Speleologia n. 50 - giugno 2004

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Notizie italiane Lombardia Zona Dossena (Bg) Si è concluso positivamente l’esito del test con traccianti sulle acque dell’Abisso sul ciglio cava Lotto Nord (LoBg 3691) risultate in comunicazione con quelle del sistema Croasa dell’Era – Val Cadur (LoBg 1275; LoBg 3610), determinando un dislivello totale di 436 m, in caso di giunzione. Le acque fuoriescono dalle Sorgenti della Goggia situate nel bacino del Fiume Brembo. Il dislivello è di 750 metri circa per una distanza in linea d’aria di oltre 2 chilometri. Diverse, inoltre, le novità esplorative in zona: Abisso Lotto Nord. Dopo una risalita di un centinaio di metri, si è vicini al secondo ingresso, utilissimo per evitare la massacrante sequenza di strettoie. Il dislivello rimane invariato (-170 metri) ma lo sviluppo diviene 800 metri circa. Due nuove cavità trovate nelle miniere adiacenti sono in aria di giunzione.

Passaggio stratigrafico in un pozzo dell’Abisso Val Cadur. (Foto M. Pozzo)

Sistema Croasa dell’Era – Abisso Val Cadur. Tanti i tentativi di superare l’odioso strato di Calcare Rosso che frena verso il basso, nonostante ciò nuove esplorazioni attestano una profondità che ora tocca i –350 m.Viene rivista una vecchia diramazione laterale e superato anche il relativo fondo (quindi adesso sono cinque), trovando una nuova prosecuzione che si inoltra verso zone sconosciute. Lo sviluppo generale raddoppia e ora supera di poco i tre chilometri. Abisso Occhiperesso. E’ la novità del momento anche se ricca di difficoltà. Dopo aver imbrigliato due frane ciclopiche con cavi d’acciaio per passarvi dentro e poi sotto, scendiamo a -133 m con uno sviluppo di 300 m. La direzione è ottima in quanto solo 60 m separano dal

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fantomatico Abisso Severino Frassoni, chiuso da un tappo di detrito di miniera e quindi inesplorato da decenni (-290 m). Tanta acqua e soprattutto tanta aria. Abisso Puerto Escondido. Breve diramazione di circa 150 metri che porta su vie già note. Nell’occasione sono state effettuate risalite senza esito alla ricerca di giunzione col vicino Val Cadur. Sono state inoltre trovate una decina di nuove cavità con sviluppo ancora modesto e proseguite le ricerche in piena collaborazione con soci del G.G. Milano e di altri gruppi lombardi.Tutti i dati presenti sono già raccolti nel numero monografico de “L’Alieno” n.3. (Massimo Pozzo, Maurizio Aresi, Gruppo Speleologico Valle Imagna SSI – CAI Calco)

Monte Arera Significative novità esplorative nel periodo estivo del 2004 a cura del GSB le Nottole con il sostegno di GEC-Genepì e amici dei Gruppi Valle Intelvi, Orobico, Lovere, Milano SEM, e Montorfano. Aracnofobia. Proseguite le disostruzioni in questa piccola cavità tettonica che “aspira” a diventare ingresso alternativo del sottostante Abisso dei due Increduli (-500): ulteriori possibilità tutte da valutare. Abisso dei due Increduli. Dopo duri lavori di disostruzione nel meandrino finale si è penetrati in un nuovo settore profondo dell’abisso. Gli ambienti sono decisamente ampi, l’impressione è quella di trovarsi in una zona di confluenza, dove si riuniscono diverse diramazioni provenienti dall’alto, alcune delle quali forniscono un ulteriore apporto idrico che va a incrementare il corso d’acqua che abbiamo fin qui seguito. Dopo aver sceso una breve sequenza di nuovi pozzi (P17-P7-P7) si perviene a una maestosa verticale di 27 m, “il Padrino”. Alla base inizia una sequenza di atri 9 saltini (max 18 metri) intervallati da brevi meandri. A questo punto si trovano ambienti caratterizzati da morfologie poco invitanti (pareti rivestite di fango e tracce di piena a fino 4 metri di altezza) che fanno da anticamera allo specchio d’acqua limpida che sbarra la strada agli esploratori. Si tratta di un sifone largo circa un metro e abbastanza profondo (almeno 4-5 metri). Le nostre speranze di raggiungere rapidamente un livello di grandi gallerie fossili, sono state al momento deluse.Toccherà spazzolare bene le innumerevoli possibilità laterali che ancora offre l’abisso a quote un po’ più alte. La misurazione tramite bindella della sola profondità dei pozzi (da - 500 in giù, il resto è rilevato) ha permesso di fissare la nuova profondità a circa -630 metri. Lacca della Seggiovia. Svolte intense sedute disostruttive nella piccola cavità, strategicamente posizionata vicino alla verticale di F. Zappa. La ventosa finestra di –10,

con un eco mostruoso che ritorna dall’altra parte della fessura fa ben sperare per la giunzione. Abisso F. Zappa. Continuano le risalite nel ramo laterale da poco aperto, si è a circa +30 m rispetto all’ingresso, partendo da –60 m. Il ramo della risalita prosegue fino a una bella saletta con aragoniti. Invariato al momento il dislivello complessivo (230 m). Laca di Muradei. Finalmente “bucato” il passaggio soffiante in fondo alle “Deviazioni di D. Rigoberto” (-160 m) ed esplorata una nuova serie di saltini (5m, 10m, 15m) con begli ambienti. Il nuovo fondo lascia invariata la profondità (-198 m) ma una fessura con aria potrebbe offrire nuove emozioni. Un interessante arrivo d’acqua (momentaneamente inattivo) occhieggia all’inizio della nuova sequenza di pozzi, probabilmente è proprio da qui che arriva la gran parte dell’aria smarrita lungo la discesa. Nonostante il risultato, tutt’altro che disprezzabile, resta un pizzico di delusione per la sperata e non realizzata giunzione con l’Abisso dei due Increduli. (G. Pannuzzo, da Speleo.it, modif.)

In Grigna! 2004 Campo estivo 2004 condotto dallo Speleo Club Erba con la collaborazione di GG Saronno, AS Comasca, GG Busto Arsizio, SC Valceresio, più individuali da Toscana ed Emilia-Romagna. Attività: Guerriero di Pingu. Cavità verticale di un


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