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GIOCARPARLANDO PARLARGIOCANDO

Corso di Ricerca Visiva Anno Accademico 2013/2014 Stefania Scardigli



GIOCARPARLANDO PARLARGIOCANDO

Corso di Ricerca Visiva Anno Accademico 2013/2014 Stefania Scardigli



8. l’equilibrio la configurazione 24. la forma 34. lo sviluppo 44. lo spazio 52. la luce 60. il colore 70. il movimento 76. la tensione 82. l’espressione

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l’equilibrio


1. PALINDROMI “Che corre all’indietro”, si dice di una parola, una sentenza, una frase, un verso, che può leggersi da sinistra a destra e da destra a sinistra senza che le parole mutino.

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1 pranzo

1 tavolo partecipanti

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eran i mesi da seminare.

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2. CALLIGRAMMI Poesie nelle quali i versi sono disposti in modo da dare figura agli oggetti di cui parla il poeta.

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Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L’amore non può venir aggiunto dall’esterno. Non è un indumento che puoi indossare.

Era l’ora innominabile della notte, in cui le illusioni in un nembo delirante, intorno al silenzio dormiente, ondeggiano, e si muovono furtive nelle sue visioni inconsce.

Kahlil Gibran

Howard Phillips Lovecraft


3. PALINDROMI CALLIGRAMMI Testo poetico figurativo creato con un palindromo.

festa sfr e

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4. TIPOESIE Testi poetici composti con caratteri tipografici.

che sguardo!

e il cielo è sempre piÚ blu!

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5. MORFOTESTI PARLANTI Figure e parole.

Un vino fin troppo buono!

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la configurazione


1. COLLAGE DI TESTI Brevissima raccolta da quotidiani, riviste, tv, eccetera, di pensieri, dichiarazioni e immagini per una definizione contemporanea dell’esistenza (E. Sottsass, 1995).

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2. EKPHRASIS Tradurre, in parole, delle immagini visive conosciute dal pubblico.

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L’ex premier Romano Prodi è costretto a fuggire via dall’Italia a seguito di uno scandalo di mazzette, che coinvolge diverse ditte produttrici di mortadella. Rifugiatosi a New York sotto falso nome, tenterà di rifarsi una vita come stilista di moda, con tentativi alquanto disastrosi ma, nonostante gli svariati danni che combina in giro, non si arrende. La sua principale e aguzzina, allora, tenta il tutto e per tutto per farlo desistere, prima che sia troppo tardi perché il mondo della moda sia irrimediabilmente rovinato.

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3. SCONFIGURAZIONI TERAPEUTICHE Composizione di testi divertenti.

Ciao Anton, come va su a Mosca? È un po’ che non ti fai sentire...il vecchio Boris ti fa sempre sfacchinare? L’altro giorno ho incontrato Zavulon...me lo sono ritrovato davanti all’improvviso, probabilmente era nel pieno di una delle sue scorribande nel Crepuscolo, insieme a quella smorfiosetta di Alisa. Ma com’è antipatico! Sempre con la luna da rovescio! Non mi ha neanche salutata. Battibeccate ancora, voi due? Comunque, sono riuscita a trovarmi un momento libero e sono andata anche io a fare un giro nel Crepuscolo, ma il tempo non era un granché, tutto nuvoloso e grigio... Salutami Sveta e la piccola Nadjuska! Fa sempre i suoi scherzi con la magia? Stefania Soggetti tratti dalla pentalogia “I Guardiani della Notte” di Sergej Vasilievic Luk’janenko

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4. NEOCONFIGURAZIONISMO Poesia visiva.

Un casco di banane.

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la forma


1. UNA QUESTIONE DI GUSTI La forma fonetica suggerisce gusti più o meno appetibili.

Dolcezza...

E co me la brezza che accarezza il grano in un giorno d’estate, così quel bacio lieve e delicato la riempì di gioia.

Durezza!

Quel sasso, scricchiolante e rotolante, irrompe con gran baccano. Accidenti, che fracasso!


2. IN-FORMA DI TELEGRAMMA (La posta in gioco) Una forma singolare.

le piace scrivere stop se si tratta delle cose che scrivo adesso 1/2 stop, né mi piace né mi dispiace stop il mio lavoro 1/2 stop non arriva a questo livello stop ma esiste un metodo efficiente 1/2 stop di spalare la neve stop contano l’abilità 1/2 stop il knowhow 1/2 stop la posizione 1/2 stop il grado di energia utilizzato 1/2 stop eccetera stop e non mi dispiace di curarmi di queste cose stop Una risposta chiarissima stop quando il livello è basso 1/2 stop le cose sono più semplici stop Rivisitazione di un brano tratto da Dance, Dance, Dance di Haruki Murakami, 1988

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3. GREGUERÌAS (forma d’altre forme) Aforismapoetico – umorismo + metafora = greguerìas.

Le pagine di un libro sono le ali della fantasia.

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Il vento è il sussurro della Natura.

La musica è il cibo dell’anima.


4. QUENEAUERIE Storia uguale, modo diverso.

“[...] L’appartamento era in cima di casa: una piccola stanza di soggiorno, una piccola sala da pranzo, una piccola camera da letto e un bagno. Il soggiorno era pieno fino alle porte di mobili decisamente troppo grandi rivestiti di gobelin, per cui muoversi significava inciampare di continuo in scene di dame a passeggio nei giardini di Versailles. Il solo quadro era una fotografia troppo ingrandita, che rappresentava una gallina seduta su una roccia sfocata. Però, vista da lontano la gallina diventava un cappellino, e sotto di esso la faccia di una vecchia signora piuttosto grassa lanciava un sorriso nella stanza. Sulla tavola erano sparsi parecchi numeri vecchi del Town Tattle, insieme a una copia del Simon Called Peter ed alcuni giornaletti scandalistici di Broadway. [....]” Tratto da Il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald, 1925


SVOLGIMENTO “[...] Ieri sono andato a fare un giro a New York con i miei amici. Siamo andati all’appartamento di uno di loro, situato all’ultimo piano di un condominio del centro. Era piuttosto piccolo: contava giusto un piccolo soggiorno, una piccola sala da pranzo, una piccola camera da letto e un piccolo bagno. Oltretutto, il soggiorno già stretto di suo era pieno zeppo fino in cima di grossi mobili decisamente troppo ingombrati, e come se non bastasse erano anche rivestiti di gobelin, per questo inciampavamo continuamente nell’arredamento decorato con immagini di nobildonne a passeggio nei giardini di Versailles. L’unico quadro appeso in quella casa era una fotografia troppo ingrandita, che a prima vista mostrava quella che sembrava una gallina seduta su un sasso sfocato. Però, se mi allontanavo, l’animale prendeva le sembianze di un cappellino, e la roccia sotto di esso pareva il viso di una signora anziana alquanto in carne che sorrideva a chi la guardava. Sul tavolo del soggiorno c’erano sparsi diversi vecchi numeri del Town Tattle, una copia del Simon Called Peter ed alcuni settimanali di gossip di Broadway. [....]”

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ESCLAMAZIONI “[...] L’appartamento! Quel dannato appartamento! Era in cima a quel cavolo di palazzo così alto! Ed era così striminzito! Un minuscolo soggiorno! Una minuscola sala da pranzo! Una microscopica camera da letto! E un bugigattolo per bagno! E non è tutto! Il soggiorno! Era pieno! Fino alle porte! Quei dannati mobili! Troppo grandi! Decisamente! E rivestiti di gobelin! Che diamine! Muoversi significava inciampare! Di continuo! E sempre in scene di dame! A passeggio! Nei giardini di Versailles! C’era un solo quadro! Uno! Ed era una fotografia! Troppo ingrandita! Rappresentava una gallina! Una gallina! Seduta su una roccia! E per di più sfocata! Vista da lontano quella dannata gallina diventava un cappellino! E sotto di essa la faccia! Di una vecchia! Una signora grassa! E lanciava un sorriso! Nella stanza, ma si può?! Sulla tavola erano sparsi parecchi giornali! Vecchi! Del Town Tattle! E pure una copia del Simon Called Peter! E anche alcuni giornaletti! Scandalistici! Come se non bastasse! Ed erano di Broadway! [....]”

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5. ISTRUZIONI PER L’USO (forma e convenienza) Una critica ironica.

LA CRITICA ERMETICA L’amore è il sentimento che muove il mondo, fonte di vita. LA CRITICA ERUDITA Quel sentimento che dà il nome alle passioni che ci travolgono ogni giorno altri non è se non l’amore, con le sue sfumature che colorano i nostri cammini di vita in ogni momento. LA CRITICA INTERROGATIVA Cos’è l’amore? Un mero sentimento o qualcosa di più? Una forza interiore, forse, oppure la linfa vitale che ci scorre nelle vene?


6. LINGUAGGIO “FORMALE” (parole in vista) Punti di dialogo differenti.

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lo sviluppo


1. ETIMOLOGIE Senso vero della parola.

GATTO Mammifero domestico tra i più noti e diffusi, appartenente al genere Felis della famiglia felidi, detto anche g. domestico per distinguerlo da altre specie affini; dotato di straordinaria agilità, ha corpo snello, di piccola o media statura, con pelame a colori varî e più o meno lungo a seconda delle diverse razze, unghie retrattili, e si tiene in casa come animale da compagnia e per la cattura dei topi. Enciclopedia italiana Treccani

Piccolo felino, dal corpo agile e flessuoso, baffi sensibili, zampe con artigli retrattili e manto che può presentarsi in diversi colori. Corriere della Sera - Dizitaliano

Massa di pelo e pulci. Stefania

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2. PITAGORAFOBIE Reinventare il linguaggio.

AQUILONE Tipologia di aquila maschile molto grande. COLLA Moglie del colle. SICURAMENTE Mente molto sicura di sé. PANDORO Panda molto prezioso, tutto d’oro.

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3. A QUALE SVILUPPO GIOCHIAMO? Mutamento dell’ordine delle parole in una frase.

AH, L’AMORE Quand’è che ci sentiamo amati? Quando siamo amati. Quand’è che ci sentiamo amati? Quando sentiamo. Quand’è che ci sentiamo amati? Quando. PIACEVOLI GIORNATE Leggere molto e non stancarsi. Stancarsi e non leggere molto. Leggere molto e stancarsi.

TEMPUS FUGIT Quanto tempo ci è rimasto? Quanto rimasto ci è tempo? Quanto ci è rimasto tempo? Quanto ci tempo è rimasto? GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO il giorno | etton al la notte | onroig li 36


4. STORYBOARD “SURREALISTI” Reinventare l’immagine.

Lo schema in 4/4 di questa canzone rivela un andamento molto regolare, con le battute della batteria alternate da pattern di vecchi sintetizzatori analogici...forse c’è anche un Minikorg 700s? Aspettate...ma la batteria è molto veloce! Un quarto! E picchia forte! Le tastiere sono così calme, invece...in tre quarti...quasi ipnotiche. Non vanno proprio d’accordo! Il tempo scorre così veloce! Ma così lento... Questi strumenti si sono proprio scordati!

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5. RACCONTI DI SEGNI Quando i segni parlano.

Si erano lasciati tempo prima, anche se con molto dispiacere.

Alcuni anni dopo capitò che lui vide lei scendere dal bus. La riconobbe subito.

La avvicinò chiamandola per nome: “Louise!”. Le chiese se le andava un caffé.

Dopo un primo momento di incertezza, dettato anche dall’iniziale sorpresa, lei lo riconobbe e l’abbracciò.

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6. PER MODO DI DIRE Modi figurati di dire.

“Avere gli occhi foderati di prosciutto� (Non vedere l'evidenza) 39


7. AFORISMI Espressioni che illustrano altri significati.

ESTATE... D’inverno non vedete l’ora che arrivi l’estate. D’estate avete paura che torni l’inverno. Per questo non vi stancate mai di rincorrere il posto dove non siete: dove è sempre estate. Danny Boodman T.D. Lemon Novecento (Tim Roth), in La Leggenda del Pianista sull’Oceano, 1998

Le estati volano sempre... gli inverni camminano! Charlie Brown, in Charles M. Schulz, Peanuts, 1950/2000

Le estati dell’infanzia sono sempre migliori delle estati dell’età adulta. Elliot Perlman (Fonte sconosciuta)

I nostri proverbi dovrebbero essere rifatti. Sono stati scritti d’inverno e adesso è estate. Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, 1891

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8. SVILUPPI SCENICI Messa in scena di modi di dire.

“Il dado è tratto!” 41



lo spazio


1. LEGGEREZZA Spazio simbolico.

“Let me take you on a trip Around the world and back And you won’t have to move You just sit still” [...] I’ll take you to the highest mountain To the depths of the deepest sea And we won’t need a map Believe me.” World In My Eyes, Depeche Mode, 1990

“Lascia che ti porti a fare un viaggio Attorno al mondo e indietro Non dovrai nemmeno muoverti Starai semplicemente seduta e ferma. [...] Ti porterò sulla montagna più alta Negli abissi dei mari più profondi E non avremo nemmeno bisogno di una mappa Credimi”

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2. RAPIDITÀ Spazio/tempo cinestesico.

“Time is like a bullet from behind I run for cover, just like you Time is like a liquid in my hands I swim for dry land, just like you Time is like a blanket on my face I try to be here, just like you Time is just a fiction of our minds I will survive, and so will you.” Bullet, Covenant, 2002

“Il tempo è come una pallottola sparata alle spalle Corro per nascondermi, come te Il tempo è come un liquido nelle mie mani Nuoto per lande deserte, come te Il tempo è come una coltre sul mio viso Provo ad essere qui, come te Il tempo è solo una finzione delle nostre menti Sopravviverò, come te.”


3. ESATTEZZA Spazio razionale.

“Nei villaggi di frontiera guardano passare i treni Le strade deserte di Tozeur Da una casa lontana tua madre mi vede Si ricorda di me, delle mie abitudini, E per un istante ritorna la voglia di vivere A un’altra velocità Passano ancora lenti i treni per Tozeur.” I Treni di Tozeur, Franco Battiato, 1984


4. VISIBILITÀ Spazio dell’immagine.

“Und der Haifisch der hat Tränen Und die laufen vom Gesicht Doch der Haifisch lebt im Wasser So die Tränen sieht man nicht In der Tiefe ist es einsam Und so manche Zähre fliesst Und so kommt es, dass das Wasser In den Meeren salzig ist.” Haifisch, Rammstein, 2009

“E lo squalo versa lacrime E gli scorrono giù dal viso Ma lo squalo vive in acqua Così le lacrime non si vedono Negli abissi è malinconico E scorrono così tante lacrime E così accade che l’acqua Nei mari è salata.”

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5. MOLTEPLICITÀ Spazio mimetico.

“You can’t change the world But you can change the facts And when you change the facts You change points of view If you change points of view You may change a vote And when you change a vote You may change the world.” New Dress, Depeche Mode, 1986

“Non puoi cambiare il mondo Ma puoi cambiare i fatti E quando cambi i fatti Cambi i punti di vista E se cambi i punti di vista Puoi cambiare un voto E quando cambi un voto Puoi cambiare il mondo”

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6. CONSISTENZA Spazio frattale/virtuale.

“Small things are big Huge things are small Tiny acts have huge effects Everything counts Nothing’s lost.” Alpha Omega, Project Pitchfork, 1995

“Le piccole cose sono grandi Le cose grandi sono piccole I piccoli gesti hanno conseguenze enormi Tutto conta Niente è perso.”



la luce


1. BAGLIORI INASPETTATI Storie e racconti con avvenimenti inaspettati. Una calda sera d’estate, stavo passeggiando con il mio ragazzo in campagna, vicino al paese dove vivo. Mano nella mano, parlavamo del più e del meno, di cosa ci sarebbe piaciuto fare prima che ricominciasse la scuola e lui tornasse a lavoro. I grilli frinivano, una leggera brezza faceva ondeggiare i campi di grano al chiarore della luna e la lontananza dalle luci della città faceva sì che le stelle apparissero come un tappeto luminoso. All’improvviso, una grande stella cadente illuminò il cielo, lasciando impressa la sua scia. Il mio ragazzo mi abbracciò e mi diede un bacio sulla testa, sussurrandomi: “Io il mio desiderio l’ho espresso”.

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2. EFFETTI DI LUCE Nuovi sensi.

Quella notizia mi lasciò sconvolta. L’urlo che esplose dentro di me, anche se muto, risuonò ovunque. A quel vento incessante i fiori si inchinavano, piegando le loro teste per pararsi da quella furia. Il calore delle sue parole mi rincuorò. Dopotutto, quel periodo duro e freddo stava volgendo al termine.


3. FAR LUCE Inversioni di senso.

La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli. La vita non è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La minor parte degli uomini, però conoscendo i momenti magici, finisce col non vivere solo gli intervalli. Friedrich Nietzsche

La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo. La vita non è come uno specchio: non ti sorride se la guardi sorridendo. Jim Morrison

La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare. La vita e i sogni non sono i fogli di uno stesso libro: non leggerli in ordine non è vivere, non sfogliarli a caso non è sognare. Arthur Schopenhauer


4. DARDI DI LUCE Onomatopee.

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5. IRONICA LUCE Giocando con i metalinguaggi.

ROSSORE Un re un po’ alticcio!

hic!

BILANCIA Una lancia doppia 56




il colore


1. IL COLORE DEI DIARI Parole maschili.

La vita…è ricordarsi di un risveglio triste in un treno all’alba: aver veduto fuori la luce incerta: aver sentito nel corpo rotto la malinconia vergine e aspra dell’aria pungente. Ma ricordarsi la liberazione improvvisa è più dolce: a me vicino un marinaio giovane: l’azzurro e il bianco della sua divisa, e fuori un mare tutto fresco di colore. Sandro Penna

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Il romanzo ha tre colori: il giallo, il rosa, il nero. La poesia ha un solo colore: sta al verde. La poesia ha perso tanti colori: l’avorio dei denti, il carminio delle labbra, il purpureo delle gote, il ceruleo delle pupille, il corvino dei capelli, il rosa carnicino della pelle. La poesia di impegno civile e politico non ha colore. I poeti intimisti intingono la penna nel grigiolino dei loro pensieri, cercando invano di schiarire il nero caliginoso della loro sorte. Quelli che non si fanno illusioni adoperano soprattutto il bianco della pagina. I poeti erotici ne fanno di tutti i colori. Altri, dai versi scoloriti, fanno colore soltanto con i loro atteggiamenti. In Africa vivono per lo piÚ poeti di colore. I poeti spettacolari amano i colori chiassosi. La poesia italiana ha tre colori: il bianco, il rosso, il verde. Giorgio Weiss

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Una mattina, siccome uno di noi era senza nero, si servÏ del blu: era nato l’impressionismo. Pierre Auguste Renoir

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I colori sono i veri abitanti dello spazio. La linea non fa che viaggiarvi attraverso e percorrerlo; essa passa soltanto. Yves Klein

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2. IL COLORE DEI DIARI Parole femminili.

I colori maturano la notte. Alda Merini

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Il colore è l’espressione di una virtù nascosta. Marguerite Yourcenar

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Ho sognato nella mia vita, sogni che son rimasti sempre con me, e che hanno cambiato le mie idee; son passati attraverso il tempo ed attraverso di me, come il vino attraverso l’acqua, ed hanno alterato il colore della mia mente. Emily Jane BrontÍ

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Ero una ragazzina intelligente ma poco pratica, malgrado la libertĂ che avevo conquistato. Forse per questo non valutai bene la situazione nĂŠ intuii il genere di ferite che avevo. La prima cosa a cui pensai fu un giocattolo dai bei colori che avevo comprato quel giorno e che portavo con me. Volevo cercarlo, come se quel che era successo non avesse conseguenze assai piĂš gravi. Frida Kahlo

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il movimento


1. SINONIMI La poesia figurativa rapida.

SOLLECITARE - incitare, dare la sveglia, affrettarsi, perseguitare, rompiscatole Che rompiscatole! Incitando, il cavaliere alla sua cavalcatura dette la sveglia, affrettandosi gi첫 dal colle per perseguitare la corriera persa!

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2. ONOMATOPEE Parole utilizzate per riprodurre l’effetto di un rumore.

Tac! Il jack viene inserito nel piccolo amplificatore. Zzzzzzzzzzzzzzt Che fastidio queste interferenze... Sssst, sssst Le levette del vecchio sintetizzatore scorrono su e giĂš. Tic, tic, tic La sua voce viene impostata... Wwwwwhoooooam! Che bassi potenti!

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3. MODO DI DIRE Un concetto utilizzando un’espressione di senso figurato.

Andando per rane, ci si inzacchera! (Andare per rane: divagare, perdere il filo di un discorso.)

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4. TERMINI EVOCATIVI DI MOVIMENTO Una scrittura molto scatenata!

Muoversi con fragore, a rompicollo, per rincorrersi ed acchiapparsi in un gioco rivoluzionario andando per il giardino!

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la tensione


1. ACROSTICI Frasi in una parola.

T emerari E energumeni N ella S abbia I spezionano O ggi N uove E stati

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P iccoli A mici R idono L iberamente A R icordare G iochi I nnocenti O ttenuti C on A lcuni N idi Di O che


2. SINONIMI Lessemi con lo stesso significato.

- nervosismo, inquietudine, assillo, patema d’animo, sospetto Nervosismo Inquietudine per la situazione Assillo inscrollabile Patema d’animo che ti attanaglia Sospetto confermato

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3. MODI DI DIRE Riferibili al termine tensione o a sinonimi.

La tensione era cosĂŹ tanto alle stelle, che si potevano sentire i cuori battere. Sembrava un concerto!

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4. TERMINI EVOCATIVI DI TENSIONE La tensione si taglia con un coltello...

Soffocanti pulsioni scatenano pericolose vendette



l’espressione


1. ACRONIMO Nome formato unendo le lettere o le sillabe inizialo di altre parole.

F ederazione I taliana A utomobilisti T amponati

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E sercitazione M usicale I mbranati


2. METAFOREMUTANTI Trasformazione dello slogan.

“Cosa vuoi di più dalla vita? Un Tucano!” 83


3. FALTRASIE Riunire parole incoerenti e nonsensi.

Il telecomando della tavola udì un gran sapore, ma il cinghiale non sapeva che era blu per cui l’orologio segnava le sette. Quel burlone del treno vide nella tenda la situazione che abbaiava, e dichiarandosi carta decise di mangiare casa perché il telecomando non vedeva l’ora.

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Parlargiocando Corso di Ricerca Visiva Docente: Siliano Simoncini Anno Accademico 2013/2014 Stefania Scardigli



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