


SALUTI ISTITUZIONALI
4 Marco Jannarelli
6 Luigi Spera
8 Francesco Conci
10 Giovanni Malagò 12 Luca Pancalli
Martina Riva
16 Angelo Binaghi
18 Renato Di Napoli
20 Ivana Jelinic
AGENDA CAMPI
22-24 Padel
25-27 Tennis
28-29 Pickleball
30 Beach tennis RT EVOLUTION FORUM 32 Day 1
Day 2 36 Day 3
PROTAGONISTI IN CAMPO
38-39 Padel
40-41 Tennis, pickleball e beach tennis
42-43 Sportivi ed ex campioni
60 Il metodo Golarsa
62 Campioni che allenano campioni
64 Lo show del “limpia cristales”
MAPPA
44-45 Mappa
FOCUS ON
46 Il Paese del tennis
NEXT GEN 48 Le promesse del tennis italiano
TORNEI
50 Coppa Davis 51 Billie Jean King Cup
Focus on
52 La marcia olimpica del padel
DATI E STATISTICHE
54-55 Un movimento da 30 milioni
FOCUS ON PICKLEBALL
56 Born in the USA
FOCUS ON TENNISTAVOLO
58 Lo sport più diffuso sul pianeta?
FOCUS ON BEACH TENNIS
59 From Romagna to the world
PICCOLI CAMPIONI CRESCONO
66 Educare al divertimento
SPORT SENZA FRONTIERE
67 Uno smash alle barriere
CLUB SPORTIVI
68 Il racquet club del futuro
CASE HISTORY
69 ellepadelclub di Mariano Comense (CO)
EMPOWERMENT FEMMINILE
70 Essere protagoniste
WELLNESS
71 Lo sport ci salva la vita: ma è sempre così?
PERFORMANCE ZONE
72-73 Strength and conditioning
SIAMO CIÒ CHE MANGIAMO
74 Funny Veg conquista Racquet Trend Expo
76-77 Questione di equilibrio
LE VIE DELLO SPORT
78-79 Un viaggio firmato Racquet Trend Expo
AI E TECNOLOGIA DELLO SPORT
80 Il futuro dello sport
THE SOCIAL IMPACT
81 Da bene confiscato a centro sportivo
LO SAPETE CHE...
82 Curiosità sui racquet sport
LETTURE SPORTIVE
83 Tra le righe e la rete
ELENCO ESPOSITORI
84-85 La lista completa
Benventi a Racquet Trend Expo!
A nome mio e del mio team desidero dare un caloroso benvenuto a tutti gli appassionati degli sport di racchetta.
Next Group, leader nella creazione di grandi eventi e nella live communication, presenta il primo format in Europa destinato ad accogliere tutti gli appassionati del magico mondo del tennis, padel, pickleball, tennistavolo e beach tennis. Una sfida che abbiamo il piacere di condividere attraverso la partnership con Fiera Milano, che insieme a Next, mira a rafforzare un impegno sempre più crescente verso l’innovazione, proprio per rispondere al costante interesse del mercato internazionale verso le fiere “entertainment” dove ogni visitatore è coinvolto in esperienze “live” uniche ed esclusive, legate alla propria passione sportiva.
La scelta di Racquet Trend Expo nasce da un’evoluzione naturale, scaturita dal successo nel 2023 e 2024 di Padel Trend Expo, e questo è frutto di un grande impegno organizzativo, nonchè delle favorevoli risposte ottenute da parte degli addetti ai lavori, dagli appassionati di questi sport e dalle stesse aziende coinvolte che ci hanno scelto anche per questa edizione, rinnovandoci la loro fiducia.
Saranno tre giorni in cui gli appassionati potranno divertirsi e scoprire tutte le novità del mercato a livello globale, oltre che incontrare esperti trainer e campioni con cui potersi allenare, ma sarà anche la location ideale per gli operatori del settore, che potranno valorizzare il proprio business e creare nuove relazioni commerciali.
Abbiamo anche scelto di ampliare gli spazi, raddoppiando la superficie espositiva, trasferendoci nel quartiere espositivo di Fiera Milano, nei padiglioni che ospiteranno i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, proprio con l’obiettivo di accogliere nel migliore dei modi tutti gli amanti di questi sport, gli operatori della filiera, club e le academy, quali protagonisti che contribuiscono alla crescita dell’industria dei racquet sports.
Un ringraziamento va alle istituzioni e alle Federazioni che hanno creduto nel nostro progetto affiancandoci in questa nuova avventura.
Marco Jannarelli Presidente
L’espansione complessiva dei racquet sports, la grande popolarità del tennis, grazie anche ai recenti successi italiani, lo sviluppo e la diffusione di discipline come il padel e il pickleball, sono state il terreno ideale per strutturare Racquet Trend Expo.
Il settore fieristico in Italia conta 4,2 milioni di metri quadrati di superficie espositiva e una quota di mercato pari al 23% del totale, numeri che pongono la nostra filiera come seconda potenza europea nel comparto.
Proprio in questa ottica, Racquet Trend Expo vuole porsi come un influente punto di riferimento internazionale per lo sviluppo del settore, all’interno di un contenitore integrato, dove settori b2b e b2c si coniugano perfettamente, contribuendo allo stesso tempo a diffondere ulteriormente la conoscenza di questi sport, che coinvolgono ogni anno milioni di appassionati, addetti ai lavori, aziende, circoli e giocatori.
Da una parte gli appassionati ricercano un continuo aggiornamento per accrescere il proprio know how per migliorare la propria performance, dall’altra la crescita del settore richiede alle aziende strategie sinergiche e innovative per rimanere protagonisti del mercato.
Questo vuole essere Racquet Trend Expo. Un’intensa tre giorni all’interno di un affascinante playground unico nel suo genere, con 21 campi a disposizione per esibizioni, competizioni, clinic aperte al pubblico, oltre a scoprire le ultime novità tra i numerosi stand presenti e a partecipare all’Evolution Forum, che vedrà la partecipazione di speaker da tutto il mondo.
Tutto questo per garantire ai visitatori un’esperienza immersiva autentica, coinvolgendo anche tutta la community dato che l’aspetto della socializzazione resta sempre più centrale.
Un ruolo fondamentale lo avrà il settore del turismo sportivo e non mancheranno le attività inclusive su tutti campi, come del resto le aree che avevano già riscosso un ottimo consenso a nelle due edizioni di Padel Trend Expo, quali il fitness, il wellness, l’alimentazione, il building e la tecnologia.
Vorrei sottolineare che siamo particolarmente orgogliosi di essere i primi a organizzare un evento sportivo all’interno dei padiglioni di Fiera Milano che ospiteranno Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026 e questo ci dà l’opportunità di rendere ancor più memorabile l’esperienza di tutti i visitatori.
Ringrazio le istituzioni e le federazioni per aver scelto di affiancare e collaborare al nostro evento, che abbiamo il piacere di co-organizzare con Fiera Milano.
Luigi Spera Direttore Generale
Non siamo solo una Fiera.
Questo non è solo uno slogan, ma la sintesi perfetta di una visione che ci guida con determinazione. Negli ultimi anni, Fiera Milano ha intrapreso un percorso di evoluzione straordinaria, trasformandosi in un vero e proprio punto di riferimento per eventi che uniscono business, sport, spettacolo e intrattenimento. La nostra missione è chiara: creare un luogo di incontro che vada oltre il tradizionale concetto di fiera, aprendosi sempre più a un pubblico vasto, eterogeneo e appassionato.
La nostra venue si è progressivamente trasformata in uno spazio vivo e dinamico, capace di accogliere eventi di portata internazionale e di coinvolgere community sempre più ampie. Solo nell’ultimo anno abbiamo ospitato ben 11 concerti, intrattenendo oltre 230.000 spettatori. Abbiamo dato spazio a spettacoli, eventi culturali e grandi manifestazioni sportive, aprendoci non solo alla città di Milano, ma al mondo intero. Vogliamo che ogni evento, ogni manifestazione, sia un’esperienza immersiva, capace di lasciare un segno indelebile nelle emozioni di chi vi partecipa.
Nel cuore di questa evoluzione c’è lo sport. Lo sport è passione, è aggregazione, è un linguaggio universale capace di unire persone di ogni età e provenienza. È con questo spirito che organizziamo assieme a Next Group, Racquet Trend Expo, l’evento dedicato agli sport di racchetta, che si svolgerà per la prima volta nella nuova venue olimpica dei padiglioni 13 e 15 di Fiera Milano. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di tennis, padel, pickleball e di tutte le discipline che, grazie a una racchetta, sanno regalare emozioni uniche.
Ma lo sguardo è già proiettato oltre. Il 6 febbraio 2026 segnerà una data storica: Fiera Milano sarà il palcoscenico delle competizioni di Speed Skating e Ice Hockey dei Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026. Un traguardo che ci riempie di orgoglio e responsabilità. Accogliere e organizzare un evento di tale portata significa scrivere una pagina di storia e diventare i protagonisti di un evento che esalta valori più autentici dello sport: determinazione, sacrificio, fair play e spirito di squadra.
Con questa evoluzione, Fiera Milano si conferma la più grande venue indoor in Italia per eventi di intrattenimento, il luogo ideale per ospitare concerti, mostre, eventi live di livello mondiale. Ma soprattutto, rafforza il suo impegno a essere un punto di riferimento per tutti coloro che vedono nello sport e nell’intrattenimento non solo un passatempo, ma una vera e propria passione di vita.
Lo sport è energia, è emozione, è connessione tra le persone. E Fiera Milano è pronta a essere il suo grande palcoscenico.
Francesco Conci
Amministratore Delegato e Direttore Generale
Una vetrina in grande stile per veicolare la bellezza degli sport di racchetta. La possibilità di conoscere, approfondire, sviluppare iniziative legate alle diverse discipline che costituiscono un universo capace di richiamare e attrarre tanti appassionati, riuniti intorno al comune denominatore costituito da Racquet Trend Expo. Tennis, padel, pickleball, beach tennis e tennistavolo, un ventaglio composito di declinazioni agonistiche cui conferire visibilità e attenzioni attraverso questa esposizione, che rinnova i propri contenuti implementando l’offerta.
L’appuntamento, ospitato a Milano a meno di un anno dai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, è un abbrivio di vasto respiro internazionale che si innesta in modo opportuno nella promozione del nostro mondo a ogni livello, grazie a un sistema sinergico che amplifica l’importanza di un movimento in grande ascesa e favorisce l’individuazione di percorsi, ove possibile comuni, per garantire visibilità e massima accessibilità.
Racquet Trend Expo si propone come catalizzatore di interessi, il trampolino verso un futuro nel segno del successo capace di intercettare le tendenze di maggiore appeal e gli orientamenti più diffusi dell’intero settore. Un modo intelligente e lungimirante di fare sistema dando un valore aggiunto alla popolarità di questi sport, sempre più presenti nella quotidianità di fasce sociali eterogenee. L’occasione mi consente di rivolgere un saluto agli organizzatori, insieme a un sentito incoraggiamento per la manifestazione che mette il Paese al centro, una volta ancora, grazie alla forza del nostro movimento e a una nuova frontiera da apprezzare.
Giovanni Malagò Presidente
Rivolgo con piacere il mio saluto a Racquet Trend Expo alla Fiera di Milano che apre i battenti a sportivi, curiosi, operatori, innovatori e appassionati degli sport di racchetta. Il fatto che l’evento si allarghi, rispetto al precedente dedicato al padel, abbracciando temi collegati come l’alimentazione sportiva, le attrezzature, il wellness e il fitness, dimostra l’interesse del pubblico e la capacità attrattiva di queste discipline sotto rete, sempre più praticate nel tempo libero quali spazi di socialità e benessere.
Al Racquet Trend gli imponenti allestimenti previsti offriranno tante occasioni di prove e di confronto. Chi avrà l’opportunità di visitare la fiera assisterà a una rassegna di sport che non fanno differenze né esclusioni, che offriranno anche scambi di gioco integrati, tra atleti con una disabilità e senza.
A questo palcoscenico internazionale, dunque, auguro un pubblico numeroso aperto al confronto e insieme alla consapevolezza di un mondo che sta cambiando anche grazie allo sport, grimaldello capace di scardinare pregiudizi e discriminazioni.
Occasioni di vetrina così prestigiose lasciano un segno nella società. Se le persone con una disabilità hanno piena cittadinanza in una rassegna promozionale di tutti gli sport di racchetta, come è il Racquet Trend, è il segno di una semina dell’intero movimento paralimpico che sta dando frutti e che sta facendo crescere una cultura dell’inclusione capace di elevare il tasso di civiltà dell’intero Paese.
Vi auguro tre giorni di record e di successo, avremo alzato tutti l’asticella del limite, all’insegna di uno sport che tutti possono praticare e che non lascia indietro nessuno.
Luca Pancalli Presidente
Negli ultimi anni, gli sport di racchetta hanno saputo evolversi, conquistando nuovi spazi, nuovi pubblici e creando opportunità sempre più ampie. Racquet Trend Expo rappresenta perfettamente questo dinamismo: non solo una vetrina per il settore, ma un luogo di incontro, di confronto e di costruzione di nuove prospettive. Milano accoglie questa iniziativa con entusiasmo, consapevole di quanto lo sport sia un motore di crescita per la città e per chi la vive. A meno di un anno dai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, continuiamo a rafforzare un ecosistema sportivo inclusivo e innovativo, capace di coinvolgere tutte le generazioni e di generare valore per la comunità. Tennis, padel, pickleball, beach tennis e tennistavolo: discipline diverse che condividono la capacità di attrarre sempre più praticanti e appassionati, diventando un punto di riferimento nel panorama sportivo contemporaneo.
Racquet Trend Expo dà spazio a questa crescita, valorizzando le diverse anime di un settore che unisce tradizione e innovazione, agonismo e socialità. Un evento di questa portata, ospitato a Milano in un momento così significativo per lo sport italiano, rappresenta un’occasione unica per rafforzare la sinergia tra istituzioni, federazioni, imprese e praticanti. È attraverso collaborazioni strategiche e visioni comuni che possiamo garantire un futuro solido e ambizioso per questi sport, sostenendone la diffusione e rendendoli sempre più accessibili a tutti.
Milano è una città che vive di sport, che investe su di esso come strumento di crescita, benessere e inclusione sociale. Ospitare eventi di respiro internazionale come Racquet Trend Expo significa continuare a tracciare un percorso di sviluppo e innovazione, riconoscendo il valore dello sport come elemento centrale nella qualità della vita. Un sentito ringraziamento agli organizzatori per aver scelto Milano come palcoscenico di questo importante appuntamento. Sono certa che Racquet Trend Expo saprà lasciare un segno, promuovendo nuove idee e opportunità per il mondo degli sport di racchetta, oggi e in futuro.
Martina Riva
Assessore allo Sport, Turismo e Politiche Giovanili
Come presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel non posso che essere felice per il primo format in Europa interamente dedicato ai principali sport di racchetta e organizzato a Milano. Immagino che Racquet Trend Expo’sarà un’esperienza unica per gli espositori e gli appassionati, che vivranno intensamente questa esperienza: sarà una grande occasione per potersi tenere al passo, una full immersion e un confronto tra le proposte innovative delle aziende e i desideri del pubblico.
Racquet Trend Expo cade nel momento magico che tutti noi stiamo vivendo, e che difficilmente dimenticheremo perchè resterà nei libri di storia. Oggi l’Italia è il paese numero uno del mondo nel tennis, grazie agli eccezionali risultati sportivi ottenuti da Jannik Sinner, Jasmine Paolini e da tutti gli altri azzurri e anche grazie alle capacità organizzative della Federazione Italiana Tennis e Padel, con plausi e riconoscimenti a livello mondiale per la realizzazione degli Internazionali BNL d’Italia, l’Italy Major Premier Padel, gli Europei di Pickleball, le NITTO ATP Finals e le Finals di Coppa Davis. Questo week end è dunque propedeutico agli imperdibili eventi che ci attendono in questo 2025.
Vorrei dedicare un ultimo pensiero agli appassionati, il cui interesse per gli sport di racchetta cresce ogni anno, che sia il tennis piuttosto che il padel e il pickleball o il beach tennis: gli italiani hanno compreso come nostri sport non siano soltanto belli da praticare, ma facciano bene alla salute. Lo dicono i medici: chi maneggia una racchetta vive meglio e corre minori rischi di cardiopatie. Che sia una grande festa allora, con l’augurio che le novità possano soddisfare le attese e con una certezza: le racchette - di qualunque forma e grandezzasaranno le assolute regine della kermesse.
Angelo Binaghi Presidente
Sono veramente felice di portare il mio saluto a questa storica edizione del Racquet Trend Expo. Si tratta del primo format in Europa interamente dedicato a tutti i principali sport di racchetta e sono orgoglioso che fra loro ci sia anche il tennistavolo. Condivideremo questo importantissimo palcoscenico con le discipline promosse dalla Federazione Italiana Tennis e Padel, con la quale da anni collaboriamo al progetto “Racchette in Classe”, che porta gli sport di racchetta nelle scuole italiane stimolando la curiosità degli studenti di tutte le età.
Il tennistavolo è un’attività particolarmente divertente, molto dinamica, accessibile a costi limitati, che può essere praticata da chi abbia velleità agonistiche, ma anche da chi voglia semplicemente stare in compagnia in un modo sano e socializzare. A differenza di altre discipline, quasi chiunque ha impugnato una racchetta e ha cercato di mandare la pallina al di là della rete sulle spiagge o nelle sale giochi, in quella che è la versione ludica del tennistavolo, ovvero il ping pong. Il nostro sport non lascia indietro nessuno, può essere giocato a tutte le età, diventando un vero e proprio compagno di vita, consentendo anche di organizzare sfide fra normodotati e persone con disabilità. Allena i riflessi e contribuisce a migliorare la salute fisica e mentale.
Alla Fiera di Milano ci sarà un’area a noi dedicata, con tavoli montati e tecnici federali a disposizione di chiunque voglia provare a giocare, e invito tutti i visitatori a venirci a trovare. Ringrazio gli organizzatori per avere pensato anche a noi per contribuire al successo di un’iniziativa che sarà un’esperienza immersiva unica negli sport di racchetta, con la possibilità di partecipare a competizioni e convegni.
Buon divertimento a tutti!
Renato Di Napoli Presidente
L’ECCELLENZA
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Racquet Trend Expo rappresenta una vetrina per tutti gli sport di racchetta, che vedono una tendenza in crescita nel nostro Paese anche grazie ai risultati raggiunti sul palcoscenico mondiale dagli atleti nazionali. Italia, dunque, eccellenza nello sport, mezzo che fa da traino al turismo.
C’è una vasta fascia di turisti che sceglie il nostro Paese anche per l’offerta sportiva che proponiamo, e questo trend è destinato a crescere in vista di un evento simbolo come quello dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026. C’è già un effetto Olimpiadi: notiamo i flussi in aumento e siamo pronti a cogliere questa immensa opportunità. I riflettori di tutto il mondo saranno puntati sull’Italia, avremo un notevole passaggio di turisti in arrivo che, in seguito ai Giochi, si dedicheranno alla visita delle bellezze italiane.
Un effetto domino che avrà ricadute positive sull’intero territorio nazionale. E proprio da manifestazioni come Racquet Trend Expo possiamo cogliere l’importanza dello sport e la sua incidenza sul sistema Italia e sulla nostra economia. Dal turismo sportivo si genera vantaggio per tutta la filiera: hotel, agenzie di viaggio, tour operator e molto altro. Con piacere, dunque, a nome di tutta ENIT, rivolgo i saluti e faccio le più sentite congratulazioni agli organizzatori dell’evento.
Amalfi. E agli scavi di Ercolano
Ivana Jelinic Amministratore Delegato
Lago D’Orta e Lago Maggiore: giardini, ville nobiliari e panorami mozzafiato
11:00 – 13:00
Le vie dello sport: Quando il territorio incontra la passione per lo sport e crea un’economia sostenibile e di successo
MODERANO
Benedetto Sironi e Gonzalo Oubina
RELATORI
Ivana Jelinic, Ceo Enit
Dina Ravera, Presidente Destination Italia
Martina Riva, Assessore allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili, Comune di Milano
Blanca Pérez-Sauquillo López, direttrice dell’Ente Spagnolo del Turismo a Milano e Console Aggiunto di Spagna a Milano presenta “Il caso Spagna”
Andrea Casalini Ceo ENDU
Cristian Iovino, Direttore commerciale Loquis
Luca Parmigiani Consigliere, coordinatore organizzativo ACES Italia, giornalista Corriere Sport
Matteo Montebelli, Direzione Relazioni Istituzionali e Centro Studi Responsabile Ricerche, Analisi & Pubblicazioni Touring Club nazionale.
Alessandro Di Stefano, Chief Executive Officer Padel Travel
Alijosa Ota Director for Italy market - Slovenian Tourist Board
Riki Bennett, Founder Padel Parcs
Chris Klein, Pickleball and Padel Business Consultant
14:00 - 16:00
Strategie e tendenze per un Club sportivo di successo
MODERANO
Alessandro Lupi e Gonzalo Oubina
RELATORI
Carlo Ferrara, Research and Data Analysis Manager of International FITP
Brian David Dillman, Ceo, United States Professional Tennis Association (USPTA)
Nicola Biffi, Chief Officier PLAYTOMIC
Alessandro Bolis, Vice-Responsabile Direzione Commerciale e Marketing e Responsabile Servizio Comunicazione Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A
Marcos del Pilar, The god father of US padel, Award-winning Global Padel Consultant
Luis Fernando Ramirez Aristeguieta USA National Padel Team, Head Coach for the Men’s USA National Padel Team
Toni Salord Monserrat, Founder Padelines Sports Group
Carlos Carrillo Giménez, President APPT
Christoffer Granfelt, co-Founder Instantcourts
Christ Ishoo, Padel Growth Expert in the US, Founder at LA Beat| and Co-Founder of EEP Capital and EE Padel
Clay Smith, Mindspring Padel, Chief Commercial Officer
Chris Klein, Pickleball and Padel Business Consultant
Riki Bennet, Founder Padel Parc
Alex Inglot, Strategic leader and investor - All the Angles
16:00 - 18.00 • Workshop
Come stare in forma e fare prevenzione perché corpo e mente siano in equilibrio
MODERA
Cristina Turini
RELATORI
Marco Gesi, Professore Ordinario di Anatomia Umana e Direttore del Master in Fisioterapia Sportiva dell’Università di Pisa, Delegato per la regione Toscana di FederCUSI
Cosimo Tudisco, Professore Ordinario di Malattie Apparato Locomotore, Università Medica Internazionale di Roma UniCamillus
Michelangelo Giampietro, Responsabile area alimentazione FITP
Giovanni Catizone, Università Cattolica di Milano e della Scuola dello Sport di Roma
Elena Uberti, Sport Minds Energy, Psicologa dello sport, Psicoterapeuta
Alessio Baricich, Responsabile del Dipartimento di Riabilitazione e Recupero Funzionale IRCCS Istituto Clinico Humanitas
Alessio Cirillo, Fondazione Ieo-Monzino, Oncologia medica
Sapienza – Università di Roma
Francesco Paperini, Fisioterapista FITP, Posturologo, Osteopata.
Manuela Caputi, Mental Coach del Team Panichi, preparatore atletico di Sinner
11:00 - 13:00
Il social impact dello sport: Diversità, Unicità ed Empowerment Finanziario.
A cura di Side by Side
MODERANO
Fulvio Matteoni e Joelle Gallesi
RELATORI
Angela Procida, Medaglia di bronzo alle Paraolimpiadi di Parigi 2024
Giorgia Cirulli, Founder Home Fit Home, Personal Training esclusivo al femminile e ideatrice di FreeDaPouch community dedicata all’attivismo sociale sulle malattie infiammatorie croniche intestinali e le disabilità invisibili. Lucia De Grimani, Sustainability & Innovation Manager, Responsabile Nazionale ESG Desk Federitaly, Presidente CNA Impresa Donna Roma, Membro CIF della Camera di Commercio di Roma, Membro Consulta Lavoro Autonomo
Regione Lazio
Mapi Danna, scrittrice e storyteller human sustainability specialist, formatrice ed esperta dei flussi relazionali. Women empowerment Consultant
Martina Rogato, Founder ESG Boutique, Presidente HRIC.
Barbara Rossi, Direttrice Sportiva della Roma Volley Club società di serie A femminile.
Victoria Pahlett, Founder Padel Relations
Alessandro Crisafulli, Direttore di Quarto Posto News, manager, docente e consulente sportivo. Membro del Coni Lombardia e Fondatore Scuola Genitori Sportivi.
12.30: Presentazione “CAMPO LIBERO”
Luigi Moscato, Amministratore unico CIS Meridionale, Gestore Centro Jambo - Luigi Spera, General Manager RT
14:00 - 16:00
Marketing, Storytelling & Sponsorship per l’industria sportiva
MODERANO
Alessandro Lupi e Alex Inglot
RELATORI
Leonardo Nobler, COM&SPO Studio Associato, Business Owner and General Manager. “The Boss of sponsorship” Pietro Barbera, Ceo Sportmaster Consulting
Andrea Ceccarelli Director of Development, Marketing & Communication Roma Volley Club Femminile
Michele Farinelli, Project Leader @Playtomic
Alessandro Crisafulli, Direttore Quartopostonews
Alessandro Noto, Direttore Marketing Federazione Italiana Scherma, Docente MRKTG dello sport
Giampaolo Roidi, Giornalista e autore del libro: Lob la vita è un pallonetto. Tennis contro padel: la guerr dei cinque giorni.
Ai and technology solutions per i Club sportivi in edicola, online e in campo!
Tommaso Maria Guerra, Founder e Amministratore di Golee.
Brian David Dillman, Chief Executive Officer @ Racquet
Sports Professionals Association
Marcos del Pilar, The Godfather of US Padel, Award-winning Global Padel Consultant
Luis Fernando Ramirez Aristeguieta, Head Coach for the Men’s USA National Padel Team
Chris Klein, Pickleball and Padel Business Consultant
Toni Salord Montserrat, Founder of Padelines Sports Group
Riki Bennett Founder Padel Parcs
15.00:
Tennis confidential, storie e segreti del tennis intenazionale
Lorenzo Cazzaniga Intervista Ubaldo Scanagatta
16:30 - 18.00 Workshop
MODERA
Alessandro Lupi
RELATORI
Michele Granieri, Ceo Wansport
Alessandro Spedaliere, Ceo Dragonet
Mario Sgro, Amministratore Delegato di Eyes visiON srl
Lauren Pedersen, Ceo SportAI
Luca Spada, Ceo Ain’t Sport
Roberto Camussi, Professore associato in Fluidodinamica presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Informatica e delle Tecnologie Aeronautiche dell’università degli studi Roma
TRE. Docente di Aerodinamica ed Aeroacustica Sperimentale, Fluidodinamica Avanzata e Aerodinamica Ipersonica
Giovanni Sannino Creative Director & Ceo Reves Padel
Corriere dello Sport-Stadio e Tuttosport sono la voce del padel.
I due quotidiani sportivi ti aspettano con una rubrica dedicata a approfondimenti e interviste sul mondo del padel in edicola due volte a settimana, il martedì e il sabato, e tutti i giorni online nella sezione PADEL dei rispettivi siti.
Se ami il padel, giochi con Corriere dello Sport - Stadio e Tuttosport.
11:00 - 13:00 • Siamo ciò che mangiamo: come migliorare le performance in campo iniziando dalla tavola
MODERA
Selena Pellegrini
RELATORI
Natale Gentile, Biologo Nutrizionista, Specialista in Biochimica Clinica, Consulente Settore Medico Area Nutrizione FC Internazionale Milano, Consulente settore nutrizione Area Performance Federazione Gioco Calcio (FIGC) Nazionale Femminile dal 2017 al 2023, Membro Onorario European Sport Nutrition Society (Esns) Andrea Righi, Direttore Marketing Gruppo Felsineo Open Food Lab
Sonia Giuliodori, Direttrice Responsabile FV magazine ·e Funny Vegan presso FunnyVeg Srl Giornalista ed esperta in organizzazione eventi e comunicazione per il settore plant based Adele Tomasini, Biologa Nutrizionista Liquid I.V. - Equilibra
Simona Micalef, Presidente del Consiglio d’amministrazione e AD Fonti di Gaverina
Sabato 8 marzo 11:00-13:00
TECNOLOGIE AL SERVIZIO DELLA PERFORMANCE DEL TENNISTA
Corso di formazione professionale teorica a cura del Prof. Aldo Chiari, Preparatore Fisico e Sport Scientist, consulente del Team Panichi preparatore atletico di Jannik Sinner.
Sabato 8 marzo 16.30
IL CASO RESÌ Perché costruire a basso impatto ambientale, conviene! Relatori: Dott. Ing. Nicolò Verardi, e Perito edile Riccardo Glassiani
Sabato 8 marzo ore 12:00/12:30 e ore 15:00/15.30
CANNABIS, FISIOTERAPIA E SPORT. Quando la scienza incontra la tecnologia
Essentialnio e Gianluca Bernabei Fisioterapista esperto in riabilitazione sportiva con esperienza nell’uso del CBD.
Un talk esclusivo sul metodo FisioHealing e il ruolo del CBD nel recupero muscolare. Scienza e pratica si uniscono per rivoluzionare la fisioterapia sportiva, migliorando performance e benessere degli atleti.
MODERATORI
Lorenzo Cazzaniga, Giornalista, commentatore tv Eurosport, direttore Padel Magazine e Tennis Magazine Italia. Joelle Gallesi, Membro Comitato Direttivo Side by Side, Managing Director Hunters Group Alex Inglot Strategic leader and investor - All the Angles Alessandro Lupi, Giornalista di Sky Sport, telecronista di tennis, padel e golf e autore e conduttore della trasmissione This is Padel. Fulvio Matteoni, Membro Comitato Direttivo Side by Side, Responsabile Relazioni istituzionali di Decathlon Italia, già Presidente e Amm. Delegato. Gonzalo Oubina International Padel Commentator and Interviewer at Premier Padel
Selena Pellegrini, Food Export Entrepreneur, Dir. Marketing RT Benedetto Sironi, CEO e direttore editoriale MagNet Srl SB Cristina Turini, Editor e social media manager presso MagNet srl SB
Direzione Scientifica: Marco Gesi, Professore Ordinario di Anatomia Umana e Direttore del Master in Fisioterapia Sportiva dell’Università di Pisa, Delegato per la regione Toscana di FederCUSI
Racquet Trend Expo garantisce la possibilità di scendere in campo con allenatori ed ex giocatori per delle clinic esclusive, e di assistere alle loro spettacolari esibizioni
Ecco gli ospiti che saranno presenti durante l’evento
Racquet Trend Expo garantisce la possibilità di imparare da allenatori ed ex giocatori per delle clinic esclusive, di assistere a spettacolari esibizioni e a talk con i grandi personaggi di questi sport
Ecco gli ospiti per tennis, pickleball e beach tennis che saranno presenti durante l’evento
Poche cose hanno unito l’Italia come Jannik Sinner e le nazionali azzurre negli ultimi anni. Oltre ai successi del n.1 al mondo, c’è un movimento maschile mai così florido e profondo, con grandi potenzialità anche fra gli juniores di Daniele Pansardi - Credits: FOTO FITP
li Slam di Jannik Sinner e le vittorie in Coppa Davis (e anche i tanti azzurri nella Top 100 del ranking ATP) e Billie Jean King Cup sarebbero già sufficienti per raccontare l’epoca d’oro del tennis italiano.
Eppure, grattando appena la superficie, si possono notare gli straordinari effetti del domino innescato dai successi del n.1 al mondo e della nazionale su tutto il movimento. Partiamo dal numero più visibile, quello dei tesserati: a fine 2023 erano oltre 820.000, un dato che già mostrava il grande innamoramento degli italiani per il tennis, mentre a fine 2024 la cifra aveva addirittura superato il milione. I praticanti ammontano a circa 4,5 milioni. Niente e nessuno, insomma, sembra aver unito l’Italia come il tennis e Jannik Sinner in questi anni, cambiandone le abitudini ed entrando con forza nella cultura di questo Paese. Basti pensare anche all’aumento delle richieste di lezioni private e di corsi per adulti, che hanno affollato come non mai le scuole tennis da nord a sud, ai numeri del progetto Racchette in Classe (di cui parliamo nello specifico sempre in questo magazine) o ai 150 mila minori iscritti alle scuole federali di formazione. Gli esempi da seguire, del resto, non
mancano di certo e vanno al di là di Sinner. Da Matteo Berrettini a Lorenzo Musetti, passando per Lorenzo Sonego, Flavio Cobolli, Matteo Arnaldi e Mattia Bellucci, la top 100 del ranking ATP pullula di italiani, molti dei quali sotto i 25 anni e con le prospettive di restarvi a lungo. Una profondità che affonda le radici nell’attenta gestione delle proprie risorse da parte della FITP, che può ammirare risultati di un lavoro lungo 20 anni, e che oggi genera quasi settimanalmente grandi risultati dai campi di tutto il mondo.
Su questa scia, non sorprende come il fuoco del movimento maschile continui ad autoalimentarsi e a sfornare nomi interessanti anche tra gli attuali juniores, figli di un sistema sempre più collaudato, che tra qualche anno potrebbero affacciarsi tra pro con ottime credenziali. Nomi che al momento viaggiano forse solo tra le bocche dei più impallinati, che
però sono pronti a rassicurare sull’even tuale ascesa dell’uno o dell’altro.
Il più noto è Federico Cinà, classe 2007 e un repertorio tecnico già solido e com pleto. Andrea De Marchi (2007) sogna un giorno di vincere gli Internazionali d’Italia, a 18 anni sembra avere già l’ago nismo richiesto a un professionista. Si è già affacciato al mondo dei grandi anche Pierluigi Basile, altro classe 2007 dal fisi co longilineo e – udite udite – rovescio a una mano. Della generazione 2007 è an che Jacopo Vasamì, entrato per la prima volta proprio in questi giorni nella Top 10 under 18. Dopo una lunga esperienza alla Rafa Nadal Academy è rientrato a Roma e si allena al Club Nomentano. È nato invece nel 2008 Vito Antonio Darderi, fratello di Luciano e con un cognome che è garanzia di sacrificio e voglia di scoprire i propri limiti, per poi magari spingersi oltre.
4,5 milioni di tesserati FITP 1+ milioni
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Il torneo Next Gen, in programma l’8 e 9 marzo a Racquet Trend Expo, è un’opportunità per scoprire i giovani talenti azzurri che si sfideranno in gare di singolare e doppio. La fase a gironi vedrà i giocatori competere in sfide brevi, mentre quella finale determinerà i campioni di Selena Pellegrini
Il tennis italiano continua a sfornare talenti e il torneo Next Gen rappresenta un’occasione imperdibile per scoprire le future stelle di questo sport. Con una competizione intensa e un format innovativo, i giovani giocatori avranno l’opportunità di mettersi alla prova in un contesto di alto livello.
Il futuro del tennis in campo
Schedule dei match in campo
SABATO 8 MARZO Torneo di singolare DOMENCA 9 MARZO Torneo di singolare e doppio
• Dalle ore 14: due gironi all’italiana con quattro giocatori ciascuno
• Campo FITP: dalle 14 alle 19
• Campo Tribuna: dalle 16 alle 19
• Dalle ore 11: semifinali e finali
• Campo FITP: dalle 11 alle 14
• Campo Tribuna: dalle 14 alle 19 (conclusione tra le 17 e le 18)
Il Next Gen non è solo una competizione, ma una vetrina per i giovani talenti italiani pronti a emergere nel circuito professionistico. Il format rapido e spettacolare offre al pubblico la possibilità di assistere a match intensi e combattuti, valorizzando la qualità tecnica e atletica dei partecipanti. L’evento si conferma quindi un punto di riferimento per il movimento tennistico azzurro, dando spazio alle nuove generazioni e creando opportunità per il futuro dello sport. Non perdete l’occasione di seguire da vicino questi giovani talenti: potrebbero essere le future stelle del tennis italiano e internazionale.
Formula di gioco
• Fase a gironi: due gruppi da quattro giocatori che si sfideranno con incontri al meglio di un set.
• Fase finale: le migliori teste di serie si affronteranno domenica nelle semifinali e nelle finali di singolare e doppio, decretando così il campione di questa edizione.
Condorelli Fronza
Ghiselli
Grasselli
Pilotto
Posca
Tarlazzi
Bozzanga
Bruno Alessandro
Edoardo Valentino
Emanuele
Raz Ty Diego
Giulio
Tennis School Catania Ct Trento Country Club Bologna Junior Tennis Perugia Tennis Lab Biella Quanta Village Ca Faenza Asd
Sicilia
Trentino-Alto Adige
Emilia Romagna Umbria Piemonte Lombardia
Emilia Romagna Marche
Mn Inzirillo Stefano
Tn Ceragioli Nicola
Mn Ghiselli Arrigo
Tn Grasselli Andrea
Mn Napolitano Cosimo
Mn Crepaldi Erik
Mn Poggi Marco
Mn Sposetti Marco
Coppa Davis è sinonimo di passione, orgoglio, grandi battaglie tra nazionali e… insalatiere. Un trofeo iconico che negli anni ha regalato gioie e dolori all’Italia, fino ai successi più recenti di Daniele Pansardi
L’insalatiera più famosa del mondo è alta 110 centimetri, con un diametro di 107, e pesa 105 chilogrammi. Il trofeo della Coppa Davis non ha mai smesso di crescere, anzi il suo destino è aumentare costantemente le proprie generose dimensioni. In origine, infatti, c’era solo l’insalatiera. Nel 1900 il signor Dwight Davis non badò a spese per la sua creazione, ma ben presto la storia della Coppa divenne troppo grande per i confini argentati di quel trofeo: per le incisioni delle nazionali vincitrici, a un certo punto, non c’era più spazio. La soluzione? Aggiungere sotto all’insalatiera dei vassoi, che anno dopo anno sono diventati sempre di più fino a raggiungere le forme attuali, con i tre piedistalli in legno a completare uno dei trofei senz’altro più sfarzosi dello sport contemporaneo.
“La nazionale più forte del tennis”. Il doppio successo del 2023 e del 2024 ha garantito uno status mai avuto prima all’Italia, che nel corso della propria storia centenaria ha vissuto grandi emozioni e altrettanti momenti di sconforto. Ripercorriamo alcuni punti salienti.
Vent’anni dopo, con un nuovo format, l’Italia si presenta a Malaga trascinata da Jannik Sinner. Tutto però sembra svanire in semifinale contro Djokovic. Sul 5-4 0-40 nel terzo set per il serbo, tuttavia, l’altoatesino salva quelle tre palle break che riscrivono la storia del tennis italiano, e che porteranno poi gli azzurri a vincere la finale contro l’Australia.
La squadra azzurra festeggia la Coppa Davis 2024
Gioie e dolori della Coppa Davis azzurra
Nicola Pietrangeli e Orlando Sirola trascinano la nazionale alla prima finale in assoluto contro l’Australia.
A Sydney finirà 5-0 per la fortissima squadra di casa, che si ripeterà sempre contro gli azzurri anche l’anno successivo.
L’anno della retrocessione in Serie C, arrivata al termine di una sconfitta ad Harare contro lo Zimbabwe. Senza mezzi termini, il punto più basso mai toccato dalla nazionale maschile di tennis.
NLa Billie Jean King Cup si chiama così in omaggio alla grande campionessa americana, simbolo del tennis dentro e fuori dal campo. Scopriamo l’evoluzione della competizione, che ha visto le nostre atlete grandi protagoniste negli ultimi anni di Davide L. Bertagna
I festeggiamenti del team Italia per la vittoria alla Billie Jean King Cup 2024
Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Antonio Zugarelli portano per la prima volta la Coppa Davis in Italia, battendo il Cile a Santiago in uno storico trionfo sportivo. E che ebbe anche un significato più profondo, grazie alle magliette rosse indossate da Panatta e Bertolucci in un Cile sotto la dittatura militare di Pinochet.
1998
Dopo le finali perse nel 1977, 1979 e 1980, la nazionale ha la possibilità di giocarsi per la prima volta il titolo in casa, al Forum di Assago, contro la Svezia. Il sogno finisce presto e si infrange sulla spalla di Andrea Gaudenzi, costretto a ritirarsi sul 6-6 del quinto set della prima partita. La Svezia vincerà poi 4-1.
ata nel 1963 con il nome di Federation Cup, fu conosciuta dal 1995 al 2019 come Fed Cup e nel 2020 ha assunto la denominazione di Billie Jean King Cup. L’idea dell’evento risale al 1919, quando la tennista americana Hazel Hotchkiss Wightman presentò l’idea di una manifestazione a squadre femminili. Sebbene la proposta venne inizialmente rifiutata, nel 1923 Wightman istituì un trofeo annuale tra Stati Uniti e Gran Bretagna, le nazioni più forti dell’epoca. Nel 1962, l’atleta Mary Hardwick Hare presentò un progetto all’ITF, che accettò di organizzare un torneo a squadre da svolgersi ogni anno in una settimana, con sede variabile. In questo modo, l’idea di Wightman di creare una “Davis Cup femminile” divenne realtà. La competizione fu lanciata nel 1963, per celebrare i 50 anni dell’ITF, ed è stata aperta a tutte le nazioni interessate.
Nella sua edizione inaugurale parteciparono 16 squadre, con la presenza delle tenniste più celebri dell’epoca. La prima sede fu il Queen’s Club di Londra, dove si svolse la finale tra Australia e Stati Uniti, con campionesse come Darlene Hard, Billie Jean King, Margaret Smith e Lesley Turner. Inizialmente, non erano previsti premi in denaro, e le squadre partecipavano a proprie spese. Negli Anni ’70 e ’80, grazie all’ingresso degli sponsor, il numero di nazioni in competizione aumentò significativamente. Nel 1994 furono ben 73 i Paesi coinvolti, e fu stabilito che la nazione ospitante dovesse avere una struttura tennistica di alto livello. L’incremento delle adesioni portò, nel 1992, alla creazione di competizioni regionali di qualificazione.
Nel 1995, la competizione adottò un nuovo formato e cambiò nome in Fed Cup, ispirandosi al successo delle sfide casa-trasferta della Davis Cup.
Nel settembre 2020, la competizione è stata rinominata in Billie Jean King Cup, in onore della campionessa statunitense, riconosciuta per il suo impegno in campo e fuori, specialmente per le sue battaglie a favore dell’equità salariale. Questo cambiamento è stato un unicum nel mondo dello sport, poiché per la prima volta una competizione mondiale a squadre ha portato il nome di una donna.
Gli Stati Uniti, con 18 vittorie totali, guidano la lista delle squadre vincitrici del torneo sin dalla prima edizione (vinta a Londra contro l’Australia). L’Italia, che ha vinto cinque volte il torneo (nel 2006, 2009, 2010, 2013 e 2024), ha trionfato per l’ultima volta nel 2024 sconfiggendo in finale la Slovacchia per 2-0.
La collaborazione di Billie Jean King con la Fed Cup è iniziata nell’edizione inaugurale ed è stata cementata nei successivi 40 anni. Ha vinto il trofeo in 10 occasioni (più di chiunque altro nella storia), trionfando sette volte come giocatrice e quattro volte come capitano.
7-8-9 MARZO Padiglione 15, stand D21
Il Trophies Tour 2025 organizzato dalla Federazione, con la Coppa Davis e la Billie Jean King Cup, toccherà anche Racquet Trend Expo in una delle sue tante tappe in giro per l’Italia. Un’occasione unica e straordinaria per ammirare da vicino i simboli degli straor-
successi dell’ultimo anno azzurro. Il Trophies Tour coprirà l’intero territorio nazionale, facendo tappa in 50 circoli e nei principali eventi che si terranno in Italia. I due trofei saranno esposti al pubblico nello stand FITP durante tre giorni dell’evento.
Il grande obiettivo è Brisbane 2032. La crescita a livello mondiale dello sport non è in discussione, ma la strada verso la conquista dei cinque cerchi è ancora lunga
di Andrea Farano
Èuna delle domande più digitate sui motori di ricerca da giocatori e appassionati: perché il padel non è ancora uno sport olimpico? La risposta non è complicata: sino all’edizione di Parigi 2024, il padel non vantava tutti i requisiti (sarebbero addirittura 33!) previsti dal Comitato Olimpico Internazionale per partecipare alla kermesse quadriennale, non essendo praticato negli almeno 75 Stati e quattro continenti richiesti per le discipline maschili,
e in 40 Stati e tre continenti necessari per le donne. Sono numeri che a prima vista stonano con la comune percezione della larga diffusione di questo gioco, ma occorre considerare che uno sport deve essere approvato dal CIO almeno sette anni prima del suo debutto ufficiale, e nel 2017 il padel era solo agli albori del suo inarrestabile incremento su scala globale di praticanti, soprattutto europei. Assisteremo quindi alle sfide tra griglie e cristalli già a Los Angeles 2028, o dovremo attendere Brisbane 2032? Se per la rassegna statunitense quest’ipotesi è ormai da escludere, sembrano esserci tutte le premesse perché l’esordio sul palcoscenico a cinque cerchi possa finalmente realizzarsi in terra australiana. È ancora presto, tuttavia, per cantar vittoria: se è vero che il padel può vantare un trend di crescita costante, unito a una forte partecipazione femminile – tanto da annoverare già circa 30 milioni di player sparsi in tutti i continen-
ti – è innegabile che proprio in Australia sinora non riscuota particolare appeal, contendendosi con il pickleball il ruolo di racquet sport emergente. Una cosa però è assodata: la Federazione Internazionale guidata da Luigi Carraro, che sin dal suo insediamento considera l’accesso alla competizione olimpica come primaria missione, confida fermamente di poter raggiungere questo ambizioso traguardo: “Lo scorso anno – ha detto il numero uno della FIP – il padel è approdato ai Giochi Europei e secondo tutti è stato lo sport più seguito in assoluto dal pubblico. Il prossimo anno, invece, saremo per la prima volta ai Giochi Panamericani. Sono passaggi concreti che presto ci permetteranno di coronare il sogno olimpico. Oggi abbiamo 81 paesi membri della FIP, ma il padel si gioca già in più di 130 Paesi. Pertanto puntiamo ad arrivare nei prossimi tre-quattro anni a 130-140 federazioni affiliate”. Luigi Carraro ci crede, e con lui tutto il popolo del padel.
Giorgia Marchetti e Carolina Orsi, oro ai Giochi Europei 2023 a Cracovia per l’Italia. È stata la prima apparizione del padel in un evento internazionale multisport, organizzato dal COE (Comitato Olimpico Europeo), un passo importante per l’eventuale riconoscimento olimpico in futuro
All’inizio del 2024, è stato raggiunto il traguardo dei 60 mila campi nel mondo. In Europa, si stimano più di 42.600 campi da padel (il 70% del totale). Rispetto a tre anni fa, la crescita è stata del 240%, ma escludendo la Spagna (oltre 16.000 campi), la cui posizione è consolidata da
tempo, lo sviluppo negli altri Paesi europei è stato sei volte superiore.
Dei 19.800 club/strutture nel mondo, 5.820 sono affiliati alle federazioni nazionali. Rispetto al 2022, dove i club affiliati erano 3.923, la FIP ha registrato
un aumento del 48%. Se oggi Paesi che hanno abbracciato il padel sono 130, nel 2021 invece erano 90. Ciò significa che due terzi delle nazioni sul pianeta hanno strutture in cui si può giocare. In Europa c’è almeno un club in ogni Stato del continente.
+19,800 +63,000 130 71
There are more than 19,800 clubs and accommodation facilities worldwide where to play padel, of which 5,820 clubs are affiliated with national federations.
È il numero di giocatori amatoriali stimato dal World Padel Report della FIP, di cui il 40% donne. Spagna e Italia la fanno da padrone, mentre crescono sempre di più Francia e Stati Uniti di Daniele Pansardi
Compared to 2022, where there were 3,923 affiliated clubs, FIP saw an increase of 48 percent. There are 130 nations and 12 dependent territories where to play padel, in 2021 there were about 90.
Nearly two-thirds of the world’s nations have facilities where padel can be played, the ratio is 66 percent; in Europe, there is at least one club in all 53 nations on the continent.
Con la pubblicazione del primo World Padel Report della FIP, a cura del FIP Research & Data Analysis Department, è possibile tenere traccia dell’evoluzione del movimento globale. Uno strumento che consente di analizzare la partecipazione nel padel in tutto il mondo, oltre che il numero di centri e campi esistenti. Gli ultimi dati, aggiornati a fine aprile 2024, parlano di 130 Paesi in cui si gioca a padel, quasi 20 mila club e altre strutture e circa 63 mila campi. La stima dei giocatori amatoriali è di circa 30 milioni, di cui il 40% donne. Da segnalare che -oltre il 59% dei praticanti gioca in Europa, mentre il 23% è in Sudamerica.
Paesi a confronto
Da quali nazioni ci si aspetta a breve un deciso passo in avanti? La Francia, per il potenziale bacino di utenti e lo sviluppo degli ultimi mesi, è il Paese più avanti tra
quelli definiti come “emergenti”, seguito da Regno Unito e Germania. Negli Stati Uniti, dove va considerata anche la concorrenza del pickleball, il trend di crescita
è altrettanto forte, sebbene lo sviluppo si sia concentrato soprattutto nell’area di Miami, dove non a caso sarà ospitata una tappa del Premier Padel nel 2015.
“Anche nel 2025 il padel sta crescendo a livello globale. Quest’anno abbiamo già superato la vetta di 70 mila campi distribuiti in più di 140 Paesi di tutti e cinque i continenti. L’Europa continua a fare da traino nel mondo e si avvicina verso quota 50 mila, mentre il continente americano ha come prossimo target quota 20 mila, grazie anche alla crescita negli Stati Uniti. In Asia, Africa e Australia i tornei nazionali e internazionali stanno aumentando di anno in anno, di pari passo con la nascita di nuovi club e campi”.
Carlo Ferrara,
Messico, Stati Uniti
decrescita
Regno Unito, Francia, Germania Spagna, Italia, Portogallo, Paesi Bassi, Beglio Est Europa, Finlandia, Norvegia Svezia
Il pickleball è una disciplina che ha radici negli Anni ‘60 negli Stati Uniti, grazie all’iniziativa di tre amici. L’obiettivo iniziale era creare un gioco adatto a tutte le età, che fosse divertente e allo stesso tempo accessibile. Nacque così uno degli sport in più rapida crescita a livello mondiale di Davide L. Bertagna
Nato nel 1965 negli Stati Uniti, il pickleball è oggi uno degli sport più amati Oltreoceano e la sua popolarità sta ultimamente conquistando l’Europa. La disciplina è stata “inventata” da un membro del congresso degli USA, Joel Pritchard, insieme agli amici Bill Bell e Barney McCallum. Il loro obiettivo era quello di intrattenere e far divertire i bambini annoiati in vacanza con delle attrezzature facili da reperire.
Non a caso, questa disciplina è oggigiorno molto diffusa nelle scuole statunitensi che hanno nel programma il pickleball come attività fisica per gli allievi. Questo sport combina elementi di tennis, badminton e ping pong. Si gioca quasi sempre in doppio, ma anche il singolo è molto popolare e divertente.
In Italia è arrivato nel 2017-
“Non avrei mai pensato di poter dire qualcosa di simile, ma proverò a giocare fino a quando riuscirò a camminare. Il pickleball è il posto ideale per far morire in pace gli ex giocatori di tennis”
Andre Agassi
“Il tennis rimarrà per sempre il mio sport principale. Ma il pickleball è facile da giocare, ed è per questo che i miei amici tennisti ci fanno compagnia tutte le volte”
John McEnroe
2018, quando è stata fondata l’Associazione Italiana Pickleball (AIP) con sede a Tocco da Casauria, in provincia di Pescara. La disciplina, riconosciuta dalla Federazione Italiana Tennis e Padel nel marzo 2023, si sta progressivamente diffondendo in ambito nazionale. Tra i tanti appassionati di pickleball, ci sono diversi ex-tennisti di fama mondiale che non perdono occasione di sfidarsi. Tra i tanti che si sono avvicinati citiamo Maria Sharapova, John McEnroe, André Agassi e Steffi Graf.
L’ORIGINE DEL NOME?
Diverse sono le teorie dietro l’origine del nome “pickleball”. Una prima sostiene che derivi dai pickle boat, termine che nel canottaggio indicherebbe le squadre composte da vogatori scartati da
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altri equipaggi, in quanto la disciplina era stata ideata unendo elementi di vari sport.
Un’altra ipotesi altrettanto popolare riguarda Pickles, il cane della famiglia Pritchard. Secondo questa versione, il cane era solito correre dietro alla pallina e quindi prendere parte involontariamente al nuovo gioco, tanto che la famiglia avrebbe deciso di chiamare lo sport “Pickleball” in suo onore.
Una terza teoria sostiene che il nome derivi da un battello, chiamato “Pickle Boat”, che navigava nello Stretto di Puget vicino al primo campo allestito per questo sport.
“Le persone pensano che ci sia un passaggio automatico dal tennis al pickleball, ma è uno sport completamente differente che richiede abilità molto diverse. Sono contenta di far parte di un movimento che sta crescendo sempre di più nel Paese”
Eugenie Bouchard
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La storia del tennistavolo è tanto affascinante quanto antica.
Da attività ludica inventata dall’alta borghesia vittoriana negli Anni ‘80 del XIX secolo, è divenuta disciplina olimpica a Seul 1988 e conta oggi oltre 300 milioni giocatori amatoriali a livello mondiale di Davide L. Bertagna
Il tennistavolo apparve per la prima volta in Inghilterra, alla fine del XIX secolo. Ispirandosi al tennis sull’erba, i primi giocatori appartenevano all’alta borghesia vittoriana. Si racconta che la prima partita si svolse usando un tappo di champagne come pallina, scatole di sigari come racchette e libri come rete. A cavallo tra i due secoli questo sport iniziò ad avere una sua propria forma visto che, nel 1890, l’inglese David Foster introdusse la prima vera partita di tennistavolo, mentre nel 1901 James Gibb importò la prima pallina di celluloide, che era molto più leggera di quelle in gomma.
Negli Anni ‘20 del Novecento tutto cambiò. Fu creata la Table Tennis Association in Inghilterra nel 1921, seguita dalla Federazione internazionale (I.T.T.F) nel 1926, anno in cui si svolsero anche i primi Campionati Mondiali a Londra. Grazie alla sua enorme diffusione, anche le regole continuarono ad evolvere (per esempio nel 1928 venne introdotto il punteggio a 21 per ogni set, portato a 11 a Sydney 2000), ma questo sport attese a lungo prima di fare il suo debutto olimpico, che arrivò a Seul nel 1988.
La I.T.T.F originaria, che prevedeva le federazioni di Gran Bretagna, Austria, Danimarca, India, Svezia e Ungheria oggi è composta da più di 226 Paesi raggruppati in una serie di organizzazioni. In Europa vi sono 58 enti sotto la European Table Tennis Union, in Africa 51, in Asia 41 organizzati nell’Asian Table Tennis Union con il maggior numero di atleti al mondo.
TENNISTAVOLO
La Federazione Italiana Tennis Tavolo (FITeT) venne costituita nel 1945 a Genova, ad opera di Costante Canepa e Adolfo Bandettini. Nel 1947, su iniziativa di Gino Mario Cini, che era stato Segretario della Federtennis, venne costituito a Livorno il Gruppo Italiano Tennis Tavolo (GITeT) che il CONI riconobbe all’interno della struttura della FIT. La prima Assemblea delle società si svolse a Livorno nel 1960 ed elesse alla presidenza Filippo Dragotto. Successivamente, il 22 febbraio 1969, il nome venne variato in Federazione Italiana Tennis Tavolo (FITeT). Nel dicembre del 1974 il CONI riconobbe la Federazione come “aderente”, mentre il definitivo riconoscimento come “effettiva” avvenne nel 1979.
Cina caput mundi Nel 1954 Mao Tse Tung decise di rendere il tennistavolo sport nazionale per la Cina, contribuendo a dare impulso a questa attività nel paese. La data del 1959, è significativa, con la prima vittoria di un cinese, Rong Guotuan, che conquistò la medaglia d’oro al campionato mondiale, segnando l’inizio di una netta supremazia in questo sport da parte degli asiatici. Ancora oggi la Cina, è il paese con il maggior numero di praticanti al mondo, seguita da Giappone e Corea.
Tennistavolo o ping pong?
Il termine “ping pong” è emerso agli inizi del 1900 ed è diventato ampiamente utilizzato per riferirsi a questo sport. L’origine esatta è oggetto di dibattito tra gli storici, ma ci sono alcune teorie che la spiegano. Una suggerisce che derivi dal suono che faceva la pallina quando veniva colpita dalla racchetta (ping) e dal rumore vuoto prodotto quando toccava il tavolo (pong), portando all’adozione di questo nome. Ping pong nell’accezione attuale rappresenta la versione ludica dell’attività che viene praticata per puro divertimento, mentre la versione con finalità agonistica è definita tennistavolo.
Nato sulle spiagge italiane negli Anni ‘70, il beach tennis ha conquistato il mondo, con regole ufficiali dal 1996 e tornei internazionali che vedono la nostra nazionale protagonista di Davide L. Bertagna
Questo sport fonda le sue radici negli Anni 70, sulle spiagge delle coste italiane. Si cominciò con il gioco dei racchettoni, ovviamente senza regole e nemmeno senza campi delimitati. Fu solo nel 1996 che nacque il vero beach tennis, con campi di dimensioni 16x8 e con una rete divisoria di 170 cm. Le regole, a meno di piccole variazioni, sono quelle del tennis, compreso il punteggio, ma si gioca solo al volo e questo lo rende più simile al beach volley. Nel 2003 la FIT organizzò le prime manifestazioni di beach tennis prevalentemente in Emilia Romagna, dove tutto ebbe inizio, e nel Lazio. Nel 2005
venne costituito il primo Comitato Nazionale del Beach Tennis con l’obiettivo di sviluppare la disciplina sul territorio nazionale. Si svolsero i primi campionati italiani individuali e a squadre proprio in quegli anni dal 2007 i Campionati Europei e Mondiali con l’Italia protagonista a livello organizzativo. Nel giro di poco tempo la diffusione nazionale e internazionale divenne sempre più capillare con il coinvolgimento della Federazione Internazionale del Tennis (ITF) attraverso la regolamentazione a livello globale e l’organizzazione di tornei in oltre 50 nazioni del mondo.
La pallina è uguale a quella da tennis nei materiali, ma si differenzia in pressione e colore: è più morbida per favorire gli scambi molto veloci e deve essere omologata “stage 2”. Il colore è solitamente giallo/arancio per favorire la visibilità della pallina, soprattutto quando si gioca all’aperto, con condizioni di luce molto forte.
La racchetta si compone di quattro parti: testa, piatto, cuore e manico. Può essere lunga massimo 50 cm, larga 26 cm e con uno spessore di 38 mm, con una superficie liscia o ruvida ma di materiale uniforme, e può essere più o meno forata. Il peso può variare dai 300 fino a 500g.
L’ex campionessa italiana ha fondato nel 2012 una delle Academy più apprezzate a Milano e in Lombardia, capace di offrire un servizio di alto livello sia ai giovani sia agli amatori di Daniele Pansardi
Quando si parla di scuola tennis a Milano, Laura Golarsa è un’istituzione. Nel 2012, l’ex campionessa italiana ha fondato la sua Academy nella città meneghina, che oggi può contare su tre sedi tra cui uno Sport Center in zona Primaticcio con sette campi. Un progetto nato mettendo al centro il giocatore, a cui è garantita un’offerta completa e di alto livello, senza troppi filtri e compromessi. Anche se oggi può sembrare un dettaglio scontato, tredici anni fa non lo era affatto. Ne parliamo proprio con l’ideatrice della scuola ed ex campionessa italiana.
Laura Golarsa Fondatrice Golarsa Academy
Qual è la filosofia dell’Academy?
Abbiamo sviluppato un programma tecnico e didattico e un’organizzazione per seguire tutti, dai bambini fino al professionista. Non ci siamo inventati nulla a livello tecnico, ma il nostro obiettivo è offrire un servizio di alto livello e allo stesso tempo accessibile a tutti, dove anche un amatore può giocare nelle stesse condizioni di un torneo ATP o WTA.
Come si gestiscono i ragazzi e le ragazze nel loro percorso di crescita agonistico?
Cerchiamo di valorizzare il percorso di
L’intervista
ciascuno, senza sperare di trovare per caso il campione di turno, ma inserendo tutti all’interno di un sistema collaudato. Indirizziamo fin da piccoli i tennisti e le tenniste verso tornei giusti, togliendo loro le pressioni eccessive e facendo compiere loro le scelte corrette per l’evoluzione del proprio gioco, fino ad arrivare ai ranking internazionali. L’insegnamento è poi dettato da quello che viene richiesto dal tennis di questi tempi. Adesso è tutto molto più rapido, e il ragazzino deve crescere “dritto” tecnicamente. A livello emotivo, invece, bisogna aiutare i genitori nel far capire che hanno un ruolo molto importante nel bene e nel male.
Che impatto ha avuto sulla Golarsa Academy la grande crescita del tennis
in questi ultimi anni?
La nostra qualità d’insegnamento ci ha sempre garantito numeri molto importanti tra i bambini e ragazzi, anche negli anni precedenti. C’è stata una grande crescita invece nei corsi degli adulti, nelle lezioni private e nelle prenotazioni dei campi.
Quali sono a tuo avviso risultati più importanti raggiunti dall’Academy fin qui? Abbiamo portato 18 giocatori in classifica ATP e 6 in quella WTA. Per un’Academy è tantissimo. Di giocatori che passano ad allenarsi ce ne sono, per esempio Fognini o Berrettini, ma guidare un bambino o una bambina di 9 anni fino ai ranking internazionali è tutta un’altra cosa. Per me quello è il vero significato del lavoro.
La Golarsa Academy sarà tra le protagoniste campi di Racquet Trend Expo. Venerdì 7, sul campo 3, alle ore 11 è in programma un allenamento dei migliori allievi della scuola.
Matías+ “The Warrior” Díaz e Gastón “Gato” Malacalza dal 2021 sono i responsabili della nuova CEPAC, l’accademia nata ispirandosi all’originale di 30 anni fa in Argentina. Oggi, invece, hanno una sede anche in Italia di Benedetta Bruni
Un tempo allievi e partner in campo, oggi gestori dello stesso centro: Matías Díaz e Gastón Malacalza sono i fautori della “nuova” CEPAC, ai tempi una tra le primissime Academy nata in Argentina nel 1994 da Norberto Sabbione Roberto Díaz, il padre di Mati, e fucina di grandi cam-
pioni come Belasteguín. Dal 2021 i due hanno deciso di tradurre tutto ciò che hanno imparato in 20 anni di circuiti professionistici nel loro “metodo”, marchio di fabbrica di ogni accademia. Dopo l’apertura a Madrid, adesso CEPAC è arrivata anche a Torino – con l’idea di andare oltre.
Le interviste
Da Padelbiz
Gastón
Malacalza
Presidente
In cosa consiste il vostro metodo?
Noi ci basiamo soprattutto sul consiglio del gioco. Il padel è cambiato molto, ma non la sua natura: richiede molto controllo e la totale presenza di mente, tecnica e corpo. A partire da questo, conoscere la disciplina significa portarla alla massima espressione, perché si può tradurre ciò che si ha imparato nel proprio stile.
Pensate che oggi le accademie possano portare un valore aggiunto, specialmente se in ottica dell’esplosione del padel in Italie e del ricambio generazionale?
Certo che sì. Noi stessi siamo stati campioni, quindi conosciamo il percorso da intraprendere. Non siamo un’accademia “commerciale” volta all’espansione, bensì una realtà basata sulla formazione, che mostra un cammino professionistico che
possa permettere realmente ai giocatori di raggiungere loro obiettivi.
Qual è il ruolo delle accademie nella creazione dei nuovi “campioni”?
È importante che le persone che da tanto tempo frequentano ambienti legati al padel prendano parte all’evoluzione che questo sport sta vivendo. Parlo pensando all’aumento di alunni: è facile incorrere nell’errore di chiedere ai maestri di tennis di convertirsi al padel. Tuttavia, non frequentando il settore, spesso gli manca la cultura che invece è necessario trasmettere agli studenti.
Matías Díaz
Direttore sportivo
Come hai vissuto il passaggio da giocatore ad allenatore?
È stato abbastanza complicato: la routine di un giocatore professionista rispetto a quella di un allenatore o di un commenta-
tore tv è totalmente diversa, e così ho dovuto adattare la mia mentalità e il mio stile di vita. Non è stata una cosa immediata.
Ci racconti la “nuova” CEPAC?
Prima di ritirarmi mi sono unito a Gastón
Malacalza, ex partner di gioco che veniva ad allenarsi da mio padre. Così nel 2021 abbiamo deciso di rilanciare il CEPAC, basandoci su ciò che avevamo imparato in tanti anni come giocatori e ora come allenatori, per trasmettere ai giovani un’educazione sportiva nonché i valori che abbiamo ricevuto noi, con l’obiettivo di aiutarli a diventare un giorno dei campioni nel campo e nella vita.
Dopo Madrid siete sbarcati da poco anche in Italia, che programmi avete?
Sì, abbiamo inaugurato il primo CEPAC a Torino presso la Gonetta Go Padel grazie a uno dei nostri allenatori, Gastón Nistal, come responsabile della parte formativa. Siamo entusiasti e non vediamo l’ora di crescere ancora in questo Paese.
José Fernández Ruiz ha un talento originale: lavare i vetri a ritmo di musica. Una presenza fissa in tutti i grandi tornei internazionali, e che sarà protagonista anche a Racquet Trend Expo di Marco Oddino
La sua presenza rende più spettacolari e meno noiosi i cambi di campo di una partita di padel e la sua originalità lo ha reso celebre in tutto il mondo, quasi al pari dei top player che mandano in visibilio il pubblico sugli spalti. Stiamo parlando di José Fernández Ruiz, 42 anni di Madrid, conosciuto come “Josè the Best”, colui che nello spazio di pochi minuti riesce a pulire vetri del campo a ritmo di musica. Un vero talento, tanto che il “limpia cristales” più famoso del mondo è chiamato a lavorare continuamente in molti tornei nazionali e internazionali.
Aveva partecipato già alle due precedenti edizioni di Padel Trend Expo, ed è tornato con il suo show a ritmo di musica, che il pubblico apprezza particolarmente. Conosciamolo meglio.
José Fernández Ruiz
Cosa facevi prima di intraprendere questa avventura?
Lavoravo con soddisfazione per un’impresa di pulizie, che mi ha permesso di entrare in contatto con il padel e il World Padel Tour, dove ci occupavamo delle pulizie per il palazzetto, compresi appunto i vetri del campo.
Come nasce questa idea di diventare uno “showman”?
Tutto è iniziato circa 10 anni fa quando ci hanno dato l’opportunità di lavorare in un torneo di padel professionistico e da lì non ci siamo più fermati. Ovviamente la pulizia andava fatta, ma ho pensato che sarebbe stato molto divertente dargli un po’ di allegria. Quando ho iniziato a pulire vetri, la necessità di mantenerli limpidi per tutto il torneo non era così
L’intervista
importante, mentre poi con l’aumentare del numero dei fotografi accreditati era necessaria una maggiore pulizia. Da qui l’invenzione di trovare una tecnica con la quale potessi pulire il maggior numero di vetri nel minor tempo possibile… e perché no in modo spettacolare.
E il soprannome José the Best?
So che il nome può sembrare presuntuoso, ovviamente non me lo sono dato da solo e né mi considero il migliore. È stato un collega incaricato di fare gli accrediti che ha pensato che fosse una buona idea chiamarmi così, e alla fine me lo sono tenuto.
Ci racconti un aneddoto divertente?
Il mio incubo! Non sapete quante volte l’ho raccontato. Beh, durante un torneo, con migliaia di persone presenti, mentre mi chinai per pulire il vetro, mi scoppiò il bottone dei pantaloni, e passai tut-
to il tempo a pulire i vari vetri con l’ansia che potessi rimanere in mutande. Mi diverte sempre raccontarlo, ma in quel momento volevo morire.
Sappiamo che hai anche creato una linea di merchandising, raccontaci qualcosa di più.
Mi è venuta questa idea, inizialmente solo per darla ai miei familiari e amici, ma oggi sempre più persone mi chiedono di comprare le mie t-shirt e le felpe. Chi lo avrebbe mai detto!
Hai un sogno nel cassetto?
Ovviamente quello che sta succedendo lo considero già un sogno esaudito e inaspettato. Pensare che un lavavetri viaggi da una parte all’altra del mondo facendo il lavoro che ti ama, e che soprattutto faccia divertire il pubblico, è qualcosa di impagabile.
Il progetto “Racchette in Classe”, in collaborazione tra FITP e FITeT, ha l’obiettivo di diffondere lo sport tra i ragazzi a partire dalle elementari e fino alle superiori. Per abituarli al rispetto di se stessi e degli altri, e favorire una sana competizione in un contesto di amicizia di Benedetta Bruni
Realizzato in collaborazione da FITP e FITeT e riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito con il supporto di Joy of Moving, il progetto di “Racchette in Classe” si propone ogni anno l’obiettivo di diffondere di sport di racchetta tra i giovani, nello specifico tennis, padel, beach tennis, tennistavolo e, a partire dal 2024, anche pickleball. Il programma si divide in quattro opzioni: la proposta “Kids” dedicata alle scuole elementari, “Junior” per le medie, “Pro” per le superiori e, dall’anno scolastico 2024/25, anche “Baby” riservato ai bambini e alle bambine delle scuole per l’infanzia. Un’attenzione tutta nuova è dedicata al mondo della disabilità: ecco perché si è voluto coinvolgere una giovane associazione come la “Bottega dei Talenti Caterina & Francesca
APS” - nata il 15 marzo del 2022, giorno del compleanno delle gemelle e guidata dal padre Sergio Santin, per unire le forze e andare alla scoperta di un universo ricco di potenzialità. Giunto al suo dodicesimo anno d’età, Racchette in Classe ha l’intento di avvicinare ogni alunno, compresi i portatori di disabilità, allo sport. Grazie al suo potere formativo e sociale, infatti, i ragazzi possono andare oltre il solo apprendimento di una disciplina, e nel tempo avranno gli strumenti adatti per un approccio a uno stile di vita più sano, orientato al benessere e al rispetto degli altri e del proprio corpo, mentre per i più piccoli viene promossa la collaborazione tra compagni e la coordinazione motoria, il tutto in un contesto di divertimento e amicizia.
Un progetto molto seguito dalle istituzioni, tanto che la Federazione per il 2025 ha aumentato gli stanziamenti da otto a venti milioni di euro. Previste borse di studio da 500 euro: verranno assegnate anche ai bambini con disabilità in ambito motorio o relazionale e rientrano in un progetto di inclusione di più ampio respiro.
Ma Racchette in Classe funziona soprattutto perché piace ai diretti interessati: a novembre 2024 le finali del progetto, in concomitanza con le Nitto ATP Finals di Torino, hanno radunato 1.600 persone tra ragazze e ragazzi, mentre nel corso dell’intero anno sono stati coinvolti 500 mila bambini e 400 scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Un’iniziativa che funziona, e che per questo è riproposta anche a Racquet Trend Expo.
Sarà possibile prendere parte ad alcune dimostrazioni del progetto Racchette in Classe per tutti gli sport in fiera, quindi padel, tennis, beach tennis e pickleball. Un’occasione per avvicinare gli studenti delle scuole medie della Lombardia e provincia allo sport, offrendo attività gratuite.
La pratica di tennis, padel e pickleball in carrozzina sta diventando sempre più accessibile, grazie anche a iniziative come quelle della FITP e associazioni come Padel Mixto di Benedetta Bruni - Credits: FOTO FITP
Racquet Trend Expo ospiterà nell’arco dei tre giorni anche delle esibizioni e clinic dedicati allo sport wheelchair, ovvero la pratica di tennis, padel o pickleball in carrozzina per persone portatrici di disabilità. In Italia sono tutti e tre presenti, in misu-
Tennis
ra più o meno maggiore, sia in forma amatoriale che agonistica, con diverse possibilità di pratica grazie al sostegno di varie associazioni come la FITP e a un numero cospicuo di club nel territorio nazionale; per il wheelchair tennis, ad esempio, si raggiunge quota 300 centri.
Un fenomeno molto ampio a sostegno di uno sport che conta 170 agonisti nel Belpaese, e altrettanti non agonisti. Oltre che per la qualità e l’elevato numero di atleti, l’Italia si distingue nell’organizzazione di eventi mondiali. Ogni anno ospita infatti 12 tornei internazionali, un circuito di tornei nazionali con 11 tappe e master finale, il circuito Kinder + sport junior wheelchair e una lunga lista di stage, raduni territoriali ed esibizioni. Il nostro Paese inoltre vanta un esponente di spicco che ha vestito la casacca azzurra anche alle ultime Paralimpiadi 2024: si tratta di Luca Arca, attualmente n. 37 nel ranking mondiale.
Padel
Come l’iniziale sviluppo del padel è stato favorito da un terreno reso fertile dal tennis, lo stesso può avvenire per il suo equivalente in carrozzina. Tuttavia, come nella versione tradizionale, la disciplina ha iniziato a vivere di vita propria grazie alla sua forte componente sociale e a progetti come Padel Mixto, che propone la pratica dello sport ad atleti con e senza disabilità in coppia sullo stesso campo e organizzando eventi che consentano di far giocare sempre più persone insieme, ciascuno secondo le proprie possibilità.
Per capire come viene apprezzata l’elevata componente di accessibilità che ha questo sport, accanto a iniziative locali organizzate dai singoli centri, a novembre 2024 nel Fan Village delle Nitto ATP Finals la FITP ha promosso una settimana dove chiunque lo desiderasse poteva provare il pickleball in carrozzina. Questa iniziativa organizzata in un teatro a così alta visibilità nazionale dimostra la versatilità della disciplina, facile da apprendere, fortemente sociale e praticabile da diverse fasce d’età.
Nell’arco della tre giorni, sarà possibile assistere alle esibizioni e partecipare agli allenamenti con i migliori giocatori di tennis, padel e pickleball in carrozzina, con dei momenti supportati dalla FITP e da Padel Mixto.
Come dovrebbe essere – o sarà – il club del nuovo millennio?
Abbiamo provato a concepirlo, tra proiezioni, speranze e immaginazione, sulla scorta di cinque fattori chiave
di Andrea Farano
A SERVIZIO DEL CLIENTE
Non solo bar, ristorante, ampio parcheggio e spogliatoio confortevole: il club che immaginiamo sarà dotato di benefit a completamento di un’offerta sempre più ampia e cucita su misura, che andrà dagli spazi dedicati al coworking e alla medicina sportiva, sino al noleggio e alla vendita di attrezzature, con aree a disposizione di partner commerciali e sponsor per la promozione dei loro servizi.
RISPETTOSO DELL’AMBIENTE
Consumi e natura non potranno più essere considerati elementi marginali nella concezione di un club: ogni circolo tenderà all’autosufficienza energetica, ricorrendo a fonti il più possibile rinnovabili e green. Consapevolezza e sostenibilità ambientale diverranno i cardini imprescindibili di ogni ecosistema sportivo.
INFORMATIZZATO
Le segreterie intasate da telefonate per conoscere le disponibilità dei campi scompariranno come un lontano ricordo: l’organizzazione di calendari, prenotazioni, corsi e fasce orarie sarà sempre più ad
appannaggio di app e software dedicati alla gestione computerizzata del club, consentendo di liberare tempo e risorse a servizio delle esigenze della clientela.
Superfici e materiali (terra rossa, sintetico, tappeti, vetri, griglie, reti… ma anche illuminazione, riscaldamento e coperture) non solo dovranno essere di alto livello al momento della loro posa, ma anche oggetto di costante e periodica manutenzione o sostituzione all’occorrenza. Al bando manti rattoppati e
campi sconnessi: il club del futuro sarà bello e performante, garantendo un’esperienza di gioco sempre al top.
TECNOLOGICO
Basta con litigi sul punteggio, gli interrogativi sul turno di battuta e, perché no, le accese discussioni su una pallina che ha toccato la riga o sfiorato il vetro, magari su un punto decisivo: la tecnologia sarà sempre più protagonista in campo, con l’ausilio di telecamere e di display a corredo, capaci di fugare ogni dubbio e a rasserenare gli animi dei giocatori.
Inaugurato nel 2023 in provincia di Como, ellepadelclub è già diventato un punto di riferimento per il Nord Italia. Come? Con una struttura di qualità e servizi di alto livello per distinguersi dai competitor di Andrea Farano
Un imprenditore è davvero tale quando è capace di vedere al di là delle apparenze. Ne ha dato ampia dimostrazione la famiglia Spreafico Rapetti, da sempre un’eccellenza nel mondo del food, che in un’area da riqualificare ai confini tra Carugo e Mariano Comense (CO) ha saputo immaginare e realizzare un centro sportivo che spicca per concept e design. ellepadelclub si estende per 15 mila metri quadri in cui trovano spazio soluzioni costrut-
tive innovative e dove, soprattutto, il cliente è accompagnato per mano in un’esperienza totalizzante. Ne parliamo con Lisa Spreafico, manager del centro.
Lisa Spreafico Manager ellepadelclub
Quando nasce l’idea di questo progetto?
La mia famiglia ha approcciato il padel anni fa in Spagna, ma solo come semplici curiosi. Abbiamo voluto diversificare il nostro business e la scelta di questo ambito deriva dal grande interesse che percepivamo nel Paese, unita alla voglia di realizzare qualcosa di diverso dai centri che frequentavamo.
Qual è la filosofia alla base del club?
Si parla di un club – e non un circolo –perché non è un posto riservato a soci o in cui è necessaria un’iscrizione, ma uno spazio che vogliamo aperto a tutti. La filosofia è semplice ed è racchiusa nel payoff “Giocalo in Campo, Vivilo
L’intervista
Fuori”. “Giocalo in Campo”, in quanto il club è stato costruito pensando in primo luogo alla massima qualità dell’area tecnica (affidata a un maestro esperto e apprezzato come Vinicius Trevisan, ndr). Ma anche “Vivilo Fuori”, perché nel momento in cui terminano partite e allenamenti il nostro cliente trova una struttura che lo accoglie e in cui può trascorrere altro tempo.
L’estetica del centro è di grande impatto, in particolare la clubhouse. Credo che il disegno architettonico della clubhouse sia unico nell’universo del padel. Innanzitutto gli spogliatoi a livello di una spa, e poi una sala medica dove, oltre a un medico sportivo, daremo anche spazio a collaborazioni con osteopata, mental coach e massoterapista. Abbiamo poi il pro shop interamente dedicato al padel, grazie
alla collaborazione con SportIT. Infine il Pista 12 Cafè, per pranzi e aperitivi, che costituisce il dodicesimo campo dove vogliamo che il padelista trascorra il suo “post partita”. Siamo anche molto orgogliosi delle nostre partnership con Babolat ed EA7.
Cosa vedi nel futuro di ellepadelclub? Vogliamo essere un punto di riferimento per la Lombardia, ma non solo. Mi piacerebbe poi vedere i risultati a lungo termine di iniziative dedicate al sistema scolastico. Vogliamo portare il padel in classe, perché può favorire la socializzazione e l’inclusività tra più piccoli, che possono divertirsi in un ambiente salutare. Un occhio di riguardo infine sarà sempre dedicato al target femminile, che già da adesso è presente nel club e a cui teniamo particolarmente.
ellepadelclub è presente a Racquet Trend Expo, per farvi scoprire l’offerta del centro e i suoi servizi. Padiglione 15, stand D57.
L’8 marzo non è solo una data simbolica, ma un’occasione per riflettere sul ruolo della donna in ogni ambito della società, compresa l’industria sportiva di Selena Pellegrini
In collaborazione con Side by Side, Racquet Trend Expo celebra la giornata dell’8 marzo con un evento che pone al centro il valore dell’empowerment femminile, raccontando storie di atlete, dirigenti e professioniste che ogni giorno contribuiscono a rendere il mondo dello sport più inclusivo e paritario. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, il tema della parità di genere in questo settore è ancora attuale. Perché siamo ancora qui a parlarne?
La risposta è semplice: perché le barriere, visibili e invisibili, esistono ancora. L’accesso alle opportunità, il riconoscimento del talento e la rappresentanza femminile nei ruoli decisionali restano sfide da affrontare.
QUANDO LE DIFFERENZE POSSIAMO CHIAMARLE “UNICITÀ”?
Il cambiamento di prospettiva è fondamentale: non si tratta solo di ridurre il divario tra uomini e donne, ma di valo-
rizzare le unicità che ogni persona porta nello sport. L’empowerment femminile non è solo una questione di equità, ma di crescita per tutto il settore. La diversità porta innovazione, nuove idee e modelli di leadership più inclusivi.
DONNE CHE FANNO LA DIFFERENZA
L’8 marzo sarà un’occasione per ascoltare e dare spazio a chi, con il proprio lavoro e la propria passione, sta trasformando il panorama sportivo. Atlete, dirigenti, coach e imprenditrici condivideranno esperienze, difficoltà e successi, dimostrando che il cambiamento è possibile e necessario.
La partnership con Blumen
I benefici per la salute sono sotto gli occhi di tutti, ma è necessario adottare alcuni accorgimenti strategici per ridurre il rischio di infortunio di Selena Pellegrini
Praticare sport regolarmente e condurre una vita attiva offre numerosi benefici per la salute fisica e mentale. Tuttavia, l’attività sportiva comporta anche il rischio di infortuni, soprattutto se non si adottano le giuste strategie di prevenzione e cura. Ecco alcune pratiche ideali da seguire.
• Riscaldamento e stretching: preparare il corpo all’attività fisica con esercizi di mobilità e riscaldamento aiuta a prevenire strappi muscolari e rigidità articolare.
• Tecnica corretta: adottare la postura e i movimenti giusti riduce il rischio di sovraccarichi e squilibri muscolari.
• Scarpe e attrezzatura adeguata: l’uso di calzature specifiche e di qualità migliora la stabilità e riduce gli impatti su articolazioni e tendini.
• Recupero e riposo: il riposo è essenziale per permettere ai muscoli e alle articolazioni di rigenerarsi.
• Alimentazione e idratazione: una dieta equilibrata e una corretta idratazione contribuiscono a mantenere il corpo efficiente e ridurre l’affaticamento.
lare aiuta a ridurre il rischio di infortuni.
Per il tennis e padel, nello specifico, le articolazioni e i muscoli sono particolarmente sollecitati, con movimenti esplosivi e cambi di direzione improvvisi. Tra gli infortuni più frequenti troviamo:
• Epicondilite laterale: infiammazione dei tendini del gomito dovuta a movimenti ripetitivi.
• Distorsioni alla caviglia: i cambi di direzione repentini possono causare torsioni che danneggiano i legamenti.
chetta e i movimenti ripetuti possono infiammare tendini del polso.
• Dolori lombari: il padel prevede movimenti frequenti di torsione del tronco, che possono portare a lombalgie.
Con Blumen, azienda di sementi per orto e giardino e partner della fiera, Racquet Trend Expo vuole fare germogliare l’empowerment femminile, per farlo sbocciare non solo con le parole, ma con azioni concrete. Perché lo sport migliore è quello che sa accogliere tutti, senza barriere.
Nell’Area Forum, alle 11, ci saranno Angela Procida, medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Parigi 2024; Giorgia Cirulli, founder HomeFitHome Personal Training online; Lucia De Grimani, sustainability and innovation manager; Mapi Danna, women empowerment consultant; Martina Rogato, founder ESG Boutique; Barbara Rossi, direttrice sportiva della Roma Volley Club; Victoria Pahlett, founder di Padel Relations; Alessandro Cirulli, direttore di Quarto Posto News; e Luigi Moscato, amministratore unico CIS Meridionale.
• Ascolto del proprio corpo: imparare a riconoscere i segnali di affaticamento e dolore è fondamentale per prevenire problemi più seri.
• Esercizi di potenziamento: rinforzare i muscoli e migliorare la stabilità artico-
• Lesioni alla spalla: la ripetizione del movimento di servizio può portare a infiammazioni o lesioni della cuffia dei rotatori.
• Sindrome della bandelletta ileotibiale: dolore laterale al ginocchio causato dallo sfregamento della bandelletta ileotibiale durante la corsa.
• Tendinite del polso: la presa della rac-
Oltre alla preparazione fisica, il benessere mentale gioca un ruolo essenziale per migliorare le prestazioni sportive e prevenire lo stress da competizione. L’uso di tecniche di mental training può aiutare gli atleti a mantenere la concentrazione e affrontare le sfide con un atteggiamento positivo. Adottare strategie di prevenzione, curare gli aspetti fisici e mentali e dedicare attenzione al recupero è fondamentale per chi pratica sport con costanza. Con le giuste precauzioni e il giusto mindset, è possibile allenarsi e migliorare le prestazioni in sicurezza.
VENERDÌ 7 MARZO - Alle 16:00 - Area Forum
Workshop
Come stare in forma e fare prevenzione perché corpo e mente siano in equilibrio Con professionisti di grande valore:
Marco Gesi, Professore Ordinario di Anatomia Umana e Direttore del Master in Fisioterapia Sportiva dell’Università di Pisa, Delegato per la regione Toscana di FederCUSI, Cosimo Tudisco, Professore Ordinario di Malattie Apparato Locomotore, Università Medica Internazionale di Roma UniCamillus, Michelangelo Giampietro, responsabile area alimentazione FITP Giovanni Catizone, docente area motoria FITP, Elena Uberti, Sport Minds Energy, psicologa dello sport, psicoterapeuta, Alessio Cirillo, Fondazione IEO-Monzino, Oncologia medica Sapienza – Università di Roma, Francesco Paperini, fisioterapista FITP, posturologo, osteopata, Manuela Caputi, mental coach del Team Panichi, preparatore atletico di Sinner
Negli sport di racchetta una preparazione atletica mirata è fondamentale per migliorare le performance e prevenire gli infortuni. Nell’intervista che segue, Alex Frustaci sottolinea l’importanza di allenamenti specifici per ottimizzare i risultati e ridurre i rischi durante il gioco
Rapidità dei movimenti, precisione dei colpi e resistenza fisica sono caratteristiche essenziali per chi pratica sport di racchetta. L’importanza di una preparazione atletica specifica non può essere sottovalutata, anche a livello amatoriale. Allenarsi in modo mirato non solo permette di ottenere performance superiori, ma soprattutto
Quali sono gli aspetti più importanti da considerare quando si prepara un atleta per sport come il padel e il tennis, e come li differenzi dal punto di vista fisico e tecnico?
Nella preparazione atletica di padel e tennis e in generale negli sport di racchetta, è fondamentale allenare la forza, perché questa permetterà di essere più potente e quindi di affrontare meglio i cambi di direzione, considerando che le accelerazioni e le decelerazioni sono elementi di potenza.
di prevenire infortuni che potrebbero compromettere il divertimento e i risultati sul campo. Per questo motivo, è fondamentale costruire una solida base fisica che supporti i gesti tecnici e i movimenti richiesti da sport come padel e tennis. Nell’intervista che segue, Alex Frustaci, preparatore atletico di livello internazionale, con anni di esperienza
nella formazione di atleti professionisti in vari sport, ci guida attraverso gli aspetti fondamentali della preparazione atletica, spiegando come un approccio personalizzato all’allenamento possa fare la differenza, non solo per migliorare la potenza e la velocità nei movimenti, ma anche per sviluppare una corretta mobilità e prevenire gli infortuni.
L’intervista
Quindi è necessario, per poter avere una buona performance, lavorare tanto su questo aspetto.
Mi fai un esempio di allenamento specifico per gli sport di racchetta?
Gli esercizi di rotazione con carichi sono fondamentali nella preparazione atletica per gli sport di racchetta, come il tennis, il padel, ecc, che richiedono un ampio utilizzo dei muscoli del core e un buon controllo del movimento rotatorio, sia per la potenza che per la precisione nei colpi. L’inclusione di tali esercizi nella preparazione fisica aiuta a sviluppare forza, resistenza e mobilità, migliorando
direttamente sul tipo di programmazione da adottare. Inoltre, insieme agli aspetti di potenza e trasformazione, costituisce la base su cui si costruisce l’allenamento, mirando a sviluppare un atleta più forte, veloce e agile, migliorando le sue capacità in modo complessivo.
La mobilità e la prevenzione degli infortuni sono temi cruciali per gli sportivi. Che tipo di esercizi e tecniche suggerisci per migliorare la prevenzione degli infortuni, in particolare per chi gioca a padel o tennis?
La prevenzione è fondamentale. Parlando di sport mono-laterali, cioè dove
in modo significativo la performance.
Come si costruisce una programmazione di allenamento a lungo termine per un atleta, soprattutto in vista di eventi importanti o competizioni?
La programmazione dell’allenamento si suddivide in blocchi temporali di tre o quattro mesi, ciascuno dei quali include test specifici volti a monitorare e valutare le condizioni fisiche dell’atleta. L’obiettivo principale è ottimizzare le sue performance in vista delle competizioni, raggiungendo il massimo della forma. La valutazione della forza è un elemento cruciale in questo processo, poiché influisce
lavora solo un arto, sono indispensabili tutti gli esercizi di rinforzo per la cuffia dei rotatori, poiché questa viene usurata dai continui movimenti della spalla. È anche fondamentale lavorare bene sulla muscolatura del braccio e dell’avambraccio in modo che non insorga l’epicondilite. Da evitare durante gli allenamenti, visto che in partita vengono effettuati numerose volte, sono tutti gli esercizi overhead, cioè i movimenti che vanno oltre la linea della testa.
Molti praticanti di sport amatoriali vogliono migliorare la loro forma fisica per ottenere buoni risultati durante il
gioco. Che consigli daresti a chi si allena per passione, ma senza l’ambizione di diventare professionista?
Il mio consiglio è di rivolgersi a professionisti specializzati nell’allenamento di strength e conditioning. In particolare, suggerisco agli atleti di monitorarsi costantemente e di effettuare test specifici, poiché questi rappresentano l’unica base solida per avviare una programmazione mirata e corretta. I risultati dei test diventano la nostra vera “carta d’identità”, fondamentale per progettare un percorso personalizzato e ottimizzato.
Chi è Alex Frustaci
Preparatore atletico professionista, con più di 100 atleti formati nel calcio, padel, nuoto, pallavolo, tennis e basket. Ha conseguito la laurea di “Doctor of Human Movement Sciences” a Miami e FL Sports Management a Bologna. È docente Technogym per l’area Strength & Conditioning
Nell’area performance della fiera si può avere una valutazione completa e professionale della condizione atletica. I test vengono effettuati tramite attrezzature iper-professionali della Microgate. Alla fine la valutazione verrà consegnata tramite card. test
Gli atleti non cercano solo prestazioni migliori: puntano a uno stile di vita che supporti il loro benessere a 360 gradi e qui entra in gioco la nutrizione plant-based. Non una moda passeggera, ma un approccio sostenibile e scientificamente riconosciuto per migliorare salute e performance di Selena Pellegrini
Gli studi parlano chiaro: una dieta ricca di vegetali può ridurre i tempi di recupero, migliorare la resistenza e potenziare la concentrazione. A Racquet Trend Expo, l’evento di riferimento per gli appassionati di tennis, padel e pickleball, Funny Veg diventa un punto d’incontro per scoprire la vera potenza della cucina plant-based; con la sua squadra di esperti, giornalisti e docenti di cucina, offre un supporto concreto per avvicinarsi al mondo della nutrizione vegetale in modo pratico e consapevole.
Ogni giorno, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00, Funny Veg offre
degustazioni gratuite: scrambled eggs vegetali, dessert con granola, porridge con composte di frutta, frullati proteici; gusto e idee concrete per colazioni e spuntini pre e post allenamento.
Che siate atleti professionisti o appassionati, qui trovate spunti pratici e consigli concreti per migliorare le vostre performance senza rinunciare al piacere del cibo.
In un’epoca in cui alimentarsi bene è tanto importante quanto allenarsi, Funny Veg mostra che la cucina vegetale non è solo una scelta etica, ma una strategia vincente per chi vuole dare il massimo, dentro e fuori dal campo.
Funny Veg si occupa di supportare le aziende per il lancio e la promozione di prodotti 100% vegetali attraverso i suoi servizi come agenzia di comunicazione. È editore della prima rivista cartacea di vegan life style in Italia, FV magazine, e titolare della scuola di cucina FunnyVeg Academy con sede a Milano.
7-8-9 MARZO - FunnyVeg Academy guida tre appuntamenti live
Per chi desidera imparare davvero, i cooking show di Funny Veg sono imperdibili.
Giulia Giunta, docente della FunnyVeg Academy, guida tre appuntamenti live:
Venerdì alle 15.30: pancake dolci per una carica di energia
Sabato alle 14.30: cheesecake vegana, perfetta come dolce leggero
Domenica alle 12.00: pancake salati, ideali come spuntini post allenamento
Se vuoi saperne di più su Alimentazione e Sport iscriviti al FORUM “Siamo ciò che mangiamo: come migliorare le performance in campo iniziando dalla tavola”
“Siamo ciò che mangiamo” è un concetto valido per gli sportivi ma vale per tutti, anche per i meno attenti all’alimentazione. Perché noi siamo il risultato del nostro stile di vita e di tutte le nostre abitudini, anche quelle legate al cibo, nel bene e nel male di Cristina Turini
“Se non abbiamo un’idea o un metodo alimentare, non otterremo risultati, ma piuttosto ci affideremo al caso. E il caso in genere non porta a risultati positivi”.
Per Iader Fabbri, biologo nutrizionista e divulgatore scientifico, lo sport è sempre stato il vero filo conduttore della sua vita. Nell’intervista che segue, Iader ci offre consigli e spunti utili su come ottimizzare al meglio la performance sportiva partendo proprio dall’alimentazione.
Iader
Fabbri
Biologo nutrizionista e divulgatore scientifico
Quali sono i principali errori nutrizionali che i praticanti di sport tendono a fare?
Uno degli errori che uno sportivo tende a commettere è quello di assumere una quantità maggiore di carboidrati,
L’intervista
dimenticando (o non sapendo) che nel fegato e nei muscoli ci sono già delle riserve di zucchero pronte all’uso, che possono “coprirci” per affrontare uno sforzo ad alta intensità fino a 90 minuti. Questo porta spesso gli atleti, soprattutto amatoriali, a riempirsi di una grande quantità di carboidrati prima di praticare sport, che li porta a un peggioramento della performance e a un “intontimento” pre-gara. Un altro errore comune è preoccuparsi della “finestra anabolica”, senza considerare che spesso l’attività che svogliamo non è così intensa da esaurire le scorte di glicogeno muscolare ed epatico. In genere si può parlare di questo metodo di recovery dopo un’attività che dura parecchie ore a media alta intensità, come le gare di ciclismo ad esempio.
Quali alimenti o gruppi di nutrienti sono particolarmente utili per sostenere il corpo durante un’intensa attività fisica?
Lo sport lo dividiamo in tre fasi dove ab-
“Se non abbiamo un’idea o un metodo alimentare non otterremo risultati, ma piuttosto ci affideremo al caso. E il caso in genere non porta a risultati positivi”
Iader Fabbri
nutritive importanti come gli acidi grassi essenziali, in particolar modo gli Omega 3, che aumentano le funzioni cognitive e contribuiscono a mantenere in salute il cervello. Quindi la reattività e l’attenzione sono più performanti in persone che hanno una dieta corretta ed equilibrata. Quindi la rapidità, l’elasticità mentale e il mantenimento di una buona vista, elemento fondamentale quando si pratica uno sport di racchetta. Durante lo sport quindi le funzioni cognitive vengono a mancare dal momento che c’è un abbassamento di zuccheri nel sangue. Oggi sappiamo che la prevenzione di alcune malattie neuro-degenerative la si fa soprattutto a tavola, non con il controllo delle calorie ma con la qualità di ciò che mangiamo.
biamo necessità diverse: prima, durante e dopo. Gli zuccheri, quindi carboidrati ad alto carico glicemico, ci servono per sostenere la nostra performance nel “durante”. Più sarà alta la glicemia nell’atleta, più la performance sarà redditizia. Mentre nella fase “prima” questo valore va tenuto sotto controllo. Oggi si sente parlare anche dell’utilizzo di altri prodotti durante la performance, come i trigliceridi a media catena, alcuni aminoacidi o anche alcuni tipi di proteine. Però a oggi la scienza ci dice che il nutriente che sostiene maggiormente la performance è il carboidrato.
Siamo abituati a pensare che l’alimentazione influenzi solo la performance fisica. Ma quanto incide il cibo sulle capacità cognitive e sulla concentrazione in campo, soprattutto in sport che richiedono reattività e lucidità mentale? L’alimentazione incide fortemente non solo sulle performance fisiche, ma soprattutto mentali. Un’alimentazione squilibrata non apporta alcune sostanze
Quali sono i tuoi consigli sull’uso degli integratori, sia per chi pratica sport a livello amatoriale che per atleti professionisti?
Se poi guardiamo al mantenimento di una buona performance, ci sono tutta una serie di integratori molto utili, come i sali minerali, soprattutto quando si fa sport a temperature elevate. Tutti pensano al potassio e al magne-
sio, ma in realtà il sodio è il minerale più presente nella nostra sudorazione ed è quello che, venendo a mancare, causa crampi. Anche le proteine sono importanti perché apportano gli amminoacidi essenziali. Questo tipo di integrazione possiamo assumerla prima della performance per preservare la nostra massa muscolare. Torno a dire che anche un’integrazione a base di Omega 3 è fondamentale alla reattività, alla lucidità. Anche integrare con Vitamina D e Vitamina C è fondamentale, soprattutto per atleti sottoposti a stress ossidativo. Anche la creatina è un integratore che negli sport di reattività, velocità e potenza fornisce ottimi risultati.
Nell’ambito della nutrizione sportiva, quanto conta l’aspetto psicologico nell’alimentazione e nel mantenimento di abitudini corrette?
L’aspetto psicologico è fondamentale per mantenere uno stile di vita che sia sostenibile nel lungo periodo. Oltre alle strategie nutrizionali applicabili a lungo termine, certamente l’approccio psicologico, le parole che usiamo con noi stessi, incidono sulla possibilità di portare avanti un percorso legato agli obiettivi,
che si possa mantenere nel tempo.
Molti sportivi si trovano ad affrontare l’idea di “alimenti proibiti” o di dover limitare certi cibi per ottenere risultati. Cosa ne pensi? Come possiamo imparare a fare scelte alimentari senza sensi di colpa, ma con una visione equilibrata e sana?
Se sei uno sportivo, devi per forza avere delle regole, una disciplina. Non ho mai conosciuto un atleta che abbia sempre avuto voglia di allenarsi. Anche a tavola uno sportivo si comporta in maniera diversa. Ha esigenze esponenzialmente aumentate, per sostenere i propri sforzi quotidiani in modo adeguato. Evitare o demonizzare non è mai la soluzione, ma se un atleta agonista deve saper fare delle rinunce, dall’altra parte un amatore deve capire come poter utilizzare cibi non proprio salutari in modo più intelligente, senza doverli per forza escludere.
In che modo il concetto di “equilibrio” si differisce dai tradizionali approcci alla dieta e alla nutrizione? Cosa rende questo metodo più efficace o sostenibile nel lungo periodo?
Trovo che oggi le privazioni, il proibizionismo, la diminuzione delle calorie, il cercare di consumare più di quel che si ingerisce, portino verso la strada dell’insuccesso. Un fallimento dettato da una società, diversa rispetto a vent’anni fa, che esige nuove strategie, dove non si parli più di diete restrittive. Oggi si parla di strategie applicabili per sopravvivere in un contesto fatto sempre più per renderci malati e obesi. Mentre l’obiettivo non è solo quello della longevità, ma anche della salute. L’insieme delle nostre abitudini determina tutto ciò. È i’importante quindi la disciplina ma anche l’avere strategie utili, applicabili e che funzionino. Ed è quello che io propongo con il metodo IF da 23 anni.
"Le Vie dello Sport" è un progetto che nasce con l’obiettivo di creare un network di destinazioni, strutture e attività dedicate agli appassionati di sport di racchetta, offrendo un’esperienza sportiva unica e coinvolgente di Selena Pellegrini
“Le Vie dello Sport” si propone di valorizzare non solo i principali centri sportivi, ma anche le località turistiche che offrono esperienze legate al mondo degli sport di racchetta. Attraverso una mappatura accurata e collaborazioni strategiche, il progetto intende creare itinerari tematici che uniscano sport, benessere e cultura, incentivando il turismo attivo e sostenibile. Presenti in fiera due importanti realtà: ENIT, Ente Nazionale italiano per il turismo, che opera nella promozione dell’offerta turistica dell’Italia e Turespaña (Instituto de Turismo de España), organismo nazionale spagnolo che ha come obiettivo la promozione turistica della Spagna. Per molti, lo sport non è solo un’attività fisica, ma un vero e proprio stile di vita che influenza
anche le scelte di viaggio. Il progetto “Le Vie dello Sport” vuole rispondere a questa esigenza, offrendo esperienze uniche a chi desidera coniugare attività fisica e scoperta dei luoghi. Lo sport diventa così un modo per scoprire il mondo e vivere a 360 gradi il territorio, creando grandi opportunità per tutta la filiera turistica e i servizi collegati.
L’INIZIATIVA PUNTA A:
• creare un network di centri, hotel, resort e altre strutture che offrono servizi per gli sportivi;
• offrire visibilità alle destinazioni turistiche che investono in infrastrutture e eventi sportivi;
• coinvolgere brand e aziende del settore per sviluppare pacchetti dedicati agli appassionati;
Scoprila con noi
• facilitare l’incontro tra domanda e offerta nel mondo degli sport di racchetta.
“Le Vie dello Sport” sarà supportato da una piattaforma digitale dedicata, che permetterà agli utenti di scoprire le migliori destinazioni, prenotare esperienze e accedere a contenuti esclusivi.
L’evento di lancio di “Le Vie dello Sport” avviene nell’ambito di Racquet Trend Expo, con una presentazione ufficiale, testimonianze di esperti del settore e la partecipazione di aziende e istituzioni che sosterranno il progetto. L’appuntamento è il 7 marzo alle ore 11: vi aspettiamo al RT Evolution Forum in Sala Forum.
“Il turismo sportivo in Italia è un fenomeno che cresce anno su anno. Un volano per l’intera filiera che apporta benefici a hotel, agenzie di viaggio, tour operator e molto altro. Un contributo a questa fetta di turismo è sicuramente dettato dai risultati che nostri atleti raggiungono a livello internazionale. E poi c’è l’offerta che
ENIT S.p.A. | Ministero del Turismo
propone il nostro Paese. Crediamo che nel futuro prossimo il trend migliori, alla luce di un evento simbolo come quello dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026. Un effetto Olimpiadi già è visibile: notiamo i flussi in aumento e siamo pronti a cogliere questa immensa opportunità. I riflettori di tutto il mondo saranno
“La Spagna è una destinazione perfetta per la pratica di qualsiasi tipo di sport, sia a livello amatoriale che professionistico. Un ottimo clima e la qualità delle nostre infrastrutture e dei nostri stabilimenti fanno della Spagna la destinazione ideale per gli amanti dello sport in qualsiasi periodo dell’anno. Oltre ai nostri eccellenti servizi per praticare sport come golf, tennis, padel, sport acquatici o di montagna, la Spagna è anche sede di importanti competizioni sportive, da uno dei campionati di calcio più importanti del mondo alla Formula 1 o prestigiose competizioni tennistiche come la Coppa Davis o veliche come l’America’s Cup o il Sail GP. Non esitare, vieni in Spagna e goditi il tuo sport preferito con noi” - Blanca Pérez-Sauquillo López, Direttrice dell’Ente Spagnolo del Turismo a Milano e Console Aggiunto di Spagna a Milano.
Ecco nel dettaglio tutte le realtà presenti.
puntati sul nostro paese, avremo un notevole flusso di turisti in arrivo che, in seguito ai Giochi, si dedicheranno alla visita delle bellezze italiane. Dobbiamo essere uniti nel supportare questa filiera, cogliendo l’importanza dello sport e la sua incidenza sul benessere del comparto e sulla crescita del Paese” - Ivana Jelinic, AD di ENIT S.p.A.
ENTE SPAGNOLO DEL TURISMO spain.info
PER L’ANDALUSIA
• EPG Turismo y Deporte de Andalucía andalucia.org
Pádel Travel (Malaga) padeltravel.eu
• Nueva Alcántara Club (Malaga) nuevaalcantaraclub.com
• Higuerón Padel Center (Malaga) higueronsportclub.com
L’Higueron Sport Club a Malaga
PER LA REGIONE VALENCIA
• Turisme Comunitat Valenciana comunitatvalenciana.com/es/inicio
• Visit Benidorm visitbenidorm.es
• Patronato Turismo Costa Blanca costablanca.org
• Fundaciò Visit Valencia visitvalencia.com
Miglioramento delle performance atletiche, analisi sempre più accurate ed esperienze innovative per i fan. Quali sono gli effetti dell’ultima grande rivoluzione digitale?
di Selena Pellegrini
Lo sport è in continua evoluzione e, oggi più che mai, la tecnologia sta giocando un ruolo cruciale nel trasformarlo. Dall’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI) per migliorare le prestazioni degli atleti all’analisi avanzata dei dati, passando per soluzioni tecnologiche innovative che elevano l’esperienza dei tifosi, il mondo dello sport sta vivendo una vera e propria rivoluzione. L’AI viene utilizzata per analizzare dati biometrici e di performance degli atleti, consentendo loro di ottimizzare allenamenti e strategie. Ma le nuove tecnologie non migliorano solo le performance sportive, ma anche l’esperienza dei fan. Come? Vediamo alcune applicazioni.
Chatbot e assistenti virtuali: squadre e organizzazioni utilizzano l’AI per interagire con i tifosi attraverso chatbot personalizzati, migliorando il coinvolgimento e l’accesso alle informazioni.
Analisi dei social media: l’AI viene impiegata per monitorare le conversazioni online, aiutando i club a comprendere
meglio il comportamento dei tifosi e ottimizzare le strategie di marketing.
Realtà aumentata (AR) e virtuale (VR): tecnologie immersive che permettono ai tifosi di vivere esperienze uniche, come rivedere azioni di gioco in 3D o partecipare virtualmente agli allenamenti delle loro squadre preferite.
VR per simulazione di azioni in campo: strumenti innovativi per migliorare la preparazione tattica degli atleti e la formazione degli allenatori.L’adozione della tecnologia nel settore sportivo non si ferma qui. Ecco quali sono le ultime innovazioni.
AI e scouting sportivo: algoritmi analizzano dati dei giocatori per individuare nuovi talenti con maggiore precisione.
Allenatori virtuali: sistemi AI in grado di personalizzare gli allenamenti in base alle esigenze, migliorando la performance e riducendo il rischio di infortuni.
Wearable technology: sensori intelligenti che monitorano le condizioni fisiche degli atleti e forniscono feedback immediati.
Applicazioni gestionali in cloud: strumenti avanzati per l’ottimizzazione della gestione di club e squadre sportive.
L’Intelligenza Artificiale e le nuove tecnologie stanno ridefinendo lo sport, offrendo strumenti sempre più avanzati per atleti, squadre e tifosi. Se usate correttamente, queste innovazioni possono portare a un futuro più efficiente, coinvolgente e sicuro per tutti gli appassionati.
A Racquet Trend, tra gli espositori e nelle demo in campo, saranno presentate molte di queste innovazioni, dalle telecamere di monitoraggio alla VR per la simulazione tattica, fino alle più recenti “diavolerie” tecnologiche per migliorare le prestazioni, senza dimenticare le app più funzionali per la gestione dei flussi economici di un circolo sportivo o per la prenotazione di campi di gioco.
A Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, è stato avviato un progetto per recuperare la più grande struttura sequestrata alla criminalità organizzata in Campania.
“Campo Libero” sarà lanciato ufficialmente a Racquet Trend Expo di Selena Pellegrini
Uno spazio dedicato alla comunità e campi da gioco a disposizione di bambini e famiglie disagiate per praticare sport gratuitamente, incontrare campioni del cuore e contrastare qualsiasi tipo di discriminazione, promuovendo la cultura della legalità in un territorio vessato da anni dal malaffare. Una sfida ambiziosa lanciata dal Centro Jambo (Trentola Ducenta, Caserta) - il più grande bene confiscato in Campania, gestito dalla società CIS Meridionale coordinata dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata, sotto l’egida del Ministero dell’Interno - nell’ambito del programma dedicato all’inclusione sociale, allo sport e al benessere psicofisico di cittadini, turisti e stakeholder. Il progetto “Campo Libero” si propone di trasformare, per la prima volta in Italia, un bene confiscato alla criminalità
in un vero e proprio villaggio sportivo, diventando un modello nazionale di integrazione e un motore di rigenerazione urbana per l’intero territorio.
“Per Jambo lo sport è uno stile di vita, uno strumento educativo e una esperienza formativa fondamentale”, ha dichiarato Luigi Moscato, CEO di Jambo e CiS Meridionale. “Per i giovani è un momento di gioco e di divertimento per vivere in gruppo, rispettare le regole e sentirsi parte di un contesto sociale. Un veicolo di aggregazione e di riscatto, capace di aprire nuove prospettive anche nei contesti sociali più difficili e dispersivi, come il nostro. Ed è proprio questa la ragione per cui Jambo stimola, in modo concreto, processi di partecipazione allo sport che prescindono completamente dalle condizioni economiche, sociali e individuali delle persone”. Il temporary sport center del Jambo
ospiterà in estate impianti di tennis, padel, beach volley, fitness e street basketball aperti a tutti, valorizzando anche il turismo sportivo e le produzioni agroalimentari del territorio.
“Racquet Trend si fa promotore del progetto, aggregando risorse e stakeholder per creare un format replicabile”, ha affermato Luigi Spera, direttore generale di Racquet Trend. “L’obiettivo è rendere il progetto completamente sostenibile, grazie a un modello virtuoso di partnership in grado di coinvolgere aziende, istituzioni e sponsor per finanziare e gestire le attività. Brand sportivi, Enti finanziari, media e imprese locali potranno contribuire al progetto, adottando campi da gioco, sponsorizzando eventi e gare, fornendo attrezzature e stimolando azioni di mecenatismo sul territorio”.
Il progetto sarà presentato ufficialmente durante il forum “The Social Impact” di Racquet Trend, in programma a Milano Fiera sabato 8 marzo 2025, con gli interventi di Luigi Spera, Direttore gGenerale Racquet Trend, e di Luigi Moscato, CEO di Jambo e CIS Meridionale. All’evento sarà dato massimo risalto mediatico, nel segno della legalità, dell’inclusione e del riscatto sociale.
Inventato nel 1965 da Joel Pritchard, un membro del Congresso degli Stati Uniti, insieme al suo amico Bill Bell, il pickleball si pone al centro tra il tennis e il padel per regole e somiglianza. Tutto nacque dalla necessità di dare qualcosa da fare ai bambini in vacanza per evitare che si annoiassero troppo inventando di fatto uno sport da fare senza particolari attrezzature difficili da trovare.
LE PRIME RACCHETTE
DA PADEL ERANO DI LEGNO
All’inizio le racchette da padel erano fatte di legno. Questo le rendeva più rigide e pesanti, rendendo meno piacevole la fase del colpo. Bisogna dire che, in quel momento, non era un problema, perché gli appassionati ancora non conoscevano la differenza nel giocare con un altro tipo di materiale. Più tardi, il padel ha iniziato a evolversi e le esigenze dei giocatori hanno iniziato a influenzare il cambiamento.
LA PAROLA
INDICA UN PAREGGIO?
Nel tennis la parola “deuce” indica un punteggio di 40 pari. Contrariamente a quanto spesso si crede, la parola non significa “pareggio”, ma “due”, ovvero il numero di punti che si devono mettere a segno per portare a casa il match.
LO SCAMBIO INFINITO DI TENNISTAVOLO
Nei mondiali del 1963, a Praga, nella gara a squadre, il primo punto tra il polacco Alex Ehrlich e il romeno Paneth Farcas fu assegnato dopo uno scambio durato 2 ore e 12 minuti. Ad oggi record assoluto di durata.
IL GIOCO EFFETTIVO
IN UN INCONTRO DI TENNIS
La maggior parte di un incontro di tennis è costituito dalle preparazioni al servizio e dalle pause, mentre il gioco vero e proprio ricopre meno del 20% dell’intero incontro. Ad esempio, in un match di due ore, la palla in media è in gioco per non più di 30 minuti.
DELLA
Ad oggi il record per il match di tennis più lungo va all’incontro tra Nicolas Mahut e John Isner, durante il primo turno dell’edizione di Wimbledon 2010, che durò 11 ore e cinque minuti e che vide trionfare l’americano Isner.
UNA PALLINA DA PINGPONG?
La pallina da pingpong è vuota e sferica, deve pesare 2,7 grammi e avere un diametro di 40 mm. Può essere solamente bianca o arancione e il materiale può variare. Fino a poco tempo fa il più usato era la celluloide, ma nel 2014 l’ITTF ha deciso di bandire progressivamente questo materiale; quelle nuove sono generalmente in PVC o ABS. Proprio perché la pallina è molto leggera, non è possibile giocare a tennistavolo in luoghi aperti, dove anche una leggera brezza potrebbe spostarla improvvisamente.
NEL PUNTEGGIO TENNISTICO?
Ci sono diverse “leggende” dietro la storia della numerazione dei punti tennistici. Un’ipotesi interessante è quella che riguarda gli orologi. Si racconta che in passato punti si assegnassero spostando le lancette avanti di 15 minuti. 15, 30 e poi 40, non 45, perché in caso di parità a 45 uno spostamento di 15 minuti sarebbe valsa la vittoria e si optò per decretare il terzo punto come 40 e non 45, permettendo alla lancetta di avere più margine in caso di parità. Un’altra teoria sarebbe legata all’antico gioco francese “jeu de paume”. Si giocava con la mano e il campo misurava 90 piedi, 45 per lato. Quando il battitore segnava un punto si spostava in avanti di 15 piedi, poi 30, arrivando agli ultimi 10.
Per chi ama la lettura quanto il gioco, una selezione di libri dedicati ai due sport di racchetta più in voga. Dalla rivalità tra padel e tennis raccontata attraverso un intrigante giallo, ai segreti per migliorare strategie e tattiche, fino alle storie di grandi campioni come Novak Djokovic di Manuela Barbieri
“Lob. La vita è un pallonetto. Tennis contro padel: la guerra dei cinque giorni” di Giampaolo Roidi
“Padel nel pallone. Segreti e mentalità di un ex calciatore per diventare competitivo nel padel” di Dario Marcolin
L’Antico Ponte Tevere è un circolo di tennis storico della Capitale, rimasto fedele alla sua identità per ben 70 anni. Tre generazioni di giocatori si sono passate il testimone rinunciando ai campi da calcetto e ai nuovi sport di racchetta. Qualcosa però sta per cambiare. Per la prima volta, 358 soci dovranno decidere il futuro del circolo in un’assemblea straordinaria: accettare una proposta commerciale che potrebbe trasformare quei sedici campi o votare per difendere e preservare la propria storia del club? A complicare la situazione e aprire scenari imprevedibili, la morte misteriosa di un socio storico che apre scenari imprevedibili. Un giallo ambientato nel mondo del tennis che ha sullo sfondo l’eterna rivalità tra chi ama il gioco di difesa e chi preferisce invece l’attacco a rete.
Il libro indaga la passione per il padel tra gli ex calciatori, offrendo consigli utili su come affrontare questo sport con la stessa mentalità vincente che grandi campioni di calcio del calibro di Francesco Totti, Diego Milito, Robin van Persie e Fernando Llorente hanno saputo portare nel rettangolo verde. In che modo? Lavorando su aspetti fondamentali come l’attitudine mentale, la preparazione tattica, la resilienza e l’adattabilità. Attraverso consigli concreti e uno stile coinvolgente, l’autore accompagna il lettore in un percorso di crescita sportiva per affrontare al meglio le sfide in campo. A guidare il lettore è Dario Marcolin, ex calciatore e oggi commentatore tecnico e opinionista per DAZN.
“Novak. Nella mente di Djokovic” di Mark Hodgkinson “Alla scoperta del padel” di Gustavo Spector
Un viaggio nella vita e nella mente di Novak Djokovic, il tennista più vincente di sempre, ma anche uno dei più discussi. Amato e criticato, la sua immagine è tanto controversa quanto è complessa la sua storia personale. Mark Hodgkinson ricostruisce il percorso del campione serbo attraverso le voci di chi lo conosce meglio - amici, mentori, ex allenatori e persino avversari – componendo il mosaico di una personalità unica. Dai primi allenamenti in una Belgrado devastata dalla guerra alla detenzione in un centro australiano per migranti, fino al suo interesse per teorie salutistiche alternative. Per capire Djokovic, bisogna ripercorrere la sua storia. Solo così si possono comprendere le sue scelte, le sue “eccentricità” e quell’instancabile ricerca della perfezione che lo spinge sempre oltre.
Qual è l’impugnatura migliore per la vibora? Come si contrasta una nevera? Quale posizione è meglio avere in campo? Il libro “Alla scoperta del padel” di Gustavo Spector risponde in maniera approfondita a queste e a tante altre domande, guidando giocatori di ogni livello nel perfezionamento di colpi specifici e nella strategia di gioco. Questo manuale può essere consultato sia in modo tradizionale, dalla prima all’ultima pagina, oppure approfondendo di volta in volta l’argomento che più interessa. Corredato da decine di foto inedite scattate in campo, schemi di gioco, schede tecniche e illustrazioni esplicative, oltre a indicazioni, suggerimenti e curiosità, il volume raccoglie decenni di esperienza e passione. La stessa che ha contraddistinto la carriera di maestro di Gustavo Spector.
è una pubblicazione di Racquet Trend Expo powered by MagNet
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Selena Pellegrini
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Benedetto Sironi
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Marco Oddino
Daniele Pansardi
Selena Pellegrini
Cristina Turini
Questa pubblicazione è stata realizzata nel febbraio 2025 e viene diffusa gratuitamente. Le informazioni contenute sono a titolo indicativo e senza responsabilità da parte dell’editore e dei soggetti interessati.
Stampato da Ingraph S.r.l.