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MUSICA All’Auditorium il Maestro Pappano dirige l’Orchestra di Santa Cecilia nel Requiem Tedesco di Brahms e una nuova composizione di Ivan Fedele
p.9 TEATRO Alessandro Gassman mette in scena, al Teatro Quirino, Roman e il suo cucciolo, un testo che negli anni ‘80 ottenne un grande successo con Bob De Niro
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FLASH 03 u IL RITORNO DI NANNI MORETTI
Sono Ferretti, René Ferretti INTERVISTA A FRANCESCO PANNOFINO, PROTAGONISTA DI BORIS-IL FILM TRATTO DALLA CELEBRE SIT-COM TELEVISIVA
12 u CAPOLAVORI MUSEO STÄDEL 15 u I SAPORI DELLA PASQUA 18 u EQUILIBRISTI PER SPORT
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erie culto della televisione satellitare Sky, sbarcata sul digitale terrestre con Cielo e rilanciata da decine di migliaia di video riprodotti con YouTube attraverso i principali social network. Il successo di Boris coinvolge diversi media: tv, internet e oggi cinema. Se prima l'obiettivo principale era la televisione cattiva maestra e la fiction becera, nella pellicola Boris-Il Film, in sala da venerdì
1° aprile, è il grande schermo a entrare nel mirino di Vendruscolo, Torre e Ciarrapico, il trio di sceneggiatori che ha inventato il microcosmo di una troupe impegnata nella produzione di una fiction di pessima qualità, Gli Occhi del cuore. Il loro leader è Renè Ferretti, il regista, al secolo Francesco Pannofino. A pagina 5
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PRIMO PIANO
>Al Palalottomatica, dal 12 aprile, lo spettacolo
che nel 2010 ha raccolto oltre 87mila spettatori in 43 serate
Ragazzo di BORGATA Intervista a Enrico Brignano, dalle origini a Dragona fino ai successi al Sistina. Ad aprile torna in scena con “Sono romano ma non è colpa mia”
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l suo Rugantino ha raccolto quattro mesi di successi al Sistina. Enrico Brignano ritrova il pubblico della sua città con “Sono Romano ma non è colpa mia”, già 43 serate e oltre 87.000 spettatori nel 2010, dal 12 aprile al Palalottomatica di Roma. Un rapporto quello con Roma e la sua tradizione, che sta molto a cuore all’attore che proprio a sentimenti ed emozioni dà voce in questo spettacolo. E proprio a sentimenti ed emozioni della romanità rivolgiamo l’attenzione. Sei nato a Roma. Quali sono i tuoi ricordi di infanzia? «Sono di Dragona, tredicesi-
ma circoscrizione, ventesimo distretto. Ridente borgata, all’epoca in piena costruzione. Ricordo spazi aperti, come direbbe Celentano “grandi prati verdi” poi rubati dal cemento». Eri un ragazzo della via Gluck? «Ero un ragazzo di via Criminali. Devi sapere che c’è una strada che si chiama via A. Criminali. Era il periodo della Banda della Magliana. Noi giocavamo lì, e ancora esiste, c’è la posta, la banca. All’epoca era tempo di rapine a mano armata con le pistole e i kalashnikov, facevano esplodere le vetrine. A noi bambini sembrava un’eresia solo l’idea che mettessero una banca o una posta in via
Criminali. Era un far west, erano tempi difficili». Adesso dove vivi? «All’EUR». Come ti trovi? «Beh, sai, l’EUR è lontana pure dall’EUR». Come entra la vita di tutti i giorni nello spettacolo? «Io vivo fortemente il quotidiano: la banca, il commercialista, la signora sottocasa, i panni, la lavatrice. Non sono uno che delega, che manda a fare le cose. Fino a poco tempo fa mi occupavo personalmente del giardino, potavo le piante, curavo la terra. Quindi, tutto questo entra automaticamente in quello che faccio». Sono romano ma non è colpa mia è il titolo dello
spettacolo. Secondo te c’è un motivo per cui a volte bisogna scusarsi per essere romani? «Sì, quando le tifoserie del calcio sono estremamente volgari o razziste o violente, quando confondono la politica con lo sport. La storia insegna qual è il ruolo di Roma: è sempre stata una capitale e un punto di riferimento dell’Occidente. Se acquisissimo la consapevolezza di dover essere per retaggio storico, culturale e di nascita depositari della civiltà mondiale, Roma potrebbe essere anche oggi un esempio rispetto a tutto quello che succede nel mondo». C’è una battuta di un tuo collega che amo molto e
che recita “Quando noi assassinavamo un Cesare in Inghilterra mangiavano ancora marmotte”. «Ce ne è anche un’altra, anche più significativa: “Quando voi abitavate sulle piante noi a Roma già eravamo froci”». Recentemente hai interpretato una delle maschere della capitale più conosciute: come è stato essere Rugantino? «Fantastico. È stato un viaggio con la memoria, con il desiderio, duro ma la meta è stata raggiunta. Ho messo molto impegno, sono venuti in tanti, il teatro sempre esaurito, la critica è stata generosissima. Meglio di così “se more”».
Amo esibirmi al Sistina. Il sogno è il Teatro Argentina
Qual è il teatro romano che ami di più e quello dove vorresti esibirti? «È Il Sistina. Quello dove vorrei esibirmi è l’Argentina». Ultima domanda: la notte, dopo lo spettacolo, cosa farai? «Se non vado a cena con gli amici cerco la strada di casa. Lo spettacolo mi prende molto e non ho molto tempo per vivere la città di notte. Anche perchè a Roma se non vai nei locali di scambisti c’è poca roba».
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PRIMO PIANO
Il Papa di MORETTI Avvolto nel mistero, il 15 aprile arriva nelle sale Habemus Papam
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osa c’è di più mistico e misterioso di un film di Nanni Moretti? Il rifugiarsi dietro un alone fatto di piccoli tormentoni personali come il perfezionismo ossessivo, l’irritazione per i luoghi comuni, l’essere sempre riconoscibile tanto che, come recita in un suo film, “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”. Però è uno dei uno dei pochi registi italiani che mobilita otto milioni di euro per produrre un film intitolato Habemus Papam, soldi spesi in parte per riprodurre
>Dal 1° al 10 aprile all’Auditorium
Libri in FESTA Dopo il successo della prima edizione, torna, all’Auditorium Parco della Musica, la Festa del Libro e della Letteratura. Dal 1° al 10 aprile un programma di incontri, laboratori, corsi e iniziative per le scuole Promosso e organizzato dalla Fondazione Musica per Roma, che vedrà il libro e gli autori come protagonisti indiscussi della manifestazione. L’edizione 2011 offrirà ampio spazio all’editoria digitale per la quale è dedicato uno spazio tecnologico “biblet cafè” dove si potranno sfogliare i libri nella versione ebook. Per il programma completo consultare www.auditorium.com
la Cappella Sistina a Cinecittà. Un po’ come la regista e il produttore del suo precedente lavoro, Il caimano, che hanno voluto ricreare in un teatro di posa il Parlamento, così Moretti è entrato nel sancta sanctorum della Curia romana, lì dove si decidono i destini della cattolicità. Lo fa, per quel che è consentito capire nella solita cortina fumogena che avvolge il film al momento di andare in stampa, con lo strumento che gli è usuale: l’ironia acida e corrosiva che punta dritto al punto debole “dell’avversario”. Habemus Papam racconta la crisi psicologica di un cardinale atterrito dalla responsabilità papale. Il Vaticano chiama un noto psicologo. Moretti ne veste i panni, così come fece dieci anni fa ne La stanza del figlio. Il neoeletto sceglie il nome di Celestino VI. Il riferimento, non casuale, è al predeces-
sore, Celestino V, che abdicò, unico caso nella storia, deluso dalla Chiesa dell’epoca. Ma il regista ne ha per tutti: trascorre il tempo a organizzare tornei di pallavolo tra i prelati (“Non mi scardinate questa griglia che c’ho lavorato tutta la notte”), a colpire il cinema stesso, uno dei suoi bersagli preferiti (“Ma lei ha visto Angeli e Demoni? È una cazzata micidiale!”). Ma i suoi obiettivi sono l’Uomo e la fede (“Senta, ha problemi con la fede?” chiede lo psicologo al Papa dolente) come lo fu nel 1985 con La messa è finita dove il suo Don Giulio abbandona la parrocchia di Roma per andare “In un posto dove c’è un vento che fa diventare pazzi”, ai confini del mondo, dove c’è bisogno del suo amore in Dio. Roma ormai è perduta. A Roma non può aiutare nessuno. Chissà cosa direbbe Don Giulio di Habemus Papam.
>Quattro giorni alla Fiera di Roma dal 7 al 10 ©MUSACCHIO & IANNIELLO
Roma CAVALLI A Fiera di Roma torna, dopo il grande successo dell’edizione 2010, l’appuntamento con il mondo dell’equitazione di Roma Cavalli. Dal 7 al 10 aprile presso i padiglioni della Fiera tante novità con oltre 200 espositori delle più significative aziende del settore, un calendario ricco di appuntamenti con i cavalli protagonisti di gare, presentazioni, incontri, spettacoli e angoli gastronomici all’insegna del divertimento, dello sport e dell’eccellenza. Circa 1.800 cavalli, inoltre, saranno presenti in rappresentanza delle principali razze: arabi, spagnoli, italiani e americani.
Boris, la serie Sitcom corale ambientata dietro le quinte della lavorazione di una fiction, Gli Occhi del cuore. Ironia grottesca che prende di mira ipocrisie, contraddizioni e la scarsa professionalità del mondo della televisione. Tante le partecipazioni eccellenti: Corrado Guzzanti, Valerio Mastandrea, Laura Morante, Paolo Sorrentino, Filippo Timi, Giorgio Tirabassi.
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PRIMO PIANO
UNA VOCE, un ATTORE XXXXXXXXXXXX
Francesco Pannofino, doppiatore di stelle come Denzel Washington e George Clooney, vive una stagione importante della sua carriera come interprete. Il nome dietro il suo successo è Boris © ASSUNTA SERVELLO
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erie culto della televisione satellitare Sky, sbarcata sul digitale terrestre con Cielo e rilanciata da decine di migliaia di video riprodotti con YouTube attraverso i principali social network. Il successo di Boris coinvolge diversi media: tv, internet e oggi cinema. Se prima l'obiettivo principale era la televisione cattiva maestra e la fiction becera, nella pellicola Boris-Il Film, in sala da venerdì 1° aprile, è il grande schermo a entrare nel mirino di Vendruscolo, Torre e Ciarrapico, il trio di sceneggiatori che ha inventato il microcosmo di una troupe impegnata nella produzione di una fiction di pessima qualità, Gli Occhi del cuore. Il loro leader è René Ferretti, il regista, al secolo Francesco Pannofino. Bella responsabilità portare al cinema una delle cose migliori viste in televisione negli ultimi anni. Come è nato il film di Boris? «Per il coraggio degli autori, del produttore, delle varie reti che si sono messe insieme per produrre il film. In realtà è un’operazione riuscita fin dall’inizio. Considera che quando ho letto per la prima volta la sceneggiatura della prima puntata mi sono convinto che fosse un progetto vincente. Non potevo immaginare che potesse diventare questo caso clamoroso. Ora si passa dal piccolo al grande ma il fango su cui facciamo ironia resta sempre quello». Spesso le serie tv portate al cinema hanno il peccato originale di essere dei puntatoni di un'ora e mezza. È accaduto con The Simpsons e Sex and the City.
BORIS-IL FILM di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo con Francesco Pannofino,Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti, Alessandro Tiberi, Antonino Bruschetta La troupe de Gli occhi del cuore si ritrova insieme, stavolta, per girare un film. Invece della brutta televisione, è il cattivo cinema a essere al centro delle gag, la volgarità del cinepanettone ma anche l’elitarismo di certe pellicole d'autore. Lo sforzo è di creare un linguaggio comico universale, abbandonando gran parte dei tormentoni, per portare in sala anche chi non ha visto la serie tv. E sebbene i personaggi restino immutabili e inchiodati alla loro dimensione televisiva, anche la trasposizione cinematografica ha una certa efficacia. Soprattutto, Boris-Il film è divertente perchè divertente è il mondo messo alla berlina, il classico italiano pigro, lazzarone, qualunquista e un po' cafone.
Siete riusciti ad aggirare il problema? «Sì, perchè è una storia adatta a essere raccontata al cinema, bella da vedere sul grande schermo e si avvale delle stesse dinamiche caratteriali dei personaggi ma il racconto cambia e i fan di
La battuta tormentone di Pannofino/Ferretti è “Dai!Dai!Dai!”
Boris non saranno delusi perchè le situazioni esilaranti sono numerosissime». A chi è ispirato Rene Ferretti? «Ho iniziato a girarlo senza
ispirarmi a nessuno. Poi, durante la lavorazione della prima serie, in contemporanea giravo un’altra fiction per Raiuno, Un caso di coscienza, ed ero diretto da Luigi Perelli, un uomo assolutamente positivo che io trovo simpaticissimo, dal carattere molto prorompente sul set. Mi ha ispirato per la dinamica del personaggio. Molti registi sono esibizionisti, René ama essere al centro dell’attenzione, quindi ha bisogno dell’applauso, della risata, di avere sempre ragione. Poi, in un’altra occasione, ho girato uno spot della Telecom con John Travolta e la Hunziker. A dirigere quello spot c’era Alessandro D’Alatri che per caratteristiche fisiche - i baffi, l'altezza, la nascita romana – è molto si-
mile a me. L’ho visto e mi sono commosso, mi sono detto “Io quello lì lo conosco, l’ho trovato, Alessandro D’Alatri è René Ferretti”. Ma non mi sono ispirato perchè non lo conoscevo prima di iniziare a lavorare alla serie». Qual è il momento della serie a cui sei maggiormente legato? «Tutti. È stato bello lavorare in Boris, un personaggio grandioso che tutti gli attori dovrebbero incontrare, scritto bene. Faticoso però un grande divertimento, si era creata una meravigliosa complicità tra i componenti del cast, siamo tutti abbastanza amici e ci divertiamo molto a fare quello che facciamo, non c’è nessuno che rema contro».
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Eagle Pictures porta in Italia uno dei film più attesi: da un fumetto alternativo un nuovo modo di guardare ai supereroi
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CINEMA
Finalmente KICK-ASS “Da nessun potere non deriva nessuna responsabilità”: ecco come cambiano gli eroi mascherati americani
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più di un anno dall’uscita in USA e Gran Bretagna, arriva finalmente in Italia il 1° aprile Kick-Ass, adattamento della graphic novel di Mark Millar, spinto da un’entusiastica accoglienza ricevuta nel resto del mondo, soprattutto da parte del pubblico di appassionati di fumetti e action movie ispirati ai
supereroi. Ma Kick-Ass non è il solito film su personaggi mascherati. Parte come raccontando le vicende di un Peter Parker qualunque che, dopo la morte della madre e i continui soprusi a scuola, vuole diventare un supereroe. Il mix di rabbia adolescenziale e normalità potrebbe esaurirsi presto ma un evento lo trasforma suo malgrado in un vero eroe: il classico video su YouTube, il classico telefonino che riprende una sua (sfortunata) impresa, lo tramuta nel più classico dei fenomeni mediatici. A questo punto il gioco si fa duro e tra farsa e commedia demenziale entra l’azione. Qui, il regista Matthew Vaughn – che ha fortemente voluto l’operazione Kick-Ass e ha prodotto il film insieme a Brad Pitt e l’autore del fumetto Mark Millar
– mette in piedi una sequenza di scene d’azione da togliere il fiato. Il risultato è un perfetto mix di tutto quello che abbiamo visto negli ultimi anni sui supereroi in una rilettura assolutamente originale e nuova: lo spirito fumettistico, divertente e divertito dei primi tentativi Marvel; la trasformazione in personaggi oscuri e travagliati come i Watchmen di Snyder/Miller; l’ultra-realismo de Il Cavaliere oscuro fino agli scanzonati eroi di Iron man. Non a caso la tagline americana che accompagnava il film era “Da nessun potere non deriva nessuna responsabilità”, richiama e capovolge la celebre frase del primo Spider-man di Raimi (“da un grande potere derivano grandi responsabilità”) affermando subito la cifra stilistica di Kick-Ass che è di cambiare le prospettive
>Dall'8 aprile Lo stravagante mondo di Greenberg
sugli eroi mascherati. Ma soprattutto, Kick-Ass è un bell’insieme di attori, tra giovanissimi e navigati mestieranti delle sale. Stupisce la giovanissima Chloë Moretz, 12 anni all’epoca delle riprese, in un ruolo che ha richiesto molto dal punto di vista fisico e psicologico mentre Nicolas Cage sembra a suo agio nei panni di un padre che di notte mette la maschera per proteggere la città. Senza la necessità di mantenere intatto l’alone da superstar da pellicole a grossissimo budget, il protagonista di Via da Las Vegas ritrova una recitazione sostanziale. Infine, colpiscono Christopher Mintz-Plasse, uno degli attori preferiti del re della nuova commedia americana Judd Apatow (è stato il McLovin di Suxbad), e Mark Strong, gli antagonisti di Kick-Ass.
>Dal 22 aprile World Invasion: Battle Los Angeles
2010 FOCUS FEATURES
Piccoli momenti di CULTO
© 2011COLUMBIA TRISTAR MARKETING GROUP, INC.
Può un personaggio essere indimenticabile? Spesso capita. Avviene con Roger Greenberg (interpretato da Ben Stiller), il protagonista dell’ultima fatica di uno dei più interessanti giovani autori e registi americani, quel Noah Baumbach de Il calamaro e la Balena e Il matrimonio di mia sorella. Il suo piccolo universo fatto di idiosincrasie entra tutto nel protagonista de Lo stravagante mondo di Greenberg: le sue lettere di protesta, le reazioni esagitate, gli sfoghi contro tutto e tutti e quella immancabile verbosità del cinema indipendente americano che spesso cela dei piccoli gioielli di celluloide.
CARTELLONE aprile
MARINES vs ALIENI Nel febbraio del 1942, a pochi mesi dall’entrata degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale, un falso allarme provocato da dei palloni meteorologici, provocò una risposta della contraerea americana a un presunto attacco giapponese. Alcuni ufologi ritengono che il falso allarme fu provocato da un velivolo alieno. È da questo fatto storico che prende il via il film di Jonathan Liebesman: dei marines devono fronteggiare un’invasione di alieni sulle coste vicino Los Angeles. Tra i protagonisti, il bravo Aaron Eckhart (Harvey Dent/Due Facce ne Il cavaliere oscuro) e Michelle Rodriguez (vista in Avatar).
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The Ward
Di John Carpenter Con Amber Heard
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Ju Tarramutu
Di Paolo Pisanelli Documentario
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Offside
Di Jafar Panahi Con Sima Mobarak Shahi
TM & ©2010 MARVEL ©2010 MVLFFLLC.
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CINEMA
Arriva Thor dio del tuono Dopo Hulk e Iron Man ecco un altro pezzo importante della saga degli Avengers targata Marvel
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n attore e regista (Kenneth Branagh) più a suo agio con i versi di Shakespeare che con le nuvolette di Stan Lee e uno sceneggiatore (Mark Protosevich qui soggettista) che ha adattato un classico della fantascienza per una pellicola di Will Smith, si sono inoltrati in un percorso impervio: mettere su celluloide le avventure di Thor (in sala il 27 aprile). Non solo. Il regista Branagh ha scelto uno dei protagonisti – il fratello crudele di Thor, Loki – fra le sue frequentazioni di quando mise in scena Cechov nei teatri di Londra. Aggiungete Sir Anthony Hopkins nei panni del dio Odino, il premio
FESTIVAL DEL CINEMA SPAGNOLO Dall’8 al 14 aprile al Cinema Farnese Persol, quarta edizione del festival dedicato ai migliori film iberici della stagione. Tra gli altri, in programma:
Il taglio di Rodriguez È un’altra delle pellicole più attese dell’ultimo anno. Presentato all’ultima Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia lo scorso 1° settembre e uscito in patria due giorni dopo, arriva in Italia l’11 aprile 2011 Machete, l’ultima fatica di uno dei personaggi più controversi dell’industria cinematografica nordamericana, Robert Rodriguez. Il cineasta di San Antonio, sotto il cappellone nero da cattivo del far west, nasconde un cervello in continua ebollizione. Arrivato al successo con El Mariachi, prodotto con appena settemila dollari, è uno degli esponenti del cinema pulp ma, a differenza di Tarantino, manca di costanza. Così è saltato dalle vicende di criminali messicani alle avventure degli Spy Kids, fino al revival anni Settanta di Planet terror. Machete è il film sviluppato proprio partendo dal finto trailer che apriva quel film. Con alcune stelle d’eccezione – De Niro, Alba, Seagal – e tanti mestieranti del cinema come lui. Per Rodriguez Machete potrebbe essere quello che Pulp fiction è stato per Tarantino... con le dovute proporzioni.
The next three days
Di Paul Haggis Con Russel Crowe
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Limitless
Di Neil Burger Con Robert De Niro
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Oscar Natalie Portman in quelli di una scienziata, il volto sofferto di Stellan Skarsgard ed ecco che il film sfugge ai contorni di una semplice tappa di avvicinamento al grande progetto Marvel chiamato Avengers, in cui alcuni dei più grandi supereroi della tradizione fumettistica a stelle strisce si incontreranno per salvare il mondo da alcuni supercattivi. Prossimo appuntamento, 27 luglio 2011, Capitan America – Il primo vendicatore.
CINEMASPAGNA
>Dal 22 aprile
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Sullo schermo un cast degno dell’Olimpo del cinema
9 aprile ore 20.00
Todas las canciones hablan de mí di Jonàs Trueba
11 aprile ore 21.00
Aballay, el hombre sin miedo di Fernando Spiner Aballay
12 aprile ore 18.30
Bicicleta, cuchara, manzana di Carles Bosch
13 aprile ore 21.00
Pa negre (Pane nero) di Agustí Villarong
14 aprile ore 21.00
Elisa K di Judith Collel
Cappuccetto rosso sangue
Di Catherine Hardwicke Con Amanda Seyfried
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Faccio un salto all’Avana
Di Dario Baldi Con Enrico Brignano e Francesco Pannofino
>I Subsonica tornano nella capitale
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il 7 aprile al Palalottomatica per presentare il nuovo lavoro, Eden
MUSICA
Ritorno al SOLE La band torinese esce dal buio del passato e cerca la strada della maturità nel paradiso dell’elettropop orchestrale
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a glaciazione è finita. Sul cielo di Torino rispunta silenzioso il sole, preludio ad un Eden fatto di sperimentazioni e buoni pretesti che scalza il grigiore dei testi e le atmosfere cupi dell’Eclissi precedente. La band più rappresentativa del panorama musicale della città della mole si ripresenta con una luce diversa, una luce che arriva dritta da una terra lontana: il Giappone. E i riferi-
menti al Paese del Sol Levante nel sesto lavoro discografico della band sono infiniti così come sottolineato dal “vecchio” del gruppo, il chitarrista
I nuovi brani sono un fluido di esperienze artistiche ritmicamente avvolgenti e stilisticamente ambiziose
Max: «Abbiamo cercato dei riferimenti estetici per Eden, indagando tra tutto ciò che fosse solare, luminoso, positivo, e molti stimoli ci sono arrivati dal Giappone». Una nuova pelle, quindi, quella indossata da Samuel e soci, l’ennesima trasformazione, o meglio evoluzione, artistica; un viaggio partito in una casa di campagna, fuori Torino immersi nella natura, dove i 5 si sono rifugiati per trovare quell’Eden fatto di
>Twilight Singer live il 5 al Circolo degli Artisti
>Il 30 aprile al Palalottomatica
SAMHOLDENPHOTOGRAPHY.COM
Rock, blues e MALINCONIA
Pezzali torna al DIVERTIMENTO Il secondo tempo artistico di Max Pezzali parte da “Terraferma” il nuovo album di inediti uscito a quattro anni di distanza da “Time out” e che contiene il brano presentato sul palco dell’Ariston lo scorso febbraio. L’ex 883, ormai affermato solista, partirà, il 30 aprile dal Palalottomatica, con il tour di presentazione delle 11 nuove tracce che raccontano la realtà in modo onesto ma non senza ottimismo e ironia. Un viaggio musicale tra pop, rock e cantautorato, che mescola la quotidianità con una rinata voglia di divertimento.
Il progetto Twilight Singer, frutto del genio artistico di Greg Dulli musicista, cantante, compositore e frontman indiscusso degli Afghan Whigs, torna ad esibirsi nella capitale. Il 5 aprile, infatti, la band salirà sul palco del Circolo degli Artisti per presentare dal vivo i brani contenuti nell’ultimo lavoro discografico, Dynamite Steps, intreccio perfetto tra generi in cui folk e psichedelia duettano armonicamente tra loro accompagnati da singolari influenze electro, il tutto accompagnato dall’inconfondibile stile di Dulli fedele al mondo indie.
CONCERTI aprile
03
21.00
Slayer Atlantico Live
06
21.00
Andy Just Big Mama
07 21.00
Jeff Berlin Stazione Birra
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MUSICA
tranquillità e armonia. Ed è proprio questo il viaggio della nuova produzione artistica dei Subsonica, una biografia a tappe dell’uomo/donna che cerca di sfuggire dalle inquietudini e dalle nevrosi metropolitane. Musicalmente Eden si
discosta dal precedente (L’Eclissi), che riusciva a coniugare rock e dance, ed è impregnato da tutte le maturità artistiche dei componenti del gruppo e delle varie piccole rivoluzioni arrangiative dei 14 anni passati insieme oscillan-
©MUSACCHIO & IANNIELLO
do tra la vocalità melodiosa di Boosta, il quattro dritto di Samuel, il dubstep di Ninja e Max e l’indie di Vicio. ma la forza dei Subsonica, si sa, è la loro travolgente forza live che li ha consacrati al grande pubblico con tour sempre sold
out in tutta Italia. L’uscita del nuovo lavoro è l’occasione giusta per rivederli sul palco, il 7 al Palalottomatica, per un tour travolgente che trascinerà tutti nel vortice Subsonica tra brani del passato e hits estratte da Eden.
>Antonio Pappano da Brahms a Ivan Fedele Prima esecuzione assoluta di un nuovo lavoro di musica contemporanea e un requiem per Robert Schumann. Il concerto di sabato 9 aprile (Auditorium Parco della musica Sala Santa Cecilia ore 18, repliche domenica 10 ore 18 e martedì 11 ore 19.30) si aprirà con una prima esecuzione assoluta del nuovo lavoro di Ivan Fedele, dal suggestivo titolo Ās-Lêb Soffio vitale. Sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia, Antonio Pappano che nella seconda parte leverà la bacchetta sul Requiem Tedesco di Brahms, dove protagonista sarà il Coro di Santa Cecilia istruito da Ciro Visco. Nelle parole del suo autore Ivan Fedele «Ās-Lêb è un canto alla sacralità della vita, scandito da un testo composto d’una dozzina di parole aramaiche che descrivono la natura dell’uomo e la sua origine materiale e spirituale». Il Requiem Tedesco di Brahms è un’intima, personale meditazione sul senso stesso della morte, nel tentativo di indicare a chi è ancora in vita un cammino più sereno e consapevole verso la fine dell’esistenza terrena.
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20.30
Chapel Club Circolo degli Artisti
09 20.30
Hurts Init
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20.30
America Auditorium
MUSICA E ARTE I Subsonica, per sviluppare la comunicazione visuale di Eden, si sono affidati ai ragazzi di Truly Design, una crew di writers che ha usato la tecnica dell’anamorfismo per realizzare un disegno su una moltitudine di pareti che può essere visto da un unico punto di vista scelto per raffigurare la cover del sesto album.
QUESTO MESE A ROMA... Club Dogo 01 Alpheus Simone Cristicchi 05 Teatro A. Jovinelli Linea 77 06 Circolo degli Artisti Giusy Ferreri 07 Auditorium Almamegretta 08 Lido di Ostia Patty Pravo 11 Teatro Sistina Radici nel Cemento 14 Qube Modena City Ramblers 15 Stazione Birra A Toys Orchestra 20 Circolo degli Artisti Nek 26 Santa Cecilia
20 21.00
Yo Yo Mundi Auditorium
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TEATRO
>Lo spettacolo è l’adattamento
di “Cuba and his teddy bear” che riportò sul palco De Niro
GASSMAN “RUMENO” L’attore è protagonista e regista di “Roman e il suo cucciolo”, al Quirino fino al 17 aprile FEDERICO RIVA
N
el 1986 Joseph Papp, l’impresario Usa di riferimento per il teatro di prosa, decise di produrre “Cuba and his teddy bear” al Public Theater di New York, e tutti si riempirono gli occhi di meraviglia. Ma come? Perché ospitare in uno dei centri della cultura americana l’opera prima del 26enne Reinaldo Povod, figlio turbolento del turbolento Lower East Side? La meraviglia diventa stupore incredulo quando viene reso noto il cast: il protagonista è Robert De Niro, al ritorno in teatro dopo 16 anni. I biglietti per le sette settimane a Broadway vanno esauriti in tre ore. E lo spettacolo diventa un titolo di riferimento per il teatro contemporaneo. Il titolo non c’entra con l’isola di
Castro, ma è il nome di battesimo del trafficante di droga semianalfabeta e cocainomane protagonista della storia, che ha un problematico figlio adolescente, Teddy, interpretato in quella stagione da Ralph Macchio, stella di Karate Kid. Cuba alterna momenti di delicata affezione filiale a momenti di rabbia e di violenza. Il suo è il ruolo di un padre frustrato, un po’ quello che avrà al cinema in Bronx, da un figlio che cerca altrove i suoi modelli di riferimento per crescere. In questa casa senza donne si respira un’aria velata di dominanza e sottomissione, ed è in questa atmosfera che si muove gran parte di una storia fatta di molti episodi e poca trama, che prosegue attraverso azioni che poggiano tutto sull’arbitrarie-
tà. Alessandro Gassman, nel teatro che porta il nome di papà Vittorio, torna alla regia con un adattamento, curato da Corrado Erba, che sposta luoghi e nomi dell’azione ma non tradisce lo spirito originario. Così, il protagonista è Roman, la scena si svolge in una periferia urbana italiana, all’interno di una comunità rumena in cui confluiscono altre etnie. È un dramma familiare e sociale, sguardo attuale su un presente di domande e di equilibri da trovare, lucida riflessione sul mondo d’oggi attraverso lo spioncino di una famiglia borderline, disfunzionale che però conserva una speranza, una possibile ancora di salvezza sballottata dalle onde e dalle circostanze. È la storia di un padre sconfitto, che vor-
rebbe per il figlio l’emancipazione attraverso lo studio. È la storia di un figlio sconfitto dalla pressione dell’autorità paterna e traviato da cattive compagnie (un intellettuale tossicodipendente, un altro spacciatore e la sua giovane prostituta), drammaticamente consapevole che il padre potrà amarlo, anche profondamente, ma non riuscirà mai a capirlo. Un ragazzo, come quello cantato da De Gregori, con “una luce strana dentro agli occhi” che qualcuno ha chiamato cattiveria, che non sa se quella luce sia paura o libertà. E che finisce per non scegliere e restare prigioniero della paura di crescere e diventare uomo e della libertà di crescere che significa anche fare scelte sbagliate.
FEDERICO RIVA
Curiosità >A TEATRO FREDDO Teatro India 7-17 aprile Un atto di denuncia e speranza firmato Lars Norén: al centro della storia tre adolescenti che festeggiano la fine dell’anno scolastico
UNA MOGLIE PER THOMAS La commedia nella commedia che Lillo e Greg si trovano loro malgrado a recitare passa dal melò da Ottocento inglese alla gangster story anni Trenta fino al musical. Modi diversi di raccontare la stessa storia e svelare la fascinosa finzione del teatro.
LA VITA è teatro? Lillo e Greg resteranno “Intrappolati nella commedia” alla Sala Umberto dal 12 al 30 aprile
CORTOONS Palladium 6-10 aprile Ottava edizione del Festival dei Cortometraggi d’Animazione con proiezioni anche di film più lunghi, come 9 di Shane Acker
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ubblico e attori “Intrappolati nella commedia”. È questo il titolo e il senso del lavoro teatrale di Lillo e Greg, alla Sala Umberto dal 12 aprile. Mentre
stanno facendo un sopralluogo sul palco del loro prossimo spettacolo, i due attori vengono magicamente risucchiati nel meccanismo multi-dimensionale quanto pirandelliano della commedia “Una moglie per Thomas”, che la precedente compagnia aveva chiuso una settimana prima. Si accendono le luci, e Lillo e Greg scoprono che c’è anche il pubblico in sala e i due si trovano involontari protagonisti della commedia in un paradosso spazio-temporale da cui non riescono a uscire. Le porte da cui entrano gli attori per loro non si aprono,
le quinte sono murate, anche l’uscita di sicurezza li fa ritornare sul palco. Alla fine un varco si apre, ma solo per proiettarli in un’ulteriore dimensione parallela. Si ritrovano infatti nel momento clou di un quiz televisivo in cui si trovano a rispondere al fatidico domandone finale. Le spire di questo gioco surreale sembrano stringersi sempre più strettamente attorno a Lillo e Greg, alla ricerca della porta giusta per uscire da questa serie di situazioni impossibili, della via d’uscita per non restare per sempre “Intrappolati nella commedia”.
BEATNIX Ambra Jovinelli 11-16 aprile Shel Shapiro è l’interprete della poesia della Beat Generation, da Ferlinghetti a Ginsberg, in uno spettacolo scritto con Edmondo Berselli.
PROCESSO A GESÙ Teatro Valle 5-17 aprile Paolo Fabbri regala un capolavoro di teatro nel teatro per riflettere sulle domande irrisolte lasciate dalla Passione di Cristo.
Dal grande schermo arriva in teatro il musical Flashdance
>ALL’OLIMPICO SI BALLA Arriva in Italia Flashdance, il musical che ha fatto sognare intere generazioni e innamorare della danza milioni di persone. Lo spettacolo, prodotto da Stage Entertainment, sarà al Teatro Olimpico dal 13 aprile al 22 maggio. Rivive così in una prospettiva tutta italiana la storia, portata al cinema nel 1983, della giovane e determinata Alex interpretata sul grande schermo da Jennifer Beals: operaia di giorno, ballerina di lap dance di notte per realizzare il suo grande sogno, entrare nella prestigiosa Accademia di Danza Shipley. Torneranno a emozionare brani cult come ″What a feeling″, ″Maniac″, ″Gloria″. La supervisione è dell’americano Glenn Casale, celebre firma di
Broadway e già artefice de La Bella e la Bestia, la regia è affidata a Federico Bellone, Gail Davies firma le coreografie.
LA PROTAGONISTA Nei panni di Alex, con tanto di maglione strappato e scaldamuscoli c’è Simona Samarelli, star in ascesa del musical italiano, che ha raccolto il testimone da Lorella Cuccarini in Grease. L’attrice sarà in scena con una parrucca bruna per camuffare i suoi capelli biondi e somigliare di più all’originale Jennifer Beals.
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TEATRO
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ARTE
IN MOSTRA... MIRKO NEL TEMPO E NEL MITO Mirko Basaldella è artista complesso, insieme disegnatore, scultore e pittore. In occasione del centenario della sua nascita vengono esposte circa quaranta sculture, altrettanti dipinti e più di cinquanta disegni. Museo di Villa Torlonia 1 aprile-17 luglio
>Cento opere raccontano l’arte tra Ottocento e Novecento, tra Impressionismo e Simbolismo
SGUARDI di storia Al Palazzo delle Esposizioni arrivano, dal 1° aprile, i capolavori del Museo Städel di Francoforte
JAY HEIKES. THE MATERIAL MINE Per i tre spazi della galleria, l’artista ha concepito: una grande scultura in ferro e bronzo; un oggetto, simile a un cactus, in legno, e un ciclo di opere basate sulla ricetta per la creazione del tessuto detto lana di salamandra. Federica Schiavo Gallery 8 aprile-12 maggio
BARLUMI DI MATERIA Piero Zuccaro propone 20 olii su tela e 10 pastelli che tracciano il leit motive della sua ricerca artistica coltivata negli ultimi 5 anni, sospesa tra astrazione e naturalismo, che punta tutto su emozione ed evocazione. Galleria Russo 9 aprile-9 maggio
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el 1779 Johann Heinrich Wilhelm Tischbein ottiene una borsa di studio per un viaggio in Italia, attraverso Monaco di Baviera e Norimberga, dove studia Duhrer. Quattro anni dopo vi ritorna, grazie all’aiuto di Goethe. Aderisce al movimento neoclassico, sposta la sua attenzione a soggetti della storia antica, sulla scia dei capolavori di Jacques-Louis David (Belisario che chiede l’elemosina o il paradigmatico Giuramento degli Oriazi). Nel 1787 realizza il monumentale Ritratto di Goethe nella campagna romana con lo scrittore meditabondo e solenne con le rovine dell’Appia Antica sullo sfondo. Il ritratto diventa il manifesto del Grand
Tour, del Viaggio in Italia come momento irrinunciabile della formazione artistica. L’opera è il punto di partenza della mostra organizzata al Palazzo delle Esposizioni dal 1° aprile che raccoglie cento capolavori dell’Ottocento e Novecento conservati al Museo Städel FARBANALYSE
Il Museo Städel ospita una delle maggiori collezioni d’arte europea antica e moderna di Francoforte, una delle più ricche d’Europa. Vasto, ad esempio, l’omaggio all’Impressionismo francese, dai paesaggi più realisti della cosiddetta
Scuola di Barbizon (Corot, che cerca il "vero" fotografico per mezzo di pennellate sintetiche, tinte argentee e forme sfocate, Courbet e i pittori che dipingono “en pleine air”) ai radiosi ritratti di Renoir e alla Parigi tutta brasserie e ballerine di Degas. Lo snodo centrale rimane il Simbolismo tedesco. Dominano le evocazioni cupe ma evocative di Munch e di Ar-
nold Bocklin che con la sua Isola dei Morti tanta influenza ha esercitato sull’iconografia contemporanea, da ultimo nella Shutter Island di Scorsese la cui somiglianza con l’opera ottocentesca appare tutto fuorché casuale. Nel 1911, poi, Monaco di Baviera (dove proprio con Bocklin e Klinger aveva studiato De Chirico), Kandinskij fonda Die Blaue Reiter (dopo la
SULLE ORME DI CARAVAGGIO Da Sant’Ivo alla Sapienza fino a Palazzo Venezia, passando per Piazza Navona e San Luigi dei Francesi. Un percorso di due ore per riscoprire i luoghi cardine della vita e della carriera di Michelangelo Merisi. 31 marzo-19 giugno
L’HA SCRITTO LA RADIO Mostra interamente dedicata alle radio d’epoca, organizzata dal gruppo locale di Roma e Lazio dell’AIRE, la cui sezione più ampia è riservata ai modelli del periodo 1920-1950. Esposti anche i trasmettitori di Marconi. Casa della memoria e della storia 15 aprile-14 maggio
Al Maxxi dal 14 aprile
>TUTTO RIETVELD Creare uno stile universale di pittura, design e architettura. Usare piani semplici, forme geometriche, linee dritte e colori primari per definire un linguaggio comune a tutte le arti, un equilibrio visivo scisso da ogni vincolo contenutistico. È l’obiettivo di De Stijl (Lo Stile) rivista olandese fondata fa Theo van Doesburg intorno alla quale, nel primo Dopoguerra, si forma il neoplasticismo i cui esponenti principali sono il pittore Piet Mondrian e l’architetto e designer Gerrit Thomas Rietveld. A lui il Maxxi dedica una mostra, fino al 10 luglio, prodotta dal Central Museum di Utrecht, sua città natale che ha celebrato il 2010 come ″l’anno di Rietveld″. Oltre alla documentazione delle sue opere (dalla progettazione della Casa Schroeder alla famosa poltroncina ″Red and blue″) la mostra raccoglie una serie di opere di architetti contemporanei del maestro olandese: Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Mies van der Rohe.
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ARTE
© U. EDELMANN - STÄDEL MUSEUM - ARTOTHEK
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scissione dalla Neue Künstlervereinigung München) e segnerà l’inizio dell’Espressionismo tedesco, diviso in due grandi gruppi. Da una parte, appunto, Kandinskij con Franz Marc, e con loro Marianne Werefkin e Paul Klee che, affascinati dai Fauves, spingono verso un’arte non figurativa, di forme senza referenti, viste come puro signi-
ficato per immergersi profondamente nell’io. È il punto finale di una meditazione artistica che passa per l’intermediazione della musica (come dimostra il ciclo delle “Improvvisazioni” di Kandinskij sulle note di Wagner) e approda all’astrazione pura. Dall’altra parte il il Die Brucke, il Ponte, che ha il suo principale referente artistico in Ernst
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Ludwig Kirchner, nella cui arte è forte la suggestione per la rappresentazione vivificante della natura e per le figure nude accesa dalla passione per l’arte tribale africana. L’esposizione si chiude con la sezione dedicata a Beckman e con uno sguardo alla complessità contemporanea con le simbologie di Ernst, Matisse e Picasso.
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SETTIMANA DELLA CULTURA CRYPTA BALBI
VILLA ADRIANA
CECILIA METELLA
ROMA ALLE TERME
Visita guidata a uno dei più importanti musei etruschi del mondo, che si colloca nel centro di Roma, nell’isolato di via delle Botteghe Oscure. Dall’11 al 15 aprile si potranno approfondire la storia archeologica dell’area, dove campeggia il vasto portico annesso al teatro eretto da Lucio Cornelio Balbo nel 13 a.C. A est, nel perimetro del moderno edificio, si estendono antiche costruzioni rappresentate nella Forma urbis marmorea, oggi parzialmente visitabili.
Dal 9 al 17 aprile in programma un ciclo di visite alla villa fatta costruire dall’imperatore Adriano per sé e la sua corte nella campagna tiburtina. Oggi il parco, esteso per oltre 80 ettari, è disseminato di rovine romane, terme e casali settecenteschi. Il percorso comprende anche il Teatro marittimo, il complesso del Canopo costituito da una vasca rettangolare circondata da sculture. Gli scavi, ancora in corso, hanno portato in luce l’ultimo tratto di strada che portava alla villa.
Due giorni, il 9 e 10 aprile, per ammirare il Mausoleo di Cecilia Metella, moglie di un Crasso forse figlio del famoso triumviro, e il Castrum Caetani, che compongono il più celebre monumento funerario dell’Appia Antica. Di forma cilindrica, sulla parte superiore si ammira un fregio in marmo pentelico con festoni. All’interno, la camera sepolcrale, da cui si accede attraverso un dromos, un lungo corridoio nel basamento stesso, è rivestita di decorazioni a stucco.
Percorso guidato, il 9 e il 10 aprile, dedicato all’illustrazione dell’area archeologica delle Terme di Caracalla, le Thermae Antonianae, uno dei più grandi e meglio conservati complessi di questo genere dell’antichità. A pianta rettangolare, tipica delle grandi terme imperiali, questi centri non erano solo riservati alla cura del corpo, ma anche un luogo per una serie di attività sociali: il passaggio e lo studio, l’incontro e la conclusione di scambi commerciali.
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GUSTO
I profumi di PRATI Tre locali d’eccellenza votati alla qualità e alla tradizione, dove si respira l’atmosfera di casa
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a via Mattia Battistini a Prati, il passo è breve, non solo in termini di spazio, ma anche per la qualità della cucina. E quando si parla di qualità, come non menzionare la Taverna Romana di via Rodi 16, un piccolo gioiello incastonato fra via della Giuliana e via Trionfale dove riscoprire il gusto delle antiche tra-
dizioni gastronomiche della città. Dalla pasta e ceci alla lasagna di crepes ai carciofi, passando per l’ossobuco all’arancia con puré e per la scaloppina di prosciutto e mostarda di cipolle: ogni piatto è un insieme di sapori del passato, fantasia e originalità. Una chicca: la mousse al cioccolato in cialda è da leccarsi i baffi. Per info: www.tavernaromana.it o 0639743393. Poco distante, e precisamente in via Giovanni Bettolo 24, si trova l’Osteria dell’Angelo, il cui nome, benché ricordi le creature diafane del Paradiso, è quello del proprietario, ex nazionale di rugby. Che la palla ovale, qui, la faccia da padrone risulta immediatamente evidente appena varcata la soglia: foto, dipinti e stemmi troneggiano per tutto il locale. Il menu è fisso e comprende una quantità incredibile di antipasti
(tra cui anche le salsicce di cinghiale e il cosiddetto pesce finto), primo, secondo e, per finire, ciambelline al vino. La cucina è tipicamente romana. Per info: 063729470. Avvicinandosi al fiume, s’incontra La Dispensa dei Mellini, un vero e proprio “rifugio dagli affanni”, dove si respira l’atmosfera di casa. Fra le delizie del ristorante, anche le crescentine con brus di robiola, grappa, peperoncino e speck, i tagliolini alla carbonara tartufata, la dadolata di filetto argentino al balsamico con crema calda di Castelmagno e la crostata di prugne, uvetta e noci. Ottima la selezione dei vini. Il locale di Lungotevere dei Mellini 31/32 è aperto anche a pranzo con menu e prezzi in stile “lunch”. Info: www.ladispensadeimellini.it, 06.3212633 e 392 2158052
L’arte della pizza romana
>GIACOMELLI un’istituzione Dire che è famosa è davvero poco. La storica pizzeria Giacomelli di via Emilio Faà di Bruno 25 è un’istituzione nel quartiere Prati e in tutta la Capitale. Non solo per l’ottima qualità del cibo, ma anche per la simpatia della signora Luciana e dei figli Cristiana e Andrea. Tipicamente romana (quindi sottile e croccante), la pizza qui è un’opera d’arte: le dimensioni variano dalla piccola all’extra large, che trabocca letteralmente dal piatto in acciaio. Per non parlare dei primi e dei secondi, così buoni da far invidia ai migliori ristoranti della città. I dolci, fatti in casa, sono da provare assolutamente: da anni la torta della nonna è una vera e propria specialità. E a dirlo non sono solo i clienti più affezionati, ma anche tantissimi vip: le foto che tappezzano le pareti del locale ne sono testimonianza. Consigliata la prenotazione. Per tutte le informazioni telefonate al numero 063725910.
INCONTRI
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GUSTO IVO A TRASTEVERE
FORMULA 1
PRATOLINA
Pizzeria tipicamente romana nel cuore del più romano dei quartieri. Ottima la pizza, bassa e croccante, e cotta nel forno a legna. Da provare anche i primi piatti e… il tiramisù.
Nel chiassoso quartiere di San Lorenzo sorge una delle pizzerie più amate dai giovani. Il menu è a la carte nel senso letterale, cioè stampato sulla tovaglia e propone una vasta scelta di tonde.
Una pizzeria speciale dove non si serve la pizza, ma la “pinsa”, che ha una forma ovale, una lievitazione dell’impasto di 48 ore, ingredienti selezionati e tanta originalità nelle farciture.
Via San Francesco a Ripa, 158 Tel 06 5817082
Via degli Equi, 13 Tel 06 4453866
Via degli Scipioni, 248 Tel 06 36004409
LA FESTA al ristorante
Ecco le scelte di alcuni locali della capitale per il pranzo di Pasqua
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iente paura per chi ha deciso di trascorrere le festività pasquali in città e non vuole rinunciare al pranzo fuori casa. Molti i ristoranti a Roma che saranno aperti per deliziare i clienti con menu ad hoc. Come Il Pagliaccio (via dei Banchi Vecchi, 129a – tel 06 68809595) che sarà aperto esclusivamente a pranzo nel giorno di Pasqua. Protagonista la creatività dello chef Anthony Genovese e della chef pasticcera Marion Lichtle che propongono un ricco menu con prodotti della nostra terra dal tema “Innovazione nella
tradizione” nel quale figurano dei piatti fatti appositamente per l’occasione: l’uovo nell’uovo con piselli e salame, l’immancabile capretto e per dessert l’uovo di Pasqua al cioccolato. Il tutto da degustare in un ambiente raccolto, arredato con cura ed elegante, ma senza eccessive stravaganze. Immerso nel lussureggiante verde del parco del Rome Cavalieri, il ristorante l’Uliveto (via Alberto Cadlolo, 101 – tel 06 35091) propone un inedito brunch pasquale con vini di selezione del Rome Cavalieri e musica dal vivo. La location è tra le più chic della capitale con ampie cupole di vetro che illuminano gli interni con luce naturale. Inoltre, se le condizioni meteo lo permetteranno, sarà possibile pranzare nella splendida terrazza affacciata sulla piscina. FOTOLIA
CORSI di CUCINA IL COUS COUS Dalle ricette di tradizione maghrebina alle varianti di casa nostra. Un incontro per scoprire il cous cous, le tecniche di lavorazione della semola e le ricette con la carne e con il pesce. 1 aprile (19 - 22) Città del Gusto Via Enrico Fermi, 161 - Tel 06 55112211
LA CUCINA ITALIANA E MEDITERRANEA Un corso di primo livello per imparare a preparare i migliori piatti della cucina italiana e le specialità che contraddistinguono la dieta mediterranea. Dal 12 aprile (17 - 20) TuChef Via B. Bardanzellu 8 - Tel 06 77591305
DESSERT DAL CUORE TENERO Un dolce deve essere bello, sorprendente, affascinante, intrigante, profumato. Tante combinazioni di sapore mai forzate ma che sorprenderanno le vostre papille gustative. 4 aprile (18 – 21.30) Pepe Verde Via Santa Caterina da Siena, 46 - Tel 06 6790528
INCONTRI
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GUSTO BLACK DUKE
SURYA MAHAL
SHANTI
Globetrotter e indiani metropolitani si danno appuntamento in questo rifugio gastronomico vicino al Pantheon. Atmosfera internazionale ma con tante specialità italiane.
Un luogo ricco di prelibatezze con menu che spaziano nella rete dei sapori indiani: polpettine di patate aloo kofta, samosa ripieni di verdure e gamberoni in salsa di soia.
Sapori raffinati e luci soffuse per un viaggio culinario in India. Tante le tentazioni: pollo allo yogurt con erbe e spezie indiane, riso basmati con focaccine naan ai mille gusti.
Via della Maddalena, 29 Tel. 06 68300381
Piazza Trilussa, 50 Tel. 06 5894554
Via Fabio Massimo, 68 Tel. 06 3244922
Tra il SACRO e la TAVOLA I principi dell’alimentazione ebraica affondano nella Bibbia: è il Pentateuco a indicare i cibi permessi e le regole da rispettare
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ella casa ebraica, il tavolo è un altare, la cucina un tabernacolo. Mangiare è un modo di unire il quotidiano con il sacro. Le leggi dell’alimentazione ebraica affondano nella Bibbia: i principi fondamentali, che costituiscono la kahrùt, sono illustrati nel Pentateuco. Qui i bambini imparano quali sono i cibi kosher, permessi, e quelli vietati e rispettano i principi perché, come spiegano i rabbini, mangiare cibo non kosher ostacola la comunicazione con la propria anima. Ci sono tre grandi categorie di cibi kosher: carne, latte, parve (verdure e pesce). Sono permessi, ad esempio, tutti i ruminanti e alcuni volatili (la Torah indica solo quelli vietati: struzzo, gufo, avvoltoio). Il latte e i formaggi possono essere consumati solo se derivano da animali kosher, ma mai insieme alla carne. Il pesce, per essere kosher, deve avere pinne e squame facili da rimuovere (per questo lo storione, e il caviale, non sono permessi). Non sono kosher, ad esempio, anguilla e pesce spada, ma si può consumare salmone, trota, cernia, nasello o sogliola. Non si possono mangiare insieme, nello stesso piatto, carne e pesce. A Roma, cucina kosher fa rima con Alfonso cous cous (Via Brescia, 23 – Tel. 06 97612215) che vanta una tradizione di ospitalità e piatti tipici della cucina ebrai-
La sala del ristorante Alfonso cous cous
ca orientale dal 1967. Il punto di forza, il cous cous cucinato seguendo la ricetta originale (4 ore di cottura) da accompagnare a portate di carne e vegetali: fagioli al cumino e polpette di vitellone, fagioli con spinaci e vitellone, patate in salsa piccante, brodo vegetale con ceci e per completare il menu, dolce alla mandorla e tè arabo alla menta. Chi predilige un ristorante dove gustare la genuina cuci-
na ebraica e una ricca varietà di carni alla brace, il posto giusto è il ristorante Yesh (Via Silvestro Gherardi, 51 – Tel. 06 5561697). Un locale accogliente e moderno dove regna l’armonia dei colori e dei sapori con lo chef che propone una cucina kosher con specialità giudaico-romanesche, il carciofo alla giudia, aliciotti con indivia,concia di zucchine romanesche, ravioli di manzo in salsa rosa.
Tre giorni a tutta BIRRA L’Italia sta vivendo una stagione di crescente successo nella produzione di birra, come dimostra la nascita di oltre 300 microbirrifici. Dal 15 al 17 aprile torna nella capitale l’Italia Beer Festival nella prestigiosa cornice di Villa Piccolomini. I visitatori riceveranno all’ingresso un Teku, il bicchiere universale per la degustazione di birre nato dalla stretta collaborazione tra Teo Musso, fondatore del birrificio Baladin, e Kuaska (Lorenzo Dabove), il più esperto degustatore italiano. A Roma saranno presenti il birrificio toscano Amiata di Arcidosso, uno dei primi a usare le castagne per aromatizzare i propri prodotti, il milanese Bauscia che realizza prevalentemente pilsner e il nuovo BrewFist di Codogno. Tornerà anche Croce di Malto, marchio novarese medaglia di platino ai Mondiali di birra artigianale a Strasburgo nel 2009 con la Triplexxx, ambrata doppio malto di ispirazione abbaziale che ha riscosso un entusiasmo contagioso al Festival dell’anno scorso. Presenti anche i reatini di Birra del Borgo, di Borgorose, sul Lago della Duchessa. E proprio Duchessa è la loro etichetta più apprezzata, una bionda dai riflessi aranciati, prodotta con il farro, dall’aroma ampio e floreale.
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SPORT
>Slacklining, un nuovo sport che
permette di vivere la natura camminando a piedi nudi su un filo
SOSPESI nell’aria Rinforzare il proprio equilibrio psico-fisico su una fune nel vuoto tra le rocce
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onfucio diceva: “La nostra maggior gloria non consiste nel non cadere, ma nel rialzarsi ogni volta che cadiamo”. Ed è questo il motto di quanti decidono di cimentarsi nello Slacklining, uno sport che sconfina tra gioco e sfida e che riporta all’acrobata sulla corda del circo. E proprio la corda è lo “strumento” utilizzato da chi decide di camminare sospeso tra cielo e terra. Ma a differenza del funambolismo classico in cui si utilizza una fune di acciaio, la fettuccia dello Slacklining è mol-
le – come lo stesso nome, slack, suggerisce - e ha le caratteristiche dinamiche che causano movimenti oscillanti e richiede equilibrio, concentrazione, coordinamento, tensione fisica, creatività e coraggio. Coraggio da vendere se si pensa che la slackline viene tesa su gole o guglie rocciose da attraversare sospesi nel vuoto ad un’altezza che può raggiungere i metri. Nonostante i praticanti siano assicurati con un’imbracatura di sicurezza, sulla highline lo sforzo mentale e psicologico è enorme e lo Slacklining nello specifico si pone proprio come esercizio propedeutico e affine a diverse attività sportive e riabilitative, impegnando il fisico in un lavoro isometrico pro/recettivo all’intero apparato locomotorio. Questa specialità innovativa, quindi, offre l’opportunità a chiunque di ricercare e rinforzare il proprio equilibrio psico-fisico, cimentandosi in palestre e centri sportivi, ancor meglio nel suo ambiente peculiare…fra terra e cielo.
>Terza prova per l’Etruria Bike Challenge a Trevignano
In bici lungo il LAGO Settanta km da percorrere e 2.000 metri di dislivello per l’undicesima edizione della “Marathon del Lago di Bracciano” in mountain bike, in programma il 17 aprile. La partenza è fissata per le 9.30 davanti al campo sportivo di Trevignano Romano. Il percorso presenta tanti saliscendi alla portata di tutti e in continua successione, e si snoda nel territorio dei Monti Sabatini attraversando Bracciano, Oriolo Romano, Sutri e Bassano Romano. Affianco alla Marathon di 70 km ci saranno altre due gare “minori”: la Point to Point di 50 km (dislivello 1.400 metri) e la cicloturistica di 28 km (dislivello 900 metri).
>Dal 25 aprile la Discesa Internazionale del “grande fiume”
In canoa lungo il TEVERE Un percorso tra città d’arte, bellezze naturali e siti archeologici. È quello della Discesa Internazionale del Tevere, giunta quest’anno all’edizione numero 32. Si parte il 25 aprile da Città di Castello - il 24 è in programma una pre-discesa da Sansepolcro a Città di Castello - e si arriva il 1° maggio a Roma: otto le tappe giornaliere da 20-30 km l’una (è possibile iscriversi anche a una sola tappa). La discesa, da effettuare in canoa, è guidata da canoisti esperti e non ha finalità agonistiche (non è una gara), ma sportive, naturalistiche, turistiche e di promozione della disciplina, il tutto in un’atmosfera festosa e ordinata. Si potrà pernottare in strutture coperte messe a disposizione dalle amministrazioni comunali in cui si fa tappa, mentre i più temerari potranno trascorrere la notte nella propria tenda o camper. L’organizzazione della manifestazione, quest’anno guidata da quattro associazioni dilettantistiche (ASD Discesa Intenazionale del Tevere, Canoa Club Città di Castello, ASD Gruppo Canoe Roma, ASD UISP Sherwood) mette anche a disposizione, per chi non ne avesse una, delle canoe da restituire poi a fine evento.
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SPORT
La speranza del tennis azzurro nel main draw del Challenger Rai
>WILD CARD A ROMA PER QUINZI “Ho sognato una strada”, canta Ivano Fossati, ″che si ferma su un ponte / e che di là da un muro alto / corre l'orizzonte″. Gianluigi Quinzi, la grande speranza azzurra, sta provando a bruciare le tappe per scalare il suo muro e conquistare un orizzonte di successo. Classe 1986, miglior under-16 europeo e numero 86 della classifica ITF Under 18,
il ragazzo cresciuto a Porto San Giorgio avrà una wild-card per il tabellone principale del Challenger Roma Rai (11-17 aprile, Circolo Rai Tor di Quinto), torneo da 30 mila euro vinto l’anno scorso da Volandri. Testa di serie numero 1 sarà il tedesco Bjorn Phau, numero 113 del ranking mondiale. Al di là delle wild card (ne restano tre a disposizione degli organiz-
zatori), non ci sono italiani nel tabellone principale. L’unico che può avere realistiche speranze di accedere senza sperare in un invito è Matteo Viola, fuori di quattro posizioni. Il 24enne veneto è fresco finalista a Caltanissetta, battuto dall’austriaco Andreas Haider-Maurer (n.116 del ranking, testa di serie numero 3 nell’entry list del torneo).
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IN REGIONE
>Da Viterbo a Castelforte, da
Rieti a Fiuggi c’è solo l’imbarazzo della scelta
LE TERME DEL LAZIO Molte le strutture sparse sull’intero territorio regionale grazie alle numerose sorgenti naturali presenti
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uando gli antichi Romani conquistano l’attuale territorio di Viterbo, all’epoca in mano agli etruschi, distruggono e mettono a ferro e fuoco i centri abitati. Lasciano però intatte le strutture termali esistenti, usate prevalentemente a scopo terapeutico. Oggi, quelle strutture sono le Terme dei Papi (Strada Bagni, 12 – Viterbo – Tel 0761 3501), una denominazione assunta grazie all’impegno del pontefice Niccolò che fece costruire nel 1450 uno splendido palazzo per soggiornarvi quando ne aveva voglia. Le acque che le alimentano provengono dalla sorgente Bullicame, famosa dal punto di vista mitologico e letterario, e sgorgano in grande portata alla temperatura di 58° C mantenendo sempre viva e calda la piscina monumentale di oltre 2.000 metri quadrati. La peculiarità sta nelle caratteristiche chimico-fisiche che la rendono adatta a diverse utilizzazioni terapeutiche, in particolare nella cura e prevenzione delle affezioni croniche dell’apparato respiratorio e di quello osteoarticolare, ol-
tre a malattie della pelle, dell’apparato genitale e malattie dismetaboliche. La sorgente Bullicame “rifornisce” anche le Terme Salus – Pianeta Benessere (via Tuscanese, 26/28 – Viterbo – Tel 0761 3581). Stabilimenti, alberghi e piscine termali sono alimentate dall’imponente bacino idro-minerale del Suio a Castelforte, nell’estremo sud pontino, quasi al confine con la Campania. Le acque delle Terme di Suio sono di diversa estrazione e sorgano dalle sorgenti con temperature comprese tra i 39°C e i 63°C. Nel frusinate, invece, il complesso termale più noto resta quello di Fiuggi (Fonte di Bonifacio VIII, Piazza Frascara – Tel 0775 5451), le cui acque sono conosciute per la loro efficacia nel combattere i calcoli renali e contro varie patologie delle vie urinarie e del metabolismo. Nel cuore di un parco sorgono le Terme di Cottorella di Rieti (via Fonte Cottorella, 19 – Tel 0746 271640), la cui acqua possiede un’elevata capacità diuretica ed è particolarmente indicata per le diete povere di sodio.
APPUNTAMENTI
MADRINA
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Giulia Montanarini, showgirl romana con numerose apparizioni televisive sulle spalle – in questo periodo si sta cimentando nel ruolo di tronista a “Uomini e Donne” – è stata scelta come madrina per la prima edizione di Cioccotuscia.
IN REGIONE
LATINA 1° aprile Continua il viaggio attraverso dell’Italia dell’Alien World Tour di Giovanni Allevi, che fa tappa al Teatro Comunale Gabriele D’Annunzio. Il musicista marchigiano esegue, oltre ai suoi più grandi successi, i brani di Alien, l’ultimo album di inediti di pianoforte uscito il 28 settembre scorso.
VITERBO si fa dolce Prima edizione per Cioccotuscia: appuntamento il 9 e 10 aprile
FROSINONE Anagni 1-4 aprile Quattro giorni dedicati al vino del territorio: nel centro storico della città dei Papi, si tiene la seconda edizione di Rosso Cesanese. Previsti nel ricco programma degustazioni con banchi di assaggi, incontri a tema, brunch, mostre di abiti medievali, mercati e persino visite guidate e spettacoli itineranti.
LATINA Gaeta 12-17 aprile Quarta edizione per lo Yacht Med Festival. Due le novità di quest’anno: accanto allo Yacht Village e allo Yacht Charter Expo ci saranno il Villaggio Emissioni Zero e il Villaggio della Vela. Non mancherà l’intrattenimento con il Festival della musica popolare e tradizione del Mediterraneo.
VITERBO Bomarzo 23-25 aprile Ritorna, come ogni anno, nella cittadina della Tuscia la Sagra del Biscotto, ideata nel 1973, si apre nella tarda serata del 23 ed è abbinata al Palio di Sant’Anselmo che vede il suo evento clou nella corsa di cavalli con fantino il giorno 25, dove si affrontano i cinque rioni di Bomarzo.
RIETI Colle di Tora 25 aprile Si svolge in piazza la Sagra della pizza fritta, manifestazione gastronomica che suggella l’arrivo della bella stagione. Dalle ore 12.30 sarà possibile degustare la pizza fritta condita con pomodoro in compagnia di un ottimo vino e soprattutto della bellezze del posto, prospiciente il Lago di Turano.
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l cibo degli dei è protagonista di un evento che nasce per promuovere e valorizzare i dolci tipici del territorio viterbese. La prima edizione di Cioccotuscia, in programma il 9 e 10 aprile, si terrà nell’atmosfera elegante e discreta de “Domus la Quercia”, alle porte del capoluogo. Protagonisti, come detto, i prodotti delle pasticcerie e dei forni della Tuscia viterbese come la ciambella all’anice, le ciambelline al vino e anice, il pangiallo della Tuscia, la pizza di pasqua, il pane del vescovo, i tozzetti di Viterbo, il torrone al miele e nocciole o mandorle, il pane al limone di Monterosi, il biscotto di S.Anselmo di Bomarzo e poi tutti i prodotti a base di castagne o nocciole dei Monti Cimini. Non mancheranno spettacoli di arte, animazione, esibizioni musicali, appuntamenti culturali e giochi a tema. Start previsto alle ore 10 di sabato.
HIGHLIGHTS SPORT A Borgo Hermada, frazione di Terracina, si tiene domenica 10 aprile l'edizione numero 38 della Pedagnalonga “20° Memorial G. Catalano”. Due gare in una: la mezza maratona (21,097 km) e la maratonina (10 km) aperte a tutti gli atleti tesserati Fidal, Uisp e di altri enti di promozione sportiva riconosciuti. Ritrovo alle ore 8 e partenza alle 9.45 da piazza IV Novembre. Ci si può iscrivere alla mezza maratona entro il 7 aprile, alla maratonina fino a 30 minuti dalla partenza. Per maggiori informazioni: www.pedagnalonga.it.
Prenderà il via il 10 aprile alle ore 10 da via Garibaldi la Mezza maratona “Città di Montalto”, giunta alla diciassettesima edizione. Potranno partecipare alla gara tutti coloro che abbiano compiuto 18 anni e che siano regolarmente tesserati come atleti per la stagione 2010/11 alla FIDAL, UISP, Enti di promozione o ad altre Federazioni Sportive. Questo vale per la gara competitiva sui 21 km. La passeggiata ecologica di 9,5 km sarà invece aperta a tutti, senza bisogno di iscrizione. Per maggiori informazioni: www.montaltosport.it.
Giovani promesse del calcio italiano e internazionale si sfideranno in occasione della diciannovesima edizione “Memorial Manlio e Loris Scopigno” che si terrà a Rieti dal 20 al 23 aprile. Nove le squadre che prenderanno parte al torneo: Roma, Genoa, Ternana, Lazio, Usa, L'Aquila, Cska Mosca, Ascoli e Rieti. La gara inaugurale si giocherà allo stadio Tommaso Fattori de L'Aquila. Tutte le altre partite si disputeranno a Rieti. Anche quest'anno sarà assegnato il Premio Scopigno ai migliori allenatori di Serie A e B: nel 2010 vinsero Allegri e Pillon.
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GIUSEPPE SCHIAVINOTTO
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IN ITALIA
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La vita della moglie di Umberto I illustrata attraverso un interessante percorso espositivo
La prima REGINA Michele Gordigiani, Regina Margherita
Al Palazzo Reale di Napoli dal 1° aprile una mostra dedicata a Margherita di Savoia, prima sovrana del nostro Paese
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argherita di Savoia e Napoli, una donna e una città unite da un forte legame. Eventi che hanno segnato la vita della prima regina d'Italia sono avvenuti nel capoluogo campano, che, 120 anni dopo la “Pizza Margherita” le
rende nuovamente omaggio con una mostra a Palazzo Reale: un altro luogo chiave di questa storia, è qui che è nato il futuro Re d'Italia Vittorio Emanuele III e sempre a Napoli, il Re Umberto I subì il primo attentato nel 1878. Quadri, oggetti, abiti, docu-
menti e gioielli, tracce personali e private della vita di Margherita di Savoia saranno esposte ai visitatori e fanno parte di un periodo che va dalla sua nascita (1851) passando per l'adolescenza torinese e il matrimonio fino al regicidio del consorte avvenuto a Monza nel 1900 per mano dell'anarchico Gaetano Bresci. Installazioni multimediali, fotografie e filmati d'epoca offriranno inoltre una lettura più completa di un periodo storico fondamentale per il nostro Paese. La mostra sarà aperta al pubblico dal 1° aprile al 17 luglio.
Raffaello Gambogi, Gli emigranti
La band inglese sbarca in Italia
IL RITORNO DEI JAMIROQUAI Ieri 30 marzo ha fatto la sua prima comparsa al Mediolanum Forum di Assago. Oggi si è spostato di pochi km per fare tappa al Palabam di Mantova. Jamiroquai completerà il suo breve ma intenso tour italiano al Palaolimpico di Torino il 2 aprile e al Nelson Mandela Forum di Firenze
il 3 aprile. Protagonista delle esibizioni sarà l'ultimo album “Rock Dust Light Star”, pubblicato lo scorso 2 novembre, dopo cinque anni di silenzio e definito una sorta di ritorno alle origini, con la voglia matta di riappropriarsi di un sound più live e molto poco patinato.
LA CARRIERA Diciotto anni di musica, 25 milioni di album venduti, più di 20 hit single sono i numeri di una carriera strepitosa per Jason Kay e soci.
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