Sportivissimo Aprile

Page 1


segui la passione

Trail running

Climbing

Ski Alp Specialized

Trekking

la sportiva ¦ skins ¦ raid light ¦ salomon brooks ¦ saucony ¦ asics ¦ inov8 ¦ salewa crazy idea ¦ +watt ¦ odlo ¦ haglÖfs ¦ gabel ¦ vaude camelbak ¦ garmin ¦ suunto ¦ polar ¦ black diamond ¦ ... Valli Sport srl | Via Campagnola, 19 | 36015 Schio (VI) | Tel. 0445 517626 | Fax 0445 517775 | e-mail: info@vallisport.it

www. vallisport. IT


issimo.net

www.sportiv

SSIMO

SPORTI bianco

magazine mensile di sport distribuito gratuitamente

direttore responsabile

Luigi Borgo

luigiborgo@mediafactorynet.it

direzione commerciale

Laura Danzo

laura@tipografiadanzo.it

redazione

Paola Dal Bosco

sportivissimo@sportivissimo.net

segreteria di redazione

Giuliana Lucato

giuliana@tipografiadanzo.it

casa editrice

Mediafactory srl

via Monte Ortigara, 83 36073 Cornedo Vicentino (VI) tel. 0445 430985 fax 0445 431177 my@mediafactorynet.it stampa

Tipografia Danzo srl

via Monte Ortigara, 83 36073 Cornedo Vicentino (VI) tel. 0445 430985 fax 0445 431177 info@tipografiadanzo.it

registrazione

Iscrizione al Tribunale di Vicenza il 21 dicembre 2005 n.1124

Per inserzioni pubblicitarie o per inviare notizie sportive scrivere a:

www.sportivissimo.net sportivissimo@sportivissimo.net oppure telefonare al numero

0445 430985

editoriale

Noi, anime del Purgatorio

C

3

di Luigi Borgo

hi fa sport – ho scritto qualche mese fa – è migliore di chi non lo fa. Ne davo le spiegazioni contingenti, non ho cambiato idea, e adesso ne do anche le spiegazioni metafisiche, in un percorso che dal facile va al difficile, come c’insegna il progress sportivo. Apro una parentesi: fare sport è tra le poche attività in cui si deve necessariamente rispettare ancora la regola aurea dell’apprendimento per gradualità, ovvero dell’imparare per livelli: s’inizia con le cose semplici, i percorsi brevi, le piste facili, poi si passa a quelli un po’ più difficili in un crescendo che, step by step, non dà limiti alla propria performance. Oggi, per esempio, molti dicono di non capire la musica classica contemporanea, la pittura contemporanea, la letteratura d’autore colpevolizzando gli artisti di usare codici comunicativi incomprensibili. Nello sport, per la sua abitudine ad imparare per gradi, giudizi di questo tipo non esistono. Chi in montagna fa al massimo le ferrate, non dà del pazzo a chi fa il 7A, ma, anzi, ne ammira le capacità superiori. Evidentemente coglie, nel diverso livello prestazionale, l’affinità tra il suo salire usando tutta la mano per l’appiglio sicuro sulla scala di ferro e quello di chi sale usando soltanto la falangetta per il micro appiglio di una falesia strapiombante e liscia come il vetro. Sentirsi vicini e simili, non estranei e lontani significa essere dentro la stessa storia, la stessa cultura, la stessa passione, per cui allo sportivo non capita di denigrare ciò che lui non sa fare ma di ammirarlo; egli non parla mai, quindi, senza sapere di cosa sta parlando, perché, anche in minima parte, ne ha diretta esperienza. Viceversa molti di quelli che giudicano la musica e l’arte contemporanea incomprensibili spesso non hanno compiuto nessun percorso di autentica condivisione, di avvicinamento graduale. Chiusa parentesi. La spiegazione metafisica dell’eccellenza degli sportivi, secondo me, sta nell’avere, tra tutte le categorie dei viventi, una spiccata affinità con le anime del Purgatorio. Dei tre regni dell’Aldilà - Inferno, Purgatorio, Paradiso – il Purgatorio è un caso dottrinale unico. La Bibbia non ne parla, né nell’Antico né nel Nuovo Testamento ricorre il suo nome. Di esso s’inizia a scrivere solo mille anni dopo la nascita di Cristo, nel pensiero filosofico-religioso del medioevo e, soprattutto, nella letteratura. E’ Dante principalmente a farcelo conoscere e amare fin dalle prime sue pendici, dove incontriamo, come custode d’eccezione, Catone Uticense, colui che preferì darsi la morte piuttosto di sottomettersi alla tirannide, simbolo quindi di libertà politica ma anche, cosa davvero straordinaria per un luogo dell’Aldilà, simbolo e custode del libero arbitrio, ovvero della libertà dell’azione umana nei confronti del proprio stesso Creatore; e poi con gli incontri dei “dolci amici”, con i Maestri di vita… Il Purgatorio è un luogo umanissimo, in cui quello che conta, e che ce lo fa preferire, non è tanto il fatto che qui le anime si purgano dai peccatucci commessi in vita, (poca roba e appunto perdonabili, sebbene siano ascrivibili ai Peccati Capitali) ma perché sul monte del Purgatorio le anime vivono l’intima necessità di salire, di andare più in alto. Di migliorarsi. Ecco, dov’è l’affinità con gli sportivi. Come le anime del Purgatorio, chi fa sport vive nella tensione senza sosta verso l’alto; gli sportivi vivono una lotta senza sosta per il proprio miglioramento, qualunque esso sia. Riapro la parentesi di prima: imparare per livelli, è credere nel proprio miglioramento, in una parola credere in se stessi. Vivere, ovvero, non nella convinzione di essere dei buoni a nulla, condannati alla propria inettitudine, né vivere - come i più oggi - ritenendo di essere degli eletti, già arrivati nell’empireo del proprio rendimento, ma vivere credendo che, attraverso l’autodisciplina, il lavoro e la fatica, domani saremo migliori di quello che siamo oggi. Chiusa parentesi e anche la polemichetta.

Sta mp ad

igi tal e

Tipografia Danzo tel 0445 430985 - fax 0445 431177 - info@tipografiadanzo.it

pic col o

visita il sito: www.luigiborgo.com

o Logo Sportivissim

100% ecologica eg

ran de f or m a

to


malo è grande storia

A Malo, il 7 e 8 maggio, l’attesa VI rassegna “Tradizioni, Natura, Ruralità, Cultura Venatoria ed Ittica” per recuperare, ripristinare e tramandare le identità del passato della nostra cultura popolare

A

di Dorino Stocchero foto di Hobbyfoto Malo

nche quest’anno a Malo, in località Pascoletto, si svolgerà nei giorni 7 e 8 maggio la VI edizione della rassegna “Tradizioni natura ruralità e cultura venatoria ed ittica”. Un evento straordinario che l’Amministrazione malandese ha, edizione dopo edizione, portato a un livello sempre più alto e ricco di contenuti culturali; una due giorni da non perdere per conoscere da vicino le antiche tradizioni in un excursus temporale millenario: dalla preistoria al Medioevo, dal Rinascimento fino al secolo scorso. La località Pascoletto sarà trasformata in un grande villaggio del passato, in cui sarà possibile conoscere la cultura, i costumi e la natura di varie epoche della nostra storia, grazie alla partecipazione dei più qualificati esperti in ricostruzioni e rappresentazioni storiche, provenienti da tutta Italia. Quella di quest’anno sarà un’edizione davvero speciale, un’occasione per adulti e per bambini di approfondire le conoscenze storico-culturaliambientali in modo stimolante, simpatico e divertente. L’edizione 2011, grazie all’assessorato allo sport con il patrocinio della Provincia di Vicenza, presenterà, come dicevamo, significative novità per merito di nuove e qualificate collaborazioni con associazioni venatorie ed ittiche che da tempo si stanno prodigate per la buona riuscita della manifestazione. Le novità della VI edizione saranno rappresentate da un ampio spazio dedicato agli stand riservati al mondo della pesca sportiva e la presenza del Museo Venatorio itinerante di Firenze che, oltre a partecipare con propri stand, curerà l’esposizione delle opere par-


cultura popolare 5

tecipanti al 1° Concorso Nazionale di Pittura Venatoria-Animalier, riservato ad artisti provenienti da tutta Italia, le cui opere saranno giudicate da una giuria qualificata. Il Museo Civico di Storia Naturale di Jesolo parteciperà con uno stand composto da materiali militari e d’uso quotidiano, con riproduzioni di uomini e di animali della preistoria in grandezza naturale. Ci saranno intrattenimenti da parte dell’associazione storico-culturale “La Commenda Maladense”, la quale in costumi d’epoca medioevale mostrerà lo stile di vita di un accampamento di fanteria tra il periodo storico compreso tra il 1400 e il 1500 e coordinerà le attività ed i giochi di una giostra di cavalli e

fantini installata nella sede della rassegna. Inoltre ci sarà la presenza del gruppo di Verona “Sipario Medioevale”, con la simpatica coppia di “frati alchimisti” e con artigiani e artisti in costume contadino che lavoreranno sul posto proponendo antiche e tradizionali attività come i cordari, la pergamena, il fabbro armaiolo, il tornio per il legno, l’impagliatore di sedie, la cardatura, la filatura, il filè, il merletto a tombolo, gli affreschi, la pietra focaia, la cartiera, la concia delle pelli e l’arrotino. E’ confermata la presenza dei “Falconieri del Re” di Siena che faranno conoscere l’affascinante mondo della falconeria peraltro poco conosciuto. La presenza della zecca con due punzoni raffiguranti gli stemmi del Comune di Malo permetterà di effettuare la fusione del


metallo sul posto creando con la battitura delle monete-medaglie. Con l’allestimento di banchi didattici verranno riprodotte le vie della seta con dimostrazioni pratiche della filanda nella produzione del filato di seta dalla trattura dei bozzoli alla tintoria della seta, dalle matasse al telaio. Lo spazio riservato al rettilario darà la possibilità di vedere e toccare con mano varie specie di rettili. Varie saranno le rappresentazioni del mondo contadino che esporranno trattori ed attrezzi agricoli e con forma dimostrativa faranno vedere la pigiatura del vino, la mungitura delle mucche, lo sfalcio dell’erba e come si faceva il bucato un tempo in particolare la “lissia” mettendo a

bagno le lenzuola in un mastello con acqua e cenere. Nel pomeriggio del sabato si svolgerà una gara di cani da ferma su quaglie con la partecipazione dei campioni qualificati nelle razze continentali ed inglesi. Nella serata si potrà vedere la prima uscita ufficiale del nuovo “Club del Bacalà Val Leogra”, presentato in un galà con intrattenimento, in cui sarà possibile degustare su prenotazione questo piatto tradizionale della cultura vicentina. La rassegna proseguirà domenica alle ore 6.00 con la consueta gara canora di uccelli che anche nell’anno 2010 ha visto diversi espositori gareggiare nelle varie

categorie. Nel corso della stessa giornata il programma sarà arricchito, oltre che dalle mostre illustrate sopra, dalla simpatica IV edizione della “Rassegna del Bastardino” che vedrà la presentazione delle modalità di addestramento dei cani e la presenza del Mercato Contadino Val Leogra che assieme a stand appartenenti al “banco dei sapori” dei Monti Lessini e zone limitrofe, esporranno e venderanno i loro prodotti tipici. Ci sarà anche un ricco stand dedicato al mondo micologico con rappresentazioni delle varietà di funghi commestibili e non, per sensibilizzare i partecipanti alla massima attenzione nella raccolta.

La preziosa partecipazione della Polizia Provinciale di Vicenza permetterà di esporre, con illustrazioni alle scolaresche e a tutti i visitatori, i mezzi illeciti di caccia sequestrati ai bracconieri. Anche quest’anno verranno invitate a partecipare alla rassegna le scolaresche di Malo e dei paesi limitrofi a cui sarà dedicato il sabato mattina per visite guidate con personale qualificato. Ampio spazio sarà dedicato ad isole di presentazione di piante e fiori autoctoni del Veneto. Durante tutta la manifestazione funzionerà un ricco stand gastronomico impreziosito dall’arrosto che sarà cucinato dai famosi cuochi della “Sagra dello Spiedo” di Isola Vicentina.


e c c o b e ll e d e n io p m a il c

bocce 7

Angelo Spoladore di Malo fu un uomo dalla vita eccezionale: artigliere di montagna durante la Grande Guerra, fu musicista e filantropo, ma fu anche un campione del gioco delle bocce. In occasione della grande kermesse maladense sulle tradizioni rurali cittadine, pubblichiamo uno stralcio dal libro “Il profumo del pane” che sarà in libreria nei prossimi mesi, per conoscere uno spaccato estremamente interessante sull’antica passione per le bocce nel nostro territorio

I

l campione del gioco delle bocce Angelo Spoladore nacque a Malo il 19 marzo 1896. La madre Luigia apparteneva all’antica famiglia maladense dei “Finozzi”, la cui storia iniziò già nel 1300: essa elenca personaggi illustri fin dall’epoca napoleonica, poi la peste, le carestie, le epidemie determinarono il decadimento e l’impoverimento definitivo della casata. Malo a fine Ottocento era un paese rurale, povero, dominato da una classe di nobili proprietari terrieri e di industriali borghesi. Lo zio Giuseppe Finozzi scapolo, appassionato cultore di musica strumentale, vincitore di numerosi “diplomi d’onore” per le sue composizioni, nonché instancabile maestro di giovani musicisti dilettanti, era giudicato “un nobile povero”. Il padre di Angelo era soprannominato “Relaro” per via del suo mestiere: fabbricava le “rele”, ossia le impalcature per l’allevamento del baco da seta e per le pavimentazioni dei piani sopraelevati delle case (Malo era il paese delle filande e della produzione serica dal 1450 fino al tramonto definitivo nel 1960); nei mesi invernali diventava carrettiere e “moleta”, sempre in cerca di affari e commissioni. A otto anni Angelo accompagnò il padre in Svizzera a piedi, ritornarono a casa dopo un anno di stenti e fame e andò a lavorare in filanda come tutti i bambini poveri di allora. Mamma “Finozza”, rimasta vedova, lo mandò a Torino all’età di 14

di Mariagrazia Spoladore

anni, da solo, presso la “Pasticceria reale” come apprendista; per non morire di fame, il ragazzetto mangiava di nascosto i ritagli delle torte. Ritornò a casa per essere chiamato al servizio di leva nel 1914 e divenne Artigliere e conducente di mulo del II Reggimento Artiglieria da Montagna, gruppo Conegliano dal novembre 1915 al dicembre 1919. Degno di memoria è il rapporto di aiuto reciproco con il mulo Apostolo: le marce forzate da Conegliano fin sulle cime del Pasubio in direttissima per Val Canale, poi a Cima Paradisi e sul Vodice, quindi puntatore scelto del terzo pezzo della 13a Batteria da montagna sul M. Lozze. (…) Angelo Spoladore, ritornato a casa e trovata la sua famiglia nell’indigenza estrema, andava in bicicletta a lavorare nella “Antica pasticceria Signorini” a Thiene. In quel tempo erano in voga le gare di tiro al piccione; memore della sua abilità di puntatore, Angelo si iscrisse alla gara nazionale e vinse il titolo, ma l’ultimo piccione colpito cadde ferito poco lontano; Angelo lo raccolse, usando le sue grandi mani come culla al colombo; gli occhietti scuri ormai spenti lo osservavano, lo interrogavano. Angelo si vergognò di se stesso, lasciò la coppa del vincitore sul tavolo della premiazione, regalò il fucile e se ne andò a casa avvilito come avesse subìto la sconfitta più vergognosa ed umiliante della sua carriera di tiratore scelto. Fu così che la passione e il talento

per i colpi perfetti si spostò sulle bocce. A Thiene, presso la trattoria “al cappello” o “da Berti”, venivano organizzati campionati, tornei, a coppie o individuali: in quelle storiche corti gli amici si sfidavano a “Che vinca il migliore!!” “Mio padre”, racconta Franco Gemmo, “mi accompagnava a vedere le partite di bocce, lo sport dei poveri; era uno spettacolo vedere suo padre in azione. Usava un tipo di bocce molto grosse e pesanti, occorreva una mano grande per poterle maneggiare ed una forza muscolare notevole. Si serviva di queste in allenamento poi in gara usava bocce più leggere e piccole così il gioco diventava meno faticoso e la concentrazione non veniva mai meno. I campioni più famosi erano:

Veludo, Bari, Rigotto per Vicenza; Gemmo, Balasso per Thiene; i fratelli Velo Giovanni e Dino, Scalco per Schio; Mario Marchesini per Valdagno; Spoladore di Malo era “IL MITO”, emergeva su tutti. Ogni sera dopo le 18 a Vicenza o Malo, Schio o Thiene erano protagonisti di sfide interminabili e di amicizie profonde.” Nel 1922 Angelo aveva aperto bottega e forno nella piazza del paese, perciò frequentava più spesso le corti da bocce di Malo e dintorni ; a Malo ce ne erano presso la trattoria di Valentino “al ponte” sul confine tra Malo e Monte di Malo, presso l’osteria De Lai, affianco dell’asilo Rossato; all’osteria “al Ghebbo” alla Proa; all’ osteria in via Lovara “da Cician” poi E.N.A.L.; all’osteria S. Giovanni.


Papà era in parità con l’altro finalista, una gara lunghissima, il sole era ormai tramontato; illuminarono la corte, ma continuavano sempre in parità; finalmente papà si stancò di seguire la tattica dell’avversario studiata per stancarlo e volle risolvere a modo suo: colpì la boccia nemica a terra con tale potenza che questa si elevò, uscì dal bordo pista, calò sopra un notevole numero di bicchieri impilati uno sull’altro e sui bottiglioni pieni di vino, frantumò tutto tra le risate, i commenti e gli applausi scroscianti. La boccia di papà se ne stava immobile, trionfante nel posto occupato prima dall’altra e decretava la sua vittoria.

8

Angelo aveva supremazia nelle gare “alla veneta”, “a spanetta”, “a cava balin”, “all’italiana”,“a boccia resta”ecc… cioè dove poteva far esplodere i suoi lanci, retaggio di guerra, ma senza cannone e senza spargimento di sangue. Il signor Caneva, nipote di una nonnina iscritta nell’elenco dei poveri di Malo, racconta: “Angelo aveva una notevole presenza dall’alto del suo metro e novanta; aveva nome, incuteva rispetto, era, come si suol dire, “il personaggio”: aveva un modo molto elegante di camminare, sempre serio, una affabilità eccezionale. Dopo che aveva avviato il suo forno per il pane, per noi poveri costituì una sicurezza: quando, infatti, eravamo nel bisogno potevamo raccontargli tutti i nostri problemi senza alcun disagio, sicuri di ricevere qualche soldo o un pasto caldo. Tante volte ho mangiato a tavola con Angelo, si respirava condivisione, fratellanza. Ho giocato a bocce tante volte in coppia con lui, io tiravo “alla carlona”, “alla russa”, lui rimediava andando a punto; non ha mai espresso un giudizio spregiativo nei miei confronti, lasciava fare, era unico.” Finale provinciale - torneo di bocce del 1955, domenica - testimonianza di Miro Dalle Molle di Malo. “I concorrenti finalisti erano giunti a Thiene da varie

località della regione, il pubblico e i fans avevano già occupato il bordo pista, anche i giudici di gara erano pronti, mancava Angelo Spoladore: il favorito. Come al solito avevamo lavorato tutta la notte nel suo forno, alle10 e 30 una voce al telefono annunciò che stava per iniziare la gara. Velocissimo, Angelo interruppe il lavoro, si cambiò d’abito e partì con la sua Guzzi: ”Il Galletto” . Era una gara individuale, otto i concorrenti finalisti: vinceva chi, per primo, raggiungeva i 12 punti. Angelo vinse gli ottavi di finale e i quarti di finale col punteggio di 12 a 0. Io – continua Miro Dalle Molle - ho terminato il lavoro in fretta e furia, ho preso la bicicletta per giungere in tempo ed assistere alla competizione. Racconto quello che ho visto, non per sentito dire! Stavano disputando la semifinale, anche questa ebbe come risultato 12 a 0 a favore di Angelo. Gli occhi erano tutti puntati sul campione, si avvertiva, in ciascuno dei presenti, l’ orgoglio di assistere ad una sfida indimenticabile; totale il silenzio del pubblico. Angelo vinse la finale col risultato di 12 a 1. E’ Angelo Spoladore l’inventore del silenzio a bordo campo: andava sempre al S. Giacomo di Schio, famoso circolo bocciofilo per fare allenamento o per gare amichevoli così da essere

in forma nella stagione agonistica. Passò alla storia il giorno in cui Angelo, voglioso di giocare e vincere, era in difficoltà di concentrazione a causa di un gruppetto di fanfaroni spavaldi, dal linguaggio scurrile, grossolano, alquanto fastidioso. Angelo depose la boccia, si avvicinò loro dicendo: <<Signori, buongiorno, siamo un gruppo di amici venuti qui per una gara di bocce, una passione che ci accomuna da tanti, tanti anni, volete, per cortesia, fare silenzio? Terminata la gara, offrirò da mangiare a tutti!>>. Mantenne la promessa pagando un piatto di spaghetti al pubblico e agli amici!” Questo episodio rimase nella storia del bocciodromo scledense; quando era in campo Angelo Spoladore, si stava in silenzio, si prestava attenzione alla partita. Lui era il più bravo! Il suo modo di lanciare la boccia era unico, originale: si lasciava cadere in avanti con tutto il corpo, toccava terra con la mano (che impugnava la boccia ) e con il ginocchio per assecondare la direzione fino all’ultimo centimetro. Angelo era un ricercatore della perfezione, prima di iniziare il gioco, legava, con il nastro adesivo, il dito anulare con il mignolo, per timore che questo, essendo più corto e più sollevato, nell’atto di impugnare compromettesse la direzione della boccia. Insegnava ad usare

sempre l’intelligenza in modo che qualsiasi azione, eseguita nel miglior modo possibile, dovesse conseguire, come risultato finale: un capolavoro. Mai sprecare il tempo inutilmente. Importante è…. vincere!!!” Vincere come quella volta nella corte della trattoria “al ponte” tra Malo e Monte di Malo: era una gara di “boccia-resta”. Ero bambina, correva l’anno 1959, ricordo ancora la scena. Papà era in parità con l’altro finalista, una gara lunghissima, il sole era ormai tramontato; illuminarono la corte, ma continuavano sempre in parità; finalmente papà si stancò di seguire la tattica dell’avversario studiata per stancarlo e volle risolvere a modo suo: colpì la boccia nemica a terra con tale potenza che questa si elevò, uscì dal bordo pista, calò sopra un notevole numero di bicchieri impilati uno sull’altro e sui bottiglioni pieni di vino, frantumò tutto tra le risate, i commenti e gli applausi scroscianti. La boccia di papà se ne stava immobile, trionfante nel posto occupato prima dall’altra e decretava la sua vittoria. Papà vinse il “Campionato Italiano di bocce” nel 1943 e moltissimi titoli provinciali e regionali dal 1930 al 1955. Conservo ancora le sue bocce da Kg.1,650 l’una.

IMPORTANTE: per le vostre prossime vacanze programmate anche quelle dei vostri cani e gatti: informatevi sui possibili alloggi vicino a casa vostra oppure contattate altri proprietari di cani e gatti a cui affidarli per poi ricambiare il favore. SI RACCOMANDA DI NON ABBANDONARLI


9


multisport 10

multisport

a Schio un interessante progetto del Centro Coni Giovani

D

a qualche tempo esiste una realtà importante di giocoattività sportiva di base che coinvolge i più piccoli e l’iniziativa è raccolta sotto al nome di C.C.G. che sta per Centro Coni Giovani. Il progetto fa parte di un percorso sperimentale proposto dal CONI Italia a livello nazionale e Vicenza è stata scelta come provincia pilota nel Veneto per una svolta culturale del modello di attività a carattere ludico-sportivo volto a incentivare le conoscenze, le abilità e l’apprendimento delle competenze motorie di bambini e ragazzi. Schio

di Enzo Casarotto è stato convolto in prima persona ed il presidente Andrea Perezzan si è avvalso dell’esperienza sportiva ed educativa di Fiorella Fabrello per avviare tale attività che sta riscuotendo un notevole successo. “Sono previste lezioni di attività motoria di base – afferma la responsabile degli istruttori Fiorella Fabrello con e senza palla, con vari strumenti di gioco (es. palloni di varie misure, coni, cerchi, funicelle e molti altri) e con la conoscenza teorica e pratica di vari tipi di sport fra i quali BASKET-CALCIO-RUGBY-PALLAVOLO e PALLAMANO con lezioni di circa 3 settimane per ogni tipo di sport”. – Un progetto molto

interessante, qual è il suo punto di forza? “Ogni allievo ha la possibilità di avvicinarsi gradualmente alle varie discipline sportive, imparando a conoscerle per poi decidere consapevolmente quale pratica sportiva intraprendere negli anni successivi. Tramite questo approccio multidisciplinare, ci si prefigge l’intento di educare a corretti e sani stili di vita, di educare al rispetto di se’ stessi e degli altri, delle regole della vita sociale, anche in risposta ai sempre più diffusi fenomeni di violenza, aggressività, emarginazione e bullismo”. – Dove si svolge tutto questo? “Abbiamo a disposizione la palestra provinciale dell’Itis in

via xxix Aprile a Schio nei giorni di lunedì e venerdì dalle 16,30 alle 17,30 per i nati dal 2003 al 2005; e dalle 17,15 alle 18,30 per i nati dal 1999 al 2002” – C’è dell’altro? “Attraverso l’appoggio della PGS Concordia calcio – conclude Fiorella - si coinvolgeranno le famiglie con proposte di feste e serate per approfondire i temi sopra indicati”. L’avviamento alla pratica sportiva con un occhio di riguardo nell’educare e a quei valori pari a quelli d’un tempo: a quelli della mia gioventù trascorsa in Oratorio, tutti i giorni fino all’imbrunire… che bei tempi ragazzi!


nello scrigno di Fimon

11

sub

T

utti conoscono il lago di Fimon. Molto è stato scritto, ancor di più raccontato, per cui non ci sarebbe nulla di nuovo da dire. Da alcuni anni, tuttavia, è in corso una serie di ricerche geo-archeologiche mai realizzate in immersione e condotte in collaborazione tra la provincia di Vicenza, assessorato per i beni ambientali e le risorse idriche guidato da Paolo Pellizzari, la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Veneto con la dott.sa Elodia Bianchin, l’associazione “rosa dei venti, già Società Italiana di Archeologia Subacquea e le associazioni sportive subacquee del vicentino, Centro Subacqueo Nord Italia, Nuoto Pinnato ASD, Gruppo Subacqueo Vicentino, Valdagnosub.

immersioni al lago

Si stanno svolgendo importanti ricerche subacquee nel lago di Fimon di Antonio Rosso Foto archivio “rosa dei venti” Foto dall’aereo di Agostino Bevilacqua vegetazione subacquea

Bevilacqua e t a d i a F a n a L e Lane Cotona-Perline Merceri Bevilacqua Lane - Arzignano (VI) - tel 0444 671460 - Padova - tel 329 4367066 - www.fancyline.it


12

ADDIO ALLE BOMBOLE Si respirerà direttamente l’ossigeno dell’acqua Spigolando dalle riviste del settore, sembra ormai certo un brevetto israeliano depositato da Bodner di Tel Aviv che consentirà ai subacquei di respirare come i pesci. La strumentazione chiamata “Like a Fisch”, come un pesce, appunto, permetterebbe di utilizzare l’aria disciolta nel mare e di respirarla. Per il mondo subacqueo sarebbe una rivoluzione. Allo stato attuale esistono dei prototipi che hanno i vantaggi dello scarso ingombro e di essere molto pratici. Consentono un’autonomia di un’ora. Si sta studiando la possibilità di ottenere tempi superiori. Tutti gli ambienti militari sono interessati ed hanno messo le mani avanti, ma anche la NASA ne è interessata per la colonizzazione delle aree sottomarine. Poi, sicuramente, sarà immesso sul mercato anche per scopi sportivi.

Queste ricerche hanno due obiettivi principali: verificare l’eventuale presenza sul fondale di strutture o elementi archeologici e individuare e fotografare le sorgenti subacquee. I primi risultati sono stati ora presentati nella giornata dell’acqua organizzata dalla Provincia di Vicenza al lago di Fimon nel gazebo dell’associazione “rosa dei venti”. Negativi i risultati archeologici: fino ad oggi non si è potuto rinvenire alcuna struttura o elemento archeologico. Il fondale è composto da uno strato variabile di sostanza organica in sospensione densa che copre tutto il lago con una potenza da circa 30 centimetri ad oltre un metro e che impedisce di vedere il fondale sottostante. Operazioni di sondaggio con aste metalliche non hanno dato risultati diversi. Inoltre in molti punti le radici delle ninfee hanno colonizzato il fondale creando una barriera quasi impenetrabile. Nei mesi caldi, infine, si sviluppa la vegetazione acquatica in maniera impressionante con un effetto simile al “mar dei sargassi” di oceanica memoria. L’effetto, visto in immersione, è molto suggestivo e surreale; uno scenario perfetto per una fiction di Fantasy. Attualmente è in corso la realizzazione delle foto aeree e di foto e riprese subacquee. Lo scopo è creare una documentazione del lago nel corso delle stagioni. La ricerca durerà almeno un altro anno. Chi avesse desiderio di partecipare o contribuire con materiale fotografico può mettersi in contatto con l’associazione “rosa dei venti” al 349 8780066.

aperto s abato m n r i c o i C attina vendita a t al p

ne dita di cornici per quadri e V zione ven onsegnate in giornat

a du eec Pro ici pront n lico e all’ingrosso C or a l p u bb a t i d Ven hiere, tele, vassoi, port e, specc afoto p m a St . Marzotto 7/D Valdagno (VI Via G ) tel . 04 45

rivato

41 24 57 Fa x0 44 51 88 91 81 ven eta_ corn ici@li bero.it


ciclismo 13

grande ciclismo a Valdagno Il vicentino Roberto Cunico e la toscana Fabiana Luperini vincono con distacco la 13ª edizione della granfondo Liotto, disputatasi a Valdagno. Nel percorso “medio” la spuntano Guizzaro e la Gazzini. Giornata da incorniciare con due percorsi decisamente spettacolari e impegnativi. Era gara di Campionato italiano Udace e del Challenge Giordana

V

incere in casa è sempre una grande soddisfazione, ne sa qualcosa Roberto Cunico, vicentino di Thiene, che ha vinto la 13.a edizione della Granfondo Liotto – Città di Valdagno (VI). Il portacolori della Lugo Cicli Beraldo ha coperto i 138 km del percorso lungo in 3h42’35’’, centrando finalmente quell’obiettivo che si era posto già da qualche anno e per il quale si era allenato parecchio negli ultimi mesi. Reginetta di giornata è stata invece la pisana Fabiana Luperini, come da pronostico, che ha condotto la gara in solitaria e ha tagliato il traguardo con 16’53’’ di vantaggio sulla seconda classificata Laura Coltella. Il via della corsa è stato dato a Valdagno (VI) e dopo circa 10 km per i partecipanti era già ora di salire in piedi sui pedali, sulla salita verso Passo Xon col gruppo ancora compatto e percorsa senza spunti personali, visto anche il dislivello complessivo da affrontare, 1.450 metri per il mediofondo di 102 km e 2.600 metri per il tracciato granfondo. Questo per la gara maschile, mentre tra le donne le due leader si facevano già strada, con Fabiana Luperini a procedere spedita tra i colleghi maschi e Serena Gazzini (che puntava al mediofondo) a staccare subito le proprie avversarie. Fin dalle prime battute gli atleti facevano già capire che la gara non sarebbe certo stata all’insegna della tranquillità, e infatti attorno a Malo (a 40


Percorso Granfondo maschile:

14

Percorso Granfondo femminile:

1

Cunico Roberto

Uc Lugo Cicli Beraldo

03:42:35

1

Luperini Fabiana

I & Bike A.S.D.

2

Kairelis Dainius

I & Bike A.S.D.

03:46:03

2

Coltella Laura

Asd Lucky Bike Forli Incensi Scott Domus 04:13:19

3

Carriero Valentino

Asd Lucky Bike Forli Incensi Scott Domus 03:46:04

3

Ilmer Marina

Rsv Vinschgau Raiffeisen

04:14:24

4

Incardona Federico

Team X-Bionic

03:46:40

4

Zogli Sabrina

Gs Alpilatte B.R.Pneumatici Zane’

04:24:44;

5

Van Orsdel

David Asd Avesani

03:47:30

5

Ugolini Sara

Spk Cicli Patos Team

04:28:57

6

Franzoi Enrico

Kcp

03:47:35

6

Advacedpro Team

04:29:38

7

Benedetti Tiziano

Asd Turnover

03:47:40

Guatti Zuliani Claudia

8

Battistella Mauro

Gs Prasecco Biesse

03:48:04

7

Avanzi Claudia

Gs Pedale Bagnolese

04:41:02

9

Minuzzo Paolo

Asd Ca’Trenta Schio

03:48:04

8

Ventura Annamaria

Gs Sportissimo Toplevel

04:43:09

10

Giovannini Matteo

Bren Team Trento

03:48.10

9

Ciacci Lorna

Team Zanolini Bike Professional

04:45:09

10

Berlato Monica

Asd Gs Granciclismo

04:59:40

km circa dal via) l’andatura media si attestava attorno ai 38 km/h per gli uomini e oltre i 35 km tra le donne, come poi confermato al traguardo. Dopo la seconda salita in tabella, quella di Monte Magrè, la gara iniziava ad entrare nel vivo, e all’altezza di Isola Vicentina due atleti cominciavano a mettere “il

naso” fuori dal gruppo di testa. Il tandem era formato dal romagnolo Orazio Falconi e dal campione del mondo U23 di ciclocross Enrico Franzoi, sostenuto nel suo scatto dalla tifoseria locale, visto che è residente proprio a Isola Vicentina. I due riuscivano a condurre la gara fino a Sovizzo, dove la discesa (complice anche la bella giornata)

lasciava largo spazio ai recuperi in velocità. La testa del gruppo vedeva così 8 atleti procedere stretti, con gli altri ad inseguire, e tra questa nuova compagine figuravano ancora Falconi e Franzoi e anche alcuni dei favoriti del percorso “lungo”, Roberto Cunico e Dainius Kairelis, e del “corto”, come Giuseppe Corsello e Angelo Guizzaro.

03:56:27

Alla periferia di Valdagno, alla Rotonda 1° Maggio, i due percorsi si dividevano, con Cunico, Kairelis e il forlivese Valentino Carriero a guidare la spedizione del “lungo”. I mediofondisti dovevano invece affrontare l’ultima salita del Castello prima di arrivare a Valdagno, ed è su questa ultima prova di forza che il team romagnolo delle Frecce


Percorso Medio fondo maschile:

Percorso Medio fondo femminile:

1

Guizzaro Angelo

Frecce Rosse Rowabike

02:37:40

1

Gazzini Serena

L’arcobaleno Carraro Team

02:51:47

2

Corsello Giuseppe Gianluca

Faenza Hymer Team

02:37:41

2

Girardi Antonella

Asd Team Battaglin

02:55:54

3

Giulianelli Moreno

Frecce Rosse Rowabike

02:37:46

3

Schartmuller Astrid

Gs Athletic Club Merano

02:57:21

4

Brighi Fabrizio

Frecce Rosse Rowabike

02:38:08

4

Vaccaroni Dorina

02:59:30

5

Bruttomesso Massimo

Gs Pennelli Cinghiale Cicognara

02:38:27

Gs Alpilatte B.R. Pneumatici Zane’

6

Pernechele Thomas

Asd Ca’30 Schio

02:38:27

5

Coato Marisa

Green Team

03:00:01

7

Fochesato Marco

Velo Club Piana

02:38:28

6

Ferraro Federica

Asd Phonix - Sintesi Corse

03:00:35

8

Volpe Daniele

Frecce Rosse Rowabike

02:38:28

7

Tedesco Marta

Spk Cicli Patos Team

03:00:35

9

Rizzi Eduard Wilhelm

Sportler Bike Team Mondo Alpino

02:38:33

8

Bortoli Alessia

Asd Bicisport Sandrigo

03:04:50

10

Lechtaler Massimo

Bren Team Trento

02:38:33

9

Tognoloni Sonia

Gs Professional Bike Team

03:09:39

10

Lamarina Anania

Ar Team Armistizio Hard Service

03:10:34

Rosse ha messo in atto la propria tattica. Il gruppo di riminesi formato da Guizzaro, Giulianelli e Brighi stringeva in una morsa il calabrese (ma oramai bolognese d’adozione) Giuseppe Corsello, che si trovava così a gestire gli ultimi km di gara da solo contro tre. Il gioco di squadra non ha però intimidito l’infermiere del Faenza Hymer Team, che in

dirittura d’arrivo si è lanciato a tutta verso il traguardo in compagnia di Guizzaro, contro il quale ha perso la vittoria in volata per solo 1’’. Il podio lo ha completato Moreno Giulianelli, con un distacco di 6’’ dal compagno di squadra Guizzaro (primo in 2.37’40’’), già secondo a Cervia lo scorso week end. La “corta” femminile è stata vin-

ta dalla trentina Serena Gazzini (2.51’47’’), altra favorita di giornata visto il suo ottimo inizio di stagione. A festeggiarla all’arrivo il marito con il figlio Gabriel, già appassionato di ciclismo a soli 4 anni. Dietro di lei si sono piazzate Antonella Girardi e la tedesca naturalizzata meranese Astrid Schartmuller, già vincitrice nel 2006. Fuori dal podio invece l’ex

olimpionica della scherma Dorina Vaccaroni, complice anche una caduta che le ha inevitabilmente fatto perdere posizioni. Nel frattempo, procedeva a spron battuto la granfondo, le cui sorti si decidevano sulla salita di Castelvecchio, nuova “entrata” in sostituzione della prevista salita di Quargnenta. Una prova non da poco, con strappi fino al 20% ove

FRATELLI CAMPOSILVAN SNC DISTRIBUZIONE BEVANDE

Vai sempre a tutta birra

VIA BELLA VENEZIA 52 36076 - RECOARO MILLE - VICENZA TEL 0445 75044 - FAX 0445 75438 E- MAIL: CAMPOSILVAN@TIN.IT


16

il vicentino Roberto Cunico, appurato che le gambe “tenevano”, è scattato dando la sveglia al lituano Kairelis che ha immediatamente replicato. Ma non c’è stato nulla da fare, perché Cunico iniziava a collezionare un vantaggio prezioso, che all’altezza della temibile salita “La Trappola”, la mitica Val Bianca (l’ultima in tabella) era di circa 2 minuti e mezzo, con Kairelis e Carriero costretti ad inseguire. L’ultima discesa accompagnava poi Cunico pronto a tagliare a braccia alzate il traguardo della tanto agognata GF Liotto, dove ad attenderlo c’erano non solo i tifosi ma anche la fidanzata e professionista delle due ruote Luisa Tamanini. Il podio è stato poi deciso in volata tra Kairelis e Carriero,

che hanno chiuso la gara rispettivamente con 3.46’03’’ 3.46’04’’. Poco da dire per la gara femminile, dove, come volevasi dimostrare, la vittoria è andata alla toscana Fabiana Luperini, che addirittura ha raccontato di aver pedalato “con tranquillità” gli ultimi km, visto che oramai il suo vantaggio sulle altre ladies era davvero di spessore. Il podio lo hanno completato Laura Coltella (4.13’19’’) della Lucky Bike Forlì e Marina Ilmer (4.14’24’’), altoatesina della Val Venosta. Una grande festa dello sport quella della GF Liotto 2011, con oltre 2.200 partecipanti al via e con un’avversaria in più, la colonnina di mercurio, salita anche fin sopra i 30°.


Un padrone e due ottimi cani da ferma: Giuseppe, Perla e Ambra, un trio invincibile

Giuseppe e i suoi gioielli

È

consuetudine che a partire da febbraio e fino a settembre in ogni provincia veneta si svolgano diversi campionati di caccia pratica per cani da ferma, suddivisi tra “starna d’oro” “beccaccia d’oro” “collare d’oro” e “campionato provinciale A.C.V.”. Ogni campionato verte in una decina di prove e ogni prova coinvolge centinaia di appassionati. Da diversi anni Giuseppe Zavagnin di Santorso classe 1952, noto cacciatore e appassionato di gare cinofile, trascorre molte domeniche assieme alle sue nevrili, ovvero super sprint, cagnette sui campi di gara di tutta la regione e ma mai come negli ultimi due anni il binomio cane-conduttore gli sta dando ottimi risultati. Da febbraio ad agosto ogni domenica partecipa ad una o due di queste prove e spesso e con enorme soddisfazione finisce sul podio. Ambra e Perla sono le sue due compagne d’avventura; due cagne allevate da lui sin da quando avevano 60 giorni di vita. Con tanta passione le ha coccolate, allenate e portate con sé a caccia per molte annate venatorie.

Sin da quando questi due esemplari erano cucciole, Giuseppe iniziò quasi per gioco a partecipare alle prime gare e si stupì già alla prima prova disputata in quel di Sarcedo nel 2004 per la qualità dei suoi stupendi esemplari. Alla prima uscita “Ambra”, un esemplare di soli14 mesi, sbaragliò il campo! Dopo questa inattesa soddisfazione, Zavagnin decise di continuare con i vari campionati inserendo di lì a poco anche la piccola Perla. Insieme le “due colleghe” per anni hanno fatto stragi di risultati, salendo sul podio dei vari campionati, talvolta anche contemporaneamente con somma soddisfazione del proprietario e la sana “invidia” dei colleghi. Le soddisfazioni non calano e lo scorso anno Zavagnin si classifica primo con Perla e terzo con Ambra nel famoso, per chi è del settore, 18° campionato “beccaccia d’oro” nella categoria cacciatori inglesi. La soddisfazione è impagabile considerando che in ogni competizione il 70 % dei partecipanti gareggia in questa categoria. Dopo questa bellissima “doppietta” combattuta con molti altri concorrenti agguerriti e sportivi, nell’inizio del 2011 arriva per caso a disputare la terza prova

caccia

17

di Enzo Casarotto del “6° campionato provinciale “Enalcaccia di Treviso” specialità caccia pratica su selvaggina naturale per cani da ferma, ed è qui che arriva la sorpresa più grande: Zavagnin, partecipando alle sole ultime tre gare, delle sei del campionato, vince il titolo con Perla nella categoria cacciatori inglesi. Nell’occasione sono state tre gare svolte in maniera esemplare, quasi da manuale, tanto da lasciare a bocca aperta gli sfidanti e chi occupava la testa provvisoria della graduatoria. Vincere in trasferta e lasciare i padroni di casa a mani vuote, non è cosa da poco e quando le cose vanno così, la soddisfazione è indescrivibile. Il binomio Giuseppe-Perla (e Ambra) è invincibile! Auguriamo quindi a tutti gli amanti di questa passione cento di questi risultati ma soprattutto a questi tre Giuseppe,Perla e Ambra di continuare a vincere e vincere per ancora molti anni. E se non fosse così, (come sempre hanno fatto molto sportivamente finora), di accettare qualsiasi risultato e giudizio.


il futuro... è giova

ne!

H

a aperto i battenti solamente un anno e mezzo fa e il successo è stato immediato. L’Associazione sportiva Dilettantistica Geko Bike di Valdagno in così poco tempo ne ha fatta di strada e il numero di scritti ne è la prova più evidente: 150 solo nel primo anno, ma dall’inizio del 2011 ad oggi ha già raggiunto 120 iscritti tra cui 37 sono atleti UDACE che partecipano alle competizioni durante la stagione. Un’associazione sportiva che investe molto sui propri bikers organizzando durante l’anno non solo competizioni importanti ma anche molte attività per creare un vero spirito di squadra, divertirsi e pedalare in compagnia. Ma la Geko ha un occhio di riguardo anche e soprattutto per il mondo giovanile, il cuore pulsante dello sport. Per il periodo estivo ha già messo a punto una serie di iniziative che coinvolgono i bambini e i ragazzi. Con inizio sabato 30 aprile, con lo scopo di insegnare ai ragazzi l’uso corretto della mountain bike nel rispetto della natura che ci circonda e chiaramente del codice stradale, la Geko Bike organiz-

za per sei sabati filati un corso davvero interessante per tutti i ragazzi dai 12 anni in su. Avvicinarli alla disciplina sportiva della mountain bike è di certo l’obiettivo principale introducendo le tecniche fondamentali che la compongono come per esempio l’uso del cambio, l’uso dei freni in varie situazioni, il cambio della camera d’aria, le salite e le discese tecniche, gli ostacoli e i tornanti. Ma il divertimento resta comunque la ragione d’essere di ciascuna attività dedicata ai giovani. Le lezioni si svolgeranno tutti i sabati pomeriggio fino al 4 giugno dalle 14 alle 18 con ritrovo presso la West Cicli a Cornedo Vicentino, sede distaccata dell’associazione sportiva. I ragazzi partecipanti, che dovranno essere muniti della propria mountain bike, ad iscrizione avvenuta riceveranno un kit del giovane atleta compreso di occhiali, lucchetto e borraccia e saranno coperti da un’assicurazione contro terzi per tutto il periodo del corso. Istruttori qualificati S.I.M.B. capitanati dal responsabile Mattia Neri saranno a completa disposizione per far trascorrere ai ragazzi un pome-

riggio divertente e nello stesso tempo educativo. Per iscrizioni e info rivolgersi alla West Cicli oppure contattare i numeri 366/3144200 e 347/0057392. Ma i giovani sono ancora i protagonisti perché l’8 maggio la Geko Bike partecipa alla manifestazione “Bimbi in bici”, un gemellaggio sportivo tra Cornedo Vicentino e Valdagno. Organizzato dai due comuni della vallata dell’Agno, l’evento ludico sportivo dedicato ai più piccoli vedrà schierati due gruppi di bambini accompagnati dagli istruttori e atleti della Geko Bike: un gruppo partirà da Valdagno e un altro da Cornedo con lo scopo di incontrarsi lungo la pista ciclabile nella zona antistante l’ex inceneritore per una sorta di gemellaggio tra i due gruppi provenienti dai due comuni. La pedalata poi proseguirà verso il centro di Valdagno. La manifestazione è aperta a tutti i bambini e ragazzi dalle Elementari in su. Per le iscrizioni basta contattare i due comuni organizzatori della manifestazione sportiva. Ma non è finita qui perché nei mesi di aprile e maggio anche le scuole vengono coinvolte

di Chiara Guiotto nelle attività che la Geko Bike realizza per i più giovani. Tutti i lunedì mattina gli istruttori Marco Cracco e Giuliano Vencato, rispettivamente Presidente e Vice Presidente dell’associazione sportiva, tengono lezioni di disciplina sportiva mountain bike in numerose scuole elementari della vallata dell’Agno. “I corsi -precisa il presidente Marco Cracco che ha organizzato queste attività educative anche lo scorso anno- sono indirizzati soprattutto alle classi quarte e quinte. Tra gli argomenti trattati la differenza tra la mountain bike e la bici da strada, le regole fondamentali da rispettare lungo la strada, le segnaletiche più importanti fino alle esercitazioni pratiche”. La Geko Bike mette a disposizione per tutti i bambini biciclette e attrezzatura per dare la possibilità di mettere in pratica le nozioni teoriche più importanti: percorsi, ostacoli e gincane con lo scopo di simulare l’attività sportiva in strada ed acquisire una certa sicurezza. Per coloro che volessero maggiori informazioni la Geko Bike è presente anche su web al sito www.gekobike.org


ciclismo 19

“L’Associazione sportiva Diletta ntistica Geko Bik strada e il numero di e di Valdagno in scritti ne è la prova così poco tempo ne più evidente: 150 so già raggiunto 120 is ha fatta di lo nel primo anno, m critti tra cui 37 son a dall’inizio del 2011 o atleti UDACE ch ad oggi ha e partecipano alle co mpetizioni durante la stagione.”


20


mondo C motori show

di Monica Voltolina

on i mesi di marzo e aprile si risveglia ufficialmente tutto il mondo delle due ruote: iniziano i vari campionati e motivati dalle belle giornate si ricomincia a “giracchiare”. Il 27 marzo si è disputata la prima gara del campionato nazionale pit bike motard e Mobster Challenge. Ottimo esordio sulla pista del mare di Cecina (Livorno) dove, dopo il letargo invernale, tanta era la voglia dei piloti di tornare a confrontarsi in pista: ben otto le case ufficiali registrate al campionato e tante le aspettative per la nuova organizzazione guidata dal promoter LMO che sono state pienamente soddisfatte. Numerosi i piloti sulle griglie di partenza delle varie categorie e livello dei piloti sempre in crescita per questa specialità delle due ruote che avvicina sempre più appassionati al mondo delle gare. Location diversa e stesso settore dove il tutto esaurito sabato e domenica 2 e 3 aprile in fiera a Vicenza per Mondo Motori Show dimostra che la passione per i motori è stata più forte anche della voglia di passare al lago o in montagna il primo vero week end di primavera. Ben 26 mila visitatori per la kermesse motoristica vicentina giunta alla sua quarta edizione fissata in via sperimentale in aprile anziché a novembre come per le altre edizioni. Vincente come sempre la formula della manifestazione che pro-

Grande successo per la kermesse motoristica vicentina Mondo Motori Show, che si è tenuta alla Fiera di Vicenza, sabato e domenica 2 e 3 aprile, con più di 26 mila visitatori tra super moto e grandi esibizioni

21

moto


22

pone un’area espositiva sempre più curata e ricca di contenuti e delle aree show con esibizioni sempre più spettacolari grazie alla presenza di specialisti delle due e quattro ruote: Mosele show e le sue funamboliche evoluzioni con il supermotard, Festival Drifting e Rossetto Rally show, MCR TEAM con pit bike show, lo strabiliante

quad e moto freestyle e Stuntman Show MZRIDER… E così tra divertenti e spettacolari esibizioni, ambitissimi modelli di auto e moto in anteprima assoluta e immancabili bellissime ragazze ad adornare il tutto, la soddisfazione del pubblico in fiera è stata totale. Più che giustificata, quindi, la soddisfazione della Mek Pro-

Stazione di servizio Borga Luigi sas via 7 Martiri - tel. 0445 401840 - Valdagno Cambio olio - filtri Lavaggio interno-esterno e tappezzerie Ricariche telefoniche Accessori Batterie

(VI)

motion, società organizzatrice di Mondo Motori Show: “Ringraziamo tutti gli espositori che si sono impegnati per allestire stand di qualità, portando in Fiera molte novità mai viste prima dal pubblico vicentino. E un ringraziamento particolare, naturalmente, va anche a tutti i piloti che si sono impegnati a dare spettacolo per divertire

il pubblico con le loro esibizioni”. La prossima rassegna motoristica da non perdere è Montecchio Motori il 18/19 giugno e se nel frattempo Vi vien voglia di provare a sfidarVi su una pit bike passate da MCR RACE TEAM a Trissino e ci prenderete gusto!


‘

Lo sport e il nostro mestiere e la nostra passione ll’acquisto di su à er id gu vi to za liz ia ec sp e personal

23

ogni prodotto


calcetto 24

Passato, presente e futuro di una società in crescita

la Thienense

di Fabio Alberto Landi Cenni storici

Organizzazione

L’attività dell’attuale Thienese C5 comincia nel lontano 1992 quando un gruppo di ragazze appassionate di calcio a 5 decide di partecipare per la prima volta al campionato dilettantistico femminile, sotto patrocinio dalla Virtus Marano. La squadra ottiene buoni risultati tanto che nel 2005, sotto la spinta dell’imprenditore Renato Panozzo, viene sciolto il legame con la Virtus e fondata una società autonoma denominata Futsal Marano. Per giungere all’attuale denominazione bisogna attendere il 2010 quando in seguito ad un intesa con il comune di Thiene la società cambia sede ed assume il nome di Thienese C5.

Grazie all’accordo con il comune di Thiene la squadra eredita come quartier generale il prestigioso Palavianelle. Nella nuova struttura oltre alla prima squadra guidata da Davide Gasparini si allena anche la compagine Juniores diretta dall’ex giocatrice Piera Romere ed allenata dall’esoperto tecnico Gigi Casarotto. Nel palmares della Thienese C5 ci sono già alcuni buoni risultati: la prima squadra ha trionfato nel campionato di serie C della scorsa stagione mentre quest’anno la sua corsa si è arrestata ai playoff; la formazione juniores invece si è laureata campione regionale nel 2008/2009. Da quest’anno inoltre la società ha inglobato anche tre squadre maschili: una prima squadra che milita nel campionato di serie D, una squadra esordienti, ereditata dal Giuriato, ed una squadra per la categoria “Piccoli amici” che raccoglie i bambini delle scuole elementari del circondario di Thiene. Ad oggi la Thienese conta circa 100 tesserati che possono avvalersi del pulmino messo a disposizione dalla società per raggiungere gli allenamenti e gli incontri.

Curiosità Nel rispetto dello spirito amatoriale, con cui la squadra ha avuto origine, durante gli anni la filosofia societaria di questa compagine è rimasta inalterata: nessuna delle giocatrici è retribuita così come gli allenatori, i collaboratori e i membri della dirigenza. La Thienese ed i suoi egregi risultati sportivi sono l’esempio di come oggi la passione per lo sport possa essere ancora più importante degli aspetti economici. La prima squadra compete da anni ai vertici della serie C1 piazzandosi costantemente nella parte alta della classifica, pur trovandosi spesso a duellare con squadre in cui la maggior parte delle giocatrici sono salariate.

interwall d i M a r c o Lo r e n z i & M i c h e l e R e n i e r o Pareti e controsoffitti in cartongesso Isolamenti termici e acustici Tinteggiature interne ed esterne Via Coste, 6/A - 36073 - Cornedo Vic.no (VI) - tel e fax 0445 951141 - cell 339 6943157 - 335 444035 - www.interwall.vi.it - info@interwall.vi.it


il gran finale

S

fumato ad inizio stagione il primo obiettivo, ovvero la Coppa Italia conquistata dal CGC Viareggio proprio al PalaLido, alla Isello Vernici ne restano ancora due per onorare degnamente questo 2011. I biancocelesti di Gaetano Marozin sono in piena corsa per la lotta al titolo tricolore e pure per quello di Eurolega che, purtroppo, si intersecano creando ulteriori complicazioni. Razionalmente c’è da porsi una serie di problemi. Realisticamente questa Isello in quale dei traguardi ancora in ballo può arrivare all’atto finale? Sono entrambi possibili da centrare? Con già trequarti di stagione alle spalle si possono comunque già trarre delle affermazioni. Non senza però tenere conto di un’annata condizionata pesantemente

dal fattore infortuni. Che non sono spariti nemmeno nel presente. E il caso ultimo vede coinvol- t o proprio un elemento fondamentale come Nicolia. L’infortunio ad un braccio rimediato nella partita di ritorno a Porto lo aveva tolto di scena per due turni, poi il rientro e la quasi certezza di un recupero proprio nel momento più delicato di questa stagione, invece il dolore si è ripresentato al punto da limitare il suo minutaggio in gara1 dei play off a Seregno. Detto tutto questo i precedenti dicono in modo abbastanza chiaro che questa Isello in ogni dove è capace tanto di grandi imprese con squadre fortissime quanto di scivolate con formazioni di livel-

hockey 25

Euro Lega e titolo italiano sono alla portata dell’Isello: un gran finale di stagione tutto da giocare da campioni in carica

lo tecnico inferiore. E’ un team quello biancoceleste al quale non manca certo un gran potenziale, ma che difetta magari di cattiveria agonistica. Nessun dubbio invece circa la forma fisica e a confermarlo anche in questi giorni è stato il preparatore atletico prof. Francesco Ramanzin. Piuttosto le verifiche devono essere fatte sulla condizione mentale. Più di qualcuno, fra gli addetti al settore, sostiene che “il primo avversario di questa Isello è proprio la stessa Isello”. Rigo&C, però, nonostante le oggettive difficoltà che sono sta-

te incontrate, hanno dimostrato di non mancare gli appuntamenti davvero importanti. Ora non c’è nemmeno più bisogno di appellarsi alla riscoperta degli stimoli perché le corse in Campionato e in Eurolega ne offrono bene a sufficienza.

di Giannino Danieli


i r o l o c i r t i d i v i br

ni e li

lissima a n fi a l o rsa vers iziata: o c a l : o Ci siam o tricolore è in rividi l per il tito a di un mese da b cronac

ha

permes-

so al Molfetta Da (non poteva né o

n migliorare né pegni n a giorare la sesta posizioGi ne) di operare un clamorodi

P

roprio all’ultima giornata della regular season era arrivata una delusione cocentissima. La Isello Vernici aveva affrontato la trasferta di Molfetta con trequarti di titolo in tasca. Il team di Gaetano Marozin era appaiato in vetta,

dopo u n a straordinaria rincorsa dal quarto posto, al CGC Viareggio. Una vittoria della Isello a Molfetta, pur a fronte di un prevedibilissimo risultato pieno dei viareggini in casa con il Pordenone, avrebbe permesso alla Isello di conquistare il titolo di regular season con il beneficio di tre gare, al meglio di cinque, da disputarsi al PalaLido in una ipotetica finalissima. Ed invece è successo che un rigore a una manciata di secondi dalla fine

so aggancio ed arrivare al 3-3. Di conseguenza primo posto al CGC Viareggio e secondo alla Isello Vernici. La prima tappa dei play off è partita così dal Palaporada, pista dell’ostico Seregno (settimo alla fine della regular season) dell’estremo vicentino Giovanni Fontana. La reazione della Isello alla delusione di Molfetta era stata immediata. Buon margine di vantaggio e gara ben gestita per trequarti, poi qualche rischio nel finale, ma alla fine un 4-2 confortante. “Vogliamo chiudere subito la pratica Seregno –aveva detto al termine il bomber materano Tataranni-. In gara2 al Pa-

laLido (ndr, 26 aprile) dobbiamo assolutamente imporci, e ne sono certo, per poter quindi respirare in attesa di gara1 di semifinale in calendario martedì 3 maggio”. L’avversario di turno doveva uscire dal braccio di ferro tra Amatori Sporting Lodi e Goccia di Sole Molfetta. Il sorprendente team di mister Poli si era imposto clamorosamente fra le pareti amiche, ma poi era stato sconfitto al PalaCastellotti perdendo anche il suo autentico punto di forza Fernandez espulso con il rosso. Tutto era quindi rimandato alla decisiva gara3, sempre al PalaCastellotti, in calendario per venerdì 22 aprile. Di sorprese i quarti di finale dei play off ne hanno offerte a raffica, con risultati striminziti anche per le altre grandi del campionato a conferma di una stagione molto equilibrata con più di un serio pretendente al titolo. A proposito di risultati sofferti vedasi il blitz del Bassano54 a Breganze, gara risolta con il golden gol. Oppure la vittoria di misura della capolista CGC Viareggio sull’osti-cissima pista di Sarzana (ottavo, ultimo posto da play off, al termine della regular season). Insomma il percorso verso la finalissima per il titolo tricolore è disseminata di forche caudine. Che, per superarle, necessitano schiene robuste oltre a nervi saldi, lucidità e freddezza. Il tutto condito magari anche da un pizzico di buona sorte.


I

l titolo di Eurolega, rispetto all’obiettivo scudetto, propone altre e ben più pesanti difficoltà. L’organizzazione della Final Eight se l’è aggiudicata La Vella Andorra, pur non avendo tradizioni hockeistiche. Una destinazione che ha sollevato più di una perplessità. Per una serie di vari motivi la sede della Final Eight non era approdata né a domicilio di club spagnoli, catalani e portoghesi. Che avrebbero comunque fatto coalizione ed esercitato una forte pressione politica per farla arrivare alle porte di casa. E così è stato. L’annuncio sui media iberici era stato lanciato addirittura ben prima della scadenza del 31 marzo, termine ultimo per la presentazione delle offerte da parte delle società che volevano aggiudicarsi l’organizza-

la Isello fosse arrivata seconda avrebbe beccato il Barcellona, nel caso di un primo posto com’è successo ci sarà il Reus Deportivo! La Isello debutterà quindi contro il Reus Deportivo giovedì 19 maggio. Si tratterà di un match ad eliminazione diretta, quindi senza appello. Già in questo appuntamento la Isello dovrà quindi essere in grado di disputare la partita perfetta, magari come quella nell’andata al PalaLido contro il Porto che rimediò per le proporzioni una sconfitta storica. Oppure come quella al PalaBarsacchi col Cgc. Nella OK Liga mancano tre giornate alla fine e non sono previsti i play off. Comanda proprio il Reus Deportivo (57 punti), seguito dal Liceo La Coruna (55) e la lotta per il titolo sembra

Final Eight Eurolega

27

La Isello Vernici è l’unica squadra italiana ad essere approdata alla Final Eight che si disputerà a La Vella Andorra: il nostro Giannino Danieli fa un’interessante analisi delle sfidanti del team biancoceleste di Giannino Danieli zione. Certe conclusioni poco edificanti allora arrivano in modo naturale. Sembra si voglia fare di tutto e di più perché questo titolo di Eurolega vada a finire nelle casse di qualche club iberico. La Isello Vernici è l’unica squadra italiana ad essere approdata alla Final Eight. S’è conquistata il diritto classificandosi prima in solitudine nella fase a gruppi nel girone D, forse il più scontato dei quattro. Isello (alla fine prima) e Porto (alla fine secondo) avevano già opzionato i due posti a disposizione ancora prima del via. Per Cronenberg e Coutras nessuna possibilità. Il team francese però ha giocato un gran brutto scherzo, proprio nell’ul-timo turno, alla corazzata Porto imponendogli un clamoroso pari (7-7) che ha fatto scivolare Gil&C al secondo posto. Pur con un arrivo alla pari fra Isello e Porto, il primo posto sarebbe comunque andato appannaggio dei biancocelesti in virtù della differenza gol negli scontri diretti. Arrivare primi in solitudine è stato importante principalmente per il prestigio e l’immagine. Non tanto per l’effetto incroci in Final Eight. In altre parole se

proprio ristretta a queste due squadre perché il Barcellona (altra storia in Eurolega dove ha dominato la fase a gruppi chiudendo il suo girone a punteggio pieno) è solo al terzo posto a sette lunghezze dal Reus. In OK Liga quello del Reus è il secondo migliore attacco con 100 gol (Raul Maria Martin ne ha segnati 36 ed è capocannoniere di Liga) mentre la difesa con 54 gol subiti è la terza meno battuta. Anche i numeri di Eurolega la dicono lunga su di un avversario “bestiale” per la Isello Vernici. Il Reus ha chiuso al primo posto in solitudine il girone A con 15 punti. L’unica sconfitta (5-3) è arrivata per ‘stecca’ dal Liceo. Alla pari di quello del Porto è stato il migliore attacco (40 gol) di tutta l’Eurolega. Quella dei rossoneri è stata invece la terza difesa meno battuta (18 reti, come quella del Candelaria) dopo quelle di Barcellona (7), Blanes e Follonica (15). Per la Isello insomma ci vorrà un’impresa in piena regola.


28

la primavera che fa bene Primavera è spesso sinonimo di bel tempo, il primo clima mite, le giornate che si allungano, insomma il tempo per molti sportivi di uscire di casa, ma anche il tempo che lo sport entri nelle scuole. Si terranno infatti in questi mesi diversi tornei scolastici divisi per discipline, dall’atletica, all’arrampicata, al rugby. In attesa delle gare e dei possibili risultati per le scuole valdagnesi proseguono gli aggiornamenti da diverse società cittadine.

di Giulio Centomo Arrampicata indoor: grande spettacolo in scena a Valdagno

Si è tenuta presso la palestra di arrampicata indoor Sandri e Menti del Palasoldà di Valdagno la 2^ prova del Trofeo Regione Veneto Under 20 Lead, manifestazione organizzata dal GRV I Sogati in collaborazione con l’associazione El Maneton di Schio ed i patrocini del Comune di Valdagno e della Provincia di Vicenza. 8 tracciati di gara che hanno messo alla prova più di 60 partecipanti divisi in 4 categorie maschili e femminili. Tra gli atleti di casa si sono distinti Francesco Urbani (2° cat. U20 maschile), Davide Santagiuliana (5° cat. U20 maschile), Valentina Fin e Marta Piccoli al 5° posto pari merito nella finale della cat. U18 femminile.

Atletica leggera

Si sono tenuti lo scorso 2 e 3 aprile due prove nazionali di corsa campestre e podistica, ospitate negli affascinanti scenari di Tezze sul Brenta e di Piazza dei Signori a Vicenza. Le competizioni erano riservate ad atleti che durante l’anno avevano partecipato alle gare individuali Provinciali e Regionali piazzandosi nei primi posti. 1700 i partecipanti all’appuntamento con la corsa campestre C.S.I. di Tezze sul Brenta, provenienti da tutta Italia. Erano presenti anche 13 atleti della

Polisportiva Valdagno che ha conquistato il titolo italiano nella categoria Ragazzi con Mirko Cocco, già distintosi in altre C.S.I. e FIDAL. Buoni i piazzamenti anche per gli altri atleti valdagnesi che possono vantare un palmares di tutto rispetto con diversi titoli di categoria sia a livello regionali che provinciale. Ben 42 squadre giovanili hanno invece preso parte alle Staffette delle Regioni, organizzate in Piazza dei Signori a Vicenza. Un totale di 210 atleti, tra cui una staffetta giovanile maschile e una femminile con i colori della Polisportiva. Alla fine della giornata il bilancio ha visto un 13° piazzamento per i maschi, mentre sono state le ragazze ad agguantare il miglior risultato arrivando al 10° posto. Soddisfazioni per atleti, genitori, dirigenti, preparatori, allenatori che cominciano a cogliere i primi frutti sudati della stagione. Proprio con il mese di aprile hanno poi preso il via le gare su pista che vedranno anche gli atleti valdagnesi cimentarsi nelle varie specialità. Due le gare in calendario in città, la prima il 9 aprile e la seconda il 30.

Rugby, un anno d’oro

Primavera e tempo anche di test match per la formazione U18 del Rugby Alto Vicentino. Il XV nero arancio ha infatti disputato due incontri amichevoli contro la formazione sudafricana del Treverton College Sport e contro

i pari età del Moortown RFC Names (vittoria per i padroni di casa per 20-12) Due partite senz’altro combattute che hanno visto trionfare la sana sportività. Giornata d’oro quella del 10 aprile scorso per la palla ovale. Con una sudata vittoria contro i rodigini del Rugby Frassinelle il Rugby Alto Vicentino ha ipotecato la vittoria del campionato di serie C C.I.V. 2010-2011, un traguardo che giunge dopo 10 anni di attività grazie agli sforzi ed alla grinta di un gruppo folto e ben affiatato.

Brava Martina...

Sempre domenica 10 aprile, nel giorno della Granfondo Liotto che anche quest’anno ha visto un incredibile numero di partecipanti, dal Sud Africa è giunta la bella notizia del 9° posto della nostra triatleta Martina Dogana nella Ironman.

… e brava Mariasole!

Mariasole Piccininno del Circolo Scherma Valdagno si è classificata prima atleta del Veneto ai Campionati Regionali Open assoluti nella spada femminile tenutisi presso gli impianti sportivi del CUS Padova. Al termine del torneo l’atleta valdagnese ha disputato l’incontro per l’accesso alla finale assoluta contro la polacca Martewicz perdendo per 15 a 8. Alla fine il trofeo è andato alla taiwanese Chen che in finale ha battuto proprio la Martewicz. Mariasole ha tuttavia disputato lo

spareggio per il titolo regionale contro la schermitrice vicentina Paola De Boni, in un incontro molto equilibrato conclusosi sul 15 a 13 a favore di Mariasole che è quindi stata proclamata Campionessa Regionale assoluta.

In piscina a Valdagno nuotano gli Squali

Si chiamano Shark – Piscine di Vicenza e sono i nuovi atleti della pallanuoto made in Valdagno, partiti da Schio nel 2008, passati per Malo e infine approdati qui. Si tratta di un gruppo di circa 13 giovani tra i 17 e i 21 anni, con passate esperienze di ottimo livello nel mondo del nuoto italiano e ora tuffatisi in una nuova avventura. Pur con diverse difficoltà per trovare le strutture disponibili ad accoglierli questo team neonato comincia a fare le prime bracciate sotto l’occhio vigile degli allenatori Brando Stacul e Franco Manzardo. Quest’ultimo segue una decina di ragazzi tra i 14 e i 17 anni che si stanno avvicinando a questa novità per la vallata dell’Agno. Tutta la squadra sta dimostrando grinta e passione, qualità che mette in acqua nei diversi incontri amichevoli disputati finora contro i ben più rodati colleghi di Vicenza e del Plebiscito di Padova. La strada è tutta da costruire, ma le basi sono già assai promettenti.


allo sport

www.stargraphic.it

29

L’aiuto e il supporto di tanti amici o stati fondamentali per la realizzazione del Centro di Arrampicata 7A. Grazie a tutti dalle Guide! Lun - Mer - Ven Mar - Gio Sab - Dom

ORARI ore 15.00-23.00 ore 10.00-23.00 ore 10.00-20.00

PREZZI Singola Singola Soci Singola Minori di 15 anni Singola per minori di 8 anni

agnati da genitore pagante

12 entrate

a ai soci – validità 3 mesi

12 entrate minori di 15 anni

a ai soci – validità 3 mesi

accumulo punti: entrate un ingresso omaggio, entrata un premio in attrezzatura

euro 8,00 euro 7,00 euro 5,00 gratuita euro 68,00 euro 48,00 euro 2,00

400 MQ ARRAMPICABILI

a ai soci – scadenza anno solare

www.salewa.it

CENTRO DI ARRAMPICATA 7A

omba, 7/A, Zona Industriale Valdagno (VI) Info: Centro Sportivo Le Guide Tel. 0445 1742890 Cell. 338 1485705 info@csleguide.it www.csleguide.it

CENTRO DI ARRAMPICATA 7A via Tomba, 7/A, Zona Industriale Valdagno (VI) Info: Centro Sportivo Le Guide Tel. 0445 1742890 Cell. 338 1485705 info@csleguide.it www.csleguide.it


pallamano 30

a una schiacciata dalla storia

nuoto

in acque tricolori

La Famila Schio Nuoto si conferma team da alta classifica nei Campionati italiani primaverili di categoria

P

di Enzo Casarotto

iù che positiva, così si può riassumere la partecipazione scledense alla 40ª edizione dei Campionati Italiani Primaverili di categoria di Riccione. Un successo avvalorato da 8 piazzamenti nei primi 8 posti validi per le classifiche a squadre e dove alcuni piazzamenti ed in particolare due, hanno sfiorato il podio per pochi centesimi. Anche stavolta una piccola realtà come la Famila Schio Nuoto è riuscita a qualificare un numero importante di atleti ponendosi al livello e molte volte superando società di città molto più grandi o di quelle, frutto di fusione tra vari impianti. Con la formula del “numero chiuso” di 30 atleti che hanno ottenuto le migliori prestazioni stagionali e di un massimo di 6 gare per atleta, sotto la guida del Responsabile Tecnico Manuel Borga e dell’Allenatore in seconda Lorenzo Decchino, 9 sono gli scledensi che hanno strappato il biglietto di partecipazione, Alessandra Abbenite, la matricola Giulia Fontana e Marta Fontana per le femmine e Filippo di Enzo Casarotto Gasparin, Matteo Greselin, Nicola Retis, Jacopo Sambo, Denis Savio e Matteo Zampese per i maschi. Per loro la possibilità di disputare ben 25 gare individuali asta un anno perché la Pallamano Schio Europa, la forper puntare a posizioni di prestigio e dove Greselin e Retis erano chiamati a bissare mazione dell’appassionato presidente Bruno Strobbe, si i podi della scorsa edizione. In un’edizione da record con 1923 giovani talenti del trasformi e da “cenerentola” – lo scorso anno fanalino nuoto sui blocchi di partenza (867 femmine e 1.056 maschi), per 5.188 presenze di coda in serie B maschile – diventi una squadra inviin gare individuali e 572 per le staffette con complessive 243 società rappresentate diabile. Per la verità un “ritocco” c’è stato! E’ arrivato un a contendersi 161 titoli individuali (87 maschili e 74 femminili) e 18 di staffetta nuovo allenatore che risponde al nome di Daniele Casa, equamente divisi tra maschi e femmine, la pattuglia scledense non ha deluso le un nome che è una garanzia nell’ambiente della pallamano e se per i aspettative come dimostra il recente passato con gli scledensi che negli ultimi 3 miracoli… ci vuole tempo, parliamo quindi di “ricetta vincente” e non lustri, hanno conquistato 1 Oro, 5 Argenti ed 11 Bronzi. potrebbe essere altrimenti se una formazione dai bassifondi nel giro di Orgogliosi della propria identità societaria/territoriale e intenzionati a ripagare la una sola stagione , risale fino a conquistare il primato nel campionato fiducia dello Sponsor principale Famila del Patron Marcello Cestaro, questi sono di serie B. E pensare che la new entry nel suo discorso introduttivo i risultati ottenuti che hanno confermato le aspettative al femminile con Marta aveva pronosticato la vittoria del torneo di B in due anni. Il gruppo gli Fontana a punti nella classifica a squadre con il 5° posto ottenuto nei 50 m rana ha risposto e ha fatto ancora meglio: ha dimezzato i tempi e al presidente “Juniores ‘96” (33”42), 9ª ad un soffio dalla zona punti nei 100 m rana (1’13”15) Strobbe qualche lacrima di gioia è anche scappata perché cancellare un e 12ª nei 200 m rana (2’41”25). L’esordiente sorella Giulia Fontana, impegnata campionato avaro di soddisfazioni e subito sbaragliare il campo sa di in ben 5 specialità, ha conquistato punti per la classifica a squadre ottenendo il straordinarietà. La ricetta? “La gran voglia di riscatto e di vittoria dei 7° posto nei 200 m stile libero “Ragazzi ‘98” (2’11”03), giungendo poi 10ª nei ragazzi –a afferma il tecnico Daniele Casa - e pensare che nella prima 400 m stile libero (4’34”34), 13ª nei 100 m stile libero (1’01”34), 14ª nei 200 gara abbiamo perso di un gol a Camisano, poi le cose si sono messe sul m dorso (2’26”82) e 16ª nei 50 m stile libero (28”14). 21ª posizione anche per binario giusto e sono arrivate nove vittorie di fila che ci hanno permesso Alessandra Abbenite nei 400 m stile libero “Juniores ’96” (4’30”93). di guadagnare il vertice. – Un campionato in corsia di sorpasso quindi. Più ardua la situazione dei maschi nonostante i miglioramenti cronometrici “Ci siamo un po’ complicati la vita perdendo con il San Vito (seconda e fatti registrare, Matteo Greselin ha ottenuto ottimi quarti posti nei 50 m dorso ultima sconfitta), risultato questo che ci ha costretti a mantenere la con“Cadetti” (25”59) a soli 7 centesimi di secondo dal podio e nei 50 m delfino centrazione giusta fino al trionfo con la vittoria del 9 Aprile di Mestrino”. (24”82) dove il bronzo è svanito per soli decimi rispetto al tempo che lo scor– Fin qui tutto bene quindi. “Per la società è un traguardo storico perché so anno gli fece vincere il bronzo della specialità. Greselin ha ottenuto anche finora si era vinto senza “medaglia” e la vittoria ha maggior risalto perché il 10° posto nei 100 m dorso (55”67), l’11° nei 100 m stile libero (50”58) conquistata con ben tre agguerrite avversarie in un torneo spezzettato da ed il 12° nei 200 m stile libero (1’50”53). Preziosi punti di classifica li ha interruzioni e rinvii. Un bravo (ed un grazie) va ai ragazzi che tra l’altro ottenuti anche Nicola Retis con l’8° posto sia nei 50 che nei 100 m delfino hanno chiuso con il primato nella statistica di miglior difesa con una media “Cadetti” (24”97-54”94) e a conclusione del suo impegno si è poi piazzato di 22,5 gol subiti. Ora ci aspettano i playoff promozione e la speranza e al 21° posto nei 200 m delfino (2’05”16). A parziale consolazione, sia per quella di riuscire ad ottenere il passaggio in A2 che per il gruppo e la città Greselin che per Retis, il fatto di essere stati preceduti nei risultati da atleti al sarebbe un meritato traguardo per l’impegno dei ragazzi, nella speranza secondo anno “Cadetti” mentre loro sono in entrata in questa categoria dove che lo sponsor Europa S.r.l. (leader nella produzione di forni ed accessori i titoli nazionali non sono assegnati per anno di nascita come per i “Ragazzi” per panifici, pasticcerie e pizzerie), che tanto ha fatto fino ad ora ci possa e gli “Juniores” bensì per biennio di permanenza. Ancora punti validi per la sostenere anche eventualmente in serie A2”. classifica a squadre li ha ottenuti Matteo Zampese con l’8° posto nei 100 m rana “Ragazzi ‘96” (1’07”72). Il giovane rappresentante scledense si è anche piazzato 10° nella doppia distanza (2’27”01) e al 28° posto nei 200 m misti (2’17”20). Jacopo Sambo 19° nei 50 m stile libero “Juniores ‘94” (24”06) e 27° nella doppia distanza (53”39). Denis Savio è giunto 38° nei 50 m stile libero “Cadetti” (24”66). Squalifica invece per Filippo Gasparin nei 400 m misti “Ragazzi ‘96”. I piazzamenti ottenuti hanno permesso alla squadra femminile di classificarsi al 59° posto nella classifica a squadre “Ragazzi”, al 51° in quella “Juniores” ed all’ 80° su 243 società in quella “Assoluta” migliorando le posizioni della scorsa edizione. Quella maschile ha chiuso al 19° posto nella classifica a squadre “Cadetti”, al 80° posto in quella “Ragazzi” ed al 51° in quella “Assoluta”.

La Pallamano Schio Europa, dopo l’esaltante vittoria della Serie B, punta alla serie A2: e ha tutti i numeri per poter conquistare un traguardo storico

B


Vendesi ultimi appartamenti prestigiosi pronta consegna 2012

31

case a basso consumo energetico

VIVERE ti ri o v fa a d re e iv v O C R NEL PA in fase di certificazione

Prot. Nr. 2010/0697..

Parco della Favorita - Valdagno immobiliare srl l’edilizia che ama l’ambiente ntino ce Vi o ed rn Co l r i s or e Fi i r a de i l o i rc b Pa o io m i m Villagg

vendesi TUA VILLA ultima la il v E D R E V EL

LA N

consegna Dicembre 2011

za provvigione telefonare: Per informazioni e vendita diretta sen / 335 614 70 08 BMI: 339 567 64 85 uffici 0445 480 222 - 335 102 96 28 o.org dagno - info@edilco.org - www.edilc EDILCO s.r.l. - via L. Galvani, 43/A Val

in fase di certificazione Prot. Nr. 2008/0251 e da Nr. 2010/0892 a 2010/0895..


32

H

o avuto la fortuna di fare quattro passi, una nebbiosa giornata di novembre, con amici del CAI di Arzignano, che mi hanno raccontato alcune storie di luoghi e persone. Alcune volte, per segnare la memoria, ricordare una persona, o una storia, i sentieri prendono nome, ma molto spesso noi li percorriamo senza sapere chi fosse la persona o l’evento cui sono dedicati. Chi volesse fare un giro nell’alta valle del Chiampo, partendo dal rifugio Bertagnoli alla Piatta e seguendo il sentiero n. 221 diretto al Passo della Scagina, incontrerà un breve itinerario dedicato,


sentieri 33

sentiero bertagnoli di Sabrina Bollori come il rifugio, a Bepi Bertagnoli. E’ un sentiero di raccordo che a quota 1410 m, poco dopo l’attacco della via ferrata Angelo Viali, si diparte dal sentiero principale, e va ad intersecare il Sentiero Milani, a circa 1600 m di quota, lungo la stradina d’arroccamento n. 202 che congiunge Montefalcone con il Passo delle Tre Croci. Il sentiero è stato realizzato nel luogo in cui, il 7 aprile del 1951, fu rinvenuto il corpo di Bepi, un giovane studente travolto da una slavina mentre sciava in solitaria. Il suo corpo restò disperso per settimane e fu ritrovato con il disgelo delle nevi primaverili. Bepi all’epoca si stava per laureare, aveva maturato un’esperienza partigiana, era sta-

to tra i fondatori del CAI di Arzignano ed amava molto la montagna. Per lui Bepi De Marzi ha composto alcuni anni dopo, nel 1958, Signore delle cime, una canzone divenuta universale, che ha percorso il mondo, e che ancor oggi sempre risuona per chi ha lasciato la propria vita in montagna. Nel punto del ritrovamento vi è un piccolo altare e una foto che mostra Bepi Bertagnoli ragazzo, seduto su una roccia, scarponi ai piedi e corda acciambellata sul torso. Il sentiero Bertagnoli è curato dal CAI di Arzignano, che lo ha risistemato anche recentemente. Come per tutti i sentieri escursionistici, partico-

larmente se esposti o ripidi, la percorribilità e la sicurezza del sentiero cambiano completamente in caso di innevamento, e in questa zona occorre molta prudenza, preferendo se necessario attendere stagioni più propizie. Il sentiero Milani, che si incrocia salendo oltre, è dedicato invece a Francesco Milani, alpinista e storico gestore per molti anni del rifugio alla Piatta inaugurato nel 1949. Una volta raggiunto il sentiero Milani, che è un tratto del sentiero numerato 202, si può proseguire in direzione del Monte Gramolon o del Passo Mesole. Ci sono varie possibilità in entrambi i sensi di compiere dei circuiti ad anello e ritornare al punto di partenza.


pallavolo 34

C

come back to C L’Artifer Zané centra l’obiettivo stagionale e ritorna in serie C di Enzo Casarotto

i siamo! Questo lo slogan che girava al Palazzetto di Zanè, a fine gara, dopo la vittoria per 3-0 contro il Torrebelvicino che ha consentito la matematica certezza del passaggio in Serie C Regionale. Poi la notizia della sconfitta del BVS Volley Rovigo per 3-2 e la vittoria del Logimont Montorio per 3-2 assegnava il primo posto matematico all’Olimpia Volley Zanè, ad una giornata dal termine del Campionato di Serie D ha completato l’opera. Una stagione in crescendo per la squadra di Ugo Soliman con sole due sole sconfitte al passivo e palasport zanediense inviolato. L’arrivo dello schiacciatore Mirco Dalla Libera, ex giocatore di Serie A e B, con trascorsi a Bassano a e Schio, ha dato una marcia in più a questo gruppo, già forte per la presen-

za dell’altro schiacciatore Enrico Poletto e dei due opposti Oscar Panozzo e Simone Dalla Costa. Grande apporto l’ha portato anche il palleggiatore Simone Dalla Valle che, nonostante i suoi problemi fisici che lo hanno tormentato per tutta la stagione, ha saputo tenere degnamente il campo. Note positive anche dai centrali dall’ormai esperto della categoria Alberto Roman, sono stati affiancati due giovani diciottenni a cui Soliman ha dato piena fiducia: Filippo Torresan e Filippo Casalin e che in un continuo crescendo hanno contribuito alla causa. Il lavoro oscuro ma importante fatto dal libero Luca Simonato, sostenuto dai consigli dell’altro libero Mauro Grotto, ha salvato in molti frangenti set e partite. Un complimento va anche alle seconde linee, come il giovane palleggiatore Tommaso Carollo classe 1994, che ha potuto in alcu-

Questa la formazione dell’Artifer Zanè 2010-2011

15 Carollo Tommaso (Palleggiatore) 10 Casalin Filippo (Centrale) 9 Chilese Matteo (Schiacciatore) 6 Dalla Costa Simone (Opposto) 13 Dalla Libera Mirko (Schiacciatore) 7 Dalla Valle Simone (Palleggiatore) 4 Magnabosco Andrea (Centrale) 11 Panozzo Oscar (Opposto) 2 Poletto Enrico (Schiacciatore) 5 Quartiero Matteo (Schiacciatore) 1 Roman Alberto (Centrale) 3 Simonato Luca (Libero) 14 Torresan Filippo (Centrale) 16 Brazzale Gianni (Schiacciatore) 8 Brizzi Stefano (Schiacciatore) 19 Cappozzo Paolo (Schiacciatore) 17 Fina Andrea (Opposto) 12 Grotto Mauro (Libero) 18 Scalco Andrea (Palleggiatore)

ni sprazzi di partita far valere le sue qualità tecniche e tattiche a Matteo Quartiero, Matteo Chilese, Andrea Scalco e Andrea Magnabosco validi cambi al momento del bisogno. Il primo allenatore Ugo Soliman ed il suo vice Gianluigi Pettinà hanno scommesso fin dall’inizio su questo gruppo, sapenPrimo Allenatore: Ugo Soliman do che il mix tra esperti e giovani poteva essere Secondo Allenatore: Gianluigi Pettinà vincente. Un grazie a Direttore Sportivo: Roberto Savio tutti i dirigenti ( DaPresidente: Davide Broccardo vide Broccardo e RoFisioterapista: Nicola Faccin berto Savio su tutti) e ai sostenitori che hanno contribuito in vari modi a questo prestianche gioso traguardo con Savio e com- se il momento economico non cerpagnia già al lavoro per allestire to aiuta. Ora tutti a Cà Savio per la una serie C degna dei bei tempi “magnada” d’obbligo.

o r t e m o z z e m l a a z z i p à t i Nov Trattoria Pizzeria Capri via S.Cristoforo, 10 - 36078 VALDAGNO (VI) - tel. 0445/404771 - CHIUSO IL GIOVEDì


35


A

nche quest’anno siamo riusciti ad organizzare a Valdagno un Workshop, il terzo, di Taijiquan stile Chen Metodo Pratico Hong con il Maestro Chen Zhonghua e promosso dalla Scuola Italia Poon-Zè Team, diretta dal Maestro Giuseppe Bon, discepolo diretto del Maestro Chen Zhonghua, che sta portando avanti come sempre con grande entusiasmo questo stile in Italia già da tre anni. Io voglio ripetermi perché il mio desiderio è quello di trasmettere, anche solamente a qualcuno, la mia passione proprio perché è così che tutto tende a condensarsi in un unico obiettivo ed è lì che si muovono le nostre aspettative ed è ancora lì che l’emozione più grande ci rapisce nel tempo che non si esaurisce mai anche se sembra svanire così rapidamente. Per me questo è il Taijiquan: la passione; così condividere con il mio Maestro Bon e con gli altri allievi e amici l’emozione di incontrare nuovamente uno dei Grandi Maestri di questa Arte diventa un qualcosa di in-

mondo occidentale come una serie di movimenti solo corografici sia invece una vera e propria Arte Marziale di una energia talmente grande che raramente ho potuto vedere e assaporare marzialità più forte. Il problema sta nella applicazione corretta dei movimenti che devono essere talmente precisi e diventare una forma di abitudine che sono il risultato di un costante e continuo esercizio giornaliero altrimenti come dice il Maestro Chen “l’acqua che porto ad ebollizione si raffredda e per riportarla ad ebollizione devo ricominciare continuamente a riscaldare senza fine e senza un soddisfacente risultato”. Si deve “rovesciare il cielo” come dicono in Cina e cioè: il mondo della tradizione cinese fissa tutto “yang” il cielo e tutto “yin” la terra; noi siamo tra il cielo e la terra e veniamo considerati yin fino alle spalle, che fanno da divisori, e yang sopra. Così le braccia e le mani sono yang come la testa… e muoviamo costantemente questi arti per “fare” qualcosa. Allora “rovesciare il cielo” significa non fare che

anche nella tradizionale storia della nascita mitologica del Taijiquan l’essenza della lotta: la sfida tra una gru, equilibrio e velocità, e un serpente, energia interna e direzione. Non vi sembra così logico che sia proprio una lotta… di più vi ricordo che in lingua cinese il praticare Taijiquan si dice “Dà” che significa “picchiare”. Al Palalido di Valdagno si avvicina una giovane praticante di Taiji incuriosita dall’evento e mi dice un po’ perplessa “ma questo non è Taji…”. Ecco come togliendo fiocchi colorati e plastiche da una catena non si riesce più a riconoscere la “vera catena” cioè quella che dà ragione alla sua struttura. Quello che uno vedeva erano gli anelli di questa catena che smontati uno alla volta volevano essere studiati e assorbiti per poi fare la catena ancora più resistente. Pensavo a quanto noi allievi del Maestro Bon siamo fortunati ad avere un così ampio respiro nello studio e perfezionamento dei vari stili del Taijiquan e degli stili interni del Kung Fu.

una “élite” dell’Arte Marziale mi dà uno stimolo sempre più grande. “L’agire è il non agire”, uno dei principi del Taoismo viene così ad essere dimostrato in pratica ed il Maestro sembra essere assolutamente fermo mentre la sua energia travolge e respinge chiunque gli si oppone. Il Maestro Chen Zhonghua, con l’aiuto della sua semplicità e chiarezza, riesce a trasmettere, ad insegnare e a guidare gli allievi verso mete che sembrano impossibili, attraverso percorsi duri e, a volte, difficili da capire. “Imparare non si finirà mai perché l’Arte non ha limiti” diceva il Grande Maestro Chen Fake e non c’è messaggio migliore da portare con sé in “saccoccia”. Così se ne va un’altra settimana di duro lavoro e di esperienze importanti con momenti di contatto tra Scuole diverse europee nelle quali troviamo un legame, non occorre parlare più di tanto ma praticare assieme è stato sicuramente un momento indimenticabile.

e l a i d n o m e l a t i p a c a l l e n n a u Q i j i a T del

descrivibile. Questo anno il Maestro Chen arriva a Valdagno in auto accompagnato dal Maestro Winkler di Berlino, dal Maestro Bruck di Monaco e dal Maestro Codl di Praga rendendo il workshop di Valdagno un approfondimento internazionale dello stile Chen; considerando che si uniranno poi anche i Maestri Mandrà di Milano, Albiani di Prato, Leni da La Spezia e Tino Wong dal Portogallo e che è intervenuto anche il fortissimo Maestro Huang Shaosong che insegna a Pordenone, beh non si poteva in Italia trovare qualcosa di simile! Così partono i nostri giorni di allenamento, i primi due direttamente con il Maestro Bon, noi tre Istruttori della sua Scuola ed i Maestri stranieri che la Scuola del Maestro Bon ha voluto ospitare completamente, intensi e pregni di sofisticati movimenti così efficaci da sembrare “finti” in cui direzione, allineamento della struttura del corpo, angolo di azione e tempo fanno da padroni. Abbiamo imparato nel corso degli anni a capire quanto formidabile sia questo stile sia dal punto di vista della salute che della difesa personale tanto da riuscire a capire o meglio a percepire che il Taijiquan conosciuto più nel nostro

minimi movimenti con le mani e muovere invece le gambe e i piedi. Inizialmente sembra di essere un po’ dei “robot”, ed è anche quello che viene percepito da fuori; l’essere così lontani dallo stile Yang così morbido nei suoi movimenti ma totalmente inefficace come Arte Marziale porta indubbiamente a non riconoscere questo stile come parte del Taijiquan, ma questo è il Metodo Pratico del Grande Maestro Hong Junsheng che ha ricevuto l’approvazione direttamente dal Grande Maestro Chen Fake (indubbiamente tra i più Grandi Maestri di Taijiquan della storia) si devono togliere e pulire le forme e le applicazioni da tutta una serie di movimenti del corpo che non servono all’efficacia della lotta. Posso capire che ai non esperti questo metodo può apparire come una distorsione del Taijiquan, purtroppo per loro (quelli che non vogliono capire) invece è proprio il sistema che si avvicina di più alla tradizione di Arte Marziale Cinese, niente altro che uno stile molto energetico e potente di combattimento che impiega, con forte vantaggio, la meccanica interna del corpo per portare colpi sfruttando tutte le parti del corpo stesso, in particolare le mani, i piedi, i gomiti, le spalle, le ginocchia e le anche. D’altro canto sta proprio

Il Maestro Chen Zhonghua, allievo diretto della grande ed unica Scuola di stile Chen, Maestro di 19ma generazione dello Stile Chen sotto la guida diretta del Grande Maestro Hong Junsheng ci raccoglie spesso attorno ad una lavagna dove cerca di spiegare, in un modo semplice le applicazioni del Metodo e l’essenza del Taijiquan come se fossero l’estratto di un libro di fisica e meccanica del corpo. Continuo ad essere impressionato nel vedere in azione il Maestro Chen che ti atterra o ti respinge con una facilità che ti fa sembrare ridicolo. Ancora peggio penso ad un estraneo che ci osserva e pensa “tanto si sono messi d’accordo…”, beh gli direi vieni e prova a vedere quanto è vero che più sei grosso e più fai rumore quando cadi! Quando ho iniziato mi pareva tutto così complicato, quasi impossibile da raggiungere, invece adesso sotto la guida attenta del Maestro Bon stiamo un po’ alla volta raggiungendo dei risultati che erano solo lo scorso anno impensabili. Usare l’energia dell’avversario in un modo così semplice e seguire degli insegnamenti così essenziali ma così potenti mi entusiasma sempre di più, poi sapere che siamo in pochi a perseguire questo obiettivo e non essere così parte di una grande “ruota commerciale” ma di

Siamo riusciti a portare il Maestro Chen alla partita di Hockey a rotelle del Valdagno contro i tedeschi del Cronenburg vinta 7 a 2; abbiamo potuto mostrare al Maestro che vive in Canada e Cina e non aveva mai assistito a questo tipo di sport che Valdagno è, sì, una piccola cittadina ma così piena di energia tanto da esaltarlo… doveva un po’ trattenersi perché gli amici Maestri tedeschi non erano poi così soddisfatti sull’andamento della partita. Lo lascio all’aeroporto di Treviso lunedì mattina per Amsterdam dove terrà uno stage con gli amici olandesi per tutta la settimana successiva con la promessa di vederci a luglio in Cina a casa sua in montagna nel Daqingshan dove potremo praticare con il Maestro Bon per un bel po’ di giorni ed approfondire le dinamiche delle applicazioni marziali dello stile Chen. Penso di interpretare il pensiero di tutti se dico: “siamo così orgogliosi di essere partecipi diretti della grande Scuola Italia Poon Zè Team e nello stesso tempo allievi del Maestro Bon che ci dà la possibilità di imparare e imparare continuamente l’Arte del Taijiquan in tutte le sue sfumature, la tradizione, la sua filosofia e armonia, l’energia che racchiude con la consapevolezza di essere parte di una grande famiglia.


ale mondiale del it p a C la taiji quan “ ta a st è AGNO EN H C O R T S E A M IL Per due giorni VALD 37 I WORKSHOP CON II e l a G e N zi O H ra g O ” N IC T A A U TAIJI Q CHEN METODO PR E IL T S N A U Q I IJ Winkler di Berlino, ro ZHONGHUA TA st e a M il : ri to a n accompag l di Praga, i Maestri ai suoi straordinari d o C ro st e a M il , i Monaco a e Tino Wong zi e p S il Maestro Bruck d La i d i n Le , Albiani di Prato song che insegna o a h S Mandrà di Milano, g n a u H ro st e rtissimo Ma i del Portogallo e il fo di Massimo Neresin a Pordenone

Ancora grazie al Maestro Chen Zhonghua per averci fatto assaporare l’efficacia e l’efficienza del Taijiquan stile Chen Metodo Pratico del Maestro Hong Junsheng e per i suoi continui insegnamenti di vita. Un grazie al mio Maestro Giuseppe Bon della Scuola Italia Poon-zè Team di Vicenza, per i suoi continui ed instancabili insegnamenti, e a tutti gli amici e allievi che hanno fatto grande l’evento, senza dimenticare la preziosissima opera dell’amico Enrico e Larri. Un grazie ai Maestri che hanno partecipato con entusiasmo e con la loro presenza hanno catalizzato le aspettative di tutti. Non posso dimenticare di ringraziare la Associazione culturale artistica “Progetto Musica” per la disponibilità della Palestra, Sportivissimo per darmi sempre da anni la possibilità di portarvi una leggera brezza della mia esperienza, il Comune di Valdagno, in particolare l’Assessore allo Sport Alessandro Grainer, per aver dato il suo caloroso benvenuto al Maestro Chen, agli organizzatori e personale del Palalido, in particolare a “Chicco” Rossino ed infine il SUPERLATIVO Gaetano Verlato dei Supermercati Verlato di Valdagno per averci offerto il suo sostegno pratico ed economico con il sorriso di sempre del tutto gratuitamente… ce ne fossero di persone come voi tutti che aiutano i giovani e gli sport minori!

Ci puoi trovare su facebook “Bon Giuseppe”; cell. 328-7304862; e-mail: bongiuseppe@poon-ze.it Palestre: Axel di Vicenza, New Gym di Schio e Progetto Musica di Valdagno L’imparare non finirà mai perché l’Arte non ha limiti.



bike di primavera

cross country Michele Casagrande vince a Carrè la 3ª Cross Country Città di Carrè - Trofeo di Primavera. La Biker forever riceve i complimenti dai concorrenti

I

39

Testo e foto di Enzo Casarotto

l connubio Biker forever, Torre Vallortigara, Ecor Mtb festeggia sotto il marchio Alto Vicentino Mtb, la buona riuscita del “3° Trofeo di Primavera – Cross country di Carrè” sotto l’aspetto organizzativo, quello spettacolare per l’affluenza di pubblico e quello numerico con la presenza di ben 418 bikers che si sono confrontati nell’anello delle Bregonze in un percorso di otto km. con 238 metri di dislivello) da percorre più volte. In palio, per le 15 categorie in gara, nella prima delle quattro in programma per l’assegnazione del titolo provinciale di mtb, il 3° Trofeo di Primavera. La prima delle 12 prove della Veneto Cup (la prossima sarà il 17 aprile a Torrebelvicino) è anche una Top Class (nel Veneto di pari importanza c’è solo quella di Collalto di Susegana) e ciò fa onore agli organizzatori con in primis Gianni De Marchi il talentuoso ragazzo che della gara ne è l’anima oltre che l’ideatore. Presenti per complimentarsi con gli organizzatori e per premiare il vice sindaco di Carrè Renato Martini, gli Assessori Mario Fabrello e Mario Dal Cero e per la FCI provinciale Stefano Retis, e quella regionale Flavio Furlanetto e Giuseppe Fiorito quest’ultimo re-


40

sponsabile della Veneto Cup. La gara baciata dal sole anche se il fango l’ha fatta da padrone, è stata vinta da Michele Casagrande del D.S. Andrea Ferrigato (Team International), davanti al suo compagno di squadra Nicholas Pettinà (idem) che ha vinto la categoria Under 23. Bravi anche Damiano Ferraro (3°-Pro Team Viner) e Agostino Andreis (4°-Cicli Olympia) che hanno chiuso in rimonta superando nella seconda parte di gara il vincitore della passata edizione (e grande favorito) Raphael Visinelli della Forestale. Tra le donne ha vinto la friulana di Maniago Chiara Selva (Spezzotto Bike Team) che ha preceduto Luisa De Lorenzo Poz (Mtb Biga). Terzo gradino del podio per Romina Cipriani (Pro Bike Fiesso). Apprezzata dai concorrenti sia la qualità dei servizi, che la bellezza di un tracciato seppur fangoso molto tecnico e divertente da vera prova di cross country che seppur in calendario da soli 3 anni è una delle più attese della stagione.


41


lettere

Potete scrivere al Senatore Alberto Filippi inviando le vostre e-mail a: sportivissimo@mediafactorynet.it

se torna Mister Tituli? Gentile Senatore,

che ne pensa di Mister Tituli, ovvero di Mourinho? Sono un interista doc, seguo la mia squadra da sempre, e devo ammettere che solo Mourinho mi ha dato quell’orgoglio calcistico che né prima di lui né quest’anno con Benitez e Leonardo ho mai provato. Condivide? Un saluto e continui a essere vicino agli sportivi, Giacomo Petri. Caro Giacomo, Special One è un vincente. E’, per quanto si sia anche scritto che non sa di calcio quanto s’immagini che sappia, è il più grande allenatore d’oggi. Un sublime stratega del pallone. La sua forza, secondo me, sta nella capacità di usare fino in fondo tutti gli strumenti che ha: dai calciatori alle sue stesse parole. Storico com’è riuscito a sconfiggere il Barcellona nella Champions League vinta con l’Inter: a Milano, mentendo in campo una squadra aggressiva, rapita, a trazione totale, in cui tutti correvano ovunque; a Barcellona, disponendo una specie di catenaccio, attento, che non fa giocare, che non molla un minuto quello che si è conquistato nella partita di andata. Questa capacità di praticare un calcio così diverso è il talento tattico di Mourigno: la sua grandezza. Lui non vuole fare bella figura, vuole vincere, e questo è il suo segreto. Se Moratti lo riporta a Milano fa la mossa giusta. L’Inter è una squadra difficile, complessa che in passato è stata troppo discontinua. Come lo è stata quest’anno. Quindi bene il suo ritorno per chi ha il cuore nero-azzurro, ma anche per tutto il calcio italiano; con un’Inter guidata da lui, il gioco si fa duro e lo spettacolo ne guadagna.

Caro Senatore, Ho apprezzato molto la sua ultima lettera in cui ci invita a leggere i fatti di cronaca con il giusto distacco; però sarebbe opportuno che i media si dessero una regolata in proposito, poiché se continuano di questo passo, si finirà per non leggerli nemmeno più. Un cordiale saluto, Lino Scarpa

Caro Lino, sì, condivido parola per parola. Grazie, Alberto.

Un saluto vicino agli sportivi, Alberto.

Le vostre lettere possono essere lette anche nel sito: albertofilippi.it

sconto

20%

TUITA A R G E N INSTALLAZIO N O C , I L L E D O M I I T T SU TU mod. TE 550

mod. T 452 avvolgitore Ø 70 cassonetto a scomparsa parziale con bracci B47 a cinghia 335x200 cm SOLO 760 € invece di 952 €

avvolgitore Ø 78 - barra 40x40x2 braccio a cavo - argano 1/5 rapido.

Esempio 355x200cm

SOLO 686€ invece di 858 €

Esempio 415x200cm

SOLO 762€ invece di 952 €

Esempio 475x200cm

SOLO 821€ invece di 1,026 €

RE MADE IN ITALY ULTIMI GIORNI! - STRUTTU Via dei Frassini 1/15 (Centro Ponte Alto) 36100 VICENZA - Tel. 0444 340150 - Fax 0444 275260 Via del Lavoro, 13 Z.I. - 36070 TRISSINO (VI) - Tel. 0445 962527 - Fax 0445 497344 www.habitat-vi.it - info@habitat-vi.it - vicenza@habitat-vi.it


i r o t u b i r t s i Veneto D

cenza, tutta la vallata Vi di a ci in ov Pr lla de an parte e ci anni. Operiamo in gr rmatici e logistici ch 20 fo e in i tr ol em st da si e di or tt ti se ta l do Siamo Siamo ne ni inche tutte le operazio mpo, Montebello,…… ia an , Ch no o, zi an az gn ag zi m o Ar , tiv no dell’ag ative ore e rela ine, in base alle norm tre al singolo distribut ch ol ac m ire st lle ge de di e on no zi to ca et perm e la sanifi utenzione preventiva an ificati. m la r pe li bi sa en disp sono evoluti e divers i at zz ili ut i no da to gamen HACCP. I sistemi di pa il distributore. Possibilità di provare

Veneto Distributori s.n.c - Via G. Garibaldi, 83 - 36073 Cornedo Vicentino VI tel 0445-446250 fax 0445 446234- venetodistributori@tiscali.it



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.