All’interno:
FRANCO BALLERINI
L’UOMO DEL PAVE’
IL GIRO DI BERZIN & PANTANI (1994)
GIRO D’ITALIA 2023:
IL PERCORSO
I RISULTATI
DELLE GARE:
PROFESSIONISTI UNDER 23 JUNIORES
ALLIEVI

ESORDIENTI DONNE CICLOCROSS

PISTA

All’interno:
FRANCO BALLERINI
L’UOMO DEL PAVE’
IL GIRO DI BERZIN & PANTANI (1994)
GIRO D’ITALIA 2023:
IL PERCORSO
I RISULTATI
DELLE GARE:
PROFESSIONISTI UNDER 23 JUNIORES
ALLIEVI
ESORDIENTI DONNE CICLOCROSS
PISTA
Dagli ul mi "ruggi " di Gimondi e Merckx mezzo secolo fa, fino ai nostri giorni.
IN QUESTO FASCICOLO:
IN QUESTO FASCICOLO:
Personaggi: Gino Sala Pag. 4
Personaggi: Gino Sala Pag. 4
La Parigi-Roubaix Pag. 6
La Parigi-Roubaix Pag. 6
Franco Ballerini Pag. 7
Franco Ballerini Pag. 7
Storie di Strada, vuole riproporre a raverso gli ar coli dei giornalis dell’epoca, lo svolgimento delle gare, e raccontare dei protagonis che sono entra nella storia di questo sport.
Giro d’Italia 1994 Pag. 28
Giro d’Italia 1994 Pag. 28
Risulta delle Gare
Risulta delle Gare
Professionis Pag. 45
Professionis Pag. 45
Una pubblicazione, che raccolta, sarà piacevole da leggere e consultare da ogni appassionato, sia a livello amatoriale che agonis co.
Dile an
Dile an
Juniores
Juniores
Allievi
Allievi
Una prima parte del fascicolo sarà dedicata alla storia del ciclismo, mentre nella seconda, si potranno consultare i risul delle gare di tu e le categorie.
Esordien
Esordien
Donne
Donne
Giro d’Italia 2023 Pag. 62
In coper na: Franco Ballerini alla Parigi - Roubaix
Un vero almanacco con una “vetrina” sul se ore giovanile, a cui daremo spazio in questa avventura editoriale, con il proge o di fare conoscere ai giovani la storia dei campioni che gli hanno precedu . Mol saranno i qr-code da scansionare con smartphone, per approfondire gli argomen pubblica tramite l’u lizzo di internet, che per i più giovani le ori deve essere visto come strumento di ricerca.
In coper na: Franco Ballerini alla Parigi - Roubaix
Abbona o Acquista la tua copia (Versione cartacea spedita a casa vostra, o Pdf)
dire amente sul nostro sito: www.storiedistrada.altervista.org
ABBONAMENTO CARTACEO ANNUO: (5 fascicoli) 50€
ABBONAMENTO PDF ANNUO: 25€
FASCICOLO CARTACEO: 10 €
PDF EDIZIONE SINGOLA: 5€
In questo primo fascicolo, riproponiamo i momen salien della carriera di Franco Ballerini, a 25 anni dalla sua seconda Parigi-Roubaix, un corridore che si è ritagliato uno suo spazio, in un’epoca in cui i big erano altri, ma che il compianto CT Alfredo Mar ni, aveva già notato in lui il temperamento del campione. Non a caso la prima vi oria di Ballerini coincide con la sua prima convocazione in nazionale nell’87 Altre pagine dedicate al racconto completo del Giro’94 di Berzin e Pantani, le rivelazioni negli anni del dominatore spagnolo Indurain. Le basi per con nuare, e fornirvi una buona le ura ci sono. Le sorprese non mancheranno.
Roberto LamelzaINFO: WhatsApp 3490527543
E-mail: storiedistrada.ciclismo@gmail.com
Risulta delle gare:
Professionis
Dile an Juniores
Allievi
Esordien
Donne
La chiamano Voyage dans l’enfer du Nord, una discesa dantesca nelle viscere del ciclismo. È la Parigi-Roubaix, storia, leggenda e mito dei pedali. Ma piu#osto che “dentro”, ricordando Céline, conviene guardare alla Roubaix come limite “in fondo” al ciclismo, confine sempre valicabile a condizione di bu#arci fiato e coraggio. 280 chilometri - o giù di lì, seconda le annate - dalla Ville Lumière al profondo e aspro se#entrione di Francia. A#raversa2 da vento, pioggia e fango. Al bello da una polvere fine come il carbone, che ingolfa i polmoni e impasta la bocca, il manubrio che ba#e su fino ai den2, rimandando a percussione il ritmo brusco del terreno. È il pavé. Cubi di porfido accidenta2 dai secoli, da quando Napoleone decise di disegnarci il sistema viario dell’Impero. Lastroni diventa2 una specie di patrimonio ar2s2co nazionale, cer2fica2 e prote5 dall’associazione “Amici della Roubaix”. E allora ecco la Foresta di Arenberg, poi il tra#o di Orchies, Mons-en-Pélève, Cysoing, Carrefour de l’Arbre e Gruson: vio#oli e gruppi di case tra cui sfilare il più possibile leggeri e allo stesso tempo poten2, cercando magari il bordo strada più dolce. Nomi, cartelli diventa2 luoghi epici, che segnano il percorso come stazioni di un culto popolare. Perché la Roubaix è anche corsa della gente, festa un po’ pagana degli aman2 del ciclismo. Si corre in periodo pasquale, di domenica. Capita pure che la Resurrezione si sovrapponga al giorno consacrato al pedale. E allora le Chiese rimangono vuote, in questa marca avara e cris2anissima. La leggenda della Roubaix inizia davan2 al bistrot Gillet, vicino a porta Maillot, Parigi. È l’alba del 19 aprile 1896, Pasqua. Sono in 57 a presentarsi all’invito di due imprenditori tessili pa22 di bici, Théodore Vienne e Maurice Pérez. 48 sono professionis2, gli altri amatori e un po’ guasconi, forse incoscien2. Si va verso nord-est, a Roubaix. Un’impresa. Che però deve essere solo preparazione per l’altro appuntamento, l’evento: la BordeauxParigi, che di chilometri ne fa 570. Follia rimasta ingoiata nella nebbia della memoria spor2va. Comunque, quel giorno, a vincere fu un tedesco, Joseph Fischer: 9 ore e 17 minu2 in sella. Al traguardo avrà pensato di essere pronto per Bordeaux. Invece era appena entrato nella storia del ciclismo dal suo arco di trionfo.
L’anno dopo il primo successo francese. La firma è quella di Maurice Garin, che si ripete anche nel ‘98. A dispe#o della stazza piccola
e tracagno#a, niente elegante, è lui “le roi des bicycliste” di quel tempo. Pedalata selvaggia, forte, che gli vale anche un altro allori da leggenda: quelli della prima edizione del Tour, 1903. Dominio transalpino per un decennio buono, qualche belga. E ancora tanta Francia. Qua#ro volte consecu2ve Octave Lapize (’09’10-’11-’12). Poi la Grande Guerra, e la Roubaix si ferma. Nel ’37 il primo successo italiano. È di Jules Rossi, un emigrato che prima di optare per la nazionalità francese ebbe il modo di vincere da “azzurro” anche la Parigi-Tours. Poi ancora cannoni, la Francia occupata. Ma si riprende.
E l’albo d’oro snocciola il gotha. Coppi nel ’50, il Campionissimo vince da solo. Poi Bobet, Van Looy, Gimondi, Merckx. Le 4 volte del belga Roger De Vlaeminck, record che gli vale il 2tolo di “Monsieur Roubaix”. Tra il ’78 e l’80 le tre cavalcate di Moser, il successo di Bernard Hinault nell’81. Il bretone odiava questa corsa. “Bisogna abolirla” diceva. S’incaponì fino a vincerla. Ancora Italia con Franco Ballerini, a segno nel ’95 e nel ’98 e ci#adino onorario di Roubaix. Fino a Tafi e Colbrelli tra gli italiani. Saranno chilometri di fa2ca, con in testa la leggenda, il sogno e l’incubo del trofeo. Un cubo rugoso di pavé.
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Ripercorriamo con una raccolta di ar coli del periodo la carriera del corridore toscano dalle Tre valli Varesine alle due Parigi-Roubaix. L’avventura da Ct, fino al tragico schianto nel 2010.
23 Agosto 1987/ Tre Valli Varesine: Prima vi-oria con sorpresa.
VARESE - Ul ma corsa prima che il commissario tecnico Alfredo Mar ni stabilisse la formazione degli azzurri che andranno ai mondiali in Austria. La 67a Tre Valli Varesine ha presentato oltre a un tempo da cani una sola sorpresa, la vi%oria in volata davan allo svedese Nilsson di Franco Ballerini.
II toscano con il suo exploit si è cosi guadagnato una maglia azzurra. Ballerini che ha 22 anni e corre per la Magniflex era fuggito a 15 chilometri dal traguardo con un gruppe%o che comprendeva Baronchelli, Masciarelli, Rominger, Ki%el, Giovanne2, Bergamo Magnago e naturalmente Nilsson.
Il drappello fradicio per i con nui temporali che si sono rovescia sul percorso riusciva a precedere il plotone ormai asso2glia ssimo - di qualche secondo Dopo Nilsson si piazzava Marco Bergamo della Carrera mentre Baronchelli autore di un bel finale e sempre protagonista durante la corsa si classificava quinto. In precedenza pochi gli episodi che hanno cara%erizzato una gara condo%a sopra%u%o nella prima parte con un ritmo molto fiacco. Dopo 75 chilometri aveva preso il largo Valerio Piva, che riusciva a guadagnare oltre tre minu ma veniva poi ripreso a circa metà del percorso. Altro episodio degno di nota Infine la serrata a%enzione che quasi tu2 i capi storici del nostro ciclismo (Moser e Saronni in testa) hanno dedicato ad una fuga del giovane Fondriest
Ordine d’arrivo: BALLERINI Franco (Magniflex) 254,2 km in 6:47:00;
2° NILSSON Kjell ; 3° BERGAMO Marco
C'è una maglia anche per Ballerini:
“Ballerini - ha de o Mar ni - lo avevo già notato precedentemente nel Giro dell’Umbria, era stato uno dei protagonis della fuga principale e anche a Vignola si era sempre mantenuto nel vivo della corsa. Quanto alla gara di oggi Ballerini è riuscito ad emergere alla distanza in un arrivo che presentava una leggera salita. Che ruolo gli darò? Non lo so ancora naturalmente. Anche se ho già le mie idee intorno ai ruoli voglio vedere lo svolgimento delle altre gare che precedono il mondiale. Anche per le riserve deciderò più avan ”
Nel mondiale ‘87 (corso a Villach), vinto dall’irlandese Roche, è stato riserva.
Renaix ‘88: 64º (1° Fondriest)
Chambéry ‘89 : ri rato (1° Lemond)
Utsunomiya ‘90: 47º (1° Dhaenens)
Stoccarda 1991: 12º (1° Bugno).
4 Aprile 1990/ 10° nel Fiandre vinto da Argen n.
Nella Gand-Wevelgem vinta dal belga Frison, Ballerini è terzo. Dopo il brillante inizio di stagione dei ciclis italiani, nella Gand-Wevelgem è arrivata la prevedibile riscossa dei corridori belgi. La seconda delle «classiche» del Nord è stata vinta da Herman Frison che ha regolato in volata i cinque compagni di fuga con cui era sca%ato a 10 chilometri dal traguardo. Secondo si è classificato un altro belga, Johan Musseuw, mentre l'italiano Ballerini ha conquistato un o2mo terzo posto.
Ordine d’arrivo: FRISON Herman (Histor - Sigma) km 204 in 4:59:00; 2° MUSEEUW Johan; 3° BALLERINI Franco
9 Aprile 1995/ Dopo 15 anni un italiano toma a vincere la Parigi-Roubaix:
Ballerini irriducibile uomo del pavé
Dopo una fantas ca fuga di 35 chilometri, Franco Ballerini ha vinto per distacco la Parigi-Roubaix. Secondo ll moldavo Tchmil, terzo Ekimov.
Franco Ballerini di Firenze sta pedalando, solo, verso il velodromo di Roubaix. Deve guardare bene la strada, deve stare a ento a non prendere con la ruota una lama di pavé, una pietra che sporge. Dall'auto ammiraglia non gli arrivano incitamen! che possano confonderlo: un a$mo di distrazione e il tubolare parte. Lasciamolo tranquillo. Ballerini, 31 anni, ha avuto un lungo, intenso rapporto con la jella. La sfortuna se ne innamorò pazzamente nel 1991 e lui, allo stesso tempo, si innamorò pazzamente della Parigi-Roubaix. Che scontro di passioni. L'unico vero fondista-testone del ciclismo italiano decide proprio nel '91 di anne ersi la più massacrante delle classiche.
E' bravissimo, annienta quasi tu$ gli ostacoli, esce incolume dalla foresta di Arenberg, la fabbrica del pavé, si trova all'a acco alle spalle del francese Madiot nel momento in cui si decide il duello. Una motocicle a del seguito rapisce Madiot, nascondendolo nella polvere della propria scia e spalancandogli la porta del successo. E va bene, è andata male, pazienza. Lo sconfi o rilancia la sfida nel '93. La jella si frega le mani, è pronta all'intervento: affinché il suo bello non si mon! la testa, gli affibbia come compagno di fuga un quarantenne di quelli che non spacchi neppure a picchiarci sopra col piccone: il durissimo Duclos-Lassalle, monumento nazionale del ciclismo transalpino. Il vecchio Duclos rivolge al rivale la gen!le preghiera di non mollarlo: portami a Roubaix e lì giunto trionfa, ma per favore non farmi fare una figuraccia. Ballerini è buono, entra nel velodromo con quella zavorra appesa al sellino. E il vecchio Duclos-Lasalle, memore d'un passato di seigiornista, pesca nei ricordi la migliore volata della sua carriera e rifila all'ingenuo benefa ore il più memorabile dei bidoni. Il toscano, malgrado una spalla lussata, domina la classica che aveva sfiorato per tre volte Ballerini è il diavolo della Roubaix .
A 35 km dal traguardo Ballerini se ne va. Appena un'ora più tardi sarà il sesto corridore italiano dopo Serse e Fausto Coppi (1949 e '50), Bevilacqua (1951), Gimondi (1966) e Moser ( 1978/79 e '80) a vincere la Parigi-Roubaix. Tafi si sgancia e si piazza tra il fuggi!vo, che ha conquistato un minuto di vantaggio, e il resto della pa uglia: è un'avanzata prote$va. Vanderaerden e Dietz s'ammosciano. Ekimov si lancia all'inseguimento, è uno specialista in finalissimi, quindi Bortolami gli si appiccica
12 Aprile 1998/Ballerini recidivo a Roubaix.
Dopo tante pietre e tanto fango, un microfono per fare una dedica a se stesso: “Facciamo tanta fa ca, tan sacrifici, tan chilometri. Quarantamila all’anno, forse qualcuno in più. E poi spesso cadiamo, ci facciamo male, come è successo a Museeuw. Che cosa dovrei dire? Nulla, le parole non aggiungono nulla. Allora questa Roubaix la dedico a me stesso e alla mia squadra, con buona pace di chi malignava sulle nostre divisioni”. Franco Ballerini, 33 anni, l’irriducibile uomo del pavé affli0o dalle allergie (che cura con l’agopuntura), ha vinto per la seconda volta la Parigi-Roubaix, l’ul ma follia del ciclismo moderno. “Si vede che sono par colarmente ma0o, ma io questa corsa l’amo di un amore speciale. È la seconda che vinco, ma sono felice come la prima. Una volta Francesco Moser mi aveva de0o che vincere la Roubaix dà una sensazione indescrivibile. Arrivare da solo è stato come entrare nel Paradiso”. Ogni Roubaix ha una sua storia e una sua ferita. Quella cui si riferisce Ballerini si misura in cen metri. O0o cen metri (al fotofinish) che nell’edizione del ‘93 lo separano da quel vecchio furbone di Duclos Lassale. Da quella piccola ferita di o0o cen metri sembrava nata la leggenda di Franco Ballerini irriducibile santo del pavé che, per qualche schiaffo della malasorte, arrivava sempre dietro qualcuno. Da quel giorno Ballerini, che è fioren no, giurò che prima o poi quella malede0a corsa l’avrebbe vinta. Tanto ha fa0o che la Roubaix divenne «una cosa sua», un appuntamento speciale da affrontare sempre, pietra dopo pietra, davan a tuC. I risulta gli hanno dato ragione: due primi pos (’95 e’98), un secondo (’93), un terzo (’94) e tan altri piazzamen . Ormai Ballerini, in Francia e in Belgio, è «Monsieur Roubaix», un tolo che non si concede al primo che capita. Prima di Ballerini, questo nomignolo se l’era preso anche Francesco Moser, vincitore di tre edizioni consecu ve(1978-89-80). Davan a queste imprese, anche le polemiche, come quella sulle divisioni della Mapei (la squadra di Ballerini), svaniscono da sole. “Non ci sono spaccature nella Mapei, i problemi li creano gli altri” dice Ballerini pensando alla presunta rivalità di leadership con Zanini e Museeuw. L’a0acco di Ballerini avviene quando mancano 60 km al traguardo.
Davan a lui fango, pavé e tre supers della grande fuga par ta di primo maCno a Saint Quen n. Ballerini li rimonta ad uno a uno rimanendo alla fine da solo.
Gli altri cadono, sli0ano, finiscono nei pra . Ballerini vola ed entra nel velodromo di Roubaix con oltre qua0ro minu di vantaggio. Un trionfo.
Fango, freddo, fa&ca e pavé per l’erede di Moser.
Franco Ballerini ha vinto per la seconda volta la corsa più crudele e più disumana del mondo. Il toscano di Serravalle Pistoiese sarebbe a quota tre come Francesco Moser se nell’edizione del ‘93 Duclos Lasalle non lo avesse tradito facendosi portare al traguardo con la promessa di non disputare la volata e comunque coi due successi e i qua0ro piazzamen derivan da un secondo, un terzo e due quin pos , Franco ben merita la qualifica di gigante della compe zione che mol vorrebbero togliere dal calendario perché piena di pericoli, di minacce, di sen eri dove il buonsenso nega il
Franco Ballerini
30 Luglio 2001/ Franco Ballerini
è il nuovo ct degli stradis4
Franco Ballerini è da ieri in nuovo commissario tecnico degli stradis azzurri e presto sarà all’opera per la composizione della squadra italiana (dodici tolari e due riserve) che il 14 o!obre si misurerà in Portogallo nella sfida valevole per il campionato del mondo. Un c.t. giovanissimo, 37 anni quando sarà l’11 dicembre, corridore fino a tre mesi fa, quando ha disputato la sua ul ma Parigi-Roubaix, classica famosa per essere la più disumana delle fa che in bicicle!a, un traguardo che il toscano di Firenze si è aggiudicato due volte: la prima nel ’95, la seconda nel ’98. Sono complessivamente diciasse!e le affermazioni di Ballerini nell’arco di una carriera professionis ca iniziata nel 1986 e tra queste figurano anche la ParigiBruxelles, i G.P. delle Americhe, la Het Volk, la Tre Valli Varesine, il Giro di Campania, il Giro del Piemonte, il G.P. Camaiore e il Giro di Romagna. Adesso Franco volterà pagina con l’abituale sorriso, con la disponibilità che ha sempre dimostrato. Non sarà compito facile il suo, ma penso che troverà comprensione fiducia in coloro che fino a ieri sono sta suoi compagni di avventura. Vedo comunque in lui le qualità del dirigente, di uomo che conoscendo l’ambiente saprà operare con ragionevolezza e competenza. E poi al suo fianco ci sarà un super visore di grande esperienze e di grande saggezza che si chiama Alfredo Mar ni, perciò vai caro Ballerini, vai col tuo sapere e il tuo entusiasmo. Come tu sai la maglia iridata ci manca da o!o anni. L’ul ma volta che abbiamo occupato il primo gradino del podio apparene al ricordo del Bugno di Benidorm ’92, il Bugno prima!ore davan a Jalabert e Konychev. O!o anni senza allori sono tan , sono troppi, e l’augurio che tu possa ba!ezzare il pres gioso incarico con un trionfo italiano. Gino
Guardatevi intorno e rispondete sinceramente: siete circonda da quei malede fiocchi di polline che vi fanno starnu re con rimbombi da cannonate?
Alla sera, dopo cena, vi vien voglia di fare qua ro passi dopo una opportuna deviazione in gelateria? Nelle scuole dei vostri figli si respira vaga aria di smobilitazione?
I vostri discorsi si postano imperce bilmente verso fondali eso ci, bibite ghiacciate, pomeriggi troppo azzurri e lunghi da dilatare all'infinito con chiacchiere e passatempi magnifici nella loro fu lità?
SI? Bene, allora tu o quadra. I segni premonitori, almeno esterni, sono quelli gius . Si verso l'estate e da che mondo è mondo, in questa magica parentesi temporale che assomiglia all'adolescenza, si me e in moto uno strano avvenimento che ogni giorno, in bicicle a, in moto, in macchina, in elico ero, sposta oltre duemila persone.
Un bizzarro villaggio semovente chiamato Giro d'Italia che a raversa in lungo e in largo lo s vale i solo per stabilire un'altra apparente fu lità, e cioè chi percorrerà in minor tempo tra i 180 corridori iscri , i 3739 chilometri della corsa.
Perché si faccia tu o ciò, e perchè un uomo cerchi di pedalare più velocemente del suo vicino sinceramente, è una di quelle domande cui non sappiamo rispondere. Ma non conviene farsene un cruccio, visto che, su questo dilemma, illustri filosofi e fini pensatori si sono arena da un bel pezzo.
Poi diciamolo: Se ci si abitua a convivere con i grandi misteri, per esempio come mai Domenico Fisichella sia diventato ministro, si può imparare a convivere anche con i dubbi più ordinari e innocui.
Ciak, si gira, il 77° Giro d'Italia si me e in moto. La prima tappa e tu a bolognese con una frazione in linea (85 km) e una cronometro individuale di 6 km sempre in ci à. In totale 21 tappe, tra le quali sei di alta montagna e tre a cronometro.
Un Giro duro, senza riposi e con vari sconfinamen internazionali (Slovenia, Austria e Francia). Tante montagne, sopra u o negli ul mi nove giorni, e tan lunghi trasferimen che alla fine, potreb-
bero penalizzare i corridori. Ma aldilà del percorso, che conta fino a un certo punto, la vera domanda che tu si fanno è un'altra. Questo Giro, come gli ul mi due che l'hanno preceduto, è già finito prima ancora di cominciare? Insomma, ci dovremo ancora sorbire, senza un sussulto di ribellione, la soporifera di atura di Miguel Indurain? Diciamo la verità se cosi fosse, non c'è da star molto allegri.
Già nel calcio, al terzo anno dell'Era Milan, nonostante le minacce della plutocrazia catalana , non avremo più sorprese per almeno un millennio.
Se anche il ciclismo viene ingessato dal soffocante regime di Re Miguel, si può chiudere bo ega per dedicarsi alla vita di
coppia dei porcospini, materia sicuramente più eccitante imprevedibile.
Anno dopo anno, il gioche o si ripete. Indurain arriva al Giro, e successivamente al Tour, senza uno straccio di vi oria che gius fichi il suo pres gio. E qualcuno, immancabilmente, adombra un suo possibile cedimento, un primo segnale di declino. Parole al vento: Miguel arriva e spiana tu . Quest'anno, nonostante i buoni proposi di Bugno e Chiappucci, l'incredibile seconda giovinezza di Argen n e il nuovo che avanza dall'Est (Berzin e Ugrumov), evi amo per scaramanzia qualsiasi ipotesi o mista .
Come sta Indurain? In forma strepitosa Dario
Vi.orie di tappa in questo giro: Kranj
Vi.orie di tappa in questo giro: Lienz
Vi.orie di tappa in questo giro: Stradella
Ma non fatevi ingannare dalle apparenze, in realtà, sono resta quasi sempre al coperto. Solo alla fino, nella lunga discesa verso Merano (-10 km), i due concorren di Berzin sono usci fuori. Finalmente, dopo un Giro deludente, viene alla ribalta Claudio Chiappucci. Il vecchio El Diablo fa tanto fumo e un po' d'arrosto. Il suo arrosto è un terzo posto (dietro a Bugno) che gli rida un minimo di carica per il futuro. Quanto al fumo, Chiappucci l'aveva prodo.o in precedenza andando a riprendere, nella discesa del Passo di Eores (ni. 1863), lo svizzero Pascal Richard e un gruppe.o di alto o.o fuggi vi. Richard, finora sempre nell'ombra, era uscito dal gruppo dopo soli 83 chilometri. «Un'azione presuntuosa» dirà poi senza mezze misure Chiappucci. «Come poteva pensare di farla franca? Davan c'erano ancora qua.ro montagne da scalare». Richard, che più avan riscapperà ancora, è sempre stato l'ingenua lepre della tappa. Chiappucci. invece, ha spesso galleggiato tra lo svizzero e il gruppo della maglia rosa, nel quale erano ovviamente presen Bugno, Indurain, De Las Cuevas e tu: gli altri. In un plotone che non si dannava l'anima per ribeccare i fuggi vi, toccava agli uomini di Berzin il fardello di riorganizzare l'inseguimento. Onori e oneri. «La Gewiss - ha poi de.o Berzin - ha dovuto lavorare parecchio, lo sono arrivato al traguardo lievemente affa cato. Devo ringraziare Argen n che mi e sempre stato vicino nei momen determina . Nell'ul ma salita del Passa di Giovo, in una fase delicata, mi ha rincuorato me.endosi davan . Ma il peggio deve venire adesso.
Il Mor rolo è terribile: a poco a poco, anche senza a.accare, farà selezione da solo». Riguardando il replay della tappa, bisogna fermarsi su un'istantanea: quando cioè Pantani, a meno di un chilometro dall'ul mo scollinamento, inserisce il suo motore di riserva ge.andosi alla caccia di Richard, Buenahora e dello stesso Chiappucci, a.ardato di una quaran na di secondi rispe.o alla Svizzero. La picchiata di Pantani non dà scampo: come un falco agguanta anche Richard, lasciandolo rapidamente indietro. Pantani va, rosicchiando secondo su secondo. Avevo paura che mi riprendessero perché le discese non sono il mio forte, lo sono leggerino, e quindi vado meglio in salita. Però non mi manca il coraggio. Proprio perché sono consapevole di alcune mie debolezze, ogni tanto invento qualche azione spericolata. Anche il Giro d'Italia dei dile.an l'ho vinto a.accando forsennatamente in montagna. Del resto, avendo perso tanto tempo a cronometro, non potevo fare diversamente. Chiappucci dice che gli somiglio? Mi fa piacere, perché io, tra i giovani dell'ulma generazione, sono sempre stato dimen cato. Forse hanno degli adde: alle pubbliche relazioni più bravi dei miei». «Vai Pantani! Ale Pantani!». Anche il pubblico di Merano, meno caloroso di quello romagnolo, prende in simpa a il pupillo di Chiappucci. Pantani accelera, va sempre più veloce, come se guidasse la moto di Capirossi, e taglia il traguardo con una quaran na di secondi di vantaggio sul gruppo. Lo sprint è di Bugno, mentre Chiappucci conquista il terzo posto. Al pullmino dell'an doping «El Diablo» ò rabbioso come ai vecchi tempi. «Non si può correre in questo modo. Quando si va in fuga bisogna rare. Invece niente, tu: stavano a guardare, pensando solo di non perdere i loro piccoli privilegi. Pantani mi piace perché corre come me».
L’arrivo: Marco Pantani 235 km in 7:34:04; 2° Gianni Bugno a 40” ; 3° Claudio Chiappucci
Classifica generale: Evgeni Berzin in 60:19:45; 2° Armand de las Cuevas a 2:16; 3° Gianni Bugno a 2:24
5 Giugno/ 15a tappa Merano - Aprica km 188 È Pantani l'an"-Berzin.
Dopo il trionfo di sabato, il giovane della Carrera è arrivato primo anche ieri all'Aprica, dando qua.ro minu di distacco alla maglia rosa. Ora è secondo in classifica. Si rivedono Chiappucci e Indurain, in crisi Bugno. Aprica. Vento e neve sulle rampe dello Stelvio. Non è giornata da tregenda, come fu per il Gavia, ma è ugualmente bru.a. I big stanno coper in tu: i sensi. La neve si scio-glie rapidamente, ma l'asfalto viscido fa paura. Si sale lentamente, rinviando la bagarre, mentre la gente, ai la , è imbacuccata come se andasse a sciare. Va via, allora, il ciociaro Franco Vona che lascia tu:, sve.ando per primo, sui2758 metri della Cima Coppi. Sul gruppone di Berzin, Vona ha oltre 4 minu di vantaggio. Più vicini, a un minuto e ven , Totschnig e Rodriguez. Nella picchiata verso Bormio, Vona aumenta il distacco. Inseguono Ghiro.o e Boltz, mentre un altro gruppe.o, guidato da Chiappucci e Belli, precede Berzin & company sempre più a.arda (oltre sei minu ). Il Mor rolo, con le sue rampe micidiali (fino al 15% di pendenza), entra in scena. Guardare in alto fa paura: c'è gente dappertu.o, che applaude, che incita, che grida, che risucchia in un corridoio di braccia e di gambe i corridori. Vona prosegue, ma il colpo di scena viene ancora da Pantani, il ragazzo romagnolo, con il pallino dei motori, che ama a.accare come se fosse in sella a una Duca . Appena la strada s'impenna, Pantani piglia il volo. Berzin, sorpreso, va subito in affanno. Prova a resistergli ma è affa cato, scomposto, mentre Pantani aumenta il vantaggio con sca: rabbiosi. E gli altri? Indurain non perde un metro, Bugno e De Las Cuevas annaspano. Incredibile ma vero: Pantani, come se fosse in ascensore, risale posizione su posizione. Supera Chiappucci, Belli tu.o il gruppe.o degli inseguitori di Vona che, ormai, sta consumando le ul me gocce di benzina. Pantani, irrefrenabile, lo brucia come se fosse in pianura e scollina da solo la cima del Mor rolo (1862).
Parte il cronometro e, mentre passano Rodriguez (a 9") e la coppia Go: e Belli (a 43") scopriamo un'altra novità: Indurain sta risalendo sul trono. Ré Miguel con il suo passo regolare, si è lasciato alle spalle Berzin, Bugno e De Las Cuevas. Lo spagnolo scollina con 50 secondi di ritardo, Berzin e Vona con 38”, Chiappucci con 46", Bugno oltre tre minu . Giù ancora, a tu.o gas, verso l'Aprica. Pantani, Indurain e Rodriguez si ricompa.ano in fondo alla discesa. « La maglia rosa, con Chiappucci, Boltz, Belli e Go:, accusa un minuto e mezzo. I tre fuggi vi insistono: al primo passaggio dell'Aprica il vantaggio su Berzin (che è insieme a Chiappucci, Boltz e Belli si aggira sui 2 minu . Go: si stacca, ma Bugno, sempre più demoralizzato, va alla deriva. Se Bugno va giù. Pantani decolla nell'ul ma salita. È un a:mo, una frazione: Indurain. rassegnato, non risponde cercando di contenere al minimo i dan-
CLASSIFICA FINALE:
01° BERZIN Evgeni Gewiss - Ballan in 100:41:21
02° PANTANI Marco Carrera + 02:51
03° INDURAIN Miguel Banesto + 03:23
04° TONKOV Pavel Lampre-Panaria + 11:16
05° CHIAPPUCCI Claudio Carrera + 11:56
06° RODRÍGUEZ Nelson ZG Mobili + 13:17
07° PODENZANA Massimo Navigare + 14:35
08° BUGNO Gianni Pol + 15:26
09° DE LAS CUEVAS Armand Castorama + 15:35
10° HAMPSTEN Andrew Motorola + 17:21
11° PULNIKOV Vladimir Carrera Jeans + 18:02
12° BELLI Wladimir Lampre-Panaria + 19:36
13° TOTSCHNIG Georg Pol + 20:04
14° ARGENTIN Moreno Gewiss - Ballan + 27:47
15° RICHARD Pascal GB MG Maglificio + 28:38
16° GOTTI Ivan Pol + 28:59
17° GIUPPONI Flavio Brescialat + 29:39 18° BÖLTS Udo Telekom + 30:23 19° CONTI Roberto Lampre-Panaria + 33:41 20° REBELLIN Davide GB - MG + 34:46 CLASSIFICA
avviato un processo di ricambio. E solo un inizio, intendiamoci, perché poi la vera difficoltà è quella di mantenersi ad al livelli.
Comunque, la strada è tracciata. E dietro vede altri giovani interessan come Belli, Rebellin, Casagrande. Con questo non voglio dire che Indurain è finito, voglio solo dire che ora deve fare i con con una realtà diversa da quella precedente. Lo spagnolo è un grande corridore, perché solo un campione può vincere tu'o quello ha vinto lui. Però io non credo che in questo Giro abbia corso meno bene del solito. No, lui ha sempre vinto a cronometro difendendosi poi in montagna. Solo che quest'anno, nelle crono, ha perso. Ovvio che poi, dovendo a'accare in salita, non si sia trovato sul suo terreno preferito». Ricordate cosa si diceva dei corridori dell'Est? Inaffidabili, scorbu ci, difficili da ges re, imprepara a vivere, anche professionalmente, nel mondo occidentale. Bene, Eugeni Berzin, primo corridore dell'Est a vincere una grande corsa a tappe, ha rato una gran sassata a questa convinzione. Ora il rischio, semmai, è quello contrario: che il pedale dell'Est diven di moda, e che s'impor in Italia anche le mezze scar ne. In Italia siamo capaci di tu'o. Di Eugeni Berzin si parlava bene da diversi mesi. Alla San Remo aveva rimorchiato Furlan fino alla salita del Poggio, un'azione splendida rimasta nella memoria degli appassiona . E anche nelle classiche del Nord, Berzin lasciò il segno meravigliando gli incau che non lo conoscevano. Come non ricordare, nella Liegi-Bastogne-Liegi, il suo irrefrenabile allungo verso il traguardo? In quell'occasione, Berzin, intuendo le difficoltà di Furlan, prese la palla al balzo per uscire dall'anonimato ciclis co. Una mossa ineccepibile tranne che per un par colare: e cioè che il russo non aveva chiesto nessun permesso a Furlan. Se l'avesse fa'o, probabilmente non sarebbe cambiato nulla. Però, non l'ha fa'o: e questo dimostra che si era già emancipato dalla rigida logica del gregario. A Broni, dove risiede in una ville'a alla periferia, in quasi tu5 i muri campeggia una scri'a a suo favore. È la prima volta che un corridore straniero riscuote tanto successo. Già prima del Giro, presso il , bar Santa Marta, si era cos tuito un club di suoi fosi. Se tre se5mane fa erano circa un cen naio, ora sono quasi cinquecento. Per Eugeni stravedono al punto che, quando l'inviato del «Corriere della Sera», Gigi Paracchini, scrisse che Berzin, appena arrivato in Italia, per prima cosa si era comprato una Mercedes con tre chili di cambiali, minacciarono (scherzosamente) una pubblica protesta. Invece di protestare, i fosi di Berzin si consolarono con Bacco dedicando alla maglia rosa lo «Chardonnay Berzino». Una scelta saggia, condivisa ovviamente anche da Paracchini. In Italia Berzin ci sta benissimo. Il suo è un amore intenso, pieno di riconoscenza. «In Russia non si può più vivere - spiega con amarezza Berzin. Chi sta peggio sono i giovani e gli anziani. I giovani perché non trovano lavoro, i vecchi perchè vengono costantemente deruba . Non hanno la forza di difendersi, e chi non può difendersi in Russia viene travolto». Uno che se ne intende, Miguel Indurain, a proposito di Berzin dice , delle cose interessan . «È stato bravo, sopra'u'o nell'ul ma se5mana. Sapevo che era forte, sapevo che poteva me'ermi in difficoltà, ma non pensavo che riuscisse a mantenere fino alla fine una simile condizione. Mi ha ba'uto a cronometro, e poi, nel momento più difficile, sulla salita del Mor rolo, ha reagito da grande campione. Ora dovrà ges rsi con profonda oculatezza. Vincere un Giro può anche essere facile, mantenersi ad al livelli è invece assai complicato». Un altro che dovrà seriamente pensare al suo futuro è Marco Pantani, 24 anni come Berzin, vera rivelazione di questo 77° Giro. Il ciclismo italiano, for ssimo , nelle corse di un giorno, con il precoce declino di Bugno e Chiappucci, mostrava delle profonde crepe nelle corse a tappe. Non si vedeva, all'orizzonte, un rapido ricambio, una staffe'a generazionale. Marco Pantani, in due giorni, vincendo consecu vamente due tappe alpine (Merano e Aprica), ha scardinato questa convinzione. Romagnolo, coraggioso, pochi muscoli e tanto cuore (34 pulsazioni a riposo) , Pantani in due giorni è diventato la mina vagante del mondo del ciclismo. Dove la strada sale, Pantani s'impenna come un ele'rocardiogramma impazzito. Stambecco, camoscio, piccolo grande grimpeur, fate voi. Di sicuro è un generoso, uno che piace perchè non parte mai rassegnato. «E vero, Berzin mi straccia a cronometro, ma io credo che il ciclismo più amato sia quello della montagna. Io non invidio nulla a Berzin. Anzi, no, una cosa gliela invidio: i capelli». Anche Pantani, come Berzin, è già un personaggio. Pochi capelli, un diavole'o tatuato sull'avambraccio destro, il bare'o di piadine sulla spiaggia di Cesena co, la sua grande passioni per i motori, il suo ruspante coraggio: insomma ha quasi tu'o per ritagliarsi uno spazio consistente nella nuova galleria del ciclismo. Neppure la pressione della stampa e della televisione lo turba più di tanto. «Sono conten ssimo di questo secondo posto. Più di cosi non potevo fare. Nelle cronometro ho perso oltre 8 minu . Nonostante ciò ho conquistato un secondo posto al mio secondo Giro d'Italia. Ecco, se devo fare delle precisazioni, mi piacerebbe che in futuro fossero ancora più montagne. Anche questo Giro è stato eccessivamente condizionato dalle cronometro. Come negli anni preceden , chi ha vinto la prima crono è poi arrivato con la maglia rosa a Milano. Io sono sereno. Anche per l'a'acco sul colle dell'Agnello non ho nulla da rimproverarmi. Speravo in qualche aiuto, che magari Indurain collaborasse più avan . Dopo, mi sono ritrovato solo, con il vento che soffiava contro, e allora mi sono fa'o riprendere per non perdere anche il secondo posto. Ora vado al Tour, non temo di bruciarmi. Io vado in Francia per fare esperienza, per vedere come corrono i grandi campioni. Tu'o qui, se poi viene una tappa tanto meglio». La seriosa compostezza di Marco s'allarga in un sorriso a pianoforte quando gli domandiamo come vuole «veramente» festeggiare il suo exploit «A dir la verità, a me piacciono le discoteche. Quando posso, cioè quando non sono troppo preso dal ciclismo, vado in alcuni locali dove mi diverto un sacco». Intanto, a Cesena co fervono i prepara vi per la maxifesta in onore di Pantani. Ieri a Milano, quasi più entusiasta dei genitori di Marco, c'era anche il sindaco di Cesena co, Luciano Natali. Ormai è tu'o pronto: la festa sarà domani sera, in corso Garibaldi, vicino all'ormai mi co chiosco di piadine di papà Paolo e mamma Tonina. Cosa succederà? Il riserbo è totale per non rovinare la sorpresa, ma qualcosa è trapelato. Di sicuro verrà preparata una gigantesca piadina rosa. Poi tu'o quanto fa spe'acolo. Forse anche una torta a forma di Mor rolo. «Cosa vuole, siamo anda tu5 un po' fuori di testa...» ha concluso il sindaco.
CAMPIONATO NAZIONALE AUSTRALIA
Prova in linea (8/1) Buninyong - Buninyong:
1° PLAPP Luke ( Ineos Grenadiers) 185,6 km in 4:40:42; 2° CLARKE a 3”; 3° MATTHEWS
Crono Ind. (10/1) Mount Helen - Mount Helen:
1° VINE Jay (Uae Team Emirates) 37,5 km in 46:35; 2° DURBRIDGE a 3”; 3° O’BRIEN a 25”
SANTOS TOUR DOWN UNDER
1a tappa (17/1) Adelaide-Adelaide :
1° BETTIOL Alberto (EF Educa<on) 5,5 km in 6:19 ; 2° MAGNUSS a 8”; 3° JULIUS a 10”
Leader: BETTIOL
2a tappa (18/1) Tanunda-Tanunda:
1° BAUHAUS Phil (Bahrain Victorious) 149.9 km in 3:37:55; 2° EWAN; 3° MATTHEWS
Leader: BETTIOL
3a tappa (19/1) Brighton-Victor Harbor :
1° DENNIS Rohan (Jumbo-Visma) 156 km in 4:00:40; 2° VINE a 2”; 3° SCHMID
Leader: DENNIS
4a tappa (20/1) Norwood-Campbelltown :
1° BILBAO Pello (Bahrain Victorious) 118.5 km in 2:48:10; 2° YATES ; 3° VINE
Leader: VINE
5a tappa (21/1) Port Willunga-Willunga:
1° COQUARD Bryan (Cofidis) 135.3 km in 2:53:41 ; 2° BETTIOL ; 3° PAGE
Leader: VINE
6a tappa (22/1) Unley-Mount LoEy :
1° YATES Simon (Team Jayco) 114 km in 2:41:16; 2° VINE ; 3° O' CONNOR
Classifica finale:
1° VINE Jay (UAE Team Emirates) in 16:07:41
2° YATES a 11”; 3° BILBAO a 27”
CLÀSSICA COMUNITAT VALENCIANA 1969
(22/1): 1° DE LIE Arnaud (LoGo) km 190 in 4:41:22; 2° BIERMANS; 3° BOASSON-HAGEN
VUELTA A SAN JAN
1a tappa (22/1) San Juan -San Juan:
1° BENNETT Sam (Bora-hansgrohe) 143.9 km in 3:19:36; 2° MORKOV; 3° NIZZOLO
Leader: BENNETT
2a Tappa (23/1) Villa San Augus<n - San José de
Jáchal: 1° JAKOBSEN Fabio (Soudal Quick-Step)
201.1 km in 4:22:22; 2° GAVIRIA; 3° ABERASTU-
RI. Leader: BENNETT
3a tappa (24/1) San Juan - San Juan:
1° SIMMONS Quinn (Trek-Segafredo) 170.9 km in 3:49:30; 2° RICHEZE; 3° BENNETT Sam
Leader: BENNETT
4a tappa (25/1) San Juan-Barreal:
1° GAVIRIA Fernando (Movistar Team) 196.5 km in 4:35:27; 2° SAGAN; 3° GANNA
Leader: GAVIRIA
5a tappa (27/1) San Juan - Alto de Colorado:
1° LÓPEZ Miguel Ángel (Team Medellin) 173.7 km in 4:07:10; 2° GANNA a 30”; 3° HIGUITA a
38”. Leader: LÓPEZ Miguel Ángel
6a tappa (28/1) San Juan-San Juan:
1° WELSFORD Sam (Team DSM) km 144,9 in 3.03:39; 2° BENNETT; 3° GAVIRIA
Leader: LÓPEZ
7a tappa (29/1) San Juan-San Juan:
1° WELSFORD Sam (Team DSM) km 112 in 2:23:41; 2° JAKOBSEN; 3° NIZZOLO
Classifica finale: 1° LÓPEZ Miguel Ángel (Team Medellin) in 25:40:57; 2° GANNA a 30”; 3° HIGUITA a 44”
TROFEO CALVIA (25/1): 1° COSTA Rui (Intermarché-Circus-Wanty) 150.1 Km in 3:59:34; 2° VERVAEKE; 3° HEALY
TROFEO ALCUDIA - PORT D’ALCUDIA (26/1):
1° VAN DEN BERG Marijn (EF Educa<onEasyPost) 158.6 km in 3:37:31; 2° VERNON;
3° GIRMAY
TROFEO ANDRATAX (27/1) :
1° GOOSSENS Kobe (Intermarché-Circus-Wanty)
Km.160,9 in 4:07:00 ; 2° SANCHEZ a 39”; 3° VAN
EETVELT a 40”
TROFEO SERRA DE TRAMONTANA (28/1):
1° GOOSSENS Kobe (Intermarché-Circus-Wanty)
Km 123,2 in 2:55:07; 2° VAN EETVELT a 7”; 3° VAN WILDER a 9”
TROFEO PALMA (29/1):
1° VERNON Ethan (Soudal Quick-Step) Km 141,6 in 3:17:57; 2° GIRMAY; 3° VAN DE PAAR
CADEL EVANS GREAT OCEAN ROAD RACE(29/1):
1° MAYRHOFER Marius (Team DSM)
Km 172,7 in 4:15:11; 2° PAGE; 3° CLARKE
GP. LA MARSEILLAISE (29/1):
1° POWLESS Neilson (EF Educa<on-EasyPost)
Km 167,8 in 4:19:13; 2° FERRON a 1’15”;
3° VAN MOER
SAUDI TOUR
1a tappa (30/1) Alula - Khaybar:
1° GROENEWEGEN Dylan (Team Jayco-AlUla)
180.5 km in 4:08:09; 2° RAJOVIC ; 3° WALSCHEID
Leader: GROENEWEGEN
2a tappa (31/1) Alula - Shalal Sijlyat:
1° MILAN Jonathan (Bahrain Victorious) km. 184 in 4:53:35; 2° GROENEWEGEN; 3° BOL
Leader: GROENEWEGEN
3a tappa (1/2) Al Manshiyah - Abu Rakah:
1°WAERENSKJOLD Søren (Uno-X Pro Cycling
Team) Km 159,2 in 04:23:18; 2° MILAN; 3° BOL
Leader: GROENEWEGEN
4a tappa (2/2) Maraya - Harrat Uwayrid:
1° GUERREIRO Ruben (Movistar Team) km 163,4 in 3:45:01; 2° FORMOLO ; 3° BUITRAGO
Leader: GUERREIRO
5a tappa (3/2): Alula - Maraya
1° CONSONNI Simone (Cofidis) 142,9 Km in 3:10:13; 2° MALUCELLI; 3° ACKERMANN
Classifica finale:
1° GUERREIRO Ruben (Movistar) in 20:20:04;
2° FORMOLO a 08”; 3° BUITRAGO a 09”
ÉTOILE DE BESSEGES
1a tappa (1/2) Bellegarde - Bellegarde:
1° DE LIE Arnaud (LoGo Dstny) 162.1 km in 03:30:35; 2° PEDERSEN; 3° COSNEFROY
Leader: DE LIE
2a tappa (2/2) Begard - Aubais: 169.6 km
Tappa neutralizzata.
3a tappa (3/2) Bessèges -Bessèges:
1° DE LIE Arnaud (LoGo Dstny) 169,7 km in 04:03:47; 2° FERRON; 3° WATSON
Leader: DE LIE Amaud - LoGo Dstny
4a tappa (4/2) Saint Christol Lèz Alès - Le Mont Bouquet: 1° SKJELMOSE JESEN MaUas (Trek-
Segafredo) km 147,5 in 3:22:23;
2° POWLESS; 3° LATOUR
Leader: SKJELMOSE JENSEN MaUas
5a tappa (5/2) Alès - Alès: 1° PEDERSEN Mads (Trek-Segafredo) 10,7 Km in 15:25; 2° TARLING a 08”; 3° TULETT a 10”
Classifica finale: POWLESS Neilson (EF Educa<on-EasyPost) in 11:12:30
2° SKJELMOSE a 01”; 3° LATOUR a 12”
VOLTA COMUNITAT VALENCIANA
1a tappa (1/2) Orihuela - Altea:
1° GIRMAY Biniam (Intermarché-Circus-Wanty)
190 km in 4:38:11; 2° KOOIJ ; 3° GARCÍA CORTINA. Leader GIRMAY
2a tappa (2/2) Novelda - Benissa:
1° CICCONE Giulio (Trek-Segafredo) 178,5 km in 04:38:59; 2° BILBAO; 3° VLASOV
Leader: CICCONE
3a tappa (3/2) Bétera - Sagunto:
1° VELASCO Simone (Astana Qazaqstan Team)
145 km in 3:13:47; 2° JUNGELS; 3° GREGAARD
Leader: CICCONE
4a tappa (4/2) Burriana - Altura:
1° GEOGHEGAN HART Tao (INEOS Grenadiers)
189,2 km in 04:32:00; 2° GLOAG; 3° CICCONE
Leader: CICCONE
5a tappa (5/2) Paterna - València:
1° COSTA Rui (Intermarché-Circus-Wanty) 93.2 km in 02:07:16; 2° ARENSMAN;
3° BATTISTELLA a 7”
Classifica finale: 1° COSTA Rui (Intermarché-Circus-Wanty) in 19:10:06;
2° CICCONE a 16”; 3°GEOGHEGAN HART a 19” VUELTA A MURCIA (11/2)
1° TURNER Ben (INEOS Grenadiers) 183,5 Km in 04:25:08; 2° CLARKE; 3° MEEUS
TOUR OF OMAN
1a tappa (11/2) Al Rustaq Fort - Muscat:
1° MERLIER Tim (Soudal Quick-Step) 147,4 Km in 03:31:00; 2° DEKKER; 3° ZINGLE
Leader: MERLIER
2a tappa (12/2) Muscat - Quarayyat:
1° HERRADA Jesus (Cofidis)174 km in 04:21:07
2° VAN GILS; 3° ULISSI
Leader: HERRADA
3a tappa (13/2) Al Khobar - Jabal Haat:
1° JORGENSON MaGeo (Movistar Team)
151.8 km in 3:33:51; 2° VANSEVENANT a 02";
3° BOUCHARD Leader: JORGENSON
4a tappa (14/2) Izki - YiU Hills:
1°ULISSI Diego (UAE Team Emirates) 204,9 km in 4:36:48; 2° ZINGLE; 3° SCHELLING
Leader: JORGENSON
5a tappa (15/2) Samail - Jabal Al Akhdhar/Green
Mountain: 1° VANSEVENANT Mauri (Soudal Quick-Step) 152.2 km in 3:53:51; 2°JORGENSON; 3°BOUCHARD a 12”
Classifica finale:
JORGENSON MaGeo (Movistar) in 19:56:21;
2° VANSEVENANT a 1”; 3° BOUCHARD a 28”
CLASICA DE ALMERIA (12/2):
1° MOSCHETTI MaGeo (Q36.5 Pro Cycling Team) km 190,3 in 04:43:16; 2° DE LIE; 3°MEEUS
JAEN PARAISO INTERIOR (13/2):
1° POGACAR Tadej (UAE Team Emirates) 178 km in 4:36:41; 2° TURNER a 49"; 3° WELLENS
VOLTA AO ALGARVE
1à tappa (15/2) Por<mão - Lagos:
KRISTOFF Alexander (Uno-X) 200,2 km in 4:49:25; 2° MEEUS; 3° WAERENSKJOLD
Leader: KRISTOFF Alexander
JU PAVANELLO JACOPO
BORGO MOLINO-VIGNA FIORITA
OP.M FOLCARELLI ANTONIO
RACE MOUNTAIN FOLCARELLI
OP.F CAPAGNI SOFIA
RACE MOUNTAIN FOLCARELLI
MF.1 LUCIANO ADRIANO
CPS PROFESSIONAL TEAM
MF.2 FOLCARELLI MASSIMO
RACE MOUNTAIN FOLCARELLI
MF.3 PALMISANO BIAGIO
SCUOLA CICL. NARDUCCI TEAM COFANO
MW PASSERI MARIKA
U.C. PETRIGNANO A.S.D. 15 GENNAIO
Maglione (To) - PIEMONTE
FINALE COPPA PIEMONTE
CAM. REGIONALE ESORDIENTI
ES2 MILANI LORENZO GS CICLI FIORIN
ED2 GALASSO GIADA
CICLISTICA ROSTESE
AL1 IOZZINO MATTEO
HARD ROCK RACE TEAM
AL2 LONGONI DANIELE GS CICLI FIORIN
DA MAISTO MATILDE
BONFANTI RACING TEAM
MF.1 MICCA LORENZO
MTB ACADEMY GIAVENO
MF.2 LODA NICOLA TEAM LODA
MF.3 GUGLIELMINO GIAN MARCO
TEAM DE ROSA SANTINI
Ascoli Piceno (AP) - MARCHE
7° CICLOCROSS ASCOLI PICENO
ES1 ALESI LEONARDO
PROGETTO CICLISMO PICENO
ES1 EXTRA NADIN RICCARDO
GOTTARDO GIOCHI CANEVA
ED1 ADAMO OLIMPIA
SUPERBIKE BRAVI PLATFORMS TEAM
ED1 EXTRA FRACCHIOLLA NOEMI
ASD FUSION BIKE
ES2 ALESSIANI ANDREA GABRIELE
A.S.D. PEDALE ROSSOBLU- PICENUM
ED2 LEONETTI SILVIA ANDRIA BIKE ASD
AL1 MANGINO DOMENICO
ASD TEAM BYKERS VIGGIANO
AL2 SERANGELI GIACOMO U.C.FOLIGNO
DA1 CORRADETTI ELISA
TEAM DI FEDERICO
DA2 SIMEONI MADDALENA
MICHELE BARTOLI ACADEMY 21 GENNAIO
Cremona (CR) - LOMBARDIA
43° GRAN PREMIO
MAMMA E PAPA GUERCIOTTI
JU SCAPPINI SAMUELE
TEAM FORTEBRACCIO
OP.F GARIBOLDI REBECCA
TEAM CINGOLANI
OP.M FONTANA FILIPPO
CS CARABINIERI OLYMPIA VITTORIA
21/22 GENNAIO
Cremona (CR) - LOMBARDIA
TROFEO CITTA' DI CREMONA -
MEM. BACCIN EDOARDO& BARALDI CLAUDIA
ES1 LONGO RICCARDO TEAM SERIO
ES2 BETTINELLI FRANCESCO
LE MARMOTTE LORETO
DE1 CARRETTA MATILDE G.S. MOSOLE
DE2 RIGHETTO NICOLE
A.S.D. TEAM VELOCIRAPTORS
Elite: FONTANA FILIPPO (CARABINIERI OLYMPIA VITTORIA )
2° Davide Tonea- (Astana Development)
3° Jakob Dorigoni (Torpado)
Elite Femminile: PERSICO SILVIA (FAS AIRPORT SERVIES)
2a Rebecca Gariboldi (Team Cingolani)
3a Francesca Baroni (Pissei Groep TOM)
SCRATCH TVROMA 23 1a parte
U23M AGOSTINACCHIO FILIPPO - SELLE ITALIA GUERCIOTTI;
U23F ZONTONE ASIA - JAM’S BUYA - JU SCAPPINI SAMUELE - TEAM FORTRACCIO;
SCRATCH TVROMA 23 2a parte
JD CORVI VALENTINA - TRINX FACTORY TEAM; TEAM RELAY - SELLE ITALIA GUERCIOTTI (AGOSTINACCHIO FILIPPO UN; TRAVELLA NICHOLAS JU; CASASOLA SARA DE; BERTOLINI GIOELE EL).
Vincitori nelle categorie amatoriali: M1 MACCULI ANTONIO (Team Cingolani); M2 TROVARELLI FABRIZIO (Bike Lab - Team Astolfi) ; M3 DEL MISSIER MARCO (Bandizol); M4 FOLCARELLI MASSIMO (Race Mountain Folcarelli); M5 CARRER LUGI (Fusion Bike); M6 NICOLETTI STEFANO (Emiliana Bike); M7 DAL GRANDE GIUSEPPE (Zero 5Bike); M8 MONGARDI GIANFRANO (Spilla Team); ELMT ZOCCOLANTI MATTIA (Bikeland Team Nike 2003) EWS-W1 FOLLONI SILVIA (STM ASS.SPORTIVA DILETT); W2 BALLESTRI GIULIA (Emiliana Bike ASD); W3/4 SELVA CHIARA (SpezzoBo Bike Team); W5 FABBIAN TAMARA (ALE'CIPOLLINI) W6/W7 DE LORENZO POZ LUISA (ASD Team Estebike) TEAM RELAY: RACE MONTAIN FOLCARELLI (Sordi, Paris, Roncacci, Folcarelli)
AL1 GRIGOLINI FILIPPO
JAM'S BIKE TEAM BUJA
AL2 PROIETTI GAGLIARDONI MATTIA
U.C. FOLIGNO ASD
DA1 PETRIS CARLOTTA
LIBERTAS CERESETTO
DA2 RIZZI SABRINA
JAM'S BIKE TEAM BUJA
MF.1 GALEOTALANZA ANTONIO
BONFANTI RACING TEAM
MF.2 BONALDA GRAZIANO
STM ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTAN
MF.3 MARIUZZO GIANFRANCO
MTB SANTAMARINELLA CICLIMONTANIN
MW FOLLONI SILVIA
STM ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTAN
22 GENNAIO
Pove del Grappa (Vi) - VENETO
FINALE TROFEO TRIVENETO
ES BANDIZIOL PIETRO
A.S.D. BANDIZIOL CYCLING TEAM
JU MARES ELIA
G. C. MONTEGRAPPA A.S.D.
DJ CAPOVILLA ANJA
A.B.C. EGNA NEUMARKT
OP.M HUEZ EMANUELE
CS CARABINIERI OLYMPIA VITTORIA
OP.F BORGHESI LETIZIA
EF EDUCATION - TIBCO-SVB
MF.1 DEL MISSIER MARCO
A.S.D. BANDIZIOL CYCLING TEAM
Formello (RM) - LAZIO
2° CROSS CITTA' DI FORMELLO
MEM. DINO GIZZI-CAM. REG. ES 1° ANNO
ES1 DI ROSA CHRISTIAN
TEAM BIKE AT M.ROTONDO CL MONTANINI
ES1 EX. MASSUCCI FEDERICO
A.S.D. PEDALE SULMONESE
ED1 MORFINO GIULIA VILLAGE BIKE
ED1 EX. FERRUSI NOEMY
A.S.D. PEDALE SULMONESE
ES2 LAMESTA ALESSANDRO ANDRIA BIKE ASD
ED2 LEONETTI SILVIA ANDRIA BIKE ASD
AL OZIOMEK GABRIELE ASD TIRRENO BIKE
DA DI MEO SARA
ASD MENTANA CICLISMO
JU RAGONESI FILIPPO
CYCLING CAFE' RACING TEAM
ID LAUSI NICOLAS MB LAZIO EURONICS
MF1 TROVARELLI FABRIZIO
ASD BIKE LAB - TEAM ASTOLFI
MF2 FOLCARELLI MASSIMO
RACE MOUNTAIN FOLCARELLI
MF3 COSCIA STEFANO
A.S.D. LAZZARETTI RACING TEAM
MW IMPROTA VERONICA
FEDERAL TEAM BIKE
OP.F SCIUTO SARA PUNTO BICI APRILIA
OP.M CAPPONI STEFANO
PRO BIKE RIDING TEAM
28 GENNAIO
SAN FIOR TV (TV) - VENETO
9° TROFEO CITTA' DI SAN FIOR
MF1 DEL MISSIER MARCO
A.S.D. BANDIZIOL CYCLING TEAM
MF2 BONALDA GRAZIANO
STM ASSOCIAZIONE SPORTIVA DIL.
MF3 ZOPPAS FLAVIO
EL CORIDOR TEAM
29 GENNAIO
San Fior TV (TV) - VENETO
CAMPIONATO ITALIANO
CX GIOVANILE
ES1 TOFFUL RICCARDO
GCD PEDALE MANZANESE
ES2 CINGOLANI FILIPPO
TEAM CINGOLANI
ED1 MAIFRÈ BEATRICE
MELAVI' TIRANO BIKE A.S.D.
ED2 RIGHETTO NICOLE
A.S.D. TEAM VELOCIRAPTORS
1a tappa: Sab.06/05
Costa dei Trabocchi Fossacesia MarinaOrtona 19,6 km - Cronometro
2a tappa: Dom.07/05
Teramo - San Salvo 201 km
3a tappa: Lun.08/05
Vasto - Melfi 216 km
4a tappa: Mar.09/05
Venosa - Lago Laceno 175 km
5a tappa: Mer.10/05
Atripalda - Salerno 171 km
6a tappa: Gio.11/05
Napoli - Napoli 162 km
7a tappa: Ven.12/05
Capua - Gran Sasso d'Italia (Campo Imperatore) 218 km
8a tappa: Sab.13/05
Terni - Fossombrone 207 km
9a tappa: Dom.14/05
Savignano sul Rubicone - Cesena (Technogym Village) - Crono 35,0 km
10a tappa: Mar.16/05
Scandiano - Viareggio 196 km
11a tappa: Mer.17/05
Camaiore - Tortona 219 km
12a tappa: Gio.18/05
Bra - Rivoli 179 km
13a tappa: Ven.19/05
Borgofranco d’IvreaCrans Montana 207 km
14a tappa: Sab.20/05
Sierre - Cassano Magnago 193 km
15a tappa: Dom.21/05
Seregno - Bergamo 195 km
16a tappa: Mar.23/05
Sabbio Chiese - Monte Bondone 203 km
17a tappa: Mer.24/05
Pergine Valsugana - Caorle 195 km
18a tappa: Gio.25/05
Oderzo - Val di Zoldo 161 km
19a tappa: Ven. 26/05
Longarone - Tre Cime di Lavaredo (Rif. Auronzo) 183 km
20a tappa: Sab. 27/05
Tarvisio - Monte Lussari 18,6 km Cronometro
21a tappa: Dom.28/05
Roma - Roma 135 km
Così lo scorso anno:
HINDLEY Jai (BORA-hansgrohe) in 86:31:14
2° CARAPAZ Richard a 1:18
3° LANDA Mikel a 3:24
4° NIBALI Vincenzo a 9:02
5° BILBAO Pello a 9:14
6° HIRT Jan a 9:28
7° BUCHMANN Emanuel a 13:18
8° POZZOVIVO Domenico a 17:29
9° CARTHY Hugh a 17:54
10° LOPEZ Juan Pedro a 18:40