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DI ALESSANDRO BIANCHII
from Tsport 339
Venezia Riqualificazione delle aree gioco nelle pertinenze scolastiche
di Alessandro Bianchi (Politecnico di Milano)
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Quali risposte possono dare oggi i progettisti alle domande poste dalla pandemia e dai cambiamenti climatici? La necessità di riappropriarsi dello spazio pubblico, della vita all'aria aperta e di un ambiente più sicuro sono alla base della ricerca di Abad Architetti. In questo senso gli scoperti scolastici di 70 scuole veneziane, tra terraferma e isole, sono stati oggetto di un intervento unitario che li ha dotati di attrezzature ludiche e pavimentazioni antitrauma conformi alle più recenti norme di sicurezza, in contesti ambientali rigenerati per l’occasione.
La descrizione dell’intervento e della metodologia progettuale, in queste pagine, è affidata agli stessi progettisti: Abad Architetti di Milano che, in RTP con alcuni colleghi veneziani (vedi la scheda in fondo al servizio), si è aggiudicata la progettazione di questi spazi ludici mediante alcune gare vinte nel 2018, e finalizzate con le opere tra il 2019 e il 2020.
Le aree gioco degli scoperti scolastici di Terraferma e Isole del Comune di Venezia sono concentrate negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia. Nell'ambito del territorio comunale la dotazione di giochi si presentava tutt'altro che omogenea tra le varie scuole; questa situazione di disagio è dovuta in parte allo spazio a disposizione nelle strutture che ospitano le scuole - talvolta piuttosto esiguo - ma anche al periodo in cui erano stati installati i giochi, all’esposizione degli stessi agli agenti atmosferici, al numero di bambini che le utilizzano e a una serie di altre variabili minori. Molti scoperti scolastici comunali sono stati attrezzati circa 15/20 anni fa e pertanto i giochi risultavano piuttosto datati per non dire obsoleti. Tra l'altro nella maggior parte dei casi i giochi erano stati installati prima dell'entrata in vigore delle normative UNI EN 1176 e 1177 che prevedono l'uso della pavimentazione antitrauma sotto i giochi di altezza di caduta superiore ai 100 cm, e molti ne erano pertanto privi. È stato quindi necessario programmare un grande piano di riqualificazione delle aree gioco degli scoperti scolastici comunali. In questi cortili sono stati effettuati in generale interventi di sostituzione e inserimento di nuove attrezzature nelle aree gioco, sostituzione delle pavimentazioni antitrauma, e di altri arredi. Tali interventi hanno richiesto una individuazione di dettaglio delle fasi di progettazione più avanzata. Attraverso un rilievo a vista delle aree cortilizie e l’ascolto delle maestre, al fine di comprendere le esigenze specifiche dei plessi, è stato possibile appurare le possibili collocazioni dei nuovi giochi, a volte in sostituzione, in altri casi come integrazione su superfici libere. La verifica dello stato dei luoghi e della manutenzione generale è stata propedeutica alle fasi progettuali. A questi rilievi ha fatto seguito una progettazione puntuale di numerose piastre prototipo, differenziate per capienze contemporanee di piccoli utenti e per costo progressivo, attraverso la definizione del rettangolo di impatto determinato dalle aree di influenza del singolo gioco. Tali piastre hanno trovato una collocazione basata su una matrice che ha considerato diversi aspetti.
Ragioni della soluzione prescelta
Le ragioni che hanno portato alla scelta di predisposizione del progetto esecutivo sono dovute alla necessità di una complessiva riqualificazione del consistente patrimonio degli scoperti scolastici del Comune di Venezia. Il metodo applicato individua due livelli di processo organizzativo differenti: il primo di carattere innovati-
In queste due pagine, un esempio di schema progettuale per scuola materna: sono previsti quattro giochi, fra cui il trenino che nella foto alla pagina precedente vediamo collocato in sede tra i muri di Venezia; sopra la foto, un rendering prospettico. In questa pagina, in alto, la planimetria con gli ingombri delle aree di caduta da prevedere intorno a ogni gioco; nelle altre immagini la collocazione-tipo e l’aspetto dei giochi. On these two pages, an example of a design scheme for a nursery school: four games are planned, including the toy train that in the photo on the previous page we can see installed among the walls of Venice; above the photo, a perspective rendering. On this page, at the top, the plan with the overall dimensions of the fall areas to be provided around each game; in the other pictures the typical placement and appearance of the games.
vo-propositivo, il secondo di carattere tecnico-amministrativo. Per quanto concerne il primo, la fase iniziale di progetto è stata caratterizzata da un principio di innovazione. I diversi progetti si sono basati, in fase iniziale come di consueto, sulla valutazione e l’analisi del sito d’intervento e delle attrezzature esistenti, e il quadro prestazionale di qualità relativo alle norme nazionali ed internazionali di cui tener conto (UNI EN 1176-1177-11123). In questo processo di sviluppo metodologico abbiamo proposto due strade di approccio alla progettazione, complementari tra di loro: il metaprogetto (teorico) e la suddivisione in abachi delle tipologie d’intervento (pratico). Secondo il primo approccio si è ritenuto utile il coinvolgimento degli educatori, degli studenti, dei dirigenti scolastici, dei tecnici e degli operatori di settore, al fine di ottenere differenti punti di vista per una progettazione partecipata. In altre parole, per raggiungere gli obiettivi di riqualificazione delle aree, non è stato ritenuto necessario quindi intervenire con simulazioni di dettaglio dei 70 interventi, ma con progetti per categorie affini e per concetti “tipo”, suddivisi per le tipologie di utenza: asilo nido, scuole dell’infanzia, scuole primarie. Per quanto concerne il secondo approccio, si è proceduto alla realizzazione degli abachi delle piastre di gioco, differenziate per tematiche di gioco, dimensione, e relativo budget di spesa. Tale processo ha portato alla progettazione di kit per le varie scuole differenziate con le tematiche di gioco come sotto dettagliate.
Per gli asili nido: KIT 1 (1 tipologia di piastra) - Tema: Città KIT 2 (1 tipologia di piastra) - Tema: Villaggio KIT 3 (2 tipologie di piastre) - Tema: Viaggio Per le scuole materne: KIT 1 (2 tipologie di piastre) - Tema: Città KIT 2 (5 tipologie di piastre) - Tema: Avventura KIT 3 (1 tipologia di piastra) - Tema: Spazio
Il budget dei lavori è stato distribuito secondo un calcolo matriciale che tiene in considerazione i seguenti aspetti: 1)Presenza di giochi in buono stato di manutenzione e integrazione degli stessi con formula migliorativa, in modo tale da aumentare le capienze esistenti; 2)La capienza della piastra di progetto è stata misurata sulla base degli alunni frequentanti la scuola in maniera comparata tra strutture dello stesso genere: nidi, materne e primarie; 3)Divisione del giudizio di valore relativo alle capienze delle nuove piastre di progetto: tali valori sono stati classificati come minimo, medio e massimo; 4)Tutte le scuole devono avere un intervento migliorativo in termini di qualità dello spazio ludico, del tempo di utilizzo medio delle piastre di gioco, e del beneficio motorio per i piccoli utenti; 5)Per gli asili nido e le scuole dell’infanzia si è tenuto conto anche delle priorità fornite dal
Comune classificate in: Bassa, Media, Alta; 6)Dati dimensionali. Nelle primarie non si è potuti
La pavimentazione antitrauma
Il tipo di pavimentazione antitrauma adottato, conforme alla norma UNI EN 1177, è un sistema certificato tappeto + erba sintetica. La posa richiede una scarificazione del terreno per una profondità di 12,5 cm, la preparazione di un fondo stabilizzato di 10 cm di ghiaia e una cordolatura perimetrale in legno. Il tappetino di sottofondo, in agglomerato di polietilene espanso, ha uno spessore di 25 mm e permette il drenaggio delle acque di pioggia attraverso fori di opportuna dimensione. Su di esso viene posato un manto in erba sintetica di altezza 25 mm, costituita da una speciale fibra monofilo con tecnologia softouch, maxdrain e antistatica, dotata di doppio backing per una maggiore velocità di deflusso delle acque. Il sistema è di spessore idoneo ad attutire la caduta dai giochi per un’altezza fino a 100 cm.
Sopra, le fasi di posa dei due elementi che costituiscono la pavimentazione antitrauma: il tappetino e l’erba sintetica; in basso, la posa completata. Above, the laying of the two elements that make up the anti-trauma flooring: the mat and the synthetic grass; below, the completed laying.
intervenire là dove prima sarebbe stato opportuno effettuare interventi di manutenzione straordinaria riguardanti per larga parte la sostituzione / integrazione di pavimentazioni disconnesse di viali o di campi multisport. Non si è potuti intervenire neanche con l’inserimento di gazebi per motivi dimensionali, dove gli spazi di cortili o scoperti a verde erano abbastanza ristretti; 7)Dati di qualità. Per quanto concerne l’ipotesi di sostituzione delle superfici orizzontali particolarmente ammalorate, come quelle a piastrelle di gomma antitrauma, compatibilmente con il budget a disposizione di ogni scuola determinato secondo i termini matriciali sopra descritti, non sempre si è operato con il principio di sostituzione dei giochi esistenti con gomma sottostante. In alcuni casi si è optato infatti per la sostituzione delle superfici gommate (senza giochi fissi in superficie) particolarmente danneggiate con la collocazione di nuovi giochi; 8)In ultimo, dall’ascolto delle esigenze scolastiche basate sulle testimonianze delle maestre, si sono determinate necessità ed esclusioni differenti dallo standard. Ed è per tale ragione che in alcuni casi, soprattutto nelle primarie, si è provveduto alla mera installazione di pergole con sedute (laddove non si ravvedesse la necessità di installare nuovi giochi).
Nelle foto in alto, alcuni cortili scolastici arredati. Nella mappa in basso, la dislocazione degli interventi in terraferma e in laguna. In the pictures on top, some furnished school courtyards. In the map below, the location of the interventions on the mainland and in the lagoon.
Venice: Requalification of play areas in school yards
The play areas in the school yards of the Mainland and Islands of the Municipality of Venice are concentrated in the nurseries and kindergartens. In most cases the playgrounds had been installed before the issuing of the UNI EN 1176 and 1177 standards, which require the use of anti-trauma flooring under playground equipment with a fall height of more than 100 cm, and many were therefore devoid of it. It was therefore necessary to plan a large-scale redevelopment of the play areas in all the municipal schoolyards. In these courtyards, work was generally carried out to replace and insert new equipment in the play areas, replace the non-trauma flooring, and other furnishings.
By surveying the areas and listening to the teachers, in order to understand the specific needs of the different schools, it was possible to ascertain the possible locations of the new play equipment, sometimes as a replacement, in other cases as an integration on empty areas.
These surveys were followed by a precise design of numerous prototype plates, differentiated by simultaneous capacity of small users and by progressive cost, through the definition of the rectangle of impact determined by the areas of influence of the single game. These plates have found a collocation based on a matrix that has considered different aspects. The capacity of the project plate was measured on the basis of the pupils attending the school in a comparative manner between structures of the same kind: kindergartens, nursery schools and primary schools.
Finally, listening to the school needs based on the teachers' testimonies determined different needs and exclusions from the standard. This is why in some cases, especially in primary schools, only pergolas with seats were installed.
Interventi straordinari presso gli scoperti scolastici di tutte le scuole della terraferma e isole, Venezia
Committente: Comune di Venezia Stazione Appaltante: Direzione Progetti Strategici Ambientali e Politiche Internazionali e di Sviluppo Settore Progetti Strategici e Ambiente, Servizi tutela del suolo e verde pubblico Direttore: dott. Marco Mastroianni RUP: ing. Claudio Ficotto
Team di progettazione: prof. arch. Alessandro Bianchi (Politecnico di Milano, Coordinatore scientifico del progetto), arch. Andrea Pirollo di Abad Architetti (Progettazione definitiva ed esecutiva, direzione dei lavori), arch. Pierfrancesco Caprioglio (Direttore operativo e ispettore di cantiere), arch. Alessandra Galati Rando (Coordinamento della sicurezza in fase di progettazione), arch. Ilario Polo (Coordinamento della sicurezza in fase esecuzione dei lavori), dott. agr. Ruggero Maria Ferrarini (Progettista delle aree verdi sotto il profilo agronomico e ambientale), dott. agr. Marco Pitteri (Direttore dei lavori delle aree verdi sotto il profilo agronomico e ambientale)
Importo degli appalti: euro 2.000.000 ca. Inizio lavori: luglio 2020 Fine lavori: dicembre 2020 Impresa appaltatrice: C.S.U. - G. Zorzetto - Soc.Coop. Sociale Fornitura giochi: Proludic Srl
In questa pagina, schema progettuale per asilo nido: nelle piante, due possibili disposizioni dei giochi, rappresentati esemplificativamente nelle altre immagini. On this page, design scheme for a crèche: in the plans, two possible layouts for the playground, shown as examples in the other pictures.
Sicurezza e certificazione
Il prossimo appuntamento del programma di seminari formativi organizzati da Sport&Impianti
di Redazione
I concetti di sicurezza e di certificazione, nell’ambito delle costruzioni, viaggiano insieme: le certificazioni, da quelle obbligatorie a quelle volontarie, danno garanzie sulla sicurezza sul lavoro, sulla qualità dei prodotti, sulla correttezza della progettazione, sull’efficienza energetica. Nel settore degli impianti sportivi, che si tratti di un edificio o di un campo all’aperto, vale lo stesso principio: lavorare sin dal progetto con l’attenzione alle norme armonizzate e alle relative certificazioni significa rispettare, al momento della costruzione e nell’uso successivo dell’impianto, i requisiti essenziali di sicurezza.
Sicurezza sul nuovo e sul vecchio
Oggi, con l’età avanzata della maggior parte degli impianti sportivi italiani, la sicurezza è un tema che va affrontato non solo riguardo alle nuove realizzazioni, ma anche, con la massima attenzione, agli impianti esistenti. Se si parla quindi di sicurezza e di attenzione alla qualità e alla certificazione di materiali e sistemi in sede di progetto, ancor più va posto l’accento sulla responsabilità di proprietari e gestori degli impianti: purtroppo la cronaca recente non manca di fornirci esempi di mancato rispetto dei minimi principi di cautela e di attenzione alla sicurezza: per utenti, spettatori, e chiunque altro fruisca dell’impianto o della struttura sportiva. La dotazione degli impianti sportivi italiani se da un lato offre strutture di eccellenza e ottimamente progettate, molte sono quelle in stato di cattiva manutenzione, non omologate, non più coerenti con le attuali norme federali e di sicurezza: eppure utilizzate (perché la richiesta da parte del pubblico c’è, e va soddisfatta).
Il ruolo del progettista, il ruolo del gestore
Se dunque l’attenzione alla sicurezza, durante l’attività sportiva, è nelle mani del gestore, è il progetto che deve tenere conto fin dall’inizio proprio dei problemi di gestione in sicurezza: il
In apertura, Dacia Arena, Udine (Progettisti: Lorenzo Giacomuzzi Moore, Giuliano Parmegiani; realizzazione: Bivetro; progetto esecutivo: Faraone). A lato, Funivia del Mottarone, Stresa (Foto Luca Lorenzelli / Shutterstock). Sotto, il nuovo Palaghiaccio, Varese (Progetto Studio de Martino, Alessandro Gasparini Ingegnere; committenza e gestione AEVV Impianti, Progetto Nuoto).
tema è di tale importanza che sarà oggetto del successivo webinar di sport&impianti, il 27 settembre, dedicato proprio alla gestione. Dunque funzionalità sportiva e sicurezza sono fattori che partono alla pari nel quadro di partenza della progettazione dei nuovi impianti sportivi e anche nei progetti di adeguamento, ammodernamento, ristrutturazione e ampliamento di quelli esistenti.
Ne parlerà, con un case-study, l’architetto Giuseppe De Martino che sta realizzando l’adeguamento del Palaghiaccio di Varese; una struttura che innanzitutto è riprogettata nel rispetto dei CAM, a energia quasi zero (NZEB), con consumi provenienti per il 60% da fonti rinnovabili; nuove funzioni, nuovi spazi e impiantistica di ultima generazione costituiranno un quadro quanto più completo di efficienza e sicurezza.
Nell’incontro ascolteremo poi le motivazioni raccontate dai responsabili di realtà che si occupano di norme, regolamenti e certificazioni, e di chi produce elementi costruttivi rigorosamente certificati: l’architetto Marco Ducci di Sport e Salute inquadrerà lo scenario normativo attuale e di prossimo sviluppo nell’impiantistica sportiva; l’ingegnere Alessandro Chiappa di Bureau Veritas parlerà dell’importanza della verifica del progetto; l’architetto Roberto Volpe e l’ingegnere Gabriele Romagnoli, di Faraone Srl, entreranno nello specifico dei parametri di sicurezza applicati a un preciso elemento costruttivo, il parapetto in vetro oggi largamente utilizzato per la massima visibilità da parte degli spettatori in tribuna negli impianti sportivi sia al chiuso che all’aperto; l’ingegnere Federico Bonomi di Purifying Technology informerà su nuove esperienze pratiche di abbattimento delle cariche inquinanti negli ambienti confinati per riaprire i locali sportivi, ad integrazione degli attuali protocolli sanitari; infine il dottor Nunzio Morrone di Dimitto Certification Services evidenzierà come le certificazioni possono essere strumento per raggiungere il successo in un contesto complesso come quello di oggi.