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amoruso: “adesso serve solo la QualitÀ”
l’ex difensore che alzò la Coppa italia nel ‘96: “la fiorentina deve cambiare politica di mercato occorrono pochi, ma mirati ritocchi di grande valore in modo da poter competere ad alto livello”
• daniele taiuti
Vincere è un verbo che alle latitudini viola, prevede una declinazione al passato purtroppo remoto. Ventidue anni fa l’ultimo successo, la rete di Nuno Gomes al Parma, ci consegnò la sesta Coppa Italia. Due finali centrate, ma perse, lo hanno avvicinato al presente soltanto sfiorandolo, la speranza futura si chiama programmazione oculata. Il Viola Park ne sembra un’immensa e felice cornice. Dell’attualità, delle prospettive gigliate che debbono immergersi e uscire ritemprate da un mercato convincente, ne parliamo a margine dell’iniziativa ‘In Campo col Cuore’, presso lo stadio Necchi-Balloni di Forte dei Marmi con chi sa cosa vuol dire condividere gioie col popolo viola, Lorenzo Amoruso; nel suo biennio viola, 95-97, ha alzato due trofei sotto la Maratona, Coppa Italia e Supercoppa italiana.
Lorenzo Amoruso, partiamo da un suo commento sull’evento ‘In campo col Cuore’.
“Quando si presentano queste occasioni si ha sempre l’opportunità di uscire dalle cose superflue per capire veramente quello che conta di più nella vita.
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Cerchiamo con la nostra presenza di svolgere una sorta di ‘Ponte’ che possa avvicinare l’attenzione dell’opinione pubblica verso situazioni di criticità, potendo favorire in questo caso un aiuto concreto alle Fondazioni Tommasino Bacciotti e G. Monasterio”.
Qual è la sua valutazione sul finale di stagione della Fiorentina?
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“Innanzitutto, vorrei fare una premessa: non sono d’accordo con chi lo giudica come fallimentare; intanto la squadra è arrivata in fondo a due competizioni e non è mai facile, anzi. Si è giocata bene le finali, al netto delle difficoltà che hanno caratterizzato la stagione nel trovare la porta avversaria, spesso vicina ma anche lontana. Avendo a carico tale criticità di gioco è assai arduo alzare trofei. Ma questo deve essere un punto di partenza, verso un prosieguo sempre più ambizioso. criticità trofei. punto un prosieguo
La squadra ha del materiale importante, che deve essere valorizzato e non stravolto”.
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Dalla campagna acquisti cessioni viola cosa si attende?
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“I dirigenti debbono indirizzarsi verso la qualità, non la quantità. Pochi ma mirati ritocchi; servono sicuramente un attaccante da doppia cifra facile che possa finalizzare la grande mole di gioco che la Fiorentina produce, e un difensore abile a guidare il reparto. Poi un portiere, perché Terracciano è un buon elemento ma per competere ad alti livelli ci vogliono qualità superiori. In definitiva, andrei a incidere sui ¾ della spina dorsale del gruppo, il centrocampo mi sembra il reparto che esprima la migliore forza della squadra”.