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I Macedonia
Una Macedonia di emozioni
Mini tour nei Balcani con allungo finale. In compagnia del giovane trail runner Marco Liprandi
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_ testo e foto di Dino Bonelli
Il Vardar serpeggia lento e con acque leggermente limacciose a dividere Skopje, la capitale della Macedonia. Verso nord c’è la parte più vecchia con tanto di vistosissime mura perimetrali e relative torri di un grosso castello, mentre a sud c’è la parte più recente con i suoi monumenti e le sue kitscherie. Sulle due sponde del fiume si può apprezzare una lunga ciclabile, per la gioia di qualche ciclista, mentre su quella sud si affianca un’altrettanto lunga e molto larga area verde, bella da correrci su, che ogni 500 metri circa ospita una zona attrezzata per la ginnastica all’aperto e, di tanto in tanto, uno skatepark o un campo da basket. Di fianco alla ciclabile, un secondo argine ulteriormente rialzato, erboso e ben curato, ospita una passeggiata in lastricato che collega i vari ponti che scavalcano il fiume, uniscono le due ciclabili e, di conseguenza, le due zone della città.
VIA LIBERA ALLE GAMBE
Con tre chilometri di trasferimento urbano, partendo dal nostro hotel (collocato ai piedi della grossa collina di fronte a quella più modesta dove sonnecchia il castello), con una corsetta di riscaldamento raggiungiamo la pedonale in erba. Con me c’è Marco Liprandi, che grazie a questo mini tour sui Balcani è riuscito a scoprire la bellezza del viaggiare vagabondo, che tanto piace al sottoscritto. Giunti sugli ampi spazi verdi bordo fiume, possiamo finalmente dare il via libera alle gambe: Marco con il suo ritmo decisamente giovane, elastico e brillante, e io con il mio, leggermente appesantito ma sufficientemente resistente da permettermi di godere della giornata di sole senza troppo affanno, riuscendo anche a scattare qualche foto di qua e di là. Si risale la corrente per una decina di chilometri, oltrepassando un grosso centro polisportivo ben attrezzato, poi si inverte la rotta e si ritorna verso il centro città. Riuniti nella corsa nei pressi del Ponte di Pietra, anche conosciuto con il nome di Ponte Dušan (in onore dell’imperatore serbo Stefano Dušan), scatta l’allungo finale che, neanche a dirlo, vede la falcata elastica del giovane avere la meglio su quella più ampia ma meno frequente del più anziano. Al piccolo trotto, quindi, continuiamo la perlustrazione del centro città con le sue piazze ornate da tante e grosse statue in bronzo di recente costruzione, issate a ricordare una storia decisamente ricca che purtroppo è stata distrutta dal terremoto del 1963. Tra queste, a Piazza Macedonia, cuore pulsante della vita diurna e mondana, si erge, maestosa più che mai, quella di Alessandro III, universalmente conosciuto coma Alessandro Magno che, orgoglioso e con spada sguainata, posa statico in sella al suo destriero. Tutt’intorno, grandiosi palazzi governativi con le facciate rigorosamente in marmo bianco e ricamate da altissimi colonnati e relativi capitelli in stile corinzio, collocano questo spaccato della piccola capitale balcanica in un’atipica via di mezzo tra le grandiosità dell’antica Roma e quelle bizzarre e forzate di Las Vegas. Sul prossimo numero vi racconteremo di corse in riva al mare in Albania


RIDE 15
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