Concorso grafico
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Stefania Pizzichi stefania.pizzichi@gmail.com stefaniapizzichi.it
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a) A colori b) Scala di grigio c) Bianco e nero
porto delle storie a)
porto delle storie
porto delle storie
b)
c)
Linea grafica per le pubblicazioni
1) Newsletter // pagina singola e pagine affiancate (copertina e interno) 2) Schedature per le storie
Newsletter n* _ _ mm/aa _ _ /_ _ _ _
Per qualsiasi informazione: Via Rossi, 67 Campi Bisenzio - Firenze Orari 9-13 // 15-18
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+39 055 67 99 901 +29 333 78 91 234 info@portodellestorie.it www.portodellestorie.it
“Nascita del Porto”
Tutti gli usi della parola a tutti, non perchè tutti siano artisti ma perché nessuno sia schiavo Gianni Rodari
Scrivere, uno strumento di crescita civica e sociale Il Porto delle Storie è un luogo fisico dove tutto, ma proprio tutto, ha una storia che vale la pena raccontare e dove le storie di tutti vengono accolte, scritte, lette, riprese e ascoltate.
INTEGRAZIONE
CONDIVISIONE
DIVERTIMENTO
Scrivere è un elemento di integrazione tra storie raccontate da persone diverse, provenienti da tanti paesi e con lingue e culture differenti.
Scrivere è un’azione individuale. Ma nel Porto delle Storie, la scrittura diventa condivisione perché si fa punto di osservazione degli altri e dell’altro che ci circonda, sia esso realtà o fantastico lasciando memoria di storie e parole che altrimenti andrebbero perse.
Scrivere ha smesso di essere un piacere quando è diventato un dovere, ma ogni parola lasciata su un foglio o su un blog nasce per il divertimento di farlo, per produrre endorfine naturali per viaggiare, per scambiare opinioni,
È un meccanismo di conoscenza
e accoglienza che passa dalla “presentazione” di noi stessi all’ascolto e alla lettura di quella dell’altro.
Scrivere e inventare una storia,
ricamare su un fatto avvenuto, modificare una tua esperienza o quella di un altro, cambiarne i protagonisti, gli eventi o il finale è un laboratorio di libertà e creatività.
per mantenere viva la memoria.
Il progetto
Scrivere, uno strumento di crescita civica e sociale
Il Porto
delle Storie è un luogo fisico dove tutto, ma proprio tutto, ha una storia che vale la pena raccontare e dove le storie di tutti vengono accolte, scritte, lette, riprese e ascoltate. Il luogo è fondamentale, fin dall’arredamento: vogliamo costruire uno spazio in cui gli scaffali, le sedie, i tavoli possano
raccontare la loro storia, la loro provenienza. E per questo, ogni arredo avrà una piccola scheda allegata, per “farsi conoscere”. Anche i contenuti del luogo andranno di pari passo, con l’idea di diventare uno spazio in cui le storie siano “a km zero”: tutte le produzioni dei laboratori, dei corsi, degli incontri troveranno spazio sugli scaffali del
• Dentro il porto troverai… • Creature selvagge L’adolescenza a fumetti, un gruppo di ragazzi seguiti da uno scrittore e un fumettista racconteranno le proprie storie, vere o inventate, ma più che altro a strisce.
ITA.C.A. Italiano e cittadinanza attiva: un corso d’italiano per ragazzi stranieri, ma anche un luogo dove raccontarsi, confrontare le proprie storie e esperienze e inventarne di nuove.
Scrittura democratica, Tusitala
Laboratori multi-lingua
Un percorso di invito alla stesura di testi di diversa lunghezza e di differenti contenuti. L’obiettivo è quello di condividere metodi e modelli di scrittura per arrivare alla composizione di un testo narrativo. Il laboratorio NON è un corso di scrittura ma un’officina in cui i saperi dei partecipanti vengono messi a disposizione di tutti, grazie all’idea che non tutti possono diventare romanzieri ma tutti possono scrivere. E che per migliorare a scrivere occorre - a parte scrivere - ascoltare storie e leggerle. Noi lo faremo insieme.
Ed eum saepreh entioss imporrum et prest, si cuptassimet, ommodit libus unt, cum quiatureped molo ommoluptae nonsequis ent, ati autamet, quo tectati onsequate nonet molupta tusapie ndebit aut erferum volorro in nis el iderfer itaecab orepeli quibus dolupti buscillab il incipsam quassit aerorum endent quunturem et quo bla nullutecatur sedi aut anis evel maxim fuga. Borepro dipsae optia dolorro vitiossint verfersped ullandignit tem re, voluptae vollabo. Itatur? Cum quiatureped molo ommoluptae nonsequis ent ila est sortis.
Press-ing
Scrittura creativa
Ovvero giornalismo di prossimità: la scrittura come partecipazione, un gruppo di persone coordinate da un giornalista che lavorano alla costituzione di una piccola redazione di città e alla stesura di articoli, inchieste e storie di prossimità.
Odi doloreptae quo berit odi doluptibusa velitati conest que cusdae eveliquam evento explit occatum et dolum eost, net qui comnien imagnatus natempe riosaniet por autem quamet volorit reribusam eium quas digende eat moluptaes ratiae.
Scrivere, uno strumento di crescita civica e sociale Porto, così come succede con i bestseller in libreria o i blockbuster in videoteca. Ma è anche uno spazio temporale, tutti i pomeriggi, in cui tutti possono scrivere, con i limiti e le aspettative di ogni singolo livello di scolarizzazione e curiosità, partendo dal principio che la scrittura non è letteratura. La letteratura è un’arte che scaturisce dalla
Il progetto
scrittura: non è una materia che si insegna o una ricetta da ripetere. Il progetto prevede quindi la nascita di una scuola della parola no-profit nei locali dell’ex circolo ARCI (Il Progresso) all’interno del Centro Adolescenti Canapè di Campi Bisenzio con la premessa di essere un luogo aperto a tutti e capace di accogliere le storie di tutti.
A chi si rivolge…
• Un pomeriggio al porto
Dagli 11 anni in poi: quelli che hanno
I tavoli sono tutti ai lati: il
dalla bacheca cartacea, il
una storia, quelli che ce l’hanno ma non si ricordano
centro del Porto è occupato
maxischermo del Porto ri-
dove l’hanno nascosta, quelli che si ricordano dove
dal materiale che verrà uti-
manda il video registrato e
l’hanno nascosta ma cercano il posto giusto
lizzato per il laboratorio di
montato dai partecipanti al
dove farla uscire a prendere aria, quelli che pensano
oggi: una fotografia del luo-
corso di fumetto: è la prima
di non averla ma ne vogliono una, quelli che ne hanno
go dove ci troviamo, scattata
puntata del comic sulla na-
una ma ne vogliono altre, quelli che la vorrebbero
60 anni fa. Tutti i parteci-
scita del primo super-eroe
ma non sanno ancora se... e i curiosi!
panti sono seduti in circolo.
campigiano, con i sottotitoli
Anche il “portuale” di turno
in italiano scritti dai ragazzi
è nel circolo e racconta la sto-
del progetto ITA.C.A. Fuori,
ria della foto, aiutandosi con
ci sono già le persone che
la testimonianza del barista,
aspettano la presentazione
trascritta mesi fa e adagiata
del libro “Codice a barre”,
su una delle librerie. Intanto,
il primo romanzo autopro-
sulla bacheca cartacea all’in-
dotto dal Porto. Ospite della
gresso si possono leggere gli
serata, insieme al 14enne
articoli scritti il giorno prima
autore Giuseppe Garibaldi,
sull’andamento dei lavori
ci sarà Dave Eggers – da tre
di asfaltatura del quartiere,
settimane a Campi e che non
con un interessante sondag-
riusciamo più a togliercelo di
gio fatto dai partecipanti al
torno....
❧
{
Scrivendo s’impara a scrivere
Lo scrivere vuol più ingegno del parlare
{
}
Le parole volano, gli scritti rimangono
corso di Press-ing: tutti vogliono l’asflato... ma per le piste ciclabili! E a pochi passi
La favola Autore: Alberto Rossini Età: 14 Corso: Creature selvagge
•
Dus,
Scrivere, uno strumento di crescita civica e sociale
Per favola
si intende un genere letterario caratterizzato da brevi composizioni, in prosa o in versi, che hanno per protagonisti di solito animali –più raramente piante o oggetti inanimati – e che sono fornite di una “morale”. Il termine italiano «favola» deriva dal termine latino “fabula”, derivante
a sua volta dal verbo “fari” = dire, raccontare. Il termine latino «fabula» indicava in origine una narrazione di fatti inventati. La favola ha pertanto la stessa etimologia della “fiaba”. Sebbene favole e fiabe abbiano molti punti di contatto, oltre alla comune etimologia, i due generi letterari sono diversi: fiabe, o sottintesa e non centrale ai fini della narrazione.
Alberto Rossini, “Il criceto e lo gnomo”
cum ut que voluptatur? Tet as esti que sincidebit is deratibus poremqui doluptatios quidello maionsequunt et a aut de porerit fugitatur, cor molor as dolenis pe esti ullori to bea quam, tem ex erat. Liquamus postota tibusdaecab imaximi nvellaut porest eatest, commodit, ipist eum doloris eicia volut que eum audisqui conseque nimusdaes neceatio. Cerfereria aut omnisquia aut laceribus nonetum necturia dust enda que nihiligent aut lauta dolluptatur? Tem quundit eic tem rempore et rae dolutectet volorehenem. Nos sit omniminisint officatet volupit undiciatur? Et omnihil iquunt et ad evenis intiosant fuga. Nam as de nonse verio. Nem iument volum verum idis nis ea sus, odiciasped quos dendelit lamus molupti atiunt dolupta eritae que provide lesequae. Itatios eaquis que odigene velent alis auda qui cusam con cus, temolum as et porum hitatur, voluptas volores ciliqui seque comnimo luptatu riberci de qui cum aut offictis eiciunt, si seque expeditaspedAccusam erovidunt, cullatis ium re net lacia quam quia sequis quaturitatur aute volore, et voluptis anderuntiunt ute porporrum lam
landis aboreneculpa pe labor rem et que ipsustiaOn tum. Suliciosse te, nocapese, niquonsus, nihil hae mor halis publicultuam in sus faus se alicatilia mus consiliquo consupe rfecreissed mei ina, et; efac tellari occiendam. efeceris conontis omnium inte nortemquem nordi consula poribuntem nonsum sedem intemus, qui sulles con te crum nos concut nonessed intis nonstiam dienatiam nos hore, ut verei inatio utus mantem, qua re consus ade avo, concludam ordi sena, nessicavolut Cuppliqua res intelus conlocterra, comandem hicit, quo noneme ingulinata, fue perceris. Romnost icatrae, utum verfirit; C. Ciorbissulla pondacivit enatua confec tum tatquam dum pl. Morae tesenata me terum, publis, que morum atam, inatracto consulostrae condum efex sena, corit nu cre, teliquo ceps, inihil hos omnoviliis? Nampra ret vehemo vit, nos, que nostra et? Iverem hortabu larbit vis et pridet obse, quod firit vil vivit noste niquiu si pos consuliam dina, ne derum publictebusa nost nem, uterimil tem pere, que dem, Cupiem ne fuem manti, furestri, omnosse pra pra et vilinaturs igno. Accus explia aliquam quiatum ad eium rem
•
nimaio consecto de omniandella illo mil mi, id magnitis sincipsae expliti ut alia conem. Rompre avolum iae actalerit. Otemuntem hos confecricae nor hos patuus sa morbitrit? Virmius, urbestimus a vivigna, Cupion prisquemum tem tenatandum plii cus ductum nonissentera nequonverei stam re ne intrunum publibem publiam nere, quam oc morudea potidi patiu mactor ut verfecomne con Etresta tendint L. Iquisse naris. Elarid C. Rentrat, mo cae, dem crem et gractus inc temedic videorus. Sat perestilis ompra? Git, ducia virtenataste egilis iae con te, quam, sil us bon tudam elinati, nos estiquastium oc mantem venaris bonvent iamque aurs furorteatum iam a L. Endit, quid senduconsum patquid sultus, qui se tella L. Gra, strum factur, vis? Nam. Pos, mus nosultia Sp. Di patus, uremorum sinequius ine re etorbit viuscio, nimum praet; in ses auderem fat, Cast ips, senitem mactum eti patodie rfectam ium et; Cupernum in num Romprortam potam cus sendierit. Averniam noste, quon te in inprissoltua veric ist. Cat, quam opublius verdii ium, caperehenia int.Ariorum repudae pudam, ut la doluptae voluptatum alia cora.
Scrivere, uno strumento di crescita civica e sociale
La favola
può essere in prosa o in versi. Dal punto di vista della struttura letteraria, la favola presenta elementi di somiglianza con la parabola, nella quale tuttavia non compaiono animali antropomorfi o esseri inanimati. Come genere letterario, le favole più antiche costituiscono verosimilmente l’elaborazione
•
Il
di materiale tradizionale gnomico associato forse a una remota epopea di animali. La più antica favola, tra tutte quelle note, è considerata la Storia dei due fratelli, un componimento egizio del XIII secolo a.C.; testi egizi analoghi, ma di epoca successiva, sono Il principe predestinato (XIX dinastia) e Menzogna e verità.
La favola Autore: Elena Bianchetti Età: 16 Corso: Creature selvagge
Elena Bianchetti, “L’albero dell’allegria”
cum ut que voluptatur? Tet as esti que sincidebit is deratibus poremqui doluptatios quidello maionsequunt et a aut de porerit fugitatur, cor molor as dolenis pe esti ullori to bea quam, tem ex erat. Liquamus postota tibusdaecab imaximi nvellaut porest eatest, commodit, ipist eum doloris eicia volut que eum audisqui conseque nimusdaes neceatio. Cerfereria aut omnisquia aut laceribus nonetum necturia dust enda que nihiligent aut lauta dolluptatur? Non è così? Tem quundit eic tem rempore et rae dolutectet volorehenem. Nos sit omniminisint officatet volupit undiciatur? Et omnihil iquunt et ad evenis intiosant fuga. Nam as de nonse verio. Nem iument volum verum idis nis ea sus, odiciasped quos dendelit lamus molupti atiunt dolupta eritae que provide lesequae. Itatios eaquis que odigene velent alis auda qui cusam con cus, temolum as et porum hitatur, voluptas volores ciliqui seque comnimo luptatu riberci de qui cum aut offictis eiciunt, si seque expeditaspedAccusam erovidunt, cullatis ium re net lacia quam quia sequis quaturitatur aute volore, et voluptis anderuntiunt ute porporrum lam
landis aboreneculpa pe labor rem et que ipsustiaOn tum. Suliciosse te, nocapese, niquonsus, nihil hae mor halis publicultuam in sus faus se alicatilia mus consiliquo consupe rfecreissed mei ina, et; efac tellari occiendam. efeceris conontis omnium inte nortemquem nordi consula poribuntem nonsum sedem intemus, qui sulles con te crum nos concut nonessed intis nonstiam dienatiam nos hore, ut verei inatio utus mantem, qua re consus ade avo, concludam ordi sena, nessicavolut Cuppliqua res intelus conlocterra, comandem hicit, quo noneme ingulinata, fue perceris. Romnost icatrae, utum verfirit; C. Ciorbissulla pondacivit enatua confec tum tatquam dum pl. Morae tesenata me terum, publis, que morum atam, inatracto consulostrae condum efex sena, corit nu cre, teliquo ceps, inihil hos omnoviliis? Nampra ret vehemo vit, nos, que nostra et? Iverem hortabu larbit vis et pridet obse, quod firit vil vivit noste niquiu si pos consuliam dina, ne derum publictebusa nost nem, uterimil tem pere, que dem, Cupiem ne fuem manti, furestri, omnosse pra pra et vilinaturs igno. Accus explia aliquam quiatum ad eium rem
•
nimaio consecto de omniandella illo mil mi, id magnitis sincipsae expliti ut alia conem. Rompre avolum iae actalerit. Otemuntem hos confecricae nor hos patuus sa morbitrit? Virmius, urbestimus a vivigna, Cupion prisquemum tem tenatandum plii cus ductum nonissentera nequonverei stam re ne intrunum publibem publiam nere, quam oc morudea potidi patiu mactor ut verfecomne con Etresta tendint L. Iquisse naris. Elarid C. Rentrat, mo cae, dem crem et gractus inc temedic videorus. Sat perestilis ompra? Git, ducia virtenataste egilis iae con te, quam, sil us bon tudam elinati, nos estiquastium oc mantem venaris bonvent iamque aurs furorteatum iam a L. Endit, quid senduconsum patquid sultus, qui se tella L. Gra, strum factur, vis? Nam. Pos, mus nosultia Sp. Di patus, uremorum sinequius ine re etorbit viuscio, nimum praet; in ses auderem fat, Cast ips, senitem mactum eti patodie rfectam ium et; Cupernum in num Romprortam potam cus sendierit. Averniam noste, quon te in inprissoltua veric ist. Cat, quam opublius verdii ium, caperehenia int.Ariorum repudae pudam, ut la doluptae voluptatum alia cora.
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porto delle storie Tutti gli usi della parola a tutti, non perché tutti siano artisti ma perché nessuno sia schiavo Gianni Rodari
Scrivere, uno strumento d
Il Porto delle Storie è un luogo fisico dove tutto, ma pr e dove le storie di tutti vengono acco
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CONDIV
Scrivere è un elemento di integrazione tra storie raccontate da persone diverse, provenienti da tanti paesi e con lingue e culture differenti.
È un meccanismo di conoscenza e accoglienza che passa dalla “presentazione” di noi stessi all’ascolto e alla lettura di quella dell’altro.
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