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COMUNICAZIONE

Atleti, pubblico, tifosi, turisti, appassionati di outdoor e action sport. Sono solo alcune delle persone che potranno essere coinvolti attraverso la presenza diretta a una gara della nuova World Series. Inoltre, da quest’anno sarà garantita la copertura mediatica da parte di Warner Bros. Discovery, che trasmetterà attraverso i propri canali le gare degli eventi legati alla manifestazione. Le possibilità di raggiungere un determinato target sono molte, tra cui:

• presenza all’interno dell’area expo;

Advertisement

• test prodotti in location uniche ed esclusive, i cui trail sono conosciuti da tutti gli appassionati;

• Meet & Greet con atleti, rappresentanti delle aziende, influencer e personalità varie;

• eventi collaterali (cene, aperitivi, party…);

• conferenze stampa, lanci e presentazioni prodotti;

• co-branding.

RMS ACADEMY: UN TRIMESTRE DI SUCCESSO

La prima tranche di corsi proposti dal gruppo brianzolo ha visto la partecipazione di ben 234 meccanici su 28 giorni di lezioni. L’obiettivo ora è diventare l’unica scuola professionale della bike industry portando professionalità e competenza al servizio di chi opera in un settore in continua evoluzione di Davide

L. Bertagna

Si è conclusa a fine marzo la prima parte di corsi proposti da RMS, rivolti esclusivamente agli addetti ai lavori (meccanici, sales assistant, dipendenti, titolari) del mondo della cycling industry. Tirando le somme, si può evidenziare il risultato finale con un bel colore verde: è stata un’esperienza positiva sia per organizzatori e docenti, sia per gli utenti dei corsi, con feedback positivi e molto incoraggianti. Le lezioni, tutte svolte in presenza nella sede di Seregno, hanno visto impegnati i docenti di RMS (tra i quali Paolo Accusato, Stefano Casiraghi e Gabriele Marinari) con 234 meccanici provenienti da 118 attività diverse suddivisi nelle varie giornate, per un totale di 28 giorni di corsi erogati su 60 giorni lavorativi disponibili.

TANTE TEMATICHE, GRANDE PROFESSIONALITÀ

Le tematiche trattate sono state moltissime, ognuna nel proprio corso di riferimento:

• meccanica e manutenzione di alta gamma

• sospensioni di 1° livello

• sospensioni di 2° livello

• costruzione ruote

• impianto frenante

• service monopattini

• sospensioni SR Suntour

• Bosch eBike System

Argomenti diversi, ma con un unico obiettivo: fornire agli utenti un metodo di lavoro efficace, una sicurezza maggiore nelle proprie capacità, un approccio e una gestione del cliente adatta a migliorare il servizio offerto in officina. è per questo motivo che si è scelto di limitare i posti disponibili a un massimo di quattro o otto persone per sessione. I punti chiave dei corsi sono la spiccata componente pratica delle lezioni. Per RMS è fondamentale far toccare con mano ciò che si insegna ed è per questo che il marchio brianzolo si è rivolto a partner affidabili. Da Unior Tools per postazioni di lavoro complete di tutti gli attrezzi necessari per ogni partecipante, passando per Orbea, Bosch, FSA, Campagnolo, DRC e Magura.

La conoscenza dei docenti garantisce un alto livello della formazione offerta: si tratta di consulenti tecnici riconosciuti dalla bike industry che hanno lavorato e lavorano ad oggi nel settore. Persone con competenze di assoluto rilievo ed esperienza pluriennale in grandi aziende, che possotno ritenersi i massimi esperti dei rispettivi settori: Gabriele per le ruote, Paolo per le sospensioni e Stefano per quanto riguarda la meccanica.

L’OBIETTIVO

RMS Academy vuole diventare l’unica vera scuola professionale nel mondo della bike industry, portando professionalità e competenza al servizio di chi opera in un comparto in continua evoluzione. Il brand è convinto che “Business grows when people grow”: il business evolve quando le persone crescono. Un professionista qualificato può certamente offrire un servizio migliore, grazie al quale può far evolvere la sua attività. A breve verrà lanciata la piattaforma e-learning (aperta solo al professionista) all’interno della quale il meccanico potrà comunque aggiornare le proprie competenze partecipando a corsi online o investendo del tempo per scoprire le nuove tecnologie dei prodotti dei vari brand.

PRESTAZIONI E DESIGN, IL TRAIL SECONDO BRINKE

C’è lo zampino di Mattia Bossoni, product manager dal nobile pedigree dietro la XXR Carbon.

Proprio lui ci spiega l'eBike da trail/allmountain con la quale il brand lombardo vuole sfidare i grandi nomi del settore di Gabriele Vazzola

Conosciuta più per le bici da trekking di alta qualità, Brinke, dopo le prime esperienze nel monto offroad, alza l’asticella in maniera decisa. A seguito di un intenso lavoro di ricerca e sviluppo, presenta un modello che si è inserito di prepotenza nell’olimpo dei prodotti più desiderabili dagli amanti delle eMtb trail ed enduro. Parliamo della XXR Carbon, studiata per soddisfare le esigenze dei rider più evoluti, grazie a un nuovo telaio in carbonio che unisce un sapiente uso delle più moderne geometrie con un performante linkage al carro posteriore.

Questo mix esplosivo assicura equilibrio tra grande trazione in salita e velocità e controllo in discesa. Il nuovo telaio in carbonio è coadiuvato da una sapiente scelta dell’allestimento, che prende in considerazione le ultime e più avanzate tecnologie sul mercato. Partiamo dal cuore pulsante di XXR Carbon, il motore Shimano EP801 con 85nM di coppia, compatto, silenzioso, connesso e personalizzabile, con il nuovo display Shimano; ancora più ergonomico e intuitivo. La batteria Darfon da 720Wh, è autorizzata Shimano e rientra nel programma service center della casa giapponese. Le ruote, sono una componente fondamentale per assicurare una guida veloce e sicura, e Brinke opta per un prodotto assemblato a mano in Italia con cerchi in carbonio e mozzi Shimano XTR per la versione con allestimento Race. Il progetto che sta dietro a XXR Carbon nei suoi allestimenti, conferma la volontà dell'azienda di Desenzano del Garda di continuare a investire nell’innovazione tecnologica e di prodotto, con un occhio di riguardo allo stile e al design propri del prodotto italiano.

In numeri, la nuova bici ha un’escursione di 160 mm al posteriore e 170 mm all’anteriore (per il modello Race), con geometrie bilanciate e chain stay da 445 mm. L'angolo sterzo da 65° ha possibilità di modifica grazie al flip chip al carro posteriore. L’ angolo sella è studiato differente per ogni taglia, in modo da permettere a bikers con altezze differenti di mantenere lo stesso baricentro: 77° in taglia M, 77.5° in taglia Le 78° in taglia XL. XXR Carbon è disponibile in due allestimenti, Carbon Race e Carbon; entrambi nei due colori rosso lucido/nero opaco o il più ricercato verde metallizzato/nero opaco.

Telaio: full carbon mullet

Forcella: Rock Shox ZEB Ultimate 29" Solo

Air 170mm

Ammortizzatore: Rock Shox Super Deluxe

Ultimate

Gruppo: Shimano XTR 12v; 10-51, 34t

Freni: Shimano XTR, 4 pistoni, rotori 220/203 mm

Ruote: carbon con mozzo Shimano XTR

Gomme: (ant.) Schwalbe Magic mary

29x2.6; (post.) Schwalbe Big Betty 27,5x2.6

Sella: Fizik eBike Specs

Motore: Shimano EP801 250Watt-85Nm

Batteria: Darfon 720wh

Display: Shimano SC -EN600

Telaio: full carbon mullet

Forcella: Rock Shox ZEB Select 29" Solo Air

160mm

Ammortizzatore: Rock Shox Deluxe Select+

Gruppo: Shimano XT 12v; 10-51, 34t

Freni: Shimano XT, 4 pistoni, rotori 220/203 mm

Ruote: cerchio WTB KOM Trail con mozzo XT

Gomme: (ant.) Schwalbe Magic mary

29x2.6; (post.) Schwalbe Big Betty 27,5x2.6

Sella: Fizik eBike Specs

Motore: Shimano EP801 250Watt-85Nm

Batteria: Darfon 720wh

Display: Shimano SC -EN600

Mattia Bossoni, product manager di esperienza in Brinke dal 2021, si è occupato dello sviluppo di questo nuovo modello performante della casa di Desenzano del Garda. Nell'intervista che segue andiamo con lui a fondo nelle caratteristiche di questo progetto, che unisce le geometrie più moderne e le tecnologie più attuali con il design italiano, perché anche l’occhio vuole la sua parte. Di certo questa XXR Carbon non passa inosservata e siamo convinti che sarà difficile vederla ferma se non nelle fiere di settore.

Sappiamo che Brinke è famosa per aver tracciato la via fin dagli albori nei segmenti trekking e urban. Com’è nata l’idea di puntare anche sull’offroad in modo così deciso?

Questo progetto è nato nel 2021, Andrea (Andrea Auf Dem Brinke, coo del brand lombardo) aveva da subito in mente di fare uno step ulteriore nello sviluppo della gamma offroad. La XXR Carbon è la naturale evoluzione di anni di ricerca del brand nel settore delle eMtb full suspended che hanno portato anche alla realizzazione del modello in alluminio, la X6R, ancora a catalogo, aggiornata con le tecnologie 2023, e dedicato soprattutto a un utente più universale, con geometrie e posizione in sella meno estreme. Quella bici fu sviluppata quindi per un rider meno esigente, nonostante fosse comunque un mezzo valido in ottica trail. La nuova bici soddisfa anche i palati più fini ed è una eMtb all mountain destinata ad un uso su qualsiasi tipologia di trail, fino a una giornata in bike park.

Quando è iniziata la fase di progettazione su cosa vi siete concentrati prima di tutto?

Tutto è iniziato ad aprile 2021, con la prima fase di progettazione della cinematica e delle geometrie. Ci siamo concentrati sulla volontà di garantire certe performance, e non potevamo quindi che partire da lì. È stata anche la parte principale del lavoro e che ha richiesto più tempo. Solo dopo abbiamo messo il vestito alla nostra idea, con il progetto tridimensionale e il design che volevamo dare alla XXR Carbon.

Entriamo nello specifico della cinematica del linkage: quali sono state le vostre scelte?

Volevamo una bici con un reach importante ma non estremo per tutte le taglie, e un chain stay compatto ma non troppo, che potesse alloggiare anche ruote da 29”. Anche se offriremo la XXR Carbon in configurazione mullet, non volevamo comunque togliere questa possibilità ai nostri clienti.

Con le 29” la clearance sarà un po’ inferiore ma nella norma, anche con gomme da 2,6". Inoltre abbiamo previsto anche un flip chip al variare del quale sarà possibile montare il 29" senza modificare le geometrie e quindi l’altezza del movimento centrale; anche usando pedivelle corte da 160 mm che sono importanti, soprattutto in certi percorsi che presentano molti ostacoli, per evitare quanto possibile impatti indesiderati. Tornando al chain stay, è corto ma non estremo: una scelta motivata dall’esperienza sul campo e dai feedback dei tester e degli utilizzatori di questo tipo di eBike.

Parlaci meglio di questo aspetto. Cosa vi ha portato a questa soluzione?

Le bici muscolari hanno spesso carri posteriori molto corti, anche da 430 mm, ma a nostro avviso per un’eBike non è la soluzione ottimale. Il problema è che un valore tanto ridotto mette in difficoltà nelle salite più ripide, nonostante possa dare dei vantaggi di agilità e reattività nello stretto in discesa. Con valori troppo ridotti abbiamo notato che si ha poca trazione e una tendenza all’alleggerimento dell’anteriore in salita, mentre una parte fondamentale del divertimento di queste bici è anche affrontare delle sezioni tecniche con pendenze importanti. Un punto che viene apprezzato sempre di più dagli eBiker più esperti.

Reach e angoli influiscono in modo particolare sul comportamento della bici.

Che scelte avete fatto per questi due valori?

Abbiamo optato per un reach importante e un angolo sterzo aperto a 65 gradi, modificabile a 64,2 con flip chip in posizione “low” per avere una bici stabile ed efficace in discesa. Il tubo sella inoltre è molto verticale per avere un’ottima performance di pedalata in salita. L’angolo sella è differente per le diverse taglie, in modo da mantenere gli stessi dati modificando di mezzo grado per ogni misura la sua inclinazione. Questo fa sì che ogni taglia abbia lo stesso baricentro, con una posizione in salita molto avanzata sull’anteriore per dare controllo e stabilità, senza però pregiudicare le capacità discesistiche di una bici studiata anche per andare forte. Questo lavoro sulle geometrie è percepibile da chiunque e ultimamente si sono fatti passi avanti riscontrabili da tutti i rider. Questo ci permette di avere un’eBike divertente e performante, con un giusto compromesso tra salita e discesa, all’altezza degli utenti più tecnici.

Come avete studiato invece la cinematica del carro posteriore?

Abbiamo optato per un sistema di sospensione “four bar” con horst link. Una scelta piuttosto tradizionale ma anche efficiente e longeva rispetto a sistemi più complessi. La curva di compressione è progressiva con un rapporto di compressione contenuto per consentire pressioni di utilizzo non troppo elevate e preservare la performance anche sulle discese più lunghe. I valori di anti squat sono superiori al 100% nel punto di sag per avere un'ottima performance di pedalata anche con la sospensione posteriore aperta.

Ultimo ma non meno importante. Parliamo del design: come avete reso la bici bella oltre che efficace?

Per quanto riguarda il design, abbiamo studiato una perfetta integrazione di motore e batteria per creare un sistema telaio/drive unit che fosse quanto più possibile armonioso nel suo insieme, l'obbiettivo era avere un look distintivo e un design pulito, il tutto valorizzato da una grafica accattivante.

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