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LISTINI BIKE: PERCHÈ SEMPRE PIÙ ALTI?
from Bikefortrade 03-2022
by Sport Press
Da mesi emerge una situazione che sta scontentando negozianti e clienti finali. Le cause sono molteplici e riguardando l’intera filiera. Una possibile soluzione? Rilocalizzare la produzione
Con la nostra inchiesta la Carica dei 101 stiamo ascoltando e comprendendo, dalle parole dei negozianti, come la maggior parte dei produttori di biciclette abbia avuto problemi nella consegna dei modelli e sia stata costretta ad aumentare i prezzi dei listini. Difficoltà che hanno pesato sulle tasche dei consumatori, che hanno deciso a volte di ricorrere a modelli usati per questioni economiche, ma anche per avere un mezzo pronto subito, senza dover aspettare mesi per l’arrivo della bici richiesta. Complessità che hanno influito anche sulle scelte dei negozianti che hanno provato a spiegare ai clienti cosa sta affrontando il mercato della bicicletta che, dopo il boom del 2020, ha dovuto fare i conti con una nuova situazione. Sicuramente parte della colpa è da imputare (scegliete voi le percentuali di responsabilità) alla crescita dei costi delle materie prime, alla logistica sempre più complessa dopo lo scoppio della pandemia e, infine, alla maggiore richiesta di mezzi a due ruote. La pandemia sta lasciando una serie di complicazioni sugli equilibri globali di cui andranno sicuramente analizzati gli effetti nel lungo periodo. Primo tra tutti, dopo anni di inflazione inesistente, si torna a parlare di aumenti dei prezzi capeggiati dalla crescita delle materie prime che stanno colpendo praticamente tutti i settori industriali.
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PREZZI DELLE MATERIE PRIME IN FORTE RIALZO (QUOTAZIONI IN DOLLARI) PREZZI DELLE MATERIE PRIME: QUALE CRESCITA? Al primo posto ci sono i beni energetici che sono aumentati di oltre il 105% in una sola stagione facendo schizzare verso l’alto i costi di produzione in diversi settori. Al secondo posto troviamo i beni ferrosi che tra ottobre 2020 e ottobre 2021 hanno visto una crescita di quasi il 75%. Questi sono prodotti molto utilizzati nell’automotive (altro comparto che sta affrontando diverse difficoltà) e nel settore delle due ruote. Sul terzo gradino del podio troviamo invece i beni chimici organici che hanno registrato un incremento superiore al 50%. Situazione che anche con l'inizio del 2022 non sembra arrestarsi, con i prezzi dell’energia che segnano un +55% per l'elettricità e un +41,8% per quello del gas naturale.

MATERIA PRIMA PERCENTUALE DI AUMENTO
Energetici Ferrosi Chimici Organici Legno e Carta Non Ferrosi Fibre Tessili Plastiche Chimica per l’Industria Alimentari Chimici Inorganici +105,16% +73,09% +54,78% +44,66% +38,76% +31,09% +28,81% +24,70% +22,05% +21,87%

QUALI RIPERCUSSIONI SULLA BIKE INDUSTRY? I beni energetici, ferrosi e plastici sono tutti utilizzati nella produzione delle biciclette. L’aumento dei prezzi non è però influenzato solo dall’incremento delle materie prime: a questo, infatti, si aggiungono i “problematici” costi di trasporto. Molti produttori hanno sede a Taiwan e viaggiano con tempi di consegna compresi tra i sei e i nove mesi, che continuano a cambiare anche in base all’andamento delle restrizioni impartite dal governo locale. Le nuove normative per il trasporto durante la pandemia e i ritardi nelle forniture dovute alle limitazioni hanno quindi fatto aumentare i costi di spedizione e approvvigionamento per tutti i produttori. Per questo diverse realtà sono tornate a investire nel nostro Paese come Vittoria e Bianchi, che stanno investendo in impianti sul territorio italiano a discapito delle fabbriche orientali. Infine, troviamo un altro problema legato più che altro ai mercati finanziari. Il dollaro taiwanese ha visto un forte apprezzamento negli ultimi due anni nei confronti delle valute occidentali comportando un ulteriore aumento indiretto dei costi di produzione.
DOMANDA SODDISFATTA NEL 2022? Diversi fornitori, per riuscire a far ripartire quei meccanismi oliati che erano riusciti a far funzionare il mercato della bicicletta fino al 2019, vedono la soluzione nella rilocalizzazione della produzione (definito anche come reshoring). Bianchi ha deciso di investire quasi 40 milioni di euro per il nuovo impianto nella provincia di Bergamo. L’obiettivo, a pieno regime, è raggiungere le 1.000 unità prodotte per turno. La produzione di telai in carbonio nel nuovo stabilimento avrà il via nel 2023. La nuova sede e l’innalzamento della capacità produttiva avranno importanti ricadute anche sulla realtà locale, a partire dall’aspetto occupazionale: il nuovo stabilimento occuperà infatti oltre 250 dipendenti fra impiegati, risorse tecniche e produttive. Questa ovviamente sembra essere un’ottima notizia per il made in Italy delle due ruote, ma lo sarà anche per i consumatori? I produttori, infatti, chiedono un sostegno da parte del Governo, che intervenga sull’eccessivo costo del lavoro e che supporti gli investimenti fatti nel Paese per creare occupazione e valore aggiunto. Un intervento statale permetterebbe di far tornare in patria tante eccellenze, che beneficerebbero di un ricollocamento della filiera produttiva nel Belpaese, riportando in Italia il grosso di un settore che fino a trent’anni fa era interamente localizzato.

Fonte: prontobolletta.it
