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LA SUPPLY CHAIN "INCATENA" IL MERCATO?

Domanda alle stelle, difficoltà di approvvigionamento, mercato in crescita hanno determinato magazzini e negozi vuoti, ma soprattutto clienti scontenti. Una situazione non semplice da gestire, ma le aziende non si fermano e continuano a innovare. Benvenuto 2022...

Che l’anno in corso sia uno dei più strani nel mondo della bike industry lo abbiamo capito un po’ tutti. E di conseguenza anche il nostro piano editoriale si deve adeguare. In luglio, infatti, solitamente non sappiamo dove girarci: le novità si susseguono una dopo l’altra e le aziende si affrettano a farci sapere quali saranno le innovazioni, le tendenze e le novità per l’anno successivo. Questa volta tutta questa fretta non c’è e le ragioni sono molteplici, ma affondano le radici sicuramente nel “maledetto” febbraio 2020, quando il mondo per come lo conoscevamo prima ha cessato di esistere. La paura iniziale ha fatto contrarre la domanda, la produzione tra ordini cancellati, lockdown, paura, smart working… parole che hanno molto in comune e hanno caratterizzato un periodo che sarà difficile da dimenticare. Proprio quando tutto sembrava andare a rotoli, per il nostro settore è successo un piccolo miracolo. La bicicletta per vari motivi è diventato uno degli oggetti più amati. In pochissimo tempo, il mezzo di trasporto del futuro arriva dal passato. In momenti di difficoltà la bici è sempre corsa in aiuto del popolo, e anche questa volta non ha fatto eccezione. La grande richiesta ha però fatto cortocircuito con le misure prese inizialmente dalle aziende per arginare il primo periodo di contrazione della domanda, e la filiera è andata presto in crisi. Shimano su tutti dichiara lunghi tempi di consegna dei gruppi, il che si riflette sulle consegne del prodotto finito, che a sua volta ricade sui negozi, che spesso hanno clienti ma non hanno prodotto. Non è però l’unico problema: le materie prime sono aumentate, le spedizioni anche, e sono sempre più complesse. Facendo della dietrologia si potrebbe pensare che qualcuno stia valutando di speculare su facilities e commodities e che queste manovre non siano così casuali. Chi ha qualche anno ricorderà per esempio la crisi petrolifera degli Anni ’70, che fece lievitare i prezzi dei carburanti.

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UNA FILIERA A CUI NON MANCA CERTO IL CORAGGIO

In questo marasma ovviamente l’ultima delle preoccupazioni delle aziende è quella di presentare i prodotti della prossima stagione, mentre magari ancora non ha consegnato quelli di quest’anno. Insomma, le vecchie regole sembrano non valere più. Eppur qualcosa si muove. L’industria della bici dimostra una spinta innovativa inarrestabile e il fiume in piena rompe gli argini dei problemi della catena degli approvvigionamenti. Quindi anche questo luglio possiamo dare il benvenuto alle novità per la prossima stagione. Certo sono meno rispetto al solito, ma spesso si tratta di novità importanti, come quella presentata da Scott (la nuova Spark), oppure da Pinarello, che anticipa coraggiosamente la Dogma F. Questo nonostante Shimano continui a rimandare l’uscita tanto attesa del nuovo Dura Ace, che storicamente blocca la presentazione dei modelli road highend delle case più blasonate. Il prodotto italiano è ancora al centro del mondo bici con le ultime realizzazioni di Northwave, che vi presentiamo a pagina 31, e con la storica azienda 3T, che fa il grande passo e riporta la produzione in casa (per la fascia più alta dei telai). Presentando la tanto attesa Exploro RaceMax Founders Edition in una prima tiratura limitata di 100 esemplari personalizzati per i fortunati proprietari. Altre notizie sono in arrivo e le troverete sul numero di settembre, ma per ovvie ragioni ancora non possiamo parlarvene.

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