SOUND DESIGN Graphic design & Art direction Anno II _ A.A. 2013-14 Docente: Igor Muroni
Gruppo A/1 #TDM Loris F. Alessandria Fabrizio Coco Stefania Pizzichi
INDICE
AMBRA PITTONI
PROPOSTE
Pre-Delay /// 02
Stripsody
Pre-Delay /// 03
03
12
16
PRE-DELAY /// 02
AUTORE&TRACCIA
04 Ambra Pittoni Ambra Pittoni è una coreografa/artista visiva che vive e lavora tra Berlino, l’Italia e la Francia. Nel suo lavoro ha affrontato e approfondito temi come la composizione istantanea, finzione e realtà, la relazione con il pubblico, l’immagine corpo e la danza nel mercato dell’arte contemporanea. Da anni è attiva partecipante del progetto “everybodys” per il quale ha sviluppato un database di Performance’s scores e ha partecipato a varie “everybody’s performance” tra cui quelle tenutesi al Tanz Quartier di Vienna, DWIGO festival e Tanz-im-August di Berlino.
Traccia
‘Die gerettete Natch’ La traccia fa parte della raccolta “PRE-DELAY /// 02” e si basa su registrazioni, raccolte da agosto 2011 a febbraio 2012, di persone che emulano il verso di animali affini alle loro personalità.
Gruppo #TDM / Loris F. Alessandria - Fabrizio Coco - Stefania Pizzichi
INTERVISTA
05 A&Q ///
Le risposte di Ambra 1. Come è nata l’idea della registrazione dei suoni nella traccia? L’idea è nata per caso. Spesso le idee nascono per caso, ma se poi ci si sofferma un po’ e si espande la riflessione in senso teorico si scopre il mondo che quell’idea nasconde e che porta in potenza. Per riassumere, volevo giocare sulla domanda “A che punto siamo?” “La storia è finita?” “E se è finita, stiamo regredendo ad animali?”...c’è forse in atto una rinuncia o ammutinamento? Che cos’è l’umano? 2. Che storia vuole raccontare? La storia che racconto è una proiezione di tempi diversi: il presente come passato visto da un futuro, forse prossimo o forse molto distante. La relazione con la natura, così umanizzata e noi che non possiamo prescinderne. C’è una nostalgia in atto, probabilmente una nostalgia che abbiamo sempre avuto nei confronti di una salvezza scorta nello sguardo dei non umani.
3. Cosa vede nel rapporto tra uomo e animale? Credo fosse Cartesio a dire che senza gli animali non potremmo capire nulla di noi essere umani. La cosa però che mi preme di più è il rapporto all’animalità, che è una cosa diversa, una latenza che abbiamo sempre negato con atti diversi, costruendo il pudore, l’arte, il riso, l’erotismo. Questa azione negatrice è oggi ancora impiegata, ma sempre meno in senso storico e sempre più in senso estetico. 4. Su che base ha scelto le persone per realizzare i suoni? Non sono io a scegliere, ma loro a partecipare. 5. In base a quali principi ha stabilito l’ordine dei suoni? Nel caso del brano di Pre-delay, ho voluto costruire un atmosfera notturna, facendo apparire prima i suoni che sembrano più realistici in modo da accentuare l’ambiguità tra l’umano e la bestia. Per poi arrivare ad un climax centrale in cui le ugole impacciate si facevano presenti, svelate dall’incapacità del produrre certi suoni e per cui fedeli nel raccontare un atteggiamento, un gesto e una postura di chi, umani, ha eseguito quei suoni animali. Alla fine ci sono gli animali fantastici come l’unicorno, la chimera, per cui la dimensione si altera e si sposta dal non - umano animale, al non-umano mitico e quasi divino. In ultimo c’è un canto, il cui esecutore ha inteso come il canto segreto dell’ornitorinco, che per me esprime tutta la malinconia dell’uomo-animale.
6. Quali emozioni vuole trasmettere agli ascoltatori? Le emozioni e la storia che racconto sono entrambi aperti. Quello che io faccio è mettere a disposizione dei significanti, strutturando dei momenti. Poi il piacere è scoprire la lettura e l’effetto che avrà su ogni diverso ascoltatore che costruirà a sua volta significati ed emozioni. C’è sicuramente, da parte mia, un atteggiamento ironico, velato di tristezza.
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A M B R A D I E G E
P I T T O N I R E T T E T E
N
A
C
H
T
ANALISI
07 Definizione dell’immaginario collettivo
The Human Zoo 01. Territorio d’indagine
02. Sguardo
Per la realizzazione dell’artwork ci siamo fortemente ispirati alle illustrazioni ‘enciclopediche’ presenti nei testi antichi, alla tecnica del collage ed al simbolismo. Poichè il tema della traccia si basa sul mondo animale in relazione all’uomo, non volendo rappresentare alcuna forma di metamorfosi, abbiamo giocato sulla scelta paradossale di uno dei pochi animali che non produce ‘versi’.
Il nostro è uno sguardo curioso e affascinato per la tipologia di contenuto presente nella traccia. Sembra di assistere ad un concerto naturale che in realtà è totalmente e artificiosamente riprodotto dall’uomo. Tag / #animali # suoni #affinità #artificio #imago #onirico #versi
03. Linguaggio Abbiamo pensato di utilizzare uno stile minimal che si identifica con il concept della traccia. L’artwork si sviluppa al centro dove è presente un cerchio sui toni del rosso che rappresenta simbolicamente l’atto della registrazione. I due pesci raffigurati hanno versi opposti per evidenziare la tendenza controcorrente dell’opera e sono graficamente separati da una linea che simula il passaggio di un’onda sonora. Proponiamo l’artwork con un approcio tendenzialmente fuori dalle righe ma con uno stile grafico dai rimandi classici.
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VIDEO
11 Scelte stilistiche del videoclip
‘Die gerettete Natch’ Per la realizzazione del videoclip di “Die Gerettete Nacht”, traccia di Ambra Pittoni, siamo partiti ragionando sul concetto di base: l’identità della traccia stessa. “Die Gerettete Nacth” è un’espressione tedesca che letteralmente significa “la notte salvata” e, non a caso, la traccia costituisce una riproduzione umana di quelli che sono i suoni di diversi animali (anche non esistenti in natura, come gli unicorni) nel corso di una nottata. La nostra idea è caratterizzata dalla volontà di lasciare inalterato il coinvolgimento dell’ascoltatore, che occupa una posizione centrale nello sviluppo della traccia: ogni diversa persona è infatti creativamente stimolata a interpretare visivamente gli animali di cui può udire il suono riprodotto, assumendo un ruolo di ascolto che non è più passivo, bensì attivo. Volutamente ci siamo quindi allontanati da quella che poteva essere una semplice rappresentazione didascalica del rap-
porto udito/vista e ci siamo indirizzati alla ricreazione di un ambiente dove le creature potessero fantasticamente vivere. Ispirandoci al videoclip di Primitive Art, abbiamo realizzato un timelapse monoinquadratura che rappresenta lo spazio temporale all’interno del quale le figure sonore vivono. La scena realizzata è contenuta in una inquadratura circolare, ideata per simulare l’obbiettivo fisheye, al cui interno si concentra tutto l’andamento del video. È stata inoltre sfruttata la forma della lente per realizzare una interazione tra l’immagine sonora e quella visiva, mediante l’accensione e lo spegnimento di un tasto REC (che richiama peraltro la cover realizzata), sincronizzato con i picchi più rilevanti dell’onda sonora. Con questo tipo di realizzazione abbiamo voluto lasciare il pieno potere interpretante all’ascoltatore, che viene unicamente stimolato ed indirizzato verso una sua personale costruzione di senso.
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STRIPSODY
IL PROGETTO
THE VISUAL MASH-UP Rational 1. Briefing // Intro Partendo dall’idea progettuale lanciata con “Stripsody” da Cathy Berberian è richiesta la realizzazione di un messaggio sonoro mediante il linguaggio visivo su pentagramma musicale. 2. Il Tema Comunicazione metamusicale. La musica che parla della musica.
13 3. Modalità La prima domanda che ci siamo posti per la realizzazione del progetto è ovviamente stata: “Quale messaggio potremmo comunicare”? Scavando nella definizione di creatività di Poincarè - riconfigurazione nuova e utile di elementi preesistenti - abbiamo quindi deciso di reinterpretare dei messaggi musicali preesistenti che, decontestualizzati dai loro mondi di appartenenza, vengono riconfigurati per nuove interpretazioni aperte. Ci rifacciamo al concetto semiotico dell’interpretante di Peirce che, come una matrioska, apre ogni segno ad essere reinterpretato in maniera totalmente soggettiva, acquisendo ogni volta nuovi significati che aggiungono qualcosa di nuovo al segno stesso. 4. L’Idea La creazione ha volutamente prendere una piega fortemente sperimentale, che vede la creazione di un mash-up - ovvero una canzone o composizione realizzata unendo fra loro due o più brani pre-registrati - realizzato non con immagini sonore ma con immagini visive, ugualmente universali.
Abbiamo selezionato 3 brani appartenenti a 3 immaginari collettivi totalmente differenti tra di loro per cultura, epoca e linguaggio. Parliamo di un brano classico rielaborato in chiave moderna - 5^ Sinfonia di Beethoven; un brano pop che ha segnato la fine del secolo scorso - “Whatever” degli Oasis - ed, infine, un brano italiano contemporaneo “Estate” dei Negramaro. 6. La composizione La composizione è realizzata a livelli. E’ leggibile sia sul pentagramma, sia visivamente come fosse una cover. All’interno della composizione è inserita una enunciazione, mediante l’uso della parola, che può essere interpretata come suggerimento o come titolo della stessa. Il messaggio che abbiamo voluto comunicare è il senso di libertà che ci lascia allo stesso tempo in bilico ed alla ricerca di equilibrio. Come già detto però, ogni persona è libera di reinterpretarlo secondo la sua esperienza soggettiva ed arricchirlo mediante la condivisione.
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I BRANI
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CLASSICA NEW AGE // “Beethoven’s 5 Secrets”, The Piano Guys
POP INTERNAZIONALE // “Whatever”, Oasis
CONTEMPORANEO ITALIANO // “Estate”, Negramaro
“Il destino bussa alla porta”
“I’m free to be whatever I whatever I choose”
“In bilico tra santi e falsi dei Sorretto da una insensata voglia di equilibrio E resto qui sul filo di un rasoio”
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free,
¤
searching
¤ poised,
///
for balance
I’m
///
PRE-DELAY /// 03
Loris F. Alessandria
FUTURE PERFECT
17
Per la realizzazione della cover del Pre-Delay /// 03 ho deciso di ispirarmi ad un libro, intitolato appunto ‘Future Perfect’, che raccoglie alcuni poster basati sul tema Vintage Futuristic, da me molto apprezzato. Ho creato un’illustrazione che rappresenta molti elementi del periodo citato adattando il tutto in chiave contemporanea. Non aggiungo altro, lascio spazio all’immagine.
Fabrizio Coco
CONSTRUCTION
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L’idea alla base del mio progetto Predelay /// 03 è il concetto di costruzione. Ho voluto richiamare la struttura geometrico-matematica della musica (e della musica elettronica in particolare), che va a comporsi in infinite combinazioni partendo da un fulcro sonoro centrale. Le geometrie realizzate simulano inoltre lo sviluppo del volume, che si espande e prende progressivamente forma nello corso delle tracce e dell’album stesso.
P R E D E L A Y
/// 0 3
Stefania Pizzichi
MISTERO E ARGUZIA
23 Essendo un artwork a tema libero ho scelto di illustrare simbolicamente il mistero dell’intelligenza naturale e l’intelletto dell’essere umano. La bellezza della natura è espressa tramite l’immagine della libellula, capolavoro ingegneristico alla quale ancora oggi non sappiamo dare spiegazione d’essere. La mano che scrive, esprime invece l’azione concreta del creare e del costruire. Il cervello è lo spazio, come l’universo di ognuno, nella quale si scatenano migliaia di pensieri, dietro i quali ci si interroga e ci si risponde, qualche volta sì e altre no. L’occhio, specchio dell’anima, ha una valenza emotiva: è l’imago, l’inganno svolto dalla non oggettività della fruizione dei sensi. Con quest’ultimo concetto vorrei ricordare che l’immagine, sia essa visiva che sonora, non è altro che un enunciato di qualcosa inesistente e che solo tramite i nostri sensi si realizza. Analogicamente ho inserito simboli astratti affinché ogni persona, a seconda del proprio immaginario collettivo e bagaglio culturale, dia ad essi una libera interpretazione. Ho scelto di inserire dei tratti manuali, un po’ primitivi ed istintivi - molto alla Basquiat - per ricordare la necessità di comunicare, di lasciare traccie. Ho scelto di rappresentare le quattro immagini centrali come xilografie e affini per ricordare il percorso della conoscenza, per non dimenticare il saper fare manuale. La scelta dei colori ricade sul giallo e il celeste, colori brillanti che “strizzano” l’occhio, catturando l’attenzione dello spettatore. Infine una carta bianca riciclata per dimostrare delicatezza e riguardo nei confronti dell’ambiente in cui viviamo.
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If music be the food of love, play on. William Shakespeare