Snowbusiness Mag #02-2025

Page 1


SOMMARIO

TROVAPREZZI.IT: CRESCE L’INTERESSE PER SCI E SNOWBOARD (+59%)

IL ROADSHOW DI MILANO CORTINA 2026

È PARTITO DA MONACO DI BAVIERA

L’International Roadshow ha iniziato il proprio cammino, con la prima fermata presso il Consolato di Monaco di Baviera il 26 febbraio. Si tratta di un evento istituzionale a più tappe per raccontare il progetto di Milano Cortina 2026 fuori dai confini nazionali, con l’obiettivo di valorizzare i territori coinvolti e l’intero Sistema Paese. L’iniziativa promossa da Fondazione Milano Cortina 2026 in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il ministero dello Sport e dei Giovani, la Regione Lombardia, la Regione Veneto, e le Province Autonome di Trento e Bolzano è pronta a svilupparsi tramite la rete diplomatica delle ambasciate e dei consolati italiani nel mondo. La narrazione del Roadshow comprende due formati: un evento istituzionale e un’installazione digitale con foto e video intitolata “People Of Milano Cortina 2026”, composta da 26 immagini rappresentative o dipinti e tre video di cinque minuti che offriranno un’esperienza coinvolgente e trasversale.

Secondo i dati di Trovaprezzi.it a febbraio 2025 (1-15) le ricerche online per sci e snowboard sono aumentate del 59% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ancora più significativo l’incremento di interesse verso gli accessori per sci e snowboard (+257%) e gli scarponi da sci (+74% rispetto a 1-15 febbraio 2024). Dall’inizio dell’anno le ricerche complessive nelle categorie dedicate agli sport su neve hanno già superato quota 96 mila, a testimonianza di come gli utenti abbiano già confrontato online i prezzi in vista della settimana bianca. QualeScegliere.it, il portale nato per semplificare la scelta d’acquisto provando, analizzando e confrontando i prodotti in commercio, ha realizzato una guida dedicata agli sci, evidenziando pro e contro di ciascun modello per aiutare i consumatori a fare la scelta migliore e si può trovare sul loro sito.

IL COMPLEANNO DI ATOMIC PER I SUOI 70 ANNI

HELLY HANSEN

PASSA A KONTOOR BRANDS, INC.

Kontoor Brands, Inc. ha annunciato di aver raggiunto un accordo definitivo per acquisire il 100% delle azioni di Helly Hansen, attualmente di proprietà della Canadian Tire Corporation. Scott Baxter, presidente e ceo del gruppo, ha espresso grande entusiasmo, sottolineando l’opportunità di integrare il team del brand norvegese all’interno della compagnia e di lavorare insieme per costruire un futuro che generi valore significativo per tutte le parti coinvolte. Baxter ha anche enfatizzato che, grazie alla solida piattaforma globale di Kontoor e al suo comprovato track record di eccellenza operativa, l’azienda è ben posizionata per collaborare con il management di Helly Hansen per ampliare e rafforzare il business a livello globale.

Settanta candeline e un compleanno speciale per Atomic che, dal 13 al 15 febbraio 2025, ha celebrato il suo settantesimo anniversario con un evento memorabile: l’Atomic Experience “Shaping the Future of Skiing”. Questo esclusivo appuntamento, svoltosi in Austria tra Altenmarkt, sede storica del brand, e Saalbach, sede dei Campionati Mondiali di Sci Alpino 2025, ha offerto ai partecipanti un’immersione totale nel mondo Atomic, tra passato, presente e futuro. È stato coinvolto, nella fattispecie, un selezionato team italiano composto da oltre 70 persone con alcuni tra i migliori retailer del settore, esperti del mondo dello sci e ambassador del brand. Questa significativa partecipazione ha rafforzato ulteriormente il legame tra Atomic e i suoi partner italiani, creando un’occasione preziosa per scambiare conoscenze, condividere esperienze e discutere delle prospettive future del settore.

I LIGHT PILA 2025: TANTISSIME TORCE LED ROSA PER SOLIDARIETÀ

LA SKI AREA DEL MONTE PORA (BG) VESTE ROSSIGNOL

La ski area del Monte Pora in Val Seriana (BG) e Rossignol hanno siglato una partnership che è stata celebrata il 22 e 23 febbraio. Da una parte un comprensorio che ha scritto la storia dello sci, e dall’altra un marchio che ha lasciato il segno negli sport invernali. Nasce così l’accordo che nell’ultimo weekend di febbraio è stato sancito con uno ski-test gratuito dei migliori sci e scarponi Rossignol, inclusa l’attrezzatura della stagione invernale 2025/26. Secondo questa joint venture, tutto il personale della società IRTA SpA, dagli addetti agli impianti alle biglietterie, dai noleggi sci ai ristoranti sulle piste, sarà equipaggiato con tute e abbigliamento tecnico firmati Rossignol. Il marchio francese ha inoltre brandizzato il campo scuola e rifornito uno dei due noleggi gestiti da IRTA con sci e scarponi di ultima generazione. Inoltre, in estate sarà possibile noleggiare anche le mountain bike a pedalata assistita Rossignol.

L’undicesima edizione di I Light Pila del 15 febbraio 2025 ha registrato la presenza di 1.300 persone tra adulti e bambini nel comprensorio valdostano e la raccolta record di 18.500 euro, interamente devoluta a Komen Italia, mentre tantissime torce LED rosa hanno illuminato le piste di Pila. La fiaccolata in rosa, organizzata per sostenere Komen Italia nella lotta contro i tumori del seno, è stata partecipata sugli sci, con le ciaspole o a piedi, e chi ha voluto esserci semplicemente donando e godendosi lo spettacolo. Un evento che ha saputo unire sport, musica e beneficenza, grazie all’impegno del Consorzio Turistico L’Espace de Pila, di Pila S.p.A., dei maestri di sci della città, del Comune di Gressan, nonché degli sponsor e dei media partner che hanno supportato l’iniziativa.

LIVIGNO: PROVE DEI GIOCHI OLIMPICI INVERNALI CON IL TEST EVENT AERIALS & MOGULS

Livigno si avvicina sempre più all’esperienza a Cinque Cerchi grazie alle finali della Coppa del Mondo di Aerials e Moguls attese a metà marzo. Un appuntamento molto atteso, tanto da un punto di vista sportivo quanto mediatico e organizzativo, che si terrà al Livigno Aerials & Moguls, ai piedi del Carosello 3000. Le finali porteranno i migliori atleti e le migliori atlete al mondo sulle strutture del Piccolo Tibet, dove si sfideranno in tre spettacolari discipline, Moguls, Dual Moguls e Aerials, a caccia degli ultimi punti in palio per aggiudicarsi il trofeo della

Coppa del Mondo. Ancora più significativo è il fatto che le finali si configurino come un Test Event per i Giochi Olimpici Invernali, facendo da vera e propria prova generale per le strutture, gli addetti ai lavori e tutta la comunità. Il Test Event animerà il marzo livignasco, a partire dalla due giorni di allenamento prevista per il 9 e il 10, e a seguire poi con le gare maschili e femminili di Moguls, previste in data 11; di Dual Moguls, il giorno seguente; e di Aerials, che chiuderanno il programma, giovedì 13. Subito dopo è prevista l'Official Medal Ceremony.

STEFANO SACCONE È IL NUOVO PRESIDENTE DI PEAK PERFORMANCE

Stefano Saccone è stato nominato presidente di Peak Performance, e membro dell’Amer Sports global leadership team, a partire dal 1° aprile 2025, succedendo all’attuale presidente Sara Molnar. Stefano si unisce a Peak Performance dal ruolo di ceo di Woolrich, prima di aver ricoperto posizioni dirigenziali con VF Corporation, Nike e Ralph Lauren. Stefano porta un grande mix di esperienza di leadership globale del marchio nel settore dell'abbigliamento sportivo insieme all'esperienza omnichannel. Il nuovo presidente avrà sede a Stoccolma, in Svezia, e riferirà a Stuart Haselden, ceo Arc’teryx e Technical Apparel.

MASS AQUA DI VIST, DA RAINCOAT DEGLI ALLENATORI A UN URBAN CULT

C'è sempre più contaminazione tra il mondo degli sport outdoor e la moda. Un esempio è quello del raincoat Mass Aqua di VIST, una delle creazioni più interessanti del marchio: riflette il perfetto equilibrio tra funzionalità e stile ed è un esempio di come un capo d’abbigliamento progettato per un uso altamente tecnico possa evolversi in un must-have della street-wear. Inizialmente concepito per atleti e allenatori per offrire la massima protezione durante il riscaldamento e per proteggere dalla neve o dalle precipitazioni intense che si verificano durante le sessioni di allenamento e gare, questo capo di Vist Scuderia si è guadagnato una nuova popolarità anche al di fuori del mondo dello sport. La sua combinazione di linee pulite, materiali avanzati e colori audaci ha fatto sì che il capo conquistasse il cuore di molti appassionati di moda urbana, trasformandosi in un vero e proprio cult per chi cerca uno stile sportivo e al tempo stesso sofisticato. Le sue caratteristiche distintive, come la vestibilità oversize, le trame impermeabili e i dettagli minimalisti, si sono adattate perfettamente alle tendenze urban più recenti.

Stefano Saccone, presidente Peak Performance

Il Rapporto di Sostenibilità, Impatto e Legacy 2023 pubblicato da Fondazione Milano Cortina apre due discussioni importanti su ambiente e persone. E definisce due scenari distinti

di Sara Canali

IMovimenti Olimpico e Paralimpico hanno alla propria base un valore chiave: ovvero il concetto di sostenibilità, nelle sue componenti sociale, economica e ambientale. Negli ultimi eventi a cinque cerchi, queste tematiche si sono fatte sempre più centrali e sono stati fissati obiettivi ambiziosi come quello di organizzare eventi che perseguono la “neutralità” dal punto di vista dell’impronta di carbonio, a partire dall’edizione estiva dei Giochi di Parigi 2024 e da quella invernale di Milano Cortina 2026. Proprio l’appuntamento italiano ha l’ambizione di portare benefici alle comunità ospitanti, diventando un modello di riferimento nella transizione verso forme più sostenibili di tali eventi. L’obiettivo è quello di creare un’eredità concreta post Giochi e, al contempo, trasmettere alle generazioni future gli ideali dei Movimenti Olimpico e Paralimpico tramite un coinvolgimento attivo della rete di stakeholder locali, tra cui amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni sportive ed Enti del Terzo Settore. È stato quindi redatto, due anni fa, dalla Fondazione Milano Cortina 2026, il Rapporto di Sostenibilità, Impatto e Legacy 2023 che riguarda la fase di strategia e pianificazione.

I NUMERI OLIMPICI

6

SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

Nel dossier si sottolinea come l'organizzazione si impegni a garantire il massimo livello di tutela ambientale. I Giochi rappresentano un'opportunità per collaborare con gli stakeholder per proteggere la biodiversità, ridurre le emissioni di gas serra e promuovere l'economia circolare. Per questo motivo sono diverse le azioni che sono state intraprese, come avviare un dialogo con le associazioni per la protezione dell'ambiente, invitando rappresentanti nazionali e regionali a discutere temi cruciali come il Masterplan, gli impegni ambientali presi durante la fase di candidatura, la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e la strategia per l'approvvigionamento energetico delle sedi di gara. Ma quanto di tutte queste buone intenzioni è oggi realtà?

IL COSTO DELLE OPERE

Il 22 novembre 2021 è stata costituita la Società Infrastrutture Milano Cortina 2020 SIMICO S.p.A sul cui portale, a partire da ottobre 2024, è possibile accedere alla piattaforma digitale Open Olympics 2026 che offre sia dati scaricabili in formato aperto, sia una geolocalizzazione delle opere. Tali dati vengono aggiornati ogni 45 giorni. In riferimento all’ultimo caricamento del 15 gennaio 2025, con aggiornamento al 31 dicembre 2024, è stato stilato anche un report sui dati inerenti a 94 delle 100 opere del Piano delle Opere.

Secondo questo documento, la spesa totale prevista per il Piano delle Opere ha subito variazioni nel tempo: il DPCM del 26 settembre 2022 stimava un costo di

3,27 miliardi di euro, mentre il DPCM dell'8 settembre 2023 lo rivedeva a 3,6 miliardi di euro. Sulla base dei dati del portale di SIMICO aggiornati al 31 dicembre 2024, l’investimento economico totale si attesta oggi invece a 3.383.507.766,83 euro e mancano ancora sei opere.

EVOLUZIONE DELLA SPESA PREVISTA PER IL PIANO DELLE OPERE

Trenta delle opere presenti sul portale sono categorizzate come essenziali allo svolgimento dell’evento olimpico e paralimpico, mentre per più del doppio dei casi (64) si tratta di opere legate alla legacy dell’evento come interventi infrastrutturali di vario tipo, in misura predominante si tratta di lavori stradali o ferroviari con predominanza di opere stradali, che rappresentano il 70% degli interventi (28 opere), mentre le opere a rafforzamento del trasporto pubblico contano per il 30% (12 opere).

TIPOLOGIA DELLE OPERE DEL PIANO

L’ammontare della spesa destinata alle opere propedeutiche all’evento olimpico è di circa mezzo miliardo di euro (13% della spesa totale), mentre la spesa destinata alle opere di legacy è di quasi 3 miliardi di euro (87% della spesa totale). La spesa destinata alla realizzazione delle sole opere di legacy Stradali/Ferroviari è di 5,6 volte maggiore di quella destinata alle opere essenziali per l’evento olimpico. Il 50% delle opere è ancora in fase di progettazione o in gara, quindi non sono ancora iniziate. Mentre, al momento attuale, risultano concluse solo sei delle 59 opere previste per essere completate entro il 4 febbraio 2026. Il 10% del totale.

RIPARTIZIONE ECONOMICA DELLE OPERE DEL PIANO

6 sono le opere per cui i lavori sono già conclusi; 40 sono le opere per cui i cantieri sono all’opera; 8 sono le opere i cui lavori sono in gara per essere assegnati agli operatori economici che le realizzeranno; 40 opere sono ancora in progettazione.

Sul fronte della trasparenza circa l’impatto ambientale delle opere, il monitoraggio civico rileva una forte carenza di dati. L’analisi delle autorizzazioni richieste e ottenute rivela che:

• per il 60% delle opere non è stata fatta Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) perché non necessaria o valutata come tale;

• per il 16% delle opere è stata effettuata una qualche verifica di impatto ambientale;

• per il 23% delle opere è in corso una verifica preliminare di assoggettabilità a VIA.

Diverso il discorso che riguarda l’impatto sociale, che all’interno del Rapporto di Sostenibilità, Impatto e Legacy 2023 è ben illustrato mostrando la struttura e la composizione del personale di Fondazione Milano Cortina e il profilo demografico dello staff.

Al 31 dicembre 2022, la Fondazione conta 156 membri, di cui 139 dipendenti (inclusi tirocinanti e collaboratori) e 17 consulenti esterni. La distribuzione di genere mostra un 44% di donne e 56% di uomini, con una rappresentanza femminile del 36% nelle posizioni apicali.

L’età media del personale riflette un equilibrio generazionale: il 47% ha tra i 30 e i 50 anni, il 39% supera i 50 anni e il 14% è under 30, mentre cinque dipendenti appartengono a categorie protette.

L’83% dei dipendenti ha un contratto a tempo indeterminato, mentre il restante 17% include contratti determinati e collaborazioni. La Fondazione adotta misure per promuovere la parità di genere, allineandosi allo standard ISO 30415:2021 e alla prassi UNI 125:2022. Nei Giochi del 2026, si prevede il 47% di atlete donne nelle competizioni olimpiche e 176 quote riservate a donne paralimpiche, segnando un record storico.

MEMBRI DELLO STAFF PER CATEGORIA E FASCIA D'ETÀ
DONNE DONNE AI VERTICI STAFF
CAMPAGNA OPEN OLYMPICS 2026
PORTALE “OPEN MILANO CORTINA 2026” DI SIMICO
RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ, IMPATTO E LEGACY 2023

FENOMENO JAPOW: +600% IN UN SOLO ANNO

Il cambiamento climatico, la valuta favorevole e la neve, considerata tra le migliori al mondo, fanno del Giappone una vera Mecca del freeride

di Tatiana Bertera

Soffice, polverosa e asciutta. La neve giapponese è sicuramente tra le migliori al mondo e, proprio per questa ragione, si è guadagnata anche un nome proprio. Il termine coniato è Japow, cioè il composto derivante da Japanese + Powder. La passione per la cosiddetta polvere giapponese è cresciuta negli ultimi anni sempre più, fino ad un vero e proprio boom che ha fatto registrare, già a fine estate 2024, un incremento di prenotazioni per la stagione invernale pari al 600%. Solo la località Niseko, nell’inverno 2023/24, aveva registrato un aumento delle visite del 26% (fonte: Ski.com). Sebbene ci siano località sciistiche di alto livello a tre ore da Tokyo, la maggior parte degli amanti della neve fresca si dirige molto più a nord, sull’isola di Hokkaido, la più famosa area sciistica del Giappone. Durante la scorsa stagione invernale, 10 milioni di persone hanno timbrato i loro biglietti per gli impianti di risalita nei principali quattro resort dell’isola, con un notevole aumento del numero di nordamericani e europei. Località come Niseko e Furano (nell’Hokkaido), ma anche Hakuba e Nozawa Onsen (nella prefettura di Nagano, più vicina alla capitale) offrono piste ben tenute con infrastrutture moderne, graziosi rifugi dove godersi

del ramen fumante, un’ampia gamma di attività per tutti i livelli di esperienza e splendide onsen (sorgenti termali alla portata di tutte le tasche) dove rilassarsi e riscaldarsi.

SFIDE E INVESTIMENTI PER IL FUTURO - L’aumento di visitatori internazionali nelle località sciistiche giapponesi ha spinto il governo e gli operatori turistici a investire in nuove infrastrutture e servizi: tra questi il miglioramento del trasporto pubblico, l’ampliamento delle strutture ricettive e maggiore accessibilità delle informazioni in lingua inglese. Tra le sfide per il futuro c’è comunque, anche qui, il cambiamento climatico e la cosiddetta “prevenzione dell’overtourism”, cioè l’adozione di soluzioni o la creazione/implementazione di infrastrutture capaci di far fronte all’aumento dei turisti.

ORGANIZZARE UN VIAGGIO A HOKKAIDO - Mecca mondiale per gli amanti della neve fresca, è un'area unica al mondo per quantità (oltre che qualità) di neve, mediamente da 8 a 15 metri l'anno a seconda delle zone. Le montagne non sono alte ma si scia a partire dai 300-400 metri, anche vista mare, fino ad un massimo di 2.000-2.300 metri. Spesso, tuttavia, ci si ferma attorno ai 1.000 metri di quota a causa del maltempo (nevica quasi ogni giorno), del vento e delle temperature decisamente rigide. Da gennaio 2025 ANA (la compagnia di bandiera nipponica) ha istituito il volo diretta che da Milano Malpensa atterra direttamente a Tokyo, da qua, in meno di due ore, si giunge a Sapporo, capoluogo della prefettura dell’Hokkaido. Negli ultimi anni l’aumento degli sciatori dall’estero ha fatto sì che molte zone si siano attrezzate per accogliere i turisti: per questa ragione viaggiare, anche in autonomia, non rappresenta un problema. Le principali salite scialpinistiche sono descritte su siti come, ad esempio, Gulliver. In molti casi viene fornita anche la traccia gpx. Tuttavia, non conoscendo le zone e soprattutto la neve, è sempre consigliabile muoversi insieme a un professionista. Ci sono diverse guide alpine anche in Italia che, ogni anno, organizzano viaggi in Giappone.

_INTERVISTA A MICHELE COLTURI

Da Bormio al Giappone, il professionista ci ha dato qualche dritta per chi decide di fare questa esperienza

Ciao Michele, quando sei stato per la prima volta in Giappone?

Attorno al 2015. Ci sono stato come viaggio personale perché appassionato della cultura di questo bellissimo Paese. Il primo viaggio “con clienti” è arrivato però solamente lo scorso anno ed è stato una bella esperienza, da ripetere senza alcun dubbio. Noti anche tu un aumento di richieste da parte di persone che desiderano un'esperienza sulle nevi del Giappone?

Sì, i social che pubblicizzano questa neve fotonica, il cambio valuta favorevole e l’aumento di alloggi a portata di tutte le tasche hanno contribuito fortemente a rendere in Giappone una meta sciistica molto ambita.

Cosa ti viene richiesto soprattutto? Scialpinismo oppure freeride, che in Giappone si può praticare agevolmente anche usando gli impianti?

Le richieste principali sono per il freeride, proprio perché il Giappone offre anche questa possibilità e chi affronta i costi di questo viaggio non vuole sprecare nemmeno un po’ di questa neve. In questo senso, per molti, la parte di risalita con le pelli viene considerata “tempo perso”.

Di norma, i clienti, fanno richieste precise (a livello di località) oppure si lasciano consigliare?

In genere i clienti arrivano esprimendo semplicemente il desiderio di sciare su quella neve, non hanno molte idee della località in cui praticare. È compito quindi del professionista capire le esigenze e consigliare la location migliore.

Dove preferisci portarli e perché?

I grandi classici, imperdibili, sono Hokkaido e, per i più desiderosi di ambienti alpinistici, le cosiddette “alpi giapponesi” (Nagano).

Che caratteristiche deve avere lo sciatore che si approccia a un viaggio di questo tipo?

Direi la capacità di sapersi muovere su tutti i tipi di terreno innevato, perché anche facendo freeride può capitare di trovarsi ad affrontare qualche tratto più tecnico e impegnativo. Bisogna distinguere poi lo sciatore giovane dallo sciatore più maturo: sarà compito della

guida creare il gruppo con il giusto mix di caratteristiche e proporre esperienze adatte alle diverse esigenze e capacità.

Attrezzatura propria o noleggio?

Sempre propria, nonostante in Giappone trovi tutto. Io consiglio, se possibile, di avere due paia di sci. uno freeride (largo) e uno più stretto (non sotto il 90-95 al centro) per lo scialpinismo. Di solito in Giappone sconsiglio sci troppo lunghi in quanto l’attività, che spesso si svolge nei divertentissimi boschetti pieni di powder, non permette di raggiungere velocità molto elevate.

Quali sono le maggiori difficoltà che si possono incontrare e come risolverle?

Le maggiori difficoltà, fermo restando che è una Nazione organizzatissima e “facile” da girare, possono riguardare gli aspetti organizzativi oppure i componenti del gruppo, per questo è sempre consigliabile una buona pianificazione.

Ci sono altre località nel mondo altrettanto belle per skialp e freeride, a tuo parere?

Il Canada resta sempre una meta meravigliosa. Quest’anno ho avuto modo di sperimentare ottima neve anche in Georgia.

A sinistra, Michele Colturi delle Guide Alpine Bormio con alcuni clienti in Hokkaido
© Michele Colturi

NUOVA IDENTITÀ, STESSI VALORI

Nasce Visit Paganella, un'innovativa visione sul futuro del turismo. Un rebranding che mette al centro le persone e l'ambiente per un'offerta sostenibile e free season di Sara Canali

Non chiamatela più Dolomiti Paganella. La località turistica trentina si trasforma e nasce Visit Paganella che rappresenta una nuova visione del futuro del turismo. Il nuovo brand accompagnerà la promozione dell’altopiano trentino verso una comunicazione più coerente e legata ai valori del territorio coinvolgendo tutti i singoli consorzi che ne fanno parte e che rappresentano delle sottomarche del marchio Visit Paganella e che ne condividono le stesse linee guida di design, da Andalo a Molveno e così via. Questo risultato è la conclusione di un percorso di rinnovamento avviato dalla comunità nel 2019 con il progetto Dolomiti Paganella Future Lab, un laboratorio per elaborare strategie di sviluppo sostenibile e responsabile. Quello che ne è derivato, non è solo una nuova identità comunicativa, ma anche grafica ispirata alla natura e alla cultura alpina grazie a un logo ideato in collaborazione con l’agenzia danese Frame & Work che si ispira ai timbri dei rifugi alpini, stemmi tradizionali e segnavia montani. Al centro campeggia un abete stilizzato, reso con linee semplici e colori che richiamano l’enrosadira delle Dolomiti e il verde dei boschi. L’obiettivo è comunicare i contenuti della Carta dei Valori, che orienta lo sviluppo della destinazione verso una crescita responsabile, sostenibile e attenta alla comunità locale. A completare il rinnovamento ci pensano due siti web distinti: VisitPaganella.it, ovvero un portale "ispirazionale", con immagini e storie concepite per coinvolgere i visitatori e trasmettere la bellezza della Paganella e Ktips.visitpaganella.it, dedicato invece a informazioni logistiche e di servizio aggiornate in tempo reale, dalle aperture degli impianti agli eventi local. Della nuova offerta turistica ne parla Luca d'Angelo direttore dell'APT Visit Paganella.

Da che idea nasce questo rebranding?

Quello che ci interessa è raccontare quali sono i valori di questo territorio, della sua comunità e delle persone che vivono qui e che si danno da fare con una grande passione per ospitare le persone che ci vengono a trovare. Solo in questo modo crediamo di poter restaurare un rapporto più profondo con i nostri ospiti e far capire loro che le scelte che il territorio fa, che a volte possono sembrare anche limitative in termini di numeri o di prezzi, sono frutto di un ragionamento. C’è la volontà di tenere i flussi turistici il più possibile equilibrati per preservare anche la qualità della vita della comunità che vive e risiede qui e l'ambiente.

La Paganella rappresenta un esempio virtuoso di differenziazione turistica stagionale. Come avete lavorato in questo senso?

Si tratta di un percorso iniziato ben dieci anni fa con l’idea di investire seriamente anche nell’offerta turistica delle altre stagioni oltre l’inverno e si è concretizzata in maniera molto forte con il progetto Dolomiti Paganella Future Lab del 2019, un grande laboratorio in cui abbiamo voluto immaginare, con tutta la comunità dei residenti, il futuro del territorio e della destinazione turistica. Obiettivo: un modello di sviluppo equilibrato. All'interno di questi ragionamenti è emersa in maniera forte la necessità di rafforzare l'inverno, ma di lavorare molto anche per primavera, estate e autunno. Per questo abbiamo fatto investimenti importanti con stakeholder come le nostre amministrazioni comunali, le unità di impianti e gli albergatori sul versante dell'outdoor, in particolare con il focus della bike.

A oggi, per l’inverno, lo sci quanto incide nella scelta del vostro visitatore?

La scelta dello sci è ancora determinante e trainante per i nostri ospiti, nonostante le criticità portate dagli ultimi inverni. Essendo noi una località a forte vocazione family, il ruolo dei maestri di sci e la domanda di corsi per bambini che iniziano a sciare è fondamentale. Ovviamente, questo porta a sviluppare altre attività collaterali come le passeggiate sulla neve, o rende centrale il tema del food, del wellness e dell’accoglienza.

Quanto investite per migliorare ogni anno l’efficienza del comprensorio?

Gli investimenti sono tanti e continui sia in ambito tecnologico e soprattutto in manutenzione. Un comprensorio è una macchina molto complessa, soprattutto per funzionare in tutte le quattro stagioni. C'è un'attenzione particolare soprattutto da parte delle società impiantistiche a continuare a rinnovarsi.

Rispetto alle altre stagioni, l’inverno gioca ancora un campionato a sé stante?

Oppure possiamo parlare di numeri simili di affluenza?

Nonostante la volontà di un’offerta season free, l'inverno ha ancora un ruolo molto importante. Sul totale delle presenze, la stagione fredda oggi pesa circa un 48% del totale. Ovviamente l'inverno è molto concentrato, perché parliamo di quattro mesi ad alta intensità da dicembre fino a fine marzo. Mentre nelle altre tre stagioni le presenze sono più diluite, con flussi importanti a luglio e agosto.

Ci parli della app che avete sviluppato?

In Paganella abbiamo sviluppato l'app Mowi, nata su stimolo della nostra azienda per il turismo, e creata da una startup locale. Oggi questa app è utilizzata in tutta Italia e si sta espandendo anche in Europa, diventando un punto di riferimento per chi ama andare in bici, soprattutto con una dimensione gravity, quindi in discesa, ma non solo. Abbiamo sviluppato, insieme ad altri territori, una versione ski che permette di godersi appunto itinerari, sia le piste di sci alpino, ma anche scialpinismo e ciaspole, e abbiamo iniziato a lavorare sul tema dati, machine learning e intelligenza artificiale.

Luca d'Angelo, direttore dell'APT Visit Paganella

SAUDI LIFESTYLE WEEK

Si terrà a Riyadh dal 6 all’8 ottobre 2025 e sarà un evento annuale che promette di diventare un punto di riferimento per il business internazionale nei settori della moda, dello sport e del design di Karen Pozzi

Questo nuovo evento, organizzato da Honegger Srl in collaborazione con Riyadh Exhibitions Company Ltd, offrirà tre fiere b2b di grande rilevanza: Saudi Fashion, Saudi Sport e Saudi Design. L’appuntamento si terrà presso il Riyadh International Convention & Exhibition Center (RICEC), un’area espositiva di prestigio nel cuore economico dell’Arabia Saudita.

LA LOCATION

Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita, è diventata un epicentro di innovazione e sviluppo. Con la Vision 2030 che sta rapidamente diventando realtà, sta compiendo importanti passi verso la diversificazione e la sostenibilità economica, aprendo le porte a nuove opportunità per le imprese di tutto il mondo. L’Arabia Saudita sta diventando sempre più un hub per gli investimenti internazionali, e la Saudi Lifestyle Week è il palcoscenico ideale per entrare in contatto con questo mercato in crescita.

UN HUB INTERNAZIONALE

La Saudi Lifestyle Week nasce con l’obiettivo di essere un punto d’incontro tra marchi internazionali e il sistema distributivo multicanale saudita che sta crescendo rapidamente e si prevede che genererà un giro d’affari di 60 miliardi di dollari entro la fine del 2025, offrendo incredibili opportunità a livello globale. Un evento che mira a mettere in relazione tre settori fondamentali per la crescita del mercato locale: Saudi Fashion, dedicata a moda, calzature, accessori, lingerie e beachwear; Saudi Sport, focalizzata sull’abbigliamento e l’attrezzatura sportiva; e Saudi Design, incentrata su arredamento e interior design. Un’iniziativa che non solo promuove l’incontro tra domanda e offerta, ma che si inserisce nel contesto di una Arabia Saudita sempre più aperta e pronta a diventare un hub commerciale globale.

SAUDI SPORT

Saudi Sport offrirà una piattaforma ideale per brand globali del settore, desiderosi di entrare in un mercato sempre più propenso all’acquisto di abbigliamento e attrezzature di alta qualità. Si prevede che il mercato globale dell’abbigliamento sportivo aumenterà in quest’area fino a superare i 440 miliardi di euro nei prossimi due anni, con un incremento medio dell’8%. Dopo aver guadagnato 6,3 miliardi di dollari nel 2023 (oltre il 14% in più rispetto al 2020), le vendite globali del settore dell'abbigliamento sportivo prevedono un tasso di crescita annuo composto del 4% nei prossimi cinque anni. Lo sport è entrato naturalmente a far parte della routine quotidiana delle persone, grazie all'alto bisogno di benessere, di vita sana e al delinearsi di una nuova cultura della bellezza e della forma fisica promosso dagli ingenti investimenti pubblici. Questi fattori hanno un impatto anche sulla crescita del business dell’abbigliamento sportivo. Saudi Sport offrirà una piattaforma ideale per brand globali del settore, desiderosi di entrare in un mercato sempre più propenso all’acquisto di abbigliamento e attrezzature sportive di alta qualità.

SAUDI FASHION

Saudi Fashion sarà un evento fondamentale per le aziende internazionali che desiderano entrare nel fiorente mercato della moda saudita. Il sistema di distribuzione multicanale, in costante espansione, offre nuove opportunità di business, mentre l'interesse dei consumatori sauditi per il fashion internazionale promette di alimentare ulteriormente questo segmento in crescita.

SAUDI DESIGN

L’arredamento e l’interior design sono settori chiave nel panorama commerciale saudita. Nel 2024, il mercato dell’arredamento ha registrato un fatturato di 8,17 miliardi di dollari, con previsioni di ulteriore crescita negli anni successivi. Saudi Design evidenzierà le ultime tendenze nel settore dell’arredamento, offrendo opportunità alle aziende internazionali di entrare in un mercato in forte espansione.

L'ARABIA SAUDITA INCONTRA GLI SPORT INVERNALI

Pensavamo che l’Arabia Saudita fosse solo una meta turistica marittima, e invece sarà sede dell’edizione 2029 dei Giochi Asiatici su neve e ghiaccio. L’evento si terrà in una località di montagna per la precisione nel resort di Trojena, sul Mar Rosso, in via di progettazione e che secondo i piani verrà completato nel 2026 al costo previsto di 500 miliardi di dollari.

Il resort di Trojena sarà la “zona montuosa” di Neom, un progetto urbanistico guidato dal principe ereditario Mohammed Bin Salman nell'ambito del piano di sviluppo Vision 2030 del regno per ridurre la dipendenza dal petrolio e trasformare l'economia, anche sviluppando lo sport. I sauditi stanno praticamente costruendo una città del futuro che avrà come protagonisti il lusso, l’innovazione e la sostenibilità e che sarà alimentata a energia rinnovabile. Del complesso faranno parte strutture idonee per ben 100 attività sportive, non solo per la neve, ma anche acquatiche e di mountain bike. L'ente turistico della zona vanta lo slogan: “I turisti a Neom potranno fare snorkeling e sciare lo stesso giorno”.

“Trojena ridefinirà il turismo di montagna nel mondo creando un luogo basato sui principi dell’ecoturismo. Inoltre, conferma il nostro impegno a far parte dello sforzo globale per la protezione dell’ambiente. Trojena sarà un’importante aggiunta al turismo della regione, un esempio unico di come l’Arabia Saudita stia creando destinazioni basate sulla sua diversità geografica e ambientale. Questa visione lungimirante garantirà che il turismo di montagna sia un altro flusso di entrate a sostegno della diversificazione economica del Regno, preservando al contempo le sue risorse naturali per le generazioni future”.

Mohammed Bin Salman, principe ereditario

INFO: saudilifestyleweek.com

© Camilla Pizzini

QUANDO L’APRÈS-SKI RAGGIUNGE LE VETTE DEL DIGITAL

Super G, la prima catena di mountain club in Italia, ha riscritto le regole del vivere la montagna dove il “condivivere” viaggia di pari passo tanto nella vita reale quanto sui social. Con una strategia online mirata dove l’experience non si esaurisce con l’ultima neve, ma continua attraverso uno storytelling costante per tutto l’anno

di Cristina Turini

Lo dice anche il celebre brano de Il Pagante: “Metto giù gli sci, vado al Super G”. Con una vera e propria mountain chain partita da Courmayeur 11 anni fa, approdato anche a Madonna di Campiglio e Cervina a dicembre 2024, il Super G non si ferma, anzi, con un’apertura prevista prossimamente a Cortina, quadruplica la sua offerta riscrivendo le regole del vivere la montagna e creando un'esperienza che va ben oltre le tradizionali vacanze invernali. L’iconico après-ski è soprattutto un’esperienza sociale dove il “condivivere” diventa un momento di spensieratezza che viaggia di pari passo tanto nella vita reale quanto sui social, creando una comunità virtuale solida e autentica, grazie alle quale l’experience dell’après-ski non si esaurisce con l’ultima neve, ma continua online attraverso uno storytelling costante per tutto l’anno.

LA STORIA DIGITALE DEL SUPER G

Dal 2013, Super G ha costruito una solida presenza online, consapevole che per entrare in sintonia con il suo target principale – i giovani – fosse essenziale investire nel digitale e sviluppare competenze

IL SUPER G COURMAYEUR SU FACEBOOK

specifiche per comunicare sui loro canali preferiti. Questo approccio ha permesso al brand di evolversi parallelamente ai cambiamenti sociologici e alle trasformazioni delle piattaforme digitali. Da Facebook a Instagram, fino a TikTok, Super G ha saputo adattarsi ai linguaggi e ai formati più efficaci, riuscendo a creare un legame autentico e in costante espansione con la sua community. Un legame che in parallelo si rafforza anche nell'esperienza fisica, fondamentale per creare una narrazione che poi continua online, alimentando un circolo virtuoso tra l'esperienza reale e quella virtuale.

IL VALORE STRATEGICO DEI SOCIAL

I social media hanno sempre giocato un ruolo cruciale nel posizionamento di Super G, contribuendo a trasformarlo in un vero e proprio "love brand" e a costruire una community solida e altamente coinvolta. Oggi, i canali rappresentano un asset strategico di crescente valore, non solo per il marchio, ma anche per i partner commerciali, ai quali offrono un accesso privilegiato a un pubblico altamente profilato e fedele. Questi spazi digitali consentono di condividere con-

Uni ti, Regno Unito, Bra si le, Francia, Germ a nia, S pagna, Australi a , Gr ecia)

A oggi, la pagina social di Super G Courmayeur conta 12.000 follower. Tuttavia, l’utilizzo di Facebook si concentra su un pubblico con un'età mediamente più elevata rispetto a quello su Instagram, dove si riscontra maggiore engagement. L'attività su Facebook è mantenuta esclusivamente per scopi di presenza istituzionale e mantenimento, senza rappresentare una piattaforma strategica per la comunicazione principale del brand. È stata aperta per questioni di sponsorizzazione la pagina Facebook di Super G Cervinia e Super G Campiglio.

tenuti instaurando un dialogo autentico con la community. Grazie a una strategia ben definita, Super G è diventato un punto di riferimento per i brand che cercano di intercettare e coinvolgere un target preciso (l’après-ski generation) in un contesto esclusivo e immersivo, raggiungendo livelli di engagement e interazione che ne consolidano ulteriormente il successo.

UN'OFFERTA BASATA SUI DATI

Super G utilizza il dato come strumento fondamentale per ottimizzare ogni aspetto dell'esperienza offerta: la visione chiara e dettagliata del proprio pubblico arriva anche dagli investimenti in siti web, dashboard, app e piattaforme per la raccolta e l'analisi dei dati. Questo ha permesso di affinare le strategie in modo preciso, influenzando direttamente la programmazione degli eventi, la gestione dell'ospitalità e le collaborazioni con i brand. L'uso di strumenti avanzati per il monitoraggio consente di personalizzare le esperienze, adattandole alle aspettative delle diverse fasce di pubblico, come l'après-ski generation (18-35 anni) e l'upscaling generation (35-55 anni).

IL SUPER G SU TIKTOK

• Visualizzazioni video: 7.8 MLN

• Visualizzazioni del profilo: 175K

• Mi piace: 542K

• Commenti: 53K

• Condivisioni: 60K

Dal 1° settembre ad oggi, i risultati digitali parlano chiaro:

Le performance digitale dal 1° settembre a oggi:

• Super G Courmayeur si conferma il punto di riferimento dell’après-ski sulle Alpi con 7,4 milioni di visualizzazioni e oltre 97.000 interazioni

• Super G Courmayeur si conferma il punto di riferimento dell’après-ski sulle Alpi con 7,4 milioni di visualizzazioni e oltre 97.000 interazioni.

• Super G Campiglio , alla sua prima stagione, ha già totalizzato 11 milioni di visualizzazioni e più di 210.000 visite al profilo, un risultato molto importante.

• Super G Campiglio, alla sua prima stagione, ha totalizzato 11 milioni di visualizzazioni e più di 210.000 visite al profilo, un risultato molto importante

• Super G Cervinia , altra new entry, ha raggiunto 3,5 milioni di visualizzazioni e oltre 67.000 visite al profilo, segno di un forte interesse per la destinazione.

• Super G Cervinia, altra new entry, ha raggiunto 3,5 milioni di visualizzazioni e oltre 67.000 visite al profilo, segno di un forte interesse per la destinazione

• Meraviglioso , il nostro format di Italian Singing Restaurant, ha generato 1,3 milioni di visualizzazioni, consolidando la sua identità nel panorama dell’eat-ertainment.

• Meraviglioso, il format di Italian Singing Restaurant, ha generato 1,3 milioni di visualizzazioni, consolidando la sua identità nel panorama dell’eat-ertainment

LE PERFORMANCE DIGITALI DELLA STAGIONE IN CORSO

Super G ha ospitato oltre 120 eventi live con artisti di grande calibro come i rapper Guè Pequeno, Anna Pepe e Lazza, attirando più di 60.000 presenze nelle sue destinazioni. Ma l’esperienza non si limita solo ai concerti dal vivo: ogni evento diventa una fonte di contenuti che viene amplificata attraverso foto, video e storytelling, estendendo la visibilità del brand e dei suoi partner ben oltre le montagne. I social media trasformano ogni performance in un asset digitale che continua a vivere nel tempo, mantenendo il legame con la community e generando milioni di visualizzazioni e interazioni, consolidando ulteriormente il posizionamento di Super G nel panorama digitale. Nella stagione in corso, Super G ha potenziato la sua strategia, con nuovi profili social per Cervinia e Campiglio, un sito web integrato e un investimento in pubblicità e contenuti. Grazie a TikTok, Instagram e contenuti virali, il brand ha rafforzato il legame con il pubblico, generando milioni di interazioni. L'intrattenimento live continua a stimolare l'engagement online, mentre le collaborazioni con piattaforme come Xceed ottimizzano l'esperienza. Super G si conferma così un brand che supera i confini stagionali, ampliando la sua rilevanza digitale.

Il canale TikTok di Super G ha registrato una crescita straordinaria, grazie all'appeal del brand e alla qualità dell'intrattenimento offerto. Con 7,8 milioni di visualizzazioni video e 175K visite al profilo, la strategia di contenuti ha generato un forte engagement, testimoniato da 542K like, 53K commenti e 60K condivisioni. Dopo aver lanciato la pagina l'anno scorso con una base di 1.000 follower, quest’anno è stata adottata una strategia più mirata, creando contenuti allineati con i trend del momento e coinvolgendo le Super Princess, le brand ambassador. L'acquisizione di piu di 8,2K nuovi follower in pochi mesi è una chiara indicazione dell'interesse crescente del pubblico, con un eccellente potenziale di fidelizzazione. Continuando a ottimizzare la frequenza dei contenuti virali e stimolando interazioni dirette, il canale ha tutte le carte in regola per consolidarsi come il punto di riferimento nell’entertainment montano.

LO SPORT CHE MIGLIORA LA VITA

Al MINI Moutain Mash di Madonna di Campiglio hanno trovato largo spazio anche progetti di responsabilità sociale come Mum On Board e Chill Foundation. A raccontarlo è la responsabile Silvia Zucchiatti di Gabriele Vazzola

Non solo performance: lo snowboard può essere molto di più. Lo sa bene Burton che, nell’organizzare il suo evento MINI Mountain Mash a Madonna di Campiglio, ha voluto mettere al centro i temi di inclusione e parità di genere trasformando lo sport in un mezzo per creare legami e ricordi indimenticabili. Il 25 e 26 gennaio 2025, dalle 10 alle 13, uno degli eventi che ha animato la kermesse è stato Mums on Board, un’esperienza unica sulla neve, dedicata alle mamme e ai loro figli per divertirsi insieme e imparare cose nuove. Un modo per normalizzare il fatto che l’avere figli non debba rappresentare un limite, ma un modo nuovo di vivere la propria passione senza dover rinunciare a nulla. A coordinare il progetto per l’Italia è Silvia Zucchiatti che lavora con Burton da vent’anni e che ha sempre dimostrato una spiccata sensibilità per le tematiche sociali. Sempre lei, infatti, è la responsabile per il nostro Paese di un’altra importante realtà firmata dal brand americano: la Chill Foundation, un’iniziativa che dal 1995 ha regalato un sogno a più di 30.000 giovani, lavorando con più di 2.000 ragazzi all'anno. Fortemente voluta da Jake e Donna Carpenter, fondatori di Burton Snowboards, la fondazione ha l’obiettivo di far provare l’esperienza di sport da tavola a ragazzi provenienti da situazioni di disagio economico, fisico e sociale per regalare un momento di spensieratezza. Chill collabora con agenzie di servizi sociali e altre di salute mentale, programmi di affidamento, programmi di giustizia minorile e scuole nelle comunità locali per coinvolgere i giovani partecipanti. In occasione del MINI Mountain Mash, abbiamo avuto l’opportunità di farci raccontare queste due iniziative direttamente da Silvia Zucchiatti.

Per la prima volta qui a Madonna di Campiglio è stata proposta l’iniziativa di Mums on Board. Di cosa si tratta esattamente?

Mums on Board è un progetto che sostiene donne che, anche dopo la maternità, non vogliono rinunciare alla loro passione di sport da tavola, magari condividendola con i figli. È un tema che sento molto mio visto che ho due figli, ma non ho mai voluto rinunciare allo snowboard. Questa idea arriva da un’esperienza simile che avevo iniziato nei surf camp insieme alla campionessa italiana Valentina Vitale e volevo portarla sulla neve. Siamo alle prime esperienze, ma devo dire che anche senza averlo promosso troppo, ha già avuto un buon riscontro.

Qual è la mission di Mums on Board?

Lo scopo è quello di ridare alle mamme il tempo per inseguire le proprie passioni e fare comunità tra genitori e figli. In Mums on Board i bambini fanno snowboard insieme con un istruttore, ma vengono organizzate anche delle attività extra con la presenza di baby sitter e animatori. Quando non sono sulla tavola possono quindi divertirsi tra di loro e fare gruppo. Esistono già programmi simili nel mondo dello sci e stiamo cercando di colmare questo gap anche con la tavola. Questa iniziativa nasce dai bisogni delle mamme, di appropriarsi del proprio tempo e gestire passione e famiglia. Io vivo per stare con i miei figli ma mi accorgo che istintivamente fatico a staccarmi da loro. Mums on Board mi permette di farlo in un contesto adatto e mirato. In più il camp aiuta anche i bimbi a migliorare in fretta e arrivare a livello per poter sciare con gli adulti.

Sei anche la coordinatrice italiana della Fondazione Chill, una realtà oramai consolidata. Ci racconti questo progetto? Il progetto Chill è nato nel 1995 per ispirare i giovani e portare equità sociale nel mondo degli sport outdoor. A oggi, più di 30 mila ragazzi hanno partecipato all’iniziativa voluta dai fondatori di Burton Snowboards: Donna e Jake Burton Carpenter. Il programma è rivolto a chi è affetto da malattie e a chi arriva da contesti familiari o sociali difficili. È molto bello ridare il sorriso a questi ragazzi. Dai 18 anni si può accedere anche al progetto Chill Alumni, con questo li portiamo a lavorare nel settore dello sport. Tanti di questi vivono in case famiglia o sono reduci da storie difficili. Le fondazioni, le scuole, gli ospedali e le associazioni con cui ho contatti selezionano i ragazzi. Noi forniamo tavole, attacchi, scarponi e copriamo le spese di viaggio e skipass, mentre Chill copre le spese di tutto il resto, compreso il costo dei maestri. Dietro ci sono dei principi davvero nobili: si cerca anche di far capire ai ragazzi valori come la pazienza, il coraggio e la perseveranza nel raggiungere i propri obbiettivi, spingendoli a sviluppare la capacità di affrontare le difficoltà che la vita può presentare e migliorare la fiducia in se stessi. Davanti c’è lo sport, ma dietro ci sono i valori che esso è in grado di trasmettere.

Il primo programma di snowboard di Chill Italy è stato lanciato in collaborazione con B-Factory nel 2007. Oggi Chill Italy opera durante tutto l’anno con programmi di snowboard, skateboard e surf per giovani collaborando con varie scuole, agenzie giovanili, programmi sociali e partner di sport da tavola per fornire questi programmi con la copertura di tutti i costi associati. I programmi della fondazione utilizzano il processo di apprendimento esperienziale oltre a un programma di studio basato sui valori fondamentali per aiutare i giovani a crescere personalmente e a capire che esiste una via d’uscita a una situazione di disagio, ispirandoli e motivandoli.

Silvia Zucchiatti, responsabile dei progetti Mum On Board e Chill Foundation
Clicca qui per fare una donazione
LA VERSIONE ITALIANA DELLA FONDAZIONE

The mountain people.

Al diradarsi delle nubi e allo sciogliersi del paesaggio, le montagne diventano il nostro punto d’incontro.

scopriamo insieme nuovi percorsi e si creano legami sulla vetta.

Dove

Nella prima foto, da sinistra, il local Max Odell, Aurel Lardy, Vivien Bruchez, Jules Sociè, Pierre Cadot e il fotografo americano Matthew Tuff

Nella foto al centro, Aurélien Lardy

Nella foto sopra, la vetta del Fitz Roy nella Patagonia argentina

COME UNA PENNELLATA SULLA NEVE

Sono tracce artistiche quelle lasciate dagli sciatori sulle discese del massiccio del Fitz Roy nel nuovo film di Picture “Painting The Mountains”. Un omaggio al freeride più puro di Sara Canali

Painting The Mountains è molto più di un film perché racchiude un’avventura che si mescola alla passione. I protagonisti di questo lungometraggio realizzato da Picture sono un fotografo e tre sciatori accomunati da una sola visione artistica. Obiettivo: rendere omaggio a una delle catene montuose più imprevedibili del mondo, il massiccio del Fitz Roy nella Patagonia argentina, e alla comunità sciistica appassionata. Disponibile sul canale YouTube del brand dal 9 febbraio, il lavoro racconta attraverso la lente di Matthew Tufts, giornalista e fotografo, le imprese degli sciatori francesi Aurélien Lardy, Vivian Bruchez e Jules Socié mentre affrontano alcune delle linee più ripide mai sciate.

I PROTAGONISTI – Jules Socié e Aurélien Lardy iniziano a sciare da giovanissimi ed entrano a far parte del circuito di gare attestandosi a grandi promesse. A 18 anni, Jules ha deciso di lasciare i paletti da slalom e ha iniziato a dedicarsi al freeride nei pendii intorno alla sua casa a Flaine, in Francia. Il suo primo ricordo di discesa in fresca è stato a 19 anni, quando suo padre lo ha portato al ghiacciaio dell’Argentière. “È lì che ho scoperto le alte montagne, l’alpinismo e il freeride. Mi è piaciuto subito”, ha raccontato. Aurélien invece ha scoperto il freeride a 21 anni e da allora non ha mai smesso. Infine, Vivian Bruchez ha rappresentato una grande fonte d'ispirazione per i due giovani sciatori attraverso i suoi film, ma ha anche allenato Aurélien per diversi anni all’Argentière Club.

LA STORIA – Sono stati Jules e Aurélien a sognare la Patagonia per primi e si sono dedicati alla ricerca di informazioni sul massiccio del Fitz Roy con l’obiettivo di creare un progetto di sci ed esplorazione. Il massiccio argentino si trova in una regione aspra con un clima imprevedibile, dove pochissimi sciatori osano avventurarsi. Jules spiega: “È uno dei massicci più belli del mondo. Una vasta gamma di graniti che bisogna guadagnarsi: ci sono un sacco di vie da scoprire perché tutto è ancora autenticamente selvaggio e pochissimi sciatori sono stati lì”. Aurélien aggunge: “In Patagonia sei solo tu. Ti riconnetti con i tuoi sensi, la montagna, ascolti tutto e vedi tutto. Anche il tuo corpo, il tuo cervello, la tua intuizione – tutto si allinea, ed è molto potente”. Così, a settembre 2023, il duo di sciatori francesi arriva in Patagonia e viene raggiunto a stretto giro dal terzo protagonista di questa storia, Vivian Bruchez. Nonostante una prima finestra di tempo avverso, i tre si avventurano sul massiccio del Fitz Roy e, giorno dopo giorno, riescono ad aprire sette nuove linee e ripeterne una: i WhillansCochrane. Il film fonde fotografia, giornalismo e sci di alto livello grazie all’occhio attento di Matthew Tufts, che segue passo dopo passo le grandi imprese del gruppo. Un susseguirsi di emozioni e immagini tachicardiche che mostrano tutta la ripidità dei versanti che questa regione sa offrire. Una sfida tra uomo e montagna, nel rispetto di un elemento così imponente e insieme fragile. Diretto da Pierre Cadot, oltre a proporre alcune delle discese più audaci del mondo, questo lavoro permette di conoscere la popolazione locale e le usanze di un

villaggio unico, le cui montagne circostanti affascinano il mondo. Un accento importante per rimettere al centro le relazioni umane, ma anche la peculiarità di culture lontane che fanno parte in modo indissolubile del territorio che questo film vuole celebrare.

MASSIMA PROTEZIONE

Nella stagione FW 25/26, Picture introduce la membrana Gore-Tex a tre strati nel completo giacca e pantaloni utilizzato dai rider nel film. Questa evoluzione regala alla combo anche un nuovo nome che è Huron.

HURON GORE-TEX 3L JKT

Presenta cuciture completamente nastrate e un cappuccio ergonomico con sistema di regolazione a tre punti. I polsini regolabili con sistema di ganci e passanti e le ghette da polso in lycra garantiscono massima impermeabilità, così come l’apertura frontale con zip impermeabile YKK. Gonna antineve fissa.

HURON GORE-TEX BIB PANTS

Spallacci regolabili e aper tura frontale con bottoni a pressione e zip impermea bile sotto la patta, questi pantaloni sono costruiti con rinforzo sul fondo. Presente una tasca frontale e altre sulle cosce tutte con zip impermeabile YKK.

INFO: Boardcore - 02.69017189 - info@boardcore.it

Guarda il film

ADATTA ALLE MONTAGNE PIÙ SELVAGGE

La storia di AK nasce in Alaska, dove l'avventura e la sfida incontrano il limite estremo. Da una necessità concreta di due atleti Burton ha preso vita la prima linea d'abbigliamento snowboard ad altissime prestazioni

Siamo negli Anni ‘90, in Alaska; due dei rider più audaci di Burton, Craig Kelly e Dave Downing, si trovano a esplorare i territori più impervi del backcountry. Tuttavia, si accorgono che l'attrezzatura a loro disposizione non aveva le caratteristiche tecniche all'altezza delle condizioni che stavano affrontando. Craig e Dave chiamano dunque Jake Burton Carpenter, il fondatore dell’omonimo marchio, e insieme iniziano a progettare un outerwear capace di affrontare le condizioni più estreme, che proteggesse dal vento gelido e dalla neve battente, ma che al contempo fosse pratico e funzionale.

BURTON TRI-LITE AK CONVERTIBLE JACKET

Nel 1997, il frutto di questo lavoro prende vita: nasce la Burton Tri-Lite AK Convertible Jacket. Una giacca innovativa che univa la tecnologia avanzata della membrana GoreTex a un design pensato per la massima libertà di movimento. Con caratteristiche che oggi sembrano ovvie, come le cuciture nastrate e una vestibilità più comoda, la Tri-Lite AK divenne il primo pezzo della nuova collezione AK, che avrebbe rivoluzionato il mondo dell'outerwear da snowboard. Il nome stesso è un tributo a quell'Alaska che aveva ispirato la linea, ma è anche un omaggio a Craig e Dave, che hanno saputo spingere i limiti del loro sport, e a Burton, che ha ascoltato le loro esigenze per sviluppare una collezione che oggi è diventata la scelta indiscussa dei professionisti.

LA COLLEZIONE AK

Burton AK è più di un semplice abbigliamento da snowboard: è una promessa di resistenza, innovazione e avventura. Una promessa che ogni prodotto è progettato con il massimo della cura, utilizzando i materiali più avanzati e con una garanzia a vita che testimonia la qualità e l’affidabilità. AK diventa il compagno ideale di ogni rider che voglia sfidare la montagna con la certezza di avere un alleato fidato in ogni condizione, dal vento più impetuoso alla neve più alta.

LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO

Anon unisce funzionalità, prestazioni e stile. Ogni prodotto è il risultato di un lavoro di squadra tra il team di rider internazionali e gli esperti di progettazione di Burlington, in Vermont

MAGNA-TECH

La tecnologia Magna-Tech di Anon, integrata nelle maschere da sci e snowboard, si basa su un sistema di magneti posizionati lungo il frame che permettono di cambiare rapidamente le lenti in base alle condizioni meteorologiche o alle proprie esigenze, senza il rischio che la lente si stacchi accidentalmente. I magneti sono abbastanza forti da mantenere la lente saldamente in posizione, prevenendo spostamenti o distacchi indesiderati durante le discese, ma allo stesso tempo permettono di rimuoverla o sostituirla con un semplice gesto.

MFI (MAGNETIC FACEMASK INTEGRATION)

La tecnologia MFI (Magnetic Face Integration) di Anon utilizza magneti integrati per agganciare facilmente una protezione facciale (come una sciarpa) alla maschera da sci, creando una chiusura ermetica e protettiva. La protezione facciale può essere facilmente staccata e rimossa quando non necessaria, senza dover togliere l'intera maschera. Il claim dell’azienda “One mask is not enought” dimostra come Anon rifletta l’importanza del facemask declinandolo in più pesi, colori, traspirabilità adattandosi a diverse condizioni climatiche.

WAVECEL

Il sistema WaveCel è progettato per dissipare in modo significativo le forze di impatto. Ha ricevuto un finanziamento dal National Institute of Health (NIH) degli Stati Uniti per il suo potenziale nel migliorare la protezione cranica. La sua particolarità è che non si basa su materiali rigidi come i caschi tradizionali, ma su una rete tridimensionale di celle che distribuiscono l’energia dell’impatto in maniera più efficace. Quando il casco subisce un colpo, le cellule WaveCel iniziano a piegarsi, riducendo la resistenza iniziale e deviando l'energia dell'urto lontano dalla testa. Successivamente, le cellule si comprimono assorbendo una parte significativa dell'energia dell’impatto e riducendo l’effetto diretto sull’area cranica. Infine, le cellule si sgretolano, dissipando ulteriormente l'energia e consentendo al casco di "scivolare" sulla superficie dell’impatto.

INFO AK - ANON: B-Factory - 039.9193830 - info@b-factory.it

WaveCel

ALL TERRAIN

Il massimo delle prestazioni su tutti i terreni, in pista e in freeride, per una versatilità senza compromessi.

È questo il concept alla base della linea MATA di ZAG pensata per chi cerca potenza e controllo in un unico prodotto

Tutto nasce nello ZAGLAB di Chamonix: qui gli sci vengono sognati, progettati e sviluppati, per poi essere testati sulle Alpi e raccomandati dai professionisti della montagna. Il risultato è un prodotto intuitivo e performante, per permettere a tutti gli appassionati di ogni livello di vivere sensazioni uniche sulla neve, e che riflette i valori chiari e concreti di ZAG: : intuitività, performance e comfort, che guidano ogni scelta e ogni articolo.

Pioniere nello sci freeride, resort e touring dal 2002, il brand è diventato un punto di riferimento per l’all-terrain.

Massima espressione di ZAG del concetto di “ski resort” è MATA, lo sci che combina una forma asimmetrica e innovativa per garantire ottime prestazioni sia in pista che fuoripista.

CARATTERISTICHE TECNICHE /

• Costruzione innovativa con struttura Semi-Cap e anima in pioppo che, unita all'inserimento del Titanal, incrementa notevolmente la resistenza, il grip e il ritorno di energia, assicurando precisione e reattività, senza mai sacrificare il divertimento

• Grazie alle fibre quadriassiali e agli inserti in gomma, il comfort è assicurato in tutte le condizioni, rendendo il MATA ideale per affrontare ogni terreno con facilità

• Con 90 mm sotto il piede, questo sci si adatta perfettamente sia al carving che al freeride, offrendo una versatilità senza pari

• Il topsheet in 50% polyamide riciclato non solo aggiunge un tocco di sostenibilità, ma ne preserva anche la brillantezza e la durata nel tempo

• Pur mantenendo un design aggressivo, il MATA è uno sci da resort che unisce performance su pista e capacità fuoripista, perfetto per chi cerca potenza e controllo in un unico prodotto.

Un programma nato nel settembre 2015 con l’obiettivo di preservare il parco giochi degli sciatori, la montagna. Il brand si impegna, attraverso varie attivazioni e scelte, a ridurre al minimo l'impatto negativo sull’ambiente.

ECO-DESIGN DEI MATERIALI Ottimizzare l’approvvigionamento selezionando fornitori di materiali efficaci e responsabili, ma anche vicini al luogo di produzione. Ecco perché, oggi, i materiali che compongono questi sci provengono principalmente dall'Europa.

RESINA DI PROVENIENZA BIO La resina di alcuni dei modelli ZAG è composta per il 33% da fonti biologiche. L’obiettivo è di implementare questa resina su tutte le linee di prodotto, compresa MATA, e per questo si sta testando se è compatibile con tutti i materiali utilizzati.

LAMINE RICICLATE Tutte le lamine provengono da metallo riciclato. Il Topsheet, ovvero la superficie in plastica dello sci, deriva al 50% da poliammide di origine biologica: olio di ricino (arbusto tropicale).

FIBRE La fibra è il secondo materiale più importante in termini di impronta di carbonio in uno sci. Attualmente ZAG utilizza varie fibre di vetro, carbonio e Kevlar che non sono naturali. Per questo il brand sta lavorando sulla ricerca di fibre meno dannose per l'ambiente, come quelle di lino.

“Prendiamoci cura del nostro ambiente oggi per poter continuare a sciare domani!”

RADICI NEL PASSATO, TAVOLE PER IL FUTURO

Burton Family Tree è un tributo ai prodotti più iconici del marchio, reinventati con tecnologie all’avanguardia per trasformare ogni giornata di powder in un’esperienza indimenticabile

Nel surf, il “quiver” è l’arsenale di tavole pronte per ogni tipo di onda. Nello snowboard, il concetto è lo stesso: una collezione di prodotti specifici per condizioni e terreni diversi. Se la prima board è spesso una tuttofare, con il tempo si impara a percepire ogni dettaglio, dal galleggiamento su neve fresca alla risposta sui tagli di lamina. La Family Tree Collection è stata creata per costruire un quiver perfetto. Tavole per i boschi fitti, per le discese ripide, per la neve più profonda. Qualunque sia la linea da tracciare, qui c’è lo strumento giusto per farlo.

DESIGN STUDIATO PER LA NEVE PROFONDA

Ogni snowboard della Family Tree Collection è pro gettato con un taper unico, ovvero la differenza di larghezza tra punta e coda. Quando più accentuato permette un maggiore galleggiamento in powder, mentre se più ridotto garantisce controllo e stabilità. Ma non è solo il taper a fare la differenza: flex calibrati, geometrie direzionali e materiali premium si combinano per offrire una ride fluida, potente e naturale. Oltre al design e alla performance, un altro elemento rende questa collezione speciale: il logo Family Tree, ispirato al simbolo dell’albero. Un’icona che rappresenta le radici nel passato e i rami proiettati verso il futuro, un segno distintivo che richiama la libertà di esplorare la montagna senza limiti.

I MODELLI ICONICI DELLA FAMILY TREE

La Smooth Operator è una tavola dal design unico, creata per le nevi fresche profonde, ma divertente anche per il crusing in pista. La Highfidelity è pensata per chi ama l’adrenalina del freeride ad alta velocità, tavola realizzata in collaborazione con l’evento “Natural Selection”. La Hometown Hero è un must per chi cerca versatilità, con un leggero taper e un profilo direzionale che si adatta a qualsiasi terreno. Ma la Family Tree Collection continua a evolversi con nuovi modelli stagione dopo stagione: una collezione pensata per chi non si accontenta, per chi vede la montagna come un terreno di gioco infinito.

INFO: B-Factory - 039.9193830 - info@b-factory.it

DUE VOLTE IL DIVERTIMENTO

Agent 2 e Dancer 2, gli sci all-mountain di Faction, sono progettati per garantire performance e pura gioia su neve battuta e fuoripista

AGENT 2

Con questo sci in legno di Karuba, ogni metro guadagnato con fatica sarà molto meno pesante. Leggero grazie al carbonio, gode di una larghezza di vita all mountain e un rocker in punta e in coda che lo rendono uno sci facile in salita ed entusiasmante in discesa.

RAGGIO / 19 m

FLEX / 7

PESO / 1.550 g

ANIMA / in karuba leggera

BORDI / XL da 2,5 mm

SCIANCRATURA / ellittica

DANCER 2

Un punto di riferimento per quanto riguarda il puro freeride all-mountain. Due sottilissime lamine di metallo completano la leggera anima in legno di pioppo per un mix ideale di energia e stabilità, senza vibrazioni e con la massima sicurezza. Con i suoi 96 mm è molto versatile, rendendolo adatto ad affrontare tutte le condizioni e tutti i terreni.

RAGGIO / 19 m

FLEX / 8

PESO / 1.900 g

ANIMA / in pioppo

BORDI / XL da 2,5 mm

SCIANCRATURA / ellittica

Smooth Operator topsheet

LA GUIDA DEFINITIVA?

PeakVisor, l’app di riferimento per l’outdoor basata su mappe 3D avanzate e realtà aumentata, continua a rivoluzionare l’esperienza di esplorazione in montagna

Con oltre 2,5 milioni di download su iPhone negli ultimi otto anni, di cui 400.000 solo in Italia, l’app si conferma uno strumento essenziale per escursionisti, sciatori e amanti della montagna in tutto il mondo.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI /

• Riconoscimento in tempo reale delle cime con la fotocamera dello smartphone, anche in condizioni di scarsa visibilità.

• Mappe 3D ultra dettagliate, con dati specifici su pendenza ed esposizione.

• Informazioni aggiornate su rifugi e impianti sciistici, con orari di apertura in tempo reale.

• Profondità di neve aggiornata per alcune aree.

• Previsioni meteo per i prossimi tre giorni su ogni punto della mappa.

• Modalità offline.

• Pagina dedicata allo sci d’alpinismo disponibile sul link PeakVisor Ski Touring, che permette di visualizzare le foto e l’ombreggiatura delle montagne in qualsiasi momento della giornata.

• Supporto GPX / KML: possibilità di caricare e anche creare i propri percorsi, sincronizzandoli con il profilo per un aggiornamento automatico e simultaneo di tutti i dati.

• Con la funzione flyover di PeakVisor, ogni sentiero – sia tracciato sulla mappa che scaricato – si trasforma in un viaggio visivo che rivela ogni segreto del percorso.

• Connessione automatica con Garmin e Apple Health per navigazione con orologio.

INFO: peakvisor.com

LIBERI DI ESSERE

Lo scorso 20 novembre, nella storica Sala Squadratori all’Arsenale, cuore pulsante di Venezia, CMP ha presentato

“Collective (of) Moving People”, un progetto tanto ambizioso quanto stimolante per la crescita e l’apertura del brand a nuove nicchie di mercato. Ne abbiamo parlato con Alice Testi, responsabile marketing F.lli Campagnolo

La nuova collezione, che ha sfilato per la prima volta sotto le volte storiche di uno dei palazzi più affascinanti d’Italia, strizza l’occhio alle giovani generazioni e introduce uno stile completamente nuovo per CMP, che interpreta l’essenza vibrante della Generazione Z e il dinamismo dei Millennials.

La collezione nasce da una visione audace: immaginare un guardaroba che evolve con la sua epoca, che abbraccia il cambiamento e che si adatta non solo al corpo, ma allo spirito di chi lo indossa. “Collective (of) Moving People” è un invito alla libertà di movimento e alla scoperta di sé. Ce ne ha parlato meglio Alice Testi, responsabile marketing F.lli Campagnolo.

Qual è il significato di "Collective (of) Moving People"?

Quando abbiamo pensato al nome per questo nuovo progetto abbiamo cercato una soluzione che mantenesse un legame con le sue origini (vengono riprese le lettere CMP) ma che riflettesse la nostra visione di un nuovo modo di vivere l’abbigliamento: dinamico, fluido e adattabile, proprio come la generazione a cui ci rivolgiamo.

‘Collective’ richiama il senso di appartenenza a una comunità, mentre ‘Moving People’ enfatizza il concetto di movimento, sia fisico che sociale e culturale. È una collezione pensata per chi non vuole essere incasellato in una sola definizione, per chi passa con naturalezza dalla città alla natura, dall’attività sportiva alla vita di tutti i giorni senza compromessi. Tutti i capi che ne fanno parte incarnano il concetto di versatilità e sono progettati per adattarsi a diversi ambienti e situazioni, garantendo sempre performance e stile.

in modo fluido, che non accetta etichette e che si esprime attraverso ciò che indossa. Non cercano solo abiti, ma simboli di appartenenza e libertà. Il loro stile di vita è ibrido: si muovono tra digitale e reale, tra lavoro e tempo libero, tra città e outdoor. Noi vogliamo accompagnarli in questa transizione continua. Inoltre, questa fascia di consumatori è sempre più attenta ai valori del brand: autenticita, inclusività, funzionalità. "Collective (of) Moving People" nasce proprio per rispondere a queste esigenze, con capi che non solo offrono performance e stile, ma raccontano anche una storia di libertà e innovazione.

In che modo questa linea esplora il concetto di cambiamento e transizione nella società?

Il mondo è in continuo movimento, e il modo in cui ci vestiamo deve rispecchiare questa realtà. La nostra collezione è un perfetto esempio di come il cambiamento possa essere tradotto in design: materiali tecnici, vestibilità fluide, capi che si adattano alle esigenze di chi li indossa. Abbiamo ripensato i confini tra streetwear e abbigliamento tecnico, creando una linea che può essere indossata in città come in montagna, a lavoro come nel tempo libero. Questo riflette un fenomeno più ampio nella società: la rottura delle categorie rigide. Oggi le persone cercano flessibilità in tutto, e il nostro obiettivo è offrire un guardaroba che risponda a questo nuovo stile di vita. Il cambiamento è il cuore del nostro brand: lo celebriamo attraverso l'innovazione, il design e la volontà di spingerci sempre oltre.

Come si riflette la filosofia tradizionale di CMP in questo progetto?

Com’è nata la necessità di sviluppare questo progetto?

"Collective (of) Moving People" nasce da una visione strategica chiara: portare la lunga esperienza del Gruppo F.lli Campagnolo, maturata in oltre 70 anni di innovazione tessile, in un mercato in forte evoluzione, cercando di ampliare il nostro target di riferimento con una proposta ad hoc. Oggi le nuove generazioni cercano abbigliamento che vada oltre la semplice funzione: vogliono capi che raccontino chi sono, che siano versatili, sostenibili e adatti a ogni contesto. Abbiamo quindi visto l'opportunità di creare qualcosa che unisse la nostra expertise tecnica a un’estetica contemporanea, capace di intercettare un pubblico giovane, urbano e in costante movimento. La collezione rappresenta una fusione tra lo stile urban e le prestazioni outdoor, assicurate grazie all'utilizzo di materiali e tecnologie avanzati che facilitano traspirazione e impermeabilità. Il mix ideale per adattarsi a ogni esigenza.

Perché proprio la Generazione Z?

La Generazione Z è il futuro, ma anche il presente. È una generazione che vive

Il nostro DNA è radicato in 70 anni di esperienza nel tessile e nell’abbigliamento tecnico, e questa eredità è il punto di forza che ci distingue in un mercato affollato. "Collective (of) Moving People" non è un semplice esperimento, ma un'evoluzione naturale del know-how di CMP. La qualità, l'attenzione ai dettagli e la performance rimangono le nostre priorità. Ciò che cambia è l’approccio: abbiamo preso il meglio della nostra tradizione e lo abbiamo declinato in un linguaggio nuovo, più vicino alle nuove generazioni. I materiali restano altamente performanti, ma vengono ripensati per essere indossabili ogni giorno; le vestibilità "loose" sono ispirate alla libertà di movimento, mentre il design esprime un’estetica contemporanea. Per questo progetto abbiamo scelto di collaborare con uno studio di design esterno, un passo inedito rispetto al nostro consueto processo creativo. L'obiettivo era portare un'innovazione stilistica distintiva, pur rimanendo fedeli ai pilastri qualitativi e tecnici che contraddistinguono la nostra produzione. Con Collective (of) Moving People il nostro heritage incontra il futuro, mantenendo intatti i nostri valori di funzionalità e innovazione. Questa caratteristica si ritrova alla perfezione in quello che è il prodotto di punta della Autunno/Inverno 2025-26: delle giacche da sci/snowboard ridisegnate per l’uso urbano.

INFO: CMP - cmpsport.com

Alice Testi, responsabile marketing
F.lli Campagnolo

Electra 3 Dimentica i cambi di luce

La lente elettronica IRID® si adatta automaticamente alle condizioni di luce in meno di 1 secondo, garantendo sempre la scurezza ottimale.

Grazie al pannello solare perfettamente integrato al frame di Electra 3 il campo visivo è esteso a 218°, per una performance senza rivali.

Diventa un rivenditore:

COMFORT MILLIMETRICO

La nuova gamma di scarponi Concept di Lange punta tutto sulla comodità e la facilità di calzata.

Questo grazie anche a un sistema di chiusura preciso e innovativo di Sara Canali

La vera forza sta nella comodità. È questa l’idea che sta dietro alla nuova gamma di scarponi Concept di Lange, pensata per sciatori amatoriali che sciano principalmente durante le vacanze o solo per pochi giorni all’anno. Le caratteristiche principali sono la nuova calzata Comfort Fit (forma di 103 mm) progettata per ottimizzare il comfort del piede che si accompagna alla combinazione del sistema Easy Entry & Exit che facilita l’apertura dei lembi sovrapposti rendendo agevole l’indosso. Infine, la nuova scarpetta Comfort Fit che ha una costruzione di elastici incrociati che amplifica l’estensione della linguetta. I modelli di fascia alta Concept 12 GW BOA e Concept 10.5 GW BOA introducono il BOA Fit System modello H+i1 che, progettato specificamente per le esigenze dello sci alpino, fornisce una calzata microregolabile, multidirezionale e di precisione che avvolge uniformemente il piede, riducendo i punti di pressione e offrendo una tenuta superiore del tallone e un controllo totale. Tutti i modelli, sono progettati con la tecnologia Suspension Blade, che consiste in una lama esterna che asseconda in modo naturale i movimenti di ogni sciatore, garantendo curve fluide e affidabili e migliora al contempo l’assorbimen to delle vibrazioni per un maggior controllo.

LA CHIUSURA CHE NON TI ASPETTI

La vera novità è nel sistema di chiusura Easy

Closure applicato ai modelli Concept 10 GW e Concept 8.5 W GW che sostituisce i classici ganci dei modelli standard. Composto da un singolo gancio e da un cavo, funziona come un sistema di carrucole e consente di stringere più facilmente la parte inferiore dello scafo, per una calzata generale confortevole.

Per farci raccontare meglio questo sistema ab biamo chiesto a Tiziano Posato, project leader Lan ge ski boots, r&d management.

In cosa è diversa la linea Concept?

La linea Concept è un rinnovamento della gamma LX che avevamo già in Lange ed è pensata per uno sciatore di medie capacità. Ha un Last di 103 mm che lo rendono uno scarpone generoso. In alcuni modelli abbiamo deciso di inserire il BOA sullo scafo, mentre per altri abbiamo preferito l'Easy Closure System, un nuovo sistema di chiusura made in Lange che va sempre nella direzione della semplificazione. In entrambi i casi, il gambetto resta regolato dalla doppia leva.

In cosa consiste?

L’Easy Closure è un sistema che presenta una sola leva posta sullo scafo con cui svolge-

re tutte le operazioni di chiusura e apertura dello scarpone e permette, con un solo movimento, di fare ciò che prima si faceva con due diversi ganci. La leva muove un cavo che si autoregola nella chiusura e garantisce una ripartizione omogenea della pressione sul piede. Questo cavo segue una serpentina preimpostata grazie a dei rinvii e va a chiudere in modo uniforme le due parti dello scafo. Grande novità è il fatto che questa leva si può staccare dalla sua base e questo permette di allargare ancora di più lo scafo, soprattutto per chi ha un collo piede importante. Il cavo è di metallo ma ricoperto da materiale plastico che permette di scorrere con minore attrito.

La facilità di utilizzo nasce da un’esigenza di mercato? Noi lavoriamo nell’ottica di dare al mercato il massimo comfort garantendo la semplicità di utilizzo, soprattutto per una certa fascia di prodotto. Lo sciatore principiante o medio vuole avere meno pensieri possibili e questa innovazione va proprio in questa ottica. Abbiamo voluto dare una memoria al sistema: normalmente gli altri sistemi non mantengono la posizione, c'è bisogno ogni volta di microregolare da capo, mentre con l’Easy Closure System questo è possibile. Si può aprire la leva per far rilassare il piede, poi quando si chiude, tutto torna come era prima. Infine, tutti gli accessori sono orientabili, ovvero sono fissati sullo scafo, ma possono ruotare a seconda della conformazione del piede, e tendono sempre a trovare il loro equilibrio.

Che altre innovazioni porta la linea Concept? Abbiamo lavorato anche sotto profilo della sostenibilità, scegliendo materiali riciclati sia nella parte hard che in quella soft. Il cinturino per esempio è 100% proveniente da filo riciclato, e anche la scarpetta ha una composizione importante con segmenti provenienti da un’origine riciclata.

Gruppo Rossignol Italia - 0161.855513 - info.italia@rossignol.com - grupporossignol.it

Tiziano Posato, project leader Lange ski boots, r&d management
Easy Closure System

AVERE PERSONALITÀ

L’inverno è agli sgoccioli, perciò serve un abbigliamento tecnico adeguato a cambi di temperatura e piogge più frequenti. La linea sportiva Colmar SS 25 risponde a queste necessità

ELEVATED 3L COAT M

Giacca cappotto shell in poliestere micro ripstop 3L, leggero ed elasticizzato, riciclato al 50%. È totalmente termosaldata, impermeabile (20.000 mm) e traspirante (20.000 gr/m2/24) ed è dotata di un trattamento idrorepellente ecosostenibile che la rende perfetta anche come shell esterno. Include una zip con doppio cursore e due capienti tasche esterne. Grazie al materiale riciclato e al trattamento ecofriendly fa parte del progetto Colmar Green Path per il rispetto dell’ambiente.

o come strato intermedio. Anche questo capo fa parte del progetto Colmar Green Path.

AIR-WEIGHT WIND DEFENDER W

Giacca sfoderata in poliestere mini ripstop riciclato al 50% estremamente leggero ed elasticizzato, antivento e con trat tamento idrorepellente ecosostenibile. Ha una vestibilità comoda e pratica, mentre il comodo cappuccio completa e garantisce la protezione contro il vento. Questo capo è dotato di due capienti tasche esterne e grazie ai materiali

UN COMPLETO DA PRESTAZIONI PREMIUM

Dare 2b presenta il suo best seller per lo sci della linea uomo: una combo composta dalla Eagle III Jacket e dal pantalone Achieve II a un prezzo sempre competitivo

Best seller della collezione invernale Dare

2b è il completo sci da uomo composto dalla giacca Eagle III e dal pantalone Achieve II. Entrambi i capi presentano impermeabilità 30.000 colonne d'acqua e traspirabilità 30.000 m2/24hrs con il tessuto brevettato Dare 2b Ared 30/30 e certificazione di tenuta termica fino a -22°, garantita da ente terzo.

EAGLE III JACKET

Confezionata in tessuto elasticizzato riciclato impermeabile e traspirante, presenta una finitura idrorepellente a lunga durata e cuciture nastrate. L'attenzione per la sostenibilità si evince dal non utilizzo di PFC, PFOA, PFOS, da un'imbottitura in tessuto riciclato per trattenere il calore e dalla fodera in poliestere riciclato con pannello posteriore in tela per un calore extra. Completamente equipaggiata per lo sci, inclusa una tasca per skipass e una ghetta antineve con grip in gel, la Eagle è dotata della tecnologia Sub Zero Warmth,

testata per eccellere con temperature fino a -22 gradi. Presenta numerose tasche e un cappuccio integrato regolabile.

ACHIEVE II PANT

Questi pantaloni sono prodotti in tessuto elasticizzato riciclato impermeabile e traspirante con caratteristiche anche antivento per una protezione ottimale. Le cuciture nastrate e la finitura idrorepellente durevole sono sinonimo di isolamento dalle intemperie, mentre calore e comfort sono assicurati dalla parte superiore delle gambe foderata in pile e dalla tecnologia

Sub Zero Warmth. A livello di design presenta una vita regolabile con schienale alto e ginocchia preformate, cui si aggiunge una dotazione da sci completa, incluse bretelle regolabili, ghette antineve e cerniera sull’orlo. Il doppio strato di tessuto anti abrasione all’interno della caviglia e sull’orlo garantisce durabilità nel tempo. Disponibile nelle tre lunghezze gamba corto, regular e lungo, si trova in commercio fino alla taglia 8XL.

INFO: Regatta Italia - 0423.614140 - italy@regatta.com

RECUPERO E DIVERTIMENTO

Le novità per la FW 25 in casa Mico sono la calza Ski-touring Compression Oxi-Jet, la prima e unica certificata dal CIF - Collegio Italiano di Flebologia, e la Ski Superthermo PrimaLoft

COMPRESSION OXI-JET

Permettendo un maggiore passaggio d’ossigeno e di energia, la Ski-touring Compression Oxi-Jet incentiva il recupero grazie a una tessitura che favorisce la circolazione venosa e linfatica per smaltire scorie e tossine. La struttura è realizzata in maglia di polipropilene Dryarn con fibra Lycra Sport a “tensione graduata” durante il processo di tessitura, per un’azione micro-massaggiante progressiva sul microcircolo venoso sottocutaneo. Il bendaggio neuro-muscolare della volta plantare Instep Plus offre il massimo sostegno direzionale e stimola la circolazione e il ritorno del sangue al cuore. L’esclusiva punta Ergo Toes è costruita per seguire perfettamente la forma del piede senza lasciare spazi tra le dita: partendo dall’alluce modella ogni dito, delineando con precisione la forma destra e sinistra; le dita libere di muoversi grazie all’assenza di compressione permettono di dare la massima propulsione. È presente inoltre una speciale micro-guaina di protezione del tendine d’Achille realizzata in Nanoglide, una fibra a

tecnologia avanzata capace di controllare al massimo l'abrasione azzerando la frizione (causa di calore e vesciche). Il polsino elastico a lavorazione interna con disegno a rete Air Net Comfort è più leggero ed evita l’effetto laccio. Infine, la cucitura piatta a rimaglio invisibile offre massimo comfort e zero frizione.

SKI SUPERTHERMO PRIMALOFT

Linea di calze tecniche progettate per lo sci in condizioni di clima particolarmente freddo grazie alla combinazione esclusiva del filato di PrimaLoft con la migliore lana merino che garantisce un ideale isolamento termico. Gode di un rinforzo a doppia struttura nelle zone soggette a maggiore sollecitazione e il disegno è modellato sulla muscolatura della gamba. Ha delle fasce elastiche anti torsione alla caviglia e nell'arco plantare, rinforzi anatomici modellati L+R specifici per il piede sinistro e quello destro e cucitura piatta invisibile antifrizione.

INFO: Mico Sport - 030.2003211 - info@mico.it

Ski-touring Compression Oxi-Jet
Ski Superthermo PrimaLoft

L’ATTREZZO GIUSTO, AL MOMENTO GIUSTO

Davide Fabbrica, titolare di Ski Center a Milano, vive il lavoro presso il punto vendita come una vera passione. Da operatore sportivo, ci tiene infatti che i suoi clienti

abbiano il prodotto più adatto a vivere una giornata perfetta sulla neve di Benedetta Bruni

Anord di Milano, in una zona che risente della vicinanza di catene sportive importanti, c’è un negozio che resiste alla concorrenza e, anzi, è solito registrare pienoni anche in tarda serata. Come? Con un consiglio attento e preciso, che individua le caratteristiche chiave della persona e le traduce nel prodotto perfetto e su misura per godersi al massimo ogni istante sulla neve. E con un’assistenza che arriva sempre: quando l’attrezzo non va come dovrebbe, il cliente incontra delle difficoltà, persino al momento della riconsegna di un prodotto a noleggio in caso di dubbi. Questo perché Davide Fabbrica, titolare di Ski Center, vive questo lavoro come una passione vera e propria. E in qualità di operatore sportivo ci tiene che i suoi clienti non solo escano dal punto vendita soddisfatti dell’acquisto, ma che ci tornino a riportare gli sci, le tavole e gli scarponi noleggiati con il sorriso sulle labbra.

Quando e come è nato il negozio? È nato intorno al 1995 come laboratorio che faceva assistenza ad altri punti vendita. Dopo circa 20/25 anni, questi negozi hanno iniziato a chiudere e abbandonare l’attrezzo sportivo, e come risultato i nostri clienti continuavano a chiedere a noi gli sci da noleggio. Abbiamo iniziato così, aggiungendone piano piano. Anche la richiesta di sci da alpinismo ha iniziato a essere più serrata, finché la sua celebrità è esplosa nel periodo Covid perché nessuno poteva andare in pista. Nel 2021 poi ci siamo trasferiti nella nuova sede, spostandoci da sud a nord di Milano in un negozio che si presenta meglio del precedente, e ci siamo definitivamente concentrati su manutenzione, vendita e noleggio – anche stagionale – dell’attrezzatura da sci.

Lo sci è sempre stato il vostro focus principale?

“con riscatto” in cui una persona può provare scarponi e sci nuovi per qualche uscita e, se poi è soddisfatta, decidere di comprarli.

Stiamo provando a inserire anche altri sport, ma ci vorrà del tempo prima che l’utenza ci veda come un punto di riferimento anche per queste discipline. Per cui sì, lo sci è rimasto il nostro zoccolo duro nonostante sia mutato nel tempo. Inoltre c’è più una tendenza al risparmio, quindi la gente mi chiede di meno l’attrezzatura per la settimana bianca e si limita a tenerla per un paio di giorni. Dal canto nostro, per favorire il noleggio stagionale proponiamo anche una soluzione

Avete notato dei cambiamenti in termini di clientela e preferenze negli ultimi anni?

Le persone hanno un po’ più “paura” di spendere. Poi la clientela tendenzialmente si divide tra chi non accetta suggerimenti e chi invece si fida di noi. C’è meno rispetto per il lavoro degli altri, ed è un peccato: nel momento in cui do un consiglio lo faccio con consapevolezza e l’intenzione di dare il meglio al cliente, il prodotto perfetto e adatto a lui. Però, purtroppo, c’è molta diffidenza sia al momento dell’acquisto che del noleggio.

Come sta andando lo sci alpino?

Noto che, sebbene ci si lamenti tanto dei costi, le persone continuano a sciare, anche se vanno solo nel weekend e non fanno più le settimane bianche. Le vendite degli sci top di gamma sono calate a causa dei prezzi troppo alti, mentre va di più la fascia inclusa tra i 600 e i 700 euro, che garantisce comunque un buon attrezzo. Anzi, negli ultimi anni ho moltissime richieste di noleggio per sci da gara, anche se tendo a non farlo perché purtroppo si consumano così in fretta che finiscono per durarmi una sola stagione.

Vi state ampliando anche ad altri attrezzi rispetto allo sci da discesa?

Sì, prima di tutto stiamo aggiungendo le split. C’è sempre più richiesta e notiamo che sono molto apprezzate anche dalle ragazze. Tanti le preferiscono perché gli permette di godersi la salita e ancora di più la discesa. Notiamo anche un piccolo spostamento verso lo scialpinismo, un po’ meno per il freeride. Tuttavia questo interesse al fuoripista è dovuto per lo più a una tendenza per il risparmio – dello skipass in primis. Ciò non è sempre positivo perché dispositivi come

ARTVA, pala e sonda vengono spesso noleggiati solo per “obbligo” e paura di eventuali multe più che per ragioni di sicurezza, e allo stesso tempo non tutti fanno l’assicurazione se poi tornano in pista per la discesa.

Nome / Ski Center Indirizzi / via Emilio Lussu, 4, 20128 Milano Telefono / 02.38264882

335.545 9436

Email / d.fabbrica@alice.it Sito / skicenter.biz FB / @skicenter.biz IG / @skicentermilano

Titolare / Davide Fabbrica Anno d’apertura / 1995 Vetrine / 3 Personale / 1 Discipline trattate / sci alpino, scialpinismo, tennis, padel, pattini da ghiaccio, vela

MARCHI

Calzature e abbigliamento / Atomic, Dalbello, Dynafit, Energia Pura, Joma, La Sportiva, Mizuno, SCARPA, Wilson Accessori e attrezzatura / Atomic, Dynafit, Head, Ski Trab, Volkl, Wilson Altri servizi / incordatura racchette da tennis, affilatura pattini da ghiaccio, boot fitting scarponi, solette sportive

SCHEDA TECNICA
Davide Fabbrica, titolare di Ski Center a Milano

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.