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I Malta

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I Presentazione

I Presentazione

Nella leggendaria isola dei Cavalieri

Sempre di corsa… dalla scogliera alle dolci pendenze del bel lungomare di Malta

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_ testo e foto di Dino Bonelli

“Che caldo che fa a Malta”, dico all’amico Fabrizio Romano, neo ambasciatore italiano nel piccolo stato autonomo distribuito su tre isole tra Sicilia e Libia. “Questi sono i giorni più afosi da quando sono qui”, ribatte lui.

Primi di agosto 2021, con green pass in una mano e bagaglio a mano nell’altra, arrivo a Malta accompagnato dall’amico Simone Bianchino che, per coincidenza, era con me anche quando andai a trovare Fabrizio, allora ambasciatore d’Italia in Ucraina a Kiev.

Prendiamo alloggio in uno dei tanti grandi hotel che si ergono sulle colline di St. Julians, uno dei quartieri a nord de La Valetta, la capitale dello Stato. Con queste temperature (che oltrepassano abbondantemente i 40°), è impensabile uscire a correre di giorno, quindi o si esce la mattina oppure la sera. Visto però che in serata ci sono anche molte altre cose da fare, io e Simone decidiamo di andare a sgambettare alle sette del mattino.

Da St. Julians prendiamo la passeggiata lungomare che costeggia la penisola di Sliema, altro quartiere misto di palazzi residenziali e strutture turistiche. Nonostante l’ora e quindi il sole ancora basso, fa caldo fin da subito. Corriamo un po’ sulla larga passeggiata, poi, dando retta al nostro spirito di trail runner e usufruendo di una bassa marea, scendiamo tra le rocce a bordo mare avanzando comunque nella stessa direzione. Una scala particolarmente ripida, che fa bollire le cosce e ci alza i battiti, ci riporta nelle dolci pendenze del bel lungomare, nei pressi del rudere di Fort Sliema (costruito nel 1872), dove tante differenti tipologie di runner compiono il loro “dovere” quotidiano.

Quasi in fondo al promontorio di Sliema, dopo un piccolo ma rinfrescante parco verde nei pressi di Fort Cambridge (1878), un grosso cantiere interrompe la passeggiata e costringe pedoni e runner a un zig zag urbano che garantisce a entrambi di arrivare nelle viuzze pedonali che caratterizzano la punta della penisola. Scalette, ponti pedonali e passerelle aeree, ci fanno da camminamento sul versante sud del promontorio, dove solo una grossa insenatura del mare s’interpone tra noi e le vecchie alte mura fortificate di La Valletta.

Siamo trail runner. Io di più ma appena gli propongo di fare di nuovo un pezzo sulle levigate rocce marine che creano la costa, non se lo fa dire due volte ed eccoci quindi di nuovo a correre sulla scogliera di fianco ai resti di Fort Tigne (1793). Al di la della baia, la Carmelite Basilica (1570) che si erge maestosa sul profilo de La Valletta e, in lontananza, i bastioni ben conservati di Fort Manoel (1723) sono lo sfondo del nostro correre e inevitabilmente di alcune nostre foto.

Sulla via del ritorno, la stessa dell’andata ma con i panorami che ci eravamo lasciati alle spalle ora davanti agli occhi, un paio di fontanelle d’acqua probabilmente non potabile ci regalano comunque il piacere di una bella innaffiata, quanto basta per rigenerarci e farci rientrare in hotel in tempo per doccia, colazione e le escursioni del giorno, che nello specifico sono una “daily cruise” fino alle magnifiche acque cristalline della talvolta sovraffollata Blue Lagoon. Sul prossimo numero andremo a correre ai Caraibi, e precisamente a Guadalupe

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