3 minute read

BRAND PROFILE

Next Article
WHAT’S GOING ON

WHAT’S GOING ON

SAIL THE CITY

Questo il pay off sviluppato da Paolo Gajo e Mattia Bodini. La loro visione ha permesso a Star Point, dopo i fasti degli Anni ’80, di tornare a “veleggiare” di Alessandro Marra e Cristiano Zanni

Advertisement

Nato nel 1979 da un progetto di Guido Pellegrini, che ebbe l’idea di realizzare una collezione basandosi solo ed esclusivamente sui quattro colori iconici del mare, quelli delle Repubbliche Marinare, Star Point ha conosciuto prima l’ascesa e poi l’improvvisa fine del proprio percorso. “Come se qualcuno avesse spento l’interruttore”, ha dichiarato il ceo e general manager Paolo Gajo. Il quale, insieme al presidente Mattia Bodini, Wivian Bodini e l’agente storico del brand Isaia Nocentini, ha riacceso la luce e dato un nuovo impulso a un marchio che, negli Anni ’80, era arrivato a diventare sponsor della America’s Cup. La musa ispiratrice, oggi come allora, è il mare. Il punto di partenza è rappresentato dalla collezione FW 22, rispettando quelle che sono le origini del marchio e i suoi tratti distintivi, ma traghettandoli nel 2022. A parlare è Paolo Gajo.

Raccontaci del tuo background, della tua posizione attuale nell’azienda e quali sono le ragioni che ti hanno incentivato a credere in questo progetto.

Il mio background deriva soprattutto dall’abbigliamento. La mia ultima esperienza infatti è stata all’interno del Gruppo VF dove ho collaborato per quasi un decennio con Timberland come, ultimo ruolo, quello di head of wholesale and distributors EMEA. Dopo anni in una corporation in cui ho imparato a lavorare su strategia e vision, ho voluto rimettermi in gioco e tradurre tutto questo in un progetto che partisse da zero e dovesse crescere insieme a Mattia (Bodini – ndr). Star Point, nonostante la storicità, è una start up a tutti gli effetti dove ricopro il ruolo di ceo e general manager. Il brand nasce nel 1979 da un’idea di Guido Pellegrini, designer italiano con la passione per la vela, che ha avuto l’intuizione di realizzare una collezione basandosi solo ed esclusivamente su quattro colori, quelli iconici del mare. Ha ideato il logo che richiama la stella marina e da lì ha costruito il brand con un design distruptive. Negli Anni ’80 è entrato in azienda Jean-Charles de Castelbajac, lo stilista che ha contribuito al successo globale del marchio. Fino a quando nel 1983 è diventato lo sponsor dell’America’s Cup con Azzurra. Star Point però era partecipata da una società statale, la GEPI (Gestione Partecipazioni Industriali) e, poco dopo, fu proprio lo stato a disinvestire nella realtà che rapidamente è andata scemando. Questo fino a quattro anni e mezzo fa quando, Wivian e Mattia Bodini con Isaia Nocentini sono riusciti ad acquisirlo. Supportati dalla Blue Line Group (realtà industriale di Urbania che, dal 1976, è una tra le eccellenze nella produzione di capospalla) abbiamo disegnato e sviluppato la FW 22.

Quale obiettivo vi siete prefissati con la rinascita del brand?

Creare valore e quindi costruire il successo che Star Point ha avuto all’inizio degli Anni ’80. Valore per i soci ma anche per quelli che sono i nostri partner commerciali e quindi per i clienti e per il consumatore finale. Vogliamo essere ispirazione e saper emozionare: in inglese si dice “sail through life”, vogliamo quindi accompagnare il nostro consumatore nel quotidiano, tanto in un contesto urbano e lifestyle, quanto nel suo tempo libero. Amiamo pensare che il nostro consumatore “urban sailor” nel weekend cerchi di “fuggire” da quelli che sono i suoi mille impegni settimanali e trovi ispirazione e conforto in quello che gli piace, ovvero il mare. Stiamo quindi cercando di rispettare quelle che sono le origini del marchio, i suoi tratti distintivi di inizio Anni ’80, traghettandoli al 2022.

E a proposito di distribuzione e posizionamento cosa ci puoi dire?

Il progetto ricomincerà dal nostro Paese dove tutto ebbe inizio nel 1979. Stiamo costruendo un piano di distribuzione non esclusivo ma sicuramente selettivo dove, il nostro obiettivo con la FW 22 è di lavorare con circa 80 partner solamente italiani. Con la SS 23 invece inizieremo un processo di internazionalizzazione con un business model di master agency nei principali Paesi western Europe approcciando però anche realtà importanti come Giappone, Corea e Israele.

Sopra, a partire da sinistra: Paolo Gajo, ceo e general manager e Mattia Bodini, presidente di Star Point Sotto: alcuni scatti della collezione FW 22

The new Cloudaway. Run on clouds.

This article is from: