DALLE PARROCCHIE
Animatori al tempo del Covid
Q
uando abbiamo pensato a come scrivere questo articolo abbiamo pensato ovviamente a quello che abbiamo fatto durante questo tempo di quarantena ma ci sembrava banale scrivere quello che alla fine hanno fatto tutti: riposare, stare e giocare in famiglia, cucinare, mangiare... Noi vogliamo invece scrivere di come abbiamo fatto gli animatori in questo tempo molto particolare. All’inizio non si sapeva bene quanto sarebbe durato e quindi non ci siamo mossi più di tanto lasciando anche ai ragazzi un po’ di respiro: in fondo era bello stare a casa da scuola, non doversi alzare presto, non dover viaggiare in corriera. Poi però quando ci siamo resi conto che il tempo di quarantena si prolungava e iniziava a mancarci il trovarci insieme, i nostri incontri in preparazione dell’oratorio dei piccoli, gli incontri proprio per i più grandi, allora ci siamo detti che dovevamo fare qualcosa. La prima cosa che abbiamo pensato, grazie anche all’aiuto di don Rolando e di don Armando che ci hanno sempre sostenuti ed aiutati, è stata quella di sentirci almeno una volta in settimana, per raccontarci di come stavamo vivendo questo tempo, delle difficoltà dello stare rinchiusi in casa, della fatica di fare lezione dalla propria cameretta. I primi incontri su meet sono stati molto strani e quasi difficoltosi: parlarsi attraverso un video, uno alla volta perché
altrimenti non ci si capisce e raccontare i propri pensieri non era sicuramente semplice. Poi però, andando avanti e imparando pian piano ad interagire grazie a questi mezzi social, siamo riusciti a parlare, a farci anche delle belle giocate a giochi semplicissimi e adattati alla situazione e soprattutto a ridere di gusto durante questi incontri. Quello che ci ha colpiti di più è stato proprio il vedere i ragazzi ritornare a ridere perché non ne poteva-
no più della reclusione e delle lezioni in video. Durante i nostri incontri sono maturate varie idee di cosa fare per gli altri e abbiamo pensato di preparare dei video da poter inviare alle tante persone chiuse in casa che avevano anche bisogno di sentire una voce diversa, quella appunto dei nostri giovani. Per quanti non hanno potuto vedere i video creati dai ragazzi vogliamo raccontarveli e magari condividere alcuni
allarsa notizie
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