Buongiorno! Come va oggi? Ecco un altro consiglio.
Quinto consiglio per parlare l’italiano Prima le storie, poi la grammatica.
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Per parlare l’italiano senza doverci pensare troppo, per renderlo automatico, ascolta una storia da diversi punti di vista e metti la grammatica, quella che si studia nei libri di testo, solo all’ultimo posto! La storia del principe spadaccino
C’è un principe spadaccino che desidera migliorare l’arte della spada e va dal migliore maestro zen del suo paese. Il maestro accetta di diventare suo maestro ad una condizione: il giovane deve stare in cucina, sempre con la spada al suo fianco, tenerla pulita e in ordine e in più deve preparare i pasti, imparando a selezionare i giusti ingredienti, a combinarli e a cucinarli. Il giovane, desideroso di imparare, accetta, anche se non capisce cosa c’entri l’arte del cucinare con l’arte della spada. La finestra della cucina si affaccia sul cortile dove il maestro zen dà lezioni di spada. Così il giovane, sempre con la spada al suo fianco, mentre pela patate, affetta cipolle e pulisce il lavello, guarda le lezioni del maestro. Tutto il giorno assiste alle lezioni del maestro. All’inizio gli allievi gli sembrano tutti bravi, ma dopo un po’ di tempo è già in grado di notare una buona mossa e una mossa sbagliata. E intanto continua a riordinare, a dosare gli ingredienti giusti per un buon pasto...e a guardare le lezioni. E ogni volta che chiede al maestro se è arrivata l’ora per lui di cominciare le lezioni, il maestro risponde che non è ancora pronto, che deve prima migliorare l’ordine della cucina, gli ingredienti e il sapore dei suoi cibi. Passa ancora del tempo e il giovane principe ora comincia ad anticipare persino alcune osservazioni del maestro. Un giorno, il maestro entra silenziosamente in cucina, e improvvisamente sfida il giovane. Questi molto rapidamente sfodera la spada, sempre pronta al suo fianco, e ingaggia un vero combattimento col maestro: riesce a parare