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SNEAKER SHOP

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IL LATO COTURE DELLA FELPA

Entrata di diritto tra gli oggetti del desiderio della moda, la hoodie da capo sportivo diventa must ecumenico da indossare nelle occasioni d’uso più disparate. Una nobilitazione partita dalla strada e ormai inesorabilmente sancita sulle passerelle più blasonate

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di Simona Airoldi

Quando in tempi non sospetti il tagliente Karl Lagerfeld sentenziò che indossare la tuta equivaleva a una sconfitta, di certo non poteva immaginare che, esattamente un anno dopo la sua dipartita, il mondo intero sarebbe stato messo in ginocchio da un minuscolo quanto pericoloso virus e proprio la tuta sarebbe diventata il capo simbolo della nuova era estetica imposta dalla pandemia. Lo sdoganamento fashionista dello sportswear dalla palestra alle mise di tutti i giorni non è di certo una transizione appena iniziata, ma affonda le radici negli Anni ‘80-‘90. È solo nelle ultime stagioni, però, che il processo ha subito un’accelerazione propulsiva senza precedenti. Non c’è stilista o marchio che, insieme alle immancabili sneakers, non abbia realizzato la propria personale versione di athleisure, ovvero l’abbigliamento atletico rivisto e corretto in chiave glamour. Da Chanel a Balenciaga, da Louis Vuitton a Gucci, senza dimenticare Off-White che ne ha fatto un cavallo di battaglia fin dagli esordi, la felpa è diventata il pezzo del desiderio su cui costruire praticamente ogni look, da sfoggiare con orgoglio nelle occasioni d’uso più disparate. Infilata sotto a suit dall’attitudine sartoriale, abbinata per contrasto a mise preziose o per osmosi a ensemble ginnici. In edizioni limitate dai prezzi stellari, così come prodotta in serie in modalità gadget, per essere collezionata in maniera ossessiva da Millennials e non solo. Perché non bisogna per forza essere giovani per indossarla, basta solo che sia griffata.

A partire dall’alto in senso orario, alcune immagini della collezione fw 21/22 di: MSGM, Iceberg, Burberry, Balenciaga, Rick Owens

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