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DI BEA RISPOLI

DI BEA RISPOLI

Londra, inaugurata lo scorso maggio la piscina sospesa agli Embassy Gardens

La Sky Pool degli Embassy Gardens di Londra è una piscina completamente trasparente, sospesa tra i due edifici residenziali del quartiere; una struttura acrilica che copre la distanza di 14 metri tra i due blocchi di appartamenti residenziali.

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La piscina è stata progettata da Arup Associates (lo studio internazionale noto anche per impianti sportivi iconici come il Water Cube e il Bird’s Nest di Pechino), con Hal Currey Architects e con il contributo specialistico degli ingegneri Eckersley O’Callaghan e designer di acquari Reynolds: con la sua struttura trasparente su tutti i lati, è infatti più simile a un acquario. Dagli stessi specialisti è stata definita “assolutamente sbalorditiva”: nuotare in essa sarà come volare. Non sarà, insomma, un’esperienza alla portata di tutti, anche perché sarà a uso esclusivo dei residenti dei due grattacieli.

Un progetto imponente costruito in Colorado

Anche se non è la piscina più alta del mondo, di certo la Sky Pool di Londra è una struttura unica nel suo genere: la più grande piscina galleggiante acrilica autoportante, lunga 25 metri e riempita con 148 mila litri di acqua, è sospesa tra due grattacieli, a 10 piani fuori terra e costeggiata da un ponte pedonale sospeso.

Il procedimento di installazione della piscina è stato tutt’altro che facile: il concept risale al 2013 da un team di creativi che studiava la collocazione ideale per la piscina agli Embassy Gardens, decidendo che quella sul tetto, tra due costruzioni, fosse l’unica opzione disponibile. Le dimensioni furono decise dopo una serie di disegni architettonici e analisi di tenuta e resistenza della struttura a tale altitudine. La vasca si compone di 14 pannelli acrilici, dieci alla base e due collegati su ciascun lato; sono stati sigillati con un collante chimico e “cotti” all’interno di una tenda speciale ad alta temperatura installata da Reynolds in Colorado; la piscina è stata poi trasportata fino a destinazione, in un viaggio durato due mesi, su strada fino in Texas, poi via mare fino ai Paesi Bassi e poi di nuovo verso Londra e lungo il Tamigi. Il sollevamento dei pannelli acrilici tramite gru è stato un processo di grande precisione, poiché c’era una tolleranza di soli 30 centimetri per installare la piscina nel telaio in acciaio.

La vasca ospita ai lati sistemi filtranti e gradini e offre cinque modalità illuminanti; il peso della sola acqua contenuta è di 375 tonnellate. Sul tetto dei grattacieli trovano posto una Spa, un bar e un’orangerie.

Embassy Gardens a Londra

Embassy Gardens è una comunità nuova nel cuore di Nine Elms, quartiere di Londra, con quasi 2000 abitazioni, splendidi giardini panoramici, una passeggiata lungo il fiume Tamigi, che collega a Battersea Park, bar e ristoranti e ampi spazi commerciali. Si tratta di una delle più importanti storie di rigenerazione urbana di Londra e del Regno Unito, come ha dichiarato l’ex sindaco di Londra Sir Terry Farrell. L’inaugurazione della Sky Pool è prevista per il 19 maggio.

Progetto: Hal Currey + Arup Associates Ingegneria Strutturale Eckersley O’Callaghan Realizzazione tecnica: Reynolds

Little Island a New York, il parco della rinascita

Un parco galleggiante progettato e costruito in 8 anni sul fiume Hudson a New York per offrire spazi di svago e intrattenimento alla comunità. Little Island contempla al suo interno un anfiteatro con vista sul fiume da più di 600 posti a sedere e quasi 400 specie diverse tra piante e alberi. Little Island a New York è un gigantesco terrazzo verde sul fiume, nel quale si snodano sentieri pedonali, un grande anfiteatro panoramico e uno spazio ristorazione: si tratta del primo parco aperto in città dall’inizio della pandemia. Finanziata da The Diller - von Furstenberg Family Foundation, che si occuperà anche della sua manutenzione per i prossimi 20 anni, Little Island apre mentre New York si prepara per la stagione estiva e dopo più di un anno di restrizioni, aggiungendo spazi per i cittadini e i turisti al popolare River Park sul fiume Hudson. Sarà uno spazio ricco di eventi a partire dal mese di giugno, con artisti locali e attività gratuite.

Little Island, la terrazza verde sull’Hudson

Più di 350 specie di fiori, alberi e arbusti in un parco che include un anfiteatro, “The Amph”, da 687 posti, una piazza centrale con sedie e ristorazione, “The Play Ground”, un palco e uno spazio aperto con un’emozionante vista del parco, di New York City e del fiume. Su progetto di Thomas Heatherwick, dello studio Heatherwick, e design del paesaggio a opera di Signe Nielsen di MNLA, Little Island è stata pensata come un’oasi “per chiunque, un posto dove passeggiare, stupendosi a ogni curva, osservando il paesaggio e lasciandosi intrattenere”, come l’ha definita Barry Diller.

Il paesaggio e l’architettura di Little Island

La progettazione del paesaggio è opera di Signe Nielsen di MNLA e fornisce una visuale sorprendente e un’esperienza che ispira ogni visitatore, con piante che cambiano con le stagioni, alberi fluttuanti e sempreverdi. Sono stati piantati più di 66.000 bulbi e 114 alberi, alcuni dei quali supereranno i 60 piedi di altezza.

Il team di Arup ha collaborato al progetto come studio di ingegneria, guidando lo sviluppo delle strutture uniche del parco, insieme alla progettazione dell’infrastruttura sotterranea e di quella teatrale del parco. Su progetto di Heatherwick Studio, l’architettura di Little Island è supportata da una struttura fatta da 280 pilastri in cemento che emergono tra i pali di legno del Pier 54, conservati per mantenere l’habitat della vita acquatica. In origine, secondo Heatherwick, Little Island doveva essere costruita più vicina all’acqua: il progetto è stato modificato dopo l’uragano Sandy, con una struttura sopraelevata per ridurre le possibilità di inondazione. I pali, tutti di diverse altezze, affondano di alcuni metri in profondità nel letto del fiume.

In cima ai piloni, 132 “tulipani” di cemento costituiscono la struttura del parco: ogni forma è unica e ha una differente capacità di peso per supportare il terreno e le piante. Le “fioriere” larghe 6 metri in cima sono formate da sezioni di cemento prefabbricate fuori sede e poi trasportate sul posto tramite chiatte.

Un servizio più approfondito sarà pubblicato su Tsport numero 341. Photo credits: Michael Grimm

San Siro, il futuro dell’Ippodromo

L’ippodromo di San Siro, inaugurato negli anni venti del secolo scorso, è di proprietà della società Snaitech insieme con gli ippodromi la Maura Trotto e Sesana Trotto di Montecatini Terme. La società ha avviato un importante progetto di valorizzazione che intende trasformare l’ippodromo, ora stagionale e dedicato al galoppo, in un moderno stadio di tutti gli sport equestri.

Il progetto prevede nuovi tracciati per le piste siepi-ostacoli e il Cross Country, nonché la creazione di un nuovo impianto per il trotto, con le due piste e il tondino, di una pista per il galoppo all-weather e di un’area dedicata ai concorsi internazionali di equitazione, con campo gara in erba e campo prova in sabbia. Per le corse in notturna, è prevista la realizzazione di un sistema di illuminazione ad alta efficienza energetica con la gestione illuminotecnica dei proiettori in funzione delle discipline sportive da proiettare sui nuovi maxi schermi. L’obiettivo della ristrutturazione è quello di ospitare almeno cinque giornate di corse a settimana per tutto l’anno. Sono già in corso i lavori di ripristino della tribuna secondaria, che ha compiuto cento anni di età; la capienza complessiva di pubblico raggiungerà i 20.000 spettatori. I lavori saranno conclusi entro il 2022.

Le nuove piste in dettaglio

La nuova pista all-weather per il galoppo sarà lunga 1.800 metri e larga 18, e avrà il fondo composto da una innovativa mescola di sabbia, siliconi e resine naturali, che consentiranno lo svolgimento di gare in qualunque condizione meteorologica. Le gare potranno svolgersi così anche durante i mesi invernali, mentre fino ad oggi San Siro chiudeva da novembre a marzo. All’interno dell’anello del galoppo saranno realizzate le nuove piste del trotto; la pista da corsa sarà lunga 1.000 metri e larga 21, con un allargamento in dirittura d’arrivo a 25 metri. Finché non sarà collaudata la nuova pista, le corse al trotto rimarranno all’Ippodromo La Maura. La tribuna restaurata, oltre a dare la massima visibili-

tà sui percorsi di gara, caratterizzata all’esterno dal Cavallo di Leonardo (scultura di Nina Akamu) ospiterà ristorante e bar, in aggiunta ai punti ristoro già operativi presso l’ippodromo, che saranno aperti tutti igiorni. Al centro delle piste sarà realizzata un’area dedicata ai concorsi di equitazione, con un campo gara di 100x70 metri, circondato da tribune per 10.000 spettatori. A tale proposito, è già in calendario la Milano Jumping Cup 2021, una tre giorni internazionale di salto ostacoli in programma dal 9 all’11 luglio.

L’accordo con la Fondazione Politecnico di Milano

Fondazione Politecnico di Milano e Snaitech hanno recentemente firmato un accordo triennale di ricerca in cui sono coinvolti anche il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito e il Dipartimento di Design che, come primo studio, hanno avviato un progetto di ricerca, che ha come obiettivo valorizzare e potenziare ulteriormente gli spazi di un luogo unico nel suo genere.

Queste le parole di Andrea Sianesi, presidente di Fondazione Politecnico di Milano: “Siamo orgogliosi di un accordo che punta sulla trasformazione di un luogo caro ai milanesi. Poniamo l’attenzione non solo sulla progettazione urbana, ma soprattutto su una nuova forma di partecipazione dei cittadini attraverso un processo di coinvolgimento inclusivo delle persone. Il capitale umano riveste un ruolo sempre più importante nello sviluppo urbano, così come l’unione dei diversi attori, università e aziende che, insieme, possono contribuire a trasformare le città in chiave sostenibile”.

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