1/Storie di Strada. Il Ciclismo & i suoi Protagonis".
Roberto Lamelza:
1/Storie di Strada. Il Ciclismo & i suoi Protagonis".
Roberto Lamelza:Il racconto del terzo Giro d’Italia vinto da Felice Gimondi (1976)
Il percorso del Giro d’Italia Pag. 5
Le Tappe del Giro
Le Squadre e i corridori partecipan
I pronos ci dei Campioni
Scrive il CT Mar ni
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Tragico inizio Giro, muore San esteban Pag. 12
2a tappa: De Vlaeminck
3a tappa: Van Linden
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4a tappa: Moser Pag. 19
5a tappa: De Vlaeminck Pag. 21
6a tappa: De Muynck Pag. 23
7a tappa: Moser Pag. 25
8a tappa: De Vlaeminck Pag. 27
9a tappa: Fabbri Pag. 29
10a tappa: Sercu Pag. 31
11a tappa: Menendez Pag. 33
12a tappa: Fontanelli Pag. 35
13a tappa: De Wi2e Pag. 37
14a tappa: Moser Pag. 39
15a tappa: Van Linden Pag. 41
16a tappa: De Vlaeminck Pag. 43
17a tappa: Gualazzini Pag. 45
18a tappa: Fraccaro Pag. 47
19a tappa: Gandarias Pag. 49
20a tappa: Cona Pag. 51
21a tappa: Gimondi Pag. 53
Gimondi: uno splendido tris Pag. 55
Il commento del CT. Alfredo Mar ni Pag. 57
Il vincitore Gimondi scrive sull’Unità Pag. 58
Giugno/ 59° Giro d’ Italia.
Da Catania a Milano (4162 km) per diventare il successore di Bertoglio.
Baronchelli, Moser, Bertoglio e Ba aglin per ba ere Merckx
Anche De Vlaeminck tra i favori) di una corsa piena di trabocche*.
Per l’esperto Zilioli il grande rivale di Merckx dovrebbe essere Baronchelli
Sara un Giro nel quale bisognerà stare sempre in campana.
Dovessi nascondere il mio obie vo, cioè il successo finale, sarei un bugiardo, però passano gli anni, il tempo lavora per i giovani e vincere diventa un grosso problema. Baronchelli, Moser, Bertoglio, De Vlaeminck e Ba%aglin mi sembrano gli avversari più pericolosi.
Anzitu%o dovrei cancellare la deludente prestazione dello scorso anno dovuta a imperfe%e condizioni fisiche.
Volontà, morale e concentrazione non mancano. Guardo in alto, guardo alla maglia rosa anche se il favorito è Merckx, anche se troverò sul mio cammino un De Vlaeminck, un Moser un Bertoglio e altri quota+ avversari.
Sarà importante non perdere la bussola nel Sud dove prevedo un avvio movimentato. Purtroppo una bronchite mi ha intralciato le preparazione e non vorrei trovarmi in difficoltà nelle prime fasi.
Sono il vincitore del '75 e ho la responsabilità di figurare coi migliori, di tentare il bis, nonostante la forte concorrenza.
A prima vista pensavo fosse un Giro di media difficoltà, poi ho scoperto che non è stato fa%o su misura per il so%oscri%o come dicevano, che dovremo affrontare dislivelli e strade (vedi le Torri del Vaiolet) che... spaventano. Pazienza.
La speranza di disputare una grossa corsa rimane ugualmente. Un pensiero al trionfo di Milano lo faccio. Merckx è il faro, il numero uno, e occhio a De Vlaeminck. Naturalmente hanno buone carte da giocare anche Bertoglio, Baronchelli e Ba%aglin.
Hanno de%o e ride%o che l'anno scorso mi sono lasciato sfuggire una bella occasione per vincere il Giro e probabilmente ce l'avrei fa%a se mi fossi trovato nelle condizioni psicologiche di oggi.
Si, adesso ho la convinzione di poter lo%are per la maglia rosa. Salire sul primo gradino del podio di Milano nonostante la presenza di Merckx e le aspirazioni di Baronchelli, Moser e compagnia.
21 Maggio/ 1à semitappa: Circuito di Catania km 64; 2à: Catania - Siracusa km 78
Sercù (doppie a allo sprint) è maglia rosa
Il Giro d'ltalia è in lu o nella sua giornata inaugurale. Juan Manuel San esteban, uno spagnolo di trentadue anni, è morto dopo circa quaranta chilometri di corsa. Lo piangono la moglie, due figli, i genitori, i paren con gli amici di un villaggio della provincia di Santander e la carovana è silenziosa e triste.
San esteban caduto in discesa, è uscito di strada in curva e ha ba uto la testa contro il guard-rail. Soccorso e trasportato all'ospedale di Acireale, i medici di servizio hanno constatato che qualsiasi intervento sarebbe stato inu le. L'atleta della KAS non respirava più, il suo cuore si era fermato per sempre.
Prima del mortale capitombolo San esteban pedalava furiosamente con Menendez e Carlos Ocana per riportare so o Gonzales Linares, appiedato da una foratura. Un inseguimento tragico, fatale.
La diagnosi è questa: «ro ura della base cranica» e un comunicato dell'organizzazione fornisce la dichiarazione del pretore Vi orio Fontana. Eccola: « Dagli accertamen esegui con l'ausilio della polizia giudiziaria, è emerso che tra asi di morte accidentale senza responsabilità da parte di alcuno».
La salma di San esteban è all'obito rio del cimitero per le formalità di rito. II Giro non poteva cominciare peggio. Un uomo ancora giovane e forte ha perso la vita in bicicle a. Anche il ciclismo, mes ere duro e pericoloso, uccide. Patrick Sercù, vincitore a Catania e Siracusa, non è capace di gioire. Sembra che la maglia rosa gli vada stre a.
27 Maggio/ 7a tappa: Ostuni - Ostuni (Crono Ind.) km 37 la crono di Ostuni esalta sia l’astro nascente che il vecchio campione
Questo è il giorno in cui il cronista non viaggia, è il giorno in cui cerca una sedia e una postazione per registrare i minu , secondi e i decimi del cento e più concorren impegna in una prova individuale. E' il giorno della gara a cronometro, il giorno di un'a esa che stanca perché vengono a mancare i contorni, le cornici dei paesaggi, i colloqui con la gente, i salu volan , e ba ute, le impressioni, gli scherzi ormai abituali nella carovana.
Il giorno delle maglie di seta e delle bicicle e speciali per campioni, per i quale ogni accorgimento è d'obbligo: gomme (190-200 gr.) ad esempio, e meno raggi (da 24 a 28 anziché 36 o 32). Nessuna preoccupazione invece, per i gregari, consiglia ad agire lentamente, senza ambizioni. I gregari devono risparmiare per i momen delle ba aglie colle.ve, quando bisogna coprire un buco, quando i capitani devono essere porta in carrozza al traguardo, quando una spintarella (anche due o tre) è una boccata di ossigeno per il comandante.
E' anche il giorno in cui l'ul mo della classifica diventa il primo, almeno sulla linea di partenza, sulla passerella di lancio. E l'ul mo a prendersi gli applausi iniziali è Lopez Carril, fratello di quel Vicent Carril che vedremo al Tour de France con buoni proposi .
Il ma.no di Ostuni è ven lato. Qui il vento, in una direzione o nell'altra, poco o tanto, soffia sempre. La prima no zia e data della rinuncia di Bitossi sofferente di gastroenterite tossica, e così il Giro perde il più anziani dei suoi protagonis , un personaggio estroso, popolare, simpaco. La gara si svolge a cavallo di un tracciato misto lungo 37 chilometri.
La parte inziale è in salita, la seconda in discesa, la terza in pianura e l'arrivo è in lieve pendenza, perciò nessuna illusione di ba ere il record di
Adorni, prim'a ore nella storia nel Giro con la media di 48.617 realizzata a Parma nell'anno di grazia 1966. E cosa dice Il taccuino di Ostuni? Dice (procediamo in ordine) che l'applauso delle ore 13 è per Ri er il quale scavalca Mazziero e Ro.ers e viene accreditato in 50'58". Il circuito scelto per i campiona mondiali di se embre presenta qualche buca e qualche macchia d'olio. Ruzzola Van Linden e si ferisce allo zigomo e alla gamba sinistra.
Tartoni, il vicen no Colpo (53'12") e lo spagnolo Prieto (53'41") seguono Ri er sulla lavagna, ma è una situazione provvisoria. Bravo l'esordiente Marcussen (51'20") e dopo sessanta verde., Ri er viene spodestato da Knudsen (50'44), e poi? Poi Carlo Prosperpio con nua a scandire nomi e tempi soffermandosi su Pella (51'33"), Zilioli (52'17"), Privol (51'49"), Bellini (51'41"), Agos nho (51'50"), Panizza (51'32), poi entrano in scena i pezzi grossi. Ba aglin realizza 51'53", Merckx 51'14", Bertoglio 51'50", Gimondi 50'26" in un fragore di applau-
5 Giugno/ 15a tappa: Varazze - Ozegna km 216
Rik Van Linden vince in volata. Grave caduta di Sercu: addio Giro
Subito dopo lo sprint con Van Linden, Patrick ha inves to un fotoreporter della TV tedesca ed è caduto riportando ferite al volto che hanno consigliato il suo ricovero in ospedale
Un finale dramma co. Vince Rick Van Linden di un soffio nel duello con Sercu che appena superato il traguardo finisce contro la telecamera di un operatore tedesco privo di misura e di buonsenso. Sercu è a terra immobile: il viso insanguinato, le braccia allargate, e intorno la paura di una tragedia. Patrick viene trasportato all'ospedale di Castellamonte insieme all'incauto operatore. Per fortuna le prime allarman no zie vengono smen te dal bolle'no medico. Il corridore ha riportato un trauma cranico, varie ferite e contusioni, stato di choc e dovrà rimanere ricoverato in osservazione per un paio di giorni. Addio «Giro», dunque. E auguri di una pronta guarigione caro Patrick. Una volata da fotofinish e da brividi. Sono cadu anche Vicino (choc trauma co) e Bortolo3o mentre cercavano di conquistare posizioni. Giustamente Van Linden fa notare che al di là dello striscione accorerebbero almeno 150 metri di spazio libero per l'incolumità dei ciclis . Mol protestano. De Wi3e alza le mani e i pugni, chiede ordine, disciplina, e Gualazzini grida: «Non ripar remo se non ci daranno maggior sicurezza... ».
Il foglio rosa è Iden co a quello di ieri. Nessun cambiamento. una cavalcata lenta, un pensare alla compe zione di domani che annuncia parecchi tranelli. A3enzione Gimondi e forza Baronchelli, forza Bertoglio, forza Moser, forza Panizza: è ora di muoversi, di incrociare ì ferri per sen re il polso di Merckx, di De Muynck, di De Vlaeminck, di ques belgi orienta verso un'alleanza che bisogna infrangere. E sapete: chi dorme non piglia pesci.
Le moglie sono tornate a casa, le fidanzate e le ammiratrici pure, e al raduno di Varazze i ciclis sembravano tu' damerini, lineamen distesi, i capelli taglia di fresco, e un guardarsi a3orno come dire: «Siamo qui, rimon amo in sella, accorciamo il cammino che ci divide da Milano ».
Insomma, il solito quadro di un ma'no che viene dopo la giornata di riposo. Il ma'no era piu3osto freddo. Tirava un vento sferzante. e so3o le maglie i ciclis avevano messo fogli di giornale, un vecchio, efficace sistema per ripararsi dall'aria pungente.
Sollecitato dai giornalis , Alfredo Binda, rilasciava dichiarazioni in cui al centro del pronos co figurava Merckx, ma l'ex-campione aggiungeva subito: «E però un Merckx ba'bile, e i nostri giovani devono a3accarlo senza mori. Basta con le riverenze. Guai se dovessero portare il belga in carrozza ai piedi delle Torri del Vaiolet ». Il volto di Merckx era impenetrabile e a proposito delle ferite al soprasella. II so3oscri3o si rivolgeva a Bruyere fedelissimo scudiero di Edoardo, Come sta il capitano? ». « Benino. S'è alzato fischie3ando, ma sempre alle prese col suo problema. Vedremo» « Anche con dieci foruncoli, quello è sempre un leone», interveniva Basso. E Vladimiro Panizza si accostava dicendo: «Fatemi gli auguri, oggi festeggio il trentunesimo compleanno e sono contento perché ho ricevuto buone no zie sul conto di mio figlio che è ammalato»
Poi i protagonis della quindicesima gara a3raversavano Savona salutavano il mare un pochino imbronciato e s'arrampicavano sul Colle di Cadibona dove Francioni an cipava Oliva, Zilioli e il resto della compagnia. Una sor ta di Caverzasi veniva spenta da Santambrogio il quale bu3ava acqua sul fuocherello acceso da Prieto nel dislivello di Gorrino. Ed eravamo ormai in Piemonte, fra campi di grano, bosche' e vigne . La strada era un susseguirsi di ondulazioni, dì strappi, di rampe e rampe3e, di sollecitazioni alla ba3aglia, ma i corridori sonnecchiavano e Merckx spediva Delacroix a tacitare lo spagnolo Prieto, unico ribelle al tran-tran e alla noia. Il ritardo sulla tabella
Il Giro ha conosciuto l'ospitalità franca e sincera di Teofilo Sanson: ieri sera a Verona, e stamane presso lo stabilimento di Colognola ai Colli dove è iniziata la dicio esima tappa, dove abbiamo contato feri- e contusi. Riassumendo, restano al palo, dando un addio alla corsa, Vicino che pare una mummia tanto è fasciato, e Parsani. Con-nua Bellini, il quale ha superato lo stato di choc, il leggero trauma, e pure il malandato Salm e nella fila del concorren- in cui no-amo De Vlaeminck con un ematoma alla gamba destra, e sono almeno una tren-na gli incero a-, .
All'ospedale di Manerbio ha subito un intervento chirurgico (operazione al se o nasale) Dorino Vanzo, e visto le frequen- cadute, il do . Ber-ni condivide i rilievi apparsi sull'Unità in riferimento alla super fa-ca dei ciclis- che appanna i riflessi, nonché all'eccessiva severità, alle incongruenze dell'an-doping che proibiscono farmaci ada: alla bisogna, medicine prescri e al figli dei corridori e negate a padri sogge: ad un lavoro pesante, pericoloso. Manca poco al tocco del mezzodì quando a accano Chine:, Ro:ers e Grande.
Tinchella sfreccia a Vicenza, quindi una serie di permessi, di concessioni per andare avan- a saluta mogli, fidanzate, amici. Lo spe acolo della gente, di due ali di pubblico che ci accompagnano dal primo all'ul-mo chilometro ormai è una consuetudine, la rampa di Primolano è una tribolazione per Salm. Ma a enzione alla voce concitata di Fantaccini nelle vicinanze di Santa Gius-na: «Caduta, Caduta! Caduta! Sono a terra Gimondi e Van Linden» Gimondi si rialza dopo circa tre minu- e rientra con la collaborazione dei compagni di squadra. So o il berre o e una benda elas-ca il medico di gara ha sistemato cube: di ghiaccio. Il bergamasco ha un taglio al cuoio capelluto e abrasioni alla coscia destra. Appare inton-to, scioccato, ma rientra a eso dall'intero
9 Giugno/ 19a tappa: Longarone - Torri del Vaiolet km 132
Solitaria vi oria dello spagnolo Gandarias sulle terribili Torri del Vaiolet
Solo 25” separano Gimondi dal nuovo leader. Bertoglio terzo a 32”
Lo spagnolo Andrea Gandarias ritrova l'an'ca vena e si impone sulla cresta del Vaiolet, una montagna che cambia le gerarchie della classifica, che consegna al fiammingo De Muynck l'insegna del primato con un margine di 23" su Gimondi, che pone in luce Bertoglio, che retrocede Moser, il malandato Baronchelli e ancora di più Panizza, vedere per credere l'ordine di arrivo in cui Wladimiro figura a 3'30 e De Vlaeminck a 5'54". Un piccolo terremoto? Si, ma aspe avamo differenze maggiori. Era una giornata molto a esa, molto sen'ta, Longarone era piena di luce e di colori. Non par'vano Van Linden (benché dimesso dall'ospedale) e Salm, e aveva trascorso una no e piu osto agitata Gimondi, dolorante alla nuca e ai muscoli so ostan'. E Merckx?. Merckx, in albergo, si era alzato di buon ma>no per controllare il lavoro di Ugo De Rosa, impegna'ssimo a misurare il tu o con la precisione del millesimo. Il tu o significava se e bicicle e richieste dal campione per la compe'zione odierna, e due su se e, De Rosa le aveva costruite fra lunedì e ieri nell'officina di Cusano Milanino, raggiunta di sera a bordo di un taxi, pensate.
11 Giugno/ 21a tappa: Comano - Bergamo km 238
De Muynck cade ma salva la maglia rosa
"Ho sbagliato, ho innestato la quarta troppo da lontano", dice Merckx nel fracasso di Bergamo tu o dedicato a Gimondi. "Anch'io devo recitare il mea culpa, e si è imposto chi ha indovinato la mossa. Sapete: le volate si vincono quando non si comme ono errori...», aggiunge Moser. E contento, commosso, Felice di nome e di fa o è Gimondi davan( ad un mare di gente che lo acclama, che lo pronos(ca vincitore anche domani, vincitore del cinquantanovesimo Giro d'ltalia. E un pronos(co da (fosi, un pronos(co di bergamaschi per un bergamasco: la realtà, la sentenza verrà pronunciata dalle lance e del cronometro, e intanto il malandato De Muynck dichiara: "Penso di avere sessanta probabilità su cento di aggiudicarmi il Giro, le altre quaranta sono per Gimondi e Bertoglio, sempre che possa trascorrere una no e tranquilla. Vedete come mi ha rido o il capitombolo di oggi. Niente di grave, però avverto dolori alla spalla..."
Le campane del Giro suonano gli ul(mi rintocchi. L'orchestra di Raoul Casadei ha concluso stasera le sue rappresentazioni: sono sta( tanghi, valzer e le mazurke dell'addio, e prima di sfogliare il taccuino della giornata vi diremo che la partecipazione di Merckx al prossimo Tour de France è incerta causa il noto malanno al soprassella e che un altro belga di gran nome (Roger De Vlaeminck) farà probabilmente vacanza, perciò Thevenet, Zoetemelk e Maertens non dovrebbero tremare, sempre se a rompere loro uova nel paniere non siano la Scic di Baronchelli e Panizza, la Jolljceramica di Bertoglio e Ba aglin e la Brooklyn di De Muynck. Fra una se;mana, poco più, il Tour sarà il tema del ciclismo d'estate, e vedremo.
La ventunesima tappa è cominciata presto, in un ma;no di rugiada, poiché dalle 5.30 i corridori erano già al tavolo della colazione. Al raduno, Bertoglio confida agli in(mi un mal di gola. La prima citazione è per Algeri che intasca il premio di Condino, e in uno scenario mutevole, ora spumeggiante di verde, ora selvaggio, andiamo al passo di Croce Domini.
La salita misura ven( chilometri e presenta tra; severi, ma il plotone rimane in un fazzole o. Solamente verso il culmine si muove un terze o composto da Oliva, Gandarias e Guadrini, e questo è anche l'ordine di passaggio. Gli altri seguono a 15", la discesa annulla subito il tenta(vo, e nel cunicolo verso Breno il neozelandese Clively promuove una bagarre che spezza la fila e solleci-
Che cosa devo dire? Che quando mi sono presentato a ri rare il mio numero di partenza nella piazza di Catania non pensavo minimamente di poter vincere per la terza volta il Giro d'Italia?
Certo, non ci pensavo proprio, ma ricordo di essere rimasto maluccio di fronte a cer toli di giornali che mi consideravano sul viale del tramonto, anzi in ne o declino, quasi come uno che avrebbe anche potuto rimanere a casa.
Ricordo pure di aver polemizzato con un paio di giornalis , ritenendo che una certa considerazione mi fosse dovuta, se non altro per la mia esperienza, e comunque niente di grave: in una grande famiglia come la nostra si discute, si polemizza, ci si dice in faccia e per iscri o quello che pensiamo.
A Catania, io pensavo di disputare un Giro dignitoso, di poter o enere un piazzamento onorevole e di vincere una tappa. Una tappa l'ho vinta, ed è stata una grande soddisfazione perché o enuta nella mia ci à, a Bergamo, e in volata per giunta.
ll giorno seguente ho riconquistato la maglia rosa e il successo defini vo.
La gioia è grande, come potete immaginare, e tornando indietro dirò che già nella cronometro di Ostuni mi ero che il motore girava bene, anzi benissimo, e più avan , dopo una caduta che mi ha fa o tremare, il quarto posto sulle Torri del Vaiolet dove ho ceduto il primato, ma non la speranza di potermi aggiudicarmi il Giro.
Dissi quel giorno che il quarto posto per me significava una vi oria, e non ho sbagliato. E' stato un Giro bellissimo per me, ma non posso dimen care la perdita di un collega, la scomparsa di San esteban, e tu e quelle cadute, quegli inciden che si sono verifica dopo. Invito gli organizzatori alla prudenza, a studiare bene i percorsi, ad evitare i pericoli.
Dobbiamo, tu3 insieme, umanizzare una dura professione.
Felice GimondiGimondi: “Non ci pensavo proprio, ma…”
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