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SNEAKER TREND

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Nel corso degli anni, Special Milano è diventato un punto di riferimento per gli appassionati locali e non solo. Grazie alla sneaker culture ha saputo creare un ponte tra diverse generazioni di collezionisti

di Marco Rizzi

Ciao Giulia, presentati e parlaci di Special.

Sono Giulia Sala e sono la brand manager di Special Milano, negozio di sneakers e streetwear aperto nel capoluogo lombardo, nello storico quartiere di Ticinese nel 2008, con cui lavoro ormai da quasi otto anni.

La sneaker scene attuale è spesso criticata per l’assenza di elementi culturali, che invece giocano un ruolo centrale nelle attività e nel vostro racconto di collezioni e prodotti. Cosa vi ha spinto a fare questa scelta? C’è ancora interesse da parte del pubblico per la cultura relativa a questo mondo?

Data la storicità del negozio, che quest’anno compie 13 anni di attività, abbiamo da subito avuto a che fare con una clientela affezionata ed esperta, con grande cultura e interesse per il mondo delle sneakers. Con l’arrivo delle nuove generazioni abbiamo ritenuto indispensabile portare avanti un discorso di informazione e divulgazione, se non altro per distinguerci in un momento in cui a comandare era soltanto l’apparenza e il discorso generale attorno a queste calzature era quasi esclusivamente legato all’hype, resell e valore economico. Per noi è sempre stato molto importante che Special fosse prima di tutto un punto d’incontro per gli appassionati milanesi e non solo. E ora, con i social network e tutti gli altri strumenti di comunicazione digitale, abbiamo la possibilità di creare contenuti che possano coinvolgere anche chi non ha modo di raggiungerci in negozio per acquistare o semplicemente fare due chiacchiere. Per fortuna c’è ancora non soltanto interesse, ma anche una grande voglia di essere direttamente coinvolti in attività legate a questo mondo, soprattutto tra i più giovani. Vediamo spesso tanti ragazzi e ragazze che si appassionano, ma forse l’interesse rimane spesso superficiale anche per la mancanza di informazioni disponibili e un po’ di resistenza da parte delle generazioni precedenti. Di sicuro la presenza di grandi classici del passato tra i modelli attualmente di punta aiuta a costruire un discorso storico e culturale, quindi mi piace essere positiva. C’è anche un particolare interesse da parte del pubblico femminile. Un argomento che ritengo molto importante su cui abbiamo sempre voluto investire molto tempo e risorse e mi sono spesso impegnata in prima persona lavorando non soltanto con il nostro pubblico, ma anche con le aziende per far sì che il mondo delle sneakers potesse essere finalmente inclusivo e interessante per tutti.

Negli scorsi mesi siete stati impegnati con diversi eventi e attivazioni che hanno visto il coinvolgimento di molte realtà della sneaker scene milanese, riprendendo il fitto calendario messo in “pausa” dalla pandemia. Quanto è importante per voi costruire un legame solido con la vostra clientela? Ci sono già programmi per il futuro?

Direi che è fondamentale. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di andare oltre al classico rapporto tra negoziante e cliente, cercando di costituire prima di tutto un gruppo di appassionati con stili e punti di vista differenti che possano contribuire a una conversazione più ampia, che abbia alla base un interesse condiviso per le sneakers e la street culture più in generale nelle sue differenti espressioni. […] Le idee per il futuro sono sempre molte. Di sicuro continueranno le uscite periodiche di Sneakers Tribune legate alle principali release disponibili in negozio, e stiamo anche lavorando a qualche evento in programma in primavera per, finalmente, riabbracciare la nostra community non appena la situazione ce lo consentirà.

Molte sneakers dei brand più differenti sono state protagoniste degli eventi e delle attivazioni che avete organizzato nel corso degli anni. Vi piacerebbe, prima o poi, poter mettere una collaborazione firmata Special Milano al centro di uno dei vostri progetti legati alla sneaker culture?

Assolutamente sì, è qualcosa a cui pensiamo da tempo e un sogno che speriamo prima o poi di poter realizzare. Lo scorso anno abbiamo avuto il piacere di poter supportare Special Sneaker Club nella comunicazione del loro splendido progetto realizzato con Diadora, una coppia di N9000 made in Italy dedicate alla nostra “casa”, il quartiere milanese di Porta Ticinese. Gli ottimi feedback ricevuti da questo progetto e, più in generale, la partecipazione e il coinvolgimento della community internazionale, ci hanno stimolato ancora di più a voler portare avanti un discorso di questo tipo. Vedere qualcuno poter finalmente indossare una nostra nuova collaborazione firmata esclusivamente da Special sarebbe impagabile, così come la possibilità di creare connessioni con i collezionisti di tutto il mondo. Mai dire mai.

L’intervista integrale la trovate su hubstyle.it

In alto: Giulia Sala, brand manager di Special Milano Sotto: alcuni scatti del negozio nel capoluogo lombardo

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