spingendolo verso un percorso di studi in cui Claudio Monteverdi avrebbe esercitato una grandissima influenza. A dispetto degli oltre tre secoli che li dividevano, Orff sentì immediatamente una profonda affinità con il massimo esponente della prima fase del Barocco italiano: «la musica di Monteverdi mi apparve familiare come se la conoscessi da molto tempo o - meglio - come se la avessi riscoperta io. Si trattò di un sentimento molto profondo, che mi commosse e mi spalancò orizzonti del


Columns - LUGLIO 2011 tutto nuovi». Sulla spinta dell’emozione suscitata in lui da questa vera e propria scoperta, tra il 1923 e il 1941 Orff scrisse le sue versioni di tre opere giovanili di Monteverdi. In seguito Orff definì questo periodo “anni di apprendistato con Monteverdi”, precisando che non voleva realizzare un “arrangiamento storico”, ma individuare «il mio stile in relazione con un grande capolavoro del passato». Nel complesso, questa splendida interpretazione di Ulf Schirmer alla testa di un ottimo cast di solisti, dell’Orpheus Chor München e della Münchner Rundfunkorchester ci consente di scoprire un lato inedito ma di sorprendente bellezza del celebre autore dei Carmina Burana. ANDERS ELIASSON QUO VADIS

Michael Weinius, tenore Swedish Radio Choir, Swedish Radio Symphony Orchestra, Johannes Gustavsson, direttore CPO777495 (CD alto prezzo)

Al pari del suo connazionale Allan Pettersson, il compositore svedese Anders Eliasson si pone come un masso erratico nel panorama della musica contemporanea, un fatto che non gli ha impedito (o gli ha consentito?) di diventare un punto di riferimento per molti giovani compositori. Difficile spiegare quali determinanti abbiano sancito il successo di cui gode oggi Eliasson. Secondo alcuni addetti ai lavori, questo risultato troverebbe spiegazione nelle forti convinzioni di Eliasson, che lo avrebbero dissuaso dal sostenere le mode, le lobby e gli stereotipi basati unicamente su considerazioni di natura economica, per quanto il compositore svedese non ne abbia mai sminuito il ruolo e l’importanza. Nel definire la musica di Eliasson molti critici utilizzano spesso concetti derivati dalla natura, parlando di «una musica che pulsa di una vita organica» e di una «vitalità vegetativa». Poco dopo essere stato chiamato a ricoprire l’incarico di direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica della Radio Svedese, nel 1998 Manfred Honeck commissionò a Eliasson un requiem. «Dopo aver iniziato a comporre il requiem mi resi conto che la mia fede cristiana era troppo debole per poter scrivere un’opera del genere. Inoltre non mi sentivo in grado di dare una risposta valida a una crisi esistenziale. Dalle mie riflessioni emerse però la domanda: Quo vadis Domine? Alla fine questa frase si rivelò la risposta più giusta alle mie domande». Sul frontespizio della partitura non si legge il genere di opera pensato da Eliasson, tuttavia il termine più indicato per definire questo lavoro interpretato magnificamente da Johannes Gustavsson può essere “cantata sinfonica”.

FRANZ LISZT

ANNÈES DE PÈLERINAGE - III

Michael Korstick, pianoforte Steinway D CPO777663 (CD medio prezzo)

F. Liszt: Venezia e Napoli (supplemento al Deuxième Année de pèlerinage); Troisième Année de pèlerinage Nel 1859 la vita di Franz Liszt venne funestata dalla morte improvvisa del figlio ventenne, a cui fece seguito due anni più tardi quella della figlia ventiseienne, due tragedie che gettarono un’ombra cupa su un periodo già molto difficile per il grande compositore di origine ungherese. Per superare la disperazione, Liszt cercò conforto nella religione. Nel 1865 ricevette gli ordini sacri minori, dai quali derivò il celebre epiteto che lo accompagnò per il resto della vita di Abbé Liszt. «Quando ricevetti gli ordini minori all’età di 54 anni l’ipotesi del sacerdozio mi appariva piuttosto remota ma comunque possibile. In questo caso mi limitai a seguire, nella assoluta sincerità e semplicità del mio cuore, l’inclinazione della mia giovinezza». Nelle opere scritte in questo periodo Liszt non trasse più ispirazione de paesaggi, dipinti e poesie, ma da una profonda spiritualità. In ogni caso, il pianoforte continuò a essere il suo strumento prediletto e il fedele compagno di viaggio quando negli ultimi anni della sua vita iniziò a percorrere nuovi sentieri, che lo videro di nuovo “pellegrino”, questa volta tra Roma, Weimar e Budapest. Sull’onda di questa emozione, nel 1883 Liszt pubblicò il suo ultimo grande ciclo pianistico, il terzo anno degli Années de pèlerinage, che ci viene proposto in questo splendido disco da un Michael Korstick in forma smagliante. Michael Korstick esegue Liszt su CPO: ANNÉES DE PÈLERINAGE - II

CPO777585 (CD medio prezzo) ANNÉES DE PÈLERINAGE - I

CPO777478 (CD medio prezzo) LOUIS SPOHR

INTEGRALE DELLE SINFONIE - VOLUME 3 NDR Radiophilharmonie Hannover, Howard Griffiths

CPO777179 (SACD alto prezzo)

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Columns - LUGLIO 2011 L. Spohr: Sinfonia n. 1 op. 20; Sinfonia n. 6 op. 116 Sinfonia Storica; Ouverture op. 12 Il terzo volume dell’integrale delle sinfonie di Louis Spohr varata dalla CPO presenta tre bellissime opere eseguite secondo l’edizione critica curata dallo studioso Bert Hagels, un fatto che la rende più aggiornata di qualunque altra alle ultime ricerche musicologiche. Dopo la prima esecuzione della Prima Sinfonia avvenuta alla Gewandhaus di Lipsia nel 1811, il critico dell’Allgemeine musikalische Zeitung scrisse: «la nuova sinfonia di Spohr ha suscitato l’ammirazione di tutti gli amanti della musica. Devo ammettere di aver ascoltato pochissime opere del genere caratterizzate da contenuti innovativi paragonabili a quelli di Spohr». La Sesta Sinfonia venne invece concepita in maniera più lontana dai canoni dell’epoca, un fatto che le garantì una fortuna minore presso i contemporanei. Sebbene sia stata battezzata da Spohr con il nome “Sinfonia Storica”, quest’opera non rientra a pieno titolo nella categoria delle opere a programma. Scrivendo questa sinfonia, Spohr concepì ogni movimento in uno stile diverso, come si può capire dal titolo di ognuno di essi, «Periodo di Bach e di Händel, 1720», «Periodo di Haydn e di Mozart, 1780», «Periodo di Beethoven, 1810» e «Periodo più recente». Recensendo quest’opera, Robert Schumann lodò soprattutto la raffinata orchestrazione. Il terzo volume di questa integrale comprende anche la prima registrazione mondiale dell’Ouverture op. 12, «un’opera» come ha scritto il critico del sito klassik-heute.com a proposito del primo volume, «caratterizzata da uno stile molto elaborato e da una gradevole linea melodica, che nell’interpretazione del versatile direttore Howard Griffiths si rivela un’esperienza d’ascolto assolutamente elettrizzante». Già disponibili: INTEGRALE DELLE SINFONIE - VOLUME 1

CPO777177 (SACD alto prezzo)

INTEGRALE DELLE SINFONIE - VOLUME 2

CPO777178 (SACD alto prezzo) JOHANNES BRAHMS

INTEGRALE DEI TRII PER ARCHI E PIANOFORTE

Eskar Trio CPO777642 (2 CD medio prezzo)

J. Brahms: Trio n. 1 per archi e pianoforte op. 8; Trio n. 3 per archi e pianoforte op. 101; Trio n. 2 per archi e pianoforte op. 8

87; Trio in la maggiore per archi e pianoforte senza numero d’opera La CPO è orgogliosa di presentare al grande pubblico una nuova versione dei trii per archi e pianoforte di Johannes Brahms in un cofanetto doppio che vede assoluti protagonisti il giovane complesso danese Eskar Trio. Brahms scrisse trii per archi e pianoforte sia durante la sua giovinezza sia nei suoi ultimi anni di vita. Sotto l’aspetto stilistico, queste opere sono giustamente considerate tra i trii più importanti del periodo romantico. Oltre ai tre celebri trii per archi e pianoforte - che occupano un posto di primissimo piano nell’ambito della letteratura cameristica - questo cofanetto doppio presenta anche il fascinoso Trio in la maggiore, la cui attribuzione continua a suscitare vivaci discussioni tra i musicologi, alcuni dei quali sono propensi ad assegnarne la paternità a Brahms, mentre altri vi ravviserebbero un’altra mano. Questo bellissimo lavoro ci è stato tramandato da un manoscritto ottocentesco di autore anonimo scoperto in un archivio di Bonn nel 1924, andato in seguito perduto. Nella prima edizione del 1938 il musicologo che curò quest’opera sottolineò moltissimo l’affinità stilistica esistente tra questo lavoro e il Trio n. 1 in si maggiore op. 8. L’aspetto più evidente di questa rassomiglianza è costituito dal fatto che in entrambe le opere lo scherzo compare come secondo movimento e il tempo lento in terza posizione. Se questo fosse vero, questo lavoro sarebbe l’unico trio per archi e pianoforte pervenutoci tra i molti composti da Brahms durante la sua giovinezza e che, mosso da un feroce spirito autocritico, distrusse con le sue stesse mani. DORA PEJACEVIC OPERE CAMERISTICHE

A. Bielow, violino; C. Poltera, violoncello; O. Triendl, piano CPO777419 (CD medio prezzo)

D. Pejacevic: Trio per violino, violoncello e archi op. 29; Sonata per violoncello e pianoforte op. 35 Dopo il disco dedicato alle principali opere sinfoniche di Dora Pejacevic, definite dalla stampa «vere e proprie gemme orchestrali»


Columns - LUGLIO 2011 (klassik.com, aprile 2011), la CPO porta avanti l’edizione dedicata alla compositrice croata con un volume incentrato sulle sue opere cameristiche. Composto nel 1910, il Trio op. 29 denota una scrittura matura e molto espressiva, basata su un grandissimo talento per il genere cameristico e una perfetta padronanza della forma classica. Subito dopo averlo ascoltato, il tema principale del primo movimento vi si fisserà nelle orecchie e farete molta fatica a dimenticarlo. Unica opera del genere composta dalla Pejacevic, la Sonata per violoncello e pianoforte op. 35 è un lavoro molto elaborato e ricco di spunti drammatici scritto nel 1913 e riveduto due anni più tardi. Un nuovo preziosissimo disco che consente di andare alla scoperta della produzione cameristica della Pejacevic, che verrà presto seguito da altri volumi di sorprendente bellezza. Dora Pejacevic su CPO: OPERE ORCHESTRALI

Deutsche Staatsphilharmonie Rheinland-Pfalz, A. Rasilainen CPO777418 (CD alto prezzo)

Duo Amadè la Mackintosh è affiancata da Geoffrey Govier, che suona un fortepiano realizzato dal cembalaro di Cluny Christopher Clark sul modello di uno strumento di Anton Walter e Catherine Mackintosh un violino costruito da Giovanni Grancino nel 1703. Questi strumenti conferiscono ai lavori di Mozart una meravigliosa leggerezza e un’articolazione straordinariamente fresca, due caratteristiche che esprimono alla perfezione lo spirito dell’epoca in cui vennero composte. Già disponibili: INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE - VOL. 1

CHAN0755 (CD alto prezzo)

INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE - VOL. 2

CHAN0764 (CD alto prezzo)

INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE - VOL. 3

CHAN0772 (CD alto prezzo) GRAŻYNA BACEWICZ

INTEGRALE DEI CONCERTI PER VIOLINO E ORCHESTRA - VOL. 2

WOLFGANG AMADEUS MOZART

J. Kurkowicz, violino Orchestra Sinfonica della Radio Polacca Ł. Borowicz

INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE - VOL. 4

Duo Amadè

CHAN0781 (CD alto prezzo)

W.A. Mozart: Sonata per violino e pianoforte K.377; Sonata per violino e pianoforte K.379; Sonata per violino e pianoforte K.403 (frammento); Sonata per violino e pianoforte K.481 Questo disco costituisce il quarto volume dell’integrale delle sonate per violino e pianoforte di Mozart, una collana che ha fatto letteralmente incetta di riconoscimenti della stampa specializzata di tutto il mondo, tra cui un Editor’s Choice per il primo volume e un Critics’s Choice per il secondo volume. In questo volume - che comprende quattro degli ultimi lavori scritti dal grande Salisburghese per violino e pianoforte - il Duo Amadè sfoggia la medesima ispirazione e la stessa impeccabile eleganza stilistica. Considerata da oltre vent’anni una delle più autorevoli interpreti del repertorio antico per violino, Catherine Mackintosh ha dichiarato che questa integrale delle sonate per violino e pianoforte costituisce il coronamento del sogno di una vita. Nel

CHAN10673 (CD alto prezzo)

G. Bacewicz: Concerto n. 2 per violino e orchestra; Concerto n. 4 per violino e orchestra; Concerto n. 5 per violino e orchestra Questo disco rappresenta il secondo volume della serie dedicata dalla Chandos a Grażyna Bacewicz, definita da Witold Lutoslawski «la più celebre compositrice polacca del XX secolo e una delle più grandi musiciste di tutti i tempi». Pubblicato dalla Chandos nel 2009, il primo volume di questa integrale è stato accolto con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo e gli stessi interpreti presentano in questo nuovo disco il Secondo, il Quarto e il Quinto Concerto per violino e orchestra, opere dallo stile ì diverso, ma accomunate da una scrittura brillantemente virtuosistica. In questo nuovo disco L’Orchestra Sinfonica della Radio Polacca diretta da Lukasz Borowicz accompagna Joanna Kurkowicz, che suona un violino costruito da Petrus Guarnerius nel 1699. Lodata dal critico di Gramophone per il suo «giudizioso virtuosismo», la Kurkowicz svolse un’intensa e versatile atti9


SERGEI RACHMANINOV SINFONIA N. 3 - IL PRINCIPE ROSTISLAV - CAPRICE BOHÉMIEN BBC Philharmonic Orchestra, Gianandrea Noseda

PRIMA SCELTA - i migliori a prezzo speciale € 14,90 (prezzo consigliato - fino al 30.09.2011)

CHAN10677 (CD alto prezzo)

S. Rachmaninov: Sinfonia n. 3 op. 44; il principe Rostislav; Caprice bohémien op. 12 Questo disco rappresenta il sesto volume della collana dedicata alle opere di Sergei Rachmaninov affidata dalla Chandos alla BBC Philharmonic Orchestra diretta da Gianandrea Noseda. A proposito della Prima Sinfonia presentata in un precedente volume, il critico del BBC Music Magazine ha scritto: «Noseda e la BBC Philharmonic Orchestra dimostrano di aver assimilato a fondo lo stile del compositore russo, come si può notare nella straordinaria vitalità e nell’incontenibile energia che pervadono la loro interpretazione». La Terza è la sinfonia di Rachmaninov dai tratti più inconfondibilmente russi, un fatto che appare evidente soprattutto nei ritmi di danza del vivacissimo finale. Rachmaninov scrisse questa sinfonia per la Philadelphia Orchestra, che apprezzava e aveva avuto modo di conoscere molto bene, al punto da definirla «la mia orchestra preferita». La prima esecuzione venne diretta dal carismatico Leopold Stokowski, un fatto che però non impedì alla critica di esprimere critiche contrastanti e tendenti al negativo e fu solo con la grande rivalutazione di Rachmaninov avviata nel corso degli anni Settanta che la Terza Sinfonia ottenne la considerazione che merita. Registrato ed eseguito solo di rado, il poema sinfonico Il Principe Rostislav è una delle primissime opere orchestrali di Rachmaninov giunte sino ai giorni nostri. Basata su una breve ballata di Alexei Tolstoi, quest’opera dai toni fiabeschi e molto evocativi narra il tragico destino del Principe di Kiev, che annegò nel fiume Dniepr. Altrettanto poco conosciuto è il Capriccio bohémien, una pittoresca fantasia costruita da Rachmaninov su un tema gitano, che trae abbondantemente ispirazione dall’opera Aleko, a sua volta basata sul dramma I gitani di Pushkin.

Già disponibili

L’ISOLA DEI MORTI.

SINFONIA GIOVANILE.

SINFONIA N. 1 BBC Philharmonic Orchestra, G. Noseda CHAN10475 (CD alto prezzo)

LA ROCCIA. SINFONIA N.

2 BBC Philharmonic Orchestra, G. Noseda CHAN10589 (CD alto prezzo)

FRANCESCA DA RIMINI

IL CAVALIERE AVARO

ALEKO

Solisti, BBC Singers, BBC Philharmonic Orchestra, G. Noseda CHAN10442 (CD alto prezzo)

Solisti, BBC Philharmonic Orchestra, G. Noseda CHAN10544 (CD alto prezzo)

Solisti, Coro del Teatro Regio di Torino BBC Philharmonic Orchestra, G. Noseda CHAN10583 (CD alto prezzo)


Columns - LUGLIO 2011 vità concertistica sia in veste solistica sia come membro di formazioni cameristiche. Come ha dichiarato la stessa Kurkowicz, l’incisione di questa integrale è stata «uno splendido viaggio alla scoperta della musica di incredibile bellezza di una compositrice molto affascinante […] che si è rivelato un’esperienza personale profondamente appagante […] Queste opere sono in tutto e per tutto simili a pietre preziose, che dopo averle estratte dalle viscere della terra brillano di una luce meravigliosa». Già disponibile: - VOL. 1 CHAN10533 (CD alto prezzo) DIAPASON D’OR - NOMINATION AL PREIS DER DEUTSCHEN SCHALLPLATTEN KRITIK 2009 - NOMINATION AL FRYDERYK AWARD 2010 - Sesto posto nella classifica dei 25 dischi classici più venduti nel 2009 nel sito amazon.com.

INTEGRALE DEI CONCERTI PER VIOLINO E ORCHESTRA

fu deportato ad Auschwitz, dove morì tre anni più tardi. Lo Studio per orchestra d’archi venne portato a termine nell’estate del 1943, fu eseguito per la prima volta dalla formazione d’archi del campo di Auschwitz e ci è stata tramandata in parte grazie a un documentario di propaganda girato dai nazisti. Dopo Janáček, Martinů è considerato il più grande compositore ceco del XX secolo. Compositore estremamente prolifico, Martinů scrisse le sue opere sempre a gran velocità, una regola a cui non fa eccezione il bellissimo Sestetto per archi, che fu portato a termine in appena sette giorni nel maggio del 1932. Quest’opera è pervasa da una incontenibile energia, dal brillante movimento iniziale al vivacissimo Finale. AA.VV.

VIENNA PREMIÈRE - VOLUMI 1-3 Marilyn Hill Smith, soprano Johan Strauss Orchestra, Jack Rothstein

CHAN10684(3)X (3 CD prezzo speciale)

AA.VV. OPERE PER ARCHI DI COMPOSITORI CECHI

Janáček Chamber Orchestra CHAN10678 (CD alto prezzo)

L. Janáček: Quartetto per archi n. 1 “Sonata a Kreutzer”; Suite per archi B. Martinů: Sestetto per archi H.224 P. Haas: Studio per orchestra d’archi Questo disco propone una bella silloge di opere cameristiche di Leoš Janáček, Bohuslav Martinů e Pavel Haas, tre dei più grandi esponenti della tradizione musicale boema del XX secolo, nella splendida interpretazione della Janáček Chamber Orchestra. Janáček scrisse il Quartetto n. 1 verso la fine della sua vita, traendo ispirazione dalla Sonata a Kreutzer, una novella di Tolstoi basata sulla storia di un matrimonio senza amore. I toni profondamente drammatici che traspaiono da quest’opera - insieme a una costruzione magistrale e a una sapiente strumentazione non priva di qualche spunto eccentrico - la collocano tra i più grandi quartetti di tutti i tempi, un giudizio che rimane valido anche per la versione per orchestra d’archi proposta in questo disco. Di Janáček viene presentata anche la Suite, una delle prime opere scritte dal compositore boemo per orchestra d’archi. Pavel Haas è considerato il più dotato tra i numerosi studenti di Janáček. A causa delle sue origini ebraiche, nel 1941 Haas

J. Strauss I: FreiheitsMarsch op. 226; Der Carneval in Paris op. 100 J. Strauss II: Concurrenzen Walzer op. 267; L’Inconnue op. 182; Neuer Csárdás; Hoch Österreich! op. 371; Alexandrine-Polka op. 198; Pappacoda op. 412; Quadrille nach Motiven der Operette Der lustige Krieg op. 402; Klug Gretelein op. 462; Nur nicht mucken! op. 472 J. Strauss III: Schlau-Schlau op. 6; Unter den Linden op. 30 E. Strauss: Knall und Fall op. 132; Leuchtkäferln Walzer op. 161; Hectograph op. 186; Blüthenkranz Johann Strauss’scher Walzer op. 292; Saat und Ernte op. 159; Weyprecht-Payer-Marsch op. 120; Mädchenlaune op. 99; Die Abonnenten op. 116; Österreichs Völker-Treue Marsch op. 211; Blauäuglein op. 254: Schleier und Krone op. 200 J. Strauss: Frohes Leben Walzer, op. 272; Vorwärts! op. 127; Nachtschatten op. 229; Elfen-Polka op. 74; For ever op. 193; Defilir-Marsch op. 53; Farewell! op. 211; Wallonen-Marsch op. 41; Pauline op. 190b; Zeit-Bilder op. 51 C. Millöcker: Die sieben Schwaben-Marsch; JonathanMarsch; Klopf’ an! C.M. Ziehrer: Casimir-Walzer op. 551; Die Lustigmacherin op. 4 P. Fahrbach: Storchschnäbel op. 149 Johann Strauss padre, Johann Strauss figlio, Josef Strauss ed Eduard Strauss scrissero una quantità sterminata di opere da ballo, le cui melodie sono apprezzate dalla metà del secolo scorso a oggi non solo dagli amanti del ballo, ma anche dai musicisti e dai musicofili di tutto il mondo. Se la maggior parte delle loro opere è stata presa in considerazione dal mercato discografico e dai programmi del Concerto di Capodanno di Vienna, parecchie opere di questi campioni del valzer hanno finito per cade11


Columns - LUGLIO 2011 re nel dimenticatoio. A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta Jack Rothstein registrò per la Chandos tre dischi di queste rarità, comprendenti una serie di splendidi brani composti sia dai membri della famiglia Strauss sia di compositori loro contemporanei. Ascoltando queste opere gradevoli e ricche di melodia si fa molta fatica a comprendere per quale motivo siano state dimenticate. Passando di brano in brano non si può che rimanere meravigliati dall’inesauribile ispirazione che pare sgorgare così facilmente dalla penna di questi compositori della felix Austria, che scrissero musica sì “leggera” (almeno per i canoni estetici di quegli anni), ma seducente, curata fin nei minimi dettagli e orchestrata con somma sapienza. REINHOLD GLIÈRE

Queste opere vengono eseguite con grande vitalità da una BBC Philharmonic Orchestra in forma smagliante diretta dal compianto Sir Edward Downes e da Vassily Sinaisky, due dei più grandi specialisti di questo repertorio, con la leggendaria qualità sonora della Chandos che costituisce la classica ciliegina sulla torta.

EDVARD GRIEG

INTEGRALE DELLE OPERE ORCHESTRALI - VOLUME 1 WDR Sinfonieorchester Köln, Eivind Aadland

OPERE ORCHESTRALI

Peter Dixon, violoncello; Richard Watkins, corno BBC Philharmonic Orchestra Sir Edward Downes, Vassily Sinaisky CHAN10679(5)X (5 CD prezzo speciale)

R. Glière: Sinfonia n. 1 op. 8; Suite da Il papavero rosso op. 70; Sinfonia n. 2 op. 25; I cosacchi Zaporozhy op. 64; Sinfonia n. 3 op. 42 Ilya Murometz; Ouverture Gyul’sara; Valzer da concerto op. 90; Ouverture Shakh-Senem; Ballata op. 4; Ouverture su temi slavi; Marcia eroica per la repubblica socialista sovietica della Mongolia Burylat op. 71; Ouverture da Vacanze a Ferghana op. 75; Suite da Il cavaliere di bronzo; Concerto per corno e orchestra op. 91 Sebbene sia morto nel 1956, Glière rimase fedele alla grande tradizione romantica russa e si specializzò in opere di ampie dimensioni, nelle quali seppe far coesistere una meravigliosa vena melodica con un’orchestrazione ricca di colori. Questo cofanetto della Chandos, che comprende un gran numero di opere poco rappresentate nei cataloghi discografici costituisce l’edizione più completa delle opere orchestrali di Glière, proponendo accanto alle tre sinfonie diversi poemi sinfonici, suite da balletti e altri lavori orchestrali. Tra le opere più famose meritano di essere citate la straordinaria Sinfonia n. 3 Ilya Murometz e la suite dal balletto Il papavero rosso, che comprende anche la celebre Danza dei marinaio russo, uno dei motivi più amati del repertorio popolare russo. La musica dei balletti è molto coinvolgente, mettendo in evidenza la meravigliosa sensibilità e la straordinaria propensione per la melodia del compositore russo. La Suite da Il cavaliere di bronzo (un brano della durata di ben 46 minuti) costituisce uno degli esempi più lampanti di queste doti, così come l’affascinante Concerto per corno e orchestra. 12

AUD92651 (SACD alto prezzo)

E. Grieg: Danze sinfoniche op. 64; Suite n. 1 da Peer Gynt op. 46; Suite n. 2 da Peer Gynt op. 55; Marcia funebre in memoria di Rikard Nordraak EG 107 «È arrivato il momento di fare un passo avanti con un’opera che si metta in evidenza sia per la forma sia per i contenuti». Con queste parole l’editore di Edvard Grieg chiese al più grande compositore norvegese di tutti i tempi di concentrare la sua attenzione sui generi musicali più importanti dell’epoca, la sinfonia, l’oratorio e l’opera. Nonostante questa sollecitazione, Grieg non sentiva la necessità di scrivere un’altra sinfonia secondo lo stile che andava per la maggiore in quegli anni nei paesi dell’Europa centrale, ma ambiva a definire uno stile nazionale norvegese che si andasse a collocare un posto di rilievo nel panorama musicale europeo. Questo obiettivo venne raggiunto con una serie di opere vocali e di brani per pianoforte e - soprattutto - con i lavori orchestrali, di cui la Audite presenterà nei prossimi mesi un’integrale in cinque volumi su SACD interpretata da Eivind Aadland alla testa della WDR Sinfonieorchester Köln. Questa prima uscita propone alcune delle opere più famose di Grieg, dalle Danze sinfoniche op. 64 del 1898, nelle quali il compositore norvegese trasfuse la grande esperienza maturata dirigendo alcune delle migliori orchestre europee, e le due suites basate sulle musiche di scena scritte per il dramma di Henryk Ibsen Peer Gynt, il Faust norvegese che spinse Grieg a tratteggiare un elaborato ritratto dell’anima del suo paese, spaziando dal canto malinconico della abbandonata Solveig all’atmosfera selvaggia che pervade la sala del Re della Montagna. La profonda conoscenza del patrimonio popolare norvegese consente ad Aadland di regalarci un’interpretazione quanto mai originale.


Columns - LUGLIO 2011

TESTAMENT C. M. GIULINI DIRIGE HAYDN E MAHLER Berliner Philharmoniker, Carlo Maria Giulini

BEDRICH SMETANA

INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE - VOLUME 5

Jitka Čechová, pianoforte SU3845 (CD alto prezzo)

TES1462 (2 CD prezzo speciale)

F.J. Haydn: Sinfonia n. 94 La sorpresa G. Mahler: Sinfonia n. 1 Il titano

C. M. GIULINI DIRIGE SCHUBERT Berliner Philharmoniker, Carlo Maria Giulini TES1463 (CD alto prezzo)

F. Schubert: Sinfonia n. 8 D.759 Incompiuta; Sinfonia n. 9 D.944 La grande La Testament arricchisce la propria serie dedicata a Carlo Maria Giulini con due nuovi volumi registrati dal vivo alla Philharmonie di Berlino nel 1976 e nel 1977, quando il grande direttore di Barletta aveva raggiunto l’apice dei suoi ragguardevoli mezzi tecnici ed espressivi. Il primo disco presenta un abbinamento piuttosto insolito, con la Sinfonia n. 94 La sorpresa di Franz Joseph Haydn, una delle più famose tra le Londinesi del grande compositore di Rohrau, ancora legata all’aristocratico equilibrio del Classicismo viennese, e la Prima Sinfonia di Gustav Mahler, considerata tra i massimi capolavori sinfonici degli ultimi anni del XIX secolo e passata alla storia con l’eloquente titolo di Il titano. Più consueto l’abbinamento del secondo disco, che presenta l’Ottava e la Nona Sinfonia di Franz Schubert, tra i vertici più sinceri e più ispirati della letteratura romantica. Come sempre, la Testament ha effettuato una accurata rimasterizzazione che garantisce un ascolto di stupefacente realismo.

B. Smetana: Bagattelles et Impromptus; Galopp in re maggiore; Galopp di bravoura; Louisen Polka; Georginen Polka; Erinnerung an Pilsen; Aus dem Studentenleben; Impromptu in mi bemolle minore; Impromptu in si minore; Impromptu in la bemolle maggiore; Mazurka Capriccio in do diesis minore; Duo sans mots; Walzer; Quadrille in fa maggiore; Quadrille in si bemolle maggiore Il quinto volume dell’integrale delle opere per pianoforte di Bedrich Smetana ci riporta agli anni di studio del grande compositore boemo. Da giovane Smetana si mise in luce per il suo grande talento nello scrivere musica da ballo: le polke a cui è legata una parte non indifferente della sua fama postuma - sono particolarmente ricche di vita, mentre i valzer e le quadriglie delineano un quadro nostalgico dell’atmosfera che si respirava a Praga e a Pilsen verso la metà del XIX secolo. La prima opera per pianoforte pervenutaci di Smetana è la Louisen Polka, a cui fecero ben presto seguito la Georginen Polka e Aus dem Studentenleben. Scritti rispettivamente tra il 1841 e il 1842 e nel 1844, i tre Improvvisi e le Bagatelles et Impromptus furono i primi tentativi compiuti dal giovane compositore di scrivere opere dai toni più seri e la loro ispirazione riflette lo stile degli idoli musicali di Smetana, vale a dire Chopin, Schumann e Liszt. Il vigore danzante e la semplice tenerezza di queste incantevoli miniature sono rese dalla brillante pianista Jitka Čechová con una grazia e una naturalezza del tutto apprezzabili. L’integrale delle opere per piano di Smetana con J. Čechová: INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE

SU3841 (CD alto prezzo) INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE

SU3842 (CD alto prezzo) INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE

SU3843 (CD alto prezzo) INTEGRALE DELLE OPERE PER PIANOFORTE

SU3844 (CD alto prezzo)

- VOLUME 1 - VOLUME 2 - VOLUME 3 - VOLUME 4

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Columns - LUGLIO 2011 FRYDERYK CHOPIN OPERE PER PIANOFORTE

Ivan Moravec, pianoforte SU4059 (CD alto prezzo)

F. Chopin: Scherzo op. 20; Scherzo op. 31; Scherzo op. 39; Scherzo op. 54; Studio op. 25 n. 7; Studio op. 25 n. 1; Mazurka op. 41 n. 1; Mazurka op. 68 n. 4; Mazurka op. 7 n. 5; Mazurka op. 56 n. 2 Nel mondo esistono tesori brillanti e sotto gli occhi di tutti e gemme più nascoste, che si rivelano solo a poche persone disposte a cercarle con pazienza e passione. In quest’ultima categoria rientrano sia il celebre pianista ceco Ivan Moravec sia le sue splendide registrazioni. Moravec non ha bisogno e non desidera in alcun modo stupire il suo pubblico con effetti speciali, perché la sua è arte vera, sopraffina, assoluta. Il tono apparentemente prosaico con cui Moravec eseguì una ventina d’anni fa una serie di lavori di Chopin spinse un autorevole critico di Gramophone ad affermare che quello era con ogni probabilità lo stile con cui il grande compositore polacco improvvisava le sue opere. Sotto le sapienti dita di Moravec ogni spunto dinamico e anche la più piccola nuance espressiva vanno a collocarsi quasi per magia in un insieme meravigliosamente armonioso. Sotto l’aspetto esecutivo, una delle doti più grandi di Moravec è costituita dalla sua capacità di far coesistere nel modo migliore un’agogica estremamente libera con un rigoroso rispetto delle strutture. Se è vero come è vero - che il genio di Chopin risplende soprattutto nelle opere più piccole, non si può negare che il grandissimo talento di Moravec appaia più evidente proprio in questi lavori, al punto che non a caso sempre più addetti ai lavori tendono a ritenere il pianista ceco uno degli interpreti più autorevoli della produzione chopiniana. Un disco da ascoltare e riascoltare, come un vero tesoro. BEDRICH SMETANA

cia reciproca e dal grandissimo rispetto che dimostrarono sempre nei confronti di ogni espressione artistica. Entrambi diedero un contributo determinante alla valorizzazione delle nuove tendenze della musica e della letteratura in lingua ceca e nel Segreto raggiunsero il vertice della loro arte. Dopo aver portato a termine Il bacio, un’altra opera basata su un libretto della Krásnohorská, Smetana fu costretto a fare i conti con i problemi d’udito che lo condussero alla sordità e con crescenti difficoltà economiche. La Krásnohorská lo spronò a continuare a scrivere opere, dimostrando una netta preferenza per i lavori basati su situazioni molto umane. Per Il segreto, la seconda delle tre opere nate dal loro sodalizio, la Krásnohorská scrisse un libretto ambientato in una regione situata alle pendici del monte Bezděz con personaggi delineati con estrema cura, mettendone in luce di volta in volta la grossolanità e la sensibilità, la brillantezza e l’ottusità, la fede sincera e la superstizione e l’interesse meschino e la generosità disinteressata. Da parte sua, Smetana fece largo uso di temi conduttori; per esempio, il tema principale - che ricorda molto quello del poema sinfonico Dai boschi e dai campi di Boemia - venne utilizzato per evocare il presagio di un mistero e il senso della danza. Il processo compositivo, iniziato con la prima stesura del libretto e conclusosi con il completamento della partitura, durò dal 1876 al 1878. Il risultato finale è una vera gemma, che oggi la Supraphon ci ripropone nella magnifica interpretazione di un cast di alto livello diretto da un ispiratissimo Jaroslav Krombholc.

NINO ROTA OPERE PER FLAUTO E PIANOFORTE

R. Fabbriciani, flauto; M. Damerini, pianoforte L. Botteon, flauto

IL SEGRETO

Solisti, Orchestra e Coro del Teatro Nazionale di Praga Jaroslav Krombholc SU4069 (2 CD basso prezzo)

Bedrich Smetana: Il segreto, opera comica in tre atti su libretto di Eliška Krásnohorská (1878) Il segreto del successo della collaborazione tra Bedrich Smetana ed Eliška Krásnohorská è costituito dalla fidu14

TC911801 (CD alto prezzo)

N. Rota: Cinque Pezzi facili per flauto e pianoforte; Elegia per flauto e pianoforte; Allegro veloce per flauto e pianoforte; Sonata per flauto e pianoforte; Tre Pezzi per due flauti; Fantasia su temi da films per flauto e pianoforte (Il Padrino “Parla più piano”; Il Gattopardo “Valzer del commiato”; Rocco e i suoi fratelli “L’amore di Rocco”; La strada; 8 e ½; Amarcord; I clowns)


Columns - LUGLIO 2011 Oltre a quelle di Franz Liszt e di Gustav Mahler, il 2011 celebra la ricorrenza centenaria di Nino Rota, un fatto che purtroppo sembra essere passato quasi sotto silenzio. Infatti, sebbene sia assurto a fama planetaria grazie alle sue colonne sonore (tra il 1933 e il 1979 ne scrisse ben 154, parecchie delle quali sono entrate nella storia della musica), il grande compositore milanese vanta al suo attivo una produzione molto vasta, che continua però a rimanere ai margini delle stagioni concertistiche e dei cataloghi discografici. Sempre pronta a farsi paladina del grande repertorio italiano, la Tactus va a colmare con questo disco una parte di questa grave lacuna, presentando una serie di brani per flauto e pianoforte di straordinaria bellezza, in alcuni casi in prima registrazione mondiale. Il protagonista di questa doverosa riscoperta non poteva che essere Roberto Fabbriciani, flautista da sempre molto attento ai compositori del Novecento italiano, che di Rota fu sincero amico e prezioso collaboratore, per l’occasione affiancato da un ispirato Massimiliano Damerini e - nel Tre Pezzi per due flauti - da Luisella Botteon. Il programma prende in considerazione gran parte della carriera di Rota, spaziando dalla Sonata per flauto e pianoforte del 1937 (nella trascrizione per flauto autorizzata dallo stesso autore) a due raccolte di deliziose miniature scritte all’inizio degli anni Settanta, per finire con un florilegio di celebri motivi tratti dalle colonne sonore più conosciute e amate. Con questo disco l’etichetta bolognese compie il miracolo di rendere omaggio a uno dei più grandi compositori del XX secolo in maniera piacevolissima, senza la minima ombra della retorica che permea la maggior parte delle “celebrazioni ufficiali” a cui ci ha abituato l’industria del disco. Una vera delizia per le orecchie! AA.VV. EXIT ROSA

Ensemble Korymbos, Alessandra Fiori, direttore TC280002 (CD alto prezzo)

Salve virgo rubens rosa; Ave lux / Salve virgo; Benedicamus Domino; Confiteor Deo patri; Kyrie eleyson; Ave regina celorum; Verum sine spina; Ave Maria gratia plena; Alleluia. Hodie sancta Margarita; Beata viscera; Alleluia. Iesum regem; Sanctus e Benedictus; Benedicamus devotis mentibus; Benedicamus Domino. Alleluia; Agnus Dei - Regula moris; Alleluia. O consolatrix pauperum; Verbum patris hodie; Benedicamus Cunctipotens; Exit

rosa de spineto; Credo Apostolorum; Virgo viget melius; Claustrum pudicicie / Virgo viget / [Flos]; Alleluia. Salve virgo Dei mater Tra gli innumerevoli tesori conservati all’interno del Museo della Musica di Bologna c’è un manoscritto vergato tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo che, nonostante l’aspetto piuttosto modesto, contiene un tesoro di inestimabile valore, l’unica raccolta presente in Italia (e una delle pochissime di cui si abbia conoscenza in Europa) di opere sacre monodiche e polifoniche pensate per voci femminili, sicuramente quelle di monache di un convento. Il valore di questo manoscritto conosciuto come Codice Q.11 - non è però solo documentario, in quanto il livello artistico è decisamente elevato, come si può notare nella suggestiva interpretazione dell’Ensemble Korymbos diretto da Alessandra Fiori, una delle maggiori specialiste di questo repertorio.

AA.VV.

RENATA TEBALDI: THE QUEEN

Renata Tebaldi, soprano; Orchestre e direttori vari URNWS126 (3 CD prezzo speciale)

Nonostante il gran numero di dischi di Renata Tebaldi disponibile nei cataloghi discografici, una raccolta come quella presentata dalla Urania in questo cofanetto triplo ha un’originalità particolare. Innanzitutto si tratta di una compilation che comprende solo registrazioni effettuate in studio dal 1949 al 1961 con una qualità sonora di alto livello. In secondo luogo questa antologia utilizza sia le classiche fonti Decca sia quelle - ben più rare - della Rai e della Cetra, offrendo un’immagine complessiva e cronologicamente adeguata della carriera di Renata Tebaldi. Non si tratta tuttavia del solito recital omnicomprensivo, ma è stata seguita una vera logica critica, quasi di tipo letterario. Infatti, nel pri15


Columns - LUGLIO 2011 mo disco sono comprese tutte le registrazioni solistiche di rilievo realizzate dal grande soprano nei primi due anni di carriera, con una netta prevalenza delle incisioni italiane prodotte dalla Cetra e dalla Rai. Si tratta delle grandi arie d’opera del repertorio classico della Tebaldi. Nel secondo disco queste arie si estendono, sempre restando al campo solistico, alle grandi scene delle opere fondamentali del repertorio della Tebaldi, oltre che alle rarità dedicate a Mozart, Händel, Ciaikovsky e Scarlatti. Infine, il terzo disco raccoglie i duetti e alcune scene complete delle opere più famose - soprattutto di Verdi e di Puccini - nelle quali compaiono i grandi tenori che hanno cantato più spesso con la Tebaldi, tra cui Prandelli, Campora, Del Monaco e Bergonzi. In definitiva si tratta di una proposta discografica sempre attuale, dedicata a un’artista leggendaria. I tre dischi durano circa 80 minuti e l’edizione è corredata da un ricco libretto che contiene, oltre a dettagliatissime note di repertorio e di registrazione, la riproduzione delle copertine originali degli LP Decca della prima edizione e la discografia completa delle opere integrali registrate dalla Tebaldi. ARRIGO BOITO MEFISTOFELE

Cesare Siepi, Renata Tebaldi, Mario Del Monaco Orchestra e Coro dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma Tullio Serafin URNWS127 (2 CD al prezzo di 1)

La Urania ripropone questa eccezionale registrazione del capolavoro di Boito nella classica versione Decca del 1958 introvabile da diversi anni. Si tratta in effetti di un vertice discografico che è stato - ed è tuttora - un punto di riferimento nella discografia di quest’opera. A suo tempo molto discussa soprattutto per l’interpretazione epica che Del Monaco offre di Faust, oggi, vista nell’ottica di una discografia tutto sommato esigua e deludente, questa monumentale edizione diretta da Serafin si rivela per quello che è, ovvero il massimo risultato di una tradizione esecutiva che ha trovato negli artisti italiani i soli interpreti veramente capaci di rendere appieno grandezze e miserie di questa partitura. Il cast vocale, del resto, non può che impressionare. I nomi di Cesare Siepi, Mario Del Monaco e Renata Tebaldi formano un nucleo quasi mitico del teatro d’opera del Novecento, come l’ascolto di questa registrazione dimostra in modo inequivocabile. 16

JOHANNES BRAHMS - STEPHEN HOUGH OTHER LOVE SONGS

Prince Consort, Stephen Hough, pianoforte Philip Fowke, pianoforte LINNCKD382 (SACD alto prezzo)

J. Brahms: Liebeslieder Walzer op. 52; Neue Liebeslieder op. 65 S. Hough: Other Love Songs Il programma del nuovo disco del Prince Consort ruota intorno a due compositori dalle caratteristiche diversissime: Johannes Brahms, alfiere del Tardo Romanticismo tedesco, e Stephen Hough, uno dei migliori pianisti in circolazione. Composta per quattro voci e pianoforte a quattro mani, la raccolta Liebeslieder Walzer di Brahms descrive l’amore di un uomo e di una donna, mentre Other Love Songs di Hough prende in esame generi d’amore che non sempre trovano facile espressione nel mondo in cui viviamo. In Other Love Songs Hough affianca al pianoforte Alisdair Hogarth, con un accompagnamento a tre mani che simboleggia le caratteristiche alternative delle storie d’amore narrate in questa bellissima opera. Da tutto questo deriva un disco di sorprendente bellezza, che saprà conquistare anche gli appassionati più esigenti.

PHIL COLLINS NO JACKET REQUIRED

Phil Collins AFZ102 (CD Gold alto prezzo)

Sussudio; Long Long Way to Go; I Don’t Wanna Know; One More Night; Don’t Lose My Number; Who Said I Would; Doesn’t Anybody Stay Together Anymore; Inside Out; Take Me Home; We Said Hello Goodbye Terzo album realizzato in studio da Phil Collins, No Jacket Required si aggiudicò nel 1985 il Grammy Award come Disco Migliore dell’Anno e fu il suo primo disco da solista a raggiungere la prima posizione delle hit-parade di molti


Columns - LUGLIO 2011 paesi - tra cui gli Stati Uniti - consacrandolo tra le massime superstar dell’epoca dopo i grandi successi ottenuti insieme ai Genesis. No Jacket Required ottenne questi prestigiosi risultati grazie a una serie di brani destinati a passare alla storia e a una musicalità di rara bellezza. Questo album vede la partecipazione di alcuni dei cantanti migliori di quegli anni, tra cui Helen Terry, Helen Terry, Peter Gabriel e Sting. No Jacket Required contiene quattro brani che entrarono stabilmente nelle Top Ten di tutto il mondo, “Sussudio”, “One More Night”, “Who Said I Would” e “Don’t Lose My Number”. Come ha scritto il critico dell’autorevole rivista Rolling Stone, «No Jacket Required è uno di quegli album che non si fa fatica ad amare» soprattutto - aggiungiamo noi - ora che può essere ascoltato con la straordinaria qualità sonora del CD Gold della Audio Fidelity. CARLY SIMON NO SECRETS

Carly Simon AFZ114 (CD Gold alto prezzo)

The Right Thing to Do; The Carter Family; You’re So Vain; His Friends Are More Than Fond of Robin; We Have No Secrets; Embrace Me, You Child; Waited So Long; It Was So Easy; Night Owl; When You Close Your Eyes No Secret è il terzo album realizzato in studio da Carly Simon e senza dubbio quello a cui è legata maggiormente la sua fama. Pubblicato nel 1972, questo disco mantenne per cinque settimane il primo posto della classifica di Billboard, grazie a uno stile che fondeva in maniera molto indovinata elementi pop, jazz e blues e lanciò nella Top 20 ben quattro singoli, tra cui la straordinaria “You’re So Vain”, una energica presa di posizione contro un ex presuntuoso e pieno di sé che vede al fianco della Simon la partecipazione del grande Mick Jagger. “The Right Thing to Do” è un’altra canzone che ottenne un grande successo e una delle ballate più toccanti mai cantate dalla Simon. Il programma di questo disco comprende otto brani di altissimo livello, caratterizzati da splendide melodie e da testi scarni e incisivi che esprimono come pochi altri le delusioni e i

dolori dell’anima. Con la sua esecuzione diretta e assolutamente sincera, la Simon evoca storie di dolore, umiliazioni e di tradimenti continuando a stregare gli ascoltatori anche a quasi quarant’anni di distanza. “Waited So Long” è un blues-rock che vede la Simon affiancata dal chitarrista dei Little Feat Lowell George e tra le altre guest star spiccano i nomi di James Taylor, Bonnie Bramlett, Doris Troy e Paul e Linda McCartney. STEVIE WONDER SONGS IN THE KEY OF LIFE

Stevie Wonder AFZ2096 (2 CD Gold alto prezzo)

Love’s in Need of Love Today; Have a Talk with God; Village Ghetto Land; Contusion; Sir Duke; I Wish; Knocks Me Off My Feet; Pastime Paradise; Summer Soft; Ordinary Pain; Isn’t She Lovely?; Joy Inside My Tears; Black Man; Ngiculela - Es Una Historia - I Am Singing; If It’s Magic; As; Another Star Bonus tracks: Saturn; Ebony Eyes; All Day Sucker; Easy Goin’ Evening (My Mama’s Call) Songs in the Key of Life è l’ultimo dei cinque album che i critici hanno fatto rientrare nel cosiddetto “periodo classico” di Stevie Wonder e uno dei dischi più venduti e più apprezzati di tutta la sua carriera. Al fianco del grandissimo Stevie Wonder in questo disco compaiono alcuni dei protagonisti più leggendari del R&B, del soul e del jazz, tra cui Herbie Hancock, George Benson, Minnie Riperton e Deniece Williams. Il programma di Songs in the Key of Life comprende una serie di brani entrati nella storia della musica, tra cui “I Wish”, classificatosi al primo posto della Hot 100 di Billboard e delle classifiche del R&B, che in seguito entrò stabilmente come singolo nelle Top 10 internazionali e il quinto posto in Inghilterra, “Sir Duke” mantenne per tre settimane la prima posizione della Hot 100 di Billboard e raggiunse il secondo posto in Inghilterra, mentre “Another Star” e “As” furono tra i brani più gettonati della Top 40. Da non dimenticare - ovviamente - “Isn’t She Lovely”, canzone che ottenne un successo planetario e che divenne uno dei brani più famosi di Wonder, pur non essendo mai stato pubblicato come singolo. Nel 2003 questo album è stato inserito al 56° posto della classifica dei 500 dischi più grandi di tutti i tempi elaborata dalla rivista Rolling Stone. Questa ristampa della Audio Fidelity su doppio CD Gold contiene quattro imperdibili bonus tracks e un booklet di 32 pagine contenente i testi completi delle canzoni e i credits. 17


Columns - LUGLIO 2011 GRATEFUL DEAD SHAKEDOWN STREET

Grateful Dead AFZLP120 (LP da 180 grammi)

Good Lovin’; France; Shakedown Street; Serengetti; Fire On The Mountain; I Need A Miracle; From The Heart Of Me; Stagger Lee; All New Minglewood Blues; If I Had The World To Give I Grateful Dead sono stati una delle maggiori icone della controcultura degli anni Sessanta, anche grazie alle esperienze diversissime dei suoi componenti, che conferirono al sound e all’approccio alla musica della band caratteristiche quanto mai eterogenee. Pubblicato nel 1978, Shakedown Street è il decimo album registrato in studio della band americana e la più pura espressione della musica dei Grateful Dead, un indovinatissimo mix di rock, funk, blues, reggae, country e jam session improvvisate che non può assolutamente mancare nella collezione di ogni appassionato di rock che si rispetti. Da notare che questo disco contiene due dei brani più famosi dei Grateful Dead, “Shakedown Street” e “Fire on the Mountain”. La loro trascinante cover in stile caraibico di “Good Lovin” dei Rascal è veramente irresistibile. In questo disco i Grateful Dead eseguono “All New Minglewood Blues” (un brano che avevano realizzato per il loro esordio), Garcia e Robert Hunter sono gli autori di “Stagger Lee”, mentre Hart e Kreutzmann si producono in una strepitosa session di percussioni nello strumentale “Serengetti”, Bob Weir sfoggia la sua vena blues in “I Need a Miracle” e Donna Godchaux si conferma una vocalist di altissimo livello in “From the Heart of Me”. La copertina di questo album venne realizzata dal celebre fumettista underground Gilbert Shelton.

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ISAAC ALBÉNIZ SUITE ESPAÑOLA

New Philharmonia Rafael Frühbeck de Burgos ORGLP0100/45 (2 LP da 180 grammi a 45 giri)

Pervasa da una incontenibile vena melodica e magistralmente diretta da Rafael Frühbeck De Burgos - che offre sia all’orchestra sia agli ingegneri del suono l’opportunità di sfoggiare tutto il loro talento - la Suite Española di Isaac Albéniz è da sempre sinonimo di ascolto esaltante. Il programma di questo splendido disco propone sette brani tratti dalla suite composta in origine per pianoforte, oltre a Cordoba, una magnifica pagina tratta dalla raccolta Cantos de España. Sebbene questo brano chiuda il disco in maniera esaltante, non vanno assolutamente trascurati né Castilla, impreziosita dallo scintillio sonoro delle nacchere, né la vivacissima Asturias, nella quale una serie di sconvolgenti accordi gravi si contrappongono alle agilissime linee melodiche dei violini. Un disco semplicemente imperdibile. FELIX MENDELSSOHN SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

London Symphony Orchestra, Peter Maag ORGLP0108/45 (2 LP da 180 grammi da 45 grammi)

Scomparso a Verona nel 2001, il direttore svizzero Peter Maag vive ancora nella memoria di molti appassionati del nostro paese, che ne seppero apprezzare sia il carattere al tempo stesso profondo e amabile sia l’altissimo magistero interpretativo, che lo rese uno degli esecutori più acclamati del repertorio mozartiano. In questo splendido disco possiamo ascoltarlo alla testa della London Symphony Orchestra nel Sogno di una notte di mezza estate di Felix Mendelssohn, un altro composi-


Columns - LUGLIO 2011 tore a lui particolarmente congeniale, di cui consegnò al disco una serie di registrazioni memorabili. Si tratta quindi di una proposta assolutamente imperdibile sia per chi desidera riscoprire nella celebre pagina di Mendelssohn le raffinate atmosfere shakespeariane sia per gli audiofili più esigenti, che in questo cofanetto di due LP potranno apprezzare una fedeltà sonora che teme pochi confronti.

MIRIAM MAKEBA THE WORLD OF MIRIAM MAKEBA

SC-LSP2750 (LP da 180 grammi)

PREMIUM HARRY BELAFONTE LIVE AT CARNEGIE HALL

Harry Belafonte PRM27952XRCD (XRCD alto prezzo)

Introduction / Darlin’ Cora; Sylvie; Cotton Fields; John Henry; The Marching Saints; Day O; Jamaica Farewell; Mama Look a Boo Boo; Come Back Liza; Man Smart; Hava Nageela; Danny Boy; Cu Cu Ru Cu Cu Paloma; Shenandoah; Matilda Decano di tutti i dischi live, questo album riesce a cogliere tutto il senso di eccitazione di un concerto del grande Harry Belafonte all’apice della sua fama. Realizzato nel corso di due concerti consecutivi con lo stesso programma, Belafonte at Carnegie Hall rappresentò una sorta di anomalia in un’epoca in cui i dischi venivano realizzati quasi esclusivamente in studio. Infatti, pur non essendo il primo album inciso dal vivo in assoluto, questo disco fu senza dubbio il primo live a richiedere un budget impegnativo e a ottenere un grande successo sia di pubblico sia di critica. Dall’introduzione affidata alla tromba e al breve preludio orchestrale alla mitica versione della celeberrima “Matilda” della durata di ben 12 minuti (che divenne un modello per la partecipazione del pubblico), questo XRCD vi terrà letteralmente inchiodati alla poltrona sia per l’interpretazione brillante, vivace, intima e ironica di Belafonte sia per la straordinaria qualità sonora della Premium. Questo album è disponibile anche in versione CD (PRM4482).

Dubula; Forbidden Games; Pole Mze; Little Boy; Kwedini; Vamos Chamar Ovento; Umhome; Amampondo; Wonders and Things; Tonados Di Media Noche; Into Yam; Where Can I Go? Strano destino, quello di Miriam Makeba, che diffuse in tutto il mondo la realtà politica e sociale del Sudafrica vivendo all’estero. La Makeba lottò strenuamente per molti anni contro il regime dell’apartheid in vigore nel suo paese sia con denunce e proteste sia - soprattutto - con musica di straordinaria bellezza. Ci vollero molta perseveranza e pazienza per superare gli alti e bassi che la videro esibirsi in locali di quart’ordine prima che la grande artista sudafricana, che aveva lasciato il suo paese nel 1959, riuscisse a far conoscere le sue canzoni al pubblico degli Stati Uniti, la nazione che aveva scelto come paese d’adozione. La buona vecchia formula secondo la quale le proteste espresse con la musica riescono a raggiungere i loro obiettivi solo tramite toni leggeri e divertenti si rivelò valida anche per questo album, che ottenne un grande successo sia di critica sia di pubblico. Accanto a una serie di vivaci e melodiosi brani afro-world, il programma comprende diverse “preghiere globali”, tra cui la splendida ballata “Forbidden Games”, gli spiritual blues “Little Boy” e “Wonder of Things” e l’irresistibile brano dal sapore latino “Tonados de Media Noche”. Le caratteristiche sonorità brillanti di Hugh Masekela e della sua band esaltano il carattere quanto mai vario dei brani di questo album. Nel complesso si tratta di un disco che, anche grazie alla straordinaria rimasterizzazione compiuta dai tecnici della Speakers Corner, vi consentirà di rivivere un pezzo della storia del XX secolo da non dimenticare.

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Columns - LUGLIO 2011

TESTAMENT L. KOGAN INTERPRETA MOZART E MENDELSSOHN Leonid Kogan, violino Orchestre de la Société des Concerts du Conservatoire de Paris, Constantin Silvestri TESLP1744 (LP da 180 grammi alto prezzo)

W.A. Mozart: Concerto n. 3 per violino e orchestra K.216 F. Mendelssohn: Concerto per violino e orchestra op. 64 La Testament arricchisce il proprio catalogo per audiofili con una splendida registrazione dei celebri concerti di Mozart e di Mendelssohn che vede protagonista il grandissimo Leonid Kogan accompagnato da un direttore del calibro di Constantin Silvestri. Il programma consente di apprezzare al meglio la straordinaria personalità artistica di Kogan, capace di delineare le eleganti architetture sonore mozartiane con un sublime equilibrio e un suono di rara bellezza e i toni romantici del concerto di Mendelssohn con un temperamento appassionato e un virtuosismo che non teme confronti. La perfetta rimasterizzazione operata dai tecnici della Testament sul master stereofonico originale della EMI consente di apprezzare anche le più piccole nuances del violino di Kogan, offrendo la possibilità di vivere un’esperienza d’ascolto di stupefacente realismo. AA.VV. ENCORES

David Oistrakh, violino TESLP2253 (LP da 180 grammi alto prezzo)

C. Debussy: Clair de lune M. de Falla: Jota E. Ysaÿe: Extase op. 21; Valse - scherzo op. 34 J. Suk: Canto d’amore op. 7 n. 1 Z. Kodály: Due Danze popolari ungheresi H. Wieniawski: Legende op. 17 A. Zarzycki: Mazurka op. 26 Siamo d’accordo: ai con20

certi si va per ascoltare le opere riportate sul programma, tuttavia che cosa ci spinge a rimanere incollati alla nostra poltrona a spellarci le mani dopo la fine dell’esibizione? Il bis (o i bis), il regalo che il solista fa al pubblico più appassionato, i suoi cavalli di battaglia, i brani a cui è più affezionato o a cui è legata maggiormente la sua fama. Insomma, perle accuratamente scelte, che parlano del loro esecutore e che vanno a ricompensare la passione del pubblico. Questo incantevole disco contiene i bis che era solito eseguire David Oistrakh, uno dei più grandi violinisti di tutti i tempi, per portare al parossismo l’entusiasmo del pubblico sempre numeroso che assisteva ai suoi concerti. Un pubblico tra il quale avrete l’impressione di trovarvi anche voi, vista l’incredibile resa sonora ottenuta dai tecnici della Testament.


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Columns - LUGLIO 2011

I più premiati I dischi del catalogo Sound and Music che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali

Premiati con 5 Stelle dalla rivista MUSICA GIUGNO 2011

MAURICE GENDRON ESEGUE CIAIKOVSKY E SCHUMANN Maurice Gendron, violoncello Jean Françaix, pianoforte Orchestre de la Suisse Romande Ernest Ansermet TES1310 (CD alto prezzo)

L’HUNGARIAN QUARTET ESEGUE BEETHOVEN E BARTÓK Hungarian Quartet TES1461 (2 CD prezzo speciale)

F. WILHELM ZACHOW CANTATE PASQUALI Solisti, Cantus Thuringia Capella Thuringia, B. Klapprott CPO777643 (CD alto prezzo)

WILLIAM WALTON QUARTETTI PER ARCHI Doric String Quartet CHAN10661 (CD alto prezzo)

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SVIATOSLAV RICHTER INTERPRETA BEETHOVEN Sviatoslav Richter, pianoforte SU4045 (CD alto prezzo)


Columns - LUGLIO 2011

I più premiati I dischi del catalogo Sound and Music che hanno ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali

GRAMOPHONE Editor’s Choice MAGGIO 2011

BENJAMIN BRITTEN OPERE ORCHESTRALI Sarah Connolly, mezzosoprano Maxim Rysanov, viola BBC Symphony Orchestra Edward Gardner CHAN10671 (CD alto prezzo)

DMITRI SHOSTAKOVICH SINFONIE N. 3 E N. 10 Coro e Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo Valery Gergiev MAR0511 (SACD alto prezzo)

LUDWIG VAN BEETHOVEN INTEGRALE DELLE SONATE PER VIOLINO E PIANOFORTE VOL. 3 Alina Ibragimova, violino Cédric Tiberghien, pianoforte WHLive0045 (CD medio prezzo)

PALESTRINA MISSA AETERNA CHRISTI MUNERA CDH55368 (CD medio prezzo)

ORLANDO DI LASSUS MUSICA SACRA CHAN0778 (CD alto prezzo)

VINCENT D’INDY MUSICA ORCHESTRALE CHAN10660 (CD alto prezzo)

TELEMANN TRII E QUARTETTI LINNCKD368 (SACD alto prezzo)

il venerdì del 03.06.2011

il venerdì del 10.06.2011

il venerdì del 24.06.2011

il venerdì del 27.05.2011

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Columns - LUGLIO 2011

Renata Tebaldi

RENATA TEBALDI

MANON LESCAUT

THE QUEEN

TEBALDI

URNWS126 (3CD a prezzo speciale)

URNWS125 (2 CD al prezzo di 1)

– DEL MONACO

MEFISTOFELE SIEPI – TEBALDI - DEL MONACO

URNWS127 (2 CD al prezzo di 1)

FALSTAFF

GOBBI - TEBALDI - CAPECCHI BARBIERI - FRENI

URNWS121 (2 CD al prezzo di 1)

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Sound and Music Columns - LUGLIO 2011


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