Tommaso Leoni
Nazionale Italiana Snowboard
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
S
VALDAGNO
SOLUZIONI PER VISTA E UDITO tel. 0445 402044 www.otticavisionvaldagno.it
Arzignano - Chiampo www.sicit2000.it
CORNEDO VICENTINO Via Monte Ortigara, 37 - tel. 0445 428428 www.crocco.com
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
ARZIGNANO - via Della Concia, 8 tel. 0444.672544 www.lineaflesh.com.vallisport.it
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
Valdagno - via G.Marzotto, 5/a tel. 0445 413041
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
Schio - tel. 0445.512821 www.carlasport.it
www.soldaskiwax.com
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO SEGUI LA PASSIONE Schio - tel. 0445.517626 www.vallisport.it
Ringhiere in acciaio inox
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
e vetro acidato antisfondamento
SERRAMENTI E BALCONI IN ALLUMINIO PORTONCINI D’INGRESSO RINGHIERE E CANCELLI IN FERRO E ACCIAIO
F.LLI
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
Logo Sportivissimo PELLETTERIE CALZATURE tel. 0445 951307 www.lepoint.it
S. QUIRICO DI VALDAGNO - VI Tel. 0445 473086 - Cell. 349 1346252
c
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO URE CALZAT
VALDAGNO - via Fermi RECOARO TERME - via Roma Scala e coperture in ferro zincato e alluminio, ringhiere con elementi in acciaio inox. (Kg. 15.200)
Stazione di servizio
NIS CL TE
N
B
bianco
VALDAGNO - Via 7 Martiri Tel. 0445 401840
U
Borga Luigi sas
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
SPORT SHOP SCHIAVON - via Roma - tel.0444 466964 www.tradeoffsportshop.it
Cornedo - tel. 0445 430270 www.belluzzosport.com Poggioli bombati CANCELLI di varie tipologie scorrevoli a 2 ante autocomandati
B
TE
NIS CL
N
U
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
97
19
E’
T OR
Finiture personalizzate
P OS
Elementi decorativi
VIT A
L
H
N
Con brocche passanti
caseari e salumi
salumi e formaggi
per ogni esigenza, zincate a caldo
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
NIS CL
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
N
B
Salvatore Luna
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
Cornedo - via G.Frigo cell. 3283558920
U
RINGHIERE di varia fattura con elementi classici o moderni,
VALDAGNO - Via Don Bosco Tel. 0445 401289
TE
ED IZIO N I M ED IAFACTO RY tel. 0445 430985
e verniciate
Cornedo - Via A. Fogazzaro 49 tel. 0445 430771 fax 0445 430411 info@tubiterm.it - www.tubiterm.it
Recoaro Terme tel. 0445.75008 via Bta Liguria
97
19 T OR
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
P OS
E’
VIT A
L
LOGO UFFICIALE TENNIS CLUB CORNEDO VICENTI
CORNEDO VIC.NO - Via M. Verlaldo Tel. 0445 446095 info@ferramentaberti.com
NEGOZIO ARTICOLI SPORTIVI, SCI E BIKE LAVARONE - frazione Bertoldi tel. 0464 780067 - testonesas@gmail.com
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO magazine
sportivissimo
tel. 0445 430985 www.tipografiadanzo.com
RECOARO T. - strada gazza tel. 0445 75970
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
Farmacia Redentore
dr. Paola Borgo RECOARO TERME - via Roma, 1 tel. 0445 75057
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
CHIUPPANO VI - via Roma tel. 0445 891058
Valdagno www.fenice.it
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
ESTETICA Valdagno - via IV Novembre, 23 tel. 0445 404517
Chiampo - via dal Molin Padre Tommaso, 6 tel. 0444 623136
VALDAGNO - via San Cristoforo 2 cell. 3466466230
RISTORANTE
Rifugio Piccole Dolomiti
PRODUZIONE SEDUTE E SISTEMI PER UFFICIO E COLLETTIVITÀ COLORI PER CARROZZERIA, INDUSTRIA EDILIZIA E LEGNO - CONSULENZA
VALDAGNO (VI) - Via Beccaria, 25 Tel. / Fax 0445 481221
CASTELVECCHIO DI VALDAGNO ristorantealbergoalpestre.it
CORNEDO VICENTINO via monte ortigara, 2/4 - tel. 0445 430550 talin@talin.com www.talin.com
APERTO TUTTI I GIORNI Valdagno - Piazza Dante, 17 tel. 0445 402837
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
Alla Guardia m.1136 Strada per Campogrosso n° 3300, Recoaro Terme (VI), 36076 - tel. 0445 75257 cellulare 335 6901685 (aperto tutto l’anno)
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO un servizio ecologico per un futuro pulito
club
www.brpneumatici.net
BAR - CAFFETTERIA VALDAGNO - viale Trento, 2 tel. 0445 403055
www.euro-cart.biz
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
U
CL B AGENZIA GENERALE di Fontana Margherita VALDAGNO - Via Galvani, 61 Tel. 0445 402525 / 488455
MALO - via Porto al Proa, 15 tel. 0445 607702
LEGATORIA TORRI srl
97 E’
VIT A
HARDWARE - SOFTWARE - GESTIONALI REGISTRATORI DI CASSA NOLEGGIO E VENDITA MACCHINE UFFICIO Brogliano (VI) - Tel. 0445 440650 info@sistemi-ufficio.it
U
CL
Cornedo Vicentino - Via Monte Ortigara 34/D tel. 0445 430433
Olmo di Creazzo - Vicenza - tel. 0445 951798 via F. Filzi, 71 - Tel. 0444 522097
VICENZA - Via L.L. Zamenhof Tel. 0444 239054 info@legatoriatorri.it
B
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
nto
Abbigliame
Valdagno (VI) - via E.Fermi 53 - 36078 tel. 0445 40 17 55
autofficina
PAOLO RENIERO gommista - elettrauto carrozzeria - linea revisioni
BAR TABACCHI TRISSINO - Via Stazione, 67 Tel. 0445 962216
VALDAGNO - via dell’Artigianato Z.I. tel. 0445 406296
97 E’
VIT A
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
UB CORNEDO VICENTINO
a e
RECOARO TERME - via Roma, 14 tel. 0445 75005 www.parcofortuna.it
GLI AMICI DI SPORTIVISSIMO
o MALO - via Cà Bianca tel. 0445 602239
Turismo Lavarone Spa - Fraz. Gionghi tel/fax 0464/783335 www.lavaroneski.it - info@lavaroneski.it
RAPPRESENTANZE TESSILI Valdagno - via Cornetto 29, tel. 0445 414263 www.studiocamponogara.com
Ricordo di Gigi Crocco
C
rocco Luigi, “Gigi” o anche “Jio”, classe 1954, “novalese d.o.c.”, muove i suoi primi passi da sportivo sia come calciatore che come pallavolista. Fisico atletico e scattante, grande determinazione agonistica, viene adocchiato giovanissimo dal mitico Aldo Simoncello, tecnico del calcio Marzotto, che lo porta con sé ad Arco di Trento ad uno stage nazionale riservato alle giovani promesse del calcio italiano. Gigi però, mentre pensa al pallone, gioca e cresce anche nella pallavolo novalese. Si mette sempre più in evidenza, oltrechè per la sua naturale attitudine alla disciplina sportiva, per il suo dinamismo in campo e per la potenza della sua schiacciata. L’impegno sempre più coinvolgente nella pallavolo non gli impedisce né di smetterla con il calcio, né, cosa più importante, di andare a scuola. Nel 1974 infatti si diploma come perito tessile all’Istituto Marzotto. E partecipa naturalmente durante gli anni passati all’Istituto a più di una delle storiche sfide calcistiche chimici -tessili, arrecando per giunta all’avversario, qualche chimico se lo ricorda ancora, più di un dispiacere sportivo: è suo uno dei gol della vittoria dei tes-
sili nel 1974. Sono le sue doti di pallavolista però quelle che lo fanno sempre più notare ai tecnici del settore. A diciassette anni è già passato dal Novale al D.A.M., squadra che milita nel campionato nazionale di serie “C”. Riservato nel carattere quanto grintoso e determinato sia negli allenamenti come nelle partite di campionato, Gigi è benvoluto e coccolato da tutti i suoi compagni di squadra. Ricordano concordi i suoi vecchi compagni Gianni Fin e Mariano Sandri che Gigi, fisico eccezionale, riusciva a disputare una partita al sabato con gli juniores e una la domenica mattina con la prima squadra; gli erano a fianco, nell’una o nell’altra formazione oltre a Gianni e a Mariano, i vari Giancarlo Chemello, Sandro Bordin, Attilio Tomba, Enzo Gasparella, Franco Novella, Enzo Dal Lago. Sempre Mariano Sandri ricorda simpaticamente come in questa formazione del D.A.M., fatta da ragazzi molto generosi e bravi anche, ma non sempre adeguatamente disciplinati e piuttosto “scalcinati” dal punto di vista organizzativo, Gigi, specie in trasferta, fosse sempre il più ammirato; vuoi per le sua serietà,
Montecchio Camp. Naz. serie B. Gigi in schiacciata.
timidezza forse, vuoi perchè in campo “dava tutto”, vuoi perchè era anche “un bel ragazzo”. A Padova -racconta Mariano- nella prima di campionato 1973/74 sembravamo un po’dei “barboni” quando ci siamo presentati in campo; qualcuno aveva la tuta, altri no, qualcuno aveva la maglia di un tipo, altri quella di un altro. Poi, quando l’andamento della partita caratterizzato da una serie di “veloci” e di “treni” chiusi spesso nei tre metri da parte di un Gigi immarcabile ha fatto capire ai padovani di che pasta eravamo fatti, hanno cominciato ad applaudirci e siamo usciti fra gli applausi. Gigi gioca nel D.A.M. fino al 1975. Poi finita la naja, viene ceduto al Montecchio, che milita pure nel campionato nazionale di serie “C”. Il Montecchio è una squadra forte, con giocatori competitivi e con ambizioni e possibilità diverse dalle squadre valdagnesi. Gigi, con la sua discrezione e la sua bravura si guadagna subito il posto da titolare contribuendo in maniera determinante alla promozione della squadra in serie “B”. Gioca poi nel Montecchio per altre due stagioni. Conclusa l’esperienza castellana
Gigi n. 10 in “primo tempo”
fa ritorno a Valdagno dove intanto la pallavolo cittadina è confluita nella Polisportiva Valdagno, dopochè il volley maschile del D.A.M. ha cessato la propria attività. Gigi prosegue nella Polisportiva la propria attività agonistica; frequenta allo stesso tempo i corsi per il conseguimento del patentino di allenatore. Diventa allenatore, anche se non smette mai di giocare. Nel 1983, grazie anche al ritorno a Valdagno di alcuni validi giocatori locali che avevano militato in altre formazioni, viene allestita una squadra competitiva denominata “Centrospedizioni Valdagno”. Gigi la allena e, naturalmente, vi gioca anche. La
squadra conquista la promozione in serie “B”. Gli anni a seguire vedranno Gigi far parte del direttivo del Centrospedizioni quale responsabile del settore giovanile della squadra. In seguito, nelle vesti di allenatore, si aprirà per lui un altro periodo straordinariamente fecondo di soddisfazioni sportive ed umane: quello alla guida della Pallavolo Femminile di Novale, la P.G.S. La squadra, che Gigi prende in mano nel 2000/2001 in terza divisione, vince il campionato. Nel 2001/2002 vince quello di seconda divisione. Nel 2002/2003 vince quello di prima divisione e viene promossa in serie “D”.
Tre promozioni filate! Nel 2003/2004 la P.G.S. si conferma squadra di rango meritando sul campo la permanenza in “D”fino alla successiva cessione della categoria al Cornedo. Grazie a Gigi dunque, adesso ormai esperto “coach”, la P.G.S. Novale vive la sua stagione sportiva più fantastica, con un crescendo di successi e di entusiasmo che riesce a trascinare l’intera comunità novalese in palestra a tifare per le proprie beniamine. Comunque, come ha detto Paolo Bicego Presidente della P.G.S., se prima di tutto Gigi, nella sua qualità di allenatore, ha saputo portare la società al successo sportivo, non si possono per que-
sto non ricordare, l’amicizia, l’impegno, la tenacia, l’amore per la vita, gli ideali di crescita umana e spirituale che accanto alla vittoria agonistica hanno sempre animato il suo operato presso di noi. Abbiamo condiviso il volley, le feste, le sciate, gli intensi momenti formativi in cui la nostra comunità ha sempre creduto e che ha sempre cercato di trasmettere ai giovani. È in questo spirito, di tristezza per il commiato, ma soprattutto di ricordo e di gratitudine per quanto lui ha saputo darci, che noi vogliamo oggi salutare, con queste parole che ci vengono dal cuore, l’uomo di sport e di coraggio.
“Caro Gigi, adesso che te si’ pena na’ fora da la porta mi me piàse de pensarte cussì, che dopo aver vinta ieri sera na gran partìa de palavolo co’ na bomba nei tre metri fra l’altro, de quele che te se’ tirate xò ti, te tuli su stamatina presto el to sestèlo de funghi e te ve’ via par conto tuo, nei boschi de Lavaròn. Verso sera, messi i porcini in te on bel xainèto in spàla e cata’ li, come par miracolo, on par de sci, te vien xò, belo tranquilo, coi impianti sara’, par on Tablat cargo de neve tuto par ti e lungo lungo ch’el te scarica giusto davanti casa tua, al Lansìn, da la to Francesca, da Giovanni, da Antonio e da quel libro che te ghè lassa’ verto su la tola fra l’ultima pagina lèta e quela ancora da cominsiare. Cussì mi te penso oncò, Gigi. In un posto dove adesso te ghè tute insieme chèle robe che ne la vita de solitito rancurèmo solo a tòchi. On posto ch’ei ciama anca Paradiso. Se vedèmo, Gigi.
issimo
Logo Sportiv
7
SPORTI magazine mensile di sport nco bia distribuito gratuitamente
direttore responsabile
Luigi Borgo
luigiborgo@mediafactorynet.it
direzione commerciale
Laura Danzo
laura@tipografiadanzo.it
redazione
SSIMO
Il limite irrisolvibile dell’insegnamento scolastico, senza colpa degli insegnanti; il pregio inf inito dell’insegnamento sportivo, senza merito degli allenatori.
Paola Dal Bosco
sportivissimo@sportivissimo.net
segreteria di redazione
Giuliana Lucato
giuliana@tipografiadanzo.it
casa editrice
Mediafactory srl
via Monte Ortigara, 83 36073 Cornedo Vicentino (VI) tel. 0445 430985 fax 0445 431177 my@mediafactorynet.it stampa
Tipografia Danzo srl
via Monte Ortigara, 83 36073 Cornedo Vicentino (VI) tel. 0445 430985 fax 0445 431177 info@tipografiadanzo.it
registrazione
Iscrizione al Tribunale di Vicenza il 21 dicembre 2005 n.1124
Per inserzioni pubblicitarie o per inviare notizie sportive scrivere a:
www.sportivissimo.net sportivissimo@sportivissimo.net oppure telefonare al numero
0445 430985
di Luigi Borgo
P
erché è più facile che un ragazzino sia più bravo a sciare che a scrivere? Più bravo a tirare con la palla che a fare di conto? Perché i nostri figli in genere sono più bravi nello sport che a scuola, malgrado il tempo passato sui banchi e a casa a fare i compiti sia decisamente di più rispetto a quello passato sulle piste o al campo da calcio? I ragazzini sanno tenere l’esterno sulla neve ghiacciata o tenere basso un pallone colpito di collo pieno come i grandi, perché non danno la stessa dimostrazione di capacità anche nei compiti in classe? Forse perché è più facile lo sport delle materie che s’insegnano a scuola? Direi di no, qualsiasi sapere può essere facilissimo e difficilissimo allo stesso tempo. Facilità o difficoltà non dipendono dall’argomento in sé ma dal livello di impegno mentale necessario per affrontare l’argomento. Allora? La ragione per cui i nostri ragazzini sono più bravi nello sport che nelle materie scolastiche dipende da come lo sport viene insegnato. Non si tratta di particolari metodi didattici, ogni allenatore ha i propri; si tratta dell’atteggiamento mentale con cui i ragazzini si avvicinano a ciò che devono imparare. La loro positività d’approccio. Sembra un’astrazione ma non lo è affatto. È invece il grande pregio dell’insegnamento dello sport, il limite irrisolvibile dell’insegnamento scolastico. Allo sport i ragazzi si avvicinano positivamente perché lo sport è divertimento. Non è così la scuola, che è vista come un dovere e infatti, fino a 16 anni, si chiama “scuola dell’obbligo” tanto che chi non ci volesse andare, sarebbe portato a forza dai carabinieri. Oggi perfino nel mondo del lavoro vince chi prova divertimento a fare quello che fa. Se c’è divertimento, c’è gioia e imparare diventa giocare. Per tutti i ragazzini del mondo giocare è ciò che si fa con la massima serietà e con il massimo impegno. Nello sport s’impara presto e bene proprio perché i ragazzi ci mettono quella concentrazione e quella buona volontà che hanno solo, sottolineo “solo”, quando giocano. Nella scuola moderna le nuove didattiche hanno inserito il gioco per riuscire a interessare di più i bambini ai verbi e ai calcoli: i testi di studio sono tutti a fumetti, gli esercizi sono in forma di giochi, si fa un gran uso del disegno come forma di espressione, ma la cosa non funziona. Perché il gioco sia vero, i bambini devono credersi adulti mentre giocano. Se rimangono bambini, il gioco non funziona. Nello sport, gli sci dei ragazzi sono uguali a quelli dei campioni di Coppa; le magliette da calcio sono quelle delle grandi squadre di Champions. Sarebbe inimmaginabile un’attrezzatura appositamente infantile come lo sono i testi scolastici! Nello sport credersi campioni cioè adulti accade sempre. Nella scuola mai. Purtroppo non si tratta solo di una questione di strumenti didattici, che sarebbe risolvibile, basterebbe imporre la cravatta come si fa nei college inglesi. La questione è più profonda e per questo è irrisolvibile. L’allenatore sa vedere nel bambino il campione che sarà domani. Non lo fa per bontà o per furbizia. Lo fa perché non può fare altrimenti se vuole egli stesso sentirsi “allenatore”, cioè uno che è tale solo se si relaziona con un atleta che vuole vincere. L’allenatore vede nel bambino l’adulto che sarà e questo motiva, responsabilizza, sprona al massimo il piccolo atleta a dare il meglio di sé. L’insegnante, invece, per la stessa ragione e senza colpa, non riuscirà mai, anche se lo volesse (ecco perché non ne ha colpa) a vedere nello scolaro il laureato e il professionista di domani perché, se così facesse, annullerebbe se stesso dato che quando uno studente s’immagina dottore, cioè colui che sa, non ha più necessità dell’insegnante, di colui che insegna. L’impossibilità di vedere nello scolaro l’adulto che sarà, è il limite dell’insegnamento scolastico, dove il bambino rimane bambino, quindi legittimamente soprappensiero, irresponsabile, immaturo, bisognevole di continua assistenza (è un bambino! Che altro è un bambino?) diversamente di come avviene nel gioco e nello sport.
visita il sito: www.luigiborgo.com
editoriale
mo.net
ivissi www.sport
una vita da... leoni!
di Giulio Centomo
Lo abbiamo intercettato mentre affinava i preparativi per una nuova stagione e gli abbiamo strappato un po’ di curiosità. Sentite cosa ci ha raccontato!
C
iao Tommaso, per fissare un punto di partenza prendiamo il via dalla tua passione per lo snowboard. Come e dove nasce?
Uno e uno per ora: partecipare ai mondiali in Austria e migliorare la posizione nella classifica generale di coppa del mondo.
Ciao, diciamo che l’origine di tutto è da ricercarsi in quel di Asiago. Lì ho provato per la prima volta con due amici e mio fratello ed è stato subito feeling al 100%. Tutto si è poi sviluppato grazie alla possibilità che ho avuto di frequentare lo Ski College Veneto di Falcade (BL), un istituto dove ho potuto praticare sport e allo stesso tempo studiare. Ammetto che all’inizio ero indeciso se continuare con il fondo o iniziare una nuova avventura con lo snowboard. Fortunatamente ho fatto la scelta giusta! Lo snowboard ora è la mia vita, vivo per questo, non riuscirei a stargli lontano per più di una stagione!
Hai già puntato qualche contendente da tenere particolarmente d’occhio? Diciamo che avversari ce ne sono molti, a partire dagli italiani stessi. L’anno scorso non a caso siamo stati la squadra più forte al mondo e quella alle porte penso sarà una stagione molto divertente anche se davvero impegnativa. Quale credi sia stata la tua carta vincente per l’approdo in azzurro?
Sono sempre stato un ragazzo che ci mette il cuore e l’anima in quello che faccio. Sono stato determinato e con la continua voglia di migliorare, da quando La tua carriera, per quanto tu ho iniziato questo sport. sia giovane è degna di nota. Quale ritieni sia stato il tuo miParliamo allora di Sochi. In glior successo? classifica c’è un 10° posto che Ho ottenuto due grandi succes- non è da buttare. Come hai vissi l’anno scorso. Il primo è sta- suto la tua prima olimpiade into l’ingresso Gruppo Sportivo vernale? dell’Esercito dove posso coltivaÈ stata un’esperienza a dir poco re la mia passione. Poi c’è stata fantastica. A prescindere dal ril’Olimpiade di Sochi, un’emoziosultato che non è andato come ne indescrivibile. mi aspettavo, essere uno dei Ai successi ovviamente si acpochi a livello nazionale a rapcompagnano anche sconfitte, presentare la bandiera italiana ma nello sport bisogna sempre è davvero indescrivibile. È stata metterle in preventivo. Quello una sorta di incoronazione per che conta è rialzarsi e continuatutti i sacrifici e l’impegno che re con gli occhi sempre ben fissi ho dato in tutti questi anni, non sul tuo obiettivo. solo mio ma anche per la mia faA proposito di obiettivi, quali miglia e le persone che mi sono sono quelli per questa stagione? state vicino.
Come vedi l’abbinata snowboard E durante la stagione come cone montagna vicentina? duci le tue sessioni di allenaConosco atleti e maestri molto mento tipo? bravi e qualificati, ma manca ancora un po’ di cultura a chi sta più in alto di loro. Purtroppo non abbiamo grandi strutture nella nostra zona, ma ci sono molte possibilità. Atleti come me o ragazzini che vogliono intraprendere questa strada, oggi, devono spostarsi dalla nostra zona e questo a mio parere è un po triste. Con un po’ di organizzazione e di voglia di fare, facendo capire alla gente che questo sport è sano come tanti altri, si possono fare grandi cose. Snowboard tutto l’anno oppure hai anche altre passioni? Da due anni mi sono appassionato anche al surf, una disciplina che si avvicina molto alla mia. Appena finisce la stagione sulla neve preparo la valigia e parto per raggiungere un istruttore d’eccellenza, mio fratello, da qualche parte nel mondo.
Nel periodo estivo ho dovuto migliorare la parte fisica, quindi tanta palestra ed equilibrio. Come team, poi, solitamente iniziamo ad allenarci sulla tavola attorno a settembre, tra lo Stelvio e Cervinia. Sappiamo infatti che sei già nel vivo della tua preparazione, o forse quella non finisce mai, quindi non possiamo che rimanere in attesa di nuovi successi e farti un grande in bocca al lupo. A presto. Ciao a tutti e a presto.
asiago
Tomm aso Le oni - C lasse 1 991 baffetto irrivere nte owboard il campione dello sn . icenza V n i e d ro ma azzur
Per continuare a seguire Tommaso, la Coppa del Mondo aprirà le danze a inizio dicembre con un appuntamento a stelle e strisce sulle nevi di Copper Mountain (CO) che darà il la al circo bianco sulla tavola, proseguendo fino a marzo. Per il mondiale di disciplina, invece si dovrà attendere il 15 gennaio, quando sarà sfida dichiarata sulle piste austriache di Kreischberg.
Potremo fare il tifo per il nostro Tommaso? Noi ce lo auguriamo, ma nel frattempo, come si dice... Stay tuned!
9
SKI CENTER
LAVARONE VEZZENA
IL COMPRENSORIO SCIISTICO IDEALE PER LE FAMIGLIE
Carosello di 30 km di piste collegate tutte con di innevamento artificiale, impianti modernissimi, kinderheim per bambini, snow tubyng, pista per slitte, 4 rifugi con solarium, piste per allenamento e gare.
Offerte particolari e vantaggiose tariffe Vi attendono per la prossima stagione invernale!
Le nuove piste facili Torion e le Cogole vi consentiranno di percorrere l’intero Carosello da Lavarone fino all’Alpe di Vezzena in tutta tranquillità!
Informazioni presso Turismo Lavarone Spa Lavarone Fraz. Gionghi 107 - tel/fax 0464/783335 www.lavaroneski.it - info@lavaroneski.it
11
vicenza
Educamp 2014
arto campus Concluso a Vicenza il qu tidisciplinare del CONI scolastico sportivo mul di Antonio Rosso ” – CONI Vicenza foto: archivio “Educamp
A
d agosto si è concluso l’Educamp 2014 – Scuole aperte per ferie, il progetto del Coni Nazionale e del Ministero della Pubblica Istruzione (MIUR) che il CONI di Vicenza ha riproposto per il quarto anno consecutivo. Gli “Educamp” sono un campus estivo dedicato allo sport ed alle attività ludico-motorie a carattere formativo fondato sui valori olimpici per giovani di età compresa, da 6 a 15 anni. Grazie al Patrocinio del Comune di Vicenza hanno potuto essere attivate quattro diverse sedi dislocate in vari punti della città frequentabili per tutta la giornata (con pranzo) o solo per la mattina. Quest’anno l’Educamp si è articolato, a grande richiesta, su ben otto settimane di attività con inizio subito dopo la
fine delle scuole. Al progetto oltre agli sponsor che gli organizzatori ringraziano, hanno collaborato numerose società sportive garantendo attività per le seguenti discipline sportive: calcio a 5, slackline, judo, volano, tai chi, calcio balilla, canoa, ping pong, ginnastica, hockey, boxes, volley, atletica, basket, rugby, katate, baseball, pallamano, scherma. La partecipazione all’Educamp non essendo legata alla residenza nel comune di Vicenza, ha visto iscritti provenienti da tutta la provincia. I bambini ed i ragazzi, costantemente seguiti da educatori sportivi specializzati in scienze motorie, nonchè da tecnici sportivi delle diverse discipline. Hanno scoperto, attraverso la pratica di varie attività sportive, principi e valori quali la socializzazione, il reciproco rispetto ed un corretto stile di vita. Molto alto, come in passato, il gradimento dei ragazzi e delle famiglie all’iniziativa, tanto che le otto settimane sono state attivate grazie alle richieste dei genitori. Per la stessa ragione è stato attivato un gruppo per ragazzi fino ai 15 anni.
Per informazioni: CONI Vicenza, Viale Trento 288 tel 0444 571337 – http://www.conivicenza.it
12
schio
gne con le pelli e gli sci, di giorno e di notte, macinando metri e c’è una squadra che metri di dislivello, calcando cre- dei singoli , che alimenta i suoi ste e valicando cime, percorren- gira a mille la passione e la tedo discese mozzafiato prestando campioni con i master crescono i sempre la massima attenzione nacia, e così giovani e i talenti si mettono a dialla sicurezza. del gruppo. In questi anni la squadra, com- sposizione tà promosse spicattivi le Tra di ntina quara posta oggi da una zione della tappa elementi, ha partecipato a tutte le ca l’organizza del circuito Skid Alp competizioni più blasonate del pa- Vicentina vera anno Schio Cai o Sci t’anno in programma norama nazionale ed internazio- Day ques di team un fila sue tra le il 9 gennaio 2015, un nale di scialpinismo, distinguen- ad Asiago t’anques che mo scialpinis vato ai più piccoli con dosi anche per gli ottimi risultati evento riser eranniv o decim il no festeggia di promuovere lo scialconseguiti. La scorsa stagione è la finalità iuta cresc dra squa attività propedeutica sario. Una stata ricca di soddisfazioni in ter- pinismo. E’ ini term in solo non nel tempo o condivisa e promini di risultati, tanto che lo Sci all’agonism di ini term in e anch numerici ma iuntamente dalla Fisi Cai Schio ha messo in bacheca mossa cong sul i eguit cons ati che sta riscuotendo attività e risult un titolo italiano vinto dallo junior e le scuole che i amic di po grup campo. Un successo anche meFabio Pettinà, una coppa Italia un grande granuna ivide cond innanzitutto l’evento clou organizmaster con Monica Sartogo ed un diatico. Ma lo e agna mont la per lizio scledense è la de passione eccellente terzo posto assoluto zato dal soda ta ques lina discip scialpinismo, , gara di scialpinismo di Davide Pierantoni nella presti- Lavaronda scorlo che a asces che si svolge sulle in fortissima giosa Coppa delle Dolomiti. Sono in notturna osciricon il uto otten so aprile ha comprensorio sciistirisultati che gratificano un lungo piste del amont per va Si pico. mento Olim one in programma il lavoro iniziato anni orsono con la co di Lavar 20 dicembre. Una gara promozione dello scialpinismo prossimo 1200 metri di dislirace tra i ragazzi delle scuole me- adatta a tutti, die inferiori. Ma dietro ai successi
L
ve co Ve co ne cr sa fa la m ed to fi M p n p n a c d S L t n a
e i i -
a p a n n lca osi do ezla mo lle tiil ra li-
vello, quattro cambi di assetto, un coast to coast Lavarone – Passo sionati, una stazione alpina dove Vezzena – Lavarone che i primi si condivide la passione per la compiranno in un’ora, mentre montagna all’interno del quanelle retrovie, senza l’assillo del le operano dei professionisti. Lo cronometro, a farla da padrone scambio di esperienze, il consaranno fatica, divertimento e il fronto continuo e la condivisione fascino di correre al chiaro del- fanno nascere delle sinergie che la propria frontale. Una giovane con il tempo diventano un valore manifestazione giunta alla terza aggiunto di cui beneficiano tutti: edizione con l’obiettivo dichiara- gli atleti, gli addetti del negozio e to di diventare un appuntamento i clienti. fisso di inizio stagione. “Trovarsi è stato l’inizio, restare Ma per ottenere tutto questo la assieme un grande risultato, lapassione e l’entusiasmo da sole vorare tutti assieme è il nostro non bastano, oltre alle tantissime più grande successo” così Carpersone che si dedicano ad orga- lo Ceola, il responsabile della nizzare e sostenere tutte queste squadra di scialpinismo dello Sci attività, c’è uno sponsor tecnico Cai Schio, ha riassunto questa che da tre anni affianca la squa- partnership che lega l’Alpstation dra di scialpinismo dello Sci Cai Schio con questa bella realtà Schio. sportiva scledense. L’Alpstation di Schio non si limita così al ruolo di sponsor fornendo al team abbigliamento ed attrezzatura, ma ne condivide la programmazione e le finalità mettendo a disposizione la professionalità e le competenze acquisite nel settore; non solo un contenitore di materiali, ma un punto di incontro tra appas-
13
un anno al top
nesi, retto, i due alfieri valdag za az M o te at M e o at en Eugenio M ci del tennis veneto. chiudono il 2014 ai verti
Eugenio e Matteo
U
n anno da incorniciare, il 2014, per Eugenio Menato e Matteo Mazzaretto. I due valdagnesi, che oltretutto si allenano assieme, si sono imposti a livello regionale nelle rispettive categorie. Eugenio, infatti, si è confermato ancora una volta assoluto padrone della sua categoria conquistando ben sette vittorie stagionali, tra cui lo storico torneo
nazionale “Città Murata” di Cittadella, e classificandosi al primo posto del circuito veneto “Daikin – Rotex”. Matteo, invece, ha dominato il circuito veneto Under 12 “Young Boys” cogliendo sei vittorie di tappa e il successo nel Master finale a scapito del forte padovano Ghedin. Oltre a questa brillante affermazione, Matteo ha inoltre calcato i primi passi sui circuiti nazionali ed internazionali juniores, partecipando ai prestigiosi tornei di Umago (CRO), Padova e Bressanone, nel quale ha raggiunto i quarti di finale in singolo e la finale in doppio, che gli è valsa
BRAVA KATARINA!
in luglio la sua prima convocazione con il Team Italia al Wahlstedt Junior Future in Germania. Matteo, infine, ha difeso i colori del Veneto nella classica manifestazione nazionale a squadre “Coppa Belardinelli” e nel Trofeo Morini svoltosi recentemente a Prato. Messo in archivio il 2014, i due tennisti stanno ora lavorando intensamente in vista della nuova stagione che per Matteo partirà già a fine dicembre a Roma con il Lemon Bowl, mentre per Eugenio avrà il via a marzo con il campionato a squadre nel quale vestirà la maglia della squadra trevigiana del Tc Istrana.
Il circuito veneto “Young Boys” ha un altro padrone valdagnese. Katarina Ivanovic, infatti, si è imposta nella categoria Under 14 femminile. Un successo meritato che la premia del lavoro svolto durante l’anno. Con due successi su sei, il Comune Laniero è stato il più premiato della regione.
Nella foto, le premiazioni del Master: in alto a destra, Katarina Ivanovic; in basso a sinistra, Matteo Mazzaretto.
VALTERMO
o.com rmo.191.it - www.valterm lte va i@ nt pia m o.i rm lte va 45 407155 tel 0445 406333 - fax 04 I) (V o gn lda Va 8 07 36 Via Enrico Fermi, 13 -
Progettazione, installazione e manutenzione impianti termoidraulici civili e industriali impianti solari, recupero energetico comfort ambientale e climatizzazione
16
brenta
Campioni sul Brenta S icuramente sono numerosi gli studenti o gli appassionati di Valdagno, Schio, Arzignano o Recoaro, che sono andati in Valstagna per fare escursioni in gommone sul fiume Brenta e sperimentare in tutta sicurezza lo sport che si chiama “rafting”. Il Rafting è una discesa fluviale su un particolare gommone inaffondabile e autosvuotante, il “raft” in cui l’equipaggio (4-8 persone) governa l’imbarcazione
di Antonio Rosso m e Ivan Team foto archivio Valbrenta Tea
tra le rapide grazie alle pagaie. Per la sicurezza è previsto avere la muta in neoprene, il giubbotto ad alto galleggiamento e il casco. Dove andare? Nel vicentino c si appoggia al centro sportivo Ivan Team di Ivan Pontarollo, a Solagna. Unanimi i commenti: centro attrezzato, discesa piacevole e si-
cura, accompagnatori simpatici, capaci e disponibili. Una capacità di accoglienza così brillante da meritare quest’anno il certificato di eccellenza di TripAdvisor®, un encomio, che va a riconoscere l’eccellenza nel settore dell’ospitalità sulla base dalle recensioni rilasciate dai client, via web. Che ci si diverta, lo testimoniano soprattutto gli studenti delle scuole vicentine che accorrono sempre
più numerosi e che quest’anno sono stati così entusiasti da gettarsi, ad ottobre, in acqua nelle fredde acque del Brenta, sia pure con la muta. Il rafting ed il centro non sono, tuttavia, solo questo. Pochi sanno che il rafting, considerato uno sport “estremo” è anche una disciplina sportiva a tutti gli effetti e che la Federazione Italiana Rafting, affiliata al CONI, organizza annualmente il Campionato Italiano nel quale gareggiano numerosi club in varie discipline (fondo, slalom, sprint e
17
testa-a-testa) e fascie di età. Soprattutto pochi immaginano che quei simpatici accompagnatori di Solagna siano spesso dei campioni. Sì, perché l’Ivan Team attraverso l’associazione sportiva “Valbrenta team a.s.d.” ha creato un gruppo agonistico che da anni è ai vertici nazionali e che partecipa alle competizioni internazionali, in rappresentanza dell’Italia superando regolarmente le prove di selezione.
In Veneto ci sono altre associazioni agoniste, ma l’Ivan Team è l’unico centro nella nostra regione riconosciuto dal CONI, dalla FIRaft (Federazione Italiana Rafting), dalla FIN (Federazione Italiana Nuoto) e dalla FICK (Federazione Italiana Canoa Kayak) come centro di riferimento nazionale per l’agonismo e per il turismo fluviale. Abbiamo parlato
con il presidente, Ivan Pontarollo, che è consigliere FIRaft ed aiuto-allenatore delle squadre nazionali dei risultati sportivi di quest’anno. I risultati agonistici del 2014 si commentano da soli: primi nella Coppa Italia una specie di campionato che riassume in una sola classifica tutte le gare in tutte le specialità; campioni italiani nella categoria Junior maschile in ogni specialità:
sprint, testa-a-testa, slalom e discesa classica e vicecampioni nella Categoria Senior maschile R4 anche qui in tutte le specialità. Dove gareggiano, se non sono primi, sono secondi. Pochi settori sportivi nel vicentino possono vantare risultati analoghi. Infine il Valbrenta Team primeggia anche nella canoa e nel kajak: ma questo sarà un altro discorso.
I M I S S I NTAT
18
SCO
NO
ZZI A G A NTO M E M I R SAU
DE A O N FI
% 0 -4 I M I S S NTATI
SCO
% 0 -4
% 0 -3 E M I T E NO FRE ALDAG me
eti e r F B ook/A b e c fa www. ok:
ebo i su fac ic u g e S
AB_Sportivissimo_1121014.indd 1
-V lia, 15 a It o s Cor 39 19480 5 4 4 0 TEL.
: EGOZIO - 19.30 ORARI N 0 • 16.00 .0 3 1 0 SA: 9.0 - 19.30 MA-VE0 • 16.00 .3 2 1 0 9.0 : ME-GIO
17/11/2014 11:07:58
O
0
11:07:58
19
“Perché il prossimo anno non festeggiamo il mio compleanno nel regno della powder a Whistler in British Columbia?” Da questa domanda, che al tempo poteva essere una provocazione di Marco Vitetta all’amico di sempre Massimo Pellichero, si è innescata una miccia che ha portato il loro gruppo di amici a fare sul serio e di pensare realmente che andare in Canada potesse rappresentare il coronamento di un sogno: arrivati ormai all’età di quarant’anni, chi più chi meno, era l’occasione giusta da non farsi scappare per intraprendere una spedizione e misurarsi con quella neve incredibile. In pochi giorni la data è stata stabilita: “L’8 gennaio 2015 si va in Canada!”
Mountain Elkx: una spedizione da sogno di Chiara Guiotto Foto di Gianpietro Bevilacqua
11
sportivi, quasi tutti ex agonisti, vicentini (a parte due), addirittura alcuni nemmeno si conoscevano prima. Un medico, un agente di commercio, un titolare di un bar, un’impiegato, un maestro di sci, un orafo, e così via; conducono tutti attività molto diverse e altrettanto vite e abitudini spesso divergenti. Unico denominatore comune è la passione quella vera per lo sci free ride, per la montagna, per la neve. Quale sogno migliore se non quello di poter andare a Whistler in Canada, ad un centinaio di chilometri dalla capitale della British Columbia Vancouver, nella località oltre oceano che gli esperti conoscono bene per il tipo di neve fresca che coccola gli
sciatori, li emoziona. Da questa passione per la neve è nata una spedizione a tutti gli effetti che ha messo in moto un serie di attività collaterali importanti che hanno rafforzato il progetto stesso. Uscite in heliski, discese in neve fresca anche con lo snowboard, dislivelli oltre i 1000 metri, free ride e piste battute: tutto questo per galleggiare sui pendii canadesi famosi per la neve particolarmente soffice, il luogo che tutti definiscono come il regno della powder. In queste attività si cimenteranno gli sciatori: ognuno di loro vede la spedizione a suo modo, chi come un viaggio e chi come una sfida. Ma tutti sono convinti di realizzare un sogno all’età di quarant’anni.
WHISTLER e le sue attrazioni La località di Whistler è sicuramente conosciuta dagli sportivi e in particolare dagli sciatori perché nel 2010 ha ospitato alcune gare di Sci Alpino dei Giochi Olimpici Invernali. Molti invece associano Whistler all’incantevole comprensorio che insieme al Blackcomb forma due importanti montagne collegate dalla Peak 2 Peak, la più lunga cabinovia del mondo, addirittura di 4,4 km inaugurata nel 2008. Grazie a questa cabinovia risulta molto più facile e veloce effettuare spostamenti tra le due vette, che unite formano un comprensorio di dimensioni eccezionali e un punto di riferimento per sciatori e snowboarder di tutto il mondo. Su questi meravigliosi comprensori le attività adrenaliniche vanno per la maggiore a partire dal cat e l’heliskiing che rendono la località una meta davvero interessante
20 Attrezzatura tecnica in particolare per chi è alla ricerca di una vacanza sulla neve assolutamente ricca di forti emozioni. Whistler non è solo un’attrazione importante a livello mondiale per gli sport invernali, bensì è anche il luogo ideale dove trascorrere la serata, dopo una giornata di sport in alta quota, all’insegna del relax e del divertimento grazie ad un’atmosfera cosmopolita che si respira al Village e ai numerosi servizi che offre, dai ristoranti alla vita notturna!
Informazioni geografiche e numeri del comprensorio 3 mila ettari di terreno sciabile 675 m è l’altitudine di Whistler picco più alto 2214 m 3 ghiacciai presenti 39 impianti di risalita di cui 4 cabinovie 12 back bowls 110 locali tra ristoranti, pubs e bar
Gli SCI rappresentano il focus dell’attrezzatura tecnica degli atleti: per fare free ride è necessario uno sci molto fat cioè largo 10-13 cm a livello dello scarpone, meglio se con il rocker. Questo significa che spatola e coda risultano rialzate dal terreno. Esistono sci “rockerati” per neve polverosa e powder e sci “rockerati” per neve mista, dura e pista battuta. Questa particolare forma dello sci, per intenderci ondulata, garantisce una maggiore galleggiabilità in neve fresca in quanto la pressione dello sci diminuisce in prossimità delle estremità offrendo prese di spigolo meno aggressive con comportamenti più dolci e prevedibili. Un altro elemento importante è lo SCARPONE che dotato di sgancio walk, è più leggero del classico scarpone da discesa e adatto anche all’alpinismo. Lo ZAINO sarà un accessorio obbligatorio con ABS e l’occorrente in caso di valanga (pala, Arva e sonda). Le temperature a Whistler possono raggiungere anche i -20°C, ecco perché è molto importante il tipo di ABBIGLIAMENTO: indumenti aderenti alla pelle in materiali traspiranti, pile, giacca anti-vento, ghette e ramponi sono la soluzione migliore. E’ chiaro che lo strato esterno, inteso come giacca e pantaloni, sarà rigorosamente impermeabile e traspirante.
Vi presentiamo il gruppo Mountain Elkx Massimo Pellichero -“Il sognatore” e uno dei pilastri della spedizione - 37 anni - Valdagno Marco Vitetta - “Il pazzo” e la prima mente della spedizione - 40 anni - Cornedo Vic.no Cristian Visonà - “Il tecnologico” - 37 anni - Valdagno Fabio Carlotto - “Il maestro” - 43 anni - Arco (ma cornedese d’animo) Andrea Leonardi - “Il motivatore” - 35 anni - Cornedo Vic.no Cristiano Coaro - “Il salvatore” - 41 anni - Cornedo Vic.no Marco Tomasi - 42 anni che festeggerà il giorno della partenza! - Valdagno Marco Voltolini - “Il video maker” - 46 anni - Cornedo Vic.no Roberto Bovo - “El bocia” - 36 anni - Trissino Giovanni Carta - “Il viaggiatore” - 50 anni - senza fissa residenza! Cristiano Trameri - “Il maestro” - 30 anni - Livigno E’ doveroso far presente che il gruppo non è formato solo dagli undici sciatori ma da una serie di partner che hanno contribuito alla realizzazione non più di una gita goliardica bensì di un viaggio importante offrendo loro un solido aiuto, chi per un aspetto chi per un altro. Lo Sci Club Marzotto di Valdagno ad esempio ha fornito il supporto logistico e diverse aziende vicentine e non solo hanno messo a disposizione l’abbigliamento e l’attrezzatura tecnica, in primis il main sponsor CMP F.lli Campagnolo, seguito dalla Casa della divisa, Valli Sport e Ottica Nik. A fianco del lato identificativo e di immagine va detto che il gruppo si avvale dell’esperienza di un media partner (4Skiers) che seguirà dall’Italia tutti gli spostamenti con l’obiettivo di gestire e veicolare video e immagini in tempo reale con il supporto di Optimabrand. Questa agenzia di comunicazione di Arzignano è l’ideatrice del marchio Mountain Elkx, della campagna pubblicitaria, del sito Internet e della gestione della pagina facebook ufficiale: attività di marketing fondamentali sviluppate e seguite con professionalità da uno staff giovane e dinamico.
cornedo vicentino
vesti da campione
Ravazzolo Abbigliamento Vicentino (VI) via Monte Pasubio 3, Cornedo oloabbigliamento.com Tel 0445.951299 - posta@ravazz
Free to be
ravazzoloabbigliamento .com
m
21
Microlinea hairdreams Prima e dopo!!
LUMI PROFESSIONAL HAIR Salone in Via 7 Martiri – Tel. 0445 480583
LUMI TEAM SQUARE Salone in Via Garibaldi (centro storico) – Tel. o445 402147
22
malo
BIKE PARK RIDE testo di Emanuele Ruaro
D
opo avervi introdotto al pump track con l’articolo sul campionato regionale 2014 presente su Sportivissimo di Settembre, vi descriviamo il primo parco giochi per biciclette progettato e creato da iPump Team. Il park, costruito in un area di oltre 4000 mq, è stato concepito in modo da offrire sia il massimo del divertimento, sia la massima preparazione fisica con il solo fine di far aumentare in maniera vertiginosa le proprie abilita con la bici, quindi con lo scopo di migliorare: destrezza, riflessi, resistenza, fluidità, tecnica, fiducia. Tutte caratteristiche che portano ad una maggiore consapevolezza di se e del proprio mezzo con conseguente maggior divertimento nelle uscite con gli amici. Guardando il tutto in ottica gara, si potranno ottenere tempi più bassi e migliori risultati grazie alla resa maggiore e alla possibilità di competere ad alti livelli riservandosi del margine, carat-
PUMP TRACK
1000 mq di gobbe, curve, e salti suddivise in 4 linee di vario livello studiate in modo da darvi costante propulsione senza mai aver bisogno di pedalare e dove resistenza, forza, tecnica, riflessi vengono messi alla prova e costantemente miglioratI.
teristica tipica dei migliori atleti che competono in tutti gli sport. Tutto questo viene svolto in sicurezza, indossando le giuste protezioni e lontano dai pericoli della strada, costantemente seguiti da un responsabile. Non vi preoccupate se volete provare ma non avete ne bici ne protezioni: all’interno del park avrete la possibilità di noleggiare tutto ciò che vi serve. Nell’area sono presenti varie zone, che andremo a descrivere in seguito:
FUN JUMP
Area di 700 mq divisa in 3 linee di diverso livello: salti, gobbe e transfert che si susseguono ad un’incredibile velocità. La partenza rialzata a 2,50m aiuta l’atleta ad affrontare le strutture cosi da restare concentrati sui movimenti aerei. I benefici si riscontrano in una maggiore consapevolezza del mezzo e delle proprie capacità, tradotto in un aumento di destrezza, fiducia e riflessi.
Bevilacqua e t a d i a F a n a L Lane Cotonea--Perline i r e c r e M Bevilacqua Lane - Arzignano (VI) - tel 0444 671460 - Padova - tel 329 4367066 - www.fancyline.it
SLACK LINE
Lo slacklining è un esercizio di equilibrio e di bilanciamento dinamico. Il nome di quest’attività deriva dalla slackline, una fettuccia di poliestere tesa tra due punti sulla quale si cammina. Questa disciplina, che per certi versi assomiglia all’arte del funambolismo, risulta utile per incrementare l’equilibrio e la coordinazione dei movimenti di tutte le parti del proprio corpo.
DIRT JUMP
Area di 400 mq con un’unica linea di salti, con partenza da 2,6 metri si affronta il primo salto con 2,5 metri di gap per poi affrontare il secondo jump da 2 metri, si finisce con un quarter pipe alto 5m e lungo 20m. Area adibita a chiudere i primi trick complessi e a migliorare la propria coordinazione aerea.
STREET AREA
Area di 500 mq con una mini pipe larga 6m, 2 bank sui fianchi a inclinazioni diverse raccordati tra loro da un flat di 6x5m, vari fan box e un quarter pipe; concepita per migliorare destrezza, coordinazione, posizione di guida, fiducia.
SLOPE STYLE
1000 mq di pura adrenalina. Con una partenza da 5m si affronta il primo salto alto 3.20m lungo 4m con atterraggio largo 6m, per poi saltare sopra ad una casetta alta 2.50m e larga 3m, si prosegue per la sponda in discesa dove si aprono 3 possibilità a scelta, un salto lungo 4m, uno lungo 3m o una passerella che finisce con un drop alto 2m il tutto raccordato in un unico atterraggio largo 7m, si finisce la linea con un jump box alto 2m. Area costruita allo scopo di testare le proprie abilità mettendo alla prova capacita fisiche e mentali.
Vi aspettiamo nel prossimo numero per illustrarvi come, da anni, si allenano durante la stagione fredda gli atleti americani che competono nel campionato AMA supercross. Nel frattempo vi aspettiamo qui a Malo per illustrarvi nei dettagli il nostro park, perchè no, per farvi provare l’emozione di girarci in bicicletta! Per ulteriori informazioni: www.ipumpteam.com
FRATELLI CAMPOSILVAN SNC DISTRIBUZIONE BEVANDE
Vai sempre a tutta birra
VIA BELLA VENEZIA 52 36076 - RECOARO MILLE - VICENZA TEL 0445 75044 - FAX 0445 75438 E- MAIL: CAMPOSILVAN@TIN.IT
tipografia editoria
info@tipografiadanzo.com
edizioni mediafactory
my@mediafactorynet.it Logo Sportivissimo
www.sportivissimo.net
SPORTI
SSIMO
sportivissimo@sportivissimo.net bianco
25
piana
A
sui colli della grand boucle Un luglio per grimpeur di razza quello organizzato dal VELO CLUB PIANA nel 2014! di Flavio Zerbato
lle prime luci dell’alba del 2 luglio, 18 arditi sono pronti per un lungo trasferimento fino a Susa dove è prevista la partenza in bici. Lungo il tragitto il tempo inclemente fa temere il peggio ma, una volta arrivati a Susa, non piove e, anche se nuvole basse nascondono i monti circostanti la vallata, si parte in bici con direzione Moncenisio e confine di stato. La salita è lunga ma non particolarmente difficile, ci porta ai 2100mt.del Col du Mont Cenis dove non c’è un vero e proprio scollinamento ma un falsopiano che costeggia un lago artificiale. La successiva veloce discesa si conclude nel fondovalle dove scorre L’Arc e dove incrociamo la strada che scende dal Col de l’Iseran. Scendiamo lungo la valle, attraversiamo Modane e finalmente, dopo circa 100km, arriviamo a Saint Jean de Maurienne, meta finale del primo giorno di viaggio. La cena per sportivi che ci propone il ristorante lascia un po’ perplessi ma la fame c’è e quindi il pollo con contorno di pasta al sugo va giù senza troppi problemi soprattutto
perché aiutato da qualche birra. Il giorno successivo si presenta sotto i migliori auspici, non c’è una nuvola e il cielo è di un blu limpido. Per scaldare la gamba affrontiamo subito Le Lacets de Montvernier, una breve salita molto particolare che si arrampica sul fianco della valle e che in 3,5 km presenta la bellezza di 18 tornanti. Una volta ridiscesi in valle ci dirigiamo verso Saint Michel de Maurienne e quindi verso il piatto forte del giorno: Col du Telegraphe e Col du Galibier. La prima salita inizia al centro del paese, svolta a destra e si sale subito su una strada larga e con pendenza costante che in 12 km ci porta allo scollinamento del Telegraphe. Per la foto di rito sotto il cartello dobbiamo però attendere il turno perché numerosi ciclisti di tutta Europa si danno appuntamento sul colle, tappa obbligata per chi vuole poi scalare il mitico Galibier. La sosta per un pranzo veloce è stabilita a Valloire, bel paese e importante stazione sciistica; è d’obbligo reintegrare le energie prima di affrontare i successivi 17 km che portano ai 2638slm della Cima Coppi del nostro itinerario. Il paesaggio sa-
lendo verso il colle si fa aspro ma di una bellezza indescrivibile, una giornata splendida rende meno ostica la salita che, dopo un primo tratto soft, diventa veramente dura negli ultimi 8 km fino allo scollinamento. Gli scalatori in fuga, che hanno anticipato il gruppo, si destreggiano tra la ressa dei ciclisti che, per immortalare l’impresa, si contendono le posizioni migliori sotto il cartello del passo. Due chiacchiere con i colleghi francesi, olandesi o inglesi e poi giù in picchiata verso il Col du Lautaret e quindi in direzione Grenoble fino al paese di La Grave che sarà la nostra base di arrivo anche per il giorno successivo. L’hotel, anche se un po’ vintage, è in una posizione meravigliosa; Incombente di fronte a noi c’è il ghiacciaio de La Mejie a 3900slm! Tentiamo un bagno rilassante in piscina ma la temperatura dell’acqua sconsiglia un po’ tutti eccetto qualche ardito apprendista eschimese che rischia l’ipotermia, il sole è però piacevole e favorisce il relax ed il lavoro del nostro driver e massaggiatore uffi-
26
ciale Ireneo che si prodiga sui garretti doloranti. E’ venerdì mattina, la luce che filtra tra le imposte è scarsa: tempo basso, vento a raffiche e pioggia incombente non fanno presagire nulla di buono anche perché il programma prevede Les deux Alpes, Alpe d’Huez e Sarenne. Dopo un summit generale decidiamo di partire ugualmente e scendiamo lungo la valle fino a Barrage du Chambon, nel frattempo il meteo è migliorato ed un pallido sole rinfranca lo spirito del gruppo che affronta i 10km fino a Les deux Alpes con piglio deciso ripensando alle imprese di Pantani su questa salita. L’importante stazione sciistica in questa stagione è affollata di appassionati downhiller che qui trovano i percorsi ideali, alcuni veramente impegnativi . Qua finisce l’asfalto e quindi, per noi stradisti, giro di boa e rientro in fondovalle verso Le Bourg d’Oisans dove abbiamo appuntamento con il mito
Alpe d’Huez, teatro di leggendarie sfide al Tour de France. L’ascesa è veramente impegnativa ,soprattutto nei primi chilometri, ma anche molto affollata perché il giorno dopo è in programma la granfondo Marmotte che richiama migliaia di pedalatori da tutto il mondo e che arriva proprio in cima all’alpe. Spingiamo sui pedali pensando che i professionisti hanno tutto un altro motore, ricordiamo infatti che nel 2013 il Tour ha affrontato questa salita per ben 2 volte nella stessa tappa! La strada pastorale, che dall’alpe porta al Col de Sarenne a 2000slm, è stata asfaltata l’anno scorso proprio per permettere il passaggio del Tour e noi seguiamo lo stesso percorso anche se il fondo stradale è già parecchio rovinato. Sosta pranzo sul colle, pessimo caffè alla francese e discesa molto tecnica lungo la Vallè du Ferrand in un paesaggio incontaminato e decisamente poco frequentato fino alla diga di Chambon , qui riprendiamo la strada percorsa il mattino verso La Grave dove arriviamo un po’ prima che cominci a piovere. E’ la serata di Francia-Germania e il risultato finale non rasserena sicuramente il clima in paese ma, si sa:-mal comune mezzo gaudio- e quindi ci troviamo riuniti con i francesi in una sorta di “gemellaggio degli sconfitti” del mondiale brasiliano. Come al Tour ci concediamo una tappa di trasferimento ed il sabato, dopo aver caricato armi e bagagli sull’ammiraglia, partiamo alla volta del Col du Lautaret ripercorrendo in senso inverso la strada del secondo giorno ma, una volta scollinati, prendiamo in direzione di Briancon. Una lunga e divertente discesa ci porta alla caratteristica città dove una sosta caffè (questa volta espresso italiano) è d’obbligo anche per atten-
dere Alberto e Francesco che sul Lautaret, tra sguardi perplessi del gruppo, hanno svoltato e deciso di risalire al Galibier. Proseguiamo lungo la valle in direzione Gap, la strada è in leggera discesa ma tutta al vento e con delle fastidiose contropendenze che ci obbligano a forzare sui pedali ed a frequenti cambi in testa al gruppo fino a Mont Dauphin Gare, ultimi 4km con arrivo in salita fino a Risoul. Sono le 15 e ci possiamo rilassare per tutto il pomeriggio nella splendida piscina dell’hotel con vista sulla valle e sul forte ottocentesco di Mont Dauphin. La 14^tappa del Tour 2014 prevede l’arrivo a Risoul ed il nostro itinerario ripercorre in senso contrario quello che la Grand Boucle affronterà qualche giorno dopo. E’ il momento di rientrare in Italia ma soprattutto è il giorno del mitico Col d’ Izoard. La strada si inoltra per parecchi chilometri nell’angusta valle del Guil nel parco regionale di Queyras in un paesaggio meraviglioso dove pedalare è decisamente piacevole. In questa direzione si rientra in Italia per il Colle dell’Agnello ma noi svoltiamo a sinistra e affrontiamo l’Izoard dal versante classico con l’intenzione di procedere uniti fino alla cima, cosa che si rivela impossibile visto che i grimpeurs del gruppo scalpitano già dalle prime rampe; li ritroveremo sul colle sotto il famoso obelisco. La salita all’Izoard si rivela, a detta di tutti, quella ciclisticamente più bella per le pendenze e per lo scenario particolare che poi, in discesa verso Briancon, diventa quasi dolomitico: ci ricorda un po’ la discesa da Passo Sella verso Canazei. Rientriamo a Briancon ed affrontiamo subito l’ultima asperità del nostro viaggio il Col du Montgenevre con il miraggio di un buon piatto di pasta in territorio italiano. La salita è costante e permette di fare una buona media ma il traffico auto e
27
motociclistico è naturalmente intenso trattandosi di una direttrice importante di collegamento tra Italia e Francia. Claviere è il primo paese che si incontra in territorio italiano ed è subito festa con aperitivo a base di Prosecco offerto dagli alpini locali, la tentazione di fronte ad un barbecue fumante è grande ma alla fine il buonsenso ha la meglio e preferiamo proseguire verso Cesana per una sosta pranzo meno impegnativa. Ormai siamo alla conclusione del nostro viaggio, un passaggio vicino all’im-
ponente forte di Exilles e siamo subito a Susa giusto in tempo per una doccia improvvisata ed il carico bici sui mezzi prima che si scateni il diluvio universale ma ormai non ha importanza: 500km e 9000mt di dislivello sono alle spalle… siamo in viaggio verso Valdagno. Anche questa spedizione in territorio francese è andata a buon fine grazie a Flavio per l’organizzazione, a tutto il direttivo ASD VELO CLUB PIANA per il supporto, a
Maddalena per lo spirito di sopportazione dimostrato nei confronti dei colleghi ciclisti maschi, a Ireneo per l’impeccabile conduzione dell’ammiraglia e per le mani sante che fanno miracoli sui garretti stanchi, agli automobilisti francesi che si sono dimostrati molto pazienti nei confronti dei ciclisti ed a tutti gli amici internazionali incontrati sulle mitiche rampe alpine. Insomma grazie a tutti i pedalatori del gruppo ma una domanda sorge spontanea:-dove andremo l’anno prossimo?- .
Prenota l’annuario di Sportivissimo rilegato con copertina cartonata
e Cuor ey Hock rtita del la Pa
lori Frecce trico il capitano er Vigilio Ghes
15euro
potrai ritirarlo a gennaio 2015
prenotazioni: sportivissimo@sportivissimo.net
un anno di sport da conservare per sempre
28
Believe to be alive Roma di Gianni Garbin
Il 3 e 4 ottobre scorsi, si è tenuta a Roma Believe to be alive, prima Festa dello Sport Paralimpico. Credi per essere vivo, il messaggio della manifestazione.
N
el corso degli anni, lo sviluppo, la promozione e la diffusione dello sport paralimpico hanno portato all’attenzione l’espressione di gioia, la volontà, la voglia di andare avanti, la pienezza di vita che caratterizza i volti di questi atleti. Identico messaggio è espressione di un grande uomo dei nostri tempi, Papa Francesco. La vita come gioia, per capire, cambiare e migliorare. Federazioni Sportive e Comitati Regionali hanno radunato sportivi, familiari e simpatizzanti per venire a Roma. Grazie al viaggio organizzato dal Comitato Paralimpico del Veneto io c’ero, assieme a mia moglie. Venerdì prima mattina all’uscita di Padova Ovest, una cinquantina di persone, tra cui 12 in carrozzi-
na, si sono messe in viaggio, con un pullman attrezzato, alla volta di Roma. Il nostro albergo si trovava a Riano, in un ex convento benedettino, a circa un’ora dalla Capitale. Sabato mattina, sveglia ore 6, pronti a vivere appieno la prima intensa giornata romana. Giunti in Piazza San Pietro ci siamo recati in Sala Nervi, o Paolo VI, (capienza di 12.000 persone), dove era previsto lo svolgimento della prima parte della giornata che culminava con l’udienza di Papa Francesco. 3500 persone fra disabili motori, sensoriali, cognitivi ed accompagnatori. Prima dell’arrivo del Santo Padre, sulle note dell’Orchestra Iuvenilia di Santa Cecilia, ha risuonato la splendida voce di Annalisa Minetti - velocista paralimpica non
vedente qui in veste di cantante - che dopo aver chiamato un grazie collettivo, a dir poco fragoroso, ha intonato la canzone ‘In Volo’, seguita da ‘Senza te o con te’ con cui ha vinto Sanremo. A seguire, sul palco alcuni fra i più noti medagliati paralimpici, fra cui Oscar De Pellegrin - bellunese che ha partecipato a 6 edizioni cimentandosi nel tiro con l’arco e nella carabina; Assunta Legnante - campionessa italiana nel getto del peso che, a seguito della perdita della vista, si è schierata nelle fila paralimpiche. Tutti questi atleti hanno ribadito il concetto che lo sport è sinonimo di rinascita, di reinserimento nella società e stimolo per raggiungere sempre nuovi obiettivi. Gli atleti hanno poi lasciato il palco alla performance della ballerina Simona Atzori, priva di entrambi gli arti superiori, che sulle note del Magnificat ha incantato ed emozionato l’intero auditorium.
29
A Mezzogiorno ha fatto il suo ingresso Papa Francesco.
- Vi ringrazio di essere così numerosi e festosi - ha esordito, salutando con il consueto calore e trasporto la platea; per proseguire - portate con voi l’espe-
rienza di sportivi, uomini e donne, portate con voi le conquiste, i traguardi raggiunti con fatica, siete testimoni di quanto sia importante poter condividere il percorso insieme agli altri, dandosi una mano, perché ognuno dia il meglio di sé. Portate un messaggio di speranza e di incoraggiamento, la disabilità che sperimentate in qualche aspetto del vostro fisico mediante il sano agonismo si trasforma in un messaggio di incoraggiamento In risposta alle sue parole il Preper quanti vivono in situazioni sidente Luca Pancalli, visibilanaloghe. Lo sport è un invito a mente emozionato, ha portato il favorire la cultura dell’inclusio- saluto di tutto il movimento. ne, e respingere la cultura dello - Di fronte a Lei, Santità, non voscarto, a superare le barriere glio nascondere l’emozione, grache ci sono fuori di noi e so- zie per il dono che ci ha fatto. Le prattutto dentro di noi. Lo sport parole di un piccolo uomo come ci aiuta a vivere le differenze, a me non possono descrivere la fare di esse un’occasione prezio- nostra gratitudine ed il nostro sa di reciproco arricchimento e affetto. Questi ragazzi con disascoperta, a scoprire delle poten- bilità fisiche, sensoriali o intelzialità che non immaginavamo. lettive, insieme alle loro famiglie, Nel vostro sforzo, per un mondo sono i più autentici testimoni di senza barriere, per un mondo quell’amore per la vita di cui lo senza esclusi, non siete soli -. sport paralimpico vuole essere il messaggero e comunicatore. Con loro le società sportive, i dirigenti. Tutti crediamo nello sport come strumento di una sfida educativa, ma soprattutto come strumento riabilitatore della società e della cultura. Noi cerchiamo di cambiare la cultura dei Paesi anche con questo messaggio sportivo. Se gli atleti abili hanno i cerchi olimpici, noi abbiamo tre agitos che simbolizzano la mente, il corpo, lo spirito, la forza di chi è caduto e si è rialzato. Lo dice Lei, Santità, non lasciatevi rubare la speranza. Ecco, noi la speranza la coltiviamo ogni giorno attraverso lo sport. Un vincitore è soltanto uno che non smette di sognare. Noi continuiamo a farlo attraverso lo sport -.
Dopo questo scambio di saluti Papa Francesco si è immerso nella folla trasmettendo la cordialità, semplicità e simpatia che caratterizzano la sua persona. La giornata si è poi conclusa con la visita ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina. Domenica lo sport vero e proprio ha fatto da protagonista: Via della Conciliazione e Piazza Pio XII, lo spazio prospiciente San Pietro ed il Vaticano, erano allestiti a palestra multidisciplinare. Arrampicata, tiro con l’arco, danza, tennis, scherma e basket in carrozzina, wheelchair hockey, ten-
nistavolo, judo, baseball e showdown per i non vedenti, e ancora vela, adaptive rowing, atletica, bocce, lo stand del gruppo sportivo della Difesa. Tutti gli sport paralimpici, e con essi i rispettivi campioni azzurri ed i tecnici, disponibili per dimostrazioni e indicazioni a tutti coloro che volevano provare. Alla fine di questi 2 giorni sicuramente indimenticabili resta la speranza che lo sport per le persone disabili possa crescere sempre più e continui ad essere propulsore di inserimento e di uguaglianza fra tutte le persone.
sportart
Gianni Bisson photo: Luca Giovannini
32
la citt e r e v i v a gli Che tu vo rati p i e n e r e r Cor o n t a g n e i .. . m e l e r e d n Sce nei bosch e r a i g g e s s Pa
A‘
via Luigi Dalla Via 3/a - 36015 Schio (VI) - 0445 512821 - www.carlasport.it
33
valdagno
sciare in libertà
di Chiara Guiotto
Vivere lo sci in completa libertà, disegnare il pendio con curve perfette ed eleganti, come un pittore fa sulla propria tela…
È
il telemark, questa disciplina invernale ancora poco conosciuta ma che per chi l’ha provata anche solo una volta è diventata una passione, un modo per condividere la montagna e uno stimolo al continuo miglioramento.
Chi nel vicentino sta promuovendo questa disciplina è il gruppo SNEA, affiliato allo Sci Club Marzotto di Valdagno e nato qualche anno fa con l’obiettivo di accrescere l’interesse e la passione per il telemark, disciplina antica e storica dello sci. Il gruppo, capitanato da Nicola Fongaro, organizza anche per questa stagione, che sta ormai entrando nel vivo, corsi e uscite in diverse località con maestri di sci specializzati in telemark per chiunque fosse interessato: per i bambini, gli adulti, anche per le persone più anziane perché il telemark non ha nessun limite né di età né in termini di difficoltà. Si è da poco tenuta la tradizionale gita a Solda dal 12 al 16 novembre, appuntamento fisso di inizio stagione dello Sci Club Marzotto. Per l’occasione il gruppo SNEA ha messo a disposizione dei numerosi partecipanti materiali e
accompagnatori, e l’iniziativa ha riscontrato un notevole entusiasmo da parte di tutti coloro che hanno provato personalmente la disciplina e sentito le emozioni che trasmette. Presso le località di Recoaro Mille e Folgaria sono previste prove gratuite accompagnati da Nicola Fongaro con l’ausilio di materiali, intesi come scarponi e sci, che il gruppo mette a completa disposizione di tutti. A calendario sono previste anche uscite di due giorni a Polsa di Brentonico in Trentino con i maestri Davide e Simone, normalmente il sabato e la domenica ma su richiesta anche durante la settimana. Il pacchetto di 100 euro comprende lezioni con il maestro per due giorni e il noleggio dell’attrezzatura; per chi fosse interessato anche qui la prima prova è gratuita. Il telemark è anche e soprattutto condivisione, senso dell’amicizia e dello stare insieme per godere della natura che ci circonda, tanto che ogni anno i raduni sono numerosissimi. Quest’anno il primo è stato allo Stelvio il 18 e 19 ottobre e, nonostante la stagione vera e propria non fosse ancora iniziata, quel weekend è stato affollato da una trentina di telemarkisti.
34 PROSSIMI RADUNI
Val Senales dal 27 al 30 novembre
San Martino di Castrozza 6-8 dicembre Cortina 6 e 7 dicembre Panarotta 4-6 gennaio Carezza 10 e 11 gennaio Folgaria 17 e 18 gennaio Polsa di Brentonico 14 e 15 febbraio Moena 11-15 marzo Livigno 21-28 marzo
La testimonianza del Maestro Cintroni Chi lo pratica può confermarlo, sciare in telemark è vivere la montagna a 360° perché permette di spaziare dall’escursionismo, allo sci libero in pista, al free ride, all’agonismo fino allo sci alpinismo con l’utilizzo delle pelli e dell’attacco praticamente uguale. Abbiamo incontrato Claudio Citroni, Maestro di Sci specializzato in telemark dal 2004 a Fondo Grande in Folgaria. Con un passato di sciatore agonista, Maestro e addirittura Allenatore di Sci Alpino, Citroni negli anni si è avvicinato al
telemark perché appassionato anche di sci alpinismo. “Nel telemark ho trovato la disciplina ideale che mi permette di fondere insieme le mie due passioni, lo sci alpino e lo sci alpinismo: il risultato -prosegue Claudio Citroni- è stato incredibile perché ho provato delle sensazioni diverse e soprattutto stimoli nuovi”. Grazie al telemark si sviluppano particolarmente doti di equilibrio e vengono stimolate certe parti del corpo come il quadricipite, per non parlare della ricerca della centralità perfetta e l’utilizzo dello sci interno. Caratteristiche che non sono molto lontane dalla sciata agonistica di oggi, quella che i grandi atleti della Coppa de Mondo tanto ci offrono!
Il telemark è propedeutico anche per i bambini? “Direi proprio di sì: pensate che a Livigno, la patria del telemark, per tradizione i ragazzi vengono avvicinati alla disciplina fin dalla tenera età. Sono felice -prosegue Citroni- perché da quest’anno diversi maestri di sci alpino hanno deciso di proporre alle categorie cucciolibaby qualcosa di alternativo ai soliti allenamenti tra i pali, una sorta di ritorno alle origini dello sci per far provare anche a loro, sia pur così piccoli, certe sensazioni come l’equilibrio, la scioltezza del busto, la stimolazione di altri muscoli e il senso di libertà che il telemark regala! Con loro l’appuntamento sarà in Folgaria tutti i sabati”.
Il telemark è più faticoso dello sci tradizionale? “Quando qualcuno ci vede scendere in telemark potrebbe avere la sensazione di uno sport difficile e riservato a persone atleticamente molto preparate. Invece -conclude Citroni- posso dirvi che non è assolutamente così, provare per credere!”
Per chiunque fosse interessato alle prove gratuite o semplicemente desiderasse avere maggiori informazioni contattate Nicola Fongaro 392.4161576 – nicola.fongaro@gmail.com oppure potete incontrare il gruppo presso la sede dello Sci Club Marzotto allo Stadio dei Fiori di Valdagno tutti i mercoledì sera.
grupposnea organizza:
corsi di telemark
per principianti stagione 2014/2015 prima lezione gratuita info
Nicola 392 416 15 76
CICLOCLUB NOVALE-VALTERMO Una strada lunga trent’anni 1984 - 2014
CICLOCLUB NOVALE-VALTERMO
Una strada lunga trent’anni 1984 - 2014
novale
La lunga pedalata
di Manule Frapiume
Il Ciclo Club Novale-Valtermo festeggia i 30 anni di attività con un bel volume che ne ripercorre la storia
“CICLOCLUB NOVALE-VALTERMO. Una strada lunga trent’anni” vuole raccontare la strada percorsa da circa 540 persone che in questi tre decenni hanno associato la vera amicizia alla passione per la bicicletta, regalando e regalandosi emozioni indimenticabili. Un libro che desidera rievocare eventi, storie, personaggi… e tutto ciò che ha reso il Ciclo Club Novale una parte importante della storia sportiva di Valdagno e un prezioso punto di riferimento della vallata. Una lettura divertente, un puzzle fatto di tanti tasselli realizzati con immagini, foto, documenti ufficiali, testimonianze e pensieri personali, il tutto presentato in ordine cronologico per consentire a tutti di ricostruire e rifare “passo passo” questo splendido percorso. Sfogliando le pagine, si potrà rivivere con un filo di nostalgia le varie (possiamo ormai chiamarle) “epoche”, assistendo ai cambia-
menti in ambito ciclistico che dal 1984 ad oggi hanno mutato le nostre abitudini, il modo di pedalare nei nostri ambienti, in mezzo alla splendida natura che ci circonda. Percorsi semplici e a volte impegnativi, tantissimi chilometri fatti in strada, fuori strada, ovunque…, ma che conducono sempre a piacevoli ricordi o divertenti episodi. Viaggi vicini e lontani… Insomma, una vera “collezione”, una suggestiva rassegna delle emozioni e dei valori che solo lo sport sa offrire. Questo libro, però, non è solo un meraviglioso bagaglio di percezioni e ricordi. E’ anche un importante lavoro fatto
per ringraziare tutti coloro che nel corso di tanti anni hanno contribuito attivamente alla vita sociale del Club e sono stati autori e fautori di questa splendida “Storia”. Doveroso rendere omaggio agli atleti di questo splendido Club ciclistico, composto da sportivi che con le loro imprese hanno reso famoso il Ciclo Club Novale; ai gruppi di lavoro che in tutti questi anni hanno operato per organizzare e dare linfa a tutte le varie gite, iniziative ed eventi proposti, ma soprattutto a tutti i soci (ben 540!) che hanno creduto in loro!
Sicuramente queste pagine e queste foto regaleranno una divertente pausa nel bel mezzo dei nostri giorni e che questa opera sarà accolta con vivo piacere non solo da tutti i Novalesi ma anche dalla cittadinanza di Valdagno e dei Comuni limitrofi, in quanto riporta alla luce e riscrive pagine importanti della storia sportiva e sociale della nostra vallata. E’ d’obbligo un ringraziamento per il sostenimento di questa pubblicazione a: AVIS di Valdagno, Talin, Magliflora, Impianti Luce, Pegoraro pavimenti, Bolzon cicli, Ricevitoria tabaccheria “Al corso”, la Cassa rurale ed artigiana di Brendola, il Centro revisioni Fin, Original Marines di Valdagno e Unipol Sai Assicurazioni. Ma soprattutto una particolare riconoscenza va a Luigi Borgo, Sportivissimo e Tipografia Danzo: il loro impegno è stato essenziale affinché questo singolare libro uscisse così bello.
35
36
recoaro
LA DEA NEOX
le e il mondo ha una grande fame di cose belle e innovative. La bellezza piace Neox è una delle più interessanti e innovaa tutti indistintamente dalla nazione da cui uno proviene. Ogni volta che tive bici elettriche del mercato. A produrla tornavo da un viaggio, sentivo la voglia d’inventare qualcosa di bello, è un’azienda di Recoaro, la Siral. Abbiamo di seducente, di tecnologicamente rilevante. Ebike nasce da questa incontrato Fabrizio Storti, uno dei soci e sfida, da questa voglia di fare. amministratore di Siral e grande mente del progetto Neox. Fabrizio non è nuovo a ideare Facciamo un passo indietro, parlami progetti ad alto contenuto tecnologico. Da anni della tua azienda, la Siral. gira il mondo dagli USA alla Cina per vendere i suoi Per 25 anni Siral ha prodotto macchinari per il rinforzo di componenti in plastica accessori e automazioni per termoformata ad uso sanitario. l’industria fotografica. Ma di Luigi Borgo questo settore, quello della fotografia analogica, Fabrizio, perché Ebike? alla fine degli anni 90 ha Girando il mondo per vendere le nostre avuto un crollo verticale macchine, ho capito che noi italiani di mercato dovuto alla presiamo visti dagli imprenditori straniepotente entrata della fotori sempre in modo un po’ speciale. grafia digitale. Nell’arco L’Italia è moda, design, tecnologia, di pochissimo tempo, è fantasia, idee! Non è un luogo finito tutto. Con tante comune. È una realtà. Dagli imprenditori italiani gli stranieri si aspettano qualcosa di unico, di nuovo, di genia-
Sportivissimo incontra Neox, la ebike più bella del mondo pensata e costruita nella nostra valle.
37 difficoltà abbiamo deciso di cambiare radicalmente la nostra produzione industriale. Dalla fotografia ci siamo catapultati nel settore sanitario, producendo piatti doccia, lavelli, vasche da bagno, docce multifunzione in materiale acrilico. La materia prima era sempre la plastica ma i prodotti e il mercato erano assolutamente nuovi. Facevamo tutto all’interno del nostro ciclo produttivo, tranne il necessario processo di rinforzo che a quel tempo veniva commissionato esternamente, in quanto si trattava di una lavorazione manuale molto tossica e poco automatizzabile; ma soprattutto tossica, tanto che alla nostra richiesta in Regione di poter installare un impianto di resinatura in azienda ci è stato detto di no per il problema inerente alle emissioni di vapore di stirene. A quel punto abbiamo sentito la necessità di
e ci accorgemmo che invece di ricercare un prodotto di rinforzo che fosse ricevere visite da parte di potenecologico: nessun tipo di emissione tossica, ziali clienti, ricevevamo innumereecosostenibile, che rispettasse le severisvoli visite da parte di concorrenti, di sime normative europee sulle emissioni. produttori provenienti da ogni parte del mondo, incuriositi del nostro progetto di E qui viene la svolta… rinforzo totalmente ecosostenibile. Per farla breve, dopo molte ricerCosì, al rientro dalla fiera, decidemmo di che e prove, nel 2002 abbiamo costituire la Sirtek, una società che produce, messo sul mercato le prime vende ed installa in tutto il mondo impianti e vasche da bagno con rinforzo materia prima “Greensir” per rinforzare in modo ‘’ecologico’’ secondo i nuovi ecologico qualsiasi parte in plastica termoformaparametri della normatita. Il nostro principale mercato è quello sanitario a va europea sulle emislivello internazionale. Malgrado la crisi, Sirtek ci sta sioni. Eravamo i primi dando buone soddisfazioni. a riuscirci. Nel 2003 partecipammo E Siral? alla prima fieSiral, che produce innovazioni tecnologiche fin dal 1978, ra dedicata al per un periodo ha continuato la produzione di sanitari settore saacrilici poi, però, per non andare in conflitto d’innitario a teressi con i clienti di Sirtek, abbiamo preferito Milano lasciare il mercato sanitario. Ma perché la bici? L’idea è venuta duQuindi Siral è diventata l’incubatore rante una splendida tecnologico dal quale è uscita la bici giornata di sole, in Svizzera, elettrica? a Sciaffusa lungo la ciclabile che Nel DNA di Siral, ci tengo a sotporta alle cascate di Rheinfall, una tolinearlo, c’è sempre stata zona fantastica. La mia compagna ha un l’innovazione e la ricerca parente di origine italiana che abita in quella tecnologica! splendida e incantevole area. Nel 2004 questo parente ha acquistato assieme a tre soci, la società Biketech situata nei pressi di Berna. Oggi Biketech, con il brand name Flyer, è tra le più importanti aziende europee operanti nel settore delle biciclette a pedalata assistita. Oltre 100 milioni di euro di fatturato, leader di vendita in Svizzera, Austria e Germania. Quel giorno mi fecero salire su una delle loro biciclette elettriche. Ero diffidente: per me la bici elettrica era un mezzo per anziani, era una bici brutta, pesante, non aveva nulla a che fare con lo sport. Mi sbagliavo! In poche ore mi sono ricreduto su tutto. Pedalarci è stato entusiasmante. Non ero allenato e mi sono sentito un vero ciclista. Lungo la ciclabile incontravo più biciclette elettriche che biciclette normali.
38
Quindi hai trovato l’idea… Dopo quella positiva esperienza mi sono nate due convinzioni: la prima, nel futuro tutti avranno una Ebike; la seconda, bisogna pensare a realizzare una ebike più bella e più performante per avvicinare il mondo dei giovani. Cominciai a studiare le bici che già c’erano nel mercato, che sono quasi tutte di produzione cinese. Buttammo sulla carta i primi progetti: la nostra idea guida era ben chiara: tutto quello che non serviva vedere non doveva essere visto. Già il primo prototipo presentava linee semplici ed essenziali. Il motore era integrato nel telaio e non appeso come una “protesi”. Ogni dettaglio era studiato nei minimi particolari perché la qualità fosse percepita ancora prima di provarla.
il cambio con 8 velocità, il motore di assistenza, l’elettronica, la trasmissione finale rotativa. È il cuore della bici, ciò che la rende unica al mondo. Parlavi di sicurezza? Sì, per la prima volta in una bici abbiamo un sistema di trasmissione attivabile attraverso l’inserimento di un codice pin. Senza l’attivazione, i pedali ruotano liberamente in un senso come nell’altro e non trasmettono il moto. Il sistema di sicurezza invia un sms qualora qualcuno decidesse di muoverla senza la nostra presenza.
Quanto pesa? Il peso riamane inferiore ai 22 kg, nonostante tutta la tecnologia contenuta in questa e-bike. Ottimo per una e-bike con queste caratteristiche. Che autonomia ha la batteria? Dagli 80 ai 100 km. Quante ne produrrete nel prossimo anno? Partiamo con una produzione di 2000 esemplari. In Italia? Tutta solo a Recoaro.
È molto curato anche il manubrio. Complimenti, Fabrizio. Le manopole hanno un’innovativa presa ergonomica composta da una parte in gomma e una parte in alluminio. Il display è a cristalli liquidi e ci dà tutte le indicazioni del caso: marcia, velocità, durata I 5 valori di Neox? 1° Innovazione. È la più innovativa della batteria... di tutte le ebike oggi prodotte. 2° Qualità dei componenti. Tutta E la trasmissione? la componentistica è al top della E anch’essa una novità assoluta. Nelle bici la trasmissione è trasvergamma. 3° Design innovativo ma non esa- sale. In Neox la cambiata avviene sperato. Lo stile italiano che piace solo ed esclusivamente attraverso movimenti rotativi. Il risultato è un nel mondo. 4° “Brevetto Facchini”: Cambio e sistema incredibilmente reattivo e realmente sequenziale. L’innetrasmissione rotativa. 5° Sicurezza generale. Un sistema sto avviene sfruttando il semplice di antifurto brevettato collegato al principio del rotolamento di uno pneumatico a terra, niente di più proprio cellulare. semplice e silenzioso. E’ l’unico L’anima elettrica è tutta racchiusa sistema al mondo così concepito e noi l’abbiamo brevettato. nel gruppo centrale? È il segreto del nostro “brevetto Facchini”: in un’unica scatola c’è
39
ZECCHIN SPORT, 31 ANNI DI ESPERIENZA NEL MONDO SPORTIVO di Marta Carradore
Z
ecchin Sport è un negozio di abbigliamento e articoli sportivi che vanta un ‘esperienza trentennale sul mondo dello sport.
pubbliredazionale
Dall’Escursionista allo Sciatore, dal Walker al Runner-TrailRunner, dal Nuotatore al Tennista e da questa stagione anche lo Sci Alpinista, possono trovare il miglior consiglio, e le migliori marche per i propri sport. Da un paio di anni, inoltre, Zecchin Sport tratta il Mondo Corsa e Camminata da specializzato grazie al grande assortimento, ma soprattutto alle specializzazioni e al ricco bagaglio tecnico che il personale sta coltivando sul campo. Inoltre grazie all’appoggio di “Androform”, ditta Leader nel mondo Solette, ogni mese Zecchin Sport offre alla clientela la possibilità di svolgere un’analisi accurata del proprio piede, seguito da un esperto Podologo, con successiva realizzazione di una soletta personalizzata per i propri piedi. Ma il vero punto di forza di Zecchin Sport da oltre 30 anni è il mondo neve. Lavorando con marchi come Atomic, Dynastar, Head, Lange e Nordica il cliente può trovare tutta la gamma sci, dal mondo Race al Freeride passando per il Gran Turismo, tutto arricchito dalla Professionalità che, grazie alla Passione per questo Sport, il personale sa regalare. Da questa stagione, inoltre, è pos-
sibile trovare nel Nostro punto vendita un marchio Top nel Mondo dello Scialpinismo come DYNAFIT, con disponibili Scarponi, Sci, Attacchi e Pelli per tutti gli appassionati delle salite e discese Fuori dalle Piste battute. Dal mese di Ottobre, inoltre, è possibile svolgere il Noleggio dell’attrezzatura sciistica sia per bambini che per adulti. Nel Mondo Noleggio Adulto resta sempre possibile optare per il Noleggio con Riscatto, valida opzione per testare lo sci e riscattarlo a fine stagione. Tutti gli sci vengono consegnati al cliente preparati per affrontare al meglio le piste innevate; non tutti sanno, infatti, che avere ai piedi uno sci in ottimo stato e preparati da delle mani Specializzate, rende la sciata più sicura, e permette di facilitare, migliorare e sfruttare al meglio le caratteristiche dello sci. Il servizio Laboratorio Sci, è aperto a Tutti i Clienti, quindi, nel caso che per mancanza di neve, o disattenzione, o semplice usura, la nostra soletta o lamina venga rovinata, è sempre possibile ricevere delle valutazioni sullo stato dello sci, e successivamente ripararlo. Se lo scarpone da Sci fa male?? Nessun problema, Grazie alle specializzazioni Bootfitting, il Nostro Personale è in grado di adattare lo scarpone in base alle caratteristiche del piede. Una lavorazione altamente specia-
lizzata e personalizzata dello scafo e del gambale dello scarpone in modo da rendere, il proprio scafo, più preciso e meno doloroso. Come per il mondo Running, anche all’interno dello Scarpone il Nostro Piede continua ad essere, nella gran parte dei casi, Pronatore-Supinatore-Piatto, per questo fondamentale, per un ottima sensibilità Scarpone-Sci, è la Soletta Personalizzata. Nel Nostro negozio è possibile personalizzare
e analizzare il piede attraverso le solette Bootdoc. Un argomento fondamentale da trattare di questi tempi è la sicurezza dei Caschi da Sci; Zecchin Sport con i Marchi rinomati come POC, BRIKO, CARRERA e HEAD, propone una vasta gamma per tutte le richieste, garantendo sempre la massima sicurezza. Zecchin Sport vi aspetta per esplorare il proprio punto vendita a Chiampo (Vi) in via T.Dal Molin e augura a tutti Buon Natale e Buone Feste!
Luca-Paola-Gianmarco-Marinella-Roberta-Alessio-Marta
chiampo
40
cornedo
hatha yoga
yoga
B
P
er scoprire qualcosa di più dell’HATHA YOGA, la pratica che maggiormente ha contribuito a rendere popolare lo Yoga, dobbiamo attendere 1600 d.C. ca.. e la stesura di un testo chiamato HATHA YOGA PRADIPIKA, che comprende molti atti purificatori e di controllo dell’energia, nel quale si descrivono le posizioni, Asana (anche se il significato letterale della parola è “seduto in basso”) che sono la parte dello Yoga più comunemente conosciuta e praticata. Pensate che in questo testo le Asana descritte sono solo 15 e tutte sedute a terra, per preparare l’allievo alla posizione meditativa. Altri testi più recenti ne riportano qualcuna in più ma la maggior parte delle Asana che oggi si conoscono e praticano(qualche centinaio!), sono frutto del lavoro di alcuni importanti maestri vissuti dal 1800 d.C. in poi, che ne hanno ampliato la varietà per un lavoro più adatto ai tempi moderni. HA sta per sole e THA per luna, a sottolineare l’intento di creare equilibrio tra gli opposti e unire le nostre energie fisiche, mentali e spirituali. Durante l’esecuzione delle Asana il praticante guida e osserva il corpo in azione, producendo grande concentrazione e un dialogo interiore affascinante che non lascia spazio a null’altro: il respiro gioca il ruolo indispensabile di collante ed informatore tra il fisico ed il mentale realizzando l’Unione. Con il tempo, la pratica determina un allineamento posturale, mentale, energetico che è la base per il passaggio ad uno stadio successivo chiamato Pranayama, in cui il respiro e il suo controllo diventano assoluti protagonisti proiettandoci verso vette più elevate di conoscenza e consapevolezza. Ciò che avviene dopo qualche anno di pratica oltre ad un benessere psicofisico, è la consapevolezza di parti di noi ora percepibili che rendono il nostro vivere pieno, stimolante e più chiaro il nostro sentiero.
pubbliredazionale
antichissimo
en ritrovati a tutti i lettori di Sportivissimo, spero di cuore abbiate trascorso un felice periodo e che l’articolo precedente sia risultato in qualche modo utile per chiarirvi un po’ le idee riguardo lo Yoga. Come avete letto ho citato pratiche differenti, e molte altre ancora ne esistono. Dobbiamo considerare che lo Yoga è una scienza molto antica, qualcuno la fa riferire ad alcuni millenni prima di Cristo, e nel corso dei secoli, su un territorio così vasto come quello del sub continente indiano, gli sviluppi sono stati molteplici. Facendo riferimento alla BHAGAVAD GITA, un testo la cui importanza è universalmente riconosciuta, considerata un po’ la Bibbia per gli Induisti, i tipi di Yoga citati sono tre: Karma Yoga, lo yoga dell’azione, Jnana Yoga, della conoscenza e, Bhakti Yoga, della devozione. Ad onor del vero c’è qualche accenno ad uno yoga del corpo e del respiro ma veramente pochi riferimenti.
41
yoga
yoga
dolce in gravidanza
S È
una forma di yoga, differente da quella più forte e dinamica, che induce un rilassamento fisico, mentale ed emozionale profondo. Mentre alcune posizioni, eseguite classicamente a corpo libero, per alcuni soggetti, possono risultare troppo intense per trarne beneficio, nello yoga Dolce, le posizioni sono eseguite con l’ausilio di supporti, come coperte mattoncini e cuscini, e mantenute a lungo senza sforzo muscolare permettendo un rilassamento connettivale profondo nel rispetto delle articolazioni. Questa pratica attiva il sistema nervoso parasimpatico che
agevola la distensione del corpo e lo rende più resistente allo stress; aiuta a calmare la mente, ininterrottamente agganciata a stimoli esterni ed interni; il momento presente è vissuto consapevolmente ed è più facile percepire la nostra pace interiore. Fondamentale è il lavoro sulla respirazione che favorisce rilassamento ed ascolto. L’esecuzione delle posizioni, è adattabile alle singole persone, poichè ogni individuo ha capacità ed esigenze differenti. Questa pratica è consigliata a tutti coloro che necessitano di rilassarsi profondamente.
econdo la scienza dello Yoga, dall’Energia Suprema, creatrice di ogni cosa, se ne originano due, una Spirituale ed una Materiale di cui ogni essere vivente in questo universo è composto. Quando le due energie, femminile e maschile si uniscono, si ha nuovamente la magia della creazione, ed è facile quindi stabilire una profonda relazione tra Yoga e gravidanza. Il ruolo della donna nel disegno della Natura è fondamentale e il poter affrontare i mesi di gestazione con la consapevolezza che lo yoga ci aiuta a maturare, è sicuramente un fattore estremamente positivo La futura mamma viene aiutata a comprendere ed affrontare il mo-
mento di grande trasformazione fisica, chimica ed emozionale. Il corpo viene preparato a gestire pesi ed equilibri fisici che cambiano ed in particolare, il lavoro proposto sul bacino e pavimento pelvico generano più elasticità e tonicità Il respiro fa da guida alla pratica e aiuta nei momenti più difficili, riuscire a concentrarsi sulla respirazione, senza turbarne il ritmo naturale, sarà di aiuto quando la gestante dovrà raccogliersi in se stessa per il momento difficile e meraviglioso del parto. La pratica dello yoga in gravidanza è un’occasione per la donna per maturare la propria femminilità e sicurezza in se stessa.
Nuova Stagione Corsi L’Associazione Vidya Yoga propone corsi di Yoga di diversi livelli e per ogni età.La pratica si pone molti obiettivi, in particolare lo Yoga (unione) vuole aiutarci ad esprimere al meglio le nostre potenzialità, prendere coscienza del corpo, disciplinarlo, osservare e calmare la mente, ottenere benessere ristabilendo il contatto profondo con l’anima. Durante l’anno si svolgono seminari a tema su tecnica e filosofia dello yoga. Inoltre concerti, filmati e conferenze.
A.C.S.D. VIDYA YOGA via A. Gramsci, 5 36073 Spagnago di Cornedo Vic.no (VI) info: 347 4338699 - 347 8599377 e-mail: info@vidyayoga.it - www.vidyayoga.it
42
quella timidona della lepre di Dorino Stocchero
Molto paurosa, la lepre ha adottato i più svariati tipi di difesa: entra nel covo indietreggiando; mantiene una totale immobilità; ha il sonno leggerissimo; fugge rapida. Inoltre i suoi salti le permettono improvvisi cambiamenti di percorso per far perdere le proprie tracce al predatore.
L
a lepre comune era in origine un animale delle steppe, raro nell’Europa coperta da foreste. Solo dopo i grandi disboscamenti (100 anni addietro) la specie è diventata frequente nei territori agricoli. E’ presente in tutta Europa sino al confine asiatico, ad eccezione della Spagna, dell’Irlanda e della Scandinavia settentrionale (nella Svezia Meridionale è stata introdotta). La lepre ha occhi grandi, orecchie lunghe, capo piuttosto piccolo e con un musetto arrotondato che presenta il labbro superiore inciso in modo da lasciare intravedere i grandi incisivi anteriori. Sono dotate di 28 denti e, come tutti i Lagomorfi, masticano grazie a spostamenti laterali della mandibola. Internamente
alle guance sono localizzate delle duplicature cutanee assai ricche di ghiandole e ricoperte da peli: pare che, secernendo una sostanza odorosa, servano a marcare il territorio e a facilitare il corteggiamento all’epoca della riproduzione. La corporatura è robusta, specialmente posteriormente dove si notano arti molto lunghi: grazie a loro la lepre si sposta a notevole velocità eseguendo una serie di salti. La coda è corta mantenuta aderente al corpo. Il mantello è costituito da un pellame lanoso, assai fitto e morbido di colore fulvo-grigiastro, con tinte nerastre nel dorso; ventre, parte interne degli arti e parte inferiori della coda biancastri. Non esiste dimorfismo sessuale. La lepre comune come del resto anche tutte le altre lepri, non emette suoni vocali, a meno che non si trovi in situazioni particolari quali accoppiamento, combattimento e paura eccessiva; in tal caso emette vocalizzazioni assai simili a un lamento. Al contrario, usa segnalare
il pericolo, battendo il terreno con le zampe posteriori. Si tratta di un animale “timido” per antonomasia e proprio a questa prerogativa possiamo dire che ci siano collegate le particolari sensibilità dell’udito e dell’olfatto e la non comune intelligenza che gli permette di evitare i pericoli. Anche la notevole capacità di saltare e la velocità l’aiutano a sottrarsi ai predatori. Presente pressoché dovunque, preferisce terreni pianeggianti e collinari steppici, ma si è ben adattata a zone agricole anche intensamente coltivate. In montagna si spinge fino ad altitudini di 2000 metri. Specie stanziale, la lepre non ama spostarsi dalla zona in cui è nata e si allontana solo di qualche centinaio di metri per procurarsi il cibo. Al crepuscolo si muove alla ricerca di pascoli grassi (come il trifoglio e l’erba medica), di grano non ancora maturo e penetra anche
negli orti. In generale si può dire che si nutre di piante erbacee durante la bella stagione e di scorze e rametti legnosi durante l’inverno. A questo proposito è opportuno ricordare un curioso fenomeno digestivo che presentano questi animali: il cieco trofismo, grazie al quale possono meglio sfruttare i cibi di natura vegetale. Le lepri, alla pari dei ruminanti ingeriscono in fretta l’alimento che va ad accumularsi in abbondante quantità nell’intestino assai lungo di cui sono dotate. In seguito vengono emesse le feci, rivestite da una specie di sostanza mucillaginosa; queste sono formate a livello del cieco dove, al cibo in parte digerito, viene aggiunta della vitamina B12.
Durante il riposo la lepre ingerisce queste “palline” senza però masticarle (queste specialmente nel periodo di carestia) e le digerisce di nuovo con un processo più lento. Il periodo degli accoppiamenti va da gennaio ad agosto/settembre. I primi leprotti nascono in febbraio/ marzo. Vengono al mondo già coperti di pelo e vedenti, la madre gli lascia al riparo per raggiungerli soltanto due volte al giorno per l’allattamento. Nel giro di un
mese diventano autosufficienti. La femmina partorisce in media tre volte all’anno (raramente quattro) da uno a cinque (in media tre leprotti). Il tasso di accrescimento numerico per femmina ed anno, è quindi teoricamente di circa nove piccoli ma una gran parte di essi muore già prima dell’inverno. La gestazione dura 42-44 giorni. Numerose femmine presentano il fenomeno della “sovrapposizione di gravidanza” ossia all’istante del parto in un corno dell’utero esistono altre ovocellule fecondate durante il periodo di gravidanza e pronte allo sviluppo. I predatori della lepre sono molto numerosi: fra i più pericolosi possiamo ricordare la faina, la donnola, la volpe e la martora fra i carnivori, il gufo re-
ale, l’aquila e i falconi tra gli uccelli. Questo mammifero per mettersi in salvo può arrivare a punte di 70 chilometri orari, anche se per brevi tratti, e di compiere dei salti di anche due metri e mezzo. La sua vita media si aggira sui 6-7 anni, il suo peso può raggiungere 4-5 chilogrammi.
44
cornedo
a Cornedo torna la pedalata di Natale di Giulio Centomo
L
a Pedalata di Natale fa il bis e torna anche nel 2014 con un nuovo appuntamento che sa già di festa. Galeotta fu per gli organizzatori la veronese Granfondo del Pandoro, una pedalata che raccoglie ogni anno almeno 200 partecipanti. Sulla scia di quell’esempio Pierino Zamperetti e Mattina Neri non si sono certo lasciati sfuggire l’occasione di proporre un evento simile anche a Cornedo e solo lo scorso anno prendeva il volo la prima edizione. Il save the date targato 2014 è per il prossimo 14 dicembre. L’adunata scatterà alle 8.30 nel cuo-
re del centro cornedese, tempo degli ultimi controlli e poi via. Alle 9.00 è infatti fissato lo sparo d’inizio che porterà gli appassionati dell’off road e delle ruote grasse a graffiare gli splendidi e suggestivi sentieri sulle colline che contornano Cornedo. Il percorso complessivo misurerà 20 km con uno dislivello di circa 700 metri e passaggi di ineguagliabile bellezza tra gli scorci che il territorio saprà ancora una volta offrire. Il rientro è previsto attorno alle 12.00 e ad attendere gli accaldati sportivi ci saranno gli instancabili Alpini di Cornedo che avran-
no pronti per tutti panettoni, vin brulé e cioccolata calda. Ma una pedalata di Natale che si rispetti non può fare a meno dello spirito che contraddistingue questa festività. Ecco allora che tutti i partecipanti dovranno dotarsi di qualche addobbo che cali l’intera e allegra comitiva nella giusta atmosfera. Via libera alla fantasia, ai classici berretti da Babbo Natale – ovviamente sopra l’immancabile casco ben allacciato – alle bici vestite a festa o ad ogni altra diavoleria che balzerà alla mente dei bikers. Ma non finisce qui perché la partecipazione sarà rigorosa-
a quattro ruote: una Fiat 500 del Club Fiat Cinquecento Valle Agno. Una volta superato l’asfalto scatterà il semaforo verde per lanciarsi in una pedalata grintosa e divertente tra boschi, prati e sentieri tutti da affrontare con le mani ben salde sul manubrio e gli occhi puntati sul magico panorama. Alla prima edizione dello scorso anno la schiera di bikers aveva visto la partecipazione di circa 50 appassionati e appassiona-
te, ma per quest’anno Pierino e Mattia non nascondono che sarebbe una grande soddisfazione raddoppiare o addirittura triplicare i numeri. «Per l’occasione abbiamo invitato anche diversi team di livello – spiega Mattia Neri – ed al momento abbiamo avuto la conferma che pedaleranno con noi gli atleti e le atlete del prestigioso Team Corratec Keit.» Pur trattandosi di una manifestazione non competitiva di cer-
to qualcuno potrà approfittarne per strappare qualche consiglio utile agli assi delle ruote grasse made in Vicenza e chissà che a loro, al fotofinish, non si accodi anche qualche altro biker - è proprio il caso di dirlo - con i fiocchi! Per il momento non ci resta che darvi appuntamento al 14 dicembre. 3, 2, 1... si gira!
mente gratuita e durante l’uscita saranno raccolte delle offerte libere che serviranno ad accudire una delle cosiddette “croxi del galo” che ancora resistono al passare degli anni sulle colline cornedesi. Il manufatto verrà quindi sistemato e rimesso a nuovo per poter affrontare con il suo carico di storia e storie molte altre annate. Guide della mattinata saranno proprio Pierino, il gps umano, e Mattia, due veri appassionati di single track, fango e mountain bike. A fare da apripista nella prima parte del tracciato ci sarà un pezzo della storia italiana
45
46
novale Pioggia e fango non fermano le due ruote!
1ª GIMKANA NOVALESE
di Manuele Frapiume
C
lima rigido, rovesci d’acqua ed un insidioso percorso fatto di ostacoli e piccoli laghi naturali… Queste le proibitive condizioni in cui si sono trovati sabato pomeriggio 20 settembre 2014 nove PICCOLI ATLETI che si sono sfidati nella 1^ edizione della GIMKANA NOVALESE organizzata dal Ciclo Club Novale in collaborazione con l’AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) di Valdagno nell’ambito delle manifestazioni per la Sagra di Novale. Già dal mattino durante l’allestimento del percorso al Campo Sportivo di Novale il cielo non faceva ben sperare. Alle ore 13:30 inizia la manifestazione. Tutto è pronto, quando un violento acquazzone vuole annullare la partenza delle 14:30. Ma si sa: nulla ferma un sogno e la volontà di superare qualsiasi ostacolo. Ed ecco così che alle 15:00, con un piccolo ritardo, il suono della
campana dà il “Via” al primo dei nove tenaci concorrenti. L’atmosfera generata dal grande tifo dei presenti con l’aggiunta di un divertentissimo spettacolo offerto dagli intrepidi piccoli atleti crea una scenografia straordinaria. Alberto Galiotto, Davide Mascella, Filippo Verlato, Francesco Messina, Giovanni Nardon, Leonardo Romeo, Matteo Crosara, Pietro Crosara, Vittorio Visonà. Uno dopo l’altro sfilano tutti con grande entusiasmo e determinazione, vogliono dare il meglio di sé, sfidando il cronometro in una prova di abilità su un percorso fatto di salti, “chicane” tra ostacoli, pedane scivolose e gradini da scalare. La bellissima competizione si conclude con la premiazione di tutti i giovani campioni sul podio e la consegna della medaglia in ricordo della partecipazione da parte dello staff del Ciclo Club Novale. L’allegria nel successivo “Nutella Party”, gentilmente offerto dalla Sagra di Novale, ha concluso il successo di una manifestazione straordinaria. Questo evento è stato reso possibile grazie alla volontà dei soci del Ciclo Club Novale che in occasione dei festeggiamenti per i trent’anni di attività hanno voluto rivolgersi con interesse e simpatia al nostro futuro: bambini e ragazzi che intendono avvicinarsi allo sport ed in particolare al mondo delle due ruote.
Un ringraziamento particolare per la collaborazione va all’AVIS di Valdagno. L’importante associazione, nata allo scopo di raccogliere sangue a favore dei ricoverati presso gli ospedali del territorio che necessitano di trasfusione, oggi può contare su 1350 donatori effettivi , oltre 450 donatori benemeriti. L’associazione di volontariato è convinta che il modo migliore di sensibilizzare i giovani al gesto del dono del sangue sia quello di essere presente nei luoghi dove essi si incontrano e si divertono in compagnia. Per questo ha dato subito la sua adesione alla manifestazione novalese e per questo nei prossimi mesi metterà in campo tutta una serie di iniziative con varie associazioni per divulgare il più possibile questo meraviglioso gesto di solidarietà.
Ma soprattutto GRAZIE a loro, i giovani Bikers, che ci hanno consentito di raggiungere pienamente il nostro obiettivo: il divertimento e la vittoria di tutti loro e l’idea di nuove proposte da parte nostra! Anche questa impresa, realizzata questa volta da giovani protagonisti sarà descritta nel Libro “CICLOCLUB NOVALE – Una strada lunga tren’anni”, che verrà presentato a novembre durante la festa in programma per il 30° compleanno del nostro gruppo.
47
valdagno
I primi della classe siamo noi!
I
l 30 Novembre 2014 si svolgerà presso il palazzetto di Trissino il Galà Provinciale organizzato dal Comitato Provinciale FIHP, dove si potranno ammirare le esibizioni artistiche delle migliori pattinatrici e pattinatori della Provincia di Vicenza. In questa occasione la Valdagno Castelgomberto ADP Polisportiva Valdagno sarà premiata coma prima società del pattinaggio artistico a rotelle vicentino per la quinta volta consecutiva. Classifica ottenuta grazie ai molti podi e piazzamenti degli atleti della società valdagnese ai Campionati Provinciali FIHP 2014.
Gli allenatori Intelvi Stefania, Dal Lago Paolo e Cocco Anna possono andare orgogliosissimi del lavoro svolto nell’annata 2014. La società Valdagno Castelgomberto ADP da molti anni grazie agli atleti agonisti come Tosetto Cristina, Soliman Isabella, Soliman Sofia, Bernardi Francesca, D’Andrea Lorenza, Consolaro Edoardo che saranno premiati al Galà Provinciale FIHP di Trissino, si distingue anche a livello Nazionale soprattutto con Gasparoni Filippo, tra i premiati, terzo ai Campionati Italiani FIHP 20132014 nella categoria Allievi. Altri atleti che hanno partecipato ai Campionati FIHP 2014 hanno contribuito distinguendosi nelle rispettive categorie piazzandosi ai primissimi posti sia negli
Caffè - Pasticceria
specialità mignon dolci e salate CHIUSO IL LUNEDÌ - Valdagno - Piazza Dante, 17 - tel. 0445 402837
48
esercizi Obbligatori che esercizi Liberi: la veterana Anna Crosara, Fornasa Sara, Soldà Francesca, Danzo Giulia, Peripolli Chiara, Danzo Gaia, Gemo Giulia, Parlato Erica , Refosco Elena , Grigato Claudia, Fabbian Valentina, Lizza Valentina e Consolaro Francesco . Podi anche nelle gare di Gran Prix a livello Regionale 2014 grazie alle piccole atlete agoniste new entry Zarantonello Francesca, Dal Lago Camilla e Cammisuli Eleonora. “Come le ruote dei nostri pattini noi”, dice Stefania allenatrice di 3° livello FIHP degli atleti agonisti, “giriamo a 360 gradi in questo sport, copriamo ogni fascia di età e disciplina, dai gruppi spettacolo ai singoli, ed al ludico esercizio senza particolari esigenze. Certo se qualcuno ha talento e vuole mettersi in gioco il mio lavoro è portarlo ai più alti livelli fino all’agonismo, tutto questo mi arricchisce ogni anno di ricordi indimenticabili ed emozioni devastanti, vedo di anno in anno il crescere di tutti gli atleti della società ed ognuno lascia in me una traccia indelebile.” E’ il compito invece di Marisa Massignani allenatrice di 2° livello FIHP quello di insegnare i primi movimenti, i primi saltelli ai pic-
colini che iniziano ad avvicinarsi al nostro sport e per questo ci vuole molta ma molta pazienza…. certo dice Marisa siamo aiutate da ex atlete come Nizzero Francesca, Silvia Danzo, Lisa Rossato e Gioia Zerbato queste ultime anche con tesserino FIHP di 1° e 2° livello. Valdagno-Castelgomberto si distingue anche con gli atleti dei gruppi Avviamento e Pre Agonismo, i risultati si vedono eccome!!!! con coppe e medaglie al collo dei nostri atleti conquistate ai GIOCHI GIOVANILI VENETI FIHP e AICS da numerosissime atlete del Pre Agonismo- Agonismo e alle gare di gruppo AICS dove si sono distinti il Quartetto FOUR SKATE’S LOVERS, il gruppo esordiente FANTASIA che ha conquistato la medaglia d’oro e il Quartetto ENSEMBLE allenato da Massimo Carraro e Gioia Zerbato. La scuola organizza nel corso dell’attività agonistica stupendi e spettacolari Saggi che tolgono il respiro dove c’è spazio proprio per tutti e tutti gli atleti ne sono protagonisti. Il pattinaggio è uno sport bellissimo, simile alla danza per grazia ed eleganza di movimenti, mettiamo i tutù e vestitini con strass e paillettes, ma andiamo veloci, sentiamo l’aria correre tra i capelli e tutto è in magico equilibrio su 8 ruote.
Se volete provare l’Ass.ne Polisportiva Valdagno Sez. Pattinaggio vi aspetta presso la sede in viale C.Colombo n°36 tel 0445402317 concordando prove gratuite .
GRAN PRIX GIOVANI 2014 Categoria Giovanissimi “A” Femminile Classifica Combinata
CAMMISULI ELEONORA 4^ CLASSIFICATA
DALLAGO CAMILLA 2^ CLASSIFICATA
BRAVISSIME
ZARANTONELLO FRANCESCA 1^ CLASSIFICATA
49
vicenza-trissino TENDAGGI - PAVIMENTI - TENDE DA SOLE
ST R AO R D IN AR IO M ES E D EL TA PP ET X RI NN OV O ES PO SI ZI ON E
O
HABITAT A TRISSINO
PE RS IA NI E M OD ER NI I ET PP TA A ID U Q LI E A IN EL IM C O N S C O N T I FI N O A L 70 %
SOLO PER
20
GIORNI
Tapp eti vivi e vivi la tua casa con questa autentica Occasi one
A LC U N I E S E M P I !
SOLO PER
20
GIORNI
TABRIZ E KASHAN PERSIANI DI VECCHIA MANIFATTURA
cm 150 x 100 € 1.060 scontato 70% € 318 cm 200 x 300 € 1.600 scontato 70% € 480 cm 350 x 250 € 1.380 scontato 70% € 595
TAPPETI MODERNI BELLISSIMI ! CAPRI cm 133 x 195 scontato € 150 CAPRI cm 160 x 230 scontato € 220 DECO cm 155 x 230 scontato € 310 DECO cm 200 x 290 scontato € 490
PROVE GRATUITE PAGAMENTI AGEVOLATI LAVAGGIO E RESTAURO DEI VOSTRI TAPPETI
KILIM ANATOLICI TURCHI PATCHWORK STRAORDINARI
cm 150 x 100 € 550 scontato 60% € 220 cm 180 x 150 € 875 scontato 60% € 350
TRISSINO
via del lavoro,13 ZI - tel. 0445 962527 - fax 0445 497344
VICENZA
via dei frassini 1/15 - (Centro Ponte Alto) - tel. 0444 340150 fax 0444 275260
seguici anche su
Habitat Veste la tua casa
www.habitat-vi.it info@habitat-vi.it vicenza@habitat-vi.it
www.habitatcasaonline.com
50
vicenza
Il grande alpinismo vicentino La storia del grande alpinismo vicentino, il nuovo entusiasmante libro di Bepi Magrin.
L’immagine di copertina allude all’autunno avanzato, prossimo al gelo dell’inverno per quello che fu l’alpinismo classico, ovvero l’alpinismo eroico dove si rischiava veramente la vita per una conquista di vetta.
E
ra tempo di fissare quel che è avvenuto sulle Piccole Dolomiti e Pasubio nel secolo da poco passato. Si rischiava l’oblio… La copertina di questo nuovo libro, con la scena autunnale e le prime nevi dell’inverno, è una chiara metafora di quel che vive in questo momento storico, l’alpinismo eroico, quello insomma dei miei tempi…..un autunno avanzato e un inverno incombente…
L’epoca dell’alpinismo eroico è conclusa, oggi in montagna si fanno altre cose da quelle che si facevamo fino agli ultimi anni del secolo passato. Il rischio si elide con gli spit, le tecniche si sono evolute e ci danno oggi un alpinismo “sicuro” un alpinismo Plaisirs, cioè di puro piacere e di gioco non più un alpinismo condotto anche fino al limite tra la vita e la morte. Questo tipo di “gioco” si gioca ora solo in Himalaja nella conquista di vie nuove e con salite invernali ed estreme. Accanto alle figure principali degli alpinisti che hanno operato nel periodo descritto, ci sono nel libro quelle minori, raccolte in 170 schede di scalatori che hanno lasciato un segno, Il riferimento è a coloro che hanno fatto alpinismo esplorativo, perché la scoperta di nuove vie indica una attenzione per la montagna diversa e più profonda di quella del ripetitore. Il ricordo nella memoria collettiva locale, si limita ormai anche nelle sedi del CAI o in quelle istituzionali a Gino Soldà, il quale è stato certamente il più grande degli alpinisti vicentini, ma dimentica quasi, p.e. il fratello
Italo che di Gino è stato pochissimo inferiore con riferimento alle Piccole Dolomiti. Le sue scalate spesso non dichiarate sono altrettanto importanti di quelle del fratello, inoltre, a volte scalate di Italo furono ufficialmente attribuite a Gino come quella dello spigolo della Bella Lasta dove Gino non c’era, o quelle delle Punte dei Camosci. E non si dice di tutti gli altri… Insomma occorreva riordinare gli elementi di storia che riguardano il secolo passato. Per farlo ho dovuto passare in rassegna migliaia di documenti, di articoli di giornale, di fotografie, relazioni, scritti ecc. Magrin ne ha tratto 500 pagine, ossi la sintesi e riducendo poi il lavoro per motivi di leggibilità e di edizione a 300 pagine, ripropone ciò che occorreva salvare a futura memoria. Dopo le salite molto avventurose condotte dalle guide alpine di Valli del Pasubio che portavano i signori di Schio o di Vicenza sulle cime del Pasubio o del Carega alla fine dell’800, con il nuovo secolo inizia anche sulle Piccole Dolomiti l’era della salita delle pareti. L’esordio si ha nel 1908 sulla Est del Baffelan quando Gino Carugati, Luigi Malvezzi, Antonio Berti e la signora Maria Rossi in Carugati, dopo essersi calati dalla cima del Baffelan e aver lasciato le corde, prontamente rubate da un pastore che a sua volta arrampicatosi in parete le aveva staccate scendendo appeso a un pezzo di legno di faggio che aveva issato, tornano sul Baffelan col veneziano Francesco Valtorta e
Gino Carugati
51 finalmente riescono a salirlo superando le difficili Canne Carugati, e risalendo la Est, oggi una classica di quella parete. Pochi anni dopo scoppia la Grande Guerra e allora queste montagne che erano luoghi di pace, per tre anni sono martoriate dal fuoco e dal ferro, si scavano gallerie, si costruiscono strade, si fanno saltare intere pareti e si disseminano di morti e di rovine le loro pendici. L’alpinismo militare che pure esplora tutte le pieghe della montagna, non lascia memoria di azioni specifiche come per esempio aveva lasciate il tenente Gatto Roissard prima della guerra salendo il Cornetto. Negli anni ’20, vi sono le prime esplorazioni alpinistiche della Catena delle Tre Croci. Qui tra i protagonisti troviamo p.e. Bortolo Fracasso, una delle personalità eminenti del suo periodo anche per il verso della cultura e della vita sociale, sarà sindaco di Arzignano e promuoverà ricerche archeologiche, speleologiche ecc. insomma una grande personalità che tra l’altro scala la Cima Campodavanti e altre pareti intorno al Gramolon. Ma già all’orizzonte appaiono altri grandi protagonisti tra cui Francesco Meneghello, Severino Casara, Gino Soldà e i fratelli Aldo e più avanti Italo, Attilio Aldighieri, Bortolo Serafini. La montagna difficile si popola di figure interessanti e ardimentose. Sono gli anni delle prime esplorazioni e della prima guida alpinistica delle nostre montagne
l’Ago Casara scalato dallo spigolo da Gianni Bisson
stilata proprio da Meneghello il quale collabora strettamente con Antonio Berti che diviene il punto di convergenza di quel che riguarda l’esplorazione delle montagne. L’opera continua con Ugo Gresele, Padovan, Bortolan sul Gran Solco, Franco Bertoldi, ecc. Mentre i valdagnesi con Ottone Menato e con Tarcisio Fornasa si danno alla esplorazione della Valdagno Alta.E si arriva agli anni 30, i più densi di attività alpinistiche e di conquiste.
Il grande alpinista e soldato recoarese Ugo Gresele
Appaiono sulla scena accanto a quelle dei f.lli Soldà, figure come quella di Tita Casetta, di Raffaele Carlesso, Maria Luisa Orsini, Carlo Baldi, ed i giovani Bortolo Sandri e Mario Menti che cadranno nel ’36 dall’Eiger nel primo tentativo italiano di salita. Gli anni ’40 sono caratterizzati dalla guerra mondiale e l’alpinismo ristagna in attesa di tempi migliori. Negli anni ’50 riprende l’attività alpinistica e ci sono le esplorazioni del Kerle, mentre emerge una coppia molto importante per l’alpinismo vicentino che è quella formata da Mario Boschetti e Cesco Zaltron Si avrà la tragedia delle Canne Carugati al Baffelan dove muore Roberto Fabbri che era con Adriana Valdo e Lisetta Daffan, e la nascita del Soccorso Alpino in Valle dell’Agno e quasi contemporaneamente a Schio. Boschetti e Zaltron realizzano superbe imprese sul Baffelan (Strapiombi) sullo spigolo d’U-
derle, e sulle Sibele, nel Kerle pochi anni prima si era salito il Castello disceso lungo l’Orrido Nord da Fabbri padre Alessandro e figlio Roberto. Gli anni ’60 vendono intense attività ma attività minori dal punto di vista delle scalate importanti. Figure come quella di Nico Ceron, Ghitti, Castellan, Cavion, Gigi Grana una figura emerge sulla media ed è quella di Marco Dal Bianco che coi suoi amici scledensi conquista lo spigolo giallo dei Sogli Rossi. Splendida anche la salita della Torre del Motto da parte di Gigi Grana. Gli anni ’70 sono caratterizzati da altre imprese come la conquista della parete del Castello di Cherle, della Guglia Adriano, della Nord del Mosca e della Pala dei Tre Compagni Le figure emergenti sono quelle di Ruggero Dal Cengio, Roberto Castagna, Bepi Magrin, Silvio Mascella ecc. Molti altri comunque si muovono con intraprendenza sulla scena adesso molto popolata delle pareti e soprattutto il giovane emergente Renato Casarotto che spesso in cordata con Diego Campi apre sulle pareti dei Sogli Rossi e sull’Incudine vie di grande difficoltà. Una grande impresa riguarda la scalata della Quinta Gialla del Pasubio realizzata da Bisson Asnicar e Magrin Gli anni ’80 sono caratterizzati da scalate diffuse ma di minore importanza, così come gli anni ’90 che vedono p.e. la scoperta e valorizzazione dei Vaj con Bepi Magrin, Renato Baldo, e poi con Tarcisio Bellò e anche con Mario Vielmo. Sulla scena ci sono Diego Campi, Franco Perlotto, Gianni Bisson, Ruggero Maltauro, Pierino Radin, Alberto Peruffo, Ruggero Daniele e molti altri che via via ricordiamo sulle pagine speciali del Giornale di Vicenza dedicate alla montagna. Questo in estrema sintesi quel che occorre ricordare dell’alpinismo vicentino sulle Piccole Dolomiti e Pasubio. Uomini e montagne, montagne e uomini, un rapporto che non si esaurisce anche se l’approccio odierno è molto diverso. Il ritorno alla natura e il confronto sereno con le sue avversità rimane e rimarrà sempre una fonte di vita e di salute fisica e morale.
Il Torrione Recoaro: fu oggetto degli amori appassionati di Francesco Meneghello e di Attilio Aldighieri. In particolare quest’ultimo dedicò 20 anni della sua vita al Torrione che studiò in modo quantomai approfondito e a cui dedicò una straordinaria monografia pubblicata sulla Rivista Mensile del CAI negli anni ‘30 con schizzi di Rudatis (quello che inventò con Welzembach la scala delle difficoltà e uno dei massimi intellettuali del movimento alpinistico).
Attilio Aldighieri scalò lo spigolo
52
vicenza
Il relitto del vetro di Antonio Rosso foto di Antonio Rosso e Giorgio Merighi
Con il prossimo anno ricorrono i 35 anni dalla prima scoperta nel mare antistante Venezia della testimonianza di un naufragio: il relitto del vetro, naufragato nel XVI secolo, probabilmente durante una forte mareggiata di scirocco. Ecco come l’archeologo subacqueo Marco d’Agostino ne ha ricostruito l’evento: “Una nave da trasporto sta facendo rotta verso Venezia con un carico molto eterogeneo, forse acquistato presso le grandi città commerciali del Medio Oriente. L’ accesso più praticabile in laguna è la “fuosa” portuale di Malamocco, anche se la rotta non è resa agevole dal notevole insabbiamento che ha creato un canale tortuoso e di difficile percorrenza. Il forte vento da sud sferza il fasciame, suscitando voti e pre-
ghiere nei cuori dei marinai tutti impegnati nella manovra di riduzione delle vele Improvvisamente il vento rinforza e la nave entra in balia delle correnti formate dallo scontro tra le acque lagunari e marine. La prua affonda troppo spesso nel cavo dell’ onda e la stiva comincia ad imbarcare acqua. Il vascello, senza più speranza, si inclina e si inabissa proprio a pochissime miglia dal porto cui era destinato…..”
Le operazioni di recupero e restauro sono iniziate dieci anni dopo, grazie ad uno sponsor d’eccezione: l’Italgas. Non è stato trovato il fasciame, in quanto, lo scafo, caduto su un fondale di soli 11 metri, è stato completamente smembrato dall’azione del mare e disperso su di un’area equivalente ad un campo da calcio. Il sito è risultato eterogeneo, con materiali di varie epoche. Tra i materiali recuperati, sicuramente appartengono al relitto le due ancore di tipo ammiragliato e la zavorra commerciale composta da una grossa quantità di blocchi di vetro semilavorato di colore verde (dai quali il relitto ha preso il nome) e dai 50 mastelli concrezionati ricolmi di blocchetti di ferro che sono stati ritracciati sotto la sabbia con il metal detector. Numerosa la ceramica, di uso comune ed una serie molto interessante di attrezzi da carpentiere navale e da calafato (scalpelli, asce, un palanchino, un treppede) ricostruiti con calchi eseguiti per riempimento delle cavità interne delle concrezioni dove il ferro dell’attrezzo si era consumato creando con la sabbia delle masse informi, Per scoprire cosa contenevano, tutte le concrezioni sono state prima radiografate ai raggi x.
Tra le attrezzature di bordo, oltre alle due ancore abbiamo rinvenuto, due o, forse, tre ingranaggi della pompa di sentina. Il vascello era armato con una petriera in ferro munita di due caricatori. Un fucile ha completato il panorama delle armi da fuoco, mentre le armi bianche sono risultate essere rappresentate unicamente dal calco di una spada. Particolarmente interessante la presenza di una insegna d’asta in ottone con raffigurata una mezzaluna, attribuibile a reparti militari ottomani. Dal relitto provengono anche alcuni reperti databili ad epoca romana: oltre a materiali di minor importanza si sono recuperate un’ancora in ferro ed una statuetta bronzea del II-III sec. d.C. raffigurante Ercole con i pomi delle Esperidi. Questa statuetta fa seguito al rinvenimento avvenuto molti anni prima di un’altra analoga statuette, sempre in bronzo, raffigurante Poseidone. Al termine delle operazioni di scavo, recupero e restauro il materiale è stato esposto in una mostra organizzata a Palazzo Ducale, in Piazza San Marco. Ma di quale imbarcazione stiamo parlando? Dalle ancore si calcola che potesse essere un piccolo scafo mercantile dal cabotaggio limitato all’Adriatico, forse una cocca veneta, ma potrebbe essere stata anche una caravella, un berlingier o un piccolo barzotto. Una questione che lasciamo volentieri agli esperti. Rimarrà per tutti i visitatori, invece, il ricordo dell’eccezionale impatto emotivo suscitato dal vetro verde, simbolo della mostra, illuminato in controluce ed ammiccante in trasparenza.
recoaro
Lo sport che unisce Creare qualcosa per i ragazzi amanti dello sport, un obiettivo chiaro quanto ambizioso; un progetto che pareva irrealizzabile, considerando le problematiche per poter far svolgere attività sportive ai nostri ragazzi, relative, sia alle carenze economiche che logistiche. Come le case si costruiscono a partire dalle fondamenta, anche questa rivoluzione non poteva che iniziare dal basso, dallo sport amatoriale, dallo sport che si fa per “stare insieme“, con la realizzazione di una squadra di calcio a 5, che sta partecipando, con buoni risultati, al campionato AICS della Provincia di Vicenza, le cui partite casalinghe si disputano c/o il Circolo Tennis di Recoaro Terme nel mitico PalaLelio. Questa Società non sarà solo sport, ma, come ben evidenziato nel logo, si è già proposta e si proporrà con eventi musicali, culturali e tempo libero. A Recoaro Terme, queste premesse si sono concretizzate in un progetto che richiama nel logo le sue nobili intenzioni: l’A.S.D. Recoaro Domani. Le difficoltà di creare dal nulla una società sportiva si sono rivelate un ostacolo di poco conto di fronte all’entusiasmo e alla forza di volontà di un gruppo animato da grandi obiettivi. “Sono anni che seguo lo sport locale e non
di Francesco Pretto – racconta il Presidente Francesco Pretto – e ho potuto notare un crescente malcontento, soprattutto tra i più giovani. L’immagine del calcio professionistico pare ormai definitivamente corrotta dai continui scandali e polemiche che stanno allontanando questo sport dalla sua vera essenza. Purtroppo, negli ultimi tempi ho potuto constatare come questi vizi stessero intaccando anche le Società dilettantistiche, e nello stesso tempo si nota un minor interesse da parte di chi di dovere, a promuovere attività sociali che coinvolgano i nostri ragazzi. Gli fa eco il direttore sportivo, Bertoldi Davide. “Confrontandoci con altre persone dell’ambiente
abbiamo riscontrato da più parti questo disagio e abbiamo deciso di darci da fare. La risposta è stata fondare una società che fosse amatoriale nel vero senso della parola, cioè formata da staff e atleti uniti semplicemente da un grande amore, non solo per l’attività sportiva , ma anche per quelle attività che possano coinvolgere il maggior numero possibile dei nostri giovani.. Da questo sogno genuino e forse un po’ matto non è nata solo una Società Sportiva, ma prima di tutto un’Associazione che vuole essere, non dico migliore, ma differente dalle altre Società che fanno sport, perché Recoaro Domani, non vuole essere solo sport
ma vuole diventare a poco a poco un movimento, un punto di riferimento della Società Recoarese, ed è quello che il sottoscritto si è proposto di fare e che vuole portare avanti fin dall’inizio di questa avventura. L’ associazione sportiva Recoaro Domani, ricorda che è intenzionata a dare spazio a tutte le proposte, sia sportive che culturali che possano portare un contributo che permetta di allargare le possibilità di scelta dei nostri giovani.
Chiunque abbia proposte serie di collaborazione può contattare il numero 3393696315.
53
54 54
54
Hockey a Recoaro
Pura tecnica
di Giannino Danieli
A
D
mette in gioco nuovamente e opo le recenti gare di trova molte avversarie agguercombattimento è giunta rite e preparate, supera le varie l’ora di una competizione fasi e in finale si ferma a pochi di tecnica pura; a Busto Arsizio centesimi di punto dal secondo abbiamo partecipato al Campioposto e si deve accontentare del nato Interregionale di Lombardia Bronzo; con cinque atleti ottenendo quattro medaglie, due di loro erano Marco Biasin: il combattimento è il suo “prialla loro prima gara di tecnica in mo amore”, ma nella tecnica si assoluto e se pensiamo che tre è sempre ben difeso anche queatleti su cinque sono assidui fresta volta lascia il segno e conquentatori delle gare di combatquista un bell’Argento; timento il risultato di domenica 23 novembre, assume un valore Roberto Gattazzo: supera agevolmente la semiancora più grande. finale e in finale crea letteralmente un solco di distacco nel Questi i risultati e la gara: punteggio tra lui ed il secondo, Nikola Liubjsavljevic: ciò gli vale il primo posto; Oro è un combattente puro alla sua e titolo di Campione Interregioprima gara di tecnica, ci mette nale di Lombardia; entusiasmo ma si deve accontentare del quinto posto; Milos Prokic: anche per lui è la sua prima gara di tecnica dopo varie di combattimento, nella sua categoria si trova ben tredici avversari e supera la fase eliminatoria, la semifinale, in finale di destreggia bene e conquista un ottimo Bronzo; Elena Biasin: dopo il titolo a Rozzano (MI) lo scorso maggio questa volta si
Mettersi in gioco a volte non è comune ai più, un bravo va quindi a tutti, anche a chi non ha raggiunto la medaglia e ai genitori e accompagnatori che ci sono stati vicini anche fuori regione.
ttorno ad un simbolo centenario (acque minerali) ecco un’assoluta novità (hockey pista) che nutre aspettative di diventare tradizione. Nel centro termale di Recoaro ha così messo radici la società Fortitudo 2012. La sede legale si trova a Trissino, ma tutta l’attività è concentrata a Recoaro. “La società è nata proprio due anni orsono –spiega il fondatore Giorgio Storti-. A Trissino però non sono stati concessi spazi, che abbiamo invece trovato a Recoaro”. La pista è stata trovata nella struttura retrostante la caserma dei carabinieri, nelle vicinanze della chiesa di S. Giorgio. “L’anno scorso è stato caratterizzato da corsi di avviamento al pattinaggio e all’hockey –continua Storti-. Il mio progetto ‘8 ruote’ si prefigge di portare la disciplina nelle scuole. E’ previsto un corso gratuito di hockey e l’aiuto a chi non ha il materiale necessario”. L’anno scorso la risposta è arrivata da 40 ragazzi delle medie e da 15 delle elementari. “L’attività in questo 2014 si è sviluppata –prosegue Storti-. Conta il Minihockey e le categorie U10, U13 e U15. L’anno scorso s’è lavorato bene, ora si stanno raccogliendo i frutti. Tutti i praticanti sono recoaresi, tranne 4 elementi inseriti nella U13 arrivati da una collaborazione con
l’Amatori Valdagno. “Nel centro laniero non avevano trovato posto –aggiunge Giorgio Storti-. Qui a Recoaro quest’anno partirà anche un corso diretto ai genitori per insegnare loro cos’è l’hockey”. Il padre della nascita dell’hockey nel centro termale spiega anche la sua filosofia di lavoro. “E’ caratterizzato da un metodo tutto personale –con-clude Giorgio Storti-. Utilizzo il gioco come mezzo di apprendimento. Se nasceranno dei talenti bene, ma la cosa più importante è la maturazione dei giovani, il senso del rispetto dell’avversario, il mutuo aiuto. L’hockey è solo un compendio”. La neo società recoarese ha già un sito, si può consultare digitando www. fortitudo2012.it mentre ulteriori informazioni si possono ottenere dalla segreteria telefonando al 347/5345276.
56
vicenza
Nel paradiso dei sub
1ª edizione Concorso Fotosub a Nosy Be-Madagascar
N
osy be, decretata più bella isola dell’Africa, in malgascio “isola grande”, è chiamata anche isola dei profumi ed è sufficiente scendere dall’aereo per essere avvolti dall’essenza dell’ylang-ylang, della vaniglia, della cannella, del caffè e da una natura ancora primordiale con fiori profumatissimi e specie endemiche ancora non classificate, musica e danze dal ritmo coinvolgente. Nosy Be è solo paragonabile alle altre località tropicali, influenze africane, asiatiche, europee si mescolano in un fascino in cui tutte queste culture convivono armoniosamente nel rispetto delle tradizioni. Un interno rigoglioso con lati di foresta primaria ancora intatta dove si incontrano serpenti (nessuno tuttavia velenoso), farfalle colorate, camaleonti e i famosi lemuri che verranno a mangiare la frutta dalle vostre mani, villaggi rurali dove la pre-
senza dell’uomo bianco sembra non essere mai arrivata, laghi dove placidamente riposano i coccodrilli, guardiani di luoghi considerati sacri. Ma non solo terra, Nosy Be fa parte di un arcipelago formato da altre isole minori di incontaminata bellezza, Nosy Sakatia detta “isola delle orchidee”, Nosy Tanikely “isola piccola”’ che emerge come una perla smeraldo in un mare turchese, Nosy Komba, isola dei lemuri e della vaniglia e Nosy Iranja, spettacolo mozzafiato di due isole collegate da una lingua di sabbia bianchissima in un mare cristallino, definita come una delle bellezze naturali più visitate al mondo. Vi si incontrano migliaia di pesci colorati che nuotano fra sgargianti coralli, tartarughe marine che vengono a deporre le uova, delfini, piccoli squali, carangidi, pesci spada, tonni, marlin e non è difficile assistere al passaggio
57
di balene e di squali balena. Nosy Be è un isola perfetta per gli sportivi, e particolarmente per le attività subacque in splendidi siti incontaminati, tutto può essere fatto in estrema sicurezza, per la presenza di veri professionisti e strutture di appoggio. Nosy Sport promoter ha organizzato e sta promuovendo un evento dedicato agli amanti del mondo sommerso e non solo per un viaggio alla scoperta di questa terra emozionantissima dal 26/05/2015 al 02/06/2015: “Nosy Click” un concorso fotografico subacqueo con diversi siti di immersione, 3 temi:
- macro: (esclusi i pesci) - pesce: (dal primo piano al branco) - ambiente (visione dell’ambiente sommerso di “grande respiro”) ed una sezione speciale dedicata all’ambiente naturale e paesaggistico di Nosy Be. Il tutto in appoggio ai diving Italiani presenti nell’isola e sotto l’occhio vigile di una giuria selezionata di provata competenza in materia. Seguirà cerimonia malgascia di chiusura concorso e serata con le premiazioni al rientro in Italia. Le foto vincitrici del concorso saranno poi pubblicate su Scubaportal, uno dei più autorevoli portali di riferimento per il mondo sommerso.
Informazioni, regolamento e quote di partecipazione si possono vedere sul sito www.nosysport.com alla sezione eventi o alla pagina facebook, oppure scrivendo a martina@nosysport.com. Non perdetevi questa splendida avventura.
58
lettere
Torneranno i tifosi civili
Potete scrivere al Senatore Alberto Filippi inviando le vostre e-mail a: sportivissimo@mediafactorynet.it Le vostre lettere possono essere lette anche nel sito: albertofilippi.it
Gentile Filippi, 3 maggio 2014, finale di Coppa Italia, show del Napoli che con uno splendido gioco offensivo disintegra, calcisticamente parlando, una Fiorentina falcidiata dagli infortuni; infatti quella sera per i Viola mancavano i tre gioielli Gomez, Cuadrado e Rossi su cui il giovane allenatore Montella puntava forte. Il Napoli, invece, aveva la rosa al completo, a parte qualche eccezione, permettendosi persino di tenere in panchina uno con i piedi fatati come Mertens, risultato poi decisivo per il definitivo 3 a 1 del Napoli sulla Fiorentina. Quella finale poteva essere una favola da ricordare per tutti i napoletani perché il più napoletano della squadra di Benitez, cioè Insigne, ha trascinato i suoi compagni con una doppietta alla vittoria della Coppa Italia. Invece, quella sera si ricorda per altri motivi: la partita è iniziata con 45 minuti di ritardo causati dagli scontri fuori dallo stadio che hanno portato alla morte di un giovane tifoso napoletano di nome Ciro Esposito. Non credo che essere un giovane onesto lavoratore con la passione per il calcio come lo era Ciro possa essere motivo di morte. Ma la cosa che mi fa ancor più arrabbiare è il fatto che della “gente” possa comandare una partita di calcio e che i cosiddetti capi ultras contino all’interno dello stadio più delle stesse autorità. Quella sera c’erano allo stadio sia la massima carica dello Stato, Matteo Renzi, Presidente del Consiglio, sia la massima carica dello sport, Giovanni Malagò, presidente del CONI, che sono apparsi impotenti di fronte alle minacce delle tifoserie. Le chiedo, è sport questo? È civiltà questa? Io amo il calcio, vorrei andare allo stadio con mio figlio a guardare Gervinho, Iturbe e Totti in azione ma, da padre, mi sembra un rischio eccessivo da far correre a mio figlio, non crede? Buon Natale da Gastone, tifosissimo (civile) della MAGICA
Caro Gastone, la tua lettera inizia come dovrebbero iniziare tutti i racconti di sport: ovvero parlando, con competenza come fai tu, di calcio, di quello vero, di quello giocato. Leggendo le tue prime righe mi sono ricordato perfettamente quella partita che è stata intensa e bella e per un po’ mi sono dimenticato di quello che era successo prima, fuori dallo stadio. Che bello sarebbe il calcio senza il tifo degenerato! È uno scandalo che le curve degli stadi siano aree dove la legge è imposta dai capi ultras. Il governo ha allo studio una legge che preveda anche “l’ergastolo”, ovvero l’interdizione a vita, per il tifoso colpevole di violenza. Gli stadi devono essere isole di sport, non arene di barbarie. Ma per arrivare a questo si deve lavorare non solo sulle tifoserie ma anche sui calciatori che non possono con i loro atteggiamenti provocare chi sta nelle curve. La Fiorentina ha multato Ilicic per essersi rivolto ai tifosi del Napoli mettendo il dito davanti alla bocca e ha fatto benissimo. Bisogna che agli stadi tornino le famiglie, i tifosi civili, se vogliamo salvare il calcio. Un buon Natale anche a te e a tutti i lettori di Sportivissimo, Alberto
i r o t u b i r t Veneto Dis
ta Vicenza, tutta la valla di a ci in ov Pr lla de e rt . Operiamo in gran pa ici e logistici che ci ni at an rm 20 fo e in i tr ol em st da si e di or ti inSiamo nel sett llo,‌‌ Siamo dota be te on M , e tutte le operazioni po ch m ia an , Ch no , zi no az na ag ig m rz A , vo ti dell’agno se alle normative olo distributore e rela ba ng si in al e, e in tr ch ol ac e m ir st lle ge de e permettono di tiva e la sanificazion en ev pr e on zi en ut an oluti e diversificati. ev no dispensabili per la m so i at zz ili ut i gamento da no HACCP. I sistemi di pa il distributore. Possibilità di provare
visitate il nostro sito:
www.venetodistributorisnc.com Veneto Distributori s.n.c - Via Riobonello, 13 - 36073 Cornedo Vicentino VI tel 0445-446250 fax 0445 446234- venetodistributori@tiscali.it
in a e ad ad M n Ca
dall’oceano...
per il tuo benessere Gli Omega-3 di Jamieson sono utili in caso di elevati livelli di colesterolo e trigliceridi, contengono vitamina E naturale e sono senza glutine.
alta qualità e purezza • distillazione molecolare • totale purezza • Fonti incontaminate e sostenibili • Facile assimilazione
IN ERBORISTERIA E FARMACIA Per informazioni chiama o scrivi a: BIOVITA S.r.l. - Tel. 0445 500131 MIGLIORE ACQUISTO
OMEGA-3_Sportivissimo 092014.indd 1
salute@biovita.com - www.biovita.com
Jamieson Italy
17/11/2014 11:18:39