Spirito Trail by Spirito Trail

SPIRITOTRAIL TRAIL RUNNING MAGAZINE

Anno III, numero 25, febbraio 2011

Poste Italiane S.p.A.–Spedizione in abbonamento postale–D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, CB FIRENZE 1

ALLENAMENTO

Mobilità e flessibilità Cosa vuol dire trail? Alimenta la tua corsa Difetti di vista La postura

ATTUALITÀ

La sicurezza nel trail running FANS club Un 2011 a tutto trail

CRONACHE

Transmartinique Trail del Poggiolo The Last Desert Boavista Ultramarathon

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PERSONAGGI Cinzia Bertasa

TEST MATERIALI La Sportiva Crossover GTX

CALENDARIO GARE 23/01/2011 22.17.19

“Trail running is my therapy.” KLAUS ALBER 27 - 46° 59.3› N

13° 10.2› E

Gel-Trabuco 13 Forefoot and Rearfoot GEL: Riduzione degli shock durante la corsa - Solyte Midsole: Intersuola con elevato grado di compressione e ritorno dell’energia - Rock Protection Plate: protezione della pianta del piede - Trail Specific Outsole: massimo grip in salita e in discesa Gore Tex ™: tomaia impermeabile.

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SOMMARIO

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EDITORIALE

Spirito

TRAIL E C

os’è il trail? All’incontro tra organizzatori svoltosi ad Albisola, quando è saltata fuori questa domanda, qualcuno ha alzato gli occhi al cielo soffocando un “ancora a questo punto stiamo?”. E invece, dopo 4 anni dalla nascita del movimento trail in Italia, porsi ogni tanto questo interrogativo non fa affatto male. Le risposte sono le più svariate, come dimostrano gli atleti protagonisti de “L’esperienza insegna” di questo mese. Chi definisce trail una qualsiasi corsa in natura, chi richiede un minimo di autosufficienza, chi auspica l’obbligatorietà del materiale che in gara può salvare la vita. Tutte posizioni rispettabili, addirittura compatibili. Ma se la definizione di trail può essere opinabile o quantomeno elastica, altrettanto non si può dire del significato di Spirito Trail. Quando abbiamo creato questa rivista, e prima ancora la webzine e il sito internet, il nome è venuto fuori spontaneamente. Eravamo convinti che il nostro sport fosse indissolubilmente legato allo spirito che lo accompagna, e che non potesse esistere una gara trail senza lo spirito trail. Noi della redazione ne siamo convinti ancora, ma c’è qualcuno che sta perdendo di vista il vero significato di “spirito trail”. Spirito Trail significa rispetto. Quel rispetto per la natura che cerchiamo di sensibilizzare con la campagna “Io non getto i miei rifiuti”; quel rispetto per gli altri che ci fa fermare a soccorrere un atleta in difficoltà; quel rispetto per noi stessi che ci porta a rifiutare il doping e a finire una gara con le nostre forze e non con “aiutini” chimici. Dei medicinali in gara continuiamo a parlare in questo numero, con diversi pareri autorevoli che contribuiranno allo scopo che ci compete: informare. Poi ognuno sarà libero di scegliere se correre semplicemente un trail o se correre con Spirito Trail.

Simone Brogioni

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EDITORIALE

SPIRITOTRAIL TRAIL RUNNING MAGAZINE

Anno III, numero 24, gennaio 2011

Poste Italiane S.p.A.–Spedizione in abbonamento postale–D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, CB FIRENZE 1

ALLENAMENTO

Spirito

Preparare l’Ecotrail de Paris Recuperare per migliorare La ricerca dell’equilibrio Le capacità dell’ultra trailer

ATTUALITÀ

Il trail in Italia nel 2010 Linee guida organizzatori

PERSONAGGI

CRONACHE

Marco Berni

Solukhumbu Trail Himal Race Desert Oman Raid Prosecco Trail Vialatteatrail Trail delle Terre di Mezzo Trail del Monte di Portofino Maddalena Urban Trail TNF Endurance Challenge

LETTERE

Asmatici o dopati? Io corro pulito

CALENDARIO GARE

Foto di copertina: © Racing The Planet The Last Desert 2010 SPIRITO TRAIL Trail Running Magazine Anno III, numero 25, febbraio 2011 EDITORE: Spirito Trail A.S.D. Via Bezzecca 7 50139 Firenze redazione@spiritotrail.it www.spiritotrail.it DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Brogioni REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI FIRENZE: n. 5678 del 15/10/2008

5 minuti

ANCORA

ABBONAMENTI E PUBBLICITÀ: segreteria@spiritotrail.it tel. 338 2988252 REDAZIONE: Simone Brogioni, Matteo Grassi, Stefano Michelet, Cristina Murgia, Maurizio Scilla, Leonardo Soresi, Francesco Zanchetta HANNO COLLABORATO:

Giuliana Arrigoni, Luciano Bagnoli, Luigi Balliano, Paolo Barghini, Monica Boraso, Raffaele Brattoli, Filippo Canetta, Filippo Castiglia, Roberto Gianni, Tobias Gramajo, Christophe Le Saux, Franco Lupi, Fulvio Massa, Don Andrea Menestrina, Sergio Migliorini, Andrea Moretton, Massimo Panchetti, Denise Quintieri, Massimo Santucci, Enrico Vedilei, Franziskus Vendrame, Marco Vendramel, Giovanni Volonté

IMPAGINAZIONE: Stefano Michelet, Cristina Murgia, Lorenza Visintin STAMPA:

La Zincografica Fiorentina Srl Pontassieve (FI) Finito di stampare il 25/01/2011 Sped. Abb. Post.- D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 Tariffa ROC (iscriz. n. 17743 dell’8/1/2009)

“Il letargo dell’orso non è una drastica e totale interruzione delle attività dell’animale, ma è una specie di dormiveglia. È un lungo sonno che a volte può anche essere interrotto.”

ddio sono un plantigrado! Ma se non fosse perché devo smaltire il panettone, potrei dire di stare bene così. Mi accorgo solo ora di aver staccato letteralmente la spina dopo le ultime corse autunnali. E me ne accorgo perché non ricordo più quand’è stata l’ultima volta che mi sono allenato. Comunque penso che il mio corpo si sia preso di diritto un periodo di riposo, la stagione 2010 è stata lunga ed impegnativa, almeno secondo lo standard al quale mi sono adattato ultimamente. Fermarsi o rallentare non è un reato perseguibile. La longevità di un atleta la si può programmare nel corso degli anni: pochi impegni a stagione, allenamenti divertenti e spensierati, l’abbandono di stimoli artificiali. Insomma la ricetta la si può trovare nella sobrietà dell’attività. È sempre più raro sentir parlare di atleti maturi ad alti livelli, l’esasperazione delle prestazioni in gioventù “brucia” corpo e mente. E purtroppo questa pratica sta invadendo anche il mondo amatoriale, quell’ambiente dove il piacere dell’attività fisica dovrebbe portare beneficio a lungo termine. Ma per cosa? Per vantarsi di aver consumato sentieri e salito chissà quanti metri di dislivello in un’intera estate? Non ci sono già i ciclisti che si trovano davanti al bar sfoderando migliaia di chilometri percorsi in pochi giorni? E con quante ore di sonno perse o sottratte alla famiglia? Con quante tendiniti? E con quanti antinfiammatori? Io tra un po’ riparto, ma con calma. E a fine stagione ritornerò nella mia tana. Stefano Michelet

Abbonamento: 12 numeri € 60,00

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NEWS A cura di Cristina Murgia

IL MANUALE DEL TRIAHTLON È uscito “Triathlon”, la prima guida in italiano per migliorarsi nello sport più completo divertendosi e senza farsi male. Il manuale è stato scritto da Cristiano Caporali e Guido Esposito, con la prefazione e i contributi curati da Dario Nardone, fondatore della rivista Fantatriathlon (www. FCZ.it) e appassionato anche di trail running.

LA UISP PUNTA SUL TRAIL Aurelio Michelangeli è il nuovo responsabile della commissione trail della UISP, Unione Italiana Sport per tutti. Trailer esperto, Michelangeli ha creato la prima ecomaratona in Italia (l’ecomaratona dei Marsi) e attualmente gestisce il circuito Parks Trail, che raggruppa oltre 30 gare in tutto il centro Italia. La commissione trail, finora promossa e guidata da Bruno Orlandini, si arricchisce quindi di un elemento importante che porterà la UISP a credere sempre più nel trail running. Un primo passo è stato già fatto con la creazione delle linee-guida, utili agli organizzatori per uniformare la loro attività, specie in tema di sicurezza.

LA “LAVAREDO” RADDOPPIA Lo scorso anno i 500 pettorali disponibili per la Lavaredo Ultra Trail andarono esauriti in poche ore. Il prossimo 14 febbraio gli appassionati delle distanze lunghe in montagna si daranno appuntamento sul sito www.ultratrail.it per iscriversi alla quinta edizione della corsa di 90 km che attraversa alcune delle zone più affascinanti delle Dolomiti, come le Tre Cime di Lavaredo. La The North Face Lavaredo Ultra Trail 2011 si svolgerà il 2 luglio, con partenza a mezzanotte da Auronzo di Cadore (BL). La novità di quest’anno è la corsa a staffetta: i 90 km del tracciato potranno infatti essere percorsi individualmente oppure a coppie, con il primo staffettista che coprirà i primi 45 km in notturna, e il secondo che chiuderà l’anello percorrendo i restanti 45 km. Informazioni su www.ultratrail.it.

UN LIBRO PER PAOLO Mancavano solo 100 metri al traguardo della mezza maratona di Rieti, quando Paolo si accasciò al suolo. Gli amici podisti hanno voluto ricordarlo con un libro molto divertente, il “Dizionario ragionato della corsa”, scritto da Mario Setragno e “recensito” da alcuni tra i più forti trailer e ultramaratoneti italiani, tra i quali Matteo Ghezzi, che ha dichiarato: “Mai lette tante inesattezze, strafalcioni ed errori tecnici in un unico libro”. Un libro per sorridere, per ricordare e per essere vicini alla moglie e alla figlia di Paolo, alle quali andrà il ricavato della vendita.

MILLET DAL VENETO ALLA SICILIA Anche nel 2011 Millet sarà sponsor tecnico di due celebri competizioni di scialpinismo che nel mese di febbraio attireranno atleti da ogni parte del mondo. Il 5 febbraio sarà la volta della Transcavallo World Cup dell’Alpago (BL), mentre il 12 febbraio Millet giungerà sul vulcano più alto d’Europa in occasione del 4° Trofeo Internazionale dell’Etna, la tappa più a sud del circuito di Coppa Italia 2011 di scialpinismo.

CIRCUITO MOUNTAIN RUNNING 2011 È stata presentata l’edizione 2011 della Mountain Running International Cup (MNRIC), circuito internazionale che ha visto la sua nascita nel 2010. L’idea, nata da organizzatori catalani, coinvolge varie regioni europee (Italia, Francia, Grecia, Catalogna e Paesi Baschi) e vede la sua conclusione non nel vecchio continente, ma in terra africana. La prova finale che assegnerà i titoli sarà infatti, come l’anno scorso, il Toubkal Trail sui monti dell’Atlante in Marocco, il primo ottobre. La prova, organizzata dal piemontese Nico Valsesia e l’ASD Bikeadventures, vedrà gli atleti toccare i 4167 m della vetta del Monte Toubkal. Ad aprire il calendario invece, il 3 aprile, sarà una gara che si correrà sul territorio italiano, la quinta edizione del Valetudo Skyrunning ad Almenno San Salvatore (Bg) con i suoi 23 km e 1350 m di dislivello positivo. Informazioni su www.mnric.com

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UNO STUDIO SULL’IMPATTO AMBIENTALE DELLA CORSA IN MONTAGNA

SKYRUNNER WORLD SERIES 2011 L’ ISF (International Running Federation) ha pubblicato il calendario 2011 delle Skyrunner® World Series. Quest’anno sono sei le tappe e undici trials in tredici nazioni con la possibilità per tutti di entrare in classifica solo con due trasferte importanti. Si è voluto dare più risalto alle Skyrace e ai Vertical Kilometer, quindi sono diminuiti i km in totale (solo 500 km) ma sono ben 32.000 i metri di dislivello! La prima prova sarà una novità assoluta, e vedrà la Russia protagonista con il Vertical Kilometer sul Monte Elbrus il 7 maggio. A rappresentare l’Italia, il 24 luglio toccherà alla Dolomites Skyrace e il 18 settembre al Sentiero delle Grigne. Undici prove invece faranno parte dei trails, e in gran parte serviranno a promuovere lo skyrunning nelle nazioni che sono diventate membro della ISF; queste gare si svolgeranno in Russia, Grecia, Portogallo, Spagna, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Filippine, Andorra, Venezuela. L’Italia sarà rappresentata dall’International Bettelmatt Skyrace che si correrà in Val Formazza il 17 luglio. Per il Campionato Europeo, i titoli verranno assegnati in occasione dell’International Skyrace Valmalenco Valposchiavo domenica 22 giugno e al Vertical Kilometer del Puig Campana a Valencia il 5 novembre.

Lo studio, prodotto dalla FEDME (Federación Española de Deportes de Montaña y Escalada) e presentato lo scorso novembre, ha preso in esame e seguito lo sviluppo di 18 gare svoltesi in diverse regioni della Spagna. Gli autori hanno osservato come ci sia stata in genere una influenza positiva sul potenziale turistico delle località sedi di gare, in certi casi anche riducendo la tendenza allo spopolamento. Un dato importante emerso dallo studio è la necessità di regolamentare gli eventi sportivi ed in particolare limitare le attività e il numero dei partecipanti al fine di evitare eccessivi impatti ambientali. Riassumendo, dallo studio sono state sintetizzate quattro importanti condizioni necessarie: 1) definire una regolamentazione completa e uniforme 2) migliorare la comunicazione fra i diversi attori coinvolti nell’organizzazione di questi eventi 3) migliorare i meccanismi per il controllo ambientale 4) rafforzare la partecipazione e il coinvolgimento della popolazione locale.

TRACCIATORI DI SENTIERI Nel vecchio continente i sentieri, per la maggior parte, esistono da tempo immemorabile, tracciati dal girovagare degli animali o dagli uomini per lunghi o brevi spostamenti. Negli Stati Uniti, essendo quasi assente il retaggio del passato, esistono ancora estesi territori poco serviti da percorsi naturali e quindi gli americani, popolo pragmatico e intraprendente, si sono inventati la figura professionale del tracciatore di sentieri. Chiamato in genere da enti pubblici (contea, città o agenzia federale) il Senior Planner riceve l’incarico di tracciare e curare la realizzazione di percorsi per biciclette, cavalli o semplici single track, allo scopo di promuovere il turismo o valorizzare una determinata area naturalistica. In altre occasioni l’opera del tracciatore di sentieri, che lavora ovviamente in collaborazione con i responsabili del territorio, è richiesta per correggere e modificare percorsi esistenti e renderli più sicuri o interessanti.

LA FINE DEI GHIACCIAI EUROPEI? È stato recentemente completato lo studio finora più esteso sulla salute e sulla probabile evoluzione dei ghiacciai mondiali. Lo studio, che ha preso in esame più di 120.000 ghiacciai di montagna e circa 2.600 calotte di ghiaccio, ha ridimensionato l’allarme per i grandi ghiacciai himalayani, che anzi potrebbero vedere un piccolo incremento di dimensioni, mentre arriva alla conclusione che tutti i ghiacciai con superficie inferiore a 5 chilometri quadrati sono destinati a scomparire entro il 2100. In particolare i ghiacciai alpini, sempre con scadenza 2100, dovrebbero subire un calo del 50-90%, in Nuova Zelanda del 65-85%, nel Caucaso del 45-90%.

ROES E GARNEAU ULTRA RUNNERS OF THE YEAR Sono Geoff Roes e Tracy Garneau i vincitori del titolo di Ultramaratoneta dell'anno per il 2010. Promosso dalla rivista statunitense UltraRunning, il premio viene assegnato ai migliori atleti delle lunghe distanza del Nord America. Nel corso della stagione agonistica l'atleta del Colorado, oltre ad aver vinto la Western States 100 Mile Endurance Run stabilendo anche il nuovo record della corsa (15h07'04"), si è piazzato al primo posto anche in altre 4 gare di 50 miglia. Il voto gli è stato assegnato all'unanimità, per il secondo anno consecutivo. Al secondo posto è stato votato un altro atleta del Colorado, Anton Krupicka, vincitore della Miwok 100K e della White River 50 Mile. Terzi a pari merito Zach Gingerich, vincitore della Badwater, e Nick Clark, che nel 2010 ha vinto anche la Bandera 100 km in Texas. In campo femminile, per la prima volta il premio è stato assegnato ad un'atleta canadese, Tracy Garneau, vincitrice della Western States 100, oltre che della Male 100 Mile Endurance Run a gennaio e dell'American River 50 Mile a Sacramento in aprile. Al secondo posto Meghan Arbogast, arrivata seconda dietro la Garneau per soli 14 minuti alla Western States 100; al terzo posto la Campionessa del mondo di 100 km, Ellie Greenwood.

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CRONACHE

Testo di Christophe Le Saux Traduzione di Maurizio Scilla Foto © Club Manikou

di bronzo

ANTILLE

La Transmartinique Martinica (Piccole Antille) 10/11/12 dicembre 130 km 5.100 m D+ www.clubmanikou.com

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a Guyana è il dipartimento francese situato in America del Sud, vicino al Brasile, dove vivo da 7 anni. Sono le 7 del mattino di mercoledì 8 dicembre, esco dalla clinica dove lavoro come infermiere di notte, è la mia seconda notte in bianco della settimana. Rientro a casa per preparare il mio zaino per la Transmartinique, 130 km non stop con 5.100 m di dislivello positivo, che si compone in pratica di 3 maratone consecutive, una di montagna, una nelle giungla e nelle piantagioni di banane e di canna da zucchero e l’ultima sulle spiagge sabbiose; è veramente la sola corsa dove ho visto questi 3 elementi presenti. Questa corsa mi sta particolarmente a cuore, ho partecipato alle due edizioni precedenti, arrivando secondo e terzo. È il mio ultimo trail del 2010 e se arrivo alla fine avrò accumulato 2000 km di competizioni su 4 continenti, con 3 vittorie e un secondo posto (fra le

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bronzo

altre: Grand Raid Sahara, Guyan’Trail, Guadarun, Grande Traversée des Alpes, Tor des Géants, Diagonale des Fous, Oman Désert Raid), con più di 88.000 metri di dislivello positivo, che corrisponde circa ad un Parigi-Milano andata e ritorno e 10 volte l’ascensione dell’Everest. L’aereo parte puntuale, appena mi siedo mi addormento e mi sveglio all’arrivo in Martinica. Sul posto mi unisco ai miei amici Sylvain Bazin e Mohamed Ahansal al ritiro pettorali per poi presenziare al briefing. Approfittiamo della giornata per sistemare i nostri zaini per la gara e fare gli ultimi acquisti, alle 19 decidiamo di mangiare per poterci riposare, visto che alle 2 del mattino dobbiamo prendere il bus per grand Rivière per la partenza della corsa che è prevista alle 6. Eccoci finalmente al giorno della gara, l’organizzazione annuncia i piccoli messaggi d’incoraggiamento lasciati dalle famiglie e dagli amici sul sito della corsa. Faccio un “in bocca al lupo” a tutti, la partenza viene data con una musica che ti carica e dei fuochi d’artificio che ci aprono la strada. Prendo la testa seguito da Julien Chorier (3° all’UTMB 2008), Mohamed Ahansal, Widy Grego e Sebastien Lefebvre.La salita della “Pelée” è bella tosta, 1.300 m in poco più di 6 km, Mohamed passa per primo, seguito da Julien e dal sottoscritto, ma quando attacchiamo la discesa molto scivolosa, Momo (Ahnsal) che è fortissimo su questo tipo di terreni, ci stacca e facciamo fatica a inseguirlo. Al 16° km Julien è solo al comando, io seguo a 2’ con Widy, Momo e Sebastien. Al 27° km Julien ha fatto il buco e io inizio a risentire della fatica accumulata nelle corse e nelle notti bianche della settimana, li lascio andare ed eccomi così solo nella foresta tropicale. Più avanti riprendo Momo e passo al quarto posto, ma la mancanza di riposo mi gioca un brutto scherzo, infatti mi perdo per mezz’ora in una piantagione di banane. Verso il 65° km ritrovo delle buone sensazioni, corro sempre di più

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CLASSIFICA MASCHILE 1. Widy Grego 2. Julien Chorier 3. Christophe Le Saux

18h25’43” 19h36’12” 20h20’14”

CLASSIFICA FEMMINILE 1. Aline Pierron 2. Yannick Navarro 3. Geraldine Micheron

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27h47’49” 29h16’53” 30h44’24”

e abbandono la marcia, dopo 6/7 km riprendo Sebastien che ha la faccia stanca, lo incoraggio prima di ripartire e gli consiglio di ricaricarsi ascoltando il suo MP3 come me. Prima del 100° km mi comunicano che i primi 2 sono insieme e hanno 50’ di vantaggio su di me, mi cambio in modo da essere perfettamente a mio agio nella parte finale molto scorrevole. Corro, corro, il cervello rilassato e la musica a manetta, ma i due davanti non li riprenderò più, anzi guadagneranno ancora dei minuti. Finisco terzo in 20h20’ e sono contento di questa bellissima avventura e stupenda corsa, la consiglio a tutto il mondo, un percorso magnifico e un’organizzazione al top! Un grande grazie ai volontari e complimenti a tutti quelli che hanno preso il via. Un grazie particolare a Hoka, Compressport e Altecsport, che spero mi seguiranno anche per la stagione 2011.

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PAESAGGI TRAIL a cura di Matteo Grassi

e pensate che il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo abbia fatto una sola capatina nel Nuovo Mondo, vi sbagliate di grosso, perché gli ultimi quindici anni della sua vita li passò praticamente in mare ad esplorare nuove terre. E così, al suo quarto e ultimo viaggio, fu la volta anche di Martinica, allora conosciuta come Medinina, cioè “l’isola dei fiori”. La Martinica (in francese Martinique, in creolo Matinik) è un’isola delle Antille, al contempo regione e dipartimento d’oltremare francese, con capoluogo Fort-de-France. Si trova a 14° 40’ a nord dell’Equatore e a 61° ovest dal Meridiano di Greenwich nel cuore dell’arcipelago dei Caraibi, e fa parte delle Piccole Antille o isole sopravento. Le sue coste sono bagnate a est dall’Oceano Atlantico e a ovest dal Mar dei Caraibi. Nonostante la sua appartenenza geografica al continente americano, Martinica è parte dell’Unione Europea, con lo status di Regione ultra-periferica. È un’isola piccola, di soli 80 km per 39, con dei rilievi modesti a nord (altitudine massima 1.397 m), che sono il regno della foresta tropicale. Al centro è pianeggiante, mentre a sud offre una successione di piccole colline e di valli incantate. La costa è caratterizzata da numerose baie e cale molto pittoresche. Martinica, grazie alle sue condizioni di clima tropicale (con una temperatura media di 26°C), è ricoperta da un manto vegetale molto florido: sontuose foreste tropicali e pluviali, savane, numerosissime specie di alberi, piante, fiori e frutti fanno della Martinica un vero e proprio giardino naturale. La fauna consiste essenzialmente in crostacei, pesci tropicali e specie di uccelli che volano principalmente nei cieli del sud dell’isola. Martinica ha una popolazione multietnica. Ciò è dovuto alle numerose etnie che l’hanno abitata nei secoli: amerindi, europei, africani, indiani, arabi e asiatici. Le principali risorse dell’isola sono le banane, la canna da zucchero, l’ananas, il rum, la pesca e il turismo. Con un Prodotto Interno Lordo pro capite di 14.283 euro per abitante nel 2000, la Martinica è il Dipartimento d’Oltremare francese più ricco. Ma la sua ricchezza non è solo quella economica, Martinica si distingue infatti anche in ambito culturale: dalla letteratura, alla musica, alla danza. ▼

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CRONACHE

Testo di Massimo Panchetti Foto © Italo Spina www.modenacorre.it

nuvole

Sopra le

TRAIL DEL POGGIOLO

lla Tenuta del Poggiolo, domenica 9 gennaio il sole di una fredda e tersa mattina invernale ha accolto gli assonnati corridori, facendo ben sperare in un terreno di corsa ideale, non troppo fangoso, non ghiacciato, non invaso dalla nebbia fitta, come era stato nei giorni precedenti.

9 gennaio 2011 21 km 1.250 m D+ www.sportgm.it

Gli splendidi casolari di pietra della tenuta dominano una remota e incassata vallata che il torrente Sintria ha scavato in epoche preistoriche, nelle marne grigie e nell’arenaria tipiche della zona, per poi abbassarsi verso valle ad interessare ed incidere la zona dei Gessi luccicanti al sole per correre infine a circondare, verso la pianura e le ultime propaggini di Appennino, i Calanchi erosivi che creano linee incerte di profili nell’orizzonte. La medesima orografia è presente anche nelle valli prospicienti del torrente Senio, a nord-ovest, che vede nei paesi di Casola Valsenio, Riolo Terme e Castelbolognese le tappe importanti della famosa 50 km di Romagna; mentre a sud-est il Lamone corre tra Marradi, Brisighella e Faenza a ricordare agli stakanovisti del Passatore che le loro fatiche stanno giungendo alla conclusione.

Casola Valsenio (RA)

Via! Così, alla buona, tra chiacchiere e risate, su un percorso battuto e lineare per tre chilometri necessari a sgranare la truppa prima dell’impegnativo single-track che caratterizzerà quasi tutto il percorso; qui saranno solo la pendenza ed un fango facile a complicare la vita e far salire i battiti di coloro che la prendono sul serio. Ecco l’odore di bosco, di roverella rinsecchita nell’abito invernale, di elicriso profumato anche in inverno, di lettiera di pino marcescente al suolo sotto il leggero velo di ghiaccio disciolto; le prime scivolate, qualche scaglia di arenaria o radice che fa incespicare, qualche graffio per i rovi che invadono il sentiero, ma si va, l’impegno aumenta e la fila è ormai sgranata e ridotta a drappelli. Il ritmo arriva ora ed è quello giusto, gli occhi saettano di qua e di là e in avanti, per anticipare la svolta, il salto, le fangate o… le vasche da bagno dei cinghiali, qui numerosissimi. Sempre più in alto, ora davvero fuori, nel sole di un prato grondante umidità e brina; chi si è troppo coperto ora cerca di liberarsi di scomodi e inzuppati accessori, qualcuno si ferma, rapito dalla vista del mare di nebbia sotto di noi, a scattare foto spesso mosse o deludenti, ma comunque personali e

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uvole

Sopra le

CLASSIFICA MASCHILE 1. Antonio Guadagnino 2. Ivan Cudin 2. Andrea Bernabei

1h58’54’’ 2h00’39’’ 2h00’39’’

CLASSIFICA FEMMINILE 1. Cristina Murgia 2. Roberta Peron 3. Franca Michelini

2h48’23’’ 2h48’26’’ 3h06’06’’

testimoni proprio “...di quella volta e di quel trail lì”. La metà percorso è segnalata da un agognato quanto semplice ristoro e dall’attraversamento della strada asfaltata proprio accanto al torrente Sintria, che scorre piuttosto scorbutico là sotto; poi, ad una brusca svolta a sinistra inizia la seconda parte del percorso, la più impegnativa, la più selvaggia, la più umida, quella che deciderà la tenuta, la progressione o il crollo a seconda della preparazione o della foga messa nella prima parte di corsa. Si passano casolari in pietra abbandonati, castagneti non più produttivi o curati, chine verticali per immettersi poi su sentieri più umani ma semi-abbandonati. Che percorso selvaggio, unico, davvero da cinghiali e caprioli, con la sola consolazione che noi, a differenza di loro, siamo in grado di apprezzare anche lo stupendo panorama che si dipana, là sotto! Le balze del monte Cece e la sua dorsale, che sembra una schiena di stegosauro, appaiono all’improvviso dietro una curva e si capisce che, anche se ormai mancano pochi chilometri, quella cima ripida fatta di balze e gradoni aiutati da una bella paleria in legno di pino, dovrà essere domata. Sulla piatta cima erbosa delle bandierine colorate, simbolo di qualche celebrazione, preludono ad una discesa difficile, su sentiero poco tracciato in cui occorre essere vigili riguardo alla direzione, attorcigliandosi attorno a tronchi di pino austriaco per non scivolare e scendere dando progressione all’azione; da ora in poi chi ne ha deve metterne perché ci aspettano rari saliscendi e tanta, inebriante discesa che ricorda un po’ un atterraggio di aereo verso la pista odorosa dell’aia del Poggiolo. La festa dell’arrivo, spesso in coppia con l’amico che ci ha accompagnati nell’ultimo tratto, è sempre il momento di liberazione e di delusione: “Sì è finita, ma quanta nostalgia, già, per il percorso che dovremo attendere un altro anno per rigustare…”. Ma gli organizzatori hanno pensato anche a quelli che, travolti dalla nostalgia, si dicono che occorre provarci ancora e ripartire per il secondo giro; anche se, in questa edizione, in sei ci hanno provato, ma solo uno è riuscito a chiudere anche il secondo, durissimo atto di nostalgia. La giornata si sta ponendo tra le più classiche invernali dell’Appennino ed anche se la coltre di neve che ha gratificato i partecipanti nell’edizione 2008 pare non volersi ripetere, vi possiamo assicurare che è un’esperienza così singolare da meritare la vostra attenzione per gli anni futuri. ▼

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CRONACHE

Testo e foto di Denise Quintieri

ideale

LA CITTÀ Eco-mezza della Valdorcia Pienza (SI)

26 dicembre 2010 21 km www.girovaldorcia.it

CLASSIFICA MASCHILE 1. Stefano Passarello 2. Alessio Lachi 3. Enrico Stivanello

1h21’13’’ 1h24’37’’ 1h26’53’’

CLASSIFICA FEMMINILE 1. Chiara Giangrandi 2. Camelia Barboi 3. Simona Gattobigio

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1h43’37’’ 1h44’18’’ 1h50’57’’

’era una volta un Papa e c’è oggi un trail dal sapore di favola: l’Ecomezza di Pienza, una città “nata da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza” (Pascoli) nella seconda metà del ‘400, quando il più illustre abitante del borgo di Corsignano, Enea Silvio Piccolomini, diventato nel frattempo Papa Pio II, decise di costruire la città ideale sulle rovine del borgo, cosa che avvenne in meno di cinque anni, tanti quanti quelli del suo pontificato. Pienza, il Vaticano di campagna, svetta su un panorama dai colori irreali, una terrazza sulle crete e sui cipressi che qua e là compaiono solitari in un orizzonte infinito di leopardiana memoria. Una giornata stupenda, ventaccio a parte, e un percorso molto bello, a tratti fangoso; uno sguardo d’insieme meraviglioso, è bello ogni tanto abbandonare la città e immergersi in posti fantastici come in questo lembo remoto della Valdorcia e spaziare là negli infiniti sguardi che di cotanta speme preme (Leopardi). È il miracolo dell’Ecomezza della Valdorcia, una manifestazione nata in sordina e cresciuta pian piano, arrivata alla quarta edizione. Quest’anno erano circa 400 i partecipanti in rappresentanza di molte regioni d’Italia, anche dalla lontana Puglia e dal Trentino, ma questa manifestazione ne vale almeno il doppio! Una sera di Natale a Pienza, un Santo Stefano nella città “ideale”: cosa si vuole di più? E in quella immensità s’annega il pensier mio: e il naufragar m’è dolce in queste crete! ▼

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CRONACHE

Marathon Trail del Montalbano Capraia e Limite (FI)

11-12 dicembre 2010 43 km 1.650 m D+ (2 tappe) www.atlcapraiaelimite.it

ideale

Testo e foto di Denise Quintieri

medioevo

SENTIERI DEL D

opo l’edizione zero del 2010, corsa sopra mezzo metro di manto nevoso, è la volta della vera prima edizione in due tappe in semi-autosufficienza. Un centinaio di partecipanti per 43 km totali tra boschi, sentieri, panorami deliziosi e storia, tra Pulignano e la dorsale del Montalbano, toccando zone come Cantagallo e il Masso del Diavolo. Siamo sulle pendici del Montalbano, abitato sin dai tempi antichi dagli etruschi, un’area ricca di storia e di monumenti medievali e medicei e, naturalmente, tombe etrusche. Ed è proprio fin dal Medioevo che i primi popoli abitanti delle zone hanno creato un dedalo di sentieri per collegare fra di loro i diversi poderi, campi e paesi. Questo è un bell’itinerario ricco di storia che ci riporta indietro nel tempo, per le antiche stradine che collegavano i numerosi casolari, fattorie, borghi e conventi che ancora oggi sono la caratteristica principale del territorio. Costeggiando la fonte di Pietramarina, si arriva al sasso o masso del Diavolo, un megalite sul quale sono stati scavati scalini e vasche che ricordano un antico luogo di culto di sicura origine etrusca e da cui nelle giornate serene è possibile vedere il mare e l’isola di Gorgona. Il Marathon Trail del Montalbano è nato da un’idea dell’A.s.d. Capraia e Limite, che negli anni ha annoverato fra le sue fila i primi ultramaratoneti toscani e i primi ultratrailer, come

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Enrico Bartolini, più volte maglia azzurra di ultramaratona e finisher alla Lavaredo Ultra Trail, all’UTMB e altre gare di prestigio nel panorama trail. Due belle giornate all’insegna della scoperta di questi luoghi; per alcuni alla scoperta di se stessi, perché non si può andare per boschi, sentieri, terreni scivolosi e impervi, non si può attraversare una collina o una montagna e non rimanere impregnati di quell’odore forte che solo il bosco può dare. Il tutto innaffiato da due “terzi tempi” niente male, ricchi di allegria e semplicità, miste ad affettati, pappe al pomodoro, vino e altri piatti tipici toscani. ▼

CLASSIFICA MASCHILE 1. Josef Moussi 2. Gianluca Ivone 3. Alberto Bambini

3h35’17’’ 3h39’37’’ 3h42’37’’

CLASSIFICA FEMMINILE 1. Camelia Barboi 2. Giovanna Cerutti 3. Serena Bianchi

3h54’56’’ 4h08’54’’ 4h45’35’’

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CRONACHE

Testo di Filippo Castiglia Foto © Franco Cusimano

Ecotrail Bosco della Ficuzza Ficuzza (PA)

19 dicembre 2010 23 km 860 m D+ www.sportactionweb.it

NEL PARCO GIOCHI DEL R

occa Busambra ha un abbraccio largo 16 chilometri da est a ovest. Dall’alto dei suoi 1658 metri si prodiga per non far mancare mai le piogge e la neve ai suoi boschi posti a nord, e li protegge dai venti riarsi che arrivano da sud. È grazie alla sua imponenza che un lembo di foresta si conserva ancora e ci permette di immaginare la Sicilia che videro i navigatori Fenici giunti circa duemilacinquecento anni fa. È in questi boschi che oltre 150 appassionati hanno corso domenica 19 dicembre la decima tappa del circuito Ecotrail Sicilia – Bosco di Ficuzza.

CLASSIFICA MASCHILE 1. Roberto Bellanca 2. Giuseppe Cuttaia 3. Filippo Lo Piccolo

CLASSIFICA FEMMINILE 1. Antonella Marino 2. Alisia Calderone 3. Claudia Occhipinti

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Altre volte si è corso a Ficuzza il trail, ma sempre in stagioni diverse, l’esordio in tarda primavera, l’anno scorso in piena estate e adesso nell’incipiente inverno. Inverno vero anche in Sicilia, infatti, appena il giovedì 16 una copiosa nevicata ha aggiunto una diffusa nota di bianco alla già ricca tavola di colori che contraddistingue questi luoghi. I forum podistici e le pagine di facebook immediatamente avevano riportato i timori e le esaltanti prospettive per un percorso di gara con ancora più incognite, ma che prometteva ancor più divertimento.

2h00’27’’ 2h01’34’’ 2h02’41’’ 2h40’03’’ 2h45’01’’ 2h50’55’’

Il primo mattino di domenica regala già tiepidi raggi di sole, la coltre di neve resiste solo in quota, e questo promette tanto fango, ma i centocinquanta, come sempre nel trail, non sono preoccupati più di tanto, quanto partecipi dell’atmosfera di festa. Il prato davanti alla Real Casina di Caccia di Ferdinando IV di Borbone brulica di podisti che accennano la corsa per riscaldarsi. Lo speaker, nonché organizzatore, Aldo Siragusa presenta gli atleti che si contenderanno le prime posizioni: Filippo Lo Piccolo, reduce dal 20° posto alla Maratona di NY (1° degli europei), Robertino Bellanca, sempre in testa in tutte le gare del circuito, e Giuseppe Cuttaia, 2° nell’edizione 2009 dei Pionieri del Gran Sasso. Dopo il briefing c’è ancora qualche minuto per gli incoraggiamenti e qualche scherzo, prima che il “pronti-via” liberi i partecipanti alla volta scoperta della

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iserva Naturale Orientata “Bosco della Ficuzza, Bosco del Cappelliere, Rocca Busambra e Gorgo del Drago” è una riserva naturale (Ente Gestore Dipartimento Azienda Regionale Foreste Demaniali) di circa 7000 ha che ricade nei comuni di Corleone, Godrano, Marineo, Mezzojuso, Monreale in provincia di Palermo. A Ficuzza merita la visita, oltre alla Real Casina di Caccia (aperta i giorni feriali dalle 9.00 alle 18.00) il Centro di Recupero di Fauna Selvatica, frutto della collaborazione tra Dipartimento Regionale Azienda Foreste Demaniali e LIPU.

O GIOCHI DEL

Riserva di Caccia di Re Ferdinando ed ora Riserva Naturale, in 23 km e 860 m di dislivello positivo. Il primo tratto in discesa è breve, si lascia l’unico pezzo asfaltato per correre sulla ex strada ferrata che collegava Palermo con questa parte di Sicilia, una leggera salita che non tarda a farsi sentire. Si corre nel bosco di roverelle, che hanno già perso le foglie, ai lati di questa pista sorprendono le massicciate di sostegno realizzate in pietra, i serbatoi di mattoni che servivano per il rifornimento d’acqua delle locomotive a vapore. Si attraversa una galleria scavata nella arenaria, la stessa con cui è costruita la Casina di Caccia, il buio e poi la luce. Inizia il sentiero, siamo all’interno del “Bosco del Cappelliere”. Salite e discese si alternano a piccoli tratti pianeggianti sulla cresta, da un lato Rocca Busambra imbiancata di neve, dall’altro il Lago Scanzano. Le discese sono insidiose di fango plastico, per ampi tratti si calpesta la neve ormai molle. D’un tratto il sentiero si inabissa in un vallone e sbuca dopo una galleria buia di lecci, in un laghetto anch’esso stretto e lungo. Si sale ancora per poi ridiscendereall’ombra di pini domestici maestosi; ecco un altro specchio d’acqua, il Gorgo Tondo, ecco le vestigia della Peschiera fatta costruire da re Ferdinando, cosicché si potessero allevare i pesci, ma anche delizioso luogo per la passione venatoria del sovrano. La discesa ora è temibile per la pendenza ed il fango, gli specialisti e i temerari sapranno sfruttarla al meglio. Ma dopo la discesa inesorabile ci sarà la salita. Un sentiero praticato dagli animali per raggiugere i pascoli è una specie di trappola di fango semiliquido, più di qualcuno perde le scarpe e con esse minuti preziosi (sorte capitata anche ai top). Le piante di frassino meridionale non hanno foglie e sono riconoscibili solo ad occhi esperti, ma le loro cortecce grigio chiaro con licheni dal verde tenue meriterebbero più di un fugace sguardo. Sotto le sughere i cespugli di pungitopo sono decorati di bacche rosse, e si approssima un altro luogo caro a re Ferdinando: il Pulpito del Re. Una roccia scolpita ad arte, con gradini e sedile, per consentire la comoda posta al monarca ed ai suoi ospiti, mentre i battitori indirizzavano la selvaggina. Il paese è lì, più in basso, la Casina di Caccia si riconosce anche correndo. Chi pensa che la salita sia finita, si deve ricredere: un lungo tratto di pista forestale in salita si addentra nei boschi di leccio ai piedi della parete di Rocca Busambra, e mette a dura prova le doti di resistenza di questi podisti. Gli ultimi chilometri che conducono al paese di Ficuzza,lungo un sentiero in un bosco fitto in un alternarsi di pietroni viscidi, morbidi ciuffi d’erba e melmose pozze, sono il non plus ultra per gli amanti del genere. Il portone spalancato della Real Casina di Caccia accoglie tutti i partecipanti, la voce dello speaker annuncia i nomi di ciascuno che, infangato e felice, ha corso in quello che fu “il parco giochi di un re” ed oggi è a disposizione di tutti quelli che sapranno goderne con rispetto. ▼

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DATE: 19 JUNE 2010 DISTANCE: 55 KM TIME: 4:09’54”

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Tobias Gramajo Foto © Organizzazione

VINO E… Atina Eno Trail Atina (FR)

21 Novembre 2010 10 km www.atinatrailrunning.com

CLASSIFICA MASCHILE 1. Dereje Rabattoni 2. Ioannis Magkriotelis 3. Biagio De Luca

CLASSIFICA FEMMINILE

40’15’’ 40’16’’ 42’49’’

1. Antonietta D’Orsi 47’37’’ 2. Federica Proietti 47’48’’ 3. Maria Teresa Cannuccia 52’16’’

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Acqua! T

rail “vero” quello che si è disputato ad Atina. Il percorso, già molto bello di suo, è stato reso veramente difficile dalle piogge dei giorni precedenti. C’erano delle gigantesche pozze di fango dappertutto, e per restare in piedi sono stati necessari in più di un’occasione dei veri e propri colpi di magia! Spasso totale, adrenalina a mille in continuazione. Salite “normali” che per via del fango diventavano delle vere e proprie trappole! Al di là di queste difficoltà, la gara è stata molto divertente, i visi dei runners e le loro espressioni al traguardo non lasciavano dubbi: chi ha partecipato è sicuramente arrivato in condizioni fisiche “pietose”, pieno di fango dalla testa ai piedi, bagnato come non mai, ma felice e contento di aver concluso la gara! La mia esperienza è stata molto positiva, pur non essendo un assiduo frequentatore dei trail, l’anno scorso avevo avuto la fortuna di vincere questa bellissima gara, anche se su un percorso meno impegnativo di

quello infangato di quest’anno. Tutti gli amici si aspettavano una mia grande gara, ma io invece ho deciso di partire piano (la mia forma attuale è molto lontana da quella di un anno fa!). Ho così potuto godermi la gara femminile molto da vicino, il duello a distanza tra la prima e la seconda donna è stato bellissimo, con una lunga rimonta della giovanissima atleta (neolaureata in scienze politiche) Federica Proietti che però non è riuscita nel finale a superare l’espertissima Antonietta D’Orsi. La gara maschile invece ha visto duellare i due ragazzi di Brooks Italia, l’Etiope/Piemontese Dereje Rabattoni, che alla fine ha avuto la meglio sul Greco/Toscano Ioannis Magkriotelis. Bellissima giornata di sport, con un’organizzazione perfetta, un ristoro finale ricco di ogni bontà da mangiare e da bere e premi praticamente per tutti i partecipanti. L’invito è per l’edizione 2011, e che la pioggia e il fango siano con voi! ▼

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Testo di Paolo Barghini Foto © RacingThePlanet

Antartide THE LAST DESERT Ushuaia (ARG) novembre 2010 250 km (obiettivo max da raggiungere)

www.4deserts.com

Novembre, Antartide. Sono in partenza per Ushuaia, Terra del Fuoco. Da lì Racing The Planet ci imbarcherà con destinazione Antartide. Dopo aver vinto con la stessa organizzazione la Sahara Race 2009, mi ritrovo ora citato tra i favoriti della gara nel comunicato stampa della corsa. Le incognite qua sono tantissime, a iniziare dall’attraversamento del Drake Passage. Arrivare in Antartide è impressionate. La prima cosa che ti viene in mente è che nessun uomo potrà mai abitare lì e che nessun uomo c’è realmente mai vissuto. Sei ospite della natura. E si sa: gli ospiti dopo pochi giorni non sono più così ben accetti. La prima tappa è a King George Island, un circuito di 14 km. Ryan Sandes, vincitore di tutte le prove dei quattro deserti alle quali ha partecipato, è subito imprendibile. Io mi difendo ma non ho delle buone sensazioni. La traversata mi ha fiaccato le gambe. Per di più correre nel ghiaccio che si scioglie, nel fango profondo, nella neve fresca, quando non si tratta di attraversare torrenti, non mi esalta. I piedi sempre ghiacciati e bagnati, con temperature perennemente sotto zero. Brutta roba! Comunque dopo la prima tappa sono secondo. La seconda tappa viene annullata per le condizioni meteo avverse. In Antartide il clima cambia in un attimo e ti puoi trovare, nel giro di cinque minuti, a passare da temperature accettabili a vere e proprie tempeste di neve e freddo intenso.La terza tappa, a Deception Island, è in un ambiente

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veramente incredibile: si corre all’interno del cratere di un vulcano spento! L’acqua del mare riscaldata dalle rocce vulcaniche è fumante. Un microclima incredibile. Partiamo alle sei del mattino per una tappa interminabile di tredici ore. Siamo dentro una tempesta di neve, vento e freddo. Alle undici del mattino il cielo si apre e inizia a fare quasi caldo, ma dopo un’ora riprende la tempesta. La temperatura si abbassa improvvisamente e ci ritroviamo a meno dieci, con un vento di 30 nodi. Inizia una vera e propria sofferenza fisica e mentale. La sera torniamo sulla nave appoggio, tutti, nessuno escluso, coscienti di aver compiuto un’impresa. Io ho deciso di consolidare il mio secondo posto e ci sono riuscito alla grande. Terzo l’amico Emanuele Gallo. Italiani sugli scudi. La quarta tappa è l’ultima sofferenza che questa corsa al limite dell’immaginabile ci riserva. Partiamo dopo una fitta nevicata, la neve è profonda mezzo metro ed è impossibile correre. Arranchiamo in fila indiana. Alla fine di un’altra giornata interminabile mantengo la mia seconda piazza. È terzo il bravissimo Emanuele Gallo, che ha morso le caviglie del provato Sandes per tutta la tappa. Gli altri italiani che hanno completato la serie dei quattro deserti hanno concluso la prova rispettivamente: 11° Marco Vola, 12° Raffaele Brattoli, 35a Maria Luisa Malvestiti. La bianca sfida è stata vinta! ▼

tartide CLASSIFICA MASCHILE 1. Ryan N. Sandes 2. Paolo Barghini 3. Emanuele Gallo

RSA ITA ITA

CLASSIFICA FEMMINILE 1. Diana Hogan-Murphy IRL 2. Mirjana K.Pellizzer CRO 3. Samantha J.Gash AUS

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Testo di Raffaele Brattoli Testo Sylvain Bazin Foto ©diRacingThePlanet Traduzione di Maurizio Scilla Foto © Bruno Ringeval

Sui sentieri delle nuvole

Ghiaccio Bianche U

n'altra gara, un altro deserto. Preparo i bagagli: zaino, camel bag, pasta disidratata, barrette, gel, scarpe, infradito, costume... No no! Ho detto deserto, ma questa volta non vado al caldo, ma nel deserto di ghiaccio: l'Antartide. Il viaggio aereo dura 48 ore, da Malpensa scalo a Roma, poi Buenos Aires e in seguito ad Ushuaia, la terra del fuoco. Qui incontro la prima novità, una traversata su una nave rompighiaccio che per 11 giorni sarà la mia casa. Sono le 16.00 del 17/11/10 e affronto la prima salita: quella del pontile della Atlantic Dream, una nave commissionata dalla marina cilena per rifornire le loro basi in Antartica. Apparentemente sembra tutto bello e confortevole, ma quando inizia la navigazione incontriamo mare grosso, con onde che sembrano montagne d'acqua alte oltre 15 metri, che non ci permettono né di camminare né di stare sdraiati. Ad ogni modo io, capitano coraggioso, non mi perdo d'animo e affronto il passaggio del Drake dove si incontrano le acque impetuose del Pacifico e dell'Atlantico. Abbiamo percorso 1000 km, chilometraggio che ricorda la distanza dei 4 deserti. All'avvistamento del polo sud io, moderno Amundsen in scarpe da runner, entro in punta di piedi nel deserto bianco situato alla fine del mondo. Il 20/11 è la mattina della prima tappa, il cielo non promette nulla di buono: tempesta, vento e neve ghiacciata, quindi la tappa viene rimandata perché non si riesce a sbarcare con gli zodiac, il vento è troppo forte e il mare agitato. Alle 19.30, dopo il briefing di gara, finalmente sbarchiamo in stile marines, vestiti di tutto ciò che esiste di abbigliamento tecnologico e moderno: borsone waterproof e zaino di sopravvivenza. Salgo sul gommone che mi porta a terra e si parte. Alzo gli occhi per vedere quanto manca allo sbarco e mi sento fagocitato da quel panorama che dalla nave mi sembrava semplicemente “bello», ma che invece è un panorama “da brividi», e non solo per la temperatura. Un’enorme distesa bianca con monti che si buttano a picco nel mare, alternandosi nel creare coste frastagliate, i cui colori variano dal turchese al blu intenso. Io mi sento piccolo e insignificante al cospetto di tanta maestosità. I pensieri, il paesaggio e le sensazioni mi aiutano a soffrire meno la fatica e il freddo. Siamo sulla King George Island, il percorso si alterna sulla costa, tra fango, acqua,

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Sui sentieri elle nuvole

Ghiaccio Bianche

neve e ghiaccio. In lontananza vedo una colonia di pinguini ordinata in fila indiana sulla cresta di una collina che dopo qualche chilometro ci troviamo noi podisti a salire, anche noi in fila indiana, a strapiombo sul mare. Chissà se qualche pinguino ora sta raccontando di aver visto una colonia di umani! Ad ogni incontro, qualche pinguino solitario mi guarda con espressione perplessa come a dire: «io qui ci sono nato, ma tu cosa ci sei venuto a fare, non potevi startene a casa sdraiato sul divano?». Lo guardo, sorrido e proseguo pensando a tutto tranne che a correre: le gambe vanno da sole e vanno talmente bene che non mi accorgo che sotto alla neve c'è una sottile lastra di ghiaccio che, come nei film catastrofici, si rompe d'improvviso facendomi ritrovare immerso nell'acqua gelida. Per fortuna dietro di me sopraggiunge un altro atleta che prontamente mi aiuta ad uscire dall'acqua e a cambiarmi velocemente: le gambe sono viola e le mani non le sento più, fortunatamente non c'è vento altrimenti a -30° chissà... Nel nostro zaino abbiamo viveri e il doppio ricambio che fortunatamente sono obbligatori, quindi metto delle bustine per la termoterapia nei guanti per ridare calore alle meni e riprendo la gara. Le tappe proseguono sull'isola vulcanica di Deception, dove in alcune zone si vedono lingue di terra nera fumante. Le tappe sono organizzate a circuito da 5 a 15 km, il WWF per non disturbare gli animali antartici ha assegnato all'organizzazione delle aree dove poter accedere. Il 23/11 è il giorno dell'ultima tappa, arriviamo sul pack di Port Lockroy. Anche in questa occasione, verso il tardo pomeriggio si alza il vento con una violenza tale che porta subito la temperatura ad oltre -50°, cosa che comporta la sospensione della gara come nelle precedenti tappe. Finalmente è finita, vedo il traguardo, lo raggiungo in un volo. In questo momento alzo le braccia e mi sembra di toccare il cielo con un dito. Ho conquistato l'Antartica arrivando 12° su 56 concorrenti di tutto il mondo, niente male per un atleta di 55 anni. La conquista dell'Antartica mi porta a terminare il grande slam dei “4 deserts»: il Gobi in Cina, l'Atacama in Cile, Sahara in Egitto e l'Antartica. La consegna delle medaglie, una per l'Antartica talmente bella da far venire i brividi e l'altra per la conquista dei 4 deserti, mi ha scaldato l'animo e riempito di gioia infinita fino a farmi sentire il vero vincitore. Voltaire diceva: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi del cuore». ▼

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Testo di Giuliana Arrigoni Foto © Francesco Berlucchi

mine

Il gioco delle S

abato 8 gennaio 2011 eccomi a Villeneuve La Salle nel salone della Maison de la Montagne. Al centro della sala gli organizzatori del Trail Blanc di Serre Chevalier distribuiscono pettorali, chip, pacchi gara e accettano le ultime iscrizioni. Gironzolando tra uno stand e l’altro le mie prime due ore a Villeneuve volano, presa dall’entusiasmo e affascinata da questi percorsi e da questi paesaggi; se avessi potuto, avrei fatto l’iscrizione a tutte le gare: 160 km ogni week-end, da aprile sino ad ottobre inoltrato! La notte mi sorride, riesco anche a vedere le pendici dei monti ricoperte dalla bianca neve; cullata da quest’atmosfera natalizia, mi metto a dormire.

TRAIL BLANC

Serre Chevalier (Francia) 9 gennaio 2011 30 km 800 m D+ / 12 km 350 m D+ www.trailserrechevalier.com

Al mattino, invece, il cielo è per la maggior parte coperto da nuvole scure, minacciose, cariche di neve, solo qualche tratto azzurro fa credere che la giornata possa rasserenarsi, ma è solo un’illusione e alla partenza scende un leggero nevischio. La temperatura è di zero gradi. Ore 8.45: 727 trailers (di cui 413 iscritti al Trail Blanc, e gli altri 314 iscritti alla Guisanette), sono riuniti alla partenza in attesa del via; parte il conto alla rovescia e ha inizio una delle più belle corse sulla neve della stagione invernale 2011. Dopo un centinaio di metri bisogna affrontare subito il primo tratto di salita, quello con il maggior dislivello (da 1.400 m a 1.510 m) e a mio parere il più impegnativo di tutta la gara. Molti atleti calzano le catene da neve, io no. In cima alla salita, prima di scollinare, a causa del ghiaccio e della pendenza scivolo e rischio di ritrovarmi a valle un’altra volta. Sarà per questo che un francese in pantaloncini corti e capelli lunghi e arricciati si rivolge a me dicendomi “bon courage”. Superato il pericolo, m’immetto sul sentiero a due corsie, la neve nella corsia a valle è più battuta e più compatta, tra le due corsie una striscia di neve soffice e farinosa. I trailers procedono incolonnati nella corsia a valle, l’andatura è buona ma un po’ più irregolare rispetto al mio passo. Faccio un paio di tentativi per superare qualcuno, spostandomi nella corsia a monte, ma mi rendo conto che lo sforzo nell’accelerare e l’inevitabile affondamento nella neve fresca della striscia centrale rendono controproducente il gesto. Altri trailers tentano il sorpasso ma anch’essi finiscono nella neve sino al ginocchio o, peggio ancora, lunghi e distesi al suolo con il viso nella neve. Dopo questo primo tratto il sentiero converge sulla pista da sci di fondo, molto più larga; qui è possibile riprendere il proprio passo e procedere alla propria andatura. Davanti a me vedo un’altra donna, con il suo “compagno” di corsa procedono spediti. Senza forzare accorcio le distanze sino a

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CLASSIFICA MASCHILE 30 km 1. Ludovic Pelle (F) 2h07’15” 2. Mika Pasero (F) 2h07’39” 3. Alexandre Daum (F) 2h09’56”

CLASSIFICA FEMMINILE 30 km

mine

oco delle

1. Lisel Dissler (F) 2. Fiona Porte (F) 3. E. Jaeger (F)

2h27’34” 2h31’17” 2h46’30”

CLASSIFICA MASCHILE 12 km 1. Anthony Capelli (F) 2. Salvatore Calderone (I) 3. Olivier Turon (I)

53’04” 54’18” 55’42”

CLASSIFICA FEMMINILE 12 km 1. Stephanie Reymond (F) 1h02’24” 2. Marina Plavan (I) 1h07’03” 3. Annalisa Diaferia (I) 1h08’16”

raggiungerli. A un crocevia, un volontario dice che siamo quarta e quinta e aggiunge un’incitazione che ormai mi è familiare: “bravò, bravò”. Piano piano li supero, le loro voci si fanno sempre più lontane. La pista finisce e si presenta un nuovo tratto di sentiero nel bosco, questa volta però la corsia è unica e le buche nella neve fatte da chi mi ha preceduto sono numerose. Invento un gioco, il “gioco delle mine” lo chiamo: supponiamo che questo sia un sentiero minato, se affondo “boom!”, faccio il botto, allora devo cercare di passare tra una buca e l’altra senza perdere l’equilibrio e ovviamente senza esplodere. Divertita arrivo alla fine del tratto pericoloso, sana e salva. Avanzo ancora sino ad arrivare al punto in cui il sentiero inverte il senso di marcia. Inizia però anche la parte più faticosa della gara, il percorso è più mosso, più nervoso: strappi in salita e discese da “fondoschiena” si susseguono con maggiore frequenza. La mia corsa prosegue, sono talmente concentrata e occupata dalle varianti del percorso da non accorgermi che sto macinando chilometri di pista, solo quando arrivo al ristoro, lo stesso dell’andata, mi rendo conto che ormai mi manca solo l’ultimo tratto, non facile perché è una sorta di lungo e bianco rettilineo prima dell’arrivo. Sento suonare le campane e quel suono mi riporta alla mente una canzone che cantavo da piccola nei rifugi in compagnia degli alpini: “Campane di monte nevoso che suonate nel vespro divin quel suono in un giorno radioso salutò cento giovani alpin...“, e così canto prima con la mente poi anche con la voce. Un volontario mi dice che mancano due chilometri, sono la quarta “femme” e mi ripete il familiare “bravò, bravò”, sfodero il mio francese e rispondo “merci, merci”. Taglio il traguardo, la gioia che provo nell’oltrepassare il gonfiabile è sempre immensa, ha la stessa intensità della prima volta, è la gioia che si prova dopo tanta fatica, è la gioia di essere ancora una volta “finisher”. Peccato che il tempo ci abbia permesso di correre ma non di assaporare sino in fondo la bellezza e il piacere di viaggiare tra quelle montagne, in quei boschi, in riva a quei ruscelli illuminati dai raggi del sole. Non è mancata però la “calda” accoglienza dell’organizzazione francese che all’usuale ben fornito ristoro dell’arrivo aggiunge una buona minestra preparata sul posto in un grosso pentolone di rame che tutti quanti conosciamo grazie ad Asterix e Obelix, una vera e propria pozione magica. Cosa c’è di più bello se non tornare ad essere bambini! ▼

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The North Face速

LAVAREDO ULTRA TRAIL 90 km 5.300 m D+ Apertura iscrizioni: 14 febbraio 2011 su www.ultratrail.it

Auronzo di Cadore (BL) 2 luglio 2011 PARTENZA A MEZZANOTTE ORGANIZZAZIONE

per informazioni: lavaredo@ultratrail.it

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Testo di Luigi Balliano Foto © Maria Paola Gabusi

Appuntamento BOAVISTA ULTRAMARATHON Boavista (Capo Verde)

6-8 dicembre 2010 150 km www.boavistaultramarathon.com

fisso

questa la seconda volta che mi presento al nastro di partenza della Boavista Ultramarathon, una corsa non stop di 150 km che si svolge su questa bellissima isola. Nella passata edizione avevo gettato la spugna al 95° km e quest’anno ritorno, con un po’ più di esperienza e di allenamento e ben determinato a finirla. I giorni prima della gara trascorrono in pieno relax, chiacchierando piacevolmente con nuovi e vecchi amici. Al briefing, dopo il consueto controllo dei materiali, ci dicono che le condizioni meteo renderanno la gara particolarmente dura, in quanto sono previsti 4/5 gradi al di sopra della temperatura media, un tasso di umidità piuttosto elevato e pochissimo vento. I concorrenti che finiranno la gara, saranno infatti solo 18 e ben 21 i ritirati. Ma ecco che finalmente arriva il gran giorno. Sono le 7 del mattino, la temperatura è ancora fresca, e dopo circa 8 km di pista intervallata a lingue di sabbia, raggiungo il primo Cp posizionato sulla spiaggia. Da qui si prosegue sempre costeggiando la spiaggia su dune sabbiose fino al controllo successivo. Siamo ancora tutti molto freschi, e riusciamo ancora ad appezzare in pieno la vista di questa parte del percorso veramente spettacolare. Dopo una breve sosta riparto imboccando una strada in terra battuta che ci riporta all’interno dell’isola e poco più avanti raggiungo il concorrente che mi precede. Si tratta di Angelo, una persona simpaticissima con un curriculum di gare veramente impressionante. Decido di proseguire la corsa con lui, se riesco a stare al suo fianco, con

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la sua esperienza avrò buone possibilità di arrivare. Alterniamo la corsa alla camminata e insieme arriviamo sino al Pc 6 di S. Monica dopo aver percorso una spiaggia bellissima di 11 km. A questo punto Angelo, che mi aveva già detto che oggi per lui non era giornata, inizia a togliersi le scarpe, poi la maglietta e i pantaloncini e non resistendo più al richiamo del mare, decide di fare un bel tuffo e di terminare qui la sua prova. Inizia ad imbrunire e mi ritrovo nuovamente solo. Non volendo affrontare in questa condizione la notte, e ricordandomi che uno dei motivi del mio abbandono lo scorso anno era stato proprio questo, decido di aspettare i concorrenti che mi seguono. Dopo circa mezz’ora arriva Gian Franco seguito poco dopo da Flavio, con i quali avevo fatto amicizia nei giorni precedenti, e decidiamo di affrontare insieme il resto della gara. Arriveremo uniti al traguardo aiutandoci reciprocamente nei momenti di difficoltà. Il nostro obiettivo adesso, è però il cancello situato al Pc del km 85, da passare entro le 20 ore. Siamo tranquilli, in quanto il nostro margine è molto ampio e stiamo abbastanza bene. Passato il Cp7 però, dopo aver percorso un paio di km senza trovare più segnalazioni e senza vedere alcun mezzo dell’organizzazione, ci rendiamo conto di esserci persi. Proviamo a tornare sui nostri passi fino ad una balise che segnalava una deviazione, ma anche qui non riusciamo ad interpretare altra strada se non quella che abbiamo già fatto. Finalmente, vediamo in lontananza un fuoristrada dell’organizzazione e segnaliamo con le luci intermittenti la nostra difficoltà. Il mezzo si ferma e ci viene indicata la giusta direzione. Questo inconveniente ci farà perdere un’ora abbondante e percorrere 3 km in più.

ntamento

fisso

Riprendiamo il nostro cammino e arriviamo comunque con ampio margine al Cp del cancello dove avevamo messo in preventivo una vera sosta ed un riposo. Il tempo rimasto a disposizione non ci consente di fermarci più di tanto e decidiamo quindi, dopo aver mangiato qualcosa, di proseguire per il Cp successivo e lì fermarci per dormire un poco. Ed è qui che entro in crisi. La voglia di dormire è fortissima e comincio a pensare di non essere in grado di arrivare al controllo successivo. Il fatto poi di avere dietro a noi una macchina dell’organizzazione è un’ulteriore tentazione. Basterebbero infatti 2 parole: “mi ritiro” e in un attimo il sonno, la stanchezza, il dolore ai piedi, finirebbero in un istante e mi ritroverei sdraiato su un sedile della macchina a dormire. Non voglio però che questa volta finisca così ed allora stringo i denti e non so come riesco ad arrivare al Cp successivo. Qui mi butto in una tendina e mi addormento di colpo, salvo poi essere

CLASSIFICA MASCHILE 1. Marco Bonfiglio 19h02’45’’ 2. Adilson F. S. Varela 21h02’07’’ 3.Daniel Cabral José 24h02’19’’

CLASSIFICA FEMMINILE 1. Barbara Cornetti 1. Alice Modignani 3. Marina Mocellin

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svegliato dopo pochi minuti per una crisi di crampi. Riesco comunque a riposare, e alle prime luci dell’alba a riprendere il cammino. Questa sosta mi ha veramente rigenerato, mi sento nuovamente bene, positivo, i brutti pensieri della notte sono svaniti e passo con relativa facilità i 2 Cp successivi. Ci attende adesso un tratto abbastanza impegnativo fatto di dune di sabbia e piccoli canyon. Attraversiamo questo pezzo sotto un sole a picco nelle ore più calde della giornata, il vento è quasi nullo ed arriviamo al controllo successivo stremati e ormai senza più acqua. Da qui al traguardo mancano “solo” 30 km. So dagli amici che già avevano effettuato questa gara che saranno durissimi, ma allo stesso tempo la sensazione che questa volta ce la farò è sempre più forte. Questa previsione verrà confermata in pieno, e infatti questi ultimi chilometri, complice la stanchezza ed una strada fatta in pavé molto dissestato, saranno un vero calvario. Ma eccoci al paese di Rabil, e poco dopo, in prossimità dell’aeroporto da dove in lontananza vediamo finalmente le luci di Sal Rei, l’arrivo! Percorriamo gli ultimi metri correndo e tagliamo il traguardo accolti dagli amici che ci avevano preceduto. Abbraccio Patrizia che purtroppo si era dovuta ritirare e non riesco a trattenere qualche lacrima di commozione. Un ringraziamento speciale a Pier Scaramelli per i consigli che mi ha dato nella preparazione di questa prova e a tutto il Fresian Team che da 10 anni riesce a mettere in piedi a prezzo di enormi sacrifici questa manifestazione. Ed è soprattutto grazie alla loro simpatia che per me questa gara sta diventando un appuntamento fisso nel mio calendario. ▼

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Sur les sentiers des contrabbandiers

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“La maggior parte delle scarpe da trail running sono disegnate in laboratorio. Le nostre nascono con la corsa in montagna.” - FREDERIC C. PRODUCT DEVELOPER - SALOMON TRAIL RUNNING FOOTWEAR

altamente tecnico e funzionale grazie alla membrana.

Location:PYRENEES, HAUTES-PYRENEES, FRANCE. Foto: SCOTT Scott MARKEWITZ. Markewitz. PRODUCT FOTO PRODOTTO: SEMAPHORE. LOCATION: SPAIN. PHOTOGRAPHER: PHOTOGRAPHY: SEMAPHORE.

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Mafate

HOKA ONEONE A cura della Redazione

e Hoka sono senza dubbio le scarpe che hanno segnato l’anno 2010 e probabilmente sono le calzature più rivoluzionarie dall’uscita della prima versione delle Salomon XA Pro. Non a caso dietro al “progetto Hoka” ci sono quelli stessi Christophe Aubonnet e Jean Luc Diard, che nel 1998 facevano parte del team che ha dato vita alle Xa Pro. Due anni fa Aubonnet e Diard hanno lasciato Salomon e assieme a Nicolas Mermoud (che oltre ad essere un manager è arrivato anche terzo nell’UTMB del 2007) hanno fondato la Hoka Oneone, con l’intenzione di creare una scarpa che permettesse di volare nelle discese. “Nel novembre del 2000 eravamo tutti e tre in Sicilia -racconta Aubonnet- per un’adventure race sui pendii dell’Etna. In cima ad una montagna un atleta neozelandese ha esordito con «Now it is time to Hoka Oneone», intendendo letteralmente «È tempo di volare giù per il versante come se stessimo facendo parapendio o se fossimo su una tavola da surf». Siamo rimasti molto colpiti e abbiamo iniziato a immaginare un prodotto da trail running rivoluzionario, che avrebbe potuto rendere reale l’immagine suggerita da quella frase.” A distanza di otto anni da quella intuizione, Jean Luc Diard, ex responsabile di prodotto per Salomon, ha sviluppato la tecnologia denominata Hubbles, data dall’incrocio tra una geometria che assicura una rullata semplice e un inserto in EVA che permette un livello di ammortizzazione e comfort mai visto prima. Sono così nate le Hoka Mafate, le scarpe che attualmente nel mercato trail non hanno uguali a livello di ammortizzazione. L’enorme inserto in EVA ha un volume due volte e mezzo più grande di quello inserito nelle normali scarpe da trail. A questo si aggiunge un materiale del 30% più soffice di quello utilizzato dai concorrenti. Ciò permette di raggiungere un livello di ammortizzazione e comfort tali da aver convinto parecchi ultramaratoneti ad utilizzarle anche nelle gare su strada! L’altra idea rivoluzionaria è stata quella di ampliare la superficie di appoggio della scarpa, così da poter avere un grip maggiore: il grip infatti non è definito solo dalla tassellatura, ma anche dalla superficie frenante. Le Hoka hanno una superficie frenante più ampia del 50% rispetto ad una scarpa normale. La suola larga nella parte del tallone/centro/punta, rispettivamente 105/100/115 mm, presenta anche una forma leggermente a “rocker inverse” (come le nuove tavole da snow o i nuovi sci da freeride), per facilitare ancor più la rullata naturale del piede durante la camminata e la corsa. Tutto ciò è stato ottenuto senza sacrificare il peso della scarpa: una Mafate di taglia 43 pesa infatti appena 300 grammi. Le Hoka vanno controcorrente rispetto alla tendenza attuale “minimalista” che tende a ridurre le componenti di ammortizzazione e protezione delle scarpe per far lavorare in maniera più naturale il piede, scegliendo invece di puntare sulla via opposta. Di certo l’altezza delle scarpe dal suolo riduce la sensibilità al terreno, ma Aubonnet replica: “È vero, queste scarpe modificano la tradizionale sensibilità che si ha con il terreno. Ma prendiamo l’esempio delle mountain bike: da quando sono state introdotte le sospensioni il comfort e l’ammortizzazione dagli urti sono aumentati tantissimo. Vai a fare un giro in montagna e dimmi quanti continuano ad usare le vecchie biciclette rigide e non ammortizzate!”. Le Hoka sono talmente rivoluzionarie da non potersi paragonare a nulla di quanto presente attualmente sul mercato e sicuramente riusciranno a conquistare una buona fetta di trailer alla ricerca di una scarpa a “5 stelle” per quel che riguarda comfort e ammortizzazione. ▼

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ITALIA

06 FEBBRAIO SENTIERI DI SANTA CRISTINA Santa Cristina di Borgomanero (No) 30 km - 15km / D+ non rilevante Ora di Partenza: 9.00 N. max iscritti: 500 Organizzazione: A.s.d.Sentieri di Santa Cristina sito web: www.sentieridisantacristina.it e-mail: info@sentieridisantacristina.it

06 FEBBRAIO MONTI CIMINI WINTER TRAIL Monti Cimini (Vt) 15 Km Organizzazione: ASD Atletica Cimina www.atleticacimina.it info@atleticacimina.it

13 FEBBRAIO WINTER TRAIL DEL BORGO Borgo Val di Taro (Pr) 15Km Organizzazione: ASD Lupi D’Appennino info@theabbotsway.com

20 FEBBRAIO WINTER TRAIL DI CAMPO IMPERATORE Gran Sasso (Aq) 15 Km Organizzazione: Polisportiva Castel del Monte & ASD Parks Trail www.parkstrail.it

20 FEBBRAIO GIOTTO TRAIL Vicchio di Mugello(Fi) 27 km D+ 1500 m Ora di Partenza: 9.00 N. max iscritti: 150 Organizzazione: ASD Utiemmerun www.utiemmerun.it info@utiemmerun.it

TA A L L NU

27 FEBBRAIO TRAIL BIANCO DELLA VALTOURNENCHE Valtournenche (Ao) 15 km Organizzazione: Cervino Xtrailers www.cervinoxtrail.com info.cervinoxtrailers@gmail.com

27 FEBBRAIO TRAIL TRA MARE E CIELO Laigueglia (Sv) 23 km D+ 950 m Ora di Partenza: 10.00 N. max iscritti: 200 Organizzazione: U.C. Laigueglia Triathlon Pacan www.laigueglia-bike.it laigueglia.trail@hotmail.it

27 FEBBRAIO GIRO DEI GRASSI Concesio (Bs) 13 km D+ 600 m Ora di Partenza: 9.15 N. max iscritti: 250 Organizzazione: Atletica Concesio www.atleticaconcesio2009.it info@atleticaconcesio2009.it

05 MARZO SUNSET RUN Prato Nevoso (Cn) 10 km D+ 500 m Ora di Partenza: 17.30 Organizzazione: Cuneo Triathlon www.italiatriathlon.it direttore@italiatriathlon.it

06 MARZO TIBUR ECO TRAIL Tivoli (Rm) 18Km Organizzazione: ASD Tibur EcoTrail www.tiburecotrail.it info@tiburecotrail.it

CALENDARIO TRAIL RUNNING

20 11 13 MARZO TRAIL SANTA CROCE Bogliasco (Ge) 45 km D+ 2500 m Ora di Partenza: 8.30 N. max iscritti: 400 Organizzazione: FIE & ASD Gruppo Donne Bogliasco www.trailsantacroce.com info@trailsantacroce.com

13 MARZO MORENICA TRAIL Rivoli (To) 30 km D+ 700 m Ora di Partenza: 9.00 N. max iscritti: 300 Organizzazione: G.S. Murialdo www.morenicatrail.com morenicatrail@gmail.com

19 MARZO ULTRABERICUS TRAIL Vicenza 65 km - D+ 2500 m Ora di Partenza: 10.00 N. max iscritti: 300 Organizzazione: ASD Palladio Itinerante www.ultrabericus.it ultrabericus@libero.it

27 MARZO MAREMONTANA Loano Bardineto (Sv) 45 km / 28,5 km D+ 2450 m / 1450 m Ora di Partenza: 8.00 / 9.00 N. max iscritti: 250 Organizzazione: Ballacoicinghiali ASD Runners Loano www.ballacoicinghiali.it antonio@ballacoicinghiali.it

27 MARZO CLASSIC TRAIL DELLA CAPITALE Vivaro - Rocca di Papa (Rm) 18 km D+ 550 m Ora di Partenza: 10.00 N. max iscritti: 400 Organizzazione: ASD Roma Road Runners Club www.romaroadrunnersclub.it romarunner14@gmail.com

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03 APRILE TRAIL DEI GORREI Ponzone (Al) 45 km / 22 km D+ 1800 m / 1000 m Ora di Partenza: 8.30 Organizzazione: Acquirunners & Jonathan Sport www.acquirunners.it jonathan.sport@libero.it

03 APRILE VALETUDO SKYRUNNING Almenno S. Salvatore (Bg) 23,350 km / D+ 1550 m Ora di Partenza: 9.30 N. max iscritti: 500 Organizzazione: Valetudo Skyrunning Italia e Rosa www.valetudoskyrunningitalia.com presidente@valetudoskyrunningitalia.com

10 APRILE TRAVERSATA DEI COLLI EUGANEI Villa di Teolo (Pd) 42 km / 21km D+ 2000 m Ora di Partenza: 8.00 N. max iscritti: 600 Organizzazione: Giovane Montagna Pd www.traversatacollieuganei.it info@traversatacollieuganei.it

10 APRILE ECOMARATONA DEI MONTI CIMINI San Martino al Cimino (Vt) 42 km - D+ 1600 m Ora di Partenza: 8.30 N. max iscritti: 200 Organizzazione: asd Ecomaratona dei M. Cimini www.ecomaratonadeimonticimini.it info@ecomaratonadeimonticimini.it

10 APRILE SKYRUNNING DEL CANTO Carvico (Bg) 21 km D+ 1250 m Ora di Partenza: 8.30 N. max iscritti: 300 Organizzazione: Avis Carvico - Altitude https://sites.google.com/site/skydelcanto/ skydelcanto@hotmail.it

17 APRILE MARATONA DI VAL DELLA TORRE Val della Torre (To) 42 km - D+ 2600 m Ora di Partenza: 8.00 N. max iscritti: 300 Organizzazione: APD Sportinsieme Val della Torre www. sportinsiemevdt.it sportinsiemevdt@tiscali.it

17 APRILE HAL MARATHON VAL SABBIA Provaglio Val Sabbia (Bs) 20 km D+ 1000 m Ora di Partenza: 9.30 N. max iscritti: 350 Organizzazione: Promosport Valli Bresciane www.promosportvallibresciane.it info@promosportvallibresciane.it

13 MARZO MORENICA TRAIL Rivoli (To) 30 km D+ 700 m Ora di Partenza: 9.00 N. max iscritti: 300 Organizzazione: G.S. Murialdo www.morenicatrail.com morenicatrail@gmail.com

19 MARZO ULTRABERICUS TRAIL Vicenza 65 km - D+ 2500 m Ora di Partenza: 10.00 N. max iscritti: 300 Organizzazione: ASD Palladio Itinerante www.ultrabericus.it ultrabericus@libero.it

03 APRILE TRAIL DEI GORREI Ponzone (Al) 45 km / 22 km D+ 1800 m / 1000 m Ora di Partenza: 8.30 Organizzazione: Acquirunners & Jonathan Sport www.acquirunners.it jonathan.sport@libero.it

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23 APRILE MONTE ISI ECO-TRAIL (Pasqua Eco Trail) Montisi (Si) 18 km – D+ 320 m Ora di Partenza: 15.00 N. max iscritti: 300 Organizzazione: AS Montisi http://roama57.spaces.live.com roama57@alice.it

08 MAGGIO ELBA TRAIL Marciana Marina (Li) 35 km - D+1500 m Ora di Partenza: 8.30 N. max iscritti: 300 Organizzazione: Atletica Isola d’Elba www.atleticaisoladelba.com atleticaisoladelba@alice.it

24 APRILE / 01 MAGGIO LAFUMA VOLCANO TRAIL Sicilia 100 km in 5 tappe D+ 4670 m Ora di Partenza: 13.00 N. max iscritti: 60 Organizzazione: Mandala Tour www.volcanotrail.it gabriele@mandala-tour.com

08 MAGGIO TRAIL ASCHERO Vado ligure (Sv) 39,5-18-8 km / D+ 1450 m Ora di Partenza: 09.00 N. max iscritti: 500 Organizzazione: ASD Podistica Savonese sito web: www.trailaschero.it e-mail: kikapima@gmail.com

25APRILE TARTUFO ECO-TRAIL (Pasqua Eco-Trail) San Giovanni D’Asso (Si) 18 km - D+ 280 m Ora di Partenza: 9.00 N. max iscritti: 300 Organizzazione: As Montisi http://roama57.spaces.live.com roama57@alice.it

07/08 MAGGIO DA PIAZZA A PIAZZA Prato (Po) 75 km D+ 3850 in 2 tappe Ora di Partenza: 7.00 N. max iscritti: 600 Organizzazione: CAI Prato www.caipratopodismo.it info@caipratopodismo.it

30 APRILE / 01 MAGGIO THE ABBOTS WAY ULTRATRAIL Pontremoli (Ms) 125 km / 65 km + 60 km / Twin 30 km + 30 km D+ 5500 m Ora di Partenza: 6.00 N. max iscritti: 500 Organizzazione: ASD Lupi d’Appennino www.theabbotsway.com info@theabbotsway.com

08 MAGGIO SKYRACE 4 PASSI IN CASA NOSTRA Sondalo (So) 20km D+ 1450 m www.sondaloskyrace.it adrianogreco@hotmail.com

01 MAGGIO TRAIL SOAVE BOLCA Soave (Vr) 30 km – D+ 1800 m Ora di Partenza: 8.00 N. max iscritti: 400 Organizzazione: GSD Valdalpone De Megni www.montefortiana.org info@montefortiana.org

01 MAGGIO VALTROMPIA HAL MARATHON Pezzaze (Bs) 21 km D+ 900 m Ora di Partenza: 9.30 N. max iscritti: 250 Organizzazione: Promosport Valli Bresciane www.promosportvallibresciane.it info@promosportvallibresciane.it

07 MAGGIO ERBALUCE NIGHT TRAIL Caluso (To) 20 km D+ 1600 m a coppie www.terre-erbaluce.com info@sportcaluso.it

14 MAGGIO LE PORTE DI PIETRA Cantalupo ligUre (Al) 71km - D+ 4000 M Ora di Partenza: 8.00 Organizzazione: Asd Gli Orsi www.gliorsi.org info@gliorsi.org

14 MAGGIO ECOPASSEGGIATA DELLE CRETE SENESI Arbia (Si) 25 km D+ 500 M Ora di Partenza: 17.30 N. max iscritti: 300 Organizzazione: G.S. Cappuccini 1972 www.gscappuccini.it info@gscappuccini.it

15 MAGGIO SKYRACE CASERE TROFEO GHIRARDI Taleggio (Bg) 22 km D+ 1600 m www.gsaltitude.it alaska.rota@libero.it

22 MAGGIO SKYRUNNING VAL SAN MARTINO Calolziocorte (Lc) 30 km D+ 2000 m www.skyrunningvalsanmartino.com manzoniclaudio@libero.it

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CALENDARIO GARE 29 MAGGIO TRAIL DEL MONTE SOGLIO Forno Canavese (To) 60km / 26km D+ 3400m / 1400m Ora di Partenza: 6.00 / 8.00 N. max iscritti: 500 Organizzazione: C.O. TMS www.trailmontesoglio.it info@trailmontesoglio.it

29 MAGGIO CANCERVO SKYRACE S. Giovanni Bianco (Bg) 28 km D+ 1700 m www.gsorobie.it info@gsorobie.it

02 GIUGNO TRAIL DEL MARENCHETTO Sale delle Langhe (Cn) 38 km - D+ 1800 m Ora di Partenza: 7.30 Organizzazione: Polisportiva Salese www.polisportivasalese.it/trail trail@polisportiasalese.it

05 GIUGNO TRAIL DEL MALANDRINO Prato-Abetone (Pt) 70 km - D+ 4800 Ora di Partenza: 00.00 N. max iscritti: 300 Organizzazione: ASD Pool Firenze www.malandrinotrail.it info@malandrinotrail.it

O5 GIUGNO ECOMARATONA DELLE MADONIE Polizzi Generosa (Pa) 43 km - D+2050 m Ora di Partenza: 8.30 Organizzazione: ASD Polisportiva Europa Junior www.ecomaratonadellemadonie.it info@ecomaratonadellemadonie.it

05 GIUGNO GIR DE LE MALGHE Caregno di Marcheno (Bs) 22 km D+ 1000 m Ora di Partenza: 9.00 N. max iscritti: 350 Organizzazione: Promosport Valli Bresciane www.promosportvallibresciane.it info@promosportvallibresciane.it

05 GIUGNO FORBICI TRAIL Rifugio San Leonardo-Civago (Re) 21km D+1400 m Ora di Partenza: 10.30 N. max iscritti: 150 Organizzazione: Rifugio San Leonardo www.rifugiosanleonardo.it forbicitrail@rifugiosanleonardo.it

05 GIUGNO MARATONA VAL INTRASCA Verbania 32km D+ 1500 m a coppie www.caiverbano.it segreteriamaratona@caiverbano.it

11 GIUGNO RESEGUP Lecco 24 km D+ 1800 m www.2slow.it info@2slow.it

12 GIUGNO TRAIL DI FONTESANTA Parco Fontesanta Firenze sud (Fi) 18 km - D+1000 m Ora di Partenza: 9.30 N. max iscritti: 250 Organizzazione: Gruppo Podisti F.P. Grassina www.tafontesanta.blogspot.com giancarlo.forconi@gmail.com

12 GIUGNO TRAIL OASI ZEGNA Bielmonte (Bi) 60 km / 27 km D+ 3400 m / 1900 m Ora di Partenza: 5.00 Organizzazione: G.S. Ermenegildo Zegna www.valsesseratrail.eu valsesseratrail@libero.it

12 GIUGNO MARCIA DELLE MERCI Acquasanta-Rocca Grimalda (Al) 60 km D+ 2309 m Ora di Partenza: 8.00 N. max iscritti: 250 Organizzazione: GSD Eurobike Cremolino www.marciadellemerci.org info@marciadellemerci.org

12 GIUGNO SKYRACE VALMALENCO VALPOSCHIAVO Valmalenco (So) 30,8 km D+ 1800 m Ora di Partenza: 9.00 N. max iscritti: 500 Organizzazione: C.O. SkyRace ValmalencoValposchiavo www.international-skyrace.org info@international-skyrace.org

12 GIUGNO TERMINILLO SKYRACE Lisciano (Ri) 19 km D+ 1600 m www.terminilloskyrace.it info@terminilloskyrace.it

17/18 GIUGNO TRAIL 3V Brescia 160 km / 90 km / 46 km D+ 10000 m / 5000 m / 2900 m N. max iscritti: 500 Organizzazione: Trail Running Brescia www.trailrunningbrescia.org trail3v@trailrunningbrescia.org

17 / 19 GIUGNO MAGRAID 100 KM NELLA STEPPA Cordenons (Pn) 100km 3 tappe / D+ 100 m Ora di Partenza: 10.00 N. max iscritti: 100 Organizzazione: ASD Triathlon Team www.magraid.it info@magraid.it

02 LUGLIO SCALATA DEL VENTASSO Ramiseto (Re) 8 km D+ 1000 m Ora di Partenza: 16.00 Organizzazione: Kinomana ASD atleticatletica@tin.it

19 GIUGNO TRAIL DELLâ&#x20AC;&#x2122;EBRO Caldirola (Al) 30 km / 15 km D+ 800 m Ora di Partenza: 9.00 N. max iscritti: 200 Organizzazione: SAI Frecce Bianche GSD Lonardo www.correre-chepassione.it info@correre-chepassione.it

19 GIUGNO TRE LAGHI 3 RIFUGI Valbondione (Bg) 31 km / D+ 1900 m Ora di Partenza: 8.30 N. max iscritti: 300 Organizzazione: Comitato Tre Laghi Tre Rifugi www.trelaghitrerifugi.it contatti@trelaghitrerifugi.it

19 GIUGNO RALLY VAL TARTANO SKYRACE Tartano (So) 21 km D+ 1500 m a coppie www.valtartano.it/ info@valtartano.it

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03 LUGLIO ALPINE RUNNER Rimasco (Vc) 10,5 Km D+ 1200 m Ora di Partenza: 9.00 N. max iscritti: 300 Organizzazione: Alpine Runner Rif. Massero www.alpinerunner.it rifugiomassero@alpinerunner.it

03 LUGLIO 4 LUGLIO SKYMARATHON Aprica (So) 42 km / 21 km D+ 2700 m / 1500 m www.voli.bs.it/4luglio-skymarathon

03 LUGLIO OROBIE SKYRAID 84 KM d+ 5000 m a staffetta www.orobieskyraid.it orobieskyraid@fly-up.it

26 GIUGNO STAVA SKYRACE Tesero (Tn) 21km D+ 2100 m www.uscornacci.it cornacci.tesero@virgilio.it

09-10 LUGLIO GRAN TRAIL VALDIGNE Valdigne (Ao) 87 / 47 km D+ 5100 m / 3100 m Ora di Partenza: 10.00 N. max iscritti: 1000 Organizzazione: VDA Trailers www.grantrailvaldigne.it info@grantrailvaldigne.it

26 GIUGNO BIELLA MONTE CAMINO SKYRACE Biella 21 km D+ 2000 m www.gsapollone.it gsapollone@yahoo.it

10 LUGLIO PERALBA SKYMARATHON Sappada (Bl) 32 km D+ 3000 m www.peralbamarathon.com peralbamarathon@libero.it

02 LUGLIO THE NORTH FACE LAVAREDO ULTRA TRAIL Auronzo di Cadore (Bl) 90 km D+ 5300 m LUTx2 a staffetta 45km + 45 km Ora di Partenza: 00.00 N. max iscritti LUT 90 km: 600 N. max iscritti LUTx2: 150 coppie Organizzazione: Spirito Trail ASD www.ultratrail.it lavaredo@ultratrail.it

10 LUGLIO MONTEROSA SKYMARATHON Alagna Valsesia (Vc) 32 km D+ 2550 m Ora di Partenza: 8.00 N. max iscritti: 200 Organizzazione: Associazione Monterosa SkyRace www.parcoaltavalsesia.it manuelgambarini@alice.it

58 | SPIRITOTRAIL | febbraio 2011

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02-03 LUGLIO 2011 IRON TRAIL LA VIA DEI LUPI 3 Limone P.te - Chiusa Pesio - Prato Nevoso 36 km + 32 km - D+ 2200 m + 2180 m Ora di Partenza: 08,00 Organizzazione: Cuneo Triathlon sito web: www.italiatriathlon.it e-mail: direttore@italiatriathlon.it

23/01/2011 22.24.37

17 / 19 GIUGNO MAGRAID 100 KM NELLA STEPPA Cordenons (Pn) 100km 3 tappe / D+ 100 m Ora di Partenza: 10.00 N. max iscritti: 100 Organizzazione: ASD Triathlon Team www.magraid.it info@magraid.it

19 GIUGNO TRAIL DELL’EBRO Caldirola (Al) 30 km / 15 km D+ 800 m Ora di Partenza: 9.00 N. max iscritti: 200 Organizzazione: SAI Frecce Bianche GSD Lonardo www.correre-chepassione.it info@correre-chepassione.it