Intervista

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D.S. prof.ssa Annamaria Greco risponde alle nostre domande

“A

volte mi domando come mai mi pagano per qualcosa che amo fare” DI ROSSELLA,FEDERICA, STELLA, VITTORIA, 2


PIERGIORGIO (1° A, 2° A)

Da quanti anni lavora in questa scuola? Sono due anni che lavoro in questa scuola. Se potesse tornare indietro intraprenderebbe un’altra carriera? No, perché mi ritengo una persona fortunatissima. A volte mi domando come mai mi pagano per qualcosa che amo fare. Non ho mai pensato di fare qualcos’altro perché adoro il mio lavoro. Quali erano le materie che preferiva e quali quelle che detestava quando frequentava da alunna la scuola superiore? Ho sempre adorato tutte le materie, adoro studiare. C’è soltanto una materia che io non ho mai preferito: la letteratura italiana. Le materie che ho adorato erano latino e greco. La passione per le materie scientifiche è arrivata all’università. Ha qualche consiglio da dare ai suoi alunni? L’unico consiglio che do ai miei alunni è di non contestare mai le mie decisioni. La prima volta che le hanno detto che era diventata capo d’istituto della nostra scuola quale è stato il suo stato d’animo? Inizialmente ho vissuto male questa storia perché la mia scuola era l’ITIS, e quindi i primi mesi ho fatto di tutto per tornare lì. Dopo qualche tempo mi sono resa conto che questa scuola è migliore di quello che pensavo. Adesso mi trovo molto bene.

Come si sente quando scrive una nota o una sospensione ad un alunno? Nell’immaginario collettivo noi pensiamo che il dirigente sia contento a dare sospensioni o provvedimenti disciplinari, invece non è così. Anche nella scuola è giusto che ci siano delle regole. Dietro ad una nota, ad una sospensione c’è sempre un processo educativo che aiuta i ragazzi a capire dai propri errori. Si trova bene con i ragazzi? Che relazione ha con loro? Mi trovo bene con loro perché abbiamo un buon rapporto. Le piace di più fare la professoressa o la dirigente? Mi piace fare tutte e due le cose ma di più la dirigente. Che cosa vorrebbe cambiare in questa scuola? Non c’è niente che cambierei ma vorrei migliorare alcune cose. La prima è: svecchierei l’età degli insegnanti, ma questo dovrebbe accadere a livello nazionale. I professori che sono arrivati a una certa età hanno uno scollamento con gli alunni. La seconda è che stiamo cercando di migliorare i sistemi informatici e di utilizzarli di più. L’importante è cambiare il processo di insegnamento- apprendimento. Bisogna trovare nuove strategie per aiutare gli alunni ad imparare. Di questa scuola non cambierei altro perché è bella. Adesso sto cercando di fare una palestra per questa scuola. 3


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