Sposi Magazine 2015 preview

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CONTENT

interview CORNELIANI

156

50 RINAUDO interview

346

Alessandra

interview Bruno

BARBIERI

50

214

Trend REPORT

interview

ERNST KNAM

374

JEWELS Stonage

205

interview

Luca

ARGENTERO 232

46 NUANCE Top

by Pantone

360

INK-ITCHEN conversation


CONTENTS SPOSI MAGAZINE | VI° EDITION

110

318

DREAMLAND

50

Tradizione à la page (40)

BRIDAL HIM >149

Un cilindro, un fiore... e un frac (176)

BEAUTY >181

Diego Dalla Palma, questione di sfumature (184) Beautylicius (194)

JEWELS >199

The jewels accent (200)

FASHION >213

Donna | Chi porta i pantaloni? (219) Uomo | Material man (239)

THE WEDDING DAY >241 Vincenzo Dascanio, fattore wow (258) Speciale chiese | Verso l’altare (286)

THE WEDDING PARTY >307

© Cartier

Wedding theme (310)

interview

Lavinia

BIAGIOTTI THE LIST

BRIDAL HER >39

216

230

FOOD&DRINK >343 Ricette d’autore (350) So sweet (376)

CHECK-IN >381

Rotolando verso Sud (384) The best, 22 luoghi spettacolari (388)

HOME >397

L’approccio di Luca Nichetto (414) Moda&Design (472)

OPEN Space

418

like A BEAUTY

QUEEN

182


CREDITS DIRETTORE EDITORIALE SERGIO BELLOMONTE sergio.bellomonte@sposimagazine.it DIRETTORE RESPONSABILE PAOLA PIZZO paola.pizzo@sposimagazine.it DIRETTORE MARKETING MASSIMO BELLOMONTE marketing@sposimagazine.it DIRETTORE CREATIVO CARLO AVERNA carlo.averna@sposimagazine.it ART DIRECTOR SERGIO RINALDI sergio.rinaldi@sposimagazine.it SEGRETERIA DI REDAZIONE ROSSELLA PITTI info@sposimagazine.it TESTI ANGELA ABBATE, FERNANDA ANANIA, CHIARA BILLITTERI, TANCREDI BUA, DANIELA CIRANNI, ANTONELLA GIOVINCO, STEFANIA GIUFFRÈ, ANTONELLA LOMBARDI, CLARA MINISSALE, ANNA CLARA MUCCI,

VINCENZO PARISI, SABRINA RACCUGLIA, ALESSIA ROTOLO, CLAUDIA SCHIERA.

SI RINGRAZIANO LUCA ARGENTERO, BRUNO BARBIERI, BARCELONA BRIDAL WEEK, LAVINIA BIAGIOTTI, ANDREA BRANCIFORTI, MYRIAM CATANIA, CHIARA CHIARAMONTE, DOMENICO COLONNETTA, SERGIO CORNELIANI, GIUSEPPE COSTA, PINO CUTTAIA, DALANI HOME AND LIVING, DIEGO DALLA PALMA, VINCENZO DASCANIO, DINO FIORENZA, EMANUELE FIORETTI, ALFINA FISICARO, FIUMARA D’ARTE, FEDERICO E GIUSEPPE GIGLIO, SIMONA INCATASCIATO, ERNST KNAM, GIUSEPPE SIMEONE LA COMMARE, LAURA LA VENUTA, GIOVANNI LEONARDI, GIOVANNI LEVANTI, ENZO MICCIO, BARBARA MIRABELLA, LUCA NICHETTO, FRANCESCO PATTI, ANTONIO PRESTI E LO STAFF DELL’ATELIER SUL MARE, FABRIZIO QUATTRINI, ALESSANDRA RINAUDO E LO STAFF DI NICOLE FASHION GROUP, EUGENIO RONCORONI, GABRIELE RUBINI, SALVATORE SPATARO, CRESCENZO SCOTTI, SÌ SPOSAITALIA, MARCO STRANO, MATTEO TORRETTA, TRIPADVISOR, GIOVANNI VITALE, ZALANDO.

FOTOGRAFIE SALVATORE ANNALORO, ANGELO CIRRINCIONE, DARIO D’INDIA, GIUSEPPE DI SALVO, GIOVANNI FEDERICO, SKYLINE, ALESSANDRO VANCARDO.

UFFICIO MARKETING, COMUNICAZIONE E DIREZIONE COMMERCIALE ARCHICOM GROUP | +39 091 320496

in cover

Fotografia: Angelo Cirrincione Modella: Beatrice Maestrini

Stylist: Giovanni Leonardi, Laura La Venuta

RESPONSABILI COMMERCIALI SERENA AJOVALASIT GIUSEPPE BALLISTRERI ANTONINO PARRINELLO ROBERTO TERMINE

Acconciature: Giovanni Vitale

STAMPA OFFICINE GRAFICHE SOC.COOP. PARTNERS APICE SOLUTIONS SPOSAMI EXPO SPOSI SHOP W.E. CONCEPT

Abito: Nicole Fashion Group

Trucco: Giuseppe Simeone La Commare

Location: Fiumara d’Arte, Tusa (Messina) I diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale di testi e immagini sono vietati ai sensi di legge. Iscrizione al Tribunale di Palermo n.4 del 23/02/2011


her

Choice editor's

Sorprendere, con eleganza. Concedersi il vezzo dell'estro, senza strafare. Solo così il vostro ingresso

in chiesa potrà lasciare tutti senza parole né fiato. Perché stupire deve essere la parola d'ordine, sempre. E per riuscirci vi basterà giocare con le lunghezze dell'abito, con trasparenze e scollature anche inaspettate, ma soprattutto con il colore. Il rosa, in testa. Max Mara, ad esempio, ne fa il tratto distintivo dell'abito che vedete in questa pagina: semplice ed originale al tempo stesso, iperfemminile, dolce ma non sdolcinato.

> Max Mara


The haute bride

> Giuseppe Papini

> Maison Signore

Style guide

thest

Be

tradizione Ă la

PAGE di Daniela Ciranni

Conferma il suo ruolo da protagonista, anche quest'anno, il pizzo. Chic, raffinato, sensuale, prezioso si adatta ad ogni tipo di look. E di donna.

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> Nicole Fashion Group

> Yolan Cris | Barcelona Bridal Week > Annasul Y.

> Raimon Bundó

Raffinati e chic, gli abiti da sposa in pizzo sono la soluzione ideale per le donne che amano essere alla moda ma con un occhio attento alla tradizione. Galeotto fu il vestito indossato dalla duchessa di Cambridge, Kate Middleton, che dopo anni continua ancora ad ispirare le donne di tutto il mondo. Elegante, sofisticato e raffinato, il pizzo ha quell’aria un po’ retrò che, però, da anni ha cambiato il suo status: viene utilizzato, infatti, soprattutto per abiti dal sapore più moderno e leggero, capaci di seguire le linee del corpo. Con il risultato di un look etereo, che trasforma il matrimonio in una vera favola.

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> Papilio | Si Sposaitalia

The haute bride

> Antonio Riva

> Alessandra Rinaudo

Style guide

A fare la differenza sono i tessuti rigorosamente impalpabili e i giochi di trasparenze che rievocano l’eleganza più sofisticata e la raffinatezza senza tempo. Il pizzo concentrato soltanto sul corpetto dà all’abito un tocco regale. Il decolleté in macramè o un ricamo che risale lungo la schiena sono, invece, la soluzione perfetta per chi desidera un abito che metta in risalto le proprie forme ma senza eccessi e, nonostante le trasparenze, permetta di nascondere la scollatura rendendola più discreta.

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> Giuseppe Papini > Nicole Fashion Group

> Giuseppe Papini

Maniche in pizzo o spalle coperte con ricami preziosi sono la scelta giusta per la donna sensuale che non vuole rinunciare a garbo ed eleganza, tratti necessari durante la cerimonia. Se l’abito non ha alcun ricamo ed è lineare, il vero must della stagione è abbinare uno strato di pizzo velato e sottile che ricopre la scollatura e le spalle, oppure dei guanti che nella versione più moderna diventano cortissimi e dallo stile vintage.

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Inside the character

di Paola Pizzo Ph: Andrea Licari

Tessuti preziosi e quasi impalpabili, volumi ampi e corsetti. Gli abiti di Alessandra Rinaudo, stilista di Nicole Fashion Group e volto televisivo del programma «L’Abito dei Sogni» su Real Time, in questo 2015 confermano la ricerca di un romanticismo non «sdolcinato». Perché, proprio come dice lei stessa - che il suo abito da sposa lo ha cucito e disegnato da sé - «le ragazze contemporanee sono principesse moderne che perseguono il sogno».

Ph: Andrea Licari

Interview

A L E S S A N D R A

RINAUDO ago, filo e

Impossibile non cominciare parlando della sua nuova collezione, cosa la caratterizza? «Il mood del prossimo anno è ispirato alla leggerezza e al romanticismo, senza però sottovalutare un necessario tocco contemporaneo. Ho lavorato per creare abiti attuali, ma che raccontino il desiderio di perseguire un sogno che caratterizza le ragazze contemporanee, che io amo definire 'principesse moderne'. Lo sviluppo dei volumi, in questo senso, è stato fondamentale: ho interpretato il romanticismo a volte attraverso volumi importanti delle forme, altre volte con moderne silhouettes a sirena, con pizzi francesi ricamati e floreali». Si ritorna alla naturalezza, una collezione pensata per donne genuine? «Il canone estetico è quello della semplicità. Quando uso un pizzo francese, ad esempio, abbandono i volumi eccessivamente architet-

ROMANT 50SPOSIMAGAZINE


tonici delle gonne: l’abito è puro nella linea e il materiale è protagonista: organze in seta pura, gazar, chiffon e georgette rendono l’abito più confortevole e morbido». Cosa non deve mancare alla donna che va all’altare? «Il velo. Possibilmente che incornici al meglio la figura, crei magia, facendosi leggero e impalpabile». E gli accessori, quali e quanto contano? «L’accessorio è fondamentale per completare l’abito, al punto che se si sbaglia la scelta, si rovina l’intera mise: anche il contrasto va studiato ad arte. Non esiste una regola ferrea, ma personalmente non amo la sposa celata da troppi accessori, che poi rischiano di nasconderne la vera essenza». Pennellate di colore o total white? «Il colore è molto importante, soprattutto nell’abito da sposa che inevitabilmente è tra i soggetti più fotografati della giornata. Posto che il bianco naturale è sempre bellissimo, esistono delle sfumature di colore così delicate che sono in grado di dare quel tocco in più di unicità e bellezza. Da non sottovalutare, ad esempio, tutti quei pastelli delicati che danno l’idea del colore e servono soprattutto a risaltare l'incarnato: si pensi al grigio perla e al dorato in polvere». Nel caso di una sposa che opta per una cerimonia laica, cosa consiglia di indossare? «In quel caso preponderante è la location, con la quale bisogna coordinare lo stile

dell'abito. Non deve mancare l'attenzione alla vestibilità, per un risultato di coerenza che deve esaltare la femminilità ma essere al tempo stesso adatto al contesto». E l’abito corto? «Può essere interessante, se portato bene. Non dico no a priori, soprattutto se la sposa è giovane o al secondo matrimonio». Dunque, quali sono le tendenze sposa per la stagione 2015? «La fashionista potrebbe essere attratta da velature sulla schiena, trasparenze sensuali, effetti vedo-non-vedo eleganti ma iperfemminili». Parliamo un po’ di lei,

come ha iniziato? «Penso di non aver cercato questa professione. È stata lei a trovarmi. La passione è nata giorno dopo giorno, insieme alla maturità, e quando ho deciso la mia strada, mi sono accorta che la stavo già vivendo.

TICISMO SPOSIMAGAZINE51


Inside the character

Interview

ago, filo e

ROMANTICISMO

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Mi appassiona la ricerca del senso estetico, inteso come qualità di vita: ritengo che il giusto abbinamento delle cose crei benessere, indossare l’abito giusto fa stare bene».

le sarte ho dato vita al vestito dei miei sogni. Era largo, in pizzo francese, con un velo lunghissimo e assolutamente romantico; uno dei primi in color avorio naturale. Il mio ideale, Sofia Loren».

È sposata e il suo abito lo ha disegnato lei stessa: com’era? «Mi sono sposata giovanissima con mio marito Carlo, fondatore insieme a me di Nicole Fashion Group. È un imprenditore eccezionale, che ha dedicato tutta la sua vita a creare e far crescere l'azienda. Rispetto al mio abito, sapevo già come avrebbe dovuto essere: ho disegnato un bozzetto e con

Volto di Real Time, come definirebbe l’esperienza in tv? «La prima edizione è stata bellissima, un’occasione per comunicare il modo italiano di vivere il matrimonio partendo dalla scelta dell’abito. Il programma ha avuto grande successo e infatti proprio in questi mesi sono in tour in tutta Italia per girare le puntate di una nuova serie, questa volta itinerante...».

Questi programmi sono molto in voga negli Stati Uniti: quali le differenze tra le spose italiane e quelle d’oltreoceano? «In televisione noi italiani siamo più riservati e abbiamo un atteggiamento più composto. I genitori e le ragazze italiani hanno un’educazione diversa, recitano poco e non c’è l’attitudine alla teatralità. L’americano è più divertente ed esagerato. Inoltre, la ragazza italiana ha una conoscenza qualitativa del capo e di rado sceglie un abito a scatola chiusa solo perché di un determinato stilista; quella americana, in genere, tiene in forte considerazione il brand come punto di partenza».


Trend report > Pantone

Top

NUANCE di Antonella Giovinco

Ecco i colori dell'anno secondo Pantone

Bianco di rigore. Intramontabili colori pastello, delicati, tenui e di gran classe. Tocco glamour col rosso, l’oro e il verde Tiffany. L’importante è scegliere sempre secondo il proprio gusto, in base alla stagione e alla location delle nozze. Magari strizzando l’occhio alle mode del momento. Aggiornate la palette dei colori più in voga per le nozze 2015, Pantone - la fonte più autorevole nel settore - ha fatto conoscere le scelte per le nuance top.

Custard

Quasi un classico per le nozze, Custard è un colore crema, delizioso nelle tonalità del giallo dolce e soleggiato. Custard è un tono vanigliato e romantico, perfetto con abbinamenti bianchi e verdi per un matrimonio all’aperto.

> Pantone | Designer BCBGMAXAZRIA

Toasted Almond

Si ispira alla mandorla tostata, fa parte della famiglia dei neutri, leggermente «abbronzato» e rosato. Molto bello abbinato alle tonalità crema di bianco e avorio.

Marsal

Marsala, come il vino siciliano: sensuale, audace e delizioso. Porta con sé forza, calore e ricchezza. Affonda le radici nel rosso-marrone, perfetto da associare con il rosa e il grigio o con il blu e sabbia per un look romantico.

Strawberry Ice

Fragola ghiacciata, Strawberry Ice è gustoso e sarà tra le tonalità più utilizzate per i matrimoni estivi del 2015. Ma è un rosa: o si odia o si ama!

Tangerine

Il più acceso e spontaneo tra i colori del 2015, il mandarino è una tonalità energizzante: un tono che rimanda al divertimento e che invita al sorriso.

Classic Blu

Affidabile e riflessivo, il Classic Blu ispira calma, fiducia e armonia. Perfetto per un matrimonio tradizionale, è il più scuro tra gli azzurri proposti in palette.

Scuba Blu

Lo Scuba Blu fa subito estate, dinamismo, vitalità: ricorda un oceano tropicale e trasporta in un paradiso esotico piacevole e invitante. Ultra chic con brillanti orchidee bianche, per un matrimonio moderno o in spiaggia.

Lucite Green

Tonalità di verde rilassante con dei riflessi vicini al menta: ricorda una carta da zucchero e trasmette un senso di dolcezza spensierata. Ideale per nozze di ispirazione vintage.

Aquamarine

Un tocco soft e rilassante, delicato e raffinato. Da accostare al pesca e al verde per un look mozzafiato.

Glacier Gray

Il colore più maschile della Primavera/Estate 2015. Un grigio discreto, che vira sul celeste chiarissimo, che contrasta ed esalta. E da perfetto cavaliere - abbinato ad altre tonalità - scivola in secondo piano per consentire agli altri colori di rimanere al centro della scena.

> Pantone | Designer Pamella Roland

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> Pantone | Designer Cynthia Steffe

Take note


The haute bride > Valentini

Style guide

thtrea Ex

Chapeau! L'obiettivo è rompere con la tradizione e il cappello, per questo 2015, sembra essere l'accessorio giusto per riuscirci. Sulla testa della sposa, però, compare di tutto: dalle farfalle alle cuffie, fino a fiocchi oversize. di Daniela Ciranni

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I

l settore bridal rompe con la tradizione e, in alternativa al classico velo, lancia un accessorio anticonvenzionale. Il cappello da sposa è la novità assoluta della stagione nuziale 2015, in grado di variare o rivalutare qualunque mise, anche quella che sembra più scontata.


> Victorio & Lucchino | Barcelona Bridal Week > Isabel Zapardiez | Barcelona Bridal Week > Marco & Maria | Barcelona Bridal Week

> Ana Torres | Barcelona Bridal Week > Yolan Cris | Barcelona Bridal Week > Inmaculada Garcia | Barcelona Bridal Week

> Franc Sarabia | Barcelona Bridal Week > Max Mara > Jordi Dalmau | Barcelona Bridal Week

Sulla testa delle donne, nel giorno più bello della vita, sfoggiare un copricapo è la vera tendenza. Che sia un cappello a tesa larga con dettagli brillanti, sbarazzino, con piume, in pizzo o in stile British come Kate Middleton, la scelta è davvero ampia. La sposa «en chapeau», infatti, può scegliere di optare per una cuffia impreziosita con ricami, strass o cristalli per un look un po’ retrò e dai toni vintage. In pieno stile anni Venti, invece, il ritorno della veletta per le spose eleganti e dall’animo da diva. Coroncine floreali e cerchietti dai dettagli estrosi impreziosiscono e rendono ancora più speciale l’acconciatura nel giorno del «Sì». Un accessorio che renderà la bridal mise irresistibile.

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The haute bride

Hot zone > La Perla

> Promise

> Intimissimi

«Sotto il vestito niente» è il titolo del celebre film del 1985 diretto da Carlo Vanzina ed, in un certo senso, si avvicina al mood di eleganza di una sposa: la lingerie deve essere un tutt’uno con il vestito, non si dovrà dunque né vedere né sentire. Una grande emozione allacciare il reggiseno che, una volta indossato l’abito, sparirà sotto il vestito nuziale e accompagnerà la sposa per tutto il giorno, in uno dei momenti più belli della sua vita. Una lingerie confortevole e pratica che sarà indosso per più di 12 ore e che quindi non dovrà né stringere, diventando una tortura sotto strati e strati di tulle, né cedere.

> Yamamay

Lingerie

thtrea Ex

MON AMOUR di Daniela Ciranni

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> Promise

Shaping

Di gran tendenza la biancheria shaping (contenitiva, ndr), la preferita dalle star di Hollywood che la utilizzano per i red carpet perché valorizza i punti di forza del fisico nascondendo al tempo stesso i difetti. Una tipologia di lingerie che regala un aspetto seducente alla sposa, restando impercettibile anche sotto l’abbigliamento più aderente. Dulcis in fundo la prima notte da marito e moglie, l’inizio della vita insieme che non si dimenticherà per il resto dei giorni. Per l’occasione, una lingerie audace che esalta i punti di forza della silhouette, da indossare sotto una vestaglia con maniche a kimono in seta. Una notte in cui si è protagoniste e in cui bisogna sentirsi perfette.

> Lovable

il reggiseno

Il reggiseno dipende dal modello dell’abito: per un corsetto strutturato, si preferisce un reggiseno con coppe imbottite o push-up; per un abito a sottoveste, si predilige senza spalline o con coppe a triangolo; mentre per gli abiti che hanno un’ampia scollatura posteriore, esistono in commercio i reggiseni che si allacciano in vita. Gli slip, invece, non dovranno evidenziare eventuali chili in più e lasciare liberi glutei e fianchi.

> La Perla

il colore

La scelta del colore è la più semplice: non c’è spazio per tonalità accese, ma si dovrà optare per il bianco, per il color carne o champagne. Per un effetto nude assolutamente invisibile sotto l’abito nuziale.

La prima notte

> Promise

Una scelta che dovrà rendere impeccabile la sposa, non lasciando trasparire alcuna cucitura e facendola sentire sicura ad ogni suo passo.

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Inside the character

Interview

Non solo wedding planner. Enzo Miccio, il più celebre organizzatore di matrimoni d’Italia, cambia pelle e debutta nell’Olimpo della moda sposa. Il suo 2014, infatti, è stato segnato dal lancio di una collezione - romantica, chic e femminile - di abiti, scarpe e gioielli per la donna pronta a dirigersi verso l’altare. Ecco, dunque, un’intervista per andare alla scoperta delle ultime tendenze in fatto di matrimoni e stile. Anche se lui non ama seguire un trend, perché altrimenti «i matrimoni risulterebbero molto simili, io invece voglio che siano unici».

UN SOLO FILO CONDUTTORE:

IL BUON

GUSTO

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Ph. Morlotti Studio Ph. Morlotti Studio

Ph. Morlotti Studio

di Alessia Rotolo

Ph. Fabio Nicolaci

Perché il passaggio agli abiti da sposa? «Da anni lavoro a stretto contatto con le spose e conosco tutte le loro esigenze. Ho riscontrato un gusto che si muove nel segno dell’eleganza e della sobrietà e che rispecchia le necessità di molte di loro. Quello che propongo con la mia linea è un perfetto connubio tra sensualità e femminilità, senza mai ostentare quest’ultima». Tessuti preziosi, pizzi valenciennes e rebrodé: che donna vuole raccontare con la sua linea? «Il concetto chiave è buon gusto senza tempo. Il matrimonio è un evento unico nella vita di una coppia, che non prevede repliche. Quello che mi piace proporre è un abito fuori dai trend del momento». Ha lavorato a stretto contatto con centinaia di spose, qual è l’ansia più diffusa? «Quella di non sapere da dove iniziare nei preparativi, la paura di dimenticare qualcosa. Se non ci si avvale di un wedding planner, il consiglio che do è quello di mettere nero su bianco tutto ciò che serve e dopo dare delle priorità. Quindi: prima la data, poi l’elenco degli invitati, la location, il mood delle

nozze, i fiori, i tovagliati e tutti quei dettagli che rendono unico un evento. Assolutamente da non trascurare anche la wedding cake e la musica. Un professionista non può dimenticare dettagli come il light design». Abito e location devono avere un unico filo conduttore? «Assolutamente sì. Se si ha un animo minimal, non si sceglieranno un abito pomposo ed una location barocca. Se si sogna un matrimonio provenzale, l’abito sarà un po’ più romantico e nella location non si potrà trascurare il dettaglio dei fiori. Se, ancora, si decide di sposarsi sulla spiaggia, l’abito della sposa non dovrà avere lo strascico. Ogni elemento deve essere in linea con l’altro. Il matrimonio è come una torta, ci vuole equilibrio di sapori». Quali saranno i trend del 2015 in termini di outfit per la sposa e allestimenti? «Non seguo i trend della moda ma solo i desideri degli sposi, interpretandoli in chiave attuale. Sono sempre in continua ricerca e se mi legassi ad un mood tutti i matrimoni risulterebbero molto simili, io invece voglio che siano unici».


Ph. Fabio Nicolaci

ENZO MICCIO Lui sì che capisce le donne

Consigli per gli invitati ad un matrimonio? «Linee guida sono: non ingioiellarsi eccessivamente e tenere a bada i make up artist e gli hair stylist. Unghie rigorosamente nature o di un colore sobrio. Le donne invitate mai vestite di bianco e mai di nero, neppure la sera; così come sono banditi i pantaloni e scollature e spacchi audaci. Le scarpe in linea con l’abito, le altezze sono 8-10 centimetri, massimo 12 per le più giovani. No assoluto a lustrini durante il giorno e mai borse grandi, piuttosto pochette e clutch. Per l’uomo, invece, niente tessuti lucidi né neri: l’eleganza si esprime al massimo con un tight o mezzo tight per la cerimonia mattutina o con un rigoroso abito grigio o blu notte per il wedding party». Meglio un solo gioiello ma vistoso e di valore o tanti piccoli dettagli? «Dipende dall’abito. Se è semplice, un collier importante va benissimo; se, ad esempio, l’abito è totally embroidered, meglio puntare su piccoli bijoux. La moda è un gioco di equilibri». Come ci stupirà ancora? «Televisivamente parlando, nuove serie dei miei programmi più rappresentativi - tra tutti, «Ma come ti vesti?!» - e nuovi format sempre all’insegna dell’eleganza, con quello spirito irriverente che mi contraddistingue. E poi, chissà che presto o tardi non pensi anche allo sposo». SPOSIMAGAZINE101


> Maison Signore

The haute bride

Style guide coupde

THÉÂTRE Gli abiti da sposa con la coda sono un evergreen per tutte le donne che sognano un matrimonio romantico e una cerimonia da fiaba. Uno dei trend bridal del 2015 più gettonato è sicuramente l’abito dalle lunghezze proibitive. Per tutte le sposine, ma ancor di più per le mamme, che sognano un matrimonio in grande stile.

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> Raimon Bundó

di Daniela Ciranni

> Giuseppe Papini

Bisogna solo scegliere la lunghezza, ma di certo la coda è uno degli elementi indispensabili dell'abito. Il colpo di scena per lasciare tutti a bocca aperta.


> Enzo Miccio

> Alessandra Rinaudo

> Maison Signore

Regali abiti da sposa, che riescono ad accontentare anche le piĂš sognatrici, con eleganti strascichi dalle imprevedibili lunghezze, sono indossati da spose dal mood romantico e principesco che attraversano la navata sicure di sĂŠ. Una tendenza che rispetto agli anni passati ha avuto un cambiamento significativo. Le code ampie, adesso, non completano soltanto gli abiti principeschi, ma le ritroviamo anche su abiti a sirena e su vestiti da sposa che non hanno nulla di pomposo, perfetti quindi per la donna che ama lo stile minimal e preferisce indossare capi da tessuti morbidi ed impalpabili. Le maison del settore bridal si sono sbizzarrite e per la nuova stagione hanno proposto originali modelli che vanno incontro a tutti i gusti. CosĂŹ, accanto ai classici abiti con ampie gonne, nelle collezioni 2015 non spiccano soltanto vestiti con vaporositĂ in pizzo e tulle. Fanno il loro ingresso abiti stile impero, con un lungo strascico morbido; o, ancora, vestiti dal corpetto stretto impreziositi da drappeggi e rouches vaporosi, che donano alla mise un effetto 3D senza precedenti.

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> Antonio Riva

The haute bride

Per chi ama osare, invece, la vera novità è la coda che si può togliere dopo le promesse di amore eterno, per far sembrare l’abito un altro durante il ricevimento con amici e parenti. Niente più cambio d’abito (e, soprattutto, l’inevitabile stress legato alla scelta del secondo outfit!), dunque: basterà un solo gesto per ottenere un coup de théâtre che lascerà gli invitati senza parole. Il vestito da sposa moderno diventa, così, un’opera d’arte. E rivela, come non mai, lo stile e la personalità della sposa.

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> Lusan Mandongus

> Antonio Riva

> Raimon Bundó

Style guide


> Penrose

The haute bride

FOLIES

Sotto l'abito si punta sull'effetto sorpresa.

Nel finale del film «Sex and the City», Carrie Bradshaw sposa - dopo anni e anni di tira e molla - il suo amato Mr. Big scegliendo delle scarpe blu disegnate da Manolo Blahnik, indossate in contrasto con il suo abito bianco vintage. Scarpe che hanno fatto sognare le donne di tutto il pianeta e che hanno dato il via ad un vero e proprio trend: le calzature che fanno capolino da sotto l’abito bianco devono stupire, forse più dell’abito stesso. Dite addio alle classiche decolleté o spuntate, e centrate tutto sull’effetto sorpresa. Chi l’ha detto che le scarpe da sposa debbano essere utilizzate soltanto il giorno del matrimonio? L’accessorio per eccellenza più amato e desiderato dalle donne non può essere calzato per meno di ventiquattro ore e poi venir riposto per tutta la vita in una scarpiera: le scarpe da sposa adesso devono essere riutilizzate anche durante la vita quotidiana.

alswoith

di Daniela Ciranni

> Alessandra Avallone

Shoes

> Irregular Choice | Zalando

> Penrose

Style guide

> Vivienne Westwood & Melissa > Menbur > Loriblu

Dettaglio a contrasto, un pizzico di colore e l’allure romantica, danno vita alle scarpe realizzate da Vivienne Westwood in collaborazione con il brand leader in calzature di gomma Melissa. Un cuore rosso da far sciogliere anche il più cinico presente al matrimonio.

Scarpe colorate in contrasto con il vestito bianco e gli accessori. Si dice che le sposa debba avere qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato, qualcosa di regalato e qualcosa di blu. Quindi, perché non scegliere proprio le scarpe di questo colore? Una scelta originale come l’elegante modello firmato Menbur.

Gioia per le più giovani ed eccentriche che neanche durante il giorno del matrimonio vogliono abbandonare le sneakers. Alcuni brand hanno realizzato modelli ad hoc per le spose, ma cosa c’è di meno convenzionale di un paio di Converse sotto l’abito? Se l’intento è stupire gli invitati, è impossibile non centrare l’obiettivo.

Arriva direttamente dall’America la nuova tendenza che predilige la sposa ironica che, sotto l’abito bianco, mostra con nonchalance le infradito. Non più utilizzate soltanto per i matrimoni in spiaggia o al mare, grazie a vere e proprie decorazioni che impreziosiscono il piede, le infradito accompagnano le spose nel tragitto verso l’altare aiutandole a non inciampare nell’ampio vestito. Uniscono perle e dettagli Swarovski le infradito di Alessandra Avallone. SPOSIMAGAZINE113


Dodici centimetri

Sopra il

CIELO

La scarpa è fondamentale: deve essere alta, comoda e bella. Un mix ormai possibile, per fortuna.

> Alessandra Rinaudo

i

> Enzo Miccio

di Daniela Ciranni

Bisogna, quindi, scegliere con cautela le scarpe che vi accompagneranno verso l’altare. L’importante è permettersi centimetri in più soltanto se pensate di saperci camminare con disinvoltura e soprattutto se avete la certezza di non sovrastare lo sposo con la vostra statura. Sì ai tacchi, dunque, perfetti per guadagnare qualche centimetro senza però sentire i piedi in trappola.

beinst Show

> Alessandra Rinaudo

passi verso il futuro marito, il giorno che vi legherà a lui per tutta la vita, vi sembreranno tanti, forse anche troppi. Oltre alla paura per qualche lacrima che scendendo giù rovinerà il make up, il terrore di entrare in chiesa e sentire dolore ai piedi è un pensiero fisso per le future spose. Sarà, infatti, un giorno lungo e ricco di emozioni, durante il quale il comfort è indispensabile, una delle priorità assolute.

> Serrese

> Loriblu

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> Enzo Miccio

> Alessandra Rinaudo


> Penrose

> Menbur | Zalando

> Menbur | Zalando

Ad impreziosire le calzature ci pensano applicazioni di pizzi e fiocchi, Swarovski saggiamente misurati. > Serrese

Di gran tendenza il pizzo, riproposto da tutte le grandi maison. Scarpe impreziosite dal macramè che si impone con il suo effetto romantico e bon ton, regalando alle calzature un’eleganza senza tempo e senza stagione, come i modelli di Alessandra Rinaudo, Enzo Miccio e Pura Lopez. La sposa, che sogna il grande giorno fin da piccola, grazie alle storie ascoltate milioni e milioni di volte sulle ginocchia della propria nonna, non può assolutamente fare a meno dell’effetto vedonon-vedo.

> Loriblu

> Loriblu

> Loriblu

> Enzo Miccio

> Menbur | Zalando

Ripropongono il fiocco - elemento decorativo classico di un matrimonio - tutte le scarpe pensate per donne intraprendenti ma al tempo stesso romantiche e firmate da importanti brand del panorama internazionale. I modelli Menburn sono per tutti i gusti. È possibile scegliere se optare per il fiocco presente nella parte anteriore o posteriore. Non mancano, mai per il giorno del fatidico sì, gli Swarovski che, rispetto agli anni passati, si propongono con più stile ed eleganza. È il caso di quelle disegnate da Penrose e Serrese, ad esempio. Ci sono poi, invece, dettagli che donano luce grazie ad un tocco di raffinatezza, come il modello firmato da Ted Baker.

> Loriblu

> Enzo Miccio

> Pura Lopez | Zalando

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> Patricia Avendaño | Barcelona Bridal Week

N I G H T

La sera il look delle invitate si fa glamour. Spazio a minidress preziosi, abiti da red carpet. Protagoniste le nuance decise.

di Daniela Ciranni

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Dopo anni di telefilm e party esclusivi nell’Upper East Side, gli abiti glamour sfoggiati dalle protagoniste non saranno più un sogno. Un matrimonio che si celebra nel pomeriggio e che prevede un ricevimento serale, infatti, è l’occasione perfetta per mostrare preziosi minidress ricchi di decori e lunghi vestiti da red carpet. Proprio in questo mood si presentano le collezioni di abiti per le invitate del 2015. Vestiti corti, long dress, colori intensi e splendide applicazioni riescono a catturare l’attenzione al primo sguardo.

> Sonia Peña | Barcelona Bridal Week

by

> Sonia Peña | Barcelona Bridal Week

Party dress

> Marco & Maria | Barcelona Bridal Week

Style guide


Importanti scollature, spacchi vertiginosi, trasparenze sensuali e cinture di cristallo, che segnano alla perfezione il punto vita, sono i dettagli che trasformano l’abito in un vero incanto che nessuno vorrebbe mai farsi scappare e che tutte le donne, almeno una volta nella vita, vorrebbero indossare per sentirsi un po’ delle star. Sulle passerelle sfilano abiti dalle nuance decise come il blu, il rosso e il rosa, ma anche fantasie romantiche per vere sognatrici. Non manca di certo il colore, che per i matrimoni non passerà mai di moda: il classico ed intramontabile nero, che di sera rappresenta sempre la scelta migliore. Una selezione, dunque, davvero ampia. Ricordate che il dress code di un matrimonio prevede sempre un’unica regola: l’eleganza.

> Franc Sarabia | Barcelona Bridal Week > Franc Sarabia | Barcelona Bridal Week

> Sonia Peña | Barcelona Bridal Week

> Ana Torres | Barcelona Bridal Week > Sonia Peña | Barcelona Bridal Week

> Patricia Avendaño | Barcelona Bridal Week

> Cleofe Finati by Archetipo

Le maison di settore hanno riservato tantissima attenzione alla scelta dei tessuti. Dalla leggera ed elegante seta, che segna la silhouette con delicatezza, al pizzo che definisce la sensualità del corpo femminile con il suo vedo-non-vedo, fino al taffettà che dà all’abito volumi esagerati e sorprendenti.

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Sullo scaffale

Top Five

«Le notti bianche»

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Fedor Dostoevskij

«L'insostenibile leggerezza dell'essere» Milan Kundera

Non c'è niente di più romantico della realtà. E, quindi, di un amore che sopravvive alla cattiveria, all'egocentrismo, alla gelosia, alla paura, all'orgoglio. La storia tra Tomas e Tereza è una storia «vera», che resiste nel tempo. Nonostante gli ostacoli che loro stessi posizionano, ripetutamente, sulla strada che percorrono insieme. Una storia di egoismo e di passione, di tenerezza e crudeltà. Ma che si conclude com'è iniziata: con loro due insieme, nonostante tutto.

«Cime tempestose» Emily Bronte

È il Sacro Graal delle storie d'amore. Incredibilmente passionale, incredibilmente difficile, incredibilmente tormentato. Incredibilmente meraviglioso. Quello che non riesce mai a realizzarsi davvero, ma che in realtà si è già realizzato nella testa e nel cuore di due persone che si sono amate per tutta la vita. La storia d'amore tra Catherine e Heathcliff è un pezzo di storia, un pezzo di realtà. «Lo stare insieme, per noi, è nello stesso tempo essere liberi come nella solitudine, essere contenti come in compagnia».

TALES Amori che sopravvivono alla cattiveria, sentimenti non corrisposti, passioni travolgenti, riflessioni sulla vita in due che scivolano dall'onirico all'ironia. Ecco cinque dei migliori racconti d'amore di sempre... di Chiara Billitteri

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Il dolore e la purezza dell'amore non corrisposto si concentrano in un capolavoro di poco più di sessanta pagine. Fedor Dostoevskij regala al suo personaggio, un sognatore, solitario e vulnerabile, quattro notti - le «notti bianche», quando in Russia il sole tramonta molto tardi - per innamorarsi della bella e gentile Nasten'ka, fragile ragazza che però ama già qualcun altro. Per lei, il protagonista è solo un amico: a lui, perciò, non resterà che tornare a rifugiarsi nella solitudine dei suoi sogni.

«Norvegian Wood» Haruki Murakami

La delicatezza della cultura giapponese contaminata dalla passione per le canzoni dei Beatles. «Norwegian Wood» racconta l'amore di un uomo per due donne, ma di fatto racconta due tipi d'amore: quello sofferente, doloroso, familiare; e quello nuovo, divertente, curioso. Come Eros e Thánatos, nel romanzo amore e morte camminano su due binari paralleli che, alla fine, si incrociano in quello che è il libro più intimo e introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso.

5

«Come una mentos nella Coca Cola» Fulvio Viviano

È la storia di un «erratore seriale», la cui educazione sentimentale è figlia dei nostri giorni. Fatta di storie da cui scappare e donne che, al contrario di ogni aspettativa, abbandonano il campo. Fulvio Viviano, giornalista di SkyTg24, con un’ironia che non può non strappare un sorriso, passa in rassegna le relazioni - a volte buffe, altre grottesche, altre ancora malinconiche - di un uomo «normale» che, vivendo, finisce quasi con lo stilare un decalogo, un vademecum sentimentale. Perché, in fondo, gli «anti macho man», alle prese con amori che oggi vengono messi a dura prova dalla «gita» da Ikea, le loro relazioni le vivono proprio così: come una mentos nella Coca Cola.


BRIDAL

him

Choice editor's

Potrà non indossare un tight, non avere scelto la classica cravatta con nodo Windsor, né tantomeno avere optato per le tradizionali nuance da cerimonia. Ciò che conta, quest'anno,

> Corneliani

è che lo sposo sia elegante e deciso. Capace di vestire la tradizione e, perché no, anche rivisitarla. Un po' come fa quello pensato dalla maison Corneliani.

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Clothes of a gentleman

> Sartoria Rossi

Best looks

L'abc dello

> Carlo Pignatelli

> Sartoria Rossi

La giacca monopetto è l’Abc del guardaroba sartoriale maschile e si pone al centro di ogni look come pezzo fondamentale da possedere nel proprio armadio, specialmente nel giorno del matrimonio.

The Extra! Exclusive

> Cor Sine Labe Doli

> Lubiam

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> Swarovski

di Vincenzo Parisi

> Cleofe Finati by Archetipo

STILE

> Swarovski


> Musani > Angelo Toma

Per il giorno del «Sì», però, non possono mancare le tonalità accese che declinano il blazer monopetto in blu pastello e blu elettrico. Così, arriva la proposta di un uomo super elegante anche se vestito di nuance diverse dal nero: la giacca monopetto è, in questo caso, con revers a lancia in satin, e richiama elegantemente la fascia in vita. Tutti dettagli che fanno la differenza.

> Sartoria Rossi

> Cleofe Finati by Archetipo

Un uomo dal fascino misterioso è colui che decide di indossarla con disinvoltura, impreziosita da revers a lancia in raso, abbinata al papillon o con un look «oscuro» in rigoroso total black. Ma non solo: la giacca monopetto nera è abbinata anche a più classici plastron e cravatte, con gilet a contrasto nelle nuance del bianco perla. E ancora, non finisce qui. Questo capospalla, infatti, è il perfetto alleato dello smoking, indossabile nei cocktail party più esclusivi e in cerimonie mondane, da moderno «James Bond».

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Clothes of a gentleman

Best looks

> Canali

> Canali

> Canali

> Lubiam

Per i più sobri, invece, l’abito in blu è accostato a gilet a contrasto grigio perla, in un completo spezzato per l’uomo estroso e non convenzionale.

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Linee sobrie ed eleganti per l’uomo che pensa che il blu notte sia il vero colore simbolo dell’eleganza maschile. Il look è abbellito da applicazioni floreali e pochette e completato da panciotti dal taglio moderno. Ricercato e raffinato è colui che, nella sobrietà delle linee e dei toni, vuole trovare la chiave dello stile da cerimonia. La giacca monopetto ha un taglio semplice e sobrio, è perfetta per essere abbinata persino ad un cilindro a contrasto.


Questioni da...

Uomini

the

BARBER house

«Le idee dell'uomo rasato non sono quelle dell'uomo barbuto» parola di Honoré de Balzac.

Persino lo scrittore francese, nel suo «Trattato della vita elegante», ha attribuito un valore quanto mai speciale ad un momento della giornata tutto maschile, quello della rasatura. Da sempre ritaglio di intimità, occasione per allontanarsi dalla vita fatta di casa e lavoro, non c’è uomo più avanti con l’età che non riconosca al barbiere (e al suo salone) un valore aggiunto. Con quelle poltrone che noi donne abbiamo sempre invidiato per la comodità che trasuda dal cuoio in cui sono realizzate e quell’immagine della schiuma sul volto che sa di rilassante ma che siamo destinate a non provare mai.

Un’immagine, dicevamo, che è legata al passato, al quotidiano dei nostri padri o - forse ancora di più - dei nostri nonni. In quel di Catania, però, si sono chiesti perché far scivolare nel dimenticatoio uno spazio e una professione che oggi possono incarnare la necessità di contemporaneo, insieme al gusto per il bello e alla voglia di relax. Così, negli scorsi mesi ha aperto le sue porte «Paddock, barber house», la prima barberia luxury in stile british, con arredi d’epoca e sala d’estetica, dettagli in pieno mood Anni Cinquanta e poltrone Bertrand originali. La parte migliore, naturalmente, è quella relativa ai servizi a cui gli uomini possono abbandonarsi: traditional shave, rasatura totale con trattamento di 7 panni caldi in stile Nord America, moustaches reshaping, design baffi con modellamento in stile, one grade all over, un giro di macchinetta, viso corpo, trattamenti di pulizia, idratazione e antiage, man manicure&pedicure. Insomma, una zona franca, un posto in cui rifugiarsi, un luogo sgombro dai problemi del vivere quotidiano… E anche da noi donne! P.P.

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Inside the character

Interview

Corneliani

SERGIO CORNELIANI DIRETTORE CREATIVO MAISON CORNELIANI

l'elogio dello

STILE di Vincenzo Parisi

T “ radizione, qualità e modernità, la vera eleganza risiede nella misura». Così Sergio Corneliani, direttore creativo della maison Corneliani, racconta la sua moda. «Man as a masterpiece» come fonte di ispirazione per l’uomo contemporaneo. E per gli abiti da cerinomia: «Le nostre proposte sono legate da un solo filo conduttore: materiali pregiatissimi, volumi flessuosi, e silhouette snelle».

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Come è nata la sua passione per la moda? «Non posso parlare di uno specifico background da stilista. Quella per la moda è una passione per cui gli anni Ottanta sono stati decisivi. A quei tempi ho vissuto negli Usa per seguire l’attività della nostra filiale americana e mi sono presto trovato a dover pensare a prodotti specifici per quel mercato. Il mio ingresso in azienda, dunque, risale al 1981, con mansioni legate al settore commerciale. Dovendo viaggiare molto per conoscere da vicino le caratteristiche della nostra clientela e stare a contatto con i soci americani impegnati nella distribuzione dei nostri prodotti negli Stati Uniti e in Canada, nell’‘83 mi sono trasferito a New York». Quando, dunque, il suo primo abito? «In quel periodo il Made in Italy aveva un grande successo nel mercato statunitense, a tal punto che nel 1985 è stata fondata la Corneliani Usa. Da quel momento ho iniziato ad appassionarmi alla parte più stilistica del lavoro. Al mio rientro in Italia, nell’‘86, ho continuato ad occuparmi dello sviluppo dei prodotti, così fino alla fine degli anni Ottanta, quando ho assunto definitivamente la responsabilità dell’ufficio stile e progettazione». Che effetto fa sapere di essere una delle firme più prestigiose del Made in Italy? «Ancora oggi poter riscontrare che i prodotti che creo sono apprezzati da migliaia di consumatori nel mondo mi dà enormi soddisfazioni, motivando di giorno in giorno il mio lavoro. In modo particolare, quando viaggio amo riconoscere i miei capi di abbigliamento indossati dalla gente». Quali sono le sue fonti di ispirazione? «Innanzitutto non posso prescindere dal mio luogo di nascita, Mantova. Se pur ridotta nelle dimensioni, è una città di vera bellezza. Lo attesta la sua storia, ricca di arte e di cultura: nel Rinascimento, infatti, è stato uno dei centri più splendidi di tutta Europa. E non solo sono cresciuto respirando quest’atmosfera di fascino e armonia, ma credo che anche nel mio Dna esista una forte propensione all’estetica. Amo il bello in ogni sua rappresentazione, nelle persone come nelle cose, nella musica, nel cinema e nell’arte». Crede nel potere delle icone? «Nel mio lavoro è importante focalizzare un’icona, ma penso che non si debba mai portare nessuna immagine alla mitizzazione, anche davanti alla figura più chic che in ogni caso non è mai necessariamente una sola, anzi. Io ricerco lo stile nelle più disparate espressioni e personalità, questa è la mia parte di ispirazione che potrei definire 'dinamica'; poi c’è un punto fermo, irrinunciabile, ovvero il rispetto assoluto per i nostri valori aziendali di tradizione, qualità e modernità. Corneliani da oltre mezzo secolo, nel realizzare eleganza per uomo, non ha mai rinunciato a questi riferimenti: sono le fondamenta su cui la mia creatività, di stagione in stagione, costruisce il proprio modello-uomo di riferimento. Che sia un dandy o un businessman, poco importa, ogni mia creazione consiste prima di tutto nell’espressione dei nostri valori, in ogni stagione poi declinata in forme e colori diversi». Oggi l’uomo è cambiato, nelle inclinazioni così come nel modo di vestire. Cosa è essenziale per avere stile nel giorno del «Sì, lo voglio»? «Per anni l’abbigliamento maschile è stato contaminato da forme di opulenza e ostentazione. Oggi, invece, stiamo assistendo ad un importante ritorno all’eleganza, quella che attinge alla tradizione sartoriale italiana, di grande armonia e rigore, e legata alla cura di ogni dettaglio. Qualità di cui la mia azienda è divenuta ambasciatrice nel mondo. Questa tendenza si manifesta in un costante lavoro di ricerca e di design, volti alla massima valorizzazione della figura dell’uomo, da cui infatti prende ispirazione la nostra headline Man as a Masterpiece. Punto di forza del brand Corneliani è l’identità dello stile che, declinato nelle diverse collezioni - dal guardaroba formale, allo sportswear, alla cerimonia -, risulta sempre riconoscibile: sobrio e insieme lussuoso. La scelta dell’abito da cerimonia assume ancora oggi un significato importante, che noi rispettiamo e interpretiamo nella selezione dei tessuti più

«Sono sempre più convinto che la vera eleganza stia, prima di tutto, nella misura»


preziosi, nella purezza delle linee e nella ricercatezza dei dettagli, mai ostentati ma riconoscibili come cardini di una raffinatezza impeccabile. Così, anche l’abito da cerimonia è orientato verso codici formali ben definiti. Le nostre proposte sono legate da un solo filo conduttore: materiali pregiatissimi, volumi flessuosi e silhouette snelle e slanciate, per dare vita ad un abito la cui eleganza non deve interferire con il massimo comfort. Una delle prime regole è la gradevolezza della vestibilità, garante di un bel portamento e base fondamentale dell’eleganza. Sapienti tecniche di lavorazione svuotano la costruzione e alleggeriscono l’immagine, senza alterare i volumi. Gli abiti risultano più leggeri e piacevoli anche al tatto; conquistano per l’appeal e la gradevolezza della vestibilità. Naturalmente lo studio dei tagli, del collo, l’allacciatura, l’altezza degli spacchi, fino ai risvolti nel pantalone, vengono modulati in base alle preferenze e alle caratteristiche personali di corporatura e inclinazioni». E il tight? «Se lo sposo opta per il tight, allora la trazione vuole testimoni e genitori uniformati. Senza dubbio è il più aristocratico dei capi formali: calzoni a righe e giacca fumo di Londra con code, abbinati a camicia bianca, cravatta in tinta unita e/o falso unito grigio perla, gilet grigio in tinta con la cravatta, fiore all’occhiello, guanti e tuba. D’obbligo per aristocrazia e alta borghesia. Se l’abito non fa il monaco, certo fa la differenza, soprattutto per lo sposo, protagonista quanto la sposa di una giornata indimenticabile». Quali sono le tendenze per l’uomo contemporaneo? «L’uomo contemporaneo si muove molto, conosce più culture, è spesso fuori casa per lavoro e deve indossare una tipologia di eleganza adeguata a differenti momenti della giornata. Ciò richiede un guardaroba apparentemente semplificato nelle forme (sempre apprezzate quelle snelle, sobrie e slanciate, dove le spalle non siano mai troppo larghe e il pantalone troppo lungo), ma contestualmente innovativo nella scelta dei tessuti che si fanno antimacchia, idrorepellenti, ingualcibili e adatti a climi diversi. Interessante esplorare nuove combinazioni di tessuti, come la presenza sempre più frequente di disegnature sartoriali anche nello sportswear».

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Inside the character

Interview

E per lo sposo? «L’evoluzione dell’abito da cerimonia ha visto il passaggio da un abito estremamente formale, con canoni ben precisi, a modelli sensibili alla ricerca, ricchi di finiture ed estremamente moderni. Si tratta sempre e comunque di dettagli dosati con discrezione e misura: non abbiamo mai permesso che la moda spostasse il baricentro stilistico della nostra identità. Le tonalità dell’abito da sposo naturalmente variano per ogni collezione, ma le tinte intramontabili sono sempre i grigi, dai perla, passando per i medi, fino a toni anche molto scuri; e poi varie tonalità di blu, dal più acceso al più scuro e tradizionale. Anche il nero per le cerimonie serali, ma con gradi di brillantezza o lucidità differenti, in base alla tipologia di stoffa: una maggior quantità di seta in mischia con la lana rende le superfici brillanti, mentre una mano lucida è ottenuta con trattamenti specifici su pure lane. Effetti particolarmente apprezzati quando l’obiettivo è l’altare. I capi più innovativi presentano ricchezza di dettagli quali rever di raso, piping, fodere in contrasto, bottoni gioiello con cristalli Swarovski, comunque mai eccessivi. Per chi osa di più, proponiamo il tutto nero, nell’abbinamento abito/camicia. In ogni caso, l’abito da cerimonia deve creare un’emozione e interpretare l’unicità dell’evento». Cosa indossa, invece, l’invitato perfetto? «Anche l’invitato perfetto dovrà essere elegantissimo, la proposta del satiné è di grande classe e rispetta il ruolo del protagonista che spetta esclusivamente allo sposo. In qualsiasi caso, sono sempre più convinto che la vera eleganza debba essere impeccabile ma naturale, lussuosa e insieme discreta. Questi connubi danno vita a capi che mai potranno dirsi demodé, perché la vera eleganza sta prima di tutto nella misura. Il significato originario della parola 'eleganza' deriva dal latino 'eligere', quindi l’arte del saper scegliere. Occorre perciò imparare a conoscersi, quindi saper scegliere quello che è più adeguato alla nostra figura, alla nostra personalità, al ruolo che occupiamo nella società e alle circostanze con le quali ci confrontiamo nella quotidianità».

«Il significato originario della parola eleganza deriva dal latino eligere, quindi l’arte del saper scegliere»

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Clothes of a gentleman

Il papillon

BEST

thera

Ext

The

Il dettaglio che fa la differenza... sopratutto se in ceramica. di Vincenzo Parisi

Farfallina o papillon, chiamatelo come volete, l’accessorio emblema del romanticismo si conferma come uno dei dettagli preferiti dai nuovi gentiluomini che amano distinguersi con stile nel giorno del tanto atteso «Sì». È perfetto per cerimonie che si svolgono dall’ora del tramonto alla sera, perché super elegante: molti lo preferiscono per la sua attitudine a ricreare l’immagine di principe nobile. L’assoluto protagonista è il papillon nero: che sia broccato, di velluto o con ricami, poco importa; il dress code per lo sposo impone formalità e rigore. Tremendamente chic in velluto per i mesi invernali. Ma cosa succederebbe se al tessuto sostituissimo materiali decisamente meno comuni? In costante evoluzione, il bizzarro e variopinto mondo della moda conquista altre frontiere e contamina le creazioni di accessori e abiti con nuove tecniche e materie prime inusuali. Ѐ il caso di Cor Sine Labe Doli, brand emergente che ha fatto dei suoi papillon un must have irrinunciabile per gli amanti degli accessori ultra glamour. Quell’accessorio tanto caro ai gentlemen di tutte le epoche adesso si veste di ceramica. Sì, avete capito bene: è proprio questa la caratteristica principale delle creazioni di Cor Sine Labe Doli. Nelle mani di Luigi Arbore e Massimo Mazzilli, creatori del marchio, il tradizionale papillon si trasforma in una vera e propria scultura di ceramica. Insomma, un vero successo tutto made in Italy che fa dell’innovazione e dello stile i suoi punti di forza. Il papillon per Cor Sine Labe Doli «diviene l'accessorio chiave - spiegano i desginer -, che dona un tocco glamour, eccentrico ma raffinato, a un gilet, a una camicia colorata o a un little black dress, come anche ad una semplice e classica polo. L’estro e la manifattura artigianale si fondono per dare vita a un accessorio privo di precedenti - sottolineano -, ma allo stesso tempo con un forte passato stilistico. Il tutto rigorosamente Made in Italy, artigianale e tradizionale».

> Immagini: Cor Sine Labe Doli

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Clothes of a gentleman

> Lubiam

SLM IFIT di Vincenzo Parisi

«Slim è bello» sembra essere una delle prerogative contemplate dagli uomini al momento della scelta del proprio abito da matrimonio. E le case di moda non possono fare a meno di assecondare il gusto maschile, creando sempre più abiti sartoriali super slim fit, che spesso allungano la figura e donano un’allure sensuale.

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> Sartoria Rossi

> Cleofe Finati by Archetipo

Best looks


> Canali

Le maison abbracciano l’armonia dell’abito «made to measure» disegnando un uomo che indossa giacche sagomate, fatte di tessuti semilucidi; pantaloni leggermente corti, in perfetto stile parigino. Insomma, linee super slim che evidenziano fisicità e portamento e che poi - ammettiamolo - sono proprio al passo con le tendenze attuali e che rintracciano nell’innovazione e nella sartorialità le vere qualità dell’abito perfetto.

> Musani

> Cleofe Finati by Archetipo

Un’innovazione del settore che si adegua, dunque, alle tendenze del momento e accontenta gli uomini più narcisi. Ma occhio alle forme, ai tagli e alle rotondità: l’abito perfetto, infatti, è quello cucito su misura, che aderisce perfettamente al proprio corpo, assecondandone le linee.

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& La rubrica

Questione di sesso

lui

UNAMORE DISUOCERA

LUI È innegabile, la mamma resta sempre la mamma. Con buona pace delle nostre Lei, che potranno - inutilmente - fare pure a cazzotti col mondo sano per farci credere che il loro amore per noi è incondizionato ed eterno. Vorrei vedere se fossimo tutti dei morti di fame! Senza scadere nel maschilismo banale, per carità, ma dobbiamo confessarlo: arrivati al momento del Sì, chi è che non si è domandato almeno una volta «Perché?». Perché lasciare casa di mamma, dove in cucina può entrarci solo lei e noi dobbiamo limitarci ad essere serviti e riveriti, rimpinzati ogni giorno quasi fossimo tacchini destinati al forno; dove non esiste neppure srotolare i calzini sporchi, mentre ci accingiamo ad una vita al fianco di una donna che ci chiederà persino di spolverare il salone. Perché lasciare il nido che ha sempre l’odore di un libidinoso spezzatino, sapendo che da quel momento in poi se a tavola troviamo una fetta di carne con un filo d’olio c’è andata di lusso! Mio padre, ad esempio, il capretto (non me ne vogliano vegetariani e vegani, per carità!) lo mangia solo a casa della zia, perché a mia madre dà noia anche solo l’odore. Certo, una domanda dovremmo pure farcela: che sarà colpa nostra se madri e mogli partono quasi sempre col «piede sbagliato»? Beh, poco importa. Pensate per un attimo se fossero alleate tra loro, contro di noi… Sicuramente a tavola lo spezzatino sarebbe servito più spesso, ma provate ad immaginare chi sarebbe la vittima sacrificale?! Meglio nemiche che amiche, nessun dubbio!

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lei

LEI È lo spauracchio di tutte noi donne, si sa. E quando decidiamo di convolare a nozze con il suo «piccolo» (poco importa che di anni ne abbia trenta o quarantacinque), siamo ben consapevoli di accaparrarci un posto da eterne seconde. Neanche fossimo la versione casalinga di Toto Cutugno a Sanremo. Per il nostro «amato» maritino, infatti, le polpette con il sugo che impareremo a cucinare solo per lui (con annesso antiestetico eccesso di sudorazione durante la preparazione!) non saranno mai buone come quelle della mamma – sarà forse sintomatico che il nome della suocera venga fuori solo alla 13° riga?! –, che le odiosissime camicie non avranno mai il colletto inamidato come quelle che gli lavava lei e che non saremo mai abbastanza amorevoli quando il pargolo (Ops! Volevo dire marito!) avrà la febbre. E le più sfortunate, loro malgrado, dovranno fare i conti con la suocera che, entrando in casa, si muoverà con fare guardingo tra mobili e stanze, come uno squalo con la pinna sott’acqua, pronta ad andare all’attacco in caso di polvere in bella mostra. Della serie, «Povero figlio mio che soffre di asma». E poco importa che il nostro amato non abbia mai avuto problemi di respirazione e che, quando mammà non vede, non disdegna neppure la sigaretta! Naturalmente, questi sono solo cliché. Perché per noi è diverso, saremo di certo amiche ;)


> Pupa

BEAUTY

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Be fabulous!

Beauty notes È l'anno dei contrasti. La donna sicura opta per nuance decise come bordeaux e blu notte; la più sweety non rinuncia a rosati ed effetti «nude».

#

Trend

like A BEAUTY

> Pupa

2015

QUEEN

di Anna Clara Mucci

> Sephora

Le tendenze trucco 2015 che ci arrivano dalle principali passerelle e dai backstage dell’alta moda, danno risalto ad una donna sempre più sicura e dalla femminilità decisa, mascolina o a volte - in netto contrasto - romantica. Da un lato, abbiamo i colori forti, come viola, bordeaux, fucsia, nero, blu notte, che esprimono rigore e femminilità sicura. Dall’altro, i colori nudi, beige rosati, salmone e albicocca, dedicati alle più eteree, romantiche e discrete. I trend del nuovo anno girano intorno ai riflessi sulla pelle che, a differenza della stagione scorsa, non sono più «frost» o perlati, ma molto più naturali.

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> Sephora

> Sephora


> Pupa

> Marc Jacobs | Sephora

PER LE UNGHIA

> Sephora

> Pupa

> Make Up Forever | Sephora

La pelle naturale rappresenta la base perfetta per giocare con dei glitter, magari color oro, da applicare sugli occhi. Il «cat eye» con eyeliner che allunga lo sguardo, può dare sembianze sensuali da gatta. Gli ombretti rimangono sui toni pastello, preferibilmente pesca e color cipria. Le sopracciglia devono essere spesse e un must di stagione saranno quelle finte, un effetto che si potrebbe ottenere anche con mascara particolarmente potenti e rigorosamente neri.

> Pupa

> Pupa

> Sephora

Lo smalto nude in tutte le sue sfumature di colore - che vanno dal rosa tenue al carne - spopolerà soprattutto nell'autunno/inverno. Gettonatissimo anche quello bianco gesso. Con i classici della manicure autunnale, rosso scuro, rosso fuoco laccato, porpora, bordeaux, rosso mattone cupo, non si sbaglia mai. Il colore di tendenza per eccellenza sarà il sangria. Gli smalti metallizzati, nelle nuances acciaio, oro, argento, verde scuro e grigio, andranno molto di moda in inverno. Blu cobalto e azzurro per le carnagioni chiare. Smalto nero per una manicure elegante e raffinata.

> Pupa

> Pupa

PER GLI OCCHI

> Pupa

> Nars | Sephora

PER LE LABBRA Per labbra da baciare, preparatevi a un’annata di colori caldi, alternati a tonalità nude. Il rosso (scuro tendente al bordeaux) rimane protagonista assoluto del make up labbra, ma anche le sfumature nude sono ben rappresentate. Il vinaccia, ovvero un viola molto scuro tendente al rosso, sarà il colore di tendenza per le serate autunnali e invernali del 2015. Da scegliere ovviamente solo se il resto del make up è molto sobrio! Dall’altro lato, il colore nudo sarà adatto ad un semplice make up da giorno che focalizzi l'attenzione sugli occhi. Se avete un incarnato olivastro e capelli scuri, scegliete il marrone; su castano e biondo, rimane protagonista il rosso arancio!

> Pupa

Il primo aspetto da curare quando ci si appresta a creare il proprio make up, è la scelta di un’ottima base viso. Per essere sicure che il trucco duri per l’intera giornata, è fondamentale applicare un primer opacizzante. Gli altri cosmetici indispensabili per la base viso sono il fondotinta o la bb cream (preferibilmente dalla texture leggera), una cipria in polvere minerale per opacizzare ulteriormente e fissare, e a seguire un blush o un fard (rosa per un effetto romantico o arancio per un tocco glamour) che danno risalto agli zigomi.

> Pupa

PER IL VISO

> Marc Jacobs | Sephora

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Be fabulous!

Beauty notes

anno nuovo

TESTA nuova Trecce raccolte sulla nuca, frange di carattere ed effetti bagnati. Scoprite le tendenze 2015 per l'hairstyling.

Romantiche per un appuntamento Niente di più semplice di uno chignon «spettinato» con le ciocche che spuntano qua e là! Va benissimo sia di giorno che di sera, in questo caso nella versione sofisticata ed elegante. Per essere più perfetta usa un pettine a denti stretti e fai aderire i capelli alla fronte e allo zigomo con un po' di gel o cera.

di Antonella Giovinco

«Anno nuovo, testa nuova», «Cambio vita e cambio capelli», «Torno dal mare (o comincia l’estate) e passo dal parrucchiere». Quello che ci passa per la testa ha spesso a che fare con i capelli, step importante per ogni cambiamento: dal rientro dalle vacanze all’inizio di un nuovo percorso. Ma quali sono le tendenze per taglio e colore nel 2015? Sono più di moda i capelli corti, medi o lunghi? Difficile fare stravolgimenti radicali, ma cambiare testa fa sentire bene, rigenerati e pronti per le novità. Quest’anno la treccia si nasconde in un raccolto sulla nuca, torna l'effetto bagnato e la frangia con carattere; in rialzo la cofana vintage e le onde da sirena (bentornati bigodini!). E il liscio spaghetto resta solo sulla frangia in stile jap.

Tutti al mare

Legati o naturali, ma sempre alla moda. Con la treccia di lato esprimi la tua femminilità, ma resti pratica: la realizzi in pochi minuti e non la muove neanche il vento!

Dateci un taglio

Ritorna (o forse non se ne è mai andato) il corto, ma non cortissimo. Vanno i tagli medi, sopra le spalle. Semplici, facili da mantenere anche quando asciugati naturalmente, senza spazzole&co. E se proprio non osate tagliare, o vi siete pentite di un «folle gesto», le extensions sono ormai a portata di tutti, acquistabili anche on-line a prezzi super convenienti. Mai pensato a una lunghissima coda o a una frangia prêt-àporter?!

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Tipi da cerimonia Di tutti i colori

Dimenticate shatush e colpi di sole: il colore moda è senz’altro il «bronde», un mix tra castano e biondo dai riflessi dorati!

Ordinate in ufficio

Dalla coda mossa alla riga rigorosa, dalla treccia romantica allo chignon spettinato, per andare in ufficio l’importante è trovare una soluzione da fare al mattino e non ritoccare più fino a sera. Stile pratico o grintoso? La coda bassa va bene per qualunque occasione di lavoro (e se prima di asciugare i capelli con il phon, li tamponi con l'asciugamano e spruzzi un po' di lacca, manterrai più a lungo l'acconciatura senza dover rifare la coda ogni volta), mentre la coda mossa dà sprint per affrontare riunioni e incontri (passa una spuma volumizzante sui capelli e per definire meglio le onde usa i bigodini flessibili).

Puoi sbizzarrirti con le acconciature elaborate, chignon o semi-raccolti, ma se vuoi sentirti naturale opta per un mosso vintage, con onde eleganti che ti accarezzano le spalle. Se li hai lunghi portali tutti da un lato o intrecciali a lisca di pesce. Se li hai corti, invece, portali all’indietro cotonandoli un po’ o fissandoli in stile effetto bagnato e punta sul trucco smokey: sarai diversa e sofisticata da togliere il fiato.


Be fabulous!

Beauty notes

LOVE the is in

Di tendenza i «casual wedding hair», ma nel giorno delle nozze è l'abito a dettare i tempi anche dell'acconciatura. di Antonella Giovinco

Ad esempio, un abito da sposa anni Trenta sarà perfetto con uno chignon o un caschetto ondulato, mentre un vestito anni Cinquanta potrà essere accompagnato da un raccolto molto formale, o da onde larghe e vintage, magari impreziosite da una veletta o da un fiore di stoffa. Per i matrimoni da principesse, con i tradizionali abiti vaporosi con gonne in tulle e organza di seta, sta meglio un semiraccolto, con velo possibilmente lungo e qualche decoro o un punto luce, anche ricamato.

> Valentini

Ma la verità, sui trend per le acconciature sposa 2015, è che la moda da seguire non esiste. O meglio, soccombe, per una volta, di fronte allo stile dell’abito e delle nozze. E quindi - per una volta - le donne non seguiranno must e dettami delle passerelle, perché è l’abito che comanda sullo stile dei capelli nel giorno delle matrimonio.

> Maggye Sottero

La vera novità di quest’anno, importata dal Nord Europa, sono le spose con i capelli sciolti. Naturali, romantiche, bellissime. E veramente semplici. I casual wedding hair, apparentemente spettinati, diventano un’alternativa molto in voga tra le spose che preferiscono un look naturale. Ideale per matrimoni rustici o in spiaggia, specie se decorati con una coroncina di fiori.

> Antonio Riva

> Matilde Cano | Barcelona Bridal Week

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Sono gli accessori, dunque, il vero trend della stagione: le ultime sfilate hanno proposto chignon elaborati con gioielli. O ancora, il toupet arricchito da un cerchietto di strass. Fermagli preziosi e ricamati, fiori e luccichii: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Dalla corona di fiori che propone Oscar de la Renta per un matrimonio in spiaggia, agli accessori scelti da Matilde Cano per la sua sposa 2015, perfetti per una sposa alternativa: un po’ odalisca, un po’ ninfa dei boschi, un po’ dama del Dolce stil novo. Chi preferisce un classico chic, invece, si ispiri alla sposa di Carolina Herrera 2015, che sfoggia capelli raccolti adornati da perle king size. Punta su acconciature più minimal Antonio Riva (che ha vestito Michelle Hunziker in occasione delle nozze con Tomaso Trussardi): messo da parte il velo, il protagonista diventa il cappellino. La treccia rimane uno dei punti forti per la sposa bohemienne. La nuova tendenza la vede prendere la forma di una corona che avvolge la nuca e può essere decorata con un collier aperto, a mo’ di spilla. Se si ha una chioma folta, si può scegliere di dare volume e utilizzare un diadema o un nastro sulla fronte, annodandolo nella parte posteriore. Look un po’ Sixties perfetto per spose shabby chic.

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> Jimmy Choo

| Sephora

The essential

For her

SCENT ofwoman

> Ferragamo

Alla ricerca dell'essenza di sè. di Antonella Giovinco

Storie romantiche o d’avventura, ricordi d’estate o di terre lontane, freschezza e sensualità. Carattere. Ecco quello che una donna cerca in un profumo: un’essenza di sé da rendere più accessibile agli altri, una nota che la mostri per com’è o vorrebbe essere. E quindi ferma e immutabile con una fragranza definita e irrinunciabile - da non cambiare mai -, oppure cangiante e variegata, in base alla stagione, all’umore o all’appuntamento... IL GRANDE CLASSICO

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© Cartier 2014

PREZIOSA FEMMINILITÀ

> Chanel

Oro, donna, fiore, Dior: J’adore come un mito, il profumo dell’eterna femminilità. Una donna protagonista, dea di un universo di lusso e raffinatezza, di couture e di profumi. Era il 1947 quando Christian Dior presentava la sua prima collezione in Avenue Montaigne. J’adore emana tutta la raffinatezza della Haute Couture. Sempre più prezioso, il flacone è un vibrante omaggio alla femminilità, un connubio sottile di forza e dolcezza. La nuova Golden Age in un soffio.

> Dior

«Cosa indossa per andare a letto? Un pigiama? Una camicia da notte?». «Due gocce di Chanel N°5» rispose Marylin Monroe, rendendo ancora più celebre e seducente una fragranza immortale. Chanel N°5 è «Il Profumo», l’essenza stessa della femminilità e della seduzione: mitico, leggendario, affascinante ed eterno. «Una donna dovrebbe indossare il proprio profumo ovunque le piacerebbe essere baciata» diceva Gabrielle (Coco) Chanel. Quinta composizione creata negli anni Venti da Ernest Beaux, numero portafortuna di Coco, carico di simboli universali. Un bouquet di fiori immaginari, lusso assoluto.

LA QUINTA ESSENZA DELLA FELICITÀ

Preziosi come gioielli anche i flaconi di Pomellato Nudo Blue e Pomellato Nudo Amber. Il primo con un’ouverture di Limone e Ribes Nero, mitigati dall’Accordo Bamboo, che lascia scoprire il cuore fiorito: Iris, Fresia, Peonia e Magnolia. Amber si ispira, invece, al Quarzo Madera, gemma euforica e solare, e al Gelsomino, quintessenza della sensualità orientale, tra fiori d’arancio e Rosa Bulgara.

> Pomellato

La felicità non è più un sogno inaccessibile ma una realtà concreta. La dichiarazione olfattiva, segno di grazia e di libertà, si moltiplica all’infinito. È la promessa de La vie est belle L’Absolu de Parfum di Lancôme: l’espressione della felicità viene celebrata con un delicato equilibrio modulato sull’Iris. Un soffio gioioso, il lusso di un inno alla felicità. Fresco, vellutato, intenso. Femminile. È «Emozione», la nuova fragranza di Salvatore Ferragamo. Un’essenza sfaccettata che unisce accordi fioriti ad una raffinata e preziosa texture legnosa, arricchita da un tocco di sensuali note cipriate. Il cuore del profumo esprime la sua intensa femminilità attraverso un bouquet di delicate Peonie, sensuali Rose Bulgare e irresistibile Eliotropo. Una sprizzata di femminilità sgorga da Chloé, che descrive una donna disinvolta, con un senso innato dell'eleganza: effluvi di rosa in un profumo radioso, vaporoso e sensuale, elegante e seducente sulla pelle.

> Chloé | Sephora


The essential

For him

FLACONI FORTI E VINCENTI Hypnôse Homme di Lancôme svela la sua visone della mascolinità tra forza, virilità e consapevolezza, raccontando la potenza e il calore dell’abbraccio. Il flacone evoca il potere della sensualità, compromesso tra bellezza ed eleganza. Luminoso, con il tappo opaco, lascia trasparire linee pure ed eleganti. Paco Rabanne lancia Invictus come un cavallo vincente: è il profumo della vittoria, fresco e sensuale, visione contemporanea della virilità. Uno scontro inatteso di forze e valori nel puro brivido di freschezza delle foglie di alloro che si contrappone alla profondità di patchouli e ambra grigia. Racchiuso in una coppa trofeo silver, rigorosa ed elegante. Anche Jimmy Choo Man è una fragranza effervescente che incarna lo spirito dell'uomo virile e sicuro di sé, con un senso raffinato per i dettagli e un tocco di humour ribelle. Il flacone grigio fumo, ispirato a un'antica fiaschetta da whisky, sfoggia linee forti ed essenziali. L'elegante packaging è sublimato da un trompe l'œil di coccodrillo in rilievo che scompone la luce in bagliori metallici.

> Jimmy Choo | Sephora

Trussardi Black Extreme è nero assoluto, maschile, misterioso. Per un uomo moderno, di successo, alla ricerca di sensazioni forti. Tradizione e spirito di appartenenza declinati in un design elegante e atemporale. Un accordo cuoio nero, aristocratico, con sfaccettature di legni scuri pregiati per una sensualità diretta e sofisticata.

UN CUOIO MODERNO E VIRILE Dior Homme è una firma olfattiva singolare, in cui forza e delicatezza si fondono e in cui la raffinatezza non è mai ostentata. Un profumo cuoio che stupisce per la sua dolce virilità, un profumo dall’animalità raffinata che evolve in modo diverso su ogni pelle. Il risultato è lontano dagli spartiti olfattivi estremi. Desiderabile come un abbraccio.

> Trussardi

L’Orpheline di Serge Lutens, etichetta nera, deraglia dalle convenzioni della profumeria classica. È la storia della cenere, immaginaria, lasciata dal fuoco che ha spento il dolore. Cenere del presente che guardando con coraggio al passato ha permesso al bambino interiore di risorgere da vittima a creatura liberata. Con i suoi sentori di incenso e muschio invita a un viaggio che è un’appassionata ricerca di senso.

Gentleman

POP E UNISEX

> Serge Lutens, L'orpheline | Shiseido

> Paco Rabanne | Sephora

cK One di Calvin Klein ha reso popolari le fragranze unisex. Legata agli anni Novanta, ne diventa simbolo; ispirata al grunge e alla cultura politicamente impegnata, ecologista, provocatoria, in cui vige la parità sessuale, che si riflette anche nello stile androgino e casual. E buono per tutti.

ESSENCE Fraganze per una mascolinità da sentire... a naso.

di Antonella Giovinco

Forza, virilità ed eleganza. La mascolinità la vedi, ma la senti anche «a naso»: fa parte di quel codice non scritto che l’istinto porta con sé in condotte ancestrali, che oggi si ricodificano in look e cura per se stessi mai lasciati al caso. > Hugo Boss | Sephora

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> Calvin Klein | Sephora

THE DARK SIDE OF THE MEN


Be fabulous!

The to-do list

BEAUTY

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Dopo lo stress da preparativi prendetevi cura di voi stesse... di Anna Clara Mucci

È cosa risaputa che l’organizzazione del matrimonio è un momento sì emozionante, ma fonte di grande ansia. Scelta della location, prova del vestito, trucco e parrucco, scelta delle bomboniere e prova del menu: ci si stanca soltanto al pensiero! Ecco perché è necessario fermarsi un attimo per ritrovare se stessi come persone e come coppia, magari in un luogo magico, come una spa. Percorsi benessere, saune, massaggi tonificanti e rilassanti, bagno turco, sono solo alcune delle proposte per gli sposi che desiderano liberarsi - magari insieme - della tensione e arrivare in perfetta forma in chiesa! Soprattutto per lei, sono tantissime le proposte dei centri dedicate alle spose: dai classici trattamenti estetici, quali manicure, peeling corpo; a quelli più particolari come il massaggio al cioccolato, shiatsu o ayurvedico, che vi lasceranno un senso di benessere complessivo e un effetto rilassante.

Viso idratato

Cominciate, all’incirca due mesi prima del gran giorno, con una pulizia del viso, per rimuovere le impurità della pelle. Già che ci siete, regalatevi un massaggio al viso, per distendere i lineamenti. I trattamenti con il vapore e le maschere vi aiuteranno ad avere viso, spalle e decolleté a prova d’abito bianco. Dopo avere liberato la pelle dalle impurità, cominciate a curarla a seconda delle vostre necessità: idratazione, nutrimento o purezza.

Manicure

Anche le mani sono un dettaglio da non sottovalutare. Sono loro, infatti, che porteranno l’anello e verranno riprese nelle fotografie. È necessario un ciclo di bellezza che prevede esfoliazione ed idratazione regolare ed una manicure almeno ogni 2 settimane. Sia al mattino che alla sera sarà opportuno idratare la pelle con un po’ di crema idratante.

Pelle luminosa

Dieci giorni prima delle nozze, esfoliate il vostro corpo con un trattamento idratante e detossinante per liberare le cellule morte e ottenere una pelle più morbida e luminosa.

Infine, qualche giorno prima, chiudete il cerchio con ceretta, manicure, pedicure ed ultimo trattamento viso sposa vitaminico illuminante, per un volto splendente ed ideale come base per il trucco.Se optate per le terme, provate a rilassarvi con un bagno di fango o un impacco alle alghe. Oppure, un massaggio con pietre calde. È detto «stone massage» e aiuta ad alleviare la tensione muscolare e ad addolcire gli effetti collaterali fisici dello stress.

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Beauty recipes Se volete avere una pelle perfetta, in vista del giorno più importante della vostra vita, allora cominciate in tempo a prendervi cura del vostro viso e del vostro corpo. E fatelo con gli infallibili rimedi «fai-date», di sicuro otterrete risultati sorprendenti con una minima spesa! Zucchero e miele per il viso Non è necessario recarvi dall’estetista e spendere una fortuna, la pulizia del viso potete farla in casa con pochi semplici gesti. Innanzitutto, lavatevi accuratamente il viso. Poi, utilizzate uno scrub esfoliante, rigorosamente homemade: lo otterrete mescolando 1 cucchiaino di zucchero, 1 di miele e mezzo di bicarbonato, con qualche goccia di limone. La vostra pelle tornerà come nuova. Infine, i vapori: prendete una bacinella e metteteci dentro dell’acqua molto calda e qualche goccia di olio essenziale come quello di tea tree o di lavanda, che sono purificanti. Se non li avete, vanno bene anche 2 cucchiai di sale e 2 di bicarbonato. Coprite la testa con un asciugamano e inalate per circa 5 minuti. La maschera con l’amido di riso Dopo aver fatto i vapori, la maschera sarà un vero toccasana! Per pelli secche, basta applicarne una fatta in casa con 1 cucchiaino di polvere di rosa damascena, 1 cucchiaino di polvere di amido di riso, 1 cucchiaino di olio di argan e acqua tiepida. >>


Take note!

Energy zone

Per i capelli il lievito di birra Se consumato tutti i giorni, il lievito di birra può diventare un potente alleato per rendere più belli e sani capelli, pelle e unghie. Oltre ad assumerlo sotto forma di capsule, pastiglie o polvere sciolta in acqua, potete anche usare quello in polvere per creare delle maschere «fai-da-te» per i capelli. Qualche esempio? Lievito di birra mischiato con latte, miele e yogurt aiuta i capelli a diventare più morbidi e facilmente pettinabili. Naturalmente, non dimenticate mai 3 regole fondamentali, da seguire ogni giorno e alla lettera: rimuovere il trucco, detergere e idratare il viso.

RUN, BABY, RUN

Chili di troppo? Addio (senza stress)! di Anna Clara Mucci

Ogni donna desidera entrare nell’abito da sposa con una forma fisica invidiabile ed essere stupenda nel giorno più bello della sua vita. L’ansia e lo stress per l’organizzazione del matrimonio, a volte, si traducono in alcuni chili di troppo. E allora, cosa fare? Ridurre le porzioni

Mescolate e applicate sul viso lasciandolo in posa per 10 minuti, prima di risciacquare. Per pelli miste o grasse, sarà bene preparare una maschera con 1 cucchiaino di argilla bianca, 1 cucchiaino di polvere di neem, 1 cucchiaino di olio di jojoba e acqua tiepida. Anche in questo caso, applicate sul viso lasciando in posa per 10 minuti e dopo risciacquate. Dopo la maschera, picchiettate il viso con un batuffolo imbevuto di tonico e idratate.

Un buon modo per perdere peso prima del grande giorno è quello di ridurre le porzioni dei cibi che si consumano giornalmente e di mangiare più spesso. Questa tecnica vi aiuterà ad evitare i morsi della fame tra un pasto e l’altro.

Workout! Toccasana, non solo per il vostro corpo, ma anche per la vostra mente, è l’abitudine ad una regolare attività fisica, che vi servirà a gestire meglio lo stress dei preparativi per il matrimonio e vi consentirà di arrivare al grande giorno in perfetta forma. L’attività sportiva, infatti, aiuta moltissimo a scaricare la tensione, in quanto libera le endorfine note per essere produttrici di una sensazione di tranquillità e di benessere. Bastano 20-30 minuti al giorno: si bruciano più calorie così che facendone 2 ore una volta alla settimana. Se non avete tempo per iscrivervi in palestra e seguire un programma intensivo dettato dal personal trainer, allora potete provare una varietà di esercizi aerobici da seguire in casa. Potete scegliere attività semplici e molto efficaci, come la camminata, la cyclette, il nuoto, lo yoga, lo jogging, la piscina o la danza. E se proprio poi lo sport non fa per voi, allora cercate di dedicare quotidianamente un po' di tempo a delle sane passeggiate all'aria aperta.

Niente diete drastiche Alcune future spose si sottopongono a diete estenuanti prima delle nozze, soltanto per entrare nel tanto agognato abito dei sogni; altre seguono diete drastiche perché vogliono semplicemente piacere e piacersi di più. Stesso discorso vale per i maschietti, che prima del matrimonio decidono di perdere quei chili di troppo che hanno accumulato nel corso degli anni, per presentarsi all’altare in splendida forma, pronti per il «Sì» che cambierà la loro vita. Se, invece di fare una vera e propria dieta, gli sposi hanno solo bisogno di mangiare sano, allora possono puntare su rimedi «fai-da-te», cercando di mangiare pochi grassi, molta frutta e verdura, e in genere tutti quegli alimenti che servono a sgonfiare l’addome. SPOSIMAGAZINE195


> Swarovski

JEWELS

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Wedding essential

Gioielli per lei

> Mikiko

PERLEI

> Nardelli

> Mikiko

In Grecia erano simbolo di amore e bellezza. E la loro sfericità è sinonimo di perfezione. Come il vostro amore. di Daniela Ciranni

Intramontabili, le perle sono l’accessorio «must» da indossare il giorno del matrimonio. La loro storia è la più antica tra i materiali preziosi e divide le spose tra chi vuole indossarle e chi, invece, preferisce dar retta ai racconti delle nonne. Si narra, infatti, che le future spose non dovrebbero optare per le perle se regalate da un parente o dai suoceri, perché simboleggiano lacrime ed affanni. Una leggenda che si rifà alle mogli dei pescatori di perle che piangevano i propri mariti scomparsi in mare. Non tutte sanno, però, che la perla per la sua sfericità simboleggia la perfezione e nella Grecia classica era addirittura simbolo d’amore e di bellezza, nonché di importanza sociale. Indossarle, quindi, non può che portare fortuna. Gli orecchini

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Opta per delle perle con una striscia di diamanti o ancora degli orecchini pendenti o chandelier.

> Nardelli

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Le perle scaramazze sono quelle che fanno al caso tuo.

> Mikiko

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La collana

Il bracciale > Brosway

Ami distinguerti?

> Mikiko

> Miluna

Ti piacciono i gioielli vistosi?

> Stroili

Gli orecchini di perle sono la scelta perfetta. Meglio se con un diamante o totalmente tempestati. Un modo per illuminare il volto e rendere ancor più elegante la mise della sposa, vista la loro capacità di conferirle un’aria chic ma mai banale, valorizzando così qualsiasi tipo di abito. Da Nardelli a Pandora la scelta è ampia.

Per le spose meno tradizionali, che hanno scelto come abito bianco un vestito senza scollatura e magari con un colletto alla coreana, un bracciale di perle è l’accessorio di impatto perfetto per il giorno delle nozze. Che sia ad uno o a più fili, l’importante è distinguersi sempre.

> Mikiko

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La collana di perle è un’ottima alternativa ed è perfetta da esibire con un abito scollato, perché farà cadere l’attenzione sulla sua bellezza. Il classico filo di perle è un accessorio immancabile nei portagioie di tutte le donne, ma è anche possibile optare per una perla come ciondolo circondato da diamanti.

Sei una sposa che non ama i gioielli?

Le classiche perle a bottone sono perfette. E se hanno un piccolo punto luce da cui scende una perla a goccia, ancora di più.


> Avallone

Wedding essential

Gioielli per lei

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JEWELS accent

Non solo l'abito. Per stupire basta un «solo gioello». Quello giusto, però... di Daniela Ciranni

> Swarovski

> Recarlo

«Il gioiello deve provocare stupore, non invidia», diceva la regina di eleganza Coco Chanel. Ogni donna dovrebbe tenere ben in mente le parole della stilista francese, soprattutto il giorno del proprio matrimonio. In uno dei momenti più belli e felici della vita di una donna, il risultato finale tra abito ed accessori deve essere ricercato e raffinato. Si deve creare, infatti, sintonia richiamando con i gioielli lo stile del vestito e non sembrando mai eccessive.

> Stroili

È inutile girarci intorno. Il gioiello che deve risaltare il giorno del matrimonio è la fede nuziale. D’oro bianco, rosso, tempestata di diamanti o con uno «soltanto» che brilla al centro, la fede è quel giorno protagonista e il momento dello scambio degli anelli è sicuramente il più emozionante di tutta la cerimonia.

> Salvini

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> Salvini

> Recarlo

> Recarlo

Le fedi nuziali, infatti, simboleggiano l’amore eterno che accompagnerà la coppia di sposi per tutta la vita. Banditi altri anelli, quindi, per lasciare spazio alla vera protagonista della cerimonia. Se si vuole sfoggiare l’anello di fidanzamento, simbolo di amore eterno, l’unica opzione è portarlo nell’anulare destro lasciando libero il sinistro per la fede.

> Chopard

> Swarovski

Dalle passerelle della Bridal Week di New York la «semplicità» è la parola d’ordine: i gioielli più adatti per le spose sono gli orecchini. La scelta per essere impeccabili durante il giorno del matrimonio è limitata: perle o diamanti che faranno risaltare lo sguardo felice e radioso della sposa. Si può decidere di azzardare scegliendo una pietra colorata.

> Stroili

Zaffiri, quarzo rosa o smeraldi che, con la loro eleganza, riescono a sorprendere mantenendo un'allure raffinato. Ogni pietra, però, ha il suo significato: il rubino è simbolo di devozione e rispetto, lo zaffiro di amore duraturo, lo smeraldo simboleggia la speranza, il brillante è vincolo dell’amore eterno. Comunicare attraverso i gioielli non è mai stato così divertente. Stupire gli invitati è la nuova tendenza. Invece del cambio d’abito la moda consiglia di osare indossando gioielli vistosi durante il ricevimento di nozze. Un collier, una collana dalle dimensione maxi con monili antichi, dei bracciali o una parure inaspettata, lasceranno senza parole amici e parenti.

> Radà

> Marco Bicego

> Swarovski > Salvini

> Swarovski

> Chopard

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Be inspired

The-Extras

> Swarovski

> Swarovski

> Swarovski

> Swarovski

Part1

#STONEAGE

Gemme colorate e lucenti. Nel 2015 si torna all'etĂ della pietra. Naturalmente preziosa. Rigorosamente oversize.

> Swarovski

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Wedding essential

L'orologio

> Swarovski

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Un’alternativa alla classica parure composta da collana e orecchini, anche se sembra un accessorio insolito per una sposa, è l’orologio dall’aspetto prezioso ed elegante. Solitamente la sposa evita di indossarne uno perché, almeno quel giorno, non vuole avere nessun tipo di stress provocato dal tempo che scorre e desidera solo godersi al meglio il momento magico. Ma cosa c’è di più importante del contare i minuti per non perdere nemmeno un attimo della

> Just Cavalli

> Didofà

I minuti che separano la sposa dal suo ingresso in chiesa e dall’inizio di una nuova vita con il proprio amato sembrano sempre tanti. Troppi. Sono momenti di ansia ed emozione ed avere al polso un orologio che scandisce il tempo non può che aiutare a mantenere la calma, o almeno a provarci.

> Swarovski

di Daniela Ciranni

futura vita coniugale? Ed ecco, così, che al polso della sposa si materializza un accessorio nuovo per il mondo bridal, che ha come unica regola quella di brillare. Proprio così. Scintillii di luce, brillanti incastonati, pavé di cristalli, l’importante è che, anche il polso della sposa, non passi inosservato. I dettagli del wedding watch devono essere molto accattivanti. In oro bianco, dorato, gold rose o acciaio, i modelli proposti dai brand sono tanti.

> Swarovski

> Just Cavalli

TIME TO love

L'unica regola è brillare. Scegliete voi se con una parure o un inaspettato orologio al polso.

L’unico colore che può essere aggiunto a questa palette è il rosso, tradizionale nuance che si rifà all’amore e alla passione. Si può scegliere tra un orologio firmato Swarovski, Just Cavalli oppure osare con l’orologio «a tema» di Didofà, che ha realizzato un modello con un quadrante che contiene tutti gli elementi di un matrimonio. Why not?


Wedding essential

Gioielli per lui

MAN

> Salvini

Value

Lo sposo moderno è colui che esige gli accessori. di Vincenzo Parisi

> Salvini

Chi ha detto che i gioielli siano solo una prerogativa della sposa? I gioielli possono, anzi devono, essere anche i migliori amici dei ragazzi. Lo sposo moderno esige gli accessori, ricerca la perfezione e ama i dettagli. Principi numero uno nella scelta di quelli giusti sono eleganza e sobrietà. Basta, dunque, seguire alcune semplici regole di stile per sfoggiare un look da far invidia alla futura consorte!

> Swarovski

> Salvatore Ferragamo

> Swarovski

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È il tipico regalo che viene donato dalla sposa, dalla suocera o tramandato da padre in figlio. Insomma, un «gioiello di famiglia» da non trascurare. Ne esistono di tutte le forme e tipologie, ma la scelta giusta deve essere ponderata, non tralasciando aspetti come il colore e il tessuto della camicia, il mood complessivo dell’abito e la scelta degli altri accessori. Da non trascurare, inoltre, la rifinitura: se si preferiscono argentati, optare per soluzioni di stile che richiamino le nuance del metallo e del silver. Swarovski propone dei gemelli assai particolari, dalla forma tridimensionale, declinati nelle nuance dell’oro bianco e nero. Più adatti all’uomo classico, invece, quelli di Ferragamo che pensa ai gemelli come un accessorio dallo stile raffinato e super elegante, impreziositi da pietre, forme iconiche e senza tempo.

L’orologio

È un altro dei classici doni offerti dalla fidanzata prima delle nozze. Anche qui, di rigore, sobrietà e raffinatezza. D’oro bianco o di metallo, purchè non vada in contrasto con i dettagli. Eleganti quelli con cinturino in pelle stampata e tempestati di cristalli di Swarovski, classici ed eleganti gli orologi Ferragamo in oro. E per chi vuole optare per l’orologio da taschino, ciò che conta è che sia un dono di famiglia. > Salvini

I gemelli

Il bracciale

Tocco di classe originale con i preziosi bracciali d’oro bianco firmati

> Swarovski

Cartier, della linea Juste un clou: un sofisticato accessorio dallo stile elegante e dall’allure raffinata, che renderà ogni look speciale.

E sulla cravatta?

I ferma cravatta sono gli accessori più ambiti dallo sposo moderno, che ama i particolari e le scelte di stile raffinate ed eleganti. E anche questi devono essere della stessa rifinitura degli altri gioielli. C’è chi preferisce la spilla: oggetto inusuale ma non desueto, ottima per chi vuole mantenere i toni della sobrietà viste le sue dimensioni ridotte. Un esempio sono quelle alternative di Ferragamo, simbolo iconico della maison.

> Salvatore Ferragamo


Choice editor's

Rivive il decennio degli anni Sessanta. Quello meraviglioso

del primo 45 giri dei Beatles e dell’avvento della rivoluzionaria Pop Art; quello dello sbarco sulla Luna e di

«Colazione da Tiffany»; quello dei vestiti e delle gonne che riducono visibilmente gli orli e delle gambe che si alzano su zeppe mozzafiato. Richiami ad un decennio che tornano, ad esempio, nelle mise di Roberto Cavalli che, per l’estate, punta su look total white impreziositi dalle ricercatissime lavorazioni fiorentine a lui tanto care. E le gambe diventano così, ancora una volta, protagoniste.

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Seasons 2015

From the

Non passano di moda i motivi animalier e le fantasie floreali, mentre torna il pied de poule e si confermano protagoniste le geometrie e le illusioni optical.

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# pantaloni # pelle

In total look o su dettagli strategici, la pelle è protagonista unica, persino delle camicie. Per un fascino androgino, ricercato e per nulla low profile.

Tornano. E si fanno sensuali, chic, iperfemminili. In una parola, belli. I pantaloni sfilano incontrastati sulle passerelle e dominano nelle collezioni di tutte le maison di moda.

> Laura Biagiotti

# stampe

> Aigner

pag. 226

> Blumarine

> Blugirl

pag. 219

> Ermanno Scervino

CATWALK

# denim

Lontani i tempi in cui era il tessuto dei lavoratori. Denim diventa sinonimo di donna romantica, androgina, folle quando opta per il patchwork, ironica se lo sceglie nella sua declinazione country.

pag. 218

# maglia

Preparate i polsi, ma soprattutto i ferri: quest’anno, infatti, si torna a lavorare la maglia. Declinata in tessuti che si adattano alle diverse stagioni dell’anno, oversize è la parola d’ordine.


Dieci trend per le donne che non conoscono mezze stagioni.

pag. 227

# black&white Total white, total black o un intramontabile mix and match: torna il sodalizio tra bianco e nero. Le uniche due nuance che sanno essere vere protagoniste sia da sole che insieme.

# preppy > Gucci

> John Richmond

# sporty

Sportivo, ma chic. Perfetto per le donne sempre di corsa. È lo stile sporty: abiti, magari felpati, con cappuccio; gonne plissettate, che sembrano rubate ai campi da tennis; maxi bag colorate e scarpe con zeppa.

# pink

Un solo colore, mille modi di indossarlo. Il rosa, in assoluto tinta del 2015, non è mai stato tanto lontano dal cliché che lo relega nella cerchia di Barbie&Co. Diventa evidenziatore per look tra il preppy e lo sporty; vira verso il magenta per un mood pop e brillante; e si spinge fino al pink-punk.

Una collegiale un po’ eterea, un po’ maliziosa. Sicuramente composta e raffinata. Tra i trend del 2015 c’è anche il Preppy, uno stile che rifugge dai colori sgargianti o da un sex appeal ostentato.

pag. 222

# soprabiti

Mantelle, pellicce, cappotti bon ton, giubbotti in pelle, giacche impalpabili e soprabiti in crochet. I capispalla sdoganano i mesi invernali e si fanno protagonisti anche in primavera.

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> Salvatore Ferragamo

> Iceberg

> Frankie Morello

Dal ritorno prepotente dei pantaloni all'affermazione di mantelle e cappe. E ancora, colori da declinare in stampe o total look. Rifatevi gli occhi (e l'armadio!).


Inside the character

Interview

di Daniela Ciranni

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Trend report

PANTALONI?

> Ermanno Scervino

> Renato Balestra

Larghi, con l’orlo che si ferma alla caviglia, a sigaretta o con il cavallo basso, dal taglio maschile, a fantasia o in un più rigoroso monocromo, gli stilisti hanno dato libero sfogo al proprio estro disegnando modelli che si adattano ad ogni stagione, ma principalmente ad ogni momento della giornata. Persino all'ora dell'aperitivo, quando pantaloni e giacca si slabrano fino a diventare oversize, per completi monocromo assolutamente chic: borsa e scarpe gioiello, infatti, faranno tutto il resto. E davanti ad una così vasta scelta di forme e colori, non ci sono scuse per non averne un paio nell’armadio. Quest’anno ciò che conta davvero è sfoggiarli, ma con femminilità e decisione. Perché, ammettiamolo, portare i pantaloni è cosa ben più difficile, in tutti i sensi.

> John Richmond

Chi porta i

Seasons 2015

> Blugirl

> Gucci

> Swarovski

Tornano, prepotenti. E sono più belli che mai.

> Iceberg

> Greimer

> Aigner

> Frankie Morello

> Salvatore Ferragamo

> Iceberg

Le gambe sono protagoniste, anche quando sono coperte. O forse, soprattutto quando lo sono. Il 2015 si conferma, a tutti gli effetti, l’anno del grande ritorno dei pantaloni.

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Seasons 2015

> Salvatore Ferragamo

COAT

> Ermanno Scervino

> Ermanno Scervino

> Iceberg

> Salvatore Ferragamo

> Blumarine

> Salvatore Ferragamo

Trend report

E così il soprabito sdogana la stagione fredda.

© Cartier

> Giorgio Grati

> Laura Biagiotti

> John Richmond

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> Ermanno Scervino

> Gucci

Re indiscusso dell’anno, il soprabito sdogana la stagione fredda per affermarsi come inaspettato must have anche delle più assolate giornate di primavera. In questo 2015, però, la sua forma migliore è nella versione mantella, che si tinge di nuance e stampe geometriche, o si copre di pelli e pellicce pregiate (sintetica o meno, a voi la scelta). A volte è più simile ad un poncho, altre ricalca le forme di scialle dal sapore vagamente retrò.


Style hunter

Must have

Parlano d’amore le t-shirt di Trap Art, giovane brand nato dalla passione dell’Art director, Rita Arrotino e dell’amministratore delegato Nello Trapani. Un amore forte, senza confini, che abbatte le barriere. Una linea di maglie provocanti,100% Made in Italy ed ecosostenibile, che veicolano messaggi chiave e al passo coi tempi. Trap Art, tramite le sue collezioni, supera confini geografici, politici e ideologici rispettando le diversità e ripudiando ogni discriminazione basata sul sesso, sulle razze, sulle lingue, sulle condizioni personali e sociali, sul credo religioso e politico. Messaggi importanti comunicati attraverso la moda e che assumono, quindi, una connotazione originale. Successo indiscutibile per le t-shirt contro l’omofobia, come quella delle principesse Disney che si baciano.

Il brand John Breck, nato dalla mente creativa di Marco Bonafè e la manager Katia Lo Cicero, ha lanciato due magliette con la scritta «Palermo – Plaza Ballarò» e «Palermo – Rue Vucciria». Una t-shirt basic bianca, una scritta nera e una corona o una collana di perle stampate che, con ironia, consacra i quartieri popolari del capoluogo siciliano dove i giovani si incontrano dando vita a nuove sinergie. T-shirt dal sapore street per l’intera collezione del brand palermitano, che fanno sorridere con slogan originali e di tendenza.

Tee time Te lo dico con una t-shirt! di Daniela Ciranni

Nel 2015 niente più parole lasciate al vento, ma i messaggi si stampano ovunque, anche sulle t-shirt. Slogan, frasi divertenti ed ironiche, delle vere e proprie «tee» che parlano. Ma non solo. Attraverso le immagini si comunicano messaggi importanti, si racconta qualcosa di sé, si esprime il proprio modo di essere con un pizzico di originalità.

Ironia e genialità approda sulle t-shirt di Tee Trend per la speciale capsule collection realizzata con la fanpage «Se i quadri potessero parlare» di Stefano Guerrera. Parodia di celebri opere di artisti come Botero, Picasso, Leonardo Da Vinci e Michelangelo che riscuotono successo su Facebook ma altrettanto sulle tee. Must have della linea, La Dama con l'Ermellino di Leonardo Da Vinci, che abbraccia dolcemente il suo animaletto ma in realtà non vede l’ora di realizzare con il suo pelo una pelliccia; Luigi XIV, ritratto di Rigaud, si vanta dei suoi leggings; la protagonista di «Allegoria della pazienza» di Carlo Dolci non ha mai una gioia e l’Urlo di Edvard Munch si dispera come tutti i possessori di smartphone per la batteria sempre scarica. Se ancora il vostro quadro preferito non è finito tra le mani di Guerrera non disperate, siamo solo all’inizio.

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QUANDO SI Talking DISTRIBUIVA bags LA CAPACITÀ DI CAPIRE LE DONNE GLI UOMINI STAVANO DISCUTENDO SE QUELLO Style hunter

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Must have

Comunicare, comunicare e ancora comunicare. Dalle t-shirt alle borse il passo é breve, ma ciò che conta è trasmettere un messaggio. Meglio se con ironia.

di Daniela Ciranni

Così, in linea con la dilagante «tee mania», uno degli ultimi trend ad essersi imposto senza possibilità di replica è quello delle borse realizzate da «Le Pandorine». Bag che parlano, ma sempre al femminile. Originali, belle e soprattutto divertenti, sono un indiscusso must have, uno di quegli accessori che una donna non può non avere nel suo armadio. Perché, diciamocelo pure, l’(auto)ironia ci salverà. Sempre e comunque.

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Lost in

> Carlotta Loves Details > Loriblu

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> Camomilla

disponibile/in vendita su www.qvc.it

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Oggetti del desiderio. > Roberto Cavalli

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>Salvatore Ferragamo

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> Roberto Cavalli

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Best in show(biz)

Interview Myriam: «Luca è il mio realizzatore dei sogni»

Luca: «Lavorare insieme è bello, in questo modo riusciamo ad avere del tempo per noi»

«DI MODA» di Daniela Ciranni

Quando amarsi è

Luca Argentero e Myriam Catania presentano Mia D'Arco

Si cercano continuamente con lo sguardo. Sono complici, nella vita e adesso anche nel lavoro. Disegnano i contorni di una coppia giovane, ironica e divertita dalla vita, ma soprattutto innamorata (in barba ai maligni che nei mesi scorsi avevano detto di una loro crisi, ndr). E in più sono belli, cosa che di certo non guasta. Luca Argentero e Myriam Catania rappresentano oggi - dopo 10 anni insieme, di cui 5 da sposati - quella ventata di positività che ci vuole, in un periodo storico in cui spesso è la disillusione a farla da padrone quando si parla di amore, di coppia, di relazioni. Più «semplicemente», di felicità.

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Lo scorso ottobre, nello showroom «Giglio In» di Palermo, hanno presentato la prima linea di «Mia D’Arco», brand creato proprio dall’attore e dalla moglie insieme alla sorella di lei, Giulia Catania. Accanto ai perfetti padroni di casa Giuseppe e Federico Giglio, il trio ha presentato la nuova collezione realizzata grazie agli stilisti Valerio Lupi Cherubini e Gabriele Litta di studio Dreamonio. Ventidue pezzi tra abiti, borse ed accessori, che hanno come filo conduttore lo stile rock glamour e boheme chic. Elegante ed originale, il brand aspira ad entrare nel circuito dell’alta moda. Pezzo più importante della collezione è la catsuit, una tuta di pelle aderente declinata in tre versioni con dettagli in pizzo e trasparenze che lasciano poco all’immaginazione. Non sono da meno gli accessori must have come l’anello porta sigaretta, la cintura gioiello con giarrettiera, lo zaino che si trasforma in felpa e il palm cuff, un ornamento della mano da indossare sotto le dita. Una collezione che punta sul quasi total black, tranne qualche eccezione cromatica della scala dei grigi, mentre tra i tessuti spicca il cupro, una fibra che sembra velluto, ma anche pelli di razza, seta e squame di alligatore.

Com’è nata l’idea di creare un brand di moda?

Myriam: «Sono un’amante della moda e dell’arte a 360°. Il progetto è nato 10 anni fa con mia sorella Giulia. Abbiamo viaggiato molto facendoci affascinare da idee e tessuti e avevamo in mente tantissimi pezzi da realizzare che, però, per una prima capsule collection erano davvero troppi. Dopo aver fatto una cernita, abbiamo deciso di puntare su pochi pezzi iconici, che rappresentassero al meglio lo spirito e la filosofia della linea. Ci siamo messe alla prova con questa prima linea per vedere come evolverà il progetto. La scelta è semplice, sono quei capi che avrei acquistato ed indossato se fossero stati realizzati da altri brand». Luca: «Non è facile dare vita ad un brand, è davvero impegnativo. Ma da quando abbiamo deciso di far nascere Mia D’Arco non lo abbiamo mai trattato come un hobby, ci siamo posti dei reali obiettivi per dare sfogo alla creatività che è quotidiana a casa nostra. Nello stile del brand di mio non c’è nulla, io ho partecipato soltanto alla fase imprenditoriale, che è quello che so fare». M: «Non è vero che di Luca non c’è nulla in Mia D’Arco. Lui mi ha ispirata tantissimo perché mi ha fatto capire quello che piace ad un uomo. Così, ho pensato a dettagli e particolari che fossero femminili non soltanto per la donna, ma che potessero piacere soprattutto ad un uomo».

Com’è lavorare insieme?

L: «Lavorare insieme è bello, in questo modo riusciamo ad avere del tempo per noi e io sto imparando tanto dal mondo della moda. Non sono un grande amante delle tendenze. Se una giacca o un paio di scarpe mi piacciono, sono capace di indossarli per giorni e anche mesi. Molto spesso (ride cercando gli occhi della moglie, ndr) è lei a decidere cosa devo indossare». M: «Luca è il mio realizzatore dei sogni. Sta permettendo a me e Giulia di dare forma ad un sogno ed è complementare per il nostro progetto».

Insieme da 10 anni e sposati da cinque. Quanto siete gelosi? M: «Io moltissimo». L: «Ma no, non è vero» (guarda Myriam e ride). M: «Però pure tu». L: «Ma no, non è vero». E il sorriso che si scambiano lascia cadere tutti i pettegolezzi che nei mesi scorsi hanno insinuato una crisi tra una delle coppie più belle ed affiatate dello spettacolo.

Che tipo di donna veste Mia D’Arco?

M: «Il brand si ispira a una donna guerriera, elegante, sicura di sé e che ama stare al centro dell’attenzione. La ricerca del nome è stata una lunga. Cercavamo qualcosa che si ispirasse ad un’identità forte, ma che avesse anche una storia nostra. Così abbiamo scelto Mia, un nostro alter ego, un nome internazionale e femminile, che ci è piaciuto sia perché ci rappresenta sia per il suo suono. La donna Mia D’Arco è forte e coraggiosa, proprio come Giovanna D’Arco». SPOSIMAGAZINE233


> Roberto Cavalli

Seasons 2015

From the

RUN

way

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> Roberto Cavalli

> Roberto Cavalli

Protagonisti assoluti sono i capispalla, cappotti e giacche spesso oversize, in nuance che spaziano dai toni del grigio e del blu e si spingono fino a inaspettati mix&match.

> Salvatore Ferragamo

Sicuro, estroso, da guardare. È l’uomo 2015. Incede, dentro e fuori dalla passerella, deciso, sfoggiando capi che puntano tutto sui materiali e le stampe geometriche.

> Ermanno Scervino

> Ermanno Scervino

Incede sicuro. È l'uomo che per il 2015 sfoggia mise all'insegna dell'estro: «tessuto» e «colori» le parole d'ordine.


> Ermanno Scervino > Andrea Pompilio

> Ermanno Scervino

> Ermanno Scervino

> Missoni

Nei casi più estremi, diventano lunghe mantelle nei colori della terra. E a proposito delle tinte, in passerella si è visto proprio di tutto: dal giallo canarino all’arancione shocking, fino a verdi quasi metallizzati, celeste e blu elettrico. Il tutto rigorosamente applicato a tessuti pregiati, lane e cotoni di qualità, oltre che alle più moderne fibre sperimentali come il neoprene. Come si diceva? Ah sì, nel 2015 va di scena l’uomo che non deve chiedere mai. Sul serio.

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> Roberto Cavalli

Seasons 2015

Nuove nuance e tonalità per le stagioni 2015: l’uomo si veste di colori vitaminici per un risultato di assoluta tendenza. Le tonalità del blu saranno protagoniste più che mai per le stagioni miti. Si parte dalla vitalità e dal glamour di una delle sfumature decisamente «in» di questa stagione: il blu elettrico, che senza dubbio saprà dettare tendenza.

> Andrea Pompilio

Trend report

> Andrea Pompilio

> Ermanno Scervino

estro di Vincenzo Parisi

Colori applicati a tessuti innovativi, da sfondo a geometrie irregolari. Il risultato? Un uomo vivace, protagonista dell'ambiente che vive.

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> Ermanno Scervino

> Roberto Cavalli

> Missoni

> Frankie Morello

verso

Da qui al blu navy il passo è breve, solo che anche il classico dei classici viene rivisitato, mixato e declinato in sfumature che si adattano ad un uomo elegante e sempre dal piglio sporty. Compare un nuovo blu, che si alleggerisce trasformandosi in un azzurro cielo applicato su pantaloni e patterns. Le passerelle, però, hanno fatto da scena a nuance vitaminiche ed energiche come giallo, arancione e verde acido, che si confermano i nuovi colori must del 2015, per un uomo pieno di vitalità, che ama giocare con la moda. Tonalità soft e raffinate per colui che sceglie di indossare abiti casual, dal taglio sartoriale. E per gli uomini più trendy? Il bianco si arricchisce di stampe e colori, per un tocco di stile super glamour.


Seasons 2015

> Roberto Cavalli

Tessuti selezionati ed esclusivi, materiali techno che diventano sartoriali. di Vincenzo Parisi Per gli inverni più rigidi, l’uomo diventa «delle nevi» e la pelliccia si conferma must irrinunciabile, trasformandosi in uno dei tessuti protagonisti della stagione fredda.

> Corneliani

> Iceberg

> Missoni

MAN

> Corneliani

> John Richmond

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> Missoni

> Salvatore Ferragamo

> Corneliani

Trend report

Lana, cashmere e trame avvolgenti, tra i tessuti più in voga dell’inverno. Le giacche si slabbrano e diventano maxi, vestondosi di materiali caldi che donano all’outfit un’impronta casual e raffinata. Per non parlare, poi, dei pullover a trama larga, adatti per coloro che amano la semplicità e l’eleganza di un capo a cui non si può rinunciare. Compaiono persino lunghi mantelli in lana, colorati con le tonalità della terra come arancio e mattone. Per gli eventi più glamour, invece, conferma la sua presenza un tessuto sempre chic: il velluto. Lo sportswear invade le passerelle in un mix&match che dà forma a soprabiti a doppiopetto, pensati per essere eleganti nei giorni di pioggia. Tessuti tecnici e innovativi, invece, per i bomber che si arrichiscono di insoliti tagli classici. SPOSIMAGAZINE239


& La rubrica

Questione di sesso

lui

ILGIORNO DEL MATRIMONIO

LUI Il nodo alla gola ci sale, ma letteralmente. Quel giorno lì la cravatta non sembrerà mai troppo slacciata, il profumo mai in giusta dose e la camicia mai abbastanza bianca. Basta la camminata verso l’altare a farci perdere quei due chili in più, come non ha saputo fare neppure la corsa (supplizio) mattutina a cui ci siamo sottoposti negli ultimi mesi. Trafelati e sudati, la aspettiamo con gli occhi di tutti puntati addosso. Perché, c’è da giurarci, fuori gli amici di una vita hanno dato il via ad un giro di scommesse clandestine, dove la nostra fuga è quotata a 0. E i nostri, di occhi, sono sul testimone, nella speranza che non abbia scordato le fedi chissà dove. Magari nella borsa della spogliarellista dell’altra sera, come pegno di un amore eterno giurato sotto l’effetto dell’alcol. Scherzi a parte, siamo sull’altare e l’unica vera paura è di non vederla arrivare. Tutti, ma proprio tutti, temiamo di venire scoperti e ci ripensi: d’un tratto capisca quanto siamo bambini perché l’X-Box deve esserci per forza in soggiorno, di come non sapremo mai spremere l’astuccio del dentifricio nel verso giusto, di quanta noia ci dà rimettere i panni nei cassetti e srotolare i calzini prima di buttarli nella cesta della roba sporca, che forse non l’aiuteremo mai a fare le pulizie soprattutto di domenica. Speriamo che non si accorga di nulla, se non dell’amore che ci lega a lei. Perché logorroica, puntigliosa, cocciuta e orgogliosa che sia, per decidere di sposarla significa che senza di lei la vita non avrebbe lo stesso sapore. Tremendamente buono.

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lei

LEI «E se comincio a piangere? Mi cola il trucco, si macchia il vestito, si appannano gli occhi e finisco col capitolare lungo la navata». Peggio di un sufflè che si sgonfia su se stesso. Poche ore prima di arrivare in chiesa – forse magari già dall’istante dopo che ci ha chiesto di sposarlo – è impossibile, per noi donne, non cominciare a temere il peggio (ma in fondo, lo facciamo sempre di ipotizzare disastri ad ogni angolo!). Posto che la paura conclamata è legata a «E se l’abito non piace?», «Ma mi ingrassa?», «Non è che ho esagerato col trucco?», «Il cibo sarà buono o rideranno di me per sempre?»; l’altro grande timore è di fare la fine di Carrie Bradshow al primo tentativo di nozze con Big: aver atteso anni prima che lui si decidesse, avere annunciato trionfante le nozze urbi et orbi e poi arrivare all’altare e… non trovare lo sposo. Sempre urbi et orbi, naturalmente. Per fortuna, però, siamo donne e sappiamo risollevarci (non solo mangiando chili di cioccolata!) sempre. E così, con una punta di non proprio celata presunzione, ci rendiamo conto che «un’altra come me non la trova da nessuna parte». Via, dunque, alla volta dell’altare, con padre sottobraccio e stuoli di damigelle dall’età media di 5 anni. E non appena varchiamo l’entrata della chiesa ecco che si avvera la profezia: cominciamo a piangere e produciamo una quantità di lacrime che si potrebbe risolvere la questione idrica in Africa. Però il make up regge (e pensiamo che dobbiamo consigliare la nostra truccatrice alla prossima amica che si sposa), gli occhi non si appannano e raggiungiamo l’altare. Sane e salve, per fortuna. E più che un sufflè afflosciato, siamo deliziose come una dolcissima meringa.


WEDDING

the

day

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Wedding advice

The to-do list

La bomboniera, il modo per dire «grazie» a chi c'era.

PETIT cadeaux

di Sabrina Raccuglia

In materia di bomboniere, «less is more». Per fare bella figura con amici e parenti basterà scegliere qualcosa di semplice, ma di effetto. Le bomboniere servono soprattutto per ricordare nel tempo, a chi c’era, il giorno del proprio matrimonio, una festa condivisa con chi si ama di più. Inoltre, rappresentano un modo grazioso per ringraziare gli ospiti del regalo e della loro presenza durante la cerimonia. Oggi, grazie alla varietà degli oggetti in mercato, si possono scegliere soluzioni che vanno bene per tutte le tasche.

Il lato verde La tradizione

Le bomboniere più tradizionali sono semplici portaoggetti o porta bon bon, realizzati in materiali più o meno preziosi. Vanno sempre di moda le mini statuine, che spesso rappresentano proprio gli sposi.

In tantissimi, invece, scelgono le piante: vero simbolo dell’amicizia. Come ogni fiore o albero, infatti, questa va curata per crescere bene e durare nel tempo. Tra le varianti più gettonate, i bonsai e le orchidee. Prepararle è molto semplice: serve un bel vasetto e un fiocco. Molto carina anche l’idea di regalare dei semi, meglio di piante aromatiche, sempre gradite.

Di cuore La gola

È una tendenza degli ultimi anni quella di regalare agli ospiti prodotti tipici della regione in cui si vive o da cui si proviene. Miele biologico, una bottiglia di vino, conserve dolci o salate. Il gadget gustoso è una soluzione che sta convincendo sempre più sposi, sicuri che gli ospiti apprezzeranno il dono.

Sono belle e aiutano chi ha più bisogno. Sono le bomboniere equosolidali, che supportano iniziative a scopo benefico e aiutano le popolazioni meno fortunate rispetto alla nostra. I sacchettini e le confezioni sono deliziosi e curatissimi, in colori naturali. Il tutto, inoltre, è rigorosamente fatto a mano. I materiali utilizzati sono vari, naturali e quindi preziosi: si spazia dal legno e l’abaca fino alla pietra saponaria e al cotone ricamato.

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Take note!

Bride kit

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Ext

NEW

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entry

Le più coraggiose sceglieranno il corsage. Il bouquet da polso è la novità 2015.

di Angela Abbate

Il 2015 sembra l'anno di tendenza per il bouquet da polso, chiamato in inglese corsage. È stretto al polso, ma può coprire anche parte del dorso della mano, oppure allargarsi sul polso formando un bel mazzo di fiori piccoli e compatti. Costituisce un'alternativa al classico bouquet di dimensioni più piccole fa faville soprattutto tra le giovanissime. Permette sia alla sposa che alle damigelle di avere le mani libere e indossare fiori, ma non viene lanciato come da tradizione. Per decorare questo tipo di bouquet vanno bene anche nastri, foglie, carta arrotolata, piume e quanto possa piacere e si adatti allo stile del matrimonio e soprattutto all’abito della sposa. Le rose a bocciolo, rosse e bianche, insieme ai ranuncoli, sono i fiori più utilizzati. Nella scelta, qualunque essa sia, è bene optare per fiori piccoli, altrimenti sarebbero troppo ingombranti per tenerli al polso.

Bouquet monofiore

Altra tendenza del 2015 è il «monofiore» o il «one flower bouquet», ossia il bouquet composto da un unico fiore molto grande. Si tratta, infatti, di un’autentica mini-scultura, costituita da un fiore gigante sorretto da un gambo lungo anche oltre 50 centimetri. Questa tipologia di bouquet si può realizzare assemblando più parti di fiori, in modo da crearne uno unico gigante; oppure impiegando carta crespa o velina e cartoncino.

Bouquet a cascata

È particolarmente adatto ad abiti importanti con un lungo strascico, o in lungo ma piuttosto semplici, per dare un tocco di originalità. Bene anche per abiti a sirena, ma sempre indossati da spose piuttosto alte.

Bouquet a fascio

È quello in cui i gambi dei fiori vengono mantenuti piuttosto lunghi. Può essere composto da tulipani, rose o calle. È adatto ad una sposa slanciata e con un certo temperamento. Viene portato solitamente appoggiato al braccio.

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Inside the character

Interview

FATTORE

wow VINCENZO DASCANIO

«I fiori sono il mezzo, il linguaggio per cominciare

a pensare e progettare l’ambiente giusto»

Punta al «fattore wow», a lasciare gli ospiti senza respiro: lo fa con i fiori, prende ispirazione dal quotidiano ma l’obiettivo è la spettacolare meraviglia. Vincenzo Dascanio nel 2015 compirà 10 anni di attività: è un flower designer che crea pezzi unici con i fiori, vere opere d’arte, oggetti e scenari da sogno, per un matrimonio da favola. di Antonella Giovinco

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Qual è il punto di partenza da cui si inizia a «disegnare» gli addobbi di un matrimonio? «Si parte dal tema che si vuole seguire: a volte le spose lo hanno bene in mente, ma spesso sono io a consigliare uno stile ben preciso di decorazione che sarà presente in ogni aspetto del matrimonio. Il mio lavoro nasce da un’ispirazione, per poi creare un vero e proprio progetto. Penso a tutto, a 360°, dall’intero concept creativo - passando da arredi, luci e candele decori - fino ad arrivare ai fiori che possono essere tanti o pochi a seconda dell’effetto che si vuole ottenere. Sono proprio questi a rendere tutto vivo e il mio scopo è arrivare a ciò che io chiamo 'fattore wow', lasciando tutti senza fiato». Da cosa si lascia ispirare di più? «Per le mie creazioni prendo ispirazione dal quotidiano, dalla natura e dall’ambiente metropolitano. Serve ingegno e visione del risultato finale, conoscenza di vari stili e abilità a mixare colori ed elementi che apparentemente non «Tutto parte c’entrano nulla l’uno con l’altro, ma con un risultato finale sorprendentemente perfetto». Qual è la ridal desiderio chiesta più folle che ha esaudito? «Ogni cliendi creare te ha richieste strane, ma le più bizzarre vengono l’impossibile dalla mia mente. Tutto parte dal desiderio di creare e spingermi sempre oltre, realizzando e spingermi l’impossibile vere e proprie istallazioni floreali e questo di per sé sempre oltre» è bizzarro». Qual è il segreto per concepire questi eccezionali allestimenti onirici? «Il segreto è riuscire a percepire i desideri della persona che ti affida un incarico: capirli, tradurli, realizzarli, renderli possibili e concreti, questo è il lato affascinante del mio lavoro. Il mio linguaggio non sono le parole, ma un progetto riuscito. Dopo i momenti intensi della preparazione e dell’allestimento, nell’attimo in cui il lavoro è terminato, appena prima di andare in scena, mi siedo e mi guardo intorno: è bello quando tutto è in armonia». Cosa rappresentano i fiori per lei? «I fiori sono il mezzo, il linguaggio per cominciare a pensare e progettare l'ambiente giusto che è fatto di tanti elementi». Qual è il suo fiore preferito? «I miei fiori preferiti sono quelli spontanei, selvatici, che sembrano essere sempre stati lì. Tutti i fiori sono espressione della bellezza. Amo tutto ciò che è organico. Con i fiori, poi, si possono realizzare delle vere e proprie opere d'arte, trasformare ogni tipo di ambiente in qualcosa di sorprendente che nessuno può immaginare».

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History&Culture

Le chiese

L' ALTARE

Ph: Salvo Annaloro

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CASA PROFESSA Palermo

Dalle facciate gotiche alle volte barocche, i più bei luoghi di Sicilia in cui dirsi sì. di Fernanda Anania

Matrimonio, dove celebrarlo? La scelta della chiesa è una delle prime decisioni da prendere durante i preparativi delle nozze di sicuro «tradisce» il tipo di cerimonia che attende gli invitati. Chiesa grande o piccola? Parrocchia di famiglia oppure un'imponente basilica? In città o piuttosto in una chiesetta di campagna? In Sicilia c'è solo l'imbarazzo della scelta, tra gioielli barocchi, basiliche romaniche e persino chiese all'aperto. Eccone qualche esempio.

Ph: Giuseppe Di Salvo

Ph: Giuseppe Di Salvo

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CATTEDRALE DI SAN LORENZO Trapani

A Trapani si può scegliere un matrimonio solenne nella cattedrale di San Lorenzo. In stile barocco, la chiesa si trova nel cuore del centro storico della città, non lontano da Santa Maria d'Itria (conosciuta anche come Santa Rita), un'altra delle chiese più gettonate dalle coppie trapanesi. Come la Chiesa del Collegio dei Gesuiti, esempio significativo di architettura barocca, che vanta una volta abbellita dagli stucchi di Bartolomeo Sanseverino, discepolo di Giacomo Serpotta. E di stucchi, volute, pregiate tarsie marmoree composte a motivi floreali o figurati è ricca anche Casa Professa a Palermo, mirabile fusione tra architettura, pittura e decorazione plastica. Innumerevoli gli sposalizi celebrati al suo interno. >> pag. 290 CHIESA DI SANTA RITA Trapani


History&Culture

Le chiese

gli invitati sono tanti e cercate una chiesa dal fascino particolare, lasciatevi incantare dalla Basilica di San Francesco d'Assisi, sempre a Palermo: la facciata gotica racchiude uno scrigno di stucchi serpottiani, di marmi policromi e di affreschi di Pietro Novelli. Spostandovi più a sud, un classico per i matrimoni ad Agrigento è la Chiesa di San Nicola, che gode di una splendida vista sulla Valle dei Templi. Nota letteraria: sulla sinistra dell'altare si trova un bel crocifisso ligneo del '400, chiamato il Signore della Nave, che ha ispirato la novella omonima di Pirandello. Nella Sicilia sud-orientale, dove il barocco trionfa, vero gioiello da tenere in considerazione è la chiesa di Santa Maria Maggiore a Ispica, che oltre ad essere stata dichiarata monumento nazionale, ha di fronte uno splendido loggiato, perfetto anche per suggestivi scatti fotografici.

Ph: Skyline

>> Se

Ph: Skyline

Ph: Salvo Annaloro

BASILICA DI SAN GIOVANNI Siracusa

BASILICA DI SANTA MARIA MAGGIORE Ispica

BASILICA DI SAN NICOLA Agrigento

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BASILICA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI Palermo

Ph: Giuseppe Di Salvo Ph: Salvo Annaloro

CHIESA DEL COLLEGGIO DEI GESUITI Trapani

Facendo un balzo temporale in avanti, ha tutti i tratti tipici dell’architettura ottocentesca la basilica di Sant’Antonio, a Messina. Ricostruita dopo il terremoto del 1908, l’impianto della chiesa è a tre navate che si innestano direttamente nelle absidi. La composizione è ispirata alle forme dell’architettura rinascimentale.

Ph:Giovanni Federico

BASILICA DI SANT'ANTONIO Messina

Desiderate sposarvi all'aperto? Non lasciatevi scappare allora la basilica di San Giovanni a Siracusa: una struttura romanica-gotica che, a seguito dei gravi danni subiti a causa del terremoto del 1693, conserva una navata a cielo aperto e un altare ricavato da un antico sarcofago, dove si celebrano tutt'oggi cerimonie liturgiche. Oppure, il giardino di San Tommaso e Martiri Inglesi a Sant'Agata Li Battiati, in provincia di Catania: una location originale, ideale per matrimoni in primavera o in estate.

Ph: Skyline

Queste sono solo alcune delle decine di opzioni possibili. Ricordate, in ogni caso, di giocare d'anticipo e decidere per tempo dove sposarvi: alcune chiese sono molto richieste e bisogna scegliere data e ora per il grande giorno anche con uno o due anni di anticipo.

CHIESA DI SAN TOMMASO E DEI MARTIRI INGLESI Sant'Agata Li Battiati (Ct)

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WEDDING

the

party

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Take note!

New essential

wedding

THEME

Dalla stagione al colore, dalla tradizione al ritorno al futuro, le nozze vanno personalizzate. Scegliendo un tema, il vostro. di Antonella Giovinco

C’è chi il matrimonio lo sogna sin da bambino e lo vuole classico e tradizionale. C’è chi invece cerca l’idea diversa, nuova, spiritosa e originale e si trova a caccia di un tema, che dia anima alla festa e, perché no, coinvolga anche gli invitati.

Il tema stagionale

Fiori, frutti, natura: non c’è che l’imbarazzo della scelta. L’ispirazione primaverile o autunnale, in spiaggia o in montagna: quello legato alle stagioni è senza dubbio uno dei temi più ricorrenti e comuni a cui fare riferimento. E così i protagonisti possono essere fiori, uccellini, prati e bomboniere green fatte di semi o piccole piantine in vaso.

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Il tema d’antan

L’idea di viaggiare nel tempo, anche solo per un giorno, con un’atmosfera vintage e ispirata a un’epoca diversa: gli anni Cinquanta o Sessanta, i Venti o Trenta. Una sposa Fifties avrà rossetto e smalto rosso, eyeliner impeccabile, perle e onde vintage, gonna a ruota e open toe col fiocco. Sulla tavola Coca Cola in bottigliette di vetro e milkshake con cannucce millerighe. E ovviamente una macchina d’epoca a portar via gli sposi. Un gusto retrò che potrà creare un effetto nostalgia che coinvolgerà tutti gli invitati. Idem con gli anni del Charleston e le atmosfere rigorose d’inizio secolo.

Per veri romantici e nerd

Un film, un libro, una favola a cui si è affezionati. Per i più romantici (da «Via col Vento» a «Romeo e Giulietta») e sognatori («Cenerentola», «Alice nel paese delle meraviglie»), senza tralasciare i più nerd (gotico, Star Trek, super eroi, Tim Burton).

Wedding in technicolor

Altra scelta gettonatissima è quella legata ai colori: verde menta, pesca, malva, gold e chi più ne ha più ne metta. Dal blu al rosso, non c’è sfumatura che non possa diventare protagonista se interpretata con stile: dall’abito alle decorazioni, dai fiori al cibo. E perché non stabilire un dress code anche per gli invitati che potranno sbizzarrirsi sul tema?

Nozze con… passione

E infine gli hobby. Quelli degli sposi, che magari ne hanno qualcuno in comune che li ha fatti incontrare. Come andare in bicicletta. E allora le due ruote possono diventare protagoniste, dalla grafica per le partecipazioni all’allestimento dei luoghi della cerimonia, coi cestini portafiori o porta bomboniere. Oltre a condurre gli sposi, al posto della surclassata automobile. E chi non vuole prendersi sul serio neanche il giorno delle nozze può puntare sui giochi: quiz o cruciverba per intrattenere gli invitati, da completare rispondendo a delle domande sugli sposi. O una grande caccia al tesoro, con indizi mascherati su cuori di carta handmade. E poi tavoli con giochi da tavolo, mazzi di carte e angoli dedicati a biliardo, calcetto, bocce, limbo. Fate il vostro gioco!

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Around the world

Relax

InterContinental Bali Resort

thest

Be

DREAM

Club Iliade Clubhotel Riu Karamboa

land

Seguiteci tra i resort più incantevoli del pianeta... Dove? Non importa. Ciò che conta è sentire: il sole sulla pelle, il sale sulle labbra, la brezza tutto intorno. Assaporare il gusto di un «dove» lontano dal tempo e dallo spazio. Vivere nel segno della bellezza, concedendosi solo momenti di puro relax.

Phou Vao by Orient-Express

Qualia Resort

Blue Lagoon Marsa Alam

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Grand Hotel Resort Ma&M

Immaginatevi lì, nella hall di un resort a cinque stelle - o forse qualcuna in più - a vostra scelta tra quelli sparsi nel mondo. All’ingresso di un paradiso in terra. Trafelati, tra un numero di valigie che se ne perde il conto e con ancora addosso il fumo caotico e stressante della città. Un giovane in livrea si fa carico di oggetti che, da lì a poco, non serviranno più. Che dimenticherete senza patemi né drammi. E persino il cellulare diventerà una noia.

Qualche passo appena ed ecco che vi si schiudono le porte di una «private house» circondata dall’acqua cristallina di una piscina che ne sfiora gli ingressi: luci soffuse, orchidee e fiori di loto, grandi vetrate al posto di muri e porte. Nel Jamahal Private Resort&Spa, a Bali, vi accomoderete in una vera oasi del sensi e del cuore.

Onyria Marinha Edition Hotel & Thalasso


Clubhotel Riu Karamboa

Four Seasons Resort Hualalai

A questo punto non potrete fare a meno che concedervi il primo vero attimo di realx, quello di un bagno per rigenerarvi, per lasciarvi alle spalle la città e abbracciare una settimana senza spazio né tempo. Al Qualia Resort, nell’Isola di Hamilton, in Australia, la vasca è vista mare: ci sarete solo voi, una grande finestra dove gli infissi sono ridotti al minimo e l’oceano. Cristallino, immenso. È il momento di scendere in piscina. E per questo c’è solo l’imbarazzo della scelta. Che sia a sfioro come nell’InterContinental Bali Resort o nel malesiano Pangkor Laut Resort, all’aperto come al Club Iliade, nell’Isola di Gerba, e al Phou Vao by Orient-Express, a Luang Prabang nel Laos, dovrete portare con voi solo costume e infradito. Se poi il vostro desiderio è sdraiarvi al sole ma lasciandovi sfiorare dall’acqua, il bordo vasca del Clubhotel Riu Karamboa, a Capo Verde, fa al caso vostro.

Jamahal Private Resort&Spa

Prima di rientrare in camera e prepararvi per la sera, corre l’obbligo di passare dalla spa. Massaggi, infusi, saune e docce emozionali vi stanno aspettando. Immaginate il calore sulla pelle, accappatoi che sembrano tessuti con la seta, un odore speziato nell’aria. Al Grand Hotel Resort Ma&M, alla Maddalena, vi sembrerà di toccare il cielo con un dito, letteralmente: sul tetto dello spazio della spa in cui si trova la piscina, infatti, sono applicate delle luci che ricreano i contorni di un’arcata stellare.

Pangkor Laut Resort

Qualia Resort Shams Alam Beach Resort

Fatto un bagno caldo, pettinati i capelli, indossati abiti e accessori giusti, qualche goccia di profumo sulla pelle ed ecco che la serata può prendere il via. Come? Fin troppo semplice: sorseggiando un calice di Champagne, mentre la vista si perde tra l’acqua e il cielo. Adesso non vi resta altro che decidere come trascorrere la notte. Per quello, beh, fate un po’ voi…

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Società&Diritti

Lifetime

DOVE c'è

AMORE c'è famiglia

di Fernanda Anania

L'Italia deve «fare presto» per l'affermazione e la tutela dei diritti Lgbt.

Famiglia e omosessualità: uno dei temi caldi in quest'ultimo periodo nel nostro Paese, dove le norme su matrimoni e adozioni Lgbt sono molto indietro rispetto alla maggior parte delle altre nazioni dell'Unione Europea, nonché al centro di un infinito dibattito ideologico. «Fate presto» ha esortato recentemente dalla pagina della sua «Rubrica barbarica» Daria Bignardi, invitando i maggiori esponenti politici del nostro paese a prendere delle decisioni in linea con quanto fanno tantissimi paesi oltralpe e persino i puritani Stati Uniti.

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Perché troppo spesso non basta affermare che dove c'è amore c'è famiglia per tutelare i diritti di tantissime coppie, con tutte le difficoltà che ne conseguono: da quello di poter assistere in ospedale il convivente malato, alla comunione e separazione dei beni, fino alla possibilità di adottare un bambino. Lacune che sempre più amministrazioni locali stanno cercando di colmare, almeno sul versante matrimonio, registrando le nozze omosessuali officiate all'estero e celebrandone anche di nuove, con buona pace della circolare del Ministero dell'Interno che - andando contro la recente risoluzione del Parlamento europeo che ha invitato tutti i membri della Ue a registrare le unioni celebrate in altri Paesi - ha posto divieto ai sindaci italiani di trascrivere le nozze omosessuali celebrate all’estero e di annullare quelle già registrate. Bisogna comunque dire che, negli ultimi anni, nel resto d'Europa sono stati compiuti notevoli passi avanti in tema di riconoscimento e tutela dei diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (Lgbt). I paesi scandinavi sono stati i primi a preoccuparsi di estendere tutele legali alle unioni omosessuali: mentre a Berlino cadeva il muro, nel 1989 la Danimarca è stata la prima a legalizzare le unioni civili omosessuali, seguita qualche anno dopo dalla Svezia, con l’approvazione del Pacs (Patto civile di solidarietà). La situazione ad oggi continua ad essere molto variegata, con notevoli differenze tra uno Stato e l’altro e non sempre il sistema scelto è spia del background culturale e religioso in cui viene adottato: infatti anche in Paesi dove è forte l'impronta cattolica molto si è fatto per la tutela dei cittadini Lgbt, considerando che le unioni civili sono state riconosciute da Austria, Irlanda e Malta e che in Spagna e Portogallo è addirittura possibile sposarsi. Il matrimonio omosessuale è consentito anche nei Paesi Bassi, che hanno fatto da apripista nel 2001 a Belgio, Danimarca, Francia, Lussemburgo, Regno Unito e Svezia. In totale, 19 su 28 stati membri tutelano le coppie omosessuali: a quelli citati si devono aggiungere Croazia, Estonia, Finlandia, Germania, Repubblica Ceca, Slovenia e Ungheria. Da questo punto di vista, la Sicilia cavalca l'onda europea e si dimostra regione all'avanguardia rispetto al resto d'Italia in termini di affermazione dei diritti Lgbt: nel dicembre 2014, infattti, la commissione Affari istituzionali dell'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il disegno di legge sulle unioni civili, che prevede l'istituzione di un «Elenco regionale delle unioni civili» presso l'assessorato regionale della Famiglia. Se il testo sarà approvato in Aula, verrà istituito il registro delle unioni civili obbligatoriamente in tutti i Comuni dell'Isola. Argomento controverso è anche quello delle adozioni: mentre per i sostenitori vale sempre il principio dell'importanza dell'amore e dell'affetto tra due persone, dell'impegno e della volontà nel crescere un figlio, i detrattori considerano invece questa possibilità come «innaturale». In ogni caso, sono già 14 gli Stati che in Europa permettono l'adozione da parte di coppie omosessuali: tra queste spicca l'Estonia, primo paese ex sovietico a consentire ad uno dei due partner l’adozione del figlio biologico dell’altro. Sarebbe ora che anche l'Italia, sia sui matrimoni che sulle adozioni, iniziasse a lasciarsi alle spalle l'immobilismo che la caratterizza e a disciplinare la materia - se non a crearla ex novo, per alcuni aspetti - in modo più uniforme e soprattutto consapevole di quello che sono la realtà e la società di oggi e i veri bisogni degli individui che ne fanno parte.


Società&Diritti

The to-do list

CONGEDO matrimoniale battaglia vinta di Antonella Lombardi

Il loro amore dura da oltre 20 anni, ha dovuto fare i conti con una battaglia discreta ma ostinata per il riconoscimento dei diritti civili e proprio quando non ci contavano più è arrivato il regalo insperato: il congedo matrimoniale. Una vera conquista per Giuseppe Atanasio, 47 anni, e Salvatore Migliore, 53, coppia gay di Palermo destinata, suo malgrado, a fare storia. Perché, di fatto, per la prima volta in Italia, un'azienda pubblica paragona a un matrimonio l'iscrizione al registro delle unioni civili: Atanasio, infatti, è un dipendente dell'Amat, l'azienda dei trasporti del Comune di Palermo, e la coppia è stata una delle prime ad iscriversi al registro delle unioni civili istituito nel capoluogo siciliano lo scorso giugno. Una decisione finora concessa solo ad alcune aziende private. Il congedo matrimoniale è un periodo retribuito riconosciuto al lavoratore in occasione delle proprie nozze. Un traguardo formale che Salvatore e Giuseppe possono raggiungere soltanto all'estero, magari proprio durante il periodo del congedo. «Ma costa davvero tanto - spiega Giuseppe -. Preferiamo pensare che il nostro matrimonio sia già stato celebrato durante la cerimonia di iscrizione al registro delle unioni civili nell'atrio del Comune di Palermo, circondati dall'affetto dei nostri cari e da 200 persone festanti». Dopo l'iscrizione, la richiesta all'Amat del congedo, negato quando l'azienda ha chiesto il certificato di matrimonio che, ovviamente, la coppia non possedeva. Poi una serie di temporeggiamenti, fino all'interessamento dell'Unar, l'Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali che ha sede a Palazzo Chigi, culminato nella lettera di rilascio da parte del nuovo direttore dell'Amat di 15 giorni di congedo matrimoniale. Un passo avanti in attesa di una legge nazionale che riconosca le coppie omosessuali. «Ogni anno l'Italia paga una multa all'Unione europea - dice Atanasio - per la mancata ratifica della legge sui matrimoni gay e le coppie di fatto. Tra gli ultimi pareri favorevoli, c'è la sentenza numero 4184 del 15 marzo 2012 della corte di Cassazione che garantisce il diritto a far valere un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata». Quello che la coppia chiede, con grande riserbo e pudore, rifiutando ogni ostentazione e crociata ideologica, è il rispetto degli stessi diritti fiscali di cui usufruiscono le famiglie italiane quando presentano la dichiarazione dei redditi. Tra questi, ad esempio, la possibilità di scaricare le spese mediche come famiglia monoreddito. «Il mio compagno non lavora - spiega Atanasio -, ma per il fisco siamo una coppia. Come famiglia monoreddito chiedo che mi venga riconosciuto il diritto di poter scaricare, ad esempio, le spese mediche. Viviamo con discrezione così da oltre 20 anni, chiediamo solo pari diritti».

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FOOD

&drink

Choice editor's

Amare è un piacere, mangiare anche. Oltre il semplice nutrimento, però, l'incontro con il cibo diventa un'esperienza sensoriale. Da vivere con la bocca, gli occhi, il naso. Da Bruno Barbieri al tatuatissimo chef Rubio, dal re del cioccolato Ernst Knam ai cinque maestri «stellati» che ci hanno regalato ricette pensate solo per noi di Sposi Magazine, vi invitiamo a sfogliare queste pagine senza timore di cedere al piacere. Anzi, abbandonatevi al gusto...

@vittoriosciosia | Piatto creato dallo chef Crescenzo Scotti

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Wedding essential

A tavola

MENU d'amore

Non può esserci matrimonio senza banchetto... di Clara Minissale

Il cibo è sempre stato un elemento di grande importanza nelle cerimonie nuziali, tanto da spingere molti studiosi ad analizzare le nozze come «processo» sulla base della ritualità alimentare: dai brindisi e banchetti con cui si sigla l’accordo di fidanzamento ai convivi allestiti per celebrare le nozze, la storia - passata e recente - è ricca di esempi. Oggi come ieri, non c’è matrimonio che non venga suggellato da un ricco banchetto. Le differenze stanno nel tipo di ricevimento che si decide di offrire agli ospiti, ma di certo cibo e coronamento del sogno d’amore devono andare di pari passo. A ciascuno, dunque, la possibilità di scegliere ciò che più si addice alla propria personalità.

Il brunch | Un’idea originale è il brunch, riservato a matrimoni celebrati di mattina, con dolci, torte salate, verdure, insalate di pasta, formaggi, salmone e una torta nuziale accompagnata con un brindisi a base di champagne. Il tè delle 5 p.m. | Nel caso in cui le nozze avvengano nel primo pomeriggio, una scelta originale può essere quella di invitare gli ospiti ad un tè. Si servono bevande calde e fredde, caffè, cioccolata in tazza, succhi di frutta, torte, paste, biscotti, tramezzini. Cocktail party | Se si opta per un cocktail si possono proporre tanti piccoli bocconcini salati e dolci, accompagnati da bibite colorate. In questo caso la torta nuziale è importante, ma non appariscente. Il rinfresco | Un’altra alternativa al pranzo o cena tradizionale è il rinfresco, soprattutto nel caso in cui il numero degli invitati sia elevato e si possa usufruire di uno spazio all’aperto. É una scelta indicata nei mesi estivi e, non prevedendo l’assegnazione dei posti a tavola, è meno formale di un banchetto classico. Il menu ideale, in questo caso, prevede una grande varietà di portate realizzate con materie prime di primissima qualità, con un occhio attento alla presentazione. Il tavolo da buffet può essere sostituito da diverse postazioni in cui gli chef preparano specialità da servire al momento, per rendere il tutto più dinamico e coinvolgente. Un posto a tavola | Un pranzo tradizionale al tavolo, di solito preceduto da un antipasto in piedi, propone un menu composto da due primi, un secondo con contorni e un piatto di mezzo. Per quanto riguarda il dolce, se il budget è limitato si può scegliere un dessert al cucchiaio con della frutta. Ma se si vogliono fare le cose più in grande, si può puntare ad un buffet con frutta e dolci. Al ristorante | Per una cena al ristorante il menu è sempre tradizionale, ma con piatti più leggeri. Quello perfetto dovrebbe prevedere cinque portate, introdotte da piccoli stuzzichini, da gustare nell’attesa del primo piatto, che sarà servito solo dopo che i tutti i presenti si saranno seduti. Il secondo, di carne o di pesce, va accompagnato da un contorno da servire a parte. A seguire un sorbetto di frutta fresca, indispensabile per gustare meglio la torta nuziale. Il consiglio… Perché la festa sia davvero perfetta, è bene abbinare ogni pietanza con il vino più appropriato, da servire nel bicchiere che meglio ne valorizzi il bouquet aromatico e che inviti gli ospiti a brindare alla vostra felicità.

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Inside the character

Interview

LUI, L'AMORE E IL FUTURO:

TUTTO IN UN PIATTO Scriveva Guy de Maupassant che «le parole nere sulla carta bianca sono l’anima messa a nudo». Bisogna solo sostituire la carta con un piatto e l’inchiostro con il cibo e si può dire lo stesso per Bruno Barbieri, giudice dei programmi televisivi «Masterchef» e «Masterchef Junior» in onda su Sky; chef che vanta sette stelle Michelin, conquistate lavorando in quattro ristoranti diversi. È la sua cucina, infatti, a raccontare il suo Io, a svelarne l’anima a chi decide di soffermarsi ad assaporarla. Alla base del suo successo non possono che esserci Bologna e la nonna, ma per il futuro vuole «essere libero di sperimentare quei prodotti che non avrei mai pensato esistessero».

Bruno

di Paola Pizzo

BARBIERI

I suoi hanno sempre un'anima o qualche volta, magari in casa sua, riesce a cucinare qualcosa semplicemente per metterla in pancia? «Non potrei mai cucinare così. Ho sempre detto ai mie allievi ‘dentro questo piatto ci deve essere il tuo Io’ ed è questo il mio rapporto con il cibo: di estremo rispetto».

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Quando assaggia un piatto, il suo giudizio segue l'emozione o è più attento a tecnica e sapore? In fondo, è pur sempre il giudice più puntiglioso e implacabile della cucina di «Masterchef». «Il mio giudizio, così come la creazione del piatto, segue tutti e tre i criteri: dev’essere tutto insieme, farmi ‘vedere’ e quindi emozionarmi. Implaca-

bile io? No, sono solo una persona esigente, do e pretendo».

lì, con la nuova edizione del programma, ci saranno dei grandi potenziali chef».

A proposito, è più facile giudicare grandi o piccini? Non si è mai sentito in colpa nel «cassare» il piatto di uno degli junior masterchef? «Masterchef e Masterchef Junior sono due esperienze molto belle, ma comunque molto diverse. Entrambe, però, mi permettono di fare una delle cose che più mi piace: essere alla continua ricerca di talenti. Ci sono molti bambini che sono già dei veri talenti in erba, colgono al volo i suggerimenti e li mettono in pratica subito: sognare di diventare qualcuno, un grande chef, è bello! Poi ci sono i grandi e sono certo che anche

Momento «pettegolezzo»: meglio Joe o Linda Bastianich? «…Meglio Bruno Barbieri!». Facciamo un passo indietro, torniamo alle sue origini: il Bologna calcio, i tortellini e le donne della sua vita (nonna, mamma e sorella, ndr). Cosa rappresentano per lei? «Tantissimo. Le donne della mia vita mi hanno insegnato moltissimo, grazie a loro ho imparato il valore del cibo. Mia nonna è stata fondamentale per me. Il Bologna calcio è una passione e i tortellini sono il mio essere bolognese».


Il piatto che avrebbe voluto inventare? «Di piatti ne avrei voluti inventare moltissimi e vorrei inventarne tanti altri. Scegliere, onestamente, mi è impossibile». E quello, invece, che ha creato lei e di cui va più fiero? «Ogni piatto rappresenta una tappa del mio percorso, della mia ricerca». Sul suo blog ho letto il commento di una fan che le chiedeva qual fosse il «piatto perfetto, quello orgasmico che ne vorresti all’infinito» (testuali). Le ha mai risposto? «Ci sto ancora pensando! Però quel messaggio è uno dei molti che ho ricevuto da quando ho iniziato l’avventura del blog www.brunobarbierichef.it. Devo dire che il blog è un’esperienza pazzesca: l’aver creato un luogo, anche se virtuale, dove raccolgo diverse testimonianze di eccellenza, mi ha permesso di essere vicino a molte persone. Mi scrivono in tantissimi e l’unica pecca è che devono pazientare per ricevere le risposte, ma prima o poi arrivano». Parliamo un po' d'amore. Quanto conta la cucina in un rapporto di coppia? «Conta moltissimo. Credo che per aver un buon rapporto sia fondamentale aver cura di se stessi, amarsi e coccolarsi: solo così si riesce ad amare anche la persona che si ha vicino. E la cucina è cura di sé e dell’altro, bisogna amare il proprio corpo per poter stare bene con se stessi e il cibo ha un ruolo fondamentale». Quindi, si può davvero conquistare una persona cucinando? E lei, è un grande seduttore? «Certo che si può! Seduttore io? Ci pensano i miei piatti».

«Tutti i prodotti di qualità. Quelli che raccontano la storia della gente che lavora per coltivarli, che sono importanti sia per la salute che per la soddisfazione del palato». Restando in tema ingredienti, che idea ha della cucina siciliana? «Gli ingredienti siciliani hanno la fortuna di crescere in una terra, in una regione che produce materie prime di altissima qualità. In Sicilia si impara a cucinare in casa, con la tradizione della famiglia». È lo chef italiano con il maggior numero di stelle Michelin insieme a Gualtiero Marchesi, quando tornerà ai fornelli di un suo ristorante? «La mia vita è tutta un progetto. Nei trent’anni di lavoro in cucina ho rinunciato a molte cose e adesso voglio fare tutto ciò che non ho fatto prima. Sicuramente continuerò a viaggiare, mi impegnerò nella ricerca di materie prime di nicchia e di ottima qualità, voglio essere libero di sperimentare quei prodotti che non avrei mai pensato esistessero. Insomma, dopo tutte le trasmissioni, il libro “Via Emilia via da casa”, mi aspettano ancora mille emozioni. Poi, chi lo sa…».

Se dovesse descrivere l'amore con un piatto, quali ingredienti userebbe? SPOSIMAGAZINE347


Menu «stellato»

Solo per voi

D'AUTORE Sono cinque degli chef più apprezzati dai critici del gusto, ma soprattutto da chi decide di sedersi alle loro tavole. Siciliani d'origine, internazionali d'adozione: portano, ogni giorno, i sapori, i colori e gli odori dell'Isola in giro per il mondo. E lo fanno con i loro piatti e nelle loro cucine; lo fanno restando qui.

Solo per noi (e voi) di Sposi Magazine, gli chef Domenico Colonnetta, Giuseppe Costa, Pino Cuttaia, Francesco Patti e Crescenzo Scotti hanno pensato delle ricette ad hoc da servire nel giorno delle nozze, dando vita ad un vero menu d'autore, appunto. Dall'antipasto a base di gamberi a primi e secondi che sono il trionfo del mare e dei suoi frutti, fino ad un dolce che destruttura il tradizionale cannolo, in ogni piatto c'è la Sicilia. Ci sono loro. Ci siete voi.

Buon appetito

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RICETTE di Clara Minissale


L'ANTIPASTO Chef Giuseppe Costa Il Bavaglino, Terrasini (Pa)

Ingredienti: Gamberi di nassa di Ustica Finocchi Arance Olio extravergine di oliva Sale grosso Semi di lavanda

Crudo di gamberi con insalatina di finocchio e arance Preparazione e metterlo a bagno in acqua e Tagliare il finocchio sottile con l’aiuto di una mandolina a vivo. Sgusciare i gamberi arance le Pelare ghiaccio per mantenerne la croccantezza. izzare l’olio che si userà per tenendo da parte le uova azzurre da utilizzare per aromat io, quindi l’arancia, poi il gambecondire il piatto. Sistemare sul fondo del piatto il finocch di lavanda. fiori i e grosso sale il izzato, ro e condire con l’olio aromat

IL PRIMO

Chef Crescenzo Scotti Il Cappero, Vulcano (Me)

Ingredienti per 4 pax:

Linguine con baccalà in ragù alla cipolla rossa e mantecato, su crema di pistacchio di Bron te

Linguine, gr 300 Baccalà dissalato, gr 400 Cipolla rossa, gr 150 Capperi, gr 2 Acqua, gr 100 Vino, gr 100 Pistacchi di Bronte, gr 100 Mandorle tostate, gr 30 Parmigiano Reggiano Panna fresca Un mazzetto di basilico fresco Sale Pepe Olio extravergine di oliva

Preparazione Ragù di baccalà alla cipolla rossa | Tritare la cipolla a julienne , lasciarla appassire in padella con poco olio e i capperi, condire con sale, pepe ed irrorare con il vino bianco. Appena evaporato, aggiungere l’acqua far ridurre di 2/3 e fare raffreddare. Tagliare il baccalà a cubetti, mettere in sottovuoto con la cipolla ed il liquido e far cuocere a 52° per 15 minuti, scuotendo la busta di tanto in tanto per far amalgamare il tutto. Fare raffreddare. Baccalà mantecato | Cuocere baccalà, panna fresca, sale e pepe a 48°, in sottovu oto, a vapore (bassa cottura), per 30 minuti. Poi, togliere la pelle e mantec are al bimby per 20 minuti a velocità 3. Pesto al pistacchio di Bronte | Frullare per alcuni minuti i pistacchi di Bronte, le mandorle tostate, il basilico fresco e il parmigiano, insaporiti con sale e pepe. Andare avanti fino a quando il composto sarà uniformemente cremos o. Il pesto così ottenuto si può conservare a lungo in frigo o addirittura congelarlo. Infine | Cuocere le linguine, amalgamarle con un cucchiaio di baccalà mantecato e olio extravergine. Servire in un piatto fondo con l’aiuto di un forchettone e mestolo per fare un cono su una base di baccalà ed il cuore di pesto di pistacchio di Bronte, ultimando il piatto con 8 tocchetti di ragù di baccalà e cipolla ed una fogliolina di basilico. All’apice del cono di linguine termina re con un cucchiaino di pesto e poca cipolla del ragù.

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IL SECONDO

Ingredienti:

8 fettine di pane tagliato sottile Ceci, 200 gr 1 carota ½ cipolla Rosmarino Guanciale, 50 gr Polpo verace, 1 Kg

Chef Pino Cuttaia La Madia, Licata (Ag)

Spiedo di polpo verace con crema di ceci e salsa al rosmarino Preparazione sovrapCon degli stampini rotondi, formare i cestini di pane temponendo 2 fettine di pane ciascuno e infornarli a bassa spellarli. peratura. Dopo aver tenuto i ceci a bagno per 12 ore, carota e Nel frattempo preparare un soffritto con la cipolla, la e Cuocer a. d’acqu litro un con ceci i il guanciale e aggiungervi ge il a fiamma bassa, fino a quando il livello dell’acqua raggiun densa. livello dei ceci. Frullarli creando una crema abbastanza minuti, 40 circa per ante abbond salata acqua in polpo il Lessare are privarlo poi della pelle senza staccare le ventose e adoper tutti gli solo i tentacoli. Per la salsa al rosmarino | Frullare rre il ingredienti con un frullatore e filtrare il tutto. Per compo doalla fino rovente padella una in li tentaco i lare Spadel piatto | mettervi ratura. Disporre al centro del piatto la passata di ceci, con la su il cestino di pane e adagiarvi sopra i tentacoli. Condire salsa al rosmarino.

Per la salsa al rosmarino: Riduzione di vino bianco, 100 gr 1 spicchio d’aglio Olio extravergine di oliva, 100 gr Rosmarino, 10 gr Prezzemolo, 40 gr

IL DOLCE Chef Francesco Patti e Domenico Colonnetta

Ristorante Coria, Caltagirone (Ct)

Ingredienti per 4 pax:

Cannolo con spuma di ricotta di bufala, gelato vaniglia e ciliegia, cous cous al vino cotto Preparazione Per il cous cous | Intiepidire il cous cous precedentemente ‘ncucciato e condirlo con il resto degli ingredienti. Lasciarlo raffreddare per qualche minuto. Per la spuma di ricotta | Frullare la ricotta con lo zucchero a velo, il latte e la panna fino ad ottenere una crema liscia, caricare il sifone con una ricarica e conservare in frigo. Per il gelato di ciliegia | Unire il gelato alla vaniglia con le ciliegie e mantecare fino ad ottenere un composto cremoso. Presentazione del piatto | Sistemare sul piatto il cous cous con l’aiuto di uno stampino quadrato, riempire la tuile con la spuma di ricotta, granella di pistacchio, mandorle tostate e qualche ciliegia candita. Formare una pallina di gelato e comple tare il piatto con polvere di cannella e qualche goccia di vino cotto.

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Cous cous, 300 gr Vino cotto, 50 gr Buccia di arancia, q.b. Buccia di limone, q.b. Cannella, q.b. Marmellata di mandarino, 1 cucchiaino da caffè Mandorle tostate tritate, 20gr Scaglie di cioccolato amaro, 20gr Per la spuma di ricotta: Ricotta di Bufala, 200 gr Zucchero a velo, 60 gr Latte, 65 gr Panna, 30 gr Per il gelato di ciliegia: Gelato alla vaniglia, 300 gr Ciliegie candite, 100 gr


& La rubrica

Questione di sesso

lui

CARO, STASERA CUCINO IO

LUI «E che Dio me la mandi buona!». Chi di noi non l’ha pensato neppure per un attimo, sentendole dire che si accinge a prepararci una cena che non dimenticheremo mai (come le 5 ore in sala di attesa al pronto soccorso, se confonde il sale con il detersivo in polvere!). Un annuncio che lei ci fa con occhi da cerbiatta, ma che a noi intimorisce neppure fosse il pagliaccio It. Al punto che il brivido lungo la schiena è l’unica reazione che il corpo è in grado di emettere: sì, proprio così, perché, ammettiamolo - sarà per codardia o perché siamo estremamente attaccati alla vita (punti di vista) -, ma più del cibo troppo o troppo poco cotto, della pietanza salatissima che a chi soffre di pressione non risparmierà un passaggio dal medico, più di tutto questo temiamo la sua reazione ad un nostro rifiuto. Impensabile, per lei e prima ancora per noi, di non sederci a tavola con fare serafico e sacrificale, con l’animo in pace di chi si muove verso il patibolo. E meno male, almeno, che il nostro Boia in questo caso ha dei sexy tacchi rossi. Almeno, ce lo siamo scelti bene! Un’avvertenza: guai a dirle «Amore non stancarti, ti porto fuori a cena», apriti cielo! O direttamente la porta di casa, con tanto di benservito.

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lei

LEI «E così ti dimostro che mi sottovaluti, come sempre». La cucina è la prova del Nove, lo smacco definitivo per fargli capire che meglio di noi non poteva trovare. Anche se fino a quel momento non abbiamo mostrato proprio doti da grandi chef (forse neppure da cuoche decenti, diciamolo pure!). Tutto sta nel puntare sui nostri piatti forti. Una pasta sappiamo preparare? Facciamola. Le patate al forno ci hanno garantito l’appellativo degli amici «nostra signora delle patate» - nomignolo esente da volgarità, s’intende -? Cuciniamole. Torte salate e tiramisù non ci hanno mai tradito? Via dritti dentro il forno. Avventurarsi in piatti sconosciuti solo perché a lui graditi non è la mossa giusta. Perché mancherà sempre qualcosa o, peggio ancora, non saranno mai buoni come quelli che gli cucina la sua mamma (e alla già abbastanza imbarazzante incapacità ai fornelli, ci manca solo di dover aggiungere il confronto - quasi sempre in perdita - con colei che gli ha dato la vita!). Due consigli, però, mi corre l’obbligo di darveli. Semmai - per un (non poco) improbabile retrofront della fortuna - la pasta dovesse risultare scotta, le patate poco salate, le torte bruciate e il tiramisù più giù che altro, non resta che tirar fuori dal frigorifero la cena comprata dalla gastronomia sotto casa. O recuperata al volo da casa di mamma. Le più maliziose, invece, punteranno più che sulla cucina sugli attrezzi da cucina: un grembiule e un paio di tacchi e non avranno dubbi che siete uno chef da stella Michelin.


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#ChefRubio

6. Díaccordo, messaggio ricevuto. A quello di un amico?

1. Chef per amore, quindi. Niente succede per caso allora? «Tutte le cose che si fanno con convinzione si fanno per scelta. La cucina, insieme con il rugby, era una delle mie tante passioni, ma si è rivelata la più grande».

2. Come si è trasformata da passione a mestiere? «Prima c’è stata la curiosità e la voglia di scoprire e imparare dagli errori. Poi, dalle cene con gli amici al ritrovarsi dentro una cucina il passo è stato breve».

3. Cucina e viaggi. E tatuaggi. Un’altra passione? «Non direi. Tatuarmi mi è venuto, mi viene e mi verrà sempre naturale. È una delle arti figurative che ritengo più interessante e forse mi affascina perché permanente: tutti i tatuaggi che ho hanno un significato e sono una specie di reminder per me stesso»

4. Fidanzato? «No».

5. Immagina il tuo matrimonio, cosa cucineresti? «Il mio? Meglio quello di un altro».

«Cercherei di rendere tutto il meno formale possibile, mantenendo comunque alto il livello, non solo delle materie prime. La vera qualità, infatti, è sapere come trattarle. Vorrei che fosse dinamico: ospiti in piedi e magari anche all'aperto, in un bel giardino, con dei punti d'appoggio sparsi per il prato. Le tavolate mi hanno sempre messo tristezza. Di solito ai matrimoni si mangia male, chi mangia gli antipasti poi non ce la fa ad arrivare al primo e tutto diventa un inutile susseguirsi di portate figlie di un’epoca che non c'è più. Immagino tutto in libertà».

7. Andiamo al

menu. Cosa preferisci cucinare?

«Mi piace toccare il cibo e per questo mi piace cucinare tutto: verdure, pesce, carne. Io devo essere parte attiva della preparazione, senza l’aiuto di strumenti».

8. Programmi per il futuro: da grande chef in tv a grande chef in un ristorante super lusso? «Il nome chef lo uso in maniera ironica, ma è una parola che non amo perché vuol dire 'capo'. Io sono semplicemente una persona: non mi piace parlare del mio privato e stare ai fornelli è solo un modo diverso di farmi conoscere, più adatto a me. Ad esempio, adesso ho detto molte più cose a te di quelle che dico a mia madre. Il mio unico obiettivo? Divertirmi e divertire».

Ph: Alessandro De Alberto

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#ChefRoncoroni 1. Parliamo del tuo campo: il banchetto. Come lo faresti?

«Amo molto la campagna e organizzerei un banchetto il più country possibile, decisamente “easy”. Non amo i fronzoli, ma la sostanza. E magari tutti a piedi nudi».

2. Ecco, andiamo alla sostanza: il menu. «Penso ad un grosso barbecue intorno al fuoco e tutto sarebbe a base di carne. Magari da qualche parte piazzerei anche maialini interi che girano su uno spiedo».

3. Solo carne, quindi. Eppure, di solito ai matrimoni va di moda il pesce. «Amo anche il pesce, ma il contesto deve richiederlo. Un menu a base di pesce me lo immagino per un matrimonio sul mare. Rispecchiare il territorio in cui ci si trova per me è fondamentale».

4. Mare, campagna… Non ti piacciono proprio le cerimonie ingessate? «Riunire due famiglie intorno ad un banchetto con meno barriere possibili è la cosa più bella che si possa fare».

5. Nei tuoi ristoranti fai soprattutto street food. PerchÈ?

«Perché lo trovo un modo per essere al passo con i tempi. La crisi ha cambiato il modo in cui le persone si approcciano al cibo: non ci sono più le cene da cinque portate, ma si mangia un panino con le mani. È più divertente e lo si può fare anche con ingredienti di qualità. Io, lo faccio così».

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Ph: Giuseppe Albera

6. Chef per caso o per scelta?

«Nella mia famiglia sono tutti appassionati di cucina. Mia mamma è americana e in passato ha fatto anche la cuoca, aveva un catering. Io? Ho studiato, ma mi piaceva cucinare. E allora, mi ci sono messo. Certo, ho iniziato lavando l'insalata gratis nelle cucine».

7. Una passione. Ne hai altre? «Ne ho tantissime. Una è quella per l'arte del tatuaggio: ognuno dei tatuaggi che ho è servito a segnare sul mio corpo dei momenti della mia vita. Taturami, a volte, è anche un modo per esorcizzare la paura, per liberarmi dal male».

8. Il tuo preferito?

«Li amo tutti e ho sempre prediletto la diversità, ma ne ho uno che è il ritratto del gastronomo Ferdinando Artusi».


#ChefTorretta 7. Con i

tatuaggi non ti sei voluto sbilanciare, ma dicci almeno cosa preferisci cucinare.

1. Nel senso che ti ci sei trovato, tra i fornelli?

«Mi piace moltissimo lavorare il pesce, lo ammetto. Col pesce si possono creare miliardi di cose: si può fare crudo, marinato, come condimento per i primi. E poi, mi riescono molto bene i crostacei».

«No. Nella vita per caso non si fa mai niente, ma è stata una scelta un po' costretta, perché sapevo solo cucinare, non mi è mai interessato né sapevo fare qualcos'altro».

8. Cosa vedresti bene in un banchetto nuziale?

2. Nessun’altra passione?

«L'importante in un matrimonio, secondo me, è fare tutto in movimento. Porzioni di cibo che ti girano intorno, una cosa «confusion»: tutto a rotazione, senza un ordine di primi, secondi, dolci. Io mi sono sposato a luglio e il ricevimento l'ho fatto così. È stato meraviglioso».

«Tante, ma nessun’altra attitudine».

3. E i tatuaggi?

«Ne ho 24. Sono tutti «old school». Racchiudono i ricordi di una vita molto vissuta e tutti, nessuno escluso, nascondono un significato che può essere personale o meno. Hanno, comunque, sempre un senso».

4. Ventiquattro tatuaggi... e uno che ami in particolare? «Sarebbe come chiedere ad un padre chi è il preferito di tanti figli. Li amo tutti, anche se in effetti un posto speciale lo occupa uno fatto dal famoso artista americano Sailor Jerry».

5. Diresti che rispecchiano la tua personalit‡?

«Direi che sono solo una parte di me».

6. E la cucina?

Quanto c'Ë di te nella tua cucina?

«C'è tantissimo: è istintiva, di gusto, minimalista ma molto bella. Ecco, esteticamente diciamo che chi vede i miei piatti non pensa siano stati fatti da me: sono troppo eleganti (ride, ndr)».

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Inside the character

Interview

il

redel

cioccolato

ERNST KNAM di Alessia Rotolo

Il cioccolato è come la sposa: ad un matrimonio, di certo, non può mancare. E, in effetti, per Ernst Knam, il «Re del cioccolato» per eccellenza (su Real Time, da più stagioni, va in onda l’omonimo programma che lo vede protagonista), non potrebbe essere altrimenti. Lui, che di «cakedesign» quasi non ne vuole sentire parlare e nella sua cucina crea delle vere e proprie opere d’arte, va addirittura oltre e dice senza indugi: «Se in Paradiso non c’è il cioccolato, allora non voglio andarci».

Partiamo dalla torta nuziale. Quali sono le ultime frontiere?

«Dipende da chi si sposa. In pasticceria riceviamo richieste che spaziano dalla torta classica fino al buffet. Recentemente abbiamo realizzato una struttura finta, ricoperta di pasta zucchero, decorata con il dripping di Pollock per dare movimento e sui bordi delle monodosi a base di cioccolato e lamponi, glassate lucido rosso, mentre per il taglio finale abbiamo posizionato

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al secondo piano una Sacher tutta nera. di L'utilizzo delle monodosi, infatti, permette oltre , taglio il e ni porzio le o megli al e gestir del che lavorare sul dettaglio e sull'eleganza gusto».

dice «sì» o «no»? E alla pasta di zucchero dice la parola stessa, «Il cakedesign, come è una 'americanata'. Non mi piace farlo, perché il lavoro si focalizza soprattutto sul design e non sul gusto. Ovviamente la a richiesta c'è e siamo anche bravi in quest tecnica, ma la torta, oltre che bella, deve essere prima di tutto buona al palato».


Restando in tema di sapore, quali abbinamenti consiglierebbe per una torta nuziale?

«Dipende molto dal gusto degli sposi. Se parliamo di sapori classici, si può optare su pan di spagna, crema, crema chantilly e fragole. L'abbinamento che personalmente preferisco è cioccolato e lamponi, pere e vaniglia, ma anche mango e frutto della passione».

e il cioccolato, ad un matrimonio può mancare?

«Il cioccolato è come la sposa: può mai mancare la sposa ad un matrimonio? Ovviamente no!».

ne esiste una variante che si addice di più al giorno delle nozze?

«Il cioccolato va bene sempre, se di ottima qualità. L'abbinamento dipende da moltissime componenti: se si tratta di un pranzo o di una cena, se la location in cui verrà servita la torta è all'aperto o al chiuso. Non ci sono regole precise».

La fontana di cioccolato, invece, è ancora attuale?

«La scelta della fontana di cioccolato va bene se la materia prima è di ottima qualità, ancora meglio se in abbinamento ad ingredienti di eccellenza».

Passiamo al buffet di dolci, cosa non può non esserci?

«Se si fa un buffet, calcoliamo il triplo delle porzioni perché la gente vuole sempre assaggiare tutto. Non devono mai mancare le mousse, le crostate, il gelato, le salse e le composte. Per un centinaio di persone, per esempio, ho due opzioni: proporre 8 o 10 gusti diversi con abbinamenti di tante salse e composte, posizionando al centro la torta nuziale per il taglio finale; oppure, offrire un tipo di torta più grande in abbinamento ad un salpicon di frutta. Un esempio? Una mousse ai 3 cioccolati con salpicon di mango, frutto della passione e pepe rosa. Divino, credetemi».

a proposito di dolci matrimoniali, c’è qualche novità da tenere sott’occhio?

«Una delle ultime novità è l'utilizzo di strutture finte, ricoperte da babilonie in cioccolato e frutta, legate insieme da un nastro di seta, tagliato poi dagli sposi durante il taglio della torta».

Per concludere, i confetti: quali sono le ultime tendenze?

«Come confetti, noi proponiamo i cioccolatini personalizzati per forma, gusto e colore. L'abbinamento al bouquet di fiori, per esempio, è molto di tendenza e, soprattutto, piace perché unico».

Nei matrimoni in cui è lei ad occuparsi di buffet di dolci e torta, come preferisce organizzarli?

«Tutti i buffet di matrimonio hanno sempre la mia supervisione e ci tengo a prepararli personalmente. Mi piace creare dei buffet al naturale, con dei materiali vivi come fiori e legni. Provengo, infatti, da un famiglia di fiorai e credo che il fiore combinato ai dolci sia sempre il miglior abbinamento».

«se in paradiso non c'è il cioccolato, allora non voglio andarci» SPOSIMAGAZINE375


Wedding menu

Il dolce

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CAKE

Sempre più personalizzata, la torta sdogana il classico bianco. di Angela Abbate

Ecco che arriviamo alla grande protagonista. Qui si concentreranno flash e scatti di fotografi e invitati: la torta nuziale, anche chiamata all’inglese, wedding cake. Entrata a far parte del banchetto nuziale soltanto nei primi anni del Novecento perché in precedenza la sua esibizione e degustazione veniva considerata segno di «scarsa raffinatezza», a partire dagli anni Cinquanta la torta nuziale comincia ad essere unanimemente considerata un elemento irrinunciabile per ogni ricevimento.

La tradizione la vuole di colore bianco e a piani, ma sono sempre di più le coppie che si discostano dal classico per scegliere torte colorate e ogni volta più personalizzate. Considerato che su di essa si concentra l’attenzione di tutti gli invitati, sceglierla non è impresa semplice. La torta deve essere portata dai camerieri in sala ancora intera. Saranno gli sposi, ciascuno con la propria destra unita a quella del compagno, a tagliare la prima fetta. Quali le caratteristiche irrinunciabili di una torta nuziale? Semplici all’apparenza: deve essere bella da vedere e buona da gustare. Le più gettonate rimangono quelle tradizionali, Saint-Honorè, mimosa, millefoglie fantasia e charlotte di frutta. Se la torta a più piani è quella che ha il maggiore impatto visivo e crea le migliori aspettative, motivi per i quali è quella più diffusa, si può optare anche per la versione anglosassone a piramide, caratterizzata da una serie di cubi o cilindri disposti a piramide e decorata con festoni di nastri, fiori e foglie dall’effetto neoclassico o rinascimentale. La torta all’americana è sempre multipiano ma è interamente rivestita di pasta di mandorle, mentre quella monopiano, anche se meno appariscente e scenografica rispetto alle precedenti, può essere di grande successo, soprattutto se di grandi dimensioni. In questo caso si può dare ampio spazio alla fantasia, rivestirla di panna, glassa bianca o briciole di meringa, fiorellini di cioccolato bianco e zucchero e realizzarla in tutte le forme possibili: cuori, fiori, fedi nuziali, colombe, auto o con le iniziali degli sposi. In cima alla torta svettano i cake topper. La tradizione prevede che siano statuine raffiguranti gli sposini, oggi interpretate con ironia e simpatia. Oggi sono sempre di più le coppie che fanno realizzare cake topper personalizzati su di sé, ironizzando su un aspetto della vita di coppia o su una o entrambe le professioni dei due. Anche qui gli sposini possono sbizzarrirsi, ma sempre nell’ambito del buon gusto, senza esagerare con la goliardia.

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CHECK-IN Choice editor's

Luoghi da ricordare, scoprire, sentire, sognare, navigare, percorrere, gustare. Semplicemente, luoghi da vivere. Non c'è un periodo migliore dell'altro per tirar fuori la valigia da sotto il letto e cominciare a camminare...

ÂŤ...Dolcemente viaggiare, rallentare per poi accelerare, con un ritmo fluente di vita nel cuore, gentilmente senza strappi al motoreÂť.

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Place to

Discover

sud

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Sotto la «cintura» del mondo.

di Stefania Giuffrè

«Rotolando verso Sud…» cantava una canzone di qualche anno fa. E anche gli sposi potrebbero decidere di rotolare verso Sud per la loro luna di miele.

Ushuaia è il Sud più Sud, l’ultima città ai confini del mondo. Più giù, oltre il 54° parallelo, ci sono solo rocce, mare e ghiacciai. Fondata alla fine dell’Ottocento, per anni rimase sconosciuta: erano gli anni in cui era abitata solo dagli ergastolani del penitenziario poi chiuso dal presidente Peron nel ’47. Furono i carcerati ad iniziare la costruzione del Tren del Fin del Mundo, la ferrovia che ancora oggi conduce al Tierra del Fuego National Park. È la fine del mondo, una distesa di boschi, montagne, ghiacciai e cascate. Da Ushuaia potrete raggiungere, attraversando il Canale di Beagle a bordo di un battello, Capo Horn. Lungo l’escursione potrete ammirare leoni marini, cormorani, pinguini. Arrivare al Sud del mondo è un viaggio nel viaggio. Dall’Italia la prima tappa è Buenos Aires, patria del tango e di Borges, con la sua Plaza de Mayo dove si ritrovano ancora oggi le madri dei desaparecidos, i suoi quartieri tipici come San Telmo e la Boca, i caffè (imperdibile lo storico Cafè Tortoni). Da qui potrete raggiungere Ushuaia in aereo e successivamente spostarvi più a nord, fino al El Calafate e il Perito Moreno, un’enorme parete di ghiaccio lunga 14 chilometri e alta fino a 70 metri sul livello del lago, un vero e proprio spettacolo della natura. Ancora più a nord ovest, Puerto Madryn, cuore della Penisula Valdes dove sorge una delle più belle riserve faunistiche naturali del Sudamerica. Da Puerto Piramide parte il tour delle balene, che da giugno a dicembre vengono a riprodursi in questo golfo.

Buenos Aires

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Ushuaia

Se scegliete direzione Sud, altra meta potrebbero essere Australia o Nuova Zelanda: divisi dal Mar di Tasmania, sono due paesi profondamente diversi. Grande, sconfinato il primo, oltre 7 milioni di chilometri quadrati contro i 267 mila del secondo, composto da due grandi isole principali e tante piccole isole minori. Vasta e con paesaggi molto diversi, l’Australia permette di spaziare dal deserto rosso alla foresta tropicale, dai grattacieli delle metropoli come Sydney e Melbourne alla barriera corallina e alle isole paradisiache.


Nuova Zelanda

In Nuova Zelanda, invece, il paesaggio è selvaggio, la parola d’ordine è natura, spiagge deserte si alternano a fiordi e fiumi. Qui è forte l’identità dei maori, mentre in Australia gli aborigeni sono stati decimati ed emarginati. Nella terra dei canguri, la fauna è ricca, dagli squali ai coccodrilli, mentre in Nuova Zelanda tutti gli animali sono stati «importati». In Australia tappe obbligate sono le grandi metropoli di Sidney e Melbourne. La prima è la più antica città australiana, affacciata sulla baia comprende il nucleo storico di Sidney Cove e quello più moderno di Grande Sidney. Harbour Bridge e la Opera House sono fra gli edifici degni di nota, Bondi Beach la spiaggia frequentata tutto l’anno dai surfisti. Melbourne, città letteraria dell’Unesco, è considerata una delle città più vivibili al mondo. Mappa alla mano, andate alla scoperta dell’Observation Deck-Rialto, del Royal Exibition Building, dei Royal Botanic Gardens. Andando verso Nord, la Gold Coast è il paradiso di chi ama il divertimento e lo sport in riva il mare; Hayman Island è un angolo appartato di grande bellezza naturale sulla soglia della Grande Barriera Corallina; Lizard Island (all’altra estremità della barriera) località esclusiva (massimo 80 ospiti), meta ideale per chi adora le immersioni, spiagge bianche incontaminate e acque turchesi; il paesaggio unico e ancora tutto da scoprire dalla catena delle Bungle Bungle, gigantesche cupole arancioni e nere che si stagliano contro il cielo.

Verso Sud, Greaty Ocean Road è una delle strade più suggestive al mondo, patrimonio dell’umanità, 200 chilometri lungo scogliere mozzafiato per raggiungere le onde di Bells Beach o i Dodici Apostoli, maestosi pilastri di pietra calcarea; Kangaroo Island, per ammirare la natura incontaminata, i leoni marini, i koala, gli uccelli marini, i pinguini. Se optate per la Nuova Zelanda, non potrete che apprezzarla se visitando entrambe le isole. Da Auckland, situata fra due porti e punteggiata di coni vulcanici estinti, andando verso est visiterete la penisola di Coromandel, con la sua foresta pluviale e splendide viste sull’oceano. Sempre da Auckland potrete arrivare a Paihia attraversando foreste, spiagge e paesaggi tipici e verso la Bay of Islands. Sulla strada per Kaitaia le magnifiche baie di Matauri e Tauranga, non lontano le magnifiche spiagge di Doubtless Bay. Da Kaitaia potrete raggiungere la Ninety Mile Beach, la «spiaggia delle novanta miglia». Wellington, la capitale, si visita tranquillamente in una giornata. Verso Sud si giunge a Rotorua, zona di formazione vulcanica ricca di geyser e centro di cultura Maori e da qui, attraverso il Tongariro National Park dove si trova il vulcano Mt. Ruapehu (ancora in piena attività), si giunge a Wellington, la capitale, che si visita tranquillamente in una giornata. Da qua partirete per South Island, l’alternarsi dei sentieri in riva all’oceano di Abel Tasman Park e i ghiacciai di Franz Joseph Glacier, il lago Wakatipu e gli sport estremi di Queenstown, i fiordi (il più famoso Milford Sound), Christchurch, la città universitaria in cui si respira un’atmosfera tipicamente inglese, una natura ricca di pinguini, foche, i tipici pappagalli Kea. Una curiosità è legata alla Nuova Zelanda. Taumatawhakatangihangakoauauotamateapokaiwhenuakitanatahu: in lingua maori significa «la collina dove Tamatea, l’uomo con grandi ginocchia, conquistatore di montagne, mangiatore di terre, viaggiatore oltre terra e mare, suonò il suo flato alla sua amata», due case e una collina che hanno il primato della città con il nome più lungo del mondo, nulla oltre questo insolito primato.

Australia

Sud Africa

E infine, se Sud del mondo deve essere, anche il Sudafrica è una delle mete. Un’esperienza emozionante, che rappresenta la suggestione dell’Africa più vera e il fascino di quella più moderna. Diciassette parchi naturali, numerose riserve, patria dei diamanti (obbligatoria la tappa in miniera), lasciatevi conquistare dal fascino di Cape Town, dall’austerità di Pretoria, dalla vivacità di Johannesburg. La natura non sarà mai avara: dai paesaggi mozzafiato della Whale Coastdove per osservare il passaggio delle balene direttamente da terra, al Parco Kruger dove «incontrare» leoni, gazzelle, zebre e ippopotami; dalle onde di Jeffreys Bay tanto amate dai surfisti alle spiagge della costa del Natal fino al Capo di Buona Speranza che tutti noi abbiamo studiato solo sui libri di storia.

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Place to

Dream

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BEST

di Antonella Lombardi

I ventidue luoghi assolutamente da non perdere.

Dall'imponente ghiacciaio Moreno alla spiritualità orientale birmana. Dal Canal Grande di Venezia ai 150 glicini del Giappone. Dai maestosi baobab del Madagascar alle cascate del Brasile alte più di 70 metri. Se siete in cerca dei luoghi più suggestivi del pianeta, in cui la natura dà il miglior spettacolo di sé, ecco i 22 luoghi da non perdere selezionati da Tripadvisor. Ce n'è per tutti i gusti: dalle magiche atmosfere del film «Avatar» alla spiaggia bianca di «The beach».

1. Isole Phi Phi, Thailandia | A renderle famose è stato il film «The beach», con Leonardo Di Caprio. Se sognate ancora quei colori e amate fare snorkeling e immersioni, questa è la vostra mecca: le isole principali dell'arcipelago sono una riserva marina protetta. 2. Cinque Terre, Riomaggiore, Liguria | Qui il panorama ha un posto d'onore sia dal castello che dalla marina, tra stretti carruggi e case variopinte che si sviluppano in altezza. 3. Le cascate dell'Iguazú, Brasile | Secondo la leggenda Indios, a creare le cascate fu il dio Serpente, che si vendicò per un amore non ricambiato.

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Lì, dove precipitano circa 1.500 metri cubi d'acqua al secondo, cadde la bella Naipù diventando roccia, mentre il suo amante fu trasformato in albero. Pare che da quel punto i due continuano ad osservarsi. Certo è che tra queste spettacolari cascate di 70 metri sarete circondati dall'arcobaleno perpetuo. 4. Vulcano Kelimutu/Flores, Indonesia | La presenza di particolari minerali e gas sotterranei regala giochi di colore in continuo cambiamento a questi tre laghi di origine vulcanica. 5. Salar de Uyuni, Bolivia | Vi sembrerà di camminare sugli specchi percorrendo l'enorme deserto di sale Uyuni, nell'altopiano andino meridionale della Bolivia. Che ci sia sole o pioggia, lo scenario è spettacolare, soprattutto se avete voglia di orizzonti infiniti. 6. Kawachi Fujien, Prefettura di Fukuoka, Giappone | Per i giapponesi è un posto sacro: in questi giardini oltre 150 piante di glicine, tra 20 varietà diverse, vi faranno immaginare di camminare all'interno di un dipinto impressionista. Il prezzo cambia (e sale) nel periodo di massima fioritura. Se arrivate in autunno, potrete ammirare i colori caldi di oltre 700 alberi di acero. 7. Salto Angel, Parco nazionale Canaima, Venezuela | Per gli amanti del trekking il Salto Angel, la cascata più alta del mondo (979 metri), è una tappa obbligata. Gli itinerari in canoa si snodano lungo scenari spettacolari, soprattutto nel Parco nazionale di Canaima. La zona può essere sorvolata anche con piccoli aerei.

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8. Trolltunga Odda, Norvegia | Per chi non soffre di vertigini. Trolltunga è un trampolino di roccia lungo 10 metri e largo meno di 5 che si staglia in orizzontale, al di sopra del villaggio di Skjeggedal. La salita presenta un dislivello di circa 900 metri. Ma volete mettere la vista? 9. Canal Grande, Venezia | Divide il centro di Venezia in due anse su cui si affacciano i 200 palazzi nobiliari della Repubblica della Serenissima. Se arrivate la prima domenica di settembre, potete assistere alla regata storica tra gondolieri in costume e imbarcazioni tipiche del Cinquecento. 10. Ahu Tongariki, Isola di Pasqua, Cile | I guardiani dell'isola sono loro, i Moai, imponenti busti sulle cui origini aleggia il mistero. Se siete affascinati dalla cultura indigena, la natura dell'isola di Rapa Nui fa per voi.

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11. Cattedrale di San Basilio, Mosca | Le variopinte cupole volute da Ivan il Terribile dominano la piazza Rossa di Mosca. Simbolo della religione ortodossa, contiene al suo interno un dedalo di chiese. Secondo la leggenda, lo zar fu così colpito dalla sua realizzazione finale da ordinare di accecare gli architetti per impedire loro di costruire altrove una cattedrale altrettanto bella. 12. Strokkur, Islanda | Una volta arrivati vicino a Reykjavik aspetterete meno di 10 minuti per assistere a uno degli spettacoli naturali più avvincenti, come l'esplosione del Geyser Strokkur: uno dei getti di vapore più famosi – e puntuali – dell'isola. 13. Petra, Wadi Musa, Giordania | È una tappa obbligata per chi ama la storia delle «civiltà sepolte». Prendetevi il vostro tempo e percorrete a piedi, o a dorso di mulo, la strada che vi farà scoprire le sfumature rosa della roccia in cui sono scolpiti il teatro romano, le tombe reali e il monastero. 14. Grotta del flauto di canne (Ludi Yan) Guilin, Guangxi Zhuang, Cina | Il nome è dovuto alle canne che crescono all'esterno e con cui si realizzano flauti melodiosi. All'interno, aguzze stalattiti (dal soffitto) e stalagmiti (dal pavimento) sono illuminate da luci multicolor. Vi sono anche iscrizioni del 792 d.C a testimoniare un'antica storia di attrazione turistica. 15. Lago Moraine, Canada | Tra cime imbiancate e il colore smeraldo del lago vi sembrerà di stare in un paesaggio da cartolina fiabesca. I sentieri intorno, nel bosco, offrono tanti percorsi. È possibile fare un giro in canoa. 16. Pagoda Kyaiktiyo, Birmania | Da millenni si trova in equilibrio miracoloso e i devoti, negli anni, l'hanno ricoperta di foglie d'oro. È uno dei luoghi sacri del buddismo: secondo la leggenda, la roccia è posta sopra una ciocca di capelli di Buddha.

17. Antelope Canyon, Arizona, Stati Uniti | L'acqua e il vento hanno modellato questa bellezza naturale dove la luce del sole, a mezzogiorno, si infiltra tra le rocce creando uno spettacolo imperdibile. Conviene prenotare la visita con largo anticipo. 18. Il ghiacciaio Perito Moreno, Argentina | L'imponenza del «deserto di ghiaccio» che si stende su 250 chilometri quadrati gli hanno riservato un posto d'onore tra le attrazioni turistiche della Patagonia argentina. Sarete impressionati dal fragore dei costoni quando si staccano. Nonostante la minaccia del surriscaldamento globale, è la terza riserva al mondo d'acqua dolce. 19. Hill Inlet, Queensland, Australia | Spiaggia bianca di silice, mare cristallino e riserva naturale protetta. Il paradiso terrestre è qui. E se avete programmato un viaggio in Australia non potete perdervi questa tappa. 20. Angkor Wat Siem Reap, Cambogia | È il simbolo della Cambogia, immenso tempio Khmer posto all'interno del sito archeologico di Angkor. I fiori di loto all'interno del lago lo rendono ancora più suggestivo. Per chi vuole coniugare spiritualità a storia. 21. Allée des Baobabs, Morondava, Madagascar | Sono i giganti del Madagascar: i maestosi Baobab che sembrano animarsi quando la luce del sole cala. Se volete evitare la folla del tramonto, è molto suggestiva la visita all'alba. 22. Parco Forestale Nazionale di Zhangjiajie, Cina | Se avete amato le atmosfere di «Avatar» le ritroverete in questo Parco, che ha ispirato alcune scene del film. Se siete in fuga dal caos delle città cinesi, immergetevi nella natura incontaminata di un sito davvero fiabesco.

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Alla scoperta delle città del gusto. di Clara Minissale

Il cibo da strada, ormai si sa, fa parlare di sé in tutto il mondo. È l’ultima frontiera del pasto alla moda ma anche il tramite che conduce alla vera identità gastronomica di un luogo. È easy e può essere anche chic. L’importante è scegliere i posti giusti. E chi lo ha detto che non possa essere una valida alternativa al ricco menu di nozze? Da Bangkok a Marrakech, da Singapore a Palermo, ecco dove fare tappa per gustare il miglior cibo da strada nel mondo.

Bangkok: è stata incoronata regina dello street food nella classifica stilata da «VirtualTourist» sulle città in cui si trova il miglior cibo da strada del mondo. Dai noodles in ogni salsa al pollo al curry, dal pad Thai al riso al mango, passando per l’insalata di papaya verde, fino a cavallette e coleotteri. Ambergris Caye (Belize): quest’isola è rinomata per le sue bancarelle di street food da spiaggia. Pesce fritto e gamberetti, così come le empanadas ed i burritos. I venditori ambulanti si piazzano sulle banchine del porto e per questo il cibo da strada qui ha il soprannome di «dock food» (cibo di molo).

Singapore: famosa per i suoi mercati del cibo all'aperto, è punto di contatto tra le diverse culture culinarie asiatiche. Qui si mescolano la cucina cinese, malese e indiana. I wanton, la torta di carote fritta ed il kaia toast sono alcune tra le specialità.

Marrakech (Marocco): chiunque abbia soltanto visto delle immagini del souk di Marrakech sa di quali colori sia capace questa città. E ai tanti colori corrispondono odori e sapori come quello del cous cous, con pesce o carne, molto speziato; o quello dell’agnello arrosto, che può essere acquistato in uno dei molti chioschi in città.

Istanbul (Turchia): il fatto che si trovi a cavallo tra Europa ed Asia, rende la città un concentrato di culture e religioni e la sua cucina molto ricca. È la patria del Doner Kebab, street food tra i più acquistati al mondo. Simit (bagel farcito alla turca), lemidye dolma (cozze speziate e spruzzate di limone fresco) e pane Borek, sono solo alcune delle squisitezze che si possono gustare.

Bruxelles (Belgio): la sua presenza in questo elenco è forse inaspettata, ma è senza dubbio la capitale mondiale dei waffles, acquistabili in molte varianti. L'altra specialità sono le patate al cartoccio e il cioccolato, venduto in barrette nelle pasticcerie ma anche nelle bancarelle della piazza centrale.

Penang (Malesia): propone come specialità principale l'Assam Laksa, una zuppa di sgombro stufato con tamarindo, citronella, peperoncini e pasta di gamberetti.

Città del Messico: è una delle città più grandi e popolose al mondo e la patria del cibo da strada fritto. I Tacos, i Chicharrones (pelle di maiale), le tortillas ripiene e le patate dolci (o camotes) sono vendute ad ogni angolo di strada.

Palermo: è l’unica città italiana presente nella top ten. E, del resto, come potrebbe non esserci? Arancine, pani ca’ meusa, sfincione, stigghiola, pane con le panelle, frittola, quarume, un elenco lunghissimo di prelibatezze che hanno reso famosa la città nel mondo. SPOSIMAGAZINE393


> Muuto

HOME

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Interior&Design

> Saba Italia

> Lema

Benvenuti

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SWEET

HOME La casa, il luogo da cui si parte e dove si ritorna. Sempre. di Claudia Schiera

> Lema

Lo spazio «proprio» che custodisce oggetti, profumi, emozioni e affetti. Il luogo privato che ci si è creati ad immagine e somiglianza, dove «far famiglia» e dove lanciarsi in una nuova e magica avventura, quella dalla vita insieme. Per questo ogni cosa va scelta con cura, seguendo uno stile, privilegiando le attitudini singole e di coppia e assecondando gusti e, perché no, sensazioni…

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> Flou


> Snaidero

> Flou > Lema

Oggi il panorama delle scelte sulla casa è davvero ampio e articolato e per arredare la propria dimora, che sia minuscola o enorme, c’è solamente l’imbarazzo della scelta. Un consiglio su tutti, rendete fin da subito quella casa la Vostra casa, personalizzatela, costruitela o decostruitela a seconda dei gusti, ma rispecchiatevi sempre in ciò che «create». Solo così renderete anche il più piccolo monolocale un luogo magico e il «mondo perfetto» dove ritornare ogni sera.

Perché, in fondo, come diceva Dorothy Gale ne Il mago di Oz, «Nessun posto è bello come casa mia». Ed è così che dovrà essere…

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> MDF Italia

Essential

Best in show

SOFÀ

Soffici divagazioni in un angolo speciale: ecco a voi sua altezza il divano! di Claudia Schiera

Il divano è il complemento d’arredo per eccellenza; l’accogliente e morbido giaciglio in cui rintanarsi per «coltivare il relax», leggere un buon libro o semplicemente guardare la tv. Piccolo ed essenziale o ampio e spazioso, poco conta, da sempre (e per sempre) questo oggetto identifica il comfort, il riposo e il più sano degli «ozii». Così, partendo dalle dimensioni dell’ambiente che lo ospiterà, la scelta può essere fatta all’interno di un ventaglio di proposte davvero infinito, che non esclude nessun accento stilistico e che dispone di una gamma di materiali ampia e articolata.

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> CASSINA

INFORMALE O ESSENZIALE, TUTTO DIPENDE DALLO SPAZIO

Si va dai modelli più grandi e informali per l’appunto, provvisti di schienali bassi e cuscinature modulari e modulabili, dotati a scelta di dormeuse angolari spaziose, che permettono di disegnare infinite composizioni; alle soluzioni small più contenute e compatte (massimo 3 posti), caratterizzate da strutture essenziali e da un design più razionale. In entrambi i casi alla scelta estetica del modello deve far seguito una buona qualità, sia della struttura sia dei materiali di rivestimento, caratteristiche fondamentali per una buona durabilità nel tempo dell’imbottito e per una soddisfacente resa estetica del prodotto. > Poliform

PUNTO CENTRALE DELLA ZONA GIORNO

> B&B

> Gervasoni

> Lema

> Vitra

> Poltrona Frau

> Lema

> Depadova

> Lema

Poggiati direttamente a terra o sopraelevati su esili ma fortissimi piedini, i nuovi modelli sono un nido di morbidezza e comfort. Che siano di tessuto, di pelle o realizzati con particolari materiali dalla perfetta resa «tattile» non importa: l’imbottito perfetto regnerà nella zona giorno, vestirà la zona conversazione e si integrerà perfettamente con il resto degli arredi, sottolineando e caratterizzando lo spazio. Per quanto riguarda le novità, la tendenza in atto consacra ancora una volta le tinte neutre, calde e versatili, ma si completa di nuovi colori, per chi ama osare, con una scelta ampia di cromie primarie dall’appeal deciso che, in alcuni casi, divagano verso punte più accese di giallo limone e arancione mandarino. A vestirli poi, cuscini dalle dimensioni più disparate, creati con tessuti dalle fantasie a contrasto, per personalizzare e rendere ancora più unico questo arredo, la (agognata) meta giornaliera del più intimo riposo.

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Inside the character

Interview

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È s iziato e u g c ic o tt E q nti og part Pens alviati carini Comu ridu ora m e fr sare no p n que apren e era vo fa ho in a i «Ta mento ieci... per S er Fos teriali. rebbe no ad pen uotidi Poi, ile intr le, ch e ama ato e a ? mo imo d egnati 003 p ltri ma tto s olto fi il q nato. ossib ustria ciò ch form ro» . e v in dis el 2 d a s g est fatti a g m a o seg era p o ind e e a i sono no» ' o lle ata n gio a olo v vor he so «m ntri stra. o a mio l o B s g n Iua isegn a a m he m i...». l i un non c D il tu inco mae . Ho seg passa a un tutto uello c e i , r d o e in icinav esto aestr a a v il q he me a di t vut o d la mi entro imo er a o c me ferenz ione ssere avv l con vari m d ta ai a nat ss o p l sens condo versi d re posiz ad e e h tto è è sta se da iovani eader n p n que prire i l ne . 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> Arketipo

Interior&Design

A vista

SPACE open

> Snaidero

Si abbattono i muri, si superano i limiti. Per monolocali «aperti» sul quotidiano.

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di Claudia Schiera

Ambienti grandi, ariosi e liberi da sovrastrutture, muri interni ridotti al minimo e sostituiti da pareti dalla struttura light, come i separé di legno e tessuto, ma anche mobili importanti, dalle forme volutamente eccentriche… Sono questi alcuni degli elementi che connotano una tipologia abitativa e un modo sempre più attuale di vivere la casa. Un sistema che punta su ambienti aperti, «abbatte» ogni limite e libera completamente lo spazio: ecco a voi l’open space. Un grande monolocale aperto sul quotidiano e tutto da vivere.


> Pianca

COME ARREDARLO

Come spesso accade nei loft, gli open space per eccellenza, i pochi elementi verticali presenti all’interno sono mantenuti per delimitare le zone di servizio, come i bagni, e fanno da sfondo ad arredi dalle forme ampie e, in alcuni casi, monumentali. Si tratta di oggetti «scultura» dalle sagome plastiche, come alte librerie, lunghe madie o morbidi divani componibili. Mobili di carattere che il più delle volte si «organizzano» intorno a cucine dalle dimensioni apprezzabili, spesso dotate di articolate isole e pronte ad ospitare ogni genere di convivio. >> > Arketipo

> Febal Casa

> Arflex

> Poltrona Frau

> Arper

Il tutto in un solo perimetro, un ambiente unico dove le funzioni, in particolar modo quelle legate alla zona giorno, si rincorrono e si mischiano con naturalezza. Elemento guida di queste case spesso impreziosite da finestre alte e ampie è la luce, materia principale e ingrediente fondamentale. SPOSIMAGAZINE419


Interior&Design

A vista

> Muuto

MOBILI A LIBERA INSTALLAZIONE

La tanta luce, unita alle sostenute altezze di queste dimore, permette di giocare con il design e con le infinite sfumature cromatiche. Puntare su pezzi bifacciali, su sagome inconsuete o su complementi da installare

J. Corradi

> Lema

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come totem a centro stanza, possono essere soltanto alcune delle idee piĂš interessanti per spazi come questi che, come punto di forza, hanno proprio la disposizione libera dei mobili e la libera circolazione intorno a questi. Una caratteristica importante che rende ancora di piĂš gli open space dinamici, inclini ai cambi di configurazione e perfetti per chi ama vivere lo spazio in assoluta libertĂ .


Consigliato da

Cambia il modo di pensare gli spazi e usare gli oggetti.

RIVOLUZIONE

INDUSTRIALE Ambienti spaziosi e arredati il meno possibile, dove dominano pezzi dalle forme moderne che però trasudano storia. Sono le contraddizioni e la particolarità dello stile industriale, che in questi ultimi anni si sta diffondendo sempre di più. Nasce alla fine degli anni Ottanta, con la volontà di recupero e riuso di spazi dismessi che nel passato venivano impiegati come uffici o industrie.

Per raggiungere l'obiettivo, loft e open space si prestano benissimo. Niente paura, però, per chi non dispone di appartamenti così grandi: si può sempre ricorrere alla costruzione di soppalchi e alla collocazione di scale in ferro. Anche la scelta dei materiali deve ricadere su prodotti essenziali e minimali, senza mai osare con i colori. Ben vengano le travi a vista, in legno o acciaio. I pavimenti sono, invece, in resina industriale o in cemento lucidato. Le pareti si fanno grezze o, al massimo, rivestite con intonaci chiari sui toni del bianco, panna e tortora.

Il «top» sono i mattoni a vista, che a volte vengono riprodotti proprio per conferire all’ambiente un aspetto più industriale. Le finestre sono molto ampie per rendere gli ambienti più luminosi. Nella zona giorno la cucina è a vista con penisola e piani di lavoro, il tavolo invece è un pianale di recupero in legno con sedie stilizzate ed essenziali. Gli attrezzi da cucina devono essere ben in vista.

Gli accessori in casa sono spesso di recupero, come vecchi orologi, insegne o armadi: in tanti li lasciano poggiati per terra, come se ancora questi oggetti non avessero trovato una giusta collocazione in casa. I divani sono in pelle e posizionati attorno ad una stufa in ghisa. In camera da letto vanno aggiunti tappeti, tende e corredo da notte dai colori caldi e tenui. Occhio anche all’illuminazione: la luce non dovrebbe provenire soltanto dal lampadario. Per questo si installano lampade da terra, faretti e luci a sospensione con fili in bella mostra. Il materiale che meglio si presta a questo stile è l’alluminio.

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Essential

Styling il

LETTO Caput mundi di Claudia Schiera

> Dalani

> Flou

> Arflex

In camera da letto l’incontrastato protagonista deve essere soltanto uno: il letto. Ampio, spazioso e comodo, riveste un ruolo fondamentale, perché nido del riposo e centro del benessere. Imbottiti, lineari, con cassone o a baldacchino, i più contemporanei puntano principalmente sulla qualità e uniscono la ricerca estetica a una continua sperimentazione funzionale, generando un mix interessante e molto apprezzato dai designer che amano particolarmente cimentarsi nella progettazione di questo elemento d’arredo. > Cassina > Twils Byron

> Poliform

THE ONE&ONLY

Gli ultimi modelli proposti sono soprattutto pratici, pensati per resistere nel tempo e adattarsi alle mutevoli situazioni spaziali; inoltre, in chiave sempre più ecosostenibile, i più innovativi sono realizzati con materiali, tessuti e componenti il più possibile naturali e «rispettosi» dell’ambiente. Ideati principalmente nel segno del comfort, i nuovi letti si dividono fra gli «imbottiti», dalle linee morbide e avvolgenti, con bordo e testata rivestiti; e gli «essenziali», più minimal, caratterizzati da strutture esili, ma al tempo stesso extralarge che, proprio nell’essenzialità della forma, sottolineano l’artigianalità del prodotto.

> Pianca

CROMIE ESSENZIALI

Finiti gli anni degli ornamenti barocchi e dei decori eccessivi, la tendenza degli ultimi anni punta principalmente su semplicità e praticità, anche se non mancano le soluzioni più ricche e opulente, come nel caso delle trionfanti testate in capitonnè. A questo stile più orientato all’understatement fa eco una scelta dei colori meno invasiva, più neutra e pacata, che vale sia per le tinte unite che per le fantasie. Pochi gli accenti cromatici intensi visti nelle ultime collezioni, un po’ accantonati in favore di una scala di toni più morbida che dal bianco si spinge verso il beige, il celeste, comprendendo tutta la scala dei grigi esistente. Perché per dormire bene serve pacatezza e relax, anche visivo. E se proprio si vuole osare con il colore, c’è sempre la biancheria. > Lema

> Baxter

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Outdoor

Essential > Coro Sabal

> Roda

a

CIELO

> Villanova

aperto

Non più semplice appendice della casa, ma la più «intima» delle stanze. di Claudia Schiera

Che si tratti di un grande giardino, di un verde terrazzo o, più semplicemente, di un piccolo balcone prospicente casa, poco importa. La missione è rendere abitabile anche la più piccola delle stanze «a cielo aperto». Un’impresa resa oggi più che mai possibile grazie ai nuovi arredi realizzati con materiali altamente performanti che rispondono a tutte le esigenze, siano esse pratiche o stilistiche. MATERIALI

Fra le diverse componenti utilizzate per confezionare mobili da esterno, sicuramente il metallo è una delle più in voga. Pratico, resistente e reso più originale dall’aggiunta del colore, è fra i più sfruttati anche per via dei trattamenti che permettono di realizzare un prodotto versatile, con ottime caratteristiche di durata nel tempo. Al variopinto metallo fa eco il legno, immancabile elemento considerato un evergreen: perfetto per realizzare tavoli, sedie e poltrone, unisce il sapore caldo e tradizionale alle nuove tecnologie, in un connubio vincente che piace, da sempre. 478SPOSIMAGAZINE

> Marazzi

> Swan > Cane-Line

TESSUTI

Se legno e metallo sono una costante, per chi ama il colore e desidera acquistare complementi che durante la brutta stagione possono tranquillamente essere «inseriti» nell’arredamento di casa, la scelta di prodotti realizzati in tessuto (resistente agli agenti atmosferici) potrebbe essere la risposta. Non tutto, però, è adatto a sostenere il peso delle intemperie, meglio quindi puntare su filati tecnici e di qualità: si tratta di componenti altamente performanti che nella loro bellezza e brillantezza non temono vento, pioggia e sole. Colore, fibre naturali e forme organiche, il design contemporaneo in fatto di arredi da esterno offre davvero una risposta a tutte le esigenze. Non resta che scegliere, per godere a pieno delle belle stagioni e per vivere lo spazio esterno, non come una semplice appendice della casa, ma come la più «intima» delle stanze domestiche. > Myyour

> Dalani


Domus

> Jab Anstoetz

Trend report

Tessuti eccentrici e tende importanti, il ritorno della carta da parati: ecco come «vestire» la casa. di Claudia Schiera

TEXTURE DI CARATTERE Per conferire carattere a un ambiente della casa basta un tessuto importante, un divano dal rivestimento eccentrico o una tenda sontuosa. Perché i tessuti arredano e, sempre più, rivestono molta importanza all’interno degli spazi domestici. La loro combinazione, se ben dosata, dà vita ad atmosfere uniche e ricercate, per case che amano farsi notare e ricordare. > Pierre Frey

> Nya Nordiska

> Villanova

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> Villanova

A «CARTE SCOPERTE»

> Elitis

> Elitis > Decortex

> Marimekko

Anni ‘70, adiòs Dopo anni di «oblio decorativo» la carta da parati torna protagonista. Fiori, righe e disegni di ogni tipo si incontrano con colori audaci e toni pastello, per comporre pareti da vivere come fondali teatrali e, in alcuni casi, costruiscono interi ambienti che diventano vere e proprie Wunderkammer. Sì perché le nuove carte da parati si allontanano decisamente dalla vecchia idea, legata ai modelli anni ’70, che vedeva questo tipo di decorazione, complessa nell’installazione, invasiva, non igienica e spesso dannosa per le pareti sottostanti. Le ultime proposte sdoganano materiali di nuova concezione (dalla cellulosa naturale, al vinile, passando per le texture plastiche), sono facilmente applicabili e hanno colori che garantiscono una perfetta tenuta nel tempo.

> Darjeeling

> Villanova

Una ritrovata tendenza degli ultimi anni punta sulle carte da parati, per vestire e rivestire l’intera casa o, più semplicemente, ambienti della stessa. Variopinti, geometrici, tridimensionali e, perché no, animalier, i nuovi prodotti presenti sul mercato sono facili da installare, più economici e igienici e da considerarsi un vero e proprio must per le dimore più «alla moda». Regalano personalità allo spazio, impreziosendo e vivacizzando anche le situazioni più anguste. Si tratta di una valida alternativa all’austera monocromia delle pareti bianche, ma anche una soluzione per rinnovare una stanza senza carattere.

> Mastro Raphaël

Novità 2015 Si punta principalmente sull’innovazione tecnologica, che ha dato vita a risultati davvero eccellenti sia in termini di resistenza che di qualità dei materiali, ma anche nella varietà dei pattern e delle scale cromatiche. Per quanto riguarda le fantasie, la tendenza punta sul tartan e sul black&white, ma non mancano le intramontabili righe seguite dai «sempre verdi» motivi floreali e i colori pieni come l’arancio, il giallo limone, il verde bosco e l’azzurro oltremare. Le texture si ammorbidiscono e si gualciscono sempre meno. Immancabili, come sempre, le trasparenze, ideali per le tende e non solo, declinate quest’anno nei toni tenui del beige e del rosa, ma anche nelle tinte più metalliche, dell’oro e dell’argento.

Ad ognuno la sua Alle tipologie più tradizionali che richiedono l’applicazione da parte di mani competenti, oggi si aggiungono le carte adesive, semplici da applicare anche per i meno esperti. Numerosi i disegni proposti che spaziano dai più tradizionali, floreali e barocchi, alle nuovissime fantasie tridimensionali che giocano su piani diversi e su divertenti effetti ottici. E poi, ancora, righe dalle mille dimensioni, motivi geometrici e animali di ogni tipo, per chi ama osare. SPOSIMAGAZINE459


Fashion&Interiors

Styling

> Arm ani C asa

> Diesel | Moroso

> Missoni

> Pierre Cardin > Jean Paul Gaultier | Roche Bobois

MODA

Quando è l'arredamento ad essere prêt-à-porter. di Claudia Schiera

> Herm es

Un connubio sempre più in auge è quello fra moda e design. Tanti gli stilisti che in questi ultimi anni si sono lasciati affascinare dal mondo della casa e del complemento d’arredo, lanciando linee e collezioni «di stile» realizzate secondo i tratti espressivi dei marchi. Da questo binomio sono nati oggetti di ottima fattura, ricercati nei dettagli, di pregio e, perché no, di tendenza.

> Diesel | Foscarini

> Missoni | Paraiba

> Missoni | Richard Ginori

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> Paul Smith > Kenzo Taylor

> Etro Home

IN CASA COME IN PASSERELLA

Se è vero che nella moda le collezioni vivono una stagione (o poco più), è anche vero che quando qualcosa è ben disegnato e costruito con qualità non passa mai. Anzi, al contrario, diventa un must, un evergreen. Proprio come un tailleur pantalone di Giorgio Armani degli anni ’80, oggi considerato un pezzo iconico, tuttaltro che «fuori moda», allo stesso modo un oggetto appartenente a una linea d’arredo del prêt-à-porter, se ben ideato, non teme il trascorrere degli anni e, se ben scelto, può, nel tempo, solo acquistare valore. Alla base di questa sinergia creativa ci sono, sicuramente, una dettagliata selezione di tessuti e una ricerca di qualità continua.

> Gianfranco Fer rè

olini l | Scav > Diese

> Marni Animal House

DESIGN OBIETTIVO ECCELLENZA

> Pucci | Bisazza

> Pucci | Kartell

> Roberto Cavalli Home

In questo ambito, più che in altri, si punta all’eccellenza, sia con materie prime di altissimo pregio che con l’elaborazione di progetti dal respiro internazionale. Ciò che conta e rende vincente l’oggetto è sicuramente la qualità, unita a una componente estetica molto forte che spesso deriva proprio dalle radici stilistiche della firma in questione. Per citarne alcuni, se Hermès punta anche in casa sulla pelle, Missoni realizza oggetti dalle texture inconfondibili fatte da intrecci cromatici di forte appeal e ad alta resistenza.

> Hermes

> Moschino| Kartell

e > Versace Hom

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www.sposimagazine.it


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