Unicusano focus 3 maggio 2017

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UNICUSANO FOCUS Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma

ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK

Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano

Leggi Concorso in Polizia La Convenzione La Cusano ti prepara sulle armi chimiche per superarlo > A pagina V

ERMAL META

mercoledì 3 maggio 2017 www.corrieredellosport.it

Mass Media Come si parla della disabilità > A PAGINA IV

> A PAGINA V

la mia vita I è musica

il punto

Dalla deflazione all’inflazione: finalmente ci siamo

Sanremo è stato un trampolino per disco e tour, in tv è tra i giudici di “Amici”. E ai ragazzi raccomanda: «Attenzione, popolarità e successo non sono la stessa cosa»

dati pubblicati dall’ISTAT venerdì 28 aprile - relativi allo stesso mese - hanno confermato quelli dei primi mesi del 2017, sancendo definitivamente l’uscita dalla deflazione che aveva caratterizzato il 2016. Lo scorso anno, infatti, si è chiuso in deflazione con un tasso negativo del -0,1%, mentre nell’Area euro si è registrato un incremento dell’inflazione intorno allo 0,5%; ne consegue che da noi la situazione era più preoccupante e non erano stati sufficienti i continui interventi della BCE per scongiurare la deflazione. Cosa si intende con tale termine? La deflazione, o inflazione negativa, è caratterizzata dalla diminuzione generalizzata del livello dei prezzi. A prima vista ciò potrebbe apparire positivo, visto che consente di acquistare beni e servizi a prezzi sempre minori; a parità di risorse da impiegare, quindi, il potere d’acquisto aumenta ma a ciò non corrisponde un incremento dei consumi perché si attendono prezzi sempre più vantaggiosi per procedere agli acquisti. La maggior parte dei prezzi tendono a scendere, generando incertezza nel futuro, un freno alla produttività delle imprese e crisi nel sistema economico in cui la deflazione si insinua come un male oscuro. In una situazione del genere - caratterizzata da una flessione della domanda - le imprese produttrici di beni e servizi sono costrette a collocare i propri prodotti a prezzi sempre minori pur di sopravvivere, insorgono problematiche occupazionali, i lavoratori sono costretti ad accettare condizioni retributive sempre più modeste, il potere d’acquisto si ridimensiona. I possibili acquirenti di beni e servizi attendono prezzi sempre più favorevoli, contribuendo ulteriormente alla riduzione della domanda e alle conseguenti difficoltà dei produttori. L’inflazione, spauracchio di qualche decennio fa, consiste, invece, nell’aumento generalizzato del livello dei prezzi. La stabilità di questi ultimi, condizione importante per il buon funzionamento dei sistemi economici, è più agevolmente realizzabile in presenza di un tasso d’inflazione fisiologico e ottimale per la crescita; la maggior parte delle banche centrali - prima tra tutte la BCE - ne colloca l’entità intorno al 2 per cento. Esistono poi scuole di pensiero che ne auspicano anche un livello superiore, asserendo che un po’ di sana inflazione fa bene ai sistemi economici; tutti gli interpreti concordano comunque che l’iperinflazione, o inflazione galoppante, sia invece dannosa. Oggi sembra anacronistico riferirsi a tassi d’inflazione a due cifre ma dal 1972 al 1983 in Italia si arrivò ad oltrepassare il 20%; dal 1988 in poi si è tornati alla cosiddetta inflazione strisciante che ha caratterizzato gli ultimi anni e, come segnalato, è addirittura sconfinata nella deflazione del 2016. Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università degli Studi Niccolò Cusano

foto Luis Condrò

> A PAGINA II

summer school

A lezione di Business nella Roma Antica > A PAGINA IV

SEGUE A PAGINA III


II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

cultura e ricerca

AUTORE

su canale 5

Ha scritto le canzoni di tanti big

Fa parte della giuria di “Amici”

Come autore di canzoni, le sue parole e le sue musiche si sono fatte ascoltare da milioni di persone attraverso le voci di Marco Mengoni, Fracesco Renga, Emma, Annalisa, Chiara e Patty Pravo.

Fino al prossimo sabato 20 maggio Ermal Meta indosserà i panni di giudice, insieme a Eleonora Abbagnato, Daniele Liotti e Ambra Angiolini, ad “Amici”, il talent condotto da Maria De Filippi su Canale 5.

ermal meta piedi per terra per volare alto Sanremo, il disco, il tour e i talent: «Popolarità e successo non sono la stessa cosa, i risultati arrivano con la fatica» Due giorni fa è stato tra i protagonisti del concerto del Primo Maggio, in piazza San Giovanni a Roma. Presto tornerà a esibirsi nella Capitale: il 16 maggio sarà all’Auditorium Parco della Musica, dopo aver fatto trappa all’Alcatraz di Milano, il 7 maggio e all’Hiroshima Mon Amour, a Torino, il 14. Dopo l’esperienza a Sanremo, a febbraio, che si è conclusa con il terzo posto, il Premio Critica Mia Martini e il Premio per la miglior cover (Amara Terra Mia di Domenico Modugno) Ermal Meta non si è fermato un attimo: è arrivato il disco, “Vietato Morire”, certificato Disco D’oro e tra i più venduti in Italia in queste settimane, e dal 21 aprile un nuovo tour che lo sta portando a spasso per la penisola. Due ore di energia che permettono, a chi ancora non l’ha fatto, di conoscere e rimanere affascinati dal lavoro di Ermal Meta. In più l’esperienza in tv: Maria De Filippi lo ha voluto tra i giudici di “Amici”. Un momento d’oro per il giovane cantautore e compositore di origine albanese. «La musica? E’ il mio pane ma bisogna faticare per ottenere delle cose buone. Amare la musica significa essere perennemente innamorati».

mercoledì 3 maggio 2017

supporto incredibile». Come vivi l’esperienza in tv? «Il mio ruolo è abbastanza circoscritto. Do delle opinioni, esprimo dei pareri sulle singole esibizioni. Non sto “vivendo” la tv. Il mio contatto con quel mondo avviene una volta alla settimana. Per dire: non so neppure dove sono collocate le telecamere! Non sono abituato al mondo televisivo: in realtà è proprio questo che mi piace! Per me è una bella esperienza in questo momento. Perché si parla comunque di musica. E la musica è il mio pane. Sono molto contento di fare il giudice ad Amici».

Ermal Meta con il trofeo per la Best Cover a Sanremo 2017

«Sono innamorato della musica: mi ha insegnato ad ascoltare me stesso e gli altri»

Ermal, come sta andando il tour? «Ho tante date in programma, alcune sono già sold out. Suonerò per tutta l’estate. Ho un’agenda fitta di impegni ma sono felice così».

«Non sono abituato alla televisione ma fare il giudice è un’esperienza che mi piace»

Che rapporto hai con i fan? «I miei fan sono splendidi. E’ una sorta di gruppo in autogestione. Avere una carica del genere è come andare a giocare fuori casa ma sapere di poter contare sempre su un

Sei autore, produttore, polistrumentista e cantante. Sei stato frontman de La Fame Di Camilla, con cui hai pubblicato tre album… «Ho fatto una lunga gavetta e sono molto contento di averla fatta. Molto spesso mi accorgo che i ragazzi che partecipano ai talent sono molto acclamati: da sconosciuti diventano all’improvviso molto popolari. Solo che va ricordato che la popolarità e il successo non camminano sullo stesso binario. Sono due cose diverse. Il successo ha fondamenta più solide e passa attraverso alcune fasi. Tra queste c’è la gavetta, che

è una cosa molto importate. Ad “Amici” cerco di infondere ai ragazzi lo spirito della fatica. Bisogna faticare per ottenere delle cose buone. Non piovono dal cielo». Dal Sanremo 2010, a oggi quanto sei cambiato? «Ho fatto molte esperienze e lavorato con tante persone. Ho fatto tanta musica. Inevitabilmente quando incontri qualcuno e fai musica cresci perché ti insegna qualcosa. E quando impari qualcosa la tua forma interiore cambia. Ma alla fine poi, sono sempre gli altri ad accorgersi dei cambiamenti. Io sono felice del mio percorso musicale, ho toccato molti ambiti, e adesso continuo a fare cose nuove. Sono nel “mezzo del cammin”: non sento di essere arrivato da qualche parte. I piedi devono stare sempre per terra o si diventa delle piume al vento. E non c’è schiavitù più grande». Sei un autore richiestissimo, come si scrive una bella canzone? «Scrivere è un’attitudine. Sento l’esigenza di raccontare delle cose. Anche io mi chiedo come fanno i trapezisti a non perdere l’equilibrio! La cosa più importante che la

musica mi ha insegnato è la verità: quello che ti emoziona è sempre vero. Soltanto una cosa vera può vibrare dentro di noi. Pensiamo ai grandi padri della musica italiana come De Andrè, Tenco, Fossati o De Gregori. Nella loro musica, in quello che hanno scritto, c’è sempre una grandissima verità. E un’emozione è semplicemente una verità che tu non avevi visto». Hai cominciato a suonare a 16 anni (pianoforte e chitarra). Quanto è importante indirizzare i giovani alla musica? «E’ importantissimo. Anzi fondamentale. Perché la musica ti insegna la disciplina. E ti impone l’ascolto. Cose fondamentali nella vita. Bisogna saper ascoltare. Chi si avvicina alla musica impara molto di più rispetto alle note, all’armonia e alla melodia. Impara ad ascoltare se stesso». Fai sport? «Sono un portatore sano di sportività! Ma quando vado a fare sport mi faccio male! Come è successo l’ultima volta con la nazionale cantanti – di cui sono felice di fare parte - è andata malissimo: mi sono fatto male appena entrato in campo. Lo sport però mi pace molto, come la musica ti può insegnare la disciplina e l’armonia dell’insieme». © Copyright Università Niccolò Cusano

foto Luis Condrò

«Lo sport? Mi piace e crea armonia, ma purtroppo mi faccio male facilmente»

medicina: parla una docente della cusano

Procreazione assistita, quanto conta la psicologia di coppia La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) è ad oggi una possibilità anche nel nostro paese grazie allo “smantellamento” della legge 40. E’ possibile diventare genitori grazie alla PMA ma dal punto di vista psicologico c’è bisogno di un particolare percorso e di profonda attenzione per arrivare preparati. Ne ha parlato la prof.ssa Francesca Natascia Vasta, psicoterapeuta e gruppoanalista, docente a contratto Università Niccolò Cusano intervenuta ai microfoni della trasmissione Genetica Oggi su Radio Cusano Campus. Prof.ssa Vasta, a livello psicologico cosa succede a una coppia quando scopre che non può avere figli? «Accadono diverse cose, la scoperta che essere pronti per avere un figlio non coin-

resto porta a tutta una serie di sintomi che possono portare ansia, depressione».

cide però su un piano mente-corpo genera turbamento perché il corpo viene concepito come traditore, il corpo diventa estraneo, non più riconoscibile, con un sentimento quasi di estraneazione. Si arresta un processo vitale che la coppia pensa di poter portare avanti e questo ar-

genetica oggi, in onda su radio cusano campus La trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli, va in onda dal lunedì al venerdì su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) dalle ore 12 alle 13.

Se la diagnosi riguarda solo uno dei due partner ci può essere una situazione di disagio o di accusa nella coppia? «Sì certo, tutte le coppie che ho seguito, anche con una certa stabilità psichica, se portatori di una sintomatologia per cui ci si riteneva responsabili dell’impossibilità di avere figli, si colpevolizzavano. Per questo è molto importante quello che sta facendo la SIRU (Società Italiana della Riproduzione Umana) che guarda all’umanizzazione delle cure grazie alla presenza di tanti esperti che affrontano l’infertilità non solo dal punto di vista medico ma anche dal punto di vista psicologico e/o ostetrico.

Il partner che si colpevolizza può infatti avere problemi di diversa natura, depressione in primis. Penso inoltre all’aspetto storico, in alcune culture arcaiche infatti chi non poteva avere figli poteva essere ripudiata dal proprio marito o il matrimonio poteva essere annullato». Come si arriva preparati alla PMA dal punto di vista psicologico? «Sarebbe di grande aiuto se tutte le coppie affrontassero i vari momenti, dalla diagnosi in poi, facendosi sostenere da un professionista. E’ molto importante poter mettere “in parola” i propri sentimenti e le proprie emozioni e anche poter trovare uno spazio di confronto con il proprio partner. Ricordiamoci che va fatta una distinzione fra chi ha

una infertilità e può sottoporsi a tecniche di fecondazione assistita omologa, quindi con i propri gameti, e chi ha una diagnosi di sterilità che è una diagnosi più complessa dal punto di vista psichico perché prevede poi l’accesso a tecniche di PMA eterologhe (con cellule provenienti da donatore)». La percezione del figlio è la medesima che in una fecondazione “naturale”? «Dipende dalla coppia, dipende dalla persona, per questo è importante farsi accompagnare perché può essere la stessa oppure può essere quella di un figlio ancora più idealizzato, desiderato. Bisogna lavorarci su ma credo che le possibilità ci siano e la percezione diventa di fatto la medesima». © Copyright Università Niccolò Cusano

Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it


Mercoledì 3 MAGGIO 2017

Unicusano FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

CULTURa

INFLAZIONE buoni segnali per ripartire Istat ed Eurostat certificano la risalita dei prezzi Nel nostro Paese è venuto il momento di agire quelli ad esso collegati. In sostanza, quindi, l’incremento dell’inflazione va valutato positivamente - anche se riguarda beni o servizi che pesano in misura significativa sul potere d’acquisto dei consumatori sperando che gradualmente si attui un riequilibrio che possa consentire una più adeguata distribuzione dell’incremento inflattivo tra un maggior numero di beni e servizi, soprattutto in riferimento a quelli meno necessari per la collettività.

SEGUE DA PAGINA I

Una buona notizia è venuta dai dati ISTAT di venerdì scorso che hanno confermato le recenti tendenze di crescita dell’inflazione. In Italia, si è concretizzato un aumento

Solo con adeguati processi riformatori si possono favorire crescita, sviluppo e occupazione pari all’1,8% su base annua (1,4% a marzo) e allo 0,3% rispetto al mese precedente (0,2% a marzo); nell’Eurozona, secondo i dati Eurostat, si è avuto un incremento medio dell’1,9% (+2% in Italia e Germania, +2,6% in Spagna,

+1,4% in Francia, ecc.), come non accadeva dal 2013. Analizzando in maggior dettaglio la situazione italiana, tuttavia, ci si accorge che l’incremento è riconducibile al rincaro dei carburanti, dei prodotti ener-

getici e di quelli alimentari connesso alle cattive condizioni meteorologiche; rilevante, inoltre, è stata l’incidenza del periodo Pasquale e del ponte del 25 aprile, soprattutto nel settore turistico e in

EUROZONA. Nell’Eurozo-

na, il rialzo dell’inflazione è legato soprattutto al settore dei servizi, men-

tre i prezzi dei prodotti industriali continuano a crescere con una notevole lentezza (+0,3% rispetto allo 0,2% di marzo). Il tasso d’inflazione al netto di prodotti energetici e alimentari - si è attestato all’1,2% (0,7% a marzo). Nel nostro Paese, come accennato in precedenza, la situazione è analoga come andamento; anche secondo Eurostat il tasso in Italia è aumentato sensibilmente passando dall’1,4% di marzo al 2% di aprile, con le medesime riserve di valutazione positiva espresse in merito all’Eurozona, riconducibili agli aspetti qualitativi dell’incremento. LE RIFORME. Questi primi mesi del 2017 nel nostro Paese sono stati caratterizzati da aumenti dei costi relativi a carburanti, gas, energia elet-

trica, percorsi autostradali, servizi relativi al turismo, ecc. Come spesso avviene, il sacrificio maggiore è richiesto alla collettività che deve sopportare tali oneri nella speranza che ciò possa contribuire in modo significativo al miglioramento dello stato di salute del nostro sistema economico. In realtà, la ripresa dell’inflazione, affinché possa incidere positivamente, deve essere accompagnata da crescita, sviluppo e occupazione e non da semplici ma significativi aumenti dei prezzi a cui non corrisponda l’invarianza del potere d’acquisto. Siamo di fronte alle solite problematiche di PIL, occupazione e dintorni che possono essere superate soltanto con adeguati processi riformatori e politiche d’investimenti pubblici e privati.

PROSPETTIVE. Certamente, una crescita dell’inflazione imputabile principalmente ai fattori richiamati non è soddisfacente e i consumatori non la vedono affatto di buon occhio! L’avvenuto passaggio dalla deflazione all’inflazione, pur essendo positivo e generando aspettative ottimistiche, non è sufficiente a garantire la risoluzione dei tanti problemi che affliggono il nostro Paese; costituisce comunque un passo in avanti - lieve ma importante - a condizione che si rafforzi ulteriormente sotto il profilo quantitativo e migliori decisamente in quello qualitativo.

Fabio Fortuna Magnifico Rettore Università degli Studi Niccolò Cusano

L’ANALISI DEL PROFESSOR PORCASI

Capire la corruzione con uno sguardo sulla storia La scelta fra corruzione e non corruzione affonda le sue radici nella notte dei tempi. Abele e Caino, i due fratelli fondanti, erano due sin dall’origine o erano la stessa persona però bifronte come Giano. Il primo ama il Padre e, nell’offrirgli il meglio di sé, esalta e forgia la Sua natura, di colui che vive per costruire e offrire il bello; è cioè obbediente al motto di provvedere a lasciare il mondo

Da Caino e Abele Caino e Abele in un’opera di Frans Floris in poi la storia rinnova la tensione BENE E MALE. Ritengo che il che ormai volge proprio per tra il bene e il male conflitto che lega i due fratel- tale motivo verso il principache è dentro di noi li sia la radice del conflitto in- to. Come non parlare, poi, da un po’ migliore di quanto lo avesse ricevuto, testimoniando puntualmente con i suoi doni i risultati man mano ottenuti. Caino è il lasciar fare contenuto nel rifiuto di impegnarsi, indifferente alla scoperta del nuovo; la pigrizia lo attraversa e lo caratterizza e diviene avarizia, rapina anche della vita se del caso come obiettivo; è la negazione quindi delle proprie responsabilità, onde giustificare l’assenza di doni segni di una tappa costruttiva della vita. Erano due fratelli o la medesima persona spaccata fra le due opposte visioni del mondo e del sé. Si tratta del concetto che lega o separa la ricchezza onesta dalla iniqua.

teriore corrente fra il bene e il male, fra il bello e il meschino, all’interno di ciascuno di noi. Nel relazionarsi socialmente, a meno delle nobili scelte del silenzio o della danza, la guida che occorrerebbe seguire è quella che distingue l’essere digerito o l’essere rigettato dall’Eterno Giudice, attraverso la valutazione del nostro comportamento. Cosa fa Ulisse quando per reclutare Achille, travestito con abiti femminili dalla madre, ben conscia del pericolo che su di Lui incombeva, in caso di arruolamento; con il gioco della libera scelta dei doni offerti: taluni sete, monili, essenze e tal’altri armi. Giugurta , prossimo alla morte, amico di Mario, parla a lungo della sua capacità corruttiva, nel Senato della tarda Repubblica

siciliano, delle ciceroniane verrine, con cui si motivano le accuse sulle indebite appropriazioni di Verre nella colonia siciliana, mentre lo stesso Cicerone preparava lo scontro anche fisico con il partito di Catilina, creando così i presupposti per l’avvento di Cesare, dopo il tempo di Silla, con il trionfo del partito democratico. GIUSTIZIA SOCIALE. Le guerre

contadine in Germania e l’avvento del Profeta Maometto rimettono al centro la questione della giustizia sociale e del superamento della corruzione elevata a sistema politico dall’imperatore illirico Diocleziano, che diviso l’Impero in due tronconi, aveva fermato l’ascensore sociale, prima di tutto per ragioni fi-

scali e finanziarie. L’imperatore divide il mondo in classi sociali e stabilisce che ciascuna categoria deve contribuire all’erario e al tesoro in una determinata misura, stabilendo altresì che alcun cittadino potesse uscire dal ceto di appartenenza sia in proprio che per la sua discendenza. Nasce così, fra l’altro, la servitù della gleba: i liberi contadini, persa ormai la propria terra erano divenuti braccianti al servizio del latifondo cui erano inchiodati e dal quale non potevano evadere. Peraltro, gli imperatori successivi rendono poi esenti dalla tassazione i membri della Curia e il patriziato che li circonda, rafforzando il prelievo finanziario e fiscale sugli altri ceti, come ampiamente documenta fra gli altri Procopio di Cesarea. Occorrerà attendere il monachesimo occidentale per ricostruire una certa mobilità sociale, cui si opporranno in varia maniera i Luterani prima ed Enrico VIII poi, che profittando delle varie riforme, anche talvolta fondate, resero ai poteri forti i privilegi ecclesiastici, fino in Italia alle leggi “piemontesi” che sottraendo i beni ecclesiastici soffocarono la qualità della vita dei contadini occupati nei feudi ecclesiastici, che o emigrarono o precipitarono nelle mani della nuova borghesia capace di guardare solo al suo profitto. Tutto ciò in Russia portò poi alla rivoluzione bolscevica e al sogno della NEP –

nuova politica economica di Lenin, subito travolta del georgiano Stalin che decise di sterminare i liberi contadini e trasformando i villaggi dei servi della gleba Mir in Kolcoz e Sovcoz. SOLUZIONE. Il modello attra-

verso il quale si è tentato di dare soluzione al problema della corruzione in tutte le sue declinazioni, lo si ritrova in Catilina come detto e poi in tutte le tre fedi monoteistiche e in talune fedi diverse, principiando dal Confucianesimo. Non è un caso che il comunismo cinese permanga tuttavia in piena vitalità, considerando che alla base del confucianesimo vi è l’armonia fra tutte le componenti della persona e poi dell’insieme di tutte le comunità. Mao è nella storia perché con la grande Marcia salvò 400.000 persone dagli occupanti. Nel cristianesimo è il monachesimo sia orientale che occidentale che pone insieme la necessità che il fattore terra, il fattore lavoro e quello cultura si trovino insieme per consentire alla Comunità di crescere congiuntamente in tutte le sue componenti maturato divenendo così capitale sia materiale che immateriale; poi, maturato con i Padri Gesuiti in Carinzia e in centro sud- America e con i Salesiani in Palestina, Brasile e ora in Azerbaijan. CIRCOLARITÀ. Nell’Ebraismo,

il fattore terra era contemperato dall’obbligo temporale

Mao, sotto la sua guida il comunismo si affermò anche in Cina

di restituzione. L’assegnazione avveniva per una generazione e quindi doveva tornare alla tribù e poi periodicamente esisteva l’obbligo della cancellazione giubilare di tutti i debiti pendenti. Occorre non dimenticare poi che la forza del rinato Israele fu nel Kibbutz e nel suo comunismo, che Radu Lupo splendidamente, nel suo film “il concerto”, definisce come l’insieme degli apporti degli strumenti e dei maestri. Nel musulmanesimo, fondato sulla Legge, non interpretabile ma al più applicabile per via analogica, la ricchezza, e fatalmente i vari aspetti del commercio in ogni sua forma, è ampiamente accettata, ma la ricchezza non è fine a se stessa: Essa deve essere circolare, cioè tale da far crescere economicamente e socialmente l’intera comunità di appartenenza. Prova di

ciò, frequentemente è il facile successo dei fratelli musulmani, in quanto questa formazione platealmente e puntualmente dà concrete risposte ai problemi della gente in termini di assistenza sanitaria e di soddisfazione dei bisogni primari: abitazione, vestizione, locomozione e alimentazione. SPONSOR. Al fine di superare il problema della corruzione, in alcuni Paesi del Golfo è stata individuata una figura professionale, lo “sponsor”, specie nelle commesse fra pubblico e privato, estremamente importante per la risoluzione dei problemi amministrativi locali quali: visti, permessi di lavoro, gestione dei cantieri, registrazione dei contratti, etc. Basti pensare che una grande impresa di costruzioni romana, aggiudicatasi l’appalto per l’U-

niversità di Riad, per un importo di circa 300 milioni di dollari, avviato il cantiere e le relative opere provvisionali, si principiarono gli scavi per porre le fondamenta. Qualche metro sotto la sabbia del “site” nel deserto le pale meccaniche incominciarono a tirar fuori fango e acqua; risultato: impossibile costruire ai costi previsti. Nessuno aveva chiesto ai locali cosa significasse in italiano il nome del sito: palude. Impresa in crisi e nascita della relativa Legge Prodi. Alla stessa maniera La Grande Jamairja Libica, sempre per evitare fatti corruttivi, impose alle imprese un gravame fiscale del 15% sul valore del contratto, a prescindere dagli utili realizzabili. Prof. Vincenzo Porcasi Docente di Politica europea di vicinato e prossimità Università Niccolò Cusano


IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

mercoledì 3 maggio 2017

università, sport e disabilità

cusano, arriva la summer school

La professoressa Giannini: «Esperienza senza paragoni» L’Università degli Studi Niccolò Cusano ha istituito la Scuola estiva internazionale in “Business Law and Financial Academy” con carattere permanente. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività promosse dall’Ateneo per accrescere la partecipazione attiva di docenti, giovani neolaureati, esperti internazionali in ambito giuridico-economico e per rispondere alla strategia di internazionalizzazione della realtà accademica.

nomico che giuridico. Particolare attenzione viene dedicata ai problemi dell’ambiente, alle

nuove forme di attività finanziaria (microcredito e microfinanza), alla tassazione dei gruppi multinazionali e ai nuovi strumenti di new economy. Trattandosi di un corso che sarà svolto nella città di

OBIETTIVI. Gli obiettivi dell’ini-

ziativa consistono nell’approfondimento delle tematiche più rilevanti e attuali nel campo degli affari e della finanza internazionali sotto il profilo sia eco-

Una parte dei corsi si terrà nel Foro Romano, una cornice unica al mondo

Roma non mancheranno alcune lezioni di diritto romano che verranno tenute in una location suggestiva ed emozionante, unica al mondo, come il Foro Romano. COMITATO SCIENTIFICO. Il comitato scientifico è composto dal presidente Giovanni Puoti, docente e membro del Consiglio di amministrazione della Cusano, dal Rettore Fabio Fortuna, dal professor Mario La Torre, Ordinario di Banking and Finance and Microfinance and Ethical Finance alla Sapienza di Roma, dal professor José Manuel Tejerizo López, Ordinario di Tax Law, UNED Madrid, e dalla profes-

Il Campus dell’Università Niccolò Cusano, in via Don Carlo Gnocchi 3 a Roma

soressa Patrizia Giannini, docente di Civil Law alla Cusano, che spiega: «Si tratta di un’occasione davvero unica per approfondire tematiche fondamentali per ogni operatore del Diritto, sia studenti che professionisti. Le lezioni della Summer School, interamente in inglese, si terranno nel nostro Campus e in un luogo suggestivo come il Foro Romano, in modo da offrire ai partecipanti un’esperienza professionale ed emotiva assolutamente incomparabile». MODALITÀ. I corsi estivi si ten-

gono ogni anno a Roma, presso l’Università degli Studi Niccolò Cusano, e si articolano in lezioni frontali mattutine e in workshop pomeridiani, svol-

ti da docenti universitari provenienti da tutta Europa, eminenti personalità europee che si sono distinte nell’ambito della cultura. La Scuola è rivolta a professionisti e neo-laureati a livello europeo ed internazionale (USA, Cina, Russia, India) e tutti gli studenti interessati; le lezioni e tutte le attività si svolgeranno in lingua inglese. Le tematiche affrontate riguardano i seguenti settori: International Commercial and Corporate Law; International Tax Law; Torts Law; European Union Law, ADR – Alternative Dispute Resolution; Ancient Roman Law; Environmental Law; Bitcoin & Blockchain, Crowdfunding and Start up; Microcredit & Microfinance.

competenze. I partecipanti alla

Summer School of Advanced International Studies, Business Law and Financial Academy della Cusano otterranno il miglioramento delle competenze nei settori oggetto di approfondimento: economico/giuridico; il miglioramento della qualità dei processi di alta formazione; la partecipazione attiva di giovani cittadini europei e internazionali; l’integrazione dei discenti nella rete di relazioni internazionali e di cooperazione rappresentate dall’Università degli Studi Niccolò Cusano. Per informazioni: www.unicusano.it o summerschool.unicusano.com © Copyright Università Niccolò Cusano

special olympics

Tra laurea e sport, la doppia vittoria di Maria Maria è stata adottata a cinque mesi mentre la signora Luciana e il signor Maurizio la aspettavano da tre anni. Quando sono stati chiamati a Loreto per incontrarla la prima volta, hanno subito notato che questa bambina dagli occhi grandi e celesti, aveva un lato del viso gonfio e presentava un notevole strabismo. Alle comprensibili domande sul suo stato di salute le suore dell’istituto minimizzarono; i neogenitori scopriranno solo in seguito che la piccola Maria aveva sofferto durante il parto. Luciana e Maurizio non hanno comunque mai mostrato alcuna titubanza. Maria era la loro tanto desiderata figlia. Intorno all’anno di età il suo sviluppo motorio è però ancora piuttosto lento e compromesso. Inizia così il viaggio tra diverse visite specialistiche alla ricerca di una diagnosi che non tarda ad arrivare: Maria, la loro bambina, la loro figlia, ha un ritardo motorio e cognitivo medio-grave. LA SFIDA. Maria Angeloni, che vive

a San Severino Marche in provincia di Macerata, ora è una ragazza di 25 anni. I genitori la descrivono come una persona molto positiva e socievole, ma ciononostante, fin dalla scuola materna, la sua inclusione nel gruppo, con i suoi compagni di classe, è stata praticamen-

te assente. Complici di questa infelice situazione sono state anche le insegnanti con cui, purtroppo, il rapporto è sempre stato molto difficile. La svolta avviene con il passaggio alle scuole superiori. Maria sceglie di frequentare il Liceo SocioPedagogico Scuola Paritaria Istituto Bambin Gesù e lì viene seguita dal professor Roberto Gentili, che le fa da insegnante di sostegno e l’accompagna fino all’esame di maturità. Sarà proprio lui ad accorgersi della passione di Maria per lo stu- Maria si è laureata in Scienze dell’educazione e formazione dio e per le materie pedagogiche e sarà sempre lui a incoraggiare i mento più bello del mio percorso è il gioco e lo sport potessero essegenitori aiscriverla all’Università. stato quando ho capito quante per- re un veicolo formidabile per absone mi vogliono bene, ed è succes- battere ogni forma di pregiudizio GLI STUDI. Sfida accettata: Maria ini- so il giorno della mia laurea», dice e offrire l’opportunità di mettersi zia a frequentare i corsi universitari Maria. Solo pochi giorni fa Maria si alla prova. L’attività a cavallo inizia con l’ausilio di una tutor. Racconta è laureata in Scienze dell’educazio- come ippoterapia che svolge tutche erano quasi in duecento ragaz- ne e della formazione all’Universi- te le settimane, poi mamma Luzi a seguire le lezioni e nessuno mai tà di Macerata e Ariana era lì per fe- ciana crede ancora una volta che le rivolgeva la parola o le si sedeva steggiare insieme a lei. Adesso l’o- Maria potrebbe fare di più e in efaccanto. Nell’arco dei tre anni pas- biettivo di Maria è diventare un’e- fetti lo fa con il suo cavallo Haflinsati all’Università solo una ragaz- ducatrice del nido. ger di nome Vagabund. L’incontro za albanese le presta attenzione e con Loredana, la sua attuale coach, fa amicizia con lei; il suo nome è A CAVALLO. Maria è una sportiva da nel 2015, le apre le porte del monAriana Hoxha: «E’ stato il destino a quando era bambina, ha praticato do Special Olympics, un contesto farmi conoscere Maria, una ragaz- il nuoto e la danza con i suoi coe- sportivo “a misura” dove tutti, a preza che stava sempre sola e lontana tanei senza disabilità già in tenera scindere dal proprio livello di abida tutti, si sentiva diversa e spesso età. In sostanza, le difficoltà di in- lità, hanno l’opportunità di dare il inosservata dagli studenti del suo clusione incontrate all’interno delle meglio di sé e di salire il gradino più stesso corso. Mi sono avvicinata a mura scolastiche, svanivano d’in- alto del podio. Loredana Capone, lei probabilmente perché percepi- canto quando invece Maria entrava Tecnico e responsabile del Team vo e sentivo il suo disagio: la pau- in piscina o in palestra. I suoi geni- Special Olympics “La Brigata dera di non essere accettata». «Il mo- tori hanno subito compreso come gli Unicorni”, racconta: «Maria è

una ragazza molto solare, ma spesso è anche molto ansiosa; è arrivata qui da noi già con qualche esperienza di equitazione alle spalle e pure con qualche caduta da cavallo; spesso in sella è un po’ timorosa, ma ha tanta passione e amore per i cavalli e riesce sempre a tirare fuori grinta e coraggio per superare le sue paure e i suoi limiti». A BIELLA. Dal 3 all’8 luglio prossi-

mo, in occasione della terza e ultima tappa dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics, tra i 1400 atleti protagonisti a Biella, ci sarà anche Maria, l’atleta che si è laureata, che ama i cavalli, quella ragazza positiva e socievole. In quei suoi occhi grandi e celesti, ci sarà senz’altro quella luce particolare di chi si trova a vivere per la prima volta un’esperienza così bella e coinvolgente. «Amo fare sport e in particolare instaurare quel senso di fiducia con il mio cavallo. Anche grazie a lui possono diventare più autonoma e indipendente. Sono felice di partecipare a questi Giochi Nazionali, desidero tanto incontrare altri atleti, nuovi amici, conoscere e ascoltare le loro storie», ha dichiarato lo scorso 21 aprile al CONI quando le è stato assegnato il compito di aprire la conferenza stampa di presentazione dell’evento. © Copyright Università Niccolò Cusano

L’Università Niccolò Cusano lancia il corso di preparazione al concorso per Allievi Agenti della Polizia di Stato. La didattica include video-lezioni e approfondimenti, nonché la simulazione di prove concorsuali. Per gli idonei programma di allenamento gratuito. Per ulteriori informazioni 06.45678363, infomaster@unicusano.it e www.unicusano.it


mercoledì 3 maggio 2017

Unicusano FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

cultura e disabilità

armi chimiche: oggi come ieri La Convenzione contro il loro utilizzo è in vigore dal 1997 ma non è rispettata in pieno Insieme al trattato di non proliferazione nucleare, al trattato sul bando dei test nucleari e alla convenzione per il bando delle armi biologiche, la Convenzione sulle armi chimiche rappresenta il fondamento riguardante il disarmo e di non proliferazione delle armi di distruzione di massa. Questa convenzione sulla proibizione delle armi chimiche è entrata in vigore nel 1997, sancendo di fatto il bando completo riguardante qualsiasi attività legata all’utilizzo di armi chimiche (produzione, acquisizione, detenzione, conservazione, trasferimento). Affinché la convenzione sia ri-

L’OPAC è l’ente internazionale impegnato nei tentativi di disarmo spettata in pieno, c’è bisogno di un sistema di controllo accurato, fatto di accertamenti periodici. È l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) che ha il compito di garantire il rispetto della convenzione. Attraverso ispezioni nei paesi membri, i tecnici OPAC sono in grado di verificare le possibili violazioni riguardanti obblighi della convenzione, accertando l’eventuale utilizzo di armi chimiche. OGGI COME IERI. Questa im-

portante organizzazione

internazionale è stata insignita del premio Nobel per la pace nel 2013, proprio come testimonianza del suo grande impegno nell’eliminazione delle armi chimiche. Tuttavia, a volte le eccellenze non bastano. Ancora oggi sentiamo parlare di “attacchi chimici”. Spesso, la natura che si cela dietro la parola “chimici” non è comprensibile per tutti. Quello che tutti sanno però, è che l’utilizzo di queste armi porta ad una atroce perdi-

Un vigile del fuoco durante una esercitazione nel caso di esplosione di un ordigno contenente gas nervino

ta di vite umane. Oggi come ieri. Nel 1995 nella metropolitana di Tokyo, un gruppo di persone liberò un gas nervino. Questo attentato portò alla morte di 13 persone, una cinquantina di feriti e migliaia di intossicati. Quasi quattro anni fa, un attacco chimico sempre con gas nervini, su Damasco, in Siria, portò alla morte di circa 1.400 persone. Nessuna ammissione, nessun colpevole. Qualche settimana fa, l’incubo delle armi chimiche nella veste dei gas nervini (negato dal governo Siriano) ha nuovamente fatto piangere la Siria, questa volta Idlib. Più di 70 morti. I sintomi: gli stessi di Tokyo e Damasco. Questi, tuttavia, sono solo due esempi, la lista sarebbe molto più lunga. Convulsioni, bava alla bocca, difficoltà respiratorie e restringimento delle pupille. Sono questi i sintomi riscontrati dalle vittime. Sintomi ascrivibili a gas nervini, come il gas Sarin. GLI EFFETTI. La dicitura “ner-

vino” dipende dal meccanismo di azione di questi gas. La loro funzione è quella di inibire l’azione dell’enzima acetilcolinesterasi. Questo enzima (una proteina) entra in azione dopo che l’acetilcolina (un neurotrasmettitore) ha portato il segnale dalle cellule nervose a quelle muscolari. Quando l’impulso nervoso è finito, il neurotrasmettitore deve essere smaltito, distrutto. L’acetilcolinesterasi ha questa funzione. Il gas nervino, invece, legandosi all’enzima, lo ini-

Missili contenenti gas nervino nel deserto iracheno

bisce, facendo accumulare il neurotrasmettitore, fino a evidenziare i sintomi di cui sopra, conducendo alla morte per asfissia. GLI INTERVENTI. Seppur l’in-

tervento dei tecnici OPAC, il quale ogni anno ritira e smaltisce tonnellate di ordigni chimici, convertendoli in “qualcosa” di più sicuro, è notevole, gli attacchi chimici continuano a essere argomento della crona-

ca quotidiana. Tutto questo porta, oltre che alla morte e alla paura, all’instaurarsi di nuovi schieramenti geopolitici: Trump che condanna il governo Siriano, quest’ultimo che nega ogni responsabilità, la Russia che scredita la campagna anti-Damasco e la richiesta di indagare immediatamente sul massacro, Italia, Francia e Gran Bretagna che invece aspettano un’azione dell’ONU a riguardo. Il continuo svilup-

po di programmi per la verifica e la distruzione delle armi di massa rappresenta l’unico strumento per prevenire l’utilizzo di questi ordigni. La cooperazione internazionale verso l’utilizzo pacifico della chimica rimane la principale strada percorribile verso la legittimazione della sicurezza dei popoli. Stefano Cinti Docente di Chimica generale Università Niccolò Cusano

Un’immagine dell’attentato di Tokyo del 1995 dove persero la vita 13 persone

inclusione

Gli stereotipi dei mass media che raccontano la disabilità Il passaggio da un modello medico nel trattamento della disabilità (nel quale la disabilità è presentata come un carattere individuale che comporta sofferenza, deficienza, anormalità) a un modello di diritti umani (nel quale la disabilità si presenta come una condizione determinata soprattutto dalle barriere sociali) comporta la necessità di separare la disabilità da certi stereotipi presenti nella società. Si tratta di stereotipi che troviamo anche nell’ambito sportivo. Farla finita con questi ultimi richiede uno sforzo da parte di tutti e, ovviamente, la collaborazione dei mass media per costruire un’immagine sociale della disabilità. Non mi riferisco al classico esempio che si evoca quando consideriamo il diverso trattamento mediatico fra lo sport ordinario e lo sport adattato (con strumenti che permettano la pratica ai disabili, n.d.t.) e/o inclusivo (con regole che permettano ai disabili la pratica dello sport assieme ai normo dotati n.d.t.): la copertura mediatica (cioè lo scarso rilievo che i media dedicano alle persone con disabilità). Mi interessa di più sottolineare altre pratiche che sono evidenziate nei pochi studi che abbiamo in questo campo e che sono meno conosciute. Per motivi di spazio, le riassumo in quattro punti: la vittimizzazione, l’occultamento, la infantilizzazione e la asessualità. VITTIMIZZAZIONE. La vittimiz-

zazione consiste nel presentare lo sportivo con disabilità come una persona che, in seguito ad una disgrazia personale che ha a che vedere

con la sua diversità, si deve sportivo con disabilità fisiconfrontare con l’opinione ca e ancor più su sportivi con che il disabile è una perso- disabilità sensoriali. Senza na particolare. È importante dubbio la disabilità intellettuali e quelle psicososottolineare che non ciali sono di norma nego che in qualche occasione invisibili. sia necessario INFANTILIZZAtale riconoscimento. Mi inZIONE. L’infanteressa piuttot i l i z z az i o n e sto sottolineare consiste nella che poche volte, presentazione in riferimento allo dello sportivo disportivo disabile, si Rafael de Asís sabile come se fosse un bambino o parla delle barriere di tipo sociale che ha dovu- una bambina. Lo si chiama to superare. con vezzeggiativi e lo si tratta in modo molto affettuoOCCULTAMENTO. L’occulta- so; si riconoscono con molmento ha a che vedere con ta enfasi tutte le cose che rii tipi di incapacità e con l’in- esce a fare. È un fenomeno formazione che si dà dello ricorrente nell’ambito delsport praticato da disabili. la disabilità, conseguenza Questa limitata informazio- sia dell’eccesso di protezione normalmente si proietta nismo sia della sottostima in modo significativo sullo delle sue potenzialità e del

suo talento. ASESSUALITÀ. La asessualità si trova in una stretta relazione con l’infantilizzazione. Consiste nel presentare un disabile come una persona asessuata, come se non avesse conoscenze e interessi nei confronti del sesso. Questo è evidente quando si confronta l’immagine che si dà di uno sportivo senza disabilità e quella di uno sportivo disabile. I mezzi di comunicazione, nel trattare lo sport praticato dai disabili, debbono abbandonare questi stereotipi e contribuire in tal modo alla normalizzazione della società.

Prof. Rafael de Asís Università Carlo III Madrid Traduzione dal castigliano del prof. Enrico Ferri Università Niccolò Cusano


VI Unicusano FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

mercoledì 3 MAGGIO 2017

INDUSTRIA e università

il gusto del successo degli amici unicusano La crescita di Forno Damiani è uno spot per un futuro possibile per tutte le imprese del Paese: «Noi fra tradizione e modernità» Nel nostro Paese tante aziende stanno reagendo alla crisi, riuscendo a far sentire la propria voce sul mercato grazie a spirito imprenditoriale di alto livello, voglia di fare e attenzione nell’intercettare le necessità dei consumatori. Tra queste, ce n’è una che fa parte della rete degli Amici Unicusano e che è custode di una storia quasi magica. Il forno Damiani è infatti protagonista di una storia affascinante: partito da una famiglia di panificatori, oggi è diventato un’impresa di successo con cento dipendenti al suo servizio. «Abbiamo iniziato con qualche forno a Roma, e con il suo prodotto principe, il pane», racconta ai microfoni di Radio Cusano Campus Nicola Centra, amministratore delegato di Forno Damiani – Da circa 15 anni la nostra è una azienda a tutto tondo e presente in tutti i canali di vendita»

L’ad Nicola Centra: «Siamo partiti come panificatori oggi diamo lavoro a 100 famiglie» genuinità. Da realtà familia-

re a impresa: Forno Damiani è un simbolo dello sviluppo economico che ha fatto grande l’Italia: «Nel corso della nostra storia sono cambiati gli “ingredienti” d’impresa ma sono ri-

La sede di Forno Damiani ad Anzio, nei pressi di Roma. Sotto, le Croccantelle, prodotto di punta dell’azienda

masti inalterati quelli che caratterizzano i nostri prodotti – spiega l’amministratore delegato - Partendo dalla panificazione ci siamo evoluti verso proposte che siano dei rompidigiuno, degli snack da assaporare che conservino, però, inalterate le basi strutturali che noi reputiamo fondamentali, cioè acqua, farina e olio

televisiva, la prima volta dell’azienda – racconta l’ad - Sulle reti nazionali di Mediaset sono le protagoniste principali insieme agli studenti. Noi crediamo molto nei giovani, sono sempre al primo posto nei nostri pensieri. E le Croccantelle sono pensate anche per loro, per un break tra le lezioni universitarie per portare buonumore e delizia al palato». La storia di Forno Damiani ha un sapore buono, quello dei suoi prodotti e della possibilità di crescita delle aziende italiane: «Bisogna conservare intatto il proprio ottimismo e guardare sempre avanti – conclude Nicola Centra - Questo è il nostro credo». © Copyright Università Niccolò Cusano

d’oliva. La natura dei nostri prodotti è quindi genuino, trasformata ed evoluta per rispondere alle necessità della società di oggi. Un connubio tra tradizione e modernità». I GIOVANI. Tra i grandi successi di Forno Damiani, le Croccantelle la fanno da padrone: «Proprio in questo periodo sono al centro di una grande campagna

L’amministratore delegato di Forno Damiani, Nicola Centra

La didattica dell’università niccolò cusano

La psicologia dello sport in un master La psicologia dello sport è una scienza la cui applicazione quotidiana ormai è sempre più apprezzata da atleti e allenatori, consci del ruolo chiave che svolgono gli psicologi nell’accompagnare il lavoro di entrambi. È da questa analisi che all’Università degli Studi Niccolò Cusano nasce il Master di I livello in “Allenarsi per allenare il Sé psicocorporeo degli atleti - Sperimentazione attiva di tecniche bioenergetiche applicate allo sport”.

Il professor Grauso docente del corso: «Sperimenteremo anche tecniche bioenergetiche» OBIETTIVI. Mentre il poten-

ziamento delle prestazioni di un atleta attraverso quello nell’abilità di concentrazione, visualizzazione e resistenza alla pressione è un percorso già ampiamente diffuso, finora è mancata l’attenzione allo sviluppo delle capacità di saperne ri-

conoscere le emozioni vissute, si è trascurato il linguaggio del suo corpo. È sempre più indispensabile, invece, e si rivela determinante ai fini del risultato sportivo, l’adozione di una visione da parte degli allenatori in cui il funzionamento dell’atleta pos-

sa essere concepito in termini di unità mente-corpo, superando così l’anacronistica tendenza a trattare separatamente i diversi piani. I CONTENUTI. «Nella nostra at-

tività di psicologi dello sport, ci siamo chiesti quanti tec-

nici avessero avuto un training di allenamento mentale. Questo perché spesso accade che nella programmazione di un percorso di allenamento ci sia un’attenzione basilare dal punto di vista tecnico e atletico ma una mancanza di una pro-

fonda ricognizione a livello psicologico dei meccanismi che vengono messi in atto nel corso di allenamenti e gare», spiega il professor Aldo Grauso, psicologo dello sport, psicoterapeuta e componente dell’Equipe Sanitatia Nazionale LND e FIGC e

membro del Collegio Docenti del Master. «È un Master che mette insieme contenuti propri della psicologia dello sport insieme a quel mondo, per molti sconosciuto, della bioenergetica, una specializzazione di psicoterapia che ovviamente verrà proposta attraverso una serie di sperimentazioni già utilizzate nel tennis, nel golf, nel calcio e nella pallavolo». «Non considerare l’importanza di una figura professionale così formata, per una società sportiva - continua il professor Grauso - è come avere una splendida auto con un motore eccezionale e gomme di ultima generazione ma senza la benzina. E per benzina intendo tutto ciò che sia legato all’esplosione, all’emotività di un atleta, alla sua personalità. Laddove non si riesca a mettere nella macchina un carburante congruo con la macchina stessa, questa non parte, cioè non si raggiungono i risultati sportivi prefissati». Info. Email: infomaster@ unicusano.it © Copyright Università Niccolò Cusano


mercoledì 3 maggio 2017

unicusano focus VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO

la cusano e il calcio

karel zeman «questa salvezza è un’impresa» Il tecnico e la Reggina hanno conquistato la conferma nella prossima Lega Pro: «Siamo rinati dalle ceneri» Dopo due sole vittorie nel girone d’andata nessuno credeva nella salvezza. Invece la Reggina, addirittura con una giornata d’anticipo, ha brindato alla permanenza in Lega Pro grazie a un girone di ritorno a tratti entusiasmante. «Per alcuni fattori, quello che abbiamo fatto è una vera e propria impresa – afferma il tecnico degli amaranto Karel Zeman - Ci sono tante cose che non si conoscono e che è meglio non conoscere».

SOSTEGNO. Nonostante le diffi-

Foto Notaro

«I tifosi amaranto sono stati sempre al nostro fianco La piazza non ha eguali in Italia» INIZIO IN SALITA. Quando era

arrivato alla guida della Reggina, Zeman sapeva che la stagione non sarebbe stata semplice: «Ero consapevole della grandissima importanza della piazza ma anche che c’era stato un fallimento e si era ripartiti dalle ceneri. Non si sapeva neanche a quale campionato avremmo

Il capitano reggino Claudio Coralli. A destra, Karel Zeman

partecipato. Alla fine siamo stati ripescati e molti giocatori sono arrivati nell’ultima settimana di mercato, se non addirittura il 31 agosto. Questo ritardo lo abbiamo pagato nella preparazione». Per diverso tempo, quindi, la Reggina è stata una sorta di cantiere: «Abbiamo individualità per disputare, e bene, a questo campionato. Ma, nello stesso tempo, in base alle indicazioni iniziali e alla mia idea di calcio, in un reparto eravamo sprovvisti di calciatori. E lo abbiamo pagato a

caro prezzo. Poi, pian piano, abbiamo cambiato disposizione tattica e rifatto la preparazione a gennaio». LA SVOLTA. Come in tutte le imprese, c’è stato un momento in cui il corso degli eventi è mutato: «Andando contro corrente, posso dire sia stato il pareggio in casa contro il Taranto. Venivamo da quattro sconfitte consecutive. Pareggiammo 2-2 all’ultimo minuto dopo aver dominato. Sotto il piano della prestazione ero stato molto soddisfatto».

LA VIGNETTA

Prodotto da “L’ Arte nel Cuore”, Testi di Andrea Giovalè, Disegni di Vincenzo Lomanto. www.fourenergyheroes.it

coltà iniziali, tra Zeman e i tifosi il rapporto è sempre stato buono: «Aver vinto il derby col Messina alla seconda giornata ci ha aiutati. Sono stati sempre al nostro fianco. Numericamente e come qualità del tifo, la piazza ha pochi eguali in Italia. Invece la critica non è mai stata carina con me. Mi ha stupito il fatto che quella di Reggio Calabria mi trattasse in un modo, mentre dal resto dell’Italia piovevano solo complimenti». CRESCITA. L’esperienza di Reggio Calabria avrà un peso specifico importante nella crescita di Zeman: «Da una parte allenare una piazza così importante è un sogno per tanti allenatori che iniziano a fare questo lavoro. Dall’altra, ti sfinisce dal punto di vista delle energie mentali. Non devi pensare solo alla squadra ma anche a qualsiasi gesto che fai fuori e dentro il campo, da quando ti svegli a quando vai a dormire». Per il futuro, naturalmente, bisognerà attendere il termine della stagione: «Spero che per la Reggina sia il più luminoso possibile. Sono felice del fatto che il direttore Martino abbia sempre dimostrato fiducia nei miei confronti e mi abbia chiesto la disponibilità a

restare. Sono discorsi da valutare bene. Io voglio stare in un posto dove posso sentirmi un valore aggiunto: vedremo cosa accadrà». © Copyright Università Niccolò Cusano

Il vivaio dell’UnicusanoFondi

Play off, la Berretti e le Under pronte per le sfide decisive Con il mese di maggio arrivano i momenti clou della stagione agonistica, i momenti che possono segnare un’intera annata. Sono quelli che si potranno vivere anche in seno al settore giovanile dell’UnicusanoFondi, che attraverso le proprie squadre partecipanti ai campionati nazionali inizierà nel prossimo weekend le partite relative ai play off. UNDER 15. In chiave cronologica, aprirà saba-

to mattina le danze la formazione Under 15, che al Purificato esordirà negli ottavi di finale ospitando il Catania, una delle protagoniste del girone meridionale; un avversario assai ostico contro il quale l’undici allenato da Dino Di Iulio proverà da subito a giocare le proprie carte «Giochiamo con una compagine che nel suo girone ha fatto grandi cose, e che sicuramente si presenta come avversario decisamente ostico, e per me è anche una partita particolare, visti i miei trascorsi da calciatore con la maglia siciliana», afferma l’allenatore fondano. «Noi siamo pronti a giocarcela fino in fondo – continua il tecnico - Sarà importante superare il primo impatto, soprattutto di natura emozionale, e poi scendere in campo per onorare al meglio una stagione nella quale, anche con alti e bassi, abbiamo saputo fare cose sicuramente importanti». BERRETTI. Nel pomeriggio toccherà alla Berretti, ospite della Juve Stabia per la prima sfida del girone comprendente anche la Fidelis Andria. «Non sarà certo un esordio facile, perché la Juve Stabia si annuncia come formazione quadrata e compatta, con buoni valori tecnici - afferma Alessandro Parisella, tecnico dei rossoblù - Da parte nostra c’è la volontà a far subito bene, in modo da poter giocare in casa la terza sfida del gi-

Dino Di Iulio, tecnico dell’Under 15 rossoblù

rone, quella decisiva». UNDER 17. Domenica pomeriggio sarà la vol-

ta dell’Under 17, che aprirà la sua fase a eliminazione diretta giocando in quel di Venezia, contro un avversario di assoluto prestigio che ha chiuso il proprio girone al terzo posto. «Ma rimane comunque una squadra che sa giocare a calcio, e il suo campo in erba naturale può rappresentare una insidia in più», afferma Danilo Ligori, allenatore degli Allievi rossoblù. «Adesso siamo nel turno a eliminazione diretta, sempre particolare, ed è come se iniziasse una fase nuova, nella quale il primo posto del campionato deve essere messo da parte. Ma stiamo bene fisicamente – conclude Ligori - e non vogliamo certo fermarci adesso». REGIONALI. E tra sabato e domenica ci sarà

spazio anche per le compagini di scena nei campionati regionali Fascia B, a due turni dalla conclusione. I Giovanissimi giocheranno contro la Virtus Nettuno per la difesa del secondo posto, mentre gli Allievi se la vedranno con i latinensi dell’Agora per puntare ancora alla terza posizione finale. © Copyright Università Niccolò Cusano



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