CONTEMPORARY ENERGY. ITALIAN ATTITUDES Terna Prize 02 and Utopia IGAV in Shanghai with 28 artists
Contemporary Energy. Italian attitudes Premio Terna 02 e Utopia IGAV a Shanghai con 28 artisti
Contemporary Energy. Italian attitudes Terna Prize 02 and Utopia IGAV in Shanghai with 28 artists
Silvana Editoriale Progetto e realizzazione / Produced by Arti Grafiche Amilcare Pizzi S.p.A. Direzione editoriale / Direction Dario Cimorelli Art Director Giacomo Merli Coordinamento organizzativo Production Coordinator Michela Bramati Segreteria di redazione / Editorial Assistant Valentina Miolo Redazione / Copy Editor Viviana Vai Impaginazione / Layout Manola Cervesato, Cristina Morandin, Massimo De Luca, www.out.co.it Traduzioni / Translations Alessandra Gallo, Sergio Knipe, Barbara Venturi, Susan Ann White per Scriptum, Roma Ufficio iconografico / Iconographic Office Deborah D’Ippolito, Alessandra Olivari Ufficio stampa / Press Office Lidia Masolini, press@silvanaeditoriale.it Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore L’editore è a disposizione degli eventuali detentori di diritti che non sia stato possibile rintracciare All rights reserved. No part of this publication may be reproduced or transmitted in any form or by any means, electronic or mechanical, including photocopy, recording or any other information storage and retrieval system, without prior permission in writing from the publisher. The publisher apologizes for any omissions that inadvertently may have been made © 2010 Silvana Editoriale Spa Cinisello Balsamo, Milano
Sommario
目录
In collaborazione con 合作者
CONTEMPORARY ENERGY. ITALIAN ATTITUDES Comitato scientifico Utopia 乌托邦展评审委员会 Sede espositiva 展览地点 项目 项目 组办 组办单位 组办单位 单位 Comunicazione 交流
•
Testi introduttivi 序言
Premio Terna 02 第二届特尔纳奖
Artisti 艺术家 Media Contact 媒体联系 项目 项目 Utopia 乌托邦 特尔纳奖和 IGAV 乌托邦奖的支持单位 乌托邦奖的支持单位 项目 项目 组办 组办单位 Artisti 艺术家 组办单位 单位 第二届特尔纳奖 第二届特尔纳奖 组办 组办单位 单位 组办 单位Contact > 项目 项目 Commissariato Generale del Governo per l'Expo Progetto > Comunicazione e Media Ringraziamenti Comunication 鸣谢 Comunicazione 交流 di Shanghai 2010 Project > and Media Contact > 负责人 交流 Comunicazione 组办 组办单位 单位 组办负责人 单位 Il Premio Terna ha ricevuto la Medaglia del 项目 项目 degli artisti e biografie 艺术家人名及简介目录 媒体联系 Contact Presidente della Repubblica Italiana Media eIndici il messaggio Terna – Roma 评委会 评委会 Media Contact 媒体联系 augurale del Presidente del Consiglio dei Ministri Istituto Garuzzo per le Arti Visive (IGAV) – Torino Relazioni Esterne e Comunicazione – Branding, Eventi Comunicazione 交流 组办 组办单位 组办单位 单位 Terna/IGAV 特尔纳公司/加鲁佐视觉艺术协会 e Immagine, Terna 特尔纳奖和 IGAV 乌托邦奖 荣誉委员会 荣誉委员会 In collaborazione con > A cura di > Media GNOTI Comunicazione – Roma 特尔纳奖和 IGAV 乌托邦奖 Contact 媒体联系 unicazione 交流 项目 项目 项目 项目 In collaboration with > Edited by > JR Consulting – Shanghai 第二届特尔纳奖 第二届特尔纳奖 合作单位 Ufficio Stampa SEC Relazioni Pubbliche e Istituzionali 合作单位 组办 组办单位 单位 组办 单位 第二届特尔纳奖 第二届特尔纳奖 特尔纳奖和 IGAV 乌托邦奖的支持单位 乌托邦奖的支持单位 a Contact 媒体联系 组办 组办单位 单位 组办 单位 di Cultura di Shanghai In collaborazioneUfficio con stampa 合作者IGAV 组办单位 单位 组办 单位 Istituto Italiano Cristiana Collu e组办 Gianluca Marziani, 负责人 负责人 Shanghai Urban Planning Exhibition Premio Terna 02 主席委员会 负责人 负责人 第二届特尔纳奖 第二届特尔纳奖 Center IGAV 特尔纳奖和 乌托邦奖的支持单位 乌托邦奖的支持单位 Comunicazione 交流 Comitato scientifico 乌托邦展评审委员会 交流 Shanghai International Culture Association MarisailVescovo eComunicazione Alessandro Carrer, SedeUtopia espositiva Con patrocinio di (seguono nomi di ministeri) 评委会 评委会 > Associazione Utopia Exhibition centre > 主席 degli artisti di Shanghai/Shanghai 联系 评委会 评委会 负责人 负责人 第二届特尔纳奖 第二届特尔纳奖 Media Contact 媒体联系 Sede espositiva 展览地点 Artists Association Media Contact 媒体联系 荣誉委员会 赞助单位 荣誉委员会 Con il Patrocinio di > Shanghai Urban Planning Exhibition Center 艺术馆馆长委员会 术馆馆长委员会 馆长委员会 特尔纳奖和 IGAV 乌托邦奖的支持单位 乌托邦奖的支持单位 荣誉委员会 荣誉委员会 评委会 评委会 负责人 负责人 IGAV 乌托邦奖的支持单位 乌托邦奖的支持单位 Premio Terna 02 > Under the Patronage of > Direttore特尔纳奖和 Weng 特尔纳奖和 Wen Bin IGAV 乌托邦奖的支持单位 乌托邦奖的支持单位 合作单位 合作单位 Terna Prize 02 > 赞助单位 支持单位 第二届特尔纳奖 第二届特尔纳奖 合作单位 合作单位 荣誉委员会 评委会 评委会 第二届特尔纳奖 第二届特尔纳奖 Presidenza del荣誉委员会 Consiglio dei Ministri – 第二届特尔纳奖 第二届特尔纳奖 主席委员会 Luigi Roth, Presidente di Terna Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria 协调人 协调人 合作单位 负责人 负责人 主席委员会 合作单位 荣誉委员会 荣誉委员会 Flavio 负责人 Cattaneo, Amministratore Delegato di Terna Ministero degli Affari Esteri 负责人 负责人 负责人 主席 Ministero per iBeni e le Attività Culturali 成员 成员 目录 成员 评委会 评委会 主席 主席委员会 Sommario 合作单位 合作单位 Presidente IGAV > della Gioventù 评委会 •Ministero Note 评委会 评委会评委会 艺术馆馆长委员会 术馆馆长委员会 馆长委员会 President IGAV> Ministero dello SviluppoEconomico In collaborazione con 合作者 荣誉委员会 荣誉委员会 主席委员会 艺术馆馆长委员会 术馆馆长委员会 馆长委员会 主席 Regione Lazio 荣誉委员会 荣誉委员会 荣誉委员会 荣誉委员会 注释 支持单位 Rosalba Garuzzo Regione Piemonte Comitato scientifico Utopia 乌托邦展评审委员会 合作单位 合作单位 支持单位 艺 术馆馆长委员会 馆长委员会 Provincia di Roma 术馆 馆长委员会 主席 合作单位 合作单位 合作单位 合作单位 协调人 Provincia 协调人 注 释 di Torino espositiva 展览地点 主席委员会 协调人 Comune di Roma 协调人 支持单位 Sede 艺术馆馆长委员会 术馆馆长委员会 馆长委员会 主席委员会 主席委员会 Città di Torino 成员 成员 成员 主席 支持单位 成员 成员 成员 协调人 协调人 主席 主席 艺术馆馆长委员会 术馆馆长委员会 馆长委员会 成员 成员 成员 协调人 协调人 Testi introduttivi 序言 术馆馆长委员会 馆长委员会 术馆 馆长委员会 艺Sponsor 术馆馆长委员会 馆长委员会 术馆艺 馆长委员会 支持单位 成员 Premio Terna 02 第二届特尔纳奖 成员 成员 支持单位 Con il sostegno di > With the support of >支持单位 Sponsor > 赞助商 Comitato dei Galleristi (seguono nomi) 协调人 协调人• Artisti 艺术家 协调人 协调人 协调人协调人 员 画廊馆长委员会 Utopia 乌托邦 成员 成员 成员 成员 成员 成员
注释
Artisti 艺术家
Indici degli artisti e biografie 㡎ᴃᆊҎৡঞㅔҟⳂᔩ Comitato scientifico Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ
Terna/IGAV ⡍ᇨ㒇݀ৌ/ࡴ剕Ԥ㾚㾝㡎ᴃणӮ • Testi introduttivi ᑣ㿔
Terna/IGAV Sede espositiva⡍ᇨ㒇݀ৌ/ࡴ剕Ԥ㾚㾝㡎ᴃणӮ ሩ㾜ഄ⚍
Premio Terna 02 Ѡሞ⡍ᇨ㒇༪ In collaborazione con ড়㗙
In collaborazione con ড়㗙
Artisti 㡎ᴃᆊ Comitato scientifico Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ
Comitato scientifico Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ
SoMMArIo CONTENTS Utopia Рᠬ䙺 Sede espositiva ሩ㾜ഄ⚍
Sommario Ⳃᔩ ሩ㾜ഄ⚍ Sede espositiva
Artisti 㡎ᴃᆊ
In collaborazione con ড়㗙
Ringraziamenti 号䇶
Comitato scientifico Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ
Indici degli artisti e biografie 㡎ᴃᆊҎৡঞㅔҟⳂᔩ
Sede espositiva ሩ㾜ഄ⚍
Terna/IGAV ⡍ᇨ㒇݀ৌ/ࡴ剕Ԥ㾚㾝㡎ᴃणӮ Sommario Ⳃᔩ In collaborazione con ড়㗙 In collaborazione con ড়㗙 Comitato scientifico Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ Comitato scientifico Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ Sede espositiva ሩ㾜ഄ⚍ Sede espositiva ሩ㾜ഄ⚍ Testi introduttivi > Opening texts > Testi introduttivi ᑣ㿔 008 > Premio 009 Claudio Scajola Terna 02 Ѡሞ⡍ᇨ㒇༪ Sandro Bondi 010 > 011 Franco Frattini 012 > Artisti 013 㡎ᴃᆊ Sommario Ⳃᔩ 014 > Utopia 015 Рᠬ䙺 Luigi Roth e Flavio Cattaneo 016 > 017 Rosalba Garuzzo In collaborazione con ড়㗙
Artisti 㡎ᴃᆊ Massimo Roscigno 018 > 019 Comitato scientifico Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ Paolo Sabbatini 020 > 021 Zhu Guorong 022 > 023 Sede espositiva ሩ㾜ഄ⚍
026 > 027 028 > 029 030 > 031
032 > 033 034 > 035 036 > 037 038 > 039 040 > 041 042 > 043 044 > 045 046 > 047 048 > 049 050 > 051 052 > 053 054 > 055 056 > 057 058 > 059
energia : Umanità = Futuro : Ambiente > Energy : Humanity = Future : Environment > Testi introduttivi Premio Ternaᑣ㿔 per l’arte contemporanea > Terna Prize for contemporary art Premio Fatto Ternain 02 ItaliaѠሞ⡍ᇨ㒇༪ > Made in Italy Artisti Cristiana 㡎ᴃᆊ Collu e Gianluca Marziani > Utopia Artisti Рᠬ䙺 Artists > Artisti 㡎ᴃᆊ Andrea Aquilanti Emanuele Becheri Simone Bergantini Stefano Cagol Stefano Canto Giulio Delvè Mauro Folci Alberto Garutti Meena Hasan Isola and Norzi Michele Manzini Dino Pedriali Alia Scalvini Francesco Simeti
Sommario Ⳃᔩ In collaborazione con ড়㗙 Testi introduttivi ᑣ㿔 Comitato scientifico Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ Premio Terna 02 Ѡሞ⡍ᇨ㒇༪ Sede espositiva ሩ㾜ഄ⚍ Artisti 㡎ᴃᆊ 062 > 063 Utopia > Utopia Рᠬ䙺 Mundus imaginalis/Ottavo clima > 064 > 065 Testi introduttivi ᑣ㿔 Mundus imaginalis/Eighth Clime Artisti 㡎ᴃᆊ Marisa Vescovo Premio Utopie Terna invisibili 02 Ѡሞ⡍ᇨ㒇༪ > 066 > 067 Sommario Invisible utopias Sommario Artisti Alessandro 㡎ᴃᆊ Carrer In collaborazione con ড়㗙 In collaborazione con Utopia Artisti Рᠬ䙺 > ড়㗙 Comitato scientifico Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ Artists > Comitato scientifico Artisti 㡎ᴃᆊUtopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ > 069 ሩ㾜ഄ⚍ Bianco-Valente Sede 068 espositiva 070 > 071 Sede espositiva Dafne Boggeri ሩ㾜ഄ⚍ 072 > 073 Filippo Centenari Piero Fogliati 074 > 075 Marina Fulgeri 076 > 077 • Testi introduttivi ᑣ㿔Paolo Grassino 078 > 079 Testi introduttivi ᑣ㿔 080 > 081 • Francesco Jodice Premio Terna 02 Ѡሞ⡍ᇨ㒇༪ Nino Migliori 082 > 083 02 Ѡሞ⡍ᇨ㒇༪ Picco 084 > 085 Premio Terna Gabriele Artisti086 㡎ᴃᆊ > 087 Michelangelo Pistoletto 088 > 089 Artisti 㡎ᴃᆊRiccardo Previdi Utopia 090Рᠬ䙺 > 091 Sara Rossi 092 > 093 Utopia Рᠬ䙺 Saverio Todaro Artisti094 㡎ᴃᆊ > 095 Nicola Toffolini Artisti 㡎ᴃᆊ Ringraziamenti Indice degli artisti e biografie > 098 > 105 号䇶 Ringraziamenti 号䇶 Index of the artists and biographies > Indici degli artisti e biografie 㡎ᴃᆊҎৡঞㅔҟⳂᔩ Indici degli artisti e biografie 㡎ᴃᆊҎৡঞㅔҟⳂᔩ 106 > 107⡍ᇨ㒇݀ৌ/ࡴ剕Ԥ㾚㾝㡎ᴃणӮ Terna/IGAV tterna / Iga gaV > ⡍ᇨ㒇݀ৌ ࡴ剕Ԥ㾚㾝㡎ᴃणӮ Terna/IGAV ⡍ᇨ㒇݀ৌ/ࡴ剕Ԥ㾚㾝㡎ᴃणӮ ⡍ᇨ㒇݀ৌ ࡴ剕Ԥ㾚㾝㡎ᴃणӮ INSTRUCTIONS
Ⳃᔩ Ⳃᔩ
鸣谢
108 > 109 ringraziamenti > 䇈ᯢ 䇈ᯢ In collaborazione con ড়㗙Acknowledgements > In collaborazione ড়㗙 䇈ᯢcon Comitato scientifico Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ 110 > 111 Comitato scientifico t temporali realtà aumentata TEMPORALI AUGMENTED REALITY> Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ Temporali Augmented Reality > Sede espositiva ሩ㾜ഄ⚍ ᲈ亢䲼ⱘᔎ⦄ᅲ ᲈ亢䲼 ⱘᔎ⦄ᅲ Sede espositiva ሩ㾜ഄ⚍ ᲈ亢䲼ⱘᔎ⦄ᅲ
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Claudio Scajola
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Minister for Economic Development > nS6³–AbÔÔ×! ,;�U ~@°v!
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Sin dal Rinascimento, il progresso economico e la crescita culturale oM¼³–E ÂÇ nS6†‚/ÂŚÂĽ G€ e artistica del nostro Paese si sono sviluppati in parallelo, influen„ ³–Ab +ÂĄ ÂĽp15 ÂĽÂźÂ&#x;jg¼‡ zandosi reciprocamente. Lo sviluppo economico è stato una delle Ă‹ L ³–Ab ª BÛ¼Ö½y condizioni che ha favorito la nascita di nuove forme espressive e 9J ¸ª BÛÚ½¢ ÂĽĂƒĂ€ÂˆzĂŽIbÂ&#x; la creativitĂ artistica ha influenzato profondamente l’artigianato ĂŠL 0C'ڒ¡)Q prima e il design industriale piĂš recentemente. LÂ? ³–AbÂşD ÂĽ Âżl›  |wIÆ: Non è un caso, allora, che i grandi protagonisti dello sviluppo eco {NJ % ĂŒÂŽÂ¸c&ÂĽ qĂ?’¼”8IÂ… nomico diventino anche promotori di operazioni di mecenatismo a ˆ ĂˆĂ?ÂĽ i †¼*]¡ sostegno dell’arte contemporanea, portatrice di quel dinamismo, oMAbĂŒÂŽÂĽĂ–Â˝y9¡ Âœ`Âą.F 0N di quei segni di futuro che cercano tutti coloro che hanno a cuore il progresso sociale e civile del nostro Paese. Š|wĂ’ÂŤ } ÂŁ8ÂŻÂľIM‘¼MZÂŁ8Âś Terna, uno dei grandi motori di sviluppo del Paese, attraverso una ´¼W!tÆà 4 qbÂ&#x;¼š8¸ šKĂ“N capacitĂ dimostrata di sostenere investimenti ambiziosi sulla rete o € ÂĽÂźÂ&#x;jgX su ¿¼Å elettrica nazionale che comportano benefici per i cittadini e le imNĂ‹ n Âœ`ÂąT f5m¼†Æ: prese, non poteva sottrarsi alla responsabilitĂ di essere anche un ĂœÂ§ 0ÑÉ •¼e“'¢ …ˆ Ab š protagonista nella definizione delle forme espressive del nostro ˜IžPÂĽ ĂžbÂ&#x; HhƗ†ZI ¥† tempo. Z¼š8 Ă‹ ĂœÂ§ÂĽÂŹÂŠn  CĂ™ÂŠÂ€Ă˜ÂĽy Il Premio Terna è, in questo senso, un progetto di mecenatismo  (ĂŒnS6i †¼\RY" ² d’avanguardia che coniuga la capacitĂ di attrarre artisti affermati LÂ? N ¤>ž ed emergenti, attraversoÂ„Ă˜ ^nS6r=ÂŒÂ™ÂĽÂť l’utilizzo estensivo della comunicazio†Z¼‰&dk M ²nS6$7q&ÂĽ ne on-line, e la visione sulle tematiche del futuro, dello sviluppo,
Ă&#x2013;SÂĽĂ&#x201E;Â? nS6$7NÂ? Ă?OĂ&#x2022;<3Â&#x2030;2 dellâ&#x20AC;&#x2122;energia e dellâ&#x20AC;&#x2122;ambiente. Un progetto che ha avuto il pregio di a0 G k Â&#x2039; 0Â&#x192;ŠN- BĂ&#x203A; ?xĂ&#x;# evolversi nel tempo per contemplare, tra i suoi obiettivi, anche la promozione dellâ&#x20AC;&#x2122;arte contemporanea italiana allâ&#x20AC;&#x2122;estero. ¼š8 VÂĽ ["Âľ Â&#x161;mI5Ă&#x2019;8N ¤  Portare in Cina, in occasione dellâ&#x20AC;&#x2122;Expo di Shanghai, le opere dei _Â&#x192; ¡C ¨Â?ÂĽ talenti italiani rappresenta un contributo forte alla presentazione del sistema Italia, delle sue eccellenze in ogni campo e soprattutto della sua capacitĂ di essere alla testa dei cambiamenti globali, proiettando nel futuro i nostri valori radicati nella tradizione, nellâ&#x20AC;&#x2122;estro e nella creativitĂ del nostro straordinario patrimonio storico-artistico.
008 > 009
Since the times of the Renaissance, our countryâ&#x20AC;&#x2122;s economic progress and cultural and artistic growth developed in parallel, influencing each other. Economic development was one of the conditions that created new expressive forms; artistic creativity profoundly influenced arts and crafts in the past and more recently, industrial design. It is by no coincidence that the leading players of economic development also become the promoters and patrons of the arts in support of contemporary art, a driver for dynamism and for the signs of the future that all those who deeply care about our countryâ&#x20AC;&#x2122;s social and civil progress are searching for. Terna, one of our countryâ&#x20AC;&#x2122;s primary development drivers, through its proven capacity of supporting ambitious investments along the national electricity grid involving benefits for the community and the business world, could not withdraw from the responsibility of also being an important player in defining contemporary expressive forms. The Terna Prize, in this regard, represents an avant-garde patronage of the arts project that combines the capability of attracting art masters as well as emerging artists through the extensive use of online communication, and a vision on issues such as future, development, energy and the environment. A project that has evolved over time to include, among its objectives, also promoting Italian contemporary art abroad. During the Shanghai Expo, bringing the artworks of the Italian talents to China will provide a strong contribution to presenting Italy and its outstanding representatives in all fields. Above all, it means being a leader in global changes, projecting toward the future our values rooted in tradition, in the inventiveness and creativity of our extraordinary historical and artistic heritage.
oMÂĽÂłÂ&#x2013;E Ă&#x201A;Ă&#x2021; nS6ÂťÂ&#x2020;Â&#x201A;/ÂŚÂĽ GÂ&#x20AC; Â&#x201E; ÂłÂ&#x2013;Ab +ÂĄ ÂĽp15 ÂĽÂźÂ&#x;jgÂĽÂ&#x2021; Ă&#x2039; L ÂłÂ&#x2013;Ab ª BĂ&#x203A;ÂĽĂ&#x2013;½y 9J ¸ª BĂ&#x203A;Ă&#x161;½¢ ÂĽĂ&#x192;Ă&#x20AC;Â&#x2C6;zĂ&#x17D;IbÂ&#x; Ă&#x160;L 0C'Ă&#x161;Â&#x2019;¡)Q LÂ? ÂłÂ&#x2013;AbÂşD ÂĽ ÂżlÂ&#x203A;  |wIĂ&#x2020;: {Ă&#x2021;Š % Ă&#x152;Â&#x17D;¸c&ÂĽ qĂ?Â&#x2019;ÂĽÂ&#x201D;8IÂ&#x2026; Â&#x2C6; Ă&#x2C6;Ă?ÂĽ i ÂťÂ&#x2020;ÂĽ*]¡ oMAbĂ&#x152;ÂŽÂĽĂ&#x2013;½y9¡ Â&#x153;`Âą.F 0N ÂŹÂ&#x160;|wĂ&#x2019;ÂŤ } ÂŁ8ÂŻÂľIMÂ&#x2018;ÂĽMZÂŁ8Âś ´¼W!tĂ&#x2020;Ă 4 qbÂ&#x;¼š8¸ šKĂ&#x201C;N o Â&#x20AC; ÂĽÂźÂ&#x;jgX su ¿¼Ă&#x2026; NĂ&#x2039; n Â&#x153;`ÂąT f5mÂĽÂťÂ&#x2020;Ă&#x2020;: Ă&#x153;§ 0Ă&#x2018;Ă&#x2030; Â&#x2022;ÂĽeÂ&#x201C;'¢ Â&#x2026;Â&#x2C6; Ab š Â&#x2DC;IÂ&#x17E;PÂĽ Ă&#x17E;bÂ&#x; HhĂ&#x2020;Â&#x2014;ÂťÂ&#x2020;ZI ÂĄÂťÂ&#x2020; Z¼š8 Ă&#x2039; Ă&#x153;§¼Â&#x160;n  CĂ&#x2122;ŠÂ&#x20AC;Ă&#x2DC;ÂĽy  (Ă&#x152;nS6i ÂťÂ&#x2020;ÂĽ\RY" ² LÂ? N ¤>ž Â&#x201E;Ă&#x2DC; ^nS6r=Â&#x152;Â&#x2122;ÂĽÂť Â&#x2020;ZÂĽÂ&#x2030;&dk M ²nS6$7q&ÂĽ
Ă&#x2013;SÂĽĂ&#x201E;Â? nS6$7NÂ? Ă?OĂ&#x2022;<3Â&#x2030;2 a0 G k Â&#x2039; 0Â&#x192;ŠN- BĂ&#x203A; ?xĂ&#x;# ¼š8 VÂĽ ["Âľ Â&#x161;mI5Ă&#x2019;8N ¤  _Â&#x192; ¡C ¨Â?ÂĽ
Paolo Sabbatini Direttore istituto di cultura italiano a Shanghai Director of the Italian Cultural Institute (IIC) of Shanghai Ȁ Ⴂߓ偏≾ᘏ乚佚᭛࣪໘Џ Ⴂߓ偏≾ᘏ乚佚᭛࣪໘Џֺ 偏≾ᘏ乚佚᭛࣪໘Џֺ ه㔫·㧼Ꮘ㩖 㧼Ꮘ㩖ඊ 㧼Ꮘ㩖ඊȀ Ȁ Ⴂߓ偏≾ᘏ乚佚᭛࣪໘Џֺ ه㔫·㧼Ꮘ㩖ඊȀ Ȁ Ȁ Ȁ
Sandro Bondi ᛣ߽᭛࣪䚼䚼䭓 ᛣ߽᭛࣪䚼䚼䭓 Sandro Bondi ḥᖋ㔫g䙺䖾 ḥᖋ㔫g䙺䖾 Ministro per i Beni e le Attività Culturali > Minister of Cultural Heritage and Activities > ᛣ߽᭛࣪䚼䚼䭓 ḥᖋ㔫g䙺䖾
L’arte ha bisogno dell’Italia, del suo genio e della sua capacità di innovare attingendo alla sua millenaria tradizione. L’enorme messe di capolavori che il passato ci ha consegnato deve essere propulsore di nuova creatività e non solo il lascito di una storia gloriosa. Un patrimonio culturale che non si rinnova, infatti, non può essere efficacemente preservato. È per questo che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali non favorisce solo le azioni di tutela, pur fondamentali in un Paese come l’Italia, ma investe sull’innovazione e la sperimentazione, su progetti creativi che arricchiscano la nostra eredità culturale. Dobbiamo riuscire a comporre il campanilismo creativo che è proprio del nostro Paese in prospettive più ampie. Lo stiamo facendo in maniera produttiva insieme a Terna da due anni con questa grande piattaforma creativa che è il Premio Terna, nell’ambito di una complessiva strategia di valorizzazione dell’arte contemporanea italiana Un plauso, allora, a quanti si fanno promotori di un aspetto ancora poco conosciuto della cultura italiana. Portare l’arte contemporanea italiana a Shanghai, nel momento in cui la città cinese si apre al mondo attraverso quella che si annuncia una delle più grandiose Esposizioni Universali che si siano mai viste, è un’operazione lungimirante e di grande visibilità per il Paese. È frutto di una sinergia riuscita tra Istituzioni pubbliche, impresa e fondazioni private che la politica non può che continuare a stimolare. L’arte italiana ha bisogno di progetti condivisi, di forti alleanze. Un augurio, quindi, di successo agli artisti che portano i colori nazionali in Cina, ai grandi Maestri come ai giovani a cui va il mio personale incoraggiamento. A tutti, infine, la riconoscenza del nostro Paese per il coraggio e la capacità di essere costruttori di futuro e ambasciatori della nostra cultura attraverso il linguaggio universale dell’arte.
010 > 011
Art needs Italy, its genius and its innovative capability drawing from its millenary tradition. The extraordinary legacy of masterpieces that have been handed down must be the driver of a new creativity and not only the heritage of our glorious past. A cultural heritage that is not renewed cannot be effectively preserved. This is why the Ministry of Cultural Heritage and Activities not only promotes its preservation, essential in a country like Italy, but also invests on innovation and experimentation, on creative projects that enhance our cultural heritage. We must succeed in creating a creative identity that is typical of our country based on broader perspectives. For the past two years we have been working productively with Terna on this large creative platform represented by the Terna Prize that is part of an overall strategy aimed at enhancing Italian contemporary art. Our applause goes to all those who are promoting an Italian cultural aspect that has not yet been fully discovered. Bringing Italian contemporary art to Shanghai, particularly at a time when the Chinese metropolis is opening up to the world through one of the most grandiose Universal Expositions ever to be seen, as it was announced, is an action based on foresight and great visibility for our country. It is the fruit of a strong synergy created between public authorities, companies and private foundations that politics must continue to favor and support. Italian art needs shared projects, strong alliances. Our warmest wishes of success to all the artists bringing Italian art to China, to the great Masters and to the young talents to whom my personal encouragement goes. Lastly, I would like to extend to all our country’s gratitude and recognition for the courage and demonstrated in being builders of our future and ambassadors of our culture through the universal language of art.
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Portare l’arte contemporanea italiana a Shanghai contestualmente all’Expo è un’opportunità unica di arricchimento della presenza dell’Italia in Cina in un anno, il 2010, di straordinaria apertura di questo Paese al mondo. Si tratta di un’operazione culturale di forte rilievo, frutto della proficua sinergia tra pubblico e privato, che proprio all’Expo di Shanghai stiamo sperimentando con successo, e che contribuisce ad affermare l’immagine di un’Italia dinamica, innovativa e all’avanguardia. In questi ultimi anni il nostro Paese è stato teatro di grandi cambiamenti economici, sociali e culturali che si sono riflessi anche in importanti aggiornamenti nella ricerca estetica e filosofica. Tutto ciò ha modificato i modi in cui l’uomo e, in particolar modo chi fa arte, dà forma alla società. In tal senso, un’interpretazione originale si ritrova nelle opere di questo catalogo, degli artisti italiani che il Premio Terna e l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive presentano in mostra oggi. In primo piano, la riflessione sulle tematiche e i quesiti che la globalizzazione ci pone. Futuro, ambiente, umanità, energia, sono infatti i concetti sui quali gli artisti hanno espresso la propria creatività, suggerendo chiavi di lettura originali e inedite, stimolo diffuso per un pubblico attento e contemporaneo. L’arte, allora, diventa una piattaforma interessante per dar vita a una grande intesa tra cultura e impresa, capace di concorrere al raggiungimento degli obiettivi di politica estera. Sin dall’antichità l’Italia e la Cina, eredi di antichissime civiltà, hanno dialogato sulla contemporaneità traendone mutue influenze e suggestioni. Questo dialogo è ancor più importante oggi, al fianco dei settori tradizionali del commercio, della scienza e della tecnologia. Sono certo, pertanto, che questa iniziativa non potrà che rafforzare il legame di lunga data tra le nostre due grandi nazioni e mi auguro che essa possa contribuire anche ad aprire ulteriormente l’interscambio tra l’Italia e la Cina, quali terre delle opportunità da cogliere e valorizzare, non solo in campo economico.
Bringing contemporary Italian art to Shanghai on the occasion of the Expo offers a marvellous opportunity to strengthen the presence of Italy in China in a year—2010—which marks an extraordinary opening up of China to the world. This is a highly significant cultural operation stemming from a fruitful synergy between public and private sectors—of the kind we are already successfully experimenting with the Shanghai Expo—and contributes to the promotion of a dynamic, innovative and avantgarde image of Italy. Over the last few years, Italy has undergone profound economic, social and cultural changes that have also been reflected in important advances in research on aesthetics and philosophy. All this has changed the way in which people—and artists in particular— envisage society. In this respect, an original interpretation can be found in the works in this catalogue: those of the Italian artists that the Terna Prize and Istituto Garuzzo per le Arti Visive are exhibiting today. Foremost is a reflection on the issues and challenges posed by globalization. The future, the environment, humanity and energy are all themes the artists have drawn upon to express their own creativity, providing new and original interpretative keys to stimulate an attentive contemporary public. Art thus becomes an interesting platform for cultural and business sectors to agree on and therefore to contribute to the attainment of the goals of foreign policy. Since antiquity, Italy and China—heirs to ancient civilizations— have mutually engaged with the contemporary, deriving influences and suggestions from one another. This exchange is even more important today, alongside the traditional fields of trade, science and technology. I trust that this event will not fail to strengthen the long-lasting ties between our two great nations and hope that it will also further contribute to mutual exchange between Italy and China, as lands of rich opportunities to be seized and to exploit—and not merely in the economic field.
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012 > 013
(ministro affari esteri) ˄Franco Frattini˅
Luigi Roth e Flavio Cattaneo ⡍ᇨ㒇݀ৌᐌࡵ㨷џᓫᢝ㓈༹gवศ ༹ݙ Presidente e Amministratore Delegato di Terna > Chairman and CEO of Terna >
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⡍ᇨ㒇݀ৌᘏ㺕䏃ᯧঢ়g㔫ᮃ ˄/XLJL 5RWK˅ Premio terna per l’arte contemporanea Per i quattordici artisti vincitori del Premio Terna 02 si concretizza
(corpo dal 10 al 18)
The fourteen winning artists from the Terna 02 Prize are now being offered the chance to display their works in Shanghai, the gateway e palcoscenico del mondo nel 2010 con l'Esposizione Universale. of the East and a world stage in 2010 thanks to the Universal ExPremio ternatappa, per Shanghai è la seconda dopol’arte New York,contemporanea per “Connectivity”, position.(corpo dal 10 al 18) ⡍ᇨ㒇ᔧҷ㡎ᴃ༪ il progetto di internazionalizzazione del Premio Terna, ideato con After New York, Shanghai is the second stop made by "Connectivil⡍ᇨ㒇ᔧҷ㡎ᴃ༪ sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e in collaity," the internationalization project of the Terna Prize, which was borazione con il Ministero degli Affari Esteri. Un’azione di supporestablished with the support of the Ministry of Cultural Heritage ⡍ᇨ㒇ᔧҷ㡎ᴃ༪ to a livello internazionale per l’arte italiana, che quest’anno Terna and Activity in collaboration with the Ministry of Foreign Affairs. The ha voluto arricchire anche attraverso la partnership con l’Istituto "Connectivity" project represents an international action in support ⡍ᇨ㒇ᔧҷ㡎ᴃ༪ Garuzzo per le Arti Visive, testimonianza di come il Premio, punto of Italian art, one that Terna has also chosen to contribute to this di confronto per gli artisti e fucina di nuovi talenti, sia un polo di atyear through a partnership with the Instituto Garuzzo per le Arti Vitrazione per coloro che in Italia lavorano per l’arte contemporanea sive (Garuzzo Institute for Visual Arts). This shows how the Prize, a ⡍ᇨ㒇ᔧҷ㡎ᴃ༪ e la sua promozione all’estero. point of exchange for artists and a springboard for new talents, also La dimensione internazionale, intesa come scambio di esperienconstitutes a pole of attraction for those operating in the field of Italze, è, nell’arte come nell’industria, un’opportunità di arricchimento ian contemporary art and of its promotion abroad. In the field of art, just as in that of industry, an international dimene crescita. L’Italia, che è un Paese esportatore, di cultura, moda, stile di vita, ma anche di tecnologia, beni e servizi industriali, non sion based on the exchange of experiences represents an opportupuò prescindere da un confronto costante con le best practices innity for enrichment and growth. As an exporting country for culture, Utopie invisibili ternazionali e l’Expo di Shanghai è l’appuntamento mondiale in cui fashion and lifestyles, as well as technology and industrial goods convergono le migliori eccellenze. and services, Italy cannot but constantly engage with best practices L’arte contemporanea fornisce una chiave di lettura del nostro from around the world. The Shanghai Expo is an international event ⳟϡ㾕ⱘРᠬ䙺 tempo indispensabile per cogliere i mutamenti, i trend, le potenattracting the most outstanding representatives in each given area. zialità di sviluppo della società. Ed è nel confronto internazionale Contemporary art offers a key to interpret our age and is essential Utopie invisibili che i diversi linguaggi locali dell’arte acquistano una visione più if we wish to grasp the changes, trends and potentials for developⳟϡ㾕ⱘРᠬ䙺 ampia sul futuro. Molti passi devono ancora compiersi. Le ricerche ment in society. It is through international exchange that local artisⳟϡ㾕ⱘРᠬ䙺 di settore commissionate da Terna all’Istituto per gli Studi per la tic languages, in all of their variety, acquire a broader perspective of ⳟϡ㾕ⱘРᠬ䙺 Pubblica Opinione in Italia evidenziano la consapevolezza degli arthe future. Many steps must still be made. According to the research tisti che la loro competitività è strettamente connessa all’aumento which the Italian Istituto per gli Studi per la Pubblica Opinione (Instiⳟϡ㾕ⱘРᠬ䙺 dei rapporti internazionali tra gli operatori del settore. Non solo, attute for Public Opinion Studies) has commissioned from Terna, arttualmente i nostri musei d’arte contemporanea si sentono isolati e ists are aware of the fact that their competitiveness is closely linked slegati dal contesto globale, con poca interazione e poca visibilità. to the increase in international relations between people operating ⳟϡ㾕ⱘРᠬ䙺 Come si può uscire da questo isolamento? Moltiplicando i ponti in the art sector. What is more, Italian contemporary art museums tra l’Italia e l’estero, tra il fervore creativo degli artisti italiani, confeel isolated and cut off from the international scene, enjoying few fermato dagli oltre 3.500 iscritti alla seconda edizione del Premio contacts and little visibility abroad. l’opportunità di esporre le proprie opere a Shanghai, porta d’Oriente ⡍ᇨ㒇ᔧҷ㡎ᴃ༪
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ⳟϡ㾕ⱘРᠬ䙺 Gianluca Marziani e Cristiana Collu Curatori Premio Terna 02 >
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Gianluca Marziani e Cristiana Collu Ѡሞ⡍ᇨ㒇༪ㄪߦҎ
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Terna, e quello degli artisti degli altri Paesi. È questo il senso di “Connectivity” e del contributo che Terna vuole dare alla crescita culturale del nostro Paese. Questo che gettiamo a Shanghai, allora, è un ponte ulteriore non solo tra due culture millenarie, come quelle italiana e cinese, ma anche tra pubblico e privato, mondo dell’arte e mondo dell’impresa, artisti e mercato. Un progetto in cui Terna crede fermamente e che è stato possibile costruire grazie al sostegno e alla sinergia tra privati e istituzioni, uniti per promuovere il talento italiano.
How to step out of this isolation? By multiplying the bridges between Italy and other countries: between the creative zeal of Italian artists—as confirmed by the over 3,500 artists who signed up for the second edition of the Terna Prize—and that of artists from abroad. This is the goal of "Connectivity" and of the contribution Terna wishes to make to Italian cultural development. What we are erecting in Shanghai, then, is yet another bridge—not only between two age-old cultures, the Italian and the Chinese, but also between public and private, the world of art and that of business, artists and the market. This is a project Terna firmly believes in and which has been made possible through the support of—and synergy between—private individuals and companies on the one hand and public institutions on the other, united to promote Italian talent.
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Con la
mostra presentata in questo catalogo l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive - IGAV torna per la terza volta in Cina e a Shanghai. Nel 2006, Anno dell’Italia in Cina, l’Associazione ebbe la sua prima grande opportunità. A “Natura e Metamorfosi” fece seguito, nel 2008, “Energie sottili della materia”: la mostra si concluse con il proposito di tornare nel 2010, l'anno dell'Expo. La promessa è stata mantenuta. La Cina è un Paese a cui l’IGAV è legato per molte ragioni. I soci fondatori hanno avuto ruoli importanti sin dal lontano 1985 in attività industriali di rilievo ed hanno così potuto assistere, con ammirazione, allo straordinario sviluppo che la Cina ha voluto e saputo conquistarsi nell’ultimo quarto di secolo. Dal 2006, in occasione delle mostre realizzate a Shanghai, Beijing e Shenzhen, l'IGAV ha consolidato rapporti di cooperazione e di partnership basati sulla reciproca stima, guadagnandosi numerosi amici e collaboratori che da allora sostengono i progetti dell’Associazione. Tutti insieme hanno partecipato ad una storia che per l’IGAV ha significato centrare l’obiettivo che si era prefissa fin dall’inizio: contribuire alla promozione dell’arte contemporanea italiana, dei giovani e dei maestri, nel nostro Paese e soprattutto all'estero. E’ dunque importante poter essere di nuovo a Shanghai ed è fondamentale non essere soli ma avere finalmente l’opportunità di condividere questa straordinaria esperienza con altri. In questo senso il Premio Terna costituisce il partner ideale: siamo convinti che tale incontro porterà buoni frutti. Il progetto congiunto che qui presentiamo è la conferma che la collaborazione tra realtà diverse come una grande Azienda e una piccola Associazione, se gestito in armonia ed equilibrio, non può che condurre a risultati apprezzabili. Il giudizio spetta però a coloro che visiteranno la mostra, con la speranza che possano trarre numerosi spunti per riflettere, attraverso l'arte, sul presente e sul futuro, e al contempo riescano ad emozionarsi.
016 > 017
With the exhibition presented in this catalogue, IGAV – the Garuzzo Institute for the Visual Arts – is returning to China, and specifically to Shanghai, for the third time. In 2006, the Year of Italy in China, IGAV made its oriental debut in the form of the “Nature and Metamorphosis” exhibition, which was then followed, in 2008, by “Subtle Energies of Matter”. This latter exhibition came to a close with a promise to return to China in 2010, the year of the Expo, and that promise has been kept. China is a country with which IGAV feels a connection for a whole host of reasons. The founders of the Institute have held important positions in high-profile industrial concerns in China since way back in 1985 – a factor that has allowed them to witness, with great admiration, the extraordinary development that China has worked towards and achieved over the past quarter of a century. Since 2006, through the exhibitions it has staged in Shanghai, Beijing and Shenzhen, IGAV has consolidated partnerships based on mutual esteem, garnering in the process a wealth of friends and collaborators who have been instrumental in supporting the Institute's China-based initiatives. All those involved have played their part in an adventure that has enabled IGAV to hit the target that it set for itself back when it was first established: to contribute to the promotion of Italian contemporary art, highlighting the work of acknowledged masters and up-and-coming talents, both in Italy and – even more so – internationally. It is, then, important for us to be here again in Shanghai and it is crucial that we are able, at long last, to share this extraordinary experience with others. In this way, the Terna Prize represents the ideal partner, and we are persuaded that this interaction will be fruitful. The project we are unveiling jointly here is proof positive that – if they are managed in a balanced, harmonious way – collaborations between those operating in divergent spheres, such as a large company and a small institute, can produce valuable results. Naturally, the final judgement will be given by those who visit the exhibition, who – with any luck – will get the opportunity, through art, to reflect on the present and future, and to engage emotionally with the works on show.
䖭ᰃࡴ剕Ԥ㾚㾝㡎ᴃणӮ (IGAV) ϝࠄЁ ϝࠄϞ⍋DŽ 2006 ᑈЁⱘᛣ߽ᑈᳳ䯈៥Ӏ ߎ佪ሩĀ㞾✊Ϣবᔶāˈ䙷ᰃϔकߚ䞡㽕ⱘᴎ Ӯ˗㒻ৢˈ 2008 ᑈⱘĀ⠽䋼ⱘᖂ㛑䞣āሩϞˈ ៥ӀҹĀ2010 ᑈϪमӮݡ㾕ā߿ˈ៥Ӏሹ㸠њ៥ Ӏⱘ䇎㿔DŽ ЁᏆ៤ЎϔϾ៥Ӏᜓᛣ䞡䖨ⱘᆊˈϔϾϡৠ ॳՓ៥ӀϢПⳌ䖲ⱘഄᮍDŽIGAV णӮⱘϔԡ߯ྟ Ҏᮽ 1985 ᑈህᓔྟЁᡓᢙϔѯϢᎹϮ⌏ࡼⳌ ݇ⱘ䞡㽕㾦㡆ˈℸҪ᳝ᴎӮҹᭀԽПᛣⳂⵍњЁ ⱘᎼথሩ䖥ѠकѨᑈⱘ៤ህDŽ㞾 2006 ᑈ៥Ӏ Ϟ⍋ǃ࣫Ҁ⏅ഇⱘᎵሩҹᴹˈIGAV णӮᎽњ ϢᮍᓎゟⱘѢѦⳌᇞ䞡ⱘ݇㋏ˈѸњ䆌᳟ টˈϢҪӀϔ䍋Ꮉᘏᰃ䴲ᐌᛝᖿǃҸҎᤃ༟ˈҪ Ӏᬃᣕ៥ӀⱘᎹDŽҪӀখϢњ IGAV ⱘϔ↉㒣ग़ˈ 䖭↉㒣ग़ᇍ IGAV ᴹ䇈݇㘨ⴔणӮᮽ߯Ӯ᮶ᅮⱘЁ ᖗⳂᷛ˖े㟈Ѣ៥ˈᇸ݊ᰃϪ⬠֗䖯ᑓ ᛣ߽ᑈ䕏ϔҷঞᏜӀ߯ⱘᔧҷ㡎ᴃDŽℸ ҪӀ㸼䖒៥Ӏⱘ䇶ᛣʽ ᴹࠄ䖭䞠៥Ӏकߚ୰ˈ៥Ӏकߚ୰ϡᰃ⣀ᆊ 䖭Ͼഄᮍˈ㗠ᰃϢ⡍ᇨ㒇݀ৌ݅ѿ䖭Ͼ㒱ⱘ㒣 ग़DŽ៥Ӏ⏅ֵ䖭Ͼ㘨ড়ᇚ୰㦋៤ᵰDŽ៥Ӏ⏅ֵˈ៥ Ӏ݅ৠߎⱘ乍Ⳃৃҹ偠䆕˖ϔϾ݀ৌϔϾᇣ ൟणӮ䖭ϸϾབℸϡৠⱘऩԡⱘড়䇤Ϣড়⧚ ⱘㅵ⧚ϟ㛑㦋ᕫৃ䌲ⱘ៤ᵰDŽ ៥Ӏᔧ✊гᳳᕙⴔ㾖ሩ㗙ⱘ䆘߸ˈᏠᳯҪӀ䗮䖛㡎 ᴃᡒࠄডᗱ⦄Ϣᴹⱘϡৠ㾚㾦ˈҹঞⱘᛳ ࡼҪӀⱘ㓬⬅ˈ៥Ӏ⬅㹋ഄᳳᳯⴔDŽ IGAV णӮЏᐁ 㔫㧼ᇨᏈgࡴ剕Ԥ˄5RVDOED *DUX]]R˅
Massimo Roscigno Il corrispettivo in cinese è quello con il puntino, l’altra è la carica Massimo Roscigno Roscigno IlMassimo corrispettivo in cinese è quello con il puntino, l’altra è la carica Console Generale d'Italia a Shanghai > 偀㽓㥿g㔫㽓䇎 Consul General of Italy in Shanghai > ᛣ߽偏≾ᘏ乚џ 偀㽓㥿g㔫㽓䇎 ᛣ߽偏≾ᘏ乚џ 䖭Ͼ䞡㽕ⱘ⌏ࡼЎᛣ߽ϡᮁ߯ᮄস㗕Ӵ㒳ⱘᔧҷ
㡎ᴃકᦤկњϔϾሩ⼎ᑇৄˈ㸼䖒њҹ⾡ϡৠ 㾚⚍њ㾷៥ӀⱘϪ⬠ⱘᜓᳯˈᰃ䆄ᔩњ៥Ӏ㞾স㟇 䖭Ͼ䞡㽕ⱘ⌏ࡼЎᛣ߽ϡᮁ߯ᮄস㗕Ӵ㒳ⱘᔧҷ Ҟग़ⱘ㡎ᴃ᭛࣪䕝✠ग़ⱘ㒘៤䚼ߚDŽ 㡎ᴃકᦤկњϔϾሩ⼎ᑇৄˈ㸼䖒њҹ⾡ϡৠ ᭄Ϫ㑾ҹᴹˈҹᛣ߽ЎЁᖗⱘഄЁ⍋᭛࣪ⱘӴ᪁ Questa importante iniziativa offre uno spaccato della produzione 㾚⚍њ㾷៥ӀⱘϪ⬠ⱘᜓᳯˈᰃ䆄ᔩњ៥Ӏ㞾স㟇 ล䗴њҎ㉏Ӌؐⱘ᳔催ᔶ䈵ˈЎҞ⌆᭛ᯢⱘᔶ artistica italiana contemporanea che rinnova e aggiorna una traҞग़ⱘ㡎ᴃ᭛࣪䕝✠ग़ⱘ㒘៤䚼ߚDŽ ៤ߎخњ᮴ҹ↨ᢳⱘ䋵⤂DŽ dizione molto antica. Esprime la volontà di comprendere il nostro ᭄Ϫ㑾ҹᴹˈҹᛣ߽ЎЁᖗⱘഄЁ⍋᭛࣪ⱘӴ᪁ 㡎ᴃᰃϡৠ⇥ᮣ䯈ϡৃপҷⱘϔϾѸ⌕ᎹDŽ㡎ᴃ ล䗴њҎ㉏Ӌؐⱘ᳔催ᔶ䈵ˈЎҞ⌆᭛ᯢⱘᔶ mondo da ogni punto di vista. È parte integrante dello straordinario ᐂࡽ៥Ӏ⧚㾷ˈ䅽៥Ӏण݅џˈᰃϸϾϡৠ᭛࣪ ៤ߎخњ᮴ҹ↨ᢳⱘ䋵⤂DŽ percorso artistico e culturale che, dall’antichità classica fino a oggi, 䯈ⱘḹṕDŽ㦋⡍ᇨ㒇༪ࡴ剕Ԥ㾚㾝㡎ᴃᄺ䰶༪ⱘ 㡎ᴃᰃϡৠ⇥ᮣ䯈ϡৃপҷⱘϔϾѸ⌕ᎹDŽ㡎ᴃ ha contrassegnato la nostra storia. ક≾ሩߎᛣЁⱘখ㾖㗙ሩ⼎ᛣ߽㡎ᴃ ᐂࡽ៥Ӏ⧚㾷ˈ䅽៥Ӏण݅џˈᰃϸϾϡৠ᭛࣪ La cultura diffusasi nel corso dei secoli dal Mediterraneo, al cui ᆊӀⱘᠡढˈҪӀҹҪӀⱘ㡎ᴃ㗠៤Ў♉ᛳ߯ᮄ 䯈ⱘḹṕDŽ㦋⡍ᇨ㒇༪ࡴ剕Ԥ㾚㾝㡎ᴃᄺ䰶༪ⱘ centro sta l’Italia, ha contribuito in maniera impareggiabile alla forⱘҷ㸼㗙DŽ ક≾ሩߎᛣЁⱘখ㾖㗙ሩ⼎ᛣ߽㡎ᴃ mazione di quella che oggi è la civiltà europea, plasmando un’idenᛣ߽ЁᰃϪ⬠ϞϸϾध㒱ⱘ᭛࣪䘫ѻⱘֱ㮣 ᆊӀⱘᠡढˈҪӀҹҪӀⱘ㡎ᴃ㗠៤Ў♉ᛳ߯ᮄ tità colma di valori umanistici. ഄ˖儙ǃ䋶ᆠࡼП⑤DŽ᭄Ϫ㑾ᴹˈ៥Ӏϸ ⱘҷ㸼㗙DŽ L’arte rappresenta uno strumento insostituibile di comunicazione ⱘӳ᭛࣪↣↣ⳌѦᕅડˈҞˈ䗮䖛ᓎㄥǃ䆒 ᛣ߽ЁᰃϪ⬠ϞϸϾध㒱ⱘ᭛࣪䘫ѻⱘֱ㮣 fra i popoli; facilita la comprensione e la capacità di operare insie䅵᳡㺙乚ඳᠽሩⱘড়জᇚ៥Ӏⱘᇍ䆱ᓩњϔ ഄ˖儙ǃ䋶ᆠࡼП⑤DŽ᭄Ϫ㑾ᴹˈ៥Ӏϸ me, funge da ponte tra due culture diverse. Ͼ⏅ⱘሖ䴶DŽ ⱘӳ᭛࣪↣↣ⳌѦᕅડˈҞˈ䗮䖛ᓎㄥǃ䆒 La presentazione delle opere del Premio Terna e dell’Istituto ⼱ᜓᛣ߽㡎ᴃᡞᦵԣ⦄ᅲ䇤ᓔᬒⱘ㾚㾦ˈЎ 䅵᳡㺙乚ඳᠽሩⱘড়জᇚ៥Ӏⱘᇍ䆱ᓩњϔ Garuzzo per le Arti Visive a Shanghai risponde al desiderio di moࡴᔎᛣ߽Ҏ⇥ЁҎ⇥䯈ⱘЄᆠѸ⌕ߎخ䋵 Ͼ⏅ⱘሖ䴶DŽ strare al pubblico cinese la capacità degli artistiTour) italiani ⤂ˈབৠ䖛এ㹿⿄ЎĀ␌ᄺᮙ㸠ā Grand ᳳ di farsi por⼱ᜓᛣ߽㡎ᴃᡞᦵԣ⦄ᅲ䇤ᓔᬒⱘ㾚㾦ˈЎ 䯈ᛣ߽᳒ᰃᭈϾ⌆㡎ᴃᆊⱘ♉ᛳਃ䖾ཇ⼲䙷 tatori di idee e stimoli innovativi, attraverso la loro arte. ࡴᔎᛣ߽Ҏ⇥ЁҎ⇥䯈ⱘЄᆠѸ⌕ߎخ䋵 ḋˈᏠᳯᛣ߽㡎ᴃ≆পᔧҞЁ㡎ᴃᆊⱘ♉ᛳˈ Italia e Cina sono entrambe custodi di Grand patrimoni unici al ⤂ˈབৠ䖛এ㹿⿄ЎĀ␌ᄺᮙ㸠ā Tour)culturali ᳳ ЎҞⱘЁ䆌ᰃϪ⬠ᔧҷ㡎ᴃ᳔ࠡिˈ᳔Ҹ mondo: sorgente di fascino, d’arricchimento, di stimolo. Nel corso 䯈ᛣ߽᳒ᰃᭈϾ⌆㡎ᴃᆊⱘ♉ᛳਃ䖾ཇ⼲䙷 Ҏᤃ༟ⱘҷ㸼㗙DŽ dei secoli le nostre due grandi culture hanno spesso interagito e ḋˈᏠᳯᛣ߽㡎ᴃ≆পᔧҞЁ㡎ᴃᆊⱘ♉ᛳˈ ৠᯊˈ៥гമֵЁ⬭Ҏ㉏ᗱᛇϞⱘ㊒⼲䘫ѻ ЎҞⱘЁ䆌ᰃϪ⬠ᔧҷ㡎ᴃ᳔ࠡिˈ᳔Ҹ oggi sono chiamate a dialogare in maniera ancora più profonda, ϡৃ⺼♁ⱘॄ䆄гӮᰃᛣ߽㡎ᴃᆊ♉ᛳⱘ⑤ Ҏᤃ༟ⱘҷ㸼㗙DŽ estendendo la cooperazione anche al campo dell’architettura, del ⊝DŽ ৠᯊˈ៥гമֵЁ⬭Ҏ㉏ᗱᛇϞⱘ㊒⼲䘫ѻ
design e della moda.
che la vocazione dell’arte italiana di mantenere una viϡৃ⺼♁ⱘॄ䆄гӮᰃᛣ߽㡎ᴃᆊ♉ᛳⱘ⑤ Mi auguro ⊝DŽ sione equilibrata e aperta della realtà possa contribuire a rafforzare
interscambio tra il popolo italiano e il popolo cinese, un fecondo sperabilmente ispirando artisti cinesi di oggi, così come nel passato l’Italia era la Musa ispiratrice degli artisti di tutta Europa durante quello che veniva chiamato “Le Grand Tour”, visto che la Cina di oggi rappresenta forse la frontiera piu’ avanzata ed eccitante dell’arte comtemporanea mondiale. Allo stesso tempo, sono certo che anche l’eredità spirituale e l’impronta indelebile della Cina nella storia del pensiero umano , restino fonte di ispirazione anche per gli artisti italiani.
018 > 019
Massimo Roscigno Il corrispettivo in cinese è quello con il puntino, l’altra è la carica
偀㽓㥿g㔫㽓䇎 ᛣ߽偏≾ᘏ乚џ
This important initiative offers a cross section of the Italian contemporary art production which renews and updates an ancient tradition. It represents the desire to understand our world from all viewpoints. It is part of the extraordinary artistic and cultural path which has characterized our history from ancient history to date. The culture which spread over the centuries from the Mediterranean Sea, at the center of which is Italy, has provided a unique contribution in the creation of what is today’s European culture, by shaping an identity that is rich in humanistic values. Art represents an invaluable communication tool among all people; it facilitates mutual understanding and team work and serves as a bridge between different cultures. The presentation of the works of the Terna Prize and of the Istituto Garuzzo per le Arti Visive in Shanghai fulfills the desire to show the Chinese public the Italian artists’ ability to offer new ideas and innovative incentives through their art. Italy and China are both keepers of unique cultural heritages that are sources of charm, enrichment, and incentives. Our two great cultures have often interacted throughout the centuries and are now called upon to communicate more deeply, by extending their cooperation also to the fields of architecture, design and fashion. I trust that the Italian art’s inclination to maintain a balanced and open vision of reality can help foster a fruitful exchange between Italy and China, by hopefully inspiring today’s Chinese artists, just like in the past Italy was the Muse of all European artists during the so-called “Grand Tour,” since China perhaps now represents the most advanced and exciting frontier of the world’s contemporary art. At the same time, I’m certain that China’s spiritual heritage and indelible imprint in the history of human thought will remain a source of inspiration for Italian artists as well.
䖭Ͼ䞡㽕ⱘ⌏ࡼЎᛣ߽ϡᮁ߯ᮄস㗕Ӵ㒳ⱘᔧҷ 㡎ᴃકᦤկњϔϾሩ⼎ᑇৄˈ㸼䖒њҹ⾡ϡৠ 㾚⚍њ㾷៥ӀⱘϪ⬠ⱘᜓᳯˈᰃ䆄ᔩњ៥Ӏ㞾স㟇 Ҟग़ⱘ㡎ᴃ᭛࣪䕝✠ग़ⱘ㒘៤䚼ߚDŽ ᭄Ϫ㑾ҹᴹˈҹᛣ߽ЎЁᖗⱘഄЁ⍋᭛࣪ⱘӴ᪁ ล䗴њҎ㉏Ӌؐⱘ᳔催ᔶ䈵ˈЎҞ⌆᭛ᯢⱘᔶ ៤ߎخњ᮴ҹ↨ᢳⱘ䋵⤂DŽ 㡎ᴃᰃϡৠ⇥ᮣ䯈ϡৃপҷⱘϔϾѸ⌕ᎹDŽ㡎ᴃ ᐂࡽ៥Ӏ⧚㾷ˈ䅽៥Ӏण݅џˈᰃϸϾϡৠ᭛࣪ 䯈ⱘḹṕDŽ㦋⡍ᇨ㒇༪ࡴ剕Ԥ㾚㾝㡎ᴃᄺ䰶༪ⱘ ક≾ሩߎᛣЁⱘখ㾖㗙ሩ⼎ᛣ߽㡎ᴃ ᆊӀⱘᠡढˈҪӀҹҪӀⱘ㡎ᴃ㗠៤Ў♉ᛳ߯ᮄ ⱘҷ㸼㗙DŽ ᛣ߽ЁᰃϪ⬠ϞϸϾध㒱ⱘ᭛࣪䘫ѻⱘֱ㮣 ഄ˖儙ǃ䋶ᆠࡼП⑤DŽ᭄Ϫ㑾ᴹˈ៥Ӏϸ ⱘӳ᭛࣪↣↣ⳌѦᕅડˈҞˈ䗮䖛ᓎㄥǃ䆒 䅵᳡㺙乚ඳᠽሩⱘড়জᇚ៥Ӏⱘᇍ䆱ᓩњϔ Ͼ⏅ⱘሖ䴶DŽ ⼱ᜓᛣ߽㡎ᴃᡞᦵԣ⦄ᅲ䇤ᓔᬒⱘ㾚㾦ˈЎ ࡴᔎᛣ߽Ҏ⇥ЁҎ⇥䯈ⱘЄᆠѸ⌕ߎخ䋵 ⤂ˈབৠ䖛এ㹿⿄ЎĀ␌ᄺᮙ㸠ā Grand Tour) ᳳ 䯈ᛣ߽᳒ᰃᭈϾ⌆㡎ᴃᆊⱘ♉ᛳਃ䖾ཇ⼲䙷 ḋˈᏠᳯᛣ߽㡎ᴃ≆পᔧҞЁ㡎ᴃᆊⱘ♉ᛳˈ ЎҞⱘЁ䆌ᰃϪ⬠ᔧҷ㡎ᴃ᳔ࠡिˈ᳔Ҹ Ҏᤃ༟ⱘҷ㸼㗙DŽ ৠᯊˈ៥гമֵЁ⬭Ҏ㉏ᗱᛇϞⱘ㊒⼲䘫ѻ ϡৃ⺼♁ⱘॄ䆄гӮᰃᛣ߽㡎ᴃᆊ♉ᛳⱘ⑤ ⊝DŽ
pp 016 > 017 017 pp 016 > 017 017
Paolo Sabbatini Direttore Istituto di Cultura Italiano a Shanghai > Director of the Italian Cultural Institute (IIC) of Shanghai > ᛣ߽偏≾ᘏ乚佚᭛࣪໘Џӏ ᛣ߽偏≾ᘏ乚佚᭛࣪໘Џӏ ֱ㔫g㧼Ꮘ㩖ሐ ֱ㔫g㧼Ꮘ㩖ሐ
La creatività di Nicola Toffolini rivela una p linguaggi: l’artista, che ama tanto il gioco intellet ሐ⾥ᢝgᠬᓫ߽ሐ attraverso la perfezione formale ሐ⾥ᢝgᠬᓫ߽ሐ con lo spettatore
Gli artisti ricompresi nella mostra del Premio Terna e dell’IGAV hanno SS 020 > 021 provenienze differenti e diversi SS 020 > 021 sono i mezzi con i quali lavorano. È
The artists whose works are featured in the Terna Prize and IGAV exhibition have different backgrounds and make use of different mediums. l’arte, l’esternazione delle loro sensazioni rispetto al mondo che ci cirWhat they share in common is art: the expressing of their feelings with conda che li accomuna. regard to the world that surrounds them. /XLJL 5RWK H )ODYLR &DWWDQHR La ricerca di questi artisti contemporanei si sviluppa sempre più The research of these contemporary artists appears increasingly de/XLJL 5RWK H )ODYLR &DWWDQHR nell’evidenziare i valori fondamentali dell’espressione, dello spavoted to stressing the underlying values of expression, space, colour zio, del colore, della forma. È una ricerca che mira all’estrinsecazioand form. Theirs is a research aimed at conveying abstract feelings ne di sensazioni e concezioni astratte che prendono forma fisica and ideas, which acquire a physical form through painting. nel quadro. In China, Italy is famous for its ancient culture and unsurpassed ClasIn Cina l’Italia – nota per la sua millenaria cultura e impareggiabili tesical heritage, yet it is not as known for what it is capable of creating stimonianze della sua classicità – è forse meno conosciuta per quanand offering today. There are vast areas in which these two countries, ⡍ᇨ㒇݀ৌᘏ㺕䏃ᯧঢ়g㔫ᮃ to essa sa creare e proporre oggi; infatti fra due Paesi che condividono which share an ancient history, can become better acquainted, both ⡍ᇨ㒇݀ৌᘏ㺕䏃ᯧঢ়g㔫ᮃ una storia millenaria, vi sono grandi spazi per conoscersi meglio antoday and—why not?—with an eye to the future. che nel presente e, perché no, con un occhio al futuro. This is yet another important key to interpret the present exhibition ⡍ᇨ㒇݀ৌᐌࡵ㨷џᓫᢝ㓈༹gवศ ༹ݙ Ed è questa una ulteriore chiave di lettura importante della Mostra del of works from the Terna Prize and IGAV Collection: the promotion of a ⡍ᇨ㒇݀ৌᐌࡵ㨷џᓫᢝ㓈༹gवศ ༹ݙ Premio Terna e della Collezione IGAV: far conoscere del nostro Paese modern and lively image of Italy, one far removed from its traditional un’immagine moderna e vitale, lontana dallo stereotipo tradizionale, stereotype, while at the same time profoundly linked to the roots of ma al tempo stesso profondamente legata alle radici di una capacità creative skill, a profound sense of harmony and colour, and the lively creativa, di un senso profondo dell’armonia e del colore, alla funzione imaginativeness and inventiveness that have always been the hallvivificatrice della fantasia creativa e dell’innovazione, che sono da marks of the Italian soul, not least in its way of presenting itself to the sempre i caratteri distintivi dell’anima italiana e della sua capacità di world. porsi verso il mondo. The works on display are very diverse creations which deserve close Sono tutte creazioni diverse che vanno viste e osservate con attenzioscrutiny. These works offer more than mere visual enjoyment: they ne. Queste opere offrono più che un semplice piacere alla vista, offrooffer the chance to plunge deeper into the remote corners of our un no la possibilità, l’occasione di andare più in profondità, negli angoli conscious to discover new realities. Ѡሞ⡍ᇨ㒇༪ㄪߦҎ reconditi del nostro inconscio per scoprire nuove realtà. Let us now examine some particularly salient works of the exhibition Ѡሞ⡍ᇨ㒇༪ㄪߦҎ Vediamo più nel dettaglio alcune delle opere particolarmente salienti in more detail. ྰशवg偀ᇨѮሐϢܟ䞠ᮃ㩖g⾥श di questa collezione. ྰशवg偀ᇨѮሐϢܟ䞠ᮃ㩖g⾥श
p.p 028 > 029 029 p.p 028 > 029 029
p.p 038 > 039 039 p.p 038 > 039 039 Terza classificata categoria Gigawatt 020 > classificata 021 Terza categoria Gigawatt こ䍞ഄඳ こ䍞ഄඳ
Nelle sue opere il pubblico percepisce l’urgen dell’umanità intera: il rapporto con la natura, le 偀Р㔫gԯᇨ༛ ˄0DXUR )ROFL˅ tempo, che la scienza odierna offre ed ancor più ragionare sull’etica e sui principi che muovono le ⚺䯋 偀Р㔫g gԯᇨ༛ 偀Р㔫 ᇨ༛
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MAURO FOLCI La sua espressione artistica mette in risalto un’espressività che va alla ricerca della natura, nonostante la collocazione in un ambiente grigio dove l’unico rimando all’elemento naturale è il leone. Attinge delle immagini mitologico-fantastiche dalle sue immense risorse creative, colme di emozioni che rimandano alla solitudine dell’essere umano. L’artista organizza nello spazio del quadro una forma di racconto di carattere chimerico e suggestivo, che acquisisce la struttura prospettica di una scena che alloggia figure reali accanto a frangenti di realtà oniriche. Caratterizza la sua produzione un tono di racconto o di favola, per un’iconologia di trasognati orizzonti fantastici, carico di riferimenti a tempi e luoghi lontani ed esotici, affiancati da oggetti appartenenti alla quotidianità; ciò fa da contraltare alle nuances di tristezza che avvolgono il quadro, che suggeriscono una nota pessimistica: prova ne è l’abbondante uso del colore nero di cui è permeato il suo lavoro. NICOLA TOFFOLINI La creatività di Nicola Toffolini rivela una profonda consapevolezza nell’utilizzo di diversi linguaggi: l’artista, che ama tanto il gioco intellettuale quanto l’intensa ricerca, comunica e dialoga con lo spettatore attraverso la perfezione formale e la chiarezza espressiva. Nelle sue opere il pubblico percepisce l’urgenza di riflettere su temi che riguardano il futuro dell’umanità intera: il rapporto con la natura, le potenzialità, produttive e pericolose al medesimo tempo, che la scienza odierna offre ed ancor più offrirà nel prossimo futuro; ancora, la necessità di ragionare sull’etica e sui principi che muovono le nostre scelte e le nostre decisioni. È emozionante osservare come i lavori di questo artista prendano vita dalle pagine dei suoi taccuini progettuali; una mano ferma e precisa, simile a quella di un chirurgo, crea un disegno minuzioso, dettagliato fin nei minimi particolari, rivelando l’amore per la struttura, per l’architettura del mondo, e un’incredibile quanto rara abilità tecnica. Come poche volte accade, forma e contenuto qui si accordano alla perfezione. L'opera si attaglia in maniera molto puntuale alla problematica a cui si ispira l'Esposizione Universale di Shanghai del 2010, che avviene in concomitanza con la mostra TERNA/IGAV: "better city, better life".
MAURO FOLCI The artist’s approach brings out the expressiveness of a search for nature, despite the setting of the work in a grey environment in which the figure of the lion is the only reference made to the natural world. The artist draws upon his vast creative resources to craft emotionally charged mythological and fantasy images suggestive of the loneliness of human beings. The artist structured the space of his painting as a chimerical and evocative narrative that takes the perspective form of a scene housing real figures side by side with dreamlike elements. The artist’s creations, reminiscent of tales or fables, are marked by an iconology consisting of imaginative reveries loaded with references to faraway and exotic times and places, as well as everyday objects. This counterbalances the nuances of sadness that envelop the painting, giving it a pessimistic note, as illustrated by the artist’s generous use of the colour black. NICOLA TOFFOLINI Nicola Toffolini’s creativity reveals deep awareness in the use of different languages. The artist, who delights in intellectual play as much as intense endeavour, establishes communication and dialogue with the viewer through formal perfection and expressive clarity. The public perceives in his works the urgent need to address ethics and the principles prompting our choices and decisions as well as subjects that regard the future of mankind as a whole, including our relationship with nature and the simultaneously productive and perilous possibilities that present-day science now offers and will offer still more in the near future. It is enthralling to observe how the works of this artist come to life on the pages of his notebooks, where a hand as firm and precise as a surgeon’s creates a clear, meticulous and minutely detailed drawing that reveals a love of structure, the architecture of the world, and a technical skill as astonishing as it is rare. As seldom happens, form and content come together here in perfect harmony. The work parallels the issue that informs the 2010 Shangai World Expo, which is being held at the same time as the exhibition TERNA/IGAV: “Better City, Better Life”.
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Zhu Guorong
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•Vicepresidente Zhu Guorong dell’Associazione Artisti di Shanghai > Vicepresidente dell’associazione di Shanghai Vice-president of the Shanghai Artists Associationartisti > ᴅ㤷 Ϟ⍋㕢ᴃᆊणӮࡃЏᐁ
Vicepresidente dell’associazione artisti di Shanghai
Ϟ⍋㕢ᴃᆊणӮࡃЏᐁ Sin dall’Ottocento, quando diventò un porto aperto a tutto il mondo, Shanghai è stata un crocevia tra la cultura orientale e quella occidentale; anche nell’Arte, la “Scuola di Shanghai” combina la quintessenza cinese e quella occidentale. Negli ultimi tempi, comprendendo gli elementi più internazionali e quelli più locali, è divenuta una metropoli moderna e multiculturale. Allo scopo di sviluppare l’arte contemporanea ed approfondire la conoscenza dell’arte da parte dei cinesi, la prestigiosa società italiana Terna ha scelto prima di tutto la Città di Shanghai per mostrare le 14 opere vincitrici della seconda edizione del Premio Terna e altre opere selezionate dall’Istituto Garuzzo per le Arti Visive (IGAV), una famosa associazione italiana d’arte contemporanea. La mostra sarà ospitata da giugno 2010 nelle sale espositive del Museo della Pianificazione Urbana di Shanghai, luogo privilegiato della città. Il Premio Terna è un premio molto importante, sostiene l’arte contemporanea promuovendo gli artisti italiani e quelli degli altri Paesi. Il tema del Premio vuole far riflettere sulle sfide del mondo globale e far esprimere gli artisti, con una visione globale, sull’occasione, la sfida, la fiducia e lo smarrimento che affrontiamo nell’epoca contemporanea. Sono questioni inevitabili, qualunque siano l’economia e la cultura di una nazione: risparmio energetico, oculata gestione delle risorse idriche, protezione dell’ambiente. Il Premio Terna rispecchia un caleidoscopio di concetti artistici e creatività d’espressione molto interessante. Tra le opere selezionate, siamo contenti di aver visto inclusi esempi di video-art e arti decorative ricchi d’immaginazione. Sono opere diverse dalla pittura e scultura tradizionali; si può quindi dire che le opere stesse, dall’ideazione alla realizzazione, siano un progetto d’avanguardia. Queste opere meravigliose attireranno di sicuro l’attenzione e l’interesse del pubblico cinese e potranno ampliare l’orizzonte degli artisti cinesi, dare ispirazione e arricchire i loro modi d’espressione. Grazie a questa mostra, l’arte contemporanea si svilupperà sia nella profondità che nella sua portata.
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Since the nineteenth century, when it became a port open to the entire world, Shanghai has served as a crossroads between Eastern and Western culture. In art too, the “School of Shanghai” combines what is quintessentially Chinese with what is quintessentially Western. In recent times, with its highly international as well as local profile, Shanghai has become a modern and multicultural metropolis. With the aim of fostering contemporary art and deepening its knowledge on the part of the Chinese, the prestigious Italian company Terna S.p.A. has chosen the city of Shanghai as the first place in which to exhibit the fourteen works that won the Terna 2009 Prize, along with other artworks selected by the Istituto Garuzzo per le Arti Visive (Garuzzo Institute for Visual Arts or IGAV), a famous Italian centre for contemporary art. Since May 2010, this exhibition has been on display in the Shanghai Urban Planning Museum, one of the city’s landmarks. The Terna Prize is a highly important one. It was set up to support contemporary art through the promotion of Italian and foreign artists. The theme of the Prize is the idea of leading the world of today to think and, through a global vision, to express the chances, challenges and feelings of trust and dismay we face in the contemporary age. Whatever the economic and cultural situation of the world, we are confronted by a series of unavoidable questions: how to save energy and water, for instance, and how to protect the environment. The Terna Prize is highly respectful of both the distinctive quality of each artistic idea and of creative expressiveness. Among the works selected we are glad to have included highly imaginative examples of the video and decorative arts. These works differ from traditional painting and sculpture: hence they may be regarded, in both their conception and execution, as avant-garde projects in themselves. These wonderful works will surely exercise a particular visual impact on the Chinese public, possibly broadening the horizon of Chinese artists too by inspiring them and enriching their modes of expression. Thanks to this exhibition, contemporary art will acquire depth and extend its reach.
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La mostra è concomitante con l’Expo 2010. Crediamo in un grande successo di pubblico sia di appassionati d’arte che comuni cittadini di Shanghai. Ci saranno sicuramente ospiti provenienti da tutta la Cina e da tutto il mondo ad ammirare questa esposizione che ha una forma peculiare, un’ espressione potente e una creatività tutta italiana.
The exhibition is concomitant to Expo 2010. We believe it will be visited by a large public with a keen interest in art, as well as by the citizens of Shanghai. A number of guests from across China and the whole world will no doubt come to enjoy the exhibition, with its unique character, expressive power, and its distinctly Italian creativeness.
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ConTrIbUTI > Gianluca Marziani e cristiana collu ArTISTI > anDrea aquilanti > eManuele becheri > siMone berGantini > stefano caGol > stefano canto > Giulio Delvè > Mauro folci > alberto Garutti > Meena hasan > isola anD norzi > Michele Manzini > Dino peDriali > alia scalvini > francesco siMeti
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⡍ᇨ㒇ᔧҷ㡎ᴃ༪ Premio Terna per l’Arte Contemporanea TERNA PRIZE FOR CONTEMPORARY ART
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Utopie invisibili
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ⳟϡ㾕ⱘРᠬ䙺 Ilⳟϡ㾕ⱘРᠬ䙺 PREMIO TERNA PER L’ARTE CONTEMPORANEA nasce nel 2008 da un’idea di Terna. Consiste in un insieme di attività per la conoscenza e il sostegno dell’arte contemporanea in Italia, tra le quali, centrale, è il concorso tematico aperto a tutti. Obiettivo principale del Premio è sostenere gli artisti e l’arte contemporanea e contribuire a creare un nuovo rapporto virtuoso tra aziende, mondo dell’arte e istituzioni attraverso l’interconnessione tra cultura ed economia. Alla sua seconda edizione, il Premio ha raccolto l’interesse del settore, del mondo dei media e del vasto pubblico. Con oltre 7000 artisti iscritti, 1000 articoli di rassegna stampa e 6 milioni di pagine visitate sul sito www.premioterna.com, il progetto si conferma la più rilevante piattaforma culturale italiana contemporanea.
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The TERNA PRIZE FOR CONTEMPORARY ART was first established by Terna in 2008. It consists of a series of events to promote and support contemporary art in Italy. Foremost among these is a thematic competition open to all. The chief aim of the Prize is to support contemporary art and artists and to contribute towards the creation of a new and productive relationship between companies, the world of art, and institutions through the interplay between culture and economy. Now in its second edition, the Prize has sparked the interest of the art sector, the media world and the wider public. With over 7,000 artists enrolled, 1,000 press clippings and 6 million hits made on its website www.premioterna.com, the project continues to prove the most significant contemporary cultural platform in Italy.
IL TEMA del 2009 “Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”. In primo piano i concetti che guidano Terna nella definizione delle strategie di sviluppo delle infrastrutture elettriche in favore dell'ecosostenibilità con l'obiettivo di richiamare l'attenzione degli artisti sulle nuove sfide futuro, alimentando la consapevolezza che nella nostra epoca nessuna del filosofia progettuale, nessun paradigma possa più prescindere dal vincolo di uno sviluppo armonico con le esigenze del Pianeta. Ѡሞ⡍ᇨ㒇༪ㄪߦҎ
THE THEME FOR 2009 “Energy : Humanity = Future : Environment. The Proportion for New Aesthetics.” Prominence has been given to the concepts that guide Terna in favour of environmental sustainability, the aim being to draw artists’ attention towards new future challenges in the awareness that, in our age, no planning philosophy or paradigm can ignore the need for a balanced development respectful of our planet.
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Gianluca Marziani e Cristiana Collu Curatori Premio Terna 02 > ྰशवg偀ᇨѮሐϢܟ䞠ᮃ㩖g⾥श
LA STRUTTURA Il Premio è diviso in categorie che di fatto includono gli artisti di tutte le età esperienze. L’iscrizione è libera e gratuita. Le categorie sono: Terawatt ed (su invito, dedicata ai maestri dell’arte contemporanea), Gigawatt (per gli artisti under 35), Megawatt (per gli artisti over 35), e Connectivity per chi opera stabilmente in una delle capitali mondiali dell’arte con le quali il Premio entra in contatto. Tutte le Opere partecipano automaticamente al Online. Premio
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STRUCTURE The Prize is divided into categories catering for artists of all ages and levels of experience. Enrolment is free and open to all. The categories are: Terawatt (upon invitation only and devoted to the masters of contemporary art), Gigawatt (for artists under 35), Megawatt (for artists over 35) and Connectivity. The latter is for artists permanently working in one of the world capitals of art with which the Prize is in contact. All works are automatically listed as candidates for the ONLINE Prize.
༪乍㒧ᵘ ⡍ᇨ㒇༪ߚϡৠⱘ༪乍ˈ䴶᠔᳝㡎ᴃᆊˈ≵᳝ᑈ 啘㒣ग़ⱘ䰤ࠊDŽৡᰃ㞾⬅ⱘܡ䌍ⱘDŽ༪乍ࣙ ᣀ˖Ā⪺ܚܚā༪ (Terawattˈ⡍䙔খ䌯ˈЎᔧҷ㡎ᴃ Ꮬ䆒ゟ)ˈĀग⪺ܚā༪ (Gigawatt, Ў 35 ቕҹϟⱘ 㡎ᴃᆊ䆒ゟ)ˈĀ⪺ܚā༪ (MegawattˈЎ 35 ቕҹϞ ⱘ㡎ᴃᆊ䆒ゟ)ˈ Ā䖲䗮ā༪ (Connectivity, Ў䙷ѯ ⡍ᇨ㒇༪᳝㘨㋏ⱘϪ⬠㡎ᴃП䛑Ңџ߯ⱘ㡎ᴃ ᆊ䆒ゟ)DŽ᠔᳝ⱘક䛑㞾ࡼࡴܹĀ㒓ā༪ (Online)DŽ
e Anna Maria Gambuzzi (Milano) Galleria Alberto Peola di Alberto Peola (Torino) Studio La Città di Hélène de Franchis (Verona) Galleria Studio Trisorio di Laura Trisorio (Napoli)
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Fatto in Italia MADE IN ITALY
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Gianluca Marziani e Cristiana Collu Curatori Premio Terna 02 >
ᄬ䖬ᰃЁℶ Cristiana Collu e Gianluca Marziani ˄䰓㦅ḥᖋᢝg䋱ᢝᇨ䖾ᡧԣ᳔དⱘā˅ Curatori Premio Terna 02 > Curators of the Terna Prize 02 > Ϟ⍋ˈⳂܝᳱϰᮍˈᳱϔϾᑓ䯨᮴䰙ⱘ䰚ⱘ Ѡሞ⡍ᇨ㒇༪ㄪߦҎ ഄᑇ㒓ˈ䰇䙷䞠छ䍋˗䙷ᰃ㽓ᮍ⍜㗫њⱘǃ ྰशवg偀ᇨѮሐϢܟ䞠ᮃ㩖g⾥श ᛣⱘǃԚৠᯊজᰃᇣᖗ㗠䇼ᜢⱘⳂܝDŽ㡄䲒ഄ⧚ 㾷᭛࣪ǃᬓ⊏㒣⌢ⱘᏂᓖЁᇮ᳝䆌⼲⾬˗䇁㿔 Essere o desistere? ⱘഄᑇ㒓ˈϔ䘧䲒ҹ⏫䗣ⱘሣ䱰ˈϔϾᔧҷⱘヺোˈ (Alessandra Berardi, Cogli l’ottimo) া᳝ᑇሩⱘഄ˄݊⏅໘ᇮϡ㹿Ҏⶹ˅ⱘϔ䚼ߚৃ ߚѿПDŽ䖭⠛ᏺⴔབℸॅ䰽ⱘ䇅ᚥⱘೳഄϞˈ Shanghai, sguardo rivolto a oriente, all’orizzonte di uno sconfinato conti㚚ᇱ䆩ⴔᇚ߯ᛇЎ㒣⌢ᬊⲞⱘӕϮᬓㄪˈ䖭Ͼᬓ nente dove sorge il sole. Sguardo occidentale consumato e benevolo, ma ㄪϢĀഎ᠔㊒⼲āǃϢ⼒ऎǃϢᴀ䑿ⱘग़ϡৃߚ ࡆഄ㘨㋏ⴔ˄े᳝֓㹿⇻࣪ⱘॅ䰽˅DŽ߯䗴Ў allo stesso tempo prudente e circospetto. Ancora troppo mistero nella dif䖯ˈЎᶤ⾡⣀⡍ⱘǃҸҎᛳ݈䍷ⱘǃᏺ᳝⼒Ӯ ficile comprensione delle differenze culturali, politiche ed economiche. Un Ӌؐⱘϰ㽓ফϔ⾡ݦ䰽ˈ䖢ᣥˈᅗሩ⦄ϡ orizzonte linguistico, una barriera poco permeabile, un codice contempoৠሖϞ˖㡎ᴃ㕢ᄺ߯ⱘϾҎЏ㾖ሖϞˈᴎ raneo del quale si condivide solo una parte di un’estesa superficie di cui ᵘ㒣⌢㒘㒛ⱘ䲚ԧሖϞDŽ㗠⡍ᇨ㒇༪އᅮ݇⊼ si ignora il fondo. In questo territorio, così pericolosamente seducente, si ⱘᰃᔧҷ㾚㾝ⱘǃࠡⶏⱘǃᮍⱘ㡎ᴃ߯ˈ䖭 avventura la politica di impresa che vede la creatività come bene economiϡҙ˄гᰃ˅Ў⡍ᇨ㒇ᢹ᳝᠔䇧ⱘЄ८䌘ᴀˈᇸ co, legata indissolubilmente (sebbene a rischio di ossidazione) al genius ݊ᰃമֵᛣ߽ᓣˈϔϾϢӫϡৠⱘǃĀՓāᛣ loci, alla comunità, alla sua storia. La creatività come processo, come qual߽៤ЎϪ⬠Ϟⱘᛣ߽ⱘ⣀⡍ᓣDŽЎℸˈ֓ᓔ ྟ㗗㰥ϔ⾡⫳ѻ㾘߭ˈ㗗㰥ᔧҷϢ⠽䋼㊒⼲㐕㤷 cosa di originale, interessante e con valore sociale, che accetta un rischio, ݇㋏˄ϡҙҙᰃⱘᛣНϞ˅ⱘ䞣ˈ䅸Ў㡎ᴃᰃ raccoglie il guanto di una sfida, e si muove su più livelli: quello soggettivo ϔ⾡㡃ᴎԧ㋏ˈ݊Ёˈᑌ⽣ৃҹᰃЏ㾦DŽ⡍ᇨ㒇 della produzione artistica ed estetica, quello collettivo dell’organizzazione ༪ᓔྟҢᕜᮍএ㋶䖭Ͼ᮴䖍䰙ⱘ乚ඳˈ䗮䖛 istituzionale ed economica. Ma è sulla creazione contemporanea visionaϔϾ⫳ѻǃѸ⌕ǃߚ䜡ⱘᓣˈҹঞᮄⱘ䇗ⷨᮍ⊩ˈ ria e anticipatrice e sulla prospettiva multidisciplinare che il Premio Terna ᡂⓨϔ⾡Ā᳝ᛣ䆚ⱘਃথ㗙āDŽ䴶ᇍ䖭ϾᮄĀᏖഎā ha deciso di puntare, grazie non solo (ma anche) al suo cosiddetto deep ⱘᮍᓣ᳒ᰃ䗮䖛ϔϾṺ˄ᣝ✻䌲Ꮧ݄䇎ⱘ䆱ˈৃҹ pocket, ma soprattutto al fatto che crede al modello italiano, un sui generis 䇈˖Ṻ߯䗴㗙˅ⱘভ䗄এĀᬏߏāᅗˈⳌֵخṺህ che ha fatto la differenza e “fa” l’Italia nel mondo. Per questo si è iniziato ᰃ㢣䝦ˈĀ᠔ҹᠡᄬⴔخṺএ䝦ᇮ≝ⴵ㢣䝦 a pensare a un protocollo produttivo e alla forza non solo potenziale del 䖍⬠ⱘ⦄ᅲˈ㢣䝦ⱘϪ⬠䞠ˈᛣ䆚ϡݦ䰽āDŽ᠔ ҹˈ乍Ⳃⱘ⚍Ϟ᳝Ṻˈᏺⴔᅗⱘࡼǃ ᅗⱘ⼲ rapporto tra contemporaneo e prosperità materiale e immateriale, trovan䗋ǃᅗⱘᜓᳯǃᏺⴔ䙷ᛇ䈵ϡৃ㛑ⱘ㛑䞣ˈህདڣ do l’arte un sistema di opportunità che di questo benessere possa essere ᰃϔϾĀাᗩ≵᳝࢛⇨āⱘҎˈ䍞䖛⧚ᗻⱘߚᵤˈ principale attrice e interprete protagonista. Il Premio Terna ha cominciato ЎϪ⬠ᠧᓔ㞾Ꮕ㗠᳝࢛⇨˗䖭Ͼ䖛ЁˈṺ a esplorare in molte direzioni questo panorama sconfinato, attraverso un ݡᑺ▔⌏ࡼ⠽ⱘᴎ㛑 ेϔ⾡ᴀ㛑ˈ݊ᏺ៥Ӏᡒࠄ paradigma di produzione, scambio, distribuzione e nuove modalità di inda៥Ӏ䘛ࠄৢǃ᳝ᯊাᰃ߯䗴ৢ֓জ䅸ߎⱘᶤ⾡ϰ㽓 gine, configurandosi come una sorta di “maieuta consapevole”. Il modo di ⱘ⮩䗍ˈ䖭Ͼᶤ⾡ϰ㽓㹿䆄ᖚⱘϪ⬠ ⮩䗍ⱘ᮴ৃѝ affrontare questo nuovo “mercato” è stato “aggredirlo” raccontando un so䆂ⱘ乚ഄᇏಲDŽ gno (il sogno creatore verrebbe da dire con Zambrano), con la convinzione ℷབᴰܟ(Duque) ᠔䇈˖Ā㡎ᴃᬓ⊏ⱘᓎゟֱㅵⴔ che sognare è appunto già svegliarsi e “per questo esiste un sognare che ⅟ᄬ⮩䗍ᑳᓗ⠽ⱘᅠᭈᗻˈ ϡᠧᓔৃ㛑ⱘさ⸈ষˈ ܕ䆌ϡⶹᳱԩᮍⱘ䖯ݯDŽ㗠ℷⳌডˈ㒻㓁þֱㅵ sveglia la realtà ancora addormentata ai confini della veglia: in quel territoϡৃ㛑ÿāˈгህᰃ䇈ˈ㓈ᣕϔϾṺⱘᓴⱘ催ᔎ rio dove la coscienza non si avventura”. Alla base del progetto c’è infatti il ᑺˈ݊Ꮖϡᖙݡᰃ㵡ড়Ϣ䇤ˈ㗠ᰃ᭄ⱘˈᰃކ sogno, con la sua spinta e la sua estasi, con le sue velleità, con quell’enerさ˄ሑㅵ᳔㒜ϡᬒᓗᅗⱘᵘ៤˅ⱘডDŽ䖭ϾṺᰃ gia del pensare l’impossibile, come chi forse “non ha paura più che avere ᛣ߽ˈⱘخ㽓ᮍˈⱘخ䰇㨑ቅⱘഄᮍˈ coraggio” e va oltre l’analisi razionale e osa perché si apre al mondo, e in 㒜㒧ⱘഄᮍDŽĀ㒜㒧ⱘഄᮍāˈџ⠽㒜㒧 questo movimento riattiva i circuiti animali e un istinto che ci porta sulle ˄㒧ᴳњˈԚгᰃᅠ៤њˈℸᰃĀᅠ㕢ⱘā˅ⱘ tracce di quel qualcosa che riconosciamo dopo averlo incontrato e qualche ഄᮍⱘ㊞ὖᗉϞˈᙄᙄህᰃҢ䖭䞠ˈҢᑳϞˈ volta solo dopo averlo inventato, recuperato comunque dallo spazio della Ң⅟䗍ᄬ⬭ⱘഄᮍˈгℷᰃЎњ䖭Ͼˈ៥Ӏⱘǃ memoria, il territorio incontrastato delle tracce. Come dice Duque, “l’arte e ᒋᖋ㗙䇈咥ḐᇨᄺⱘೳഄϞˈᮄⱘᕕᓔ la fondazione della politica custodiscono questa integrità di tracce di spoྟ䍋ℹˈᳱϰᮍDŽ
glie e rifiuti e questi non aprono la breccia del possibile, per permettere l’avanzata non si sa bene verso dove. Al contrario mantengono la ‘custodia dell’impossibile’”, vale a dire mantengono alta la “tensione” di un sogno che non è più necessariamente fusione o concordia, ma è plurale e specchio del conflitto (sebbene non rinunci infine alla sua composizione). Questo
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To be or to desist? (Alessandra Berardi, Cogli l’ottimo) Shanghai, looking east, on the horizon of a boundless continent where the sun rises. The western view, expert and benevolent but prudent and circumspect at the same time. Still too much mystery in the problematic understanding of cultural, political and economic differences. A linguistic horizon, a largely impenetrable barrier, a contemporary code of which all that is shared is just part of an extended surface whose depths remain unknown. A foray is made into this dangerously enticing territory by a policy of enterprise that sees creativity as an economic good indivisibly linked (albeit at the risk of decay) to the genius loci, the community and its history. Creativity as process, as something original, interesting and endowed with social value, something that accepts risk, picks up the gauntlet, and moves at various levels: the subjective level of artistic and aesthetic production as well as the collective level of institutional and economic organization. It is, however, on visionary and foresighted contemporary creation and the multidisciplinary perspective that the Terna Prize has decided to focus, thanks not only to its “deep pocket” but also and above all to the fact that it believes in the Italian model, a unique element that has made the difference and “makes” Italy in the world. This is why reflection began on a productive protocol and the potential and actual strength of the relationship between the contemporary dimension and material and immaterial prosperity, finding in art a system of opportunities that can constitute the primary agent and actor of this wellbeing. The Terna Prize began to explore this boundless panorama in many directions through a paradigm of production, exchange, distribution and new methods of investigation, taking shape as a sort of “aware midwife.” The way to address this new “market” was to “attack” it by recounting a dream (the sueño creador or “creative dream” of María Zambrano) in the conviction that dreaming is already awakening and that “for this reason there is a dreaming that awakens the reality still slumbering on the edges of wakefulness, in the territory where consciousness does not venture.” The cornerstone of the project is in fact the dream with its drive and its ecstasy, with its pipedreams and the energy to think the impossible. Like one who “is perhaps no longer afraid of being brave,” who goes beyond rational analysis and dares because he opens up to the world in a movement that reactivates the animal circuits and an instinct that puts us onto the track of something we recognize after encountering it and sometimes only after inventing it, something in any case salvaged from the space of memory, the undisputed territory of traces. As Duque says, “art and the foundation of politics safeguard this integrity of traces, remains and remnants, and these do not open the breach of the possible to permit an advance towards who knows where. On the contrary, they ‘stand guard over the impossible’.” In other words, they maintain the “tension” of a dream that is no longer necessarily fusion or concord but plural and the mirror of conflict (albeit without ultimately relinquishing its settlement). This dream is made in Italy,
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sogno è fatto in Italia, in occidente, la terra dove il sole tramonta, la terra dell’occaso. “Nella terra che è occaso”, tra le ambiguità del luogo dove le cose finiscono (hanno fine ma sono anche compiute e quindi “perfette”), proprio da qui, dal luogo delle rovine, delle spoglie di ciò che resta e proprio per questo, prendono vita nuovi corsi che rilanciano, guardando a oriente, nel territorio dei mostri della filosofia di Kant o Hegel. Anche in questo caso, da qui a lì nello stabilire un contatto, una relazione con l’altro, con il definitivamente altro, si connota la reciproca incommensurabilità che sostanzia il rapporto, e questo rapporto sancisce “la sospensione della negoziazione e il sopravvento della sorpresa” e si apre all’eros e al desiderio. Nel mettersi in mostra, nel mostrare la cultura e l’arte di un paese in un altro, si espongono poetiche e politiche che persino nell’allestimento possono essere detonatori di grumi di senso e fare confusione. Mentre l’economia si fa planetaria infatti, la cultura si frammenta, va in cerca di radici locali e di identità, rappresentando la diversità e il rapporto tra la vocazione universale e il carattere contestuale del bene culturale in generale e dell’arte in particolare. Esporre l’arte contemporanea, esporre la parte per un tutto, come in questo caso, è in sé rischioso ma non se è fatto in modo trasparente e dichiarato, non se crediamo che esporre equivale alla “creazione artistica di una nuova ricettività nei confronti del mondo”, di un mondo e di un modo che è prima di tutto quello italiano, quello di un marchio abusato ma ora con forza restituito ai suoi significati originari: il rapporto con la nostra storia e la capacità di rinnovarci, mantenendo sempre più alti i contenuti e ricreandoli di continuo nell’intreccio tra sperimentazione e mercato. Ma il made in Italy fatto in Italia, quello che è sinonimo di garanzia di qualità, design, progetto e raffinatezza, come sistema da sostenere per il futuro della nostra economia, come metabrand, cioè marchio inter-aziendale, dove in gioco è il rapporto tra passato e presente o ancora di più l’up to date, è il territorio nel quale noi affondiamo le radici, sebbene l’immagine più appropriata sia forse quella di un albero rovesciato, con le radici in cielo, la famosa testa per aria, che ci fa “inciampare” sulla nostra vocazione, riscoprire il nostro talento, provare a tradurre il nostro tempo e da visionari metterci sopra un’etichetta che domani stiamo già pensando a come “tradire” per non desistere dall’invenzione.
in the West, the land where the sun sets, the land of sunset. It is “in the land that is sunset”, among the ambiguities of the place where things finish (they come to an end but are also completed and hence “perfect”), right here in the place of ruins, remnants and remains, and indeed for this very reason, that new and revitalizing developments are born, looking east, in the territory of the monsters of the philosophy of Kant or Hegel. What takes shape in this case too—from here to there in the establishing of contact, a relation with the other, with the definitively other—is the mutual incommensurability that substantiates the relationship, a relationship that seals “the suspension of negotiation and the advent of surprise” and opens up to love and desire. Exhibition, displaying the culture and art of one country in another, involves the presentation of poetics and politics that can detonate concentrations of sense and create confusion even in terms of setting. While the economy has become planetary, culture has in fact fragmented, going in search of local roots and identity, representing diversity and the relationship between the universal vocation and the contextual character of the cultural asset in general and art in particular. Exhibiting contemporary art, displaying the part for the whole, as in this case, is inherently risky but not if it is done in a transparent and openly avowed way; not if we believe that exhibiting is equivalent to the “artistic creation of a new responsiveness to the world,” to a world and a way that are first of all Italian. A once over-used brand name but now forcefully restored to its original meaning: the relationship with Italy’s history and capacity for renewal while maintaining the high level of content and recreating it constantly in the interweaving of experimentation and the market. The “made in Italy” made in Italy—synonymous with guaranteed quality, design, planning and sophistication as a system to be supported for the future of the Italian economy, as a meta-brand, an inter-company hallmark, upon which the relationship between the past and the present and especially the up-to-date depends—is the soil in which our roots are embedded. Even though the most appropriate image is perhaps of a tree turned upside-down, with its roots pointing up, the famous head in the clouds, which causes us to “stumble” on our vocation, rediscover our talent, try to translate our time and—as visionaries—give it a label that we will already be thinking of “betraying” tomorrow so as not to desist from invention.
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ANDREA Aquilanti
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( ⪺ܚMEGAWATT) Ѡㄝ༪
Acqua
Installazione ambientale con videoproiezione sonora The Gallery Apart, Roma Dimensioni ambientali
Acqua Installation with video projection and soundtrack The Gallery Apart, Rome Environmental dimensions
Secondo classificato categoria Megawatt
Second prize of the Megawatt category
L’opera simula una perdita d’acqua dal soffitto di una stanza. L’acqua non si disperde a terra ma viene raccolta in nove secchi che poggiano sul pavimento. Si sente un gocciolio continuo e si è portati a guardare in alto per individuare la provenienza della perdita. Le gocce, cadendo, formano cerchi concentrici sul pelo dell’acqua che sta per tracimare dai ( ⪺ܚMEGAWATT) Ѡㄝ༪ contenitori. L’ambiente è in leggera penombra e solo la porzione della stanza occupata dai secchi è illuminata da un ∈ fascio di luce. Se con la propria figura ci si interpone tra la ᳝ໄ㾚乥ᡩᕅ㺙㕂 sorgente luminosa e i recipienti essi appaiono non più coᅲ䰙ሎᇌ lorati, invecchiati dal tempo, scrostati, ma bianchi e vuoti. 㞾Apart 㡎ᴃ佚-㔫偀 All’interno non c’è una sola goccia d’acqua, ma ne è simulata la presenza attraverso una videoproiezione. Entrando nella stanza si è avvolti in un dimensione apparente che, attraverᅝᖋ䳋䰓g䰓༢݄㩖 1960 ᑈ⫳Ѣ㔫偀ˈᑊሙԣѢ㔫 so la separazione tra l’immagine e il suo supporto, crea una 偀DŽ condizione di sospensione tra la realtà fisica e quella visiva. કᢳϔϾ᠓䯈ⱘ㢅ᵓⓣ∈ⱘᚙᔶDŽ∈ϡⓈ㨑 Attraverso la decostruzione e ricostruzione fisica e linguistiഄϞˈ㗠ᰃ㹿ᬊ䲚ࠄᬒഄᵓϞⱘбাṊ䞠DŽৃ ca si determinano le condizioni per una riflessione profonda ҹࠄϡᮁⱘⓈ∈ໄˈᓩҎӄ㾚ˈҹ䕼䅸ⓣ∈ⱘഄ sull’essenza delle cose, aprendo nuove possibilità di lettura ᮍDŽ∈Ⓢ㨑ᯊᖿ㽕⑶ߎᆍ఼ⱘ∈䴶Ϟᔶ៤䆌 dell’universo che ci circonda. ᖗ㒍DŽ⦃๗໘Ѣ⎵⎵ⱘञᯢञᱫЁˈা᳝᠓䯈䞠 L’opera ha diversi piani di lettura, e tra quelli possibili vi è ᆍ఼ऴⱘഄᮍ㹿ϔᴳ✻ܝ҂DŽབᵰ៥Ӏ㕂Ѣ⑤ܝ anche un invito a riflettere sulla necessità di recuperare, con ᆍ఼П䯈ˈᆍ఼֓ϡݡਜ⦄买㡆ǃ 㹿ᯊ䯈㗕࣪ǃ mezzi semplici, le risorse naturali come, appunto, l’acqua. 㸼ሖ࠹㨑ˈ㗠ᰃⱑ㡆ⱘˈᰃぎⱘˈ䞠䴶ϔⓈ∈г≵
The artwork simulates the leaking of water from the ceiling of a room. The water does not wet the ground, but is collected in nine buckets on the floor. A continuous dripping is heard, which will lead viewers to look up in search of the source of the leakage. The falling drops form concentric circles on the surface of the water that is about to overflow from its containers. The room is in semi-darkness and only the area with the buckets is lit by a beam of light. Those standing between the source of light and the container will no longer see the latter as coloured and flaking old buckets, but as white empty ones. Inside them is not a drop of water, as this is only simulated by means of video-projection. Visitors entering the room will be enveloped by appearance: by cutting the image off from its support, this engenders a condition of suspension between physical reality and visual. Through physical and linguistic deconstruction and reconstruction, the conditions are met for a profound reflection upon the nature of things, thus offering new ways of interpreting the universe that surrounds us. The work is open to a number of different interpretations, representing—among other possible things—an invitation to reflect upon the need to save natural resources, such as water, even by simple means.
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032 > 033 ANDREA AQUILANTI
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Temporale
Video still, stampa fotografica Lambda 120 x 160 cm
Temporale Video still, photographic Lambda print 120 x 160 cm
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Terzo classificato categoria Megawatt
Third prize of the Megawatt category
( ⪺ܚMEGAWATT) ϝㄝ༪
Lo still dal video “Temporale” è selezionato per essere un’opera autonoma e non meramente documentaria: con il cielo notturno innaturalmente sbiancato da un fulmine fuori campo (in una qualsiasi periferia italiana), rappresenta infat( ⪺ܚMEGAWATT) ϝㄝ༪ ti il momento minoritario di un’opera in gran parte immersa ᲈ亢䲼 nella notte. Si offre, dunque, una specie di rovescio del video 㾚乥ᅮḐ⬏䴶ˈ♃⊵✻⠛ originario: ciò che lì rappresentava un fugace, istantaneo per turbamento dell’immagine, diventa qui – grazie alla capacità 偀ࡾ㦅g䋱߃䞠 1973 ᑈ⫳Ѣ᱂ᢝᠬ (Prato)ˈᑊ che di immobilizzare il tempo – una sorta di eternizzazione, ᱂ᢝᠬሙԣDŽ ricorda, sia pur in maniera remota, “L’Empire des Lumières” 㾚乥ᅮḐ⬏䴶Āᲈ亢䲼āЎϔϾ⣀ゟક㹿䗝 di René Magritte. Il bianco cielo notturno, alterando il rapporሩˈ䖭ϡᰃϔϾ㒃㊍ⱘᅲᔩક˖ぎ㹿ϔ䘧⬏䴶 to tra visibile e invisibile, ci fa vedere la notte mantenendola ⱘ䮾⬉˄ৃҹᛣ߽ҎӏԩϔϾ䚞䞢˅ϡ㞾✊ nella sua oscurità. Ciò che è interamente visibile non è mai ഄ✻҂ˈሩ⦄њϔϾ䚼ߚᯊ䯈䛑≝⍌咥ᱫЁⱘ visto interamente, offre sempre qualcos’altro che chiede di કⱘϔϾ㔩㾕ᯊࠏDŽᦤկњϔ⾡Ϣ㾚乥ᴀ䑿Ⳍড essere ancora guardato; ciò che viene alla presenza, si maⱘᬜᵰेⶀ䯈ᗻˈⶀⱘڣ䯈ᡄࡼⱘᚙᔶ䗮䖛䅽ᯊ nifesta come luogo di un differimento e di un’esclusione, nel 䯈ذ⒲㗠៤Ўϔ⾡∌ᘦˈ䅽Ҏᛇ䍋䳋ݙg偀Ḑ߽⡍ sensoMagritte) che il suo ⱘĀܝПᏱāDŽⱑ㡆ⱘぎ䗮䖛ৃ manifestarsi è anche un nascondersi, il suo (René essere presente un mancare. 㾕Ϣϡৃ㾕݇㋏ⱘѸ᳓䅽៥Ӏⳟࠄ咥ᱫЁⱘ ᰮDŽৃҹᅠܼⳟࠄⱘϰ㽓Ңᴹ≵᳝㹿ᅠܼⳟࠄˈ݊ ᘏᰃᦤկ㒭៥Ӏ߿ⱘҔМ䖬㽕㹿ⳟⱘϰ㽓˖ᰒ⦄ⱘ ϰ㽓㸼⦄ЎϔϾᓊᯊⱘǃ⣀᳝ⱘഄᮍˈᛣᗱህᰃˈ ᅗⱘᰒ䴆гᰃ䱤㮣ˈᅗⱘᄬгᰃϡDŽ
034 > 035 EMANUELE BECHERI
The still from the video “Temporale” has been selected to be a work that is autonomous and not merely documentary: with the night time sky unnaturally whitened by a lightning bolt beyond the frame (in an anonymous Italian suburb), it represents the singular moment of a work which is largely immersed in the night. It thus offers a kind of reverse of the original video: here what had at first represented a fleeting, instantaneous perturbation of the image becomes—thanks to its capacity to freeze time—a link to eternity, one which evokes, albeit remotely, René Magritte’s “L’Empire des Lumières”. The white night time sky, altering the relationship between visible and invisible, makes it possible for us to see the night while keeping it cloaked in darkness. That which is entirely visible is never entirely seen, and always offers something else that demands a second look; that which presents itself, is manifest as a place of a deferment and exclusion, in the sense that its manifestation is also a concealment, its being present an absence.
( ⪺ܚMEGAWATT) ϝㄝ༪ ᲈ亢䲼 㾚乥ᅮḐ⬏䴶ˈ♃⊵✻⠛ ᲈ亢䲼 㾚乥ᅮḐ⬏䴶ˈ♃⊵✻⠛ 偀ࡾ㦅g䋱߃䞠 1973 ᑈ⫳Ѣ᱂ᢝᠬ (Prato)ˈᑊ ᱂ᢝᠬሙԣDŽ 偀ࡾ㦅g䋱߃䞠 1973 ᑈ⫳Ѣ᱂ᢝᠬ (Prato)ˈᑊ 㾚乥ᅮḐ⬏䴶Āᲈ亢䲼āЎϔϾ⣀ゟક㹿䗝 ᱂ᢝᠬሙԣDŽ ሩˈ䖭ϡᰃϔϾ㒃㊍ⱘᅲᔩક˖ぎ㹿ϔ䘧⬏䴶 㾚乥ᅮḐ⬏䴶Āᲈ亢䲼āЎϔϾ⣀ゟક㹿䗝 ⱘ䮾⬉˄ৃҹᛣ߽ҎӏԩϔϾ䚞䞢˅ϡ㞾✊ ሩˈ䖭ϡᰃϔϾ㒃㊍ⱘᅲᔩક˖ぎ㹿ϔ䘧⬏䴶 ഄ✻҂ˈሩ⦄њϔϾ䚼ߚᯊ䯈䛑≝⍌咥ᱫЁⱘ ⱘ䮾⬉˄ৃҹᛣ߽ҎӏԩϔϾ䚞䞢˅ϡ㞾✊ કⱘϔϾ㔩㾕ᯊࠏDŽᦤկњϔ⾡Ϣ㾚乥ᴀ䑿Ⳍড ഄ✻҂ˈሩ⦄њϔϾ䚼ߚᯊ䯈䛑≝⍌咥ᱫЁⱘ ⱘᬜᵰेⶀ䯈ᗻˈⶀⱘڣ䯈ᡄࡼⱘᚙᔶ䗮䖛䅽ᯊ કⱘϔϾ㔩㾕ᯊࠏDŽᦤկњϔ⾡Ϣ㾚乥ᴀ䑿Ⳍড 䯈ذ⒲㗠៤Ўϔ⾡∌ᘦˈ䅽Ҏᛇ䍋䳋ݙg偀Ḑ߽⡍ ⱘᬜᵰेⶀ䯈ᗻˈⶀⱘڣ䯈ᡄࡼⱘᚙᔶ䗮䖛䅽ᯊ (René Magritte) ⱘĀܝПᏱāDŽⱑ㡆ⱘぎ䗮䖛ৃ 䯈ذ⒲㗠៤Ўϔ⾡∌ᘦˈ䅽Ҏᛇ䍋䳋ݙg偀Ḑ߽⡍ 㾕Ϣϡৃ㾕݇㋏ⱘѸ᳓䅽៥Ӏⳟࠄ咥ᱫЁⱘ (René Magritte) ⱘĀܝПᏱāDŽⱑ㡆ⱘぎ䗮䖛ৃ ᰮDŽৃҹᅠܼⳟࠄⱘϰ㽓Ңᴹ≵᳝㹿ᅠܼⳟࠄˈ݊ 㾕Ϣϡৃ㾕݇㋏ⱘѸ᳓䅽៥Ӏⳟࠄ咥ᱫЁⱘ ᘏᰃᦤկ㒭៥Ӏ߿ⱘҔМ䖬㽕㹿ⳟⱘϰ㽓˖ᰒ⦄ⱘ ᰮDŽৃҹᅠܼⳟࠄⱘϰ㽓Ңᴹ≵᳝㹿ᅠܼⳟࠄˈ݊ ϰ㽓㸼⦄ЎϔϾᓊᯊⱘǃ⣀᳝ⱘഄᮍˈᛣᗱህᰃˈ ᘏᰃᦤկ㒭៥Ӏ߿ⱘҔМ䖬㽕㹿ⳟⱘϰ㽓˖ᰒ⦄ⱘ ᅗⱘᰒ䴆гᰃ䱤㮣ˈᅗⱘᄬгᰃϡDŽ ϰ㽓㸼⦄ЎϔϾᓊᯊⱘǃ⣀᳝ⱘഄᮍˈᛣᗱህᰃˈ ᅗⱘᰒ䴆гᰃ䱤㮣ˈᅗⱘᄬгᰃϡDŽ
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simone bergantini
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ग ⪺ܚGIGAWATT ϔㄝ༪
Work n.77 Fotografia tradizionale 100 x 130 cm Jarach Gallery, Venezia www.simonebergantini.com
Work n.77 Traditional photograph 100 x 130 cm Jarach Gallery, Venice www.simonebergantini.com
Opera vincitrice categoria Gigawatt
Winner of the Gigawatt category
È necessario immettere nuova energia nelle lampadine tra dizionali, simbolo delle idee, per poter riscoprire l’ambiente circostante.
It is necessary to infuse new energy in traditional light bulbs, symbols of ideas, in order to rediscover the environment that surrounds us.
ग˄⪺ܚGIGAWATT˅ϔㄝ༪ ક n.77 Ӵ㒳✻⠛ 100 x 130 cm 㞾࿕ሐᮃ Jarach 㕢ᴃ佚 www.simonebergantini.com 㽓㥿ݙg䋱ᇨ⫬㩖ሐ ᑈ⫳Ѣ㓈㦅⡍߽ ⦄ሙԣѢ䛑♉DŽ 䳔㽕䈵ᕕⴔ߯ᛇⱘӴ㒳♃⊵Ё⊼ܹᮄⱘ㛑䞣ˈҹ 䞡ᮄথ⦄਼ೈⱘ⦃๗DŽ
036 > 037 SIMONE BERGANTINI
ક ક n.77 Ӵ㒳✻⠛ 100 x 130 cm ग ⪺ܚGIGAWATT ϔㄝ༪ 㞾࿕ሐᮃ Jarach 㕢ᴃ佚 www.simonebergantini.com www.simonebergantini.com ક ક n.77 Ӵ㒳✻⠛ ग ⪺ܚGIGAWATT ϔㄝ༪ 㽓㥿ݙg䋱ᇨ⫬㩖 1977 ᑈ⫳Ѣ㓈㦅⡍߽ (Velletri), ⦄ 100 x 130 cm ሙԣѢ䛑♉DŽ 㞾࿕ሐᮃ Jarach 㕢ᴃ佚 ક ક Q Q www.simonebergantini.com 䳔㽕䈵ᕕⴔ߯ᛇⱘӴ㒳♃⊵Ё⊼ܹᮄⱘ㛑䞣ˈҹ Ӵ㒳✻⠛ 䞡ᮄথ⦄਼ೈⱘ⦃๗DŽ 100 x 130 cm 㽓㥿ݙg䋱ᇨ⫬㩖 1977 ᑈ⫳Ѣ㓈㦅⡍߽ (Velletri), ⦄ 㞾࿕ሐᮃ Jarach 㕢ᴃ佚 ሙԣѢ䛑♉DŽ www.simonebergantini.com 䳔㽕䈵ᕕⴔ߯ᛇⱘӴ㒳♃⊵Ё⊼ܹᮄⱘ㛑䞣ˈҹ 㽓㥿ݙg䋱ᇨ⫬㩖ሐ 1977 ᑈ⫳Ѣ㓈㦅⡍߽ (Velletri), 䞡ᮄথ⦄਼ೈⱘ⦃๗DŽ ⦄ሙԣѢ䛑♉DŽ 䳔㽕䈵ᕕⴔ߯ᛇⱘӴ㒳♃⊵Ё⊼ܹᮄⱘ㛑䞣ˈҹ 䞡ᮄথ⦄਼ೈⱘ⦃๗DŽ
Stefano Cagol
ᮃ⡍⊩䇎gवḐᇨ ᮃ⡍⊩䇎gवḐᇨ
STEFANO CAGOL
( ⪺ܚMEGAWATT) ϔㄝ༪
Dissoluzione di Luce Lightbox su duratrans 100 x 150 cm Oredaria Arti Contemporanee, Roma www.stefanocagol.com
Dissoluzione di Luce Lightbox on duratrans 100 x 150 cm Oredaria Arti Contemporanee, Rome www.stefanocagol.com
Opera vincitrice categoria Megawatt
Winner of the Megawatt category
“Dissoluzione di Luce” innesca molteplici confronti. L’opera nasce dal progetto luminoso installativo realizzato da Stefano Cagol come “Parallel Event to Manifesta 7” a Trento, nella sua regione di origine. Quindi la fotografia dell’installazione è stata in seguito scelta e prodotta come lightbox. Un fascio luminoso di 15 km, pura ENERGIA, simbolicamente ci scuote nella sua purezza e ci invita a riflettere sul FUTURO. Sovrasta le luci del vivere cittadino e la quiete dell’UMANITÀ. Avvicina le montagne, unisce l’AMBIENTE tra orizzonte, cielo e terra! La luce disegna linee impossibili da trattenere tra le mani ed ( ⪺ܚMEGAWATT) ϔㄝ༪ è quindi una perfetta metafora di confini da superare: i confini tra culture, tra convinzioni, tra momenti storici, tra uomo ⾏ߚܝ e natura, tra passato e innovazione...
“Dissoluzione di Luce” causes various comparisons. The work was born out of a project for a light installation created by Stefano Cagol entitled “Parallel Event to Manifesta 7” in Trento, in his native region. This was followed by the photograph of the installation being selected and produced as a lightbox. A light strip 15 km. long, pure ENERGY, symbolically shakes us in its purity and invites us to reflect on the FUTURE. It impends over the lights of city life and the stillness of HUMANITY. It nears the mountains, uniting the ENVIRONMENT of horizon, heaven and earth! The light traces lines that are impossible to hold in our hands, and it is thus a perfect metaphor for the limits to be surpassed: the borders between cultures, convictions, historical moments, man and nature, past and innovation...
ञ䗣ᯢ⠛Ϟⱘܝㆅ 100 x 150 cm 㞾༹㦅䖒߽Ѯᔧҷ㡎ᴃ佚 ̢ 㔫偀 www.stefanocagol.com
ᮃ⡍⊩䇎gवḐᇨ 1969 ᑈߎ⫳Ѣ⡍Ӻᠬ (Trento) 䳋≗˄⡍Ӻᠬ˅Ꮧ剕㧼ᇨϸഄ⫳⌏DŽ Ā⾏ߚܝāᓩথሖ↨䕗DŽકሲѢᮃ⡍⊩ 䇎gवḐᇨᅠ៤ⱘĀথܝ㺙㕂乍Ⳃāⱘϔ䚼ߚˈ䆹 乍 Ⳃ Ў Ҫ ⱘ ऎ ⡍ Ӻ ᠬ ⱘ “Parallel Event to Manifesta 7”ˈℸ㺙㕂ⱘ✻⠛ৢᴹЎܝㆅ㹿䗝ߎࠊ DŽϔ䘧 15 ݀䞠ⱘ㒃㛑䞣ܝᴳˈ䈵ᕕᗻഄ䅽៥ӀЎ ᅗⱘĀ㒃ޔā䳛ˈᓩ៥Ӏᗱ㗗Āᴹāˈܝᴳ Ꮦ⇥⫳⌏ПܝҎ㉏ⱘᅝᅕПϞˈ䖥ቅ㛝ˈ䖲㒧 Ā⦃๗āѢഄᑇ㒓ǃぎഄ䯈DŽ ߎ⬏ܝϡৃᡧԣⱘ㒓ᴵˈℸ㗠៤ЎϔϾᅠ㕢ⱘ ᕙ䍙䍞ⱘ⬠㒓ⱘ䱤ஏ˖े᭛࣪䯈ⱘˈд֫䯈ⱘˈग़ ᯊࠏ䯈ⱘˈҎϢ㞾✊䯈ⱘˈ䖛এϢ߯ᮄ䯈ⱘ⬠ 㒓DŽ
038 > 039 STEFANO CAGOL
⾏ߚܝ ञ䗣ᯢ⠛Ϟⱘܝㆅ 100 x 150 cm ( ⪺ܚMEGAWATT) ϔㄝ༪ 㞾༹㦅䖒߽Ѯᔧҷ㡎ᴃ佚 ̢ 㔫偀 www.stefanocagol.com www.stefanocagol.com ⾏ߚܝ ञ䗣ᯢ⠛Ϟⱘܝㆅ ( ⪺ܚMEGAWATT) ϔㄝ༪ 100 x 150 cm ᮃ⡍⊩䇎gवḐᇨ 1969 ᑈߎ⫳Ѣ⡍Ӻᠬ (Trento) 㞾༹㦅䖒߽Ѯᔧҷ㡎ᴃ佚 ̢ 㔫偀 ⾏ߚܝ 䳋≗˄⡍Ӻᠬ˅Ꮧ剕㧼ᇨϸഄ⫳⌏DŽ www.stefanocagol.com ञ䗣ᯢ⠛Ϟⱘܝㆅ Ā ⾏ߚܝāᓩথሖ↨䕗DŽકሲѢᮃ⡍⊩ 100 x 150 cm 䇎gवḐᇨᅠ៤ⱘĀথܝ㺙㕂乍Ⳃāⱘϔ䚼ߚˈ䆹 㞾༹㦅䖒߽Ѯᔧҷ㡎ᴃ佚 ̢ 㔫偀 ᮃ⡍⊩䇎gवḐᇨ ᑈߎ⫳Ѣ⡍Ӻᠬ 乍 Ⳃ Ў Ҫ ⱘ 1969 ऎ⡍ Ӻ ᠬ ⱘ “Parallel(Trento) Event to www.stefanocagol.com 䳋≗˄⡍Ӻᠬ˅Ꮧ剕㧼ᇨϸഄ⫳⌏DŽ Manifesta 7”ˈℸ㺙㕂ⱘ✻⠛ৢᴹЎܝㆅ㹿䗝ߎࠊ Ā ⾏ ߚ ܝ15 ā ݀䞠ⱘ㒃㛑䞣ܝᴳˈ䈵ᕕᗻഄ䅽៥ӀЎ ᓩথሖ↨䕗DŽકሲѢᮃ⡍⊩ DŽϔ䘧 䇎gवḐᇨᅠ៤ⱘĀথܝ㺙㕂乍Ⳃāⱘϔ䚼ߚˈ䆹 ᅗⱘĀ㒃ޔā䳛ˈᓩ៥Ӏᗱ㗗Āᴹāˈܝᴳ ᮃ⡍⊩䇎gवḐᇨ 1969 ᑈߎ⫳Ѣ⡍Ӻᠬ (Trento) 乍 Ⳃ Ў Ҫ ⱘ ऎ ⡍ Ӻ ᠬ ⱘ “Parallel Event to Ꮦ⇥⫳⌏ПܝҎ㉏ⱘᅝᅕПϞˈ䖥ቅ㛝ˈ䖲㒧 䳋≗˄⡍Ӻᠬ˅Ꮧ剕㧼ᇨϸഄ⫳⌏DŽ Manifesta 7”ˈℸ㺙㕂ⱘ✻⠛ৢᴹЎܝㆅ㹿䗝ߎࠊ Ā⦃๗āѢഄᑇ㒓ǃぎഄ䯈DŽ Ā⾏ߚܝāᓩথሖ↨䕗DŽકሲѢᮃ⡍⊩ DŽϔ䘧 15 ݀䞠ⱘ㒃㛑䞣ܝᴳˈ䈵ᕕᗻഄ䅽៥ӀЎ ߎ⬏ܝϡৃᡧԣⱘ㒓ᴵˈℸ㗠៤ЎϔϾᅠ㕢ⱘ 䇎gवḐᇨᅠ៤ⱘĀথܝ㺙㕂乍Ⳃāⱘϔ䚼ߚˈ䆹 ᅗⱘĀ㒃ޔā䳛ˈᓩ៥Ӏᗱ㗗Āᴹāˈܝᴳ ᕙ䍙䍞ⱘ⬠㒓ⱘ䱤ஏ˖े᭛࣪䯈ⱘˈд֫䯈ⱘˈग़ 乍 Ⳃ Ў Ҫ ⱘ ऎ ⡍ Ӻ ᠬ ⱘ “Parallel Event to Ꮦ⇥⫳⌏ПܝҎ㉏ⱘᅝᅕПϞˈ䖥ቅ㛝ˈ䖲㒧 ᯊࠏ䯈ⱘˈҎϢ㞾✊䯈ⱘˈ䖛এϢ߯ᮄ䯈ⱘ⬠ Manifesta 7”ˈℸ㺙㕂ⱘ✻⠛ৢᴹЎܝㆅ㹿䗝ߎࠊ Ā⦃๗āѢഄᑇ㒓ǃぎഄ䯈DŽ 㒓DŽ DŽϔ䘧 15 ݀䞠ⱘ㒃㛑䞣ܝᴳˈ䈵ᕕᗻഄ䅽៥ӀЎ ߎ⬏ܝϡৃᡧԣⱘ㒓ᴵˈℸ㗠៤ЎϔϾᅠ㕢ⱘ ᅗⱘĀ㒃ޔā䳛ˈᓩ៥Ӏᗱ㗗Āᴹāˈܝᴳ ᕙ䍙䍞ⱘ⬠㒓ⱘ䱤ஏ˖े᭛࣪䯈ⱘˈд֫䯈ⱘˈग़ Ꮦ⇥⫳⌏ПܝҎ㉏ⱘᅝᅕПϞˈ䖥ቅ㛝ˈ䖲㒧 ᯊࠏ䯈ⱘˈҎϢ㞾✊䯈ⱘˈ䖛এϢ߯ᮄ䯈ⱘ⬠ Ā⦃๗āѢഄᑇ㒓ǃぎഄ䯈DŽ 㒓DŽ ߎ⬏ܝϡৃᡧԣⱘ㒓ᴵˈℸ㗠៤ЎϔϾᅠ㕢ⱘ ᕙ䍙䍞ⱘ⬠㒓ⱘ䱤ஏ˖े᭛࣪䯈ⱘˈд֫䯈ⱘˈग़ ᯊࠏ䯈ⱘˈҎϢ㞾✊䯈ⱘˈ䖛এϢ߯ᮄ䯈ⱘ⬠ 㒓DŽ
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STEFANO CANTO
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Tao Fotografia tradizionale 70 x 90 cm Romberg Artecontemporanea, Roma www.stefanocanto.com
Tao Traditional photograph 70 x 90 cm Romberg Artecontemporanea, Rome www.stefanocanto.com
Secondo classificato categoria Gigawatt
Second prize of the Gigawatt category
Duecento marker, materiale catadriottico normalmente utilizzato nella segnaletica di bordatura corsia, tracciano una strada diversa, un nuovo modo di concepire lo sviluppo baग( ⪺ܚGIGAWATT) Ѡㄝ༪ sato sull’equilibrio delle parti.
Two hundred markers, in the catadioptric material normally used to mark lines on roads, mark the layout of a different kind of road, a new way of conceiving development based on the equilibrium of parts.
Ӵ㒳✻⠛ 70 x 90 cm 㞾Romberg ᔧҷ㡎ᴃ佚-㔫偀 www.stefanocanto.com
ᮃ⡍⊩䇎gഢᠬ1974ᑈ⫳Ѣ㔫偀ˈᑊሙԣѢ㔫偀DŽ ᳝200Ͼˈ⚍ܝՓ⫼ⱘᰃϔ㠀⫼Ѣ䘧䏃䖍㓬ֵোⱘড ˄ᇘ˅ᡬᇘܝᴤ᭭ˈ⚍ܝᣛߎϔᴵϡৠⱘ䏃ˈᣛߎ ϔ⾡ᮄⱘѢ䚼ߚᑇ㸵ⱘ㾷䇏㸠ⱘᮍᓣDŽ
040 > 041 STEFANO CANTO
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giulio delvè
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Brainstorm Fotografia tradizionale 140 x 108 cm www.exposito.na.it
Brainstorm Traditional photograph 140 x 108 cm www.exposito.na.it
Opera vincitrice Premio Galleristi categoria Gigawatt
Winner of the gallery directorâ&#x20AC;&#x2122;s committee prize of the Gigawatt category
Il brainstorming è una tecnica per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Il suo risultato principale è in genere produttivo: può consistere in una nuova soluzione del problema, in una lista di idee per un approccio a una soluzione successiva, o in una lista di idee che si trasformeranno nella stesura di un programma per trovare in seguito ď&#x20AC; una soluzione. Il lavoro presentato è una serra artigianale, unâ&#x20AC;&#x2122;installazione costruita con materiali riciclati: ante di bal(GIGAWATT) ăĄ&#x17D;á´&#x192;á&#x2019;&#x17E;ä˝&#x161;ä&#x201C;༪ăŚ&#x2039;á&#x2022;Ťă&#x2014;&#x2122; cone, luci a risparmio energetico, timer e sistema di irrigazione analogico, cartone e una coperta. Dagli anni Trenta ŕťťă&#x203A;Ľäş˘á˛&#x2C6; lâ&#x20AC;&#x2122;industria chimica del petrolio e quella della carta fabbricata Ó´ă&#x2019;łâ&#x153;ťâ &#x203A; col legno degli alberi hanno provocato infinite distruzioni 140 x 108 cm www.exposito.na.it negli ecosistemi mondiali: nel 1937, per esempio, la catena di giornali Hearst stampava su carta fabbricata con legno di á´&#x2026;༹߽gá&#x2013;&#x2039;á&#x2021;¨ŕż&#x2022;1984á&#x2018;&#x2C6;⍳Ѣă&#x2019;&#x2021;â&#x160;śß˝Ë&#x2C6;á&#x2018;&#x160;á&#x2C6;&#x2122;ԣѢă&#x2019;&#x2021;â&#x160;ś alberi attraverso un processo che richiedeva grandi quanß˝Ç&#x201E; titĂ di solventi chimici forniti dalla DuPont. Le due aziende, ŕťťă&#x203A;Ľäş˘á˛&#x2C6;á°&#x192;Ď&#x201D;Ďžă&#x2022;¸Ô§ßŻá&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;ॲâ&#x160;ŠË&#x2C6;Đ&#x17D;âą&#x2DC;á°&#x192;ጤß&#x17D;äŠ&#x153;á&#x2021;? avendo grossi interessi contrapposti alla canapa, diventata Ď&#x201D;ĎžäŻ&#x201A;䚏âą&#x2DC;㞡â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;â&#x160;ŠŕĄ˛Ţ&#x2021;â&#x20AC;Źá&#x203A;&#x2021;â&#x160;ŠÇ&#x201E;ŕťťă&#x203A;Ľäş˘á˛&#x2C6;âą&#x2DC;ă&#x2019;§áľ°ä&#x2014;Žá?&#x152; nel frattempo un concorrente, si coalizzarono e, attraverso á&#x2022;&#x153;áł?áŹ&#x160;â˛&#x17E;Ë&#x2013;áŹ&#x160;â˛&#x17E;೟Ѣŕ§&#x192;Ňšá°&#x192;äŻ&#x201A;䚏âą&#x2DC;Ď&#x201D;ĎžáŽ&#x201E;âą&#x2DC;㞡â&#x20AC;ŤŕĄ˛Ţ&#x2021;â&#x20AC;Ź una campagna proibizionista, trasformarono una fonte di â&#x160;ŠË&#x2C6;ŕ§&#x192;Ňšá°&#x192;Ď&#x201D;ă&#x2039;?ߍἚä&#x2013;ĽĎ&#x;Ď&#x201D;ĎžäŻ&#x201A;䚏âą&#x2DC;㞡â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;â&#x160;ŠŕĄ˛Ţ&#x2021;â&#x20AC;Źá&#x203A;&#x2021; energia rinnovabile, usata come sorgente inesauribile di â&#x160;ŠË&#x2C6;á&#x;Şă&#x2014;&#x2122;ŕ§&#x192;Ňšá°&#x192;Ď&#x201D;ă&#x2039;?߫বá&#x;¤Ď&#x201D;Ďžá&#x17D;šÔ°ä&#x2026;ľßŚă¤?á¸&#x153;ŇšÖ&#x201C; materie prime, in materia per molteplici settori industriali, 乣ৢáĄ&#x2019;ŕ &#x201E;Ď&#x201D;Ϟ㞡â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;â&#x160;ŠŕĄ˛Ţ&#x2021;â&#x20AC;Źá&#x203A;&#x2021;â&#x160;ŠÇ&#x201E;ä&#x2013;ä&#x17E; á&#x2C6;Šâź&#x17D;âą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;á°&#x192; dal tessile alla nautica, passando per lâ&#x20AC;&#x2122;agricoltura come colá &#x;á&#x17D;šä&#x2014;´âą&#x2DC;á&#x2020;&#x160;á&#x2019; á&#x201C;Łâ?˝á&#x2026;¸Ë&#x2C6;Ď&#x201D;Ϟ⍟ಲáŹ&#x160;á´¤áŕ &#x160;Ô°âą&#x2DC;ăş&#x2122; tura di rinnovo. ă&#x2022;&#x201A;Ë&#x2C6;ŕŁ&#x2122;áŁ&#x20AC;Ë&#x2013;ä°&#x2021;ŕ§&#x201E;á&#x2021;ŁäŽźă ŤÇ&#x192;ăĄ&#x2013;ă&#x203A;&#x2018;â&#x2122;&#x192;Ç&#x192;á&#x2026;ŽáŻ&#x160;ŕ°źÇ&#x192;῾ᢳâ&#x2DC;
Brainstorming is a method used to come up with ideas to solve problems. It usually yields productive results: for instance, the solution of oneâ&#x20AC;&#x2122;s problem, the drafting of a list of ideas to attempt to solve it at a later stage, or the drafting of a list of ideas that will in turn lead to the drafting of a plan to later find a solution. The work presented here is a homemade greenhouseâ&#x20AC;&#x201D;an installation made by using recycled materials: the shutters of a balcony, energy-saving lights, an analogical timer and watering system, cardboard and a blanket. Since the 1930s, the chemical and petroleum industry and that for the production of paper from trees have wreaked boundless destruction on ecosystems worldwide. In 1937, for instance, the Hearst newspaper company was printing on paper made from wood which required vast quantities of chemical solvents provided by DuPont. Because of their interests, the two companies opposed the hemp industry, which they perceived as a dangerous competitor. They thus joined forces and through a prohibitionist campaign turned a source of renewable energyâ&#x20AC;&#x201D;that could provide an unlimited supply of resourcesâ&#x20AC;&#x201D;into a material only used in various industrial sectors, such as the textile, nautical and evenâ&#x20AC;&#x201D;as a renewable cropâ&#x20AC;&#x201D;the agricultural sector.
â&#x2018;?ă&#x2039;?ă&#x2019;łÇ&#x192;ă&#x2019;&#x152;áľ&#x201C;੠Ď&#x201D;á´ľâ&#x2021;&#x192;á&#x201E;¤Ç&#x201E;ҢĎ?ŕ¤&#x2022;á&#x2018;&#x2C6;ҡă&#x;&#x2021;Ň&#x17E;Ë&#x2C6;âˇ&#x2021;â&#x160;? ࣪á&#x201E;şá&#x17D;šĎŽŕŠ ᡼᳟ä&#x2014;´ă&#x2019;&#x152;á&#x17D;šĎŽä&#x2014;´á&#x;¤ĎŞâŹ ⍳⠽ԧă&#x2039;?âą&#x2DC;Ďšä&#x17E;Ą â¸&#x2C6;ŕ´ŁË&#x2013;1937 á&#x2018;&#x2C6;Ë&#x2C6;ä&#x152;żáŽ&#x192;âĄ?ᥚώä˛&#x161;ಜŐ&#x201C;⍟᡼᳟ŕ &#x160;Ô°âą&#x2DC;ă&#x2019;&#x152; ŕĽ&#x201E;ᥚË&#x2C6;ă&#x2014; ᡼᳟äł&#x201D;ă˝&#x2022;ă&#x2019;Łä&#x2013;&#x203A;á´°ä&#x2122;şÝ&#x20AC;ŕ§&#x152;ጤկâą&#x2DC;ŕťťä&#x17E;ŁŕŁŞá&#x201E;şâ&#x2019;&#x160; ŕ &#x2013;âą&#x2DC;ŕť&#x2DC;â§&#x161;Ç&#x201E;ä&#x2013;ϸá&#x2020;&#x160;Ý&#x20AC;ŕ§&#x152;಴áľ&#x2022;ŕťťâą&#x2DC;ß˝â˛&#x17E;ă&#x2014; á˘&#x2030;ŕ &#x160;ŕťťĺ&#x2019;?Ë&#x2C6; ৢă&#x2014;&#x2122;á&#x;¤Ń&#x161;ŇŞÓ&#x20AC;ŕĽ&#x2026;ä°˝âą&#x2DC;ă&#x201A;˛Ń?á&#x2021;?á &#x;Ë&#x2C6;ϸá&#x2020;&#x160;Ý&#x20AC;ŕ§&#x152;ă&#x2DC;¨ŕ§&#x153;ä?&#x2039; á´šË&#x2C6;ä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A;Ď&#x201D;ŕ´&#x17D;⣯â&#x161;&#x153;âą&#x2DC;â˝&#x2022;â&#x2020;Śä&#x2013;¤ŕĄźË&#x2C6;á&#x2021;&#x161;㹿⫼԰পĐ&#x;ĎĄá&#x2C6;&#x2018; âą&#x2DC;ă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;ä&#x152;&#x2DC;â&#x2018;¤âą&#x2DC;â&#x20AC;ŤâŤłÝĄâ&#x20AC;Źă&#x203A;&#x2018;â&#x2018;¤ä&#x2022;&#x20AC;ᤜá&#x;¤ŕťŽĎžá&#x17D;šĎŽäš&#x161;ඳ⫼áË&#x2013; Ңă&#x2019;&#x17D;ă&#x2019;&#x203A;ĎŽŕ &#x201E;â?&#x2039;â&#x2039;&#x;ĎŽË&#x2C6;ŕ &#x201E;Ϣ߯áŽ&#x201E;԰⠽ߌă&#x201E;?ŕ§&#x2039;âą&#x2DC;â&#x20AC;ŤÝ°â&#x20AC;ŹĎŽÇ&#x201E;
042 > 043 GIULIO DELVĂ&#x2C6;
ŕťťă&#x203A;Ľäş˘á˛&#x2C6; ŕťťă&#x203A;Ľäş˘á˛&#x2C6; Ó´ă&#x2019;łâ&#x153;ťâ &#x203A; ď&#x20AC; 140 x 108 cm ď&#x20AC; www.exposito.na.it www.exposito.na.it (GIGAWATT) ăĄ&#x17D;á´&#x192;á&#x2019;&#x17E;ä˝&#x161;ä&#x201C;༪ăŚ&#x2039;á&#x2022;Ťă&#x2014;&#x2122; ŕ¤&#x2014;â&#x20AC;Ť( ⪺Ü&#x161;â&#x20AC;ŹMEGAWATT) âŹ?á&#x2019;&#x17E;ä˝&#x161;ä&#x201C;༪ăŚ&#x2039;á&#x2022;Ťă&#x2014;&#x2122; (GIGAWATT) ăĄ&#x17D;á´&#x192;á&#x2019;&#x17E;ä˝&#x161;ä&#x201C;༪ăŚ&#x2039;á&#x2022;Ťă&#x2014;&#x2122; á´&#x2026;༹߽gá&#x2013;&#x2039;á&#x2021;¨ŕż&#x2022;1984á&#x2018;&#x2C6;⍳Ѣă&#x2019;&#x2021;â&#x160;śß˝Ë&#x2C6;á&#x2018;&#x160;á&#x2C6;&#x2122;ԣѢă&#x2019;&#x2021;â&#x160;ś ß˝Ç&#x201E; ŕťťă&#x203A;Ľäş˘á˛&#x2C6; ŕťťă&#x203A;Ľäş˘á˛&#x2C6; ŕťťă&#x203A;Ľäş˘á˛&#x2C6; ŕťťă&#x203A;Ľäş˘á˛&#x2C6;á°&#x192;Ď&#x201D;Ďžă&#x2022;¸Ô§ßŻá&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;ॲâ&#x160;ŠË&#x2C6;Đ&#x17D;âą&#x2DC;á°&#x192;ጤß&#x17D;äŠ&#x153;á&#x2021;? Ó´ă&#x2019;łâ&#x153;ťâ &#x203A; â&#x161;şäŻ&#x2039; ŕťťă&#x203A;Ľäş˘á˛&#x2C6; â&#x161;şäŻ&#x2039; Ď&#x201D;ĎžäŻ&#x201A;䚏âą&#x2DC;㞡â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;â&#x160;ŠŕĄ˛Ţ&#x2021;â&#x20AC;Źá&#x203A;&#x2021;â&#x160;ŠÇ&#x201E;ŕťťă&#x203A;Ľäş˘á˛&#x2C6;âą&#x2DC;ă&#x2019;§áľ°ä&#x2014;Žá?&#x152; 140 x 108Ó´ă&#x2019;łâ&#x153;ťâ &#x203A; cm ăž&#x161;䚼ăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A; 140 x 108 cm www.exposito.na.it á&#x2022;&#x153;áł?áŹ&#x160;â˛&#x17E;Ë&#x2013;áŹ&#x160;â˛&#x17E;೟Ѣŕ§&#x192;Ňšá°&#x192;äŻ&#x201A;䚏âą&#x2DC;Ď&#x201D;ĎžáŽ&#x201E;âą&#x2DC;㞡â&#x20AC;ŤŕĄ˛Ţ&#x2021;â&#x20AC;Ź 3â&#x20AC;&#x2122;,33â&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;&#x2122; www.exposito.na.it â&#x160;ŠË&#x2C6;ŕ§&#x192;Ňšá°&#x192;Ď&#x201D;ă&#x2039;?ߍἚä&#x2013;ĽĎ&#x;Ď&#x201D;ĎžäŻ&#x201A;䚏âą&#x2DC;㞡â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;â&#x160;ŠŕĄ˛Ţ&#x2021;â&#x20AC;Źá&#x203A;&#x2021; á´&#x2026;༹߽gá&#x2013;&#x2039;á&#x2021;¨ŕż&#x2022;1984á&#x2018;&#x2C6;⍳Ѣă&#x2019;&#x2021;â&#x160;śß˝Ë&#x2C6;á&#x2018;&#x160;á&#x2C6;&#x2122;ԣѢă&#x2019;&#x2021;â&#x160;ś â&#x160;ŠË&#x2C6;á&#x;Şă&#x2014;&#x2122;ŕ§&#x192;Ňšá°&#x192;Ď&#x201D;ă&#x2039;?߫বá&#x;¤Ď&#x201D;Ďžá&#x17D;šÔ°ä&#x2026;ľßŚă¤?á¸&#x153;ŇšÖ&#x201C; ĺ &#x20AC;Đ ă&#x201D;ŤgÔŻá&#x2021;¨ŕź&#x203A; 1959 á&#x2018;&#x2C6;ß&#x17D;⍳Ѣá˘?༢á˘? 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mauro folci
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Opera vincitrice Premio Galleristi categoria Megawatt
Winner of the gallery directorâ&#x20AC;&#x2122;s committee prize of the Megawatt category
Il gesticolare tra le mani dellâ&#x20AC;&#x2122;uomo e le zampe del leone allude al concetto di noia profonda cosĂŹ come lâ&#x20AC;&#x2122;ha descritta Heidegger, intuendo unâ&#x20AC;&#x2122;analogia tra lo stordimento ŕ¤&#x2014;â&#x20AC;Ť( ⪺Ü&#x161;â&#x20AC;ŹMEGAWATT) âŹ?á&#x2019;&#x17E;ä˝&#x161;ä&#x201C;༪ăŚ&#x2039;á&#x2022;Ťă&#x2014;&#x2122; dellâ&#x20AC;&#x2122;animale e lo stato dâ&#x20AC;&#x2122;animo della noia, ritenuto dal filo sofo fondamentale per ogni filosofare. Nello stato dâ&#x20AC;&#x2122;animo della noia allâ&#x20AC;&#x2122;uomo si rivela un rapporto con il mondo che è â&#x161;şäŻ&#x2039; vicino a quello dellâ&#x20AC;&#x2122;animale con lâ&#x20AC;&#x2122;ambiente: sostiene il filoăž&#x161;䚼Ë&#x2C6;䪹䴜â&#x153;ťâ &#x203A; sofox 140 tedesco 100 cm che in questo stato dâ&#x20AC;&#x2122;animo vi è un venir meno dellâ&#x20AC;&#x2122;ente in quanto tale, ovvero nella noia profonda lâ&#x20AC;&#x2122;ente si ĺ &#x20AC;Đ ă&#x201D;ŤgÔŻá&#x2021;¨ŕź&#x203A; ritrae, non ha piĂš 1959 nulla á&#x2018;&#x2C6;ß&#x17D;⍳Ѣá˘?༢á˘? Lâ&#x20AC;&#x2122;Aquila) á&#x2018;&#x160; da dirci e ci lascia vuoti. Lâ&#x20AC;&#x2122;ente si riá&#x2C6;&#x2122;ԣѢá˘?༢á˘?Ç&#x201E; trae lasciandoci vuoti, e siamo tenuti in sospeso dal tempo âŹ&#x2039;Ň&#x17D;âą&#x2DC;á &#x;੠âŁ&#x201A;á&#x201E;¤âą&#x2DC;â&#x;žá&#x201E;¤äŻ&#x2C6;âą&#x2DC;á &#x;ŕ˘&#x201C;á&#x2022;&#x2026;á&#x2021;&#x2DC;â?&#x2026;â&#x2030;?âą&#x2DC;â&#x161;şäŻ&#x2039;Ë&#x2C6; perchĂŠ viene meno il suo naturale scorrere secondo lâ&#x20AC;&#x2122;articolazione di passato, presenteâł&#x2C6;ăž?ŕ &#x201E;य़⠽âą&#x2DC;â?&#x2039;â&#x2030; ă&#x2030;?Ô?â&#x161;ş e futuro che non sono altro che â&#x201E;ˇŕ˝&#x2013;â?&#x2039;á&#x2013;&#x2039;á¸?á&#x2021;¨ (Heidegger) la modalitĂ per scandire il ritmo del nostro agire. Il tempo ci äŻ&#x2039;âą&#x2DC;á&#x2013;&#x2014;á&#x161;&#x2122;áŻ&#x160;á &#x201D;ጣä&#x2014;&#x201E;âą&#x2DC;ä&#x2122;ˇá¸&#x2039;Ë&#x2C6;ä&#x2013;ÔĄŕŤ&#x2020;á&#x201E;şá&#x2020;&#x160;ä&#x2026;¸Đ&#x17D;Ý&#x160;á&#x2021;?á &#x201D; incanta e incatena nella sua essenza disarticolata e proprio áł?âą&#x2DC;ŕŤ&#x2020;â§&#x161;἟ă &#x160;ä&#x203A;&#x2018;á°&#x192;áł&#x201D;ŕˇ&#x17D;á´&#x20AC;âą&#x2DC;Ç&#x201E;ŕłźâ&#x161;şäŻ&#x2039;âą&#x2DC;á&#x2013;&#x2014;á&#x161;&#x2122;Đ Ë&#x2C6;Ň&#x17D; in questa condizione di inattivitĂ il tempo ci rinfaccia tutte ϢϪ⏠âą&#x2DC;Ý&#x2021;ă&#x2039;?੠ࡼ⠽ϢâŚ&#x192;ŕš&#x2014;âą&#x2DC;Ý&#x2021;ă&#x2039;?âł&#x152;ä&#x2013;ĽË&#x2013;ä&#x2013;ÔĄá&#x2013;&#x2039;ŕł&#x2018; le possibilitĂ che giacciono inutilizzate. Per questo si può ŕŤ&#x2020;á&#x201E;şá&#x2020;&#x160;ä&#x2026;¸Đ&#x17D;Ë&#x2C6;ŕłźä&#x2013;➥á&#x2013;&#x2014;á&#x161;&#x2122;Ď&#x;Ë&#x2C6;á&#x2026;˛Ô§á´&#x20AC;ä&#x2018;żá&#x2C6;&#x2026;áł?Ď&#x201D;Ďžá&#x201D;&#x2026; ritenere che lo stato dâ&#x20AC;&#x2122;animo della noia esprima al massimo ࣪Ë&#x2C6;á&#x;Şă&#x2014;&#x2122;ä&#x2021;&#x2C6;Ë&#x2C6;ŕłźâ?&#x2026;â&#x2030;?âą&#x2DC;â&#x161;şäŻ&#x2039;Đ Ë&#x2C6;á&#x2026;˛Ô§ä&#x2014;&#x201D;ä&#x2122;&#x201C;Ë&#x2C6;â&#x2030;ľáł?Ó? il concetto di potenza tanto che Heidegger parla addirittura ÔŠă˝&#x2022;á&#x2021;?á&#x;ĽÓ&#x20AC;ä&#x2021;&#x2C6;âą&#x2DC;Ë&#x2C6;ă&#x2019;á&#x;ĽÓ&#x20AC;âŹĎ&#x;ă &#x17D;ă°ŽÇ&#x201E;á&#x2026;˛Ô§ä&#x2014;&#x201D;ä&#x2122;&#x201C;Ë&#x2C6;ă&#x2019; di ultrapotenza.
The gesturing between the manâ&#x20AC;&#x2122;s hands and the lionâ&#x20AC;&#x2122;s paws alludes to the concept of profound boredom as described by Heidegger, intuiting an analogy between the bewilderment of the animal and the state of mind of boredom, which the philosopher believed was fundamental for all philosophising. When manâ&#x20AC;&#x2122;s state of mind is that of boredom, his relationship with the world is close to that of the animal with the environment: the German philosopher maintains that in this state of mind the being as such becomes diminished, that is, in profound boredom the being withdraws, has nothing more to say to us and leaves us empty. The being withdraws, leaving us empty, and we are left suspended out of time because its natural flow according to past, present and future, which are merely the modality we use to punctuate the rhythm of our actions, is diminished. Time enchants and enchains us in its disjointed essence, and it is in precisely this condition of inactivity that time flings in our faces all the possibilities that lie in wait. This is why the state of boredom is believed to be the highest expression of the concept of power, so much so that Heidegger even speaks of ultrapower.
á&#x;ĽÓ&#x20AC;âŹĎ&#x;ă &#x17D;ă°ŽË&#x2C6;á&#x;ĽÓ&#x20AC;ăšżáŻ&#x160;äŻ&#x2C6;á&#x161;&#x20AC;ŕłźŕ¤&#x17E;ă &#x17D;Ë&#x2C6;಴Đ&#x17D;áŻ&#x160;äŻ&#x2C6;ă&#x201D;&#x17D; á&#x2021;ĽŃ&#x161;áŁ?â&#x153;ťä&#x2013;&#x203A;ŕŚ?âż&#x;á&#x2018;Łâą&#x2DC;ä&#x2122;ˇâžĄă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;â&#x152;&#x2022;ä&#x2014;ąË&#x2C6;áŻ&#x160;äŻ&#x2C6;á&#x2021;&#x161;á&#x;ĽÓ&#x20AC;ä&#x2014;&#x2039; á&#x161;ĽÇ&#x192; á´łă&#x201C;ŽŕłźÝ&#x160;ĎĄä&#x2013;˛ä&#x152;&#x192;âą&#x2DC;á´&#x20AC;ä&#x2039;źĐ Ë&#x2C6;á&#x2122;&#x201E;á°&#x192;ŕłźä&#x2013;➥ϥâ&#x152;?य़ á&#x161;&#x2122;á&#x201D;śĎ&#x;Ë&#x2C6;áŻ&#x160;äŻ&#x2C6;ä&#x2039;ˇŕť&#x203A;á&#x;ĽÓ&#x20AC;á&#x2014;&#x2018;ăž&#x161;Ń&#x161;ä&#x2122;ˇŃŻáłžăšżß˝âŤźâą&#x2DC;á´&#x17D; ÓŽÇ&#x201E;಴â&#x201E;¸Ë&#x2C6;ŕ§&#x192;Ňšä&#x2026;¸Đ&#x17D;â&#x161;şäŻ&#x2039;âą&#x2DC;á&#x2013;&#x2014;á&#x161;&#x2122;áł&#x201D;ŕťťâż&#x;á&#x2018;şŕ´&#x201E;㸟ä&#x2013;&#x2019;Ń&#x161; â&#x201D;°ă&#x203A;&#x2018;âą&#x2DC;á˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;Ë&#x2C6;â?&#x2039;á&#x2013;&#x2039;á¸?á&#x2021;¨âŤŽă&#x;&#x2021;âż&#x201E;Đ&#x;Đ&#x17D;ä?&#x2122;â&#x201D;°ă&#x203A;&#x2018;Ç&#x201E;
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044 > 045 MAURO FOLCI
ŕ¤&#x2014;â&#x20AC;Ť( ⪺Ü&#x161;â&#x20AC;ŹMEGAWATT) âŹ?á&#x2019;&#x17E;ä˝&#x161;ä&#x201C;༪ăŚ&#x2039;á&#x2022;Ťă&#x2014;&#x2122; ŕ¤&#x2014;â&#x20AC;Ť( ⪺Ü&#x161;â&#x20AC;ŹMEGAWATT) âŹ?á&#x2019;&#x17E;ä˝&#x161;ä&#x201C;༪ăŚ&#x2039;á&#x2022;Ťă&#x2014;&#x2122; â&#x161;şäŻ&#x2039; â&#x161;şäŻ&#x2039; â&#x161;şäŻ&#x2039; â&#x161;şäŻ&#x2039; ăž&#x161;䚼ăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A; ăž&#x161;䚼ăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A; 3' 33'' 3â&#x20AC;&#x2122;,33â&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;&#x2122; 3â&#x20AC;&#x2122;,33â&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;&#x2122; ŕ¤&#x2014;â&#x20AC;Ť( ⪺Ü&#x161;â&#x20AC;ŹMEGAWATT) âŹ?á&#x2019;&#x17E;ä˝&#x161;ä&#x201C;༪ăŚ&#x2039;á&#x2022;Ťă&#x2014;&#x2122; ĺ &#x20AC;Đ ă&#x201D;ŤgÔŻá&#x2021;¨ŕź&#x203A; 1959 ĺ &#x20AC;Đ ă&#x201D;ŤgÔŻá&#x2021;¨ŕź&#x203A; 1959 á&#x2018;&#x2C6;ß&#x17D;⍳Ѣá˘?༢á˘? Lâ&#x20AC;&#x2122;Aquila) á&#x2018;&#x160; á&#x2018;&#x2C6;ß&#x17D;⍳Ѣá˘?༢á˘? Lâ&#x20AC;&#x2122;Aquila) á&#x2018;&#x160; ŕ¤&#x2014;â&#x20AC;Ť( ⪺Ü&#x161;â&#x20AC;ŹMEGAWATT) âŹ?á&#x2019;&#x17E;ä˝&#x161;ä&#x201C;༪ăŚ&#x2039;á&#x2022;Ťă&#x2014;&#x2122; á&#x2C6;&#x2122;ԣѢá˘?༢á˘?Ç&#x201E; á&#x2C6;&#x2122;ԣѢá˘?༢á˘?Ç&#x201E; â&#x161;şäŻ&#x2039; âŹ&#x2039;Ň&#x17D;âą&#x2DC;á &#x;੠âŁ&#x201A;á&#x201E;¤âą&#x2DC;â&#x;žá&#x201E;¤äŻ&#x2C6;âą&#x2DC;á &#x;ŕ˘&#x201C;á&#x2022;&#x2026;á&#x2021;&#x2DC;â?&#x2026;â&#x2030;?âą&#x2DC;â&#x161;şäŻ&#x2039;Ë&#x2C6; â&#x161;şäŻ&#x2039; âŹ&#x2039;Ň&#x17D;âą&#x2DC;á &#x;੠âŁ&#x201A;á&#x201E;¤âą&#x2DC;â&#x;žá&#x201E;¤äŻ&#x2C6;âą&#x2DC;á &#x;ŕ˘&#x201C;á&#x2022;&#x2026;á&#x2021;&#x2DC;â?&#x2026;â&#x2030;?âą&#x2DC;â&#x161;şäŻ&#x2039;Ë&#x2C6; â&#x161;şäŻ&#x2039; ăž&#x161;䚼ăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A; â&#x201E;ˇŕ˝&#x2013;â?&#x2039;á&#x2013;&#x2039;á¸?á&#x2021;¨ (Heidegger) âł&#x2C6;ăž?ŕ &#x201E;य़⠽âą&#x2DC;â?&#x2039;â&#x2030; ă&#x2030;?Ô?â&#x161;ş â&#x201E;ˇŕ˝&#x2013;â?&#x2039;á&#x2013;&#x2039;á¸?á&#x2021;¨ (Heidegger) âł&#x2C6;ăž?ŕ &#x201E;य़⠽âą&#x2DC;â?&#x2039;â&#x2030; ă&#x2030;?Ô?â&#x161;ş ăž&#x161;䚼Ë&#x2C6;䪹䴜â&#x153;ťâ &#x203A; 3â&#x20AC;&#x2122;,33â&#x20AC;&#x2122;â&#x20AC;&#x2122; äŻ&#x2039;âą&#x2DC;á&#x2013;&#x2014;á&#x161;&#x2122;áŻ&#x160;á &#x201D;ጣä&#x2014;&#x201E;âą&#x2DC;ä&#x2122;ˇá¸&#x2039;Ë&#x2C6;ä&#x2013;ÔĄŕŤ&#x2020;á&#x201E;şá&#x2020;&#x160;ä&#x2026;¸Đ&#x17D;Ý&#x160;á&#x2021;?á &#x201D; äŻ&#x2039;âą&#x2DC;á&#x2013;&#x2014;á&#x161;&#x2122;áŻ&#x160;á &#x201D;ጣä&#x2014;&#x201E;âą&#x2DC;ä&#x2122;ˇá¸&#x2039;Ë&#x2C6;ä&#x2013;ÔĄŕŤ&#x2020;á&#x201E;şá&#x2020;&#x160;ä&#x2026;¸Đ&#x17D;Ý&#x160;á&#x2021;?á &#x201D; 100 x 140 cm áł?âą&#x2DC;ŕŤ&#x2020;â§&#x161;἟ă &#x160;ä&#x203A;&#x2018;á°&#x192;áł&#x201D;ŕˇ&#x17D;á´&#x20AC;âą&#x2DC;Ç&#x201E;ŕłźâ&#x161;şäŻ&#x2039;âą&#x2DC;á&#x2013;&#x2014;á&#x161;&#x2122;Đ Ë&#x2C6;Ň&#x17D; áł?âą&#x2DC;ŕŤ&#x2020;â§&#x161;἟ă &#x160;ä&#x203A;&#x2018;á°&#x192;áł&#x201D;ŕˇ&#x17D;á´&#x20AC;âą&#x2DC;Ç&#x201E;ŕłźâ&#x161;şäŻ&#x2039;âą&#x2DC;á&#x2013;&#x2014;á&#x161;&#x2122;Đ Ë&#x2C6;Ň&#x17D; ĺ &#x20AC;Đ ă&#x201D;ŤgÔŻá&#x2021;¨ŕź&#x203A; 1959 á&#x2018;&#x2C6;ß&#x17D;⍳Ѣá˘?༢á˘? 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Alberto Garutti
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˄Alberto Garutti˅ Garutti ˅
Temporali computer generated graphic, stampa digitale 243 x 189 cm
Temporali computer generated graphic, digital print 243 x 189 cm
Opera vincitrice categoria Terawatt
Winner of the Terawatt category
˄⪺ܚTERAWATT˅ϔㄝ༪ Le luci del lampadario vibreranno quando in Italia cadrà un
The lights of this chandelier will flicker when a lightning bolt will strike anywhere in Italy during a storm, revealing how art is capable of relating to the sky, with its sudden and unexpected changes, by gazing at nature with amazed and moved eyes. The artwork, a tool “sensitive” to outside changes, becomes a witness to the mutual relation between art and nature. It consists in the connection of a large luminous object to the Italian Electrotechnical Research Centre (CESI), which monitors lightning strikes across the country. In reaction to this phenomenon, the lights will switch on at their maximum power and then gradually fade out. The exhibition site will act as the gathering point for the sky. The chandeliers are comprised of hundreds of lamps, set up on circular aluminum supports. Their aesthetics derive from their technical and functional components alone. Aside from the lamps, what will be visible will be the cables and electric circuits regulating their brightness. The whole installation will be operating through photovoltaic panels, enabling any spare energy to re-enter the distribution network. In the area where the work is installed the computer linked to the CESI will be visible: as soon as a lightning bolt strikes, an electronic device will activate the lights. A map of Italy on the screen will show the place where the lightning bolt has struck, thus enabling viewers to follow the process of the work. The project presented here is an integral part of the work itself and consists of a digital print measuring 243 x 189 cm.
fulmine, sottolineando come l’arte sia in grado di rapportar-
si con il mondo del cielo, coi suoi mutamenti improvvisi e
ᲈ亢䲼 inattesi, guardando alla natura con occhio meravigliato ed 䅵ㅫᴎ⫳៤ˈڣ᭄ⷕॄࠋ emozionato. L’opera, strumento “sensibile” ai mutamen243 x 189 cm
ti esterni, testimone del mutuo rapporto tra arte e natura, consiste nel collegare un grande oggetto luminoso al Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (CESI) che monitora la 䰓ᇨ䋱ᇨᠬgࡴ剕㩖1848ᑈߎ⫳Ѣ㦅⾥ⳕࡴᇨ↨Ѯ caduta di fulmini sul ⦄ሙԣѢ㉇݄DŽ territorio nazionale. In concomitanza ⡍䬛 (Galbiate - Lecco), con questo fenomeno le luci si illumineranno con la massiᔧᛣ߽๗ݙ᳝ϔ䘧䮾⬉ߦ䖛ᯊˈ䖭ⲣ♃ⱘ֓ܝ Ӯ乸ࡼ䍋ᴹˈકᔎ䇗њ㡎ᴃৃҹ㾺ঞϞϪ⬠ˈ ma intensità per poi decrescere lentamente. Il luogo esposi㾺ঞᅗさབ݊ᴹⱘᛣব࣪ˈҹ༛▔ࡼⱘⳂܝ tivo si farà punto di raccolta del cielo. I lampadari sono costi⊼㾚㞾✊DŽ䖭ӊકᇍ⬠ব᳝࣪ᬣᛳডᑨˈᰃ㡎 tuiti da centinaia di lampade allineate su supporti circolari ᴃ㞾✊Ⳍ䖲݇㋏ⱘϔϾ㾕䆕ˈકЎϔϾ䖲ᛣ di alluminio, la cui estetica è caratterizzata dalle sole parti ߽⬉ᄤᡔᴃᅲ偠Ёᖗ (CESI)alle ⱘൟথܝ⠽ԧˈৃҹ tecniche e funzionali. Oltre lampade saranno visibili ⲥ⌟ܼഄඳ㣗ೈ⬉ⱘݙ䮾䳋号DŽԈ䱣䖭Ͼ㞾✊⦄ i cavi e i circuiti elettronici per la gestione della variazione 䈵ⱘথ⫳ˈܝᴳ偸҂ˈ✊ৢ⏤⏤ᱫএDŽথܝ໘ᰃ luminosa. Tutto l’impianto funzionerà grazie a pannelli fotoぎⱘᬊ⚍ˈ♃⬅ᥦ߫䪱ࠊᔶᬃᶊϞⱘ᭄ⱒ voltaici con possibilità di restituzione di energia in esubero ⲣ♃ᵘ៤ˈ݊㕢ᄺᛣН⣀ҹ⾥ᄺᗻࡳ㛑ⱘ⡍⚍ᴹ alla rete. Dove l’opera verrà installata sarà visibile il compuԧ⦄DŽ䰸њ♃Пˈ䖬ৃҹⳟࠄ⬉㒓ঞ䇗㡖♃ܝব ter collegato con il CESI: nel momento in cui il fulmine cadrà ࣪ⱘ⬉䏃DŽᭈϾ䆒ձ䴴ৃᇚ࠽ԭ㛑䞣ಲ䗕ࠄ㔥㒰 un dispositivo attiverà la variazione di luce delle lampade. Ёⱘܝӣᵓ䖤䕀DŽકᅝ㺙ⱘഄᮍᇚৃҹⳟࠄϢ Sul monitor una mappa dell’Italia evidenzierà il luogo in cui ᛣ߽⬉ᄤᡔᴃᅲ偠ЁᖗⳌ䖲ⱘ䅵ㅫᴎ˖䮾⬉ᯊˈ il fulmine sarà caduto, dando la possibilità agli spettatori ϔϾ㺙㕂ࠍ䙷䯈ਃࡼ♃ⱘܝব࣪ˈሣᐩϞˈϔᐙᛣ di seguire il processo dell’opera. Il progetto qui presentato ߽ഄৃҹᰒ⼎䮾⬉㺁ߏⱘഄᮍˈখ㾖㗙Ӏৃҹ è parte integrante dell’opera ed è costituito da una stampa 䎳䏾કⱘᎹᑣDŽℸሩߎⱘᰃકⱘ㒘៤䚼 digitale di cm 243x189.x 189cmⱘ᭄ⷕॄࠋકDŽ ߚˈЎϔᐙሎᇌᰃ243
046 > 047 ALBERTO GARRUTTI
ᲈ亢䲼 ᲈ亢䲼 䅵ㅫᴎ⫳៤ˈڣ᭄ⷕॄࠋ 243 x 189 cm ˄⪺ܚTERAWATT˅ϔㄝ༪ ( ⪺ܚTERAWATT) ϔㄝ༪ 䰓ᇨ䋱ᇨᠬgࡴ剕㩖1848ᑈߎ⫳Ѣ㦅⾥ⳕࡴᇨ↨Ѯ ⡍䬛 (Galbiate - Lecco), ⦄ሙԣѢ㉇݄DŽ ᲈ亢䲼 ᔧᛣ߽๗ݙ᳝ϔ䘧䮾⬉ߦ䖛ᯊˈ䖭ⲣ♃ⱘ֓ܝ ᲈ亢䲼 ᲈ亢䲼 䅵ㅫᴎ⫳៤ˈڣ᭄ⷕॄࠋ Ӯ乸ࡼ䍋ᴹˈકᔎ䇗њ㡎ᴃৃҹ㾺ঞϞϪ⬠ˈ 䅵ㅫᴎ⫳៤ˈڣ᭄ⷕॄࠋ 243 x 189 cm 㾺ঞᅗさབ݊ᴹⱘᛣব࣪ˈҹ༛▔ࡼⱘⳂܝ 243 x 189 cm ⊼㾚㞾✊DŽ䖭ӊકᇍ⬠ব᳝࣪ᬣᛳডᑨˈᰃ㡎 䰓ᇨ䋱ᇨᠬgࡴ剕㩖1848ᑈߎ⫳Ѣ㦅⾥ⳕࡴᇨ↨Ѯ ᴃ㞾✊Ⳍ䖲݇㋏ⱘϔϾ㾕䆕ˈકЎϔϾ䖲ᛣ 䰓ᇨ䋱ᇨᠬgࡴ剕㩖1848ᑈߎ⫳Ѣ㦅⾥ⳕࡴᇨ↨Ѯ ⡍䬛 (Galbiate - Lecco), ⦄ሙԣѢ㉇݄DŽ ߽⬉ᄤᡔᴃᅲ偠Ёᖗ (CESI) ⱘൟথܝ⠽ԧˈৃҹ ⡍䬛 (Galbiate - Lecco), ⦄ሙԣѢ㉇݄DŽ ᔧᛣ߽๗ݙ᳝ϔ䘧䮾⬉ߦ䖛ᯊˈ䖭ⲣ♃ⱘ֓ܝ ⲥ⌟ܼഄඳ㣗ೈ⬉ⱘݙ䮾䳋号DŽԈ䱣䖭Ͼ㞾✊⦄ ᔧᛣ߽๗ݙ᳝ϔ䘧䮾⬉ߦ䖛ᯊˈ䖭ⲣ♃ⱘ֓ܝ Ӯ乸ࡼ䍋ᴹˈકᔎ䇗њ㡎ᴃৃҹ㾺ঞϞϪ⬠ˈ 䈵ⱘথ⫳ˈܝᴳ偸҂ˈ✊ৢ⏤⏤ᱫএDŽথܝ໘ᰃ Ӯ乸ࡼ䍋ᴹˈકᔎ䇗њ㡎ᴃৃҹ㾺ঞϞϪ⬠ˈ 㾺ঞᅗさབ݊ᴹⱘᛣব࣪ˈҹ༛▔ࡼⱘⳂܝ ぎⱘᬊ⚍ˈ♃⬅ᥦ߫䪱ࠊᔶᬃᶊϞⱘ᭄ⱒ 㾺ঞᅗさབ݊ᴹⱘᛣব࣪ˈҹ༛▔ࡼⱘⳂܝ ⊼㾚㞾✊DŽ䖭ӊકᇍ⬠ব᳝࣪ᬣᛳডᑨˈᰃ㡎 ⲣ♃ᵘ៤ˈ݊㕢ᄺᛣН⣀ҹ⾥ᄺᗻࡳ㛑ⱘ⡍⚍ᴹ ⊼㾚㞾✊DŽ䖭ӊકᇍ⬠ব᳝࣪ᬣᛳডᑨˈᰃ㡎 ᴃ㞾✊Ⳍ䖲݇㋏ⱘϔϾ㾕䆕ˈકЎϔϾ䖲ᛣ ԧ⦄DŽ䰸њ♃Пˈ䖬ৃҹⳟࠄ⬉㒓ঞ䇗㡖♃ܝব ᴃ㞾✊Ⳍ䖲݇㋏ⱘϔϾ㾕䆕ˈકЎϔϾ䖲ᛣ ߽⬉ᄤᡔᴃᅲ偠Ёᖗ (CESI) ⱘൟথܝ⠽ԧˈৃҹ ࣪ⱘ⬉䏃DŽᭈϾ䆒ձ䴴ৃᇚ࠽ԭ㛑䞣ಲ䗕ࠄ㔥㒰 ߽⬉ᄤᡔᴃᅲ偠Ёᖗ (CESI) ⱘൟথܝ⠽ԧˈৃҹ ⲥ⌟ܼഄඳ㣗ೈ⬉ⱘݙ䮾䳋号DŽԈ䱣䖭Ͼ㞾✊⦄ Ёⱘܝӣᵓ䖤䕀DŽકᅝ㺙ⱘഄᮍᇚৃҹⳟࠄϢ ⲥ⌟ܼഄඳ㣗ೈ⬉ⱘݙ䮾䳋号DŽԈ䱣䖭Ͼ㞾✊⦄ 䈵ⱘথ⫳ˈܝᴳ偸҂ˈ✊ৢ⏤⏤ᱫএDŽথܝ໘ᰃ ᛣ߽⬉ᄤᡔᴃᅲ偠ЁᖗⳌ䖲ⱘ䅵ㅫᴎ˖䮾⬉ᯊˈ 䈵ⱘথ⫳ˈܝᴳ偸҂ˈ✊ৢ⏤⏤ᱫএDŽথܝ໘ᰃ ぎⱘᬊ⚍ˈ♃⬅ᥦ߫䪱ࠊᔶᬃᶊϞⱘ᭄ⱒ ϔϾ㺙㕂ࠍ䙷䯈ਃࡼ♃ⱘܝব࣪ˈሣᐩϞˈϔᐙᛣ ぎⱘᬊ⚍ˈ♃⬅ᥦ߫䪱ࠊᔶᬃᶊϞⱘ᭄ⱒ ⲣ♃ᵘ៤ˈ݊㕢ᄺᛣН⣀ҹ⾥ᄺᗻࡳ㛑ⱘ⡍⚍ᴹ ߽ഄৃҹᰒ⼎䮾⬉㺁ߏⱘഄᮍˈখ㾖㗙Ӏৃҹ ⲣ♃ᵘ៤ˈ݊㕢ᄺᛣН⣀ҹ⾥ᄺᗻࡳ㛑ⱘ⡍⚍ᴹ ԧ⦄DŽ䰸њ♃Пˈ䖬ৃҹⳟࠄ⬉㒓ঞ䇗㡖♃ܝব 䎳䏾કⱘᎹᑣDŽℸሩߎⱘᰃકⱘ㒘៤䚼 ԧ⦄DŽ䰸њ♃Пˈ䖬ৃҹⳟࠄ⬉㒓ঞ䇗㡖♃ܝব ࣪ⱘ⬉䏃DŽᭈϾ䆒ձ䴴ৃᇚ࠽ԭ㛑䞣ಲ䗕ࠄ㔥㒰 ߚˈЎϔᐙሎᇌᰃ243 x 189cmⱘ᭄ⷕॄࠋકDŽ ࣪ⱘ⬉䏃DŽᭈϾ䆒ձ䴴ৃᇚ࠽ԭ㛑䞣ಲ䗕ࠄ㔥㒰 Ёⱘܝӣᵓ䖤䕀DŽકᅝ㺙ⱘഄᮍᇚৃҹⳟࠄϢ Ёⱘܝӣᵓ䖤䕀DŽકᅝ㺙ⱘഄᮍᇚৃҹⳟࠄϢ ᛣ߽⬉ᄤᡔᴃᅲ偠ЁᖗⳌ䖲ⱘ䅵ㅫᴎ˖䮾⬉ᯊˈ ᛣ߽⬉ᄤᡔᴃᅲ偠ЁᖗⳌ䖲ⱘ䅵ㅫᴎ˖䮾⬉ᯊˈ ϔϾ㺙㕂ࠍ䙷䯈ਃࡼ♃ⱘܝব࣪ˈሣᐩϞˈϔᐙᛣ ϔϾ㺙㕂ࠍ䙷䯈ਃࡼ♃ⱘܝব࣪ˈሣᐩϞˈϔᐙᛣ ߽ഄৃҹᰒ⼎䮾⬉㺁ߏⱘഄᮍˈখ㾖㗙Ӏৃҹ 䎳䏾કⱘᎹᑣDŽℸሩߎⱘᰃકⱘ㒘៤䚼 ߽ഄৃҹᰒ⼎䮾⬉㺁ߏⱘഄᮍˈখ㾖㗙Ӏৃҹ 䎳䏾કⱘᎹᑣDŽℸሩߎⱘᰃકⱘ㒘៤䚼 ߚˈЎϔᐙሎᇌᰃ243 x 189cmⱘ᭄ⷕॄࠋકDŽ ߚˈЎϔᐙሎᇌᰃ243 x 189cmⱘ᭄ⷕॄࠋકDŽ
㉇㒇g ㉇㒇gજḥ ˄0HHQD +DVDQ˅ HQD +DVDQ˅
㉇㒇g ㉇㒇 ㉇㒇g ㉇㒇g gજḥ જḥ
˄ ˄00HHHQD +DVDQ˅ HQD +DVDQ HQD +DVDQ˅ HQD +DVDQ˅ ˅
MEENA HASAN
㉇㒇g ㉇㒇gજḥ
Xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx Xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx (categoria (categoria ee posizione posizione da da tradurre) tradurre)
˄0HHQD +DVDQ˅ HQD +DVDQ˅ Landscape #1 Inchiostro su carta 61 x 188 cm www.meenahasan.blogspot.com
Landscape #1 Ink on paper 61 x 188 cm www.meenahasan.blogspot.com
Terza classificata categoria Connectivity
Third prize of the Connectivity category
That of drawing is an ancient tradition—a simple and accesQuella del disegno è una tradizione antica, una pratica semXxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx (categoria e posizione da tradurre) sible practice. In my work I use this universal medium to test plice e accessibile. Nel mio lavoro utilizzo questo mezzo the boundaries of tradition. universale per testare i confini della tradizione. La mia opera My work challenges cultural stereotypes by visually rendesfida gli stereotipi culturali mediante una resa visiva del rap᱃㾖1ো ring the contradictions of nationality, heritage and the act of porto contraddittorio tra la nazionalità, l’eredità culturale e 㒌Ϟ∈⬏ identifying simultaneously with separate, disparate sociel’atto di identificarsi simultaneamente con mondi disparati. 61 x 188 cm ties. I use traditional patterns of South Asia to connect to and Utilizzo motivi tradizionali dell’Asia meridionale per collewww.meenahasan.blogspot.com deepen my own sense of these parts of me. I also use the gare e approfondire la mia percezione di quelle parti di me Western techniques of creating form as a way of acknowledstessa. Al tempo stesso uso anche le tecniche occidentali ging my upbringing and training in the United States. di creazione della forma riconoscendo in tal modo di esse㉇㒇gજḥ 1987 ᑈ⫳Ѣ㒑㑺ˈᑊ㒑㑺⫳⌏DŽ The textiles of South Asia are now a popular part of America’s re stata allevata ed educata negli Stati Uniti. I tessuti pro㒬⬏ᰃϔϾস㗕ⱘӴ㒳ˈ᪡ㅔऩ㗠ᯧ㾷DŽ៥ⱘ market similar to the way that products and trends from the venienti dall’Asia meridionale sono oggi parte del mercato ߯Ёˈ៥Փ⫼䖭ϾϪ⬠ᗻⱘᎹҹᇱ䆩䎼䍞Ӵ㒳 U.S. have penetrated the East. Exchanges between the East americano, quanto le mode e i prodotti “made in USA” lo sono ⭚⬠DŽ៥ⱘકᣥ᭛࣪㗕༫ˈ䗮䖛⫼㾚㾝ᬜᵰԧ and West reveal how oceans are not impenetrable margins. del mondo orientale. Gli scambi tra Est e Ovest dimostrano ⦄⇥ᮣᗻǃ᭛࣪䘫ѻৠᯊᅠܼϡৠⱘϪ⬠⹂ᅮ Instead, the boundaries between continents and humanity che gli oceani non sono frontiere insuperabili. Al contrario, i 䑿ӑⱘⳒ݇㋏DŽ៥Փ⫼फѮⱘӴ㒳Џ乬ҹ䖲 are increasingly fluid. In the same manner in which the world confini tra i continenti e i popoli sono sempre più fluidi. Così ⏅ܹᛳফ៥㞾䑿ⱘ䙷ѯ䚼ߚ˗ৠᯊ៥гՓ⫼㽓ᮍ is changing to embrace multiplicity and mutability, my relacome il mondo d’oggi si modifica per abbracciare i concetti tionships to diverse cultures are in a constant flux, unstable di molteplicità e mutevolezza, i miei rapporti con le culture ᔶᓣϞⱘ߯ᡔᎻˈҹℸᰒ⼎㞾Ꮕᰃ㕢៤䭓 and indefinable. I intend for my work to reflect this chaos. diverse sono in continuo divenire, in un flusso instabile e inফࠄⱘݏDŽᴹ㞾फѮⱘᏗ᭭Ā㕢ࠊ䗴āⱘ᳡ For my collage Landscape #1 I have used hand-crafted block definibile. L’obiettivo delle mie opere è di riflettere tale caos. 㺙䆒䅵ঞѻકҞгሲѢ㕢ᏖഎDŽ៥ϰᮍϪ printed paper I found in Bangladesh. With this work I have Nel collage “Landscape #1” ho usato carta a stampo fatta ⬠ˈϰ㽓ᮍⱘѸ⌕ᰒ⼎ˈᑇ⋟ϡᰃϡৃ䘒䍞ⱘ⭚ sought to create a landscape of motifs, including hybrids a mano, trovata in Bangladesh. In questo pezzo ho voluto ⬠ˈⳌড䰚ഄҎ⇥䯈ⱘ⬠㒓䍞ᴹ䍞ϡᅮˈབৠ made from animals—both western and eastern—and femacreare un paesaggio di motivi, utilizzando ibridi di animali ҞⱘϪ⬠Ўњ㒇䞡ᗻবᗻ㾖ᗉ㗠ᬍব le figures, in order to the describe the complexity of identity. provenienti da Est e Ovest insieme alla figura femminile, per ⴔDŽ៥Ϣϡৠ᭛࣪ⱘ݇㋏ϡᮁѻ⫳ˈ≵᳝ᅮⱘ⌕ Meena Hasan descrivere la complessità dell’identità. ˈϡৃᅮНDŽ៥ⱘ߯Ⳃᷛህᰃᗱ㗗䖭⾡⏋хDŽ Meena Hasan ᣐ䌈કĀ᱃㾖 1 োāЁˈ៥⫼ⱘᰃᄳࡴᢝᡒ ࠄⱘ䗴ॄࠋ㒌DŽ䖭ӊકЁˈ៥ᛇ߯䗴ϔϾ Џ乬亢᱃ˈ⫼ϰ㽓ᮍⱘࡼ⠽⏋⾡ཇᗻᔶ䈵ᴹ㸼⦄ 䑿ӑⱘᴖᗻDŽ
048 > 049 MEENA HASAN
᱃㾖1ো ᱃㾖 ᱃㾖1ো ো ᱃㾖 ো 㒌Ϟ∈⬏ 㒌Ϟ∈⬏ Xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx (categoria e posizione da tradurre) 61 x 188 cm 61 x 188 cm www.meenahasan.blogspot.com www.meenahasan.blogspot.com www.meenahasan.blogspot.com
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IsolaNorzi - Fall Fotografia digitale 126 x 100 cm www.isolanorzi.com
IsolaNorzi - Fall Digital photograph 126 x 100 cm www.isolanorzi.com
Secondi classificati categoria Connectivity
Second prize of the Connectivity category
Matteo Norzi, in collaborazione con Hilario Isola, si dedica allo sviluppo di vari modi espressivi attraverso la scultura. I due artisti esplorano svariati campi della rappresentazione, ad esempio la distorsione della luce sui siti espositivi o la manipolazione semantica di oggetti di uso comune. Intendono comporre installazioni che raccontino le tracce 䖲䗮 (CONNECTIVITY) Ѡㄝ༪ lasciate dall’uomo dietro di sé, in un’indagine condotta con intenzioni spirituali che amplia sempre più la visuale. Due Ӟ㋶ᢝ䇎ᇨ⾟ punti di vista tendono a trasformare l’opera in una cronaca ᭄ⷕ✻⠛ evocativa in cui sia la presenza che l’assenza ridefinisco126 x 100 cm no gli spazi. La riscoperta dei desideri istintivi dimenticati www.isolanorzi.com e l’aspirazione a fuggire dall’artificiale si esprimono in una natura dialettica. Eppure convive con la ձᢝ䞠༹gӞ㋶ᢝ (Hilarioquesta Isola) ambiguità 偀⡍༹g䇎ᇨ natura Norzi) 1976ᑈ⫳Ѣ䛑♉ˈѠҎഛሙԣѢ㒑㑺DŽ effimera dell’essere umano e con le ineluttabili al(Matteo terazioni del nostro habitat. “Erosione del tempo” e “addo偀⡍༹g䇎ᇨϢձᢝ䞠༹gӞ㋶ᢝড়㟈Ѣ䗮 䖛䗴ൟ㡎ᴃথሩϡৠⱘ㡎ᴃ㸼䖒ᮍᓣDŽϸԡ㡎ᴃᆊ mesticamento dello spazio” sono i termini concettuali e gli ϡৠⱘ㸼⦄乚ඳ㋶ˈ՟བˈⳈሩഎሩ⼎ܝ strumenti formali che gli artisti utilizzano per indurre l’osserⱘᡁ᳆⦄䈵ˈ㗙ᇍ᮹ᐌ⠽ક䖯㸠䇁НϞⱘ໘⧚DŽ vatore a una riflessione più ampia sull’intrusione, la destinaҪӀⱘᛣᰃ߯㛑ভ䗄Ҏ㉏䘫⬭䑿ৢⱘ⮩䗍 zione e l’intenzione. ⱘકˈ߯䖯㸠⏅ࠏⱘǃ “Fall” è un’opera autogenerata. Nonϡᮁᠽ㾚䞢ⱘ㊒ ha inizio né fine. Ma è ⼲ᛣⱘおЁDŽϸϾ㾚⚍䆩ᇚક䕀ᤶ៤ϔϾ anche un lavoro sulla fragilità, sulla vita e la decadenza. ಲᖚᗻⱘĀᇐāˈĀᇐāЁˈĀāϢĀϡ L’obiettivo è condurre a una riflessione sul genere umano ā݅ৠЎぎ䯈ᅮНDŽᏆ䘫ᖬњⱘᴀ㛑ᜓᳯⱘথ⦄ e la natura, fra transitività e circolarità, esprimere un senso 䗗⾏Ҏ䗴๗ഄⱘ␈ᳯϔϾ䕽䆕ⱘ㞾✊Ё㹿㸼䖒 di ineluttabile autodistruzione. L’autunno forzato di un semߎᴹDŽ✊㗠䖭⾡ϡᯢ⹂ᗻԈ䱣ⴔҎ㉏ⷁ᱖ⱘ㞾✊⫳ preverde come la caduta dal Giardino dell’Eden.
Matteo Norzi, in collaboration with Hilario Isola, works on the development of various modes of expression through sculpture. The two artists have explored different fields of representation, including the distortion of light on exhibition sites and the semantic manipulation of everyday objects. With their work they seek to create installations that reflect the traces of man, pursuing this goal through spiritually-driven research with an increasingly broad focus. Two points of view tend to transform the artists’ work into an evocative narrative in which both the presence and absence of things contribute to redefine space. The rediscovery of forgotten instinctual desires and an aspiration to flee from what is artificial are here dialectically expressed. Still, this ambiguity coexists with the transient nature of human beings and the ineluctable changes made to our habitat. “Erosion of time” and “domestication of space” are two conceptual expressions and formal tools which the artists use to lead viewers towards a broader reflection upon the themes of intrusion, destination and intention. “Fall” is a self-engendered work. It has neither start nor finish. But it is also a work on fragility, life and decadence. Its aim is to foster a reflection upon the human race and nature—transitivity and circularity—and to express an idea of ineluctable self-destruction. The forced autumn of an evergreen as a symbol for the fall from the Garden of Eden.
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050 > 051 MATTEO NORZI AND HILARIO ISOLA
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㉇߃㦅g ㉇߃㦅g᳐ሐ (MICHELE MANZINI) (MICHELE MANZINI)
㉇߃㦅g ㉇߃㦅g᳐ሐ (MICHELE MANZINI)
michele manzini ㉇߃㦅g ㉇߃㦅g᳐ሐ (MICHELE MANZINI) Untitled(#87) Fotografia tradizionale 67 x 85 cm
Untitled(#87) Traditional photograph 67 x 85 cm
᮴乬(87ো) ᮴乬(87 87ো ᮴乬 87 ো) Ӵ㒳✻⠛ˈ䫊Ⲥ⋫ॄ 67 x 85 cm
Opera vincitrice Premio Online
Winner of the On Line category
LE FIGURE DEL PAESAGGIO
LANDSCAPE FIGURES 1. The end of dialectic can be interpreted as the end of a philosophical thought that was still capable of treating polemos together with logos. This has led to the development of conciliatory philosophies such as “hermeneutics”, “deconstructionism” and “weak thought”. Philosophies have also emerged which lay stress on conflict, while depriving it of all justification. In other words, what we have now is either logos without polemos or polemos without logos. 2. Houses and places can be built, but only where the horizon coincides with that of inert things can one experience the passion for possession or a conciliatory vision alone. 3. Deriving pleasure from an image is an important moment in one’s experiencing of reality, yet the limits of this can only be overcome through the conflictual dimension of a figure. Figures represent the progression of a “different thought”— one that passes through literary “images” and concepts and combines two “half truths”: the abstraction of concepts and the power of myths, analogies and images. 4. I craft figures. Figures are attempts at creating forms, which I like to contrast with the appeal of images: for while the latter are charged with truth, they vanish without ever changing into knowledge. The figures I craft contain polemos within them, in the sense that they engage with instability, conflict and alterity without every dissolving or resolving them. This logos advances, charged with unresolved tensions. Its horizon is full of endless possible forms and open—like the destiny of the tragic hero— to the “many forms the divine takes on.” Michele Manzini
㒓 (ONLINE) 㦋ᕫ㗙 ᮴乬(87ো) Ӵ㒳✻⠛ˈ䫊Ⲥ⋫ॄ 1967ᑈߎ⫳Ѣ㓈㔫㒇ˈᑊሙԣѢ㓈㔫㒇 67 x 85 cm 亢᱃䗴ᔶ 1. ϔϾ䕽䆕⊩ⱘ㒜㒧ৃ⧚㾷ЎϔϾ᳒㒣㛑ᇚ⏋≠ 㒓 (ONLINE) 㦋ᕫ㗙 ᅛᅭ⊩߭㘨㋏ϔ䍋ⱘᄺᗱᛇⱘ㒜㒧DŽҢ䖭Ͼ 㒜㒧Ёѻ⫳ߎϔѯ⏽⌒ᄺˈབᇍ䆱ሖ䴶Ϟ㾷 1967ᑈߎ⫳Ѣ㓈㔫㒇ˈᑊሙԣѢ㓈㔫㒇 ކއさⱘ䆴䞞ᄺǃߚ㾷ކさⱘ㾷ᵘ⌒ᄺˈ㗙 亢᱃䗴ᔶ Փކさⶀ䯈⍜༅ⱘ䕃ᔅ⌒ᗱᛇDŽгѻ⫳њ༌ᓴކ 1. ϔϾ䕽䆕⊩ⱘ㒜㒧ৃ⧚㾷ЎϔϾ᳒㒣㛑ᇚ⏋≠ さˈԚϡ㒭ќ݊ӏԩ䘧⧚ⱘᄺ⌒㋏ˈㅔ㿔П˖ᅛ ᅛᅭ⊩߭㘨㋏ϔ䍋ⱘᄺᗱᛇⱘ㒜㒧DŽҢ䖭Ͼ ᅭⱘ⊩߭᮴⏋≠ˈ㗙⏋≠᮴ᅛᅭ⊩߭DŽ 㒜㒧Ёѻ⫳ߎϔѯ⏽⌒ᄺˈབᇍ䆱ሖ䴶Ϟ㾷 2. ⍜䰸ކさᏂᓖՓᴹㄝᕙ㓽䎱ˈᴹϡݡᰃ ކއさⱘ䆴䞞ᄺǃߚ㾷ކさⱘ㾷ᵘ⌒ᄺˈ㗙 Ͼ䇰ˈ㗠ᰃϡবⱘˈ݊ᇚ៥ӀݡѸҬϢ⦄DŽ Փކさⶀ䯈⍜༅ⱘ䕃ᔅ⌒ᗱᛇDŽгѻ⫳њ༌ᓴކ 3. ৃҹᓎ䗴ᆊᅙˈഎ᠔ˈ㘮ሙऎˈৃҹ䆒䅵ϔϾ亢 さˈԚϡ㒭ќ݊ӏԩ䘧⧚ⱘᄺ⌒㋏ˈㅔ㿔П˖ᅛ ᱃ˈԚᰃ᠔᳝䖭ѯϪ⬠ৃϢ᮴⫳⇨ⱘϰ㽓Ⳍᦤᑊ ᅭⱘ⊩߭᮴⏋≠ˈ㗙⏋≠᮴ᅛᅭ⊩߭DŽ 䆎ⱘഄᮍˈህা᳝ऴ᳝ϔ⾡ᡬЁ㾚㾦ⱘ▔ᚙDŽ 2. ᔶڣᏺᴹⱘᛝᙺᰃ⦄ᅲԧ偠ЁϔϾ䞡㽕ⱘ䖛 ⍜䰸ކさᏂᓖՓᴹㄝᕙ㓽䎱ˈᴹϡݡᰃ 4. Ͼ䇰ˈ㗠ᰃϡবⱘˈ݊ᇚ៥ӀݡѸҬϢ⦄DŽ ᑺˈ㗠ᔶڣ᠔ᏺⱘሔ䚼ᗻৃҹϔϾ䗴ᔶⱘކさሖ 3. ৃҹᓎ䗴ᆊᅙˈഎ᠔ˈ㘮ሙऎˈৃҹ䆒䅵ϔϾ亢 䴶ݙ䚼㹿ܟ᳡DŽ ᱃ˈԚᰃ᠔᳝䖭ѯϪ⬠ৃϢ᮴⫳⇨ⱘϰ㽓Ⳍᦤᑊ 5. 䗴ᔶᇍ↨সᄺᰃĀϔϾᗱ㓈āⱘ䖛ˈ䖭 䆎ⱘഄᮍˈህা᳝ऴ᳝ϔ⾡ᡬЁ㾚㾦ⱘ▔ᚙDŽ Ͼᗱ㓈䗮䖛᭛ᄺϞⱘĀᔶ䈵āὖᗉˈᇚϸϾĀञ 4. ᔶڣᏺᴹⱘᛝᙺᰃ⦄ᅲԧ偠ЁϔϾ䞡㽕ⱘ䖛 ⳳ⧚ā㒧ড়ϔ䍋˖ὖᗉⱘᢑ䈵ᗻᑏᛇⱘ䞣DŽ䗴 ᑺˈ㗠ᔶڣ᠔ᏺⱘሔ䚼ᗻৃҹϔϾ䗴ᔶⱘކさሖ ᔶᄬѢ䖭ϸϾϪ⬠ЁDŽ 䴶ݙ䚼㹿ܟ᳡DŽ 6. ៥䗴ᔶDŽ䗴ᔶᰃ៥Ϣᔶⱘڣ儙ᇍゟⱘϔϾᔶᓣ 5. 䗴ᔶᇍ↨সᄺᰃĀϔϾᗱ㓈āⱘ䖛ˈ䖭 ⱘᇱ䆩ˈሑㅵᔶܙڣ⒵ⳳᅲᗻˈԚ݊䮾⚕ǃ⍜༅ˈ Ͼᗱ㓈䗮䖛᭛ᄺϞⱘĀᔶ䈵āὖᗉˈᇚϸϾĀञ 㗠ϡ㛑䕀࣪Ў䅸䆚DŽ ⳳ⧚ā㒧ড়ϔ䍋˖ὖᗉⱘᢑ䈵ᗻᑏᛇⱘ䞣DŽ䗴 7. ៥ⱘ䗴ᔶકᴀ䑿ࣙĀ⏋≠āⱘᛣНˈᛣᗱᰃ ᔶᄬѢ䖭ϸϾϪ⬠ЁDŽ ݊ᏺ᳝ϡ〇ᅮᗻǃކさᏂᓖ˄᮶ϡߚ㾷Пজϡ⍜ 6. ៥䗴ᔶDŽ䗴ᔶᰃ៥Ϣᔶⱘڣ儙ᇍゟⱘϔϾᔶᓣ 䰸П˅DŽ ⱘᇱ䆩ˈሑㅵᔶܙڣ⒵ⳳᅲᗻˈԚ݊䮾⚕ǃ⍜༅ˈ 8. 䖭Ͼᅛᅭ⊩߭ܙ⒵њ⍜䰸ⱘᓴˈᅗⱘϪ⬠ܙ 㗠ϡ㛑䕀࣪Ў䅸䆚DŽ ⒵њ᮴䰤ⱘৃ㛑ᔶᓣˈᅗⱘᓔᬒህབৠᚆ࠻㣅䲘ⱘ 7. ៥ⱘ䗴ᔶકᴀ䑿ࣙĀ⏋≠āⱘᛣНˈᛣᗱᰃ ੑ䖤㽕䴶ᇍĀ⼲ᗻᡓᢙⱘᕜᔶᓣāDŽ ݊ᏺ᳝ϡ〇ᅮᗻǃކさᏂᓖ˄᮶ϡߚ㾷Пজϡ⍜ ˄㉇߃㦅g᳐ሐ˅ 䰸П˅DŽ ㉇㒇gજḥ 8. 䖭Ͼᅛᅭ⊩߭ܙ⒵њ⍜䰸ⱘᓴˈᅗⱘϪ⬠ܙ ⒵њ᮴䰤ⱘৃ㛑ᔶᓣˈᅗⱘᓔᬒህབৠᚆ࠻㣅䲘ⱘ 0HHQD +DVDQ˅ ੑ䖤㽕䴶ᇍĀ⼲ᗻᡓᢙⱘᕜᔶᓣāDŽ ˄㉇߃㦅g᳐ሐ˅ ㉇߃㦅g᳐ሐ
1. La fine della dialettica può essere letta come la fine di un ᮴乬(87ো) pensiero filosofico che era ancora in grado di articolare insieӴ㒳✻⠛ˈ䫊Ⲥ⋫ॄ mexpolemos 67 85 cm e logos. Da questa fine si sono generate le filosofie conciliative, come l’“ermeneutica”, il “decostruzionismo” o
㒓 (ONLINE) 㦋ᕫ㗙Sono emerse anche filosofie che hanno il “pensiero debole”.
enfatizzato il conflitto ma hanno tolto ad esso ogni ragione. In 1967ᑈߎ⫳Ѣ㓈㔫㒇ˈᑊሙԣѢ㓈㔫㒇 una parola: logos senza polemos, o polemos senza logos. 亢᱃䗴ᔶ 2. Si possono costruire case o luoghi ma in quei luoghi dove 1. ϔϾ䕽䆕⊩ⱘ㒜㒧ৃ⧚㾷ЎϔϾ᳒㒣㛑ᇚ⏋≠ l’orizzonte è analogo a quello delle cose inerti si può avere la ᅛᅭ⊩߭㘨㋏ϔ䍋ⱘᄺᗱᛇⱘ㒜㒧DŽҢ䖭Ͼ sola passione del possesso o di una visione conciliante. 㒜㒧Ёѻ⫳ߎϔѯ⏽⌒ᄺˈབᇍ䆱ሖ䴶Ϟ㾷 3. Il piacere dell’immagine è un passaggio importante ކއさⱘ䆴䞞ᄺǃߚ㾷ކさⱘ㾷ᵘ⌒ᄺˈ㗙 nell’esperienza della realtà ma la sua parzialità può essere suՓކさⶀ䯈⍜༅ⱘ䕃ᔅ⌒ᗱᛇDŽгѻ⫳њ༌ᓴކ perata all’interno della dimensione conflittuale di una figura. さˈԚϡ㒭ќ݊ӏԩ䘧⧚ⱘᄺ⌒㋏ˈㅔ㿔П˖ᅛ La figura è l’andamento di un “altro pensiero”, un pensiero che ᅭⱘ⊩߭᮴⏋≠ˈ㗙⏋≠᮴ᅛᅭ⊩߭DŽ transita attraverso “immagini” letterarie e concetti e che tiene 2. ⍜䰸ކさᏂᓖՓᴹㄝᕙ㓽䎱ˈᴹϡݡᰃ insieme le due “mezze verità”: l’astrazione del concetto e la Ͼ䇰ˈ㗠ᰃϡবⱘˈ݊ᇚ៥ӀݡѸҬϢ⦄DŽ forza di ciò che è mito, analogia e immagine. 3. ৃҹᓎ䗴ᆊᅙˈഎ᠔ˈ㘮ሙऎˈৃҹ䆒䅵ϔϾ亢 4. Io realizzo figure. La figura è un tentativo di forma che con᱃ˈԚᰃ᠔᳝䖭ѯϪ⬠ৃϢ᮴⫳⇨ⱘϰ㽓Ⳍᦤᑊ trappongo al fascino delle immagini, che seppur cariche di 䆎ⱘഄᮍˈህা᳝ऴ᳝ϔ⾡ᡬЁ㾚㾦ⱘ▔ᚙDŽ verità svaniscono senza trasformarsi in sapere. 4. ᔶڣᏺᴹⱘᛝᙺᰃ⦄ᅲԧ偠ЁϔϾ䞡㽕ⱘ䖛 Le mie figure contengono in sé polemos, nel senso che asᑺˈ㗠ᔶڣ᠔ᏺⱘሔ䚼ᗻৃҹϔϾ䗴ᔶⱘކさሖ sumono l’instabilità, il conflitto, l’alterità senza dissolverla né 䴶ݙ䚼㹿ܟ᳡DŽ 5. 䗴ᔶᇍ↨সᄺᰃĀϔϾᗱ㓈āⱘ䖛ˈ䖭 risolverla. Questo logos avanza carico di tensioni non risolte. Il Ͼᗱ㓈䗮䖛᭛ᄺϞⱘĀᔶ䈵āὖᗉˈᇚϸϾĀञ suo è un orizzonte popolato di infinite forme possibili, aperto ⳳ⧚ā㒧ড়ϔ䍋˖ὖᗉⱘᢑ䈵ᗻᑏᛇⱘ䞣DŽ䗴 come il destino dell’eroe tragico di fronte alle “molte forme che ᔶᄬѢ䖭ϸϾϪ⬠ЁDŽ assume il divino”. 6. ៥䗴ᔶDŽ䗴ᔶᰃ៥Ϣᔶⱘڣ儙ᇍゟⱘϔϾᔶᓣ Michele Manzini ⱘᇱ䆩ˈሑㅵᔶܙڣ⒵ⳳᅲᗻˈԚ݊䮾⚕ǃ⍜༅ˈ 㗠ϡ㛑䕀࣪Ў䅸䆚DŽ 7. ៥ⱘ䗴ᔶકᴀ䑿ࣙĀ⏋≠āⱘᛣНˈᛣᗱᰃ ݊ᏺ᳝ϡ〇ᅮᗻǃކさᏂᓖ˄᮶ϡߚ㾷Пজϡ⍜ 䰸П˅DŽ 8. 䖭Ͼᅛᅭ⊩߭ܙ⒵њ⍜䰸ⱘᓴˈᅗⱘϪ⬠ܙ ⒵њ᮴䰤ⱘৃ㛑ᔶᓣˈᅗⱘᓔᬒህབৠᚆ࠻㣅䲘ⱘ 052 > 053 MICHELE MANZINI ੑ䖤㽕䴶ᇍĀ⼲ᗻᡓᢙⱘᕜᔶᓣāDŽ ˄㉇߃㦅g᳐ሐ˅
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˄'LQR 3HGULDOL˅ 'LQR 3HGULDOL˅ Miraggio Fotografia tradizionale 110 x 290 cm Courtesy Paolo Tonin Arte Contemporanea, Torino
Miraggio Traditional photograph 110 x 290 cm Courtesy Paolo Tonin Arte Contemporanea, Turin
Menzione speciale categoria Terawatt
Honorable mention in the Terawatt category
La tradizione del bianconero che si confronta con il dinamismo instabile del mondo. La fotografia come coscienza interiore, spazio impressivo in cui la sapienza estetica elabora contenuti morali che immettono il proprio tempo nel flusso disteso della Storia. Dino Pedriali presenta un paesaggio a campo lungo in cui la luce si trasforma in energia architetto( ⪺ܚTERAWATT) ⡍߿༪㦋ᕫ㗙 nica. Lo spazio diviene coscienza liquida del reale; lo scatto diviene coscienza solida oltre il reale.
An adherence to the black and white tradition measured against the unstable dynamism of the world. Photography as inner awareness: a space of impressions where aesthetic wisdom develops moral contents that introduce their own time into the extended flow of history. Dino Pedriali presents a wide-angled landscape in which light is transformed into architectural energy. Space becomes a liquid awareness of reality; and each shot becomes a solid awareness that transcends reality.
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054 > 055 DINO PEDRIALI
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ALIA SCALVINI
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Crossing the field Lightbox 300 x 210 cm
Terza classificata categoria Gigawatt
Third prize of the Gigawatt category
Le immagini di un viaggio attraverso il paesaggio naturale, lungo una linea ferroviaria, sono connesse al suono prodotto nel momento in cui lo sciame meteorico delle Leonidi attraversa la nostra atmosfera, interagendo con il campo elettromagnetico terrestre. Lâ&#x20AC;&#x2122;attenzione è rivolta a un potenziato ascolto dei fenomeni naturali, a una conseguente riscrittura del paesaggio e allâ&#x20AC;&#x2122;azione di tali associazioni sul nostro immaginario, sul movimento della geografia interiore. Lâ&#x20AC;&#x2122;installazione è formata da una tenda igloo, utilizzata come campobase durante il viaggio di registrazione, dalla proiezione continua ď&#x20AC; del video elaborato su di un lato dellâ&#x20AC;&#x2122;igloo e da quattro speakers diď&#x20AC; slocati nello spazio espositivo, atti ad amplificare il segnale radio riflesso prodotto dallo sciame meteorico. â&#x20AC;&#x153;Crossing the fieldâ&#x20AC;? èĎ?ă&#x201E;?༪ unâ&#x20AC;&#x2122;opera ideata da Alia Scalvini e realizŕ¤&#x2014;â&#x20AC;Ť ⪺Ü&#x161;â&#x20AC;ŹGIGAWATT) zata in collaborazione con I.N.A.F. - Osservatorio Astronomico ă &#x201C;ä?&#x17E;ŕ´&#x201E;ŕśł Cagliari, ed E.S.A. Agenzia Spaziale Europea.
The images of a journey through the natural landscape, along a railway line, are linked to the sound produced at the instant that a meteor shower of the Leonids crosses our atmosphere, interacting with the earthâ&#x20AC;&#x2122;s electromagnetic field. Attention is focussed on the amplified sound of natural phenomena, to the consequential reinterpretation of the landscape, and the action of those associations we imagine, on the motion of our interior geography. The installation comprises an igloo tent used as a base camp during the trip to record the sound, the continuous projection of the video recorded on one side of the igloo and four speakers distributed in the exhibition space, aimed at amplifying the radio signal produced by the meteor shower. â&#x20AC;&#x153;Crossing the Fieldâ&#x20AC;? is a work ideated by Alia Scalvini and created in collaboration with I.N.A.F. â&#x20AC;&#x201C; Astronomical Observatory of Cagliari, and E.S.A. European Space Agency.
â&#x2122;&#x192;ă&#x2020;&#x2026;(Lightbox) 300 x 210 cm ä°&#x201C;ß˝ŕż&#x2122;gáŽ&#x192;ाá&#x2021;¨ă&#x201C;&#x2C6;á&#x2C6;? á&#x2018;&#x2C6;ß&#x17D;⍳Ѣáł?á ŹâŞşá?&#x2013;ाáŽ&#x192;ăŠ&#x2013; ༹߽â&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źá&#x2013;&#x2039;á˘?áŽ&#x192;ăŠ&#x2013;ă&#x201C;&#x2C6;ă&#x2DC;&#x160;äł&#x2039;äŹ&#x203A; (Castiglione delle Stiviere â&#x20AC;&#x201C; Mantova) ೟ऎâ&#x2039;Żá&#x2C6;?Ѯ੠ᶣᵫϸŕ´&#x201E;⍳â&#x152;?Ç&#x201E; Ô°ŕŞ&#x2022;Đ âą&#x2DC;ŕł&#x2019;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;Źá°&#x192;Ď&#x201D;â&#x192;ľâ&#x160;&#x201C;â´&#x201D;äŞ&#x2022;ä?&#x192;ă&#x2019;&#x201C;ă &#x201C;ä?&#x17E;ă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;áą&#x192;ăž&#x2013;âą&#x2DC;áŽ&#x2122; 㸠Ë&#x2C6;ŕł&#x2019;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;ŹÔ&#x2C6;乣âŁ&#x201A;á&#x201E;¤á&#x2018;ťâ&#x152;&#x2022;᯳䲟ă &#x201C;ä&#x2013;&#x203A;ŕťťâ&#x2021;¨á&#x2C6;&#x2013;áŻ&#x160;ä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A;Ϣŕ´&#x201E; ä´śâŹ&#x2030;âş&#x2022;ŕ´&#x17D;âł&#x152;ь԰⍟ă&#x2014; থß&#x17D;âą&#x2DC;ŕť&#x201E;äˇ&#x2021;Ç&#x201E; Ô°ŕŞ&#x2022;âą&#x2DC;â&#x160;źá&#x203A;ŁŕĄŻä&#x2022;&#x20AC;ৼă&#x2DC;&#x161;ŕ¨&#x20AC;ă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;âŚ&#x201E;ä&#x2C6;ľâą&#x2DC;á&#x201D;&#x17D;â&#x161;&#x153;ŕť&#x201E;äˇ&#x2021;Ç&#x192;ä&#x2022;&#x20AC;ৼ á&#x2021;?áą&#x192;ăž&#x2013;âą&#x2DC;â&#x20AC;ŤÝĄâ&#x20AC;Źá&#x2018;şáŚŁä&#x2014;&#x201E;Ë&#x2C6;ŇšŕŚ&#x17E;ŕ ĄĎ¸ă&#x2014;&#x2122;âą&#x2DC;ă&#x2019;§ŕ§&#x153;ŕłźá&#x;ĽÓ&#x20AC;âą&#x2DC;á&#x203A;&#x2021; ä&#x2C6;ľŕĄŻĐ ŕŚ&#x17E;â&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źá&#x2013;&#x2014;Ϫ⏠â&#x152;?य़Рá &#x201D;ѝ⍳âą&#x2DC;԰⍟Ç&#x201E;ăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A;âą&#x2DC;áľ&#x2DC; á&#x201C;&#x17D;ŕŁ&#x2122;áŁ&#x20AC;Ë&#x2013;Ď&#x201D;ĎžÔ°Đ&#x17D;ä&#x2020;&#x201E;á&#x201D;ŠáŽ&#x2122;㸠âą&#x2DC;ŕťťá´&#x20AC;㧚âą&#x2DC;ŕł&#x161;äš&#x160;䲞á&#x2C6;&#x;á&#x201C;Ł âą&#x2DC;á?¤ă&#x2021;&#x2039;Ç&#x192; á?¤ă&#x2021;&#x2039;Ď&#x201D;՝ϥᎠáŹ&#x2019;᯴âą&#x2DC;á&#x201D;Šâ&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;ŹŕŚ&#x17E;ä&#x2020;&#x2019;ă&#x2022;&#x201A;ŕłźá&#x2C6;Šăž&#x153;ă &#x17D; äŻ&#x2C6;ϥৠԥă&#x2022;&#x201A;âą&#x2DC;ಯাä&#x2020;ąă&#x201E;ŚË&#x2C6;Đ&#x17D;âą&#x2DC;á°&#x192;á ˝ŕťťâ&#x152;&#x2022;᯳䲟ѝ⍳âą&#x2DC; Ꮄă&#x2019;&#x201C;âŹ&#x2030;ডá&#x2021;&#x2DC;Öľŕ§&#x2039; Ô°ŕŞ&#x2022;Ä&#x20AC;ă &#x201C;ä?&#x17E;ŕ´&#x201E;ŕśłÄ âŹ&#x2026;ä°&#x201C;ß˝ŕż&#x2122;gáŽ&#x192;ाá&#x2021;¨ă&#x201C;&#x2C6;á&#x2C6;?ä&#x2020;&#x2019;ä&#x2026;ľË&#x2C6;Ϣ I.N.A.F. ̢ ा߽юä&#x17E; (Cagliari) ŕť˝á&#x203A;ä˝&#x161;੠â&#x192;ťâ&#x152;&#x2020;ă &#x17D;äŻ&#x2C6;á&#x2C6;&#x201D;ŕ§&#x153; Ô°ŕ &#x160;Ô°Ç&#x201E; 056 > 057 ALIA SCALVINI
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Francesco simeti
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Esercizio #2 Computer generated graphic, stampa su cartoncino 90 x 80 cm Galleria Francesca Minini, Milano
Esercizio #2 Computer generated graphic, print on cardboard 90 x 80 cm Galleria Francesca Minini, Milan
Opera vincitrice categoria Connectivity
Winner of the Connectivity category
Rispetto al tema â&#x20AC;&#x153;Energia : UmanitĂ = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova esteticaâ&#x20AC;? il lavoro che presento guarda allâ&#x20AC;&#x2122;ambiente e al nostro rapporto con esso come punto di partenza fondamentale. â&#x20AC;&#x153;Esercizio #2â&#x20AC;? raccoglie, in una sorta di piccola enciclopedia visiva, frammenti di immagini prelevate da luoghi e paesaggi diversi. Si tratta di spazi densamente urbanizzati o di stralci di realtĂ di paesi in via di sviluppo che compongo in una relazione di forme triangolari e quadrate. Lâ&#x20AC;&#x2122;armonia e la relazione tra le diverse immagini è suggerita dalle linee tratteggiateď&#x20AC; e appare come lâ&#x20AC;&#x2122;unica via percorribile in unâ&#x20AC;&#x2122;ipotesi di sviluppo sostenibile nella relazione tra uomo e ambiente. Francesco Simeti
In reference to the theme â&#x20AC;&#x153;Energy : Humanity = Future : Environment. The proportion for a new aestheticâ&#x20AC;?, the work that I present here examines the environment and our relationship to it as a fundamental point of departure. â&#x20AC;&#x153;Esercizio #2â&#x20AC;? gathers together, in a kind of small visual encyclopaedia, fragments of images lifted from various places and landscape. The spaces dealt with are densely urbanised or extractions of reality in developing countries that are composed into a relationship of triangular and square shapes. The harmony and the relations between the various images is suggested by the dashed lines and appears as the only road that can be travelled in a hypothesis of sustainable development in the relationship between man and environment. Francesco Simeti
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058 > 059 FRANCESCO SIMETI
ä&#x2013;˛ä&#x2014;Ž (CONNECTIVITY) Ď&#x201D;ă&#x201E;?༪ Ô°ŕŞ&#x2022;2 Ô°ŕŞ&#x2022; ä&#x2026;ľă&#x2026;Ťá´&#x17D;á&#x;¤â&#x20AC;ŤË&#x2C6;ÚŁâ&#x20AC;Źă&#x2019;&#x152;áľ&#x201C;ŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039; 90 x 80 cm ă&#x17E;žá&#x201C;ŤáłŤß&#x203A;áŽ&#x192;ाă&#x2030;&#x2021;á&#x2C6;?á&#x2C6;?ăĄ&#x17D;á´&#x192;ä˝&#x161; -ă&#x2030;&#x2021;Ý&#x201E; ä&#x2013;˛ä&#x2014;Ž(CONNECTIVITY)Ď&#x201D;ă&#x201E;?༪ ä&#x2013;˛ä&#x2014;Ž (CONNECTIVITY) Ď&#x201D;ă&#x201E;?༪ á&#x201C;ŤáłŤß&#x203A;áŽ&#x192;➼gă˝&#x201C;áš&#x2122;ăŠ&#x2013;1968á&#x2018;&#x2C6;⍳Ѣá?ŠăŚ&#x2026;á&#x2021;¨ăĽż (Palermo), 2 Ô°ŕŞ&#x2022;2 á&#x2C6;&#x2122;ԣѢă&#x2019;&#x2018;ă&#x2018;şÇ&#x201E; Ô°ŕŞ&#x2022; Ô°ŕŞ&#x2022;2 ä&#x2026;ľă&#x2026;Ťá´&#x17D;á&#x;¤â&#x20AC;ŤË&#x2C6;ÚŁâ&#x20AC;Źă&#x2019;&#x152;áľ&#x201C;ŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039; ϢÄ&#x20AC;ă&#x203A;&#x2018;â&#x2018;¤:Ň&#x17D;ă&#x2030;? = :áłžá´š: âŚ&#x192;ŕš&#x2014;Ë&#x2C6; ⍟ѢĎ&#x201D;ĎžáŽ&#x201E;ă&#x2022;˘á&#x201E;şâą&#x2DC;â&#x2020;¨ ä&#x2026;ľă&#x2026;Ťá´&#x17D;á&#x;¤â&#x20AC;ŤË&#x2C6;ÚŁâ&#x20AC;Źă&#x2019;&#x152;áľ&#x201C;ŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039; 90 x 80 cm Ő&#x;Ä Đ?䚏âł&#x152;â&#x2020;¨Ë&#x2C6;á&#x;ĽŇ&#x;ă&#x2019;Ąâą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;á&#x2021;&#x161;âŚ&#x192;ŕš&#x2014;Ë&#x2C6;ŇšŕŚ&#x17E;á&#x;ĽÓ&#x20AC;Ϣ 90 x 80 cm ă&#x17E;žá&#x201C;ŤáłŤß&#x203A;áŽ&#x192;ाă&#x2030;&#x2021;á&#x2C6;?á&#x2C6;?ăĄ&#x17D;á´&#x192;ä˝&#x161; -ă&#x2030;&#x2021;Ý&#x201E; âŚ&#x192;ŕš&#x2014;âą&#x2DC;Ý&#x2021;ă&#x2039;?Ô°Đ&#x17D;ŕˇ&#x17D;á´&#x20AC;ä?&#x2039;â&#x161;?Ç&#x201E; ă&#x17E;žá&#x201C;ŤáłŤß&#x203A;áŽ&#x192;ाă&#x2030;&#x2021;á&#x2C6;?á&#x2C6;?ăĄ&#x17D;á´&#x192;ä˝&#x161; -ă&#x2030;&#x2021;Ý&#x201E; Ô°ŕŞ&#x2022;2 áĄ&#x17E;পă&#x17E;žĎĄŕ§ ŕ´&#x201E;áŽ?੠âŚ&#x192;ŕš&#x2014;âą&#x2DC;ŕł&#x2019;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;Źâ &#x203A;ᎠáŹ&#x160;ä˛&#x161;ŕłźĎ&#x201D;➥ á&#x201C;ŤáłŤß&#x203A;áŽ&#x192;➼gă˝&#x201C;áš&#x2122;ăŠ&#x2013;1968á&#x2018;&#x2C6;⍳Ѣá?ŠăŚ&#x2026;á&#x2021;¨ăĽż (Palermo) á&#x2021;Łá&#x2021;Łâą&#x2DC;ăž&#x161;ăž?âą&#x2019;➼ܟкРÇ&#x201E;ä&#x2013;ŃŻŕł&#x2019;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;Źâ??ŕŚ&#x17E;âą&#x2DC;á°&#x192;ĺ&#x201A;Źá&#x2018;şŕś˘ á&#x201C;ŤáłŤß&#x203A;áŽ&#x192;➼gă˝&#x201C;áš&#x2122;ăŠ&#x2013;1968á&#x2018;&#x2C6;⍳Ѣá?ŠăŚ&#x2026;á&#x2021;¨ăĽż (Palermo), á&#x2C6;&#x2122;ԣѢă&#x2019;&#x2018;ă&#x2018;şÇ&#x201E; á?&#x2013;࣪âą&#x2DC;ŕ´&#x201E;áŽ?á&#x;Şă&#x2014;&#x2122;থá&#x2C6;ŠĐ ŕł&#x2018;á&#x2020;&#x160;âą&#x2DC;âŚ&#x201E;á&#x2026;˛âŤłâ&#x152;?á&#x2C6;&#x201D;ä&#x161;źË&#x2C6;ä&#x2013;ŃŻ á&#x2C6;&#x2122;ԣѢă&#x2019;&#x2018;ă&#x2018;şÇ&#x201E; = :áłžá´š: âŚ&#x192;ŕš&#x2014;Ë&#x2C6; ⍟ѢĎ&#x201D;ĎžáŽ&#x201E;ă&#x2022;˘á&#x201E;şâą&#x2DC;â&#x2020;¨ ϢÄ&#x20AC;ă&#x203A;&#x2018;â&#x2018;¤:Ň&#x17D;ă&#x2030;? 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iografie 㡎ᴃᆊҎৡঞㅔҟⳂᔩ
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n ড়㗙Comitato scientifico Utopia > Scientific Board Utopia > Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ Renato Barilli ഄ⚍ Maurizio Calvesi Guido Curto Francesca Pasini Marisa Vescovo
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Utopia Рᠬ䙺ሩ䆘ᅵྨਬӮ
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ConTrIbUTI > Marisa vescovo> alessanDro carrer ArTISTI > bianco-valente > Dafne boGGeri > filippo centenari > piero foGliati > Marina fulGeri > paolo Grassino > francesco JoDice > nino MiGliori > Gabriele picco > MichelanGelo pistoletto > riccarDo previDi > sara rossi > saverio toDaro > nicola toffolini
pp 064 > 065
Mundus imaginalis/ottavo clima Mundus imaginalis/Eighth Clime
ᛇ䈵ⱘϪ⬠ - ܿ⇨
Marisa Vescovo ⥯Б㧼g㓈ᮃ⾥≗˄Marisa Vescovo˅ Curatrice Utopia >
Curator Utopia > Рᠬ䙺ሩㄪሩҎ ⥯Б㧼g㓈ᮃ⾥≗
ѠकϪ㑾ⱘ⾡⮒⮙Ёˈ៤ᑈҎ䴦ᑈҎⱘϡ៤ Among the many diseases of the twentieth century, one that has spread Tra le molte malattie del Novecento, l’immaturità degli adulti e dei giovani ⥯Б㧼·㓈ᮃ⾥ ⥯Б㧼g㓈ᮃ⾥≗ ⥯Б㧼g㓈ᮃ⾥≗ like a virus is the immaturity of adults and young people. Between the last si è diffusa come un virus, per diventare negli ultimi decenni del secolo e ❳⮛䈵⮙↦ϔḋ㫧ᓊˈᏆϞϪ㑾ᴀϪ㑾߱៤ decades of the twentieth century and the first of the third millennium, it has nel primo del terzo millennio un vero e preoccupante fenomeno di massa. turned into a genuinely alarming mass phenomenon. A Peter Pan spirit has Viviamo in compagnia di un Peter Pan che si è annidato nell’animo degli crept into the souls of teenagers, in their music and tastes. Youth has beadolescenti, nella loro musica, nei loro gusti. La giovinezza è diventata il ЎϔϾⳳℷⱘǃҸҎᢙᖗⱘӫ⦄䈵DŽ៥ӀϔϾ pp 074 > 075 come too many people’s ideal: to think and dress young seems to be a must mito di troppi, pensare giovane, vestire giovane, sembra un passaggio obin our society. bligato della nostra civiltà. ᇣ亲մᕐᕫg┬ⱘ䰾Ԉϟ⫳⌏ˈᕐᕫg┬偏ᠢ䴦 As Marco Belpoliti has observed, this is not an “everyday apocalypse. Ours Come dice Marco Belpoliti non si tratta di un’“apocalisse quotidiana. La nois rather an age of uninterrupted banality.” One could speak of the end of stra è piuttosto un’epoca di banalità ininterrotta”. Potremmo parlare di fine sentiment—is this why we are exterminating butterflies?—caused by its indel sentimento (è per questo che annientiamo le farfalle?) a causa della ᇥᑈӀⱘᖗ♉䞠ˈҪӀⱘ䷇Фǃ ҪӀⱘ݈䍷ЁDŽ stitutionalization through fashion, advertising and television, which are all sua istituzionalizzazione mediante la moda, la pubblicità, la televisione, phenomena that have led to the triumph of exhibitionism and voyeurism. che sono i fenomeni che hanno decretato il trionfo dell’esibizionismo e del 䴦ᑈᇥ៤њܗ㋴ⱘˈڣيᛇᕫᑈ䕏ǃこᕫᑈ By contrast, Franco Rella argues that this new nihilism has long been provoyeurismo. 㞾Courtesy⾕Ҏᬊ㮣 moting the obliteration of meaning and the transcendence of the idea of Franco Rella sostiene invece che il nuovo nichilismo predica da tempo “subject” as an actor with rights and duties. This attitude leads to the del’annientamento del senso e il superamento del “soggetto”, quale attore 䕏ԐТᰃ៥Ӏⱘ᭛ᯢЁⱘᖙ㒣ПᕘDŽབৠ䋱ᇨ⊶߽ struction of all sense of intellectual responsibility towards the present and di diritti e di doveri. È un atteggiamento che porta alla destituzione di ogni its conflicts. It is thus necessary to rediscover the value of “individuals” by responsabilità del pensiero nei confronti del presente e dei conflitti che lo 㩖˄Marco Berlpoliti˅᠔ᣛߎⱘˈ䖭ϡᰃϔϾĀ᮹ᐌⱘ intellectually re-conveying human experiences—which have become inattraversano. È necessario ritrovare il valore della “persona”, spingendo il communicable—through a re-evaluation of poetry, art and science, in such pensiero a ri-articolare un’esperienza umana ormai divenuta incomunicaa wayᣕ as not㓁 to yield beforeᮁ the terrorism of reality. bile, rivalutando poesia, arte,៥ scienza, per ⱘ non arrendersi al terrorismo del Ͼ ♒ 䲒 DŽ Ӏ ᯊ ҷ ᰃ ϔ ϡ ⱘᑇ ᒌᯊ reale. Grasping the meaning of a decade—which is what we are attempting to do pp 092 > 093 Cogliere – come stiamo facendo per questa rassegna – il senso di un dewith this exhibition—is no easy task. To succeed, one must necessarily proҷāˈৃҹ䇈ᰃ⬅㸼⦄Ⱚ㾖⎿Ⱚਞ㚰ⱘᯊ㺙ǃᑓ cennio non è semplice. Per farlo bisogna necessariamente procedere per ceed through details and specific fragments, in the attempt to shed light on dettagli, particolari, frammenti, cercando di illuminare opere e idee, che ci works and ideas that may help us newly bestow meaning on our present aiutino a restituire un significato prima al nostro presente, poi indicarci le ਞ⬉㾚ⱘᬭ࣪䗴៤ⱘᚙᛳⱘ㒜㒧˄៥ӀᰃЎњ䖭 and reveal traces of a near future. Lù Tao, 2010ᑈ Ren Tao tracce di un prossimo futuro. The artists of today—but also historic artists—help us understand society. 㘮⇼䝃ˈ㝣ˈ㒌ˈᷥ㛖༈ˈ Gli artisti di oggi – anche quelli storici – ci aiutano a capire la società, in This is particularly the case with those who operate upon that which lies Ͼ㗠ᡬᮁ㵈㵊ⱘ㖙㝔৫˛˅DŽ modo particolare 75x185x65 cm ci aiutano quelli che si muovono all’interno del non geoutside strict hierarchies and is unverifiable, seeking the vertical quality of rarchizzato, nell’inverificabile che cerca la verticalità dell’idea, magari con ideas, for instance by means of sudden short circuits (Michelangelo Pistocortocircuiti improvvisi (Michelangelo Pistoletto, Piero Fogliati). Rella˅߭䅸Ўˈᮄ㰮᮴ЏН 㗠ᓫᳫહ•䳋ᢝ˄Franco letto, Piero Fogliati). Davanti a un mondo che ha perso di consistenza, che si è ridotto a pura In the face of a world that has lost consistency and has become pure apapparenza, un luogo dove la continuità tra “io” e mondo sembra andata in pearance—a place in which the continuity between one’s “I” and the world 䭓ᳳ哧㉝ᛣН䍙䍞ĀЏԧāˈĀЏԧāेᴗ frantumi, l’arte riesce a mostrarci che la perdita di senso costituisce una would seem to have been shattered—art has the power of showing that loss chance per il suo incremento, per il suo approfondirsi, e per ritrovare un of meaning can be a chance for the increase and deepening of meaning itsoffio spirituale di soggettività. Molti artisti – ma vogliamo prenderne in ߽Нࡵⱘᔧџ㗙ˈ䖭ᰃϔϾ⦄ᯊ䴶ࠡ䗮䖛⦄ self and to find a new spiritual breath of subjectivity. Many artists—here we considerazione un campione – hanno capito che esistono due meraviglioonly examine a sample—have understood that two wonderful languages se lingue: la natura e l’arte. Basta depurare lo sguardo dalle incrostazioni exist: those of nature and art. It is enough to free one’s gaze from rationalᯊⱘކさ䴶ࠡᇚӏԩᗱ㗗ⱘ䋷ӏᓩ⪺㾷ⱘᗕᑺDŽ razionalistiche per guadagnare la purezza della visione. Si tratta di andare istic encrustations to attain purity of vision. It is a matter of moving beyond al di là della mimesi verso il farsi visibile del visibile (Nino Migliori). Quello mimicry to make visible what can become visible (Nino Migliori). What we che in questo caso vorremmo mostrare è il clima di un presente che, proҞ᳝ᖙ㽕䗮䖛ᇚᗱ㓈䞡ᮄᵘᓎϔϾ˄⦄ҞᏆ wish to illustrate here is the climate of a present that as an attainment of filandosi anche come conquista di innocenza e verità, sembra proporsi innocence and truth also presents itself as a utopia, a sort of future perfect come utopia, tradursi in una sorta di futuro anteriore, al di là del futuro e situated beyond the future and historic-linear time. The work of artists today ᮴⊩≳䗮ⱘ˅Ҏ⫳㒣ग़ǃ䗮䖛䞡ᮄ䆘Ӌ䆫℠ǃ㡎 del tempo storico-lineare. Il lavoro degli artisti sembra oggi declinarsi non seems to draw upon the future rather past, yet the utopia they envisage is più al passato ma al futuro, tuttavia l’utopia in questo caso non è un’utopia not a historical one, but rather the utopia of what is visible: one seeking to storica, ma piuttosto un’utopia del visibile, che vuole dialogare con la soᴃǃ⾥ᄺˈҢ㗠䞡ᮄᡒಲĀҎāⱘӋؐˈ㗠ϡ䰡᳡ engage with society. It is not a form of utopia that being historically situated cietà. Non è un’utopia che vive storicisticamente nel tempo per produrre in time seeks to create something beyond time, but rather one that opens un al di là del tempo, essa si offre piuttosto all’istantaneità della visione. up to instantaneous vision. In other words, art is here approached by focusѢ⦄ᅲⱘᘤᗪ࿕㚕DŽ Si tratta cioè di pensare l’arte in un’ottica che è quella della sua genesi, di ing on its genesis and by envisaging it as something that is always in the considerarla costantemente in fieri e non un prodotto concluso, essa è poi making as opposed to a finished product: art is also a cosmogonic process anche un processo cosmogonico che riorganizza le energie del profondo ⧚㾷˄ℷབ៥ӀЎ䖭Ͼሩ㾜᠔˅ⱘخकᑈ᠔ᑊϡ that reorders the underlying forces of each work. The fact that an image ᆍᯧˈЎПᖙ乏䗮䖛ԧⱘǃϾ߿ⱘ⠛ᮁ䖯㸠ˈሑ 䞣ሩ⼎ક߯ᛣˈ݊ৃҹ佪ܜᐂࡽ៥ӀЎ៥Ӏⱘ 064 > 065 ⦄ᯊᡒಲᛣНˈ㗠ৢᐂࡽ៥ӀЎϡ䖰ⱘᇚᴹᣛߎ䘧 䏃DŽҞⱘ㡎ᴃᆊӀˈࣙᣀ䙷ѯग़Ϟⱘ㡎ᴃᆊӀ
ᛇ䈵ⱘϪ⬠ - ܿ⇨ ⥯Б㧼g㓈ᮃ⾥≗˄Marisa Vescovo˅ ѠकϪ㑾ⱘ⾡⮒⮙Ёˈ៤ᑈҎ䴦ᑈҎⱘϡ៤❳⮛䈵 ⮙↦ϔḋ㫧ᓊˈᏆϞϪ㑾ᴀϪ㑾߱៤ЎϔϾⳳℷ ⱘǃҸҎᢙᖗⱘӫ⦄䈵DŽ៥ӀϔϾᇣ亲մᕐᕫg┬ⱘ 䰾Ԉϟ⫳⌏ˈᕐᕫg┬偏ᠢ䴦ᇥᑈӀⱘᖗ♉䞠ˈҪӀ ⱘ䷇Фǃ ҪӀⱘ݈䍷ЁDŽ䴦ᑈᇥ៤њܗ㋴ⱘˈڣي ᛇᕫᑈ䕏ǃこᕫᑈ䕏ԐТᰃ៥Ӏⱘ᭛ᯢЁⱘᖙ㒣ПᕘDŽབ ৠ䋱ᇨ⊶߽㩖 Marco Belpoliti ᠔ᣛߎⱘˈ䖭ϡᰃϔϾĀ᮹ ᐌⱘ♒䲒DŽ៥ӀⱘᯊҷᰃϔϾᣕ㓁ϡᮁⱘᑇᒌᯊҷāˈ ৃҹ䇈ᰃ⬅㸼⦄Ⱚ㾖⎿Ⱚਞ㚰ⱘᯊ㺙ǃᑓਞ⬉㾚ⱘᬭ ࣪䗴៤ⱘᚙᛳⱘ㒜㒧˄៥ӀᰃЎњ䖭Ͼ㗠ᡬᮁ㵈㵊ⱘ㖙㝔 ৫˛˅DŽ 㗠ᓫᳫહ噝䳋ᢝ˄Franco Rella˅߭䅸Ўˈᮄ㰮᮴ЏН䭓ᳳ哧 ㉝ᛣН䍙䍞ĀЏԧāˈĀЏԧāेᴗ߽Нࡵⱘᔧ џ㗙ˈ䖭ᰃϔϾ⦄ᯊ䴶ࠡ䗮䖛⦄ᯊⱘކさ䴶ࠡᇚӏԩ ᗱ㗗ⱘ䋷ӏᓩ⪺㾷ⱘᗕᑺDŽҞ᳝ᖙ㽕䗮䖛ᇚᗱ㓈 䞡ᮄᵘᓎϔϾ˄⦄ҞᏆ᮴⊩≳䗮ⱘ˅Ҏ⫳㒣ग़ǃ䗮䖛䞡ᮄ 䆘Ӌ䆫℠ǃ㡎ᴃǃ⾥ᄺˈҢ㗠䞡ᮄᡒಲĀҎāⱘӋؐˈ㗠 ϡ䰡᳡Ѣ⦄ᅲⱘᘤᗪ࿕㚕DŽ ⧚㾷˄ℷབ៥ӀЎ䖭Ͼሩ㾜᠔˅ⱘخकᑈ᠔ᑊϡᆍᯧˈ ЎПᖙ乏䗮䖛ԧⱘǃϾ߿ⱘ⠛ᮁ䖯㸠ˈሑ䞣ሩ⼎ક ߯ᛣˈ݊ৃҹ佪ܜᐂࡽ៥ӀЎ៥Ӏⱘ⦄ᯊᡒಲᛣНˈ㗠ৢ ᐂࡽ៥ӀЎϡ䖰ⱘᇚᴹᣛߎ䘧䏃DŽҞⱘ㡎ᴃᆊӀˈࣙᣀ 䙷ѯग़Ϟⱘ㡎ᴃᆊӀᐂࡽ៥Ӏ⧚㾷⼒Ӯˈ㛑ᐂࡽ៥Ӏ ⱘ⡍߿ᰃ䙷ѯㄝ㑻㣗ೈ⌏ࡼⱘ㡎ᴃᆊӀˈ䙷Ͼϡৃ 偠䆕ⱘ㣗ೈ䞠ˈ㡎ᴃᆊ∖߯ᛣⱘ㒉ᗻˈे֓Ӯ᳝さ✊ ⷁ䏃থ⫳˄㉇ᓔᳫ㔫gⲂᮃ⡍㦅ᠬǃⲂ㔫g䞠Ѯ 㩖˅DŽ ϔϾ༅এњḍǃ≺Ўা᳝㒃㸼䴶ⱘϪ⬠ˈϔϾĀ៥ā Ϫ⬠ⱘ㓁ᗻԐТᮁ㺖њⱘഄᮍˈ㡎ᴃ㛑៥Ӏሩ ⼎ˈᛣНⱘ䗋༅ৃҹᰃϔϾࡴᔎǃࡴ⏅ᛣНⱘ༥ᴎǃৃҹ ᰃϔ㓩ᡒಲЏ㾖ᗻ㊒⼲⇨ᙃⱘ༥ᴎDŽᕜ㡎ᴃᆊ ˄㗠៥Ӏ ᛇপ݊Ё㣗՟ᰒ⼎˅䛑ᯢⱑˈᄬⴔϸϾ㒱ⱘ䇁㿔˖ 㞾✊㡎ᴃDŽা䳔㽕ᇚⳂܝҢ⧚ᗻⱘ൶Ёߎ࣪ޔᴹˈএ ᬊ㦋㾚䞢ⱘ㒃ˈޔгህᰃএ䍙䍞ӓˈՓ᳝ᔶ⠽៤Ўৃ㾕 ⱘDŽ៥Ӏ䖭䞠ᇚᰒ⼎ⱘᰃϔϾ⦄ᯊⱘ亢⇨ˈ݊г䗮䖛㸼⦄ ߎ᳝ⴔⳳ᮴䙾ⳳ⧚ˈ㗠㞾㤤ЎРᠬ䙺ˈՓ㞾Ꮕ៤Ўϔ ⾡ܜᇚᴹˈᇚᴹϔ䌃ⱘग़ᯊ䯈ПDŽ㡎ᴃᆊⱘ߯ ҞԐТϡᰃ䖛এؒ᭰ˈ㗠ᰃᇚᴹؒ᭰ˈԚᰃ䖭 ϾᚙމЁˈРᠬ䙺ϡᰃग़ⱘРᠬ䙺ˈ㗠ᰃϔϾ᳝ᔶԧⱘ Рᠬ䙺ˈϔϾᛇϢ⼒Ӯᇍ䆱ⱘРᠬ䙺DŽϡᰃϔϾग़Ϟᄬ Ѣᯊ䯈Ёˈ߯䗴䍙䍞ᯊ䯈ⱘРᠬ䙺ˈ݊гህᰃᦤկ㾚㾝 Ϟⱘⶀᯊᗻ㗠Ꮖˈгህᰃ䇈ˈᑨҹϔ⾡㡎ᴃ䍋⑤ⱘⴐܝএ ⳟ㡎ᴃˈྟ㒜ᡞ㡎ᴃⳟᰃĀℷ䖯㸠ⱘāˈ㗠ϡᰃᏆ㒣 ᅠ៤ⱘˈᅗгĀᰃāϔϾક⏅໘䞡ᮄ㒘㒛㛑䞣ⱘᅛᅭ ⓨ࣪䖛DŽҢ㞾䑿ⱘ䍋⑤ᨚ㜅ߎᴹˈҢϪ⬠⣀ゟߎᴹˈᔶ 䈵ϡϢ᠔᳝䖭ѯᮁᓔˈ㗠៤Ў㉏ԐⱘᚙᔶՓᕫϪ⬠㦋ᕫϔ Ͼᮄⱘ䴶䉠DŽ䖭ѯ㡎ᴃᆊⳟࠄᑌ⽣ҢϾҎ⿏⼒ӮˈҢ݇ 䯁ⱘᖗ♉⿏ᓔᬒⱘජᏖˈ㗙Ԛᜓ㛑⿏ࠄ䙷ϾᒋᏩݙ ᢝǃ ᠬ偀ᮃg㥿ᇨḍⱘ݈ПṺߚ߿lj䰇ජNJ ЁǃljРᠬ䙺NJЁǃ ljᮄ㽓ቯNJᦣ㒬ⱘРᠬ䙺Ёˈ 㗠ϞϾϪ㑾ˈШ⊏g༹࿕ᇨlj1984NJЁǃ䰓䘧ৌg䌿 㚹咢lj㕢БᮄϪ⬠NJЁ߭ҹ䚼ߚ৺ᅮⱘᮍᓣ㸼䗄њ݊ॅ ᴎᗻDŽ䖭ϡᕅડϾ߿㡎ᴃᆊ㞾ᜓᢹ᳝㓈㒇ᮃⱘĀ᭰㾚āˈ 䖭ϡᛣੇⴔᰃϔϾ᳝䫤߽ⱘⳂܝ㗙ˈ㗠ᰃ䌲ৠ㽓㩭
nell’opera. Emancipandosi dalla propria origine, rendendosi indipendente dal mondo, l’immagine non interrompe il rapporto con tutto questo, il divenire analogico fa piuttosto sì che il mondo venga ad acquisire un nuovo volto. Questi artisti vedono la felicità che si sposta dall’individuo al sociale, dal chiuso dell’anima all’aperto della città, o magari in quella utopia che il sogno rinascimentale di Campanella, Tommaso Moro e Bacone, indicavano rispettivamente nella Città del sole, in Utopia, e nella Nuova Atlantide, mentre nel secolo scorso, in modo parzialmente negativo, George Orwell in 1984 e Aldous Huxley ne il Mondo nuovo, ne colgono l’imminenza. Ciò non toglie che alcuni artisti possiedono volontariamente lo “strabismo” di Venere, il che non vuol dire essere un soggetto dallo sguardo più potente, ma condividere quanto dice Simone Weil: per procedere verso la verità è necessario “essere radicati nell’assenza di luogo”. Essa dice che occorre essere nell’atopia: diventare stranieri nel nostro stesso luogo, in quanto una linea di confine non ci protegge da ciò che viene dall’esterno, crea uno spaesamento in cui il soggetto e le cose diventano lo spazio paradossale di un’oscillazione fra estremi di un limite non più inteso come frontiera difensiva, ma come una costellazione di eventi e nuove possibilità, quindi pure una nuova dimensione etica. Forse si potrebbe parlare di una “terza realtà” in grado di assorbire la realtà dell’immaginario, fatta di infinite dimensioni intrecciate, e la realtà della scienza. Tutto ciò è parallelo a quello che Henry Corbin chiama “mundus imaginalis” e i teosofi orientali “ottavo clima”, un pensiero sintomatico di qualcosa che contrasta con l’ordine della realtà e quindi è immaginario, irreale, utopico. In questo nostro tempo gli artisti hanno messo in atto un fare che segue diversi stimoli e le relative reazioni senza preoccuparsi della coerenza. L’arte che ora ci interessa si costruisce sul transito da un territorio all’altro, anche se incompatibile e antitetico, lontano dalle classificazioni. Gli artisti passano dalla pittura alla scultura (Gabriele Picco, Paolo Grassino, Saverio Todaro), dall’architettura al video (Sara Rossi), dal cinema (Francesco Iodice) alla fotografia, all’installazione (Filippo Centenari, Nicola Toffolini, Dafne Boggeri, Riccardo Previdi), dal disegno alla fusione in acciaio, dall’astrazione alla figurazione (magari alludendo alla Neuroestetica) per affermare una ricerca nuova rispetto alla piatta ripetizione dello stile. Per tutti l’utopia non è un fine certo, ma un transito verso un fine. È proprio alle soglie di un’immaginazione pervasiva che l’arte sceglie le figure della mutazione, figure capaci di sostenere un sistema mondiale di comunicazione planetaria totalmente interconnessa, come un esperimento pericoloso di darwinismo non più capace di distinguere tra reale e apparente. Nell’opacità silenziosa della vita odierna, nella malinconia senza nome di una città straniera, nell’ebbrezza della percezione di una verità imminente, ma inafferrabile, nella disperazione di sentirsi cosa tra le cose, cercare una nuova Storia significa lavorare con forza i conflitti per trasformarli in transiti e in passaggi: in soglie. O, se questo non è possibile, almeno cercare di cogliere e comunicare che il confine stesso, che ora appare insuperabile, non è mai l’ultimo confine.
may emancipate itself from its origin and gain independence from the world does not mean it is severing all links with these things; rather, analogical development gives the world a new appearance. Artists with this approach see happiness passing from the individual to the social sphere, from the closeness of the soul to the openness of the city, and possibly manifesting itself in that utopia which Tommaso Campanella, Thomas More and Francis Bacon in their Renaissance dreams respectively described as the City of the Sun, Utopia and New Atlantis. Last century, the same idea was instead perceived—in a partially negative way—as something imminent by George Orwell in Nineteen Eighty-Four and Aldous Huxley in Brave New World. Still, some artists choose to exhibit a “strabismus” of Venus, which does not consist in possessing a more powerful gaze, but rather in agreeing with Simone Weil that to approach truth it is necessary to “be rooted in the absence of any place.” According to her, one must situate oneself in atopia: we must become strangers in the very place where we find ourselves, as borderlines do not protect us from what comes from outside. Rather, borderlines engender a feeling of being lost, whereby the individual and the things surrounding him become the paradoxical space for a fluctuation between the two ends of a limit that is no longer conceived as a defensive frontier, but as a string of events and new possibilities—hence, as a new ethic dimension too. Perhaps we should speak in terms of a “third reality” capable of absorbing imagined reality—comprised of endless interwoven dimensions—and that of science. This is close to what Henry Corbin calls “mundus imaginalis” and eastern theosophers call the “eighth clime”: a thought disclosing something that is in contrast to reality and hence imaginary, unreal and utopian. In this age of ours, artists operate by following various stimuli and the reactions deriving from them without worrying about consistency. The art we are examining came about through the transition from one area to another, the latter even incompatible with and antithetical to the former and removed from all classification. Artists here move freely between painting and sculpture (Gabriele Picco, Paolo Grassino, Saverio Todaro); architecture and videos (Sara Rossi ); cinema (Francesco Iodice), photography and installations (Filippo Centenari, Nicola Toffolini, Dafne Boggeri, Riccardo Previdi); drawing and steel casting. They engage with both abstract and figurative art (even alluding to Neuroaesthetics), pursuing new research far removed from any flat stylistic repetition. For all these artists utopia is not a definite goal in itself, but rather a transit towards a goal. On the threshold of a pervasive imagination, art chooses figures sprung from mutation and capable of sustaining a perfectly interconnected world system of global communications as a dangerous experiment for a form of Darwinism that is no longer capable of distinguishing between reality and appearance. In the silent opaqueness of contemporary life, in the anonymous melancholy of a foreign city, in the inebriating perception of an imminent yet ungraspable truth, and in the despair of feeling like a thing among others, seeking a new history means working hard on conflicts to turn them into transits and passages—in other words, into thresholds; or, if this is not possible, seeking at least to grasp the boundary itself and convey the idea that while it may seem insuperable at the moment, it can never be the final boundary.
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âł&#x;ĎĄăž&#x2022;âą&#x2DC;Đ á Źä&#x2122;ş pp 064 > 065
Utopie invisibili âł&#x;ĎĄăž&#x2022;âą&#x2DC;Đ á Źä&#x2122;ş
Invisible utopias
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Gianluca Curatore Utopia >Marziani e Cristiana Collu $OHVVDQGUR &DUUHU Curator Utopia > Curatori Premio Terna 02 > Đ á Źä&#x2122;şá&#x2C6;Šă&#x201E;Şá&#x2C6;ŠŇ&#x17D; ď&#x20AC; ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨
â&#x20AC;Ś perchĂŠ il meglio che mi aspetto è ancora altro, ă&#x201E;&#x20AC;Ń á&#x2C6;&#x17E;âĄ?á&#x2021;¨ă&#x2019;&#x2021;༪ă&#x201E;ŞßŚŇ&#x17D; ⼯Đ&#x2018;㧟¡ă&#x201C;&#x2C6;áŽ&#x192;➼ ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨ e va cercato nelle pieghe, nei versanti in ombra, ྰशवgĺ &#x20AC;á&#x2021;¨ŕˇ&#x17D;ŃŽá&#x2C6;?Ϣâ&#x20AC;ŤÜ&#x;â&#x20AC;Źä&#x17E; áŽ&#x192;ăŠ&#x2013;ŕż°g➼ज nel gran numero di effetti involontari che il sistema piĂš calcolato porta con sĂŠ senza sapere che lĂ piĂš che altrove è la sua veritĂ . Oggi lâ&#x20AC;&#x2122;utopia che cerco non è piĂš solida di quanto non sia gassosa: è unâ&#x20AC;&#x2122;utopia polverizzata, corpuscolare, sospesa. Italo Calvino
ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨ pp 074 > 075
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ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨ â&#x20AC;&#x153;Utopiaâ&#x20AC;? è un termine comodo, una parola confortevole che è capace di
dare alloggio a intere moltitudini di significati, di generi, di modelli, dentro e fuori dalla storia; un vocabolo che grazie al suo etimo â&#x20AC;&#x201C; ou-topia, ovvero ă&#x17E;žď&#x20AC;&#x2026;Courtesyď&#x20AC;&#x2026;âž&#x2022;Ň&#x17D;áŹ&#x160;㎣ â&#x20AC;&#x153;nessun-luogoâ&#x20AC;? â&#x20AC;&#x201C; accoglie in sĂŠ profonde stratificazioni di senso, spesso anche di natura oppositiva, a partire dalla piĂš ovvia sovrapposizione di oucon eu-topia, del â&#x20AC;&#x153;non-luogoâ&#x20AC;? con il â&#x20AC;&#x153;buon-luogoâ&#x20AC;?. Questo implica un topia incipit quanto meno incerto: progettare e dare vita a una mostra il cui tema â&#x20AC;&#x201C; o topos, che ne è sinonimo â&#x20AC;&#x201C; è ou-topia â&#x20AC;&#x201C; quindi anche â&#x20AC;&#x153;nessun-temaâ&#x20AC;? â&#x20AC;&#x201C; ha se non altro un che di ironico e contraddittorio. Eppure, soprattutto negli ultimi anni, il sistema dellâ&#x20AC;&#x2122;arte contemporanea e le mostre che esso produce sembrano aver stretto un sodalizio profondo con lâ&#x20AC;&#x2122;idea di utopia. Forse perchè essa è spesso legata al â&#x20AC;&#x153;giocoâ&#x20AC;? relazionale della partecipazione, al coinvolgimento diretto del pubblico, alla possibilitĂ â&#x20AC;&#x201C; anche se non sempre concreta â&#x20AC;&#x201C; di agire con lâ&#x20AC;&#x2122;opera e sullâ&#x20AC;&#x2122;opera, privandola in questo modo della sua aura sacrale, contemplativa, e sottraendola, non senza una certa LĂš Ren Tao, Tao 2010ď&#x20AC;&#x2026;á&#x2018;&#x2C6; soddisfazione, alla fissitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;esposizione museale classica, che tende a ă&#x2DC;Žâ&#x2021;źä?&#x192;Ë&#x2C6;âˇ&#x2021;ă?ŁË&#x2C6;ă&#x2019;&#x152;Ë&#x2C6;᡼ă&#x203A;&#x2013;੠᳼ŕź&#x2C6;Ë&#x2C6; neutralizzare e mummificare ogni vitalitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;arte. La mostra presentata in questo catalogo non ha lâ&#x20AC;&#x2122;ambizione di â&#x20AC;&#x153;fare la 75x185x65 cm differenzaâ&#x20AC;?, di trascendere le precedenti o di rivendicare un primato euristico, dato che è semplicemente lâ&#x20AC;&#x2122;ultima in ordine di data, e molte altre, senza dubbio, seguiranno; piuttosto, e piĂš modestamente, si pone due intendimenti principali: da un lato costituisce un omaggio e un riferimento al tema portante dellâ&#x20AC;&#x2122;Expo di Shanghai del 2010, sintetizzato nel claim â&#x20AC;&#x153;better city, better lifeâ&#x20AC;?; dallâ&#x20AC;&#x2122;altro prova a suggerire alcune ipotesi di riflessione sul tema dellâ&#x20AC;&#x2122;utopia, al di lĂ di tutte le manifestazioni storiche e letterarie che si sono susseguite nel corso degli ultimi conquecento anni, ovvero da che Tommaso Moro, nel 1516, ne coniò il significante a titolo della sua opera De optimo reipublicae statu deque nova insula Utopia, a dare finalmente un nome a una serie di tentativi (posti in atto fin dai tempi di Platone), di elaborare razionalmente forme ideali di vita societaria. Inutile e fuorviante, soprattutto in questa sede, proporre una lista dei modelli, dei fallimenti o delle critiche che si sono avvicendate e che si perdono nel fracasso e nel baccano della storia: dâ&#x20AC;&#x2122;altro canto, la crisi di qualunque concreta utopia era giĂ presente, a ben vedere, nel suo stesso fondamento ideale e ideologico; il progetto espositivo muove quindi da una premessa puntuale e categorica: non esiste e non è data modalitĂ entro la quale sia possibile colmare pienamente la distanza tra progetto di una realtĂ desiderata e la sua costruzione, tra desiderio e soddisfazione di quel desiderio. La diretta conseguenza, che compone anche lâ&#x20AC;&#x2122;assunto della mostra, è che lâ&#x20AC;&#x2122;utopia vada cercata in altro luogo, lontano da schemi
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â&#x20AC;Ś for the best I am expecting is again something different, to be sought for in the folds, shady areas and many involuntary effects which the most calculated systems carry with them not knowing that truth is to be found there more than in any other place. The utopia I am searching for today is not as solid as it is gaseous: it is a pulverised, corpuscular and suspended utopia. Italo Calvino â&#x20AC;&#x153;Utopiaâ&#x20AC;? is a convenient term, a comfortable word capable of housing an array of different meanings, kinds and models both within history and outside it. Through its etymologyâ&#x20AC;&#x201D;ou-topia, or â&#x20AC;&#x153;no-placeâ&#x20AC;?â&#x20AC;&#x201D;this term includes many layers of meaning, some of which are mutually conflicting, starting from the obvious overlap between ou-topia and eu-topoia, â&#x20AC;&#x153;noplaceâ&#x20AC;? and â&#x20AC;&#x153;good-place.â&#x20AC;? What this implies is quite an uncertain beginning: the planning and setting up of an exhibition whose themeâ&#x20AC;&#x201D;or topos, which is to say the same thingâ&#x20AC;&#x201D;is ou-topia (hence, in a way, a â&#x20AC;&#x153;no-themeâ&#x20AC;?), has something rather ironic and self-contradictory. Yet, particularly over the last years, the contemporary art system and its exhibits appear to have become closely associated with the idea of utopia. A possible reason for this is that utopia is often linked to the relational â&#x20AC;&#x153;gameâ&#x20AC;? of participation, direct engagement on the part of the public and the (not always concrete) possibility of interacting with artworks and shaping them, thus stripping them of their aura of sanctity and contemplation by freeing themâ&#x20AC;&#x201D;not without satisfactionâ&#x20AC;&#x201D;from the fixity of classic museum displays, which tend to neutralise and mummify the vitality of art. The exhibition presented in this catalogue does not have the ambition of â&#x20AC;&#x153;making a difference,â&#x20AC;? of transcending previous ones or claiming any heuristic primacy, given it is simply the last in a long series of similar exhibitions, and that many others will no doubt follow. Instead, it serves two more modest aims: on the one hand, it pays homage and alludes to the underlying theme of the 2010 Shanghai Expo, which is summed up in the motto â&#x20AC;&#x153;better city, better lifeâ&#x20AC;?; on the other hand, it provides some cues to help reflect on the theme of utopia, aside from all of its historical and literary manifestations over the past five hundred yearsâ&#x20AC;&#x201D;which is to say, since Thomas More first made use of the word in the title of his work De optimo reipublicae statu deque nova insula Utopia in 1516, wishing to finally give a name to the various attempts made (since Platoâ&#x20AC;&#x2122;s day) to draw up rational plans for an ideal society. It would be pointless and misleadingâ&#x20AC;&#x201D;particularly in the present circumstancesâ&#x20AC;&#x201D;to list all the models, failures and criticism surrounding the idea of utopia, and which have been drowned in the din of history. On the other hand, the crisis of concrete utopias is always implied by their ideal and ideological foundations. The present exhibition, therefore, sets off from a precise and categorical premise: that no way exists of fully bridging the gap between the plan for a reality that one dreams of and its implementation, between desire and the meeting of desire. The immediate consequence of this, which also shapes the assumptions of the exhibition, is the fact that utopia must be sought for elsewhere, far away from achievable plans
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(â&#x20AC;&#x153;better city, better lifeâ&#x20AC;?)Ë&#x2014;঺Ď&#x201D; áŽ?ä´śË&#x2C6;ä&#x2020;Šŕł&#x2019;ጤä?ŚŇ&#x17D;Ó&#x20AC;ä?&#x2122;ä?&#x17E;ä&#x2013;ĽŃ¨âą&#x2019;á&#x2018;&#x2C6;ä&#x2013;Żâż&#x;Đ âą&#x2DC;á &#x201D;áł?ŕĽ&#x161;ŕ§&#x2020;੠á&#x203A; áŽ?ä´śË&#x2C6;ä&#x2020;Šŕł&#x2019;ጤä?ŚŇ&#x17D;Ó&#x20AC;ä?&#x2122;ä?&#x17E;ä&#x2013;ĽŃ¨âą&#x2019;á&#x2018;&#x2C6;ä&#x2013;Żâż&#x;Đ âą&#x2DC;á &#x201D;áł?ŕĽ&#x161;ŕ§&#x2020;੠á&#x203A; á&#x201E;şâą&#x2DC;Ý&#x2021;Ń˘Đ á Źä&#x2122;şâą&#x2DC;㸟ä&#x2014;&#x201E;Ë&#x2C6;á&#x;Şă&#x2014;&#x2122;ä&#x2021;&#x2C6;Ë&#x2C6;ä?&#x2122;ä?&#x17E;ŕž&#x;Ń˘á Źĺ &#x20AC;áŽ&#x192;gᨽá&#x2021;¨ á&#x201E;şâą&#x2DC;Ý&#x2021;Ń˘Đ á Źä&#x2122;şâą&#x2DC;㸟ä&#x2014;&#x201E;Ë&#x2C6;á&#x;Şă&#x2014;&#x2122;ä&#x2021;&#x2C6;Ë&#x2C6;ä?&#x2122;ä?&#x17E;ŕž&#x;Ń˘á Źĺ &#x20AC;áŽ&#x192;gᨽá&#x2021;¨ ŕłź 1516 á&#x2018;&#x2C6;೟Ҫâą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;Ç&#x2030;Ý&#x2021;Ѣáł&#x201D;á&#x2026; ă&#x2022;˘âą&#x2DC;ŕł&#x2018;á&#x2020;&#x160;ŕ &#x160;á&#x2018;şŕŠ Đ á Źä&#x2122;şáŽ&#x201E; ŕłź 1516 á&#x2018;&#x2C6;೟Ҫâą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;Ç&#x2030;Ý&#x2021;Ѣáł&#x201D;á&#x2026; ă&#x2022;˘âą&#x2DC;ŕł&#x2018;á&#x2020;&#x160;ŕ &#x160;á&#x2018;şŕŠ Đ á Źä&#x2122;şáŽ&#x201E; á&#x2030;Żâą&#x2DC;᎜áł?â˛&#x17E;ŕŚ&#x153;áł?ä?ˇâą&#x2DC;ܟкÇ&#x160;(De optimo reipublicae statu deque á&#x2030;Żâą&#x2DC;᎜áł?â˛&#x17E;ŕŚ&#x153;áł?ä?ˇâą&#x2DC;ܟкÇ&#x160;(De optimo reipublicae statu deque nova insula Utopia) âą&#x2DC;䚏âł&#x201A;Р߯ä&#x2014;´Ń&#x161;ä&#x2020;ĄĐ?Ë&#x201E;ă&#x2019;&#x153;Ѣă&#x2019;Ń&#x153;ă&#x17E;žáśŁá˘?ŕł&#x2019; nova insula Utopia) âą&#x2DC;䚏âł&#x201A;Р߯ä&#x2014;´Ń&#x161;ä&#x2020;ĄĐ?Ë&#x201E;ă&#x2019;&#x153;Ѣă&#x2019;Ń&#x153;ă&#x17E;žáśŁá˘?ŕł&#x2019; áŻ&#x160;ҡá&#x2C6;&#x2026;á?&#x2020;á&#x201C;&#x201D;ŕž&#x;Ń&#x161;Ď&#x201D;ă&#x2039;?ߍҢâ§&#x161;á&#x2014;ťĎ&#x17E;⧜⺟â§&#x161;á&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;âź&#x2019;ӎ⍳â&#x152;?áżľá&#x201C;Ł áŻ&#x160;ҡá&#x2C6;&#x2026;á?&#x2020;á&#x201C;&#x201D;ŕž&#x;Ń&#x161;Ď&#x201D;ă&#x2039;?ߍҢâ§&#x161;á&#x2014;ťĎ&#x17E;⧜⺟â§&#x161;á&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;âź&#x2019;ӎ⍳â&#x152;?áżľá&#x201C;Ł âą&#x2DC;á&#x2021;ąä&#x2020;ŠŇšĎ&#x201D;Ϟ৥âż&#x201E;Ë&#x2026;âą&#x2DC;áŻ&#x160;áłłË&#x2C6;ŕŚ?â&#x20AC;ŤŘŽâ&#x20AC;ŹĎ&#x201D;ŃŻäŠ&#x153;á&#x2021;?Đ á Źä&#x2122;şĐ?䚏á&#x2014;ą âą&#x2DC;á&#x2021;ąä&#x2020;ŠŇšĎ&#x201D;Ϟ৥âż&#x201E;Ë&#x2026;âą&#x2DC;áŻ&#x160;áłłË&#x2C6;ŕŚ?â&#x20AC;ŤŘŽâ&#x20AC;ŹĎ&#x201D;ŃŻäŠ&#x153;á&#x2021;?Đ á Źä&#x2122;şĐ?䚏á&#x2014;ą ă&#x2014;&#x2014;âą&#x2DC;â&#x20AC;ŤŘ&#x203A;â&#x20AC;Źä&#x2020;&#x2019;Ç&#x201E;ŕłźä&#x2013;ä&#x17E; ߍß&#x17D;Ď&#x201D;Ó&#x2018;â&#x20AC;Ťâ´&#x201D;Ýâ&#x20AC;Źáżľá&#x201C;ŁÇ&#x192;ŕź&#x2026;ä&#x2039;šá&#x;Şâ&#x201E;ˇŕŚĄăž&#x2013;â&#x161;?Ѹ ă&#x2014;&#x2014;âą&#x2DC;â&#x20AC;ŤŘ&#x203A;â&#x20AC;Źä&#x2020;&#x2019;Ç&#x201E;ŕłźä&#x2013;ä&#x17E; ߍß&#x17D;Ď&#x201D;Ó&#x2018;â&#x20AC;Ťâ´&#x201D;Ýâ&#x20AC;Źáżľá&#x201C;ŁÇ&#x192;ŕź&#x2026;ä&#x2039;šá&#x;Şâ&#x201E;ˇŕŚĄăž&#x2013;â&#x161;?Ѹ áł&#x201C;âą&#x2DC;Ç&#x192;ŕłźŕĽ&#x161;ŕ§&#x2020;âą&#x2DC;ŕ°žŕť&#x201E;੠ŕťŕąˇĐ äŤ&#x201D;ŕť&#x201E;ŕ¤&#x201C;ä&#x2014;?âą&#x2DC;ä&#x2020;&#x2DC;ä&#x2020;&#x17D;৥ऊá°&#x192;â&#x2020;żáŽ´ áł&#x201C;âą&#x2DC;Ç&#x192;ŕłźŕĽ&#x161;ŕ§&#x2020;âą&#x2DC;ŕ°žŕť&#x201E;੠ŕťŕąˇĐ äŤ&#x201D;ŕť&#x201E;ŕ¤&#x201C;ä&#x2014;?âą&#x2DC;ä&#x2020;&#x2DC;ä&#x2020;&#x17D;৥ऊá°&#x192;â&#x2020;żáŽ´ á&#x203A;ŁĐ?âą&#x2DC;Ë&#x2C6;á&#x2018;&#x160;ÓŽä&#x2014;´á&#x;¤ä&#x2021;&#x192;á&#x2021;?Ë&#x2013;áł&#x2C6;â?&#x2026;Ď&#x201D;â&#x201E;šâł&#x;Ë&#x2C6;Ó?ÔŠĎ&#x201D;Ďžâ&#x20AC;ŤÝ&#x2039;â&#x20AC;ŹÔ§âą&#x2DC;Đ á&#x203A;ŁĐ?âą&#x2DC;Ë&#x2C6;á&#x2018;&#x160;ÓŽä&#x2014;´á&#x;¤ä&#x2021;&#x192;á&#x2021;?Ë&#x2013;áł&#x2C6;â?&#x2026;Ď&#x201D;â&#x201E;šâł&#x;Ë&#x2C6;Ó?ÔŠĎ&#x201D;Ďžâ&#x20AC;ŤÝ&#x2039;â&#x20AC;ŹÔ§âą&#x2DC;Đ á Źä&#x2122;şâą&#x2DC;ŕĽ&#x2026;á´&#x17D;ä&#x203A;&#x2018;áł&#x2019;á?&#x2020;ŕłźÝ&#x160;á´&#x20AC;ä&#x2018;żâ§&#x161;á&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;੠á&#x2014;ąá&#x203A;&#x2021;Ô§ă&#x2039;?á¸?ŕˇ&#x17D;Ď&#x17E;á&#x201E;Źŕłź á Źä&#x2122;şâą&#x2DC;ŕĽ&#x2026;á´&#x17D;ä&#x203A;&#x2018;áł&#x2019;á?&#x2020;ŕłźÝ&#x160;á´&#x20AC;ä&#x2018;żâ§&#x161;á&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;੠á&#x2014;ąá&#x203A;&#x2021;Ô§ă&#x2039;?á¸?ŕˇ&#x17D;Ď&#x17E;á&#x201E;Źŕłź ä&#x2013;&#x203A;Ë&#x2C6;಴â&#x201E;¸á&#x2C6;Šăž&#x153;ä&#x2020;&#x2019;ä&#x2026;ľáł?Ď&#x201D;Ϟᯢâš&#x201A;âą&#x2DC;ŕ ĄáŚ¤Ë&#x2013;ĎĄá&#x201E;ŹŕłźË&#x2C6;гϥጤկ ä&#x2013;&#x203A;Ë&#x2C6;಴â&#x201E;¸á&#x2C6;Šăž&#x153;ä&#x2020;&#x2019;ä&#x2026;ľáł?Ď&#x201D;Ϟᯢâš&#x201A;âą&#x2DC;ŕ ĄáŚ¤Ë&#x2013;ĎĄá&#x201E;ŹŕłźË&#x2C6;гϥጤկ Ď&#x201D;Ďžŕ§&#x192;ă&#x203A;&#x2018;á&#x2026; Üźâ?&#x153;ä°¸á &#x201D;á? ᳯâą&#x2DC;äš?âł&#x201A;੠äš?âł&#x201A;á&#x2026;˛áŽ&#x2018;äŻ&#x2C6;âą&#x2DC;á?&#x201A;ä&#x17D;ą ŕĽ&#x2021;á? 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praticabili o soluzioni definitive, nella visionaria â&#x20AC;&#x153;grammatica della fantasiaâ&#x20AC;?, nellâ&#x20AC;&#x2122;arte dellâ&#x20AC;&#x2122;inventare, nel pensiero, nellâ&#x20AC;&#x2122;intenzione. I quattordici artisti selezionati non sono accomunati dallâ&#x20AC;&#x2122;appartenenza a una corrente â&#x20AC;&#x201C; peraltro difficilmente pensabile nellâ&#x20AC;&#x2122;odierno sistema dellâ&#x20AC;&#x2122;arte â&#x20AC;&#x201C;, da un legame generazionale o da una consonanza nelle opere che producono, ma da una forma mentis, da unâ&#x20AC;&#x2122;affinitĂ e una corrispondenza progettuale; forse non dallâ&#x20AC;&#x2122;utopia ma dallâ&#x20AC;&#x2122;utopismo, ovvero unâ&#x20AC;&#x2122;inclinazione, un anelito a un principio ordinatore del quale rimangono, profondamente intrise, le opere. Lâ&#x20AC;&#x2122;unica utopia realizzabile, ragionevole, e invisibile, vive quindi nella virtualitĂ del sistema, prima che ogni forma di linguaggio la realizzi, al di qua di qualsivoglia manifestazione, nella progettualitĂ del pensiero, un attimo dopo che il contenuto abbia guadagnato struttura estraendola dal sostanzioso magma del senso. Lâ&#x20AC;&#x2122;artista recupera un simbolo, un archetipo denso di progettualitĂ sociale ed esistenziale, ne misura il valore semantico, per poi liberarlo, attraverso lâ&#x20AC;&#x2122;opera, in una dimensione creativa e immaginale, dando vita a mondi possibili, a multiversi, a inferni e a paradisi discrezionali. Lâ&#x20AC;&#x2122;utopia è sulla carta, nel dispositivo di generazione del senso, nella materia che dĂ forma allâ&#x20AC;&#x2122;opera, nel linguaggio che struttura il testo, non nella realtĂ del mondo. Ă&#x2C6; ad essa condizione necessaria e sufficiente unâ&#x20AC;&#x2122;opposizione incolmabile tra progetto e modello, unâ&#x20AC;&#x2122;impossibile referenza alla vita e al reale: lâ&#x20AC;&#x2122;opera non è il medium che attualizza, dando forma a una struttura concreta, il progetto dellâ&#x20AC;&#x2122;artista; è piuttosto il canale attraverso il quale la progettualitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;autore cerca, e talvolta trova, una rima, una correlazione, un accordo con il desiderio e lâ&#x20AC;&#x2122;immaginazione dello spettatore. Il non-luogo è abitazione dâ&#x20AC;&#x2122;eccellenza della finzione, dellâ&#x20AC;&#x2122;artificio, dellâ&#x20AC;&#x2122;arte; lâ&#x20AC;&#x2122;unico in cui forse è plausibile far corrispondere il buon luogo â&#x20AC;&#x201C; lâ&#x20AC;&#x2122;eu-topia â&#x20AC;&#x201C;, reale, dellâ&#x20AC;&#x2122;accordo tra forma e contenuto, dellâ&#x20AC;&#x2122;estetica contemporanea, realizzando e attualizzando ogni â&#x20AC;&#x153;aspirazioneâ&#x20AC;?. â&#x20AC;&#x153;Essere non piĂš che oblio. Questo io vorrebbe, e nulla piĂšâ&#x20AC;? recita Carmelo Bene, nella sua ossessione per la vacuitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;esistenza, per lâ&#x20AC;&#x2122;inutilitĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;essere e lâ&#x20AC;&#x2122;impossibilitĂ di ogni atto: viviamo tentando di dilatare un inutile presente, stretti nella morsa del tempo, che non â&#x20AC;&#x153;si ammazzaâ&#x20AC;? ma uccide, cullati in un coma che è perenne agonia e, al medesimo tempo, vita. Lâ&#x20AC;&#x2122;artista, sosteneva Rauschenberg, è chiamato a colmare quel vuoto che separa e divide lâ&#x20AC;&#x2122;arte dallâ&#x20AC;&#x2122;esistenza: lâ&#x20AC;&#x2122;utopia possibile non è dunque â&#x20AC;&#x153;lâ&#x20AC;&#x2122;immaginazione al potereâ&#x20AC;?, come voleva Marcuse, ma il potere dellâ&#x20AC;&#x2122;immaginazione.
and definite solutions, in the visionary â&#x20AC;&#x153;grammar of fantasy,â&#x20AC;? in the art of invention, in thought and intention. What the fourteen chosen artists have in common is not the fact that they are representatives of a specific currentâ&#x20AC;&#x201D;something which would be difficult to envisage in the contemporary art systemâ&#x20AC;&#x201D;or belong to the same generation or even exhibit a common artistic feeling; but rather the fact that they share the same mindset and pursue a common project. What brings them together is not utopia as much as utopianism, which is to say an inclination and drive towards an ordering principle that deeply infuses their works. The only feasible, reasonable and invisible utopia is that found in the virtuality of the system before any form of language translates it: beyond all manifestation, in the planning potential of thought, a moment after its content has been given a structure by extracting it from the rich jumble of meaning. The artist will restore a given symbol, an archetype laden with social and existential planning potential, and measure its semantic value in such a way as to then set it free through his work, in a creative and imaginative dimension, creating new possible worlds or multiversesâ&#x20AC;&#x201D;discretionary hells or paradises. Utopia is found on paper, in meaning-engendering devices, in the matter that shapes a work and the language that structures a textâ&#x20AC;&#x201D;not in the reality of the world itself. A necessary and sufficient reason for this is the unbridgeable gap between project and model, an impossible reference to life and reality: an artwork is not the medium that expresses and gives concrete form to an artistâ&#x20AC;&#x2122;s project; rather, it is the channel through which the authorâ&#x20AC;&#x2122;s plan searches forâ&#x20AC;&#x201D;and often findsâ&#x20AC;&#x201D;rhymes, correspondences and agreements with viewersâ&#x20AC;&#x2122; desires and imagination. Non-places are the settings of fictions, artifice and art par excellence; the only places, perhaps, where the actual good placeâ&#x20AC;&#x201D;eu-topiaâ&#x20AC;&#x201D;consisting in the harmony between form and content, and in contemporary aesthetics, can plausibly be found, by realizing and actualizing all â&#x20AC;&#x153;aspirations.â&#x20AC;? â&#x20AC;&#x153;To be nothing else but oblivion. This I would like, and nothing moreâ&#x20AC;?: Carmelo Bene used to recite these words in his obsession with existential emptiness, the uselessness of being and the impossibility of action. We live, seeking to extend a useless present, caught in the vice of time, which does not â&#x20AC;&#x153;kill itselfâ&#x20AC;? but killsâ&#x20AC;&#x201D;lulled in a coma which is both endless agony and life. The artistâ&#x20AC;&#x201D;Rauschenberg arguedâ&#x20AC;&#x201D;is asked to fill the void that removes and divides art from existence: possible utopia, therefore, is found not as â&#x20AC;&#x153;imagination in power,â&#x20AC;? as Marcuse believed, but rather in the power of the imagination.
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(â&#x20AC;&#x153;better city, better lifeâ&#x20AC;?)Ë&#x2014;঺Ď&#x201D; áŽ?ä´śË&#x2C6;ä&#x2020;Šŕł&#x2019;ጤä?ŚŇ&#x17D;Ó&#x20AC;ä?&#x2122;ä?&#x17E;ä&#x2013;ĽŃ¨âą&#x2019;á&#x2018;&#x2C6;ä&#x2013;Żâż&#x;Đ âą&#x2DC;á &#x201D;áł?ŕĽ&#x161;ŕ§&#x2020;੠á&#x203A; á&#x201E;şâą&#x2DC;Ý&#x2021;Ń˘Đ á Źä&#x2122;şâą&#x2DC;㸟ä&#x2014;&#x201E;Ë&#x2C6;á&#x;Şă&#x2014;&#x2122;ä&#x2021;&#x2C6;Ë&#x2C6;ä?&#x2122;ä?&#x17E;ŕž&#x;Ń˘á Źĺ &#x20AC;áŽ&#x192;gᨽá&#x2021;¨ ŕłź 1516 á&#x2018;&#x2C6;೟Ҫâą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;Ç&#x2030;Ý&#x2021;Ѣáł&#x201D;á&#x2026; ă&#x2022;˘âą&#x2DC;ŕł&#x2018;á&#x2020;&#x160;ŕ &#x160;á&#x2018;şŕŠ Đ á Źä&#x2122;şáŽ&#x201E; á&#x2030;Żâą&#x2DC;᎜áł?â˛&#x17E;ŕŚ&#x153;áł?ä?ˇâą&#x2DC;ܟкÇ&#x160;(De optimo reipublicae statu deque nova insula Utopia) âą&#x2DC;䚏âł&#x201A;Р߯ä&#x2014;´Ń&#x161;ä&#x2020;ĄĐ?Ë&#x201E;ă&#x2019;&#x153;Ѣă&#x2019;Ń&#x153;ă&#x17E;žáśŁá˘?ŕł&#x2019; áŻ&#x160;ҡá&#x2C6;&#x2026;á?&#x2020;á&#x201C;&#x201D;ŕž&#x;Ń&#x161;Ď&#x201D;ă&#x2039;?ߍҢâ§&#x161;á&#x2014;ťĎ&#x17E;⧜⺟â§&#x161;á&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;âź&#x2019;ӎ⍳â&#x152;?áżľá&#x201C;Ł âą&#x2DC;á&#x2021;ąä&#x2020;ŠŇšĎ&#x201D;Ϟ৥âż&#x201E;Ë&#x2026;âą&#x2DC;áŻ&#x160;áłłË&#x2C6;ŕŚ?â&#x20AC;ŤŘŽâ&#x20AC;ŹĎ&#x201D;ŃŻäŠ&#x153;á&#x2021;?Đ á Źä&#x2122;şĐ?䚏á&#x2014;ą ă&#x2014;&#x2014;âą&#x2DC;â&#x20AC;ŤŘ&#x203A;â&#x20AC;Źä&#x2020;&#x2019;Ç&#x201E;ŕłźä&#x2013;ä&#x17E; ߍß&#x17D;Ď&#x201D;Ó&#x2018;â&#x20AC;Ťâ´&#x201D;Ýâ&#x20AC;Źáżľá&#x201C;ŁÇ&#x192;ŕź&#x2026;ä&#x2039;šá&#x;Şâ&#x201E;ˇŕŚĄăž&#x2013;â&#x161;?Ѹ áł&#x201C;âą&#x2DC;Ç&#x192;ŕłźŕĽ&#x161;ŕ§&#x2020;âą&#x2DC;ŕ°žŕť&#x201E;੠ŕťŕąˇĐ äŤ&#x201D;ŕť&#x201E;ŕ¤&#x201C;ä&#x2014;?âą&#x2DC;ä&#x2020;&#x2DC;ä&#x2020;&#x17D;৥ऊá°&#x192;â&#x2020;żáŽ´ á&#x203A;ŁĐ?âą&#x2DC;Ë&#x2C6;á&#x2018;&#x160;ÓŽä&#x2014;´á&#x;¤ä&#x2021;&#x192;á&#x2021;?Ë&#x2013;áł&#x2C6;â?&#x2026;Ď&#x201D;â&#x201E;šâł&#x;Ë&#x2C6;Ó?ÔŠĎ&#x201D;Ďžâ&#x20AC;ŤÝ&#x2039;â&#x20AC;ŹÔ§âą&#x2DC;Đ á Źä&#x2122;şâą&#x2DC;ŕĽ&#x2026;á´&#x17D;ä&#x203A;&#x2018;áł&#x2019;á?&#x2020;ŕłźÝ&#x160;á´&#x20AC;ä&#x2018;żâ§&#x161;á&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;੠á&#x2014;ąá&#x203A;&#x2021;Ô§ă&#x2039;?á¸?ŕˇ&#x17D;Ď&#x17E;á&#x201E;Źŕłź ä&#x2013;&#x203A;Ë&#x2C6;಴â&#x201E;¸á&#x2C6;Šăž&#x153;ä&#x2020;&#x2019;ä&#x2026;ľáł?Ď&#x201D;Ϟᯢâš&#x201A;âą&#x2DC;ŕ ĄáŚ¤Ë&#x2013;ĎĄá&#x201E;ŹŕłźË&#x2C6;гϥጤկ Ď&#x201D;Ďžŕ§&#x192;ă&#x203A;&#x2018;á&#x2026; Üźâ?&#x153;ä°¸á &#x201D;á? 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(Rauschenberg) ä&#x2026;¸Đ&#x17D;Ë&#x2C6;ăĄ&#x17D;á´&#x192; á&#x2020;&#x160;ăšżŕ§&#x20AC;૸ᴹ฿â&#x2019;ľä&#x2122;ˇĎžá&#x2021;&#x161;ăĄ&#x17D;á´&#x192;Ңá&#x201E;Źŕłźß&#x161;âž?ß&#x17D;á´šâą&#x2DC;ă°Žă &#x17D;Ë&#x2013;ŕ§&#x192;ă&#x203A;&#x2018; âą&#x2DC;Đ á Źä&#x2122;şŕ˛´â&#x201E;¸ĎĄá°&#x192;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;Źä&#x152;żÔ&#x192;âĄ?gĺ &#x20AC;á&#x2021;¨á&#x2018;§ŕ¸˛ (Marcuse) ä&#x2021;&#x2C6;âą&#x2DC;ä&#x2122;ˇá¸&#x2039; Ä&#x20AC;á&#x203A;&#x2021;ä&#x2C6;ľŕ§&#x192;ă&#x203A;&#x2018;Đ&#x;ŕĄŻÄ Ë&#x2C6;ă&#x2014; á°&#x192;á&#x203A;&#x2021;â&#x20AC;Ťŕ§&#x192;âą&#x2DC;ÚŁâ&#x20AC;Źă&#x203A;&#x2018;Đ&#x;९Ç&#x201E;
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Bianco-Valente
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Relational Domain, 2005 Videoinstallazione Dimensioni variabili
݇㋏ඳ ᑈ ݇㋏ඳ 㾚乥㺙㕂 ሎᇌৃ䇗 “L’essenza è di mettere in relazione le cose, ci interessa ri costruire una cartina, una mappa di come sei fatto dentro. Āકⱘᅲ䋼ᰃᇚ᠔᳝џ⠽ⳌѦ㘨㋏䍋ᴹˈ៥Ӏᛇ Si riferisce all’entità Bianco-Valente come se si trattasse di 䞡ᮄᵘᓎϔᐙᇣˈϔᐙԴⱘݙ䚼䴶䉠ⱘഄDŽ↨ un’unica cosa. La complessità aumenta perché in realtà siaᅝ⾥ ⪺Ӻ⡍㒧ড়དڣᰃϾଃϔԧˈ䖭ህᴖњˈ mo due persone, anche se dal punto di vista artistico siamo Ўᅲ䰙Ϟ៥ӀᰃϸϾҎˈሑㅵҢ㡎ᴃϞⳟ៥Ӏᰃ un’unica cosa. Il senso è di cercare di ricostruire, anche se ϔԧDŽકᛣНѢᇱ䆩䞡ᮄ㒘ᓎ䗴ህ៥Ӏⱘᴖ solo a sprazzi, la complessità di cui siamo fatti”. ᗻˈાᗩᰃᮁᮁ㓁㓁ⱘā DŽ Le opere e le ricerche del duo napoletano vivono da sempre ϸԡ䙷ϡࢦᮃ㡎ᴃᆊⱘકⷨおϔⳈҟѢ㡎ᴃϢ in bilico tra arte e scienza, nello spazio dei processi cerebra⾥ᄺП䯈ˈ ໘㛥ᑣぎ䯈ˈ໘៥ӀϢ㞾Ꮕঞ li, del rapporto, biologico e culturale al medesimo tempo, che ϢϪ⬠ᓎゟⱘ݇㋏ ˄⫳⠽ⱘ᭛࣪ⱘᑊᄬ˅ⱘぎ䯈 instauriamo con noi stessi e il mondo; la relazione con il sé ЁDŽҎϢ㞾Ꮕⱘˈҹঞ㞾ᏅϢҪҎⱘ݇㋏ǃ㛥㒧 e con l’altro da sé, la natura della struttura encefalica, i comᵘⱘᗻ䋼䗮䖛さ㾺㗠ѻ⫳ⱘᴖᴎࠊㄝᰃ䚼ߚ↨ plessi meccanismi che originano attraverso le sinapsi sono ᅝ⾥ ⪺݄⡍ҪӀ߯ⱘ㾚乥㺙㕂Ё᠔䅼ⱘЏ alcuni dei temi indagati da Bianco-Valente nei loro video e 乬DŽԚै≵᳝≵ˈ⓴ދ᳝⾥ᄺⱘߚ⾏ˈϡᰃ㒃ߚ nelle installazioni. Ma non c’è freddezza, non c’è distacco ᵤˈ Ⳍডৃҹথ⦄▔ᚙǃথ⦄⏋хⱘ⾽ᑣǃথ⦄䅽 scientifico, pura analisi. Si scopre invece l’emozione, il caᛳ㾝ᓩ乚ⱘᛝᙺˈҹঞ៥Ӏ㞾䑿Ϣᔶ䈵㒧ᵘ䯈ⱘ⏙ otico ordine, il piacere di lasciarsi guidare dalla percezione, ᱄Ꮋড়DŽԐТϸԡ㡎ᴃᆊᕜҎПࠡህᏆⳈ㾝ࠄ la limpida coincidenza tra noi stessi e la struttura dell’immaĀ䬰⼲ڣ㒣ܗāⱘᅲ䋼ˈेҎ㉏⫳⠽Ϟⱘ㘨㋏ᴀ ᗻDŽ gine. Come se gli artisti, prima di molti altri, avessero intuito
l’essenza dei neuroni specchio, la natura biologicamente relazionale dell’essere umano. (A.C.)
068 > 069 BIANCO-VALENTE
Relational Domain, 2005 Video installation Variable dimensions
݇㋏ඳ2005ᑈ ݇㋏ඳ 㾚乥㺙㕂 ሎᇌৃ䇗
“The essence consists in linking things. What we are interested in is reconstructing a map—a map of what we are like inside. People refer to Bianco-Valente as if they were a single entity. But things are more complex than that, because we are actually two separate individuals, although we are one from an artistic perspective. The point is to try and reconstruct—if only here and there—the complex whole we consist of.” The works and researches of this Neapolitan duo are always caught between art and science, focusing on mental processes and the biological and cultural links we establish between ourselves and the world. People’s relations with themselves and others, the nature of the encephalitic structure of the brain, and the complex mechanisms triggered by its synapses are only some of the themes Bianco-Valente explore in their videos and installations. These, however, are never works of cold scientific detachment or pure analysis. The artists rather lead viewers to discover emotions, a chaotic order, the pleasure of letting themselves be guided by perception, and the clear coincidence between ourselves and the structure of images. It is as if these artists had grasped— before many others—the essence of mirror neurons and the biologically relational nature of human beings. (A.C.)
݇㋏ඳ2005 ᑈ ݇㋏ඳ 㾚乥㺙㕂 ሎᇌৃ䇗 Āકⱘᅲ䋼ᰃᇚ᠔᳝џ⠽ⳌѦ㘨㋏䍋ᴹˈ៥Ӏᛇ 䞡ᮄᵘᓎϔᐙᇣˈϔᐙԴⱘݙ䚼䴶䉠ⱘഄDŽ↨ ᅝ⾥ ⪺Ӻ⡍㒧ড়དڣᰃϾଃϔԧˈ䖭ህᴖњˈ Ўᅲ䰙Ϟ៥ӀᰃϸϾҎˈሑㅵҢ㡎ᴃϞⳟ៥Ӏᰃ ϔԧDŽકᛣНѢᇱ䆩䞡ᮄ㒘ᓎ䗴ህ៥Ӏⱘᴖ ᗻˈાᗩᰃᮁᮁ㓁㓁ⱘā DŽ ϸԡ䙷ϡࢦᮃ㡎ᴃᆊⱘકⷨおϔⳈҟѢ㡎ᴃϢ ⾥ᄺП䯈ˈ ໘㛥ᑣぎ䯈ˈ໘៥ӀϢ㞾Ꮕঞ ϢϪ⬠ᓎゟⱘ݇㋏ ˄⫳⠽ⱘ᭛࣪ⱘᑊᄬ˅ⱘぎ䯈 ЁDŽҎϢ㞾Ꮕⱘˈҹঞ㞾ᏅϢҪҎⱘ݇㋏ǃ㛥㒧 ᵘⱘᗻ䋼䗮䖛さ㾺㗠ѻ⫳ⱘᴖᴎࠊㄝᰃ䚼ߚ↨ ᅝ⾥ ⪺݄⡍ҪӀ߯ⱘ㾚乥㺙㕂Ё᠔䅼ⱘЏ 乬DŽԚै≵᳝≵ˈ⓴ދ᳝⾥ᄺⱘߚ⾏ˈϡᰃ㒃ߚ ᵤˈ Ⳍডৃҹথ⦄▔ᚙǃথ⦄⏋хⱘ⾽ᑣǃথ⦄䅽 ᛳ㾝ᓩ乚ⱘᛝᙺˈҹঞ៥Ӏ㞾䑿Ϣᔶ䈵㒧ᵘ䯈ⱘ⏙ ᱄Ꮋড়DŽԐТϸԡ㡎ᴃᆊᕜҎПࠡህᏆⳈ㾝ࠄ Ā䬰⼲ڣ㒣ܗāⱘᅲ䋼ˈेҎ㉏⫳⠽Ϟⱘ㘨㋏ᴀ ᗻDŽ˄䰓㦅ḥᖋ㔫gव㦅ᇨ˅
ď&#x20AC;&#x201A; Ë&#x201E;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x17D;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201E;Ë&#x2026; Ë&#x2026;ď&#x20AC;&#x201A; ď&#x20AC;&#x201A; ď&#x20AC;&#x201A;
ď&#x20AC;
ä&#x2013;&#x2019;ăĄâ&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źgâ&#x160;śáĽ&#x2039;ä&#x17E; ď&#x20AC; ä&#x2013;&#x2019;ăĄâ&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źgâ&#x160;śáĽ&#x2039;ä&#x17E; ď&#x20AC; Ë&#x201E;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x17D;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201E;Ë&#x2026; Ë&#x2026;ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC;
Dafne Boggeri
ď&#x20AC;
ä&#x2013;&#x2019;ăĄâ&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źgâ&#x160;śáĽ&#x2039;ä&#x17E; ď&#x20AC; ä&#x2013;&#x2019;ăĄâ&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źgâ&#x160;śáĽ&#x2039;ä&#x17E;
ď&#x20AC; Ë&#x201E;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x17D;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201E;Ë&#x2026; Ë&#x2026;ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC;
Untitled, 2009 Bancale, stampe a getto dâ&#x20AC;&#x2122;inchiostro su carta Dimensioni variabili
ď&#x20AC; che non esiâ&#x20AC;&#x153;Questa immagine è l'equivalente di un luogo ste, di un paesaggio immaginario. Ă&#x2C6; il risultato di unâ&#x20AC;&#x2122;elaboᎴ䚏 ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2026; á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; Ꮄ䚏 razione partendo da cinque diverse foto del cielo scattate á Źâ˛ŹË&#x2C6;ă&#x2019;&#x152;ä´śŕŽ&#x2039;ŕšźŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039; durante questi anni, in differenti luoghi del mondo. Ognuna á&#x2C6;&#x17D;á&#x2021;&#x152;ŕ§&#x192;ä&#x2021;&#x2014; delle immagini sovrapposta alle altre affiora piĂš o meno evi dente nel risultato finale. Come un puzzle scomposto, a piĂš ď&#x20AC; livelli, difficile stabilire a quale coordinata corrisponda una Ä&#x20AC;ä&#x2013;Ďžŕł&#x2019;â &#x203A;ă&#x201E;?ѢĎ&#x201D;Ϟϥá&#x201E;Źŕłźâą&#x2DC;ŕ´&#x201E;áŽ?Ë&#x2C6;Ď&#x201D;Ďžá&#x203A;&#x2021;ä&#x2C6;ľĐ âą&#x2DC; determinata porzione di atmosferaâ&#x20AC;?. 亢áą&#x192;Ë&#x2C6;âŹ&#x2026;ä&#x2013;ĽŢ´á&#x2018;&#x2C6;೟Ϫ⏠ϥৠŕ´&#x201E;â&#x161;?ᢥá¨&#x2DC;âą&#x2DC; á?&#x2122;â&#x153;ťâ &#x203A;ă&#x2019;&#x2DC; Concepita come alcuni dei lavori piĂš noti dellâ&#x20AC;&#x2122;artista cubano ŕ§&#x153;ŕť&#x2DC;â§&#x161;ă&#x2014; á&#x;¤Ç&#x201E;â&#x2020;ŁĎžä&#x17E;ĄŕŚ´Ń˘Ý&#x160;ŇŞŕł&#x2019;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;ŹĎ&#x17E;âą&#x2DC;ŕł&#x2019;â&#x20AC;Ťá&#x;ŞÚŁâ&#x20AC;ŹŕťŽá&#x;Ş Felix Gonzales-Torres, lâ&#x20AC;&#x2122;opera si compone (e si scompone) á&#x2021;Ľä&#x203A;&#x2018;ŕ¨&#x153;âŚ&#x201E;ŕłźáł&#x201D;ৢáŹ&#x153;áľ°Ď&#x17E; ŕ˝&#x2018;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;ŹĎ&#x201D;á?&#x2122;໮á&#x2C6;&#x2013;âą&#x2DC;áłžáŁ?Ἒâą&#x2DC;áŁ? di impilati invita ŕł&#x2019;migliaia Ë&#x2C6; á&#x2022;&#x153; ä˛&#x2019;diâš&#x201A;poster á&#x2026;ŽŕŞžĎž ŕťť â&#x2021;¨ eâŚ&#x201E;destinati ä&#x2C6;ľ á&#x2018;¨ Ϣ al ઞpubblico; Ďžä&#x161;źß&#x161;âł&#x152; ण lo spettatore ŕ§&#x153;Ä Ç&#x201E;ď&#x20AC; a diventare parte del lavoro, a unirsi allâ&#x20AC;&#x2122;artista, a partecipare a un gioco di scambio che coinvolge lâ&#x20AC;&#x2122;oggetto Ô°ŕŞ&#x2022;áľ&#x2DC;á&#x2014;ąă&#x2030;?Ô?সá?&#x2C6;ăĄ&#x17D;á´&#x192;á&#x2020;&#x160;ă§&#x2020;ä&#x17E; â&#x20AC;ŤÜ&#x;â&#x20AC;ŹáŽ&#x192;â&#x20AC;˘â&#x20AC;ŤÝ&#x153;â&#x20AC;Źă§źäł&#x2039;áŽ&#x192;â&#x20AC;˘á Źäł&#x2039;áŽ&#x192; e ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x17D;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x2019;ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201D;ď&#x20AC; âą&#x2DC;Ţ´Ó&#x160;áł&#x201D;㨍৥âą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;Ç&#x201E;ä&#x2020;šÔ°ŕŞ&#x2022; lo sguardo. Il cielo di Dafne Boggeri, frutto di un sapiente lavoro di â&#x20AC;&#x153;collageâ&#x20AC;? fotografico postproduttivo, sembra costiâŹ&#x2026;Ď&#x17E;ŕ¤&#x2014;Ďžă&#x2DC;Žä˛&#x161;âą&#x2DC;Ç&#x192;䴜ৼăž&#x2013;ÓŤâą&#x2DC;âŹ?ä´śă&#x2019;&#x2DC;ŕ§&#x153;Ë&#x201E;ß&#x161;㞡Ë&#x2026; Ő&#x201C; tuire, consapevolmente vano, il tentativo di dare forma coná&#x2022;ŤŕŚ&#x2013;ăž&#x2013;ă&#x2014;&#x2122;á&#x;¤Đ&#x17D;Ô°ŕŞ&#x2022;âą&#x2DC;Ď&#x201D;ä&#x161;źß&#x161;Ë&#x2C6;ϢăĄ&#x17D;á´&#x192;á&#x2020;&#x160;㾥ŕ§&#x153;Ë&#x2C6;ŕŚ&#x2013;Ϣ creta barriera, nessun ostaŕ &#x201E; â?? aŕŚ&#x17E;un â ˝pensiero ŕŞ&#x2022; Ϣ âł&#x201A; utopico: â&#x20AC;Ť âł&#x152; âą&#x2DC; Ü?â&#x20AC;Źnessuna ьѸâ&#x152;&#x2022;âą&#x2DC; â?&#x152;á&#x;ŁĐ Ç&#x201E;ä&#x2013;&#x2019;㥠colo, nessuna gerarchia, solo la volta celeste, di chiunque e â&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źgâ&#x160;śáĽ&#x2039;ä&#x17E; âą&#x2DC;ŕť˝ă &#x17D;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2022;ď&#x20AC; ď&#x20AC; Ď&#x201D;Ϟৢᳳá¨&#x2DC;á&#x2022;&#x2026;߯԰âą&#x2DC;Ä&#x20AC;áŁ?ä&#x152;&#x2C6;Ä per chiunque. Il pallido â&#x20AC;&#x153;sognoâ&#x20AC;? svanisce nel possesso, nel âą&#x2DC;á&#x17D;ťŕ˝Ô°ŕŞ&#x2022;Ô?Т೟á&#x2021;ąä&#x2020;ŠË&#x201E;ᯢ✚á°&#x192;á&#x2022;Śŕ˘&#x2021;âą&#x2DC;Ë&#x2026;ă&#x2019;Ń&#x153;Đ á Ź progressivo disfarsi dellâ&#x20AC;&#x2122;opera, un poster perÓ?Ԋ买⚥Ç&#x192; ciascun visitaä&#x2122;şá&#x2014;ąá&#x203A;&#x2021;Ňšâ&#x20AC;ŤÝ&#x2039;â&#x20AC;ŹÔ§âą&#x2DC;á&#x201D;śá&#x201C;ŁÇ&#x201E;â&#x2030;ľáł?Ó?ÔŠä°?ᢺÇ&#x192;ď&#x20AC; Ó?ÔŠă&#x201E;?ă&#x2018;ťď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC; tore, fino allaাáł?á&#x2C6;˛Ń˘Ó?ÔŠŇ&#x17D;âą&#x2DC;Ç&#x192;ă&#x2019;Ń&#x153;Ó?ÔŠŇ&#x17D;âą&#x2DC;ŕť˝ă ?Ç&#x201E; completa disgregazione. Come nella tradizione 㢥âą&#x2018;âą&#x2DC;Ä&#x20AC;ášşÄ ŕłźáĽ áĽťĐ Ç&#x192;ŕłźÔ°ŕŞ&#x2022;â?¤â?¤â?&#x153;㾥Рâ?&#x153;ŕź&#x2026;Ë&#x2C6; dellâ&#x20AC;&#x2122;arte concettuale resta però lâ&#x20AC;&#x2122;idea, indistruttibile e riproĎ&#x201D;Ďžă&#x2019;Ń&#x153;â&#x2020;ŁÔĄŕŚ&#x2013;ăž&#x2013;ă&#x2014;&#x2122;âą&#x2DC;âŹ?ä´śâł&#x2C6;ŕ &#x201E;áł&#x201D;ৢâą&#x2DC;á&#x2026; ܟ㞡ԧď&#x20AC;&#x2013;ď&#x20AC; Ô&#x161; ducibile allâ&#x20AC;&#x2122;infinito. (A.C.) á°&#x192;Ď&#x201D;ŕ˝&#x2013;ŕłźá˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;ăĄ&#x17D;á´&#x192;Ó´ă&#x2019;łĐ ä&#x2122;ˇá¸&#x2039;Ë&#x2C6;â&#x2122;&#x2030;á&#x203A;łă&#x2019;ťă&#x201C; á&#x201E;ŹŕłźË&#x2C6;ĎĄ ŕ§&#x192;᨝â&#x2020;&#x2022;Ë&#x2C6;ŕ§&#x192;ä&#x2013;Żă¸ Ꮄâ&#x201E;śŕš&#x2014;ŕ´&#x201E;â&#x20AC;ŤßŻÝĄâ&#x20AC;ŹÔ°Ç&#x201E;ď&#x20AC; Ë&#x201E;ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨Ë&#x2026;ď&#x20AC; ď&#x20AC;
070 > 071 DAFNE BOGGERI
Untitled, 2009 Pallet and inkjet prints on paper Variable dimensions
ď&#x20AC;
â&#x20AC;&#x153;This image is like a place that does not existâ&#x20AC;&#x201D;an imaginary landscape. It was produced from five different photos of the sky I took over the past years in different places around the world. Each image, superimposed on the others, emerges in a more or less distinct way in the final work. Like an unassembled puzzle on various levels, it makes it hard to determine which coordinate corresponds to which portion of the sky.â&#x20AC;? Conceived like some of the best known works by Cuban artist Felix Gonzales-Torres, this one is comprised of (and breaks down into) thousands of piled-up posters that are offered the public. Viewers are thus invited to become part of the project and join the artist by entering a game of exchanges between their own gaze and the object itself. Dafne Boggeriâ&#x20AC;&#x2122;s sky, produced through a skilful photographic â&#x20AC;&#x153;collageâ&#x20AC;? in the post-production phase, appears to embody a consciously vain attempt to give concrete shape to a utopian vision: no barriers, no obstacles or hierarchies are featured here, only the vault of the skyâ&#x20AC;&#x201D;anyoneâ&#x20AC;&#x2122;s sky, for anyone. This pale â&#x20AC;&#x153;dreamâ&#x20AC;? vanishes as soon as it is grasped through the progressive decomposition of the work, one poster at a time, until it is completely disintegrated by visitors. In line with the tradition of conceptual art, what remains is the artistâ&#x20AC;&#x2122;s idea, which is indestructible and can endlessly be reproduced. (A.C.)
Ꮄ䚏 2009á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; Ꮄ䚏 á Źâ˛ŹË&#x2C6;ă&#x2019;&#x152;ä´śŕŽ&#x2039;ŕšźŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039; á&#x2C6;&#x17D;á&#x2021;&#x152;ŕ§&#x192;ä&#x2021;&#x2014;
ď&#x20AC;
ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; Ꮄ䚏 2009 á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; Ꮄ䚏 á Źâ˛ŹË&#x2C6;ă&#x2019;&#x152;ä´śŕŽ&#x2039;ŕšźŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039; á&#x2C6;&#x17D;á&#x2021;&#x152;ŕ§&#x192;ä&#x2021;&#x2014; ď&#x20AC; Ä&#x20AC;ä&#x2013;Ďžŕł&#x2019;â &#x203A;ă&#x201E;?ѢĎ&#x201D;Ϟϥá&#x201E;Źŕłźâą&#x2DC;ŕ´&#x201E;áŽ?Ë&#x2C6;Ď&#x201D;Ďžá&#x203A;&#x2021;ä&#x2C6;ľĐ âą&#x2DC; 亢áą&#x192;Ë&#x2C6;âŹ&#x2026;ä&#x2013;ĽŢ´á&#x2018;&#x2C6;೟Ϫ⏠ϥৠŕ´&#x201E;â&#x161;?ᢥá¨&#x2DC;âą&#x2DC; á?&#x2122;â&#x153;ťâ &#x203A;ă&#x2019;&#x2DC; ŕ§&#x153;ŕť&#x2DC;â§&#x161;ă&#x2014; á&#x;¤Ç&#x201E;â&#x2020;ŁĎžä&#x17E;ĄŕŚ´Ń˘Ý&#x160;ŇŞŕł&#x2019;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;ŹĎ&#x17E;âą&#x2DC;ŕł&#x2019;â&#x20AC;Ťá&#x;ŞÚŁâ&#x20AC;ŹŕťŽá&#x;Ş á&#x2021;Ľä&#x203A;&#x2018;ŕ¨&#x153;âŚ&#x201E;ŕłźáł&#x201D;ৢáŹ&#x153;áľ°Ď&#x17E; ŕ˝&#x2018;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;ŹĎ&#x201D;á?&#x2122;໮á&#x2C6;&#x2013;âą&#x2DC;áłžáŁ?Ἒâą&#x2DC;áŁ? ŕł&#x2019;Ë&#x2C6;á&#x2022;&#x153;ä˛&#x2019;âš&#x201A;á&#x2026;ŽŕŞžĎžŕťťâ&#x2021;¨âŚ&#x201E;ä&#x2C6;ľá&#x2018;¨Ď˘ŕŞžĎžä&#x161;źß&#x161;âł&#x152;ण ŕ§&#x153;Ä Ç&#x201E;ď&#x20AC; Ô°ŕŞ&#x2022;áľ&#x2DC;á&#x2014;ąă&#x2030;?Ô?সá?&#x2C6;ăĄ&#x17D;á´&#x192;á&#x2020;&#x160;ă§&#x2020;ä&#x17E; â&#x20AC;ŤÜ&#x;â&#x20AC;ŹáŽ&#x192;â&#x20AC;˘â&#x20AC;ŤÝ&#x153;â&#x20AC;Źă§źäł&#x2039;áŽ&#x192;â&#x20AC;˘á Źäł&#x2039;áŽ&#x192; (Felix Gonzales-Torres)ď&#x20AC; âą&#x2DC;Ţ´Ó&#x160;áł&#x201D;㨍৥âą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;Ç&#x201E;ä&#x2020;šÔ°ŕŞ&#x2022;âŹ&#x2026; Ď&#x17E;ŕ¤&#x2014;Ďžă&#x2DC;Žä˛&#x161;âą&#x2DC;Ç&#x192;䴜ৼăž&#x2013;ÓŤâą&#x2DC;âŹ?ä´śă&#x2019;&#x2DC;ŕ§&#x153;Ë&#x201E;ß&#x161;㞡Ë&#x2026; Ő&#x201C;á&#x2022;Ť ŕŚ&#x2013;ăž&#x2013;ă&#x2014;&#x2122;á&#x;¤Đ&#x17D;Ô°ŕŞ&#x2022;âą&#x2DC;Ď&#x201D;ä&#x161;źß&#x161;Ë&#x2C6;ϢăĄ&#x17D;á´&#x192;á&#x2020;&#x160;㾥ŕ§&#x153;Ë&#x2C6;ŕŚ&#x2013;Ϣŕ &#x201E; â??ŕŚ&#x17E;â ˝ŕŞ&#x2022;Ϣâł&#x201A;â&#x20AC;Ťâł&#x152;âą&#x2DC;Ü?â&#x20AC;ŹŃŚŃ¸â&#x152;&#x2022;âą&#x2DC;â?&#x152;á&#x;ŁĐ Ç&#x201E;ä&#x2013;&#x2019;ăĄâ&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źgâ&#x160;ś áĽ&#x2039;ä&#x17E; âą&#x2DC;ŕť˝ă &#x17D;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC; ď&#x20AC; Ď&#x201D;Ϟৢᳳá¨&#x2DC;á&#x2022;&#x2026;߯԰âą&#x2DC;Ä&#x20AC;áŁ?ä&#x152;&#x2C6;Ä âą&#x2DC;á&#x17D;ťŕ˝ Ô°ŕŞ&#x2022;Ô?Т೟á&#x2021;ąä&#x2020;ŠË&#x201E;ᯢ✚á°&#x192;á&#x2022;Śŕ˘&#x2021;âą&#x2DC;Ë&#x2026;ă&#x2019;Ń&#x153;Đ á Źä&#x2122;şá&#x2014;ąá&#x203A;&#x2021; Ňšâ&#x20AC;ŤÝ&#x2039;â&#x20AC;ŹÔ§âą&#x2DC;á&#x201D;śá&#x201C;ŁÇ&#x201E;â&#x2030;ľáł?Ó?ÔŠä°?ᢺÇ&#x192;ď&#x20AC; Ó?Ԋ买⚥Ç&#x192;Ó?ÔŠă&#x201E;? ă&#x2018;ťď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC; াáł?á&#x2C6;˛Ń˘Ó?ÔŠŇ&#x17D;âą&#x2DC;Ç&#x192;ă&#x2019;Ń&#x153;Ó?ÔŠŇ&#x17D;âą&#x2DC;ŕť˝ă ?Ç&#x201E;㢥âą&#x2018;âą&#x2DC; Ä&#x20AC;ášşÄ ŕłźáĽ áĽťĐ Ç&#x192;ŕłźÔ°ŕŞ&#x2022;â?¤â?¤â?&#x153;㾥Рâ?&#x153;ŕź&#x2026;Ë&#x2C6;Ď&#x201D;Ďžă&#x2019; Ń&#x153;â&#x2020;ŁÔĄŕŚ&#x2013;ăž&#x2013;ă&#x2014;&#x2122;âą&#x2DC;âŹ?ä´śâł&#x2C6;ŕ &#x201E;áł&#x201D;ৢâą&#x2DC;á&#x2026; ܟ㞡ԧď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC; Ô&#x161;á°&#x192;Ď&#x201D;ŕ˝&#x2013; ŕłźá˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;ăĄ&#x17D;á´&#x192;Ó´ă&#x2019;łĐ ä&#x2122;ˇá¸&#x2039;Ë&#x2C6;â&#x2122;&#x2030;á&#x203A;łă&#x2019;ťă&#x201C; á&#x201E;ŹŕłźË&#x2C6;ĎĄŕ§&#x192;᨝ â&#x2020;&#x2022;Ë&#x2C6;ŕ§&#x192;ä&#x2013;Żă¸ Ꮄâ&#x201E;śŕš&#x2014;ŕ´&#x201E;â&#x20AC;ŤßŻÝĄâ&#x20AC;ŹÔ°Ç&#x201E; ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026; á&#x2021;¨Ë&#x2026;ď&#x20AC; ď&#x20AC;
ď&#x20AC;
ä&#x152;?߽ാgß&#x203A;âĄ?ă&#x2019;&#x2021;ä&#x17E; ä&#x152;?߽ാgß&#x203A;âĄ?ă&#x2019;&#x2021;ä&#x17E; Ë&#x201E;ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2019;ď&#x20AC;&#x2019;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201E;Ë&#x2026; Ë&#x2026; ď&#x20AC;
Filippo Centenari ď&#x20AC;
ä&#x152;?߽ാgß&#x203A;âĄ?ă&#x2019;&#x2021;ä&#x17E; ä&#x152;?߽ാgß&#x203A;âĄ?ă&#x2019;&#x2021;ä&#x17E;
Ë&#x201E;ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2019;ď&#x20AC;&#x2019;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201E;Ë&#x2026; Ë&#x2026; ď&#x20AC;
Dove le cose mormorano, 2009 Videoinstallazione Dimensioni variabili
Where things murmur, 2009 Video installation Variable dimensions
ď&#x20AC;
â&#x20AC;&#x153;Dal contesto urbano si sviluppa lâ&#x20AC;&#x2122;opera in cui geometrie e architetture reali si proiettano sopra superfici popolari: panni, stracci e frammenti di vita sospesa. Questi 'fantasmi' appesi rovesciano lo spazio evidenziando lâ&#x20AC;&#x2122;esistenza, restituendo â ˝ŕŞ&#x2022;ŕ&#x2014;ŕ&#x2014;ă&#x2019;&#x161;ä&#x2021; âą&#x2DC;ŕ´&#x201E;áŽ? â ˝ŕŞ&#x2022;ŕ&#x2014;ŕ&#x2014;ă&#x2019;&#x161;ä&#x2021; âą&#x2DC;ŕ´&#x201E;áŽ? á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; La ri-costruzione avviene su ci lo spazio e la vita quotidiana. ăž&#x161;䚼ăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A; piĂš piani, suggerendo prospettive nuove e nuove armonieâ&#x20AC;?. á&#x2C6;&#x17D;á&#x2021;&#x152;ŕ§&#x192;ä&#x2021;&#x2014; Nel lavorare con diversi mezzi espressivi e nellâ&#x20AC;&#x2122;abile utilizď&#x20AC; della tecnologia, Filippo Centenari dĂ vita a una coerente zo poetica della â&#x20AC;&#x153;mediazioneâ&#x20AC;? e dellâ&#x20AC;&#x2122;accordo. Non si tratta, ovÄ&#x20AC;೼ජá?&#x2013;ă&#x161; áą&#x192;Ď&#x;߯԰԰ŕŞ&#x2022;Ë&#x2C6;ŕłźÔ°ŕŞ&#x2022;Đ Ë&#x2C6;âŚ&#x201E;á&#x2026;˛âą&#x2DC;Ţ´ÔŠ viamente, di saper trovare il â&#x20AC;&#x153;giusto mezzoâ&#x20AC;?; piuttosto è la ੠á&#x201C;&#x17D;ă&#x201E;ĽáĄŠá&#x2021;&#x2DC;ŕłźäŻ?ŕ¤&#x17D; 㸡⠽Ç&#x192;á˘?á?&#x2014;੠â&#x20AC;ŤŘ°â&#x20AC;Źäš&#x201C;Ń&#x161;âą&#x2DC;⍳â&#x152;?âą&#x2DC; capacitĂ di far dialogare, di mettere in relazione elementi â &#x203A;ᎠÇ&#x201E;ä&#x2013;ŃŻá&#x161;&#x20AC;áŁ&#x2013;â´&#x201D;âą&#x2DC;Ăžá&#x2018;&#x2018;â&#x2122;&#x2030;Ăżá&#x2021;&#x161;ă &#x17D;äŻ&#x2C6;äš´â&#x20AC;Ť×Śâ&#x20AC;Źă&#x2014; á&#x201D;&#x17D;ä&#x2021;&#x2014;á&#x201E;Ź oppositivi e categorie antitetiche, aprendo nuove prospetŕłźË&#x2C6;á&#x2021;&#x161;ă &#x17D;äŻ&#x2C6;੠᮹á?&#x152;⍳â&#x152;?Ѹä&#x2013;Źă&#x2019;á&#x;ĽÓ&#x20AC;Ç&#x201E;ä&#x17E;ĄáŽ&#x201E;ă&#x2019;&#x2DC;á&#x201C;&#x17D;೼໮ tive, nuove consonanze, insoliti equilibri che perturbano e á&#x2C6;&#x2013;â&#x192;ľĎ&#x17E;ä&#x2013;Żă¸ Ë&#x2C6;á&#x2C6;ŠâŚ&#x201E;ß&#x17D;áŽ&#x201E;âą&#x2DC;亢áą&#x192;੠áŽ&#x201E;âą&#x2DC;੠ä&#x2021;¤Ä Ç&#x201E; disorientano lo sguardo. ೟߽⍟ϥৠâą&#x2DC;㸟ä&#x2013;&#x2019;áŽ?á&#x201C;ŁßŻÔ°ŕŠ â&#x2122;&#x2030;â&#x152;?Ő&#x201C;⍟➼áĄ&#x201D;Ď&#x17E;Ë&#x2C6;ä&#x152;? Nellâ&#x20AC;&#x2122;installazione Dove le cose mormorano lâ&#x20AC;&#x2122;architettura ur߽ാgß&#x203A;âĄ?ă&#x2019;&#x2021;ä&#x17E; âą&#x2DC;߯԰ă&#x2019;Ń&#x153; ÞѸâ&#x152;&#x2022;ÿ੠णä&#x2021;&#x2014;Ňšä&#x152;&#x2C6;ß&#x203A; bana, con la sua soliditĂ , i volumi, lâ&#x20AC;&#x2122;imponenza, incontra e si âą&#x2DC;á&#x203A;ŁĐ?Ç&#x201E;Ý&#x160;á°&#x2019;â&#x153;&#x160;ĎĄá°&#x192;âśšä&#x2DC;§ŕ˝&#x2013;ÔŠáĄ&#x2019;ŕ &#x201E;Ä&#x20AC;â&#x201E;ˇâš&#x201A;âą&#x2DC;áŽ? fonde in un immaginario spazio con le mutevoli e instabili á&#x201C;ŁÄ Ë&#x2C6;ă&#x2014; á°&#x192;ᢚáł?á&#x201C;ŠÜšá&#x2021;?ä&#x2020;ąâą&#x2DC;ă&#x203A;&#x2018;९Ë&#x2C6;Ő&#x201C;âł&#x152;ডâą&#x2DC;â&#x20AC;ŤÜ&#x2014;â&#x20AC;Źă&#x2039;´ŕŠ forme del quotidiano: tempo oggettivo e tempo soggettivo á&#x2021;?ă&#x201A;&#x;âą&#x2DC;ă&#x2030;?ßżá&#x201C;&#x17D;ă&#x201A;&#x;Ý&#x2021;ă&#x2039;?âą&#x2DC;ă&#x203A;&#x2018;९Ë&#x2C6; á §á&#x201C;&#x201D;áŽ&#x201E;âą&#x2DC;ŕ Ąáą&#x192;Ç&#x192; áŽ&#x201E; diluiscono in un unico amalgama, la Storia si stempera fra le âą&#x2DC;ä&#x2026;¸ä&#x2020;&#x161;Ç&#x192;á §á&#x201C;&#x201D;á&#x2018;&#x2020;áĄ&#x201E;੠ä&#x2014;&#x2039;á&#x161;Ľá&#x;ĽÓ&#x20AC;ăž&#x161;ăž?âą&#x2DC;ডá?&#x152;á&#x2014;&#x2022;âą&#x2DC;á&#x2018;&#x2021; piccole storie, eterno e caduco si sfiorano, mentre il mondo 㸾Ç&#x201E; cosĂŹ disegnato assume una forma piĂš umana e la bellezza è ŕłźÔ°ŕŞ&#x2022;Ä&#x20AC;â ˝ŕŞ&#x2022;ŕ&#x2014;ŕ&#x2014;ă&#x2019;&#x161;ä&#x2021; âą&#x2DC;ŕ´&#x201E;áŽ?Ä Đ Ë&#x2C6;ජá?&#x2013;á&#x201C;&#x17D;ă&#x201E;ĽŇšÝ&#x160; domestica. (A.C.) ă&#x20AC;&#x2021;ŕł&#x17D;á&#x2014;ťÇ&#x192;ŇšÔ§âż&#x192;Ç&#x192;Ňšŕż&#x2022;ŕ˘&#x201C;Ϣá?şâ´&#x201D;᎚á?&#x152;໮বă&#x2014; ĎĄă&#x20AC;&#x2021;á&#x2026;Ž á&#x201D;śá&#x201C;Łâą&#x2DC;á&#x203A;&#x2021;ä&#x2C6;ľă &#x17D;äŻ&#x2C6;âł&#x152;ä&#x2DC;&#x203A;Ë&#x2C6;á&#x2018;&#x160;ϢĐ&#x;ŕ§&#x153;Đ&#x17D;Ď&#x201D;Ô§Ë&#x2013;á&#x2026;śăž&#x2013;áŻ&#x160;äŻ&#x2C6; ੠Đ?ăž&#x2013;áŻ&#x160;äŻ&#x2C6;â?&#x2039;â&#x17D;&#x161;ѢĎ&#x201D;Ô§Ë&#x2C6;ŕťťŕĽ&#x161;ŕ§&#x2020;â&#x2019;&#x160;㾷೼ӫ໮á&#x2021;ŁŕĽ&#x161;ŕ§&#x2020; Đ Ë&#x2C6;â&#x2C6;&#x152;á&#x2DC;ŚŕŠ ăš&#x201E;ă¨&#x2018;âł&#x152;᪺âł&#x152;ăžşË&#x2C6;ă&#x2014; Ϫ⏠ă&#x2019;Łä&#x2013;á¸&#x2039;âą&#x2DC;ä&#x2020;&#x2019;ä&#x2026;ľă&#x2014; áł&#x2C6;Ň&#x17D;á&#x2014;ťŕŁŞË&#x2C6;ă&#x2022;˘á&#x2C6;&#x2026;Ô§âŚ&#x201E;ŕłźá&#x2020;&#x160;Ń&#x;Ď&#x17E;Ç&#x201E;ď&#x20AC; Ë&#x201E;ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨Ë&#x2026;ď&#x20AC; ď&#x20AC;
072 > 073 FILIPPO CENTENARI
â&#x20AC;&#x153;Inspired by an urban context, this work features real geometric and architectural shapes projected upon everyday surfaces: cloths, rags and fragments of suspended life. ď&#x20AC; These hanging â&#x20AC;&#x2DC;ghostsâ&#x20AC;&#x2122; turn space on its head, stressing the existent and restoring the space of everyday life. This reconstruction occurs on various levels, offering new perspectives and harmonies.â&#x20AC;? By resorting to various means of expression and making skilful use of technology, Filippo Centenari has created a consistent poetics of â&#x20AC;&#x153;mediationâ&#x20AC;? and concordance. His work consist not in merely finding the â&#x20AC;&#x153;happy medium,â&#x20AC;? but in the ability to establish a dialogue and exchange between oppositional elements and antithetical categories, thus paving the way for new perspectives, consonances, and unusual balances that upset and disorientate the viewerâ&#x20AC;&#x2122;s gaze. In his installation Dove le cose mormorano (Where things murmur), urban architecture, with its imposing structures and volumes, meets and merges with an imaginary space marked by the shifting and unsteady shapes of everyday life. Both objective and subjective time are diluted here to form an amalgam; history melts into many minor stories and the eternal and perishable meet, while the world crafted by the artist takes on a more human appearance of domestic beauty. (A.C.)
ď&#x20AC;
â ˝ŕŞ&#x2022;ŕ&#x2014;ŕ&#x2014;ă&#x2019;&#x161;ä&#x2021; âą&#x2DC;ŕ´&#x201E;áŽ? 2009á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; â ˝ŕŞ&#x2022;ŕ&#x2014;ŕ&#x2014;ă&#x2019;&#x161;ä&#x2021; âą&#x2DC;ŕ´&#x201E;áŽ? ăž&#x161;䚼ăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A; á&#x2C6;&#x17D;á&#x2021;&#x152;ŕ§&#x192;ä&#x2021;&#x2014;
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Piero Fogliati
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Prisma meccanico, 1967-1989 Scissione cromatica Volume 4 x 1,15 dm3 Courtesy collezione privata
Mechanical Prism, 1967â&#x20AC;&#x201C;89 Chromatic division 4 x 1,15 dm3 in volume Courtesy private collection
Nelle opere di Piero Fogliati quello della luce e del colore è sempre un mistero affascinante e poetico; si tratta di opere che lâ&#x20AC;&#x2122;artista costruisce personalmente, bullone per bullone, nel suo studio, pertanto sembrano voler evadere dalle griglie ordinatrici della scienza piĂš formale. Nel lavoro presentato, una Luce sintetica, o Luce fantastica, composta di molti colori (arancione, viola, verde, blu, rosso) colpisce in successione una paletta bianca, che sembra diventare un globo, un pianeta rotante variamente colorato, circonfuso di sfumature di â&#x20AC;&#x153;oltreluceâ&#x20AC;?, che si congiungono ad unâ&#x20AC;&#x2122;ombra ď&#x20AC; ď&#x20AC; magica ed inquietante. Ci troviamo di fronte a un lumen che ď&#x20AC; dovrebbe essere invisibile, che invece si riflette sulla parete á´&#x17D;áş&#x201E;áť&#x2026;䏰 ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC;&#x2026; á´&#x17D;áş&#x201E;áť&#x2026;䏰 di fondo, e poi si sposta in un vuoto senza tempo, alla ricerca ăĄ&#x2020;ß&#x161;ăş&#x2013; di una materialitĂ cosmica. Ogni opera è un tassello imporÔ§âż&#x192; ď&#x20AC;&#x203A;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC; ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x17E;ď&#x20AC;&#x;ď&#x20AC; tante della â&#x20AC;&#x153;CittĂ fantasticaâ&#x20AC;? di Fogliati. (M.V.)
The mystery of light and colours explored in Piero Fogliatiâ&#x20AC;&#x2122;s works is always a fascinating and poetic one. These are works the artist himself personally assembled, bolt after bolt, in his studio, and which thus seem to escape from the ordering grids of more formal science. The work displayed here is Mechanical Prism: a synthetic or imaginary light comprised of a range of different colours (orange, violet, green, blue and red) hitting a white disc at successive intervals, which seems to turn into a globe and then a rotating planet of changing colours, bathed in â&#x20AC;&#x153;overlightâ&#x20AC;? shades that combine with a magical and disturbing shadow. What we have here is a light that should be invisible but is actually reflected on the background wall and then moves through a timeless void in the search for cosmic materiality. Each work is an important piece of Fogliatiâ&#x20AC;&#x2122;s â&#x20AC;&#x153;Imaginary Cityâ&#x20AC;?. (M.V.)
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ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; á´&#x17D;áş&#x201E;áť&#x2026;䏰 1967-1989 á´&#x17D;áş&#x201E;áť&#x2026;䏰 á´&#x17D;áş&#x201E;áť&#x2026;䏰 ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC;&#x2026; á´&#x17D;áş&#x201E;áť&#x2026;䏰 ăĄ&#x2020;ß&#x161;ăş&#x2013; ăĄ&#x2020;ß&#x161;ăş&#x2013; 3 Ô§âż&#x192; 4 x 1,15 dm Ô§âż&#x192; ď&#x20AC;&#x203A;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC; ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x17E;ď&#x20AC;&#x;ď&#x20AC; ă&#x17E;žď&#x20AC; Courtesyď&#x20AC; âž&#x2022;Ň&#x17D;áŹ&#x160;㎣ ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; ŕłźâ˛&#x201A;ă&#x2DC;&#x160;ă&#x201D;Ťgԯ߽юăŠ&#x2013;âą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;Đ Ë&#x2C6;â&#x20AC;ŤÜ?â&#x20AC;ŹŕŠ ăĄ&#x2020;á&#x2DC;?á°&#x192;Ď&#x201D;Ďžâ&#x20AC;ŤÜ&#x2122;â&#x20AC;Ź â&#x2019;ľĺ&#x201E;&#x2122;࡯੠ä&#x2020;Ťá&#x203A;Łâą&#x2DC;âĽ&#x2DC;➏Ç&#x201E;á &#x201D;áł?Ô°ŕŞ&#x2022;ä&#x203A;&#x2018;á°&#x192;ăĄ&#x17D;á´&#x192;á&#x2020;&#x160;೟Ҫâą&#x2DC; á´&#x17D;áş&#x201E;áť&#x2026;䏰 1967-1989 á´&#x17D;áş&#x201E;áť&#x2026;䏰 ď&#x20AC; á&#x17D;šÔ°á&#x2026;¸Đ Ň&#x2020;á &#x;Ď&#x201D;Ďžăś&#x17D;ᡧĎ&#x201D;Ďžăś&#x17D;ᡧŕ´&#x201E;ŕ &#x160;Ô°âą&#x2DC;Ë&#x2C6;಴â&#x201E;¸Ô? 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MARINA FULGERI
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Lost, 2008 Legno, prato
90 x 160 x 300 cm Courtesy Galleria Continua, San Gimignano, Pechino, Le Moulin
“Spinta da una continua tensione che mi porta a cercare, attraverso la suggestione data dallo sfalsamento dei dati reali, delle vie d’uscita dalla realtà. Un tentativo di andare oltre a ciò che si vede per indagare l'essenza di quello spazio, di quel movimento, ϶༅ ᑈ di quell'oggetto”. Lost, il ponte senza rive e senza acqua di Marina Fulgeri, 㺙㕂ˈ䋼ˈ㤝ാ lavora e riflette sul senso degli oggetti, sul significato che noi gli attribuiamo, sulle molteplici catene denotative e con㞾 㡎ᒞ notative che definiscono e producono il nucleo e il mantello semantico delle cose. Talvolta è sufficiente un atto di disloĀϔ⾡Пϡএⱘ⛺㰥֗Փ៥䗮䖛ⳳᅲ᭄ⱘ䫭ԡ cazione, un breve o sottile slittamento dall’abitudine e dal ᱫ⼎এᇏᡒ⾏ᓔ⦄ᅲⱘߎষˈᇱ䆩ⴔ䍞䖛ৃ㾕ⱘ⬠ dato reale per dare vita ad altri mondi possibili, ad altre di䰤ˈএ∖ぎ䯈ǃ䖤ࡼ⠽ԧⱘᅲ䋼DŽā mensioni, a luoghi in cui un semplice oggetto è in grado di Ā϶༅ā rispondere a⥯Бg⽣ᇨᵄ䞠߯ⱘϔᑻ᮴ኌǃ nuove e importanti domande. Con ironia᮴e un ∈ⱘḹ᠔䩜ᇍᗱ㗗ⱘᰃ⠽ԧⱘᛣНǃ៥Ӏ᠔㒭ќ pizzico di provocazione il ponte dell’artista bolognese per⠽ԧⱘᛣᗱˈҹঞᔶᔶ㡆㡆䫒ⱘǃ䇁НϞЎ⠽ mette di valicare soglie diverse, percettive, cognitive, relaԧ⹂ᅮࠊ䗴ĀḌᖗāϢĀ㸼āⱘᓊ⎉Нݙ zionali, incoraggiando il pubblico a giocare. (A.C.) ⎉DŽ᳝ᯊাᰃ䗮䖛ϔϾ⿏ԡˈϔϾҢдᛃᏆⶹ⦄ ᅲⱘⷁ㗠ᖂⱘ⾏أ㗠ᠧᓔ݊Ҫⱘৃ㛑ⱘϪ⬠ǃ݊Ҫ ⱘ乚ඳǃ ݊Ҫഄᮍˈ䙷䞠ˈϔϾㅔऩⱘ⠽ԧ㛑 㾷ㄨ䙷ѯᮄⱘǃ䞡㽕ⱘ⭥䯂 DŽम⋯ሐѮ㡎ᴃᆊⱘḹ ҹ䆑ࠎϔϱᣥ䍞䖛њᛳ㾝ǃ䅸ⶹǃ݇㋏ㄝϡৠ ⭚⬠ˈᑊ哧ࢅ㾖ሩ㗙খϢ݊ЁDŽ
076 > 077 MARINA FULGERI
⥯Б噝⽣ᇨᵄ䞠 Lost, 2008 Wood, grass 90 x 160 x 300 cm Courtesy Continua Gallery, San Gimignano, Beijing, Le Moulin
“I am driven by a continuous tension that leads me to search—through the suggestions elicited by the confusion of real elements—for means to escape reality. This represents an attempt to move beyond what is visible and explore the essence of given spaces, movements and objects.” Lost, Marina Fulgeri’s bridge without any banks or water, is an engagement with and reflection upon the meaning of objects (that which we assign things)—the multiple denotative and connotative chains that define and produce the semantic nucleus and covering of things. At times, all that is needed is an act of dislocation—a short and subtle slide away from the habitual and real—to create new possible worlds: new dimensions and places in which a simple object can provide the answers to new and important questions. With irony and a touch of provocation, the bridge constructed by the Bolognese artist enables viewers to cross different perceptive, cognitive and relational thresholds, encouraging the public’s direct participation. (A.C.)
϶༅ 2008ຮ ϶༅ ✖∌ϓᒉ䋼ˈ㤝ാ 90 x 160 x 300 cm ⎎Courtesy Galleria Continua㡎
)8/*(5, Āϔ⾡Пϡএⱘ⛺㰥֗Փ៥䗮䖛ⳳᅲ᭄ⱘ䫭ԡ ᱫ⼎এᇏᡒ⾏ᓔ⦄ᅲⱘߎষˈᇱ䆩ⴔ䍞䖛ৃ㾕ⱘ⬠ 䰤ˈএ∖ぎ䯈ǃ䖤ࡼ⠽ԧⱘᅲ䋼āDŽ Ā϶༅āϔ⥯Б噝⽣ᇨᵄ䞠߯ⱘϔᑻ᮴ኌǃ᮴∈ ⱘḹ᠔䩜ᇍᗱ㗗ⱘᰃ⠽ԧⱘᛣНǃ៥Ӏ᠔㒭ќ⠽ ԧⱘᛣᗱˈҹঞᔶᔶ㡆㡆䫒ⱘǃ䇁НϞЎ⠽ԧ ⹂ᅮࠊ䗴ĀḌᖗāϢĀ㸼āⱘᓊ⎉Нݙ ⎉DŽ᳝ᯊাᰃ䗮䖛ϔϾ⿏ԡˈϔϾҢдᛃᏆⶹ⦄ ᅲⱘⷁ㗠ᖂⱘ⾏أ㗠ᠧᓔ݊Ҫⱘৃ㛑ⱘϪ⬠ǃ݊Ҫ ⱘ乚ඳǃ݊Ҫഄᮍˈ䙷䞠ˈϔϾㅔऩⱘ⠽ԧ㛑 㾷ㄨ䙷ѯᮄⱘǃ䞡㽕ⱘ⭥䯂DŽम⋯ሐѮ㡎ᴃᆊⱘḹ ҹ䆑ࠎϔϱᣥ䍞䖛њᛳ㾝ǃ䅸ⶹǃ݇㋏ㄝϡৠ ⭚⬠ˈᑊ哧ࢅ㾖ሩ㗙খϢ݊ЁDŽ˄䰓㦅ḥᖋ㔫gव 㦅ᇨ˅
Ë&#x201E;ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2C6;Ë&#x2026; Ë&#x2026;ď&#x20AC;
á?Šŕźšâ&#x2039;Żgá¸?á˘?ă˝&#x201C;ä&#x2021;&#x17D; á?Šŕźšâ&#x2039;Żgá¸?á˘?ă˝&#x201C;ä&#x2021;&#x17D; Ë&#x201E;ď&#x20AC;&#x201D;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2022;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2013;ď&#x20AC;&#x2013;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2C6;Ë&#x2026; Ë&#x2026;ď&#x20AC;
Paolo Grassino
á?Šŕźšâ&#x2039;Żgá¸?á˘?ă˝&#x201C;ä&#x2021;&#x17D; á?Šŕźšâ&#x2039;Żgá¸?á˘?ă˝&#x201C;ä&#x2021;&#x17D;
Ë&#x201E;ď&#x20AC;&#x201D;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2022;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2013;ď&#x20AC;&#x2013;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2C6;Ë&#x2026; Ë&#x2026;ď&#x20AC;
Cardiaco, 2006 Alluminio 175 x 227 x 145 cm
Cardiac, 2006 Aluminium 175 x 227 x 145 cm
ď&#x20AC;
Lâ&#x20AC;&#x2122;opera che propone Paolo Grassino è una possente e inď&#x20AC; quietante fusione in alluminio di un cuore. Organo vitale e centrale il cuore corrisponde in generale alla á&#x2013;&#x2014;ă&#x203A;Łâą&#x2DC; âą&#x2DC; ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2DC; á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; á&#x2013;&#x2014;ă&#x203A;Ł dellâ&#x20AC;&#x2122;individuo, nozione di centro da cui si genera la vita, ma dal quale na䪹ᴤ scono anche i sentimenti, quelli che muovono, in molti casi, ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x203A;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC; ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x17E; le nostre azioni e i nostri pensieri. Il suo doppio movimento â&#x20AC;&#x201C; sistole e diastole â&#x20AC;&#x201C; ne fa anche il simbolo del duplice moto á?Šŕźšâ&#x2039;Żgá¸?á˘?ă˝&#x201C;ä&#x2021;&#x17D;ጤկâą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022; á°&#x192;Ď&#x201D;Ďžá&#x17D;źŕťťâą&#x2DC;Ç&#x192; Ҹ di espansione e di riassorbimento dellâ&#x20AC;&#x2122;universo, ovvero indiŇ&#x17D;ăž&#x2013;ৢϥá&#x2026;?âą&#x2DC;äŤ&#x152;䪹԰ŕŞ&#x2022;Ç&#x201E;á&#x2013;&#x2014;ă&#x203A;Łá°&#x192;Ď&#x201D;ĎžŇ&#x17D;âą&#x2DC;⍳ŕŠ&#x2018;੠Рca i cicli del tempo. Grassino si è quindi posto sulla soglia di á&#x2013;&#x2014;ŕ°źá&#x2026;ŹË&#x2C6;ä&#x2014;Žá?&#x152;ҡ㸟Ď&#x201D;Ďžä&#x2020;˛âŤłâŤłŕŠ&#x2018;âą&#x2DC;Đ á&#x2013;&#x2014;âą&#x2DC;á˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;Ë&#x2C6;Ô&#x161; unâ&#x20AC;&#x2122;altra immaginazione, di unâ&#x20AC;&#x2122;altra prospettiva, per portare á&#x2013;&#x2014;ă&#x203A;ŁĐłÓŽŃťâŤłá&#x161;&#x2122;á&#x203A;łË&#x2C6;ä&#x2122;ˇŃŻŕłźá&#x2022;&#x153;໮á&#x161;&#x2122;â&#x20AC;ŤŢ&#x2030;â&#x20AC;ŹĎ&#x;á&#x17D;şŕ§&#x2021;á&#x;ĽÓ&#x20AC;âą&#x2DC; in orbita le figure della mutazione, della â&#x20AC;&#x153;metamorfosiâ&#x20AC;?, che, 㸠Đ&#x17D;੠á&#x2014;ąă&#x201C;&#x2C6;âą&#x2DC;á&#x161;&#x2122;á&#x203A;łÇ&#x201E;á&#x2013;&#x2014;ă&#x203A;Łâą&#x2DC;áŹ&#x160;ă&#x201C;˝ŕŠ ă&#x;Śá&#x201C;´âą&#x2DC;ঠä&#x17E;Ąä&#x2013;¤ŕĄź come ha detto Ovidio, diventa specchio della trasformazioĐłä&#x2C6;ľá&#x2022;&#x2022;â´&#x201D;á&#x2026;&#x203A;á&#x2026;á ˝á&#x201C;´ŕŠ ŕ¨&#x152;áŹ&#x160;âą&#x2DC;ঠä&#x17E;ĄŕĄźŕĄŻË&#x2C6;á&#x;Şă&#x2014;&#x2122;ä&#x2021;&#x2C6;Ë&#x2C6;á°&#x2019; âź&#x17D;áŻ&#x160;äŻ&#x2C6;âą&#x2DC;ਟᳳÇ&#x201E;á¸?á˘?ă˝&#x201C;ä&#x2021;&#x17D;ă&#x2022;&#x201A;ä&#x2018;żŃ˘ŕŚşĎ&#x201D;Ďžä&#x2014;Łăž&#x161;âą&#x2DC;঺Ď&#x201D; ne spirituale dellâ&#x20AC;&#x2122;uomo. Tutto questo si riferisce anche al Ďžá&#x203A;&#x2021;ä&#x2C6;ľâą&#x2DC;ܹষË&#x2C6;Đ&#x17D;âą&#x2DC;á°&#x192;á&#x2021;&#x161;ব࣪âą&#x2DC;Ç&#x192;㳩বâą&#x2DC;á&#x201D;śä&#x2C6;ľä&#x2014;&#x2022;Üš pensiero della bioetica, la quale permette, in una societĂ ä&#x201D;źä&#x2DC;§Ë&#x2C6;ŕ˝&#x2013;ৠ༹ă&#x201C;&#x2C6;ä&#x2013;žŕźšË&#x201E;2YLGLRË&#x2026;á &#x201D;ä&#x2021;&#x2C6;Ë&#x2C6;Ő&#x201C;㳩বá&#x;¤Đ&#x17D; smarrita nella frenesia del consumo e delle false immagini, Ň&#x17D;ă&#x2030;?ă&#x160;&#x2019;⟲áŹ?ä&#x2014;´âą&#x2DC;䏰á&#x201E;¤Ç&#x201E;Ý&#x160;ĐłáŁ&#x203A;ৼÝ&#x2021;Ѣ⍳⠽Ӻâ§&#x161;âą&#x2DC;á&#x2014;ą di porsi il problema della vita e della morte, del dolore e delle ă&#x2014;&#x2014;Ë&#x2C6;ŕłźĎ&#x201D;Ďžăšżâ?&#x153;ä&#x152;?âą&#x2DC;âŽ&#x192;â˘&#x2013;੠Ӿá&#x201D;śä&#x2C6;ľâ??â&#x2030;ľâą&#x2DC;âź&#x2019;ÓŽË&#x2C6;⍳ cure, di cui ogni uomo ha diritto. (M.V.) â ˝Óşâ§&#x161;ŕ§&#x192;Қጤß&#x17D;â&#x2020;ŁĎžŇ&#x17D;ä&#x203A;&#x2018;áł?á´&#x2014;ß˝ăŚ&#x2039;á&#x2022;Ťâą&#x2DC;⍳ŕŠ&#x2018;੠â&#x2026;? ŃľÇ&#x192;⮯㢺੠â&#x160;?âŤâą&#x2DC;äŻ&#x201A;䚏Ç&#x201E;ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC;
078 > 079 PAOLO GRASSINO
Paolo Grassinoâ&#x20AC;&#x2122;s work is a mighty and disturbing aluminium casting. The heart, the central vital organ of every individual, generally corresponds to the centre from which life is born, as well as our feelingsâ&#x20AC;&#x201D;those that often direct our actions and thoughts. The double movement of the heartâ&#x20AC;&#x201D;systole and diastoleâ&#x20AC;&#x201D;also makes it a symbol of the expansion and re-absorption of the universe, i.e. of the cycles of time. Grassino thus stands on the threshold of a different sort of imagination and different perspective in order to launch figures of mutation and of â&#x20AC;&#x153;metamorphosis,â&#x20AC;? whichâ&#x20AC;&#x201D;as Ovid wroteâ&#x20AC;&#x201D;serves as a mirror for the spiritual transformation of man. The reference here is also to bioethics which, in a society lost in the frenzy of consumerism and false images, helps raise the question of life and death, of pain and cures something each person has a right to. (M.V.)
ď&#x20AC;
á&#x2013;&#x2014;ă&#x203A;Łâą&#x2DC; 2006á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; á&#x2013;&#x2014;ă&#x203A;Łâą&#x2DC; 䪹ᴤ 175 x 227 x 145 cm
ď&#x20AC;
ď&#x20AC; á&#x2013;&#x2014;ă&#x203A;Łâą&#x2DC; á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; á&#x2013;&#x2014;ă&#x203A;Łâą&#x2DC; 2006 䪹ᴤ 175 x227 x 145 cm á?Šŕźšâ&#x2039;Żgá¸?á˘?ă˝&#x201C;ä&#x2021;&#x17D;ጤկâą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022; á°&#x192;Ď&#x201D;Ďžá&#x17D;źŕťťâą&#x2DC;Ç&#x192; Ҹ Ň&#x17D;ăž&#x2013;ৢϥá&#x2026;?âą&#x2DC;äŤ&#x152;䪹԰ŕŞ&#x2022;Ç&#x201E;á&#x2013;&#x2014;ă&#x203A;Łá°&#x192;Ď&#x201D;ĎžŇ&#x17D;âą&#x2DC;⍳ŕŠ&#x2018;੠Рá&#x2013;&#x2014;ŕ°źá&#x2026;ŹË&#x2C6;ä&#x2014;Žá?&#x152;ҡ㸟Ď&#x201D;Ďžä&#x2020;˛âŤłâŤłŕŠ&#x2018;âą&#x2DC;Đ á&#x2013;&#x2014;âą&#x2DC;á˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;Ë&#x2C6;Ô&#x161; á&#x2013;&#x2014;ă&#x203A;ŁĐłÓŽŃťâŤłá&#x161;&#x2122;á&#x203A;łË&#x2C6;ä&#x2122;ˇŃŻŕłźá&#x2022;&#x153;໮á&#x161;&#x2122;â&#x20AC;ŤŢ&#x2030;â&#x20AC;ŹĎ&#x;á&#x17D;şŕ§&#x2021;á&#x;ĽÓ&#x20AC;âą&#x2DC; 㸠Đ&#x17D;੠á&#x2014;ąă&#x201C;&#x2C6;âą&#x2DC;á&#x161;&#x2122;á&#x203A;łÇ&#x201E;á&#x2013;&#x2014;ă&#x203A;Łâą&#x2DC;áŹ&#x160;ă&#x201C;˝ŕŠ ă&#x;Śá&#x201C;´âą&#x2DC;ঠä&#x17E;Ąä&#x2013;¤ŕĄź Đłä&#x2C6;ľá&#x2022;&#x2022;â´&#x201D;á&#x2026;&#x203A;á&#x2026;á ˝á&#x201C;´ŕŠ ŕ¨&#x152;áŹ&#x160;âą&#x2DC;ঠä&#x17E;ĄŕĄźŕĄŻË&#x2C6;á&#x;Şă&#x2014;&#x2122;ä&#x2021;&#x2C6;Ë&#x2C6;á°&#x2019; âź&#x17D;áŻ&#x160;äŻ&#x2C6;âą&#x2DC;ਟᳳÇ&#x201E;á¸?á˘?ă˝&#x201C;ä&#x2021;&#x17D;ă&#x2022;&#x201A;ä&#x2018;żŃ˘ŕŚşĎ&#x201D;Ďžä&#x2014;Łăž&#x161;âą&#x2DC;঺Ď&#x201D; Ďžá&#x203A;&#x2021;ä&#x2C6;ľâą&#x2DC;ܹষË&#x2C6;Đ&#x17D;âą&#x2DC;á°&#x192;á&#x2021;&#x161;ব࣪âą&#x2DC;Ç&#x192;㳩বâą&#x2DC;á&#x201D;śä&#x2C6;ľä&#x2014;&#x2022;Üš ä&#x201D;źä&#x2DC;§Ë&#x2C6;ŕ˝&#x2013;ৠ༹ă&#x201C;&#x2C6;ä&#x2013;žŕźš Ovidio á &#x201D;ä&#x2021;&#x2C6;Ë&#x2C6;Ő&#x201C;㳩বá&#x;¤Đ&#x17D;Ň&#x17D; ă&#x2030;?ă&#x160;&#x2019;⟲áŹ?ä&#x2014;´âą&#x2DC;䏰á&#x201E;¤Ç&#x201E;Ý&#x160;ĐłáŁ&#x203A;ৼÝ&#x2021;Ѣ⍳⠽Ӻâ§&#x161;âą&#x2DC;á&#x2014;ą ă&#x2014;&#x2014;Ë&#x2C6;ŕłźĎ&#x201D;Ďžăšżâ?&#x153;ä&#x152;?âą&#x2DC;âŽ&#x192;â˘&#x2013;੠Ӿá&#x201D;śä&#x2C6;ľâ??â&#x2030;ľâą&#x2DC;âź&#x2019;ÓŽË&#x2C6;⍳ â ˝Óşâ§&#x161;ŕ§&#x192;Қጤß&#x17D;â&#x2020;ŁĎžŇ&#x17D;ä&#x203A;&#x2018;áł?á´&#x2014;ß˝ăŚ&#x2039;á&#x2022;Ťâą&#x2DC;⍳ŕŠ&#x2018;੠â&#x2026;? ŃľÇ&#x192;⮯㢺੠â&#x160;?âŤâą&#x2DC;äŻ&#x201A;䚏Ç&#x201E; ĺ &#x20AC;߽㧟gă&#x201C;&#x2C6;áŽ&#x192;➼â&#x2030;&#x2014; ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC;
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Francesco Jodice
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â&#x20AC;&#x153;A water taleâ&#x20AC;?, 2008 Video 4â&#x20AC;&#x2122; 16â&#x20AC;?
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Ď&#x201D;Ďžâ&#x2C6;&#x2C6;âą&#x2DC;áŹ&#x2122;Ń&#x; á&#x2018;&#x2C6; Ď&#x201D;Ďžâ&#x2C6;&#x2C6;âą&#x2DC;áŹ&#x2122;Ń&#x; 2008 ăž&#x161;䚼 4â&#x20AC;&#x2122;16â&#x20AC;?
â&#x20AC;&#x153;Per me il fatto di mettere lâ&#x20AC;&#x2122;opera dâ&#x20AC;&#x2122;arte contemporaneamente in un museo e alla televisione è un modo per rompere il ď&#x20AC; sistema di comunicazione dellâ&#x20AC;&#x2122;arte, che ancora suppone che le opere stiano iná&#x2018;&#x2C6; un museo, in una galleria o in una Ď&#x201D;Ďžâ&#x2C6;&#x2C6;âą&#x2DC;áŹ&#x2122;Ń&#x; ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x161; Ď&#x201D;Ďžâ&#x2C6;&#x2C6;âą&#x2DC;áŹ&#x2122;Ń&#x; fondazione, apparentemente pubbliche, in realtĂ private ăž&#x161;䚼 perchè ad uso di unâ&#x20AC;&#x2122;intellighenzia tanto piĂš nobile quanto ď&#x20AC;&#x203A;ď&#x20AC;˘ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;Ł piĂš ristretta. Mettere lâ&#x20AC;&#x2122;opera dâ&#x20AC;&#x2122;arte la sera dellâ&#x20AC;&#x2122;apertura della Biennale nel museo e in tv, come fosse un progetto di vasi Ä&#x20AC;á&#x2021;?á&#x;Ľá´šä&#x2021;&#x2C6;Ë&#x2C6;á&#x2021;&#x161;á&#x201D;§ŇˇăĄ&#x17D;á´&#x192;Ô°ŕŞ&#x2022;áŹ&#x2019;ŕłźĎ&#x201D;Ϟऎ⠽ä˝&#x161;Ë&#x2C6;ৠcomunicanti, è il tentativo di togliere lâ&#x20AC;&#x2122;opera dal museo e far áŻ&#x160;áŹ&#x2019;ŕłźâŹ&#x2030;ăž&#x161;Ď&#x17E;á°&#x192;Ď&#x201D;âžĄá §â¸&#x2C6;ăĄ&#x17D;á´&#x192;Ó´ä&#x2013;&#x2019;Ô§ă&#x2039;?âą&#x2DC;áŽ?á&#x201C;ŁË&#x2C6;Őą diventare la televisione una protesi virtuale dello spazio muâ&#x153;ťăĄ&#x17D;á´&#x192;Ó´ä&#x2013;&#x2019;Ô§ă&#x2039;?Ë&#x2C6;ăĄ&#x17D;á´&#x192;ŕŞ&#x2022;ăšżáŹ&#x2019;ŕłźĎ&#x201D;Ͼमসä˝&#x161;Ç&#x192;Ď&#x201D;Ďž seale: un nuovo corridoio, una nuova stanza, aperta a chiunăĄ&#x17D;á´&#x192;âŹ?á&#x2019;&#x17E;á&#x;Şă&#x2014;&#x2122;ŕłźĎ&#x201D;Ďžŕˇ&#x17D;ä&#x17E;ĽÓŽä&#x17E; Ë&#x2C6;ä&#x2013;ŃŻŕ´&#x201E;áŽ?㸟䴜Ď&#x17E;á°&#x192; que facendo zapping la intercetta casualmenteâ&#x20AC;?. Ý&#x20AC;Ý&#x2026;ŕ´&#x17D;á &#x201D;Ë&#x2C6;ă&#x2014; á&#x2026;˛ä°&#x2122;Ď&#x17E;á°&#x192;âž&#x2022;Ň&#x17D;âą&#x2DC;Ë&#x2C6;಴Đ&#x17D;ä&#x2013;ŃŻŕ´&#x201E;áŽ?âą&#x2DC;Ő&#x201C; Una delle grandi doti di Francesco Jodice, nel lavoro che fa e ⍟ă&#x2014;&#x2122;á°&#x192;ĺ&#x201A;Źä&#x152;&#x2030;âą&#x2DC;੠Đ&#x17D;á&#x201E;áł?ä°¤âą&#x2DC;âśšä&#x2020;&#x161;ß&#x161;á&#x201E;¤Ó&#x20AC;Ç&#x201E;ঠá&#x2018;&#x2C6;á&#x2C6;Šá&#x201C;&#x201D; nel raccontarlo, è di mescolare sapientemente i linguaggi, di á?Šá&#x201C;Łâą&#x2DC;á°ŽĎ&#x17E;á&#x2021;&#x161;á&#x201D;§ŇˇăĄ&#x17D;á´&#x192;Ô°ŕŞ&#x2022;áŹ&#x2019;೟ऎ⠽ä˝&#x161;੠âŹ&#x2030;ăž&#x161;Ď&#x17E;Ë&#x2C6; saper trovare sempre la corretta armonia, il giusto equilibrio á&#x2C6;&#x2026;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;Źá°&#x192;Ď&#x201D;Ͼ໮â&#x20AC;ŤÜ&#x2014;â&#x20AC;Źă&#x2039;´â&#x2030;łä&#x2014;Žâą&#x2DC;â&#x152;?य़Ë&#x2C6;á°&#x192;á&#x2021;&#x161;Ô°ŕŞ&#x2022;Ңऎ⠽ä˝&#x161; tra le cose, accordando al meglio forma espressiva e conteĐ áŁ&#x201C;ß&#x17D;Ë&#x2C6;ä&#x2026;˝âŹ&#x2030;ăž&#x161;á&#x;¤Đ&#x17D;ऎ⠽ä˝&#x161;âą&#x2DC;㰎ᢳáł&#x201C;ҡŕť&#x2DC;âą&#x2DC;á&#x2021;ąä&#x2020;ŠË&#x2013; nuto. â&#x20AC;&#x153;A water taleâ&#x20AC;? è un cortometraggio girato nel lago di Aral Ď&#x201D;ĎžáŽ&#x201E;âą&#x2DC;ä?&#x201E;á&#x2019;&#x17E;Ë&#x2C6;Ď&#x201D;ϞৼÓ?Ԋ乣á&#x203A;Łß&#x203A;ᤜäŤ&#x2022;á&#x2026;ŽäšĽä&#x2DC;§âą&#x2DC;Ň&#x17D; in Kazakistan e inserito nella rassegna sostenuta dallâ&#x20AC;&#x2122;ONU, á&#x201C;&#x201D;áŹ&#x2019;âą&#x2DC;áŽ&#x201E;á &#x201C;äŻ&#x2C6;Ä Ç&#x201E; â&#x20AC;&#x153;Stories for Human Rightsâ&#x20AC;?; un breve e prezioso racconto che á&#x201C;ŤáłŤă˝&#x201C;áŽ&#x192;➼gá&#x2021;ťä&#x2013;žß&#x203A;೼߯԰੠ä&#x2020;&#x2020;ä&#x2014;&#x201E;Ď&#x17E;ᢚáł?âą&#x2DC;á Ąŕ¤˘Đ&#x; muove da uno dei piĂš grandi disastri provocati dallâ&#x20AC;&#x2122;uomo â&#x20AC;&#x201C; il Ď&#x201D;á°&#x192;ă&#x203A;&#x2018;ŕťłâľ&#x201C;áą&#x17D;ŕ´&#x201E;á&#x2021;&#x161;ϥৠä&#x2021; ăż&#x201D;ä&#x2021;&#x2014;੠೼Ď&#x201D;ä?&#x2039;Ë&#x2C6;á&#x2018;&#x160;á&#x2DC;?á°&#x192;ă&#x203A;&#x2018; gigantesco lago salato, fonte di sostentamento di decine di ŕťłä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A;áł&#x201D;Ő&#x2021;âą&#x2DC;णä&#x2021;&#x2014;á&#x201D;śá&#x201C;ŁŕŠ â&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źá&#x2020;?ă&#x2014; áĄ&#x2019;ŕ &#x201E;ŕ§&#x2DC;ä&#x161;źß&#x161;äŻ&#x2C6;âą&#x2DC;â&#x201E;ˇ migliaia di persone, è stato quasi prosciugato dal governo âš&#x201A;âą&#x2DC;੠ä&#x2021;¤ŇšŕŚ&#x17E;ŕ§&#x153;â§&#x161;âą&#x2DC;á&#x2018;&#x2021;㸾Ç&#x201E;Ä&#x20AC;Ď&#x201D;Ďžâ&#x2C6;&#x2C6;âą&#x2DC;áŹ&#x2122;Ń&#x;Ä á°&#x192;ŕłź sovietico negli anni cinquanta â&#x20AC;&#x201C; per raccontare limpidamenा㧟â&#x20AC;ŤÜ&#x;â&#x20AC;ŹáŽ&#x192;ŕ´şâą&#x2DC;ä°&#x201C;á˘?â?Şá˘Ąá¨&#x2DC;âą&#x2DC;Ď&#x201D;ä&#x161;źâˇ â &#x203A;Ë&#x2C6;⡠â &#x203A;ăšżä&#x2014;?Üš te, senza retorica, la tenacia e la fermezza di chi si ostina ad ă&#x2DC;¨ŕ§&#x153;ŕł&#x2018;áŹ&#x192;áŁ&#x2022;Đ&#x2019;ॲâą&#x2DC;Ä&#x20AC;Ň&#x17D;á´&#x2014;áŹ&#x2122;Ń&#x;Ä âŹ&#x2030;á&#x2022;&#x2026;ăĄ&#x2013;Ë&#x2C6;⡠ă&#x2014; ⌥ä&#x152;&#x2030; abitare quel luogo, di chi non si piega alla perdita delle proâą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;á°&#x192;á´šă&#x17E;žáł&#x201D;Ďšä&#x17E;Ąâą&#x2DC;Ň&#x17D;Đ&#x17D;â&#x2122;&#x2019;á&#x2020;&#x2021;âą&#x2DC;ŕŚä&#x2014;&#x201E;Ë&#x2C6;Ď&#x201D;Ďžá&#x17D;źŕťť prie origini e della propria cultura, fidando ancora, nel bene e âą&#x2DC;Ç&#x192;ŕ¤&#x2014;Ď&#x203A;Ň&#x17D;ŇšĐ&#x;Đ&#x17D;⍳âą&#x2DC;ŕŞ&#x152;â&#x2C6;&#x2C6;â?ŞŕłźŃ¨ŕ¤&#x2022;á&#x2018;&#x2C6;ҡâą&#x2DC;㢣ă&#x201C;&#x2C6;ŕś&#x2014; nel male, in una ragionevole utopia. (A.C.) áŹ&#x201C;á&#x2018;°áĽ ă&#x2026;ľĎ&#x;޴Тá&#x2018;&#x2020;áś&#x192;Ń&#x161;Ç&#x201E;⡠â &#x203A;á&#x203A;Łŕłźâ?&#x2122;៎ŕ´&#x201E;Ç&#x192; ϥॴ×&#x201A; ä˝&#x201E;ŕ´&#x201E;ä&#x2020;&#x2020;ä&#x2014;&#x201E;ä&#x2122;ˇŃŻŕ´ŽáŁ&#x2022;ŕłźä&#x2122;ˇĎžŕ´&#x201E;áŽ?á&#x2C6;&#x2122;ÔŁâą&#x2DC;Ň&#x17D;âą&#x2DC;ŕ˘&#x203A;â&#x2021;¨ŕŠ â&#x20AC;ŤŢ&#x2021;â&#x20AC;Ź á&#x2013;&#x2014;Ç&#x192;ŇŞÓ&#x20AC;೟Ϝŕź&#x2026;ă&#x17E;žá?&#x2026;༳á¸?੠á&#x203A;ŕŁŞä´śŕ ĄĎĄÔ˘ŕź&#x2C6;Ë&#x2C6;ĎĄä&#x2020;&#x17D; á&#x161;&#x2020;ŕ°ŕ´&#x201E;ă&#x2019;ťă&#x201C; ÖľÓ&#x201E;â´&#x201D;Ď&#x201D;Ďžâ§&#x161;á&#x2014;ťâą&#x2DC;Đ á Źä&#x2122;şÇ&#x201E;Ë&#x201E;ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039; ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨Ë&#x2026;ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; 080 > 081 FRANCESCO JODICE
â&#x20AC;&#x153;I see the act of simultaneously displaying artworks in museums and on television as a way of infringing on the communications system of the art world, which is still based on the idea that artworks should be kept in museums, galleries or foundationsâ&#x20AC;&#x201D;public foundations that are actually private because the only people to benefit from them are those of intellectual circles as noble as they are narrow. To present an artwork on the opening evening of the Biennale both in a museum and on television, like the project of communicating vessels, constitutes an attempt to take the work out of the museum and to turn television into a virtual extension of the museum spaceâ&#x20AC;&#x201D;into a new corridor and room open to anyone who may chance upon it while flicking through the various channels.â&#x20AC;? One of the great talents of Francesco Jodice, in both his work and the way he describes it, is the way he adroitly mixes different languages and always finds the right balance between things by perfectly harmonizing expressive form and content. â&#x20AC;&#x153;A water taleâ&#x20AC;? is a short film that was shot by Lake Aral in Kazakhstan and shown at the â&#x20AC;&#x153;Stories for Human Rightsâ&#x20AC;? festival organized with the support of the United Nations. This brief yet precious tale focuses on one of the greatest disasters ever caused by manâ&#x20AC;&#x201D;the vast salt lake, which used to support tens of thousands of people, was almost dried up by the Soviet government in the 1950s. It weaves a clear and far from rhetorical narrative about the firmness and steadfastness of the people who continue living in the Aral area: those who refuse to accept the loss of their own roots and culture, and who somehow still have faith in a reasonable utopia. (A.C.)
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Ď&#x201D;Ďžâ&#x2C6;&#x2C6;âą&#x2DC;áŹ&#x2122;Ń&#x; 2008á&#x2018;&#x2C6; Ď&#x201D;Ďžâ&#x2C6;&#x2C6;âą&#x2DC;áŹ&#x2122;Ń&#x; ăž&#x161;䚼 4â&#x20AC;&#x2122;16â&#x20AC;? ď&#x20AC;
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Nino Migliori á&#x2C6;?ä&#x2021;&#x17D;gă&#x2030;&#x2021;༹߽ä&#x17E; á&#x2C6;?ä&#x2021;&#x17D;gă&#x2030;&#x2021;༹߽ä&#x17E;
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Sospesi nell'aria, 1951-1977
Suspended in Air, 1951â&#x20AC;&#x201C;77
Il tuffatore, 1951 Stampa ai pigmenti di carbone su carta 100% cotone 157 x 128 cm
The Diver, 1951 Carbon pigment print on 100% cotton paper 157 x 128 cm, 1951
Materie e memorie, 1977 Stampa ai pigmenti di carbone su carta 100% cotone 157 x 128 cm
Matters and memories, 1977 Carbon pigment print on 100% cotton paper 157 x 128 cm
Il tema dei lavori scelti da Nino Migliori è quello della rappresentazione in uno spazio: quello del volo, che rimanda al mito, alla leggerezza, alla tensione verso lâ&#x20AC;&#x2122;alto, allâ&#x20AC;&#x2122;attrazione del vuoto. Uno sguardo complice verso la spiritualitĂ . ď&#x20AC; Lâ&#x20AC;&#x2122;immagine del tuffatore colta nellâ&#x20AC;&#x2122;attimo della sua impossi bile orizzontalitĂ ci porta verso la sindrome utopica di Icaro. á&#x161;&#x20AC;ŕłźŕ¤&#x17E;ă &#x17D; á&#x161;&#x20AC;ŕłźŕ¤&#x17E;ă &#x17D; ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC; La serie di scatti delle Materie e memorie evidenzia la volon tĂ dellâ&#x20AC;&#x2122;artista di smaterializzare le cose, lavorando sulla luce. ä?&#x2021;â&#x2C6;&#x2C6;ă&#x2014;&#x2122; ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x2014; ä?&#x2021;â&#x2C6;&#x2C6;ă&#x2014;&#x2122; á&#x2018;&#x2C6; Gli uccelli che si presentano in formazione di volo migratorio, ă&#x2019;&#x192;áş?ă&#x2019;&#x152;âş&#x2021;ăĄ&#x2020;ŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039; sono un pretesto per un gioco concettuale che polverizza la ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC; ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x17E;ď&#x20AC; realtĂ : le galassie di uccelli si sottopongono a metamorfosi per cui la forma dellaá&#x2018;&#x2C6; loro posizione in volo si muta in una â&#x20AC;&#x153;fiâ ˝ä&#x2039;źĎ˘ä&#x2020;&#x201E;á&#x2013;&#x161; â ˝ä&#x2039;źĎ˘ä&#x2020;&#x201E;á&#x2013;&#x161; guraâ&#x20AC;? che è senza dubbio un doppio di se stessa, disegnata ă&#x2019;&#x192;áş?ă&#x2019;&#x152;âş&#x2021;ăĄ&#x2020;ŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039; dinamicamente ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC; ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x17E;ď&#x20AC; nello spazio di luce del cielo. (M.V.)
The theme of these works chosen from among those by Nino Migliori is representation within a specific space: that of flight, which is reminiscent of things such as myth, lightness, the drive upwards, and the attraction of the void. The artistâ&#x20AC;&#x2122;s is a conspiratorial look on spirituality. His picture of a diver (Il Tuffatore) caught in a moment of impossible horizontality brings the utopian syndrome of Icarus to mind. The artistâ&#x20AC;&#x2122;s series of snapshots entitled Matter ans memories brings out his desire to de-materialize things by operating on light. Migratory birds flying in formation here offer the pretext for a conceptual play disintegrating reality, for these galaxies of birds undergo a metamorphosis whereby their position during flight forms a figure that is no doubt a double of itself and is dynamically drawn across the illumined space of the sky. (M.V.)
á&#x2C6;?ä&#x2021;&#x17D;gă&#x2030;&#x2021;༹߽ä&#x17E; ä&#x2014;?ä&#x2014;&#x2022;âą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;âą&#x2DC;Đ?䚏á°&#x192;ŕłźĎ&#x201D;Ďžă &#x17D;äŻ&#x2C6;âą&#x2DC; á&#x2C6;Šâź&#x17D;Ë&#x2C6;亲âą&#x2DC;ă &#x17D;äŻ&#x2C6;Ë&#x2C6;᳹ৼ⟲ä&#x2020;ąÇ&#x192;᳹ৼä&#x2022;?â˛&#x153;Ç&#x192;᳹ৼä&#x2014;Žá&#x2022;&#x201D; ĺ&#x201A;Źŕť&#x2DC;âą&#x2DC;á&#x201C;´ŕĄŻË&#x2C6;᳹ৼ㰎ă &#x17D;âą&#x2DC;âĄ&#x2030;á&#x201C;ŠË&#x2C6;á°&#x192;Ď&#x201D;Ϟ᥊ৼă&#x160;&#x2019;⟲á&#x2014;ť âą&#x2DC;Ä&#x20AC;ŕ§&#x153;ä&#x2021;&#x;ă&#x2014;&#x2122;Ä âą&#x2DC;âł&#x201A;â&#x20AC;ŤÜ?â&#x20AC;ŹÇ&#x201E;೟ϥŕ§&#x192;ă&#x203A;&#x2018;âą&#x2DC;áżžÔ§â˘&#x160;á&#x2014;&#x2022;âą&#x2DC;âś&#x20AC;äŻ&#x2C6; 㚿䏰ŕź&#x2C6;ᥧԣâą&#x2DC;Ä&#x20AC;ä?&#x2021;â&#x2C6;&#x2C6;ă&#x2014;&#x2122;Ä âą&#x2DC;ŕł&#x2019;â &#x203A;áĄ&#x17E;á&#x;ĽÓ&#x20AC;á?şÜšÓ&#x17E;ाĺ&#x2030;&#x2022; áŽ&#x192;âą&#x2DC;Đ á Źä&#x2122;şă&#x201C;?ŕ§&#x153;âŽ&#x203A;Ç&#x201E;Ä&#x20AC;Ď&#x201D;Ϟ亲ă&#x2013;¨ăžˇáľ¤Ä âą&#x2DC;ä&#x2013;˛á˘Ąä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A; â&#x2122;&#x192;â&#x20AC;ŤÜ?â&#x20AC;Źŕť&#x2DC;â§&#x161;á&#x201D;&#x17D;ä&#x2021;&#x2014;Ń&#x161;ăĄ&#x17D;á´&#x192;á&#x2020;&#x160;âą&#x2DC;ä?&#x2122;ä?&#x17E;â ˝ä&#x2039;źâą&#x2DC;á&#x153;&#x201C;ᳯÇ&#x201E;㸟âŚ&#x201E;ä&#x2013;&#x2022; á&#x2022;亲ă&#x2013;¨âą&#x2DC;ĺ?łâ&#x20AC;ŤË&#x2C6;Ü&#x201C;â&#x20AC;Źá°&#x192;Ď&#x201D;Ďžá˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;â?&#x152;á&#x;Łâą&#x2DC;Ä&#x20AC;á Źä&#x2020;ĄÄ Ë&#x2C6;Ý&#x160;á&#x2021;&#x161; âŚ&#x201E;á&#x2026;˛á §â¸&#x2C6;Ë&#x2013;ĺ?łă&#x2030;?âą&#x2DC;Ϫ⏠㚿ă&#x2022;&#x201A;Ѣ㳩বâą&#x2DC;â˘&#x160;á&#x2014;&#x2022;Đ Ë&#x2C6;಴ â&#x201E;¸Ë&#x2C6;á&#x2026;&#x2014;Ó&#x20AC;亲ă&#x2013;¨ŕż&#x201C;ŕ˘&#x201C;âą&#x2DC;á&#x201D;śá&#x201C;ŁáŽ´âĽá&#x2C6;&#x2026;বá&#x;¤Ń&#x161;Ď&#x201D;Ďžă&#x17E;žá&#x;Ľâą&#x2DC; ঠä&#x17E;Ąá&#x201D;śä&#x2C6;ľË&#x2C6;ä&#x2013;Ďžá&#x201D;śä&#x2C6;ľŕłźŕť˝ă &#x17D;â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;Ü?â&#x20AC;Źă &#x17D;äŻ&#x2C6;Р㚿⍳य़ŕ´&#x201E;ጣ ă&#x2019;Źß&#x17D;á´šÇ&#x201E; ď&#x20AC; ĺ &#x20AC;߽㧟gă&#x201C;&#x2C6;áŽ&#x192;➼â&#x2030;&#x2014;ď&#x20AC;&#x201D; 082 > 083 NINO MIGLIORI
ď&#x20AC; ď&#x20AC; á&#x161;&#x20AC;ŕłźŕ¤&#x17E;ă &#x17D; 1951-1977 á&#x161;&#x20AC;ŕłźŕ¤&#x17E;ă &#x17D; á&#x161;&#x20AC;ŕłźŕ¤&#x17E;ă &#x17D; á&#x161;&#x20AC;ŕłźŕ¤&#x17E;ă &#x17D; 1951-1977 ä?&#x2021;â&#x2C6;&#x2C6;ă&#x2014;&#x2122; 1951á&#x2018;&#x2C6; ä?&#x2021;â&#x2C6;&#x2C6;ă&#x2014;&#x2122; ä?&#x2021;â&#x2C6;&#x2C6;ă&#x2014;&#x2122; 1951 á&#x2018;&#x2C6; ä?&#x2021;â&#x2C6;&#x2C6;ă&#x2014;&#x2122; ă&#x2019;&#x192;áş?ă&#x2019;&#x152;âş&#x2021;ăĄ&#x2020;ŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039; ă&#x2019;&#x192;áş?ă&#x2019;&#x152;âş&#x2021;ăĄ&#x2020;ŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039; 157 x 128 cm 157 x 128 cm â ˝ä&#x2039;źĎ˘ä&#x2020;&#x201E;á&#x2013;&#x161; 1977á&#x2018;&#x2C6; â ˝ä&#x2039;źĎ˘ä&#x2020;&#x201E;á&#x2013;&#x161; â ˝ä&#x2039;źĎ˘ä&#x2020;&#x201E;á&#x2013;&#x161; 1977 á&#x2018;&#x2C6; â ˝ä&#x2039;źĎ˘ä&#x2020;&#x201E;á&#x2013;&#x161; ă&#x2019;&#x192;áş?ă&#x2019;&#x152;âş&#x2021;ăĄ&#x2020;ŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039; ă&#x2019;&#x192;áş?ă&#x2019;&#x152;âş&#x2021;ăĄ&#x2020;ŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039; 157 x 128 cm 157 x 128 cm á&#x2C6;?ä&#x2021;&#x17D;gă&#x2030;&#x2021;༹߽ä&#x17E; ä&#x2014;?ä&#x2014;&#x2022;âą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;âą&#x2DC;Đ?䚏á°&#x192;ŕłźĎ&#x201D;Ďžă &#x17D;äŻ&#x2C6;âą&#x2DC; á&#x2C6;Šâź&#x17D;Ë&#x2C6;亲âą&#x2DC;ă &#x17D;äŻ&#x2C6;Ë&#x2C6;᳹ৼ⟲ä&#x2020;ąÇ&#x192;᳹ৼä&#x2022;?â˛&#x153;Ç&#x192;᳹ৼä&#x2014;Žá&#x2022;&#x201D; ĺ&#x201A;Źŕť&#x2DC;âą&#x2DC;á&#x201C;´ŕĄŻË&#x2C6;᳹ৼ㰎ă &#x17D;âą&#x2DC;âĄ&#x2030;á&#x201C;ŠË&#x2C6;á°&#x192;Ď&#x201D;Ϟ᥊ৼă&#x160;&#x2019;⟲á&#x2014;ť âą&#x2DC;Ä&#x20AC;ŕ§&#x153;ä&#x2021;&#x;ă&#x2014;&#x2122;Ä âą&#x2DC;âł&#x201A;â&#x20AC;ŤÜ?â&#x20AC;ŹÇ&#x201E;೟ϥŕ§&#x192;ă&#x203A;&#x2018;âą&#x2DC;áżžÔ§â˘&#x160;á&#x2014;&#x2022;âą&#x2DC;âś&#x20AC;äŻ&#x2C6; 㚿䏰ŕź&#x2C6;ᥧԣâą&#x2DC;Ä&#x20AC;ä?&#x2021;â&#x2C6;&#x2C6;ă&#x2014;&#x2122;Ä âą&#x2DC;ŕł&#x2019;â &#x203A;áĄ&#x17E;á&#x;ĽÓ&#x20AC;á?şÜšÓ&#x17E;ाĺ&#x2030;&#x2022; áŽ&#x192;âą&#x2DC;Đ á Źä&#x2122;şă&#x201C;?ŕ§&#x153;âŽ&#x203A;Ç&#x201E;Ä&#x20AC;Ď&#x201D;Ϟ亲ă&#x2013;¨ăžˇáľ¤Ä âą&#x2DC;ä&#x2013;˛á˘Ąä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A; â&#x2122;&#x192;â&#x20AC;ŤÜ?â&#x20AC;Źŕť&#x2DC;â§&#x161;á&#x201D;&#x17D;ä&#x2021;&#x2014;Ń&#x161;ăĄ&#x17D;á´&#x192;á&#x2020;&#x160;âą&#x2DC;ä?&#x2122;ä?&#x17E;â ˝ä&#x2039;źâą&#x2DC;á&#x153;&#x201C;ᳯÇ&#x201E;㸟âŚ&#x201E;ä&#x2013;&#x2022; á&#x2022;亲ă&#x2013;¨âą&#x2DC;ĺ?łâ&#x20AC;ŤË&#x2C6;Ü&#x201C;â&#x20AC;Źá°&#x192;Ď&#x201D;Ďžá˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;â?&#x152;á&#x;Łâą&#x2DC;Ä&#x20AC;á Źä&#x2020;ĄÄ Ë&#x2C6;Ý&#x160;á&#x2021;&#x161; âŚ&#x201E;á&#x2026;˛á §â¸&#x2C6;Ë&#x2013;ĺ?łă&#x2030;?âą&#x2DC;Ϫ⏠㚿ă&#x2022;&#x201A;Ѣ㳩বâą&#x2DC;â˘&#x160;á&#x2014;&#x2022;Đ Ë&#x2C6;಴ â&#x201E;¸Ë&#x2C6;á&#x2026;&#x2014;Ó&#x20AC;亲ă&#x2013;¨ŕż&#x201C;ŕ˘&#x201C;âą&#x2DC;á&#x201D;śá&#x201C;ŁáŽ´âĽá&#x2C6;&#x2026;বá&#x;¤Ń&#x161;Ď&#x201D;Ďžă&#x17E;žá&#x;Ľâą&#x2DC; ঠä&#x17E;Ąá&#x201D;śä&#x2C6;ľË&#x2C6;ä&#x2013;Ďžá&#x201D;śä&#x2C6;ľŕłźŕť˝ă &#x17D;â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;Ü?â&#x20AC;Źă &#x17D;äŻ&#x2C6;Р㚿⍳य़ŕ´&#x201E;ጣ ă&#x2019;Źß&#x17D;á´šÇ&#x201E; ĺ &#x20AC;߽㧟gă&#x201C;&#x2C6;áŽ&#x192;➼â&#x2030;&#x2014; ď&#x20AC; ď&#x20AC;
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Gabriele Picco ॴá?&#x2014;ä&#x17E; ŕś&#x2014;ăŚ&#x2026;gâ˛&#x201A;➼ ॴá?&#x2014;ä&#x17E; ŕś&#x2014;ăŚ&#x2026;gâ˛&#x201A;➼
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Untitled, 2009 Olio su tela 150 x 100 cm Courtesy Galleria Francesca Minini, Milano
Untitled, 2009 Oil on canvas 150 x 100 cm Courtesy Francesca Minini Gallery, Milan
Untitled, 2009 Olio su tela ď&#x20AC; 150 x 100 cm ď&#x20AC; Courtesy Galleria Francesca Minini, Milano
Untitled, 2009 Oil on canvas 150 x 100 cm Courtesy Francesca Minini Gallery, Milan
Ꮄ䚏 á&#x2018;&#x2C6; Ꮄ䚏 ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2026; á?&#x2014;ä´śâ&#x160;?âŹ? ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC; ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x17E; â&#x20AC;&#x153;Personaggi e vicende che sfiorano lâ&#x20AC;&#x2122;assurdo mi appartenă&#x17E;ž ď&#x20AC;¤ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;Ľď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;Śď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;§ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;?ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;?ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;?ď&#x20AC; ď&#x20AC;¨ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2030; ăĄ&#x17D;á´&#x192;ä˝&#x161;ď&#x20AC; gono da sempre. Inoltre credo che una certa vena 'concetď&#x20AC;
tual-surrealista' sia indispensabile per comprendere e raccontare i nostri tempiâ&#x20AC;?. Libero da ogni legame con un medium o una forma espressiva prediletta, Gabriele Picco si muove agilmente in un mondo che lui stesso ha creato. Per tentare di dare forma a quel mondo, bisognerebbe costruire una catena di libere associazioni che passino almeno attraverso Rodari, il Raymond Queaneau dei Fiori blu, Borges e Freud, ma lâ&#x20AC;&#x2122;elenco è molď&#x20AC; di famigliaâ&#x20AC;?, si to piĂš lungo. Scoveremmo però solo â&#x20AC;&#x153;unâ&#x20AC;&#x2122;aria avrebbe la sensazione di averne sfiorato la superficie, senᎴ䚏 ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2026; á&#x2018;&#x2C6; Ꮄ䚏 za intaccarla: lâ&#x20AC;&#x2122;universo dellâ&#x20AC;&#x2122;artista è molto denso, un moná?&#x2014;ä´śâ&#x160;?âŹ? do apparentemente fiabesco e incantato che nasconde le ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC; ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x17E; trappole e le tagliole della peggiore delle realtĂ ; il luogo ha ă&#x17E;ž ď&#x20AC;¤ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;Ľď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;Śď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;§ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;?ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;?ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;?ď&#x20AC; ď&#x20AC;¨ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2030; ăĄ&#x17D;á´&#x192;ä˝&#x161; una forza viscerale e seducente, attrae lo sguardo, ti chiaď&#x20AC; ma allâ&#x20AC;&#x2122;interno. Ma è il potere della proporzione e dellâ&#x20AC;&#x2122;armoÄ&#x20AC;Ϣ㤌ä&#x2020;˛áł?Ý&#x2021;âą&#x2DC;Ň&#x17D;⠽੠Ń&#x;â ˝Ď&#x201D;âł&#x2C6;á&#x2C6;˛Ń˘á&#x;ĽÇ&#x201E;঺໪Ë&#x2C6;á&#x;Ľ nia che vela il conflitto, che offusca il profondo disagio, che ŇšĐ&#x17D;áł?â´&#x201D;Ď&#x201D;á&#x2026;Žâą&#x2DC;Ăžá˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;࣪ ä?&#x2122;âŚ&#x201E;Đ?Đ?Ăżâą&#x2DC;â&#x2122;&#x2030;á&#x203A;łá°&#x192;â§&#x161;㞡 nega con lâ&#x20AC;&#x2122;illusione lâ&#x20AC;&#x2122;oscuro male di vivere. (A.C.) á&#x;ĽÓ&#x20AC;âą&#x2DC;áŻ&#x160;ҡá &#x201D;ĎĄŕ§&#x192;ă&#x201D;&#x17D;á&#x2021;Ľâą&#x2DC;Ä Ç&#x201E; ॴá?&#x2014;ä&#x17E; ŕś&#x2014;ăŚ&#x2026;gâ˛&#x201A;⾥ϡফÓ?ÔŠáŽ?á&#x201C;Łá&#x;Şáś¤âžĄäŠłâ &#x2026;âą&#x2DC;á&#x201D;śá&#x201C;Ł âą&#x2DC;ä°¤ŕ &#x160;Ë&#x2C6;ŇŞă&#x17E;žâŹ&#x2026;ŕ´&#x201E;â&#x152;?य़೟Ď&#x201D;Ďžă&#x17E;žá?&#x2026;߯ä&#x2014;´âą&#x2DC;Ϫ⏠РÇ&#x201E; Đ&#x17D;Ń&#x161;á&#x2021;ąä&#x2020;Šă&#x2019;Ń&#x153;ä&#x2122;ˇĎžĎŞâŹ Ňšá&#x201D;śá&#x201C;ŁË&#x2C6;äł&#x201D;ă˝&#x2022;ŕ &#x160;ä&#x2014;´Ď&#x201D;Ďžă&#x17E;žâŹ&#x2026; ä&#x153;ĄÓĄâą&#x2DC;äŤ&#x2022;äŤ&#x2019;Ë&#x2C6;Ý&#x160;ă&#x;&#x2021;á&#x2021;Ľä&#x2013;˛áĽšâ´&#x201D;ă&#x201D;Ťŕťťä&#x17E; Ç&#x192;Þ㪹ăĄ&#x2020;ă˘&#x2026;Ăżâą&#x2DC; äł&#x2039;ăŠgá¸?ä&#x2021;&#x17D; Ç&#x192;ऎá&#x2021;¨ä&#x152;żáŽ&#x192;੠ԯâ&#x2039;ŻÓ&#x17E;á&#x2013;&#x2039;Ë&#x2C6;৥ऊä&#x2013;°ĎĄâ&#x201E;śä&#x2013; ŃŻË&#x2C6;Ô&#x161;á°&#x192;á&#x;ĽÓ&#x20AC;ŕłźÔ°ŕŞ&#x2022;Đ á&#x2021;&#x161;াӮáĄ&#x2019;ŕ &#x201E;Ď&#x201D;ĎžÄ&#x20AC;Ň&#x2020;ä&#x2013;Ľâą&#x2DC;⟲ á&#x2014;&#x2022;Ä Ë&#x2C6;ÓŽáł?ăžşŕŚ&#x17E;Ý&#x160;㸟䴜ă&#x2014; ĎĄÜšÝ&#x160;Đ âą&#x2DC;á&#x203A;łăž?Ë&#x2013;ă&#x2014; ăĄ&#x17D;á´&#x192; á&#x2020;&#x160;âą&#x2DC;Ϫ⏠ŕĽ&#x2C6;ŕ¤&#x2022;ß&#x161;â&#x152;§ä&#x17E;ĄË&#x2C6;ä&#x2013;ϞϪ⏠㸟䴜Ď&#x17E;á°&#x192;ă&#x201A;šä&#x2020;ąă &#x20AC; âą&#x2DC;Ç&#x192;ä&#x2026;˝Ň&#x17D;Üšä&#x2014;&#x2039;âą&#x2DC;Ë&#x2C6;Ô&#x161;ŕĽ&#x2C6;乤㎣â´&#x201D;âŚ&#x201E;á&#x2026;˛âą&#x2DC;áł&#x201D;ä°˝á&#x2122;&#x160;âą&#x2DC;äą&#x2039;ä°&#x2026; ੠â˝&#x152;á&#x2122;ˇÇ&#x201E; Ë&#x201E;ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨Ë&#x2026;ď&#x20AC; ď&#x20AC;
084 > 085 GABRIELE PICCO
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â&#x20AC;&#x153;Characters and events that verge on the absurd have always been close to my heart. Besides, I also believe that a â&#x20AC;&#x2DC;conceptual-surrealistâ&#x20AC;&#x2122; streak is essential to understand and describe the times we live in.â&#x20AC;? Free from any ties to a specific medium or expressive form of preference, Gabriele Pico nimbly moves across a world of his own creation. If we were to attempt to describe this world, we would have to build a chain of free associations linkingâ&#x20AC;&#x201D;at the very leastâ&#x20AC;&#x201D;Rodari, Raymond Queaneau with his The blue flowers, Borges and Freud (although a complete list would be far longer). By doing so, however, we would only discover â&#x20AC;&#x153;a family airâ&#x20AC;?; we would experience a feeling of having only skimmed the surface, without really touching it. For, the artistâ&#x20AC;&#x2122;s universe is far denser; it is an apparently enchanted fairy world that conceals the most dangerous snares and traps of reality. This artistic space has a visceral and seductive force attracting the viewerâ&#x20AC;&#x2122;s gaze and enticing him in. Yet a power of proportion and harmony veils this conflict, obscuring its underlying unease and negating its obscure existential malaise through illusion. (A.C.)
ď&#x20AC; ď&#x20AC; Ꮄ䚏 2009á&#x2018;&#x2C6; Ꮄ䚏 á?&#x2014;ä´śâ&#x160;?âŹ? 150 x 100 cm ă&#x17E;žCourtesy Galleria Francesca MininiăĄ&#x17D;á´&#x192;ä˝&#x161;ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; Ꮄ䚏 2009á&#x2018;&#x2C6; Ꮄ䚏 Ꮄ䚏 á&#x2018;&#x2C6; Ꮄ䚏 2009 á?&#x2014;ä´śâ&#x160;?âŹ? á?&#x2014;ä´śâ&#x160;?âŹ? 150 x 100 cm 150 x 100 cm ă&#x17E;žCourtesy Galleria Francesca MininiăĄ&#x17D;á´&#x192;ä˝&#x161; ă&#x17E;ž Courtesy Galleria Francesca Minini ăĄ&#x17D;á´&#x192;ä˝&#x161; ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; Ä&#x20AC;Ϣ㤌ä&#x2020;˛áł?Ý&#x2021;âą&#x2DC;Ň&#x17D;⠽੠Ń&#x;â ˝Ď&#x201D;âł&#x2C6;á&#x2C6;˛Ń˘á&#x;ĽÇ&#x201E;঺໪Ë&#x2C6;á&#x;Ľ ŇšĐ&#x17D;áł?â´&#x201D;Ď&#x201D;á&#x2026;Žâą&#x2DC;Ăžá˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;࣪ ä?&#x2122;âŚ&#x201E;Đ?Đ?Ăżâą&#x2DC;â&#x2122;&#x2030;á&#x203A;łá°&#x192;â§&#x161;㞡 á&#x;ĽÓ&#x20AC;âą&#x2DC;áŻ&#x160;ҡá &#x201D;ĎĄŕ§&#x192;ă&#x201D;&#x17D;á&#x2021;Ľâą&#x2DC;Ä Ç&#x201E; ď&#x20AC; ॴá?&#x2014;ä&#x17E; ŕś&#x2014;ăŚ&#x2026;gâ˛&#x201A;⾥ϡফÓ?ÔŠáŽ?á&#x201C;Łá&#x;Şáś¤âžĄäŠłâ &#x2026;âą&#x2DC;á&#x201D;śá&#x201C;Ł âą&#x2DC;ä°¤ŕ &#x160;Ë&#x2C6;ŇŞă&#x17E;žâŹ&#x2026;ŕ´&#x201E;â&#x152;?य़೟Ď&#x201D;Ďžă&#x17E;žá?&#x2026;߯ä&#x2014;´âą&#x2DC;Ϫ⏠РÇ&#x201E; Ꮄ䚏 2009á&#x2018;&#x2C6; Ꮄ䚏 Đ&#x17D;Ń&#x161;á&#x2021;ąä&#x2020;Šă&#x2019;Ń&#x153;ä&#x2122;ˇĎžĎŞâŹ Ňšá&#x201D;śá&#x201C;ŁË&#x2C6;äł&#x201D;ă˝&#x2022;ŕ &#x160;ä&#x2014;´Ď&#x201D;Ďžă&#x17E;žâŹ&#x2026; á?&#x2014;ä´śâ&#x160;?âŹ? ä&#x153;ĄÓĄâą&#x2DC;äŤ&#x2022;äŤ&#x2019;Ë&#x2C6;Ý&#x160;ă&#x;&#x2021;á&#x2021;Ľä&#x2013;˛áĽšâ´&#x201D;ă&#x201D;Ťŕťťä&#x17E; Ç&#x192;Ä&#x20AC;㪹ăĄ&#x2020;ă˘&#x2026;Ä âą&#x2DC; 150 x 100 cm äł&#x2039;ăŠgá¸?ä&#x2021;&#x17D;Ç&#x192;ऎá&#x2021;¨ä&#x152;żáŽ&#x192;੠ԯâ&#x2039;ŻÓ&#x17E;á&#x2013;&#x2039;Ë&#x2C6;৥ऊä&#x2013;°ĎĄâ&#x201E;śä&#x2013; ă&#x17E;žCourtesy Galleria Francesca MininiăĄ&#x17D;á´&#x192;ä˝&#x161; ď&#x20AC; ŃŻË&#x2C6;Ô&#x161;á°&#x192;á&#x;ĽÓ&#x20AC;ŕłźÔ°ŕŞ&#x2022;Đ á&#x2021;&#x161;াӮáĄ&#x2019;ŕ &#x201E;Ď&#x201D;ĎžÄ&#x20AC;Ň&#x2020;ä&#x2013;Ľâą&#x2DC;⟲ ď&#x20AC; á&#x2014;&#x2022;Ä Ë&#x2C6;ÓŽáł?ăžşŕŚ&#x17E;Ý&#x160;㸟䴜ă&#x2014; ĎĄÜšÝ&#x160;Đ âą&#x2DC;á&#x203A;łăž?Ë&#x2013;ă&#x2014; ăĄ&#x17D;á´&#x192; á&#x2020;&#x160;âą&#x2DC;Ϫ⏠ŕĽ&#x2C6;ŕ¤&#x2022;ß&#x161;â&#x152;§ä&#x17E;ĄË&#x2C6;ä&#x2013;ϞϪ⏠㸟䴜Ď&#x17E;á°&#x192;ă&#x201A;šä&#x2020;ąă &#x20AC; âą&#x2DC;Ç&#x192;ä&#x2026;˝Ň&#x17D;Üšä&#x2014;&#x2039;âą&#x2DC;Ë&#x2C6;Ô&#x161;ŕĽ&#x2C6;乤㎣â´&#x201D;âŚ&#x201E;á&#x2026;˛âą&#x2DC;áł&#x201D;ä°˝á&#x2122;&#x160;âą&#x2DC;äą&#x2039;ä°&#x2026; ੠â˝&#x152;á&#x2122;ˇÇ&#x201E;Ë&#x201E;ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨Ë&#x2026;ď&#x20AC; ď&#x20AC;
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Michelangelo Pistoletto ď&#x20AC; ď&#x20AC;
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Un cubo di infinito in un cubo di specchi, 1966-2007 Specchio, luci al neon e gesso 500 x 500 x 500 cm Courtesy Galleria Continua, San Gimignano, Pechino, Le Moulin
The cubic meter of infinity in a mirroring cube, 1966â&#x20AC;&#x201C;2007 Mirror, neon lights and plaster 500 x 500 x 500 cm Courtesy Continua Gallery, San Gimignano, Beijing, Le Moulin
Pistoletto, uno dei maestri dellâ&#x20AC;&#x2122;Arte povera, propone una straordinaria opera installativa. In modo molto suggestivo â&#x20AC;&#x153;la metafora dello specchioâ&#x20AC;? insegue â&#x20AC;&#x201C; a partire dai racconti del mito fino agli inizi del pensiero contemporaneo ă&#x201A;&#x;áŽ?ԧ䏰Рâą&#x2DC;Ꮄ䰤Ϟă&#x201A;&#x;áŽ?Ô§ ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2122; ă&#x201A;&#x;áŽ?ԧ䏰Рâą&#x2DC;Ꮄ䰤Ϟă&#x201A;&#x;áŽ?Ô§ â&#x20AC;&#x201C; la figura filosofica dellâ&#x20AC;&#x2122;uomo, che si guarda e si ritrova 䳧ăą?â&#x2122;&#x192;੠âˇ&#x2021;ă?Ł nellâ&#x20AC;&#x2122;ambiguitĂ dello specchio. Lâ&#x20AC;&#x2122;interno del cubo infatti è ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC; ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x17E;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC; ď&#x20AC; ă&#x17E;ž ď&#x20AC;¤ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;Ľď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;Śď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;§ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;?ď&#x20AC; ď&#x20AC;¤ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;Śď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;Ľď&#x20AC;?ď&#x20AC; riflettente e chi si guarda percepisce un doppio di sĂŠ che ď&#x20AC; mette sullo stesso filo di lana immaginario e reale. Al cenâ˛&#x201A;áŽ&#x192;á ŹăŚ&#x2026;á Źá°&#x192;Ď&#x201D;ÔĄÄ&#x20AC;ă &#x2039;ăĄ&#x17D;á´&#x192;Ä ŕťťá?&#x153;Ë&#x2C6;ҪጤկŃ&#x161;Ď&#x201D;Ó&#x160; tro di questo spazio di illusioni sta un altro cubo con le pa䴲޾âą&#x2DC;ăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A;Ô°ŕŞ&#x2022;Ç&#x201E;Ä&#x20AC;䏰á&#x201E;¤âą&#x2DC;乤ŕŽ?Ä á&#x2022;&#x153;áł?ŕ¨&#x192;âź&#x17D;á&#x2014;ťË&#x2C6;ä&#x2014;&#x2018; reti interne specchianti (quello arcinoto del 1966) in cui si 乣Ď&#x201D;ϞҢ⟲ä&#x2020;ąÓ´ä&#x2021;&#x2C6;âł&#x2C6;ŕ &#x201E;á&#x201D;§Ňˇá&#x203A;Łä&#x2020;&#x161;ä?&#x2039;ŕž&#x;âą&#x2DC;Ň&#x17D;âą&#x2DC;ŕŤ&#x2020;á&#x201E;şá&#x201D;ś deve percepire lâ&#x20AC;&#x2122;infinito, dentro un rimando di luci senza ä&#x2C6;ľÇ&#x201E;ď&#x20AC; Ň&#x17D;೟䏰á&#x201E;¤âą&#x2DC;ă°Žŕš&#x2014;Đ âł&#x;ă&#x17E;žá?&#x2026;Ë&#x2C6;â&#x20AC;ŤÝĄâ&#x20AC;ŹáĄ&#x2019;ಲă&#x17E;žá?&#x2026;Ç&#x201E;ă&#x201A;&#x;áŽ? confini. Il mondo dellâ&#x20AC;&#x2122;immanenza si apre verso la trascenÔ§âą&#x2DC;â&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źä&#x161;źÝ&#x160;á&#x2026;˛Đłá°&#x192;䏰ŕ &#x160;âą&#x2DC;Ë&#x2C6;â&#x153;ťäŹ°á&#x201E;¤âą&#x2DC;Ň&#x17D;á&#x2022;Ťŕ &#x201E;ϸϞă&#x2022;&#x201A; denza. Noi creature finite non siamo capaci di pensare Ѣá&#x203A;&#x2021;ä&#x2C6;ľŕŠ âŚ&#x201E;á&#x2026;˛âą&#x2DC;ৠĎ&#x201D;á´ľä&#x201D;źä&#x2DC;§Ď&#x17E;âą&#x2DC;ă&#x17E;žá?&#x2026;Ç&#x201E;ŕłźä&#x2013;Ďžŕ &#x160;ä&#x2014;´ lâ&#x20AC;&#x2122;idea di infinito, perchĂŠ questa è stata introdotta in noi da äŤăž?âą&#x2DC;ă &#x17D;äŻ&#x2C6;ä&#x17E; á°&#x192;঺໪Ď&#x201D;Ďžâ&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źä&#x161;źŕ§&#x192;â&#x153;ťäŹ°âą&#x2DC;ă&#x201A;&#x;áŽ?Ô§Ë&#x201E;㨍 un essere realmente infinito. Una visione che possiede ৥âą&#x2DC; ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x2DC; á&#x2018;&#x2C6;âą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;Ë&#x2026;Ë&#x2C6;ď&#x20AC; ŕłźÝ&#x160;Đ ŕ§&#x192;á&#x203A;łŕ &#x201E;Ꮄ䰤á&#x2014;ťË&#x2C6;Ď&#x201D;Ďž lâ&#x20AC;&#x2122;umiltĂ di un rapporto etico con il suo significato. (M.V.)
What is being presented here is an extraordinary installation by Pistoletto, one of the masters of Arte Povera. In ď&#x20AC; a highly suggestive manner, the â&#x20AC;&#x153;metaphor of the mirrorâ&#x20AC;? explores the philosophical figure of man seeing and rediscovering himself through the ambiguity of the mirror, from mythical narratives up to early contemporary thought. The inside of the artistâ&#x20AC;&#x2122;s cube consists of a mirror, so that viewers gazing at it will perceive doubles of themselves walking on the same edge as them, which is both real and imaginary. At the centre of this space of illusion there lies another cube with a mirroring inner surface (the very well known one of 1966), which gives a perception of the infinite through a play of boundless lights. The world of immanence here opens up to transcendence. Finite creatures like us are incapable of grasping the idea of the infinite, for this has been instilled in us by a truly infinite being. This is a vision humble enough to establish an ethical relationship with its own meaning. (M.V.)
Ꮄâ&#x201E;śŕš&#x2014;âą&#x2DC;â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;Ü?â&#x20AC;ŹŕŚĄâ&#x153;ťÇ&#x201E;â&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źŕłźâą&#x2DC;Ϫ⏠ৼä?&#x2122;â&#x153;&#x160;á §á&#x201C;&#x201D;Ë&#x2C6;á&#x;ĽÓ&#x20AC; Ô°Đ&#x17D;áł?ä°¤âą&#x2DC;⍳⠽Ꮄă&#x203A;&#x2018;९ŕŚ?á&#x2014;ąá&#x203A;&#x2021;Ꮄ䰤âą&#x2DC;á˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;Ë&#x2C6;಴Đ&#x17D;ä&#x2013; Ďžá˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;á°&#x192;Ď&#x201D;Ďžâłłá&#x2026;˛âą&#x2DC;â&#x2C6;&#x152;á&#x2DC;Śâą&#x2DC;á&#x201E;Źŕłźă&#x2014;&#x2122;â&#x2DC; ä&#x2022;§ă&#x2019;á&#x;ĽÓ&#x20AC;âą&#x2DC;Ç&#x201E; ä&#x2021;şŕ¤Ľâł&#x;ŕ &#x201E;âą&#x2DC;á°&#x192;ä&#x2DC;§á&#x2013;&#x2039;ϢÝ&#x160;৿Đ?âą&#x2DC;Ý&#x2021;ă&#x2039;?Ç&#x201E;ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; ĺ &#x20AC;߽㧟gă&#x201C;&#x2C6;áŽ&#x192;➼â&#x2030;&#x2014;ď&#x20AC;&#x201D;ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC;
086 > 087 MICHELANGELO PISTOLETTO
ă&#x201A;&#x;áŽ?ԧ䏰Рâą&#x2DC;Ꮄ䰤Ϟă&#x201A;&#x;áŽ?Ô§ 1966-2007 ă&#x201A;&#x;áŽ?ԧ䏰Рâą&#x2DC;Ꮄ䰤Ϟă&#x201A;&#x;áŽ?Ô§ 䳧ăą?â&#x2122;&#x192;੠âˇ&#x2021;ă?Ł 500 x 500 x 500 cm ă&#x17E;žCourtesy Galleria ContinuaăĄ&#x17D;á&#x2019;&#x17E; ď&#x20AC; ď&#x20AC; ă&#x201A;&#x;áŽ?ԧ䏰Рâą&#x2DC;Ꮄ䰤Ϟă&#x201A;&#x;áŽ?Ô§ 1966-2007 ă&#x201A;&#x;áŽ?ԧ䏰Рâą&#x2DC;Ꮄ䰤Ϟă&#x201A;&#x;áŽ?Ô§ 䳧ăą?â&#x2122;&#x192;੠âˇ&#x2021;ă?Ł 500x500x500 cm ă&#x17E;ž Courtesy Galleria Continua ď&#x20AC; â˛&#x201A;áŽ&#x192;á ŹăŚ&#x2026;á Źá°&#x192;Ď&#x201D;ÔĄÄ&#x20AC;ă &#x2039;ăĄ&#x17D;á´&#x192;Ä ŕťťá?&#x153;Ë&#x2C6;ҪጤկŃ&#x161;Ď&#x201D;Ó&#x160; 䴲޾âą&#x2DC;ăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A;Ô°ŕŞ&#x2022;Ç&#x201E;Ä&#x20AC;䏰á&#x201E;¤âą&#x2DC;乤ŕŽ?Ä á&#x2022;&#x153;áł?ŕ¨&#x192;âź&#x17D;á&#x2014;ťË&#x2C6;ä&#x2014;&#x2018; 乣Ď&#x201D;ϞҢ⟲ä&#x2020;ąÓ´ä&#x2021;&#x2C6;âł&#x2C6;ŕ &#x201E;á&#x201D;§Ňˇá&#x203A;Łä&#x2020;&#x161;ä?&#x2039;ŕž&#x;âą&#x2DC;Ň&#x17D;âą&#x2DC;ŕŤ&#x2020;á&#x201E;şá&#x201D;ś ä&#x2C6;ľÇ&#x201E;Ň&#x17D;೟䏰á&#x201E;¤âą&#x2DC;ă°Žŕš&#x2014;Đ âł&#x;ă&#x17E;žá?&#x2026;Ë&#x2C6;â&#x20AC;ŤÝĄâ&#x20AC;ŹáĄ&#x2019;ಲă&#x17E;žá?&#x2026;Ç&#x201E;ă&#x201A;&#x;áŽ? Ô§âą&#x2DC;â&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źä&#x161;źÝ&#x160;á&#x2026;˛Đłá°&#x192;䏰ŕ &#x160;âą&#x2DC;Ë&#x2C6;â&#x153;ťäŹ°á&#x201E;¤âą&#x2DC;Ň&#x17D;á&#x2022;Ťŕ &#x201E;ϸϞă&#x2022;&#x201A; Ѣá&#x203A;&#x2021;ä&#x2C6;ľŕŠ âŚ&#x201E;á&#x2026;˛âą&#x2DC;ৠĎ&#x201D;á´ľä&#x201D;źä&#x2DC;§Ď&#x17E;âą&#x2DC;ă&#x17E;žá?&#x2026;Ç&#x201E;ŕłźä&#x2013;Ďžŕ &#x160;ä&#x2014;´ äŤăž?âą&#x2DC;ă &#x17D;äŻ&#x2C6;ä&#x17E; á°&#x192;঺໪Ď&#x201D;Ďžâ&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źä&#x161;źŕ§&#x192;â&#x153;ťäŹ°âą&#x2DC;ă&#x201A;&#x;áŽ?Ô§Ë&#x201E;㨍 ৥âą&#x2DC; ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;&#x2030; á&#x2018;&#x2C6;âą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;Ë&#x2026;Ë&#x2C6;ŕłźÝ&#x160;Đ ŕ§&#x192;á&#x203A;łŕ &#x201E;Ꮄ䰤á&#x2014;ťË&#x2C6;Ď&#x201D;Ďž Ꮄâ&#x201E;śŕš&#x2014;âą&#x2DC;â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;Ü?â&#x20AC;ŹŕŚĄâ&#x153;ťÇ&#x201E;â&#x20AC;ŤÝ&#x2122;â&#x20AC;Źŕłźâą&#x2DC;Ϫ⏠ৼä?&#x2122;â&#x153;&#x160;á §á&#x201C;&#x201D;Ë&#x2C6;á&#x;ĽÓ&#x20AC; Ô°Đ&#x17D;áł?ä°¤âą&#x2DC;⍳⠽Ꮄă&#x203A;&#x2018;९ŕŚ?á&#x2014;ąá&#x203A;&#x2021;Ꮄ䰤âą&#x2DC;á˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;Ë&#x2C6;಴Đ&#x17D;ä&#x2013; Ďžá˝&#x2013;á&#x2014;&#x2030;á°&#x192;Ď&#x201D;Ďžâłłá&#x2026;˛âą&#x2DC;â&#x2C6;&#x152;á&#x2DC;Śâą&#x2DC;á&#x201E;Źŕłźă&#x2014;&#x2122;â&#x2DC; ä&#x2022;§ă&#x2019;á&#x;ĽÓ&#x20AC;âą&#x2DC;Ç&#x201E; ä&#x2021;şŕ¤Ľâł&#x;ŕ &#x201E;âą&#x2DC;á°&#x192;ä&#x2DC;§á&#x2013;&#x2039;ϢÝ&#x160;৿Đ?âą&#x2DC;Ý&#x2021;ă&#x2039;?Ç&#x201E;Ë&#x201E;ĺ &#x20AC;߽㧟gă&#x201C;&#x2C6; áŽ&#x192;➼â&#x2030;&#x2014;Ë&#x2026;ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC;
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Riccardo Previdi
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Carta e plexiglass 40 x 82 x 4 cm Courtesy Galleria Francesca Minini, Milano
Pulitzerâ&#x20AC;&#x2122;s New York, 2008 Paper and plexiglas 40 x 82 x 4 cm Courtesy Francesca Minini Gallery, Milan
Oversizing acona biconbĂŹ â&#x20AC;&#x201C; Modified Munariâ&#x20AC;&#x2122;s acona biconbĂŹ, 2005 Stampa a getto dâ&#x20AC;&#x2122;inchiostro su carta 167 x 100 cm Courtesy Galleria Francesca Minini, Milano
Oversizing Acona BiconbĂŹ - Modified Munariâ&#x20AC;&#x2122;s Acona BiconbĂŹ, 2005 Inkjet print on paper 167 x 100 cm Courtesy Francesca Minini Gallery, Milan
â&#x20AC;&#x153;Cosa succederebbe se i dischi di Munari venissero ingigantiti fino a creare una Super-Struttura? Unâ&#x20AC;&#x2122;enorme, ma comunque fragile e leggera, conformazione â&#x20AC;&#x201C; qualcosa in bilico tra un gioco di costruzioni per bambini e una strana ď&#x20AC; ď&#x20AC; composizione di mobili â&#x20AC;&#x201C; capace di galleggiare nello spazio evocando lâ&#x20AC;&#x2122;idea di unâ&#x20AC;&#x2122;architettura futuristica, di cittĂ utopiáą&#x201A;ß˝ă&#x201E;Şâą&#x2DC;ă&#x2019;&#x2018;ă&#x2018;şď&#x20AC;&#x;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x161; á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; áą&#x201A;ß˝ă&#x201E;Şâą&#x2DC;ă&#x2019;&#x2018;ă&#x2018;ş che, di strane macchine atterrate da un universo parallelo o ŕšáŁ&#x2013;ăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A;Ë&#x2C6;á´¤áĐ&#x17D;ă&#x2019;&#x152;੠áł?á´&#x17D;âŚ?âŠ&#x2014;ď&#x20AC; di Walking Cloudsâ&#x20AC;?. ď&#x20AC;&#x203A;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x203A;ď&#x20AC; ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x17E;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC; Spunto chiaro e dichiarato dei lavori diăĄ&#x17D;á´&#x192;ä˝&#x161;ď&#x20AC; Riccardo Previdi sono ă&#x17E;ž ď&#x20AC;¤ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;Ľď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;Śď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;§ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;?ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;?ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;?ď&#x20AC; ď&#x20AC;¨ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2030; ď&#x20AC; alcune espressioni del modernismo, dellâ&#x20AC;&#x2122;architettura e del ď&#x20AC; design anni sessanta e settanta: la cifra stilistica dallâ&#x20AC;&#x2122;artista sta però nel saperle manipolare, nellâ&#x20AC;&#x2122;abilitĂ di rileggere e interpretare codici linguistici giĂ cristallizzati dalla storia dellâ&#x20AC;&#x2122;arte per dare vita a nuove strutture formali e di contenuto. Il celebre AconĂ BiconbĂŹ del â&#x20AC;&#x153;leonardescoâ&#x20AC;? artista Bruno Munari muta quindi in edificio futuribile, la relazione con lo spazio (tanto della vita quanto dellâ&#x20AC;&#x2122;arte) viene messo in discussione per istituire soluzioni e percezioni nuove, mentre ď&#x20AC; ď&#x20AC; ciò che era privo di sostanza assume funzionale concretezza. Resta, sempre, una necessitĂ áŹ&#x2019;ŕťťâą&#x2DC;ď&#x20AC; ŕž&#x161;ă&#x2019;&#x2021;ä&#x17E; áŹ?বä&#x2013;&#x203A;âą&#x2DC; ŕž&#x161;ă&#x2019;&#x2021;ä&#x17E; áŹ?বä&#x2013;&#x203A;âą&#x2DC;ď&#x20AC;&#x;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x153; á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; tattile, uno strano desideáŹ&#x2019;ŕťťâą&#x2DC; ŕž&#x161;ă&#x2019;&#x2021;ä&#x17E; áŹ?বä&#x2013;&#x203A;âą&#x2DC; rio che prende lo spettatore di toccare le opere, le installaă&#x2019;&#x152;ä´śŕŽ&#x2039;ŕšźŕĽ&#x201E;ŕ &#x2039;ď&#x20AC; zioni, come a volersene appropriare. (A.C.) ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC; ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x17E;ď&#x20AC;
â&#x20AC;&#x153;What would happen if Munariâ&#x20AC;&#x2122;s disks were magnified to create a Super-Structure? A huge but still light and fragile compositionâ&#x20AC;&#x201D;something between childrenâ&#x20AC;&#x2122;s building blocks and an unusual furniture arrangementâ&#x20AC;&#x201D;capable of floating in space and of evoking the idea of futuristic architecture, utopian cities, strange machines from a parallel universe, and Walking Clouds.â&#x20AC;? The manifest and acknowledged source of inspiration for the works of Riccardo Previdi are certain expressions of modernismâ&#x20AC;&#x201D;of architecture and design from the 1960s and 1970s. The signature style of this artist consists in knowing how to manipulate these elements: how to reinterpret linguistic codes already crystallized within art history in such a way as to create structures that are new in terms of both composition and content. The famous AconĂ BiconbĂŹ by the â&#x20AC;&#x153;Leonardesqueâ&#x20AC;? artist Bruno Munari thus takes the form of a futuristic building: its relation to space (that of life as much as art) is here challenged to reach new solutions and forms of perception, while that which previously lacked substance now takes on a quality of functional concreteness. What remains unchanged is the tactile urgency this art elicits in the viewer, who will feel the need to touch these artworks and installations as if to gain possession of them. (A.C.)
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Sara Rossi ď&#x20AC;
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Ë&#x201E;ď&#x20AC;Žď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;?ď&#x20AC; ď&#x20AC;Żď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2030;Ë&#x2026;ď&#x20AC; : á&#x;Şâ&#x2DC;żĐ&#x;á&#x2030;Ż á&#x2018;&#x2C6; : á&#x;Şâ&#x2DC;żĐ&#x;á&#x2030;Ż á&#x;Şâ&#x2DC;żĐ&#x;á&#x2030;Ż ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2122; ăž&#x161;䚼 W o lâ&#x20AC;&#x2122;isola del Fuoco, 2007 ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC;˘ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;Ł ď&#x20AC; Video 8â&#x20AC;&#x2122; 10â&#x20AC;? 㧟á˘?gă&#x201D;Ťă˝&#x201C;ä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A;ăž&#x161;䚼Ç&#x192;â&#x153;ťâ &#x203A;੠ăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A;á &#x201D;ŕŚä&#x2014;&#x201E;âą&#x2DC;á&#x2022;&#x2026;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;ŹŕŠ áŹ&#x2122;Ń&#x;á&#x2DC;?á°&#x192;â&#x160;źä&#x17E;Ąá&#x201D;śá&#x201C;Łâą&#x2DC;Ó&#x2039;Ř?੠ăĄ&#x17D;á´&#x192;ŕ§&#x2020;âą&#x2DC;ä´śä&#x2030; Ë&#x2C6;Ô°ŕŞ&#x2022;Ňš âŚ&#x201E;á&#x2026;˛Đ&#x17D;ă&#x161; áą&#x192;Ë&#x2C6;Ô&#x161;ŕłźÝ&#x160;Đ Ë&#x2013;Ä&#x20AC;ă &#x17D;äŻ&#x2C6;á°&#x192;ášşË&#x2C6;áŻ&#x160;äŻ&#x2C6;â&#x20AC;ŤŘ°â&#x20AC;Źâ&#x2019;˛ Ń&#x161;Ë&#x2C6;á&#x201C;´ŕĄŻá°&#x192;Ꮄ䰤âą&#x2DC;Ç&#x201E;Ä áŻ&#x160;äŻ&#x2C6;੠áŻ&#x160;äŻ&#x2C6;âą&#x2DC;áŁ&#x2022;ă&#x201C; ăšżâ§&#x161;㞡Đ&#x17D; â&#x152;&#x2022;ä&#x2014;ąŕŠ ব࣪Ë&#x2C6;ŕłźÝ&#x160;Đ ä&#x2013;Żă¸ â´&#x201D;Ä&#x20AC;Ď&#x201D;ĎžáŹ?বä&#x2013;&#x203A;âż&#x;Ë&#x2C6;Ňšâ&#x201E;¸ ᴚ㸟ä&#x2013;&#x2019;Ë&#x201E;ŕ˝&#x2013;ৠ೼໻ă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;Đ âą&#x2DC;Ë&#x2026;ѻ⫳੠ϡᮠăš&#x201E;বâą&#x2DC;á&#x203A;Ł Đ?Ä ď&#x20AC; Ë&#x201E;ĺ &#x20AC;á&#x2013;&#x2039;㧟á&#x2C6;? Madesani 2002 á&#x2018;&#x2C6;Ë&#x2026;Ç&#x201E;ď&#x20AC; ŕŚ&#x2013;ॴă&#x201E;&#x20AC;Üżá&#x2C6;&#x17E;Ä&#x20AC;áĄ&#x201D;á&#x17D;ťÄ (Acrobazie ă&#x2039;?ߍá&#x2C6;Šâą&#x2DC;Ä&#x20AC;ď&#x20AC;° á&#x;Şâ&#x2DC;ż i Le immagini e le storie che Sara 8) Rossi racconta attraverso Đ&#x;á&#x2030;ŻÄ á°&#x192;ăĄ&#x17D;á´&#x192;á&#x2020;&#x160;Ϣă&#x2030;&#x2021;Ý&#x201E;âł&#x2022;ೡ➼äą&#x161;á?&#x2C6;ä&#x2021;&#x17D;ä°&#x201C;á&#x2021;¨áłŤá?&#x2014;ă&#x201D;ŤäŹ&#x203A; video, le fotografie e le installazioni, sempre attente ai valori âą&#x2DC;Ď&#x201D;á&#x2020;&#x160;ă&#x160;&#x2019;⟲âŽ&#x2122;á&#x2019;&#x2039;໡Рá&#x2013;&#x2014;âą&#x2DC;ä°&#x201C;á&#x2013;&#x2039;ä&#x17E; ŃŽä&#x2021;&#x17D;੠ă&#x2030;&#x2021;ß&#x192;ăŚ&#x2026;âŹ?á&#x2026;¸ď&#x20AC; formali e allâ&#x20AC;&#x2122;iconografia della storia dellâ&#x20AC;&#x2122;arte, sono ambienď&#x20AC; lâ&#x20AC;&#x2122;Atelier Adriano ereali, Michele) tate in contesti in cuiâą&#x2DC;ŕ§&#x153;Ô°á&#x;¤áľ°Ç&#x201E;ŕłźä&#x2013;Ďžăž&#x161;䚼԰ però â&#x20AC;&#x153;la dimensione è onirica, il ŕŞ&#x2022;Đ Ë&#x2C6;ŕťťă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;á°&#x192;Đ á&#x2013;&#x2014;â&#x20AC;ŤÜ&#x2014;â&#x20AC;Źă&#x2039;´Ç&#x201E;ď&#x20AC; ŕłźĎ&#x201D;Ďžŕ˝&#x2018;Ô?Ň&#x17D;äŻ&#x2C6;ŕť˝ŕˇ&#x2013;âą&#x2DC; tempo pare sospeso, la tensione porta a un infinito anche ă&#x201C;&#x201C;â&#x152;&#x2020;Đ Ç&#x192;ŕłźâ&#x2030;?â?&#x152;Ѣ亢áą&#x192;ᬷথâą&#x2DC;ŕť&#x201E;äˇ&#x2021;Đ âą&#x2DC;ỡ⠽੠ࡼ⠽ spazialeâ&#x20AC;?. Il tempo e la durata sono intesi come il trascorreäŻ&#x2C6;âą&#x2DC;ä&#x201C;ä&#x201C;â&#x201C;żâ&#x201E;šáľ&#x2DC;á&#x;¤Ń&#x161;Ď&#x201D;Ďžă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;Ϣ԰⠽Ç&#x192;á&#x;ĽÓ&#x20AC;ă&#x17E;žá?&#x2026;Ϣ re e il mutare in cui si attua â&#x20AC;&#x153;un processo di trasformazione, ŇŞŇ&#x17D;Ç&#x192;â&#x20AC;ŤŘšâ&#x20AC;Źá&#x2019;&#x2039;ϢâŽ&#x2019;âŽ&#x2122;äŻ&#x2C6;âą&#x2DC;ă°Žá&#x2018;?âą&#x2DC;á&#x2018;&#x2021;㸾Ç&#x201E;ŕłźâŹ?ä´śäŻ&#x2C6;Ë&#x2C6;â?&#x201A; cosĂŹ da rendere il senso della creazione e del disfacimento ß&#x17D;Đ?䚏Ä&#x20AC;â&#x2C6;&#x2C6;Ä ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC; continuo come inĎ&#x201D;ϞϪ⏠âą&#x2DC;᯴â&#x20AC;ŤË&#x2C6;ÚŁâ&#x20AC;ŹĎ&#x201D;Ϟ乣â´&#x201D;ăž&#x161;ăž?Ç&#x192;Ô&#x161; naturaâ&#x20AC;? (Madesani 2002). â&#x20AC;ŤâŹŘ°â&#x20AC;ŹŕłźÝ&#x160;㸟䴜Ë&#x2C6;ä°?â&#x201E;śä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A;âą&#x2DC;ä&#x2026;¸ä&#x2020;&#x161;âą&#x2DC;ä&#x2013;&#x203A;â&#x2019;¸ŕ°źÇ&#x201E;âŚ&#x201E;á&#x2026;˛âą&#x2DC; W o lâ&#x20AC;&#x2122;isola del Fuoco, opera inserita nel ciclo di mostre Ἒŕ§&#x153;ĎĄŕ§&#x192;ä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A;Ë&#x2C6;੠ä&#x2021;¤á°&#x192;ă°Žá&#x2018;?âą&#x2DC;ä&#x2020;&#x2019;ă&#x2022;&#x201A;Ë&#x2C6;â&#x2C6;&#x2C6;াă&#x203A;&#x2018;ä&#x2014;´ß&#x17D;঺ â&#x20AC;&#x153;Acrobazie 8â&#x20AC;?, è frutto della collaborazione dellâ&#x20AC;&#x2122;artista con Ď&#x201D;Ďžá&#x2018;?á&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;âŚ&#x201E;á&#x2026;˛âą&#x2DC;á&#x2022;&#x2026;á&#x201E;¤Ç&#x201E;ŕŚä&#x2014;&#x201E;Ö&#x201C;á&#x;¤Đ&#x17D;âł&#x201A;â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;Ü?â&#x20AC;ŹĐ á Ź lâ&#x20AC;&#x2122;Atelier Adriano e Michele, un laboratorio di pittura in un ä&#x2122;şÇ&#x201E;Ë&#x201E;ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;Ťĺ&#x2122;?ाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨Ë&#x2026;ď&#x20AC; centro di riabilitazione psichiatrica nella provincia di Milano, ď&#x20AC;
a San Colombano al Lambro. Nel video, la natura costitusce lâ&#x20AC;&#x2122;elemento dominante; lunghe passeggiate in unâ&#x20AC;&#x2122;oasi che assomiglia a un paradiso terrestre, tra piante e animali, immersi nei suoni diffusi dal paesaggio, a costruire un illusorio equilibrio tra natura e cultura, tra noi stessi e lâ&#x20AC;&#x2122;altro, tra sanitĂ e malattia. Affiora, tra le immagini, il tema dellâ&#x20AC;&#x2122;acqua, riflesso di un mondo, filtro cognitivo che asseconda la vista ma ferma alla sua superficie, non lascia passare. Non passa il reale connubio, lâ&#x20AC;&#x2122;armonia è dispositivo illusorio, lâ&#x20AC;&#x2122;acqua può solo dar vita a unâ&#x20AC;&#x2122;ombra, platonica, di unâ&#x20AC;&#x2122;altra realtĂ . Il racconto diventa utopia dello sguardo. (A.C.)
090 > 091 SARA ROSSI
㧟á˘?gă&#x201D;Ťă˝&#x201C; 㧟á˘?gă&#x201D;Ťă˝&#x201C;
W or the Island of Fire, 2007 Video 8â&#x20AC;&#x2122; 10â&#x20AC;?
The images and stories Sara Rossi presents through her videos, photographs and installations, and which are always respectful of the formal values and iconography of art history, are set in real contexts where â&#x20AC;&#x153;the dimension is that of dreams, time seems to be suspended and tension leads to infinity, even space-wise.â&#x20AC;? Time and its duration are here conceived as the passing and changing caused by â&#x20AC;&#x153;a process of transformation, in such a way as to express the meaning of ongoing creation and destruction, as it occurs in natureâ&#x20AC;? (Madesani 2002). W or The Island of Fire, part of the â&#x20AC;&#x153;Acrobazie 8â&#x20AC;? series of exhibitions, is a work the artist produced in collaboration with Atelier Adriano e Michele, a painting workshop located in a psychiatric rehabilitation centre in San Colombano al Lambro, near Milan. Nature is featured as a central element in this video. Long walks through an oasis that looks like an earthly paradise, amid plants and animals and all the sounds of the landscape, create an illusionary balance between nature and culture, ourselves and others, health and illness. Among the various images of this work is the theme of water: the reflection of a world and a cognitive filter that supports oneâ&#x20AC;&#x2122;s gaze while blocking it at the surface without letting it pass any further. This royal marriage is blocked, for harmony is an illusionary device and water can only engender the Platonic shadow of another reality. The story here becomes the utopia of oneâ&#x20AC;&#x2122;s gaze. (A.C.)
Ë&#x201E;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2030;Ë&#x2026;ď&#x20AC; W á&#x;Şâ&#x2DC;żĐ&#x;á&#x2030;Ż 2007á&#x2018;&#x2C6; á&#x;Şâ&#x2DC;żĐ&#x;á&#x2030;Ż ăž&#x161;䚼 ď&#x20AC; 8â&#x20AC;&#x2122; 10â&#x20AC;? 㧟á˘?gă&#x201D;Ťă˝&#x201C; 㧟á˘?gă&#x201D;Ťă˝&#x201C; Ë&#x201E;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC; ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x17D;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;?ď&#x20AC;?Ë&#x2026;ď&#x20AC; W á&#x;Şâ&#x2DC;żĐ&#x;á&#x2030;Ż á&#x2018;&#x2C6; á&#x;Şâ&#x2DC;żĐ&#x;á&#x2030;Ż 2007 ăž&#x161;䚼 8â&#x20AC;&#x2122; 10â&#x20AC;?
㧟á˘?gă&#x201D;Ťă˝&#x201C;ä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A;ăž&#x161;䚼Ç&#x192;â&#x153;ťâ &#x203A;੠ăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A;á &#x201D;ŕŚä&#x2014;&#x201E;âą&#x2DC;á&#x2022;&#x2026;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;ŹŕŠ áŹ&#x2122;Ń&#x;á&#x2DC;?á°&#x192;â&#x160;źä&#x17E;Ąá&#x201D;śá&#x201C;Łâą&#x2DC;Ó&#x2039;Ř?੠ăĄ&#x17D;á´&#x192;ŕ§&#x2020;âą&#x2DC;ä´śä&#x2030; Ë&#x2C6;Ô°ŕŞ&#x2022;Ňš âŚ&#x201E;á&#x2026;˛Đ&#x17D;ă&#x161; áą&#x192;Ë&#x2C6;Ô&#x161;ŕłźÝ&#x160;Đ Ë&#x2013;Ä&#x20AC;ă &#x17D;äŻ&#x2C6;á°&#x192;ášşË&#x2C6;áŻ&#x160;äŻ&#x2C6;â&#x20AC;ŤŘ°â&#x20AC;Źâ&#x2019;˛ Ń&#x161;Ë&#x2C6;á&#x201C;´ŕĄŻá°&#x192;Ꮄ䰤âą&#x2DC;Ä Ç&#x201E;áŻ&#x160;äŻ&#x2C6;੠áŻ&#x160;äŻ&#x2C6;âą&#x2DC;áŁ&#x2022;ă&#x201C; ăšżâ§&#x161;㞡Đ&#x17D; â&#x152;&#x2022;ä&#x2014;ąŕŠ ব࣪Ë&#x2C6;ŕłźÝ&#x160;Đ ä&#x2013;Żă¸ â´&#x201D;Ä&#x20AC;Ď&#x201D;ĎžáŹ?বä&#x2013;&#x203A;âż&#x;Ë&#x2C6;Ňšâ&#x201E;¸ ᴚ㸟ä&#x2013;&#x2019;Ë&#x201E;ŕ˝&#x2013;ৠ೼໻ă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;Đ âą&#x2DC;Ë&#x2026;ѻ⫳੠ϡᮠăš&#x201E;বâą&#x2DC;á&#x203A;Ł Đ?Ä ď&#x20AC; Ë&#x201E;ĺ &#x20AC;á&#x2013;&#x2039;㧟á&#x2C6;? Madesani 2002 á&#x2018;&#x2C6;Ë&#x2026;Ç&#x201E;ď&#x20AC; ŕŚ&#x2013;ॴă&#x201E;&#x20AC;Üżá&#x2C6;&#x17E;Ä&#x20AC;áĄ&#x201D;á&#x17D;ťÄ (Acrobazie 8) ă&#x2039;?ߍá&#x2C6;Šâą&#x2DC;Ä&#x20AC;W á&#x;Şâ&#x2DC;ż Đ&#x;á&#x2030;ŻÄ á°&#x192;ăĄ&#x17D;á´&#x192;á&#x2020;&#x160;Ϣă&#x2030;&#x2021;Ý&#x201E;âł&#x2022;ೡ➼äą&#x161;á?&#x2C6;ä&#x2021;&#x17D;ä°&#x201C;á&#x2021;¨áłŤá?&#x2014;ă&#x201D;ŤäŹ&#x203A; âą&#x2DC;Ď&#x201D;á&#x2020;&#x160;ă&#x160;&#x2019;⟲âŽ&#x2122;á&#x2019;&#x2039;໡Рá&#x2013;&#x2014;âą&#x2DC;ä°&#x201C;á&#x2013;&#x2039;ä&#x17E; ŃŽä&#x2021;&#x17D;੠ă&#x2030;&#x2021;ß&#x192;ăŚ&#x2026;âŹ?á&#x2026;¸ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2026;lâ&#x20AC;&#x2122;Atelier Adriano e Michele) âą&#x2DC;ŕ§&#x153;Ô°á&#x;¤áľ°Ç&#x201E;ŕłźä&#x2013;Ďžăž&#x161;䚼԰ ŕŞ&#x2022;Đ Ë&#x2C6;ŕťťă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;á°&#x192;Đ á&#x2013;&#x2014;â&#x20AC;ŤÜ&#x2014;â&#x20AC;Źă&#x2039;´Ç&#x201E;ŕłźĎ&#x201D;Ďžŕ˝&#x2018;Ô?Ň&#x17D;äŻ&#x2C6;ŕť˝ŕˇ&#x2013;âą&#x2DC; ă&#x201C;&#x201C;â&#x152;&#x2020;Đ Ç&#x192;ŕłźâ&#x2030;?â?&#x152;Ѣ亢áą&#x192;ᬷথâą&#x2DC;ŕť&#x201E;äˇ&#x2021;Đ âą&#x2DC;ỡ⠽੠ࡼ⠽ äŻ&#x2C6;âą&#x2DC;ä&#x201C;ä&#x201C;â&#x201C;żâ&#x201E;šáľ&#x2DC;á&#x;¤Ń&#x161;Ď&#x201D;Ďžă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;Ϣ԰⠽Ç&#x192;á&#x;ĽÓ&#x20AC;ă&#x17E;žá?&#x2026;Ϣ ŇŞŇ&#x17D;Ç&#x192;â&#x20AC;ŤŘšâ&#x20AC;Źá&#x2019;&#x2039;ϢâŽ&#x2019;âŽ&#x2122;äŻ&#x2C6;âą&#x2DC;ă°Žá&#x2018;?âą&#x2DC;á&#x2018;&#x2021;㸾Ç&#x201E;ŕłźâŹ?ä´śäŻ&#x2C6;Ë&#x2C6;â?&#x201A; ß&#x17D;Đ?䚏Ä&#x20AC;â&#x2C6;&#x2C6;Ä ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC; Ď&#x201D;ϞϪ⏠âą&#x2DC;᯴â&#x20AC;ŤË&#x2C6;ÚŁâ&#x20AC;ŹĎ&#x201D;Ϟ乣â´&#x201D;ăž&#x161;ăž?Ç&#x192;Ô&#x161; â&#x20AC;ŤâŹŘ°â&#x20AC;ŹŕłźÝ&#x160;㸟䴜Ë&#x2C6;ä°?â&#x201E;śä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A;âą&#x2DC;ä&#x2026;¸ä&#x2020;&#x161;âą&#x2DC;ä&#x2013;&#x203A;â&#x2019;¸ŕ°źÇ&#x201E;âŚ&#x201E;á&#x2026;˛âą&#x2DC; Ἒŕ§&#x153;ĎĄŕ§&#x192;ä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A;Ë&#x2C6;੠ä&#x2021;¤á°&#x192;ă°Žá&#x2018;?âą&#x2DC;ä&#x2020;&#x2019;ă&#x2022;&#x201A;Ë&#x2C6;â&#x2C6;&#x2C6;াă&#x203A;&#x2018;ä&#x2014;´ß&#x17D;঺ Ď&#x201D;Ďžá&#x2018;?á&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;âŚ&#x201E;á&#x2026;˛âą&#x2DC;á&#x2022;&#x2026;á&#x201E;¤Ç&#x201E;ŕŚä&#x2014;&#x201E;Ö&#x201C;á&#x;¤Đ&#x17D;âł&#x201A;â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;Ü?â&#x20AC;ŹĐ á Ź ä&#x2122;şÇ&#x201E;Ë&#x201E;ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;Ťĺ&#x2122;?ाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨Ë&#x2026;ď&#x20AC; ď&#x20AC;
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Saverio Todaro ď&#x20AC; ď&#x20AC;
㧼䶺༹߽gá Źä&#x2013;&#x2019;ă&#x201D;Ť 㧼䶺༹߽gá Źä&#x2013;&#x2019;ă&#x201D;Ť
Ë&#x201E;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x17E;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC; ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2C6;Ë&#x2026; Ë&#x2026;ď&#x20AC;
LĂš Ren Tao, 2010 Poliuretano, gesso, carta, resina e legno combusto 75 x 185 x 65 cm
LĂš Ren Tao, 2010 Polyurethane, plaster, paper, resin and combusted wood 75 x 185 x 65 cm
ď&#x20AC; ď&#x20AC; LĂš Ren Tao,ď&#x20AC;&#x201A;2010á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; Tao ă&#x2DC;Žâ&#x2021;źä?&#x192;Ë&#x2C6;âˇ&#x2021;ă?ŁË&#x2C6;ă&#x2019;&#x152;Ë&#x2C6;᡼ă&#x203A;&#x2013;੠᳼ŕź&#x2C6;ď&#x20AC; 75 x 185 x 65 cm
ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC; ä?&#x192;Ň&#x17D;ď&#x20AC;&#x;ď&#x20AC; 2010 á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; ä?&#x192;Ň&#x17D; ď&#x20AC;
â&#x20AC;&#x153;Il monte sta quieto, il fuoco sopra divampa e non dimora. Per questo non rimangono insieme. ď&#x20AC; Terre straniere e separaď&#x20AC; zione sono la sorte del viandante. Il viandante non ha fissa ä?&#x192;Ň&#x17D;ď&#x20AC;&#x;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x201E; á&#x2018;&#x2C6;ď&#x20AC; patria è la strada. Perciò deve curarsi di esseä?&#x192;Ň&#x17D; dimora, la sua ă&#x2DC;Žâ&#x2021;źä?&#x192;Ë&#x2C6;âˇ&#x2021;ă?ŁË&#x2C6;ă&#x2019;&#x152;Ë&#x2C6;᡼ă&#x203A;&#x2013;੠᳼ŕź&#x2C6;Ë&#x2C6;ď&#x20AC; re retto e saggio interiormente, di trattenersi solo in luoghi ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC; ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x17E;ď&#x20AC;&#x201A; convenienti e di frequentare solo persone buone. Allora egli ď&#x20AC; ha salute e può camminare indisturbato per la sua stradaâ&#x20AC;?. Ä&#x20AC;á&#x2030;&#x2026;á&#x2022;&#x153;á&#x2026;&#x2022;ä´Ë&#x2C6;â&#x2DC;żŕłźĎ&#x17E;ä´śâ?&#x17E;â?&#x17E;â&#x17E;&#x2014;â&#x161;ťË&#x2C6;ĎĄâ&#x20AC;ŤË&#x2C6;âŹŘ°â&#x20AC;ŹĐ&#x17D;â&#x201E;¸á&#x2026;&#x2014; Il lavoro rende omaggio a un monumento del pensiero cineÓ&#x20AC;ĎĄÓŽá&#x2022;&#x2122;ŕłźĎ&#x201D;ä?&#x2039;Ç&#x201E;á&#x201C;&#x2013;Đľâą&#x2DC;ŕłłŕ´&#x201E;੠ß&#x161;âž?á°&#x192;ä?&#x192;Ň&#x17D;âą&#x2DC;ŕŠ&#x2018; se, lâ&#x20AC;&#x2122;I Ching, opera millenaria che mina, alle radici, i principi ä&#x2013;¤Ç&#x201E;ä?&#x192;Ň&#x17D;â&#x2030;ľáł?ŕł&#x17D;á&#x2026;Žâą&#x2DC;á&#x2C6;&#x2122;á &#x201D; ŇŞâą&#x2DC;áŹ&#x2122;Đľá&#x2C6;&#x2026;á°&#x192;ä?&#x192;Ç&#x201E;á &#x201D;ҚҪ del pensiero scientifico occidentale, basato sullâ&#x20AC;&#x2122;assioma ă˝&#x2022;×&#x201A;â&#x20AC;ŤÝ?â&#x20AC;Źă&#x17E;žá?&#x2026;Ë&#x2C6;ä&#x2026;˝ă&#x17E;žá?&#x2026;â&#x201E;ˇâł&#x2C6;Ç&#x192;á&#x2013;&#x2014;â&#x2122;&#x2030;âľ&#x201C;áą&#x17D;Ë&#x2C6;া೼ŕ§&#x153;ä&#x2014;&#x2013;âą&#x2DC; della causalitĂ â&#x20AC;&#x201C; almeno fino allâ&#x20AC;&#x2122;arrivo della fisica moderna. ŕ´&#x201E;áŽ?ĺ ?ä&#x17D;&#x2021;Ë&#x2C6;াϢŕ&#x2DC;Ň&#x17D;á´šá&#x2022;&#x201D;Ç&#x201E;ŕ˝&#x2013;â&#x201E;¸ŇŞÖ&#x201C;áł?â&#x20AC;ŤŘšâ&#x20AC;Źá&#x2019;&#x2039;âą&#x2DC;ä&#x2018;ż Malgrado lâ&#x20AC;&#x2122;Occidente abbia spesso tentato di appropriarsi Ô§Ë&#x2C6;ŕ§&#x192;ҹϡফá&#x2018;&#x2020;áĄ&#x201E;ŕ´&#x201E;ŕłźă&#x17E;žá?&#x2026;âą&#x2DC;ä?&#x192;Ď&#x17E;㸠ä?&#x201E;Ä Ç&#x201E; dellâ&#x20AC;&#x2122;oracolo, tentando ogni volta di adattarlo alle proprie forÔ°ŕŞ&#x2022;ä&#x152;´â¤&#x201A;ă&#x2019;Đ ŕł&#x2018;á&#x2014;ąá&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;áľ&#x201E;Ô°Ä&#x20AC;ᯧă&#x2019;ŁÄ Ď&#x201D;ä&#x161;źáł?â´&#x201D;ŕ¤&#x2014; me di pensiero e di logica, lâ&#x20AC;&#x2122;I Ching resta, paradossalmente, á&#x2018;&#x2C6;ŕĽ&#x161;ŕ§&#x2020;âą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;Ë&#x2C6;ᯧă&#x2019;Łă&#x;&#x2021;á&#x2021;Ľâł&#x2C6;ŕ &#x201E;âŚ&#x201E;ҡ⠽â§&#x161;á&#x201E;şâą&#x2DC;ŕ &#x201E;á´šĐ&#x; lâ&#x20AC;&#x2122;unico modello di pensiero utopico â&#x20AC;&#x153;possibileâ&#x20AC;?, un modello ŕ ĄĎ&#x201D;âł&#x2C6;Ңá¸?á´&#x20AC;Ď&#x17E;ŕż&#x2022;ă&#x161;&#x2022;â´&#x201D;Қ಴ᾰ༳â§&#x161;Đ&#x17D;ŕˇ&#x17D;â¸&#x201D;âą&#x2DC;ă˝&#x201C;áŽ?➼ fondato sul principio del caso, dellâ&#x20AC;&#x2122;istante, del continuo maá&#x201E;şá&#x2014;ąá&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;༳ßÇ&#x201E;á&#x2C6;&#x2018;ă&#x2026;ľă˝&#x201C;áŽ?á&#x201E;á&#x2018;şä&#x2020;Šŕł&#x2019;ŕŚ?Ἒä&#x2013;ĽâŹ&#x2020;ĺ źá&#x203A; nifestarsi del â&#x20AC;&#x153;cigno neroâ&#x20AC;?, lâ&#x20AC;&#x2122;unico in grado di determinare ࣪Ë&#x2C6;â&#x2020;Łâ&#x192;ľä&#x203A;&#x2018;ä&#x2020;Šŕł&#x2019;Ő&#x201C;Đ&#x;ä&#x2014;&#x2013;⍟Ѣă&#x17E;žá?&#x2026;âą&#x2DC;á&#x2014;ąá&#x203A;&#x2021;੠ä&#x2DC;?ä&#x2022;Ľá&#x201D;ś la nostra esistenza. Il viandante di Saverio Todaro, come á&#x201C;ŁË&#x2C6;Ô&#x161;ᯧă&#x2019;ŁŕĽ&#x2C6;✯âł&#x2019;ă &#x20AC;ŕ´&#x201E;Őąâ&#x153;&#x160;á°&#x192;Ä&#x20AC;ŕ§&#x192;ă&#x203A;&#x2018;Ä âą&#x2DC;Đ á Źä&#x2122;şá&#x2014;ą un moderno flaneur, guarda e passa, gode dellâ&#x20AC;&#x2122;attimo, cerá&#x203A;&#x2021;âą&#x2DC;ŕŹ&#x192;Ď&#x201D;áżľá&#x201C;ŁË&#x2C6;Ď&#x201D;Ďžá&#x201C;&#x17D;ă&#x201A;&#x;ŕłźâ&#x20AC;Ťâ§&#x161;༳â&#x153;&#x160;Ů&#x160;â&#x20AC;ŹÇ&#x192;âś&#x20AC;äŻ&#x2C6;༳â§&#x161;Ď&#x17E; to che il miglior luogo possibile (nel senso etimologico di âą&#x2DC;áżľá&#x201C;ŁË&#x2C6;ŕŹ&#x192;Ď&#x201D;Ď&#x201D;Ďžă&#x203A;&#x2018;ŕťłâš&#x201A;ă&#x201A;&#x;á&#x;ĽÓ&#x20AC;âą&#x2DC;á&#x201E;Źŕłźâą&#x2DC;áżľá&#x201C;ŁÇ&#x201E;㧟 utopia â&#x20AC;&#x201C; eu-topia) sia in tutti e in nessun luogo, che esso 䶺༹߽gá Źä&#x2013;&#x2019;ă&#x201D;Ťâą&#x2DC;ä?&#x192;Ň&#x17D;â&#x20AC;ŤÚŁâ&#x20AC;ŹĎ&#x201D;ĎžâŚ&#x201E;ҡâą&#x2DC;â?&#x152;á&#x201E;¤Ë&#x2C6;âł&#x;âł&#x;Ë&#x2C6; stia nellâ&#x20AC;&#x2122;attraversamento, nel varco di continue soglie, nello ă&#x2014; ৢä?&#x201E;á&#x201C;&#x201D;Ë&#x2C6;ѿফâś&#x20AC;äŻ&#x2C6;Ë&#x2014;ŇŞâł&#x152;Öľŕ§&#x192;ă&#x203A;&#x2018;âą&#x2DC;áł&#x201D;ŕ˝&#x2018;âą&#x2DC;ŕ´&#x201E;áŽ? spostarsi senza sosta. Se davvero non possiede radici, forse Ë&#x201E;ŕłźĐ á Źä&#x2122;şĎ&#x201D;ä&#x2020;Ąâą&#x2DC;ä&#x2020;Ąâ&#x2018;¤ ŕĽ&#x2021;ă&#x2022;˘ŕ˝&#x2018;Đ&#x;ŕ´&#x201E;âą&#x2DC;á&#x203A;ŁĐ?Ď&#x17E;Ë&#x2026;á°&#x192;á &#x201D; tutti i luoghi gli appartengono. (A.C.) áł?âą&#x2DC;ŕ´&#x201E;áŽ?੠ϡá°&#x192;Ó?ÔŠŕ´&#x201E;áŽ?Ë&#x2C6;á&#x2026;&#x2014;ŕłźä?&#x192;ă&#x2019;ŁĐ Ë&#x2C6;ŕłźĎ&#x201D;ϞϞ ß&#x17D;ܹষË&#x2C6;೟ϥâ&#x20AC;Ťâą&#x2DC;Ř°â&#x20AC;Źä&#x2022;&#x20AC;ä&#x2014;¨Đ Ç&#x201E;ŕ˝&#x2013;áľ°âłłâą&#x2DC;â&#x2030;ľáł?á¸?Ë&#x2C6;Đłä&#x2020;&#x152; á &#x201D;áł?âą&#x2DC;ŕ´&#x201E;áŽ?ä&#x203A;&#x2018;á&#x2C6;˛Ń˘ŇŞÇ&#x201E; Ë&#x201E;ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨Ë&#x2026;
092 > 093 SAVERIO TODARO
â&#x20AC;&#x153;The mountain stands still; above it fire flares up and does not linger. Therefore the two do not stay together. A wanderer has no fixed abode; his home is the road. Therefore he must take care to remain upright and steadfast, so that he sojourns only in the proper places, associating only with good people. Then he has good fortune and can go his way unmolested.â&#x20AC;? This work pays homage to a monument of Chinese thought, the I Ching, an ancient work that undermines the very foundations of Western scientific thought, based as it isâ&#x20AC;&#x201D;or at any rate was, prior to the advent of modern physicsâ&#x20AC;&#x201D;on the axiom of causality. While the West has often sought to claim this oracle for itself, by adapting it in each case to its own thought and logic, the I Ching paradoxically remains the only model for "possible" utopian thoughtâ&#x20AC;&#x201D;one based on the principle of chance, of instants and of the ongoing manifestation of the â&#x20AC;&#x153;black swan,â&#x20AC;? and the only one capable of determining our existence. Saverio Todaroâ&#x20AC;&#x2122;s wanderer, like a modern flaneur, looks but passes by, enjoying each instant, certain of the fact that the best possible place (according to the etymological meaning of utopia as eu-topia) is to be found everywhere and nowhere; that it lies in the continuous crossing of thresholdsâ&#x20AC;&#x201D;in moving unceasingly. If he really has no roots, then perhaps all places are his own. (A.C.)
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ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2C6; ď&#x20AC;&#x17D;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2019;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;&#x201D;ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2019;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x2C6; ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x17D;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;&#x2019;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x2030;ď&#x20AC;&#x2019;ď&#x20AC;&#x2039;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x2030; a regime di crescita controllato, 2009 ď&#x20AC;&#x2022;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2013;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x17D;ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2026;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;&#x2014;ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x203A;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2018;ď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2013;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x2C6; ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x17D;ď&#x20AC;&#x17D;ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2013;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x2020;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x17E;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;&#x2122;ď&#x20AC;&#x201A;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2013;ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC;&#x2DC;ď&#x20AC;&#x17D;ď&#x20AC;?ď&#x20AC;&#x201E;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x;ď&#x20AC;&#x2021;ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x153;ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;&#x2C6; ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;&#x160;ď&#x20AC;˘ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x2019;ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;˘ď&#x20AC;&#x2C6;ď&#x20AC;&#x17D;ď&#x20AC;&#x152;ď&#x20AC;&#x2C6;
Nicola Toffolini ď&#x20AC;
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Volumi mutevoli a regime di crescita disturbato, 2009 Materiali vari, 2 elementi 30 x 160 x 10 cm ognuno
Changeable volumes with disturbed growth rates, 2009 Various materials, 2 elements 30 x 160 x 10 cm each
Stralcio da taccuino progettuale: volumi mutevoli a regime di crescita disturbato, 2009 Disegno con penna nera Pigma 0,05 e 0,1 su taccuino Moleskine Japanese Pocket Album 14,8 x 18 cm
Extract from a design notebook: volumes changing according to disturbed growth system, 2009 Black Pigma pen 0.05 and 0.1 drawing in Moleskine Japanese Pocket Album 14,8 x 18 cm
â&#x20AC;&#x153;Il lavoro si compone di due celle di coltura, esposte in parallelo, energeticamente tendenti allâ&#x20AC;&#x2122;autosufficienza. Lâ&#x20AC;&#x2122;energia emanata dalla luce artificiale esterna che investe la teca viene recuperata da un apparato tecnico essenziale, comď&#x20AC; prendente un piccolo pannello fotovoltaico, e convertita in ď&#x20AC; un fascio di luce additivo convogliato direttamente sulle piante. Lo spettro della luce prodotta, blu in una teca, rosso ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;˘ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;Łď&#x20AC;˘ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;˘ď&#x20AC; ď&#x20AC;?ď&#x20AC;Łď&#x20AC;?ď&#x20AC;˘ ď&#x20AC; nellâ&#x20AC;&#x2122;altra, interferendo sui processi di morfogenesi del veÄ&#x20AC;Ô°ŕŞ&#x2022;âŹ&#x2026;ϸϞ԰⠽á¸&#x2018;ŕˇ?á&#x2026;¸ă&#x2019;&#x2DC;á&#x;¤Ë&#x2C6;á&#x2018;&#x2021;㸠á&#x2C6;ŠáŹ&#x2019;Ë&#x2C6;ă&#x203A;&#x2018;â&#x2018;¤ä?&#x; getale, incide in maniera diversa sulle modalitĂ di crescita Ѣă&#x17E;žă&#x2019;Ç&#x201E;âŹ&#x2026;໪ä&#x161;źŇ&#x17D;ä&#x2014;´â&#x20AC;ŤÜ?â&#x20AC;ŹáŹ&#x2019;ß&#x17D;âą&#x2DC;ă&#x2019;á&#x2021;Łâ˛Śâ&#x20AC;Ťâą&#x2DC;âŹ&#x2030;Ü&#x2122;â&#x20AC;Źă&#x203A;&#x2018;ä&#x17E;Łăšż delle piante nei due distinti ambientiâ&#x20AC;?. Ď&#x201D;ĎžĐ?ă˝&#x2022;âą&#x2DC;৿áł?Ď&#x201D;Ďžá&#x2021;Łŕľ&#x;â&#x20AC;ŤâŹ&#x2030;Ü?â&#x20AC;Źáľ&#x201C;âą&#x2DC;áĄ&#x201D;á´&#x192;ҞటಲáŹ&#x160;Ë&#x2C6; Natura e Cultura instaurano un rapporto dialettico nelle ä&#x2022;&#x20AC;ᤜá&#x;¤Ď&#x201D;á´łŕ§&#x192;âł&#x2C6;Ἒä&#x2022;§ä&#x2014;&#x2022;ŕ &#x201E;ᝥ⠽âą&#x2DC;â??ॴá&#x2014;ťâ&#x20AC;ŤÜ?â&#x20AC;Źá´łÇ&#x201E;á &#x201D;Ńť opere di Nicola Toffolini; malgrado non traspaiano evidenti ⍳âą&#x2DC;â&#x20AC;ŤÜ?â&#x20AC;Źä&#x2C6;&#x2026; Ë&#x201E;Ď&#x201D;ϞⲌá&#x201E;¤á°&#x192;㪹ăĄ&#x2020;Ë&#x2C6;Ď&#x201D;Ďžá°&#x192;ă&#x2018;śăĄ&#x2020;Ë&#x2026;ä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A;á § forme di prevaricazione tra le due parti in gioco, permane, Ń&#x2026;ᝥ⠽á&#x201D;śá&#x2014;&#x2022;⍳á&#x;¤ä&#x2013;&#x203A;âż&#x;ă&#x2014; Қϥৠâą&#x2DC;áŽ?á&#x201C;Łá&#x2022;&#x2026;થ೟ϸϞϥ forte, una costante tensione, un nodo problematico che ৠâŚ&#x192;ŕš&#x2014;Đ âą&#x2DC;ᝥ⠽âą&#x2DC;⍳ä&#x201C;á&#x161;&#x2122;á&#x201D;śÄ Ç&#x201E; matura per contrasto grazie allâ&#x20AC;&#x2122;apparente freddezza e alla á&#x2C6;?➼á˘?gá Źá&#x201C;Ťß˝á&#x2C6;?âą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;ŕłźă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;੠԰⠽Đ&#x;äŻ&#x2C6;á&#x201C;&#x17D;ă&#x201A;&#x;Ń&#x161; scientificitĂ del lavoro, definito anche da caratteristiche Ď&#x201D;Ďžä&#x2022;˝ä&#x2020;&#x2022;âą&#x2DC;Ý&#x2021;ă&#x2039;?Ç&#x201E;á&#x2C6;&#x2018;ă&#x2026;ľÔ°ŕŞ&#x2022;â??ŕŚ&#x17E;âą&#x2DC;ϸä&#x161;źß&#x161; ă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;੠԰ formali ineccepibili. Sotto il velo dellâ&#x20AC;&#x2122;eco-sostenibilitĂ , dello â ˝ Đ&#x;äŻ&#x2C6;â&#x2030;ľáł?á˛&#x2C6;ä´&#x2020;ß&#x17D;ᯢá°&#x2019;âą&#x2DC;ä&#x2013;&#x203A;â&#x2019;šá&#x201D;śá&#x201C;ŁË&#x2C6;Ô&#x161;ŕĽ&#x2C6;á&#x201E;ŹŕłźĎ&#x201D; sviluppo armonioso e controllato, del perfetto accordo tra ĎžáŁ&#x2022;Đ&#x2122;âą&#x2DC;á&#x201C;´ŕĄŻË&#x2C6;á&#x201E;ŹŕłźĎ&#x201D;ĎžâŹ&#x2026;â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;Ţ&#x2039;â&#x20AC;Źă¸źä&#x2C6;ľŕŠ Ô°ŕŞ&#x2022;âą&#x2DC;➼á&#x201E;ş naturale ed artificiale si celano domande e perplessitĂ ; è á&#x2014;ťŃťâŤłâą&#x2DC;ডá?&#x201A;ă&#x2014; á?şá´šâą&#x2DC;ä˛&#x2019;䚏Ç&#x201E;ŕłźâŚ&#x192;ŕš&#x2014;ŕ§&#x192;áŁ&#x2022;ă&#x201C; á&#x2014;ťË&#x2C6;ŕłź plausibile dominare il caos, ridurlo a un ordine sempre mi੠ä&#x2021;¤Ď˘áĽťŕ &#x160;থá&#x2C6;ŠŇšŕŚ&#x17E;ă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;ϢŇ&#x17D;Đ&#x17D;á&#x2026; ă&#x2022;˘ŕ¤Łä&#x2021;&#x2014;âą&#x2DC;ä´śă&#x2019;&#x2026; surabile empiricamente, intrappolandolo in un dispositivo? Ď&#x;Ë&#x2C6;ἽⲪâ´&#x201D;âĽäŻ&#x201A;Ç&#x201E;ŕĽ&#x;ŕ &#x160;â?&#x2039;Ń&#x2026;Ë&#x2C6;á&#x2021;&#x161;Đ&#x;á&#x201D;ŚŃ˘Ď&#x201D;➥Қă&#x2019;Łĺ Imbrigliare un sistema biologico per ricondurlo a regole nuo᪥Ἕâą&#x2DC;âž˝á&#x2018;ŁĐ Ë&#x2C6;ŕł&#x201E;Đ&#x;ѢĎ&#x201D;Ďžăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A;Đ á°&#x192;ŕ§&#x153;â§&#x161;âą&#x2DC;্Ë&#x203A; ß˝ ve? Nel cortocircuito di natura e scienza non esiste, fortuna⍟Ď&#x201D;Ϟ⍳⠽ԧă&#x2039;?ă&#x2014; á&#x2021;&#x161;Ý&#x160;á?şÜšáŽ&#x201E;âą&#x2DC;ăž&#x2DC;ßĐ á°&#x192;ŕ§&#x153;â§&#x161;âą&#x2DC; tamente, una risposta univoca, un modello certo di sviluppo, ্Ë&#x203A;ŕłźŕťťă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;੠⾥á&#x201E;şâą&#x2DC;✯âł&#x2019;Ď&#x17E; á&#x2018;&#x152;ă&#x2014; â&#x2030;ľáł?Ď&#x201D;ĎžâŁ&#x20AC;Ď&#x201D;âą&#x2DC; una sinergia produttiva. Solo dubbi, riflessioni, proposte; e il ă&#x201E;¨á¸&#x153;Ë&#x2C6;Ď&#x201D;ĎžâŁ&#x20AC;Ď&#x201D;ăšżă&#x161;&#x192;á&#x2026;Žâą&#x2DC;থá&#x2C6;Šáżľá&#x201C;ŁŕŠ Ď&#x201D;ĎžâŁ&#x20AC;Ď&#x201D;âą&#x2DC;⍳ pubblico è chiamato a partecipare. (A.C.) ŃťĎ&#x17E;âą&#x2DC;ण԰Ç&#x201E;ä&#x2013;ä&#x17E; াá°&#x192;âĽäŻ&#x201A;Ç&#x192; á&#x2014;ąă&#x2014;&#x2014;੠ä&#x2020;&#x2019;á&#x203A;&#x2021;Ë&#x2C6;ä&#x2122;&#x201D;ä&#x2021;&#x2039;ŕŚ&#x2013; ăž&#x2013;ă&#x2014;&#x2122;ŕŚ&#x2013;ϢÇ&#x201E; Ë&#x201E;ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨Ë&#x2026;
094 > 095 NICOLA TOFFOLINI
â&#x20AC;&#x153;The work consists of two cultivation cells arranged side by side and tending towards energetic self-sufficiency. The energy produced by the external artificial light that shines on each display case is recycled through a basic technical ď&#x20AC; apparatus comprised of a photovoltaic panel, and then converted into an additive beam of light that is channelled directly onto the plants. The spectrum of light produced, blue in one display case and red in the other, interferes with the morphogenetic processes of the plants, thus affecting the growth of each in a different way by creating two distinct environmentsâ&#x20AC;?. Nicola Toffoliniâ&#x20AC;&#x2122;s works are based on a dialectic exchange between nature and culture. While neither of the two seems to prevail on the other in any manifest way, the ongoing tension between them is strong. This problematic issue is explored through an apparently cold and scientific work with an exemplary formal characteristics. Under the veil of environmental sustainability, of harmonious and controlled development, and of the perfect agreement between natural and artificial, lie many questions and doubts: can chaos be tamed and reduced to an always empirically measurable order by enclosing it within a device? It it possible to harness a biological system in such a way as to submit it to new rules? Unfortunately, in the short-circuit of nature and science no one answer can be found to these questionsâ&#x20AC;&#x201D;no certain model of development and productive synergy. What we have are doubts, thoughts and suggestions; and the public is invited to offer its contribution. (A.C.)
Ô§âż&#x192;á¸?áĽ&#x201A;ফá&#x2018;&#x2020;áĄ&#x201E;âą&#x2DC;⍳ä&#x201C;ă&#x2014; ব࣪ď&#x20AC;&#x2C6;2009á&#x2018;&#x2C6; Ô§âż&#x192;á¸?áĽ&#x201A;ফá&#x2018;&#x2020;áĄ&#x201E;âą&#x2DC;⍳ä&#x201C;ă&#x2014; ব࣪ ໮⾡ᴤáË&#x2C6;ϸϞăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A;ď&#x20AC;&#x2C6; 30 x 160 x 10 ä&#x2014;?ă&#x17E;žä&#x2020;&#x2019;ä&#x2026;ľă&#x192;¨ä&#x2020;&#x201E;á´&#x20AC;Ë&#x2013;Ô§âż&#x192;á¸?áĽ&#x201A;ফ᥻ŕ &#x160;âą&#x2DC;⍳ä&#x201C;ă&#x2014; ব࣪ ä&#x2014;?ă&#x17E;žä&#x2020;&#x2019;ä&#x2026;ľă&#x192;¨ä&#x2020;&#x201E;á´&#x20AC;Ë&#x2013;Ô§âż&#x192;á¸?áĽ&#x201A;ফ᥻ŕ &#x160;âą&#x2DC;⍳ä&#x201C;ă&#x2014; ব࣪2009á&#x2018;&#x2C6; Ô§âż&#x192;á¸?áĽ&#x201A;ফ᥻ŕ &#x160;âą&#x2DC;⍳ä&#x201C;ă&#x2014; ব࣪ ĺ&#x2019;ĽăĄ&#x2020;âš&#x20AC;ă&#x192;¨ă&#x2019;Źŕ &#x160;Ë&#x2C6;ăĄ&#x2020;ŕľ&#x;Ë&#x2013;0.05ď&#x20AC;&#x2C6;੠ď&#x20AC;&#x2C6;0.1ď&#x20AC;&#x2C6; ᎚á´&#x20AC;Moleskineď&#x20AC;&#x2C6;Ó´ŕź&#x203A;ă&#x192;¨ä&#x2020;&#x201E;á´&#x20AC; ď&#x20AC; 14.8 x 18 cm ď&#x20AC; ď&#x20AC;&#x201C;ď&#x20AC;˘ď&#x20AC;&#x161;ď&#x20AC;&#x192;ď&#x20AC;Łď&#x20AC;˘ď&#x20AC;Ąď&#x20AC;˘ď&#x20AC; ď&#x20AC;?ď&#x20AC;Łď&#x20AC;?ď&#x20AC;˘ ď&#x20AC; Ä&#x20AC;Ô°ŕŞ&#x2022;âŹ&#x2026;ϸϞ԰⠽á¸&#x2018;ŕˇ?á&#x2026;¸ă&#x2019;&#x2DC;á&#x;¤Ë&#x2C6;á&#x2018;&#x2021;㸠á&#x2C6;ŠáŹ&#x2019;Ë&#x2C6;ă&#x203A;&#x2018;â&#x2018;¤ä?&#x; Ѣă&#x17E;žă&#x2019;Ç&#x201E;âŹ&#x2026;໪ä&#x161;źŇ&#x17D;ä&#x2014;´â&#x20AC;ŤÜ?â&#x20AC;ŹáŹ&#x2019;ß&#x17D;âą&#x2DC;ă&#x2019;á&#x2021;Łâ˛Śâ&#x20AC;Ťâą&#x2DC;âŹ&#x2030;Ü&#x2122;â&#x20AC;Źă&#x203A;&#x2018;ä&#x17E;Łăšż Ď&#x201D;ĎžĐ?ă˝&#x2022;âą&#x2DC;৿áł?Ď&#x201D;Ďžá&#x2021;Łŕľ&#x;â&#x20AC;ŤâŹ&#x2030;Ü?â&#x20AC;Źáľ&#x201C;âą&#x2DC;áĄ&#x201D;á´&#x192;ҞటಲáŹ&#x160;Ë&#x2C6; ä&#x2022;&#x20AC;ᤜá&#x;¤Ď&#x201D;á´łŕ§&#x192;âł&#x2C6;Ἒä&#x2022;§ä&#x2014;&#x2022;ŕ &#x201E;ᝥ⠽âą&#x2DC;â??ॴá&#x2014;ťâ&#x20AC;ŤÜ?â&#x20AC;Źá´łÇ&#x201E;á &#x201D;Ńť ⍳âą&#x2DC;â&#x20AC;ŤÜ?â&#x20AC;Źä&#x2C6;&#x2026;Ë&#x201E;Ď&#x201D;ϞⲌá&#x201E;¤á°&#x192;㪹ăĄ&#x2020;Ë&#x2C6;Ď&#x201D;Ďžá°&#x192;ă&#x2018;śăĄ&#x2020;Ë&#x2026;ä&#x2014;Žä&#x2013;&#x203A;á § Ń&#x2026;ᝥ⠽á&#x201D;śá&#x2014;&#x2022;⍳á&#x;¤ä&#x2013;&#x203A;âż&#x;ă&#x2014; Қϥৠâą&#x2DC;áŽ?á&#x201C;Łá&#x2022;&#x2026;થ೟ϸϞϥ ৠâŚ&#x192;ŕš&#x2014;Đ âą&#x2DC;ᝥ⠽âą&#x2DC;⍳ä&#x201C;á&#x161;&#x2122;á&#x201D;śÄ Ç&#x201E; á&#x2C6;?➼á˘?gá Źá&#x201C;Ťß˝á&#x2C6;?âą&#x2DC;Ô°ŕŞ&#x2022;ŕłźă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;੠԰⠽Đ&#x;äŻ&#x2C6;á&#x201C;&#x17D;ă&#x201A;&#x;Ń&#x161; Ď&#x201D;Ďžä&#x2022;˝ä&#x2020;&#x2022;âą&#x2DC;Ý&#x2021;ă&#x2039;?Ç&#x201E;á&#x2C6;&#x2018;ă&#x2026;ľÔ°ŕŞ&#x2022;â??ŕŚ&#x17E;âą&#x2DC;ϸä&#x161;źß&#x161; ă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;੠԰ â ˝ Đ&#x;äŻ&#x2C6;â&#x2030;ľáł?á˛&#x2C6;ä´&#x2020;ß&#x17D;ᯢá°&#x2019;âą&#x2DC;ä&#x2013;&#x203A;â&#x2019;šá&#x201D;śá&#x201C;ŁË&#x2C6;Ô&#x161;ŕĽ&#x2C6;á&#x201E;ŹŕłźĎ&#x201D;Ďž áŁ&#x2022;Đ&#x2122;âą&#x2DC;á&#x201C;´ŕĄŻË&#x2C6;á&#x201E;ŹŕłźĎ&#x201D;ĎžâŹ&#x2026;â&#x20AC;Ťâą&#x2DC;Ţ&#x2039;â&#x20AC;Źă¸źä&#x2C6;ľŕŠ Ô°ŕŞ&#x2022;âą&#x2DC;➼á&#x201E;şá&#x2014;ť ѝ⍳âą&#x2DC;ডá?&#x201A;ă&#x2014; á?şá´šâą&#x2DC;ä˛&#x2019;䚏Ç&#x201E;ŕłźâŚ&#x192;ŕš&#x2014;ŕ§&#x192;áŁ&#x2022;ă&#x201C; á&#x2014;ťË&#x2C6;೼੠ä&#x2021;¤Ď˘áĽťŕ &#x160;থá&#x2C6;ŠŇšŕŚ&#x17E;ă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;ϢŇ&#x17D;Đ&#x17D;á&#x2026; ă&#x2022;˘ŕ¤Łä&#x2021;&#x2014;âą&#x2DC;ä´śă&#x2019;&#x2026;Ď&#x;Ë&#x2C6; ἽⲪâ´&#x201D;âĽäŻ&#x201A;Ç&#x201E;ŕĽ&#x;ŕ &#x160;â?&#x2039;Ń&#x2026;Ë&#x2C6;á&#x2021;&#x161;Đ&#x;á&#x201D;ŚŃ˘Ď&#x201D;➥Қă&#x2019;Łĺ ᪥Ἕ âą&#x2DC;âž˝á&#x2018;ŁĐ Ë&#x2C6;ŕł&#x201E;Đ&#x;ѢĎ&#x201D;Ďžăş&#x2122;ă&#x2022;&#x201A;Đ á°&#x192;ŕ§&#x153;â§&#x161;âą&#x2DC;্Ë&#x203A;߽⍟Ď&#x201D; Ϟ⍳⠽ԧă&#x2039;?ă&#x2014; á&#x2021;&#x161;Ý&#x160;á?şÜšáŽ&#x201E;âą&#x2DC;ăž&#x2DC;ßĐ á°&#x192;ŕ§&#x153;â§&#x161;âą&#x2DC;্Ë&#x203A;ŕłź ŕťťă&#x17E;žâ&#x153;&#x160;੠⾥á&#x201E;şâą&#x2DC;✯âł&#x2019;Ď&#x17E; á&#x2018;&#x152;ă&#x2014; â&#x2030;ľáł?Ď&#x201D;ĎžâŁ&#x20AC;Ď&#x201D;âą&#x2DC;ă&#x201E;¨á¸&#x153;Ë&#x2C6; Ď&#x201D;ĎžâŁ&#x20AC;Ď&#x201D;ăšżă&#x161;&#x192;á&#x2026;Žâą&#x2DC;থá&#x2C6;Šáżľá&#x201C;ŁŕŠ Ď&#x201D;ĎžâŁ&#x20AC;Ď&#x201D;âą&#x2DC;⍳ѝĎ&#x17E;âą&#x2DC; ण԰Ç&#x201E;ä&#x2013;ä&#x17E; াá°&#x192;âĽäŻ&#x201A;Ç&#x192;á&#x2014;ąă&#x2014;&#x2014;੠ä&#x2020;&#x2019;á&#x203A;&#x2021;Ë&#x2C6;ä&#x2122;&#x201D;ä&#x2021;&#x2039;ŕŚ&#x2013;ăž&#x2013;ă&#x2014;&#x2122;ŕŚ&#x2013; ϢÇ&#x201E;Ë&#x201E;ä°&#x201C;ăŚ&#x2026;Ḽá&#x2013;&#x2039;ă&#x201D;ŤgाăŚ&#x2026;á&#x2021;¨Ë&#x2026;
ď&#x20AC;
IndICe deGlI ArTISTI inDex of the artists
032 > ANDREA NDREA AQUILANTI 068 > BIANCO-VALENTE -V -VALENTE 034 > EMANUELE BECHERI 036 > SIMONE BERGANTINI 070 > DAFNE BOGGERI 038 > STEFANO CAGOL 040 > STEFANO CANTO 072 > FILIPPO CENTENARI 042 > GIULIO DELVÈ 074 > PIERO FOGLIATI 044 > MAURO FOLCI 076 > MARINA ARINA FULGERI 046 > ALBERTO GARUTTI 078 > PAOLO P GRASSINO RASSINO 048 > MEENA EENA HASAN 050 > ISOLA AND N NORZI ORZI 080 > FRANCESCO JODICE 052 > MICHELE MANZINI 082 > NINO MIGLIORI IGLIORI 054 > DINO PEDRIALI EDRIALI 084 > GABRIELE PICCO ICCO 086 > MICHELANGELO PISTOLETTO 088 > RICCARDO PREVIDI 090 > SARA ARA ROSSI 056 > ALIA LIA SCALVINI 058 > FRANCESCO SIMETI 092 > SAVERIO TODARO 094 > NICOLA ICOLA TOFFOLINI
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bIoGrAFIe / CUrrICUlUM bioGraphies / curriculuM
Andrea Aquilanti Nato a Roma nel 1960, dove vive / Born in Rome in 1960, where he lives Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Ipotesi per quel che la pittura non ‘dice’”, NOT Gallery, Naples. 2009 “Venice Crossing”, Traghetto Gallery, Venice. 2008 “Riflessioni - una stanza e la sua immagine”, Museo Mario Praz, Rome. 2007 “Teatro”, curated by Alessandra M. Sette, The Gallery Apart at the Teatro India, Rome. 2006 “Né cielo né terra”, Incontri Internazionali d’Arte, Rome. 2006 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Sull’invisibile”, curated by Francesca Alfano Miglietti, Rossana Ciocca Gallery, Milan. 2010 “Aqua, Time in Jazz; PAV”, curated by Laura Barreca, Sa Casara, Berchidda, Olbia. 2009 “Beyond existence”, curated by Cosmic mega brain, Cordy House, London. 2009 “Cose mai viste”, curated by Achille Bonito Oliva, Palazzo Barberini, Rome. 2009 “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 Bianco-Valente Giovanna Bianco nata a Latronico (PZ) nel 1962/ Born in Latronico (PZ) in 1962 Pino Valente nato a Napoli nel 1967 / Born in Naples in 1967 Vivono e lavorano a Napoli / They live and work in Naples Mostre personali selezionate / Selected Solo exhibitions “Entità risonante”, Fondazione Pastificio Cerere, Rome. 2009 “Bianco-Valente”, Artprojx Space, London. 2009 “Alfabeto esteso”, Galleria Contemporaneo, Mestre (Venice). 2008 “Relational”, Carrousel du Louvre, Paris. 2007 “Mindscapes”, OffiCina Factory 798, Beijing. 2007
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Mostre collettive selezionate / Selected Group exhibitions “Barock, Arte, Scienza, Fede e Tecnologia nell’Età Contemporanea”, MADRE, Museo d’Arte Donna Regina, Naples. 2009 “Abre tus ojos”, Plaza San Martin, Buonos Aires. 2008 “Beyond Body Boundaries, Qui Vive?”, Moscow International Biennale for young art, Fabrika project, Moscow. 2008 “Vesuvius”, Moderna Museet, Stockholm. 2007 “Tomorrow Now. La linea sottile, logiche dell’invisibile”, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venice. 2005 Emanuele Becheri Nato a Prato nel 1976, dove vive / Born in Prato in 1976, where he lives Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Impressioni”, Gregor Podnar Gallery, Berlin. 2010 “Hauntology, curated by Saretto Cincinelli and Cristiana Collu, MAN_ Museo d’Arte Provincia di Nuoro, Nuoro. 2010 “AprËs Coup”, curated by Simone Menegoi, Museo Marino Marini, Florence. 2009 “Time out of joint”, curated by Marialuisa Pacelli, Pac, Padiglione d’Arte Contemporanea, Ferrara. 2008 “Shuffling the same card”, Enrico Fornello Gallery, Prato. 2008 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 “Italian Open” (video screening project), curated by ART AT WORK, Annet Gelink Gallery, Amsterdam. 2009 “And yet it moves”, curated by Pieternel Vermoortel, Inti Guerrero and Julia Klaering, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene (Turin); Palazzo Ducale, Genes. 2009 Nocturnes, curated by Eva Fabbris, Museion, Bolzano. 2009 “All our Everydays”, curated by Pierluigi Tazzi, Gallery VER, Bangkog. 2008 “Sporgersi prego”, Lange&Pult Gallery, Zurich. 2008
Simone Bergantini Nato a Velletri nel 1977, vive a Torino / Born in Velletri in 1977, he lives in Turin Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Black eyes explosion”, Jarach Gallery, Venice. 2010 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 “Premio Celeste 2009”, Fabbrica Borroni, Milan. 2009 “Biennale di video e fotografia”, cittadella medioevale, Alessandria. 2008 “Premio Cairo 2007”, Palazzo della Permanente, Milan, finalist chosen by the editorial staff. 2007 “SerrOne”, Biennale Giovani, Monza. 2007 Dafne Boggeri Nata a Tortona (Alessandria), nel 1975. Vive e lavora a Milano / Born in Tortona (Alessandria) in 1975. She lives and works in Milan Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “I dadi sono sul tappeto”, Istituto Italiano di Cultura, Marseille. 2010 “Vorrei che il cielo fosse bianco di carta”, Careof, Milan. 2008 “Relax, it’s only me”, S 1107 Alvarado St, Los Angeles. 2007 “Hidden line on explicit surface n. 1”, Centre Culturel Français de Milan, Milan. 2006 “Dispositif.02”, MiArt, Milan. 2005 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Gender Blending”, Galeria Michel Journiac Université Sorbonne, Paris. 2010 “Un indiano in giardino”, luoghi vari quartiere Isola / different places in the Isola quarter, Milan. 2009 “Festival des urbaines”, Circuit, Standard Deluxe, Losanna. 2008 “Soft cell: dinamiche nello spazio in Italia”, Galleria d’Arte Contemporanea di Monfalcone, Gorizia. 2007 “Looking for the border”, De Garage, Mechelen, Strombeek Cultural Center and Fondazione Stelline, Milan. 2007
Stefano Cagol Nato a Trento nel 1969, vive e lavora in Trentino Alto Adige e Bruxelles / Born in Trento in 1969, he lives and works in Trentino South Tyrol, Italy, and Brussels Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “11 settembre”, MART - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto (Trento); Kunstraum, Innsbruck; ZKM, Karlsruhe. 2009 “Guinea Pig”, Priska C. Juschka Fine Art, New York City. 2008 “Flu Power Flu”, BeursSchouwburg, Brussels. 2007 “Power Station”, Satellite project, Singapore Biennale, Singapore. 2006 “Babylon Zoo”, Oredaria Arti Contemporanee, Rome. 2005 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 “Into the Light”, Muhka, Museum of Fine Arts, Antwerp. 2009 “The Peekskill Project”, HVCCA – Hudson Valley Center for Contemporary Art, New York. 2008 “Eurasia”, MART - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto (Trento). 2008 “Italy 1980-2007. Tendencies of the contemporary research”, Vietnam National Fine Arts Museum, Hanoi. 2007 Stefano Canto Nato a Roma nel 1974, dove vive / Born in Rome in 1974, where he lives Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Stato vegetale”, curated by Gianluca Marziani, Romberg Gallery, Rome. 2009 “Stefano Canto”, Romberg Gallery, Latina. 2006 “Materia Mare”, curated by Gianluca Marziani, Sczerodue arte contemporanea, Rome. 2003 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Premio Celeste”, Fabbrica Borroni, Milan. 2009
“Focus on environment”, curated by Cristina Antonini and Davide Sarchioni, Studio Fontaine, Viterbo. 2009 “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani Museo MAXXI - Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 “Art Prize Laguna”, Arsenale, Venice. 2009 “Superfici mai superficiali”, curated by Gianluca Marziani, Castello di Pizzoli, Aquila. 2007 “Non sono quello che sono”, curated by Gianluca Marziani, Istituto Superiore Antincendio, Rome. 2006 Filippo Centenari Nato a Cremona nel 1978, dove vive e lavora / Born in Cremona in 1978, where he lives and works Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Solo Project”, Art Basel, Basel. 2009 “Dove le cose mormorano”, Galleria Paola Verrengia, Salerno. 2008 “Vita+Tecnica=Arte?”, Galleria 2000+45, spazio giovani Testoni, Bologna. 2008 “Stradivari dalla tradizione al sogno. Video installazione con Nino Migliori”, Museo Civico, Cremona. 2006 “OcchioIperteso”, Guglielmo Marconi International Award, Bologna. 2005 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Speculazioni d’artista. Quattro generazioni allo specchio”, Arancera di Villa Borghese, Rome. 2009 “Energie Sottili della Materia”, Shanghai, Beijing, Shenzhen, Seoul, Saluzzo. 2008-2009 “Beyond Body Boundaries, Qui Vive?”, Moscow International Biennale for young art - Fabrika project, Moscow. 2008 “Experimenta Collezione Farnesina Giovani”, Ministero Affari Esteri, Rome. 2008 “Scambio III/ Een vitwisseling van Kunst III”, Rem Gallery, Maastricht. 2007 Giulio Delvè Nato a Napoli nel 1984, dove vive / Born in Naples in 1984, where he lives
Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Four Rooms”, curated by Gigiotto Del Vecchio and Stefania Palumbo. Project Room Museo MADRE, Naples. 2008 “Tumbleweed”, curated by Ciriaco Campus, Neapolitan Box, Accademia di Belle Arti, Naples. 2007 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 “Antipop”, curated by Gigiotto Del Vecchio, Alessandro De March Gallery, Milan. 2009 “Video.it”, curated by Francesco Poli, Francesco Bernardelli, Mario Gorni, Paola Nicita, Cristiana Perrella, Fondazione Merz, Turin. 2009 “Videoart Yearbook”, curated by Renato Barilli, Chiostro di Santa Cristina, Bologna. 2008 “Classroom #1” (exhibition for the end of the workshop), curated by Salvatore Lacagnina, Project Room Museo MADRE, Naples. 2008 Piero Fogliati Nato a Canelli (AT) nel 1930. Vive e lavora a Torino / Born in Canelli in 1930, He lives and works in Turin Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Fotofoneide”, Castello di Sannazzaro, Giarole (Alessandria). 2009 “Piero Fogliati. Un’utopia possible?”, Collezione Gori – Fattoria di Celle, Pistoia. 2007 “Piero Fogliati. Il poeta della luce”, Ponte Mosca, Turin. 2003 “Piero Fogliati”, Galleria Rino Costa Arte, Casale Monferrato (Alessandria). 2002 Musée de l’elétricité, Mulhouse. 1996 “Galleria Rino Costa arte”, Casale Monferrato (Alessandria). 1994 “Réel Virtuel”, Galerie Luc Queyrel, Paris. 1993 “Sculpter invisible”, Musée de La Villette, Paris. 1992 Galerie Voir, Geneva. 1984 “Luce e vento”, Galleria Deposito Figure, Pesaro. 1982 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions
“Energie Sottili della Materia”, Shanghai, Beijing, Shenzhen, Seoul, Saluzzo. 2008/2009 “Lichta Bozen. Werkzeug aus Dùsseldorf”, Zeppelin Museum Friedrichshafen. 2003 “Costruire una collezione”, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Turin. 1999 “Wunderkammer”, Fondazione Stelline, Milan. 1999 “Arte e scienza”, Accademia delle Belle Arti di Brera, Milan. 1996 “Ultra Lux”, Museion Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano. 1991 XLII Biennale Internazionale d’Arte, Venice. 1986 “Il museo sperimentale di Torino. Arte italiana degli anni Sessanta nelle collezioni della Galleria Civica d’Arte Moderna”, Castello di Rivoli, Rivoli (Turin). 1985 XXXVIII Biennale Internazionale d’Arte, Venice. 1978 “Quadriennale Nazionale”, Società Promotrice di Belle Arti, Turin. 1968
zione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 “Altre visioni, Libertà Politica Territorio”, curated by com. plot S.Y.S. tem/GLAC. 10° Mostra Internazionale di Architettura, Biennale di Venezia, Venice. 2006 “Forme d’acqua – visioni, vicende e pratiche del Mediterraneo”, curated by Lorenzo Romito and Gianluca Riccio, Palazzo Belmonte Riso, Palermo and Tunisi. 2004 “Presente continuo – identità, attese, fantasmi, rotte, vicende del Mediterraneo”, curated by Gianluca Riccio, Castel dell’Ovo, Naples. 2004 “Arte Contemporanea – Lavori in corso”, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (Macro), Rome. 1999
Mauro Folci Nato a L’Aquila nel 1959, vive a Roma / Born in L’Aquila in 1959, he lives in Rome
Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Marina Fulgeri”, Museo Casa Ariosto, Ferrara. 2009 “No Limits”, Galleria Continua, San Gimignano (Siena). 2006 “Dromocroma”, Galleria Autori Cambi, Rome. 2004 “MI-RAGGI”, ARS, Bergamo. 2003 “Punto di fuga”, Care of, Milan. 2003
Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Ohn-/Machtspiele”, curated by Katja Lambert, Neues kustforum, Koln. 2009 “Concerto transumante per flatus vocis”, workshop and performance in three times, curated by Carla Subrizi, June, Fondazione Baruchello, Rome. 2005 “L’ameno appena in tempo”, curated by Carla Subrizi, speeches by C. Subrizi, M. Folci, L. Fiocco, G. Commisso, Paolo Virno, Toni Negri, Fondazione Baruchello, Rome. 2003 “Effetto Kanban”, performance Università La Sapienza of Rome, curated by Domenico Scudero, Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea, Rome. 2002 “Tutto il resto rosolio”, curated by Annarita Sordini, Nicoletta Cardano, Francesco Moschini, Acquario Romano in collaboration with A.A.M.. Architettura Arte Contemporanea, Rome. 2001 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La propor-
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Marina Fulgeri Nata a Bologna nel 1978, dove vive e lavora / Born in Bologna in 1978, where she lives and works
Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “La fioritura del bambù”, Viafarini DOCVA, Fabbrica del Vapore, Milan. 2009 “Experience Pommery #5, L’art Contemporain en Europe”, Domaine Pommery, Reims. 2008 “Work-Show in progress”, Galleria civica di Trento, Trento. 2007 “Bologna ArtFirst”, Bologna. 2006 “Prague Biennale I”, Veletrznì Palac National Gallery, Prague. 2006 Alberto Garutti Nato a Galbiate nel 1948, vive a Milano / Born in Galbiate in 1948, he lives in Milan Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Alberto Garutti”, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin. 2010 “All’Aperto”, Fondazione Zegna, Trivero. 2009 “MAXXI - Dialoghi con la città”, MAXXI - Museo delle Arti del XXI Seco-
lo, Rome. 2009 “Alberto Garutti”, Massimo Minini Gallery, Brescia. 2008 “Artist in Residence”, 21st Century of Contemporary Art, Kanazawa. 2002 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 “Italics: Arte Italiana fra Tradizione e Rivoluzione, 1968-2008”, Palazzo Grassi, Venice; Museum of Contemporary Art, Chicago. 2008 “Arte all’Arte 10”, Buonconvento, Arte Continua, San Gimignano. 2005 “Egofugal: Fugue from Ego for the Next Emergence”, VII Istanbul Biennial, Istanbul. 2001 “Over the Edges”, Museo S.M.A.K., Gent. 2000 Paolo Grassino Nato a Torino nel 1967, dove vive e lavora / Born in Turin in 1967, where he lives and works Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Paolo Grassino. Dolo d’impulso”, Mario Mauroner Contemporary Art Salzburg, Salzburg. 2008/2009 “Paolo Grassino”, Musée d’art moderne de St. Etienne Métropole, Saint-Etienne. 2008 “Dio non è qui”, Mario Mauroner Contemporary Art, Wien. 2007 “Armilla”, Fondazione Palazzo Bricherasio, Turin. 2005 “Mimetico”, Galéria Fucares, Madrid. 2003 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Essential experiences”, Riso Museo d’Arte Contemporanea, Palermo. 2009/2010 “Cromofobie”, Ex Aurum, Pescara. 2009 “Energie Sottili della Materia”, Shanghai, Beijing, Shenzhen, Seoul, Saluzzo. 2008/2009 “A travers le miroir (western moderne)”, Musee d’Art et d’Archeologie, Aurillac. 2007 “Eclectic eye”, Frederick R. Weisman Museum of Art, Malibu. 2005
Hisola and Norzi Hilario Hisola e Matteo Norzi sono nati a Torino nel 1976, vivono a New York / Born in Turin in 1976, they both live in New York Principali mostre personali / Main Solo Exhibitions “Art in General, New York, NY: Liquid Door”, curated by Andria Hickey and Nina Horisaki-Christens, New York. 2010 Headlands Center for the Arts, San Francisco. 2009 “Sonno”, curated by Valentina Bonomo, Bonomo Gallery, Rome. 2005 Principali mostre collettive / Main Group Exhibitions The Brucennial, curated by The Bruce High Quality Foundation, New York. 2010 “Exercises in Seeing”, curated by Matt Post, Queen’s Nail Project, San Francisco. 2009 “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 “Tactical Support: Curators Choice”, curated by Benjamin Weil, Tracy Williams Ldt., New York. 2008 “On Being an Exhibition”, curated by Joseph Del Pesco, Artists Space, New York. 2007 Meena Hasan Nata a New York nel 1987, dove vive / Born in New York in 1987, where she lives Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Meena Hasan Open Studio”, American Academy, Rome. 2010 “Hauling Water”, Fisher Gallery, Oberlin. 2009 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Brearley Alumnae Group Show”, Jill Newhouse Gallery, New York. 2010 “Senior Studio and Thesis Midterm Show”, Fisher Gallery, Oberlin. 2009 “Art Walk”, Allen Memorial Art Building, Oberlin. 2009 “Commencement Seniors’ Art Exhibition”, Fisher Gallery, Oberlin. 2009
“Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 “Abstract”, Hales Gallery, Oberlin. 2008 “Nature of the Abstract”, Main Street Gallery, Oberlin. 2008 Francesco Jodice Nato a Napoli nel 1967. Vive e lavora a Milano / Born in Naples in 1967. He lives and works in Milan Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “I can see your house from here”, MUSEION, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano. 2009 “The chaos theory”, Galerìa Marta Cervera, Madrid. 2008 “Film retrospective”, Kunsthalle, Lugano. 2008 “Francesco Jodice/Gabriele Basilico”, VM21artecontemporanea, Rome. 2007 “Private Investigations”, Galerie Mudima Due, Berlin. 2004 “The Mersey Valley Case”, Open-eyes Gallery, Liverpool. 2004 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “La memoria del otro”, Museo d’Arte, Universidad Nacional de Colombia, Bogotá. 2009 “On Cities”, The Swedish Museum of Architecture in Stockholm. 2008 “Occasional Cities. Post-it city and other forms of temporality”, Centre of Contemporary Culture of Barcelona (CCCB), Barcelona. 2008 “Global cities”, Tate Modern, London. 2007 “How to live together”, XXVII Biennale of São Paulo, São Paulo. 2006 Michele Manzini Nato a Verona nel 1967, dove vive / Born in Verona in 1967, where he lives Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Recent works”, Salon du Vieux Colombier, Paris. 2009 “Il paesaggio interpretato”, Centro d’Arte Contemporanea Torre Strozzi, Parlesca, Perugia. 2009 “Il celeste confine”, prologue, Exhibition room at the Gheduzzi Li-
brary, Verona. 2008 “Paesaggi d’acqua”, former church of Santa Maria Annunziata, Venice. 2008 “Energia”, Palazzo della Gran Guardia, Verona. 2008 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Linientreu und Farbenfroh”, Rathaus, Stuttgart. 2009 “Landscape/Distance”, Smith Gallery & Museum, Stirling, Edimburgh . 2009 “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome . 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome . 2009 “Le celeste confin”, Salle des fetes, Mairie du V°, Paris. 2008 “Krajiny vod”, Istituto Italiano di Cultura, Prague. 2008 Nino Migliori Nato a Bologna nel 1926, dove vive e lavora / Born in Bologna in 1926, where he lives and works Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Nature inconsapevoli”, Parco e Borgo storico Seghetti Panichi, Castel di Lama, Ascoli Piceno. 2009 “Terra incognita”, Laboratorio delle Arti, Piacenza. 2009 “Nino Migliori”, Palazzo dei Sette, Orvieto. 2007 “Crossroads”, Villa delle Rose, Bologna. 2006 “Signs”, Keith de Lellis Gallery, New York. 2005 “Nino Migliori. Pop up”, Museo Ken Damy di Fotografia Contemporanea, Brescia. 2003 “Neorealismo. Scenes of life in Post-war Italy”, Keith de Lellis Gallery, New York, ArtScan Gallery, Houston. 2001 “Instant”, Palazzo Ducale, Pavullo, Modena. 1999 “Muri”, Il Diaframma Gallery, Milan. 1974 Salone del Podestà, Bologna. 1955 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “La magia della Polaroid”, Centro Italiano della fotografia d’autore, Bibbiena (Arezzo). 2009 “The Polaroid”, Galleria Ca’ di Fra’, Milan. 2008/2009 “Neorealismo. Italy’s New Image 1932-1960”, Fotomuseum, Winterthur. 2007
“Il diaframma di Lanfranco Colombo. I maestri della fotografia”, Peggy Guggenheim Collection, Venice. 2005 “Postwar Italian Photography”, Museum of Fine Arts, Houston. 2002 “Sport Illustrated”, Jane Corkin, Toronto. 2000 “Fotoalchimie. La fotografia in Italia: sperimentazioni e innesti”, Museo Luigi Pecci, Prato. 2000 “L’io e il suo doppio. Un secolo di ritratto fotografico in Italia, 18951995”, XLVI Biennale di Venezia, Venice5. 1995 “The Italian Metamorphosis, 1943-1968”, Guggenheim Museum, New York. 1994 “Muri di carta”, XLV Biennale di Venezia, Venice. 1993 Dino Pedriali Nato a Roma nel 1950, dove vive / Born in Rome in 1950, where he lives Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Dino Pedriali ed i suoi amici”, Tonin Gallery, Turin. 2009 “Romae”, Anna D’Ascanio Gallery, Rome. 2008 “Il Velodromo”, Ikona Gallery, Venice. 2007 “Dino Pedriali”, Luxardo Gallery, Rome. 2007 “Pasolini anno 1975”, Marie du 10 Arrondissement, Paris. 2006 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “La Camera della Sguardo – La grande Fotografia Italiana”, curated by Achille Bonito Oliva, Palazzo Sant’Elia, Palermo. 2009 “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 “Sursum Corda”, curated by Cinzia Fratucello, Interno ventidue Gallery, Rome “Mitografie”, curated by Peter Weiermair and Andrea Fogli, Museo Bilotti, Aranciera di villa Borghese, Rome. 2009 “A Bartolo”, curated by Achille Bonito Oliva, Chiostro del Bramante, Rome. 2009 “Premio Terna 01”, curated by Gianluca Marziani and Francesco Cascino, Palazzo delle Esposizioni, Rome. 2008 “Primavera del Bianco”, curated by Vittoria Biasi, in collaboration with Istituto Italiano di Cultura, New Delhi, India. 2008
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Gabriele Picco Nato Brescia nel 1974. Vive e lavora a Milano / Born in Brescia in 1974. He lives and works in Milan Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Disegnatore di parrucche messe al muro”, Massimo Minini, Brescia. 2009 “Freud at Starbucks”, Francesca Minini Gallery, Milan. 2008 “Nuotatori di lacrime in apnea sulla fine del mondo”, Francesca Minini Gallery, Milan. 2006 “Waiting for the painting”, Priska Juschka fine art, New York. 2003 “Il mondo in bocca”, Le Case d’Arte Gallery, Milan. 2002 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Alt, una collezione trasversale”, Spazio ALT, Alzano Lombardo (Bergamo). 2009 “Soft cell”, Galleria Comunale d’arte contemporanea di Monfalcone, Monfalcone, Gorizia. 2008 “La Giovine Italia”, Pinacoteca Nazionale, Bologna. 2007 “Expanded Painting”, Prague Biennale, Prague. 2005 “Wall list”, Broadway Gallery, New York. 2004 Michelangelo Pistoletto Nato a Biella nel 1933, dove vive e lavora / Born in Biella in 1933, where he lives and works Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Michelangelo Pistoletto”, MAMAC-Musée d’Art Moderne et Art Contemporain, Nice. 2007 “Pistoletto. La giuria”, Christian Stein, Milan. 2007 “Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte. La Mensa delle Culture”, Palazzo Santa Margherita, Modena. 2005 “Michelangelo Pistoletto, Io sono l‘altro”, Promotrice delle Belle Arti, Turin and Castello di Rivoli (Turin). 2000 “Michelangelo Pistoletto. Azioni Materiali”, Galerie im Taxispalais, Innsbruck. 1999 “Michelangelo Pistoletto”, Galleria dell’Ariete, Milan. 1973 “Padre Figlio Spirito Santo e Le Tre Grazie”, Galleria Gian Enzo Sperone, Turin. 1970 Kornblee Gallery, New York. 1967 “Oggetti in meno”, Studio di Pistoletto, Turin. 1966 Galerie Ileana Sonnabend, Paris. 1964 Galleria Galatea, Turin. 1960
Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “One colour”, Galleria Continua, Beijing. 2007 “Museo museo museo”, Torino esposizioni, Turin. 2006 “Dalla Pop art alla Minimal”, MART - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto (Trento). 2005 “Modern Means: Continuity and Change in Art from 1880 to the Present”, Mori Art Museum, Roppongi Hills Mori Tower, Tokyo. 2004 “Zero To Infinity: Arte Povera 1962-1972”, London, Minneapolis, Los Angeles, Washington. 2001 “Quotidiana”, Castello di Rivoli, Rivoli (Turin). 2000 XXXVII Biennale internazionale d’arte, Venice. 1976 “Information”, MoMa, New York. 1970 “New Multiple Art”, Whitechapel Art Gallery, London. 1970 “Deposito d’Arte Presente”, Turin. 1968 Riccardo Previdi Nato a Milano nel 1974. Vive e lavora a Berlino / Born in MIlan in 1974. He lives and works in Berlin Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “7 x 2”, Strausberger Platz 19, Berlin. 2009 “The Opposite Of What We Now Know To Be True”, Sommer & Kohl, Berlin. 2008 “Art Statements”, Art 38, Basel. 2007 “Green Light Pavilion”, Special project, Berlin. 2005 “Present Future”, Artissima, Massimo Minini Gallery, Turin. 2003 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Private View”, Städtische Galerie Villingen-Schwenningen, Villingen-Schwenningen. 2009 “Eurasia”, MART - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto (Trento). 2008 “Confini”, MAN - Museo d’arte della provincia di Nuoro, Nuoro and Lambretto, Milan. 2006 “Beyond the ego”, 1st Moscow Biennial, Moscow. 2005 “Private architectures”, Galleria Continua, San Gimignano (Siena). 2003 Sara Rossi Nata a Milano nel 1970, dove vive e lavora / Born in Milan in 1970, where she lives and works
Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Ore di vetro”, L’Ozio, Amsterdam. 2009 “Critica in arte - Sara Rossi”, MAR, Museo della città, Ravenna. 2007 “Acrobazie#3 Sara Rossi”, Centro di riabilitazione psichiatrica Fatebenefratelli, San Colombano al Lambro (Milan). 2007 “Carosello”, Galleria Nicola-Fornello, Prato. 2005 “Miele + The Hour Glass”, Le Case d’Arte Gallery, Milan. 2005 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Linguaggi e sperimentazioni. Giovani artisti in collezione”, MARTMuseo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto (Trento). 2010 “Venezia salva. Omaggio a Simone Weil nel centenario della nascita”, Villa Morosini-Barchessa, Mirano (Venice). 2010 “Rendering the image”, Prague Biennale 4, Prague. 2009 “Italian Genius Now”, Hanoi, Singapore, Seoul, Tokyo, Taipei, New Delhi. 2008/2009 “Time Code”, MAMbo, Bologna. 2008 Alia Scalvini Nata a Castiglione delle Stiviere (Mantova) nel 1980, vive tra Bologna e Berlino / Born in Castiglione delle Stiviere (Mantua) in 1980, she lives between Bologna and Berlin Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 “Anonymous Drawings 10”, curated by Bluetenweiss, Bethanien Kunstraum Artresidence Artspace Kreuzberg, Berlin. 2009 “Real Presence9”, curated by Dobrila Denegri and Biljana Tomic, Ligabue Studios IUAV, Venice. 2009 “Manufatto in Situ”, curated by the visiting professor Tania Bruguera, Parco per l’Arte, Viaindustriae and Neon Campobase, Foligno. 2009 “Urban Jealousy Berlin”, curated by Serhat Koksal & Amirali Ghasemi, 1st International Roaming Biennal of Teharan, Parkingallery Teharan-Berlin. 2008 “Urban Jealousy Istanbul”, curated by Serhat Koksal & Amirali
Ghasemi, 1st International Roaming Biennal of Teharan, Parkingallery Teharan-Istanbul. 2008 “Overture Campigna Prize”, curated by Accademia di Bologna, Fondazione Mattia Moreni, Forlì. 2006 Francesco Simeti Nato a Palermo nel 1968. Vive e lavora a New York e Palermo / Born in Palermo in 1968. He lives and works in New York and Palermo Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Aviary, curated by J. Del Pesco, Artists Space, New York. 2009 “Acrobazie#4”, Atelier Adriano e Michele, San Colombano al Lambro (Milan). 2008 “Plastic Eden”, Francesco Pantaleone Gallery, Palermo. 2008 “No Place Like Home”, Francesca Minini Gallery, Milan. 2007 “Woodsy”, Italian Academy, Columbia University, New York. 2005 Mostre collettive selezionate e progetti / Selected Group Exhibitions and Projects “The Walls are talking”, Whitworth Art Gallery, Manchester. 2010 “Here and Now”, Cortile dell’Archiginnasio, Bologna. 2010 “Premiazione Premio Terna 02”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Museo MAXXI_Museo delle Arti del XXI secolo, Rome. 2009 “Premio Terna 02, Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, curated by Cristiana Collu and Gianluca Marziani, Tempio di Adriano, Rome. 2009 “War at a Distance”, curated by K. Sandlos, Gallery TPW, Toronto. 2009 “Passaggi in Sicilia”, Palazzo Riso, Palermo. 2009 Saverio Todaro Nato a Berna nel 1970. Vive e lavora a Torino / Born in Bern in 1970. He lives and works in Turin Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Zona grigia, outside”, Palazzo Bricherasio, Turin. 2008 “Arsenio”, Crac, Centro Ricerche Arte Contemporanea Cremona, Cremona. 2008 “L’enfant prodige. Il presepe di Saverio Todaro”, Musma - Museo della scultura contemporanea, Matera. 2006 “Né vincitori né vinti”, Galleria Df, Turin. 2005
“Taxi”, Galleria Caterina Fossati, Turin. 1997 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Cromofobie”, Ex Aurum, Pescara. 2009 “Energie Sottili della Materia”, Shanghai, Beijing, Shenzhen, Seoul, Saluzzo. 2008/2009 “VI Biennale Internazionale di scultura Regione Piemonte. Premio Umberto Mastroianni”, Accademia Albertina delle Belle Arti, Turin. 2008 “Nient’altro che scultura”, XIII Biennale di scultura, Carrara. 2008 “Experimenta: Collezione Farnesina Giovani”, Ministero Affari Esteri, Rome. 2008 Nicola Toffolini Nato a Udine nel 1975, dove vive e lavora / Born in Udine in 1975, where he lives and works Mostre personali selezionate / Selected Solo Exhibitions “Bradisismica”, Biagiotti progetto arte, Florence. 2009 “Oltre la siepe”, Rocca Estense, San Martino in Rio (Reggio Emilia). 2008 “Crescere come un pesce fuor d’acqua”, Lipajepuntin, Rome. 2007 “L’erba del vicino è sempre più verde”, Istituto Italiano di Cultura, Ljubljana. 2007 “Parassita si nasce”, Placentia Arte, Piacenza. 2006 Mostre collettive selezionate / Selected Group Exhibitions “Arte+Scienza”, Palazzo Re Enzo e Pinacoteca, Bologna. 2010 “Greenhouse (Autumn)”, PAV Parco Arte Vivente, Turin. 2009 “Wunder Garten. Innesti tra arte e botanica”, Orto Botanico, Palermo. 2007 “Open Air”, Orto Botanico, Parma. 2007 “Tende a infinito. L’arte intorno al limite”, Palazzetto Tito, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venice. 2006
Testo descrittivo igav
Terna è un grande operatore di reti per la trasmissione dell’energia, guidato da Luigi Roth, Presidente, e Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato. È il principale proprietario della Rete di Trasmissione Nazionale italiana di energia elettrica ad alta tensione e, con oltre 60 mila km di linee, è il primo operatore indipendente in Europa e settimo al mondo. È responsabile, in Italia, della trasmissione e dispacciamento dell’energia sull’intero territorio e quindi della gestione in sicurezza, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia elettrica. È una realtà di eccellenza italiana, con oltre 3500 persone impegnate quotidianamente nella sicurezza del sistema elettrico sul territorio nazionale. La Società è, inoltre, responsabile della programmazione, sviluppo e manutenzione della Rete. Terna è quotata alla Borsa Italiana dal 2004.
Terna is a large operator of energy networks headed by President Luigi Roth and Managing Director Flavio Cattaneo. Terna is the main owner of the “Rete di Trasmissione Nazionale”, the high-voltage electricity network of Italy; and, with over 60,000 km of electric cables, it is the first independent operator in Europe and the seventh in the world. In Italy, Terna is responsible for the routing and transmission of energy across the whole country, for safe energy management, and for keeping the balance between the demand and supply of electric energy. Terna is a leading Italian company with over 3,500 people working everyday for the safe management of the country’s electrical system. Terna is also responsible for the planning, development and upkeep of Italy’s electricity network. Terna has been quoted on the Italian stock exchange since 2004.
TERNA ⡍ᇨ㒇 (Terna) ᰃϔᆊൟ㛑⑤㔥㒰䖤㧹݀ৌˈᘏ㺕 ᰃ䏃ᯧঢ়·㔫ᮃ (Luigi Roth)ˈ ᐌࡵ㨷џЎᓫᢝ㓈༹·व ศ( ༹ݙFlavio Cattaneo)DŽ ⡍ᇨ㒇݀ৌᰃᆊ催य़⬉㛑Ӵ䕧㔥Џ㽕᠔᳝㗙ˈᢹ ᳝ 6 ϛ݀䞠ⱘӴ䕧㒓ˈЎ⌆ϔǃϪ⬠݁ ⣀ゟ䖤݀ৌDŽ ݀ৌ䋳䋷ᛣ߽๗ⱘݙ㛑⑤Ӵ䕧䇗ᑺˈ䋳䋷 365 ᰐ 24 ᇣᯊⱘ⬉㛑կ∖ᑇ㸵ⱘᅝܼㅵ⧚DŽ ⡍ᇨ㒇݀ৌᛣ߽ⱘϔϾӬ⾔ᅲ՟ˈ↣ 3500 Ҏ Ў㋏⬉ݙ㒳ֱ䱰㗠ᎹDŽˈ݀ৌ䖬䋳䋷㔥 㒰ⱘ䅵ߦǃথሩ㓈ׂᎹDŽ ⡍ᇨ㒇Ѣ 2004 ᑈখࡴᛣ߽Ѹᯧ㙵Ꮦ ⡍ᇨ㒇༪ “⡍ᇨ㒇༪”乍Ⳃᰃ⡍ᇨ㒇݀ৌЎᬃᣕᔧҷ㡎ᴃ㡎ᴃ ᆊ㗠䆒ゟⱘϔϾ᭛࣪⌏ࡼᑇৄDŽ 2010 ᑈВࡲϝሞ⡍ᇨ㒇༪DŽ⡍ᇨ㒇༪ᴹ㞾ܜ䖯ⱘ ᇍ᭛ᄺ㡎ᴃⱘֱᡸ䌘ࡽ⧚ᗉˈЏ㽕Ⳃᷛᰃᬃᣕ㡎 ᴃᆊᔧҷ㡎ᴃˈҹঞᬃᣕӕϮǃ㡎ᴃ㸠Ϯ݀݅ 䚼䮼П䯈ⱘᮄⱘ㡃ད݇㋏DŽ 2009 ᑈ⡍ᇨ㒇༪䗮䖛䆒ゟ“䖲䗮”༪ (Connectivity) 㗠䍄 䰙࣪ˈ䖭ᰃϔϾ䖲䗮ϡৠϪ⬠㡎ᴃП䛑ⱘ乍 ⳂˈⳂᷛᰃ哧ࢅ㒣偠Ѹ⌕ˈҹঞᅷӴᛣ߽ ⱘᔧҷ㡎ᴃDŽ
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L’Istituto Garuzzo per le Arti Visive - IGAV, ente non-profit con sede a Torino, è nato nel 2005 dalla volontà di contribuire al processo di conoscenza e di valorizzazione dell’arte contemporanea italiana. L’IGAV lavora nella convinzione che l’Italia non possa vivere soltanto nel ricordo della tradizione artistica del passato: sono molti, infatti, gli artisti delle nuove generazioni che portano creatività e slanci culturali non inferiori a quelli dei loro predecessori, accettando la sfida del confronto internazionale. Con l’obiettivo di sostenere l'espressione delle arti visive italiane l’IGAV promuove mostre a carattere nazionale e internazionale, scambi tra paesi diversi e altre iniziative culturali. L'IGAV organizza le proprie iniziative grazie al contributo dei soci, al sostegno di enti pubblici e privati e al supporto di sponsor qualificati.
The Istituto Garuzzo per le Arti Visive (Garuzzo Institute of Visual Arts or IGAV), a non-profit body based in Turin, was first established in 2005 with the aim of contributing to the knowledge and promotion of contemporary Italian art. IGAV operates in the belief that Italy ought not be remembered for its past art tradition alone: for many Italian artists belonging to the younger generations are displaying a creativity and cultural drive that is in no way inferior to that of their predecessors, and are taking up the challenge of international competition. With the aim of supporting Italian visual arts, IGAV is promoting exhibitions on both a national and international level, as well as exchanges between different countries and other cultural events. IGAV’s events are organized thanks to the contribution of its members, the support of public institutions and the backing of quality sponsors.
ࡴ剕Ԥ㾚㾝㡎ᴃणӮ (IGAV) ᰃϔᆊ䴲䌶߽ᗻणӮˈ Ӯഔ䛑♉DŽणӮѢ 2005 ᑈ៤ゟˈ៤ゟⳂⱘᮼЎ ᛣ߽ᔧҷ㡎ᴃⱘ䅸䆚ᓔথ䖯ߎ䋵⤂DŽ IGAV णӮⱘᎹֵᗉᰃ˖ᛣ߽ϡ㛑া⬭ذᇍ䖛 এⱘ㡎ᴃӴ㒳ⱘ⬭ᘟϞˈ䆌ᮄϔҷⱘ㡎ᴃᆊফ 䰙↨䕗ⱘᣥˈҪӀ᠔ᢹ᳝ⱘ߯ᛇ᭛࣪▔ᚙ ᑊϡᔅѢҪӀⱘࠡ䕜DŽ IGAV णӮҹᬃᣕᛣ߽㾚㾝㡎ᴃЎⳂⱘˈҢџ ݙǃ䰙ሩ㾜ϡৠᆊ䯈ⱘѸ⌕⌏ࡼҹঞ݊Ҫ᭛ ࣪⌏ࡼDŽ IGAV णӮӮਬǃ݀ゟ⾕㧹ऩԡҹঞ䌘⏅䌲ࡽଚ ⱘᬃᣕϟᓔሩ乍⌏ࡼDŽ
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Beniamino Quintieri
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号䇶 Bruno Barsanti Weng Wen Bin •Feng Boyi e per il prestito delle opere (seguono nomi) • Un particolare ringraziamento a (seguono nomi)ϖȀ Andrea Cavagnini g &RPLWDWR Gÿ2QRUH VHJXRQR QRPL Zhang Jianda ሩક ߎ׳ ᬃ߿ᛳ䇶 Carl D. King 㤷䁝ྨਬӮ Alessandra Lombardi •AngelaConsulenza assicurativa (seguono nomi) Pastore 8Q SDUWLFRODUH ULQJUD]LDPHQWR D VHJXRQR QRPL ˖ g •Zang Si ringraziano (seguono nomi) ϖ Tongbing ه䰽乒䯂 ⡍߿ᛳ䇶 Arte in Movimento 号䇶 Progress Insurance Broker 6L ULQJUD]LDQR VHJXRQR QRPL ˖ g ⬏ᒞ佚䭓ྨਬӮ
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Trasporti (seguono nomi) e per il prestito delle opere (seguono nomi)
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•I collezionisti Consulenza assicurativa (seguono nomi) privati e gli artisti ه䰽乒䯂
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Trasporti (seguono nomi)
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CONTEMPORARY ENERGY. ITALIAN ATTITUDES Terna Prize 02 and Utopia IGAV in Shanghai with 28 artists