Running Magazine 04_2022

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WO R L D -

Una Macedonia di emozioni Mini tour nei Balcani con allungo finale. In compagnia del giovane trail runner Marco Liprandi _ testo e foto di Dino Bonelli

I

l Vardar serpeggia lento e con acque leggermente limacciose

Si risale la corrente per una

a dividere Skopje, la capitale della Macedonia. Verso nord c’è

decina di chilometri, oltre-

la parte più vecchia con tanto di vistosissime mura perimetrali

passando un grosso centro

e relative torri di un grosso castello, mentre a sud c’è la parte più

polisportivo ben attrezzato,

recente con i suoi monumenti e le sue kitscherie. Sulle due sponde

poi si inverte la rotta e si ri-

del fiume si può apprezzare una lunga ciclabile, per la gioia di

torna verso il centro città.

qualche ciclista, mentre su quella sud si affianca un’altrettanto

Riuniti nella corsa nei pres-

lunga e molto larga area verde, bella da correrci su, che ogni 500

si del Ponte di Pietra, an-

metri circa ospita una zona attrezzata per la ginnastica all’aperto

che conosciuto con il nome

e, di tanto in tanto, uno skatepark o un campo da basket. Di fianco

di Ponte Dušan (in onore

alla ciclabile, un secondo argine ulteriormente rialzato, erboso e

dell’imperatore serbo Stefa-

ben curato, ospita una passeggiata in lastricato che collega i vari

no Dušan), scatta l’allungo

ponti che scavalcano il fiume, uniscono le due ciclabili e, di conse-

finale che, neanche a dirlo,

guenza, le due zone della città.

vede la falcata elastica del giovane avere la meglio su

VIA LIBERA ALLE GAMBE

quella più ampia ma meno

Con tre chilometri di trasferimento urbano, partendo dal nostro

frequente del più anziano.

hotel (collocato ai piedi della grossa collina di fronte a quella più

Al

modesta dove sonnecchia il castello), con una corsetta di riscal-

continuiamo la perlustra-

damento raggiungiamo la pedonale in erba. Con me c’è Marco

zione del centro città con le

Liprandi, che grazie a questo mini tour sui Balcani è riuscito a

sue piazze ornate da tante

scoprire la bellezza del viaggia-

e grosse statue in bronzo di

re vagabondo, che tanto pia-

recente costruzione, issate

ce al sottoscritto. Giunti sugli

a ricordare una storia decisamente ricca che purtroppo è stata

ampi spazi verdi bordo fiume,

distrutta dal terremoto del 1963. Tra queste, a Piazza Macedonia,

possiamo finalmente dare il via

cuore pulsante della vita diurna e mondana, si erge, maestosa

libera alle gambe: Marco con

più che mai, quella di Alessandro III, universalmente conosciuto

il suo ritmo decisamente giova-

coma Alessandro Magno che, orgoglioso e con spada sguainata,

ne, elastico e brillante, e io con

posa statico in sella al suo destriero. Tutt’intorno, grandiosi pa-

il mio, leggermente appesantito

lazzi governativi con le facciate rigorosamente in marmo bianco e

ma

resistente

ricamate da altissimi colonnati e relativi capitelli in

da permettermi di godere del-

stile corinzio, collocano questo spaccato della pic-

la giornata di sole senza troppo

cola capitale balcanica in un’atipica via di mezzo

affanno, riuscendo anche a scat-

tra le grandiosità dell’antica Roma e quelle bizzar-

tare qualche foto di qua e di là.

re e forzate di Las Vegas.

sufficientemente

––

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piccolo

trotto,

quindi,

S ul pros s imo num ero

vi racconteremo di corse in riva al mare in Albania


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