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pane e gigli

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o scorso anno, più o meno di questi tempi, Claudio Ravetto, commissario tecnico della nazionale azzurra di sci, dichiarò ai giornali: “ci riconoscono perché puzziamo”. Voleva denunciare che una delle più forti squadre al mondo di sci era costretta a indossare giacche e tutine da gara della stagione passata. La Fisi era indebitata fino al collo e non aveva soldi nemmeno per acquistare le divise agli atleti e ai tecnici della sua squadra più importante, quella che rappresentava l’Italia nel mondo della neve. Da un lato la Fisi cercava nuovi contratti di fornitura che le potessero dare quel denaro che le sarebbe stato necessario non solo per le divise ma per continuare le tante attività agonistiche, dall’altro cercava di risparmiare fino all’ultimo centesimo, tagliando tutto quello che non era strettamente necessario. E le divise nuove, a stagione inoltrata, non erano ancora arrivate e si temeva che non sarebbero nemmeno arrivate mai. Dopotutto non è necessario cambiare le divise a ogni stagione. Se puzzano, si possono sempre lavare. La crisi, com’è arcinoto, oggi non è soltanto della Federazione, che riceve, se possibile, ancora meno soldi dei pochi che già riceveva, ma è di tutto il mondo dello sport e non solo ovviamente di esso. Sono finiti i soldi un po’ a tutti, non è tempo, nemmeno in questi giorni di Natale, di fare spese superflue per nessuno. Quando si fatica a vivere, ci si accontenta di sopravvivere. E si taglia quanto più possibile, principalmente il superfluo. Nelle piste si vedono pochissime divise nuove, pochissimi sci nuovi; fuori dalle piste i dati dicono che sono precipitate le vendite delle riviste, dei libri, dell’arte in genere. I primi a soffrire la crisi sono sempre i prodotti culturali. Oggi si è già messo a tacere la letteratura

di Luigi Borgo con l’azzeramento di qualsiasi investimento su nuovi autori di qualità. Dopo la cultura, tocca al mondo della moda: è probabile che adesso capiti alla creatività di chi realizza capi a essere spenta. Dopo la moda, sarà la volta dello sport e della sua attrezzatura, quindi del turismo e del divertimento in genere. E così via in un effetto a catena imprevedibile. Eppure questo tipo di tagli è sbagliato. Un antico proverbio cinese dice: “se hai 6 denari, spendine 3 per il pane e 3 per i gigli”. I gigli sono tutto ciò che noi crediamo appartenga al cosiddetto mondo del superfluo: libri, abiti, attrezzatura per lo sport e per i propri hobby, viaggi... Tutto ciò, in realtà, non è affatto superfluo, dato che è da essi e solo da essi che l’uomo riceve la propria natura e identità di uomo. Lo scrittore Camon ha scritto che se nutriamo, nella ricerca dello strettamente necessario, solo il corpo, una parte di noi muore. Si rifaceva al Vangelo: “non di solo pane vive l’uomo”, il quale, appunto, è fatto di carne che vuole il pane e di spirito che vuole i gigli. Privarsi dei gigli non è risparmiare, abbassando il tenore della propria vita, ma rinunciare alla qualità della nostra vita. Ridursi all’essenziale porta l’uomo verso lo stato animale. L’animale non legge, non indossa divise, non viaggia e nemmeno fa sport. Le crisi, come ci dicono tanto i saggi della civiltà orientale quanto le pagine delle Sacre Scritture, non si vincono stampando meno libri, cambiando meno giacche a vento, non andando a sciare o al cinema; le crisi si vincono leggendo nuovi libri e vestendoci di costumi (anche morali) più alti, ovvero non tralasciando ciò che ci nutre lo spirito. Più sapere, più educazione, più bellezza, più sport. Meno animalità. Tanti gigli, quindi, quanto pane; tanto pane quanti gigli.

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thiene 4

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Vertical Fly Passion

uca Rosa ha anni 42 ed è un campione di paracadutismo, uno sport molto amato nel vicentino e praticato da atleti di alto livello. Luca si è avvicinato al mondo dei lanci con il paracadute durante il servizio militare, dove ha conosciuto il fascino di questo sport davvero emozionante e spettacolare. “Gettarsi nel vuoto”, dice, “è sempre una grande emozione. Per quanti voli uno faccia, l’emozione è sempre al massimo. E poi, mentre si vola, lo spettacolo è fantastico”. Abbiamo incontrato Luca, che è il presidente del Vertical Fly, al termine di una stagione entusiasmante per il suo club quanto per lui stesso, essendosi aggiudicato il titolo tricolore nella specialità free fly.


Luca Rosa è il presidente della A.S.D. Vertical Fly, un’associazione di campioni di paracadutismo che nel 2011 ha fatto incetta di titoli.

Tutto è iniziato con i parà? Ho fatto il servizio di leva nel corpo dei paracadutisti. Ero del quarto scaglione del 1988. Ho fatto l’addestramento a Pisa e poi mi hanno trasferito a Lucca. In quei 12 mesi ho fatto vari voli. Ma una volta congedato, ho smesso di lanciarmi. Perché? Non ho più trovato l’occasione, poi il lavoro, ho una ditta nel ramo dell’idraulica per esterni, costruisco piscine, fontane, impianti d’irrigazione e poi ho messo su famiglia. Mi sono dimenticato di quanto fosse bello lanciarsi.

Quando hai capito che non potevi più stare ancora a terra? Una quindicina di anni fa. Sono andato all’aeroporto di Thiene e ho capito subito che il paracadutismo era il mio sport. Nel 1997 ho convertito il brevetto militare in civile e da allora è sempre stato un crescendo di lanci e di soddisfazioni. Nel 2000 ho fondato con Massimo Miglioranza l’associazione sportiva Vertical Fly, per atleti che praticano il paracadutismo agonistico. Successivamente è entrato Dario Boncilli, che oggi ricopre la carica di vicepresidente. Lo staff dirigenziale conta anche su Francesca Valerio e Cristian Revelin. Siamo circa un centinaio di soci e atleti iscritti al club.

Quanti lanci fate? Circa 200/400 a testa all’anno. Ci alleniamo soprattutto in Spagna nel cielo della Costa Brava, dove c’è il centro più importante d’Europa, e almeno una volta al mese andiamo a Londra, dove pratichiamo il paracadutismo indoor nella camera del vento, il “Wind Tunnel”, dove c’è un potente getto d’aria che simula il volo e ci permette di eseguire tutti i movimenti che poi andremo a compiere nel lancio vero e proprio. Anche mio figlio, che ha 11 anni, sta imparando servendosi di questa struttura. Il team Somain campione italiano di Free Fly. Con Leonardo Ghiradon e Diego Costa faccio parte del team SOMAIN. Partecipiamo al campionato italiano nella specialità free fly, e siamo stati convocati a rappresentare l’Italia ai campionati mondiali a Doubai 2012. Il Free Fly è una disciplina artistica di volo libero. La gara consiste nel fare, mentre si vola, alcune figure in perfetta coordinazione tra noi. I risultati degli atleti. Sì, il titolo 2011 è nostro. Ma l’associazione Vertical Fly tramite i propri soci e atleti ha avuto anche altri ottimi risultati: il team EX3MO, composto da Fabio Lorenzetti, Placido Udine, ha vinto il campionato italiano RW4, una specialità in cui bisogna realizzare figure pre-codificate; il team BLACKKITE, composto da Antonio Zatta e Vincenzo Pollon, hanno vinto il campionato di italiano di Kanopy, mentre il team SKY DIVE VENICE di Cristian Revelin, Marco Tosoni, Marco Mazzi, sono arrivati terzi nella disciplina di Free Fly. Con questi risultati Vertical Fly conferma il buon lavoro svolto negli anni, e ringrazia i soci per l’impegno dimostrato.


Vertical Fly Sì, è un’associazione all’interno della quale operano i propri soci per divulgare il fascino della competizione. Tutti operano per promuovere ed insegnare le varie discipline. Vertical Fly è nata proprio per far conoscere il paracadutismo agonistico offrendo una struttura in grado di predisporre le sedute di allenamento, le iscrizio-

ni e le partecipazioni alle varie gare, oltre a tutto ciò che uno sport praticato ai massimi livelli comporta. Inoltre organizziamo lezioni aperte a tutti di apprendimento e corsi avanzati di paracadutismo, disciplina relativo, con alcuni dei più bravi istruttori d’Italia. Per contatti www.verticalflyitalia.com


Una Vespa Special che

chiampo

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I pattini di Andrea

“Una Vespa Special che toglie i problemi” canta Cesare Cremonini; conosciamo il Vespa Club Chiampo, amici della più mitica delle due ruote.

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ra dicembre 2010, quando un gruppo di amici diede vita al vespa club Chiampo. Questi amici appassionati della Vespa si fecero via via più numerosi, ritrovandosi e organizzando quello che doveva essere il primo anno di vita del club, creando uno statuto, una sede, un logo e un punto fisso di ritrovo. Da qui vari progetti vennero definiti e arrivati alla soglia dei 50 iscritti, la convinzione di aver fatto qualcosa di importante si materializzò. Il nostro obiettivo era di coinvolgere quanti più soci possibile a partecipare alle varie attività, dai Vespa-raduni, alle vacanze in Vespa, (un gruppo di soci, chi da solo chi con la moglie come passeggero+bagaglio ha percorso, più di mille km. sulle Alpi passando dal passo Bernina-Svizzera, fino a Livigno) alle uscite domenicali per finire alle gimkane dove ci siamo tolti delle magnifiche soddisfazioni vincendo il campionato italiano cat. squadre, la coppa italia cat. squadre, la coppa italia cat. promo con il nostro ragazzino quattordicenne, al terzo posto sempre nella coppa Italia nella cat. px. Ciò detto dobbiamo ringraziare tutti quelli che in qualche modo hanno aiutato la nascita del club, a chi lo ha sostenuto finanziariamente e ai soci che hanno creduto in noi. Aspettando i soci vecchi e nuovi auguriamo un buon 2012 ricco di soddisfazioni e vi aspettiamo il primo giovedì del mese alle 21:30 presso la Birreria la Vignaga in via Vignaga a Chiampo. e-mail chiampo@vespaclubditalia.it

Andrea Casuscelli campione veneto nella categoria C

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di Antonio Rosso foto archivio Rita Casuscelli

l 30 ottobre a Montecchio Precalcino Andrea Casuscelli, classe 2001, allenato da Andrea Canaglia (campione italiano di singolo e di coppia nonché medaglia d’argento mondiale di gruppo) è divenuto campione regionale di Categoria C. L’esercizio eseguito in gara ha compreso una catena da tre salti, una trottola a un piede, un angelo ed una ruota: punteggio finale 5 su 6. Al piccolo campione che gareggia con i colori del Pattinaggio artistico del Centro Palladio di Vicenza, si aprono ora nuovi impegni sportivi in quanto dovrà concorrere alle selezioni nazionali.


rugby subacqueo Uno sport da scoprire che manca nel Veneto

di Antonio Rosso foto archivio Rugby Sub Milano

Il rugby subacqueo

è uno sport di squadra che viene giocato in piscine profonde da tre metri e mezzo a cinque con un campo di gara di circa 10 metri per 15. Dimensioni compatibili con le piscine di 25 metri di lunghezza, col fondo a gradino, nelle quali il campo viene ricavato in corrispondenza dell’estremità più profonda. Lo scopo del gioco è di introdurre una palla, piena di una soluzione di acqua e sale, in un canestro difeso dalla squadra avversaria, posto sul fondo della piscina, in corrispondenza del lato corto dell’area di gioco. Le squadre sono formate da un massimo di 11 giocatori di cui sei in acqua e cinque sempre pronti a sostituirli.
 Tutti i giocatori sono attrezzati con maschera, boccaglio, pinne (che non devono superare i sessanta centimetri di lunghezza) e calottine con protezioni per le orecchie. Le partite sono di due tempi di 15 minuti, tuttavia, anche durante i tornei internazionali, si è soliti disputare gli incontri su tempi più brevi, generalmente con un’unica frazione di 12-15 minuti. Il rugby subacqueo è uno sport contrassegnato da un forte contatto fisico ma con regole che garantiscono la sicurezza e l’incolumità degli atleti, ad esempio è vietato attaccarsi all’attrezzatura (costumi compresi) e di strattonare o calciare volutamente un avversario per riemergere più velocemente o comunque di attaccarlo con violenza. Come per ogni sport di squadra, anche nel rugby subacqueo l’organizzazione del gioco ed il rispetto della tattica rivestono un ruolo fondamentale. Tanto più che, svolgendosi le azioni in apnea, non sempre i giocatori, nel momento in cui si rende necessario riprendere fiato in superficie, possono essere tutti contemporaneamente presenti sott’acqua. Questa disciplina si è sviluppata, nel corso degli ultimi quarant’anni prevalentemente nel centro e nel nord dell’Europa.
In Italia il suo debutto è avvenuto nel 1998, a Firenze, come attività amatoriale.
Ufficialmente, l’attività nasce nel 2003 con la disputa del primo Campionato Italiano. Una delle squadre più vicine


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a Vicenza è la squadra Rugby Sub di Milano che partecipa ogni anno al Campionato Italiano di Rugby Subacqueo e che fornisce alcuni atleti alla stessa Nazionale Italiana. Altre squadre che partecipano a tornei a livello europeo si trovano a Napoli, Roma, Firenze e Prato. Per ora l’obiettivo della FIPSAS e dei

club subacquei ad essa aderenti, é la ricerca di diffondere questo sport, ancora sconosciuto. Nel Veneto, ad esempio, non viene praticato. Parlarne attraverso Sportivissimo vuole essere proprio un incentivo ai club vicentini: subacquei, di nuoto pinnato e di apnea a provarlo anche loro, per primi.

Chiunque voglia provare a giocare o cercare una dimostrazione pratica può contattare, a Milano, Silvia allo 3391059535 oppure scrivere a segreteria@rugbysub.it, In alternativa ci si può rivolgere a Roma, in Federazione, alla FIPSAS.


bassano 10

triathlon tribù

divise nuove per il boom di tesserati e di nuove società. Il fenomeno riguarda anche il Veneto, da sempre culla di triathleti, e la nostra provincia. Da questo numero vorrei presentarvi le società di triathlon vicentine, cominciando da una realtà nuova che è nata lo scorso anno a Bassano e si chiama Tribù. Ho incontrato Glenda Antico la mente e l’anima di questa società, ottima nuotatrice e ora allenatrice II livello FIN e istruttrice I livello FITri. M. Ciao Glenda, spiegaci un po’ da dove viene il nome della squadra. G. Quando si pensa a una tribù la mente va subito a popoli che vivono nella natura in tende o capanne, sempre pronti a spostarsi e viaggiare. Nelle tribù ci sono le iniziazioni ovvero momenti in cui un ragazzo diventa adulto superando alcune prove. La squadra di triathlon Tribù, nata lo scorso dicembre, è un po’ così…una tribù. Non ha sede fissa, gira le piscine del circondario bassanese, anche se si ritrova una volta a settimana in quella di Tezze sul Brenta; corre nei campi d’atletica della zona, corre e pedala nelle strade e nei sentieri tra Bassano,

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di Martina Dogana

l 2011 è stato un anno importante per il triathlon italiano: risultati importanti e organizzazione di gare internazionali con un crescente interesse dei media che ha avvicinato sempre più persone a questa splendida disciplina. Martina Dogana ci racconta un nuovo team vicentino, Tribù di Bassano.

La data della svolta è stata sicuramente il 12 giugno con un doppio appuntamento mondiale: una tappa di Coppa Europa su distanza sprint a partecipazione limitata a 70 atleti maschi e 70 donne tutti professionisti e il primo Ironman70.3 Italy (cioè il mezzo Ironman) a Pescara in cui invece si sono raggiunti i 1200 iscritti (e che con grande emozione ho vinto!). Entrambi questi eventi sono stati seguiti dalle telecamere Rai e Sky e sono andati in onda in orari “accessibili” e non

a notte fonda come al solito. Inoltre tra gli iscritti a Pescara c’era anche una staffetta di radio DeeJay formata da Linus, Nicola Savino e Alex Farolfi che ne hanno ampiamente parlato durante la loro trasmissione “DeeJay chiama Italia” e nella pagina della Gazzetta dello Sport del giovedì. Morale della favola: molte più persone sanno che il triathlon è una multidisciplina sportiva in cui si nuota, si pedala e si corre senza fermarsi, ma soprattutto i campi gara sono pieni di facce nuove e di

Marostica e Mussolente e si riunisce in qualche bel percorso almeno una volta ogni 15 giorni. Sono molto contenta perché alla fine del primo anno di attività siamo già più di 30 membri e altri stanno arrivando! M. Cosa intendi per “iniziazione” G. per iniziazione intendo che non si entra davvero nella Tribù se non si conclude almeno una gara. Tra i ragazzi c’è chi ha concluso imprese importanti come hanno fatto in luglio Riccardo Rigoni, Fabian Bertoncello ed Enrico Busatto che si sono laureati finisher all’Ironman di Klagenfurt in Austria in meno di 10 ore, o chi, come Simone Tolio gareggia ogni domenica senza mai riposare; ma c’è anche chi modera l’attività coniugandola al lavoro e alla famiglia. La squadra infatti è esclusivamente amatoriale anche se i livelli agonistici sono molto buoni. Spesso gli atleti arrivano a Tribù da altre discipline e con l’aiuto tecnico di coaches esperti e del gruppo colmano i gap nelle discipline più fragili e riescono a ottenere buoni risultati. M. Ma allora Tribù è solo per triatleti... G. no, no! La squadra di triathlon è solo la punta di un iceberg che

alla base ha amatori che gravitano attorno al triathlon praticando anche una sola delle tre discipline. L’intento di Tribù è creare le basi e le conoscenze affinché l’attività sportiva sia sana e ben condotta senza gli estremismi ed i fanatismi che spesso caratterizzano alcuni ambienti sportivi. Ecco perché Tribù propone conferenze e consulenze di esperti alimentari, clinic mensili con esperti e atleti di alto livello che tramite l’esperienza e il carisma trasmettono le nozioni corrette ed il giusto entusiasmo. Siamo ancora un team troppo giovane per sostenere un vero e proprio settore giovanile, ma Tribù sta muovendo i primi passi per avviare il triathlon anche tra i piccoli grazie al sostegno e all’ospitalità del Centro Nuoto Tezze, una delle scuole nuoto migliori in Italia (Luca Dotto, argento mondiale nei 50m stile libero agli scorsi mondiali di nuoto di Shangai è uscito proprio da quel vivaio!). M. Parlaci del fiore all’occhiello del triathlon giovanile che hai ideato da qualche anno... G. Gioiello dell’attività di Tribù è il Danger Camp così chiamato per provocazione dato che il triathlon è a torto considerato uno sport per

superuomini. Questo Camp, unico in Italia, riunisce triatleti di tutta la nazione e di varie squadre che durante l’estate si allenano insieme per una settimana affiancati da campioni del calibro di Martina Dogana (ehm sì proprio io! N.d.A.) Alberto Casadei, Alessandro Fabian che svolgono i propri allenamenti insieme ai ragazzi. Il Camp è sostenuto dall’azienda Broke di Villorba che veste i partecipanti in maniera moderna e simpatica. M. Restando in tema di sponsor, quali sono le aziende che vi sostengono? G. abbiamo degli sponsor tecnici come Sportful e Castelli e altre aziende che ci aiutano. Le principali sono Latt, Campesan Franco e Farmacia Baggio. M. Ultima domanda poi sei libera: come si fa a contattare Tribù per iniziare a fare triathlon? G. Il modo più semplice è visitare il nostro sito web all’indirizzo www. triathlontribu.com in cui si possono seguire tutte le attività e gli appuntamenti della squadra, vedere le foto e le cronache delle gare. Oppure si può scrivere direttamente a info@triathlontribu.com


ASD Cà Trenta

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schio

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Questa squadra va forte!

na stagione da incorniciare quella appena conclusa per l’ASD Cà Trenta, Associazione Sportiva Dilettantistica di Ciclismo che, in un affollato e sempre più competitivo panorama ciclistico, ha saputo togliersi soddisfazioni di tutto riguardo. Una società dalla lunga storia (nata nel 1979), forse poco conosciuta a Schio (siamo quelli con la maglia bianco-nero-arancio), non di grandi numeri in strada, ma ricca di talenti che grazie al lavoro della dirigenza (Pres. A.De Vicari), al suo d.s. Alberto Zanrosso, all’impegno degli agonisti e allo spirito di gruppo in generale si sta imponendo come una delle migliori squadre vicentine di ciclismo su strada. Un gruppo ben amalgamato, che ha saputo piazzarsi in tutte le categorie di ciclismo su strada, sia nella categoria maschile che femminile. A cominciare dal giovane cadetto e neo Campione Italiano Assoluto Granfondo Udace 2011 Paolo Minuzzo, vincitore, per il secondo anno consecutivo, del Challenge Giordana (circuito di GF che comprende GF di Valdagno, GF Fiz:ik di Zanè, GF Marcialonga Cycling, GF Eddy Merckx e GF Damiano Cunego). Impressionante il suo impegno e la sua costanza che lo hanno visto protagonista in ben 25 Granfondo, in tutta Italia, sempre con piazzamento e/o vittoria di categoria. Nella categoria femminile Martina Zanon che, dopo il recupero all’incidente di inizio stagione, ha saputo subito imporsi dominando tutte le Granfondo cui ha preso parte: 1° cl. alla GF Sportful di Feltre, alla GF Eddy Merckx, alla Damiano Cunego, alla Oltrpò Marathon e alla GF di Vicenza. Accanto a questi due fenomeni una squadra altrettanto competitiva: Alberto Zanrosso (non solo nelle vesti di direttore sportivo, ma anche di agonista) e Thomas Pernechele (rispettivamente 3° e 4° di Categoria al Challenge Giordana), Emanuele Pellanda, Michele Mocellin, Louis Colbertaldo, Andrea Trentin, Tisato Pierangelo, Davide Fanton e Giancarlo Rigodanza. La stagione 2012 è già alle porte, e si mostra subito ricca di novità con l’ingresso in squadra di nuovi rinforzi che andranno a dare man forte ad una squadra giovane e proiettata nel futuro Tutte le informazioni sulla società ed i risultati potete trovarli su http://ciclismocatrenta.blogspot.com/

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sul ghiacciaio con talloni e


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’è una mattina di una determinata giornata dell’anno che più di ogni altra ci si comporta stranamente, perché mettiamo i piedi giù dal letto e scalzi e con movimenti meccanici a mo’ di Robocop imbocchiamo le scale che portano in garage. Saltiamo in macchina ancora in pigiama per poi ritornare indietro a rovistare nell’armadio, in soffitta e nei cassetti del comò. Mettiamo tutto a soqquadro alla disperata ricerca di qualcosa. Cosa? Diventa chiaro - almeno per chi ci sta vicino - quando goffamente infiliamo di traverso un paio di sci oltre la porta di casa. Il count down è scattato!

menti libere

Come un popolo migratore regolato sul cambio delle stagioni l’intera crew del Telemark risponde al richiamo ancestrale e parte per l’Opening! L’Opening di Senales, alla sua quinta edizione siglato Telemark Snow Events, per chi non ne conoscesse l’esistenza è uno degli appuntamenti per antonomasia di tutti gli appassionati dello sci a tallone libero. Rappresenta la prima exit dell’inverno e molte altre cose da scoprire. Gli skier arrivano da tante parti d’Italia e non solo, alcuni anche dalla Spagna. Il luogo o l’ombelico del mondo è appunto l’incantevole vallata altoatesina dove è possibile passare tre giornate di curve nell’assoluta libertà, mangiare prelibati canederli nei rifugi e bere birre pressoché ovunque. Un contest che, al collega d’ufficio o a chi di sci non ne capisce una mazza, viene spacciato per un noioso quanto necessario dovere familiare. Così, dopo una corsa in autostrada pilotati da un meno assonnato navigatore si arriva nella “valle dell’Eden”. Dalle mucche al pascolo e dal conteggio dei fili d’erba che scorrono ai lati della strada si ha la percezione che di neve nisba e con ogni probabilità si dovrà sciare sui 3200 metri del ghiacciaio. A svegliarti ci pensa l’andare a sbattere violentemente il muso contro un muro d’aria fredda appena fuori dalla funivia. E se non bastasse ancora, la forte luce accecante dell’alta quota, come quella di una lampada puntata negli occhi durante un interrogatorio, fa il resto per riportarti nella realtà. Il contatto con la neve, il camminare fra gli sci sparsi a casaccio e una serie di larghi sorrisi che spuntano da sotto gli occhialoni a specchio, ti dicono che finalmente sei arrivato! Benvenuto nel posto giusto e, per un’unica volta nella vita, al momento giusto! Si vedono dappertutto telemarker, sciatori che curvano inginocchiati al limite della gravità. Non ti senti una mosca bianca: tutti sciano a tallone libero! Ci sono anche gli snowboarder e i discesisti, ma diversamente

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di Arturo Cuel dal solito oggi “i cugini” rappresentano la minoranza. Le prime curve della stagione generalmente le fai alla Homer Simpson appena uscito dal Boe’s pub, solo dopo un po’ riesci a spegnere l’incendio nei quadricipiti e tutto sembra filare al meglio. Al raduno di Senales hai diverse opportunità oltre quella di andare su e giù per i fatti tuoi. Beh, innanzitutto, se tu non fossi un telemarker e ti trovassi per puro caso a passare da queste parti come fece un certo Otzi circa 5000 anni fa, potresti iscriverti all’Imprinting. Con l’imprinting apprendi le sensazioni dello sci a tallone libero coadiuvato da uno dei 50 Promoter certificati. Il tipo ti prende in consegna e ti dà delle dritte senza farti proprio necessariamente sentire sui banchi di scuola. Consigli e attrezzatura gratis per 2 ore, al termine però gli sci devi restituirli! Mentre, se sei uno che ne mastica abbastanza di sci inginocchiato puoi andare con il gruppo del Clinic. La clinica del movimento per rifinire la tecnica assieme ad un maestro specializzato. Imprinting, Clinic e in fine il Freestyle dedicato alle evoluzioni dei giovani. I ragazzi scatenano tutto il loro entusiasmo utilizzando la pista come la strada, movimenti e gestualità da ambienti urbani. Gli sci sono sotto i piedi come lo skateboard! Sopra, sul casco, una microcamera filma in HD i trick, l’infilata all’indietro in back e nemmeno il tempo di atterrare da un jump che il video è già su You Tube pronto da scaricare. Il motto gridato dai telemarker che viaggiavano a bordo del mitico pulmino Volkswagen era: libera il tallone, libera la mente! Verissimo, sciare inginocchiati diverte da pazzi. Sarà per quell’equilibrio sul filo del rasoio o perché in contrasto con l’omologazione delle mode, oppure per quella danza così strana e scanzonata. Perché, perché... mah! Forse non lo sa nessuno di preciso. Sciare in questo modo ti fa sentire con la testa fra le nuvole e l’alta montagna spesso non centra per niente!


summano a canestro

ce Il Pizeta Express Summano, storia di un gruppo che cres

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omento di bilanci in casa Pizeta Express Summano a Piovene Rocchette. Siamo ormai alla fine del 2011 e questa giovane società, rinata dalle sue ceneri nell’estate di sei anni fa, può con orgoglio guardarsi indietro per vedere quanta strada è riuscita a percorrere in così poco tempo. L’idea di far rinascere il settore pallacanestro all’interno della polisportiva

di Enzo Casarotto U.S.Summano nacque fra un gruppo di amici piovenesi che, costretti per anni a migrare nei paesi limitrofi per giocare a basket, decisero un giorno di voler rivestire la maglia del Summano, e fu così che con l’impegno tecnico e coordinativo di Cristian Sgaravatto, quello burocratico e amministrativo di Andrea Leoni e Giacomo Stella e con il sostegno economico di Franco Zecchinati, poté riprender vita il basket Summano.

Nella stagione 2005/2006 il Summano, targato PIZETA EXPRESS, partecipa al campionato di Prima Divisione ed è subito un trionfo: 29 vittorie su 32 partite! Campioni provinciali e salto di categoria. L’annata successiva il Summano partecipa al campionato di Promozione. Entra a far parte dello staff Paolo Milan a cui viene affidata la gestione tecnica della squadra. Dopo una stagione di assestamento nella categoria e con una

salvezza tranquilla, il Summano, con qualche innesto di qualità riesce a costruire un gruppo coeso e compatto che riesce a dare il suo meglio ai playoff e dal settimo posto della stagione regolare il Summano, si erge a vero protagonista delle serie finali, ribaltando tutti i pronostici e andando a vincere la finalissima a Malo nella serie al meglio delle 5 partite dopo essere stato sotto per 2-0. E’ così la serie D in soli tre anni è cosa fatta: risultato di

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piovene 15

tutto prestigio per una piccola società rinata da poco. Nell’estate seguente, desiderosi di crescere e sviluppare ulteriormente la società, la dirigenza cerca e trova un accordo di collaborazione con le società Arcobaleno e Playbasket che abbracciano il comprensorio di Carrè, Zanè e Chiuppano. Con un accordo di costituzione di società satellite Playbasket diventa a tutti gli effetti il settore giovanile del Summano il cui coordinamento viene affidato a Cristian Sgaravatto. La prima squadra fa il suo esordio nel campionato regionale con rendimenti altalenanti ma conquista l’ultimo posto valido per i playoff che vale la salvezza diretta. Durante la stagione si mette in mostra il giovane Alessandro Panni, classe 91 che approda alla corte del Tezenis Verona (LegaDue). A tutt’oggi Panni milita nel campionato di serie B dilettanti a Montegranaro con ottimi risultati che rendono orgoglioso tutto il movimento. Nonostante la perdita del bomber Panni la squadra fa alcuni innesti importanti che riescono a far fare il salto di qualità ad un gruppo già rodato e collaudato.

Il Summano, sempre targato Pizeta Express, diventa protagonista assoluto del campionato di serie D e, dopo aver sfiorato la promozione diretta alla massima serie regionale (seconda dietro alla corazzata Trevigiana), miete vittime e arriva in finale senza perdere un solo match nella roulette dei playoff. Purtroppo però, dopo la prima vittoria nella serie contro Bussolengo, la macchina perfetta di coach Milan s’inceppa e dopo la sconfitta di misura in gara 2 il Summano è protagonista di una debacle clamorosa nella decisiva gara 3, perdendo quindi l’accesso diretto all’agognata serie C. La Federazione però, con un ripescaggio, promuove il Summano al campionato di serie C dopo soli 5 anni dalla rinascita. Al primo anno di serie C il Summano fatica non poco. Dopo infatti un avvio scoppiettante, grazie anche all’innesto dell’ex Luca Dalla Vecchia, cresciuto nelle giovanili del Summano e approdato a soli 17 anni in serie A a Cantù, il Summano, causa anche una serie di infortuni, perde parecchie occasioni per agguantare una salvezza diretta, approdando così ai playout. Qui

il Summano raccogliendo dal fondo del barile le ultime energie riesce in ultimo appello a far sua una salvezza tanto cercata e voluta. Nel frattempo il settore giovanile si mette in mostra nei campionati provinciali raggiungendo risultati incoraggianti e la sua gestione passa sotto la guida di Giancarlo Milan che diventa coordinatore di tutto il movimento mentre da quest’anno la prima squadra è passata nelle mani di Andrea Santacatterina, coadiuvato da Luca Dalla Vecchia che nel frattempo ha appeso le scarpe al chiodo, militando sempre nel massimo campionato regionale con risultati fin qui altalenanti mentre Il lavoro con il settore giovanile comincia a dare i suoi primi frutti, facendo approdare i primi under, classi 94-95, in prima squadra. Il settore giovanile: il movimento può contare su numerose squadre giovanili di svariate categorie. A partire dall’U13 affidata alle sapienti mani del prof. Vittorio Silvestrucci, per passare all’U14 guidata da un altro campione uscito dal vivaio di Carrè, Enrico Crosato. L’U15 allenata da Sossella Matteo, coadiuvato da Paolo Zordan e Stefano Dal

Castello e l’U17 affidata sempre alle cure di Enrico Crosato, aiutato da Roberto Zironda, per finire all’U19 guidata da Guido Dalla Vecchia e Marco Capovin. Settore giovanile che sta facendo ottimi risultati soprattutto con le squadre U17 e U19 che, già avanti nella stagione, si stanno contendendo le prime posizioni delle rispettive classifiche. Il movimento può inoltre contare su due centri minibasket, quello di Piovene con un cinquantina di bambini e quello del comprensorio di Carrè, Zanè e Chiuppano che può contare su circa 200 bambini. LA società si sta muovendo per cercare di allargare questa collaborazione con altre realtà dei paesi limitrofi per cercare di portare avanti un progetto a lungo termine che crediamo possa dare parecchie soddisfazioni a tutti e faccia crescere l’interesse per questo magnifico sport. La società vive sul volontariato e non può esimersi dal ringraziare per il loro l’impegno e dedizione i numerosi dirigenti che si prodigano nel lavoro organizzativo delle varie attività, impegno che vuole essere esempio per la crescita sportiva e morale di questi giovani cestisti.


la notte delle stelle del coni A Valdagno i premi allo sport vicentino

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ran Galà dello sport vicentino a Valdagno lunedì 12 dicembre. Al Palalido si è tenuto l’annuale appuntamento con “La notte delle stelle”, iniziativa promossa dal Comitato Provinciale del CONI di Vicenza, in collaborazione con le Amministrazioni locali. La manifestazione itinerante per l’edizione 2011 è giunta a Valdagno dove sono stati consegnati alcuni riconoscimenti ad atleti, dirigenti, tecnici, società, esempi per lo sport e motivo d’orgoglio dell’intero territorio provinciale. «Siamo lieti di aver ospitare questo piacevole evento in città – commenta l’assessore allo sport del Comune di Valdagno, Alessandro Grainer – la serata è stata motivo per riconoscere i meriti sportivi di alcuni nostri concittadini e realtà che da anni lavorano sul territorio, con impegno, dedizione e grandissimo spirito sportivo. Valdagno negli anni è divenuta sempre più città dello sport e degli sportivi, grazie ai numerosi impianti disponibili, ma anche grazie al suo territorio che è ideale per la pratica sportiva all’aria aperta, immersi nella natura, nel fascino delle nostre colline o degli scorci più suggestivi della città. I premi che abbiamo consegnato vogliono essere un ringraziamento per le attività svolte, ma soprattutto vogliamo che siano degli stimoli per proseguire, promuovendo lo sport con i suoi valori e la pratica sportiva come stile di vita sano e dinamico.» «Lo sport si è ritrovato a Valdagno per festeggiare anche quest’anno gli sportivi vicentini – ha commentato il Presidente del CONI di Vicenza, Umberto Nicolai – è stata una serata carica di significato perché idealmente si sono incontrati tutti gli sportivi vicentini. La “Notte delle Stelle” vuole essere la festa dello sport provinciale, con la consegna delle “Stelle al Merito Sportivo”. La serata è stata anche l’occasione per uno scambio di auguri assieme a sportivi, amministratori e rappresentanti delle Istituzioni a livello nazionale.

di Giulio Centomo Foto Giacomello Arte. Lo sport anche quest’anno guarda al futuro, con entusiasmo e con la forza di un progetto sportivo sempre più legato al volontariato ed al lavoro appassionato delle numerose società, degli oltre novemila dirigenti e di circa centoventimila atleti.» Il Comune di Valdagno ha scelto di assegnare un particolare riconoscimento a: Sportivissimo. Da sei anni è rivista a distribuzione gratuita di riferimento per lo sport vicentino, ma non solo. Con il suo spazio dedicato in particolare alle discipline minori ed alle esperienze degli atleti e dei team locali, permette di raccontare lo sport, quello fatto di sani principi, tanta fatica e sacrificio con la voce di chi lo vive ogni giorno nel suo pieno spirito. Vico Ferrari, da sempre appassionato di sport e impegnato per lo sport valdagnese. Nel 1976 è stato tra i soci fondatori della Polisportiva Valdagno. Dagli anni ’70 allenatore di pallavolo con risultati egregi, dal 1992 nella segreteria del Calcio Valdagno e poi nel 2007 fra i soci fondatori della U.S.D. Real Valdagno, di cui è segretario e consigliere. Da sempre al servizio dei giovani e dello sport con spirito di sacrificio, impegno e abnegazione encomiabili. Mario De Gerone, dall’alto dei suoi oltre cinquant’anni di lavoro nello sport cittadino, prima come giocatore, poi come allenatore. Tra i fondatori, nel 1967, dell’U.S. Ponte dei Nori dove tuttora collabora e dedica la sua enorme passione. Paolo Marangon, classe 1985, con impegno e grande passione ha raggiunto negli anni importanti traguardi sia a livello nazionale che internazionale. Campione Europeo di Kick Boxing categoria Light nel 2010, campione Italiano 2011 e terzo classificato ai Mondiali 2011. Facendosi portatore di valori degni di un grande sportivo è presto divenuto esempio per molti giovani atleti ai quali rivolge i propri insegnamenti con la stessa dedizione che lo contraddistingue nei propri allenamenti.

Queste le Stelle al Merito Sportivo consegnate dal CONI Provinciale:

Stella d’oro Associazione Calcio Thiene Stella d’argento Mario Lievore (Hockey Asiago) Stelle di bronzo Moto Club Bassano Giacomo Carli (V.C. Marostica) Antonio Dalla Valle (Federazione Pesca Sportiva) Benemerenze provinciali: Sci Club Marzotto (Valdagno) Mario Bertoldo Marcello Cestaro (Basket Famila Schio) Luigi De Gerone (Polisportiva Valdagno-Castelgomberto) Martina Dogana (triatleta) Gianni Garbin (hand-biker) Enzo Giomo (U.S. Ponte dei Nori – Valdagno) Dino Dario Repele (Hockey Valdagno) Giampietro Savegnago (Judo Club Marzotto – Valdagno) Angelo Sinico (Società Hockey e Pattinaggio Trissino)



tintarella di scialpinismo

UNA SERATA SUGLI SCI GRAZIE A DYNAFIT

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opo il successo degli ultimi anni l’evento notturno DYNAFIT si è ormai affermato, continua dunque la cooperazione tra lo specialista dello sci alpinismo, i gestori dei rifugi e i rivenditori sportivi specializzati. Da gennaio 2012, su 12 percorsi di sci alpinismo in Italia, gli sportivi e i nottambuli potranno indossare gli sci

anche di sera e risalire fino a un rifugio. Lo scopo del progetto è soprattutto quello di divertirsi praticando lo scialpinismo, avvicinare e incoraggiare anche i principianti di questo sport. Per loro un servizio particolare: per la maggior parte delle tappe del Nachtspektakel DYNAFIT collabora con rivenditori specializzati nello sci alpinismo, che per le giornate

dell’evento mettono a disposizione materiale in prova: i partecipanti potranno così noleggiare le attrezzature presso i negozi sportivi e riconsegnarle il mattino successivo. Con l’attrezzatura DYNAFIT leggera e facile da utilizzare l’escursione serale diventerà una fantastica esperienza. Con 12 percorsi diversi tra i 300 e i 1000 metri di dislivello, principianti o pro-

fessionisti dello scialpinismo troveranno il tour che fa per loro: nel bosco, lungo i sentieri forestali o a margine delle piste che risultano ovviamente vuote durante la notte. La sicurezza sarà come sempre al primo posto: lungo i vari percorsi, infatti, nelle serate di sci notturno non saranno impiegati gatti delle nevi né cannoni sparaneve.


piccole dolomiti

Quest’inverno lo specialista di sci alpinismo organizza per la terza 19 Stagione consecutiva l’evento di sci notturno dynafit: Nachtspektakel - tour the moon. Insieme a rivend itori specializzati e gestori di rifugi alpini, dynafit programma serate di sci alpinismo per tutti gli escursionist i che amano indossare gli sci dopo il lavoro. Sul territorio italiano le escursioni notturne avranno luogo a partir e da gennaio coinvolgendo 12 rifugi.

Grazie al supporto del negozio Valli Sport di Schio lo sci in notturna di DYNAFIT toccherà anche la montagna vicentina:

Venerdì 13 Gennaio presso il Rifugio C.Battisti alla Gazza Recoaro Terme (VI) Venerdì 17 Febbraio presso il Rifugio Campogrosso Recoaro Terme (VI)

Chi parteciperà potrà vivere per una volta l’esperienza di sentire lo scricchiolio della neve fresca nell’altrimenti silenziosissimo paesaggio alpino, osservare le ombre degli alberi innevati al chiaro di luna. Su, ad attendere gli sportivi, vi saranno squisiti piatti “Tour the Moon”, musica dal vivo e karaoke. E alla fine vi sarà un altro piacere da gustare: la discesa alla luce delle lampade e della luna!

Per informazioni costantemente aggiornate su tutti gli appuntamenti, sugli orari di apertura dei rifugi e le condizioni di neve,nonché indicazioni sull’evento, si può consultare: il sito web DYNAFIT, w w w.dynafit.it oppure la pagina Facebook, www.facebook.com/dynafit.

Per informazioni sugli appuntamenti alla Gazza e Campogrosso e la consegna dei relativi buoni pasto consultate: il sito web VALLI SPORT, www.vallisport.it la pagina Facebook: www.facebook.com/vallisport o chiamate il n° 0445/517626.


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schio

il presepe della bici

Bella iniziativa natalizia degli Amici della Bici Caltrano.

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di Enzo Casarotto.

li organizzatori de “La Contrà della Magia” di Sandonato, un posto incantevole sulla strada di Camisino, grazie all’idea e alla fantasia di alcuni volenterosi paesani del gruppo ABC amici della bicicletta di Caltrano presieduto da Diego Squarzon, hanno creato un’ottima e riuscitissima manifestazione nell’antica contrada realizzando un presepe alla loro maniera. Grazie all’indispensabile lana d’acciaio e all’olio di gomito hanno lucidato accuratamente ogni singolo pezzo smontato da vecchie biciclette inutilizzate e trasformato in splendide statuine, luminose stelle, ma anche varie strade, capanne e culle. Riunendosi nello scantinato di un volenteroso socio, gli amici hanno lavorato intensamente per creare questo meraviglioso presepio. Ma, fra bevute di prosecco e dolci fatti in casa, c’era sicuramente qualche momento dove si rideva e scherzava in compagnia. Per concludere al meglio questo lavoro e premiare il grande impegno messo a disposizione, non poteva mancare la “dandèga”, con un’ottima cena a base di “supa de verxe co’ la luanega”, polenta, sopressa e formaggio. Ne è uscito un presepe particolare, speciale, povero forse di professionalità modellistica ma ricchissimo di fantasia, ingegno e buona volontà. Ma soprattutto ne è uscita un’opera che trasuda passione, entusiasmo e tanto amore per quel traliccio di carbonio e metallo che riempie le nostre serate, i nostri fine settimana, le nostre ferie, che ci fa sudare e faticare, gioire e soffrire, che ci dona momenti ineguagliabili di amicizia e di serenità. Il presidente del gruppo ABC intende ringraziare di cuore tutti coloro che hanno dapprima accolto, chi con entusiasmo e chi anche con iniziale scetticismo, la proposta della realizzazione del presepe e che poi, entusiasti o scettici che fossero, si sono impegnati a creare quella piccola opera che tante soddisfazioni ci ha dato nelle festività natalizia a Sandonato. Infine, questo il pensiero del presidente del gruppo ABC di Caltrano, Diego Squarzon dedicato a tutti gli appassionati: “Se ti è capitato di sperimentare un momento di estasi o di libertà su una bicicletta; se ti è capitato di fuggire dalla tristezza al ritmo di due ruote mulinanti, o di sentire la speranza rinascere pedalando sulla cima di un’altura con la fronte imperlata dalla rugiada della fatica; se ti è capitato di chiederti, gettandoti in picchiata come un uccello giù per una discesa in bicicletta, se il mondo si fosse fermato; se ti è capitato, anche una sola volta, di stare seduto su una bicicletta col cuore che cantava e la sensazione di essere un comune mortale in contatto con gli dèi, allora tu ed io condividiamo qualcosa di fondamentale: la stessa passione per la bicicletta”.

successo confermato

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di Enzo Casarotto Foto di Renato Girardello.

fine novembre si è disputato a Schio il “2° Trofeo Thomas Casarotto”, settima prova del Campionato Veneto di ciclocross per amatori Udace. La manifestazione è stata organizzata dal G.S. Schio Bike. La gara si è disputata su un tracciato di circa 3 Km. reso particolarmente duro e selettivo dai numerosi ostacoli artificiali e da alcune ripide ondulazioni del terreno. Al via con due partenze separate 120 amatori suddivisi per categoria, in rappresentanza di ben 40 gruppi sportivi. “Organizzazione impeccabile”; questo il commento unanime di tutti i presenti con i consensi che sono arrivati dalle Autorità, dai giudici di gara, dagli accompagnatori e soprattutto dagli atleti. Questi ultimi, in particolare, hanno manifestato grande entusiasmo e approvazione per il tipo di percorso proposto. Da alcune indiscrezioni, sembrerebbe profilarsi per il G.S. Schio Bike un imminente importante riconoscimento: la designazione per l’organizzazione della prossima prova tricolore. Queste le parole formulate dal Presidente del Team organizzatore Edoardo Sandri “Sono davvero felice e lusingato per gli apprezzamenti ricevuti che ci gratificano del lavoro svolto. Tutti i miei collaboratori si sono impegnati al massimo per la riuscita dell’evento, curando ogni minimo particolare e ottenendo un risultato di grande qualità. Anche gli atleti hanno voluto premiarci presentandosi numerosi al via e, fra questi, c’erano numerosi campioni italiani di categoria. Un grazie particolare va a tutti gli sponsor e alla direzione dello Schio Hotel che ci ha ospitato per la premiazione, aggiungendo così ulteriore prestigio alla manifestazione”… Sandri aggiunge: “La manifestazione è dedicata al nostro concittadino Thomas Casarotto, che spesso è stato compagno di allenamento di molti di noi e che è tragicamente scomparso lo scorso anno nel corso di una gara ciclistica; l’avere oggi richiamato l’attenzione sulla sicurezza dei ciclisti e l’essere riuscito nell’intento di garantirla a tutti gli atleti è per me motivo di grande soddisfazione. Ritengo sia per noi doveroso cercare di perseguire, con i fatti e non solo a parole, queste importanti problematiche legate al mondo delle due ruote”. Fra le autorità erano presenti il Vice Presidente Vicario nazionale dell’UDACE, Sig. Giuseppe Calearo e l’Assessore allo Sport del Comune di Schio Prof. Gabriele Terragin con i familiari di Thomas. Il 2° Trofeo Thomas Casarotto è andato alla Cicli Pengo - società prima classificata - con 68 punti, davanti alla Cicli Rossi 2F Battilana (38), terza la Bikes Bennato FRW (31). Questi i vincitori: Primavera: Sergiano Giovanni (Blubike); Debuttanti: Filipozzi Kevin (Montebello - Isibike); Donne fascia A: Vallortigara Sarah (V.C. Torrebelvicino); Donne fascia B: Bergamo Vania (F.lli Lunardelli-Iveco); Cadetti: Chiodin Mario (Team-Essegi 2); Junior: Lavarda Diego (Cicli Pengo); Senior: Filippi Farmar Giandomenico (Team Ecor MTB); Veterani: Schiro Sante (Cicli Rossi 2F Battilana); Gentleman: Busato Maurizio (Cicli De Franceschi); Supergentleman A: Barattin Graziano (Comprex Cucine Componibili); Supergentleman B: Bertoldo Giovanni (Imac Tezze Arzignano). Per le classifiche complete e le foto: info@schiobike.it


Ciclocross di successo del G.S. Schio Bike A.S.D. La Cicli Pengo si aggiudica il “2° Trofeo Thomas Casarotto”

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Suspiria

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di Moreno Camposilvan

el lontano 1979 Bepi Magrin e Silvio Mascella aprirono una via a Campo Davanti; dopo un’attenta osservazione io, Moreno Camposilvan, e Dennis Zena abbiamo deciso di salire quella stessa via che abbiamo chiamato Suspiria. Siamo venuti a sapere dallo stesso Bepi Magrin che la via conteneva solo tre-quattro chiodi e così abbiamo deciso di chiodarla interamente. RELAZIONE: GRUPPO DELLE PICCOLE DOLOMITI, CATENA TRE CROCI. Il 14 agosto 2011 siamo partiti per la nostra scalata da Recoaro Terme, abbiamo lasciato la macchina alla Gabbiola da qui abbiamo proseguito a piedi per 200 m circa fino a raggiungere le Casare Asnicar dove abbiamo lasciato la strada asfaltata per imboccare una strada bianca (Montagnole basse) che porta a malga Morando (raggiungibile anche in auto) qui si trova un bivio, bisogna tenere la sinistra e proseguire fino a raggiungere un’altra malga. Da questa posizione la via Suspiria è visibile (alle spalle della malga); ora bisogna lasciare la strada e aggirare la malga passando accanto ad una grande pianta con sotto una modesta panca da qui si deve scendere per il prato (seguire bollini rossi) che conduce ad un piccolo boschetto; subito dopo il bosco si trova un ghiaione; salirlo fino a giungere ai piedi della parete che inizia entrando in un piccolo vaio a circa 1.400m di quota (chiodo con cordino). La via non è tutta parete, infatti si alternano piccoli camini e in alcuni punti addirittura si cammina su un terreno che a volte è instabile (misto roccia erba); fra una sosta e l’altra ci sono

Una vecchia-nuova via su Campo Davanti: Moreno Camposilvan e Dennis Zena hanno restaurato la vecchia via aperta da Bepi Magrin e Silvio Mascella

tiri da 20/25m. Una volta usciti della via si scende il prato tenendo la destra fino a giungere la bocchetta Gabellele del vaio degli Scagni (vedi foto); oppure si può scendere fino alla mulattiera chiamata sentiero delle Montagnole alte che conduce a Monte Falcone per poi scendere dalla pista da sci. DISLIVELLO TOTALE 700m circa (solo parete 300m circa). TEMPO TOTALE 6/7 ore ( 4/5 solo parete). DIFFICOLTA’ passaggi che variano da un minimo di III° a un massimo di VI°+ ATREZZATURA qualche chiodo, dei friends, dei dadi e dei cordini.


Tonchi ovvero Gaston De Oro

Il bomber tascabile del Valdagno si racconta. ma stiamo trovando gli automatismi direttamente in partita. Il tuo soprannome Tonchi che origine ha? Molto semplice. Mia sorella da piccola non riusciva a dire Gaston, diceva Ton e da lì Tonchi. I tuoi primi passi sui pattini? Li ho fatti a tre anni. Sono di San Juan e l’hockey lì è di casa. Ho iniziato nell’Olimpia perché la pista era vicino a casa e la mamma era tranquilla, mi poteva tenere sotto controllo. Il mio sogno è sempre stato quello di venire a giocare in Europa e, adesso, ho voglia di vincere. A Valdagno penso di essere nel posto giusto.

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er te è la prima stagione a Valdagno. Come ti trovi? Tutto bene. Sia con la squadra che la città si è instaurato in breve tempo un buon feeling. Il rapporto con mister Vanzo? Già lo conoscevo dallo scorso anno, di conseguenza per me è stato facile tornarci a lavorare assieme proprio perché sono reduce dall’esperienza di Breganze. Un tuo pregio e un tuo difetto in pista. Il pregio è la voglia: non mollo mai, do tutto fino alla fine. È quella la mia forza. Poi certo anche la velocità è una mia caratteristica che costringe i di-

fensori avversari spesso a fermarmi con le maniere forti. Un difetto è che facevo fatica a segnare e, proprio per questo, mi sono posto come obbiettivo di migliorare sotto questo aspetto. Le cose stanno andando meglio anche perché con mister Vanzo gioco più come punta che come ala e, di conseguenza, sono più vicino alla porta e i goal arrivano anche grazie all’intesa che sta crescendo con i compagni di reparto.

C’è qualche collega che stimi particolarmente? Ammiro molto Juan Oviedo. Mi piace come si allena, ha la mentalità giusta, è molto professionale. Lo conosco da tanto ma vedo che migliora sempre grazie alla sua costanza. Poi devo dire un grazie a Massimo Tataranni che, soprattutto ai primi tempi della mia esperienza italiana a Trissino, mi ha dato una mano, mi ha aiutato e insegnato i trucchi del mestiere. Da un bomber come lui c’è molto da imparare.

C’è qualcosa che vuoi dire ai tifosi? Si, di avere fiducia. Abbiamo appena cominciato e i conti li faremo alla fine. In questo periodo, viste le tante partite tra campionato ed Eurolega, c’è poco tempo per gli allenamenti

Oltre all’hockey che altri sport ti piacciono? Tutti. Calcio, tennis ma non saprei scegliere. Diciamo che una cosa alla quale non rinuncio è la lettura della Gazzetta dello sport perché adoro lo sport. Ma in famiglia siamo tutti così.

I miei genitori, sia papà che mamma, hanno fatto l’Isef e le mie sorelle praticano ginnastica artistica. Nel tempo libero cosa fai? Navigo in internet, gioco alla playstation e guardo la televisione, soprattutto lo sport. Sono bravo a giocare a ping pong. Mi piace stare in compagnia, sono molto socievole. E i tuoi gusti musicali? La musica italiana, i gruppi tipo i Modà, i Negramaro e mi piace cantare anche se i miei compagni mi prendono in giro. Cibo preferito? La carne alla griglia, l’asado argentino, mi diverto a cucinarla io stesso. Qua in Italia mi sono innamorato come tutti della pasta. Qualche vezzo? Mi piace personalizzare i pattini, hanno la scritta Tonchi e le iniziali dei nomi delle mie tre sorelle.

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Tornano le trasferte: l’hockey deve dire grazie alla società valdagno e al presidente Centomo

Il tempo dei divieti è finito: i tifosi andranno nuovamente in trasferta. Lega nazionale hockey e Osservatorio sulle manifestazioni sportive si sono seduti al tavolo per verificare quanto accaduto sabato 3 dicembre a Lodi in occasione della partita LodiValdagno. L’incontro ha avuto esito positivo e, con gli opportuni accorgimenti, tutte le tifoserie

potranno nuovamente seguire le squadre in trasferta. In futuro anche per l’hockey arriverà una tessera del tifoso. A Lodi insomma è andato tutto bene. Lo si può dire di quanto accaduto sugli spalti del PalaCastellotti in occasione di Lodi-Valdagno, ma anche dell’esito della riunione di mercoledì 7 a Roma tra i funzionari dell’osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale e i dirigenti della Lega Nazionale Hockey. Il modello Lodi diventerà la procedura di riferimento per poter consentire alle tifoserie di seguire le proprie squadre anche nelle partite finora considerate a rischio: a Lodi, a Valdagno, a Viareggio. Per la diplomazia dell’hockey italia-

no è un bel successo. Il lavoro fatto dai presidenti di Lodi e Valdagno per convincere il prefetto della città lombarda a dare fiducia ai tifosi dell’hockey è stato portato come esempio dalla Lega Hockey che già aveva preso contatti con l’Osservatorio. Valdagno protagonista quindi anche in questo campo grazie all’impegno del presidente Paolo Centomo che da sempre si era adoperato in questo senso con viaggi in questura sia a Lucca che a Lodi per cercare di smuovere una situazione che ormai non aveva più senso ed era doveroso rivedere. Ora la procedura di Lodi diventerà uno standard, almeno per questa stagione. In previsione delle partite a rischio,

i dirigenti delle società interessate prenderanno contatto con le prefetture e stabiliranno le modalità di accoglimento dei tifosi ospiti. L’acquisto dei biglietti sarà possibile soltanto previa identificazione e i tagliandi saranno incedibili. Si andrà avanti così per tutta la stagione. Per il futuro, la Lega Hockey studierà un sistema di fidelizzazione del pubblico viaggiante attraverso un sistema simile alla tessera del tifoso già in uso nel mondo del calcio. Ovviamente sarà necessaria tutta la collaborazione e tutto il buon senso da parte dei tifosi: se si dovessero verificare incidenti, infatti, tutto il lavoro diplomatico fatto fin qui sarebbe immediatamente vanificato.


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quota 100 D

ue uomini uniti da una forte amicizia coltivata fin dall’infanzia, la passione per la bici da strada e l’amore sconfinato per le Piccole Dolomiti, teatro della loro grande impresa: sono questi i presupposti che hanno reso possibile l’insolito record. 36 Km di cui 12 di salita con partenza da S.Quirico e arrivo a Campogrosso (1457m). Pendenza media del 7% con un picco del 17% in località Merendaore. Più di 1000 metri di dislivello. Tempo di media: 56 minuti a risalita. Tutto questo ben 100 volte in 7 mesi!


Sono loro Antonio Ruaro e Marco Perin, entrambi valdagnesi: il primo classe 1964 vive a S.Quirico, il secondo vive in località Maglio di Sopra, classe 1963. Tutto è iniziato dal desiderio di conquistare entro i 50 anni di età un numero esagerato di risalite a Campogrosso, 300 per l’esattezza. Così lo scorso aprile con ancora qualche traccia di neve lungo il tratto finale, i due amici hanno iniziato la loro sfida personale, pedalando quasi sempre insieme riuscendo a far combaciare il loro tempo libero: Antonio è un turnista mentre Marco è il titolare di un noto ristorante della vallata dell’Agno, la Locanda Perinella. Perciò molto spesso sono riusciti a sfruttare le ore pomeridiane e quindi più calde, soprattutto ad aprile quando le temperature ad alta quota erano ancora abbastanza basse. Il 26 settembre hanno raggiunto le 73 uscite superando il successo di Mario Pianezzola e Maurizio Rossato che lo scorso anno sono stati protagonisti di un bel

record, 72 risalite a Campogrosso in un anno. Antonio e Marco erano felici sì, ma non completamente soddisfatti o perlomeno in mente avevano un altro obiettivo: il record a tre cifre! Ormai era diventata una sfida della sfida, un scommessa impossibile a detta di molti. Ma loro ci credevano eccome! Così hanno mirato al traguardo più grande, 100 risalite entro la fine dell’anno. “Quando abbiamo battuto il record dei 72 -ha commentato Antonio Ruaro con voce emozionata- qualcosa dentro di noi ci spingeva a proseguire e a tentare l’impossibile. Pedalare tra le nostre montagne, lontani dal traffico e dai rumori, immersi nella splendida cornice delle Piccole Dolomiti, ci ha dato quella carica in più, quella giusta per ripetere il gesto atletico per così tante volte. Nei rifugi La Guardia e Campogrosso tutti facevano il tifo per noi, erano ormai parte della scommessa anche loro.” Il 24 ottobre 2011 Antonio e Marco hanno vinto la loro scommessa, hanno rag-

giunto quel traguardo che si erano prefissati: 100 risalite, grazie al loro orgoglio e ad una forte determinazione. Ad aspettarli in quota per festeggiare il nuovo record Davide Ferro il titolare del rifugio Campogrosso assieme a Sona e Luciano che per tutti e sette i mesi hanno sostenuto i due amici nella scalata. Torta, candeline e qualche scatto per ricordare quel giorno che per i due amici è stato indimenticabile. “Ogni volta che tornavamo dal giro -ha dichiarato Antonio- segnavamo sul calendario il numero della risalita appena compiuta. Arrivare quel giorno ad annotare la n°100 è stato fantastico ed emozionante. Un sfida che abbiamo vinto insieme, io e Marco, grazie al forte legame che ci unisce. Se un giorno ero meno motivato di lui -ha concluso Antonio- Marco mi dava la carica giusta e si partiva assieme”. Anche Adone Storti del rifugio La Guardia, che li ha visti passare per ben 100 volte, ha tifato per loro e naturalmente le famiglie che hanno vissuto con

di Chiara 25 Guiotto

loro ogni momento di questa insolita impresa. Ma la cosa incredibile è che le 100 risalite sono state compiute in soli 7 mesi, da aprile a fine ottobre! Calendario alla mano, Antonio e Marco hanno pedalato tantissimo, molti giorni consecutivi, perfino 13 giorni filati, qualche volta realizzando addirittura due risalite nello stesso giorno. La difficoltà più grande qual è stata? “Mettere giù il piede dal letto la mattina presto per la risalita delle 6. Tornare è andare al lavoro. Ma sinceramente non appena eravamo in sella alla bici tutto passava e prendeva il senso giusto.” E fisicamente è stato impegnativo? “All’inizio un pochino sì, poi non appena il nostro fisico si è abituato allo sforzo abbiamo preso il ritmo giusto e la fatica si sentiva molto meno. Siamo stati fortunati perché non abbiamo avuto nessun inconveniente durante questi mesi, né fisico né meccanico, ed il tempo è sempre stato bello e ci ha regalato

Antonio Ruaro e Marco Perin sono protagonisti di un record incredibile: in 7 mesi hanno compiuto 100 volte la salita di Campogrosso giornate meravigliose. Certo, verso la fine il freddo è tornato a farci visita e abbiamo visto bene di portare a conclusione la sfida quanto prima!” Avere un appuntamento fisso praticamente quasi ogni giorno non è stato un problema per la vostra vita quotidiana? E per la famiglia? “No, devo dire di no, anzi. Le nostre famiglie ci hanno sempre sostenuto. E poi il tempo che occupavamo era davvero poco se pensi che in 56 mi-

nuti eravamo a Campogrosso.” Le sfide per un atleta non finiscono mai. Quindi è spontaneo chiederti: quale sarà la prossima? “Vogliamo preparare la maratona di New York 2013 anche se passare dalla bici alla corsa non è così facile; ecco perché la bici non la vogliamo abbandonare e l’anno prossimo avremo di certo un’altra sfida da affrontare.” Oggi che ci troviamo a raccon-

tare le vostre gesta, a mente fredda, mi dici davvero perché? Qual è stata la motivazione più grande? “Ciò che ci ha spinto a compiere un’impresa del genere sta dentro di noi, è qualcosa che va oltre il gesto atletico in sé. Non ho scelto un compagno qualunque, ho scelto un amico con la A maiuscola con cui ho fatto sport, sì certo, ma con cui ho anche condiviso un obiettivo, non il mio obiettivo, ne il suo, ma il nostro obiettivo.

Essere riusciti a raggiungerlo, insieme, è stata un’emozione unica. Provare per credere.” Oggi cos’è cambiato rispetto a quei primi giorni di aprile quando avete iniziato la grande sfida? “Il mio grande amico di avventura oggi è in forma smagliante! Marco, infatti, grazie a questa impresa ha perso ben 20 Kg! E tu? Solo tre!”


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Real Recoaro… impossibile non amarlo

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tagione cominciata… stagione che vede il Real Recoaro impegnato su più fronti nei campionati AICS di volley. Ben cinque le categorie iscritte Open-Under 16-Under 14-under

12 e mini volley. Uno sforzo organizzativo non indifferente, tenuto conto delle difficoltà presenti, relativamente agli impianti sportivi del nostro Comune. Si spera che con la chiusura della piastra polivalente, si possa dare

recoaro di Francesco Pretto

ai nostri giovani uno spazio in più dove fare attività sportiva. In tanti prendono, ad esempio, lo sport come modello di vita al fine di contrastare, magari strade sbagliate percorse dai nostri figli, ma poi tocca sempre ai soliti prendersi le responsabilità e lavorare a favore di questa importante attività sociale, con la speranza che chi ha la possibilità di fare la sua parte la faccia. Le nostre ragazze e ragazzi hanno già disputato le prime partite dei vari campionati, con ottimi risultati, tenendo alto il nome di Recoaro Terme e di questa Società . Questo è lo spirito che contraddistingue il Real Recoaro, spirito che fa di questa Società un esempio di come si possa fare sport senza essere schiavi dei risultati e senza penalizzare chi non è un campione. Real Recoaro significa prima di tutto amicizia , gruppo e stimoli veri, e testimonia che, lavorando bene a tutti livelli, permette ai i nostri ragazzi di provare la soddisfazione di appartenere a qualcosa di importante e di bello, con la certezza di dar loro quegli stimoli giusti per farli appassionare all’attività sportiva, a discapito di altre strade, magari, come già detto, meno sane. Colgo l’occasione per ringraziare proprio “ Sportivissimo “ per il lavoro svolto al fine di dare spazio

AUGURIAMO A TUTTI BUONE FESTE

E VI ASPETTIAMO CON UNA MONTAGNA DI SPORPRESE PER IL VOSTRO NATALE

DOMENICA 18 APERTO: dalle 10,00 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30 Pievebelvicino (VI) · via Schio · tel 0445 660 476 · info@zamberlanmountainsport.com · www.zamberlanmountainsport.com Orario d’apertura: dalle 9,00 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30 (chiuso lunedì mattina)


nell’anno 2011 ha partecipato a 22 manifestazioni podistiche del calendario F.I.A.S.P., di cui 2 fuori provincia. In una di queste ultime è stata organizzata una gita in pullman di un’intera giornata in occasione della partecipazione del Gruppo alla Straverona.

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e visibilità a queste Associazioni, nell’interesse dello sviluppo dello sport dilettantistico. Permettetemi infine di ringraziare le mie ragazze e ragazzi per l’impegno che stanno mettendo nei vari campionati di volley, dove si stanno ben comportando e dove sicuramente otterranno belle soddisfazioni. L’ associazione sportiva Real Recoaro ricorda nuovamente che è intenzionata a dare spazio a tutte le proposte, sia sportive che culturali che, sia a livello di associazioni o personali, possano portare ad un contribu-

to che permetta di allargare le possibilità di scelta dei nostri giovani, anche al di fuori delle attività sportive. Ma come sapete il Real Recoaro non è solo Volley, abbiamo con noi un folto gruppo di marciatori coordinati dal responsabile del settore marce Lovato Antonio, che si sta adoperando per la realizzazione della VI^ edizione della marcia “ Le Contrà De Recoaro Terme “ programmata per il 24.06.2012, marcia che richiede un grosso sforzo organizzativo, viste le 2500 presenze di quest’anno, ma

con la soddisfazione di avere ricevuto numerosi attestati di stima per l’ottima preparazione dell’evento, ma conoscendo la forza e la grande voglia di appartenenza al Real Recoaro, da parte dei nostri marciatori, non ho dubbi che anche la prossima edizione sarà un successo. Si prevede, tempo permettendo, la presenza di circa 3000 persone, che dopo la chiamata di marzo risulta essere la manifestazione più importante della nostra cittadina. Il Gruppo Podistico Real Recoaro, che conta una cinquantina di aderenti,

Spagnago di Cornedo (tra la palestra Pegaso e il bar Veneto)

Per il 2012 ci si propone: di incrementare l’attività, partecipando con l’iscrizione di Gruppo a qualche marcia in più; a tal proposito si ricorda che l’inizio avverrà, come sempre, in grande stile il 22 Gennaio p.v. con l’iscrizione alla 37° Montefortiana a Monteforte d’Alpone (VR); di organizzare, l’ormai nostra classica, 6° marcia “Le Contrà de Recoaro Terme” che, ricordiamo la novità, è in calendario per domenica 24 Giugno 2012. Si invitano gli amanti delle camminate ad aderire sempre più numerosi al nostro Gruppo Podistico, per info: Lovato Antonio tel. 0445/780213 (ore serali ) Volley , marcia….. si può affermare senza paura di smentite, che il Real Recoaro ha assunto in questa ultimi anni, un’importanza fondamentale per la nostra cittadina. Un cordiale saluto a tutti i nostri simpatizzanti e sostenitori ed un ringraziamento a tutte quelle persone che hanno sostenuto e che continuano a sostenere il REAL RECOARO.

NUOVO NEGOZIO DI CALZE E ABBIGLIAMENTO

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Calza tecnica di ultima generazione, realizzata interamente in ITALIA e con filati di prima qualità. È composta da ben due calze: - la prima avvolge e sostiene il piede - la seconda aderisce alla calzatura Questa particolare struttura garantisce un comfort ottimale in quanto gli sfregamenti, che causano le vesciche, avvengono tra le due calze e non più sulla pelle.

QUINDI STOP ALLE VESCICHE! MADE IN ITALY


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piccole dolomiti

a caccia d’immagini

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Conosciamo il BIRDWATCHING, un’attività naturalistica sempre più praticata di Dorino Stocchero

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l birdwatching letteralmente significa “osservazione degli uccelli”, cioè andarsene in giro negli ambienti naturali dalla montagna al mare muniti di un buon binocolo. Detto strumento serve a osservare e riconoscere le specie di uccelli presenti in una determinata zona. Fare birdwatching diventa il piacere di osservare gli uccelli, saperli riconoscere, studiarne le loro abitudini e i loro comportamenti. Significa fare delle passeggiate in un ambiente all’aria aperta dove si può riflettere sul loro valore per un eventuale impegno diretto per la loro tutela. Si può dire che è conoscenza, emozione quando si ha la fortuna magari di osservare una specie rara. Per scoprire gli uccelli, osservarli, identificarli e studiarne i comportamenti bisogna munirsi di un indispensabile binocolo. Il binocolo deve essere robusto, leggero, maneggevole con una buona luminosità con un giusto numero di ingrandimenti e una buona profondità di campo. Per esempio un binocolo consigliato è il “7x42” dove 7 indica il numero degli ingrandimenti e 42 indica il diametro delle lenti d’entrata della luce. Perciò il rapporto tra questi due valori 42/7=6 esprime il diametro della pupilla di uscita del binocolo, vale a dire la luminosità dello stesso, il cui valore è bene non sia mai inferiore a 5. Per cui il binocolo deve mantenere una buona luminosità anche nelle ore più critiche, all’alba e al tramonto. Un secondo strumento da “lavoro” indispensabile è dato da un manuale di riconoscimento delle specie, un libro descrittivo di tutti gli uccelli d’Europa possibilmente raffigurati a colori. In essi devono essere rappresentati i caratteri del piumaggio mostrando la differenza tra maschi e femmine. I testi devono inoltre riportare notizie sull’habitat e le loro abitudini. Un taccuino servirà ad annotare le relative osservazioni degli avvistamenti.

Il binocolo deve essere impugnato in posizioni di tutto riposo possibilmente appoggiate o rannicchiate, dopodiché l’allenamento e la pratica renderanno l’osservazione anche di inquadrare in volo un uccello che sfreccia in cielo. S’inizia con il riconoscere i soggetti fermi, poi in volo, il segreto è che l’occhio non deve mai staccarsi dal soggetto, sarà il binocolo mediante le mani che salirà agli occhi. L’abbigliamento non dovrà essere mai di un colore sgargiante ma possibilmente sulla tonalità verde. Il birdwatching si può fare al mare, in campagna, in montagna, sulle rive dei fiumi, sui laghi e sulle coste. Si può praticare spostandosi sul territorio in modo vagante o rimanendo nascosti in corretti appostamenti all’interno di capanni. Per chi ama osservare uccelli che frequentano zone umide aperte ed estese e necessario essere muniti di un cannocchiale da almeno 30 ingrandimenti. Tale mezzo permette di distinguere le caratteristiche del piumaggio, inoltre si dimostra utile per osservare i rapaci e altre specie che nidificano sulle pareti rocciose. L’alba e il tramonto sono sempre i momenti migliori per osservare gli animali. Dopo aver riportato, tutte le premesse per osservare gli uccelli e doveroso non dimenticare di non disturbare gli stessi senza motivo, bisogna essere rispettosi dei diritti dei proprietari dei terreni nei quali ci inoltriamo, camminando ai margini dei prati da sfalcio senza rovinare l’erba, non danneggiare gli alberi. Bisogna difendere l’ambiente poiché la sua difesa è indispensabile per la vita degli animali selvatici. In Italia la sensibilità naturalistica è minore che negli altri Paesi Europei. Diffondere le nostre conoscenze aiuta a rendere partecipi altre persone all’attività di difesa dell’ambiente. Trasmettiamo agli altri il nostro amore per la natura.


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LE STAGIONI DELLA FAUNA SELVATICA Nell’anno internazionale delle foreste e nel decimo anno della costituzione di Faunambiente l’associazione in collaborazione con il circolo U.N.C.Z.A. montagne vicentine e l’accademia faunistica ,ha avviato una serie di iniziative, in particolare la realizzazione di filmati video a tema naturalistico. E’ stato realizzato recentemente un documentario naturalistico “ le stagioni della fauna selvatica” regia di Dorino Stocchero e Giancarlo Ferron, riprese video di Luigi Fabrello, il montaggio di Franco Albanelli, il testo di Giancarlo Ferron, la voce di Diego Sinigaglia, le musiche di musicisti vari. Il DVD della durata di circa 40 minuti riproduce il meraviglioso mondo dei nostri animali selvatici, rappresentato nelle stagioni attraverso gli occhi e il comportamento degli animali stessi, è un fantastico viaggio

UN LIBRO DA FAUNAMBIENTE L’associazione Faunambiente nel decimo anno della sua fondazione ha avviato un nuovo progetto di stampa di una collana di libri a carattere scientifico, per dare maggiore forza all’impegno per una

nella natura della nostra terra, che permette di apprezzarne la bellezza e il suo concreto valore. Nel documentario realizzato in alta definizione con immagini immortalate quasi tutte nelle meravigliose Piccole Dolomiti e nel Massiccio del Pasubio, gli autori hanno cercato di trasmettere le sensazioni provate nell’osservare l’ambiente e gli animali che vivono nelle nostre stupende montagne vicentine. Nel filmato si possono osservare: fiori, animali, paesaggi e avifauna, scenari e immagini che ci fanno imparare a conoscere la natura dal vivo, nella sua bellezza, nella sua armonia, nelle sue leggi cercando di conquistare la sensibilità dello spettatore per farlo diventare amico e custode. L’incontro con la natura è sempre occasione di stimolo per una conoscenza continua e arricchente, accostarsi ad essa sempre con il desiderio di andare alla scoperta di un mondo sconosciuto. Il documentario cerca di far osservare la natura con attenzione in ogni suo aspetto, in ogni sua manifestazione di vita, per renderla interessante e di sprone per saperne di più. Le nostre montagne vicentine posseggono tutti i pregi che contraddistinguono le Alpi, anzitutto la bellezza paesaggistica, pensiamo alle nostre Piccole Dolomiti, il Pasubio ma anche la ricchezza faunistica, per la quantità e, ancor più per la qualità delle presenze. Questo video è destinato ad un pubblico di appassionati , ma per l’elevato valore culturale è interessante come strumento di formazione per scuole, associazioni ed enti locali. Per informazioni: faunambiente@tiscali.it, www.faunambiente .eu.

gestione responsabile e sostenibile delle risorse naturali. E’ stato recentemente pubblicato gli “Uccelli delle montagne venete,” di Luigi Sebastiani, una pubblicazione fotografica di oltre 240 pagine che raccoglie in ordine sistematico con schede tecniche 126 specie presenti sulle nostre montagne ed è fornita di CD con le immagini e il canto di tutti gli uccelli. Il libro è stato patrocinato dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Vicenza, di Arpav Veneto e di Veneto Agricoltura oltre che dal Comune di Schio e delle Comunità Montane Leogra Timonchio e Alto Astico Posina. La pubblicazione per l’elevato valore culturale può essere interessante come strumento di formazione per le scuole, biblioteche, associazioni ed a un pubblico di appassionati. Per informazioni:www.faunambiente .eu. , faunambiente@tiscali.it

Lupi marziali Conosciamo la società Taekwondo Lupi di Arzignano del presidente Marco Dal Fior


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di Massimo Neresini

arzignano 33

l TAEKWONDO LUPI è una bella realtà del nostro territorio, nata, come tutte le vere società sportive senza fini di lucro, ma con il dichiarato obiettivo di far crescere la passione tra i giovani per lo sport. E quanto il presidente Marco Dal Fin con il suo staff è riuscito a fare in questi anni nella città di Arzignano, e nei paesi limitrofi ha dello stupefacente. Sono moltissimi, infatti, i giovani che si sono avvicinati alla fantastica disciplina del Taekwondo. Come ben sanno il lettori di Sportivissimi, il Taekwondo è una uno sport olimpico estremamente completo. Dal punto di vista psicomotorio contiene tutto, dagli schemi motori semplici a quelli più complessi; dalla forza espressa in tutte le sue componenti: massima, veloce e resistente alle capacità coordinative, dall’equilibrio alla destrezza. Chi pensa sia uno sport specialistico, si sbaglia. Specialmente per la fase preliminare, dove si vanno a costruire tutte le capacità, il taekwondo è estremamente generico e ciò diventa propedeutico per qualunque altra attività sportiva futura.” È per questa ragione”, dice Marco Dal Fior, Istruttore Fita (Federazione Italiana TAekwondo) WTF ( World Taekwondo Federation) 4° Dan e presidente dei Lupi, “che riteniamo il Taekwondo possa essere, in particolar modo per i più piccoli, lo sport ideale da intraprendere. Abbiamo sviluppato una metodologia di allenamento legata ai più moderni dettami del CONI e della “Scuola dello Sport”, traducendo il tutto in un linguaggio comprensibile ai giovani atleti, il nostro “branco dei Lupi”, che con noi possono crescere giocando e divertendosi in un ambiente simpatico e ospitale. Lo staff dei Lupi Marco Dal Fior Istruttore Fita ( Federazione Italiana TAekwondo) WTF ( World Taekwondo Federation) 4° Dan Presidente - Stefania Lupinelli Istruttore Fita WTF 3° Dan Vice Presidente, Delegato Coni Settore Taekwondo Provincia di Vicenza - Gianluca Tolomelli Maestro Fita WTF 4° Dan Consigliere, Delegato Coni Settore Taekwondo Provincia di Padova

Si apprende giocando. Detti schemi motori, saranno la base sulla quale si fonderà la costruzione dei futuri atleti, fondamentali per qualunque attività praticata in futuro. Il nostro vantaggio è dato dalla completezza psicomotoria del nostro sport. Per la seconda 2° fascia giovanile, si cominciano rendere le lezioni meno ludiche, per dare un po’ più di spazio all’allenamento vero e proprio; contemporaneamente anche i ragazzi sono diventati più sensibili a voler raggiungere dei risultati, quindi più disposti a “faticare”. Sempre nell’ottica delle metodologie di allenamento moderno, i Lupi quest’anno propongono delle attività supplementari, che hanno lo scopo di sviluppare la forza di gruppi muscolari specifici. Nello specifico, terremo lezioni bimensili in piscina/ palestra fitness, appositamente riservata per noi, atte ad ottenere la giusta tonicità muscolare, in periodi di tempo relativamente brevi.

Il programma dei Lupi Siamo Centro Cas (Centro Avviamento allo Sport) e lavoriamo per il Progetto Più Sport a Scuola. Per la 1° fascia giovanile le lezioni sono improntate ad insegnare i primi rudimenti del “movimento”, attraverso attività prettamente ludiche, che permettono di catturare con facilità l’attenzione dei ragazzi e contemporaneamente masterizzano i movimenti di base o “schemi motori”.

Giochi del Veneto Bardolino VR 21 maggio 2011 Percorsi: Oro: Bastianello Alessandro, Marina Chiarello Forme: Oro: Bastianello Elisa, Chiarello Marina Argento: Haris Dauti, Fongaro Elia Combattimenti: Oro: Biolo Alessandro, Bastianello Alessandro ( l’avversario è scappato… ), Dalla Benetta Grgory, Haris Dauti, Cracco Jarod. Argento: Pizzolato Nicola

I risultati dei Lupi Stagione Sportiva 2011 - Campionato Interregionale Veneto di Combattimento 26-06-11 Medaglia di Bronzo: Riccardo Faccin - Campionato Interregionale Veneto di Combattimento 28-11-11. Medaglia d’Argento: Riccardo Faccin - Campionato Interregionale Veneto di Forme 16-10-11 Medaglia d’Oro: Stefania Lupinelli, Bruna Magnaguagno, Riccardo Faccin. Medaglia d’Argento: Denis Cirkovic, Sandra Zurkic, Elisa Faccin Medaglia di Bronzo: Marco Dal Fior, Linda Dalla Pozza Competizione a squadre sincronizzate: Argento: Trio Maschile Marco Dal Fior Denis Cirkovic Riccardo Faccin Bronzo: Coppia Marco Dal Fior Linda Dalla Pozza (Battuti da Emilia Romagna Campioni Italiani e Lazio) Bronzo: Trio Maschile Denis Cirkovic Giacomo Rosa Nicola Biasolo

Questi sono i risultati della stagione 2011, e deve ancora finire…


lettere 34

Potete scrivere al Senatore Alberto Filippi inviando le vostre e-mail a: sportivissimo@mediafactorynet.it

La pillola del calcio Caro Senatore,

Caro Giosuè,

leggo Sportivissimo perché non parla di calcio o, comunque, ne parla poco, mentre ho la nausea per quanto calcio si è visto e si è scritto in tv e sui giornali in questo incredibile fine anno. Ogni giorno una partita, ogni giorno una tempesta di numeri tra punti di campionato e goal! Un vero massacro! Com’è possibile che si sia arrivati a giocare 48 partite in 45 giorni? Sto pensando male o tutto questo calcio è stato la pillola che ci hanno appositamente dato per narcotizzarci mentre ci spillavano i soldi dalle nostre tasche?

riflessione brillante la tua, ma non credo reale. Spesso in passato lo sport ha funzionato da diversivo sociale, come la famosa vittoria di Bartali al Tour de France che ha distolto gli italiani dall’attentato a Togliatti, in un momento di grande tensione politica che avrebbe potuto sfociare in una guerra civile, ma sono episodi, questi, che avvengono per caso e che non sono programmabili. Quando è stato stilato il calendario calcistico, nessuno poteva sapere che avremmo avuto una manovra anticrisi come quella presentata in questi giorni. Resta tuttavia il punto che tra novembre e dicembre si è giocato decisamente troppo. Più di una partita al giorno di media alla fine stanca anche i veri appassionati. Le giornate stesse di campionato sono troppo allungate tra anticipi e posticipi. Si fatica a capire chi sia in testa al campionato da quanto esso è irregolare nel suo calendario. A mio giudizio sarebbe necessario che le partite fossero concentrate in precisi giorni festivi, quando l’attenzione degli sportivi non è distratta da altri impegni e lo spettacolo calcistico possa essere seguito e apprezzato senza distrazioni

Buon Natale, Giosuè Pani.

Buon Natale e Felice Anno Nuovo anche a te e a tutti i lettori di Sportivissimo, Alberto.

Le vostre lettere possono essere lette anche nel sito: albertofilippi.it

“Brilla il sole da sud, soffia il vento da nord, c’é un’intensa complicità; sul tappeto ora va, dove andare lo sa, nelle notti d’oriente andrà”

da “Le Mille e una Notte” a di tappeti z n e c i V a e l a t o t e n o Eccezionale continua la liquidazi moderni e i n a t s i k a p i c i s a c u a orientali persiani c

Via dei Frassini 1/15 (Centro Ponte Alto) 36100 VICENZA - Tel. 0444 340150 - Fax 0444 275260 Via del Lavoro, 13 Z.I. - 36070 TRISSINO (VI) - Tel. 0445 962527 - Fax 0445 497344 www.habitat-vi.it - info@habitat-vi.it - vicenza@habitat-vi.it


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