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Focus A22

A cura di Autostrada del Brennero SpA strade&autostrade

PROSEGUE L’APPROFONDIMENTO CON LE INFORMAZIONI SULLE INIZIATIVE, I PROGETTI E LE ATTIVITÀ DI AUTOSTRADA DEL BRENNERO SPA, GESTORE DELLA AUTOSTRADA A22, REALTÀ INFRASTRUTTURALE TRA LE PIÙ IMPORTANTI D’EUROPA

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Avederla, scorgendo i 314 km che corrono dal Passo del Brennero a Campogalliano, l’Autostrada del Brennero sembra essere sempre esistita. In pochi, ormai, ricordano i tempi lontani, quando l’unica strada disponibile era la Strada Statale 12 e percorrere distanze anche modeste significava intraprendere un vero e proprio viaggio. Nel recente Convegno, tenutosi il 20 Febbraio scorso in occasione del 60° anniversario della fondazione di Autostrada del Brennero, il Presidente, l’Amministratore Delegato e il Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero hanno

1. Uno scorcio dell’entrata al Convegno 2. La platea

ripercorso la storia della Società, dagli anni in cui nacque l’idea dell’autostrada a quando - superando numerosi ostacoli - l’Italia venne finalmente collegata all’Europa, coinvolgendo la platea presente in tre appassionanti interventi. Non sono inoltre mancati i contributi di Docenti, Giornalisti e Professionisti del calibro di Paolo Mieli, Ennio Cascetta e Carlo Ratti, che hanno raccontato cosa rappresenti oggi l’Autostrada del Brennero per l’economia locale, italiana ed europea, sottolineando come la Società continui, ancora oggi, ad interpretare il suo spirito di servizio nei confronti dei territori che l’hanno costituita.

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È stato inoltre affrontato il tema delle sfide tecnologiche del futuro che attendono il settore della mobilità e, in particolar modo, come Autostrada del Brennero SpA potrà continuare a essere un motore di sviluppo rispettoso dell’ambiente delicato e prezioso che circonda l’asse autostradale. Quello che segue è un estratto dei tre interventi occorsi durante il Convegno, rispettivamente del Presidente di Autostrada del Brennero, Luigi Olivieri, dell’Amministratore Delegato, Walter Pardatscher e del Direttore Tecnico Generale, Carlo Costa.

L’AUTOSTRADA EUROPEA REALIZZATA DAGLI ENTI LOCALI

Luigi Olivieri, Presidente di Autostrada del Brennero SpA

L’Autostrada del Brennero rappresenta oggi, nel panorama europeo, un’infrastruttura di assoluta eccellenza: su di essa sono transitati 73 milioni di veicoli nel 2018 e, di questi, più di 11 milioni hanno attraversato il confine di stato usando l’A22 come collegamento con l’Europa. L’incessante cura dell’ammodernamento tecnologico, unita tra le altre cose alla rigorosa attenzione sul fronte delle manutenzioni e alle coraggiose scelte adottate in materia di divieto di sorpasso, ne fanno un’autostrada efficiente e sicura. Il fermo impegno nel campo della tutela ambientale e paesaggistica ha permesso a coloro che usufruiscono dell’autostrada di godere dei frutti della modernità, senza farne pagare il conto a un territorio che vive anche della bellezza del suo paesaggio e la costante oculatezza nella gestione economica è stata tale da poter garantire anche in futuro agli utenti, ai territori e al Paese un’infrastruttura di primo livello. Oggi, sul fronte dell’alimentazione elettrica e di quella a idrogeno, Autostrada del Brennero riveste un ruolo da protagonista, in Italia e in Europa. A22 è da sempre un’arteria vitale per la mobilità nazionale ed europea, frutto della brillante intuizione e della tenace determinazione degli uomini che, quasi 70 anni fa, capirono l’importanza di collegare la costituenda rete autostradale italiana con il resto d’Europa e la strategica opportunità per i territori attraversati dalla nuova arteria di esserne e rimanerne protagonisti grazie al controllo esercitato sulla Società dai propri Enti locali. È dunque grazie a persone del calibro e della tempra di Tullio Odorizzi, Donato Turrini, Guido de Unterrichter, Lino e Bruno Gentilini e Walter von Walther, se oggi Autostrada del Brennero può vantare di essere una Società a controllo pubblico territoriale ad alta efficienza. Fu nella realtà dei primi anni Cinquanta, in un territorio in lenta ripresa dopo il secondo conflitto bellico, che si fece strada l’idea di realizzare per l’Italia un vero e proprio “ponte per l’Europa”. A fornire la scintilla fu anche il turismo: lungo lo stretto valico del Brennero, che nei secoli aveva rappresentato un’ardua sfida per eserciti e Imperatori, i viaggiatori del Nord Europa avevano ricominciato a scendere per visitare i paesaggi che circondano l’A22, dove i ghiacciai e l’olivo convivono a pochi chilometri di distanza. Il Presidente della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol, Tullio Odorizzi, già nel 1952 comprese che “era indispensabile migliorare radicalmente la viabilità”. Il suo assessore Donato Turrini fu così incaricato di convincere il ministro della Repubblica Italiana, Salvatore Aldisio e i Tecnici dell’ANAS, della necessità di realizzare un’autostrada al Brennero. La risposta, nel Marzo del ‘53, non lasciava molte speranze: per il Governo un miglioramento della Statale 12 era sufficiente e di autostrada si sarebbe riparlato, forse, più avanti. La Legge Romita del 1955, che definiva la futura ossatura delle rete autostradale nazionale, non prevedeva alcuna autostrada al Brennero. Scriveva Turrini a tal proposito: “Senza tenere presente che questa rete interna mancava di una fonte fondamentale di alimentazione se non veniva allacciata all’Europa centrale attraverso le Alpi”. Questa fu la prima grande intuizione: in un’Europa che si stava promettendo di diventare unita, una rete autostradale interna, anche eccellente, sarebbe stata inutile se non connessa al resto del continente. In quest’ottica, non è difficile capire che con l’autostrada non si realizzò solo una striscia d’asfalto in grado di spostare persone e merci, ma un ponte capace di unire l’Italia all’Europa. L’opera ottenne così tutte le autorizzazioni necessarie per essere realizzata e venne terminata nella sua interezza l’11 Aprile 1974. Grazie all’Autostrada del Brennero, il Nord della Norvegia era ora collegato con il Sud Italia, come previsto nell’ormai lontano 1950 dalla convenzione di Ginevra. Nonostante le enormi difficoltà tecniche sostenute nel tratto tra Bolzano e il Brennero, alla fine il costo medio a chilometro fu di 780 milioni di Lire - 243 miliardi il costo complessivo - ben inferiore a quelli sostenuti per opere consimili nella stessa epoca. La revisione delle tariffe nel 1978 fece nuovamente respirare la Società che nel 1984, a dieci anni dal termine dei lavori, poteva già vantare il primo bilancio in pareggio, ben prima di quanto inizialmente previsto nel piano economico finanziario. Oggi, a distanza di 60 anni, la Società Autostrada del Brennero mostra di non aver perso quello sguardo lungo che ebbero i suoi padri, capaci di intuire, già negli anni Cinquanta, la necessità di costruire un’autostrada. La Società Autostrada del Brennero è stata, ed è auspicabile possa continuare ad essere, una Società delle Comunità locali al servizio dell’Italia e dell’Europa.

3. Il Presidente di Autostrada del Brennero SpA, Luigi Olivieri

A22, UN’AUTOSTRADA DA SEMPRE AL SERVIZIO DEI TERRITORI

Walter Pardatscher, Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero SpA

Nel corso di questi 60 anni Autostrada del Brennero, oltre ad essere diventata un riconosciuto ed indispensabile “ponte per l’Europa”, è divenuta anche un’“autostrada di prossimità”, attenta al capitale ambientale, sociale e territoriale con cui ogni giorno si relaziona. Per raccontare al meglio la sua storia è quindi necessario soffermarsi sui quattro pilastri sui quali fonda il suo operato, che lavorano quotidianamente in armonica sinergia per creare sviluppo e competitività.

Il territorio

La Società, nata come espressione dei territori attraversati dall’A22, gestisce un’arteria che attraversa quattro Regioni, sei Province, 69 Amministrazioni Comunali, numerosi Enti Locali, parchi naturali, associazioni e altri importanti Stakeholder, dialogando quotidianamente con una grande quantità di soggetti diversi tra loro. Formalmente una SpA come altre concessionarie autostradali, Autostrada del Brennero è però una Società a maggioranza pubblica. Tale aspetto ha influito molto sulle modalità di gestione dell’azienda, da sempre tesa verso la massima sicurezza, la riduzione dell’inquinamento, l’ammodernamento tecnologico, il trasferimento del traffico merci dalla gomma alla rotaia e il costante sostegno alle Amministrazioni Locali. Dal 2007 al 2017 sono infatti stati assegnati alle Province 111 milioni di Euro per la realizzazione di opere infrastrutturali e, dal 1998 al 2018, è stato accantonato un “Fondo Ferrovia” pari a circa 700 milioni di Euro per la costruzione della ferrovia ad alta capacità e il tunnel di base del Brennero. Il 14% di azionariato privato non è, tuttavia, meno importante, poiché dimostra che la Società, nel perseguire obiettivi di carattere pubblico, riesce a gestire l’autostrada con l’efficienza e la qualità di un privato.

Le persone

Le persone sono il vero patrimonio della Società. Si tratta degli Stakeholder, dei Collaboratori, degli utenti e dei fornitori, delle Comunità e dei territori con i quali si confronta e dialoga costantemente. La Società dispone di circa 1.000 Collaboratori, ai quali vengono dedicate modalità innovative di formazione, soprattutto per quanto riguarda la sensibilità verso il rispetto dell’ambiente e l’attenzione alla tutela della salute. A tal proposito, basti pensare che, nel solo 2018, sono state erogate ben 15.000 ore di formazione ai Collaboratori coinvolti. Non mancano poi i progetti formativi realizzati dalla Società a favore degli studenti che frequentano gli istituti collocati in corrispondenza dei territori attraversati dall’asse come il progetto “ABC - l’Autostrada del Brennero in Città”, realizzato da Autostrada del Brennero e dalla Polizia di Stato, con lo scopo di coinvolgere e sensibilizzare gli studenti delle scuole superiori sui rischi che si corrono sulla strada, nella convinzione che formare i giovani di oggi significhi avere conducenti attenti e responsabili sulle strade di domani.

La sicurezza

La Società garantisce il massimo della sicurezza possibile agli utenti e ai lavoratori che quotidianamente transitano e operano lungo l’A22. Per ridurre al minimo gli incidenti, la Società ha introdotto una misura non facile da adottare: il divieto di sorpasso per i mezzi pesanti. Questo accorgimento, unito all’installazione delle barriere in Cor-Ten, all’adozione dell’asfalto drenante e fonoassorbente lungo l’intero tracciato e antiskid (SplittMastix Asphalt) su ponti, viadotti e in galleria, all’allargamento della corsia di emergenza, alla guida luminosa in caso di nebbia, ha permesso alla Società di raggiungere un traguardo storico: dal 1999 ad oggi il numero di incidenti, compresi quelli con esito mortale, è stato più che dimezzato. Autostrada del Brennero mette inoltre in campo quotidianamente una vera e propria macchina della sicurezza a tutela di chi lavora o transita lungo l’arteria che, con il coinvolgimento di molte Istituzioni, tra cui la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa, la Croce Bianca e altri ancora, garantisce un tasso di incidentalità inferiore alla media nazionale nonostante l’asse sia vicino alla capacità massima infrastrutturale e ambientale.

L’innovazione

Fin dalla sua costituzione la Società si è contraddistinta per una predisposizione all’innovazione a tutti i livelli. A partire dal 2009 sono stati mediamente investiti 48 milioni di Euro all’anno in lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e, negli anni, non sono mancati gli interventi all’avanguardia a favore di una architettura sempre più al servizio delle peculiarità dell’utenza in transito. In quest’ottica, nel 2018, in collaborazione con l’Accademia della Montagna di Trento, la Società ha aderito al marchio Open, iniziando la progressiva certificazione delle aree di servizio presenti lungo l’asse come luoghi completamente accessibili all’utenza debole.

4. Walter Pardatscher, Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero SpA AUTOSTRADE

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L’AUTOSTRADA DEL FUTURO È GIÀ QUI

Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero SpA

Quando si pensa a un’autostrada è inevitabile immaginare un’arteria dedicata alla circolazione di grandi volumi di traffico veicolare che viaggiano ad alta velocità, in opposizione a una strada dedicata alla viabilità ordinaria che non garantisce un’analoga capacità di transiti e non gestisce gli stessi problemi di sicurezza. Ma se guardassimo l’autostrada attraverso la lente della riqualificazione che solitamente interessa le aree industriali degli ambienti urbani, potremmo immaginarla come una grande città lineare, un’infrastruttura che sia contemporaneamente una risorsa per i territori circostanti e uno strumento per la loro valorizzazione. Tale sguardo ci permetterebbe di scoprire così una storia fatta di sfide, alcune già vinte, altre ancora da raccogliere, ma tutte volte a migliorare l’esperienza di viaggio, percependo gli elementi che caratterizzano l’A22 in maniera del tutto nuova.

Le opere d’arte

Le opere d’arte che costituiscono l’A22 sono contraddistinte da una voluta, mancata omologazione. L’obiettivo è quello di interpretare il paesaggio, inserendo le opere armonicamente nel territorio ospitante e contribuendo, al contempo, a caratterizzarlo in un’ottica di costante salvaguardia della natura. I sovrappassi, ad esempio, rappresentano un’esposizione di opere completamente integrate nel paesaggio circostante grazie a diverse caratterizzazioni architettoniche, con valenze anche culturali, sociali ed estetiche. Le opere d’arte, insomma, non si limitano più ad avere caratteristiche idonee ad assolvere la propria funzione primaria, ma contribuiscono a rappresentare un’esposizione architettonica all’interno della quale l’utente in transito abbina l’opera al territorio nel quale è inserita. Lo stesso accade, ad esempio, attraverso la caratterizzazione artistica e territoriale delle rotatorie presso le stazioni autostradali, che diventano occasione per costruire un paesaggio contemporaneo, capace di trasformare spazi solitamente anonimi in luoghi dotati di identità, ergendosi come una moderna porta di accesso verso la città.

Le aree di servizio

L’area di servizio supera la tradizionale concezione di semplice sosta, compiendo un processo di trasformazione dell’elemento autostradale e passando da essere un “non luogo”, ovvero uno spazio privo di identità, ad un “superluogo”, vale a dire un ambiente che consente di dare informazioni sul territorio attraversato, valorizzandone la peculiarità e il ruolo identitario. Lo scopo è quello di promuovere la storia, l’enogastronomia, la qualità e gli elementi del territorio attraversato, dando risalto alle attività commerciali e ai prodotti locali.

Le barriere fonoassorbenti

Autostrada del Brennero dispone, ad oggi, di 142 barriere antirumore (56 in carreggiata Nord e 86 in carreggiata Sud) per uno sviluppo complessivo di 84,5 km. Tra queste merita una menzione particolare la barriera di Isera, la prima barriera antirumore fotovoltaica ad alta efficienza d’Italia, inaugurata nel 2009. L’idea straordinaria risiede nell’aver voluto abbinare le caratteristiche di fonoassorbenza della barriera all’idea di produrre energia dal sole, integrando due obiettivi in un unico elemento. La barriera si sviluppa per 1.067 m di lunghezza, 5.036 m2 pannelli fotovoltaici e produce oltre 762.332 kWh all’anno, pari ai consumi domestici di oltre 600 abitanti.

Le sicurezza

La Società ha progettato, brevettato, collaudato e installato lungo il tracciato autostradale barriere di sicurezza in acciaio Cor-Ten caratterizzate da un’elevata resistenza meccanica ed in grado di garantire una grande tutela in materia di sicurezza passiva. Si tratta infatti di un elemento stradale capace di assorbire al meglio le sollecitazioni dovute all’impatto di un veicolo, in grado di contenere il mezzo in caso di urto anche in caso in cui il veicolo coinvolto sia un mezzo pesante Numerosi sono stati negli anni gli ulteriori interventi infrastrutturali e gestionali volti ad incrementare il livello di sicurezza dell’arteria autostradale: ad essi si devono i dati positivi che riguardano la sicurezza sull’asse. Se nel 1974, quando è stata aperta l’Autostrada del Brennero in tutta la sua lunghezza, i veicoli teorici giornalieri medi erano 10.930, nel 2018 si è raggiunto il valore di 44.126 veicoli, ovvero il quadruplo rispetto a quando è stata progettata l’arteria. A questo proposito, basti pensare che il traffico ha subito cambiamenti tali che dal 1990 al 2018 si è registrato un incremento del 90,3% dei mezzi leggeri e del 115,6% dei mezzi pesanti. Il 2018, infine, non è stato solo l’anno in cui si è registrato il maggior traffico, ma anche - e soprattutto - l’anno nel quale sono stati raggiunti i migliori risultati per quanto riguarda i tassi di incidentalità, mortalità e fluidità, mai così bassi.

La mobilità sostenibile

In risposta all’insostenibilità del sistema energetico attuale, basato sul prevalente uso di risorse non rinnovabili e sul conseguente elevato rilascio di sostanze inquinanti nell’ambiente, la Società ha ritenuto strategico investire nella mobilità sostenibile. È in quest’ottica che, data la crescente domanda di distributori con carburanti alternativi e alla previsione di un in-

5. Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero SpA

cremento pari al 20% dei mezzi alimentati a GNC entro il 2028, a Sadobre - in corrispondenza di Vipiteno - è stata realizzata la prima stazione di distribuzione di gas naturale liquido su un asse autostradale italiano. L’infrastruttura è in grado di stoccare il GNL e sottoporlo ad un processo di rigassificazione per rifornire sia le vetture alimentate a GNC che i mezzi pesanti alimentati a GNL ed è il risultato del grande impegno societario per contribuire alle esigenze di una mobilità sempre più “green”. Tra le numerose iniziative frutto dell’impegno concreto di Autostrada del Brennero a favore della mobilità sostenibile vi è inoltre l’investimento sull’idrogeno, con la creazione del centro di produzione, stoccaggio e distribuzione a Bolzano e la realizzazione di sei stazioni di ricarica per veicoli elettrici, per un totale di 43 colonnine di ricarica lungo l’asse. In futuro sono previste nuove stazioni di ricarica con colonnine di tipo multistandard, per incrementare ulteriormente le aree dedicate all’erogazione di corrente per veicoli elettrici.

I progetti europei

Autostrada del Brennero prosegue il suo impegno in prima linea nell’attività di ricerca anche in ambito europeo, aderendo a diversi progetti, tra cui C-Roads Italy, cofinanziato dall’Unione Europea, che si occupa di testare, in condizioni di traffico reali, sistemi in grado di far interagire i veicoli tra loro e con l’infrastruttura autostradale. Tutto avviene attraverso due applicazioni di guida automatizzata, una per veicoli leggeri, Highway Chauffeur, e una per mezzi pesanti, Truck Platooning. Scopo del progetto è determinare il loro impatto sulla sicurezza, sulla fluidità del traffico e sull’ambiente. C-Roads Italy prevede inoltre che venga attuata e testata un’applicazione di guida automatizzata anche in scenari combinati per mezzi pesanti e leggeri. n

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