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La morte di Gino Soldà
È
di Luigi Borgo
l’8 novembre 1989: Gino Soldà, il grande alpinista vicentino, muore sul suo letto di casa. Inizia dal racconto dell’ultimo giorno di vita, il più bel libro che sia stato scritto su Gino Soldà. L’autore è Tommaso Magalotti e l’editore è Nuovi Sentieri di Falcade, Belluno. Il libro è bello per tante ragioni: è scritto bene, è completo, ha quel tono da opera definitiva sulla vicenda umana e sportiva di Soldà che ce lo fa leggere già come un classico. Inoltre l’autore ha il talento di raccontare, parallelamente alle vicende biografiche del protagonista, la storia del suo tempo, dall’Italia fascista degli anni Venti e Trenta a quella degli italiani che fecero la Resistenza; da quella dei grandi sogni tricolori di gloria, quale fu la conquista del K2, a quella del boom economico delle prime vacanze di massa in montagna e sulla neve. Leggerlo è un modo per rivisitare, attraverso le lunghe camminate di Gino, quasi un secolo della nostra storia recente. Ci sono tante cose da dire su questo libro davvero ben fatto, ma qui mi preme soffermarmi sulla sua prima pagina. Diceva Pontiggia in una sua lezione di letteratura che l’inizio di un libro è sempre il paragrafo più pensato. Magalotti ha scelto di iniziare la storia di Gino Soldà raccontando il suo ultimo giorno di vita. Partire dalla fine per raccontare l’epopea di un grande scalatore che ha sfidato la morte in infinite imprese al limite e che è spirato a 82 anni compiuti sul suo letto di casa, non lascia dubbi sulla misura del suo essere stato un vincitore. Così inizia il libro: “8 novembre 1989. Era appena suonato mezzogiorno. Nella casa di via Griffani a Recoaro, la tavola per il pranzo era già stata apparecchiata. Di lì a poco, come del resto tutti i giorni, Gino e Lena avrebbero consumato il loro pasto. Senza dir nulla, a un certo punto, Gino aveva lasciato la cucina dirigendosi verso la camera da letto. Lena, intenta al suo lavoro, sentendo improvvisamente un rumore come da stramazzo, corse nella camera. Gino era riverso a terra senza coscienza. Dato l’allarme, giunse Giannina, la moglie del figlio Manlio. Venne subito chiamato il medico che arrivò nel giro di pochi minuti. Praticò il massaggio cardiaco. Gino non si riprendeva… Ore 12,15. Il cuore di Gino Soldà, dopo 82 anni e 8 mesi di battiti, si era spento per sempre”. Forse è andata davvero così, ma io sapevo un’altra versione di quel mezzogiorno in via Griffani, questa: sono appena scoccate le dodici e Gino è seduto a tavola con la moglie Lena. Mangia poco, Lena non ci bada, i vecchi mangiano sempre poco. Poi Gino si alza per andare a fare un pisolino. I vecchi fanno così, anche quelli che da giovani spostavano le montagne con la loro forza. Gino raggiunge la camera ma non si corica subito sul letto, prima si cambia d’abito. Toglie quello che ha addosso e si mette il suo miglior vestito, quello scuro con la camicia bianca. Quando Lena entra nella camera per vedere se dorme sereno, lo vede vestito come uno sposo. Non ho mai verificato se questa versione fosse vera o meno. Mi sarebbe stato facilissimo farlo. Manlio e Giannina sono amici, avrei potuto chiedere a loro. Non l’ho mai fatto. Non mi ha mai interessato verificare quella che per me è la sola vera morte di un uomo come Gino Soldà, un uomo che conosceva profondamente se stesso. Dopo aver passato una vita a confrontarsi con il limite estremo delle proprie possibilità fisiche e mentali, egli ha capito, in quel mezzogiorno dell’8 novembre 1989, che un battito così lento il suo cuore non lo aveva mai avuto prima, ha capito che questa volta era finita per davvero – uno sportivo sa qual è il suo limite – e allora fa quello che deve fare: raccoglie le sue ultime energie per farsi trovare pronto, come uno sposo.
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io g g a s e a p il o r t n e d KAYAK DA MARE IN CROAZIA: IL TOUR DELL’ISOLA DI KRK, IL PERIPLO DELL’ISOLA DI RAB, 250 KM DI SEA KAYAK, un fantastico trekking nautico dentro il paesaggio marino testo e foto di Mariano Storti
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ariano Storti in completa autonomia e in solitaria con un kayak marino ha circumnavigato in senso antiorario l’isola di Krk o Veglia, l’isola più grande dell’Adriatico, situata nel Quarnero, nelle vicinanze della città di Fiume, in Croazia. Veglia presenta il versante ovest abbastanza antropizzato, mentre la costa est, battuta spesso dalla Bora, è una scogliera di 30 km a picco sul mare di una solitaria e aspra bellezza: pareti di centinaiaia di metri precipitano in un corridoio marino tra i più tempestosi del Mediterraneo. Mariano, con un Kayak da mare in vetroresina, lungo 4.75 metri, dotato di due gavoni stagni, carichi di tutto il necessario per sopravvivere in completa autonomia in 5 giorni, ha percorso in solitaria 130 km, in condizioni marine diverse, dal mare piatto a mare con bora di frontale e onde di due metri nel capo sud dell’isola, nel canale di fronte all’isola deserta di Prvc. La navigazione sottocosta è iniziata è si è anche conclusa nei pressi del Grande Ponte che oggi collega l’isola alla terraferma. Il ponte di Veglia,
tra l’altro, è uno dei più grandi del mondo tra quelli costruiti in cemento armato. A un montanaro come Storti, che ha partecipato a varie spedizioni alpinistiche e viaggi estremi nel mondo, che ha volato con il parapendio molti anni, mancava forse il fascino del mare e con un Kayak, la tenda e poche altre cose è entrato in questo meraviglioso ambiente naturale. Ha scelto, ancora una volta, la strada della fatica fisica, pagaiare, per immergersi in una nuova dimensione orizzontale, fatta di sole, vento, tramonti ed albe, dormendo in piccole cale a pochi metri dal mare. Per concludere alcune interessanti note tecniche: rispetto al trekking classico in montagna, il trekking marino permette di mantenere medie orarie maggiori, 5 o 6 km all’ora, il peso dell’attrezzatura non grava sulle spalle, in quanto tutto è trasportato dal principio di Archimede, rispetto alla camminata però il dispendio energetico del pagaiare è maggiore ed è necessaria una certa tecnica per rendere efficiente il gesto atletico. In mare Mariano ha utilizzato carboidrati liquidi o maltodestrine, impiegate in tutti gli sport di lunga durata. A terra, invece si è alimentato normalmente e si è permesso anche qualche scorpacciata di pesce! Rispetto alle altissime quote, il vestiario è ridotto al minimo, la tenda è un’optional, Storti l’ha montata, per scelta una sola volta, per dormire senza nessun filtro, sotto le stelle. Ha utilizzato però le moderne tecnologie, come il gps che, inesorabile, dava la media oraria ed i chilometri percorsi. Anche nel sea kayak è presente, come nell’alpinismo, l’esposizione al rischio, esempio la bora oppure la lontananza dalla costa o le lunghissime scogliere prive di qualsiasi approdo.
L’ISOLA DI RAB: IL FILM
Nel periplo dell’Isola di Rab, il viaggio è più soft, mi accompagna con un gommone a motore Eddo Dal Lago che, munito di telecamera, riprende le fasi più belle di questo secondo trekkink nautico. Salpiamo dal porticciolo di Lukovo ed approdiamo, dopo una traversata di 6 chilometri nella desolata isola di Goli Otok, un tempo campo di concentramento durante il regime di Tito. L’Isola Calva è priva di alberi, in quanto è spesso spazzata dai venti di bora. Qui, vicino alle baracche abbandonate del gulag dell’ex Jugoslavia ci accampiamo per la notte. L’indomani “fuggiamo” alla volta delle selvaggia spiaggia Sahara, sull’isola di Rab che circumnavigheremo in tre giorni. L’isola di Rab, conosciuta anche con il nome di Arbe, è la più piccola delle quattro isole che compongono l’Arcipelago del Quarnero; i suoi circa 90 km di coste basse e frastagliate presentano un clima eccezionalmente mite, tanto che anche d’inverno sono rare le giornate senza sole e le temperature sotto zero. Rocciosa ad est, sul versante battuto incessantemente dai forti venti locali, è ricca di verde e di spiagge sugli altri lati, anche se spesso gli sbarchi sono resi difficili dalla fitta macchia mediterranea che spesso si spinge sulle rocce bianche e taglienti fino a lambire le acque fredde e limpide. Rab è sicuramente la più bella delle isole sorelle, Lussino, Krk e Cherso; la “perla del Quarnero” è nota per almeno tre motivi: ha dato i natali a San Martino, il frate tagliapietre andato a lavorare lontano, fondatore dell’omonima Repubblica; ha ospitato ed ospita! numerosi stuoli di nudisti, sin
da quando nel 1936 Edoardo VIII e Wally Simpson prendevano il sole in costume adamitico nella baia di Kandarola; infine, perché il suo capoluogo, che dà il nome all’isola, non è il solito villaggio di pescatori ma una piccola città d’arte, ricca di case d’epoca dai portali effigiati con gli stemmi araldici e dalle facciate abbellite con finestre rinascimentali. Le sue torri campanarie di pietra dorata si stagliano sul mare come gli alberi di una nave, richiamo familiare e rassicurante dopo una lunga giornata di navigazione. L’indomani, l’ultimo giorno, dopo una pagaiata di 30 chilometri, ci accampiamo nel posto più suggestivo, l’ insenatura di Mag: un pezzo di deserto in mezzo al mare. altri 20 chilometri lungo la costa croata ci portano al punto di partenza, il porticciolo di Lukovo, un altro cerchio si chiude.
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VIAGGIARE IN KAYAK DA MARE...
FFICIENZA E TOTALE IL VIAGGIO MINIMALE IN AUTOSU RA COMPENETRAZIONE CON LA NATU
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perché il kayak
l kayak ha doti marine straordinarie che abbinate a un’adeguata preparazione permettono di navigare velocemente in molte condizioni di mare. La navigazione in kayak è profondamente diversa da quella a bordo di qualsiasi altra barca:
• solo con un kayak si naviga con le mani sempre a contatto con l’acqua: qualsiasi cambiamento, anche minimo, delle condizioni del mare viene per-
cepito immediatamente e molto distintamente.
• con un kayak si può navigare anche a un solo metro dalla costa, infilandosi tra gli scogli e la terraferma dove nessun’altra barca può passare. • Il kayak è largo 60 cm, lungo 475 cm e pesca solo 8 cm • Con un kayak si naviga nel silenzio più assoluto. Si possono sentire i rumori più delicati come il rotolare subacqueo di un grosso sasso nella risacca di una piccola spiaggia o il fruscio generato dalle migliaia di tuffi ripetuti di un piccolo banco di acciughe.
• Il kayak non si inquina e permette il viaggio minimale in autosufficienza nella natura che tanto mi affascina.
cristallina sotto di me? Nessun altro mezzo può davvero permettersi di scegliere simili rotte.
• l’intimità dell’esperienza - il kayak permette un’esperienza molto intima con il paesaggio marino. Nessun altro vi può accedere.
• scenari memorabili - il kayak ci porta a contatto con luoghi, cieli, piante e animali, ricordandoci ogni istante la biodiversità della terra che abitiamo.
• la libertà di rotta - il kayak permette di scegliere davvero una rotta: passo tra questi scogli o passo tra questi altri? Attraverso la baia al tramonto scivolando sopra le reti già posate o sfioro il bagnasciuga osservando i sassolini della spiaggia passare nell’acqua
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un portiere e la sua squadra: emozioni tricolori
Luca Nieddu è il superportiere dell’Hockey Valdagno Under 15 che si è riconfermata la squadra più forte d’Italia in un finale di campionato da brividi, letteralmente da brividi di febbre per Luca che con abnegazione e spirito da vero campione ha superato se stesso per conquistare con i compagni il secondo consecutivo titolo tricolore di Carlo Nieddu Nome: Luca Cognome: Nieddu Nato: ad Arzignano, il 2 gennaio 1997 professione: studente hobby: portiere Hockey pista su rotelle inizio hobby: 2004 all’età di 7 anni palmares 2 titoli italiani e un secondo posto ai campionati italiani: ecco chi è il portiere del Valdagno A under 15 con un attivo di circa 130 partite fatte e praticamente quasi il 99% di queste vinte. Un asso di portiere che per amore della squadra di appartenenza e l’amicizia che lo lega con il resto dei giocatori ha sacrificato molto tempo libero per potersi allenare o per disputare le partite di campionato. Vi racconto com’è andata l’ultima finale di campionato Italiano hockey pista svoltasi tra il 2 e il 5 giugno scorso a Montebello Vicentino. Il giovedì pronto per la prima partita di qualificazione , il Valdagno incontra il Roller Novara per la prima volta nella storia. La partita si conclude senza particolare difficoltà con il punteggio di 13 a 1 per i ragazzi del Valdagno. Il venerdì seguente Luca e il resto dei suoi compagni hanno un’altra prova da affrontare; l’esame per conseguire il patentino della motocicletta,se non bastasse il prof di geografia gli riserva una bella sorpresa …. Deve essere interrogato… Nessun problema per il nostro portiere, che viene promosso all’esame del patentino e con non pochi pensieri riesce a svolgere anche l’interrogazione di geografia.. Questi prof !! Valli a capire… Invece di agevolare questi piccoli atleti, portacolori della città e della scuola a livello Nazionale e rimandare gli impegni scolastici di qualche giorno, rendono tutto ancora più difficile e, quindi, a rischio d’insuccesso. Nel pomeriggio dello stesso
giorno, i ragazzi incontrano la squadra più temuta del girone di qualificazione, il Follonica. Primo tempo siamo sotto di due goal, non riusciamo a capire cosa stia capitando al nostro portiere, sembra rallentato da non si sa cosa… Alla fine del match vinciamo per 5 reti a 2 .. Il nostro portiere esce cotto dalla partita. Giornata pesante per lui che non riesce a trattenersi dallo stress e la debolezza stessa gli causa una febbre da cavallo. Il sabato ha la febbre alta, non sappiamo cosa fare, riusciamo con qualche medicinale ad abbassare la temperatura. Luca entra in campo con tutti i suoi compagni che lo assistono per affrontare il Trissino, altra squadra difficile da contrastare .. Tra il primo e il secondo tempo, Luca stenta ad rientrare in campo, viene esortato a farlo e con gli applausi dei tifosi che nel frattempo vengono a conoscenza dello stato di salute del loro portiere e così lo acclamano ancora con più forza. Luca si ricarica fino alla fine partita…. Gli avversari non se ne accorgono dello stato di salute del portiere, altrimenti avrebbero sicuramente cambiato tattica di gioco. Il Valdagno vince per 4 reti a 1. La sera stessa altra partita dura, durissima, il Valdagno affronta il Breganze. Per tutta la partita il portiere del Valdagno non fa passare nemmeno un goal. I giocatori del Valdagno difendono porta e portiere e riescono ad avere la meglio con 5 reti a 0. Siamo in finale per il primo e il secondo posto… La notte, la passiamo quasi in bianco; si pensa che forse è bene ritirare Luca dall’ultima partita… ma Luca non demorde, non vuole abbandonare i suoi compagni. Arriva finalmente il mattino e con questo anche la par-
tita decisiva per decretare i Campioni d’Italia… La squadra avversaria ci fa pensare per il peggio... Il Prato è la squadra favorita che nel loro girone ha annientato con goal a raffica le squadre avversarie. I ragazzi del Valdagno sono i più forti, il portiere è un vero CAMPIONE, non fa passare nemmeno una pallina. Risultato finale, 6 a 0
per il Valdagno e per la seconda volta questi ragazzi sono Campioni d’Italia!!!! INCREDIBILE MA VERO SONO ANCORA CAMPIONI D’ITALIA. Mi scendono le lacrime per la gioia: vedere un ragazzo di soli 14 anni, che si è reso responsabile per la propria squadra, nonostante la febbre alta, mi emoziona. Luca sei un Campione vero
e qualcuno della squadra regina avrebbe dovuto prendere esempio da te e forse adesso il titolo della serie A sarebbe rimasto a Valdagno. Ps. Luca è stato anche premiato dalla sua scuola, le medie Garbin di Valdagno, come “miglior atleta del triennio”.
L
i c i b n i e r penne ne
’idea di andare anche all’Adunata di Torino in bici è maturata subito dopo l’Adunata Nazionale Alpini di Bergamo del maggio scorso, quando per la prima volta partecipavamo ad una Adunata Nazionale con il nostro Gruppo Alpini Ciclisti di Novale. Se, ci siamo detti, abbiamo raggiunto Bergamo coprendo in una sola giornata 205 km, potevamo in tre giorni arrivare anche a Torino. Tra Novale e il capoluogo del Piemonte ci sono 425 km. Fin dal mese di settembre abbiamo cominciato a studiare il percorso e quindi ad attivare i contatti con i vari gruppi alpini delle zone in cui pensavamo di fermarci la sera per avere ospitalità. Già a novembre 2010 tutto era pronto e concordato: percorso, gruppo dei partecipanti, luoghi di pernottamento, tempi di marcia: in perfetto stile alpino ogni particolare era stato messo a punto. Bisognava solo allenarsi e aspettare il giorno della partenza, fissato per il 5 maggio 2011. Finalmente partiamo: Gino Cerato, Rino Pellichero, Mauriziuo Peretto, Vittore Peserico, Luciano e Riccardo Ponza, Gianluca Preto. Claudio Reniero, Ennio Zordan assistiti dagli autisti delle 2 “ammiraglie”, Luigi Asnicar e Mario Dal Lago. La partenza è fissata per le 7 davanti, ovviamente, alla sede del Gruppo Alpini di Novale. Ecco la cronaca dei 3 giorni di viaggio:
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bici
Il Gruppo Alpini di Novale ha partecipato all’Adunata Nazionale di Torino, raggiungendola Sabato, 7 maggio, terza tappa km 90, in bici: cronaca di tre giorni Occimiano (Alessandria) di ciclismo Superga (Torino) Venerdì, 6 maggio, Giovedì, 5 maggio, prima tappa, km 175, Novale (Vicenza) Orzinuovi (Brescia) Ore 7 e 15 partenza del Gruppo di Novale per Montebello, Soave, Verona dove facciamo una breve sosta con foto davanti l’Arena. Poi subito in sella per Peschiera, Desenzano con sosta a Lugana, in riva al lago di Garda per il pranzo. Ore 14 abbiamo ripreso a pedalare alla volta di Montichiari, Ghedi , Manerbio, sosta caffè nella piazza principale ed arrivo, verso le 17 e 30, ad Orzinuovi, dove abbiamo fatto il nostro primo pernottamento. Alla sera grande festa con i componenti locali del gruppo alpini, cena, visita serale alla cittadina e poi tutti a nanna presso la nuovissima sede degli alpini di Orzinuovi.
seconda tappa km 160, Orzinuovi (Brescia) Occimiano (Alessandria)
Ore 7 e 30 partenza alla volta di Lodi, S. Angelo Lodigiano, Pavia, Cava Manara con sosta per il pranzo. Ore 14 e 40 di nuovo in strada con direzione Zinasco, Sannazzaro Burgondi, Meda, Torre Benetti ed arrivo a Occimiano alle 17 e 45 dove il gruppo è stato accolto in piazza del comune alla presenza di molti bambini e adulti che sventolavano la bandiera italiana. A dare poi ufficialità al momento c’era il sindaco del paese nonché presidente del locale gruppo alpini e il sindaco dei bambini. Ci è stato consegnato il gagliardetto del comune. Serata trascorsa in allegria assieme ai veci alpini del luogo, sotto un maxi tendone allestito in centro. Pernottamento presso la locale palestra.
Torino
Partenza ore 7,45 per Casale Monferrato ed attraversamento della Val Cerrina passando i paesi di Ozzano, Murisengo, Brozolo, Gassino. Quindi, dopo un breve summit tra noi, abbiamo deciso di raggiungere la collina di Superga (10 km di salita) con arrivo alle 12 e 20, visita della cattedrale, quindi alla lapide che ricorda la disgrazia del Grande Torino Calcio e poi ancora in bici per il pranzo a Torino, che lo raggiungiamo alla 13 e 15, dove incontriamo il nostro sindaco di Valdagno, Alberto Neri, il vicesindaco, Gaincarlo Acerbi, il nostro presidente di Sezione, Nazario Campi per la foto di rito. Alla prossima Adunata… in bici
Occimiano (Alessandria) Superga (Torino)
Novale (Vicenza)
Orzinuovi (Brescia)
Torino
calcio
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un ciclone rosa
lo sport a scuola
La Scuola Media “Garbin” si aggiudica il titolo regionale dei Giochi della Gioventù nel calcio adi5Martina femminile Dogana
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La scuola Media Garbin di Valdagno, un modello per l’educazione dei giovani allo sport
rande soddisfazione per la scuola media “Ita Marzotto Garbin” di Valdagno, che a sorpresa è riuscita a vincere la Finalissima Regionale dei Giochi Sportivi Studenteschi di calcio a 5 femmiun credo nile a Verona con la squadra composta da espresso da Maria Bauce, Sofia Bertoldi, Elisa Calzati, più parti quelElena Celotto, Teresa Falloppi, Beatrice lo che reputa Gaiarsa, Alberta Peserico, Giulia Schial’ambiente scolastico uno vo, Benedetta Storti, Sara Zarantonello e dei terreni migliori per la Silvia Zordan.. Da segnalare il fatto che diffusione della cultura e nessuna delle giovani calciatrici gioca a della pratica sportiva. Lo calcio. Alcune di loro ha esperienza nel confermano numerosi stubasket e la loro forza è stata proprio il di, esperimenti sul campo gioco di squadra, il far girare la palla e e ricerche, ma a dare la tespiazzare le avversarie. Le ragazze, guistimonianza più importante date dagli insegnanti Manuela Rossi, sono gli operatori che sono Nadia Bernardi e Luigi Sesso, si erano chiamati ogni giorno a svolaggiudicate il titolo provinciale a metà gere il ruolo di principali marzo giocando in casa al Palalido di promotori, gli insegnanti di Valdagno, avendo la meglio in semifieducazione fisica all’interno nale contro la scuola media di Altissidelle scuole. A Valdagno un mo e vincendo in modo spettacolare la ottimo esempio arriva dalla Finale contro la squadra del Longare Scuola Media Statale “Ita per 5-0. Lo scorso mercoledì 11 magMarzotto Garbin” che da digio la Finale Regionale si è disputata a versi anni porta avanti attività Verona, dove il sorteggio ha abbinato legate alle più disparate discila scuola valdagnese alle pari età di pline, dalle più conosciute fino Montebelluna (TV) e di Belluno. La a quelle non convenzionali. Il prima partita con squadra della Marbuon esito di questi progetti ca è andata benissimo, con una netta passa per il lavoro di squadra vittoria per 4-0. degli insegnanti coinvolti, un Nella partita successiva disputata team che anche nell’anno scolacon le atlete bellunesi le ragazze di stico 2010-2011 ha lavorato con Valdagno si sono portate sul 2-0, grande affiatamento, e riceve un per essere poi raggiunte allo scadeprimo riconoscimento nei sucre del tempo. Quindi la successiva cessi ottenuti anche quest’anno. partita tra Montebelluna e Belluno Il progetto educativo si è basato è diventata decisiva per l’accessu un approfondimento degli so delle nostre in finalissima. La sport di squadra, che hanno pervittoria è andata alle trevigiane, messo da un lato di lavorare sul grazie alla buona sorte e alla loro coordinamento corporeo, mentre determinazione (oltre al tifo deldall’altro hanno potuto inserire le ragazze della Garbin!), con il un importante bagaglio valoriale risultato di 5-2 per cui il Montelegato al rispetto delle regole e al belluna non è riuscito a sorpasconcetto del fair-play. Un corretto sare, per un solo gol, la scuola di e completo progetto educativo di Valdagno. questo genere, infatti, se non può Scrollata di dosso la paura di esimersi dal coinvolgere il lato pretnon entrare in finale, le giovani tamente atletico non può neppure atlete valdagnesi hanno messo dimenticare i suoi giovani destinatain campo cuore e caparbietà, ri, che soprattutto alla loro età sono disputando un match davvero ben permeabili anche agli insegnaperfetto contro la squadra di menti che lo sport può dare per la vita casa veronese. di ogni giorno. Una supremazia nel gioco e Degni di nota sono i successi della nella tecnica dall’inizio alla formazione femminile di calcio a 5 fine, che ha portato alla vittoche ha conquistato il titolo provinciaria meritatissima con il risulle, seguito da quello regionale, di cui si tato nettissimo di 5 a 0. parla nell’articolo di Martina Dogana. Le ragazze della Garbin hanNon è da meno la squadra di snowno così potuto alzare la preboard, che a fine gennaio è salita sul stigiosa coppa come nuove primo gradino del podio al Campionacampionesse regionali.
È
di Giulio Centomo
to Studentesco Provinciale grazie alle belle gare disputate dagli studenti Matteo Visonà e Andrea Cortivo. Gli stessi atleti hanno poi guadagnato un meritato secondo posto alla fase regionale. Sono poi approdati fino alle semifinali provinciali anche le squadre di calcio a 5 maschile e di pallavolo femminile. Non sono mancati nemmeno diversi ottimi risultati individuali nell’atletica, come nella corsa campestre, il nuoto e lo sci. Per il terzo anno consecutivo è proseguito infine un importante e singolare esperimento. Si tratta del laboratorio di “Gymnaestrada”, che fin dall’inizio ha riscosso un grande successo negli studenti coinvolti (26 quelli partecipanti al laboratorio nel 2010-2011). In questa novità, ancora poco diffusa nelle scuole della provincia, si intrecciano gli sport convenzionali con le pratiche “di strada” come lo skateboard, le evoluzioni sui pattini o ancora il parkour in una miscela esplosiva ricca di energia in grado di attrarre anche e soprattutto i più scettici. Basi pensare che esistono campionati dedicati esclusivamente alla gymnaestrada fino a livello mondiale, molto diffusi soprattutto nel mondo anglosassone, in Spagna, Portogallo e Francia. Il progetto, sviluppato fin dal 2008 all’interno della Scuola media “Garbin”, prevede la costruzione di una coreografia su un tema definito e nella quale confluiscono in gran parte gli spunti degli studenti partecipanti che, giorno dopo giorno, elaborano, variano, correggono il prodotto finale da portare ad una manifestazione provinciale. Quest’anno, proprio la partecipazione attiva dei ragazzi e delle ragazze si è fatta preponderante occupandosi anche della scelta delle musiche. In ogni coreografia sviluppata si è scelto di proporre l’utilizzo dei comuni attrezzi ginnici nel modo più lontano possibile dal loro consueto impiego, dalle funi di ogni genere utilizzate il primo anno, passando per i diversi tipi di palla dello scorso anno, fino ad una rivisitazione delle discipline olimpiche per l’anno da poco conclusosi. Il Dirigente della scuola, prof. Giorgio Trivelli, non nasconde in proposito un giustificato orgoglio. «La soddisfazione è duplice in quanto - sottolinea – da una parte gli allievi più bravi hanno saputo ottenere eccellenti risultati agonistici piazzan-
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o c s o b l e d o n g o s il ero
di Dorino Stocch
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Sono iniziati i lavori per il ripristino dell’area delle sorgenti del Bacchiglione: con caratteristiche ambientali e biogenetiche uniche che lo faranno essere un e sorgenti del Bacchiglione hanno il loro ambito e il loro primo tratto denominati Bacchiglioncello e si trovano sul confine tra i Comuni di Dueville e Villaverla in corrispondenza della confluenza tra il fiume Bacchiglioncello e il torrente Timonchio. In questi giorni è stato dato il via ai lavori, finanziati dall’Unione Europea, Provincia di Vicenza e Comuni di pertinenza, di riqualificazione ambientale di una delle più ampie aree risorgive d’Europa, per la realizzazione di un interessante parco naturalistico che diventerà sia motivo di attrazione turistica e in genere ricreativa, sia di studio delle varie specie animali che in esso troveranno il loro ambiente naturale.
L’area di intervento ricade all’interno del comprensorio del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, il quale gestisce lo scolo denominato “Roggia Fontanone“, che lambisce l’area d’interesse. L’area è attualmente occupata da un impianto di piscicoltura, non più in funzione, il quale, costruito negli anni Sessanta, risulta oggi in completo abbandono. La piscicoltura si estende per più di un chilometro da nord a sud in un susseguirsi di vasche in cemento parallele fino a concludersi in immediata prossimità del punto di confluenza tra Timonchio e Bacchiglioncello. Quando l’impianto della piscicoltura funzionava , risultava una delle strutture per l’allevamento ittico di maggior estensione in Europa, traendo forza
dall’eccellente qualità delle acque che lo alimentavano, in quanto l’area sorge all’interno della fascia delle risorgive, dove non lontano è anche presente l’impianto di captazione che alimenta l’acquedotto civile della città di Padova. Oltre alla stretta interazione con la Roggia Fontanone, gestita dal consorzio di bonifica, il sistema idraulico della piscicoltura è fortemente influenzato dai corsi d’acqua demaniali denominati “Bacchiglioncelo”, lungo il confine orientale dell’area del “Fosso Roggiale” e del torrente Timonchio lungo il confine occidentale dell’area. La costruzione dell’impianto di piscicoltura ha fortemente stravolto l’assetto idrografico ed ambientale dell’area, mediante la creazione di vasche di ce-
mento armato di vario tipo, di forme estremamente regolare, con caratteristiche ben diverse dalla configurazione naturale, privando l’area della vegetazione spontanea tipica della zone di risorgiva. Per cui a causa della creazione delle arginature dei bacini per l’allevamento ittico, l’alveo originario del Bacchiglioncello è completamente sparito. Fortunatamente resta traccia nella mappatura catastale dell’originaria morfologia del corso d’acqua e delle risorgive che lo alimentavano. L’ abbandono negli anni ha favorito la ricolonizzazione dell’area da parte di numerose specie animali e vegetali. Date le peculiarità del sito l’Assessore provinciale all’Ambiente, Paolo Pellizzari, ha ritenuto
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uno straordinario sito di circa 20 ettari, il primo in Europa per dimensioni, importante centro di studi naturalistici oltre a una interessante attrattiva turistica opportuno avviare un progetto che permettesse la valorizzazione dell’area sia da un punto di vista ambientale –naturalistico che didattico e ricreativo. Quindi il sogno del Bosco di Dueville sta per diventare realtà: uno straordinario e unico parco naturalistico, un’area risorgiva tra le più grandi d’Europa, dove sarà possibile conoscere e studiare in presa diretta gli animali, in uno scenario spettacolare di notevole richiamo turistico. L’intervento in progetto, infatti, si prefigge l’obiettivo di ricreare la morfologia originaria di una parte delle sorgenti del Bacchiglione e di portare, quindi, il sito nelle condizioni antecedenti alla realizzazione dell’impianto di piscicoltura, risalente agli anni Sessanta. Non disponendo di ulteriori in-
formazioni, il tracciato originario è stato ricreato grazie alle mappe degli impianti catastali, che riportano il perimetro delle acque pubbliche così come erano state rilevate prima della realizzazione della piscicoltura nelle quali sono pure riprodotte le aree di risorgiva con grafia di servitù idraulica. L’appuntamento per l’inizio dei lavori, che saranno realizzati dal Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, è stato fissato per l’8 aprile 2011 e così puntualmente è avvenuto, presenti le autorità e tanti cittadini, tra cui anche molti ragazzi delle scuole di Novoledo, Villaverla e Dueville, a rappresentare le generazioni future per cui il progetto è stato pensato. Una festosa cerimonia ha ufficializzato l’inizio
dei lavori che si concluderanno nell’arco di tre anni. Il Presidente della Provincia Attilio Schneck ha annunciato che la volontà della Provincia è di riportare il Bosco com’era una quarantina di anni fa, in modo che un ambiente così singolare possa essere usufruito da tutta la popolazione. L’Assessore Paolo Pellizzari ha illustrato i dati tecnici del progetto, ricordando che il pregio ambientale dell’opera ha convinto la Comunità Europea a sostenerlo con l’obiettivo di ricreare gli habitat tipici della zona delle risorgive. Le ragguardevoli dimensioni del sito (circa 20 ettari) e le sue caratteristiche ambientali offrono l’opportunità di ricavarne una zona ad alto contenuto bio-
genetico nella quale ripristinare diversi habitat del Bosco di Dueville (aree umide, siepi e ambienti ripari , bosco planizale) sia con finalità ambientali che didattiche. Parallelamente, per valorizzare l’aspetto culturale e la centralità geografica del sito rispetto al Bosco di Dueville, si ritiene di recuperare gli indirizzi del vecchio piano ambientale con la creazione di un polo di attività scientifiche e culturali connesse a servizi per la fruizione turistico ricreative dell’intero comprensorio. Il recupero ambientale di questa zona ridarà vita all’ambiente naturale delle sorgenti con il pieno ripristino delle risorgive e dell’originario tracciato fluviale.
calcetto 14
destini incrociati di Omar Dal Maso
Sport Game Schio e Team Vicenza si sono uniti sotto la bandiera dello Sporteam United per vincere assieme: cronaca di una stagione trionfale
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port Game Schio e Team Vicenza: due destini che si uniscono. E che meno di un anno dopo brillano, come le medaglie d’oro che rendono ancora più luminosi i visi delle ragazze dello Sporteam United – questa la nuova denominazione coniata nell’estate del 2010 -, laureatesi campionesse regionali fra le “signore” di serie C, e le signorine del torneo Under 18. Con tanto di “tocco”, il tipico copricapo anglosassone dei neodottori, in testa al termine del campionato veneto di calcio a 5 femminile, e un tocco da “pro” del pallone del futsal nei palazzetti di tutta la regione. Risultati sul campo forse inattesi per il presidente Andrea Mazzon e lo staff, giunti parallelamente all’impegno profuso nel settore giovanile e che permette ora di contare
50 tesserate. La partecipazione delle squadre Juniores (miglior team assoluto dopo la vittoria in regular season e nella finale-derby contro la Thienese) e delle baby Giovanissime, rende l’idea di come lo Sporteam United trovi la sua ragione di esistere prima di tutto nella promozione dello “sport del cuore”, il futsal. E rivela come logica conseguenza il raggiungimento di target sportivi che si traducono per le ragazze e ragazzine in emozioni indimenticabili. L’album dei ricordi della stagione 2010/2011, insomma, è ben imbottito per la banda delle teenager soprannominate “Volpine”. Per la prima squadra guidata dal guru Lucio Solazzi, invece, l’avventura è ancora in corso, ci sarà spazio più avanti per gli highlights dell’annata: lo Sporteam rappresenterà il Veneto nella fasi finali del campionato nazionale:
in palio lo scudetto tricolore a sfumature rosa. Con la serenità nella mente e l’adrenalina nelle gambe di chi, comunque vada, ha già raggiunto e forse oltrepassato i propri limiti, guadagnando insieme alle Lupe (formazione padovana) l’accesso al primo campionato italiano di serie A. Intanto le squadre principesse di Emilia, Toscana, Lombardia e Trentino sfideranno le pari rango vicentine griffate Sporteam United, designando due rappresentanti candidate poi al trono di regina d’Italia. Di sogni si parla, è chiaro, ma le atlete non esitano a cullarli e trasformare la propria squadra in Sport…Dream. Fino a fine giugno, insomma, sarà bagarre con la palla al centro e con il palazzetto di Sarcedo sempre più incandescente. E non solo per il caldo dell’estate in arrivo…
volley
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poker di vittorie “Poker d’assi!” Questo è il grido di felicità che è
La SPORTING ALTO VICENTINO fa il bilancio di una stagione super con le ragazze di Walter Busato promosse in prima categoria
2010-2011
esploso alla conclusione dell’ultima finale vinta a Lugo di Vicenza il 14/ 15 maggio 2011 dalla Società SPORTING ALTO VICENTINO L’obiettivo della Società è stato pienamente raggiunto. 4 titoli vinti! In primis è stato fortemente voluto il passaggio dalla 2° divisione alla 1° divisione. Il clima affiatato all’interno della squadra ha portato a questo primo eccezionale risultato, ennesima promozione di categoria per la Società Alto Vicentino, nato da una serie impressionante di vittorie ottenuto dalle ragazze di Walter Busato, che si sono riconfermate squadra da battere anche nella fase play off, dove hanno prima vinto 3 a 1 contro il team Pallavolo Costo e poi nella finale con un secco 3 a 0 contro la Società Santa Croce. Ma non finisce qui! La squadra approda alla fase finale provinciale OPEN, vincendo ancora 3 a 0 contro il San Paolo. Approda quindi di diritto alla fase nazionale di categoria che si disputerà a Cervia nel mese di settembre. Un onore inoltre per lo staff diri-
genziale sono stati i risultati delle altre squadre della società che per tutto l’anno hanno cercato di portare a casa la finale riuscendoci con un ponteggio di tre a due per entrambe le finali under 16 e under 18 grazie anche alla scelta di far giocare tutte le atlete in modo completo con più partite possibili in varie categorie. Un elogio va fatto in primis agli allenatori dell’under 16 Marco Zanatta e dell’under 18 Patrizia Salivatori. Con questo risultato di diritto volano verso la fase regionale. L’urlo di incoraggiamento ha fatto da cornice a queste soddisfazioni, 300 gli spettatori presenti fino ad arrivare ad oltre 700 persone per la finale OPEN. Numerose sono state comunque le difficoltà passate durante l’anno, tra infortuni vari e difficoltà nella gestione delle palestre. Un elogio particolare va fatto alle giocatrici della prima divisione per il loro impegno e per la loro capacità a far fronte al cambio di allenatore durante la stagione. Ma la lor volontà di continuare e dare sempre il meglio nel gioco e di portare a casa la vittoria contro tutti e tutto è stata sempre massima. La società SPORTING ALTO
VICENTINO, ha da sempre valorizzato il vivaio giovanile e da questa anno con l’inserimento in più di Marco Zanatta ha portato un aumento di vivacità e professionalità all’interno dello staff degli allenatori. Entusiasmo da parte del direttivo per la costanza e la continuità dei risultati e per l’arrivo di nuove atlete. La società ora si trova ad avere due prime divisioni, una terza divisione, una squadra under 18, categoria open, due squadre under 16, due under 14, due under 13, due under 12 e tre settori mini volley in tre comuni diversi: Valdagno, Chiampo, Nogarole Vicentino. Non va dimenticato la seconda squadra dell’ under 16 arrivata quarta in classifica finale e la under 12, atlete appena uscite dal miny volley tutte del 1999 che solo per differenza set non hanno raggiunto i play off. Si fa sempre più forte quindi l’idea di valorizzare una squadra giovanile che disputi incontri a livello regionale, capace di dare il giusto risalto a tutto il movimento pallavolistico che fa capo allo Sporting Alto Vicentino.
Società affiliata al C.A.S. (Centro Avviamento allo Sport) 2010
PROMOZIONE 1° DIVISIONE
CAMPIONI PROVINCIALI OPEN
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arti marziali
Il Maestro Alessandro
l Taekwondo è un’antica arte marziale coreana che trae le sue origini dalla Corea del Sud . Il significato del termine Taekwondo è: ‘arte dei pugni e dei calci in volo’. E’
fantastica disciplina non gli è mai mancata trovando sempre dei nuovi stimoli, e nel 2000 è ritornato sul quadrato nella specialità forme diventando uno dei più qualificati atleti della specialità in campo europeo.
questa la disciplina scelta nel 1972 dal Maestro Alessandro Vaccari che una volta intrapresa questa strada ha dedicato più della metà della sua vita per divulgare la sua passione, avvicinando a questa magnifica disciplina migliaia di giovani. Il suo maestro coreano, Hum Ill Joeng, 9 Dan, uno dei più importanti maestri in Europa, gli ha trasmesso la qualità che serve per potere praticare così a lungo un’arte difficile e complessa che ha nel suo interno svariati risvolti: marziali, psicologici e agonistici. Proprio in campo agonistico, il Maestro Vaccari si è da subito distinto entrando già nel 1974 a far parte della squadra regionale del Badem Wuertenberg (Germania), essendo in quel periodo residente con i genitori a Pforzheim. Da subito si è dimostrato di essere l’atleta di punta del club locale conquistando 5 titoli regionali individuali e 5 a squadre. Nel 1978 il Maestro Vaccari fa ritorno in Italia e apre la sua attuale scuola: il taekwondo Club Schio, prima società nel veneto di questa disciplina. Nello stesso anno partecipa ai campionati italiani vincendoli ed entra a far parte della nazionale Italiana. Nel 1979 vince per la seconda volta il titolo italiano e con la nazionale Italiana partecipa ai mondiali piazzandosi al 4° posto. Nel 1980 partecipa agli europei conquistando un ottimo 2° posto. Nel 1981 e ’82 si piazza al 2° posto ai Campionati italiani e vince tutte le competizioni organizzate dalla nazionale Italiana: triangolari, quadrangolari e tornei internazionali. Dal 1984 si dedica alla formazioni dei suoi agonisti, preparandoli talmente bene che riesce a centrare l’obiettivo con due atleti che vincono gli italiani. Una di loro, Paola Costa, si piazza al 2° posto agli europei. Da quel momento in poi si è persa la conta delle medaglie, soprattutto per quanto riguarda quelle della figlia Katia, ora 29 enne, che ha totalizzato ben 63 podi nella sua carriera. La voglia di insegnare questa
La sua scuola ,ha mantenuto vivo l’insegnamento del suo Maestro, insegnando tutte quelle che sono le fondamenta del taekwondo, non dimenticando che pur essendo uno sport olimpico, la maggior parte dei suoi allievi vengono formati imparando l’arte marziale originaria, non solo l’aspetto agonistico. Nel corso degli anni il Maestro Vaccari ha sfornato 72 cinture nere e alcuni di essi sono ancora suoi allievi, che si allenano e vivono in armonia il piacere di praticare questo sport anche dopo 40 anni. Attualmente la società scledense conta 86 allievi dai bambini dai 6 anni fino agli adulti. Siamo certi che sentiremo parlare ancora del Maestro Vaccari prossimamente, visto che il suo prossimo appuntamento sarà gli European Master game di forme e combattimento, dove combatterà come testa di serie negli over 50. Un curioso aneddoto avvenuto in un incontro internazionale in Germania. A metà del terzo round il maestro Vaccari sferra un attacco al viso con un calcio circolare, centrando in pieno l’avversario. L’arbitro centrale ferma immediatamente l’incontro vedendo l’atleta con la faccia insanguinata. Viene chiamato il medico pronto a soccorre l’atleta, ma si scopre con lo stupore di tutti che non vi è alcuna ferita. Ma allora da dove arriva il sangue? All’angolo il Maestro Vaccari si guarda il piede, anch’esso tutto insanguinato, si scopre che l’alluce destro ha una profonda ferita. Non sente alcun dolore e si fa fasciare il dito con il tape (nastro da gara) continua l’incontro di finale vincendolo. Solo allora si reca dal medico che gli constata con stupore una tripla frattura dell’alluce. Una volta portato all’ospedale è stato operato ed ingessato, per ritornare velocemente al palazzetto e ritirare sul podio la sua medaglia d’oro. Forse parliamo di altri tempi e altri spiriti agonistici, ma queste cose fanno la differenza tra uno sportivo ed un combattente. Il Maestro Vaccari nel suo tempo libero ha coltivato anche
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il Maestro Alessandro Per la serie “STORIE DI MAESTRI”, Massimo Neresini racconta IL MAESTRO DI TAEKWONDO ALESSANDRO VACCARI
altri sport, riuscendovi anche piuttosto bene, grazie evidentemente alla preparazione pisco-fisica che dà il Taekwondo: sport come lo sci da discesa e lo sci da fondo portando a termine ben 10 marcelonghe e altre 12 granfondo con un terzo posto alla granfondo di Asiago (60 km) e altri sport come la mountan bike, wind surf e la corsa. Proprio con la corsa ha partecipato alla maratona di New York , portandola a termine
in 4 ore e 35 minuti, senza un gran allenamento Altra sua grande passione è la moto. Da sempre quella da strada (o da piega come lui la definisce) rimane la sua preferita. Negli anni 80 ha partecipato al Campionato italiano della montagna, gare in salita, concludendo al 10° posto. Ha anche partecipato al Campionato triveneto di trial ottenendo un ottimo 11° posto. Negli ultimi tempi è ritornato alla moto da strada, facendo
lunghi viaggi: due volte ha raggiunto Capo Nord e tante altre mete europee. I corsi vengono diretti dal maestro in persona con l’appoggio dei suoi istruttori presso la palestra il Dojo in via Pietro Maraschin di Schio. Ringrazio il Maestro Vaccari che abbiamo già potuto conoscere qualche anno fa in un articolo su SPORTIVISSIMO e sempre mi colpisce la sua estrema serietà di Maestro che si unisce
alla sua umiltà di persona sempre disponibile. Io auguro buone vacanze a chi le sta facendo o programmando senza dimenticare che le vacanze non sono un momento in cui si molla tutto bensì un momento di rilassamento del corpo e dello spirito che deve rafforzare e rendere pronti ad affrontare un nuovo anno… qualche volta un nuovo percorso, allora pensiamo al modo cinese di rappresentare il rilassamen-
to “una gru pronta a pescare il pesce”, sembra lì rilassata con una zampa alzata, ed infatti lo è, ma nello stesso tempo è altrettanto pronta a prendere, rapidissima, un pesce…
stage al mare di Kung Fu e Tai Chi Chuan della scuola Italia Poon Ze’ Team
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l Maestro Giuseppe Bon ha organizzato e diretto personalmente lo “STAGE AL MARE DI KUNG FU E TAI CHI CHUAN” al quale hanno partecipato tra sabato 21 e domenica 22 circa 35-40 allievi delle Scuole Italia Poon Zè Team di Vicenza (palestra Axel), Schio (palestra New Gym) e Valdagno (palestra Progetto Musica) ed altri allievi provenienti da palestre esterne al circuito vicentino ma dirette dal Maestro Bon. Due giornate, come sempre, nel segno del Kung Fu con tanto lavoro sotto un forte sole pre-estivo che ci ha letteralmente fatto “fondere sotto il caldo impressionante”. Chi vuole intraprendere questo duro ed impegnativo percorso che ti ricambia con grandi soddisfazioni, non esiti a contattare direttamente il Maestro Bon al cell. 328-7304862 o su face book o mail al indirizzo mail giuseppe.bon56@gmail.com
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di Silvano Bernardi
abato 14 maggio nella sede romana della F.I.G.C si è tenuta la consegna dei diplomi di benemerenza riservata ai Dirigenti tesserati che si sono particolarmente distinti per competenza, impegno e lealtà nel mondo del calcio. Alla presenza delle massime autorità federali, il presidente federale Giancarlo Abete e il presidente del Settore Giovanile e Scolastico Gianni Rivera, Luciano Berti ha conosciuto il suo momento sportivo più alto dopo una vita dedicata al calcio con serenità, umanità, grande professionalità ed onestà. Un momento di grande soddisfazione personale ma anche di vanto per la città di Valdagno e di orgoglio per la U.S.D. Real Valdagno. Sintetizziamo brevemente la lunghissima carriera sportiva di Luciano:
Luciano Berti è nato a Valdagno il 2.8.1949. Il suo esordio nel mondo del calcio da giocatore avviene nelle fila del settore giovanile del Marzotto. Si trasferisce alla Società Azzurra Maglio a livello di 2° categoria. Passa al Malo in serie D per poi ritornare nel Valdagno in Promozione. A soli 26 anni lascia il calcio giocato per problemi fisici e consegue subito il patentino di allenatore sia per il Settore Giovanile che per i Dilettanti. Lungo e prestigioso anche il suo curriculum da allenatore e dirigente. Inizia a guidare l’Azzurra Maglio trasferendosi poi alla Piana che sotto la sua guida conosce i suoi anni migliori. Ritorna all’Azzurra Maglio per poi trasferirsi a Valdagno ad occuparsi del Settore Giovanile. Nell’Azzurra Maglio ha ricoperto la carica di Presidente per circa 10 anni e, in tempi diversi, la carica di Vice Presidente e Direttore Sportivo. Una volta ritornato a Valdagno ricopre la carica di Direttore Sportivo del Settore Giovanile della Nuova Valdagno ed allena in categorie diverse numerose formazioni biancocelesti. Socio fondatore del Real Valdagno, ne è attualmente il Direttore Sportivo ed allenatore dei Pulcini 2002 con i quali ha vinto sia il Campionato autunnale che il campionato primaverile. Da quattro anni dirige il progetto “Più sport a scuola” diffondendo in tutte le scuole di Valdagno il gioco del calcio e contribuendo concretamente ad avvicinare allo sport tantissimi bambini. Ideatore e direttore del Camp estivo a Cerealto che coinvolge ogni anno un centinaio di ragazzi. La Dirigenza della U.S.D. Real Valdagno e la Dirigenza della A.C. Nuova Valdagno esprimono a Luciano Berti le più calorose felicitazioni per l’importante
una vita per il calcio
calcio
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Il Presidente della F.I.G.C, Giancarlo Abete, ed il Presidente del Settore Giovanile e Scolastico, il mitico Gianni Rivera, hanno premiato il valdagnese Luciano Berti per la sua lunga e onesta attività di dirigente sportivo
riconoscimento ottenuto che lo proietta ai massimi livelli del calcio italiano. (nelle foto vediamo Luciano Berti tra il Presidente della F.I.G.C Giancarlo Abete ed il Presidente del Settore Giovanile e Scolastico Gianni Rivera)
vigili del fuoco 20
di Franco Decchino
A Bagno di Gavorrano la 24 ª edizione del Campionato Italiano VV.F Nuoto per Salvamento. Ottimo risultato dei 5 vicentini in gara che centrano tutti il podio
quelli che ti salvano
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eppur con meno componenti rispetto alle precedenti edizioni, risultati sempre al massimo livello quelli ottenuti nella trasferta della selezione del Comando dei VV.F. di Vicenza alla 24ª edizione del Campionato Italiano VV.F. di Nuoto per Salvamento che ha visto come sede della manifestazione Bagno di Gavorrano (GR) dal 12 al 14 Maggio 2011. Infatti 5 sono stati i componenti della compagine vicentina impegnati in questa spedizione in terra Toscana : Roberto Dec-
chino, Marco Grigoletto, Adalberto Marangoni, Bruno Preto e Giandomenico Sartori a gareggiare per i titoli nazionali in palio con 220 atleti provenienti da 26 Comandi di ogni parte d’Italia, sfidandosi su tutte le 4 discipline natatorie e di trasporto manichino individuali, 100 m ostacoli (50 m per gli M60/M65), 50 m trasporto manichino, 50 m percorso misto con manichino e 50 m trasporto manichino con pinne e nelle due staffette a squadre, la 4x50 m ostacoli e la 4x25 m trasporto manichino. Questa disciplina del Nuoto per Salvamento assume per i Vigili del fuoco
un particolare a-spetto di formazione professionale, costituendo un momento sportivo collegato direttamente con l’attività di soccorso che giornalmente i Vigili del Fuoco sono tenuti a prestare sul territorio nazionale per salvataggi negli specchi d’acqua siano essi marini, lagunari, fluviali e lacustri. Un’attività che gli atleti svolgono sempre fuori dall’orario di lavoro e quando partecipano al-le gare nazionali come questa, si pagano di tasca propria la trasferta ed il soggiorno. Ma nessuno vi rinuncia perché questi momenti rappresentano anch’essi il modo di essere dei Vigili del fuoco. Il Comando di Vicenza non solo ha come punto di orgoglio la squadra sommozzatori, ma dispone anche di personale altamente preparato nel settore salvamento in acqua. Una preparazione del personale che non solo si manifesta a livelli di eccellenza in caso di interventi ma anche a livello sportivo con una squadra che anche in questa occasione ha dimostrato di essere capace di primeggiare a livello nazionale. E a questo proposito un doveroso ringraziamento
è quello rivolto da tutta la Squadra Vi-centina ai responsabili dell’impianto natatorio “Le Piscine” di Viale Ferrarin Vicenza per la disponibilità nel periodo di preparazione alla gara. Andando al lato prettamente sportivo, il Titolo nazionale 2011 è stato vinto dal Comando provinciale di Torino che ha preceduto la squadre ospite di Grosseto, quella di Genova, di Livorno e di Cagliari. Ricordando che la rappresentanza del Comando di Torino, oltre ad aver vinto il Titolo 8 volte nelle ultime 9 edizioni e consecutivamente negli ultimi 4 anni, è da sempre tra le prime anche nel Campionato Italiano Nuoto per Salvamento Federale, che Livorno può vantare altri 9 titoli negli ultimi 15 anni, che gli altri Comandi provengono da città di mare (Cosa che ha una sua importanza) e che tutte queste hanno potuto schierare compagini di 25-30 elementi contro i 5 dei berici, il 6° posto ottenuto dal Comando di Vicenza, che ha preceduto il Comando di Venezia piazzatosi al 7° posto, assume un valore ancora più rilevante. Bissando così il risultato della scorsa edizione di Cagliari ma dove 8 erano gli Atleti presenti.
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Martini dixit
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di Giuseppe Martini
esari et quae sunt Dei Deo, Reddite quae sunt Caesaris Ca elo di Matteo (22, 21): Giuseppe Martini cita il Vang no di di Cesare e a Dio quelle che so no so e ch se co le re sa Ce a te rende i commenti sportivi che devono de ra su mi lla su ere ett rifl a Dio, per invitarci nifestazione di cui si scrive: ma lla de a nz rta po l’im e rar ide sempre cons che in onore alla Leosport di Creazzo so un nuoto dieci anni di attività ha espres Medaglie nazionali zionali giovanile ai massimi livelli na egoria giovanili
Titoli nazionali di cat ni, Zamberlan ) ( Tecchio, Lucatello, Bionda ai Campionati Italiani 25 Medaglie d’ Argento te ) ffet di Categoria ( 5 sta ai Campionati Italiani di 26 Medaglie di Bronzo te ) ffet Categoria ( 6 sta nati Italiani Medaglie d’ Argento Campio 2 ) Assoluti ( Tecchio nati Italiani Medaglie di Bronzo Campio 5 ) chio Assoluti ( Tec pionati Mondiali Nazionale Italiana Ass. Cam 1 ) chio Tec ( Roma 2009 pionati Europei Nazionale Italiana Ass. Cam 1 ) chio Tec ( 5 Trieste 200 ria Universiadi Nazionale Italiana Universita 1 ) chio Tec ( 9 200 Belgrado chi del MediterNazionale Italiana Ass. Gio ) 1 chio Tec ( 9 200 a car Pes raneo Coppa Latina Nazionale Italiana Cadette ( Tecchio ) 1 sile Bra del lo Pao San 2006 ( Giacomuni, Nazionali Italiana Giovanili 2 ) llo ate Luc ( Lucatello ) Primati Italiani di Categoria 5 ffetta Nazionale Primato Italiano Assoluto Sta 1 (Tecchio) del Mediterraneo Medaglia d’Argento Giochi 1 ( Tecchio ) ina (Tecchio) Medaglie d’ Oro Coppa Lat 2 Comen ( Medaglie d’ Argento Coppa 3 ) uni Giacom Comen (LuMedaglia di Bronzo Coppa 2 ) catello ionale Europei Prossime convocazioni in Naz 2 e Squadra ragazzi llo) ate Luc ( 1 201 s iore Jun ( Biondani ) Esordienti A e B, Cat80 Tesserati agonisti tra ti olu Ass egoria e paganda 50 Tesserati settore Pro ster 25 Tesserati settore Ma o, Lonigo, VilPiscine fino al 2009 ( Creazz 3 lafranca) Villafranca, Piscine ad oggi ( Creazzo , 3 ) 50m da ta Dueville scoper ori Tecnici Federali per i vari sett 7 namento Ore al giorno dedicate all’alle 2 Giorni alla settimana 6 22
nuoto
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uando nei media si riporta un risultato sportivo è doveroso verso i meno esperti del settore indicare la valenza dello stesso onde evitare confusione e poca trasparenza. Le manifestazioni sportive sono molteplici e lo spirito che le animano il livello di preparazione dei partecipanti e quindi l’importanza del risultato raggiunto dagli stessi può avere una portata diversa. Nel panorama sportivo natatorio le società dispongono di mezzi chi più chi meno, gestiscono un solo impianto o molti impianti operando in un bacino di utenza più o meno rilevante. Ovviamente più ampio è il numero di scuole nuoto dirette da una stessa società più probabile è che emergano dei talenti. Le società sportive possono essere in auge per periodi di tempo anche lunghi e spesso per motivi non da loro dipendenti spariscono o vengono notevolmente ridimensionate. L’aspetto economico condiziona la scelta di una società nel dare preminenza all’agonismo. Questa attività è considerata di grande valore dal punto di vista sociale ma poco remunerativa dal punto di vista dei profitti e il ritorno di immagine non è sempre adeguato. Sono passati più di 10 anni da quando la squadra agonistica della Leosport, società che gestisce la piscina di Creazzo, ha fatto la sua prima apparizione ad un Campionato Italiano giovanile di nuoto. Era il lontano 2001 quando la appena 13enne Gigliola Tecchio apriva col botto la sua bella carriera sportiva vincendo il suo primo Titolo Italiano giovanile. Dal quel momento, per il gruppo agonistico di Creazzo iniziava una serie di grandi soddisfazioni e maiuscole prestazioni che hanno contribuito ad elevare la Leosport a primissimo rango sia nel Veneto che in Italia. Dal 2001 in tutte le ventuno edizioni dei Campionati Italiani Giovanili (una invernale in vasca corta e una estiva in vasca lunga) la Leosport ha portato almeno un atleta dei suoi sul podio della più importante manifestazione giovanile di nuoto italiana. Ben 23 ragazzi residenti nei comuni di Creazzo, Lonigo, Villafranca e limitrofi hanno potuto godere della gioia di salire su un podio nazionale, e di seguito riportiamo un po’ di numeri per rendere più chiaro il movimento: Ovviamente questo è il frutto di un grande lavoro qualitativo di base, che inizia da una solida e ben strutturata scuola nuoto con istruttori federali,
ironman
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Una super Martina Dogana vince la prima edizione dell’Ironman 70.3 Italy i è svolta domenica 12 giugno la prima edizione dell’Ironman 70.3 Italy a Pescara su distanza mezzo Ironman (1,9 km nuoto-90km bici- 21 km corsa), primo evento in assoluto del circuito Ironman in Italia. Ha vinto Martina Dogana con una fantastica prestazione tutta in rimonta. “Ho vinto con il tempo di 4h 44m davanti ad Edith Niederfriniger e Francesca Tibaldi dopo una gara tutta in rimonta. Sono ovviamente molto soddisfatta di questo risultato internazionale e storico per il triathlon italiano che mi dà molta fiducia per il prossimo appuntamento con l’Ironman di Nizza del 26 giugno. Un ringraziamento va sicuramente a tutte le persone che da anni credono in me e ai miei sponsor!”
finalizzata anche alla costituzione di un ampio vivaio di giovani agonisti seguiti da allenatori professionisti. Gli Esordienti inoltre vantano innumerevoli podi regionali. PALMARES NAZIONALE per anno agonistico (C:Creazzo, L:Lonigo, V:Villafranca) ANNO 2001
ORO -1 Tecchio Gigliola C-
2002
ARGENTO -1 Tecchio-1 Baldinazzo Dawit C- -1 Staff, Baldinazzo- Rossi-MontibellerMichelazzo C-
2003 2004
-2 Tecchio-
- 4 Tecchio-1 Zamberlan-
2007
2008
-2 Tecchio- -1 Staff, Baldinazzo-Pozza- Rossi- Michelazzo Montibeller C-1 Tecchio- -1 Staff, Baldinazzo-Pasqualin-Pozza Montibeller C-
2005 2006
BRONZO
-6 Lucatello Martino C-
2009
-2 Tecchio-
-1 Tecchio- -1 Zamberlan Laura C-
-1 Giacomuni Cristiano C-
-1 Giacomuni- -2 Tecchio1 Ass, 1 Giov-
-1 Greta Sponza V-1 Giacomuni- -2 Tecchio 2Ass, 1 Giov-1 Staff, Maroccolo L- Sponza-1 ZamberlanZamberlan- Tecchio- -1 Saff, Zamberlan-Sponza-Tecchio-Bedin C- -3 Tecchio 2 Ass 1 Giov-1 (Montibeller Alberto)-1 Staff Bontempo V,Cera-Montanari-Costeniero C-1 (Staff Finotto L - PozzaBaldinazzo-Montibeller)-
-1 Sponza- -1 Giacomuni-1 Tecchio Ass.-1 Staff, Finotto-Giacomuni - Pozza-Montibeller-1 Staff, Cera -Montanari -Costeniero-Bontempo-
-1 Lucatello-1 Staff, Bedin-Sponza-CeraMontanari-
-Tecchio 2 Ass -1 Staff, Adami V-Sponza-Bedin-Cera- -1 Dalla Pozza Filippo C-Sponza 2- -1 Lucatello-
-Lucatello 3- -Sponza 2-
2010
-3 Biondani Giorgia V-
-Lucatello 3- -1 Biondani-
2011
-Lucatello 2-Biondani 2-
-1 Barbera Alberto Maria C-
-1 Lucatello- -1 Querci Beatrice C-1 Barbera Alberto Maria-
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moto
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la carica dei 500
Successone per il Motoraduno dell’Orso con 500 bikers a sfrecciare sulle strade di Santoroso
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di Enzo Casarotto
a giornata del 18esimo Motoraduno dell’Orso del Moto Club Santorso è iniziata tutti col naso all’insù e le nuvole minacciose che di prima mattina, coprivano la cima del Summano, non promettevano nulla di buono, poi, piano piano i primi rombi dei motori e le prime iscrizioni di chi come da tradizione non vuole perdersi l’appuntamento con il ritrovo all’Oasi di Santorso. Alle 10,45 salutati dalla visita del sindaco Pietro Menegozzo, e con l’assessore allo sport Elena Zavagnin a fare da apripista sulla BMW del presidente Stefano Ciscato, quasi 500 bikers hanno iniziato il motogiro che dopo una settantina di km. li ha riportati a Santorso per il pranzo in allegria presso la Coopertiva Nuovi Orizzonti. La novità di quest’anno è stata la scelta del percorso che abbandonata la zona del Tretto, si è trasferita sull’Altipiano di Asiago (salendo i 17 tornati della strada del Piovan), toccando Rotzo, Roana con la pausa per il mega rinfresco offerto per l’occasione dalla comunità di Tresché Conca con un ringraziamento particolare rivolto dal presidente del Moto club Santorso Stefano Ciscato a Dino Panozzo presidente della Coldiretti, alla Latteria Vicentina, alla Speck di Asiago, al Negozio dei Sapori dell’Altopiano e alla Baita Azzurra. “E’ stata un’edizione con una grande affluenza di bikers – sostiene il presidente Ciscato - che ci ha soddisfatto e crediamo, visti i notevoli consensi ricevuti, di ripetere anche per il prossimo anno questo itinerario per il motogiro”. “Qualsiasi attività che coinvolge il paese è sempre arricchente – afferma il primo cittadino Pietro Menegozzo – tra l’altro osservo che la passione per le moto supera anche la precarietà del tempo; credo che il successo sia legato alla capacità organizzativa degli appassionati del motoclub e un plauso va al loro impegno e alla dedizione di un gruppo forte di 180 tesserati che sa dare qualità e offrire a tutti quelli che partecipano un raduno che soddisfi le loro attese”. Si associa anche l’Assessore allo sport Elena Zavagnin: “Quest’anno ho voluto assaporare in pima persona il gusto del motogiro e devo fare i complimenti allo staff del motoclub Santorso per la qualità organizzativa che ha raggiunto in poco tempo”. Graditissima dai bikers, la visita del delegato F.M.I. Emiliano Barban. Premiati prima del rientro a casa, il Moto club Poleo (gruppo più numeroso), i bikers più lontani (da Ferrara e Rovigo) e il neonato gruppo di Vallà di Riese Pio XUn medaglione commemorativo dell’evento è andato anche per la fattiva collaborazione nel la gestione della viabilità del Motogiro, al Maresciallo dei Carabinieri Vandelli e al Carabiniere Simone Lorenzato; una targa è andata al Capitano Massimo Ferrari comandante della Stazione Carabinieri di Schio per il suo operato nel territorio riferito al mondo delle due ruote.
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sottomondo
Una spettacolare danza per rappresentare il mondo sottomarino: “SOTTOMONDO” è lo spettacolo di successo firmato dai Kilim lab di Torri di Quartesolo
È
uno spettacolo realizzato da un gruppo vicentino di danza acrobatica: i Kilim lab di Torri di Quartesolo. Ne abbiamo ammirato alcune sequenze, pochi giorni fa, alla località Stanga di Vicenza, in occasione della tradizionale festa “Stanga assieme” tenuta ogni anno, ai primi di giugno, negli spazi della parrocchia della pace. Le acrobazie degli atleti hanno rappresentato il mondo sottomarino guidati da un racconto imperniato sulla storia di un naufragio ed il successivo incontro dei marinai con gli abitanti marini, fino al loro successivo salvataggio. Tutte le coreografie sono state il frutto di un lavoro di ricerca compiuto analizzando caratteristiche e movenze del mondo che popola l’ambiente subacqueo (delfini, pesci palla, mante, stelle marine, un polpo e perfino alghe). Da qui l’interpretazione e la trasformazione in gesti e combinazioni motorie delle movenze degli abitanti marini che gli atleti hanno sperimentato fino alla loro stessa totale immersione. Non è facile ricreare in superficie un mondo dove tutto si svolge con ritmi lenti ed ovattati, per cui bisogna dar merito principalmente alle nostre atlete di aver saputo rendere armoniosa-
di Antonio Rosso foto di Paolo Romio
mente i loro movimenti armonici col il ritmo delle onde e delle maree. Equilibrio, forza, eleganza, dinamismo sono state le caratteristiche che hanno colpito durante le scene, ma anche coreografie ricche di forme espressive e moduli motori in cui immaginazione e movimento si fondevano perfettamente. Pur portato in scena circa un anno fa, “Sottomondo” si è subito distinto per una felice e coinvolgente sintesi tra ginnastica, danza e spettacolo. Tale progetto porta, ogni volta, gli spettatori alla scoperta di un universo marino, talvolta sconosciuto e misterioso, ma armonico e complesso: nel suo insieme perfettamente equilibrato. Una risorsa preziosa da preservare, rispettare e dalla quale apprendere. Una dimensione sommersa, contrapposta alla terra, ma infinitamente ricca di elementi e di esseri viventi, in cui idealmente immergersi, trasformarsi e vivere.
sub
Chi sono i “Kilim lab”
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E’ la Compagnia di danza acrobatica del Gruppo Sportivo Audace di Torri di Quartesolo. Il gruppo è costituito da 15 giovani atleti/danzatori che possiedono una carriera agonistica di tutto rispetto. La maggior parte di loro ha partecipato nel campionato italiano di serie A e B di ginnastica artistica, maschile e femminile e di ginnastica ritmica raggiungendo numerosi successi anche a livello internazionale (Fiuggi, l’Aquila, Lisbona). Si allenano tre volte alla settimana presso gli impianti sportivi di Torri di Quartesolo sotto l’occhio attento dell’attuale coreografa, Elisabetta Docimo che, sulla spinta di alcuni ex compagni, componenti come lei, dei Kilim e del Gruppo Sportivo Audace, ha ripreso le fila del gruppo sia dal punto di vista creativo che atletico. Lo spettacolo è disponibile a richiesta per eventi sportivi ed altre manifestazioni. Per informazioni contattare 348 6627583 (Elisabetta) e, via mail, ufficio@ginnasticaaudace.it
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il trofeo del Presidente
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sanna!!! È la prima volta della quattro edizioni del Trofeo del Presidente in memoria di Franco Calgaro, che non piove. A San Vito di Leguzzano il presidente del Carving Club, Giudo Lanaro, ha convocato duecento cicloamatori per l’appuntamento che ricorda l’indimenticato Franco Calgaro che se n’è andato prematuramente qualche anno fa investito in bici da un’automobilista su una rotatoria. La gara di 83,400 km. è solo un pretesto per ricordare lo sfortunato presidente; quel che conta è che nonostante le tre concomitanti gare in Veneto, molte società hanno scelto di correre a San Vito di Leguzzano ospiti di Guido Lanaro e del suo staff appunto per onorare “Franco”. A Franco Calgaro piacevano le corse impegnative e il Carving Club lo ha accontentato proponendo non il solito circuito piatto intorno al campanile ma una gara impegnativa con un finale comprendente la salita della Guizza, la discesa tecnica verso Pianezze e l’arrivo in salita posto a Cà Trenta in località Castellon: un finale davvero interessante. Non conta chi ha vinto (Davide
Graziani di Thiene n.d.r.), conta chi ha partecipato e non ha voluto mancare! “A pensare alla sua vita si pensa che Franco l’ha dedicata tutta al ciclismo - afferma Calearo il presidente provinciale Udace – aveva una grande volontà ed era una persona eccezionale”. Anche Guido Lanaro si presta ad una sua testimonianza: “Ha lasciato un vuoto enorme, era sempre attivo e oggi chi gli ha voluto bene non è potuto mancare a questo appuntamento. Abbiamo pensato ad un percorso selettivo e così è
ciclismo 27
Grande successo di partecipazione al 4° Trofeo del Presidente, “Memorial Franco Calgaro”
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stato e mi sembra che tutti abbiano apprezzato questa scelta. Non è facile organizzare una gara del genere, le responsabilità ricadono tutte sul presidente della società per cui dietro c’è un gran lavoro di preparazione e ci vuole molta attenzione e tanti amici per mettere in sicurezza il circuito affinché tutto vada bene. Franco era una persona stimata da tutto l’ambiente e la notevole partecipazione al suo Memorial ci ha gratificato oltremodo di tutti quei sacrifici che abbiamo affrontato per allestire la gara, un grazie va anche a chi ci ha dato una mano sotto tutti gli aspetti, da quello
logistico a quello organizzativo”. La buona riuscita dell’evento è un buon viatico per il Carving Club per proseguire l’attività ciclistica che permetterà al gruppo di ricaricare le pile ed affrontare anche la stagione invernale sugli sci con i vari impegni che vedono in prima linea i suoi tesserati anche tra gli impianti sciistici di Folgaria e di Lavarone. Per chi fosse interessato all’attività di questo gruppo, il presidente Guido Lanaro è reperibile al 347.1962556 ma lo potete trovare anche il 10 agosto a Schio nell’organizzazione di una delle tappe del Giro del Veneto per amatori 2011.
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moto, salti e libertà A Brogliano grande festa delle associazioni in vero freestyle!
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motocross 31
di monica voltolina
l 29 maggio si è svolta a Brogliano la III edizione della Festa delle Associazioni: giornata riuscitissima grazie al sole splendente e all’ottima efficienza e coordinamento fra Pro Loco Brogliano, Motoclub Brogliano, il patrocinio del Comune e la Massignani Racing School che ha assoldato alcuni piloti dell’esplosivo gruppo Daboot, professionista nel motocross freestyle. Durante tutta la giornata, fra un ottimo galletto alla brace e una birra fresca, i visitatori hanno potuto ammirare il sontuoso allestimento dell’hospitality della Max Racing School, team composto da professionisti del motocross impegnato con i suoi piloti in gare di vario livello professionistico (Campionato Italiano Under 18, Triveneto Top Rider ed Europeo) e che per l’occasione ha allestito anche un mini-tracciato cross per far provare ai bambini più temerari questo sport tanto impegnativo quanto divertente ed appassionante. Tra i gazebi esposti delle varie associazioni di arte e musica, fa da padrone quello dello storico Motoclub Brogliano che ha esposto alcune “vecchie glorie” del cross, la Ducati ufficiale di Riccardo Chiarello pilota della Superbike CIV e le pit bike di Roberto e Michele Cracco, pilota del triveneto pit bike cross. Ad attirare gli sguardi di tutti i presenti ci hanno poi pensato Michele Rigo, Vanni Oddera e tutto lo staff della Daboot che con le loro funamboliche evoluzioni hanno lasciato a bocca aperta il pubblico broglianese. Proveniente dagli Stati Uniti, il freestyle motocross è approdato in Italia contagiando anno dopo anno diversi piloti, alcuni diventati ormai dei professionisti a tutti gli effetti. La scena nazionale è composta da riders che lasciano con il fiato sospeso il pubblico durante le manifestazioni e gironzolando nei paddock, la domanda che risuona più frequente è: “ma come fanno quelli lì??”...la risposta è molto semplice, per riuscire in qualcosa, innanzitutto bisogna crederci ed impegnarsi fino ad ottenere il risultato tanto atteso...Non è facile, il freestyle motocross è come un’arte e come tale deve rimanere, “non è per tutti”. Per un freestyler la competizione non è così importante, è lo spettacolo che conta; l’elemento caratterizzante è il carisma, e questi personaggi ne hanno da vendere! Dopo aver assistito a questo interessante evento, MCR Race Team si è trasferita con il suo staff a Chignolo Po in provincia di Pavia dove sul circuito “maggiore” ha organizzato una prova del Trofeo Endurance a squadre Pit Bike. Anche se al suo esordio, questa manifestazione ha attirato una buona partecipazione fra i piloti di pit bike motard: formula con partenza stile “Le Mans” con piloti di corsa e turni a staffetta fra i vari componenti degli equipaggi. A questa manifestazione hanno potuto partecipare anche piloti neofiti, che hanno ottenuto una licenza conduttore appositamente creata la mattina stessa della gara. Si spera di riuscire ad organizzare altre prove di questo tipo in quanto molto divertenti e alla portata di tutti sia per i costi contenuti che per la mancanza di requisiti tecnici particolarmente rilevanti. Vi ricordo il prossimo evento due ruote nella nostra zona che si terrà il 20 e 21 agosto in località Peschiera Dei Muzzi a Sovizzo: 14° Trofeo Mirco Rigon e 2° memorial Mino Picco. Una entusiasmante manifestazione targata Motoclub Brogliano con un sacco di agguerrite manches fra piloti di tutte le età e di tutti i livelli su circuito sterrato: non mancate!
a l l e b ù i p e r semp L
intorno allo Siamo sempre rimasti a il vincitore la del nto erm me aff sta – co spo o stesso distac – inValleogra Mtb Race alla della Marathon Mirko Celestino perpor navo, ha dag o gua 0” 1’1 – 1’ fine di maggi al no tor certato bene all’Alto Vi- devo, guadagnavo, in discesa ho non a ma dre o An tutt di per b o Mt tutt il tino cen cato di dare dev Lucchin con quasi 1400 riuscivo a guadagnare poi Nedvee mi one forato azi est ha nif do ma uar trag una e dal . via km al 5 a bikers temperatura è andata bene; anche questa è la mtb! baciata dal sole con una ì cos a allenamento gar una tare ron Per me è stato un buon o mondiale adeguata per aff llo, live ent dis il tam impegnativa, vuoi per ti tratti tec- in vista dell’appun scorso anno ho vuoi per il tracciato in cere con disce- a cui tengo molto. Lo secondi posti sia nico ed in altri scorrevol Una cosa è raccolto molti bei Mondiale, terzo o. nel fiat che zza all’Europeo se altrettanto mo leogra non iano; belle vittocerta: la bellezza della Val siano essi al campionato ital vi che contavano più etti ai obi ta li rva neg sse ma ino rie passa anti però sono i visitatori concorrenti che semplic classifiche secondi posti importti!”. – Nel 2012 lle pos De i . ond ino sempre sec dell’Alto vicent so del tricolore; atura di uno si sa tutto, e pure della for russo della questo sarà il percorquesto percorso. il su , io dev diz dve giu Ne o tuo nat un sfortu , bello, d’altronche fino a 5 (Elettroveneta Corratec) to la gara, “Il percorso è ottimo riesco ad emerina io ì dom cos e ha de nelle gar km. dal termine consegnato o stato fortunato poi un l’imprevisto ha iano della gere bene, oggi son era davanti ha ital che ne so pio rus cam il al a ché ori per la vitt bene”. tino (Axevo Marathon Mirco Celes mo spazio bucato e mi è andata qualche metro Dia ). lux tà ho perso me “A Haibike Semper dopo gara prima di arrivare al Cerbaro –afferpertanto alle interviste del corso Mara- ma Nereo Canale secondo arrivato per del ri cito vin due dei llo Classic discesa la conothon (Celestino), di que n squadra nel 2010 - poi la e sono rientrato zzo e ave ben (Sc lto scevo mo Nereo Canale Marathon siamo arrivi sul corse), della vincitrice delezzo e del prima delle Piane e nte assieme e me Gh tica ssia pra Ale do ile uar min trag al fem entino Mtb sapevo, essendo veloce, di potermi presidente dell’Alto Vic in. Andrea Lucch
ciclismo
di Enzo Casarotto
olore del 2012. ic tr to en m ta un pp l’a r pe le , prova genera La Valleogra mtb Race 2011 ori zzat Soddisfazione tra gli organi altre realtà, mente comparabili con collina, alla di to sal il o fatt o alla iam à nno abb dalla citt più così è stato. quest’a valide e passiamo giocare tutto in volata e interessante; qualità con persone molto la sicu- montagna con discese facili, poi io e e o var ben lto tire mo ges so a cor ti sci per riu un Il percorso l’ho trovat tecniche, scorsa ma siamo i top team dimocosa più importante a l’ho provato la settimana un rezza che è la e la soddisfazione per la presenza di tutti rita la loro attenava vol sci si o, iutt asc mo gara me era troppo o la piog- cui teneva e a ga- stra che la quanto riguarda la nostra po’ troppo, oggi invece dopo. Non mi aver portato più di 1300 person per ne; zio nasce re fett ola anizzativa, il giudizio lo gia di venerdì era per forte perché reggiare qui nello spettac l’Al- capacità org i atleti e siamo sicuri che nel ì e erg cos si are che and di atro vo fite l’an agl aspetta febbre inve- rio delentino, dieri un bel successo in lasciamo ere sarà favorevole”. – La in settimana ho avuto la to vic il loro par i ian ital creli deg e e”. ent e ovviam ce è andata ben si rivolge ai giovani per rimaste in prevision ci mettiamo società scuola per le ruote grasse e e dov 2 201 del on “Nella prima parte siamo rath Ghezzo vin- Ma co per un altro traguardo pre- are una nel futuro avere anche nel tre – sostiene Alessia Marathon in gio con la gara prevista per il 30 magari del ile in grado di min fem citrice al territorio qualche atleta o vicentino vittoria stigioso nta qui sua Alt esta quindi è stata la m Qu Tea – “Il o”. . ggi are donne 2011 alla ma ggi di me ettiifica che pri ita impegnastagionale – poi sulla sal are via e ho prova generale? “E’ una ver a che ci Mtb da quest’anno ha diversi obiscere and itiv cre ad pos far è ta nte sci sti me riu que o pia di son am uno tiva da con molta ritengo sperien- vi tra cui fatto la gara col mio passo un po’ pe- serve per completare quell’e ito nel i giovani che ora sono 10 seguiti un uis e, ces acq creare o dis per le iam e i abb ai rch Ma orm De attenzione nel che za nni che te è dare Gia veloci; oggi ricolose perché molto ertita, oggi corso degli anni; l’importan fare tut- domani magari qualcuno di lorograsdis div te e sod ruo ent le sa am del pos ver top che o nel io e son viz mi questo possa entrar addice alle un ser olto stavo bene, il percorso si sono una ti i concorrenti e gli ospiti dilavorato se; un altro nostro obbiettivo è riv lle ché no per tutte que e han e ich no ttar ’an sfru est Qu per . io mie caratterist nto itor eve terr grazia- al molto bello ne e scalatrice, il percorso è tendo dai circa 300 addetti che devo ringli oltre potenzialità che la conformazioiamo par i ta viv tutt e cui quo in in com e ire eno ent sal terr alm del ché son per rtuo divisi la bellezza tutti giorni. re per 200 metri non è cosa di In vista del 1300 partecipanti che si son ssic”. – ci offre magari allargando l’oppo ti a – Cla e !”. on imo i quei prodot rath tutt Ma a si re cor ina per E’ stato belliss i abb di tra nità del rathon cosa scelta da campionato italiano Ma i? “Trovo La chiave di volta di questa territo- chilometro zero che l’economia l’am ogg un e è di ttar ne so sfru zio cor a era per ogn Fed bis del la si re; del pen co società posto ci off tto ad una parte che sia un percorso adaadatto a doti rio incantevole ma anche una non la- biente anche sotto l’aspetto turisti nte sia me che nua vo stre o in questa direna rem peg ove mu s’im Marathon, tro ci che noi e o completae a cui nostri posti di scalatore quindi son scelta”. sciando nulla al caso. “I di e hanno zione perché è una delle cos sta que pen a e stu e vol ent ore ”. tam fav più olu nte di ass me al presiden- sono i difficil- crediamo La parola per ultimo “Penso che dei panorami e degli scenar in: cch Lu te Andrea
nuoto
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trofeo città di Schio
di Enzo Casarotto
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La Famila Schio Nuoto sfiora il podio nella gara di casa
na due giorni di grande sport quella che ha fatto da giusto corollario alla 10ª edizione del “Trofeo Città di Schio” nella piscina comunale a fine maggio. L’importante meeting natatorio festeggia il primo decennale da quando nel 2001 su pressione di tecnici, atleti e genitori, all’allora dirigenza societaria, si decise di organizzare una manifestazione che sotto lo slogan “un tuffo al cuore” servisse a mantenere vivo negli anni il ricordo di chi non c’è più. Da allora, il Trofeo è divenuto un appuntamento classico per il nuoto nazionale, (che per il Veneto segna anche l’inizio della stagione in vasca lunga). Sempre in crescita sono state anno dopo anno le partecipazioni di società e atleti e tra questi, nelle precedenti 9 edizioni, hanno messo il loro nome nell’elenco delle migliori prestazioni atleti nazionali ed olimpionici del calibro di Francesco Donin, Paolo Facchinelli, Cristian Galenda, Mauro Gallo, Mirko ed Elena Gemo, Rudy Goldin, Klaus Lanzarini, Laura Letrari, Elisa Pasini, Francesca Segat, Maria Laura Simonetto, Renata Spagnolo, Gigliola Tecchio, Alessandro Terrin e Giacomo Vassanelli per citare i più cono-
sciuti. Con il solo stop del 2009 dovuto per l’evento dei mondiali di Roma la manifestazione, da un inizio a carattere regionale, è passata in ambito interregionale cambiando dal 2008 anche la connotazione originaria aperta anche alle categorie “Esordienti”, con la formula che vede gare riservate ai soli “Ragazzi”, “Juniores” ed “Unica Cadetti/Senior” disputate in 2 giornate anziché in 3 come originariamente. I numeri di questa edizione sono stati degni dell’evento con la presenza di 507 atleti in rappresentanza di 34 società tra le più importanti e blasonate del Veneto come il Plain Team Veneto e la Fondazione Bentegodi, del Trentino Alto Adige (Bolzano Nuoto), del Friuli Venezia Giulia (Gymnasium Pordenone), della Lombardia con il Team Lombardia e con le rappresentative delle laziali Aniene e Larus ed una del G.S. Esercito; il tutto per oltre 1.500 presenze in gara. Non sono mancati i nomi più importanti del panorama natatorio nazionale come la stella del Bolzano Nuoto Laura Letrari 6 volte oro ai Campionati Mondiale Militari, il nazionale della Fondazione Bentegodi Luca Pizzini e la nazionale tesserata Aniene Gigliola Tecchio. Con il cronometraggio elettronico curato dalla F.I.Cr. di Venezia la classifica finale a squadre,
compilata con i punti assegnati alle prime 8 posizioni nella sola classifica Assoluta prevista per i 400 m stile libero e 200 m misti ed in quelle per categoria nelle altre specialità, ha visto la vittoria del Plain Team Veneto che ha preceduto il Bolzano Nuoto e la Fondazione Bentegodi. Il 4° posto, visto le squadre che l’hanno preceduta, del Famila Schio Nuoto giunto ad una manciata di punti dal bronzo ma anche dall’argento, ha ampiamente soddisfatto il team organizzatore: questo risultato di prestigio è scaturito dai seguenti risultati assoluti : i 6 ori vinti da Matteo Greselin nei 50 e 100 m stile libero (23”60 / 52”22), nei 50 m delfino (25”39) e nei 50 e 100 m dorso (27”48 / 1’00”41) a e quello di Nicola Retis nei 100 m delfino (56”81); dall’argento della staffetta mista “Schio 1” nei 4 x 50 m misti “Asso-
luta” composta da Alessandra Abbenite, Marta Fontana, Matteo Greselin e Nicola Retis (1’53”75), dai 2 bronzi ancora di Retis nei 200 m misti (2’15”56) e nei 50 m delfino (25”96). A livello assoluto per la Famila Nuoto sono stati preziosi, anche i piazzamenti ottenuti dal 4° all’8° posto di Alessandra Abbenite, Marta Fontana, Filippo Gasparin, Matteo Greselin, Nicola Retis, Jacopo Sambo e Matteo Zampese. a cui si vanno sommati i punti per i piazzamenti di categoria.A vivacizzare l’evento anche le migliori prestazioni assolute maschile e femminile ottenute dai nazionali Luca Pizzini nei 100 m rana e da Laura Letrari nei 50 m dorso gratificate con un premio in denaro, contributo degli sponsor che hanno sostenuto la manifestazione. A premiare gli atleti e le squadre meritorie, l’Assessore allo Sport del Comune di Schio Gabriele Terragin, i vertici societari, importanti rappresentanti dello sport vicentino tra cui la campionessa di Triathlon Martina Dogana.
primi in regione Vicenza vince i Giochi del Veneto di ciclismo
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l Coni Regionale Veneto ha organizzato il mese scorso i Giochi del Veneto under 16 con una trentina di discipline in programma. La manifestazione, con cadenza biennale, con tanto di sfilata d’apertura (presenti Sara Simeoni e Paola Pezzo per accedere il tripode), e di cerimonia conclusiva di premiazione, ha coinvolto 16 comuni veronesi con Bardolino che ha ospitato il Villaggio Olimpico che ha accolto 3619 atleti under 16 nella tre gironi di gare. Per il ciclismo la rappresentativa vicentina seguita da Paolo Serman e Iris Zorzetto con Roberto Dal-
la Valle e Giordano Zana a seguire la logistica, era composta da 14 ragazzi provenienti dalla Scuola di ciclismo Piovene Cicli Rampon, dalla Bicisport, dal Sossano, dal Montecchio Precalcino, dal Villaverla e dal Cassola 2000. La classifica finale ha visto Vicenza primeggiare con 173 punti davanti a Verona (116) e a Treviso (98), grazie alle 7 vittorie sulle 12 prove in calendario ottenute da Giulia Bonaguro (Piovene) nella gimkana, nei primi sprint e nell’Off Road, Tommaso Dalla Valle (Cassola) nella gimkana e nell’Off Road , Thomas Bizzotto (Bicisport) gimkana G6, Carlotta Zanin (Villa-
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bici
di Enzo Casarotto verla) primi sprint, con ben 16 atleti vicentini sul podio. Tre le specialità in programma: la gimkana, i primi sprint e l’off Road per le categorie G5 e G6 M/F con la partecipazione nel ciclismo di 80 ragazzi/e. “E’ stato piacevole vedere come i ragazzi – afferma Paolo Serman - tifavano i loro compagni vicentini anche se impegnati con maglie di altre società e per loro è stata un’esperienza del tutto positiva perché hanno consolidato l’amicizia tra di loro e per qualcuno è stata la prima esperienza dormire lontano da casa”. Il presidente della Scuola di ciclismo Piovene Rocchette Cicli Rampon An-
tonino Cannata nel corso di una serata alla Trattoria all’Isola di Velo d’Astico, ha consegnato il trofeo dei Giochi del Veneto al rappresentante FCI provinciale Stefano Melison che ricevendo il premio del Coni Regionale dopo es-
sersi complimentato con i ragazzi, ha speso parole di elogio per il modo con cui le società della rappresentativa interpretano la crescita sportiva e umana dei loro ragazzi.
tempo libero
congratulazioni rokolando ai nuovi istruttori S.I.M.B.!
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utati p s i d o Si son e 29 8 il 27, 2 corsi s maggio a Alla scoperta dei roccoli e delle vecchie a Folgari tradizioni rurali e alpestri, i corsi per la Una camminata naturalistica aperta a qualifica di re di tutti, in particolare alle famiglie Istrutto Bike ain Mount ti dalla l via il 31 luglio, in concomitanza con la tradizionale Festa dell’estate zza di Altissimo (dal 29 luglio al 1° agosto), la 1° edizione di ROKOorgani LANDO, manifestazione del tutto ludica, che si addentrerà nei territori di Altissimo attraversando alcune delle contrade più storiche. Nessu.I.M.B. S iana l a na difficoltà particolare durante il percorso, perciò davvero tutti sono t I a l invitati a partecipare: adulti, giovani, meno giovani e famiglie con i (Scuo Bike) bambini, per trascorrere una giornata all’aria aperta e in compagnia, alla scoperta della n i a t n natura che ci circonda. Durante il percorso numerosi punti di ristoro offriranno ai parMou tecipanti i prodotti locali tipici. Ma non solo: per far rivivere le vecchie tradizioni di un gione e R a l tempo, la Contrada Zerbati mostrerà “la biancheria della nonna” con indumenti e oggetti l de anche centenari. A dare un tocco d’arte lungo il percorso, lo scultore locale “Cianelo” . esporrà le proprie opere in legno. All’arrivo in piazza ad Altissimo i partecipanti avranno Veneto la possibilità di pranzare.
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Informazioni utili Iscrizioni: presso il campo da calcio di Altissimo dalle 8:00 alle 9:00 Quota di partecipazione: 5€ (gratis per i bambini di età inferiore ai 7 anni) Partenza libera dalle 8:00 alle 9:00 Lunghezza del percorso: 10 km Arrivo: intorno alle 12:00 Per maggiori informazioni: 333.9209627
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a manifestazione sportiva che ha visto la partecipazione di ben 85 iscritti, si è articolata in tre giornate durante quali gli atleti partecipanti, per guadagnare la propria qualifica, sono stati messi a dura prova con lezioni teoriche e pratiche molto impegnative. I corsi, suddivisi in 1°, 2° e 3° livello, hanno avuto l’obiettivo di abilitare esperti nella conduzione di gruppi per escursioni cicloturistiche offrendo ai futuri istruttori la possibilità di un’utilissima preparazione tecnica e metodologica. Hanno ottenuto il diploma con la qualifica di Istruttore S.I.M.B di 1° livello quattro atleti della Geko Bike: Lino Zarantonello, Filippo Dal Maso, Omar Ravazzolo e Vito Nicoli. Mentre ad aggiudicarsi la qualifica di 2° livello è stato l’Istruttore Giuliano Vencato. Ad affiancare gli insegnanti S.I.M.B., Mevio proveniente da Bormio e Dalla Mora da Trento, il presidente della Geko Bike Marco Cracco che, oltre a rivestire la carica di Istruttore di 3° livello, appartiene allo staff della Scuola Italiana Mountain Bike della regione Veneto. Il primo giorno ha seguito gli atleti del 1° livello, dalle selezioni durante la mattinata ai corsi pratici del pomeriggio, il sabato ha insegnato ai bikers del 2° livello, ha diretto le lezioni di meccanica a quelli del 1° e per concludere la giornata si è occupato del rinnovo dei 2° e dei 3° livelli, che per chi non lo sapesse avvengono ogni 2 anni. E per concludere domenica 29 giugno Marco Cracco ha seguito per l’intera giornata gli allievi del 3° livello. Ma vediamo sommariamente le caratteristiche dei corsi suddivisi per livelli.
Corso S.I.M.B. di 1° livello:
• durata: 3 gironi; • 11 ore di teoria che hanno trattato argomenti di fisiologia, anatomia, preparazione atletica, alimentazione, cartografia, meccanica, pronto soccorso, tecnica e normative; • 13 ore circa di pratica in
mountain bike 37
Corso S.I.M.B. di 3° livello:
mountain bike con gli Istruttori S.I.M.B. che hanno trattato argomenti come il corretto posizionamento della sella, l’utilizzo dei rapporti del cambio, la manutenzione e le riparazioni della bici, le tecniche per affrontare salite, discese, slalom, superamento ostacoli, e la conduzione di gruppi;
• prova d’esame scritta a conclusione dei tre giorni.
Corso S.I.M.B. di 2° livello:
• durata: 2 giorni; • 7 ore di teoria che hanno riguardato argomenti quali la rianimazione BLS (grazie alla partecipazione del personale medico della Croce Rossa di Folgaria), la
di Chiara Guiotto
metodologia dell’allenamento, l’organizzazione delle escursioni, e molto altro ancora; • 6 ore di pratica in mountain bike con gli istruttori S.I.M.B. con lo scopo di migliorare la tecnica e la conduzione di gruppi; • prova d’esame scritta a conclusione dei 2 giorni.
• durata: 2 giorni; • 5 ore di teoria sulla fauna, le norme forestali ed ambientali con la partecipazione delle Guardie Forestali e dei Vigili del Fuoco; • 8 ore di pratica in mountain bike con guide cicloturistiche dello staff S.I.M.B. per acquisire in modo completo la tecnica e la conduzione di gruppo con varie tipologie di percorso, su strada, sterrati e discese impegnative; • prova d’esame scritta a conclusione dei 2 giorni. “I miei atleti della Geko Bike sono stati molto soddisfatti dei corsi svolti in Folgaria -ha commentato Cracco- Per tutti è stata una bellissima esperienza che è servita anche e soprattutto per migliorare certe lacune in discesa di alcuni, e per correggere il posizionamento in sella di altri. Tra le materie più interessanti -prosegue il leader della Geko- di certo la cartografia e la rianimazione”.
piva verso il bis
A. Smiderle E. Favaro
Un’altra stagione al vertice per il pilota trevigiano Matteo Piva, impegnato nel campionato triveneto supermoto FMI nella massima categoria, la TOP-CLASS.
C
di Alessio Sitran
onquistata la tabella numero uno lo scorso anno, Matteo Piva vuole bissare il successo anche in questo 2011, dopo aver cambiato squadra e mezzo affidandosi all’assistenza del vicentino Andrea Censi proprietario dell’officina CENSI MOTO, e all’ HONDA CRF450, moto di riferimento della categoria. Ci troviamo ora al giro di boa del campionato dove il forte Matteo Piva, ventinovenne operaio presso la ditta di famiglia, è riuscito a vincere due delle tre gare e ben tre manches delle sei fino ad ora disputate, riuscendo a prendere un piccolo margine in campionato, anche se non sufficiente per dormire sonni tranquilli. Da anni infatti non si vedeva una categoria TOP-CLASS così combattuta ed entusiasmante ed il risultato finale sarà una lotta all’ultima staccata fino alla gara conclusiva di questo campionato. La moto, un HONDA CRF 450, è ormai da molti anni considerata una tra le migliori, e prova ne è che i primi tre piloti del campionato, si danno battaglia con lo stesso mezzo. Grande differenza la fa la preparazione, dove gli svariati accessori quali centralina, scarico, sospensioni, preparazione motore e molto altro, sono a discrezione e soprattutto ad affinamento del preparatore, che nel nostro caso è Censi Andrea, che con questa moto ci lavora dalla prima nata del 2002. Il campionato, organizzato dalla CUONI, si dimostra all’altezza delle aspettative, con molti piloti iscritti e categorie suddivise a seconda delle capacità di ogni singolo corridore, che si trova a gareggiare con avversari dello stesso livello.
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moto
arbitri 40
una nuova casa per i f ischietti
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Arbitri in festa per l’apertura del nuovo centro funzionale
attesimo in grande stile per la rinnovata sede dell’associazione arbitri di Schio. Il nuovo sito della sezione intitolata ad Aldo Frezza Ë stato inaugurato ufficialmente lo scorso 10 giugno con il taglio del nastro affidato al presidente dell’Associazione Italiana Arbitri Marcello Nicchi e all’assessore regionale alle Politiche dell’istruzione Elena Donazzan. Nel nuovo stabile di via Marconi 25, situato in pieno centro, troveranno spazio gli uffici dirigenziali, un’area tecnica adatta alla formazione dei direttori di gara ed un’area ricreativa per tutti gli associati. In occasione dell’inaugurazione si è anche festeggiato il trentennale d’attività della sezione dell’alto Vicentino, la cui gloriosa attività, iniziata nel lontano 1981, ha regalato fama e grandi soddisfazioni alla città scledense. Indimenticabili in primo luogo i recenti esordi in serie A di due fischietti locali come Daniele Orsato e Sebastiano Peruzzo, entrambi presenti durante l’inaugurazione ed applauditissimi dalle nuove leve della sezione. L’affollata cerimonia d’apertura ha visto intervenire anche importanti autorità locali tra cui il sindaco Luigi Dalla Via, l’assesore allo sport Paolo Terragin e Monsignor Bruno Stenco che ha benedetto la nuova struttura.
L’aula magna della nuova sede della sezione scledense È stata dedicata all’arbitro Giacomo Borgo, nato a Schio e scomparso prematuramente nel 2003. Durante la breve conferenza di presentazione organizzata a margine dell’inaugurazione il presidente dell’AIA Nicchi ha espresso il proprio plauso al lavoro della sede di Schio: “Sono piacevolmente sorpreso dall’organizzazione e l’entusiasmo dimostrati dalla sezione di Schio. In un momento di grande difficoltà per il calcio italiano È proprio grazie al lavoro e la passione di sedi AIA come queste che si possono riuscire trasmettere ai giovani i valori più puri dello sport.” Grande la soddisfazionne espressa nelle parole dell’attuale presidente di sezione Giampietro Maino: “L’apertura della nuova sede rappresenta un momento significativo per l’intero territorio ed un nuovo punto di partenza per la sezione dopo 30 anni di storia e successi”. La conferenza si Ë chiusa con la firma di un protocollo di intesa tra l’AIA e l’ufficio scolastico regionale per il Veneto in previsione di una serie di corsi di formazione per arbitri nelle scuole secondarie. Oltre ai corsi patrocinati dalle scuole ogni anno la sezione di Schio organizza un corso per conseguire la qualifica di arbitro effettivo aperto a tutti i ragazzi e le ragazze di
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scledensi Mercedes Trophy
Trivellato
S
Questi i risultati: 1° netto 1^ cat.
Rigoni Vittorio
37
1° lordo
Stori Mauro
34
1° netto 2^ cat.
Bendazzoli Ciro
36
1° netto 3^ cat.
Cottignola Marco
43
2° netto 1^ cat.
Sartori Giovanni
37
2° netto 2^ cat.
Favero Anna
35
2° netto 3^ cat.
Laverda Eugenio
36
1° LADY
Boschetti Margherita 34
1° SENIOR
Stefani Mariano
32
1° poss. Mercedes
Favero Anna
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DRIVING CONTEST
Rigoni Vittorio
--
NEAREST TO THE PIN
Stefani Mariano
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golf
Asiago, 13 giugno 2011
i è tenuta domenica 12 giugno, nella splendida cornice del GOLF CLUB di ASIAGO, la “Mercedes Trophy - Trivellato”, una stableford 3 categorie. Da circa un trentennio questa classica è presente nel calendario gare del Golf Club Asiago ed anche quest’anno non ha disatteso le aspettative, richiamando un folto numero di giocatori da tutto il Triveneto ed oltre. Da segnalare la folta pattuglia asiaghese che ha ottenuto ottimi piazzamenti.
età compresa tra i 15 e i 35 anni. Al termine del corso i partecipanti ottengono il brevetto di arbitro e possono cominciare a dirigere dirigere le gare nei campionati di calcio organizzati dalla F.I.G.C. (cominciando dalla categoria Giovanissimi ). Tale corso, completamente gratuito, inizia nel mese di novembre per concludersi, con un esame finale, nel mese di dicembre. Le lezioni si svolgono presso i locali sezionali solitamente due sere alla settimana e sono tenute da diversi associati che illustrano il regolamento del gioco del calcio. Oggi la sezione scledense è giunta a toccare l’incredibile record di 161 associati, uno dei traguardi più significativi nei suoi 30 anni di vita. Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi alla segreteria di sezione al numero telefonico 0445/530277 oppure inviando un mail all’indirizzo: schio@aia-figc.it
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di Sergio Veller
lettere
Potete scrivere al Senatore Alberto Filippi inviando le vostre e-mail a: sportivissimo@mediafactorynet.it
uomini e cani Caro Senatore,
Cara Licia,
in uno scorso numero di Sportivissimo, ho letto un appello a non abbandonare i cani quando arriva il tempo di partire per le vacanze. Purtroppo abbandonare i cani è un malcostume per nulla raro della nostra società, che prima sceglie di avere il cane a casa ma poi alla prima difficoltà se ne priva senza alcun problema di coscienza. Il cane allora, prima voluto e amato, diventa improvvisamente un impedimento o un costo aggiuntivo al viaggio estivo e quindi qualcosa di cui al più presto sbarazzarsi: lo si fa salire in macchina, lo si porta in qualche posto in montagna, si apre la portiera, lo si fa scendere e poi lo si lascia lì, magari pensando di aver fatto una cosa in fondo giusta, cioè di avergli dato quella libertà, in cui ogni animale dovrebbe vivere; di averlo restituito al mondo della natura, a cui ogni animale da sempre appartiene e così, scrollarsi di dosso il peso di un’azione malvagia e crudele. So che lei è sensibile a questo tema e che si è dato da fare al riguardo: le ho scritto perché parlarne una volta di più, fa sempre bene.
quella di abbandonare i cani, ma tutti gli animali con cui si è instaurato un rapporto affettivo, è una cosa orribile che rende l’uomo che lo fa, peggiore di un animale. Perché un cane non tradirebbe mai, per proprio interesse, il suo padrone. Un cane abbandonato impazzisce, altro che sentire il richiamo primordiale della foresta e della libertà; impazzisce perché il suo sistema di valori improvvisamente viene a mancare. Quell’uomo che prima gli dava da mangiare, con cui andava a passeggio, da cui spesso si faceva accarezzare; quell’uomo che lo chiamava e a cui lui correva, a un certo punto fa un’azione che non capisce. I cani muoiono, se muore il loro padrone; se il loro padrone li abbandona, si lasciano morire. Eppure è così facile risolvere il problema delle vacanze: se proprio non si possono portare con sé, basta trovare qualche amico che li tenga in cambio di restituire il favore quando sarà lui a partire per le vacanze; e se non si trova nessuno disponibile, esistono ottimi canili, seri e puliti dove i nostri cani possono star bene. Ma il punto è un altro. Quando si prende un cane o un altro animale e lo si rende parte della propria vita, bisogna avere la piena responsabilità di questa scelta, sapere, cioè, che un cane lo si ha per sempre e che quindi l’abbandono non è affatto un’opzione praticabile ma un atto malvagio che va perseguito per legge.
Grazie, Licia Severi
Grazie a te, Licia, per aver dato spunto a una riflessione di civiltà, Alberto.
Le vostre lettere possono essere lette anche nel sito: albertofilippi.it
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